Eventi - Arval Premium center, la qualità prima della crescita
Più qualità, sempre più servizi sempre più digitalizzati (anche con l'aiuto del machine learning), formazione, focalizzazione sullo sviluppo di alcuni mercati (come quello dei pneumatici); ma anche massima attenzione non solo a quanto il parco circolate aumenta ma a come e dove si rafforza, il che non richiede necessariamente una crescita numerica della rete. Sono questi i temi che nel 2026 vedranno ingaggiati i titolari e i collaboratori degli Arval Premium center, l'élite della rete di assistenza ai clienti della società di noleggio di BNP Paribas; temi che si possono applicare all'intero mondo dell'autoriparazione. Le riflessioni sono state offerte nel corso della convention annuale dedicata ai partner italiani dalla società di mobilità, 194 aziende del network multiservice (cui si aggiungono 1.608 Arval Center specializzati nelle singole tipologie di riparazione) che erogano ai clienti l'intera gamma di servizi, dalle auto sostitutive, allo stesso noleggio a lungo termine, alla vendita di veicoli usati ex-locazione. Linee guida corroborate da numeri, dati, e dalle valutazioni di relatori non esclusivamente appartenenti all'organizzazione di Arval Italia. Più flotta, più interventiNel prologo della convention, Manuela Palmieri, global operations director, ed Efrem Bresolin, direttore aftermarket networks di Arval Italia, hanno commentato alcuni numeri chiave dei servizi post-vendita della società, che fra le emanazioni nazionali del gruppo è la seconda in Europa per flotta di veicoli - 290.000 fra vetture e veicoli commerciali -, in crescita del 6% rispetto all'anno scorso. La rete ha gestito quest'anno 1.200.000 eventi riparativi, in progressione del 9% (in gran parte legati all'ampliamento del parco e quindi, essenzialmente, al maggiore fabbisogno di cambi di pneumatici) e 57.000 attività sostitutive. Un volume di lavoro che, sempre secondo i manager di Arval Italia, si deve gestire senza necessariamente ricorrere a un allargamento la rete, ma piuttosto aumentando l'efficienza. L'obiettivo è riuscire a comprendere le necessità di un dato territorio, anche grazie all'utilizzo del machine learning, garantendo costantemente la capacità di ogni struttura, secondo un piano che prevede l'aggiornamento dinamico degli obiettivi prioritari. Realtà più articolataCon l'evoluzione del parco, infatti, si trasformano anche le necessità operative. Alcuni esempi fatti da Bresolin: le autovetture ibride plug-in hanno un consumo dei battistrada diverso dalle altre, e la rotazione delle coperture assume maggiore importanza; gli eventi atmosferici estremi come la grandine si fanno più frequenti; gli Adas hanno ridotto i sinistri, ma aumentano i microtamponamenti ed è quindi necessario accrescere le capacità di smart repair. Per molte attività è fondamentale giocare d'anticipo, magari con dei promemoria ai clienti attraverso l'app MyArval. Intanto, lo scenario del settore cambia con grande rapidità e Alessandro Floria, direttore marketing & digital di Arval Italia, definisce il contesto attuale a dir poco nebuloso, a causa di un mercato dell'auto in contrazione, dell'aumento dei listini, di incentivi limitati nel tempo e nelle risorse, di una normativa fiscale schizofrenica. Insomma, il semplice dato sulle immatricolazioni non è più sufficiente a leggere davvero la salute del comparto, che, nel caso del noleggio, è influenzato da scelte che scelte tattiche fatte da alcuni operatori due anni fa e condizionato da immatricolazioni rent to rent. Riparare invece di sostituireLa scelta di Arval di muoversi diversamente è testimoniata, sempre secondo Floria, da una quota di auto elettriche nella flotta decisamente superiore rispetto al mercato in generale: 8,5% contro 5,7. E dal buon andamento di tutte le aree di business, dal Nlt, alle formule alternative come Arval Flex, al rinoleggio di veicoli usati, alle soluzioni per i dipendenti delle aziende titolari di flotte, al car sharing, alle auto sostitutive, fino ad arrivare al remarketing delle auto a fine noleggio e alle bicilette elettriche. Il tutto va conciliato con esigenze o requisiti di sostenibilità crescenti: Arval Italia, come ha sottolineato Valeria Evangelista, chief sustainability officer della società, ha già adesso raggiunto risultati migliori rispetto ad altri Paesi per quanto riguarda le smart repair, le riparazioni a danni meno impegnativi che non richiedono necessariamente la sostituzione di parti, e che valgono il 46% del totale degli interventi di carrozzeria. Fatturato in aumentoTrend più generali e di più lungo respiro sono stati illustrati da Luca Montagner, senior advisor automotive e associate director di Icdp per l'Italia, che registra un fatturato del comparto post-vendita in crescita negli ultimi sei anni (circa 35 miliardi di euro, +13%), con meno operatori (42.000 nel comparto auto e veicoli commerciali, -8%) a fronteggiare un'età maggiore del parco (13 anni, + 2,6 rispetto al 2015). In un contesto di generale calo del numero dei dealer, l'inversione di tendenza dovuta all'arrivo dei nuovi costruttori cinesi non ha in Italia la stessa energia espressa nel resto d'Europa. E mentre i dati di profittabilità delle officine indipendenti migliorano non solo in generale ma anche nel fatturato per addetto Montagner sottolinea il clima favorevole al noleggio a lungo termine, percepito in particolare da quel 25% degli operatori che ha già stretto accordi con le società di renting, portatrici del 30% dei passaggi in officina. Quanto alle carrozzerie, più della metà dei sinistri viene canalizzata dalle assicurazioni, ma le reti autorizzate stanno guardando comunque con più interesse a questa fascia. Allargando la prospettiva al 2030 si prevede un aumento dell'incidenza dei passaggi extra carrozzeria e del relativo fatturato mentre, per quanto riguarda la carrozzeria, una diminuzione degli interventi ma un aumento del valore medio. La richiesta dei clienti si sposta sempre più verso servizi che minimizzino i tempi di interruzione della mobilità; il loro livello di soddisfazione sostiene ancora Montagner può però ancora migliorare. Più visibilità per intercettare gli investimentiUn recupero in questo ambito sarà reso più difficile dalla difficoltà di trovare nuovi tecnici, parallelamente a un aumento della complessità delle vetture, che sta facendo crescere il numero di casi in cui i riparatori indipendenti rinunciano agli interventi a favore delle reti ufficiali. Investimenti, reperimento di nuovi talenti, migliore conoscenza dei propri clienti, misurazione delle performance, allargamento della gamma di attività anche attraverso le collaborazioni e utilizzo del digitale appaiono le azioni più sagge per affrontare questa situazione. Valutazioni condivise da Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company, che rivela come l'interesse degli investitori si sia spostato verso l'aftermarket. Uno sviluppo interessante, che mal si concilia con dimensioni aziendali troppo piccole. Il consiglio di Di Loreto è fermarsi a riflettere sula possibilità di creare realtà regionali o infraregionali più grandi, accordandosi con aziende vicine.
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2035 - Meloni e cinque Paesi Ue a Bruxelles: "Sì ad auto ibride e biocarburanti"
In vista del futuro vertice Ue sul regolamento delle emissioni di CO, Giorgia Meloni e i leader di Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria si rivolgono a Bruxelles dicendo no al bando dei motori termici dal 2035 e chiedendo di mantenere le ibride e di ammettere i biocarburanti anche dopo quella data. Stando all'Ansa, i sei capi di governo hanno inviato ai responsabili comunitari una lettera:L'Unione europea abbandoni, una volta per tutte, il dogmatismo ideologico che ha messo in ginocchio interi settori produttivi, senza peraltro apportare benefici tangibili in termini di emissioni globali. fondamentale applicare pienamente il principio della neutralità tecnologica. In attesa di una soluzionePareva che l'Ue dovesse presentare il nuovo pacchetto di misure sull'auto il 10 dicembre 2025, ma l'appuntamento è stato rimandato. A quando saremo pronti, ha annunciato il commissario ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas. Comparto industriale e consumatori restano quindi in attesa della proposta legislativa della Commissione europea sulla revisione dei regolamenti concernenti vetture e veicoli commerciali leggeri di nuova immatricolazione. L'iniziativa potrebbe riguardare i seguenti punti chiave:una definizione di E-Cargli standard per le emissioni di COuna strategia per il consolidamento del settore delle batterie europee di fronte allo strapotere cineseun pacchetto di semplificazione normativa per l'industria automobilisticauna proposta dedicata all'elettrificazione obbligatoria delle flotte aziendali
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Restomod - Encor fa rinascere la Lotus Esprit: V8 biturbo e 400 CV a mezzo milione di euro
La inglese Encor presenta la Series 1, un progetto di restomod basato sulla Lotus Esprit. La presentazione avviene a 50 anni dal lancio della vettura originale disegnata da Giugiaro, svelata al Salone di Parigi 1975. Sarà prodotta in 50 esemplari, proposti a partire da 430.000 sterline (pari a circa 492.000 euro al cambio attuale), prezzo che non include la donor car e le tasse. Le consegne sono previste tra il 2026 e il 2027. Restomod ragionatoL'ispirazione è quella della Esprit S1, la prima serie della biposto inglese. La carrozzeria è stata rivista in molti dettagli e realizzata in fibra di carbonio, lavorando su ogni particolare per preservare il DNA della Esprit modernizzando ogni aspetto. Sono stati modificati i passaruota per accogliere cerchi forgiati con pneumatici e freni di ultima generazione e nel frontale sono stati integrati i fari LED, preservando gli elementi a scomparsa.Gli interni uniscono le finiture Tartan tipiche della Esprit S1 e il volante a due razze originale con i display per strumentazione e infotainment integrati nella struttura in carbonio della plancia. 400 CV dal V8 biturbo aggiornatoLa base tecnica e la scocca provengono dall'ultima serie della Esprit, ovvero la V8. Per questo motivo sotto al cofano posteriore si trova in posizione centrale il V8 3,5 litri biturbo dell'ultima serie della Esprit. stato rivisto in ogni sua parte, dotato di una gestione elettronica modernizzata e del cambio manuale a cinque marce con elementi rinforzati Quaife, abbinato all'autobloccante a frizioni.La potenza raggiunge 400 CV su meno di 1.200 kg di peso e la Series 1 è capace di passare da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi e di toccare i 280 km/h. Le sospensioni derivano dalla Esprit Sport 350, mentre l'impianto frenante è firmato AP Racing.
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Videogiochi - Su Gran Turismo 7 ora cè anche il Pandino
disponibile dal 4 dicembre il nuovo aggiornamento gratuito Spec III 1.65 per il videogioco Gran Turismo 7 di Polyphony Digital, disponibile per PlayStation 5 e PlayStation 5 Pro. Insieme a questo pacchetto è stato pubblicata anche l'espansione Power Pack (29,99 euro) con tantissimi nuovi contenuti, tra cui Gran Turismo Sophy 3.0, l'ultima versione dell'intelligenza artificiale da sfidare all'interno del gioco. Gran Turismo 7 Spec III: tutte le novitàL'aggiornamento del gioco porta in dote otto nuovi modelli (tra parentesi, il negozio in-game dove trovarla per poterla acquistare)Ferrari 296 GT3 '23 (Brand Central): evoluzione della 296 GTB, monta un 3.0 V6 biturbo ibrido da 608 CVFerrari 296 GTB '22 (Brand Central): powertrain ibrido plug-in per il V6 biturbo di questa stradale, con 841 CV di potenza combinata, uno scatto da ferma a 100 km/h in 2,9 secondi e velocità massima di 330 km/hFIAT Panda 30 CL '85 (Auto usate): disegnata da Giugiaro, una vera e propria icona di praticità e semplicità, amata tanto in città quanto in montagna (nella sua versione 4x4)Gran Turismo F3500-B (Brand Central): omaggio della Polyphony alle F1 degli anni Novanta, con un V8 da 710 CV al posto dei V12 di quegli anniMine's BNR34 GT-R N1 (Brand Central): la R34 GT-R messa a punto da Mine's, restaurata nel 2021Mitsubishi FTO GP Version R '97 (Auto usate): coupé a motore e trazione anteriori, con 200 CV e trasmissione Invecs-IIPolestar 5 Performance '26 (Brand Central): l'ultima granturismo della Casa svedese monta un powertrain dual motor da 884 CV, con 1.015 Nm di coppia e un'autonomia di 669 kmRenault Espace F1 '95 (Auto leggendarie): la prima monovolume a montare un motore da Formula 1, il V10 da 3.5 litri da 799 CV. 0-100 in 2,8 secondi, raggiunge i 315 km/h di velocità massima Sono poi state aggiunte le piste di Yas Marina, ad Abu Dhabi (dove si correrà nel fine settimana anche l'ultima gara del campionato di F1 2025), e il circuito Gilles Villeneuve di Montreal, in Canada. Arrivano all'interno del gioco anche i pneumatici della Dunlop, nell'ambito di una partnership annunciata durante le World Series di Gran Turismo. Per quanto riguarda il gioco vero e proprio, il livello collezionista è stato portato da 50 a 70, sono stati aggiunti eventi, sfide e Scapes legati ai nuovi circuiti; arriva la telemetria, disponibile nelle modalità non di gara come le patenti, che permettono di analizzare in tempo reale i dati delle loro prestazioni. Gran Turismo 7 Power Pack Il nuovo DLC del gioco (disponibile a pagamento, 29,99 euro sullo store PlayStation) introduce 50 nuove corse in venti categorie diverse, con formati che riproducono un intero weekend di gara e le 24 ore. In queste competizioni è presente anche Gran Turismo Sophy 3.0, l'agente di intelligenza artificiale messo a punto dalla Casa giapponese e che offre un livello di sfida elevatissimo e coinvolgente. Completando le varie gare si ottengono stelle, che consentono di sbloccare sei nuove auto esclusive. Il pacchetto comprende inoltre 5 milioni di crediti da spendere all'interno del gioco.
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F.1, GP Abu Dhabi - Libere 2: Norris precede Verstappen
Lando Norris ha chiuso il venerdì di Yas Marina ricordando a tutti perché è lui a presentarsi da leader nella resa dei conti finale. Il crono di 1'23083 stampato con le soft è uno di quelli che non lascia molto spazio alle interpretazioni: la McLaren funziona, e quando c'è da tirare fuori il giro, Norris trova sempre quel decimo in più che gli altri non hanno. Max Verstappen, secondo, paga oltre tre decimi e mezzo e si ritrova a dover inseguire una McLaren che nel pomeriggio è sembrata più precisa, più bilanciata e più bassa da terra rispetto al turno mattutino .Max c'è, ma non è serenoLa Red Bull ha mostrato lampi di velocità, ma anche un po' di nervosismo. L'episodio a inizio sessione con Norris - con l'olandese colto in pieno incrocio di traiettoria all'uscita di Curva 1 - ha agitato gli animi, pur senza conseguenze, ma rendendo l'idea della tensione del weekend. Nel giro secco il distacco è evidente, mentre nel passo gara Max è partito bene ma ha progressivamente perso il ritmo, salendo fino a 1'302 verso fine stint. un segnale da non sottovalutare: o la RB21 ha margini di set-up da esplorare, oppure la McLaren è semplicemente più in forma in questa fase del weekend .Arranca PiastriDall'altra parte del box, Oscar Piastri non ha vissuto un venerdì ideale. L'australiano ha saltato la prima ora di libere per lasciare spazio a O'Ward e ha perso tempo prezioso per entrare in sintonia con la MCL39. Il risultato è un undicesimo posto a quasi sette decimi dal compagno, con anche un sospetto calo di potenza segnalato via radio. I numeri ricordano più il Piastri opaco visto prima del Qatar che la versione lucida del weekend scorso, ma qui la mancanza di giri potrebbe aver pesato più del dovuto.Mercedes ago della bilanciaSulla singola tornata, George Russell si conferma il più incisivo delle Stelle d'Argento: terzo tempo e appena 39 millesimi dal crono di Verstappen. La Mercedes sembra trovarsi bene sul tracciato di Yas Marina, grazie a un asfalto che premia una vettura stabile al posteriore. Kimi Antonelli chiude decimo, ma il dato più interessante arriva dal long run: l'italiano è stato mediamente più rapido di Russell, segno che sulla distanza il pacchetto Mercedes funziona e che il rookie continua a crescere con impressionante costanza.Il resto della Top 10La sorpresa del giorno ha il volto giovane di Oliver Bearman, splendido quarto a un soffio dalla Mercedes. L'inglese è apparso subito a suo agio e non ha nascosto l'entusiasmo via radio al suo ingegnere di pista. Subito dietro troviamo le due Sauber, con Hulkenberg davanti a Bortoleto: un segnale incoraggiante per una squadra che a breve vestirà i colori Audi e che vuole chiudere l'era Sauber con dignità e un buon risultato in pista.L'ottavo posto di Charles Leclerc non dà motivo al monegasco di sorridere. La SF-25 continua a soffrire nei tratti a media velocità e dopo un anno disastroso non fa quasi più notizia. Lewis Hamilton è solo quattordicesimo, ancora una volta staccato dal compagno di tre decimi. evidente che a Maranello si aspetta solo la fine di un campionato complicato da decifrare e ancor più difficile da salvare nei numeri.Aston Martin piazza Alonso nono e Stroll dodicesimo: non male dopo una FP1 saltata in blocco e una AMR25 che sembra ancora lontana dal suo equilibrio ottimale. La Williams chiude un venerdì complicato: Sainz tredicesimo dopo un grande spavento in Curva 2-3, Albon quindicesimo tormentato da problemi che richiederanno verifiche approfondite nel corso della serata. Capitolo doloroso per Yuki Tsunoda, solo diciassettesimo in un venerdì che conferma un finale di stagione complicatissimo dopo la sua retrocessione a pilota di riserva per il 2026.
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Anas - Ponte dellImmacolata: ecco le strade con più traffico
Nel lungo weekend del Ponte dell'Immacolata, che va da oggi venerdì 5 dicembre a lunedì 8, è atteso traffico in costante aumento sulla rete Anas (Gruppo FS): sono previsti circa 31,4 milioni di spostamenti di autoveicoli in direzione località montane e capoluoghi, ma anche verso i centri commerciali per gli acquisti e i mercatini di Natale. Per questo, il divieto di transito dei veicoli pesanti sarà in vigore il 7 e 8 dicembre dalle 9 alle 22. Le tratte più calde Ecco gli itinerari Anas (32 mila km di strade e autostrade, svincoli e complanari) dove la circolazione si intensificherà: A2 Autostrada del Mediterraneo che attraversa Campania, Basilicata e Calabria. Statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria. Autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia. Strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna. Strada statale 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 Appia assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio. Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il Nord Est col Centro Italia. Direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto). Al Nord: i Raccordi Autostradali RA13 e RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D'Aosta e la SS309 Romea tra Emilia-Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto.
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Autostrade per lItalia - Natale in sicurezza con la Polizia di Stato
Prenderà domani il via Guida senza rischi, la nuova campagna per la sicurezza di Autostrade per l'Italia, in collaborazione con la Polizia di Stato. Fino al 25 dicembre 2025, su stampa quotidiana e periodica, canali digitali e social, e nelle aree di servizio della rete Aspi, verrà evidenziato il nesso diretto tra due abitudini scorrette e l'aumento del rischio di incidente: guidare con lo smartphone in mano e superare i limiti di velocità. In più, sarà illustrato come il mancato allacciamento della cintura aggravi le conseguenze di un sinistro. Lo stesso approccio di questa iniziativa natalizia viene ripreso nello spot radiofonico, grazie alla voce della campionessa paralimpica Ambra Sabatini: le frasi Devo fare pochi metri, Rispondo al volo, Sono in ritardo rappresentano le giustificazioni più comuni con cui si tende a minimizzare la grave violazione del Codice della strada. Attraverso un QR code, la campagna rimanda infine a una sezione del sito autostrade.it, dedicata alla prevenzione dei sinistri.
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Listini - Porsche Cayenne elettrica: prezzi italiani da 108.922 euro
La Porsche ha pubblicato i listini italiani della Cayenne elettrica, proposta in due varianti: la Electric, con prezzi da 108.922 euro, e la Turbo Electric da 169.545 euro. La Suv tedesca, lunga 4,98 metri e con un passo di 3,02 metri, ha un Cx di 0,25, ottenuto grazie anche all'aerodinamica attiva, che permette di ottimizzare l'efficienza.Le novità proseguono nell'abitacolo, dove l'impostazione della plancia prevede il Flow Display a Oled centrale, gli schermi per guidatore e passeggero e l'head-up display da 87", ma anche alcuni comandi fisici per le funzioni più comuni. Il bagagliaio mette a disposizione 781 litri. Fino a 642 km con un pienoLe due varianti della Cayenne elettrica offrono prestazioni radicalmente diverse tra loro. Entrambe dotate di due motori (e quindi di trazione integrale), erogano 442 CV e 835 Nm per il modello base (4,8 secondi da 0 a 100 km/h, 230 km/h di punta massima) e 1.156 CV con 1.500 Nm per la Turbo (2,5 secondi da 0 100 km/h e 7,4 secondi per lo 0-200). La batteria da 113 kWh, identica per entrambe, garantisce rispettivamente 642 e 623 km di autonomia nel ciclo Wltp; la ricarica a 400 kW permette di passare dal 10 all'80% di carica in poco più di un quarto d'ora alle colonnine HPC. Si ricaricherà senza filiIl configuratore rende disponibili dieci tinte colore, undici diversi cerchi di lega da 20,21 e 22 pollici con l'ulteriore opzione degli aeroblades in carbonio, numerose varianti di pellami bicolore o tinta unita per gli interni, i sedili anteriori e posteriori ventilati, i pacchetti esterni OffRoad e SportDesign, il tetto panoramico a trasparenza variabile, l'asse posteriore sterzante, le sospensioni Active Ride pneumatiche (mentre il PASM è di serie), il pacchetto Sport Chrono, l'impianto frenante PCCB carboceramico, il Porsche Electric Sport Sound, i gruppi ottici Matrix Led, l'head-up display con realtà aumentata, il climatizzatore a quattro zone, gli impianti audio Bose e Burmeister, lo schermo riservato al passeggero anteriore e la predisposizione per la ricarica wireless dell'auto. Quest'ultima è necessaria per poter adottare la piattaforma di ricarica a induzione da 11 kW, che sarà resa disponibile nel corso del 2026 a circa 7.000 euro.
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Stellantis - La Peugeot 2008 e la Maserati Levante a guida autonoma
Il gruppo Stellantis ha preso parte all'evento conclusivo del progetto Hi-Drive, il programma europeo dedicato allo sviluppo di funzioni automatizzate per la circolazione in condizioni ordinarie. A Bruxelles sono stati portati due veicoli dimostrativi: una Peugeot e-2008 con un modulo sensori sul tetto e connettività V2X a corto raggio, per le funzioni automatizzate in scenari urbani complessi, e una Maserati Levante con mappe ad alta definizione e avvisi dinamici per la sicurezza in tempo reale. L'obiettivo sono i sistemi driverlessL'iniziativa punta a migliorare la stabilità, l'affidabilità e l'integrazione delle piattaforme per l'automazione, comprese le comunicazioni a corto raggio e le reti 5G, fondamentali per arrivare ai sistemi senza conducente (anche in ottica di trasporto commerciale). Oltre alle funzionalità presenti sui veicoli già in commercio, Stellantis continua a lavorare ai veicoli autonomi di livello 4 per servizi di robotaxi a livello globale, tramite partnership con alcune delle aziende maggiormente impegnate in questo settore: Nvidia, Uber, Foxconn e Pony.ai.
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Toyota - La rivoluzione sportiva decolla da Woven City con GR GT, GR GT3 e Lexus LFA Concept
C'è un luogo, alle pendici del Monte Fuji, in cui Toyota ha scelto di non limitarsi a immaginare il futuro, ma di costruirlo fisicamente, trasformando una visione in progetto, e un progetto in insediamento urbano. Si chiama Woven City, sorge a Susono, a metà strada tra Tokyo e Nagoya, e occupa l'area in cui un tempo sorgeva lo stabilimento di Higashi Fuji, riconvertito in laboratorio permanente di sperimentazione tecnologica e sociale. In questo spazio ibrido, sospeso tra utopia e ingegneria, prende forma una concezione radicalmente nuova del rapporto tra mobilità, tecnologia e società: non una teoria astratta, ma una rifondazione concreta delle modalità con cui individui, reti e infrastrutture interagiscono, abitano, si muovono e comunicano. Quello che qui si sperimenta non è un semplice aggiornamento della città contemporanea, ma un capovolgimento di paradigma: non adattare l'automobile all'ambiente urbano, ma progettare l'ambiente urbano a partire da una mobilità riformulata, in cui l'automobile diventa soltanto uno dei possibili strumenti - e non necessariamente il principale - per spostarsi, connettersi, vivere. Così facendo, Akio Toyoda, che ha voluto fortemente questo progetto e lo ha poi sottratto alle logiche aziendali ordinarie per collocarlo su un piano visionario, sposta il baricentro della riflessione industriale: la domanda non è più quale tipo di auto vogliamo costruire, ma quale tipo di mondo desideriamo abitare e quale infrastruttura cognitiva, energetica e relazionale può rendere quel mondo possibile. Per questo la scelta di presentare a Woven City, di fronte a 150 media locali (e appena 20 stranieri, di cui un solo italiano, che sarei io) tre vetture concepite per correre - in pista e no - assume un significato che va ben oltre il perimetro della presentazione prodotto. Se la città modello di Akio incarna il tentativo più ambizioso di immaginare un futuro sistemico in cui l'auto non è più centro né misura del vivere urbano, allora la sportività è chiamata a ridefinire il proprio statuto come forma culturale autonoma, capace di esprimere desideri e tensioni che trascendono la funzione. In questa prospettiva, le tre concept mostrate - la GR GT e la GR GT3, entrambe a marchio Gazoo Racing, e l'elettrica Lexus che, pur priva di nome, si colloca simbolicamente nel solco della LFA rifiutandone però il fondamento termico - non si limitano a esplorare nuove soluzioni formali o tecniche, ma si offrono come ipotesi di sopravvivenza espressiva dell'automobile in un mondo che, pur mettendone in discussione la centralità, continua a interrogarla come dispositivo identitario e linguaggio possibile. GR GT, la sportiva stradale col telaio in alluminioLa GR GT rappresenta la più compiuta forma di questa logica di trasmissione. Concepita come road-legal race car, incarna una visione dell'auto in cui la distanza tra competenza e consumo torna a farsi misura. Ha un telaio completamente in alluminio, il primo nella storia Toyota, con fusioni strutturali di grande sezione e giunzioni ibride che combinano estrusi e stampati per ottenere un corpo rigido ma non inerte. La sospensione è a doppi bracci sovrapposti, anteriore e posteriore, con bracci forgiati in alluminio e cinematismi sviluppati in parallelo con i pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 dedicati. Il motore è un V8 da quattro litri e 650 CV con un generatore elettrico a monte del cambio (quindi il powertrain non è un full hybrid, essendo la sovralimentazione funzionale ad annullare il lag derivante dai due turbo, più o meno in stile Porsche) e lubrificazione a carter secco. Il cambio è un nuovo otto rapporti automatico con frizione a bagno d'olio, integrato nel transaxle posteriore insieme con un differenziale autobloccante meccanico. La trasmissione prevede un albero di carbonio e un sistema di rinvio conico che accorcia il passo a 2725 millimetri mantenendo il motore davanti e la trazione dietro. Alta appena 1195 millimetri, lunga 4,82 metri e larga 2, la GR GT è una macchina compatta e raccolta, costruita attorno al corpo del guidatore, che diventa il perno fisico e percettivo dell'esperienza. GR GT3, per professionisti e gentleman driverLa GR GT3, derivata diretta della GR GT e conforme ai regolamenti FIA GT3, traduce questa struttura nella lingua della competizione. Condivide telaio e architettura meccanica (la trazione resta posteriore) ma rinuncia al modulo ibrido, alleggerisce la struttura, riduce l'altezza a 1090 millimetri e la lunghezza a 4785 e concentra tutta la massa tra i due assi. una macchina nata per essere guidata da professionisti e gentleman driver, ma con la stessa filosofia driver-first che ha guidato la GT. Lexus LFA, il "polo" elettricoLa Lexus LFA Concept è un'elettrica pura e fa della trazione a batteria il fondamento della sua nuova grammatica formale. Sviluppata in parallelo alle due GR, rappresenta l'inversione di polarità del progetto: dove le GT celebrano la presenza fisica del motore termico, la LFA lavora per sottrazione, esplorando la possibilità che l'elettrico diventi finalmente linguaggio, stile, identità. La Lexus LFA è costruita sulla stessa base in alluminio, con passo identico di 2725 millimetri, ma con proporzioni leggermente più raccolte: 4690 millimetri di lunghezza, 2040 di larghezza e la stessa altezza di 1195. Il pacco batteria, collocato in posizione centrale-bassa, abbassa ulteriormente il centro di gravità e libera il cofano, disegnando una linea di forza che scorre dal muso al parafango posteriore come un'unica tensione superficiale. Tutto il progetto ruota intorno al concetto di Discover Immersion, l'idea che la guida elettrica possa diventare una forma di immersione fisica e mentale. Insomma, tre strade diverse per dire la stessa cosa: che la sportività, per Toyota, non è un valore da esibire, ma un'esperienza da vivere. In questo quadro, ciò che colpisce non è soltanto l'eterogeneità delle soluzioni, ma la coerenza profonda con cui Akio, alias Master Driver Morizo, le ha immaginate: la capacità di evolversi senza rinunciare alla propria identità, trasformando ogni variazione tecnica in una fedeltà dinamica al proprio codice. Per decenni la Casa è stata l'emblema della razionalità ingegneristica: un costruttore capace di progettare automobili perfettamente adeguate al mondo, ma raramente evocative. La svolta è avvenuta senza rinnegare quel Dna, ma aprendolo a nuove possibilità: spostando il fuoco progettuale sull'esperienza del guidatore, restituendo centralità alla meccanica come linguaggio espressivo, mettendo i collaudatori al vertice del processo decisionale. Il risultato non è una collezione di modelli sportivi, ma un ecosistema coerente che connette ricerca ingegneristica, cultura del prodotto, motorsport e sperimentazione energetica. Un'evoluzione interna, silenziosa ma radicale, che non ha interrotto la missione globale di Toyota, né la sua vocazione industriale: l'ha semplicemente dotata di una nuova dimensione immaginativa. Woven City compresa.
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La crisi dell'auto - Guidesi: "A Bruxelles chiediamo risposte e iniziative concrete"
Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia e presidente dell'Alleanza europea delle Regioni dell'Automotive, interviene sulle ipotesi di un rinvio della presentazione del "pacchetto Automotive", l'insieme di misure che Bruxelles dovrebbe svelare il 10 dicembre prossimo per rispondere alle numerose istanze dell'industria continentale. Ogni ulteriore rinvio di iniziative concrete da parte della Commissione Europea in campo industriale avvicina sempre di più il rischio di deindustrializzazione, avverte Guidesi."Sull'Automotive, non solo ci aspettiamo risposte dalla presidente Von der Leyen il prossimo 10 dicembre, ma che queste possano incidere realmente sulla salvaguardia del settore; interventi che noi, come Regione Lombardia e Automotive Regions Allance, sollecitiamo da tempo, come l'apertura reale a tutte le tecnologie e quindi anche ai biocarburanti e la revisione dei limiti di Co2 da prevedere anche per i camion e bus", ha aggiunto l'assessore lombardo. Pronti alla protestaGuidesi ricorda quindi "che soli pochi giorni fa il più importante costruttore europeo (Volswagen, ndr) ha annunciato la prima auto prodotta interamente in Cina con il proprio marchio; dalla Commissione arrivano addirittura ipotesi di detariffazione sull'import cinese come se lo spostamento produttivo fosse una strategia di politica industriale". Non mancano timori su altri importanti settori economici, direttamente legati al mondo dell'auto.Per esempio, sul settore siderurgico l'assessore manifesta "grande preoccupazione", per il rinvio di interventi sul fronte dell'Ets, il Sistema di scambio di quote di emissione dell'Unione Europea, e per la mancanza di iniziative per imporre dei "limiti all'esportazione del 'rottame ferroso'". Sulla chimica, invece, Guidesi chiede "un'accelerazione del pacchetto a tutela del settore partendo da un intervento strutturale sui costi energetici oltre al cambiamento di un'impostazione regolatoria che ha sostanzialmente limitato il settore quasi da renderlo incompatibile con l'Europa. Automotive, siderurgia e chimica sono per l'assessore lombardo "solo alcuni esempi di un'aspettativa che non può essere disattesa perché senza concreti cambiamenti regolatori la desertificazione industriale inizierà a concretizzarsi". "Posticipo e temporeggiamenti ulteriori sono inaccettabili perché tempo non ne abbiamo più, sono a rischio milioni di posti di lavoro e interi comparti", avverte ancora Guidesi, annunciando infine che "senza interventi la Lombardia si farà capo di una protesta in rappresentanza della manifattura, lo faremo a tutela della nostra economia, del lavoro e del futuro dei più giovani".
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Test - La Volkswagen ID. Cross vista da vicino: ecco tutto quello che sappiamo
Si era già mostrata al Salone di Monaco, a settembre. Adesso, mentre lo sviluppo procede spedito, la Volkswagen ID. Cross mette le ruote su strada nel mondo reale: ho avuto l'opportunità di guidarla - anche se per poco - sul molo del porto di Cascais, vicino a Lisbona. Più che per saggiare le qualità dinamiche di questa concept (ancora piuttosto lontana dalla vettura di produzione), si tratta dell'occasione giusta per tirare le somme su quello che sappiamo finora. Dovremo attendere circa un annoCome è noto, la Volkswagen ID. Cross è la prima B-Suv elettrica del marchio tedesco. Quando arriverà sul mercato - non prima dell'autunno 2026 - sarà con un motore anteriore da 211 cavalli e la piattaforma Meb+.Ciò significa che, diversamente dalle elettriche di Wolfsburg attualmente in commercio, vedremo ulteriori novità per quanto riguarda i propulsori, le batterie e il software di gestione. A proposito: per ora, i dati tecnici conosciuti rimangono la velocità massima (175 km/h) e l'autonomia media, pari a 420 chilometri. Per il resto, la nebbia è ancora piuttosto fitta. Tre linee (temporali)Secondo il responsabile del design Volkswagen, Andreas Mindt, lo stile è caratterizzato da tre aspetti: Stabilità, simpatia e un ingrediente segreto, ossia uno o più elementi che richiamano la tradizione della Casa tedesca. Nel caso della ID. Cross concept, l'elemento che costituisce un fil rouge col passato è il montante posteriore, con le tre alette orizzontali (i cui bordi si illuminano di notte) che richiamano il vecchio Bulli. Naturalmente, il modello di serie avrà cerchi più piccoli - dai 17 ai 18 pollici - e paraurti lievemente rivisti. Le dimensioni (416 centimetri di lunghezza, 184 di larghezza e 159 di altezza, con 260 di passo) sono le stesse, così come la capacità dei bagagliai: dietro, secondo la Volkswagen ci sono 450 litri da sfruttare, oltre all'ulteriore e generoso spazio previsto sotto il pianale, in stile Megabox della Ford Puma. Davanti, il frunk offre 25 litri, adatti probabilmente soltanto per accogliere il cavo di ricarica o pochissimo di più. Tornano i tasti fisiciDentro, l'impressione è quella di un velato ritorno al passato. Non tanto nei materiali (il tessuto riciclato la farà da padrone, probabilmente rivestendo pure elementi quali le casse del sistema audio), quanto nei comandi: per esempio, sul pannello porta lato guida riappare la plancetta fisica con quattro tasti per gestire i vetri elettrici, nonché la regolazione degli specchi retrovisori, ma ritornano pure i pulsanti classici sulle razze e quelli, al centro, dedicati alla climatizzazione. Sul modello di serie, il tunnel centrale arriverà a unirsi con la parte inferiore della plancia, mentre il mazzo di fiori in bella mostra sul pavimento ricorda un po' il vaso sulla plancia che apparve sulla New Beetle del 1998.
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BMW - A Milano l'ultima tappa dellArt Car World Tour
Spesso le auto sono vere e proprie sculture in movimento, ma se passano sotto le mani di artisti rinomati allora possono anche diventare dei capolavori su quattro ruote. il caso della collezione BMW Art Cars, nata nel 1975 e da allora arricchita con le opere di alcuni dei massimi esponenti dell'arte contemporanea come Roy Lichtenstein, Jeff Koons o Andy Warhol: si tratta di 20 modelli, otto dei quali potranno essere ammirati a Milano, all'ADI Design Museum, da oggi 4 dicembre all'8 gennaio prossimo. Il tour del cinquantennaleMilano è l'ennesima tappa di un tour che la Casa bavarese ha organizzato per celebrare i cinquant'anni della sua collezione. I modelli sono stati esporti già all'Art Basel di Hong Kong, al Le Mans Classic in Francia, allo Zoute Grand Prix in Belgio e in molti altri Paesi nel mondo, ma il BMW Art Car World Tour si concluderà proprio nel capoluogo lombardo. Del resto, Milano non è solo considerata la capitale mondiale del design industriale, ma è anche il luogo di nascita di un movimento artistico che per primo ha celebrato il mito della velocità automobilistica, il Futurismo. Il celebre Manifesto, redatto da Tommaso Marinetti e pubblicato nel 1909 include, infatti, due articoli esplicitamente dedicati alle auto, allora nel pieno della loro fase pionieristica: "Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia"; "Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita". I modelli in mostraLa mostra all'ADI Design Museum, anticipata dalla presenza della BMW Art Car firmata da Sandro Chia al Concorso d'Eleganza 2025 di Villa d'Este, sarà dunque l'occasione per gli appasionati per ammirare otto modelli:la BMW 3.0 CSL del 1975 di Alexander Calder la BMW 3.0 CSL del 1976 di Frank Stella, la BMW 320i Turbo del 1977 di Roy Lichtensteinla BMW 525i del 1991 di Esther Mahlangula BMW M3 GTR del 1992 di Sandro Chia la BMW V12 LMR del 1999 di Jenny Holzer, la BMW M3 GT2 del 2010 di Jeff Koonsla BMW M Hybrid V8 del 2024 di Julie Mehretu Oltre agli otto capolavori (su Ruoteclassiche.it potete leggere maggiori dettagli sulla mostra), la BMW ha portato al museo del desing l'intera collezione delle miniature BMW Art Car e a una mostra fotografica dedicata alla serie e realizzata dal fotografo tedesco René Staud.
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Stati Uniti - Trump vuole le kei car giapponesi: "Carine, facciamole negli Usa". Un flop annunciato?
Gli interventi di Donald Trump riservano sempre grandi sorprese. Il presidente degli Stati Uniti, infatti, non si è limitato a rivedere gli standard Cafe, tagliando di netto i requisiti imposti ai costruttori sul fronte del risparmio di carburante, ma ha pure aperto la porta ad auto che non hanno letteralmente nulla a che fare con i canoni del mercato americano: le kei car giapponesi. "Le kei car sono carine, facciamole anche noi"Trump ha espresso ammirazione per le kei car dopo averle viste su strada durante la sua ultima visita istituzionale a Tokyo: "In Giappone, dove sono appena stato, in Corea del Sud, in Malesia e in altri paesi, hanno queste auto veramente piccole. Sono veramente carine", ha detto il presidente Usa. Quindi, ha rivelato di aver autorizzato il segretario ai Trasporti, Sean Duffy, di "approvarne immediatamente la produzione" anche negli Stati Uniti. Lo stesso Duffy ha quindi confermato che il Dipartimento dei Trasporti ha "liberato il terreno" per aziende come Toyota o Honda per produrre e vendere auto più piccole ed efficienti: in sostanza, l'Amministrazione Trump ha messo mano a tutta una serie di normative che finora hanno ostacolato l'assemblaggio di veicoli analoghi alle Kei-car giapponesi. Un mercato per grandi taglieDunque, i costruttori americani potranno ora sfornare anche kei car alla giapponese, oppure citycar all'europea. Peccato che il mercato a stelle e strisce non sia molto ricettivo nei confronti di veicoli di piccole dimensioni, eccezion fatta per alcune particolari e limitate aree urbane. Negli Stati Uniti, infatti, dominano i pick-up, in particolare nelle aree rurali, e le grandi Suv. Basta un semplice dato fornito dalla società di analisti Jato Dynamics: nel 2024, proprio le Suv e i pick-up hanno raggiunto un nuovo massimo storico, con una quota di mercato del 75%. E questo spiega perché gli ultimi anni hanno visto scomparire quasi totalmente le berline due volumi.A tal proposito è emblematica la decisione della Volkswagen di terminare nel 2021 la produzione della Golf "base" per gli Usa, o della Ford di ritirare dal mercato la Fiesta nel 2019. E poi, come segnalato da alcuni analisti giapponesi all'agenzia Bloomberg, non mancano timori per la sicurezza stradale. Le kei car, infatti, sono progettate per le strette strade delle città nipponiche, non certo per le grandi "highway" a stelle e strisce, dove scorrazzano veicoli enormi. Ecco perché molti Stati ne limitano già l'uso. In altre parole, le kei car saranno anche carine agli occhi di Trump, ma rischiano di essere un flop ancor prima di arrivare sul mercato.
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Tesla - La Model 3 Standard arriva anche in Italia: costa 36.990 euro
Dopo averla presentata per il mercato americano, la Tesla porta la Model 3 Standard anche in Italia: costa 36.990 euro, cinquemila in meno del modello base precedente (che costava 41.990 euro), che esce dai listini. Come per la Model Y, gli altri allestimenti dual motor assumono la denominazione Premium. Le consegne di questo modello inizieranno a gennaio del prossimo anno. Fuori cambia pocoA parte il nuovo disegno dei cerchi di lega da 18, dal punto di vista estetico la Model 3 Standard è molto simile ai modelli Premium. Si riduce però in maniera rilevante la dotazione di serie: i sedili non sono più rivestiti in pelle vegana ma in tessuto, quelli anteriori sono meno avvolgenti e quelli posteriori non sono più riscaldabili; spariscono l'illuminazione ambientale e lo schermo da 8 per chi siede dietro, volante e specchietti si regolano manualmente e la radio FM non è più disponibile nell'infotainment, che mantiene tutte le altre funzioni, dalla gestione tramite app al navigatore intelligente, la modalità Sentinella e quella per le soste con i cani a bordo.Sulla Model 3 Standard rimangono comunque la chiave digitale sul telefono, l'assistente vocale, i due caricatori wireless nel tunnel centrale, il portellone elettrico (che si apre su un bagagliaio da 682/1.659 litri), il frunk anteriore da 88 litri, i fari adattivi e la nuova telecamera frontale introdotta quest'anno. Di serie anche la funzione Autopilot (senza il cambio assistito di corsia), con l'hardware necessario per l'aggiornamento al Full Self-Driving, quando sarà disponibile. 534 km di autonomiaLa batteria della nuova Model 3 Standard, di cui la Tesla non dichiara la capacità, è più efficiente del modello che va a sostituire: l'autonomia dichiarata sale infatti a 534 km (contro i 520 di prima), con un consumo medio di 13 kWh/100 km. Nessun dato anche per il powertrain, che assicura però un'accelerazione da ferma a 100 km/h in 6,2 secondi (prima erano 6,1). Il listino per l'ItaliaModel 3 Standard RWD: 36.990 euroModel 3 Premium Long Range RWD: 42.690 euroModel 3 Premium Long Range AWD: 48.790 euroModel 3 Premium Performance: 57.490 euroFino al 31 marzo del 2026 la Casa ha previsto per la Model 3 Standard un bonus di 2.975 euro, che abbassa il prezzo a 34.015 euro. In alternativa, c'è un tasso di interesse promozionale dello 0.99% sui leasing e dell'1.99% sui finanziamenti, con rate a partire da 299 euro.
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Stellantis - Filosa: "Stiamo correggendo gli errori sull'elettrico"
Antonio Filosa torna a rimarcare la svolta di Stellantis dopo le dimissioni del predecessore, Carlos Tavares. L'attuale amministratore delegato del gruppo automobilistico ha colto l'occasione della 17 edizione della Industrial & Auto Conference di Goldman Sachs per ribadire le molte azioni correttive e i cambiamenti strategici effettuati negli ultimi mesi, in particolare sul fronte dei prodotti e della loro pianificazione: Abbiamo imparato che alcune ipotesi della strategia passata si sono rivelate errate.Pensavamo che la penetrazione dei veicoli elettrici a batteria negli Stati Uniti avrebbe raggiunto il 50% entro il 2030: il mese scorso era inferiore al 6%. Anche in Europa non è al livello che avremmo voluto. Quindi abbiamo capito che era necessario cambiare la strategia basata su quelle ipotesi, ha spiegato Filosa, aggiungendo: Un'altra cosa che abbiamo imparato riguarda noi stessi: ascoltando di più i nostri clienti, abbiamo scoperto cosa volevano davvero da noi.Questo approccio ha già consentito al gruppo di ottenere i primi risultati positivi: Credo che siamo partiti bene in questa metà dell'anno, ha assicurato il manager napoletano. Ci serve tempo, ovviamente. E ci servono volumi provenienti dai prodotti giusti. L'attesa per il pacchetto automotiveNon poteva mancare un passaggio sulle attese proposte di rilancio dell'industria europea da parte della Commissione Ue (il cosiddetto pacchetto Automotive secondo l'Acea). Ieri, insieme ad altri concorrenti, ero alla Casa Bianca a parlare degli standard di consumo e della nuova regolamentazione con il presidente e l'amministrazione Trump. Vediamo quanto diverso sia l'approccio alle emissioni di CO negli Stati Uniti e in Europa. Non esiste una ricetta perfetta, ma vediamo molte differenze, ha argomentato Filosa, ribadendo il suo apprezzamento per i recenti messaggi di importanti esponenti politici, dal cancelliere Friedrich Merz al ministro Adolfo Urso fino ad alcuni rappresentanti francesi, che stanno creando l'opportunità di ripensare i regolamenti comunitari.Dobbiamo risolvere un'equazione fatta di tre elementi: la decarbonizzazione, la tutela dei lavoratori e l'accessibilità del mercato per i clienti, ha aggiunto. Come Acea abbiamo fornito alla Commissione quella che crediamo sia una ricetta giusta e facile. Le proposte e il pianoIl dirigente ha ricordato alcune delle proposte dell'associazione: un approccio differenziato per auto, furgoni e camion, un quadro flessibile e tecnologicamente aperto per la riduzione della CO delle vetture, misure di stimolo della domanda. Su questo fronte, Filosa ha rilanciato la sua proposta di super crediti per le auto piccole e misure per il rinnovo del parco circolante. In ogni caso, la nuova normativa europea dovrebbe mirare idealmente a una transizione energetica più graduale rispetto a quella attuale.Le attese sono elevate, anche se la presentazione del pacchetto è stato rinviata di alcune settimane, alimentando quell'incertezza che ha già spinto Stellantis a rinviare il suo nuovo piano industriale (sarà comunque svelato entro la metà del primo semestre). Intanto, un minimo di sollievo arriva dalla questione dei dazi: Stanno diventando stabili e persino più miti: la regolamentazione sta diventando molto più market-friendly, ha detto Filosa. Ci sono molte cose, sui volumi, sui costi e sul reshoring che possono combinarsi insieme per mitigare e forse compensare l'impatto delle tariffe doganali.
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Ieri e oggi - Dacia Sandero, comè cambiata: dalla prima serie al restyling 2025
Arrivata nel 2008 come versione a due volumi della Logan, la Dacia Sandero si è poco alla volta costruita la fama di utilitaria low cost solida e affidabile. Con il passare del tempo è diventata via via più sicura, curata nelle finiture e amata dai consumatori: nel 2016 è stata l'auto più venduta in Europa. Particolarmente apprezzata nelle varianti a Gpl, in Italia rimane saldamente sul podio delle bestseller: anche nella top ten di novembre si è piazzata seconda. Nelle scorse settimane è stato presentato il nuovo restyling, che interviene sull'estetica, sugli interni (più moderni e razionali) e sulle motorizzazioni. Nelle schede qui sopra ripercorriamo brevemente la storia della piccola Dacia, dalla prima serie a quella attualmente in commercio.
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Finanziamenti - Spazio Genova dà la sua versione
Spazio Genova ci ha inviato una lettera per rispondere all'articolo "Rate: parola all'Antitrust", pubblicato su Quattroruote di settembre e nella sezione Premium del nostro sito (qui il link al nostro articolo). Di seguito la missiva e successivamente la nostra replica. La lettera di Spazio Genova "Vista la grande varietà di formule di finanziamento, acquistare un'auto richiede una programmazione attenta, che consente al cliente di guidare sempre vetture recenti, pagandole in base all'uso, con vantaggi economici e la possibilità di rivenderle al concessionario a condizioni interessanti. Ciò premesso, facciamo chiarezza sui contratti citati nell'articolo pubblicato su Quattroruote di settembre 2025 dal titolo "Rate: parola all'Antitrust".La Fiat Panda è stata comprata il 16 luglio 2021 e restituita il 27 maggio 2024. Il secondo contratto si riferisce all'acquisto di una Peugeot 208, avvenuto il 4 marzo 2024, utilizzando come permuta la Panda. Trattandosi di una permuta, gli importi dei contratti non possono essere sommati proprio perché, all'avvio del secondo contratto, il primo è cessato e il debito residuo del cliente è venuto meno. Per l'acquisto della Panda sono stati inoltre riconosciuti al cliente numerosi benefici: la vettura aveva un prezzo di listino di 18.218 euro, cui è stato applicato uno sconto di 5.500 euro. Il cliente ha poi acquistato il pacchetto di manutenzione programmata, l'estensione di garanzia e il pacchetto sostituzione pneumatici usurati, per un prezzo finale di 14.218 euro. La Panda, inoltre, nel periodo di uso ha fruito della manutenzione programmata e della sostituzione pneumatici. Nel caso della Peugeot 208, a fronte di un prezzo di listino di oltre 20 mila euro, il cliente ha beneficiato di uno sconto di 3 mila euro e ha acquistato coperture assicurative (kasko, furto e incendio, danni agli accessori, infortunio del conducente) per 4.544,06 euro. Per finanziare l'acquisto della Panda ha optato per un finanziamento di 96 mesi così strutturato: le prime 60 rate da 249 euro, le successive 36 da 574 euro. Il cliente ha restituito la vettura dopo circa 36 mesi e, dunque, non ha mai iniziato a pagare le rate di importo più elevato. Per finanziare l'acquisto della Peugeot 208, è stato concluso un contratto della durata di 120 mesi, che prevede rate da 444 euro al mese. Il debito residuo relativo alla Panda è stato estinto da Spazio Genova, con un contributo da parte del cliente pari a 3.350 euro, che corrisponde al premio dell'assicurazione kasko di cui la vettura ha usufruito per tutto il periodo.Il cliente riceve sempre, prima dell'ordine, tutte le informazioni relative ai dettagli dell'operazione finanziaria che potrebbe concludere per perfezionare l'acquisto. E ha sempre e comunque il diritto di estinguere anticipatamente, in qualsiasi momento, il contratto di finanziamento, ai sensi dell'articolo 125 sexies del Testo unico bancario". La nostra rispostaNel rispetto dell'accuratezza dell'informazione e del dovere di cronaca, riteniamo necessarie alcune precisazioni su quanto affermato nella lettera di Spazio Genova:1. Nell'articolo gli importi dei due contratti non sono sommati. Abbiamo scritto semplicemente che il signor Bisaccia "in quattro anni ha sborsato oltre 18 mila euro";2. vero che al cliente sono stati riconosciuti alcuni benefici, ma questi servizi, illustrati verbalmente, non sono stati mai quantificati nel loro costo né in sede di preventivo né in sede di contratto, ma solo nella fattura;3. Non è chiaro perché il cliente abbia dovuto pagare 3.350 euro di "premio (...) kasko", visto che la polizza "Kasko Protection", pari a 2.357,79 euro, è stata finanziata, come risulta dal modulo Secci;4. A proposito delle "informazioni relative ai dettagli dell'operazione finanziaria", durante le nostre visite in incognito è emerso che in fase di preventivo i costi dei singoli servizi e assicurazioni non sono specificati e che non sempre il modulo Secci è consegnato o inviato via email al cliente, come invece richiede la legge.
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Prime immagini - Kia Concept: lerede elettrica della Stinger prende forma
La Kia ha pubblicato una video anteprima mostrando un prototipo totalmente inedito. Noto per il momento solo come "Kia Concept", il veicolo propone un design fortemente influenzato dall'aerodinamica e proporzioni da berlina sportiva. La Casa non ha ancora fornito una data di presentazione ufficiale, né dati tecnici. Design originale per la berlina aerodinamicaL'arco del tetto si trasforma in un elemento a tutta lunghezza, che dal cortissimo cofano attraversa l'intera fiancata. I montanti anteriori e posteriori e i cristalli fissi sono particolarmente originali; inoltre, l'inclinazione e la lunghezza del parabrezza sono molto diverse dai modelli di grande serie. Nel taglio dei gruppi ottici LED si nota invece una somiglianza con le Kia più recenti, ma nel frontale ci sono ulteriori elementi luminosi inseriti in inedite protuberanze verticali. Potrebbe sostituire la StingerLe informazioni ufficiali si fermano alle immagini, ma secondo alcune indiscrezioni la Concept potrebbe prefigurare l'ammiraglia del marchio ed erede spirituale della Stinger, rispetto alla quale però si abbandonerebbero i motori endotermici per passare all'elettrico.
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F.1, GP Abu Dhabi - Round finale: tre piloti per una sola corona
Tutto in una notte: il Mondiale 2025 di Formula 1 si gioca all'ultima curva. Dopo 24 gare in giro per il mondo, il Circus arriva ad Abu Dhabi con il titolo piloti ancora da assegnare e tre pretendenti per una sola corona: Lando Norris, Max Verstappen e Oscar Piastri. Sullo sfondo, il solito scenario da cartolina del tramonto sul porto e della partenza al crepuscolo, tipico dello Yas Marina Circuit di Abu Dhabi.McLaren, piloti liberi di lottareLa McLaren si presenta da squadra di riferimento: ha già chiuso i conti tra i Costruttori, ha la monoposto più completa del lotto e porta al via due piloti in piena corsa iridata. Norris è davanti di 12 punti su Verstappen e 16 su Piastri, tutti e tre a quota sette vittorie stagionali: equilibrio perfetto in statistica, molto meno nelle dinamiche interne di un team che nelle ultime gare ha spesso lasciato la cronaca alle proprie esitazioni strategiche.Siamo racer, sarà la pista a decidere chi sarà il campione, aveva detto mesi fa Zak Brown, confermando che non ci saranno ordini di squadra tra Norris e Piastri. Ma il ceo della McLaren, almeno in quel momento, sottovalutava il ritorno prepotente di Max Verstappen. L'olandese è riuscito in un'impresa di recupero oltre ogni rosea aspettativa e ad Abu Dhabi correrà così come ha fatto dopo la pausa estiva: aggressivo e senza nulla da perdere. Una condizione psicologica ben diversa da quella dei suoi avversari che, nonostante le apparenze, sono tesi come delle corde di violino. Una corona, tre contendenti: le combinazioniIl favorito resta Norris, e non solo per il vantaggio in classifica. L'inglese è padrone del proprio destino: gli basta salire sul podio per diventare campione del mondo, a prescindere da ciò che combineranno Verstappen e Piastri. Persino con un arrivo fuori dal podio la situazione resta gestibile: quarto o quinto posto possono bastare se Max non vince; scendendo ancora, tutto dipende da quanto in alto si spingeranno i rivali, ma il margine di sicurezza esiste. La storia, però, ricorda a Lando che arrivare all'ultima gara da leader non garantisce nulla: Fernando Alonso e il 2010 a Yas Marina sono lì a fare da monito.Verstappen, dal canto suo, deve attaccare. Lo scenario più lineare è brutale nella sua semplicità: vincere la gara e sperare che Norris non faccia meglio del quarto posto. Esistono combinazioni più fantasiose un secondo posto con Norris giù dai primi sette o un terzo con Lando appena dentro la top 10 ma tutte ruotano intorno allo stesso concetto: Max non può permettersi una domenica anonima. Serve un'altra prestazione alla Qatar, con la Red Bull perfetta sull'esecuzione e la McLaren incartata al muretto.Piastri è il terzo incomodo e, allo stesso tempo, il jolly più scomodo del mazzo. L'australiano ha bisogno di un incastro quasi perfetto: in pratica deve vincere e sperare che Norris non vada oltre il sesto posto, con Verstappen tenuto lontano dal podio o comunque dietro in classifica. La sua corsa al titolo è stata complicata dagli ultimi otto weekend e, soprattutto, dal pasticcio strategico di Losail che ha trasformato una vittoria annunciata in una sconfitta pesante in ottica iridata. Ma proprio per questo, a Yas Marina Piastri può permettersi di rischiare qualcosa in più: per sé, e se servirà per la causa di squadra. Sotto i riflettori dello Yas Marina CircuitIl teatro del finale è lo Yas Marina Circuit da 5,281 km: 16 curve, un lungo rettilineo da oltre un chilometro e una sequenza di curve mediolente che mettono alla prova trazione e gestione gomme. Di giorno il grip è traditore, di sera il tracciato si gomma e le temperature scendono, trasformando il circuito in un banco prova perfetto per chi sa tenere in temperatura gli pneumatici senza strapazzarli. Qui l'undercut è storicamente efficace, ma un intervento della Safety Car può ribaltare una gara in un giro solo.Sul piano tecnico, la McLaren arriva con una MCL39 forte nei curvoni veloci e abbastanza gentile sulle gomme, ideale per gestire stint lunghi in notturna. La Red Bull punta su efficienza aerodinamica e trazione in uscita dalle curve lente, due dettagli che su una pista stop-and-go come Abu Dhabi possono valere quei decimi che fanno la differenza quando si tratta di restare dentro o fuori dalla finestra di sorpasso in DRS. In mezzo, ci sono le due Mercedes e un plotone di outsider pronti a inserirsi nella partita strategica, magari costringendo i tre contendenti a muoversi in anticipo ai box.Come vedere il GP di Abu Dhabi in TVQuest'ultimo appuntamento del Mondiale merita di essere seguito dal primo all'ultimo minuto. Ecco gli orari già convertiti al fuso orario italiano per non perdersi l'attività in pista.Venerdì 5 dicembreProve Libere 1 dalle 10.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Prove Libere 2 dalle 14.00 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sabato 6 dicembreProve Libere 3 dalle 11.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Qualifiche alle 15.00 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 17.30Domenica 7 dicembreGara, alle 14.00 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 17.00
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