Land Rover - Defender Octa, 635 CV di puro godimento
Una Defender lanciata a 250 chilometri all'ora. Se qualcuno me l'avesse detto un paio d'anni fa, l'avrei preso per matto. Non perché alla Land Rover non possano mettere cavalli a profusione dentro i cofani delle loro auto (l'hanno già dimostrato in più occasioni), ma perché la fisica insegna che muovere un mezzo con la mole 2,5 tonnellate di una Defender (e soprattutto, tenerlo in strada in curva) non è cosa facile. Se poi ci mettiamo in mezzo anche l'aerodinamica, beh, di certo quel frontale squadrato (anche se molto più smussato rispetto al muro dritto che era il modello originale) non facilita l'impresa. A Gaydon però, non hanno voluto saperne e hanno proseguito sulla loro strada, creando quella che è diventata la Defender più potente, veloce ed estrema di sempre. Nome di battesimo, Octa.
635, infiniti, cavalli. Octa è un appellativo che trae origine dal mondo dei diamanti (le pietre preziose più dure al mondo hanno forma ottaedrale) e che incarna appieno il concetto del modello che ho guidato in Sudafrica, attraversando scenari tanto vari quanto memorabili. La Defender Octa incarna i concetti di durabilità e robustezza insite in quello che, di fatto, è un brand a sé, che si distingue dalle Range Rover e Discovery per via delle sue capacità fuoristradistiche fuoriscala. E a questo aggiunge un V8 4.4 biturbo da 635 CV (di origine BMW) con cambio automatico Zf a otto rapporti, trazione integrale con ridotte e blocco dei differenziali, un nuovo impianto frenante Brembo con pinze a sei pistoncini e un'evoluzione dell'assetto pneumatico Dynamics 6D portato al debutto dai modelli più prestazionali della gamma Range Rover. Il tutto condito con interni lussuosi, rivestiti di morbida pelle, plastiche durevoli e inserti di carbonio riciclato.
Col tassello è anche meglio. Ed è proprio quest'ultimo sistema quello che m'ha impressionato di più. Certo, il motore spinge come un dannato fino a oltre 7 mila giri (0-100 in 4 secondi netti e 250 km/h di velocità massima, che scendono a 168, limitati dall'elettronica, se si montano le gomme tassellate) e suona come pochi altri (ormai), mentre le quattro ruote motrici garantiscono una trazione impensabile sui fondi difficili: ho attraversato dune di sabbia come se nulla fosse, scalato pareti di roccia quasi verticali e guidato per centinaia di chilometri a velocità da tangenziale (lì il limite è di 100 km/h, anche nelle zone non asfaltate, e con l'esuberanza della Octa lo si supera in un amen) su sterrati tutt'altro che piatti. Ma sanno anche farti divertire, spostando l'85% dei 750 Nm di coppia al posteriore per lasciarti intraversare l'auto con grande facilità (anche per via dei pneumatici specifici per l'off-road, disponibili come primo equipaggiamento al posto degli M+S).
Trasformista. Quello che m'è rimasto più impresso di questa due giorni sudafricana, oltre ai paesaggi fantastici che ho attraversato, più con le ruote nello sporco che sull'asfalto, è però l'assetto. Che impiega una ventina di metri di tubi ad alta pressione per gestire il funzionamento degli ammortizzatori attivi a controllo elettronico affiancati da molle ad aria. Fin qui nulla di sbalorditivo, ma i tecnici hanno sviluppato un sistema che connette ogni singola ruota e che viene gestito da un'unità centrale che regola compressione ed estensione di ogni singolo ammortizzatore per garantire in ogni istante una taratura ideale per il fondo affrontato. Nelle modalità di guida Normal e Dynamic, questa Defender assorbe bene le buche, è confortevole e non ha troppo rollio. Selezionando dal volante la modalità Octa, invece, l'auto si irrigidisce parecchio, diventando più grintosa, diretta e precisa, con un divario tra i tre setup che è molto più ampio rispetto a quanto accade su vetture di altri costruttori. Gli specialisti di Gaydon m'hanno infatti spiegato che questa versione è nata per divertire. E quando sono sceso con un bel sorriso stampato in faccia, dopo diverse centinaia di chilometri sullo sterrato, riposato e con ancora la voglia di correre con lei, ho capito che con la Octa hanno davvero centrato nel segno.
Donald Trump - Attacco all'Europa: "Tratta male gli Usa, dovrà pagare i dazi"
Donald Trump continua a mettere nel mirino i partner storici degli Stati Uniti e dopo gli attacchi a Canada e Messico lancia un chiaro avvertimento all'Europa. In particolare, il neo inquilino della Casa Bianca ha promesso di nuovo l'imposizione di dazi sulle merci dell'Unione, a meno che non ci sia una correzione all'attuale squilibrio degli scambi commerciali. "Ci trattano molto, molto male", ha detto Trump parlando di Bruxelles. "Quindi, dovranno pagare i dazi. Non puoi ottenere giustizia se non fai questo".
La risposta di Bruxelles. Gli attacchi di Trump non sono nuovi e vanno letti come un tentativo di ridurre il disavanzo commerciale degli Stati Uniti. A tal proposito, diversi esperti ritengono che la minaccia di dazi all'Europa celi l'obiettivo di ottenere dagli europei precise garanzie su un aumento delle esportazioni di petrolio e gas statunitense verso i Paesi del blocco comunitario e non solo: il neo presidente, infatti, ha parlato di un "cattivo trattamento" commerciale riservato agli Usa sia dall'Europa, che da "tutti gli altri". Ovviamente, le nuove promesse trumpiane hanno scatenato le prime reazioni ai massimi livelli istituzionali del Vecchio Continente. Il presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha colto l'occasione della sua presenza al World Economic Forum di Davos per inviare un messaggio di distensione, al fine di scongiurare guerre commerciali. "Abbiamo tutti da perderci dalla rottura dell'equilibrio economico mondiale", ha detto von der Leyen, mettendo in chiaro che l'eventuale scontro con gli Usa potrebbe spingere la Ue a guardare ad altri Paesi: "Abbiamo un piano strategico per crescere, per aumentare la competitività, anche grazie al dialogo con Cina e India".
Uno sguardo a Est. Non a caso, il primo viaggio diplomatico della nuova commissione sarà proprio in India. L'obiettivo è rafforzare il partenariato strategico con Nuova Delhi e, soprattutto, evitare un'eccessiva dipendenza politica da Washington. In tal senso, rientrano anche nuove aperture verso la Cina dopo lo scontro sui dazi all'importazione di elettriche. "Dobbiamo impegnarci in modo costruttivo con la Cina per trovare soluzioni nel nostro reciproco interesse", ha proseguito von der Leyen. "Il 2025 segna il cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche della nostra Unione con la Cina. La vedo come una opportunità per impegnarci e approfondire le nostre relazioni e, ove possibile, anche di espandere i nostri legami commerciali e di investimento, in uno spirito di equità e reciprocità Siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica, l'Europa deve cambiare marcia". Sempre da Davos, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto di "difendere il libero scambio" perché "l'isolamento va a scapito della prosperità" e, soprattutto, di "mantenere il sangue freddo" visto l'obiettivo di Trump di "tenere il mondo sulle spine". E difatti, le politiche trumpiane saranno al centro di un incontro tra lo stesso Scholz e il presidente della Francia, Emmanuel Macron.
La posizione di Roma. Intanto, il governo italiano, forte anche del rapporto tra il presidente del consiglio Giorgia Meloni e lo stesso Trump, è tornato alla carica per ottenere da Bruxelles pun cambio di passo, anche sul fronte automobilistico. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha incontrato diversi commissari per discutere di diversi argomenti e uno di questi è stato il "non paper" con le proposte per la revisione degli attuali regolamenti sulle emissioni. "Pensiamo che la neutralità tecnologica sia l'affermazione più corrispondente ai principi e ai valori su cui si è fondata l'Ue, che a differenza di altri contesti politici, pensiamo all'Unione sovietica, non impone una tecnologia ma la libertà nell'utilizzo di ogni tecnologia", ha ribadito Urso, chiedendo all'istituzioni continentali di varare per l'automotive un piano paneuropeo con "incentivi e risorse comuni sia sul fronte degli investimenti tecnologici delle imprese sia sul fronte della domanda". Per Urso, il ritorno di Trump alla Casa Bianca "alza l'asticella della competitività in Europa e ci impone una analoga velocità di decisione nel rivedere il percorso del Green Deal".
Easyrain - Il sistema anti aquaplaning sarà presto sul mercato
L'italiana Easyrain ha siglato un accordo con una Casa automobilistica non ancora precisata per portare sul mercato nel corso di quest'anno il sistema anti aquaplaning DAI (Digital Aquaplaning Information). Si tratta di una piattaforma di sensori virtuali per il rilevamento dei fondi stradali, delle perdite di pressione dei pneumatici, dell'usura del battistrada ed di eventuali asimmetrie delle sospensioni che migliora l'efficacia degli Adas di bordo.
Equity Round completato. Per raggiungere questo traguardo la startup ha completato un nuovo equity round da 2,5 milioni di euro, che servirà a supportare la crescita delle attività grazie a Indaco Venture Partners SGR e ai fondi europei della Regione Lombardia. Nel corso del 2025 è previsto anche un aumento di capitale. In parallelo con la commercializzazione del DAI è in corso lo sviluppo e l'industrializzazione dell' Aquaplaning Intelligent Solution (AIS) che utilizza piccoli iniettori nei paraurti per spruzzare acqua davanti alle ruote anteriori riducendo l'effetto aquaplaning e migliorando grip e spazi di frenata in modo significativo.
TAG Heuer - A tutto motorsport
TAG Heuer è tornata in Formula 1 nelle vesti di Official Timekeeper, mantenendo, nel contempo, la partnership in essere con Oracle Red Bull Racing. Nell'attesa del primo, vero semaforo della stagione 2025, che scatterà a Melbourne durante il Gran Premio d'Australia nel weekend 14-16 marzo, la Casa di La Chaux-de-Fonds ha presentato tutta una serie di orologi con forti connotazioni sportive.
Formula 1. Iniziamo dai cinque nuovi modelli della collezione TAG Heuer Formula 1, ovvero un cronografo in quattro varianti e il Formula 1 Chronograph x Oracle Red Bull Racing. Cassa in titanio con tre referenze in cui questa presenta una rivestimento DLC tanti piccoli dettagli che rimandano alle monoposto della massima serie in particolare le microperforature sulla lunetta che mimano i dischi in carboceramica e gli indici che somigliano ai musetti delle monoposto calibro 16 di manifattura e cinturino in caucciù colorato. La collezione Formula 1, va ricordato, viene associata da tempo all'adrenalina e alla velocità espressa dalle vetture del Circus: è un prodotto che ha preso vita nel 1986 con il lancio del primo TAG Heuer Formula 1, segnando il debutto del celebre logo verde e rosso che conosciamo oggi. Apprezzato da molti collezionisti per il suo design innovativo e le audaci combinazioni cromatiche, questo modello al quarzo premium in materiale composito è oggi diventato uno degli orologi vintage più ricercati, con appassionati che esplorano i mercati secondari per assicurarsene uno.
Carrera. Si prosegue con un Carrera, parte della collezione forse più conosciuta e iconica insieme a quella Monaco che celebra sia il Rally di Monte Carlo sia i cinque anni di partnership tra la Maison orologiera svizzera e Porsche. Il TAG Heuer Carrera Chronosprint x Porsche Rallye rende infatti omaggio alle eredità uniche dei due brand, con due segnatempo che s'ispirano agli storici cronometri da cruscotto Heuer, fondamentali per il successo di molti concorrenti proprio durante il durissimo Monte Carlo. L'orologio è disponibile in due varianti, entrambe mosse dal calibro TH20-08 automatico: una in acciaio e una in oro giallo 18K 3N; la versione in acciaio è limitata a 911 esemplari; quella in oro giallo, invece, a soli 11 pezzi.
L'aneddoto. Al Rally di Monte Carlo del 1965 partecipò, con il numero di gara 147, una Porsche 911 rossa. Al voltante c'era Herbert Linge, uno dei primi dipendenti Porsche a Stoccarda, ingegnere eccezionale, meccanico, nonché pilota di sviluppo e in pista undici partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans, con tre vittorie di classe, così tanto per dire; a navigare c'era invece Peter Falk, Direttore Sviluppo Veicoli da Corsa e ingegnere la cui intera carriera in Porsche AG durò più di 30 anni. I due, pionieristicamente, comunicavano tra di loro durante la corsa gli interfoni ancora non esistevano tramite un tubo di plastica spesso che entrava direttamente nel casco di Linge. Dei 237 partecipanti all'edizione 1965 del Monte Carlo, solo 22 arrivarono al traguardo. Linge e Falk erano tra questi.
Non solo. Oltre alle sette referenze di cui sopra, TAG Heuer ha svelato anche due Carrera Chronograph Glassbox Purple uno dei quali Tourbillon due Carrera Chronograph Glassbox con lunetta a 72 diamanti con quadrante blu oppure rosa cipria e, infine, due Carrera Date da 36 mm con quadrante cipria oppure lilla satinato pensati per il pubblico femminile. Avanti tutta.
Lombardia - La Regione stanzia 10 milioni per le strade verdi
La Lombardia sta per lanciare il bando strade verdi, da 10 milioni di euro, che prevede interventi di de-impermeabilizzazione del suolo, e la messa a dimora di essenze vegetali in grado di favorire l'assorbimento di polveri e CO2, così da contrastare gli effetti dell'isola di calore. A beneficiare dell'importo saranno 560 Comuni, col collaudo delle nuove opere di arredo urbano che avverrà entro dicembre 2026.
Green da premiare. La Regione destinerà le risorse ai progetti che includono soluzioni di ingegneria naturalistica per il recupero delle acque, con l'impiego di materiali ecologici e l'utilizzo di tecniche ecosostenibili.
Meno incidenti con le smart road. La misura finanzia anche le strade "intelligenti", con sistemi che forniscono servizi relativi al traffico, grazie a una combinazione di reti di sensori o attuatori distribuiti su carreggiate ed elementi circostanti, per fluidificare i flussi e migliorare la sicurezza.
Nissan - Jatco apre un nuovo stabilimento per i powertrain elettrici
La Jatco, azienda leader nella produzione di trasmissioni a variazione continua Cvt, ha aperto un nuovo stabilimento a Sunderland, nel Regno Unito, che si occuperà di produrre i nuovi powertrain 3-in-1 (che comprendono motore, inverter e riduttore) per i prossimi modelli elettrici della Nissan: tra questi, la nuova Leaf e le versioni a batteria di Qashqai e Juke. La fornitura inizierà nel 2026, quando l'impianto sarà completato e funzionerà a pieno regime.
Tre modelli elettrici. Situato all'interno dell'International Advanced Manufacturing Park di Sunderland, lo stabilimento rappresenta un investimento di 48,7 milioni di sterline (57,6 milioni di euro), occupa una superficie di 138.840 metri quadrati e creerà fino a 183 nuovi posti di lavoro. Abbiamo già da tempo una lunga e proficua collaborazione con Nissan, con cui siamo impegnati nel progetto EV36Zero, ha spiegato Tomoyoshi Sato, ceo di Jatco. Annunciato nel 2021, il piano EV36Zero di Nissan prevede la realizzazione di tre modelli completamente elettrici (Qashqai, Juke e la nuova Leaf), alimentati da fonti rinnovabili.
Postvendita - Nasce N-Service
Attiva dallo scorso autunno, N-Service è una società che nasce dall'intesa fra 14 aziende del settore postvendita, già associate a Nexis Automotive Italia. Le attività principali sono la gestione delle flotte e i servizi d'officina per società di noleggio, assicurazioni, industria del settore e aziende non automotive. I clienti, attraverso la rete di N-Service, potranno peraltro accedere non solo alle tradizionali funzioni di fornitura di ricambi di meccanica e carrozzeria - delle Case o indipendenti e a interventi d'officina attraverso una rete di strutture e personale diffusa in tutta Italia, ma anche di soluzioni basate sugli altri assetti dell'organizzazione. Fra queste, un portale per l'autorizzazione e la gestione delle pratiche riparative, banche dati e listini relativi degli stessi ricambi, un customer service per clienti e strutture affiliate alla rete, un servizio di monitoraggio dei fermi tecnici, pre-authority e fatturazione centralizzata. N-Service conta anche sul supporto delle officine del network Nexus.
Catl - Una nuova fabbrica di batterie in Europa
Il vicepresidente di Catl, Pan Jian, ha annunciato nell'ambito di un intervento al World Economic Forum di Davos l'intenzione di inaugurare una nuova fabbrica di batterie in Europa. Dopo l'annuncio della partnership con Stellantis, risalente allo scorso dicembre, il colosso cinese delle batterie al litio si appresta a rafforzare la sua presenza produttiva nel Vecchio Continente: "Ci aspettiamo di dare l'annuncio riguardo nuovi progetti di fabbriche in joint venture con costruttori automobilistici in Europa entro l'anno", ha dichiarato Jian nell'ambito di un panel moderato da Business Insider.
La fabbrica a Saragozza con Stellantis. L'iniziativa, come detto, segue di pochi mesi quella che ha portato alla collaborazione con Stellantis: quest'impianto, che avrà una capacità annua di 50 GWh, sarà frutto di un investimento di 4,1 miliardi di euro per ciascuna delle due parti e produrrà accumulatori agli ioni di litio con catodo al litio-ferro-fosfato (Lfp), più economici dei classici nichel-manganese-cobalto (Nmc) e dunque più adatti all'impiego su modelli compatti. La fabbrica di Figueruelas a cui sarà adiacente, in effetti, produce attualmente la Opel Corsa (di cui è la storica "casa" dal 1982), la Lancia Ypsilon e la Peugeot 2008.
Il primato mondiale di Catl. L'impianto in joint venture che verrà annunciato nei prossimi mesi sarà il quarto della Catl in Europa: oltre al progetto con Stellantis, il gigante delle batterie gestisce già in proprio uno stabilimento in Germania e uno in Ungheria. A livello mondiale, inoltre, occupa il primo posto nel settore: nel 2024 ha prodotto in Cina batterie per un totale di 246,01 GWh (+47,2% rispetto all'anno precedente), per una quota del mercato nazionale pari al 45,5%.
Il segreto del successo cinese secondo Jian. Nel corso del suo intervento a Davos, Jian ha anche condiviso alcune riflessioni sul boom delle auto elettriche cinesi: "I costruttori locali hanno il vantaggio di poter attingere a un enorme bacino di talenti nell'ingegneria del software, alimentato nel tempo dall'industria degli smartphone". Una circostanza che ha garantito, afferma Jian, alle Case cinesi di raggiungere la supremazia anche sul fronte dei contenuti di intrattenimento di bordo e dell'assistenza alla guida.
Il collo di bottiglia per gli occidentali "è nello sviluppo software". " vero che gli incentivi governativi hanno spinto il mercato dell'elettrico in Cina", ha riconosciuto Jian, "ma queste dotazioni hanno contribuito in maniera decisiva: l'elettrico permette di offrire un set molto più ampio di funzioni, che i consumatori non possono trovare su modelli con motori termici". Un trend in pieno atto, proprio mentre in Occidente il mercato dell'elettrico si raffredda, tornando verso il termico e l'ibrido, e gli investimenti sulle tecnologie avanzate vengono tagliati: "Per americani ed europei il collo di bottiglia è proprio nelle capacità di sviluppo software delle Case tradizionali, che devono abbracciare la nuova era della produzione e la sua forte componente software".
Telematica - LoJack apre in Francia
Dopo Italia, Belgio, Spagna, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna, dove ha raggiunto più di un milione di clienti, LoJack apre una filiale in Francia, Paese al quale sarà estesa la piattaforma di monitoraggio delle flotte. Nella stessa Francia, il fenomeno dei furti di veicoli ha conosciuto una crescita, al contrasto dei quali l'azienda guidata da Maurizio Iperti potrà contribuire grazie ai propri sistemi di tracciamento, controllo e recupero. Attività che, in Francia come altrove, si affiancano a soluzioni di mobilità connessa, che comportano l'aggiornamento della piattaforma a cadenza bisettimanale al fine di migliorare l'efficienza dell'attività di gestione e analisi degli indicatori di prestazione. Fra i compiti della filiale francese, oltre all'ampliamento del servizio per i clienti con attività transnazionali, ci sarà anche lo sviluppo di accordi con l'industria, sia automobilistica sia del noleggio.
Mazda CX-60 - Aggiornamenti tecnici ed estetici per il MY 2025
La Mazda ha presentato il MY2025 della sua CX-60, che può già essere ordinato e arriverà nelle concessionarie a partire dal mese di marzo. Le novità riguardano la dotazione di serie e diversi interventi di natura tecnica, volti a migliorare l'esperienza di guida nel suo complesso. Il listino parte da 53.850 euro.
Le novità del MY25. La nuova Mazda CX-60 offre molle posteriori più morbide e ammortizzatori migliorati nello smorzamento, per un'esperienza più confortevole per tutti i passeggeri; al tempo stesso sono stati ricalibrati i sistemi di stabilità, migliorando la maneggevolezza complessiva. All'esterno debutta la nuova tinta Zircon Sand Metallic, mentre l'allestimento Homura prevede sedili in pelle Nappa nera, rivestimenti della plancia in similpelle Cordovan e cielo dell'abitacolo in nero. A listino entrano anche le versioni Homura Plus e Takumi Plus.
Le motorizzazioni. Tutti i motori della nuova Mazda CX-60 sono omologati con i nuovi standard Euro 6e. La Suv giapponese è disponibile con il powertrain e-Skyactiv G Phev da 327 CV e con il 3.3 diesel mild hybrid e-Skyactiv D da 200 CV e 249 CV (quest'ultimo con trazione integrale). Per tutti, cambio automatico a 8 rapporti.
Il listino completo. Ecco tutti i prezzi per l'Italia della nuova Mazda CX-60 MY2025:
- CX-60 2.5L e-Skyactive G Phev Prime Line: 55.850 euro
- CX-60 2.5L e-Skyactive G Phev ExclusiveLine: 58.750 euro
- CX-60 2.5L e-Skyactive G Phev Homura: 64.650 euro
- CX-60 2.5L e-Skyactive G Phev Homura Plus: 68.700 euro
- CX-60 2.5L e-Skyactive G Phev Takumi: 66.150 euro
- CX-60 2.5L e-Skyactive G Phev Takumi Plus: 70.200 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Prime Line: 53.850 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Exclusive Line: 56.750 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Homura: 62.650 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Homura Plus: 66.450 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Takumi: 64.150 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Takumi Plus: 67.950 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Prime Line AWD Exclusive Line: 60.350 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Prime Line AWD Homura: 66.250 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Prime Line AWD Homura Plus: 70.050 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Prime Line AWD Takumi: 67.750 euro
- CX-60 3.3L e-Skyactive D M Hybrid Boost 48V Prime Line AWD Takumi Plus: 71.550 euro
La Casa giapponese ha inoltre previsto offerte promozionali per gli esemplari in stock del modello precedente, con prezzi che partono da 44.870 euro, e tassi agevolati per chi accede ai finanziamenti Mazda Advantage.
Stellantis - Elkann-Trump, incontro dietro le quinte a Washington
Il presidente di Stellantis, John Elkann, ha trascorso quattro giorni a Washington per incontrare il nuovo inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, e altri membri di spicco della nuova amministrazione: è quanto riporta la Reuters, citando una fonte interna all'azienda.
Presenza annunciata. La presenza di Elkann (recentemente entrato nel cda di Meta) a Washington non è certo un mistero: il presidente del gruppo automobilistico, al momento privo della guida di un amministratore delegato dopo l'uscita di scena di Carlos Tavares, era tra i numerosi rappresentanti del mondo produttivo invitati all'Inauguration day.
I nuovi dazi su Canada e Messico. L'oggetto dei colloqui non è stato reso noto in forma ufficiale dalle parti, ma con ogni probabilità al centro del vertice c'è stata la questione dei dazi al 25% che Trump intende imporre ai prodotti provenienti da Canada e Messico a partire dal prossimo 1 febbraio. Una decisione da cui Stellantis sarebbe toccata direttamente: il gruppo gestisce due fabbriche di assemblaggio a sud del Rio Grande (Saltillo, del marchio Ram e Toluca, casa della Jeep Compass) e due in Ontario (Windsor, della Chrysler, e Brampton, fermo per ristrutturazione, che entro l'anno riceverà un nuovo modello Jeep) e secondo stime importa da Canada e Messico il 40% delle auto che vende negli Usa.
Il giudizio positivo sulle politiche di Trump. L'azienda, tuttavia, non ha espresso timori riguardo le iniziative doganali della nuova amministrazione: "L'attenzione di Trump per le politiche in grado di supportare una base produttiva robusta e competitiva negli Stati Uniti è molto positiva", si legge in una nota. "Collaboreremo con l'amministrazione per l'obiettivo cruciale di rafforzare l'economia e l'industria nazionali".
Donald Trump - Dazi sul Messico, ecco i costruttori che rischiano di più
Donald Trump si è appena insediato alla Casa Bianca e, da presidente degli Stati Uniti, ha già firmato degli ordini esecutivi di particolare rilevanza politica ed economica. Alcuni riguardano direttamente la transizione ecologica e il settore automobilistico come la revoca del mandato sulle elettriche, mentre una delle sue minacce più controverse, ovvero l'imposizione di dazi alle importazioni di auto da Europa, Canada e Messico, resta al momento una promessa. Per ora, Trump ha ribadito che intende varare tariffe doganali del 25%, ma solo dall'1 febbraio e sui veicoli prodotti nei due Paesi limitrofi. Se così fosse, le maggiori conseguenze si farebbero sentire sulle grandi realtà non statunitensi presenti proprio in Messico, con impianti spesso realizzati appositamente per servire il mercato a stelle e strisce. Quali?
I "messicani". La Reuters ha compilato una lista che include l'Audi (produce a San Jose Chiapa le Q5), la BMW (a San Luis Potosí assembla Serie 3, Serie 2 Coupe e M2), la BYD (la Casa cinese sta da tempo cercando una località messicana per realizzare un impianto, ma ha sospeso il progetto in attesa proprio delle decisioni di Trump), Honda (produce motori, trasmissioni e moto in due siti), JAC Motors (che ha una joint venture produttiva con Giant Motors), Kia (ha una fabbrica a Pesqueria), Mazda (conta su uno stabilimento a Salamanca), MG (ha già annunciato un piano per realizzare un impianto), Nissan (la sua fabbrica si trova ad Aguascalientes), Stellantis (a Saltillo vengono assemblati pick-up e furgoni Ram, a Toluca le Jeep Compass), Toyota (assembla pick-up a Tacoma), Volkswagen (uno dei suoi maggiori stabilimenti al mondo si trova a Puebla). Tra i fornitori, la Reuters cita la svedese, Autoliv, la francese Michelin, la cinese Yangfeng e alcune nostre aziende. Infatti, in Messico hanno importanti attività produttive Pirelli, Brembo ed Eurogroup Laminations. Tuttavia, le eventuali tariffe doganali andrebbero a colpire anche, se non soprattutto, i costruttori e i fornitori statunitensi che nel tempo hanno spostato parte della loro produzione nel Paese centroamericano: per esempio, Ford fabbrica motori e veicoli tra Chihuahua, Cuautitlan e Hermosillo, mentre General Motors ha siti ad Arixpe, San Luis Potosi, Silao e Toluca.
BYD - Una nuova fabbrica in Indonesia
Entro la fine del 2025, la BYD aprirà una nuova fabbrica in Indonesia: la struttura, che si aggiunge a quella già attiva in Thailandia, sarà capace di produrre 150.000 vetture all'anno grazie a un investimento di 1 miliardo di dollari. La fabbrica sorge a Subang e gli investimenti hanno consentito alla BYD di bruciare le tappe: in attesa di vendere le auto costruite localmente, la Casa cinese ha potuto iniziare a importare auto elettriche in Indonesia senza pagare dazi grazie a un accordo con il governo locale.
Record nel 2024. Nel 2024, la BYD ha venduto circa 15.000 vetture in Indonesia, pari al 36% del mercato Bev, con quattro modelli a listino. L'arrivo della nuova fabbrica permetterà di avere sia un maggior numero di esemplari disponibili, sia di offrire ulteriori vetture, anche del brand premium Denza.
Sondaggio Ecr - Stop alle termiche nel 2035: in Europa il 58% è contrario
Più di un europeo su due è contrario allo stop ai motori endotermici nel 2035: lo rivela un'indagine demoscopica realizzata dalla società di ricerca Polling Europe su incarico di Ecr, il gruppo dei conservatori riformisti al Parlamento di Strasburgo. Il sondaggio, dedicato al futuro del settore automotive, è stato presentato all'evento "Riavviare il motore", promosso dalla delegazione di Fratelli d'Italia.
La Francia sugli scudi. In base ai risultati della ricerca, oltre la metà dei cittadini intervistati (58%) sarebbe contraria al divieto di vendita di nuove auto diesel e benzina sancito dall'Ue per la metà del decennio prossimo. Le cause? I costi elevati, la scarsa autonomia e le difficoltà nella ricarica delle auto elettriche. Guardando alle risposte Stato per Stato, i più contrari alla normativa sono i francesi (67%). Subito dietro, italiani e tedeschi, entrambi al 59%. In totale, l'indagine ha coinvolto 5 mila cittadini di 27 Paesi Ue, una buona parte dei quali ritiene che la normativa sulle emissioni debba essere rivista. Il 39% guarda invoca la neutralità tecnologica, chiedendo di puntare su varie soluzioni anti-inquinamento, non soltanto l'elettrico. Il 31%, poi, guarda con favore a una revisione dei limiti per dare più tempo all'industria di adeguarsi alle regole. Soprattutto spagnoli (75%), i francesi (71%) e gli italiani (70%) spingono verso un cambiamento delle attuali regole.
"La crisi è colpa dell'Europa". Buona parte del campione, inoltre, punta il dito contro la politica di fronte alla crisi in cui versa il settore automobilistico continentale. Il 37% degli intervistati sostiene che proprio i provvedimenti dell'Ue hanno messo in difficoltà le Case, mentre per il 29% la causa è da ricondurre alla concorrenza sleale cinese. Anche in Italia la crisi viene perlopiù attribuita alle decisioni politiche comunitarie (38%), a politiche di prezzo sbagliate (29%) e, solo secondariamente (19%), al confronto con i nuovi player che esportano dalla Cina.
QNovità 2025 - Le auto più attese dell'anno - VIDEO
Cosa arriverà sul mercato nell'arco dei prossimi dodici mesi? Se siete curiosi e volete qualche risposta concreta (oltre a dare uno sguardo al nostro allegato QNovità) potete guardare il video qui sotto. abbiamo raccolto tutti i modelli più attesi del 2025 e, grazie alle nostre ricostruzioni, diamo loro un volto. Dalla "A" di Alfa Romeo Stelvio alla "V" di Volkswagen T-Roc.
Pirelli - 40 anni di P Zero
Pirelli celebra 40 anni di carriera del P Zero, il pneumatico sportivo introdotto per la prima volta sul mercato nel 1985 sulla versione stradale della Lancia Delta S4. Grazie al P Zero, è stata creata una nuova categoria di pneumatici denominata UHP (Ultra High Performance) dedicata alle vetture sportive in un momento in cui gli aiuti alla guida non erano stati ancora sviluppati: l'aderenza a terra era quindi fondamentale in un'era di grande incremento delle prestazioni grazie ai turbocompressori.
Oltre 3.000 omologazioni in 40 anni. Nato dall'esperienza nelle corse e dal lavoro svolto sul precedente P7, il Pirelli P Zero con battistrada asimmetrico è stato omologato su oltre 3.000 modelli diversi grazie alla continua evoluzione del prodotto e alla stretta collaborazione con le Case costruttrici. Ferrari, Lamborghini, McLaren, Aston Martin, Pagani e Porsche hanno scelto - e scelgono ancora oggi - Pirelli come primo equipaggiamento delle loro sportive e per i modelli speciali da collezione.
Evoluzione continua. Nel corso del tempo, Pirelli ha creato una vera e propria gamma di prodotti P Zero grazie alla strategia Perfect Fit, che ha permesso di sviluppare mescole e disegni dedicati in base alle richieste dei progettisti già in fase di sviluppo dei nuovi modelli di serie. La novità più recente è rappresentata dalla tecnologia Elect, che ha permesso di creare prodotti su misura per Bev e Phev: è inoltre stata sviluppata la versione P Zero E, il primo pneumatico del suo segmento costruito con almeno il 55% di materiali riciclati o di origine biologica. Entro breve tempo, Pirelli presenterà la quinta evoluzione della gamma, aprendo un nuovo capitolo della sua storia.
Harold Sperlich - Addio al padre della prima Ford Mustang
Si è spento a 95 anni Harold "Hal" Sperlich, l'ingegnere che ha dato vita a progetti innovativi di successo come la prima generazione della Ford Mustang del 1964 e dei minivan della Chrysler del 1984, modelli talmente importanti da essere giunti fino a oggi nelle loro continue evoluzioni. Sperlich ha lavorato a stretto contatto con Lee Iacocca per dare vita alla Mustang, un successo enorme per la Ford che ha inaugurato di fatto un segmento inedito sul mercato delle sportive. Ha poi seguito il manager nel suo passaggio alla Chrysler, salvando di fatto l'azienda con i minivan Dodge Caravan e Plymouth Voyager.
Mustang, GT40, Fiesta e i minivan della Chrysler. Sperlich ha lavorato spesso nell'ombra, ma ha attraverso moltissimi momenti cruciali del settore automotive americano: entrato alla Ford nel 1957, ha coordinato l'arrivo dei motori Ford nelle Cobra di Shelby, vissuto il fallito accordo con Ferrari, lo sviluppo della GT40, gli accordi con Mazda per lo sviluppo del Courier nel settore Truck e lo sbarco in Europa con lo sviluppo della prima generazione della Fiesta, la prima trazione anteriore del marchio. Proprio da un progetto scartato da Ford nacquero invece i minivan che salvarono la Chrysler da un momento molto difficile insieme alla famiglia di modelli a trazione anteriore su piattaforma K-car a marchio Dodge, Chrysler e Plymouth.
Stati Uniti - Aperta unindagine per la guida assistita della Ford
La National Highway Traffic Safety Administration, l'ente statunitense che si occupa della sicurezza stradale, ha aperto un'indagine che coinvolge 129.222 veicoli della Ford e il sistema di guida assistita BlueCruise, da qualche mese disponibile anche in Europa. L'inchiesta è stata avviata dopo la segnalazione di due incidenti mortali avvenuti lo scorso aprile, che hanno coinvolto altrettante Mustang Mach-E. Entrambi i veicoli viaggiavano a oltre 110 km/h in autostrada, di notte, con il BlueCruise inserito, prima di schiantarsi contro un'auto ferma.
Un passo prima del richiamo. Secondo l'Nhtsa, la tecnologia di guida senza mani della Ford ha dei limiti nel rilevamento di veicoli fermi in condizioni di scarsa visibilità e a velocità elevate. L'agenzia federale analizzerà meglio questi limiti, e valuterà al tempo stesso il ruolo dei conducenti delle vetture coinvolte negli incidenti, per stabilire se ci sono responsabilità legate alla tecnologia e, nel caso, avviare un richiamo formale che potrebbe coinvolgere tutte le auto con BlueCruise prodotte dal 2021 a oggi.
The I.C.E. St.Moritz - Si rinnova la partnership con Richard Mille
Si svolgerà dal 21 al 22 febbraio prossimi l'edizione 2025 dell'International Concours of Elegance St. Moritz, che per il terzo anno consecutivo potrà contare sulla prestigiosa partnership con Richard Mille, la Casa francese di orologi di lusso, confermata title sponsor della manifestazione.
Nuovo format. L'edizione di quest'anno vedrà le auto iscritte al concorso disputarsi i premi nelle categorie Barchettas on the Lake, Open Wheels, Concept Cars & One-Offs, Icons on Wheels e Racing Legends. A questo si aggiunge un format rinnovato, con un evento diffuso che dal lago dell'Engadina si estende per la città di St. Moritz, con attività culturali e artistiche che coinvolgeranno abitanti e turisti.
Polestar Energy - L'app per ricaricare l'elettrica (a casa) nelle fasce più vantaggiose
La Polestar ha lanciato il servizio Polestar Energy, che permette di ottimizzare i tempi e i costi della ricarica domestica, attivandola nelle fasce orarie in cui l'energia costa meno (e sfruttando, se disponibile, l'energia prodotta da un impianto fotovoltaico). Entro la fine del 2025, verrà introdotta anche la ricarica bidirezionale con funzionalità vehicle-to-grid e vehicle-to-home per la Polestar 3, così da poter utilizzare l'auto per alimentare direttamente la rete di casa, o fornire energia in eccesso alla rete elettrica.
Ricarica domestica. Al momento il servizio è disponibile in Svezia, Norvegia, Danimarca, Germania, Austria, Italia e Spagna, e richiede l'utilizzo della app Polestar Energy e di una wallbox domestica compatibile (come quelle prodotte da Zaptec, Easee e Wallbox). Tramite l'app è possibile pianificare il livello di carica desiderata, lasciando che sia il sistema a prelevare l'energia elettrica nei momenti di minor richiesta, così da contenere i costi della bolletta. In alcuni paesi (attualmente Belgio, Svizzera, Regno Unito e Paesi Bassi) sono disponibili anche premi aggiuntivi forniti direttamente dai gestori, che consentono ulteriori risparmi.
Ricarica pubblica. Per le ricariche alle colonnine l'app Polestar Energy si appoggia alla rete Polestar Charge che, analogamente ad altri network di questo tipo, consente di accedere a oltre 875.000 punti di ricarica in tutta Europa, compresi i Supercharger della Tesla.