Cina - Cina, i prezzi delle LFP stanno crollando: ecco perché

4 Ruote - Lug 15,2024

In Cina, i prezzi delle batterie per le auto elettriche stanno crollando. Secondo un nuovo rapporto dell'agenzia di stampa BloombergNef, le celle al litio-ferro-fosfato (LFP) sono arrivate a costare 53 dollari al kWh, il 51% in meno rispetto alla media di 95 dollari registrata l'anno scorso a livello globale. 

I motivi. Tre, in particolare, sono i fattori che stanno spingendo al ribasso i prezzi. Il primo riguarda le quotazioni delle materie prime, da 18 mesi nel pieno di un trend discendente. Lo dimostrano i prezzi dei catodi: il loro peso sul costo totale delle batterie è sceso dal 50% di inizio 2023 ad appena il 30%. Il secondo fattore è la sovracapacità produttiva. Attualmente, la produzione cinese supera ampiamente la domanda e il tasso di utilizzo degli impianti sta scendendo rapidamente, visto che è sceso dal 51% del 2022 al 43% del 2023. Quest'anno, poi, ci sarà un'ulteriore contrazione: per questo le società, alle prese pure con una caduta della redditività legata a prezzi ormai vicini ai costi di produzione, stanno tagliando i prezzi pur di mantenere quote di mercato. Infine, c'è un ulteriore fattore: il miglioramento delle tecnologie di prodotto e dei processi produttivi. 

Le previsioni. I ricercatori di BloombergNef prevedono prezzi estremamente bassi per i prossimi anni e quindi un contesto favorevole all'adozione della mobilità elettrica grazie a una contestuale riduzione dei listini delle Bev. Da anni il prezzo benchmark (di riferimento) per i pacchi delle batterie (non per le singole celle) è intorno ai 100 dollari al kWh, ma già ora il valore per le chimiche LFP è a circa 75, un livello tale da rendere concreta la parità di costo tra auto elettriche ed endotermiche. D'altro canto, sul mercato cinese quasi i due terzi delle Bev commercializzate sono già oggi più convenienti degli analoghi veicoli a combustione. In ogni caso, ci vorrà del tempo prima che gli effetti delle riduzioni in corso in Cina si propaghino in tutto il mondo.

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Mondiale Endurance - La Toyota domina la 6 ore di Interlagos

4 Ruote - Lug 14,2024

La Toyota Gazoo Racing ha dominato la 6 Ore di Interlagos, quinto appuntamento del Mondiale Endurance 2024. Sul gradino più alto del podio sale la GR010 Hybrid #8 guidata da Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa: si rompe così un digiuno di successi per questo equipaggio che durava dal novembre dello scorso anno. La Toyota esce rafforzata da questa corsa ed è tornata a dominare la corsa come non succedeva da tanto tempo, tagliando il traguardo con un margine di oltre un minuto dal primo inseguitore. Sébastien Buemi, una volta sceso dalla vettura, ha detto: "Finalmente una vittoria! Più che sul passo gara, il nostro punto forte è stata la gestione delle gomme, siamo stati più forti sul degrado", ha ammesso il pilota svizzero. Resta il rammarico per una doppietta mancata, perché la Toyota GR010 #7 partita dalla pole position è stata un fulmine. Almeno fino a quando un problema con il sistema di alimentazione ha fatto perdere tempo prezioso all'equipaggio che è comunque riuscito a riprendere il proprio ritmo e tagliare il traguardo al quarto posto.

Doppio podio per Porsche. Una foratura per la 963 #6 ha costretto Estre, Lotterer e Vanthoor a uno sforzo immane per recuperare una corsa che sembrava compromessa, avendo perso praticamente un giro rispetto ai rivali. Il trio - che resta saldamente al comando della classifica piloti - è riuscito a ribaltare la situazione e conquistare un secondo posto prezioso in ottica campionato, precedendo anche la vettura gemella #5 guidata da Campbell, Christensen e Makowiecki.

Ferrari limita i danni. Per il Cavallino Rampante è stata una gara complessa: le due Ferrari 499P hanno concluso in quinta posizione con la #51 e sesta con la #50. Ma, considerando il BoP di questa corsa e i 17 Kg di zavorra in più, quella di Interlagos era una gara che non poneva gli stessi obiettivi di Le Mans. Adesso la squadra deve continuare a lavorare per la comprensione dei nuovi aggiornamenti e proverà il colpaccio al Circuit of the Americas, prossima tappa del campionato. Da dimenticare la trasferta brasiliana della #83 della AF Corse, undicesima al traguardo e invischiata nel corso della gara in diverse battaglie e contatti che non hanno fatto bene alla gara del trio Kubica, Shwartzman, Ye.

Così in LMGT3. La Porsche 911 del team Manthey Purerxcing ha letteralmente dominato a Interlagos. L'equipaggio #92 formato da Malykhin, Sturm e Bachler ha tagliato il traguardo della sei ore con un giro di vantaggio sulla Aston Martin Vantage #27 del team Heart of Racing che, a sua volta, ha preceduto le due United Autosports, con la #95 a podio.

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Nomi dauto - Grandi ambizioni - FOTO GALLERY

4 Ruote - Lug 14,2024

In occasione del suo 125 compleanno, la Fiat ha presentato la Grande Panda, con cui la Casa torinese torna nel segmento B. Una cinque porte tuttofare e concreta, offerta con powetrain ibridi e full electric, che arriverà sul mercato italiano entro la fine dell'anno. Ma la nuova citycar torinese è solo l'ultima, in ordine di tempo, a essere grande anche nel nome, come vi raccontiamo in questa curiosa galleria fotografica.

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MG Cyberster - Due posti per divertirsi

4 Ruote - Lug 13,2024

L'elettrico può anche divertire? Secondo la MG sì ed è per questo che il marchio ha inserito nella propria gamma la Cyberster: una spider a due posti che potremmo definire un unicorno, col mercato ormai povero di roadster termiche e - figuriamoci - a batteria. Sulla carta, questo modello ha tutte le caratteristiche per definirsi "british", persino in questo nuovo corso asiatico del brand: ma sarà davvero così?

Made in China, con riserva. Il fatto che sia prodotta nel Paese del Dragone potrebbe far storcere il naso a qualche appassionato. Tuttavia, la Cyberster ha una supervisione europea nel design e nella tecnica, il che la rende sicuramente oggetto di discussione. Partiamo dall'estetica dal vivo, le linee filanti e tese ben dissimulano i 4,53 metri di lunghezza (insomma, non è proprio una "spiderina"), mentre assetto, taratura delle sospensioni e campanatura hanno giovato della messa a punto della italiana Danisi Engineering. Altro dettaglio: il motore elettrico posteriore da 250 kW prevede un sistema di raffreddamento diretto a olio, per tenere a bada la temperatura anche negli impegni più gravosi.

Divertirsi in silenzio. Dunque, la Cyberster è divertente? Per rispondervi, posso raccontarvi le prime impressioni tra i cordoli della pista di Goodwood: un tracciato caratterizzato da lunghe curve veloci, in cui si gioca sui freni per dare la giusta direzionalità alla vettura e per saggiare i limiti delle sospensioni. Qui la Cyberster ha dato prova del suo accento europeo, con una messa a punto più rigida rispetto al tipico assetto asiatico. In ogni caso, la Cyberster non è esasperata e non vuole esserlo, è più studiata per avere un comportamento da gran turismo per godersi nel pieno silenzio, del rumore del vento, curve e tornanti sui passi di montagna.

Alcuni numeri. Il brio dei 536 cavalli elettrici della versione bimotore (quella che ho guidato) non manca di certo. Non ci si annoia, insomma, complici i 725 Nm di coppia subito a disposizione. In pista ho anche apprezzato la bontà dell'impianto frenante: pinze Brembo a quattro pistoncini davanti, pedale ben modulabile e anche nella guida al limite pare che l'impianto regga bene, tenendo sempre ben a bada i 1.985 chili di peso. E se vogliamo restare nel campo dei numeri, ecco un dato che farà felice a chi piace la vita en plein air: alla Cyberster servono solo 12 secondi (a una velocità massima di 50 km/h) per aprire e chiudere la capote in tela.

Come si sta dietro al volante. L'apertura verticale delle portiere fa poi sognare e strizza l'occhio alle grandi sportive. Anche l'abitacolo dà la stessa sensazione: è audace e cala il conducente in un ambiente sportivo: i sedili, per esmepio, sono rivestiti di scamosciato e ben avvolgenti. Impatto futuristico, poi, per il sistema di infotainment: lo schermo centrale da 7" è ben integrato nel tunnel centrale e l'effetto complessivo è quello di una plancia pulita, senza display sospesi. Per la strumentazione troviamo uno schermo da 10,3 e due laterali touch da 7: il pannello principale presenta le informazioni di marcia più rilevanti, mentre i secondi le info come navigazione o consumo. Per la piena lettura serve però una giusta regolazione della seduta e del volante, affinché si eviti che quest'ultimo nasconda parte dei due schermi più piccoli. Sul volante troviamo infine una chicca da vera sportiva: due satelliti per la selezione dei sistemi Adas (il sinistro) e del launch control. D'accordo, ma quando arriva in Italia la Cyberster? Ora è confermato: novembre 2024.

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Goodwood - Tutte le novità del Festival of Speed 2024 - FOTO GALLERY

4 Ruote - Lug 13,2024

Il Goodwood Festival of Speed è la vetrina perfetta per ammirare auto nuove, prototipi, concept e modelli che hanno fatto la storia dell'automobilismo. Si svolge tradizionalmente nel mese di luglio, calendarizzato in modo da evitare conflitti con il campionato di Formula 1. Nella galleria fotografica che potete sfogliare qui sopra vi proponiamo le principali novità che partecipano all'edizione 2024 e che in molti casi si cimentano anche nella storica cronoscalata alla collina di Goodwood.

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Tesla Model Y - Arriva lupgrade per aumentare lautonomia, ma è a pagamento

4 Ruote - Lug 13,2024

La Tesla ha reso disponibile negli Stati Uniti un aggiornamento software per le Model Y a trazione posteriore che permette di aumentare l'autonomia dell'auto. Il pacchetto è a pagamento: costa tra i 1.000 e 2.000 dollari, e in base al modello e al tipo di batteria installata può aumentare la percorrenza da 50 a 80 km.

Solo per la Standard Range. La Suv più venduta del mondo è stata oggetto di diverse fluttuazioni di prezzo negli ultimi mesi, e non solo negli Usa, dove la versione standard range - con batteria di minore capacità - è stata prima introdotta sul mercato, e poi tolta in favore della Long Range con accumulatori più grandi. In quell'occasione la Casa di Elon Musk aveva anticipato l'ipotesi di pubblicare aggiornamenti software per aumentare l'autonomia, e che sono effettivamente stati resi disponibili nei giorni scorsi. Il pacchetto viene venduto con il classico asterisco precauzionale: gli incrementi sono basati su stime interne e possono cambiare in base a fattori quali l'età della batteria e lo stile di guida.

Non è la prima volta. La Tesla ha già compiuto operazioni simili in passato, anche al contrario: qualche anno fa, in occasione di un aggiornamento software per le Model S e Model X, l'autonomia era addirittura stata ridotta. I clienti, infuriati, hanno trascinato la Casa texana in tribunale, ottenendo cospicui risarcimenti.

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Fiat Topolino - Clienti in officina per rimuovere le bandierine italiane

4 Ruote - Lug 12,2024

La Fiat ha proposto ai proprietari della nuova Topolino di presentarsi in concessionaria per far rimuovere ovviamente gratis le bandierine italiane presenti sulla fiancata della microcar. Questo poiché l'auto non può presentare dei chiari riferimenti all'Italia, essendo prodotta in Marocco: un dettaglio che lo scorso 15 maggio ha fatto scoppiare un caso, bloccando nel porto di Livorno 134 esemplari della due posti elettrica, messi sotto sequestro dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia delle Dogane proprio per via del piccolo Tricolore.

Consiglio, non obbligo. I clienti che hanno già ricevuto un esemplare della Topolino si sono visti recapitare una mail dal gruppo Stellantis che li invita a presentarsi in concessionaria per la rimozione della bandierina, additata come ingannevole nell'indicare la provenienza della microcar: "Gentile cliente", si legge nel messaggio "La informiamo di un'iniziativa che Fiat ha scelto di intraprendere nelle ultime settimane. Come avrà notato, sulla sua Topolino ci sono due piccoli adesivi rappresentanti la bandiera italiana sui lati, vicino alle portiere. Alla luce di taluni recenti equivoci, siamo a sua disposizione per rimuoverli a nostre spese. Per lei sarà sufficiente recarsi presso il suo riparatore autorizzato Fiat. Qualora avesse già venduto la sua vettura, la preghiamo di comunicarci nome e indirizzo del nuovo proprietario".

Tutta colpa di Milano. Quella della bandiera è solo l'ultimo esempio di che ha generato una querelle tra il gruppo Stellantis e lo Stato: a dare la stura alle polemiche è stata infatti l'Alfa Romeo Milano, ribattezzata dopo la presentazione con il nome Junior a seguito di un'osservazione fatta dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso, che ha invocato la norma dell'Italian Sounding (in pratica, nessun prodotto può avere un nome o caratteristiche che riportino all'Italia, se non viene prodotto nella Penisola) poiché l'auto è costruita in Polonia, nella fabbrica di Tychy. Dove viene assemblata anche la Fiat 600, che nelle scorse settimane s'è vista rimuovere il Tricolore dal paraurti posteriore.

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Dakar 2025 - Ford svela il nuovo Raptor T1+

4 Ruote - Lug 12,2024

Ford prepara l'assalto alla Dakar: ecco le prime immagini del nuovo Raptor T1+ che sarà affidato da subito al talento e all'esperienza di Carlos Sainz Sr., Nani Roma e dai rispettivi navigatori.

Sfida ambiziosa. Ford Raptor T1+ è stato progettato da Ford Performance, in collaborazione con il partner di lunga data M-Sport, e debutta oggi al Goodwood Festival of Speed in attesa di sfoggiare le sue vere doti nei rally raid. Mark Rushbrook, direttore globale di Ford Performance Motorsports, ha fieramente parlato del Raptor dicendo: "Questo è il nostro punto di partenza per la nostra visione globale dell'off-road. Vogliamo sfidare i migliori e metterci alla prova nei luoghi più impervi del pianeta. E tutto quello che impareremo da queste competizioni, renderanno i veicoli Raptor ancora migliori per i nostri clienti". Il prototipo ha già percorso oltre diecimila chilometri di test nelle condizioni più difficili e continuerà la sua preparazione già dal prossimo agosto, con gli occhi ben puntati alla prossima edizione della Dakar.

Le caratteristiche tecniche. Il Ford Raptor T1+ è progettato per le sfide off-road più estreme. Equipaggiato con cerchi in alluminio da 8,5 x 17 pollici e pneumatici da 37 pollici, è dotato di dischi ventilati Alcon da 355 mm anteriori e posteriori e pinze monoblocco a sei pistoni. Questo assetto garantisce un'escursione delle ruote fino a 350 mm. Sotto il cofano, un potente motore V8 Coyote da 5.0L con sistema di lubrificazione a carter secco e scarico ottimizzato assicura prestazioni eccezionali, ideali per affrontare terreni accidentati. La struttura del veicolo, composta da uno spaceframe in acciaio T45 e pannelli della carrozzeria in fibra di carbonio, offre una combinazione di robustezza e leggerezza, con un'altezza da terra di 400 mm e un assetto ampio per una maggiore stabilità. La griglia anteriore cesellata con la scritta Ford aggiunge un tocco estetico distintivo e funzionale.

Road to Dakar. Il debutto in gara del nuovo Ford Raptor T1+ è previsto per Baja Ungheria, su un percorso tortuoso che richiede grandi abilità di guida e conoscenze tecniche per poterlo gestire al meglio. Un'ottima prova per i piloti e gli ingegneri che potranno comprendere meglio il nuovo Raptor per ottimizzarlo ulteriormente. A ottobre, poi, due squadre gareggeranno al Rallye du Maroc, un banco di prova finale prima della Dakar. Un evento importante, perché quei terreni rispecchiano fedelmente quelli dell'Arabia Saudita dove - dal 4 al 17 gennaio 2025 - si terrà la Dakar.

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Red Bull RB17 - La hypercar di Adrian Newey debutta a Goodwood

4 Ruote - Lug 12,2024

I lavori per la prima hypercar della Red Bull sono partiti nel 2021, quando Adrian Newey stava progettando la monoposto di Formula 1 che avrebbe portato Max Verstappen a vincere il suo primo titolo piloti. Al Goodwood Festival of Speed la Casa austriaca ha portato l'ultima versione della RB 17, sviluppata solo per l'uso in pista, e che verrà prodotta in 50 esemplari.

Specifiche da paura. Sotto quella che di fatto è una Formula 1 a ruote coperte si nasconde un V10 Cosworth da 986 CV in posizione centrale, abbinato a un'unità elettrica da 197 CV, integrata nella trasmissione in fibra di carbonio (come sulla monoposto da gara, per l'appunto). La potenza massima è di 1.185 CV, con il contagiri che arriva fino a 15.000 giri, mentre la velocità massima dovrebbe superare di slancio i 350 km/h. Al netto di piccoli confort come l'aria condizionata e il parabrezza in vetro, la RB17 pesa poco più di 805 kg, è lunga cinque metri e larga due. Quello portato a Goodwood è però un design vecchio, che risale allo scorso agosto: la versione definitiva dovrebbe essere più piccola.

Più veloce di una F1. Stando a Newey, la RB17 può correre quanto una monoposto di Formula 1, anche se nasce per essere alla portata di tutti (più o meno): A patto di avere un minimo di esperienza in pista, questa è un'auto con cui ti puoi divertire fin da subito, spiega l'ingegnere inglese. Spinta al massimo, però, sa staccare tempi da F1. I pneumatici della RB17 sono stati sviluppati in collaborazione con la Michelin, che ha fornito tre diverse mescole, tra cui una slick per sfruttare tutto il potenziale dell'auto.

I primi test l'anno prossimo. Lo sviluppo della RB17 ripartirà dopo l'esibizione di Goodwood, con il contributo dei piloti Red Bull come Max Verstappen, che guideranno l'auto al simulatore. Nei prossimi mesi la platea di collaudatori verrà progressivamente ampliata, mentre i primi test dinamici su pista dovrebbero iniziare la prossima estate.

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Made in Italy - Il governo vuole rilanciare Autobianchi e Innocenti

4 Ruote - Lug 12,2024

Autobianchi e Innocenti potrebbero presto ritornare in auge sul mercato automobilistico italiano grazie al governo e, forse, all'interesse dei cinesi. Infatti, secondo quanto scrive il Sole 24 Ore, nei colloqui in corso ormai da mesi tra alcuni costruttori e l'esecutivo per un possibile insediamento industriale in Italia sarebbe spuntata l'ipotesi di rilanciare i due marchi, da anni finiti nell'oblio. 

Il decreto. Per comprendere come sia possibile far rinascere Autobianchi e Innocenti, bisogna partire dal quadro normativo. Il governo, per offrire marchi storici italiani a nuovi investitori, ha inserito una specifica disposizione nella legge per il made in Italy, che ora sarà resa operativa con un decreto attuativo del ministero delle Imprese. Il testo, scrive il quotidiano economico, regola due interventi che potrebbero portare lo Stato a incamerare un marchio e a concederne il diritto di utilizzo a titolo gratuito: il primo riguarda il subentro nella titolarità del marchio che un'impresa intende cessare, il secondo "riguarda i marchi per i quali si presume il non utilizzo da almeno cinque anni e che risultano di particolare interesse e valenza nazionale". In tal caso, il ministero può formulare istanza di decadenza del brand all'Ufficio brevetti e marchi e, se la domanda è accolta, depositare una domanda di registrazione e offrire il tutto a imprese intenzionate a investire in Italia. Palazzo Piacentini valuterà poi il progetto tenendo conto di entità dell'investimento, ricadute occupazionali, settore di riferimento, localizzazione dell'investimento e tempistiche. Una volta riconosciuto il diritto di utilizzo, il marchio verrà ceduto con un contratto di licenza di almeno 10 anni, che potrà essere sciolto automaticamente in caso di cessazione dell'attività o di delocalizzazione.

La mossa del governo. Il decreto dovrà servire a rafforzare i propositi dell'esecutivo di attrarre nuovi investitori esteri, in particolare le case automobilistiche cinesi (si vocifera di BYD, Great Wall Motors e, soprattutto, Chery, Dongfeng e Jac). Sul tavolo sarebbe finita anche l'ipotesi di fregiarsi di un marchio 'made in Italy', meglio ancora se storico, per la produzione nel nostro Paese. E si tratta proprio di Autobianchi e Innocenti, che sono nella piena titolarità di Stellantis, ma da tempo non vengono utilizzati. Dunque, bisognerà valutare la "reale applicabilità" del decreto. Il governo si è già mosso: il ministero delle Imprese e del made in Italy ha fatto domanda e ottenuto la registrazione da parte dell'Ufficio brevetti di un marchio Innocenti e di un marchio Autobianchi "con caratteristiche grafiche diverse da quelli di proprietà di FCA Italy". "Resta da scoprire se resteranno lì nel cassetto", conclude Il Sole. "Oppure, al netto di possibili contestazioni, se torneranno utili nei negoziati in corso con i costruttori cinesi".

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Bologna - A ottobre la prima edizione di "Fueling Tomorrow"

4 Ruote - Lug 12,2024

Dal 9 all'11 ottobre prossimi si terrà a BolognaFiere la prima edizione di "Fueling Tomorrow", una manifestazione dedicata alle nuove tendenze nel campo della trasformazione dei carburanti tradizionali e dei nuovi vettori energetici alternativi e sostenibili come biocarburanti, idrogeno ed elettrico.

L'evento. Oltre all'esposizione, ci saranno anche tavoli di lavoro e momenti di confronto tra aziende, esperti e istituzioni. "Fueling Tomorrow sarà il palcoscenico per la presentazione di tecnologie e soluzioni per la produzione e il consumo di energia nei prossimi trent'anni",  spiega Paolo Angelini, amministratore delegato di BolognaFiere Water&Energy. "Un innovation hub che si pone l'obiettivo non più differibile della neutralità tecnologica dove biocarburanti e idrogeno saranno protagonisti, accanto alle ultime novità nel campo dei combustibili fossili e delle tecnologie di raffinazione".

 

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Audi - Pari, Ev; dispari termiche: si parte con la A5

4 Ruote - Lug 12,2024

Le nuova nomenclatura Audi è chiara: numero pari, powertrain elettrico; numero dispari, motori a combustione. Il prossimo 16 luglio la Casa di Ingolstadt presenterà la nuova A5, il nome con cui dovremo abituarci a chiamare la vecchia A4. La nuova berlina porterà al debutto una nuova generazione di motori a combustione più efficienti grazie alla tecnologia Mhev plus, spiega Gernot Döllner, il ceo della Casa tedesca.

Venti nuovi modelli in arrivo. Tra il 2024 e il 2025 l'Audi lancerà oltre venti nuovi modelli, di cui dieci completamente elettrici. Tra questi la nuova A6 e-tron, costruita sulla piattaforma Ppe già usata per la Q6 e-tron e la Porsche Macan EV, che sarà disponibile in versione berlina (Sportback) e station wagon (Avant). La presentazione è attesa nelle prossime settimane. In autunno sarà invece la volta della terza generazione della Q5, che avrà una gamma di propulsori parzialmente elettrificati.

Parola d'ordine: flessibilità. Il tasso di adozione delle elettriche da parte dei consumatori si sta rivelando più lento del previsto, e questo costringe a rivedere - almeno parzialmente - i piani. Nei prossimi anni amplieremo progressivamente la gamma full electric, spiega Döllner. Allo stesso tempo rinnoveremo il portfolio di modelli a combustione. Questo garantirà ad Audi un posizionamento tanto solido quanto flessibile durante la transizione verso un'offerta interamente elettrica.

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Osservatorio Findomestic - Auto nuove, difficile spendere più di 20 mila euro

4 Ruote - Lug 12,2024

Quattroruote ha spesso lanciato l'allarme sulla scomparsa di modelli, soprattutto di segmento A e B, con prezzi attrattivi per le tasche degli italiani. I prezzi delle vetture sono esplosi ed è difficile individuare listini in linea con le disponibilità dei consumatori. E non si tratta di certo di grandi disponibilità. Lo rileva l'ultimo approfondimento dell'Osservatorio Findomestic: secondo lo studio, il 66% degli italiani non può spendere più di 20 mila euro per un veicolo nuovo, il 14% ne può impegnare meno di 10 mila a disposizione, il 56% è costretto a rimandare l'acquisto soprattutto per ragioni economiche e solamente il 7% pensa che sarebbe opportuno cambiare macchina entro l'anno in corso.

Costi troppo alti. Inoltre, il 54% prende in considerazione la sostituzione solo in caso di guasto serio e il 50% solo quando la manutenzione diventa troppo frequente e costosa. Il 23% ritiene, invece, che il momento giusto per sostituire l'auto sia quello dell'introduzione di incentivi vantaggiosi. Solo il 7% la cambia regolarmente (ogni tre-cinque anni) per godere di nuovi modelli e nuove tecnologie. Ed è sempre il fattore costi a indirizzare le preferenze d'acquisto (73% opta per il nuovo, il 59% per l'usato): i consumi bassi, con il 64%, superano ampiamente la possibilità di circolazione (47%), l'affidabilità (45%), la sicurezza (37%) e le formule d'acquisto convenienti (33%). "A frenare i progetti di sostituzione dell'auto non sono solo i prezzi, aumentati sensibilmente per il 70% del campione negli ultimi tre anni, ma anche l'incertezza sulla motorizzazione da scegliere", spiega Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic . "Oggi, tre italiani su quattro non sanno distinguere le diverse motorizzazioni ibride e, quando si tratta di dire se costi di più in termini di consumi una termica o una elettrica, il 32% non si esprime e il resto del campione si spacca a metà".

Tanta confusione. Infatti, solo il 19% degli intervistati da Findomestic conosce la differenza tra mild, full e plug-in hybrid e il 45% ne ha solo una vaga idea. "Guardando al futuro  aggiunge Bardazzi - gli automobilisti non hanno una visione condivisa su quello che sarà il motore dominante: per il 19% sarà l'elettrico, per il 17% l'ibrido plug-in e per il 16% l'ibrido senza spina. Ma c'è anche un 12% che punta sulle termiche e un 11% che scommette sull'idrogeno. Interessante notare come il concetto di neutralità tecnologica, che implica un'imparzialità verso il tipo di motore purché sia ecologicamente sostenibile, è noto al 58% degli intervistati e supportato dal 74% (con convinzione dal 25%, con qualche dubbio dal 39%)". Eppure, nonostante incertezza e confuzione, l'auto resta imprescindibile per gli italiani: solo il 21% pensa di ridurre il numero di macchine in famiglia a causa di una gestione troppo costosa o per la scelta di mezzi di trasporto alternativi, il 74% dichiara di non averci nemmeno pensato e il 5% potrebbe addirittura ampliare il parco auto familiare. 

 

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RC Auto - Finti incidenti: occhio alle tre truffe

4 Ruote - Lug 12,2024

Solo l'anno scorso, oltre due milioni di automobilisti italiani sono rimasti vittime di frodi assicurative veloci (i falsi incidenti): i truffatori incassano 100 euro subito e scappano col malloppo, come evidenzia l'indagine su 4.876 persone commissionata da Facile.it. Tre le trappole possibili: vediamole nel dettaglio.

In manovra. Il reo alla guida sceglie un'auto con un piccolo danno alla parte posteriore: quella sarà la vettura della vittima da spennare. Il cittadino onesto al volante, mentre fa manovra di parcheggio in retromarcia, sente un colpo alla propria vettura, si ferma, scende, e si trova davanti il furbetto che, piuttosto agitato, lo pressa psicologicamente con la propria macchina effettivamente danneggiata. Per simulare il rumore dell'impatto è sufficiente lanciare un sasso contro il veicolo della vittima. Dammi 100 euro subito e chiudiamo la questione in modo amichevole senza coinvolgere le compagnie assicuratrici, così non ti scatta il malus RC Auto: queste, in genere, la raffica di parole per incalzarre il guidatore. Stando alla statistica, il trucco funziona nella metà dei casi.

Specchietto ko. Il malfattore individua una vettura con qualche piccolo danno allo specchietto laterale destro o alla fiancata destra e si fa sorpassare: lancia un sasso contro l'auto della vittima, che si ferma; quindi, mostra la parte del proprio veicolo effettivamente rotta, ovvero lo specchietto laterale sinistro. Infine, convince il guidatore a risolvere la questione con i contanti.

Investimento. La terza frode è architettata da un pedone, che finge di essere investito mentre attraversa sulle strisce, come testimonia un compare presente sulla scena. Un evento del genere, con l'uomo investito dolorante, è più traumatico dal punto di vista emotivo per il presunto responsabile, magari sotto choc e con sensi di colpa: il malvivente esige anche dei soldi (in genere centinaia di euro) "per evitare guai penali come l'omicidio e le lesioni stradali". Anche in questo caso, lo stress psicologico funziona.

Come prevenire. In tutti i casi, l'unica cosa giusta da fare è coinvolgere le Forze dell'ordine e l'assicurazione, esplicitando la propria volontà di chiedere assistenza e la necessità di inserire tutti i dati sul Modulo blu della constatazione amichevole. Che l'incidente sia vero o falso, lo si vedrà poi.

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Tesla Model 3 - In arrivo una nuova Long Range (per ora solo negli Usa)

4 Ruote - Lug 12,2024

Negli Stati Uniti la Tesla ha ampliato la gamma della Model 3 introducendo una variante Long Range single motor, con una percorrenza dichiarata di 584 km contro i 438 del modello con batteria di minore capacità. Venduta a 42.490 dollari, costa 5.000 dollari meno rispetto alla Long Range a trazione integrale, che ha un'autonomia di 549 km e prestazioni superiori (la Casa dichiara uno 0-100 in 4,2 secondi rispetto al nuovo modello, che ne impiega 4,9). Al momento stiamo aspettando una risposta da Tesla Italia per sapere se - e quando - questa variante arriverà anche da noi, dove i prezzi della Model 3 sono recentemente aumentati per l'effetto dei nuovi dazi imposti dall'Unione Europea.

Rinvio per i robotaxi. Stando a quanto riferisce Bloomberg, la Tesla avrebbe anche deciso di posticipare di qualche mese la presentazione dei suoi robotaxi, annunciati da Elon Musk lo scorso aprile, così da dare al team che se ne sta occupando un po' di tempo in più per mettere a punto alcuni elementi del veicolo. La Casa americana non è nuova a ritardi e rinvii, e anche questo potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Lo scorso giugno, durante l'assemblea degli azionisti, Musk ha annunciato che nel 2025 arriveranno tre nuovi modelli, realizzati sulle piattaforme e sulle linee produttive di quelli attuali.

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Dacia Spring - Nuovo look, stesso spirito - VIDEO

4 Ruote - Lug 12,2024

Fronte caldo, quello dell'auto elettrica economica. E da qui a qualche mese ne vedremo delle belle, quando i costruttori andranno a popolare un segmento finora appannaggio di pochissimi. Arriva con tempismo scientifico, perciò, il restyling della Dacia Spring, regina del segmento nonché la terza Bev più venduta in Europa nel 2023, mentre dal lancio, nel 2021, ne sono state consegnate più di 150 mila in tutto il mondo. Ma per tenere testa alle nuove arrivate e alle rivali venture, cinesi compresi, serviva un passo avanti. E col restyling c'è stato, sia nell'estetica, sia nei contenuti. Anche i prezzi, a partire da 17.900 euro in Italia, sono competitivi. E per il momento non sono intaccati dai dazi perché, lo ricordiamo, la Spring è romena di passaporto ma costruita in Cina. Vedremo cosa succederà se e quando l'Ue li applicherà.

Come cambia. In arrivo ad ottobre, la Spring restyling poggia sulla piattaforma di sempre -derivata da quella della Renault Kwid, vettura destinata a mercati come India e Brasile ma fuori e dentro è un'auto tutta nuova. Il look si è modernizzato, con l'innesto di stilemi presi dalla Duster, mentre l'abitacolo è completamente trasformato. Beninteso, plastiche rigide rimangono all'ordine del giorno, in tutte le zone. Ma il panorama che si staglia davanti agli occupanti anteriori è tutt'altra cosa rispetto al passato: anche nei dettagli, come le bocchette d'aerazione o i comandi del clima, più piacevoli al tatto oltre che gradevoli da vedere. Sulla versione più accessoriata, la Extreme (a partire da 19.900 euro), l'infotainment è racchiuso in un touch screen da 10 pollici, funzionale anche se non sempre fulmineo nel funzionamento: ha il navigatore e replica Android Auto e Apple Carplay senza cavo. Sulla più semplice Expression, invece, tocca accontentarsi di un supporto per lo smartphone che, collegato all'auto attraverso l'app Dacia Media Control, fa le veci del tablet. Dietro al volante, c'è una nuova strumentazione digitale da 7 pollici - di serie - leggermente personalizzabile per quanto riguarda le informazioni trasmesse.

La ricarica rapida è optional. Detto che la Dacia Spring, lunga solo 3,7 metri, mantiene un bagagliaio generoso per un'auto della sua categoria anzi lo migliora del 6%, dichiarando ora 308 litri di capacità, cui si possono aggiungere 35 di frunk (optional da 127 euro) -, è un'auto che richiede dei compromessi. Per esempio, quando si cerca la posizione di guida ideale: con il sedile regolabile in lunghezza ma non in altezza e il volante, che adesso si può muovere in senso verticale (prima era fisso), non adattabile in profondità. Le due varianti di powertrain disponibili, da 45 o 65 cavalli (a partire da 18.900 euro), montano la medesima batteria (da 26,8 kWh) ma profilano due scenari differenti per quanto riguarda la ricarica (che ora è bidirezionale, ma solo sugli allestimenti Extreme). Con la Spring meno potente ci si deve accontentare del caricabatterie di bordo di serie, da 7 kW, che fa il pieno solo in corrente alternata; la 65 cavalli, invece, prevede in opzione quello in corrente continua, che accetta fino a 30 kW di potenza. Ma si paga a parte (600 euro), al pari del cavo di ricarica domestica Mode 2 (300 euro).

Come va. Il nostro test si svolge tutto su una Extreme da 65 cavalli. Che non sono molti ma, complici la coppia subito disponibile dell'elettrico e il peso contenuto dell'auto (circa 1.060 chili in ordine di marcia), rendono la Spring piuttosto disinvolta, almeno finché si muove in ambito cittadino. Quando si preme sull'acceleratore, la risposta è dolce e per vedere i 100 all'ora sul tachimetro ci vogliono quasi 14 secondi. Poco importa: la piccola Bev della Dacia non nasce per vincere lo sparo con una Tesla, bensì per rendere l'elettrico alla portata di tutti. Nelle manovre è un'auto facilissima: aiutano il raggio di sterzata contenuto (4,8 metri) e il comando leggero. Tra le curve, il rollio non manca e gli inserimenti, va da sé, non sono rapidi. E in tutto ciò non guasterebbe avere uno sterzo un po' più comunicativo. Quanto ad autonomia, però, la Spring da 65 CV promette 225 km con un ciclo di carica nel ciclo combinato (circa 300 in città) e dichiara consumi di 13,5 kWh per 100 km: valori adatti al commuting urbano. Dopo un centinaio di km ad andature prevalentemente basse, il computer di bordo riporta un valore di 13,9 kWh/100 km e un'autonomia residua di 92 km (quelli stimati in partenza, a batteria piena, erano 210). Spingendo la Spring a velocità autostradali, i consumi ovviamente si impennano ma, soprattutto, emerge una scarsa insonorizzazione: soprattutto dai rumori provenienti dalle ruote. Per il resto, questa elettrica è pronta a servire dignitosamente chi fa pochi km al giorno, facendo i conti con traffico e Ztl. A un prezzo, al momento, imbattibile.

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Toyota GR86 - Ridge Green Limited, un'edizione limitata per il Giappone

4 Ruote - Lug 12,2024

La Toyota Gazoo Racing ha presentato il modello aggiornato della sportiva GR86, con una serie di novità concentrate principalmente sulla dinamica di guida. In particolare, sono stati modificati gli ammortizzatori e ricalibrato lo sterzo per migliorare e rendere ancora più diretta la risposta dell'auto.

Più facile la doppietta. Nei modelli con cambio manuale la Toyota è intervenuta sul controllo della coppia motore, così da facilitare la doppietta nelle cambiate e rendere più immediata la risposta del pedale dell'acceleratore. Per le versioni con cambio automatico, invece, è stato ampliato il range di velocità nelle scalate, così da poter contare su maggiore coppia nella guida sportiva. Il MY2025 della GR86 introdurrà inoltre nuove luci diurne e il monitoraggio della pressione dei pneumatici.

GR86 Ridge Green Limited. Disponibile in Giappone dal prossimo 1 agosto, la GR86 sarà proposta anche nella serie speciale RZ Ridge Green Limited, la cui produzione è limitata a 200 esemplari. Prevedendo una forte domanda da parte di collezionisti e appassionati, la Toyota estrarrà a sorte gli acquirenti tra tutti coloro che effettueranno la prenotazione: i vincitori dovranno poi aspettare ottobre per le prime consegne. Caratterizzata dall'esclusiva colorazione verde che le dà il nome, la GR86 Ridge Green avrà cerchi di lega color bronzo, freni a disco Brembo, ammortizzatori Sachs (ZF). All'interno, dettagli neri per plancia e strumentazioni, e rivestimenti in pelle nera con dettagli e cuciture beige.

I prezzi per il Giappone. La Toyota GR86 base (RC) costa poco meno di 3 milioni di yen, pari a quasi 17 mila euro. La versione RZ ne costa 3,5 milioni, pari a circa 20.000 euro; la serie limitata Ridge Green sfiora i 4 milioni di yen, ossia 23 mila euro.

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Fiat Grande Panda - "L'elettrica a 24.900 euro, l'ibrida sotto i 19 mila"

4 Ruote - Lug 11,2024

La Fiat Grande Panda è pronta al debutto: "L'apertura degli ordini per il modello elettrico è prevista tra settembre e ottobre, con consegne a seguire, quelli per l'ibrida li raccoglieremo tra ottobre e novembre". Lo ha rivelato il ceo del marchio, Olivier Franois, in un incontro con la stampa italiana a margine della presentazione del nuovo modello.

L'ibrida sotto i 19 mila. Niente manuale, niente termico puro. Il dirigente ha aggiunto anche qualche dettaglio commerciale piuttosto preciso sul conto della nuova piccola: "Posizioneremo l'elettrica poco sotto i 25 mila euro - e potremmo dire che la cifra definitiva potrebbe essere di 24.900 euro - e l'ibrida sotto i 19 mila euro". Ma questo prezzo d'attacco, ha sottolineato Franois "non sarà quello di un modello spartano: la Grande Panda", ha precisato "non avrà né un motore termico puro, né il cambio manuale". La base di gamma, in altri termini "sarà ibrida e con il cambio automatico doppia frizione".

4x4 no, 4xe... forse. Qual è il ragionamento dietro la scelta? "Secondo noi il termico puro è giunto alla fine e lo dimostrerà la sua tenuta del valore residuo sull'usato: per questo abbiamo scelto di offrirlo soltanto in versione elettrificata". Porte socchiuse, invece, per una versione a trazione integrale: "La piattaforma Smart Car non ci consente di avere un 4x4 classico, ma un sistema 4xe con asse posteriore elettrificato può rappresentare un'opportunità".

La 500 ibrida a Mirafiori? "Avremmo potuto farla adesso..." Altro argomento "caldo" è senza dubbio quello dell'arrivo della 500 ibrida a Mirafiori e dei suoi tempi di debutto: "Arriverà fra 18 mesi. Avremmo potuto averla anche adesso, ma l'industria ha puntato tanto sull'elettrico negli anni scorsi e adesso, soprattutto il mercato italiano, mostra una dinamica meno consistente del previsto: insomma, prima del quarto trimestre del 2025 non se ne parla, ma darà una grossa mano a Mirafiori. A meno che l'elettrico non si riprenda nel frattempo".

Le due novità pixelate: "Saranno competitive". Interessanti anche le anticipazioni sul fronte dei due modelli "pixelati" mostrati oggi: "Nasceranno entrambi sulla piattaforma Smart Car e le vedremo nel 2025 e nel 2026 rispettivamente. Avranno dimensioni più importanti della Grande Panda ma prezzi altrettanto interessanti: questa architettura per noi rappresenta uno strumento per contrastare i marchi cinesi e la formula low cost della Dacia, grazie alle economie di scala".

Produzione in Italia? "Prima saturiamo gli altri impianti". "La piattaforma Smart Car di Stellantis" ha proseguito il ceo della Fiat "si traduce anche nel vantaggio di poterle produrre in tutto il mondo e di offrirle anche in versione termica pura, non elettrificata, in mercati come l'Italia e il Sudamerica". Ma resta in sospeso la risposta su un'eventuale produzione italiana: "A livello di fabbriche si può fare di tutto dovunque, ma prima andremo a saturare gli impianti dove la Smart Car è già industrializzata". E questi, per il momento, non si trovano nel nostro Paese.

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Fiat - Piccola, Grande Panda: ecco com'è

4 Ruote - Lug 11,2024

Presentando la nuova segmento B, la Fiat ne ha svelato anche le dimensioni. La lunghezza - già nota - della Grande Panda è di 399 centimetri, la larghezza è di 176 e l'altezza di 157 centimetri: l'omologazione è per cinque persone. Decisamente notevole, in rapporto alla taglia, la capacità dichiarata per il bagagliaio: ben 361 litri, a cui se ne aggiungono altri 13 se si contano anche i diversi vani disseminati nell'abitacolo.

Le prime immagini ufficiali degli interni ci consentono di scoprire tantissimi dettagli finora ignoti. Per esempio, la presenza di un piccolissimo modellino della Fiat Panda originale integrato nella plancia, a lato dell'infotainment. Si tratta di un tributo al modello originale, posizionato nella "curva" della pista del Lingotto: le forme degli interni riprendono infatti il tracciato ricavato sul tetto dello storico edificio, mentre altri dettagli, come le bocchette d'aerazione, rappresentano le finestre del palazzo.

Una delle caratteristiche della prima Panda era la "tasca" ricavata nella plancia. Una soluzione che la Fiat ha voluto riproporre, in veste rivista ed evoluta, anche sulla Grande Panda. Davanti al passeggero, infatti, è presente un vano con capacità di 3 litri, il Bambox, realizzato con un tessuto derivato dalle fibre di bamboo.

Davanti al guidatore è presente una cornice di policarbonato che integra due schermi, uno da 10" per il quadro strumenti digitale e un altro da 10,25" per l'infotainment. Entrambi dovrebbero essere di serie su tutti gli allestimenti. Per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida, invece, sono presenti tutti gli Adas necessari per l'omologazione Ue, come la frenata automatica d'emergenza e il mantenimento della corsia.

Come la progenitrice, la Grande Panda sarà proposta con motorizzazioni a misura d'uomo. Quindi nessun eccesso nelle prestazioni o nei consumi e quel che serve per la guida di tutti i giorni. Si parte con l'elettrica, ma nei prossimi mesi la gamma si amplierà con una versione ibrida (probabilmente una 1.0 tre cilindri da 100 CV). C'è però da ricordare che il pianale multinergia su cui è basata, la piattaforma Smart Car, può (ovviamente) ospitare anche motori a benzina non elettrificati. Chissà che in futuro non ci possa essere spazio per una entry level, magari nella mitica versione Van.

La Fiat Grande Panda elettrica dispone di una batteria da 44 kWh montata sotto il pianale e abbinata a un motore anteriore da 113 CV. Per il momento la Casa non ha diramato dati relativi alle prestazioni, comunicando solo l'autonomia Wltp di 320 chilometri. La Fiat sottolinea inoltre che la Grande Panda è la prima automobile sul mercato ad avere un cavo di ricarica integrato, nascosto dietro la calandra: a spirale, supporta una potenza di ricarica in corrente alternata fino a 7 kW.

La nuova Grande Panda prosegue la strategia cromatica che ha portato all'eliminazione della tinta grigia dall'offerta di colori di Torino: la cinque porte sarà così disponibile con carrozzeria Bianca, Nera, Rossa, Verde, Blu, Gialla o Marrone. A queste tonalità si abbinano dei cerchi di lega da 17" con finitura diamantata e design a X.

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Formula 1 - Svelato il calendario delle Sprint 2025

4 Ruote - Lug 11,2024

Il format Sprint piace, funziona ed è stato confermato anche per il 2025. La Formula 1 ha svelato oggi quali saranno i sei Gran Premi del prossimo anno che si svolgeranno in un weekend Sprint: cinque di queste saranno extraeuropee (Cina, Miami, Austin, Brasile, Qatar) - esattamente come quest'anno - mentre la tappa europea si sposta nuovamente a Spa-Francorchamps.

Spettacolo e business. "Il Format F1 Sprint conferma ottimi riscontri su ogni piattaforma, da quelle tradizionali a quelle digitali, e fornisce contenuti extra entusiasmanti per tutti i promotori della gare, incrementando il numero di presenze al venerdì". Con questa nota, Formula 1 ha confermato il format che si è evoluto dall'anno della sua introduzione fino a oggi. Rispetto alle passate dichiarazioni, ci saremmo aspettati anche un aumento del numero di gare, poiché i programmi di Liberty Media prevedevano un progressivo aumento delle Sprint di anno in anno. A quanto pare, la frenata c'è stata solo per una questione di soldi, perché non tutti i promotori hanno accettato di buon grado di dover pagare un extra-budget per ospitare la Sprint.

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