Nel milanese - La banda dei fari colpisce ancora
La banda dei fari torna a colpire. L'ultima segnalazione ci arriva da un Comune alle porte di Milano, dove una serie di auto posteggiate allo scoperto sono state scavate agli angoli del frontale e private dei proiettori da un manipolo di delinquenti, pronti a vandalizzare per poi rivendere i pezzi. Una storia che, purtroppo, ciclicamente si ripete.
Come agiscono. In passato, abbiamo più volte dato conto di episodi del genere. Mostrandovi, tra l'altro, il modus operandi tipico di questi malfattori, capaci di colpire nel giro di minuti, se non meno: tempo fa circolava un video in cui i fari di una Porsche Panamera venivano smontati in 45 secondi. In effetti, l'operazione è relativamente semplice, per chi è del mestiere. Armati solitamente di un seghetto a batteria, i ladri applicano un taglio di pochi centimetri all'altezza dell'attacco del parafango, a entrambe le estremità; quindi, sradicano la griglia della vettura per poter sollevare il cofano. Così facendo, si guadagnano accesso libero agli attacchi dei fari, sia quelli inferiori, sia quelli superiori. Con cautela per non danneggiare il prezioso elemento da rivendere, i delinquenti sganciano i gruppi ottici dai rispettivi punti di ancoraggio e, dopo aver tagliato i cablaggi, li asportano definitivamente.
Conto salato. Lo smercio dei singoli pezzi rubati - in questo caso luci a Led o allo xeno - può portare nelle tasche dei ladri qualche centinaia di euro. La cifra che può rimetterci il malcapitato proprietario dell'auto, però, può essere superiore: specialmente in assenza di specifiche coperture assicurative. Ma anche avendo una polizza che tutela il cliente in simili circostanze, si corre il rischio di non essere risarciti per intero dalle compagnie, tra scoperti, franchigia e degrado d'uso. Questo perché il furto dei proiettori comporta danni piuttosto estesi anche ad altre componenti (griglia, paraurti), senza contare l'incidenza dei cablaggi: sostituirli richiede un lungo e costoso lavoro di manodopera. Alla fine, il conto può ammontare a migliaia di euro. E lo stesso vale per altri tipi di ruberie sulle auto: catalizzatori, infotainment, batterie. Perciò, se voi lettori siete a conoscenza di episodi del genere, non esitate a segnalarceli all'indirizzo redazione@quattroruote.it: anche in futuro, continueremo a tenerne traccia sul sito di Quattroruote.
Nomine - Athlon Italia, Caracciolo è il nuovo ceo
Da domani, 1 marzo, ci sarà un nuovo amministratore delegato al vertice di Athlon Italy: è Federico Caracciolo, che prende il posto di Matthias Mike, in partenza verso la Turchia, dove si appresta a ricoprire l'incarico di ceo della sede locale di Mercedes-Benz Financial Services. Caracciolo, oltre ad assumere il ruolo di ceo dell'affiliata di Mercedes-Benz Mobility in Italia, conserva quello di chief commercial officer, che svolge dalla fine del 2020.
Honda - CR-V Hybrid Racer, Suv solo di nome: sotto c'è il V6 ibrido della IndyCar 2024
La Honda ha lasciato carta bianca alla sua filiale americana e ha ottenuto come risultato una straordinaria concept car ad alto tasso di elettrificazione e passione. Grazie alla collaborazione tra i reparti Honda Performance Development, North America Auto Design Division, Honda Automotive Development Center e Honda of America Racing Team è nata la CR-V Hybrid Racer, un prototipo ibrido che abbandona la meccanica di serie per sostituirla con quello che sarà il futuro powertrain del campionato IndyCar 2024.
Al centro c'è il V6 ibrido delle IndyCar 2024. La base di partenza è la sesta generazione della CR-V, della quale però sono rimasti soltanto i gruppi ottici e alcuni elementi stilistici. In realtà, sotto il vestito, la Hybrid Racer è un modello da corsa vero e proprio, che non ha niente a che vedere con il telaio e l'impostazione dell'originale. In posizione centrale dietro al guidatore qui c'è infatti il V6 2.2 litri biturbo siglato HI23TT, utilizzato dalla Casa in Indycar e alimentato con carburante sintetico, abbinato a un cambio XTrac a sei marce con paddles al volante. La parte ibrida è invece composta dalla MGU Empel e dal supercondensatore Skeleton: si tratta dello schema che il campionato americano delle monoposto introdurrà nella stagione 2024.
L'avantreno è quello della NSX GT3. La potenza e la coppia del powertrain non sono state dichiarate, così come avvolto dal mistero è il peso del prototipo, ma è facile immaginare che le sue prestazioni siano potenzialmente esplosive. Il telaio in tubi è stato disegnato su misura per questa one-off e mette insieme le sospensioni anteriori della Acura NSX della categoria GT3 e quelle posteriori della monoposto Dallara IR-18. Per quello che riguarda gli pneumatici, questa CR-V con Dna da competizione ricorre a dei Firestone da 20". La carrozzeria, infine, è di fatto un "coperchio" che adotta tetto e parabrezza della CR-V e li unisce ai restanti elementi che sono stati realizzati tutti su misura in fibra di carbonio.
Showcar prima, laboratorio dopo. Ma non correrà. Nonostante l'aerodinamica molto aggressiva, che fa subito pensare a un potenziale impiego alla Pikes Peak, la Honda non ha per il momento intenzione di portare in gara questo prototipo. La vettura sarà invece protagonista di mostre e parate in occasione degli appuntamenti del campionato 2023 di IndyCar, per mostrare la futura tecnologia impegnata nelle corse e in seguito sarà utilizzata come laboratorio viaggiante per sperimentazioni relative al sistema ibrido. Il debutto in pubblico è stato fissato per il 3 marzo al Firestone Grand Prix di St. Petersburg in Florida, quando prenderà il via la prossima stagione della serie.
Stellantis - Investimenti in Indiana e Argentina
Stellantis ha in programma di investire 155 milioni di dollari (146 milioni di euro al cambio attuale) in tre impianti di Kokomo (Indiana) per la produzione di nuovi moduli di azionamento elettrico (EDM) destinati ai veicoli da assemblare in Nord America. Le risorse consentiranno di salvaguardare oltre 265 posti di lavoro e serviranno a sostenere le strategie di elettrificazione del piano Dare Forward: il gruppo punta a lanciare 25 auto a batteria solo negli Stati Uniti entro il 2030 e a raggiungere un mix delle vendite per il 50% rappresentato da Bev.
Gli EDM. I nuovi moduli, che saranno integrati nei modelli basati sulle piattaforme STLA Large e STLA Frame, sono costituiti da tre componenti principali (motore elettrico, elettronica di potenza e trasmissione) racchiusi in un singolo modulo al fine di offrire, a costi concorrenziali, migliori prestazioni e un'autonomia fino a 800 chilometri con una singola ricarica. Gli investimenti riguarderanno gli impianti Kokomo Casting, dove sarà stampato il coperchio della scatola, Kokomo Transmission, responsabile della successiva lavorazione, e Indiana Transmission, che si occuperà degli ingranaggi e dell'assemblaggio finale. Il progetto, che prevede la riconversione dei tre siti e l'avvio della produzione nel terzo trimestre del 2024, porta l'impegno finanziario profuso da Stellantis in Indiana per la transizione verso l'elettrificazione a quasi 3,3 miliardi di dollari, di cui 643 milioni per la produzione di un nuovo motore per applicazioni tradizionali e ibride plug-in, 200 milioni per una nuova trasmissione a otto rapporti e 2,5 miliardi per una gigafactory in joint venture con Samsung SDI.
Blitz minerario in Argentina. Il progetto per Kokomo è stato annunciato poche ore dopo un altro, importante investimento in campo minerario. Il gruppo investirà ulteriori 155 milioni di dollari per acquisire il 14,2% di McEwen Copper, filiale della società canadese McEwen Mining, titolare dei progetti Los Azules in Argentina ed Elder Creek in Nevada (Usa), e diventarne il secondo maggior azionista insieme al colosso Rio Tinto. In particolare, Los Azules è una delle dieci maggiori iniziative internazionali nel campo di una delle materie prime cruciali per il futuro della mobilità elettrica: infatti, nella miniera argentina è prevista la produzione la produzione di 100 mila tonnellate di rame catodico con una purezza del 99,9% all'anno a partire dal 2027 e con una riserva in grado di garantire l'operatività per almeno 33 anni. L'investimento rafforza la strategia varata da Stellantis per assicurarsi forniture stabili e garantite di materie prime fondamentali per le sue strategie di elettrificazione. Lo dimostrano le operazioni di acquisto di partecipazioni nella Vulcan Energy (idrossido di litio) e nell'australiana Element 25 (solfato di manganese), nonché i contratti di fornitura sottoscritti con Controlled Thermal Resources (idrossido di litio), Gme Resources (solfato di cobalto e nichel) e Terrafame (solfato di nichel).
L'accordo con i sindacati italiani. Infine, Stellantis ha sottoscritto un nuovo accordo con i sindacati italiani Fim, Uilm, Fismic e Ugl su future uscite incentivate, che esclude la "possibilità di esuberi coatti". L'intesa riguarderà al massimo 2 mila addetti (4,4% circa dei 47 mila dipendenti), sarà operativa fino al 31 dicembre e coinvolgerà soprattutto figure non direttamente impegnate nelle attività produttive e operanti negli Enti centrali di Mirafiori e nel settore commerciale fuori Torino. Gli incentivi si differenziano in base a determinate condizioni: a chi può accedere alla pensione entro quattro anni verrà riconosciuto una cifra tale da garantire per i primi due anni (sommato alla Naspi) il 90% della retribuzione e per gli ulteriori due anni il 70% più i contributi volontari. A coloro che non agganciano la pensione, invece, verrà riconosciuto un incentivo variabile da 6 mesi a due anni a seconda dell'età. Per il personale impiegatizio sarà possibile avvalersi anche di un servizio di active placement senza decurtazioni dell'incentivo (restano esclusi gli eventuali passaggi di personale a Cnh Industrial, Iveco e Ferrari), migliorando la precedente intesa che invece prevedeva un taglio.
Volkswagen - Nuovi materiali ecosostenibili per gli interni dei modelli ID
La Volkswagen introduce sui modelli elettrici ID una serie di novità relative ai materiali, aumentando ulteriormente la percentuale di prodotti riciclati per rendere le proprie vetture ancora più sostenibili. Nel corso del 2023 queste soluzioni saranno introdotte su ID.3, ID.4, ID.5 ed ID.7, prendendo spunto dalle soluzioni già presenti sulla ID.Buzz.
L'esempio della ID.Buzz. Sull'erede spirituale del "Bulli", i rivestimenti dei sedili fanno già a meno di pelle di origine animale, sostituita dal filato Seaqual, ricavato per il 90% da filati riciclati e per il 10% da microplastiche marine: questo intervento da solo ha permesso di ridurre di un terzo le emissioni relative alle lavorazioni dei materiali. Il rivestimento del padiglione e del pavimento è invece composto esclusivamente da poliestere riciclato e altre plastiche recuperate sono presenti nei rivestimenti dei passaruota e del sottoscocca. Sono state eliminate anche le finiture in cromo su volante e plancia, ottenendo lo stesso effetto con una vernice liquida che incorpora un legante a base biologica. La Volkswagen ha calcolato che per realizzare gli interni di un esemplare vengono utilizzate l'equivalente di 63 bottiglie di plastica da mezzo litro.
Si parla già della ID.7 di serie. Le novità relative alla ID.3 saranno proposte sul modello restyling ormai pronto al debutto, ma è importante sottolineare come la Casa tedesca abbia voluto citare nel comunicato anche la ID.7, non ancora commercializzata: la berlina svelata (seppure ancora camuffata) al Ces del 2023 è destinata a introdurre diverse novità di peso, come la nuova impostazione degli interni con bocchette di aerazione attive, il powertrain evoluto e alcune soluzioni aerodinamiche capaci di contribuire a un'autonomia stimata di 700 km.
La Novità 2023 - L'Alfa Romeo Tonale è la preferita dai lettori di 4R - VIDEO
Un trionfo quasi annunciato: è, infatti, l'Alfa Romeo Tonale la Novità 2023 per i lettori di Quattroruote. La Suv dell'Alfa Romeo è emersa in una rosa di venti candidate, votate attraverso il nostro sito, ottenendo il 18% delle preferenze e primeggiando con un ampio margine sulla seconda classificata, la Maserati Grecale (14% dei voti) e sulla Jeep Avenger (12%). Un podio, come si vede, tutto occupato da Suv, a conferma dell'orientamento ormai consolidato dei consumatori, e da modelli del gruppo Stellantis, che, con le novità presentate nel corso dell'ultimo anno, ha calamitato l'attenzione dei lettori.
L'albo d'oro. La Tonale succede sul trono delle auto preferite dai lettori di Quattroruote alla Toyota Yaris Cross, vincitrice dell'edizione 2022 del nostro grande referendum popolare: un'iniziativa giunta alla 24esima edizione, che aveva visto affermarsi, alla prima consultazione, l'Audi TT Roadster, vincitrice nel 2000 davanti alla Lancia Lybra e alla Toyota Yaris. Per l'Alfa Romeo è l'ennesima conferma nella preferenze dei partecipanti: in passato, il riconoscimento era andato infatti già alla 147, alla MiTo, alla Giulietta, alla Giulia e alla Stelvio. In pratica, a ognuna delle novità via via presentate dal marchio.
I premi speciali. Per la prima volta, quest'anno vi abbiamo proposto anche di assegnare tre riconoscimenti per categorie particolari di vetture: Concept car, Dream car e Lifestyle. Per ognuna di queste, la redazione ha selezionato quattro candidate, votabili non solo sul web, ma anche attraverso le storie del profilo Instagram della rivista. Le vincitrici sono state decretate sommando i voti espressi con le doppie modalità. A emergere sono state per la categoria Concept car la Hyundai N Vision 74, con il 37% delle preferenze totali (a proposito, la coreana potrebbe avere un futuro di serie); la Ferrari Purosangue tra le Dream car, trionfatrice con ampissimo margine sulle concorrenti (ha ottenuto ben il 53% dei voti); la Lotus Eletre, tra le lifestyle car (prima con il 34% del totale).
Hyundai - N Vision 74: speranze su una produzione in serie
Non c'è ancora nulla di sicuro, né la conferma ufficiale. Ma forse c'è più d'una possibilità che la Hyundai N Vision 74, una delle più belle concept del 2022 (votata come migliore concept dai lettori di Quattroruote), possa entrare in produzione. A farlo trapelare sarebbe stato nientemeno che Till Wartenberg, Vice president Management & Motorsport del marchio N del gruppo Hyundai, parlando con The Autopian al Canadian International Autoshow 2023, tenutosi a Toronto.
Lui la farebbe. Till Wartenberg avrebbe dunque espresso la sua passione e il suo entusiasmo per la N Vision 74, tanto da auspicarne un futuro di produzione, come sperano i tanti appassionati che in questi mesi l'hanno seguita, commentata e, nel nostro caso, pure votata. Presentata l'estate scorsa, la grande, originale e aggressiva sportiva dalla forma a cuneo (ispirata alla Pony Coupé concept del 1974, firmata da Giorgetto Giugiaro, e che sarà ricostruita da zero), combina la tecnologia elettrica con un avanzato sistema fuel cell a idrogeno, sul quale il gruppo Hyundai punta molto. Un prototipo che mostra un lato del futuro del marchio N: green, ma pure molto estremo in termini di prestazioni, grazie ai due propulsori posteriori in grado di assicurare una potenza totale di oltre 680 CV e una coppia massima superiore ai 900 Nm. L'autonomia dichiarata, grazie alla batteria da 62,4 kWh, è di oltre 600 km, mentre la velocità massima è superiore ai 250 orari.
Più d'una speranza. Come detto, non ci sono ancora conferme circa il possibile futuro in serie della concept N Vision 74, ma il segnale, che arriverebbe dai vertici del gruppo coreano, sarebbe di quelli incoraggianti. E rappresenterebbe un bel modo per traghettare il marchio N in un futuro a batteria e idrogeno, dai tratti originali e coinvolgenti.
Jetour Traveller - In Cina la Suv della Chery strizza l'occhio a Bronco e Defender
A pochi giorni dall'apertura del Salone di Shenzhen, si moltiplicano gli annunci delle Case cinesi relativi a nuovi modelli in arrivo. Tra questi spicca la Chery, che attraverso il marchio Jetour nato nel 2018 presenta la Traveller.
Bronco e Defender l'hanno ispirata. Lo stile deriva da quello della concept T-X ed è frutto del lavoro del team diretto da Hakan Saracoglu, che in passato ha lavorato anche per la Porsche. Impossibile non notare la somiglianza con due prodotti recenti di particolare successo: se nel frontale si trovano degli evidenti richiami alla griglia, al lettering e ai gruppi ottici del Ford Bronco, l'impostazione generale della fiancata e della coda sembra rifarsi altrettanto esplicitamente a quella della Land Rover Defender. Le somiglianze si notano anche nell'abitacolo, dove volante, schermi e bocchette di aerazione ricordano a loro volta il fuoristrada della Ford. Il comando del cambio automatico, però, ha un design più originale. Un guizzo di personalità in un quadro, volendo usare un eufemismo, di forte ispirazione ad altri modelli...
Britishvolt - Perfezionata la vendita all'australiana Recharge
Si apre un nuovo capitolo nella storia della Britishvolt, la startup inglese finita in amministrazione controllata a causa delle difficoltà nel reperimento dei finanziamenti necessari per la realizzazione di una gigafactory a Blyth, nella contea del Northumberland: è stato infatti perfezionato l'accordo per il passaggio dell'intero compendio aziendale alla Recharge Industries, azienda australiana di proprietà del fondo newyorkese Scale Facilitation Partners, scelta quale miglior offerente nella procedura di curatela fallimentare.
Nuove tecnologie. I termini dell'operazione non sono stati rivelati, ma EY, la società incaricata di supervisionare la procedura di amministrazione controllata e il processo di vendita, ha precisato che sono state soddisfatte tutte le condizioni per formalizzare l'accordo, tra cui il trasferimento del personale alla stessa Recharge. Ora, il progetto di Blyth è destinato a essere rilanciato anche grazie a un diverso percorso operativo: la Britishvolt, invece di sviluppare internamente la tecnologia per lo sviluppo e la produzione di batterie, utilizzerà brevetti concessi in licenza dall'americana Charge CCCV e probabilmente approfitterà dei fornitori già scelti dal nuovo proprietario per una gigafactory a Geelong, non lontano da Melbourne. Recharge, infatti, punta a produrre batterie facendo a meno di materie prime di origine cinese o russa.
Renault Espace - Da monovolume a Suv: ecco come sarà la sesta serie
Tutto cambia tranne il nome, e tanto basta per far passare alla storia l'auto che vedete prefigurata nell'immagine sopra come la sesta generazione della Renault Espace. Pazienza se, diventando di fatto una Suv, lo storico modello della Régie assumerà sembianze totalmente diverse da quella che tutti conosciamo e che possiamo tranquillamente definire la monovolume per eccellenza. La Espace, infatti, è stata la prima a introdurre in Europa (nell'ormai lontano 1984) un concetto di vettura spaziosa, capiente oltre i canonici cinque posti, modulabile e più piacevole da guidare rispetto a un van: un tipo di automobile fin lì appannaggio sostanzialmente degli americani. Con la quinta generazione ormai fuori produzione, il passato va in archivio mentre si avvicina a grandi passi la presentazione della nuova serie, fissata in primavera. Siamo dunque perfettamente in tempo per riepilogare tutto ciò che già sappiamo sulla nuova Espace ancora prima di vederla, con l'aiuto delle ultime immagini teaser diffuse dalla Casa e delle nostre ricostruzioni grafiche esclusive, basate sulle più recenti foto spia.
Trasformazioni. Parlando di design, resettate la memoria. Come detto, la Espace verrà completamente stravolta nelle forme e nelle proporzioni. La carrozzeria, filante e muscolosa al tempo stesso, è caratterizzata da una linea della spalla piuttosto marcata e da un padiglione sfuggente, che termina con un accenno di spoiler. Taglio sportiveggiante anche per finestratura e lunotto, quest'ultimo sottolineato da luci di coda scenografiche, molto simili a quelle già viste sull'Austral. Il family feeling tra la C-Suv e l'erede della monovolume si manifesterà su più fronti. Anche il muso, dunque, sfoggerà i gruppi ottici "a zanna d'elefante" della sorella più compatta e gli interni proporranno, in una struttura integrata e orientata verso il guidatore, l'abbinamento tra la strumentazione da 12 pollici e il touch screen dell'infotainment verticale.
14 cm in meno, ma con più spazio. Proposta con interni a cinque e sette posti, rispetto al passato l'Espace è destinata a diventare un'auto più compatta. Il nuovo modello, infatti, sarà lungo 4 metri e 72 centimetri (misura già ufficializzata dalla Casa), risultando perciò più corto di 14 centimetri rispetto a quello che sostituisce. Nonostante ciò, la Renault promette un'abitabilità paragonabile, se non superiore. A tal proposito, il costruttore ha comunicato il dato relativo alla distanza che intercorre tra il pedale del freno e il baricentro della terza fila, che è di 2 metri e 48 cm: un valore leggermente superiore a quello della Espace quinta serie.
Due sfumature di ibrido. In confronto all'Austral, la nuova sport utility della Renault sarà dunque 21 centimetri più lunga, e anche il passo dovrebbe essere maggiore. Tuttavia, le due auto nascono sulla medesima piattaforma modulare, ossia la Cmf-C/D dell'Alleanza Renault-Nissan, e perciò la gamma di versioni disponibili al lancio non dovrebbe riservare sorprese, proponendo un bouquet di motorizzazioni solo a benzina e integralmente elettrificato, che sulla Austral si declina in due varianti mild hybrid (1.2 48V da 130 CV e 1.3 12V 160 CV) più la full hybrid con propulsore 1.2 E-Tech da 200 CV. Per quanto riguarda il listino, è possibile immaginare un prezzo d'attacco sotto i 40 mila euro. Le prime consegne sono attese per la fine dell'estate.
Unrae - 2022 in calo per lusato: domina il diesel, auto sempre più vecchie
Un mercato in calo dove dominano le auto diesel, crescono gli scambi tra privati e aumenta anche l'età dei veicoli: è questa la fotografia sui veicoli di seconda mano scattata dall'Unrae sulla base dei dati di tutti i 12 mesi dell'anno scorso. In particolare, i trasferimenti di proprietà sono stati 4.586.678, il 7,7% in meno rispetto al 2021, con i passaggi netti in contrazione del 10,1% e le minivolture in flessione del 4,4%.
Domina il diesel. La suddivisione dei trasferimenti per tipologia di alimentazione conferma il predominio del diesel, per quanto in costante ridimensionamento: le vetture a gasolio rappresentano il 48,3% dei trasferimenti, 2,4 punti percentuali in meno rispetto all'anno scorso, mentre quelle a benzina salgono dal 39,8 al 40,3%. Terzo posto per il Gpl, in miglioramento dal 4,2% al 4,4%, mentre le ibride passano dal 2,5% al 3,7%. Il metano si ferma al 2,2% (2,3% un anno fa) e le elettriche pure e le ibride plug-in salgono entrambe dallo 0,3% allo 0,5%.
Boom dei privati. Si conferma, inoltre, la continua accelerazione per gli scambi tra privati, che raggiungono 60,4% di tutti i passaggi di proprietà e guadagnano 12,5 punti a causa della minore disponibilità di prodotto presso le reti di vendita. Di conseguenza, scendono dal 47,1% al 35,5% i trasferimenti da operatore a cliente finale, mentre calano dallo 0,6% allo 0,4% quelli provenienti dal noleggio e perdono 1,3 punti quelli da Km 0 (al 2,8%). In recupero il noleggio a breve, con un miglioramento dallo 0,3% allo 0,8%.
Sale l'anzianità. L'analisi mostra anche una flessione generalizzata per tutte le regioni italiane, confermando al 34,2% la quota dei passaggi di proprietà nelle prime tre (Lombardia, Lazio e Campania), e soprattutto, un nuovo aumento dell'anzianità delle vetture oggetto di trasferimento. Infatti, i passaggi di veicoli con oltre 10 anni salgono dal 47,5% al 51,4%, mentre rimane stabile al 14,9% la quota delle auto da 6 a 10 anni e sale dall'11,8% al 12% quella per mezzi da 4 a 6 anni. Infine, la minor disponibilità di Km 0 porta la quota delle auto con meno di un 1 anno a scendere dal 6,8% al 6% e per quelle da 1 a 2 anni dal 5,5% al 3,7%.
Le minivolture. Infine, per quanto riguarda le minivolture, la quota dei privati o altre società che permutano la propria vettura sale al 63% (+6,5 punti), il diesel scende al 53,3% (-3,6 punti), mentre cresce al 40% la quota di auto con più di 10 anni di età.
Auto elettriche - La cinese Catl è pronta a scatenare la "guerra dei prezzi" nelle batterie
La cinese Contemporary Amperex Technology Company, meglio nota come Catl, ha avviato una politica commerciale che pone le basi per scatenare "una guerra dei prezzi" nel campo delle batterie analoga a quella avviata dalla Tesla nella commercializzazione delle elettriche vere e proprie. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, il maggior produttore al mondo di accumulatori per vetture ha proposto ad alcuni costruttori cinesi particolari scontistiche sui prezzi di listino, con specifiche clausole in parte sorprendenti.
Le nuove condizioni. Stando a quanto trapelato, uno dei termini dei contratti riguarda l'ipotesi di prezzi del carbonato di litio più che dimezzati rispetto alle attuali quotazioni, una possibilità che molti analisti, nonostante la recente flessione legata al calo delle vendite di elettriche su alcuni mercati, tra cui la stessa Cina, escludono per un lungo periodo di tempo alla luce degli attuali colli di bottiglia nelle forniture minerarie. Evidentemente, la Catl ha tutta l'intenzione di far leva sulla sua scala dimensionale e sulla sua presenza diretta nell'estrazione e nella raffinazione di litio per mettere fuori gioco la concorrenza. Un'altra clausola è parimenti sorprendente: l'azienda ha offerto forti sconti a diverse Case, tra cui la Nio e la Zeekr della Geely, in cambio di un rapporto di fornitura quasi in esclusiva (si parla di un impegno a rifornirsi dalla Catl per almeno l'80% dei volumi). In tal caso, si tratta di una novità rispetto a un mercato in cui i costruttori stanno cercando di diversificare il più possibile il loro bacino di fornitori per ridurre i rischi di colli di bottiglia e altri problemi di approvvigionamento.
Gli ostacoli. I contratti sarebbero ancora nel pieno di una fase di negoziazione, ma le richieste della Catl dimostrano non solo il "potere" assunto dall'azienda di Ningde, già oggi titolare di una quota del 37% nel mercato globale delle batterie, ma anche una forza tale da ampliare il vantaggio di costo finora accumulato dalla Cina nella produzione di auto a batteria. La strada intrapresa non è comunque priva di ostacoli e già diversi costruttori cinesi hanno manifestato preoccupazione per la posizione dominante assunta dalla Catl. Inoltre, un'agenzia di Pechino ha condotto delle ispezioni presso gli uffici dell'azienda. Non si sa perchè, ma è probabile che le autorità, come di consueto, vogliano frenare gli appetiti "capitalistici" di una delle realtà imprenditoriali a più rapida crescita negli ultimi anni.
Bando delle endotermiche - La Germania chiede una deroga per gli e-fuel
Il bando delle endotermiche rimane al centro del lavoro diplomatico di alcuni importanti Paesi europei. L'Italia, per il tramite di alcuni esponenti di primo piano del governo Meloni, promette infatti battaglia e chiede un approccio improntato alla neutralità tecnologica, ma non è la sola a invitare Bruxelles a non fossilizzarsi sulla strada del solo elettrico. La Germania, per esempio, ha chiesto alla Commissione europea di proporre delle deroghe che consentano la vendita di veicoli a combustione interna alimentati da e-fuel anche dopo il 2035: in sostanza, un tentativo di ottenere maggior flessibilità nell'impiego di carburanti biologici o sintetici.
La posizione di Berlino. "La Commissione dovrebbe presentare una proposta su come possono essere utilizzati gli e-fuel o su come possono essere classificati i motori a combustione che funzionano con carburanti neutri dal punto di vista climatico", ha spiegato il segretario di Stato per i trasporti, Michael Theurer, in occasione di un vertice ministeriale a Stoccolma. Theurer ha ribadito la convinzione della Germania sull'importanza delle auto elettriche per il contrasto ai cambiamenti climatici ("sono la strada da percorrere") ma, al contempo, ha sottolineato la necessità di sostenere tecnologie in grado di raggiungere gli stessi obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica. "Abbiamo bisogno della tecnologia dell'idrogeno e anche degli e-fuel, specialmente nei camion e nel trasporto pesante", ha affermato il politico.
Le aperture. La posizione della Germania non è nuova e si inserisce in un dibattito che sembra aver trovato nuova linfa nel recente via libera del Parlamento europeo al "Fit for 55", il pacchetto di misure per combattere il cambiamento climatico che comprende l'ormai famoso bando delle endotermiche, nonchè una clausola di revisione al 2026 per verificare i progressi verso una mobilità a zero emissioni e valutare gli sviluppi di alcune tecnologie alternative. La clausola è il frutto di un confronto tra le varie anime dell'Unione Europea e in particolare tra alcuni Paesi, senza grandi tradizioni automobilistiche, che vogliono spingere sull'elettrico a tutti i costi e altri, come per l'appunto la Germania, che, invece, sono fortemente preoccupati per l'impatto sociale e occupazionale del bando delle endotermiche. I timori tedeschi stanno comunque facendo breccia anche nella cortina finora impenetrabile alzata dalla Commissione europea. Lo scorso autunno, il commissario al Mercato Interno e all'Industria, Thierry Breton, ha messo in guardia sulle conseguenze del bando e invitato le istituzioni europee a "rivedere la data del phase out senza alcun tabù". Tra i perplessi c'è anche la responsabile dei trasporti, Adina Vlean: "Penso che la discussione non sia chiusa anche se, con il voto del Parlamento, la decisione è stata presa".
Pininfarina - Felix Kilbertus è il nuovo direttore creativo
Nuova nomina nel mondo del design automobilistico. Il nuovo direttore creativo della Pininfarina, con decorrenza dal 17 aprile prossimo, è Felix Kilbertus. La "matita" sostituisce Kevin Rice, che ha lasciato l'azienda lo scorso dicembre.
Il curriculum. Kilbertus, che sarà a diretto riporto dell'amministratore delegato Silvio Angori, sarà la guida creativa di tutti i reparti stilistici del gruppo (Mobility, Product & Experience Design, Architecture) e supervisionerà i team dislocati nelle diverse aree geografiche (Italia, Cina, America). Nato in Austria 44 anni fa , il nuovo direttore creativo della Pininfarina ha un'esperienza ventennale nel design automobilistico: nel 2003 inizia la sua carriera come designer di esterni presso Renault e tra il 2008 e il 2010 partecipa anche a uno scambio interno all'Alleanza con la Nissan, entrando a far parte del Nissan Global Design Center di Atsugi (Giappone). Nel 2011 arriva al centro stile Pininfarina di Cambiano (Torino) come team leader per lo sviluppo del design degli esterni, lavorando a diversi progetti, tra cui il concept BMW Pininfarina Gran Lusso Coupé, mentre dal 2014 al 2017 lavora come Exterior Chief Designer del marchio Fiat. Nel 2017 passa alla Rolls-Royce con l'incarico di responsabile degli esterni.
Maserati - La MC20 Cielo Fuoriserie sfreccia sulla neve
In occasione del Concorso di Eleganza The I.C.E. St. Moritz, la Maserati ha mostrato in pubblico un esemplare speciale della MC20 Cielo. Si tratta di una vettura realizzata attraverso il programma di personalizzazione Fuoriserie che mette in risalto le opzioni offerte ai clienti. In questo caso, la versione con tetto apribile della sportiva italiana è caratterizzata da una speciale tinta bicolore, con elementi giallo fluo che circondano i gruppi ottici e sono poi ripresi, insieme ad altre parti in grigio, su cofani e fiancate. In precedenza, la Maserati aveva mostrato una coupé sviluppata attraverso il programma Fuoriserie e destinata al testimonial del marchio David Beckham.
Le Maserati a St. Moritz. All'evento svizzero la MC20 Cielo Fuoriserie è stata accompagnata da altre vetture dai contenuti unici: la Grecale Mission to Mars, la nuova Granturismo Trofeo, la Granturismo Folgore a propulsione elettrica e la 420M/58 Eldorado del 1958 costruita in esemplare unico per la 500 Miglia di Monza. Inoltre, molti collezionisti hanno partecipato con le loro Maserati d'epoca, come le 3500 GT e le Mistral.
Acquisizioni - Targa Telematics acquista Viasat
Targa Telematics annuncia la firma di un accordo vincolante per l'acquisizione del 100% del capitale sociale di Viasat Group Spa, specializzata nella fornitura di servizi e soluzioni info-telematiche satellitari e IoT per la sicurezza e la protezione di persone, mezzi e merci. L'obiettivo è costituire una realtà di riferimento nell'Internet delle cose (IoT) a livello globale e nello sviluppo di soluzioni e servizi digitali per la mobilità connessa, con una presenza significativa in Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Regno Unito, Belgio, Polonia e Romania, più una società in Cile: così
Sviluppo di competenze. All'ultraventennale esperienza nelle soluzioni tecnologiche per aziende di noleggio, società finanziarie e grandi flotte, nella telematica assicurativa, nella diagnostica e nella telemetria remota dei mezzi, Targa Telematics intende aggiungere le competenze di Viasat nella sicurezza antifurto satellitare, mentre dall'operazione sono escluse le attività di progettazione e produzione elettronica, hardware e di sviluppo software per la gestione dei rifiuti della società acquisita. Il perfezionamento dell'operazione è previsto entro la fine del primo semestre di quest'anno, dopo la realizzazione di alcune condizioni, fra cui l'approvazione da parte dell'Antitrust.
Hyundai i10 - La piccola si rinnova
La Hyundai ha presentato oggi l'aggiornamento di metà carriera della i10. In attesa di conoscere i prezzi della rinnovata gamma italiana, la filiale europea del costruttore ha diffuso le prime informazioni sul conto del modello, che andrà in linea di produzione nel mese di aprile, in vista di una commercializzazione in programma per la seconda metà dell'anno.
Look confermato. Come si nota a prima vista dagli scatti del modello, è stata a grandi linee mantenuta la forte caratterizzazione delle due anime della vettura, con la i10 e la i10 N Line subito riconoscibili per il diverso design dei paraurti e per le finiture esterne specifiche. L'aggiornamento è stato molto leggero all'esterno ed è soprattutto improntato all'introduzione di dotazioni degne di modelli di categoria superiore. Non sono state diffuse informazioni precise circa i powertrain, che dovrebbero quindi rimanere invariati, con la scelta tra il 1.0 aspirato da 67 CV e il turbobenzina T-GDi di pari cilindrata da 100 CV, con la possibile riconferma del 1.0 Econext Gpl nel nostro Paese.
Migliorano connettività e Adas. Per tutte le varianti è ora disponibile la strumentazione digitale con schermo da 4,2" e l'infotainment da 8" totalmente aggiornato, che include gli update over-the-air e la connessione wireless per Android Auto e Apple CarPlay. La rete di bordo 4G ha permesso inoltre di integrare il sistema e-Call di seconda generazione, né mancano le prese Usb-c e la piattaforma di ricarica wireless. La i10 è inoltre dotata del pacchetto di Adas Hyundai Smart Sense con frenata automatica, comprensiva ora anche di riconoscimento dei ciclisti e Lane Following Assist. stato inoltre introdotto il Rear Occupant Alert, per non dimenticare bambini o animali sul sedile posteriore. Spicca, infine, tra le personalizzazioni inedite, il Purple Package, che offre luci d'ambiente blu, sedili in tessuto tartan e sezioni della plancia con colore a contrasto.
Nissan - Più elettriche nei piani per il 2030
La Nissan ha deciso di imprimere un colpo di acceleratore alle strategie di elettrificazione. In particolare, la Casa di Yokohama ha modificato il piano "Nissan Ambition 2030" per tener conto di un maggior numero di lanci di prodotto: entro la fine del decennio, saranno introdotte sul mercato globale 27 novità elettrificate (a batteria o dotate del sistema proprietario e-Power), quattro in più rispetto ai programmi originari. Le sole elettriche saranno 19, contro le precedenti 15.
Il peso sui volumi. Con i nuovi lanci, il mix di elettrificazione delle vendite previsto per il 2030 per i brand Nissan e Infiniti sale dal 50% al 55%, con gran parte dell'incremento legato a un'accelerazione in Europa. Infatti, nel Vecchio continente il peso delle elettrificate dovrà passare, già entro il 2026, dal 75% al 98% facendo leva sulle opportunità offerte da una maggior collaborazione con la Renault, mentre in Giappone aumenterà dal 55% al 58% e in Cina scenderà dal 40% al 35%. Non cambia nulla per gli Stati Uniti, dove si prevede sempre un 40% di volumi con sole auto a batteria per il 2030.
Testadoro - Il marchio piemontese rinasce con un'incompiuta
La torinese Testadoro rinasce grazie all'impegno di Dario Pasqualini. Il brand, attivo dal 1946 al 1949 con la denominazione Casa dell'Auto, torna in attività mantenendo l'approccio artigianale e tradizionale nella costruzione delle proprie vetture.
La Barchetta 1951, 70 anni dopo. L'opera prima della Casa è un progetto rimasto incompiuto: si tratta della Barchetta 1951, basata su meccanica Fiat modificata e sviluppata per competere nella classe 1100 Sport Internazionale con un peso di appena 500 chili. Dopo aver rilevato il marchio nel 2019, durante la pandemia, Pasqualini ha avviato il progetto della Barchetta, nata solo sulla carta e mai sviluppata, all'epoca, causa chiusura dell'azienda. Il telaio prevedeva longheroni di acciaio al cromo-molibdeno e un passo di 2,4 metri, mentre il motore era una variante elaborata di quello della Fiat 1100 B. Per trasformare i progetti in realtà è stata avviata la collaborazione con Martino Colombo, cugino del famoso Gilberto, che sviluppò i telai originali delle Testadoro degli anni 40. La carrozzeria, invece, è stata realizzata a mano dalla Martelleria Giacometto di Cumiana (Torino). Il motore utilizzato, derivato da quello di una Fiat 1100, ha raggiunto i 63 CV di potenza massima. La vettura ha percorso i primi chilometri all'edizione 2022 della Vernasca Silver Flag con alla guida l'ex pilota Juergen Barth.
Dalle testate modificate alle auto da corsa. Le origini del marchio risalgono alla fine degli anni 30 grazie alle testate elaborate e progettate dall'ingegner Arnaldo Roselli per le Fiat 508 Balilla e 500 Topolino, in collaborazione con l'imprenditore torinese Giorgio Giusti. In seguito, la Testadoro divenne un vero e proprio costruttore e portò a termine nove vetture da corsa, prima derivate dalla serie e poi interamente progettate in proprio. La massima espressione del marchio fu la Testadoro Daniela, dotata di motore 742 cm3 da 45 CV, telaio tubolare Gilco e carrozzeria Zagato: lo stesso Elio Zagato fu anche pilota dell'auto, insieme a nomi illustri, come quelli di Nuccio Bertone, Gino Valenzano, Ugo Puma, Aquilino Branca e Giorgio Giusti.
Lotus Type 133 - L'anti-Taycan potrebbe chiamarsi Envya
Mentre la Suv Eletre inizia la sua avventura commerciale, la Lotus sta già lavorando a un secondo modello a batteria. Si tratta della Type 133, progetto già confermato ufficialmente e destinato a dare vita a una berlina a zero emissioni che potrebbe debuttare già entro la fine del 2023.
La stessa piattaforma della Suv. Quelle che vi proponiamo sono le prime foto spia del modello: secondo alcune indiscrezioni, la vettura potrebbe prendere il nome Envya e sfruttare, ovviamente, la medesima piattaforma della sorella a ruote alte, che peraltro rimarrà un'esclusiva della Lotus, se la Geely manterrà la parola data al momento del lancio della Eletre. probabile quindi che anche i powertrain da 621 e 918 CV siano gli stessi, mentre il carattere dinamico sarà ovviamente specifico: la berlina, per evidenti ragioni di massa e baricentro, punterà a offrire un comportamento più affilato della Suv.
Berlina-coupé come alternativa alla Eletre. Le linee slanciate che si intravedono sotto le camuffature del prototipo (un omaggio ai 75 anni del marchio) sono già definitive in ogni particolare e anticipano un modello dall'efficienza aerodinamica ancora migliore della già esemplare Eletre. Le forme sono quelle di una cinque porte con un pratico portellone, ma ci sono molti elementi tipici del mondo delle sportive: il diffusore posteriore, il cofano spiovente e allungato e le prese d'aria limitate alla parte inferiore del frontale. Tutti elementi fondamentali per l'efficienza, così come le maniglie a scomparsa e gli specchietti sostituiti da telecamere. Il taglio dei gruppi ottici su due livelli, infine, richiama quello della Eletre: un indizio che lascia immaginare come anche gli interni potrebbero conservare un'impostazione simile sui due modelli.