Codice della Strada - Cos'è e come funziona lalcolock
In realtà, i cosiddetti Alcohol interlock system (Ais), come li definisce la normativa europea, o, più semplicemente, alcolock, ossia i dispositivi che bloccano la messa in moto della vettura nel caso in cui il conducente abbia assunto bevande alcoliche, sono presenti nelle normative europee fin dal 2015 e in diversi Paesi europei sono giù utilizzati. E, tra l'altro, dal 6 luglio 2022, tutte le autovetture di nuova omologazione devono essere dotate fin dall'origine di un'apposita interfaccia che consenta rapidamente e in maniera standardizzata l'installazione del dispositivo a bordo cosa che, invece, sulle auto più vecchie, prive di interfaccia, sarà un po' più complicata.
Il testo approvato dal Consiglio dei ministri stabilisce un principio particolarmente importante: la cosiddetta tolleranza zero per chi sia stato condannato da un tribunale per avere commesso il reato di guida in stato di ebbrezza, ossia per avere guidato con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi di alcol per ogni litro di sangue, rilevati con un etilometro professionale, omologato e revisionato in dotazione alle pattuglie (non tutte, purtroppo) di Polizia stradale, Carabinieri e Polizie municipali.
In seguito alla sentenza di condanna (il testo non specifica se debba essere definitiva), scatterebbe, appunto la cosiddetta tolleranza zero, ossia il divieto assoluto di guida dopo avere bevuto: per due anni se la condanna si riferiva alla guida con un tasso oltre gli 0,8 g/l ma non superiore a 1,5 g/l oppure tre anni con tasso più alto di 1,5 g/l. In pratica, basterebbe un tasso di appena 0,01 g/l per far scattare il divieto (attualmente fino 0,5 g/l possono guidare tutti tranne i neopatentati per i primi tre anni dal conseguimento della patente, i minori di 21 anni e i conducenti professionali).
In seguito a condanna per il reato di guida in stato di ebbrezza, il conducente obbligato a non bere prima di guidare potrà mettersi al volante solo di veicoli su cui abbia fatto installare a proprie spese, appunto, l'alcolock. Sarà questo strumento a rilevare il tasso di alcol nel sangue e, quindi, a consentire la guida del mezzo. Ma solo se, come prescrive la norma sulla tolleranza zero, il guidatore sarà totalmente sobrio.
Ma come funziona l'alcolock? Semplificando al massimo, si tratta di un etilometro collegato direttamente al sistema di avviamento del veicolo. Se il conducente avrà un tasso alcolemico superiore al consentito (il dispositivo potrà essere impostato di volta in volta, in questo caso a 0 g/l), il sistema impedirà l'avviamento del motore della macchina o di qualsiasi altro mezzo a motore (il testo non fa distinzione tra veicoli, quindi riguarderà anche moto e ciclomotori).
Ma mentre una decina di anni fa si immaginava un sistema automatico, ossia dotato di una serie di sensori presenti nell'abitacolo in grado di rilevare automaticamente il tasso alcolemico del guidatore, le norme europee attualmente in vigore prevedono esplicitamente che debba essere il conducente a soffiare nell'etilometro a bordo veicolo, come avviene con gli apparecchi professionali in dotazione alle forze di polizia. Solo se il tasso alcolemico rilevato sarà coerente con il dato impostato il motore si avvierà. E l'operazione dovrà essere ripetuta a ogni avviamento del motore.
In ogni caso, sarà un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a stabilire le caratteristiche tecniche dell'apparecchio - ossia come dovrà funzionare in base alle norme tecniche europee attualmente in vigore - e come e da chi dovrà essere installato sul mezzo. Per ora, il testo si limita a precisare che l'apparecchio dovrà essere sigillato, dovrà avere caratteristiche tali da non poter essere manomesso e il suo acquisto e la sua installazione saranno, ovviamente, a carico della persona condannata per guida in stato di ebbrezza.
GM e Hyundai - Al via una collaborazione industriale ad ampio raggio
La General Motors ha firmato una lettera d'intenti con la coreana Hyundai per valutare future collaborazioni in ambiti industriali considerati strategici. Le due aziende, in particolare, intendono "sfruttare le loro dimensioni e i loro punti di forza complementari per ridurre i costi e rendere più veloce il lancio di una gamma più ampia di veicoli e tecnologie". A tal fine, la collaborazione potrebbe riguardare lo sviluppo e la produzione congiunti di autovetture e veicoli commerciali, di motori a combustione interna e tecnologie per l'elettrico e per l'idrogeno. Inoltre, sarà esaminata l'opportunità di collaborare nel campo dell'approvvigionamento di materie prime per batterie, nell'acciaio e in altre aree.
Gruppo Volkswagen - Nuovi direttori finanziari per VW e Seat
La Volkswagen ha deciso di apportare delle modifiche organizzative al suo dipartimento finanziario, il reparto responsabile di quel piano di tagli e risparmi diventato fonti di forti tensioni con le organizzazioni sindacali tedesche. David Powels, attuale responsabile Finance e IT della Seat, è stato nominato direttore finanziario del marchio di Wolfsburg, con decorrenza dal primo ottobre prossimo.
Lo scambio. Powels, sudafricano con oltre 35 anni di carriera all'interno del gruppo Volkswagen, sostituirà Patrik A. Mayer, destinato a a sua volta a fare la strada inversa visto che assumere, sempre dal primo ottobre, l'incarico di responsabile Finance e IT della Seat. Anche Mayer è un veterano del costruttore tedesco: ha iniziato a lavorare a Wolfsburg nel 1997.
Renault Rafale - La 4x4 da 300 CV arriva nelle concessionarie
La gamma della Renault Rafale si amplia con l'arrivo della motorizzazione ibrida plug-in da 300 CV e trazione integrale, che si affianca alla full hybrid da 200 CV già a listino. La nuova versione è disponibile negli allestimenti Esprit Alpine e Atelier Alpine, con prezzi che partono da 52.700 euro.
Fino a 100 km in Ev. Realizzata sulla base tecnica della full hybrid da 200 CV, questa motorizzazione abbina un 1.2 tre cilindri da 110 kW (150 CV) e tre motori elettrici, uno dei quali al retrotreno (da 100 kW / 136 CV) per assicurare la trazione integrale, e arrivare alla potenza di sistema di 221 kW (300 CV). La batteria ha una capacità di 22 kWh per un'autonomia dichiarata, in modalità solo elettrica, fino a 100 km. Secondo la Casa francese, la Rafale plug-in arriva a percorrere 1.000 km con un pieno di benzina (il serbatoio ha una capacità di 55 litri).
Rafale Esprit Alpine. Di serie il sistema 4Control Advanced a quattro ruote sterzanti sempre attivo, che lavora in fase a velocità più elevate, per migliorare la stabilità, e in controfase a velocità ridotte, per ridurre gli ingombri in manovra. La dotazione comprende inoltre cerchi di lega da 20, griglia frontale blu, dettagli esclusivi Alpine (battitacco, decorazioni interne in ardesia, volante sportivo con impunture blu, bianche e rosse), pedaliera in alluminio e sedili anteriori riscaldabili e con firma luminosa. Ancora, portellone ad apertura elettrica, monitoraggio dell'angolo cieco e frenata automatica d'emergenza in retromarcia.
Rafale Atelier Alpine. Questo allestimento, riservato alla plug-in, prevede un settaggio più sportivo del telaio e sospensioni attive, regolabili tramite le diverse modalità di guida disponibili. All'esterno la carrozzeria è nella tinta esclusiva Blu Sommit, con spoiler color Nero Etoilé, cerchi da 21 e fari a matrice di led. La dotazione è arricchita dalla telecamera a 360, retrovisori e sedili elettrici con funzione di memoria, parcheggio automatico, volante riscaldabile e guida assistita di livello 2.
I prezzi per l'Italia. Ecco il listino completo della nuova Renault Rafale E-Tech 4x4 300 CV:
- Rafale E-Tech 4x4 300 CV Esprit Alpine: 52.700 euro
- Rafale E-Tech 4x4 300 CV Atelier Alpine: 57.200 euro
Mondiale Endurance - Hyundai punta all'endurance con il brand Genesis
Hyundai Motorsport ha annunciato oggi il nuovo programma sportivo che la porterà a competere nel Mondale Endurance con il proprio luxury brand Genesis. La Casa coreana ha scelto di aderire al programma LMDh che le consentirà di concentrarsi solo sulla costruzione del motore, integrandolo poi al telaio di uno dei fornitori che andrà a selezionare nel prossimo futuro.
Manifestazione d'interesse. Il comunicato diffuso oggi non svela in realtà molto del nuovo programma, se non l'intenzione di esserci e con quale marchio si andrà a competere. "Dopo diverse valutazioni, il programma LMDh risulta la scelta strategica migliore, per noi, in questo momento", si legge nella nota stampa. "Aderisce alle nostre ambizioni e ci permette di sviluppare tecnologie future per le auto stradali. L'endurance rappresenta un'impareggiabile opportunità per mostrare la tecnologia all'avanguardia di Genesis, la filosofia del design e il carattere competitivo. Questo progetto fa parte di una più ampia visione sul futuro della mobilità". Dalle indiscrezioni che circolano al momento, la scelta ufficiale per il fornitore arriverà a breve e dovrebbe ricadere sulla Oreca, mentre la data del debutto nel WEC potrebbe essere presumibilmente il 2026.
La preparazione. Oltre all'organizzazione tecnica, occorre anche quella relativa alle operazioni in pista. Hyundai Motorsport sta valutando un coinvolgimento per il 2025 nell'European Le Mans Series per gestire dei prototipi LMP2 e fare così esperienza. Non è da escludere, però, che il debutto nel WEC potrebbe avvenire con il supporto di un team d'esperienza, come Porsche ha fatto con Penske, BMW con WRT e così via.
In bilico il WRC. Cyril Abiteboul ha più volte lasciato intendere che aprire un nuovo programma in contemporanea al Mondiale Rally sarebbe stato difficile e l'annuncio di oggi aggiunge un ulteriore punto di domanda al futuro della Casa coreana nei rally. L'ipotesi più accreditata è che Hyundai - con il marchio Genesis - si concentri anima e corpo sulle gare endurance e dica addio al WRC, magari affidando le i20 N Rally1 ibride a qualche struttura privata che possa gestirle fino al loro pensionamento, previsto per il 2027.
Geely - Una fabbrica in Europa per aggirare i dazi
La cinese Geely è alla ricerca di una sede in Europa per produrre auto elettriche, aggirando gli extra dazi dell'Unione sulle vetture made in China esportate da noi. Come riporta la Reuters, sono in corso colloqui tra il produttore (il secondo per vendite nel Paese del Dragone dopo la BYD) e la Polonia per uno stabilimento congiunto, ossia partecipato dallo Stato. Tuttavia, Varsavia fa sapere che la Casa orientale non sembra essere il partner giusto.
Non è l'unica. Il colosso di Hangzhou, di proprietà del miliardario Li Shufu (controlla fra l'altro Volvo Cars, ha una joint venture con Renault e detiene partecipazioni in Aston Martin e Mercedes), è una delle tante aziende cinesi a pianificare l'apertura di stabilimenti in Europa per non pagare le tasse di esportazione. Sulle quali il Consiglio Ue dovrà esprimersi in modo definitivo all'inizio di novembre, ratificando o annullando il provvedimento della Commissione.
Stellantis - In arrivo un nuovo 1.6 turbo (anche per l'Europa?)
Il progetto di Stellantis per il Michigan annunciato ieri prevede, oltre a quanto già riportato circa il Dodge Ram 1500 REV, anche investimenti per gli stabilimenti di Warren e di Dundee. Nel primo saranno investiti 97,6 milioni di dollari per la produzione di una futura Jeep Wagoneer elettrificata, uno dei quattro modelli che verrà lanciato in tutto il mondo entro la fine del 2025, e che sarà costruita sulla stessa linea di produzione delle Wagoneer e Grand Wagoneer termiche. Nel secondo, invece, nascerà una novità che presto potremo vedere anche da noi: un 1.6 turbobenzina a iniezione diretta.
Un nuovo motore ibrido. Nello stabilimento di Dundee, a sud di Detroit, saranno investiti oltre 73 milioni di dollari per ammodernare le linee produttive, dove verranno assemblati, saldati e verificati componenti dell'architettura Stla e Stla Large. Questi componenti verranno prodotti contestualmente a un nuovo motore 1.6 quattro cilindri turbobenzina a iniezione diretta, chiamato GME-T4 Evo, con la flessibilità necessaria per poter essere utilizzato sui nuovi veicoli ibridi che debutteranno dal 2025 in poi. Quando, guarda caso, dovrebbero debuttare anche le nuove Giulia e Stelvio, basate proprio sulla piattaforma Stla Large...
Peugeot 5008 - Ordini aperti per la nuova generazione della Suv a sette posti
La Peugeot ha aperto gli ordini della nuova generazione della 5008, versione a sette posti della 3008, dalla quale si differenzia soprattutto per il posteriore, sagomato per meglio accogliere i passeggeri della terza fila. Disponibile con tre motorizzazioni e due allestimenti, la Suv francese ha un listino che parte da 41.700 euro.
Tre powertrain. Dentro il cofano della nuova Peugeot 5008 c'è il 1.2 tre cilindri mild hybrid da 136 CV e 230 Nm di coppia, abbinato a un cambio automatico doppia frizione a sei rapporti: 0-100 km/h in 11,3 secondi, velocità massima di 200 km/h. La plug-in prevede un 1.6 quattro cilindri da 150 CV, abbinato a un motore elettrico da 125 CV, per una potenza di sistema di 195 CV e una coppia massima di 350 Nm. Accelerazione da fermo a 100 km/h in 8,3 secondi, velocità massima di 220 km/h. La batteria da 17,9 kWh promette di percorrere circa 81 km col termico spento. La variante full electric, invece, monta un'unità elettrica all'anteriore da 210 CV e 345 Nm di coppia, capace di far accelerare la Suv da 0 a 100 km/h in 9,7 secondi e di farle raggiungere una velocità massima di 170 km/h, limitata elettronicamente. La batteria da 73 kWh consente un'autonomia nel ciclo Wltp tra i 488 e i 502 km.
5008 Allure. La versione di attacco prevede cerchi di lega da 19, luci a Led anteriori e posteriori, mancorrenti sul tetto nero lucidi, specchietti ripiegabili elettricamente, doppio display da 10 per strumentazione digitale e infotainment, con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, telecamera a 180 con sensori di parcheggio posteriori, climatizzatore a tre zone, luci ambientali e sensori luci/pioggia. Gli Adas di serie prevedono il cruise control, l'assistente al mantenimento della corsia, il riconoscimento dei segnali stradali e la frenata automatica d'emergenza.
5008 GT. L'allestimento top di gamma aggiunge i fari a pixel Led con abbaglianti adattivi, cruise control con gestione di fermate e ripartenze in colonna, sensori di parcheggio anteriori, display panoramico da 21, ricarica wireless per gli smartphone compatibili, portellone posteriore elettrico, volante e sedili anteriori riscaldabili, assistente vocale.
Gli optional. Di serie l'Ingaro Blu metallizzato, mentre su richiesta le altre cinque tinte: Bianco Okenite, Blu Obsession, Grigio Artense, Grigio Titanio e Nero Perla. La Allure può essere arricchita con il pacchetto 360 Vision & Drive Assist (1.450 euro) con telecamera a 360, cruise control adattivo, monitoraggio dell'angolo cieco e del traffico posteriore in manovra; ancora, il panoramic Navigation (750 euro) prevede lo schermo da 21 con navigatore connesso e ricarica wireless per gli smartphone, mentre il tetto panoramico costa 1.450 euro. Per la GT è disponibile il pacchetto Drive Assist Plus con telecamera a 360, monitoraggio degli angoli ciechi e guida assistita di livello 2, a 1.500 euro.
Il listino completo. Ecco tutti i prezzi della nuova Peugeot 5008 per il mercato italiano:
- Peugeot e-5008 210 CV 73 kWh Allure: 47.730 euro
- Peugeot e-5008 210 CV 73 kWh GT: 52.180 euro
- Peugeot 5008 Plug-in Hybrid 195 e-DCS7 Allure: 47.950 euro
- Peugeot 5008 Plug-in Hybrid 195 e-DCS7 GT: 52.400 euro
- Peugeot 5008 Hybrid 36 e-DCS6 Allure: 41.700 euro
- Peugeot 5008 Hybrid 36 e-DCS6 GT: 45.850 euro
Videogiochi - Test Drive Unlimited: Solar Crown, la nostra prova
Test Drive Unlimited: Solar Crown, l'ultimo capitolo della trentennale saga di videogiochi (il primo è del 1987), è da oggi disponibile per PC, PlayStation 5 e XBox Serie S/X. L'abbiamo provato in anteprima, apprezzandone diversi particolari, come alcune logiche di gioco, ma trovando anche qualche dettaglio migliorabile, dalla fisica di guida alla stabilità dei server (per svolgere le varie gare serve essere online) fino ad arrivare all'enormità della mappa di gioco. Un dettaglio, quest'ultimo, che potrebbe diventare un plus per questo gioco, ma solo se verranno aggiunti più punti d'interesse e nuove funzioni.
Un centinaio di auto. Avvicinandosi a questo titolo, non ci si deve aspettare una dinamica di guida da simulatore: storicamente, Test Drive è sempre stato un videogame pensato più per divertirsi che per apprezzare le sottili differenze dinamiche tra un modello e un altro. E Solar Crown evolve la fisica di gioco per renderla apprezzabile da un pubblico estremamente ampio (il realismo dei vari simulatori è un'altra cosa): divertirsi con le tante auto disponibili (un centinaio, ma il numero è destinato a crescere) è alla portata di tutti. Tra le varie vetture presenti, ci sono tantissime supercar attuali, ma anche sportive del passato e modelli un po' più comuni. Ford Mustang, Nissan 370Z e Alpine A110 sono le prime tre auto che il giocatore può acquistare in concessionaria, ma andando avanti nel gioco ci si può mettere al volante di modelli molto più potenti e costosi. Con i crediti virtuali che si guadagnano vincendo le varie gare, si possono infatti comprare auto d'altissimo livello, come la Porsche Taycan o l'hypercar Apollo Intensa Emozione, ma anche vetture più comuni, come la Abarth 695 o icone del passato, come la Lancia Delta Integrale.
Buona la prima, ma si può migliorare. Ambientato sulle strade di Hong Kong, prevede delle fasi d'esplorazione, che portano a punti in cui si accede corse su tratti chiusi al traffico. Per parteciparvi, si può usare una delle proprie auto stradali che, come nella realtà, si acquistano in una concessionaria per poi tenerle in un garage virtuale: le si può anche personalizzare sotto diversi punti di vista, per renderle più competitive e creare la propria livrea. Le dinamiche di gioco comprendono anche dei clan a cui il giocatore si può associare per proseguire la propria carriera e molte altre funzioni pensate per garantire una grande longevità per questo titolo. Che ci è piaciuto, ma ha ancora tanti margini di miglioramento: attendiamo i futuri aggiornamenti.
Stellantis - Maserati scontate offerte agli operai in cassa, l'azienda attacca: "Vogliono danneggiarci"
Una mail inviata a tutti i dipendenti, secondo la Fiom anche agli operai attualmente in cassa integrazione, in cui Stellantis offre al personale delle Carrozzerie Mirafiori una serie di vetture Maserati a prezzi speciali: è l'ultimo terreno di scontro tra il costruttore, che per difendersi sceglie la strada del contrattacco, e la politica italiana, indignata per quello che viene interpretato come "uno schiaffo ai lavoratori in difficoltà economica", se non "una provocazione".
"Maserati a condizioni dedicate". Come detto, tutto inizia con un'email. "Caro collega", esordisce quella che a tutti gli effetti appare come una newsletter interna. "Siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici. La nostra straordinaria gamma ti aspetta! Potrai scegliere tra i modelli Grecale, GranTurismo GranCabrio e configurarli come preferisci direttamente sul sito maserati.it, a eccezione di personalizzazioni Fuoriserie". La missiva, firmata Maserati Business 2 Employees Team, invita poi i dipendenti a visitare la "sezione dedicata su The Hub", uno dei canali intranet dell'azienda, per scoprire i dettagli e a contattare i My Maserati Expert "in caso di necessità o ulteriori dubbi in merito al servizio".
"Una beffa, convocate Elkann e Tavares". La mail, a quanto pare indirizzata ai 3 mila dipendenti delle Carrozzerie Mirafiori, è stata portata all'attenzione della stampa dai delegati sindacali, operai a loro volta, scatenando un'ondata di commenti negativi contro il gruppo automobilistico. "Stellantis che offre Maserati a prezzi speciali agli operai in cassa integrazione rappresenta non solo un insulto, ma anche la dimostrazione che è un'azienda allo sbando e che Maserati versa in condizioni pietose", attacca Carlo Calenda di Azione. "Ora basta, Meloni deve convocare Elkann e Tavares a Palazzo Chigi". Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra annuncia la richiesta di un'informativa al ministro delle Imprese, Adolfo Urso, per rispedire al mittente "questa prepotenza", mentre Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle definisce l'iniziativa "una presa in giro dei lavoratori". Critiche anche dal partito di maggioranza relativa, con Roberto Ravello, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia in Piemonte, che parla di una mail "dal sapore quantomeno beffardo".
Stellantis: "L'hanno chiesto i dipendenti". Da molte parti ci si attendeva una comunicazione ufficiale di Stellantis, auspicabilmente con delle precisazioni sul perché la mail sia stata destinata anche agli operai in cassa o in solidarietà: la risposta è arrivata e per certi versi sorprende. "Constatiamo con sconcerto che ancora una volta un'iniziativa interna è stata riportata all'attenzione dei media da fonti evidentemente vicine all'azienda, con l'obiettivo di continuare ad alimentare un sentimento di ostilità nei confronti del nostro Gruppo, danneggiando prima di tutto le persone, orgogliose di costruire auto che rappresentano l'eccellenza italiana nel mondo", attacca la filiale italiana. "Sono stati gli stessi dipendenti Maserati, infatti, a chiedere in più occasioni, anche in gruppi di lavoro, sconti speciali per amici o parenti che si erano rivolti a loro per una vettura. L'iniziativa è stata poi estesa all'interno del Gruppo. Già oggi, Maserati offre ai propri dipendenti la possibilità di utilizzare le auto del Tridente in occasioni speciali, come i matrimoni, e sta sviluppando un programma per estendere la possibilità di avere vetture Maserati in prova anche in altre occasioni". Insomma, nessun errore, le comunicazioni sugli sconti sono state chieste dagli stessi dipendenti. "Non è utile all'Azienda e men che meno alle sue persone la diffusione di notizie di cui viene data una rappresentazione falsa e strumentale", continua Stellantis Italia. "Riteniamo utile, invece, che tutte le parti lavorino con spirito costruttivo, condizione imprescindibile per affrontare i reali problemi che il settore automotive sta vivendo in questo momento".
McLaren - L'Artura Spider a Torino con 700 CV
Aprirà i battenti venerdì prossimo il Salone Auto Torino 2024, che per tre giorni vedrà il capoluogo torinese ospitare brand, eventi e appuntamenti dedicati all'automobile. Sarà presente a Torino anche la McLaren, che porterà per la prima volta in Italia la nuova Artura Spider, versione scoperta della prima sportiva plug-in della Casa di Woking.
L'auto in fiera. Allo stand della McLaren di Piazzetta Reale sarà presente una Artura Spider nel caratteristico arancio della Casa inglese, arricchita dal pack in fibra di carbonio per la carrozzeria e altri dettagli personalizzati, tra cui le pinze dei freni Orange e i cerchi a dieci raggi di lega superleggera. La Artura Spider eredita gli aggiornamenti della versione chiusa, che prevedono l'aumento della potenza di sistema da 680 a 700 CV, con una coppia di 720 Nm. Il powertrain è composto da un V6 3.0 biturbo abbinato a un motore elettrico da 95 CV e 225 Nm, collegato a una batteria da 7,4 kWh, per un'autonomia in elettrico di oltre 30 km. I 100 km/h da fermo sono raggiunti in tre secondi netti, i 200 km/h in 8,4 secondi e i 300 km/h in 21,6 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a 330 km/h.
Le altre McLaren presenti a Torino. Insieme alla Artura Spider sarà possibile ammirare una rinnovata McLaren 750S nel nuovo colore Ember Orange Elite con interni in Alcantara nero, cinture di sicurezza arancioni e cuciture a contrasto arancioni, e sedili da corsa in fibra di carbonio. Da ultimo, a incarnare l'eredità agonistica della McLaren, la 720 GT3X, presentata per la prima volta al Goodwood Festival of Speed del 2021, dove ha vinto la Timed Shootout Final con il pilota ufficiale Rob Bell al volante.
BMW - Nuova Serie 1, spazio (anche) all'ibrido - VIDEO
La Serie 1 2025 richiama sotto molti punti di vista la recente X2. Da quest'ultima deriva infatti il taglio dei gruppi ottici anteriori e posteriori, inoltre è stato rivisto il doppio rene con una forma più larga e schiacciata. Le modifiche hanno portato la lunghezza totale a 4,36 metri (+42 mm) senza variare il passo di 2,67 metri (la piattaforma è sempre la Faar, derivata dalla Ukl), mentre l'altezza è cresciuta di 25 mm (1,46 metri). Sono disponibili inoltre i pacchetti M Sport e M Sport Design che offrono elementi aerodinamici dedicati.
La nuova plancia evolve il concetto del Curved Display con schermi da 10,25 e 10,7 pollici per strumentazione e infotainment. Sono stati abbandonati quasi del tutto i comandi fisici, trasformando anche la leva del cambio automatico in un interruttore e liberando la console centrale. Grazie al BMW Operating System 9 vengono offerti nuovi servizi connessi, oltre a una grafica rinnovata e all'interfaccia QuickSelect. Il pacchetto opzionale BMW Live Cockpit Professional permette inoltre di aggiungere l'head-up display con realtà aumentata.
La gamma dei propulsori è stata evoluta grazie all'arrivo della tecnologia mild hybrid 48V. Al lancio saranno offerte le varianti benzina 120i mild hybrid tre cilindri 1.5 turbo da 170 CV e diesel 118d da 150 CV e 120d mild hybrid da 163 CV, tutte proposte esclusivamente con trasmissione automatica doppia frizione a sette marce. Per la 120i, la BMW dichiara 5,3-6,0 l/100 km e 121-135 g/km di CO2, mentre la 120d si ferma a 4,3-4,8 l/100 km (112-125 g/km). Al top della gamma troviamo la M135i xDrive quattro cilindri turbobenzina da 300 CV, che offre prestazioni di rilievo: 4,9 secondi per toccare i 100 km/h da fermo e 250 km/h di punta massima autolimitata. Per tutte le varianti sono previste anche migliorie dal punto di vista dell'assetto, con nuovi ammortizzatori e barre antirollio e un incremento del 20% del caster delle ruote anteriori per aumentare il feedback allo sterzo.
Il restyling è anche l'occasione per aggiornare gli Adas disponibili sulla Serie 1. La dotazione di serie include ora il Driving Assistant con Front Collision Warning e Lane Departure Warning, l'Exit Warning, il Traffic Sign Recognition e il Parking Assistant con Reversing Assistant. Tra gli optional troviamo invece lo Steering e Lane Control Assist, lo Speed Limit Assist e il Parking Assistant Professional con controllo remoto da smartphone.
DS - SM Tribute, omaggio all'icona Citroën-Maserati
Vi ricordate la Citroën SM? Esatto, la Citroën Maserati, quella coupé prodotta a Modena (in quegli anni il Tridente era stato ceduto dalla famiglia Orsi al costruttore francese) che negli anni settanta ha fatto sognare tanti appassionati per il suo design di rottura. Ecco, ora ha un'erede. O meglio, una one-off nata per celebrare i dieci anni del marchio: verrà esposta al Concorso d'Eleganza di Chantilly. Realizzata dalla DS evolvendo dei bozzetti mostrati nella primavera del 2020, la SM Tribute evolve le cifre stilistiche del modello originale portandole ai giorni nostri. E fornendoci qualche piccola anticipazione delle DS che saranno.
Ricerca di stile per il futuro. "Stiamo lavorando sui geni dei nostri modelli iconici per promuovere la ricerca sulle forme di modelli futuri che vedranno la luce alla fine del decennio": con queste parole il direttore del design della DS, Thierry Metroz, spiega come alcune delle linee della concept finiranno sui modelli di produzione. Delle suggestioni si vedranno già sulla DS D85, attesa al debutto nei prossimi mesi: il frontale, per esempio, potrebbe evolvere lo stile di questa concept, con una calandra estremamente particolare è costituita da uno schermo tridimensionale che riprende l'impostazione del vetro" del modello originale e dei fari con firma luminosa simile a quella della concept, che prevede otto luci diurne a punta di diamante e verticali che formano tre "bracci" confluenti in un unico punto. D'altronde, la DS definisce la SM Tribute come uno studio di design, sottolineando come rimarrà un'opera unica: sempre più costruttori stanno prendendo spunto dal proprio heritage per creare nuovi modelli, con l'ultimo esempio che arriva dai rivali francesi della Renault.
Proporzioni classiche, interni futuristici. I designer del gruppo Stellantis hanno voluto mantenere quasi immutate le proporzioni della SM originale, con la concept che è di poco più lunga (494 cm) e alta (134 cm), ma che presenta una larghezza da auto moderna: 198 cm, 14 in più della sorella anni Settanta. I cerchi sono da 22", mentre gli interni sono stati progettati per far convivere il passato con il futuro: sedili rétro di pelle e Alcantara con cuscini orizzontali, volante rettangolare (collegato a un sistema steer-by-wire), schermo curvo sulla console e un grande display con tutte le informazioni davanti al guidatore
Euro NCAP - Tre stelle per Jeep Avenger, cinque per Xpeng G6
L'ente certificatore per la sicurezza delle auto Euro NCAP ha pubblicato i risultati degli ultimi test, che riguardano l'Audi Q6 e-tron, la Ford Explorer, la Jeep Avenger, le Renault Captur e Symbioz, le Subaru Crosstrek e Impreza e la Xpeng G6. Il risultato più sorprendente riguarda la Suv compatta del gruppo Stellantis, che guadagna solo tre stelle. Punteggio pieno, invece, per le elettriche Audi e Xpeng e le due Subaru; quattro stelle per le Renault e la Ford.
Jeep Avenger. La Suv americana, presentata nel 2022, è stata testata solo adesso dall'Euro NCAP: le tre stelle, in particolare, derivano dalla protezione non ottimale del torace per i bambini di 10 anni nel crash test di impatto laterale. Manca anche l'allerta di occupazione dei sedili posteriori. Penalizzanti, infine, i risultati per la protezione dei pedoni e per gli Adas nei test di incidenti con pedoni, ciclisti e motociclisti. Nei test di allagamento, la Jeep permette correttamente di aprire gli sportelli. Interpellata da Quattroruote a proposito dei risultati Euro NCAP dell'Avenger, Stellantis ha rilasciato una dichiarazione: "Continuiamo a impegnarsi per offrire ai clienti una mobilità pulita, sicura e conveniente, con prodotti che soddisfano le normative più severe in tutto il mondo", commenta il gruppo. "Ci impegniamo a migliorare le caratteristiche di sicurezza di ogni nuova generazione di veicoli. Nell'ambito dei nostri continui sforzi di miglioramento dei prodotti, prendiamo in considerazione le nuove valutazioni di terzi e integriamo soluzioni tecnologiche collaudate nel nostro processo di progettazione, ove necessario. Riteniamo che non esista un unico modo per misurare la sicurezza e le valutazioni di terzi sono uno dei tanti input utilizzati nella progettazione delle nostre auto".
- Protezione degli adulti: 79%
- Protezione dei bambini: 70%
- Utenti vulnerabili della strada: 59%
- Aiuti alla guida: 53%
Audi Q6 e-tron. Punteggio pieno per la nuova Suv elettrica di Ingolstadt, capace di offrire un'ottima protezione per tutte le aree critiche del corpo degli occupanti in caso di incidente, anche i bambini. Tuttavia, la sua massa (2.400 kg) influisce sugli impatti frontali con altri veicoli. Porte e finestrini si aprono correttamente anche in caso di allagamento.
- Protezione degli adulti: 91%
- Protezione dei bambini: 92%
- Utenti vulnerabili della strada: 81%
- Aiuti alla guida: 80%
Ford Explorer. La Suv elettrica dell'Ovale Blu (realizzata sulla stessa base della Volkswagen ID.4) guadagna cinque stelle, rivelandosi adatta nella protezione degli occupanti in pressoché tutte le condizioni di incidente, con qualche criticità solo per il torace del conducente in caso di urto contro una barriera rigida. Completa la protezione per i bambini e adeguata la risposta della frenata d'emergenza. Porte e finestrini si aprono anche in caso di immersione prolungata.
- Protezione degli adulti: 89%
- Protezione dei bambini: 86%
- Utenti vulnerabili della strada: 80%
- Aiuti alla guida: 72%
Renault Captur. La nuova incarnazione della Suv francese si rivela sicura nella protezione degli occupanti, in particolare per quanto riguarda i più piccoli. Le quattro stelle ottenute sono dovute ai risultati dei test degli Adas, in particolare per il comportamento della frenata automatica d'emergenza in caso di collisione frontale.
- Protezione degli adulti: 76%
- Protezione dei bambini: 80%
- Utenti vulnerabili della strada: 76%
- Aiuti alla guida: 69%
Renault Symbioz. Realizzata sul medesimo pianale della Captur, la Symbioz condivide con la sorella minore anche le quattro stelle ottenute nei test Euro NCAP. Entrambe garantiscono l'apertura di portiere e finestrini in caso di immersione.
- Protezione degli adulti: 73%
- Protezione dei bambini: 80%
- Utenti vulnerabili della strada: 76%
- Aiuti alla guida: 69%
Subaru Impreza. Cinque stelle per la berlina giapponese a trazione integrale, in particolare per quanto riguarda la protezione dei bambini in auto (ci sono anche l'allerta per l'occupazione dei sedili posteriori e la disattivazione automatica dell'airbag frontale quando si monta un seggiolino per neonati) e degli utenti deboli della strada in caso di impatto.
- Protezione degli adulti: 83%
- Protezione dei bambini: 90%
- Utenti vulnerabili della strada: 84%
- Aiuti alla guida: 72%
Subaru Crosstrek. Risultati identici per la versione "suvvizzata" della Impreza. La maggior parte dei test dell'Euro NCAP sono stati svolti con questo modello, con l'eccezione delle prove di urto frontale e laterale, condotte con entrambe le auto.
- Protezione degli adulti: 83%
- Protezione dei bambini: 90%
- Utenti vulnerabili della strada: 84%
- Aiuti alla guida: 72%
Xpeng G6. Buona la protezione degli occupanti dell'elettrica cinese, che ottiene il punteggio massimo di cinque stelle. Valori analoghi per adulti e bambini e anche negli urti frontali l'auto si rivela un ostacolo benigno. Ok l'apertura dei finestrini e delle portiere in caso di allagamento, che permette agli occupanti di uscire in sicurezza dall'auto. Buono il comportamento degli Adas, anche se in alcune istanze più complesse la telecamera non ha letto il valore corretto della velocità sui cartelli.
- Protezione degli adulti: 88%
- Protezione dei bambini: 85%
- Utenti vulnerabili della strada: 81%
- Aiuti alla guida: 75%
Tesla - Model 2, Roadster, robotaxi: il 2025 bollente di Musk
Il nuovo modello, di dimensioni compatte e venduto a prezzi più accessibili, potrebbe chiamarsi Model 2 ed essere presentato già nei primi mesi del 2025. L'allargamento verso il basso dei listini potrebbe anche arrivare da versioni più economiche di Model 3 e Model Y, probabilmente con batterie meno capienti. "I nuovi veicoli, compresi quelli più convenienti, utilizzeranno elementi della piattaforma di prossima generazione ed elementi delle nostre attuali architetture", ha già spiegato Musk. Da metà agosto la Tesla già commercializza in Messico una versione "base" della Model 3 con sedili rivestiti di tessuto al posto della pelle, nonché priva dello schermo dell'infotainment per i sedili posteriori.
L'auto più venduta al mondo nel 2023 ha debuttato nel 2019 e da allora non è mai stata aggiornata. Da tempo si parla di un restyling di metà carriera, nome in codice Juniper, che riprenda le novità introdotte lo scorso anno con la Model 3, dai nuovi gruppi ottici ai miglioramenti della qualità degli interni, passando per powertrain più efficienti e performanti. Il 2025 potrebbe essere l'anno dell'aggiornamento.
La Tesla ha presentato una roadmap degli aggiornamenti software in arrivo nei prossimi mesi, e che riguardano anche la funzione Full Self-Driving, per quella che la Casa americana chiama guida autonoma, anche se di fatto non lo è: l'auto gestisce da sola gran parte degli spostamenti, ma il conducente dev'essere pronto a intervenire in qualsiasi momento. Per il momento, questa funzione è disponibile solo in Canada e negli Stati Uniti, ma nel 2025 potrebbe arrivare anche in Europa e in Cina, a patto che la tecnologia riceva l'approvazione normativa necessaria.
Al momento, quello dei robotaxi è il progetto sul quale Musk sta puntando maggiormente: si tratterebbe di un servizio di veicoli autonomi che il ceo della Tesla ha definito "Cybercab", suggerendo un aspetto finale simile a quello del Cybertruck. Il robotaxi della Tesla si muoverà in maniera del tutto autonoma, senza necessità di conducente, sarà realizzato su una piattaforma inedita e con tecnologie che dovrebbero ridurre sensibilmente i costi di produzione. Tutto ciò, ovviamente, sulla carta. La presentazione era prevista per lo scorso 8 agosto, ma è stata posticipata al 10 ottobre.
Mentre la prima sta viaggiando verso Marte, la seconda Roadster (annunciata nel 2017) è stata rinviata e posticipata innumerevoli volte. Stando alle ultime dichiarazioni di Musk, il 2025 dovrebbe essere l'anno decisivo per la super sportiva elettrica capace di schizzare da 0 a 60 mph (96,56 km/h) in meno di un secondo, in barba alle leggi della fisica. Anche qui, le premesse sono ampiamente teoriche, soprattutto se Musk implementerà davvero il pacchetto opzionale con i "razzi" sviluppati da SpaceX.
Il pick-up elettrico ha debuttato da meno di un anno sul mercato statunitense, e al momento non sono previsti aggiornamenti; piuttosto, si attende di capire se e quando potrà essere immatricolato anche in Europa, dove cominciano a circolare i primi esemplari di importazione parallela. I due modelli più grandi Tesla sono stati invece aggiornati nel 2021, con l'arrivo delle versioni Plaid da 1.020 CV. Per loro non sono previste ulteriori novità.
Volkswagen Tayron - I primi dettagli della nuova Suv a 7 posti - VIDEO
La Volkswagen ha pubblicato un breve video teaser che anticipa alcuni dettagli della Tayron, Suv destinata a prendere il posto della Tiguan Allspace e che verrà svelata ufficialmente il prossimo 10 ottobre. La clip è stata condivisa su Instagram da Andreas Mindt, responsabile del design di Volkswagen, dove scrive che l'auto è progettata nel cuore di Wolfsburg. Sarà un modello completamente nuovo, la sofisticata tuttofare che stavate aspettando. Stando ai piani industriali della Volkswagen, che in questi giorni è alle prese con una crisi senza precedenti, la Tayron dovrebbe essere uno degli ultimi modelli termici presentati prima del passaggio a una gamma completamente elettrica, seguito dalla nuova generazione della T-Roc.
Stile di famiglia. Realizzata sulla base della cinese Tayron L, la nuova Suv tedesca aumenterà il passo di 11 cm rispetto alla Tiguan attuale: 2,79 metri contro i 2,68 della cinque posti, così da arrivare a 4,69 metri da un paraurti all'altro. Nel video vengono mostrati solo alcuni dettagli del posteriore, con il lettering del nome modello sotto il logo illuminato di rosso, la firma luminosa a tre luci e una striscia a Led che attraversa il portellone (riprendendo una soluzione estetica già vista sugli ultimi modelli della Casa tedesca, Tiguan in primis).
Motorizzazioni. Non ci sono ancora informazioni ufficiali circa i motori che troveranno posto sotto il cofano della Tayron, ma prevedibilmente saranno gli stessi della Tiguan: termici puri a benzina (per le più potenti versioni a trazione integrale) e gasolio, mild hybrid a benzina e plug-in con due livelli di potenza (204 e 272 CV) e una nuova batteria da 19,7 kWh, per oltre un centinaio di km in modalità solo elettrica.
Non sarà Bev. La nuova Tayron non avrà una versione 100% a batteria, che arriverà invece con una nuova Suv elettrica della stessa taglia della Tiguan, lunga circa 4,5 metri e basata sulla piattaforma Meb Plus, evoluzione di quella su cui sono realizzati gli attuali modelli della famiglia ID. Prodotta a Wolfsburg, la vettura dovrebbe essere presentata nel 2026.
Elettriche cinesi - La Spagna cambia idea: "Siamo contrari ai dazi europei"
I Paesi dell'Unione Europea sono sempre più divisi sulla questione dei dazi all'importazione di auto elettriche prodotte in Cina. Le ultime notizie sulle divergenze arrivano dalla Spagna, fino a pochi mesi fa ritenuta uno degli Stati favorevoli all'imposizione delle nuove tariffe doganali: "Dobbiamo riconsiderare la nostra posizione nei confronti di questo provvedimento", ha detto il premier Pedro Sanchez dopo una visita in Cina e l'incontro con Xi Jinping. "Non solo gli Stati membri, ma anche la Commissione".
Il fronte si indebolisce. Le parole del politico spagnolo hanno delle ovvie implicazioni nel dibattito in corso nell'Unione sulla questione dei dazi, ancor più considerando l'approssimarsi di un appuntamento importante come la riunione del Consiglio che all'inizio di novembre dovrà ratificare o meno il provvedimento annunciato dalla Commissione europea. Per ora, stando ai sondaggi condotti da Bruxelles, tra i favorevoli c'erano i governi di Italia, Francia e, per l'appunto, Spagna, mentre i tedeschi, che storicamente riescono a coagulare il sostegno di numerosi altri Paesi, soprattutto dell'Europa centrorientale e nordica, hanno espresso il proposito di astenersi dal voto solo per "solidarietà critica" con i vertici europei. Per bloccare il provvedimento basta il voto contrario di 15 Paesi in rappresentanza del 65% della popolazione dell'Unione e chi oggi risulta tra gli astenuti (in totale sarebbero 11 su 27), se confermasse tale posizione, verrebbe conteggiato proprio tra i contrari. Insomma, il dietrofront di Madrid rischia di rompere il fronte del Sud e di aumentare le probabilità di vittoria del no.
"No a guerre commerciali". Il dietrofront di Sanchez non deve sorprendere: la Spagna è il secondo Paese produttore di auto dell'Unione, grazie anche agli investimenti dei tedeschi (Volkswagen in primis) e di recente è riuscita a convincere la cinese Chery a investire a Barcellona. Inoltre, gli spagnoli sono i maggiori esportatori europei di carne suina, un bene che rischia di essere incluso tra le possibili ritorsioni commerciali cinesi. E questo spiega l'avvertimento di Sanchez: "Non abbiamo bisogno di un'altra guerra, in questo caso una guerra commerciale. Penso che dobbiamo costruire ponti tra l'Unione europea e la Cina, e dalla Spagna quello che faremo è essere costruttivi e cercare di trovare una soluzione, un compromesso, tra la Cina e la Commissione europea".
Carburanti - Petrolio ancora in calo, diesel ai minimi da gennaio 2022
I listini dei carburanti sono in progressivo calo. Il motivo è legato alla brusca discesa delle quotazioni del petrolio e quindi dei prodotti raffinati. Il Brent, infatti, è ormai su livelli che non si vedevano dal 2021: a Londra un barile tratta poco sopra i 70 dollari, ma durante le contrattazioni è sceso anche sui 69, mentre a fine agosto si trovava ancora intorno agli 80. Ovvie le ripercussioni su benzina e gasolio alla pompa. Staffetta Quotidiana parla di "forti ribassi" e segnala la decisione dell'Eni di tagliare di tre centesimi i i prezzi consigliati della verde e di due centesimi quelli del diesel. Proprio quest'ultimo è ormai sceso ai mimini da gennaio 2022.
Le medie. In dettaglio, le medie dei prezzi comunicati ieri 10 settembre dai gestori di circa 18mila impianti all'apposito Osservatorio del ministero delle Imprese mostrano la benzina self service quotare a 1,777 euro/litro (-3 millesimi sulla precedente rilevazione) e il gasolio a 1,654 euro/litro (-3). Al servito, la verde viene offerta a 1,923 euro/litro (-2), il diesel a 1,800 euro/litro (-2), il gpl a 0,716 euro/litro (+1), il metano a 1,353 euro/kg (+1) e il gnl a 1,287 euro/kg (+6). Lungo le autostrade, benzina a 1,871 euro/litro (2,141 al servito), gasolio a 1,768 euro/litro (2,044), Gpl a 0,857 euro/litro, metano a 1,455 euro/kg e Gnl a 1,337 euro/kg.
Kia EV3 - Oltre lo stile c'è (molto) di più - VIDEO
Aspettando la EV2, prevista nel 2026, è la EV3 la porta d'accesso al mondo elettrico della Kia: una Suv lunga 4,3 metri (12 cm più corta della Niro), che in Italia viene proposta con prezzi a partire da 35.950 euro. Compatta, più di quanto non facciano pensare le sue forme slanciate e al tempo stesso rocciose, fa dell'abitabilità uno dei suoi punti di forza, al pari del design, sorprendente nell'insieme e ricercato nei dettagli. In consegna da novembre, è declinata in due versioni e promette fino a 600 km d'autonomia. Per un primo contatto siamo andati a guidarla a Seul, nella sua "casa".
Un salotto da pit-stop. Cominciamo da fermi. Perché una delle sfide per l'auto elettrica - almeno finché i tempi di sosta alla colonnina non si avvicineranno a quelli di un pit-stop dal benzinaio (per la cronaca, la EV3 può recuperare dal 10 all' 80% di autonomia in mezzora, ricaricando con potenze fino a 130 kW) - è anche essere accogliente quando fa il pieno. I designer coreani, allora, hanno pensato a un elegante tavolino che scorre fuori dal bracciolo, su cui è possibile appoggiare, per esempio, un laptop per lavorare nell'abitacolo. In alternativa, quando le ruote non girano, ci si può sempre "tuffare" nell'infotainment, dove non mancano i soliti videogiochi. Un pannello singolo, da ben 30 pollici di diagonale, si staglia sulla plancia diviso in tre schermi. E in mezzo a quelli della strumentazione e del multimedia - entrambi da 12,3'', con il secondo piuttosto intuitivo da navigare e reattivo al tocco - troviamo un rettangolo touch da 5'' dedicato alle regolazioni del clima: non il massimo della praticità, dirà qualcuno. Ma per gestire la temperatura, sulla plancia non mancano dei comandi fisici, così come una pulsantiera per richiamare le principali funzioni. Quanto agli arredi, in parte realizzati con materiali riciclati, questi offrono un colpo d'occhio gradevole pur contando nel campionario anche qualche plastica dura.
Abitabilità. La EV3 ha un passo relativamente lungo, di 2 metri 68 centimetri, che ha consentito di aprire tra i sedili anteriori e il divanetto un corridoio abbastanza largo e privo di ostacoli. Passeggeri di tutte le taglie possono adagiare facilmente le gambe e, volendo, scivolare facilmente da una seduta all'altra. Il padiglione dritto, di pari passo, lascia una buona dose di centimetri sopra le teste. Non male anche lo spazio riservato ai bagagli, con un vano da 460 litri, dalla bocca ampia e il piano di carico posizionabile su due differenti livelli, anche se poco dotato di accessori.
Come va. Al lancio, la Kia EV3 è proposta in due versioni con batterie Nmc: da 58,3 kWh e 430 km d'autonomia nominale, oppure Long Range (a partire da 39.950 euro) con 81,4 kWh di capacità e fino a 605 km di percorrenza nel ciclo Wltp. Per entrambe, il powertrain a motore e trazione anteriore eroga 204 CV e 283 Nm. Lo 0-100 km/h, rispettivamente, si ferma a 7,5 e 7,7 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a 170 km/h. Spunto in partenza e una buona spinta on demand non mancano mai, come ormai su quasi tutte le Bev: la EV3, dal canto suo, dosa entrambe con dolcezza, risultando un'auto facile per chi si avvicina all'elettrico per la prima volta. Passando dal settaggio Normal a quello Sport, la tempra di questa Suv cambia poco: chi cerca prestazioni più spinte dovrà aspettare le varianti integrali a doppio motore, soprattutto la GT. Ma se ne riparlerà nel 2025 inoltrato, o addirittura nel 2026.
La tecnologia aiuta. Quanto a consumi, dopo un turno di guida (con altri due passeggeri a bordo) ho consumato il 9% dell'energia per fare 53 km, con una media da computer di bordo - di 16,5 kWh per 100 km. Ben insonorizzata, la EV3 tiene in disparte fruscii e rumori di rotolamento anche quando calca le strade a scorrimento veloce e il tachimetro supera i 100 km/h. In città, invece, i passaggi su buche e rallentatori sono ben neutralizzati dal lavoro delle sospensioni. Promosso anche il confort di marcia, dunque, ben supportato dalle tecnologie di bordo: gli Adas di Livello 2 sono di serie, grazie alla presenza di del cruise intelligente e del mantenimento della traiettoria. Acquistando dei pacchetti extra o scegliendo gli allestimenti d'alta gamma si può avere anche l'Highway Driving Assist con cambio di corsia automatico, mentre il Blind Spot View Monitor - che nelle svolte mostra se il campo è libero a destra o a sinistra proiettando le immagini sul quadro strumenti è riservato alla ricca GT-Line Plus, al pari del sistema che permette di fare uscire l'auto dal parcheggio con comandi da remoto. Infine, ha tante sfumature la frenata rigenerativa, che sulla EV3 ha compiuto un'ulteriore evoluzione. Si può tarare il recupero su più livelli (da 0 a 3) e optare per la guida monopedale, dove l'auto decelera fino a fermarsi. Nella giungla del traffico di Seul ho trovato però particolarmente comoda la funzione automatica (Smart Regenerative System), in cui a gestire il coasting e l'intensità delle decelerazioni ci pensa il sistema di bordo, basandosi su sensori e navigatore.
Kia - Ho Sung Song: "Nel 2026 la EV2 da 30 mila euro"
La transizione elettrica va a rilento? Sì, ma i nostri obiettivi non cambiano. E nel 2026 lanceremo la EV2 con prezzi a partire da 30 mila euro. Così Ho Sung Song, presidente della Kia, che punta ad ampliare l'offerta di veicoli a batteria a 15 modelli nel 2027 con l'obiettivo di venderne 1,6 milioni nel 2030. La crescita della Casa di Seul passerà da alcune importanti in ambito passenger car, tra cui la B-Suv EV2, più compatta ed economica delle vetture attualmente a listino. Ma anche dall'ingresso in segmenti inediti, come quello dei veicoli commerciali elettrici. Sul fronte endotermico, invece, è in arrivo il pick-up Tasman, che però non riguarda l'Europa. Nel Vecchio continente, la progressiva elettrificazione della gamma procede su due filoni: da una parte i modelli termici, sempre più ibridizzati, dall'altra la famiglia EV dall'altra. A margine del primo test drive della EV3, le cui consegne in Italia inizieranno a novembre, abbiamo fatto il punto con il numero uno della Kia.
I dati ci dicono che tanti automobilisti non sono ancora pronti per l'elettrico. Alcune Case stanno rallentando, o facendo dietrofront. E la Kia?
Noi proseguiamo con la nostra strategia. C'è qualche esitazione, è vero, ma non cambieremo i nostri piani. Ora lanciamo la EV3, e a seguire la EV4 (l'anno prossimo, ndr), la EV5 e la EV2. Tutte entro il 2026. La compatta, in particolare, ci aiuterà a raggiungere un numero maggiore di clienti con le nostre Bev.
Quanto costerà la EV2?
Dai 30 mila euro in su.
Con questo modello passerete alle batterie LFP (litio-ferro-fosfato), per abbassare il prezzo?
Il prezzo scende se la batteria è più piccola, e così sarà. Su questo punto bisogna sempre trovare la migliore combinazione tra diversi elementi del componente: le dimensioni, le prestazioni, ecc.
Qualora l'elettrico dovesse ulteriormente arrancare, la piattaforma e-Gmp consentirebbe di installare un motore termico? Una EV3 ibrida, meno costosa, avrebbe un grosso potenziale
La e-Gmp è una piattaforma dedicata all'elettrico. Non c'è alcuna intenzione di renderla multienergia. Per questo genere di offerta abbiamo auto come la Niro.
Con l'arrivo della EV3, la Niro EV non rischia di essere di troppo?
Continueremo a proporla in tutte le sue varianti, compresa l'elettrica. Anche perché alcuni clienti preferiscono il design della Niro, altri apprezzano di più quello della EV3. Certo, un'eventuale nuova generazione della Niro sarà ibrida.
D'altronde, pare proprio che l'ibrido sia destinato a durare più del previsto
La transizione è un lungo percorso. In questo momento la gente non sta tornando indietro dall'elettrico, ma passando dalle Ice alle ibride. Tempo fa i clienti non erano disposti a riconoscere un premium price alle ibride: ora sì. Stiamo vivendo questa parte della transizione, che dalle alimentazioni tradizionali va all'ibrido. E noi disponiamo di un grande portafoglio di soluzioni. Quindi, da un lato aumentiamo il numero di modelli elettrici, ma abbiamo anche piattaforme ibride con motore a combustione.
Nei piani della Kia c'è anche spazio per una sportiva? Un'erede della Stinger, magari
La Stinger non avrà un'erede. Abbiamo già la EV6 GT.