Aniasa - L'assemblea elegge Italo Folonari nuovo presidente

4 Ruote - 1 ora 12 min fa
L'assemblea generale dell'Aniasa, l'associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità (noleggio a lungo termine, rent-a-car, car sharing, telematica e servizi di assistenza) ha eletto all'unanimità quale nuovo presidente per il quadriennio 2026-2029 Italo Folonari, attuale amministratore delegato della Mercury.   Chi è il nuovo presidenteFolonari, che succede ad Alberto Viano, è nato a Brescia nel 1972 da una storica famiglia imprenditrice nel settore vitivinicolo. Terminati gli studi, segue le orme del padre banchiere (Alberto già presidente del CAB, Banca Lombarda e UBI Banca) e lavora a Londra nelle principali banche americane. Rientrato in Italia nel 2003, acquista Mercury, società di Noleggio a Lungo Termine, e ne guida la crescita per oltre un ventennio. Nel precedente consiglio generale dell'associazione Folonari è stato vice presidente con delega sulle tematiche relative alla fiscalità. Il nuovo presidente, che assumerà l'incarico l'1 gennaio prossimo, completerà nelle prossime settimane la squadra di vice presidenti e consiglieri che lo affiancheranno nel corso del suo mandato. Le prime parole da presidenteIl settore del noleggio veicoli rappresenta oggi il 30% dell'immatricolato nazionale (il 37% delle auto elettriche e il 54% di quelle ibride plug-in) con una flotta veicoli in circolazione in costante crescita che ha superato quota 1,4 milioni di unità", afferma Folonari nella sua prima dichiarazione da presidente dell'Aniasa, aggiungendo che i numeri "testimoniano il cambiamento in atto negli scenari di mobilità del nostro Paese, con una quantità crescente di aziende e privati cittadini che scelgono ogni anno di usare l'auto anziché acquistarla, e che evidenziano la necessità di definire una normativa specifica e unitaria per questo settore, che ne regolamenti in modo omogeneo e stabile tutti gli aspetti: dall'immatricolazione alla circolazione, con particolare focus sulla fiscalità". "Solo così il comparto potrà svolgere efficacemente il ruolo di strategico supporto al rinnovo del parco circolante italiano e alla sua progressiva decarbonizzazione, aggiunge il neo presidente. Nei prossimi anni la sfida stimolante per l'Associazione sarà proprio accompagnare questa transizione dell'intera mobilità supportando le Istituzioni locali, nazionali ed europee e gli operatori, consolidando ulteriormente l'intera filiera della mobilità-pay-per use che già oggi può contare al proprio interno su aziende che investono costantemente in innovazione e digitalizzazione e promuovono forme concrete di smart mobility, a basso impatto ambientale, conclude Folonari. 
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Leasys - Andrea Bandinelli è il nuovo amministratore delegato

4 Ruote - 1 ora 33 min fa
Leasys, la joint venture tra Stellantis e Crédit Agricole Personal Finance & Mobility, ha un nuovo amministratore delegato: si tratta di Andrea Bandinelli, che assume il nuovo incarico con effetto immediato Un veterano dell'autoLa società si affida così a un veterano del settore automobilistico per proseguire la sua espansione. Bandinelli, infatti, ha iniziato la sua carriera nel gruppo Psa 25 anni fa, ricoprendo incarichi di crescente responsabilità nel settore dei servizi finanziari e nelle relazioni con gli investitori. Il suo ultimo ruolo è stato quello di direttore finanziario per la regione Middle East & Africa della stessa , dopo aver guidato in precedenza le funzioni di Cfo Mobility e di Head of Investor Relations. Come amministratore delegato avrà il compito di guidare "Leasys nella sua missione di fornire soluzioni di mobilità innovative, sostenibili e soluzioni incentrate sul cliente in tutta Europa". Attualmente, l'azienda gestisce una flotta di 950.000 veicoli in 11 Paesi e offre un'ampia varietà di servizi, dal noleggio a medio e lungo termine a soluzioni avanzate di gestione della flotta per imprese di ogni dimensione. Inoltre, sotto la guida di Bandinelli, Leasys punta ad accelerare una crescita redditizia e a rafforzare la sua posizione di protagonista nel mercato europeo del leasing operativo".
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Noleggio - Italo Folonari è il nuovo presidente di Aniasa

4 Ruote - 2 ore 36 min fa
Italo Folonari, già amministratore delegato di Mercury, è stato eletto nuovo presidente di Aniasa: entrerà in carica a partire dall'1 gennaio 2026 fino alla fine del 2029. Succede ad Alberto Viano, cui le aziende associate hanno espresso pieno ringraziamento per l'attività svolta in anni di forte trasformazione per il settore della mobilità. La fiscalità sarà il primo temaFolonari si occuperà di guidare l'associazione che, all'interno di Confindustria, rappresenta i servizi di mobilità dal noleggio a lungo termine al rent-a-car, dal car sharing alla telematica in un momento in cui il comparto pesa per il 30% dell'immatricolato nazionale (il 37% delle auto elettriche e il 54% di quelle ibride plug-in) e gestisce una flotta di oltre 1,4 milioni di veicoli. Tra le priorità indicate dal nuovo presidente c'è la definizione di una normativa chiara e omogenea per il settore, con particolare attenzione ai temi fiscali, per supportare il rinnovo del parco circolante e la decarbonizzazione. Il ruolo strategico di AniasaSecondo Folonari, la sfida per Aniasa nei prossimi anni sarà accompagnare istituzioni e operatori nella transizione verso una mobilità più connessa, condivisa e sostenibile, rafforzando l'intera filiera della mobility-as-a-service. Nato a Brescia nel 1972, Folonari è un imprenditore attivo nel mondo culturale e filantropico (è presidente di Fondazione CAB e Brescia Musei); nelle prossime settimane si occuperà di definire la squadra di vicepresidenti e consiglieri che lo affiancheranno nel suo mandato.
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DS - DS Performance Line, l'edizione speciale per N4, DS 3 e DS 7: prezzi e dettagli

4 Ruote - 2 ore 48 min fa
La DS ha svelato l'edizione speciale DS Performance Line, disponibile per la DS 3, la DS N4 e la DS 7. Già ordinabile presso tutte le concessionarie, si caratterizza per la ricca dotazione di serie, superiore all'allestimento Pallas, e i dettagli oro e nero sulla carrozzeria, che rendono omaggio alla monoposto di Formula E E-Tense FE25, campionato nel quale la Casa francese è impegnata dal 2015. Le consegne di questa versione cominceranno nel mese di gennaio 2026.Gli elementi distintivi dell'allestimento DS Performance Line sono lo stemma del cofano, le calotte degli specchietti retrovisori in oro satinato e i cerchi in nero lucido con coprimozzi dorati. All'interno i rivestimenti sono in Alcantara, mentre sulla plancia si trova la placchetta identificativa di questa edizione speciale. DS 3 DS Performance Line Per la DS 3 si aggiungono la griglia nera con l'emblema in oro satinato, come il monogramma 3 sul portellone, e il tetto nero di serie. L'equipaggiamento di serie comprende la telecamera a 360, il monitoraggio dell'angolo cieco e i sedili anteriori riscaldabili. Le tinte colore disponibili sono Bianco Assoluto, Grigio Cristallo, Volo di Notte, Blue Lazurite, Nero Perla e Cashmere.DS 3 DS Performance Line Hybrid 145: 34.900 euroDS 3 Performance Line E-Tense: 42.230 euro N4 DS Performance Line Per questo modello le personalizzazioni coinvolgono il motivo nero e oro sul montante posteriore, che riprende quello della monoposto di Formula E e il monogramma sul portellone in oro satinato. L'allestimento di serie comprende i cerchi di lega neri, l'infotainment DS Iris con l'ultimo aggiornamento di ChatGPT, pedaliera in alluminio e vetri posteriori oscurati. I colori disponibili sono Bianco Perla, Bianco Alabastro, Grigio Cristallo, Volo di Notte, Cashmere e Nero Perla.N 4 DS Performance Line Hybrid 145: 39.300 euroN 4 DS Performance Line BlueHDi 130 Automatico: 40.700 euroN 4 DS Performance Line E-Tense: 44.750 euroN 4 DS Performance Line Plug-in Hybrid: 47.850 euro DS 7 DS Performance LineOltre che per il badge esclusivo sul cofano, la Suv francese si caratterizza per la griglia in color nero con il logo DS in oro satinato. La dotazione di serie comprende i cerchi di lega da 19, la guida assistita di livello 2, la telecamera a 360, il portellone ad apertura elettrica e la ricarica wireless per lo smartphone. I colori disponibili per la carrozzeria sono Blu Imperiale, Grigio Cristallo, Volo di Notte, Grigio Première, Grigio Titano e Nero Perla.DS 7 DS Performance Line BlueHDi 130 Automatico: 46.700 euro
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Rolls-Royce - Spectre Black Badge, viaggio sul tappeto volante più potente della storia

4 Ruote - 2 ore 58 min fa
La Rolls-Royce Spectre Black Badge cambia i paradigmi dell'opulenza che conoscevamo: niente dodici cilindri dentro il cofano ma un powertrain elettrico bimotore, studiato per alzare l'asticella del confort. Il tutto condito da un lusso senza freni, con le possibilità di personalizzazione praticamente infinite riservata all'allestimento ad alte prestazioni Black Badge. Lo charme inglese per le nuove generazioniDa una parte, c'è la carrozzeria viola e il cofano bicolore con dettagli neri a contrasto; dall'altra, ritroviamo lo charme inglese con tanto argento e cromature a non finire. Due generazioni a confronto. Questo è il primo pensiero che suscita la Spectre Black Badge quando la si rapporta a una Spectre classica. La Black Badge mostra il "lato oscuro" del lusso con dettagli esclusivi che comprendono la Pantheon Grille, la Spirit of Ecstasy, loghi, maniglie portiere e cornici dei fari posteriori di colore nero. Il tutto completato da cerchi da 23 pollici con design specifico e verniciatura del cofano con finitura matte su misura. Ma non è solo questione di estetica: il pacchetto Black Badge si arricchisce di una nuova taratura degli ammortizzatori e barre attive per tenere a bada l'iniezione di chilowattora della modalità di guida Infinity Mode attivabile con un tasto sul volante che porta la potenza da 584 a 659 CV. Con la Spirited Mode, praticamente il Launch Control della Spectre, la coppia sale da 900 a 1.075 Nm. E per i fini d'orecchio, la Black Badge fa entrare nell'abitacolo un leggero sospiro dei due motori elettrici. Immutata la capacità della batteria, 101,7 kWh, custodita dalla Architecture of Luxury, con un'autonomia che si attesta sui 500 chilometri. Infinito alla secondaIn quel di Goodwood non si pongono limiti per soddisfare le richieste dei clienti più esigenti (e facoltosi). Non a caso, il logo Black Badge è il simbolo dell'infinito sottolineato, per chiarire fin da subito quante sono le possibilità di personalizzazione offerte. La "nostra" Spectre ha nell'abitacolo una fascia Piano Black esclusiva sull'allestimento Black Badge che sostituisce il canonico legno, illuminata da 5.500 punti luce, sedute bicolore nere e blu Van Gogh con impunture fucsia. Dettagli forse poco British, ma capaci ingolosire il pubblico Rolls-Royce fuori dal nostro Continente.  Ti lascia senza fiatoCon l'avvento dell'elettrico, il famoso effetto tappeto volante conosce una nuova dimensione. praticamente impossibile percepire vibrazioni dal manto stradale, perfettamente filtrate da sospensioni e sterzo. Ma oltre a questo confort, di una categoria sconosciuta anche ai brand di fascia premium, quello che lascia davvero senza parole è la facilità di manovra della Spectre. I quasi 5 metri e mezzo di lunghezza della vettura danzano lungo i sinuosi tornanti del Mottarone sede del nostro test per merito delle quattro ruote sterzanti perfettamente calibrate, che ti permettono di goderti il panorama, facendoti dimenticare le dimensioni dell'auto e il mal di testa che viene al pensiero di guidare un gioiello da quasi mezzo milione di euro.
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TAG Heuer - Carrera Fragment: la terza collaborazione diventa unicona

4 Ruote - 5 ore 30 min fa
TAG Heuer e Fragment tornano a collaborare per la terza volta, scegliendo ancora una volta un'icona assoluta dell'orologeria sportiva: il Carrera. Nasce così il TAG Heuer Carrera Chronograph x Fragment Limited Edition, un esercizio di sottrazione controllata che rimette al centro la funzione leggibilità, equilibrio, proporzioni filtrata attraverso l'estetica rigorosa di Hiroshi Fujiwara, figura di culto dello streetwear e collezionista di orologi. Il designer giapponese affronta il Carrera con lo stesso spirito che anima TAG Heuer nell'esplorare la propria eredità: niente eccessi, solo interventi mirati. La cassa da 39 mm del recente corso Glassbox diventa la tela ideale per questo approccio. Il vetro zaffiro amplifica la profondità del quadrante nero, mentre le lancette argento creano un contrasto netto. A rendere il tutto ancora più esclusivo intervengono il fulmine di Fragment, che sostituisce le cifre 1 e 11 del datario a ore 12, e la firma di Fujiwara sul vetro del fondello.La riduzione prosegue sulla lunetta, dove il tachimetro adotta un grigio più chiaro del consueto, e sul bracciale beads-of-rice a sette file, introdotto negli anni Sessanta e oggi reinterpretato con elementi centrali in PVD nero. Al cuore dell'orologio pulsa il calibro di manifattura TH20-00, con 80 ore di riserva di carica. La massa oscillante altro intervento di Fujiwara reinterpreta in chiave scura il profilo a scudo del logo TAG Heuer. Resta immutata la filosofia che ha reso le due precedenti collaborazioni (2018 e 2020) degli instant classic: equilibrio perfetto tra streetwear, precisione orologiera e rispetto per la storia del modello. Prodotto in 500 esemplari numerati, il TAG Heuer Carrera Chronograph x Fragment Limited Edition non cerca effetti speciali: preferisce distillare, con chiarezza assoluta, ciò che conta davvero in un cronografo sportivo.
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Stellantis - Dentro il FireFly: i segreti del motore della Fiat 500 Hybrid

4 Ruote - 5 ore 32 min fa
Nel 2020, questo motore ebbe l'ingrato compito di pensionare (dopo oltre 30 anni di carriera) il glorioso Fire, ma ha dimostrato di avere le carte in regola per continuarne la fortunata tradizione. Ora, è sotto il cofano della neonata Fiat 500 Hybrid. Il tre cilindri 1.0 FireFly è un progetto nato prima che la Fiat entrasse nell'orbita di Stellantis: ha debuttato in Brasile nel 2016. E poi, vanta soluzioni tecniche di pregio, per un propulsore così piccolo (e pure privo di sovralimentazione). Vediamole.  A tutta efficienzaL'obiettivo dei tecnici Fiat era tanto semplice quanto complicato da realizzare: raggiungere la massima efficienza con una relativa semplicità costruttiva. Prendiamo la distribuzione, che prevede un singolo albero a camme con soltanto due valvole per cilindro. Rispetto a una soluzione multivalvole non consente il raggiungimento di potenze elevate, però offre un miglior rendimento ai carichi parziali, aiutando a limitare le emissioni e il consumo di benzina. La catena utilizzata per la distribuzione ha risvolti positivi sulla manutenzione, perché non richiede sostituzione, se non dopo elevatissimi chilometraggi.  Cambia faseDa citare la presenza del variatore di fase. Ideato alla fine degli anni 70 dai tecnici dell'Alfa Romeo, è un dispositivo in grado di variare la posizione dell'asse a camme, modificando così la fasatura della distribuzione e quindi i punti di apertura e chiusura delle valvole in funzione del regime del motore e del carico applicato con il pedale dell'acceleratore. Anche lui concorre a consumare meno benzina e ad emettere meno CO2 nell'aria. Pure il disegno della camera di combustione riflette la ricerca dell'efficienza: la sua forma e quella dei condotti di aspirazione sono pensate per generare un'elevata turbolenza della miscela e consentono, fra le altre cose, di portare il rapporto di compressione a 12:1, per un miglior rendimento generale. Il collettore di scarico è integrato nella testata, così da ottimizzare l'efficacia di depurazione del catalizzatore. L'aiutino elettricoIl sistema mild hybrid a 12 volt prevede un motogeneratore azionato a cinghia, abbinato a una batteria al litio sistemata sotto il sedile lato guida con capacità di 11 ampere-ora. In fase di rilascio, il sistema recupera l'energia, per poi utilizzarla per avviare il tre cilindri e aiutarlo nelle accelerazioni. La potenza massima fornita ai bassi regimi è pari a 3,6 kW, che si traduce in un incremento di coppia di circa 15-20 Nm. Valore non trascurabile, se consideriamo che il picco erogato dal tre cilindri è pari a 92 Nm a 3.500 giri. 
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Tesla - DallAutopilot allFsd: ecco perché Musk ha messo nel mirino lEuropa - VIDEO

4 Ruote - 5 ore 40 min fa
Negli ultimi mesi il dibattito sulla guida autonoma si è concentrato sui ritardi europei, quantomeno rispetto agli Stati Uniti e alla Cina. Qualcosa, però, sta cambiando, e non solo per le maggiori aperture di Bruxelles e dei singoli Paesi della Ue nell'approvare normative specifiche, anche per favorire le sperimentazioni di diversi costruttori. Tra i Paesi più attivi c'è ovviamente la Germania, che, su pressione dell'industria locale, è stata la prima a dare il via libera alla circolazione dei veicoli a guida autonoma, pur con numerose limitazioni.C'è però un'azienda che più di tutte sta premendo sulle autorità europee affinché si replichi anche nel Vecchio Continente quanto già avviene negli Usa: Tesla, ormai pronta ad aggiungere all'Autopilot il Full Self-Driving (FSD) nella sua offerta europea. Autopilot e Full Self-Driving: le differenzeDetto questo, è importante capire quali siano, a grandi linee, le differenze tra i due sistemi offerti da Tesla. Partiamo dall'Autopilot: tecnicamente è un sistema di assistenza alla guida avanzato, perché integra una serie di funzioni ormai diffuse nelle auto di nuova generazione (e rese di recente obbligatorie dalla Ue), come il cruise control adattivo, il mantenimento della corsia e la frenata automatica. In sostanza, l'Autopilot non rende autonoma la vettura e chiede al conducente di tenere sempre le mani sul volante, pronto a intervenire. La supervisione costante dell'automobilista è il presupposto dei sistemi di Livello 2 nella classificazione SAE.Il Full Self-Driving è un'evoluzione significativa dell'Autopilot, ma non è ancora uno dei massimi livelli SAE e non solo perché si tratta sempre della versione Supervised: il computer di bordo è capace di affrontare strade cittadine, autostrade, strade residenziali, incroci, rotonde e di gestire manovre quali cambi di corsia, sterzate, accelerazioni, frenate o svolte. Inoltre, grazie a una suite di sensori e telecamere, l'FSD risponde ai segnali stradali e reagisce a eventuali ostacoli come pedoni o biciclette. Il dettaglio più impattante, dal punto di vista scenografico, ma anche sostanziale è psicologico, è che il conducente può togliere le mani dal volante, pur dovendo ancora garantire una supervisione costante e la prontezza nel riprendere il controllo in caso di problemi. In pratica, l'Autopilot è un sistema L2 di base, mentre l'FSD è un L2+. Le differenze sono forse minime, ma comunque sostanziali, e questo spiega perché in Europa non sia ancora operativo. Il pressing di MuskDa mesi, Tesla sta facendo pressioni sulle autorità europee per ottenere il via libera al suo FSD e non è mancata una frecciata (giustificata?) del patron Elon Musk all'immobilismo di Bruxelles:L'FSD non può essere usato in Europa. Ho avuto conversazioni che sembrano uscite da un romanzo di Franz Kafka. Ho detto loro: Guardate, abbiamo miliardi di dati che dimostrano come l'FSD sia statisticamente più sicuro della guida umana', e loro mi rispondono: Dobbiamo fare delle riunioni', ha affermato Musk durante l'ultima assemblea degli azionisti che ha approvato il controverso pacchetto remunerativo da mille miliardi di dollari.Le pressioni si sono concretizzate in un dialogo costante con le istituzioni: sono state fornite dimostrazioni a quasi tutte le autorità di regolamentazione nazionali; sono stati pubblicati report sulla sicurezza; e sono stati condotti test interni in 17 Paesi. A tal proposito, sono stati diffusi video di prove effettuate in città problematiche (per il traffico o la conformazione urbanistica) come Amsterdam, Parigi, Roma e Londra. In tutto, sono stati percorsi oltre 1 milione di chilometri in Europa. Inoltre, Tesla ha avviato una collaborazione con l'autorità di omologazione olandese (RDW) per ottenere il via libera: la partnership ha riguardato il rispetto delle normative vigenti e la prova della necessità di eventuali esenzioni a leggi che Tesla bolla senza mezzi termini come obsolete. In Italia si può provare: ecco doveOra la RDW si è impegnata a concedere la sua autorizzazione entro il prossimo mese di febbraio, ma Tesla ha già iniziato a muoversi per ottenere il consenso dei consumatori, organizzando delle prove speciali in alcuni suoi store. In Italia, dall'1 dicembre, si può provare l'esperienza dell'FSD a Milano, Roma, Bologna, Verona e Padova. Con il nuovo anno, poi, inizierà la fase di rilascio del software. Gli obiettivi di MuskL'azienda e lo stesso Musk promuovono da tempo il Full Self-Driving come una soluzione in grado di migliorare la sicurezza stradale (Se attivato e utilizzato con la supervisione attiva del conducente, Full Self-Driving Supervised ha dimostrato di ridurre fino a 7 volte il rischio di collisioni gravi") e di ridurre congestione e inquinamento (I veicoli a guida autonoma sono in grado di migliorare notevolmente l'accessibilità, la disponibilità e la sicurezza dei trasporti riducendo al contempo l'inquinamento, in particolare nelle nostre città globali sempre più densamente abitate). Dietro le parole, però, ci sono anche considerazioni di natura economica. Il Full Self-Driving è ad oggi disponibile in Australia, Canada, Cina, Messico, Nuova Zelanda e Stati Uniti, dove è stato lanciato nel 2021 nella versione di prova Beta.Da allora, la flotta ha percorso complessivamente oltre 10 miliardi di chilometri con l'FSD, di cui 3,48 miliardi solo nel 2024. Questi dati hanno una duplice rilevanza: da una parte, Tesla ha raccolto un'enorme mole di dati con cui alimentare di continuo il suo bagaglio di conoscenze e quindi affinare e migliorare l'intero software secondo una logica di apprendimento automatico continuo (machine learning). Dall'altra, l'azienda ha incassato: negli Usa, per esempio, l'FSD può essere acquistato al prezzo di 8 mila dollari oppure tramite la sottoscrizione di un abbonamento mensile di 200 dollari. E qui sta il punto dirimente. Da tempo, Tesla e Musk sono accusate di non lanciare grandi novità di prodotto al di là dei continui aggiornamenti delle best-seller Model 3 e Y. Tuttavia, l'imprenditore non ha mai fatto mistero del suo obiettivo prioritario: mettere su strada il maggior numero possibile di veicoli da cui estrarre dati da sfruttare per migliorare i sistemi di guida autonoma, sviluppare nuove soluzioni e lanciare servizi (non prodotti). In questa direzione va il lancio delle flotte di robotaxi negli Stati Uniti.Tuttavia, i soli Stati Uniti non bastano. E qui entra la necessità per Musk di trovare una sponda in Europa: l'FSD è solo il primo passo per ottenere norme meno restrittive sulla guida autonoma che facciano da apripista allo sbarco dei suoi robotaxi nel Vecchio Continente. D'altro canto, Musk ha tutto l'interesse ad ampliare il raggio d'azione della sua offerta di servizi. Il contestato pacchetto di bonus, che gli azionisti hanno di recente approvato, sarà erogato solo a condizioni che vengano raggiunti determinati obiettivi finanziari e operativi nell'arco di dieci anni. E tra questi figurano la vendita di dieci milioni di abbonamenti per la guida autonoma e l'arrivo sulle strade di almeno un milione di robotaxi. I riflessi per il settoreL'Europa è quindi necessaria per Musk e Tesla. Tuttavia, i loro obiettivi sono analoghi a quelli di tutti i costruttori che, a più riprese, hanno parlato dell'intenzione di monetizzare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. In altre parole, Musk non è altro che il frontrunner di una maratona dai mille risvolti tecnologici, economici, strategici e industriali. Su quest'ultimo fronte, Tesla è un esempio lampante del possibile futuro del settore.L'azienda non sta più puntando sui volumi perché, semplicemente, sta già sfruttando la sua flotta grazie ai servizi, ottenendo una fonte di reddito insensibile ai tradizionali trend concorrenziali del mercato automobilistico. E lo stesso potrebbe avvenire per tanti altri costruttori. Nell'era della standardizzazione determinata dall'elettrico, la concorrenza si concretizzerà non tanto sui prodotti quanto sui servizi, con ovvi riflessi industriali. Tesla sta dimostrando, al di là della minor complessità produttiva delle elettriche, che non serviranno decine di fabbriche, ma pochi impianti localizzati in modo strategico per produrre veicoli da usare, più che da possedere. E da sfruttare per vendere servizi.Sarà proprio così? Risposta non semplice, perché la realtà sta smentendo molti presagi e scenari prospettici. Proprio una decina di anni fa, Musk parlava di milioni di auto autonome sulle strade di tutto il mondo nel giro di pochi anni. Non è così, e molti esperti pensano che la guida autonoma si vedrà solo in un futuro molto remoto.
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Lutto nellauto - Addio a Padre Eligio Gelmini, una vita al servizio degli altri

4 Ruote - 5 ore 53 min fa
morto all'età di 94 anni padre Eligio Gelmini, al secolo Angiolino Gelmini, nato in una frazione di Pozzuolo Martesana, alle porte di Milano. Frate francescano, fratello minore di don Pierino Gelmini (fondatore della comunità Incontro), padre Eligio ha passato la vita al servizio degli ultimi e dei più deboli. Dal Telefono Amico alla sicurezza stradaleNel 1964 ha dato vita a Telefono Amico in Italia, una linea di sostegno psicologico attiva ancora oggi. Tre anni più tardi ha fondato Mondo X, la prima comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Amico fraterno di Gianni Rivera, nel 1965 è diventato consigliere spirituale del Milan, che gli è valso l'appellativo di fratel dribbling.Tra i suoi tanti progetti a sostegno delle persone in difficoltà ricordiamo anche l'associazione Fraternità della Strada, fondata nel 1965 come iniziativa di volontariato per la sicurezza e l'educazione stradale, nata per volontà di padre Eligio e di imprenditori come Gianni Mazzocchi, il fondatore di Quattroruote. Lo scorso ottobre, l'associazione è stata premiata nel corso dell'evento Quattroruote Next per il suo impegno di tutti questi anni.La famiglia Mazzocchi, Editoriale Domus e la redazione di Quattroruote si stringono ai fratelli francescani, ai parenti e agli amici nel ricordo di padre Eligio.
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Ricarica pubblica - Ricaricare lauto elettrica alle colonnine: costi, tempi e trucchi per risparmiare

4 Ruote - 6 ore 22 min fa
Sebbene sia sempre consigliabile ricaricare l'auto elettrica a casa, prima o poi capiterà di dover usare le colonnine pubbliche, magari durante un viaggio o un weekend fuori porta. In questi casi è fondamentale sapere come funziona la ricarica, quanto costa e come risparmiare. Colonnine lente o veloci: quale scegliere?La prima grande distinzione riguarda la tipologia di colonnina: quelle a corrente alternata (AC) e quelle a corrente continua (DC).Le colonnine AC sono le più diffuse e offrono una ricarica lenta, generalmente fino a 22 kW, ideali per soste lunghe come una cena o una sessione di shopping. Per utilizzarle serve il cavo Modo 2.Le colonnine DC, invece, sono pensate per chi deve ripartire in fretta: si va dalle fast da 50 kW alle HPC superfast da 300-400 kW, perfette per soste brevi in autostrada.Ricorda che non si può occupare lo stallo una volta raggiunto il 100%, sia per rispetto degli altri utenti sia perché vengono applicate penali (tra 0,20 e 0,30 /minuto) e, in alcuni casi, anche multe. Le penali non si applicano in fascia notturna, dalle 23:00 alle 07:00. Quanto tempo serve per ricaricare?La differenza tra AC e DC è enorme.Con la corrente alternata, anche se la colonnina eroga 22 kW, la vettura spesso accetta solo 11 kW: per una batteria da 50 kWh servono oltre 5 ore per una ricarica completa.Con la corrente continua, invece, bastano 15-30 minuti per ripartire, ma dipende dal picco di potenza accettato dall'auto, dalla temperatura della batteria e dalla curva di ricarica. Le compatte si fermano intorno ai 100 kW, mentre le grandi Suv possono superare i 250 kW. Quanto costa ricaricare alle colonnine pubbliche?La ricarica pubblica è più cara rispetto a quella domestica:Alle colonnine AC il costo è tra 0,65 e 0,69 /kWh, mentre alle DC si sale fino a 0,79-0,93 /kWh.Gli abbonamenti e le convenzioni sono fondamentali per risparmiare. Come si paga la ricarica?Nelle stazioni HPC si sta diffondendo il pagamento contactless con carta di credito, ma nella maggior parte dei casi serve una tessera o un'app.Molti costruttori offrono sistemi integrati con un unico account e fatturazione, spesso abbinati a piani di abbonamento che garantiscono sconti.Alcune auto hanno la funzione plug&charge: basta collegare la spina e il pagamento avviene automaticamente. Come risparmiare sulla ricarica pubblicaSe la tua auto non offre un sistema di pagamento integrato, affidati alle app giuste per localizzare le colonnine e approfittare delle tariffe più convenienti. una buona pratica anche se hai già l'account ufficiale del costruttore.Ionity è tra i principali operatori europei di ricarica HPC, nata come consorzio tra BMW, Daimler, Ford e Gruppo Volkswagen. Il prezzo standard è di 0,89 /kWh, ma con l'abbonamento Power 365 (99,99 euro l'anno) scende a 0,47 /kWh. Ionity fa parte della Spark Alliance insieme a Electra, Atlante e Fastned: con una sola app puoi localizzare le stazioni di tutti questi gestori.Enel X è utile per la sua app, che permette di trovare qualsiasi colonnina e accedere al roaming con diversi operatori. Le tariffe vanno da 0,67 /kWh (AC) a 0,85 /kWh (HPC). Con un abbonamento da 4 euro al mese si risparmia qualche centesimo e si possono prenotare le colonnine senza limiti.Tesla merita attenzione anche se non guidi una Tesla: i Supercharger aperti ad altri marchi sono sempre più numerosi, con costi competitivi tra 0,50 e 0,60 /kWh. L'app localizza le stazioni e il pagamento è semplice con carta di credito.Electrip punta tutto sulla convenienza: 0,50 /kWh per i membri, 0,60 /kWh a consumo, senza differenze tra AC, DC o HPC. La rete è veloce e in crescita: ad Assago, per esempio, c'è una stazione con 16 stalli da 400 kW.Offerte a tempo: alcuni gestori propongono promozioni periodiche. Ewiva, ad esempio, ha ridotto il costo da 0,85 a 0,65 /kWh pagando con bancomat; Electra, con l'abbonamento Plus (9,99 euro al mese), consente di ricaricare a 0,44 /kWh.Infine, i fornitori di energia elettrica offrono pacchetti dedicati: tariffe agevolate legate al contratto domestico, abbonamenti flat con un monte mensile di kWh o voucher per la ricarica pubblica all'acquisto di una wallbox.
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Mercato italiano - Cardinali (Unrae): "Auto elettriche, il boom di novembre è un fuoco di paglia"

4 Ruote - 7 ore 53 min fa
Il boom di immatricolazioni di auto elettriche è un fuoco di paglia: esaurita l'onda lunga degli incentivi, il mercato retrocederà le elettriche al 5%, afferma Andrea Cardinali a Quattroruote.it commentando i dati di novembre. Non solo: secondo il direttore generale dell'Unrae, la politica ha creato uno stato di sospensione sulla possibile riforma del phase-out su cui potrebbe arrivare una decisione il prossimo 10 dicembre che, in maniera del tutto ingiustificata, coinvolge ormai anche i clienti.Partiamo dal mercato. Grazie agli incentivi, le elettriche raggiungono una quota del 12% e, insieme alle Phev, sfiorano il 20%, un dato quasi europeoMica tanto. Il 12% di quota Bev è poco più della metà rispetto agli altri 30 Paesi europei. E, comunque, al di là delle immatricolazioni che arriveranno nei prossimi mesi grazie agli incentivi, questa iniziativa non si rivelerà un volano. Sono abbastanza convinto che, se non accadrà qualcosa di imprevedibile, finito il fuoco di paglia si tornerà al 5%, che è la quota naturale dell'elettrico in Italia nelle condizioni attuali.Secondo lei il mercato si aspetta l'arrivo, prima o poi, di altri incentivi?Io non credo, ma ne ho già sentito parlare. Nessuno, in Italia, sa mai per certo se la stagione degli incentivi è davvero finita. E questo al mercato fa male.Sullo sfondo resta una possibile iniziativa europea orientata alle flotte aziendali. un'ipotesi possibile?Intanto, è da escludere l'utilizzo della leva fiscale, perché Bruxelles non ha competenza sul fisco, che resta materia nazionale. Quindi, o l'Unione stanzia fondi europei per sostenere il rinnovo del parco, come chiede l'associazione europea dei costruttori, oppure ne uscirà l'ennesima raccomandazione o prescrizione, con la quale però non si andrà molto lontano.Ed è possibile che l'Unione stanzi fondi per l'auto?Tutto è possibile, e sarebbe auspicabile. Ma la stessa auto ha prezzi diversi da un Paese all'altro, per ovvie ragioni, e trovo un po' naïf l'idea di uno schema di incentivazione unificato in un settore dove a livello europeo non c'è nulla di omogeneo. Tutto è diverso: aliquote IVA, costi di messa su strada, accise, bollo, tariffe di ricarica, fisco aziendale, tassazione del fringe benefit. Dovendo uniformare qualcosa, io comincerei dalle regole che disciplinano l'automobile, prima degli incentivi. Al massimo posso immaginare fondi europei ai quali attingere per finanziare schemi nazionali, che rispettino alcuni paletti standard: per esempio un tetto alle emissioni dei modelli incentivati.Il 10 dicembre la Commissione europea dovrebbe esprimersi definitivamente sul phase-out e sul 2035. Che cosa possiamo aspettarci?Sinceramente, non lo so. Qualche bozza a quest'ora sarebbe dovuta già circolare, e invece ancora nessuna indiscrezione. Comincio a temere l'ennesimo rinvio.Potrebbe davvero cambiare qualcosa?Rispondo da lettore di giornali. Nel momento in cui il Partito Popolare Europeo si spende per rinviare il 2035, derogare al divieto per plug-in e range extender, consentire l'utilizzo di carburanti carbon neutral, e in cui lo stesso fanno i governi tedesco e italiano, che hanno un certo peso politico e industriale, è lecito presumere che la presidente della Commissione faccia una proposta in quella direzione.Torniamo un attimo al mercato. Vi sono due dati interessanti: la quota di autoimmatricolazioni, che è arrivata a sfiorare il 14%, e l'arretramento del noleggio a lungo termine captive. Come vanno letti questi due dati?Li analizzeremo in dettaglio prossimamente. Per ora posso dire che negli ultimi due giorni del mese il mercato è tornato in pareggio, ma la percentuale di elettriche si è diluita di circa 2 punti: quindi su quelle auto non c'è stata nessuna spinta. Al tempo stesso, la quota di mercato delle nostre associate è scesa di 5 punti. Gliela dico così: a novembre 2019, prima del Covid, le autoimmatricolazioni pesavano il 19,2%.Si sa qualcosa sulla composizione dei quasi 50 mila voucher finora validati, ossia abbinati a un contratto d'acquisto?Nessuna indicazione è arrivata finora dal Ministero dell'Ambiente, credo che attendano la validazione di tutti i voucher per avere dati definitivi. Sappiamo che certamente una parte delle 15 mila elettriche immatricolate a novembre è stata incentivata. E se immaginassimo che si tratta di tutto il volume aggiuntivo rispetto al dato di novembre 2024, sarebbero quasi 9 mila unità. Dunque, possiamo ipotizzare che nei prossimi mesi ne saranno targate altre 45 mila. Sarà importante conoscere tutti i dettagli appena possibile. In questo momento, però, come operatori abbiamo gli occhi puntati sulla Commissione Europea e sull'annuncio della prossima settimana. Uno stato di sospensione che coinvolge anche i nostri clienti.Anche loro aspettano le decisioni della Commissione europea?Per noi è un tema vitale, perché l'industria fa programmi di investimento decennali. Anche le aziende acquirenti hanno bisogno di pianificazione, sì, ma con un orizzonte normalmente più corto. Per il consumatore che compra oggi una macchina, invece, in realtà non cambia nulla: il phase-out al 2035, se mantenuto, riguarderà solo le nuove immatricolazioni, non la circolazione o la compravendita dell'usato. E fra 10 anni il valore residuo di una vettura acquistata oggi sarebbe comunque bassissimo per qualsiasi motorizzazione. Però, a furia di parlarne, si è creato questo equivoco per cui anche l'uomo della strada che magari non sa molto del prossimo 10 dicembre si è ancorato mentalmente al bando delle auto endotermiche. La narrazione dell'Europa cattiva, che vuole toglierci il rombo del motore, è stata cavalcata mediaticamente da certa propaganda, generando un'incertezza aggiuntiva, ingiustificata e nefasta.Sì, ma forse tra le persone c'è il timore che quello che si decide in Europa poi impatti sulle decisioni delle amministrazioni locali in termini di circolazione...Mischiando il riscaldamento globale con la qualità dell'aria urbana, due questioni completamente diverse. Però, sì, c'è tanta confusione. E nella confusione, come sempre, qualcuno prospera.
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Test - Linktour Alumi: il quadriciclo fatto con 7 mila lattine arriva in Italia

4 Ruote - 8 ore 4 min fa
Se per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare un quadriciclo servono delle lattine. Settemila per la precisione. Questa per lo meno è l'idea di Linktour, marchio che si è appena affacciato in Italia con due modelli, Alumi, che è leggero (L6e) e guidabile dai 14 anni (come Ami e Topolino) e Alumi Elite, quadriciclo pesante (L7e) che parte dai 16 anni (come Mobilize Duo 80 Evo, Microlino e Yoyo). Tanti gli aspetti interessanti, tra cui il prezzo. Alluminio techContrassegnati da un design futuristico, con linee nette che si alternano a qualche piccolo intervallo curvilineo, le Alumi sembrano uscite dalle buie strade di Night City (quella di Cyberpunk) e spiccano appunto per la monoscocca di alluminio, un esordio assoluto nel mondo dei quadricicli (ma già presente nel mondo delle sportive). Linktour, dopotutto, è figlia di Shandong Weiqiao Pioneering Group, colosso da oltre 100 mila impiegati che nel portafogli conta anche uno dei maggiori produttori di alluminio al mondo. E così ogni microcar è figlia di circa settemila lattine sapientemente riciclate e rimodellate da uno dei maggiori esperti globali. L'altra soluzione tecnologica interessante è la Ctb, Cell to Body: le batterie sono integrate nel telaio così da occupare meno spazio e, a parità di volume, offrire più energia. Vista ultimamentoe sulle BYD, è qui al debutto in questo segmento. Quasi autoVa detto che gli Alumi non sono piccolissimi: praticamente identici (il maggiore è giusto più alto di 3,5 cm), sono lunghi 2,68 metri, più vicini quindi alla (compianta) Smart fortwo che ad Ami o Topolino (2,41 e 2,53 metri). E ciò si traduce in un abitacolo comodo anche per i più alti o corpulenti e in un bagagliaio vero: i suoi 320 litri permettono di portare fino all'aeroporto un paio di trolley e zaini. Interni curati e infotainment di livelloLa comodità è accompagnata dalla cura. I rivestimenti, morbidi e in due piacevoli tonalità di grigio e verde chiaro, sono da auto più che da quadriciclo, i sedili sono regolabili elettricamente e se il cruscotto da 5 pollici a colori è di serie, negli allestimenti più ricchi possiamo affiancargli un grande schermo da oltre 10,25 pollici completo di CarPlay e Android Auto, il climatizzatore caldo/freddo e la connettività avanzata. L'app consente di gestirne da remoto ogni aspetto, dal preriscaldamento all'apertura delle porte passando per la chiusura dei finestrini e l'avvio della ricarica.  Fino a 180 km di autonomiaEcco, la ricarica: la piccola Alumi ha una batteria da 7,2 kWh che dichiara 120 km, la grande arriva a 13 kWh per 180 km e le velocità, come sempre, sono limitate, rispettivamente, a 45 e 90 km/h. Entrambe fanno il pieno da zero in poco più di 4 ore e, stando alle informazioni in nostro possesso, ci sarà la possibilità di scegliere tra cavo dotato di Schuko per ricaricare in casa o Tipo 2 per la colonnina. Vedremo. L'ipotesi di una fabbrica in ItaliaLe Linktour sbarcheranno in Europa in febbraio a partire proprio dall'Italia e se un listino ancora non c'è, si vocifera di un prezzo d'attacco tra gli 8 e i 9 mila euro per il quadriciclo leggero. Se confermato, darà del filo da torcere alle concorrenti. E a proposito di voci, la Casa ha ventilato anche la possibilità di aprire un impianto proprio nel nostro Paese. Ma questa è un'altra storia. 
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Mercato italiano - Fiammata incentivi a novembre: unauto nuova su dieci è elettrica

4 Ruote - Dic 01,2025
I dati di mercato del mese di novembre erano molto attesi, perché sono i primi su cui si misurano gli effetti concreti degli incentivi statali per le auto elettriche. I numeri dicono che il boom c'è stato, anche se forse in misura minore di quanto ci si potesse aspettare: le immatricolazioni di auto elettriche sono infatti passate dalle 6.599 di novembre 2024 a 15.304, per un incremento del 131,9%.La quota di mercato delle elettriche è passata dal 5,2 al 12,2%: negli ultimi trenta giorni, oltre un'auto nuova su dieci venduta è a batteria. Il trend positivo per le elettriche potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi: per le consegne dei modelli ordinati a ottobre, e per la nuova infornata di voucher che c'è stata lo scorso 22 novembre, con lo sblocco di quelli scaduti.Resta da capire cosa succederà alle vendite di auto elettriche una volta che si sarà esaurita la fiammata degli incentivi. Nel frattempo, di seguito trovate la classifica dei dieci modelli più venduti nel mese di novembre, nel pieno dell'effetto bonus. BYD Dolphin SurfL'elettrica più venduta nel mese di novembre è la piccola della BYD, che con 2.187 nuove immatricolazioni conquista, con distacco, il primo gradino del podio. Leapmotor T03Il secondo modello più apprezzato è uno dei più economici (con gli incentivi): la citycar cinese è stata immatricolata in 1.881 nuovi esemplari. Dacia SpringL'elettrica della Casa di Mioveni rimane tra le preferite dagli italiani, anche con gli incentivi (e i forti sconti di queste settimane): sono state 1.443 le nuove immatricolazioni nel mese di novembre. Ford PumaDebutta nella top ten delle elettriche più vendute la crossover tedesca, derivata dal modello termico, che nel mese di novembre registra 981 nuove targhe. Tesla Model 3La prima Tesla nella top ten è la berlina sportiva, che agli incentivi statali accede solo nella versione d'accesso: nel mese di novembre sono stati 961 i nuovi esemplari immatricolati in Italia. Citroën C3La best seller francese è una habitué di questa classifica, anche con gli incentivi statali e gli sconti della Casa: a novembre sono state registrate 324 nuove targhe, con un distacco importante dalla Model 3. Tesla Model YPrevedibile la presenza della Suv americana tra le elettriche più vendute: la Tesla ha presentato la versione Standard (l'unica ad accedere agli incentivi statali) proprio a ridosso dell'apertura del bonus. A novembre ne sono state immatricolate 310 unità. MG MG4La compatta anglo-cinese si rivela tra le più apprezzate dagli automobilisti italiani che hanno approfittato degli incentivi per passare a un'elettrica: 304 le nuove immatricolazioni di questo modello. Renault 5 E-TechLa compatta francese, già Auto dell'anno 2025, si piazza al nono posto della classifica delle dieci elettriche più vendute nel mese degli incentivi statali, grazie alle 296 nuove immatricolazioni di novembre. Lancia YpsilonChiude la classifica la nuova Ypsilon (disponibile anche con motori ibridi), che nel mese di novembre registra 279 nuove targhe.
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Mercato italiano - Le 50 auto più vendute d'Italia a novembre

4 Ruote - Dic 01,2025
Anche nel mese di novembre il mercato italiano dell'auto registra una leggerissima - sostanzialmente nulla - flessione, che sottolinea una situazione che negli ultimi due mesi è rimasta stabile rispetto all'anno scorso: secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, le nuove immatricolazioni di novembre sono state 124.222 (-0,04% rispetto a novembre 2024, quando erano state 124.267). In questo quadro continua il trend negativo del 2025: nei primi undici mesi dell'anno le nuove targhe si fermano a 1.428.703 unità (-2,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso). I dati del mese di novembre erano particolarmente attesi per capire l'effetto degli incentivi statali sulla vendita delle auto elettriche, che rispetto a novembre 2024 è più che raddoppiata. Per quanto riguarda il mercato nel suo complesso, ecco la classifica delle auto più vendute, a partire dalle prime dieci. Fiat PandinaLa citycar costruita a Pomigliano d'Arco rimane sempre la regina del mercato, anche nel mese degli incentivi: a novembre ne sono stati immatricolati 6.827 esemplari. Dacia SanderoSegue - con un certo distacco - la compatta della Dacia, che continua a rimanere tra le preferite dagli automobilisti italiani: 3.885 nuove targhe per quest'auto di cui due mesi fa è stato presentato anche l'ultimo restyling. Toyota Yaris CrossLa Suv giapponese scende in terza posizione (era seconda a ottobre). Realizzata sulla stessa piattaforma della Yaris, la Cross può contare su 3.535 immatricolazioni mensili. Jeep AvengerScende dal podio la B-Suv della Casa americana, che rimane comunque una delle auto di maggior successo in italia, dove nella classifica dall'inizio dell'anno è ancora saldamente al terzo posto. A novembre ne sono state immatricolate 3.396. Toyota YarisLa compatta tuttofare rimane nella zona alta della classifica: a novembre sono stati 3.027 gli esemplari immatricolati in tutta Italia. Toyota Aygo XLa citycar giapponese fa un balzo in avanti (anche per via delle promozioni legate al modello in uscita): con 2.955 nuove targhe, si piazza al sesto posto della classifica di novembre. E con la versione Hybrid, protagonista della copertina di Quattroruote di dicembre, si prepara a fare ancora meglio.  Citroën C3La best seller del Double Chevron è disponibile con motorizzazioni benzina, mild hybrid e full electric: le nuove targhe del mese di novembre sono 2.599. Ford PumaEntra in classifica a novembre la crossover tedesca, che segna 2.331 nuove immatricolazioni. Da qualche mese è disponibile anche nella versione elettrica Gen-E. Renault ClioMentre la sesta generazione della compatta francese si prepara ad arrivare sulle strade italiane, il modello uscente continua a riscuotere consensi: sono 2.304 le nuove immatricolazioni, che la posizionano al nono posto in classifica, come lo scorso mese. Nella foto la quinta serie, cui si riferiscono i dati di vendita. Renault CapturEntra nella top ten di novembre anche la crossover realizzata sulla base della precedente generazione della Clio, disponibile anche con motorizzazioni full hybrid. Le nuove targhe di questo modello sono 2.216. 11. BYD Dolphin Surf - 2.18712. Volkswagen Tiguan - 2.12113. Volkswagen T-Roc - 2.08214. MG ZS - 1.93215. Leapmotor T03 - 1.88116. Peugeot 208 - 1.87717. Volkswagen T-Cross - 1.73018. BMW X1 - 1.70819. Fiat Grande Panda - 1.70720. Dacia Duster - 1.69121. Opel Corsa - 1.52922. Hyundai i10 - 1.51223. Dacia Spring - 1.44324. Fiat 600 - 1.39825. Audi A3 - 1.312 26. Peugeot 3008 - 1.21527. Nissan Qashqai - 1.18628. Kia Picanto - 1.16329. Kia Sportage - 1.12230. Alfa Romeo Junior - 1.09431. Peugeot 2008 - 1.09032. Hyundai Tucson - 1.07133. Volkswagen Golf - 1.04534. Omoda 5 - 1.00635. Tesla Model 3 - 96136. Cupra Formentor - 94537. Audi Q3 - 93138. MG MG3 - 92639. Lancia Ypsilon - 91140. Nissan Juke - 91041. Suzuki Swift - 90842. BYD Seal U - 88843. Cupra Leon - 87744. Toyota C-HR - 86245. Audi A5 - 85746. Suzuki Vitara - 85547. Citroën C3 Aircross - 84648. Mercedes GLC - 83249. BMW X3 - 81950. Audi Q5 - 814 Gruppi e marchiLa classifica dei gruppi vede sempre al primo posto Stellantis, che a novembre ha immatricolato 31.744 veicoli, il 2,51% in più rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Tra i suoi tanti marchi crescono Fiat (+23,15%) e Lancia (+12,19%), mentre scendono Alfa Romeo (-23,11%), Citroën (-12,57%), DS (-43,51%), Jeep (-13,98%), Maserati (-10,81%), Opel (-7,39%) e Peugeot (-20,74%). Crescita stratosferica per Leapmotor (+2887,84%), che lo scorso anno di questi tempi iniziava la sua avventura in Italia.Anche per il mese di novembre si registra una leggera flessione per il gruppo Volkswagen, con 21.138 registrazioni e un calo del 2,15%. Scendono il marchio principale (-16,55%) e Skoda (-5,29%), mentre crescono tutti gli altri: Audi (+13,74%), Cupra (+45,48%), Lamborghini (+83,33%) e Seat (+1,66%). In calo anche il gruppo Renault (13.372 targhe, -16,35%), con segno meno sia per il marchio della Losanga (-20,73%), sia per la Dacia (-12,75%).In crescita il gruppo BMW (+2,78%) grazie al buon risultato della Mini (+45,01%). In calo invece Toyota (11.340 veicoli, -3,81%), Mercedes (4.088 immatricolazioni, -10,76%), Hyundai (4.079, -1,83%), Kia (3.504, -7,62%), Nissan (2.309, -4,55%), Jaguar Land Rover (490, -38,21%) e DR (2.170, -13,61%). Segno positivo per MG (3.636 targhe, +14,16%), Tesla (1.281, +58,15%), Honda (1.013, +53,25%), Ferrari (+57,78%) e Lynk & Co (153, +292,31%). Continuano a perdere Mazda (-10,45%), Porsche (-1,29%), Subaru (-25,59%) e Mitsubishi (-87,5%). Prosegue il successo delle cinesi: la BYD passa da 555 a 3.526 immatricolazioni, con un aumento del 535,14%; Omoda & Jaecoo crescono del 386,53%, EMC del 169,84%, DFSK del 77,78%. Le alimentazioniCome previsto, l'effetto incentivi si è fatto sentire nel segmento delle elettriche, che rispetto al mese di novembre dello scorso anno guadagna il 131,9%, passando da 6.599 a 15.304 nuove immatricolazioni, per una quota di mercato che cresce dal 5,2 al 12,2%: in pratca, più di un'auto nuova su dieci questo mese è elettrica. Prosegue anche la galoppata delle ibride plug-in, che guadagnano il 129,7% (senza incentivi): sono 9.069 le nuove immatricolazioni, contro le 3.949 dello scorso anno, per una quota di mercato che passa dal 3,1% al 7,2%. Leggera battuta d'arresto per le ibride non ricaricabili: -0,1% il dato complessivo (-5,8% le full hybrid, +2,7% le mild), con una quota che rimane invariata al 42,6%. Prosegue, inesorabile, il calo delle motorizzazioni tradizionali: quelle a benzina perdono il 23,4%, quelle a gasolio il 35,2%. Dopo la ripresa del mese scorso torna a scendere anche il Gpl (-3,6%). Tutti i dati del mercato
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Test - Nuova Kia Stonic, cambio manuale e consumi promettenti

4 Ruote - Dic 01,2025
Squadra che vince non si cambia. Un detto che vale anche nel caso della Kia Stonic: a otto anni di distanza dalla sua presentazione, la compatta si rinnova per la seconda volta, con un design completamente nuovo e una bella iniezione di tecnologia per stare al passo coi tempi e conquistare quella fetta di pubblico lasciata orfano dalla Kia Rio, uscita dai listini nel 2023.  Misure giusteLa nuova Stoniccresce leggermente in lunghezza, arrivando a 4,16 metri contro i 4,14 del modelloprecedente. Invariata la capacità di carico (352 litri), mentre cambia completamente lo stile: il muso adotta gli stilemi del linguaggio OppositesUnited introdotto con la Kia EV9, con la firma luminosa Star Mape il paraurti di nuovo disegno, più squadrato. Inedito anche il posteriore, con gruppi ottici che riprendono le forme di quelli anteriori. L'auto ha un look muscoloso, con influenze dal mondo off-road efascioni in plastica utili per la vita in città. Abitacolo coolAnche l'abitacolo riprende quello dell'ammiraglia elettrica della Kia, la EV9, introducendo (sulla top di gamma GT Line) un doppio display da 12,3 pollici per infotainment e quadro strumenti, integrati in un pannello a sviluppo orizzontale. Per gli allestimenti Urban e Style c'è una strumentazione più tradizionale, con un display centrale da 4,2. Hi-tech la porzione sotto le bocchette centrali, con le scorciatoie per le impostazioni del climatizzatore, oppure della radio o del navigatore: basta un tocco per passare da un menu all'altro. Sulle razze del volante troviamo invece rotelle e tasti fisici per muoversi all'interno della dashboard, a tutto vantaggio della praticità quando si guida.  Una nota piacevole: i consumiDopo aver attraversato i paesini e la campagna del varesotto, la media che mi ha restituito il computer di bordo è stata di 5,5 litri per cento chilometri. Un numero ancora da verificare con gli strumenti del nostro Centro Prove, e che confermerebbe la parsimonia del 1.0 tre cilindri mild hybrid da 115 CV. Nel test avevo a disposizione la versione con cambio manuale a sei marce (in gamma c'è anche la versione con l'automatico DCT a doppia frizione a sette rapporti), che già dai primi metri si dimostra un motore elastico, con una bella dose di coppia già ai bassi regimi.In gamma è presente anche il 1.0 turbobenzina liscio senza elettrificazione, che nel 2026 verrà accoppiato all'alimentazione a Gpl, l'unica motorizzazione bifuel in gamma. Sarà impossibile, per motivi tecnici, vedere un sistema simile al tri-fuel della Niro: lo spazio sotto il piano di carico può infatti ospitare la batteria dell'unità elettrica o il serbatoio del gas. Non c'è abbastanza spazio per entrambi gli elementi.   Ricca di sicurezzaCapitolo Adas: la suite di aiuti alla guida è molto ricca per un'auto di questa categoria e comprende l'Highway Driving Assist (HDA) e il Lane Following Assist (LFA), per mantenere l'auto al centro della corsia di marcia e a distanza di sicurezza dai veicoli che la precedono, mettendo a disposizione quindi la guida assistita a di Livello 2. A queste si aggiunge anche il monitoraggio dell'angolo cieco.  Il listinoKia Stonic1.0 T-GDI 100 CV Urban: 22.800 euro Kia Stonic1.0 T-GDI 100 CV Style: 24.750 euro Kia Stonic 1.0 T-GDi MHEV 115 CV Style: 26.250 euro Kia Stonic1.0 T-GDi MHEV DCT7 115 CV Style: 27.750 euro Kia Stonic1.0 T-GDi MHEV 115 CV GT-Line: 29.250 euro Kia Stonic1.0 T-GDi MHEV DCT7 115 CV GT-Line: 30.750 euro 
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Test - Toyota bZ4X 2025: si guida meglio ed è più efficiente

4 Ruote - Dic 01,2025
La nuova Toyota bZ4X arriva come un aggiornamento di metà carriera, ma di fatto cambia molto più del previsto. La base è sempre la piattaforma eTNGA, ma il lavoro fatto su batterie e propulsori migliora in maniera importante l'esperienza d'uso: arrivano accumulatori da 57,7 e 73,1 kWh più efficienti, con ricariche più rapide e un'autonomia che ora tocca i 569 km nel ciclo Wltp. Sono nuovi anche i motori (che la Toyota chiama eAxle), oltre che più curati nella gestione dell'energia. Non manca la versione a trazione integrale, grazie all'adozione di due motori, uno per asse: in questo caso la potenza sale fino a 343 CV. La nuova bZ4x si guida meglioSu strada la nuova bZ4X vuole essere più confortevole e facile di prima, si percepisce un evidente lavoro su sospensioni e tarature. Molle e ammortizzatori sono stati rivisti, le boccole aggiornate e la rigidità della scocca incrementata: tutto per ottenere una risposta più omogenea, soprattutto per chi viaggia dietro. Utile la gestione intelligente dell'energia: il pre-condizionamento della batteria riduce i tempi di ricarica al freddo e il navigatore suggerisce i punti di ricarica in base allo stato della batteria. L'app MyToyota aggiunge un livello di comodità in più, permettendo di controllare ricarica e climatizzazione dallo smartphone. Dentro si è fatta più modernaIl design evolve senza stravolgere, ma grazie alla nuova firma luminosa il frontale hammer-head è più marcato. Dentro si respira un ambiente moderno: cruscotto sottile, schermo da 14 pollici, consolle a isola digitale, materiali riciclati e diverse soluzioni studiate per migliorare la vita a bordo. Le versioni in gamma restano tre, con una dotazione già completa fin dall'ingresso in gamma e la Premium che aggiunge i contenuti più ricercati, dal tetto panoramico all'impianto audio JBL. In sintesi, la bZ4X diventa un'elettrica più matura e curata, pensata per chi vuole una Suv a zero emissioni solida e intuitiva, da usare ogni giorno. I prezziToyota bZ4X 167 CV FWD 57,7 kWh: 42.500 euroToyota bZ4X Icon 224 CV FWD 73,1 kWh: 43.900 euroToyota bZ4X Premium 343 CV AWD 73,1 kWh: 52.800 euro
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Test - Peugeot 308 SW: spazio, confort e tecnologia in alternativa alle Suv - VIDEO

4 Ruote - Dic 01,2025
Nel mondo dominato dai SUV, la nuova Peugeot 308 SW ricorda che le station wagon hanno ancora molto da dire: più spazio, più efficienza e una guida piacevole. Con un restyling mirato e una gamma completa di motorizzazioni, la familiare francese parte da 33.140 euro. Un'alternativa concreta per chi cerca design moderno, praticità (grazie a un baule da 552 litri) e consumi contenuti, senza salire su un piedistallo a tutti i costi. Il frontale si illumina, e anche il logo Lo stile è il primo elemento che colpisce. L'aggiornamento si concentra sul frontale, dove la 308 cambia carattere senza tradire il look aggressivo che aveva convinto molti. La mascherina ora è più luminosa e pulita, con un disegno meno esteso ma più moderno. I fari full LED o Matrix LED a seconda delle versioni diventano più sottili e adottano una firma luminosa inedita: tre punti luce che sostituiscono il precedente baffo verticale. Sulle varianti più accessoriate, anche il logo del Leone si illumina, incorniciato da listelli LED. Un tocco scenografico, ma con sobrietà. Sempre lei, con un baule tutto da sfruttareDentro, la 308 mantiene l'impostazione che conoscevamo. La posizione di guida è più bassa rispetto ai SUV: serve un attimo per riadattarsi, ma il vantaggio è immediato, perché la sensazione di controllo migliora. I sedili convincono: comodi, ben sagomati, con imbottitura rigida tipica delle versioni sportive - come questa GT Exclusive - e ora disponibili rivestiti di Alcantara, riscaldabili e persino con funzione massaggio.La qualità percepita è in linea con la tradizione Peugeot: materiali robusti e finiture curate. Lo spazio è buono, anche dietro, con altezza interna sufficiente per chi supera il metro e ottanta. L'unica concessione al design è l'accesso posteriore leggermente sacrificato dal tetto spiovente.Capitolo bagagliaio: regolare e sfruttabile. La SW parte da 552 litri, che diventano 1.487 litri abbattendo i sedili (la plug-in scende a 462 litri per via della batteria). La soglia di carico a 72 cm è comoda e non affatica la schiena. Su strada: equilibrio tra confort e dinamicaAl volante della plug-in hybrid da 195 CV emerge la doppia anima del powertrain: elettrica quando serve, termica quando deve, con passaggi più fluidi rispetto alla generazione precedente. In elettrico si viaggia silenziosi e brillanti in città, mentre il 1.6 turbo garantisce spinta corposa nei sorpassi. Non è un'auto sportiva, ma le prestazioni sono più che adeguate.Il telaio resta uno dei punti forti: preciso, comunicativo, con avantreno sincero. L'assetto è rigido il giusto: sulle buche si fa sentire, ma fuori città regala compattezza e controllo. Lo sterzo è leggero in manovra e più consistente in velocità. Bene anche la frenata, ora più naturale, con recupero energia meno invasivo.In sintesi: la plug-in è la versione più completa per equilibrio tra prestazioni, confort e consumi. Autonomia elettrica e ricaricaNel test, l'autonomia reale è stata di circa 65 km contro gli 85 dichiarati. La batteria da 17,2 kWh si ricarica solo in corrente alternata a 7,4 kW: servono poco più di due ore per un pieno. Alcuni concorrenti offrono ricariche più rapide e autonomie superiori a 100 km. Peccato non aver rilevato i consumi a batteria scarica: lo faremo nella prova completa. Motori e prezziLa gamma della 308 SW comprende:1.2 mild hybrid 48 V - 145 CV (3 cilindri)Plug-in hybrid 1.6 - 195 CV complessivie-308 elettrica - 156 CV, con autonomia di 450 km WLTP1.5 diesel da 131 CV (torna nel 2026 per chi macina km)Prezzi: da 34.140 euro per la wagon benzina 1.2, fino a oltre 46.000 euro per la plug-in GT. La diesel si posiziona poco sopra i 34.000 euro.
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Alfa Romeo - Giulia e Stelvio Quadrifoglio Collezione: ne faranno solo 63 (ciascuna)

4 Ruote - Dic 01,2025
  L'Alfa Romeo ha annunciato la serie speciale Quadrifoglio Collezione per la Giulia e la Stelvio: prodotta nello stabilimento di Cassino in soli 63 esemplari numerati per ciascuno dei due modelli, celebra l'anno in cui per la prima volta il Quadrifoglio è stato utilizzato su un'auto di produzione. Gli esemplari di questa serie, certificati Instant Classic, saranno commercializzati in Europa, Regno Unito, Medio Oriente, Cina e Giappone. I prezzi non sono ancora stati annunciati. Un colore per riconoscerle subitoIl primo elemento esclusivo di questi modelli è il colore, rispettivamente Rosso Collezione Giulia per la berlina e Rosso Collezione Stelvio per la Suv, che interpretano in maniera diversa il Rosso Villa D'Este della 33 Stradale: più scuro quello della Giulia, più brillante per la Stelvio. All'interno troviamo la plancia rivestita in pelle, con cuciture rosse a contrasto, sedili Sparco con guscio in carbonio, rivestiti in pelle e Alcantara e con la numerazione ricamata. 520 CV per il 2.9 V6Esteso l'utilizzo della fibra di carbonio, presente nelle calotte dei retrovisori, nelle finiture del tunnel centrale e della plancia, ma anche utilizzato per il tetto, senza colorazioni. Nessun intervento alla meccanica, che prevede sotto il cofano il 2.9 V6 da 520 CV, con scarichi Akrapovi e impianto frenante carboceramico di serie, con le pinze anodizzate brunite su cui è impressa la firma Alfa Romeo. Quattro foglie che simboleggiano la vittoriaIl quadrifoglio è stato utilizzato per la prima volta su un'Alfa Romeo nel 1923, quando Ugo Sivocci vinse la Targa Florio con la RL, su cui era stato apposto il logo benaugurante. Nel 1963 il quadrifoglio è stato utilizzato sulla Giulia Ti Super, e da allora distingue le vetture stradali di serie più potenti. 
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La Novità 2026 - Vota le tue auto preferite!

4 Ruote - Dic 01,2025
Qual è "La Novità" che vi ha stuzzicato di più in questo 2025 che si sta chiudendo? Come ogni anno torna il nostro referendum digitale in cui voi lettori siete i protagonisti. Sta a voi, infatti, eleggere le più interessanti new entry degli ultimi dodici mesi tra una rosa di candidate scelte dalla redazione di Quattroruote. Le candidatePer evitare di polarizzare il voto, dalla lista principale sono state escluse sportive e modelli di nicchia, ma non temete, ci sono anche loro. Come lo scorso anno, oltre al premio maggiore, vale a dire La Novità 2026 vera e propria, assegnerete quattro premi speciali per altrettante categorie, ovvero Concept, Dream, Lifestyle e Volt, che è dedicato ai modelli 100% elettrici ed esce un po' fuori dal terreno delle auto per allargarsi anche a quello dei quadricicli leggeri e pesanti. Come votarePartecipare a La Novità 2026 è semplice: basta collegarsi alla pagina dedicata all'iniziativa, dove potrete esprimere fino a tre preferenze. Per le altre quattro categorie, poi, potrete votare anche attraverso il nostro profilo Instagram, innescando un'appassionante sfida all'ultimo like (questi voti saranno poi aggiunti a quelli del sito).  Il referendum si chiuderà il 16 gennaio 2026 e nelle settimane successive vi faremo conoscere le vincitrici. Che la sfida abbia inizio! VOTA LA TUA AUTO PREFERITA  Le candidate a La Novità 2026Audi Q3BMW iX3BYD Dolphin SurfCitroën C5 AircrossFiat Grande PandaHonda PreludeHyundai InsterJeep CompassKia EV4Leapmotor B10Mazda 6eMercedes CLAMG ZS Hybrid+Nissan MicraOmoda 5 HybridPeugeot 308 restylingRenault 4Skoda Elroq Toyota Aygo XVolkswagen TayronConceptAudi Concept CCupra TindayaDacia HipsterOpel Corsa GSE Vision Gran TurismoDreamBugatti BrouillardFord Mustang GTDGordon Murray Le Mans GTRMaserati MCPura LifestyleFerrari SC40Land Cruiser FJMeyers Manx LFG TuthillPorsche 963 RSP VoltBirbaCitroën AmiLinktour AlumiMobilize Duo 80 Evo 
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WEC - Coletta e Cannizzo raccontano la Ferrari 499P: segreti, vittorie e sfide per il 2026

4 Ruote - Dic 01,2025
Una festa all'insegna dell'orgoglio e dell'umiltà, con tanto di premiazioni, quella vissuta a Fiorano per celebrare i titoli mondiali Costruttori e Piloti conquistati dalla 499P nel WEC (con Pier Guidi, Giovinazzi e Calado sulla n.51). Orgoglio per i risultati, ma anche rispetto per gli avversari, in vista delle nuove sfide che arriveranno nel 2026.Ecco le parole di Antonello Coletta, Global Head of Endurance and Corse Clienti, e di Ferdinando Cannizzo, Head of Endurance Race Cars. Antonello Coletta: Questi due mondiali significano molto. Nel 2023 esordimmo vincendo subito Le Mans; l'anno dopo eravamo competitivi, ma abbiamo commesso qualche errore. Quest'anno, invece, abbiamo capitalizzato tutto e siamo partiti vincendo le prime quattro gare, inclusa Le Mans. Aver riportato un campionato del mondo a Maranello, in una categoria che ha reso celebre questa azienda negli anni '50 e '60, è motivo di grande orgoglio. Anche i piloti hanno dato il meglio: talvolta hanno commesso qualche errore, ma gli equipaggi hanno risposto con primo, secondo e terzo posto in classifica. Ora arrivano tempi più difficili: dobbiamo fare di tutto per rimanere a questo livello. I nostri competitor stanno facendo il massimo, come si è visto nella seconda parte di stagione, dunque dobbiamo rimanere con i piedi per terra, lavorare con umiltà senza pensare di essere i migliori, non attaccabili. Quali sono i vostri segreti?Siamo un team relativamente giovane, ma con tanta esperienza e continuità nelle GT. Una squadra molto unita, che lavora bene insieme e nella quale non si cerca il colpevole quando si sbaglia. E tra rivincere a Le Mans o il Campionato Costruttori, cosa sceglierebbe?Dico sempre Le Mans, perché il mondiale arriva dopo e quindi cerchiamo di vincere anche quello. Poi, chiaro, Le Mans è tra le gare più importanti al mondo, ma vi assicuro che vincere il Mondiale dà grande soddisfazione, perché devi mostrare continuità nell'arco di otto gare. Nel 2025, tra i piloti, chi si è distinto di più? Nei miglioramenti penso Antonio Giovinazzi sulla vettura 51 e Nicklas Nielsen sulla 50. Questo non vuol dire che gli altri non siano stati all'altezza, anzi, magari sono solo maturati prima. Ingegner Cannizzo, come si migliora una macchina congelata dai regolamenti?Bisogna tenere un approccio diverso rispetto ad altri campionati. La vettura, riomologata in galleria del vento, ha tante aree nascoste che bisogna scoprire con pazienza, nei dettagli. difficile avere margini di miglioramento ampi quando si può cambiare poco per regolamento, ma con l'approccio tenuto in questa stagione abbiamo aumentato molto le prestazioni della 499P senza modificare i componenti, ma lavorando sul modo di presentare le vetture sui campi di gara. Il regolamento consente di utilizzare dei joker, ma questo va fatto solo dopo aver compreso tutti i punti di forza e di debolezza della vettura.Che cosa cambierà nel 2026?Avremo pneumatici nuovi e un'aerodinamica nuova, come tutti gli altri competitor, per via della riomologazione richiesta dal regolamento ed effettuata in galleria del vento. Quindi ci sarà qualcosa da scoprire in più. Siamo andati una prima volta lo scorso anno negli USA per capire come funzionava la galleria e poi due passaggi di preparazione prima dell'omologazione. In più, non dobbiamo mai mollare sull'affidabilità, un tema fondamentale. Per la riomologazione della 499P, che cosa è stato fatto?Abbiamo cercato di sfruttare questa occasione senza grandi stravolgimenti, senza giocare joker, per dare continuità al nostro lavoro. Questo per arrivare a modifiche più importanti per la stagione 2027, che siano ben integrate fra di loro.
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