Prezzi carburanti - Urso: "Benzina e diesel crescono meno degli aumenti del petrolio"
Nonostante uno scenario internazionale sempre più negativo, che vede il barile di petrolio superare gli 81 dollari, siamo riusciti a contenere i prezzi dei carburanti evitando impatti inflattivi: così il ministro delle Imprese Adolfo Urso durante il suo question time alla Camera. Secondo il governo, gli attuali listini (attorno a 1,82 euro al litro per la benzina e 1,72 per il gasolio) restano su livelli più bassi rispetto alla media del 2023, e in linea con quelli del 2022, quando l'esecutivo di allora fu costretto a misure straordinarie con un significativo impatto negativo sui conti pubblici. Il riferimento è all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia verso fine febbraio 2022, quando Mario Draghi - per fronteggiare il caro carburanti - ridusse l'accisa di 0,305 euro/litro Iva compresa dal 22 marzo al 31 ottobre, con un progressivo riallineamento verso dicembre (governo Meloni), fino al reintegro della tassa.
Rare eccezioni. Isolati e ben documentati i casi dei distributori con prezzi superiori alla media, ha aggiunto Urso: al 13 gennaio 2025, su rete ordinaria, i self-service a oltre 2,2 euro sono stati 14 su 19 mila, mentre in autostrada due su 20 mila hanno oltrepassato 2,4 euro determinando le verifiche della Guardia di finanza. Comunque, il ministro ha invitato le associazioni dei consumatori a segnalare le anomalie, contribuendo a un'informazione trasparente.
Nucleare. Urso ha inoltre ribadito che il governo punta su fonti di energia alternative come l'idrogeno e il nucleare di ultima generazione: quest'ultimo essenziale per garantire l'indipendenza energetica dell'Italia, così da ridurre le distanze da Paesi come Francia e Spagna. L'esecutivo realizzerà una società nazionale per creare nel Belpaese impianti nucleari di nuova generazione, puliti, sicuri, di piccola dimensione, componibili, trasportabili via container, che potranno essere installati su richiesta delle imprese nel pieno rispetto dei vincoli ambientali. In arrivo infine un disegno legge del ministero dell'Ambiente per il nuovo assetto normativo in tema di energia nucleare.
Gruppo Renault - Le ibride spingono le vendite globali
Il gruppo Renault ha chiuso il 2024 con vendite in crescita, nonostante un contesto operativo difficile che ha spinto in territorio negativo le performance di diverse rivali europee. Il costruttore transalpino ha commercializzato 2.264.815 veicoli, registrando un miglioramento dell'1,3% rispetto al 2023 grazie al notevole contributo dei modelli ibridi.
Marchi e mercati. Positivi i risultati anche dei singoli marchi, con Renault in crescita dell'1,8% (1.577.351 unità), Dacia del 2,7% (676.340) e Alpine del 5,9% (4.585 veicoli). Quanto ai mercati di riferimento, è l'Europa a rappresentare ancora il grosso delle vendite, con 1.599.051 unità e un aumento del 3,5%, mentre al di fuori del Vecchio Continente la società cita le crescite in Brasile (+10,3%) e in Corea del Sud (+80,6%).
Ibride ed elettriche. Come detto, sono i modelli elettrificati a sostenere le performance commerciali. Le vendite di veicoli ibridi sono aumentate del 45%, raggiungendo il 25,5% del totale Gruppo (+7,5 punti percentuali rispetto al 2023), mentre le elettriche rappresentano il 9% delle vendite consolidate. Tuttavia, il gruppo sottolinea il miglioramento della quota al 12% nel quarto trimestre (5 punti più rispetto al resto dell'anno) e i risultati raggiunti dalla sola Renault, capace di arrivare al 13% anche grazie alla R5 lanciata a ottobre. Sempre sul piano prodotti, il gruppo precisa di aver raccolto ordini in grado di coprire almeno 2 mesi di vendite e ricorda il lancio nei prossimi mesi di 7 novità, tra cui Renault 4 ETech Electric, Dacia Bigster, Alpine A390 e Mobilize Duo & Bento.
Stellantis - Consegne in calo nel quarto trimestre
Nel quarto trimestre 2024, Stellantis ha registrato un calo delle consegne globali del 9%, attestandosi su 1,395 milioni di unità vendute. Le performance commerciali, secondo le stime preliminari pubblicate dallo stesso gruppo automobilistico, mostrano un miglioramento rispetto al terzo trimestre, quando le spedizioni hanno subito una contrazione del 20%. Inoltre, le vendite vere e proprie sono scese "solo" del 5%. Il costruttore attribuisce tale andamento più favorevole a una serie di iniziative di natura commerciale, tra cui le misure di riduzione delle scorte negli Stati Uniti e il lancio in Europa di "alcuni prodotti di nuova generazione che hanno ridotto il gap temporaneo nell'offerta di alcuni modelli Stellantis nella regione".
Nord America ed Europa. Tra le varie aree operative, i peggiori risultati sono stati registrati dal Nord America, dove le consegne trimestrali, pari a 295 mila unità, sono diminuite del 28%, a fronte di un calo delle vendite più contenuto e pari al 5%. La forte differenza tra i due dati riflette le iniziative di riduzione delle scorte: il taglio della produzione, unito alle campagne promozionali, hanno consentito di smaltire l'inventario per circa 80.000 unità rispetto alla fine del terzo trimestre, chiudendo il periodo con poco più di 300.000 unità. Nell'Europa allargata, il calo delle consegne (693 mila unità) è del 6% ed è decisamente minore rispetto al -17% del terzo trimestre. Stellantis spiega che "la temporanea carenza di alcuni modelli del segmento B è stata sostanzialmente ridotta grazie al lancio della Citroën C3/ë-C3", a cui seguiranno altri modelli dello stesso segmento, come la Citroën C3 MHEV e le multi-energy Citroën C3 Aircross, Opel Frontera e Fiat Grande Panda.
"Terzo motore" e Maserati. Inoltre, le consegne nel "terzo motore", ossia in tutte le altre regioni, sono cresciute del 5% grazie a un +12% sul mercato latino-americano (259 mila unità) e a una situazione stabile in Medio Oriente e Africa, che hanno più che compensato il calo in Cina, India e Asia Pacifico (-33%). Infine, la Maserati ha consegnato 2.700 vetture circa, il 55% in meno rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso.
Ncc - 20 minuti tra una corsa e laltra, nuovo stop del Tar
L'ordinanza depositata oggi dal Tar Lazio (terza sezione) boccia quasi tutta la riforma del Noleggio con conducente, ossia gran parte del decreto ministeriale 226/2024, noto come decreto Salvini: no alle modalità di registrazione dei vettori all'app Fdse, Foglio di servizio elettronico. E stop al collegamento obbligatorio tra Ncc e ogni altra disposizione che costituisca esecuzione o sviluppo di quelle disposizioni. Dopodiché, il 4 giugno 2025, ci sarà la trattazione nel merito.
Secondo stop. Già a dicembre 2024, i giudici amministrativi del Lazio avevano bocciato la pausa di 20 minuti tra un servizio Ncc e l'altro: ora, la censura è più estesa. Accolto quindi il ricorso dell'Aims, l'Associazione imprenditori mobilità sostenibile. Perché? Il decreto ministeriale 226/2024 avrebbe - dice il Tar - indebitamente introdotto disposizioni tese a regolare le concrete modalità di organizzazione e svolgimento dell'attività di Noleggio con conducente: non si limiterebbe a stabilire le specifiche inerenti all'obbligo di compilazione e tenuta del Foglio di servizio elettronico. Questi vincoli, stando ai giudici, non appaiono ragionevoli e proporzionati, in base al quadro normativo dei servizi di trasporto non di linea.
Intermediazione ammessa. Il Tar censura inoltre il decreto nella parte in cui vieta agli operatori Ncc di stipulare contratti di trasporto con committenti che esercitano attività di intermediazione tra domanda e offerta (agenzie di viaggio, alberghi, tour operator, gestori di piattaforme per la mobilità come Uber): una limitazione ingiustificata dell'autonomia negoziale. invece ammesso ricevere prenotazioni attraverso rilevanti canali di accesso all'utenza finale. Non va compressa, aggiungono i giudici, la capacità concorrenziale degli operatori: altrimenti, si rischia di danneggiare i consumatori, che hanno meno offerte da valutare.
Partenza e arrivo. E ancora, il Tar boccia la norma secondo cui la partenza per un servizio Ncc debba coincidere con l'arrivo di quella precedente: è un'indebita reintroduzione dell'obbligo di rientrare in rimessa al termine di ogni servizio, già dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale con sentenza 56/2020. In un settore da anni caldissimo, con forti polemiche fra taxi e Ncc, la seconda ordinanza del Tar in materia è destinata a far discutere, coinvolgendo sia i sindacati sia il governo.
Green Deal - Hoekstra: "Le Case europee centreranno lobiettivo del 2035"
I costruttori europei riusciranno a rispettare gli obiettivi del Green Deal, adeguandosi alla stretta sulle emissioni (già da quest'anno) e, in ultima sede, al bando delle vendite di auto endotermiche nel 2035. E questo nonostante la concorrenza della Cina e una domanda di auto elettriche ancora debole. Ne è convinto il commissario europeo per il Clima Wopke Hoekstra, finora contrario a ogni tipo di dietrofront o ammorbidimento delle normative.
"Futuro molto luminoso". In un'intervista tv rilasciata a Bloomberg, Hoekstra ha detto che la Commissione europea "aiuterà i costruttori" a raggiungere il target sul full electric, stabilito nel 2019: "Faremo del nostro meglio per garantire che il settore auto europeo abbia un futuro molto luminoso qui in Europa", ha detto il politico, che ha di recente iniziato il suo secondo mandato di supervisione degli obiettivi verdi del blocco continentale. Il "come", ovviamente, è tutto da capire, vista l'intransigenza dimostrata finora dallo stesso Hoekstra nei confronti delle richieste provenienti dal settore.
E le multe? Nell'immediato, tengono banco le multe che Bruxelles potrebbe appioppare nel 2026 alle aziende che non rispetteranno i nuovi limiti di CO2 nel 2025. Fra le soluzioni anti ammende, la creazione di un raggruppamento di costruttori secondo il meccanismo del pooling con la statunitense Tesla o con la cinese BYD (o con altre società del Regno di Mezzo). Anche su questo fronte Hoekstra s'è professato ottimista, ricordando il precedente della piccola ammenda comminata a una sola Casa. E sottolineando come diverse società, alla luce dei forti investimenti nelle auto green, abbiano esercitato pressioni feroci per mantenere in vigore gli obiettivi climatici. In ogni caso, il politico olandese ha riconosciuto anche degli errori: "Siamo stati troppo unidimensionali, dobbiamo investire molto di più sul fronte della competitività".
Stati Uniti - Auto connesse, la Cina contro le restrizioni di Biden
La Cina reagisce alle restrizioni imposte alle proprie auto dall'amministrazione Biden: parliamo del regolamento che vieta la vendita e l'importazione negli Stati Uniti di vetture con tecnologie di origine cinese, e che include componenti o ricambi commercializzati separatamente dai veicoli, con l'obiettivo di tutelare la sicurezza nazionale. Discorso analogo contro fotocamere, microfoni, sistemi Gps e altre tecnologie web prodotti dalla Russia. Tramite il Global Times (organo del Partito comunista), Pechino accusa la Casa Bianca di sottostimare drammaticamente i costi per le aziende statunitensi. Insomma, un boomerang per Washington, con sovrapprezzo iniziale compreso tra 30.964 e 38.554 dollari per ognuna delle società americane (fra 42 a 281) operanti nel settore. Stime destinate a salire nel tempo.
Ossessione orientale. Pechino ha inoltre risposto a un discorso tenuto da Biden lunedì, in cui il presidente uscente ha affermato che l'economia cinese non supererà mai quella statunitense, al contrario delle previsioni degli esperti: una fissazione, la replica della nazione della Grande Muraglia, quella di vedere la Cina come il più grande concorrente strategico. Un demone per Washington, che dovrebbe invece liberarsi della sua ansia.
Carburanti - Benzina e diesel ai massimi da agosto 2024
La benzina sfiora quota 1,81 euro al litro in media nazionale self-service, mentre il diesel supera quota 1,71 euro al litro: il picco, rispettivamente, dal 9 e dal 28 agosto 2024. Lo rileva Staffetta Quotidiana. Fra le numerose ragioni dei rincari, oltre alla speculazione, l'aumento delle quotazioni dei prodotti raffinati, i maggiori costi applicati a rivenditori e gestori per la quota d'obbligo di miscelazione annuale dei biocarburanti e le sanzioni degli Usa alla Russia.
"Serve il Garante". Così, mentre il petrolio schizza alle stelle, col Brent che resta oltre gli 80 dollari, le associazioni dei consumatori chiedono l'intervento del Garante per la sorveglianza dei prezzi, unità di missione del ministero delle Imprese guidata da Benedetto Mineo. Urgente - dicono - che Mister Prezzi convochi aziende e rappresentanti di categoria per chiedere conto dei rialzi. Affinché si avvii un'indagine sulla formazione dei listini di benzina e gasolio in Italia, per capire se vi siano anomalie o speculazioni a danno degli automobilisti.
Le rilevazioni. Queste le medie dei prezzi praticati, rilevati alle 8 di ieri mattina su 18 mila impianti: benzina self service a 1,807 euro/litro (+7 millesimi, compagnie 1,816, pompe bianche 1,788), diesel self service a 1,711 euro/litro (+8, compagnie 1,719, pompe bianche 1,692). Invece, benzina servito a 1,944 euro/litro (+4, compagnie 1,990, pompe bianche 1,856), diesel servito a 1,848 euro/litro (+5, compagnie 1,894, pompe bianche 1,760). Infine, Gpl servito a 0,738 euro/litro (+1, compagnie 0,745, pompe bianche 0,729), metano servito a 1,467 euro/kg (+1, compagnie 1,471, pompe bianche 1,464), Gnl 1,444 euro/kg (+2, compagnie 1,446 euro/kg, pompe bianche 1,443 euro/kg). E sulle autostrade? Benzina self-service 1,903 euro/litro (servito 2,165), gasolio self service 1,815 euro/litro (servito 2,083), Gpl 0,869 euro/litro, metano 1,527 euro/kg, Gnl 1,580 euro/kg.
Accise, cosa può succedere. Inoltre, da mesi si parla di futuro allineamento dell'accisa sul gasolio a quella sulla benzina, con la prima che salirebbe. Il governo starebbe pensando a un primo balzello per finanziare il rinnovo del contratto per i lavoratori del trasporto pubblico locale, scaduto nel 2023, alzando di un centesimo l'anno l'aliquota sul gasolio e ridurre analogamente quella sulla benzina per arrivare a pareggiarle nel 2030. Questo genererebbe un surplus di gettito ogni 12 mesi, ossia 100 milioni il primo anno, 200 milioni il secondo, e 500 milioni di gettito in più il quinto anno, quando le accise di gasolio e benzina si troverebbero allineate. Con quale veicolo legislativo? O un decreto legislativo accise, su cui il Parlamento deve esprimersi entro il 20 gennaio, oppure un intervento legislativo ad hoc.
Huawei - Il braccio robotico che ricarica le elettriche - VIDEO
La Huawei ha pubblicato un video nel quale mostra in azione un braccio robotico, collegato a una colonnina da 600 kW, che gestisce in totale autonomia il processo di ricarica di un'auto elettrica, nella fattispecie la berlina Maextro S800, brand premium del colosso tecnologico cinese.
Arriverà entro l'anno? La Huawei Maextro S800 parcheggia in totale autonomia, senza necessità di autista, e apre lo sportellino di ricarica, mentre il braccio robot si occupa di collegare il cavo alla presa e far partire il processo di ricarica. Quando l'operazione è avviata i fari a Led dell'auto proiettano a terra le informazioni relative alla ripristino della batteria, dalla percentuale di carica al tempo residuo. Non ci sono dettagli ufficiali circa le tempistiche dell'arrivo sul mercato di questa tecnologia, ma stando a quanto riporta il quotidiano CarNewsChina la produzione delle nuove colonnine (e relativi bracci automatizzati) potrebbe partire già nella seconda metà del 2025. L'idea, va detto, non è nuova: diversi anni fa, nel 2015, la Tesla presentò una sorta di braccio robotizzato (quasi un "serpente") in grado di individuare lo sportello di una Model S e di far partire autonomamente la ricarica.
Istat - La produzione automotive sta crollando
Arrivano le conferme Istat agli allarmi che si ripetono da tempo: in Italia continua a scendere la produzione auto, che comprende veicoli, carrozzerie, parti e accessori. A novembre 2024, l'Istituto nazionale di statistica ha registrato un calo del 28,5% rispetto allo stesso mese del 2023, mentre nei primi 11 mesi dell'anno scorso la riduzione è del 21,7%. Limitatamente alle vetture, quelle uscite dalle fabbriche ammontano a 23 mila nel mese (-50,4%) e a 295 mila nel cumulato (-42,3%). Numeri decisamente più consistenti rispetto all'industria italiana nel suo complesso, rispettivamente giù dell'1,5% e del 3,2%.
Nactoy 2025 - Vincono Honda Civic, Ford Ranger e Volkswagen ID.Buzz
In occasione del Salone di Detroit sono state annunciate i vincitori dei premi North American Car, Truck and Utility Vehicle (Nactoy) 2025. I premi, assegnati da una giuria di 50 giornalisti americani e canadesi, sono andati alla Honda Civic Hybrid, al Ford Ranger e al Volkswagen ID.Buzz.
Civic, Ranger e ID.Buzz. La categoria Car è stata vinta dalla Honda Civic Hybrid, che ha battuto la concorrenza delle Kia K4 e della Toyota Camry. Per Honda si tratta della quarta vittoria del titolo con la Civic, un record per il premio americano. Il premio all'importante categoria Truck è andato invece alla nuova serie del Ford Ranger, che ha avuto ragione del Ram 1500 e del Toyota Tacoma, mentre il titolo degli Utility Vehicle è all'insegna dell'elettrico: parliamo del Volkswagen ID.Buzz, che ha battuto la Hyundai Santa Fe e la Chevrolet Equinox EV.
Tesla Model Y - In Germania è partita la produzione del restyling
Nei giorni scorsi la Tesla ha presentato il restyling della Model Y, conosciuto con il soprannome di Juniper, che rinnova in maniera importante l'estetica della Suv elettrica, in particolare nel frontale (più simile a quelli del Cybertruck e del Cybercab) e nel nuovo disegno dei gruppi ottici posteriori, caratterizzati da una nuova fascia luminosa a tutta larghezza. I prezzi per il mercato cinese partono da 263.500 yuan, pari a circa 34.900 euro.
A breve anche in Europa. Stando a quanto riferisce il quotidiano tedesco Handelsblatt, dal 14 gennaio è iniziata la produzione della Model Y Juniper anche presso la gigafactory di Berlino, che ha sfruttato le vacanze invernali per aggiornare le linee produttive al nuovo modello. Se confermata, la notizia potrebbe indicare che il suo arrivo sui mercati europei è ormai imminente. Attualmente, sul sito italiano della Tesla c'è ancora il vecchio modello della Model Y, ma la data di consegna stimata della versione a trazione posteriore è maggio 2025 (per gli altri modelli continua a essere indicato gennaio), in concomitanza con l'apertura delle consegne del secondo trimestre.
Incendi in California - Si mobilitano anche le Case auto
La tragedia dei roghi in California, che ha distrutto terreni, case e proprietà nella zona di Los Angeles e Hollywood, ha causato morti e feriti ed ha scosso l'opinione pubblica. Per questo motivo, le Case costruttrici si sono già mobilitate lanciando donazioni e offerte speciali per aiutare la popolazione colpita.
Tutte le iniziative. Elon Musk ha messo in campo una flotta di Tesla Cybertruck dotati di apparecchiature StarLink per offrire a tutte le persone della zona una connessione internet stabile e sicura. Honda ha donato mezzo milione di dollari alla Croce Rossa e modificato i termini di pagamento per le vetture già consegnate, mentre Hyundai, Kia e Genesis hanno effettuato donazioni alla Croce Rossa che al Los Angeles Fire Department, oltre a creare sconti speciali per chi ha perso la vettura nel disastro. Donazioni sono state effettuate anche dalla Ford, mentre General Motors ha potenziato il sistema OnStar di bordo per aiutare tutte le persone a individuare le zone a rischio e quelle già messe in sicurezza. Mazda, Toyota e Lexus hanno infine comunicato di aver previsto dilazioni di pagamento per le vetture delle persone residenti nelle zone colpite.
Volkswagen ID.7 Pro S - Test di autonomia massima a Nardò: 941 km con una carica
La Volkswagen ha organizzato un test di efficienza sul circuito di Nardò. Un esemplare di serie della ID.7 Pro S ha percorso 941 km con una singola carica, pari ad un consumo di 9,2 kWh/100 km, viaggiando a una velocità media di 29 km/h. La berlina ha una batteria da 86 kWh netti, un motore singolo da 286 CV e 545 Nm ed è accreditata di 709 km nel ciclo Wltp.
Le condizioni. Il test è stato effettuato nel mese di dicembre sull'anello a bassa velocità con temperature comprese tra 5 e 15 gradi. Come detto, la ID.7 Pro ha viaggiato a una media di 29 km/h per 33 ore e 15 minuti, simulando il traffico urbano nelle ore di punta delle grandi città. La ID.7, offerta sia con carrozzeria berlina che Tourer, può essere ricaricata da colonnine rapide a 200 kW: recupera 244 km di autonomia in 10 minuti e passa dal 10 all'80% della carica in 26 minuti.
Ferrari 1000 Miglia Tribute - Ancora un mese per iscriversi alledizione 2025
Dal 17 al 21 luglio prossimi si svolgerà l'edizione 2025 della 1000 Miglia, organizzata lungo un percorso a otto che si ispira a quello delle primissime edizioni. In parallelo prenderà il via anche la sedicesima edizione del Ferrari Tribute 1000 Miglia, gara di regolarità riservata alle auto di Maranello.
C'è ancora un mese di tempo. Le iscrizioni al Ferrari Tribute 1000 Miglia si sono aperte lo scorso 11 dicembre, e si chiuderanno il 12 febbraio alle ore 16:00: c'è quindi ancora un mese di tempo per partecipare, collegandosi alla pagina ufficiale dell'evento e segnalando la propria adesione. La conferma di partecipazione verrà comunicata entro il 4 marzo. Alla competizione sono ammesse 120 Ferrari: di queste, un massimo di 35 potranno essere auto storiche, costruite a partire dal 1958.
Lamborghini Squadra Corse - Maurizio Leschiutta è il nuovo responsabile Motorsport
Maurizio Leschiutta è stato nominato nuovo Head of Motorsport di Lamborghini Squadra Corse. In questa posizione si occuperà dei programmi sportivi della SC63 LMDh e della Huracán GT3 EVO2 per i team privati. Riporterà direttamente a Rouven Mohr, attuale Technical Officer di Lamborghini e seguirà anche il Lamborghini Super Trofeo in Europa, Asia e Nord America.
La Temerario GT3 debutta in estate. L'italocanadese vanta un'esperienza trentennale nel mondo delle corse: in passato, ha lavorato allo sviluppo del programma di BMW in LMDh e ha militato per 11 anni in Formula 1. Suo anche il compito di portare avanti lo sviluppo della nuova Temerario GT3, che sarà svelata in estate per poi debuttare in gara nel 2026. La GT3 deriva dalla stradale svelata nel 2024, che dovrebbe poi sostituire la Huracán anche nel Super Trofeo.
Aston Martin - Vantage Roadster, a 325 all'ora col vento tra i capelli
L'Aston Martin conferma un classico: accanto alla nuova Vantage debutta infatti la Vantage Roadster, che propone le medesime novità della coupé, ma con il fascino del tetto di tela ripiegabile. I primi esemplari saranno in consegna nel secondo trimestre del 2025.
Tetto velocissimo, motore potentissimo. I primi dati tecnici sono proprio quelli relativi al tetto di tela a otto strati: 60 kg di peso per l'intera struttura e soli 6,8 secondi per la movimentazione completa attivabile fino a 50 km/h, grazie anche all'assenza del classico tonneau di copertura. Il tetto è offerto nei colori nero, rosso, blu e bicolore nero e argento, da combinare con le numerose tinte di serie e opzionali per la carrozzeria. La meccanica è condivisa con la Vantage: il V8 biturbo 4.0 di derivazione AMG eroga 665 CV e 800 Nm, consentendo alla sportiva britannica di toccare i 325 km/h e di impiegare solo 3,5 secondi per completare lo 0-100. Trazione posteriore, cambio automatico otto marce e differenziale autobloccante a controllo elettronico (con Advanced Traction Control a otto regolazioni) completano il pacchetto tecnico.
Assetto e telaio sviluppati in parallelo con la coupé. I tecnici di Gaydon affermano di aver sviluppato coupé e roadster in parallelo, in modo da non scendere a compromessi sulla versione con tetto di tela: l'assetto con ammortizzatori Bilstein DTX è specifico per tenere conto del diverso bilanciamento dei pesi (con il 51% sull'asse posteriore) e sono presenti elementi di rinforzo e attacchi specifici della carrozzeria nella zona posteriore per irrigidire il telaio d'alluminio. Identico invece l'impianto frenante carboceramico con dischi anteriori da 410 mm, così come i pneumatici Michelin Pilot Sport S 5 con mescola specifica per la serie Vantage.
Toyota - Un nuovo 2.0 litri turbo per le sportive del futuro
Al Tokyo Auto Salon la Toyota svela una novità destinata a diventare il fulcro dei suoi modelli sportivi: accanto ai prototipi e alle auto da corsa, infatti, la Casa giapponese espone un nuovo motore endotermico turbo di 2.0 litri da 400 CV e 550 Nm, sviluppato in chiave futura.
Longitudinale o trasversale, stradale e da corsa. La particolarità di questo motore, oltre alla potenza massima, è quella di non includere (almeno per il momento) una componente ibrida e di essere stato progettato fin dalla nascita per essere montato sia in posizione trasversale che longitudinale: non è un caso, quindi, che la sua prima apparizione sia stata nel cofano della GR Yaris M Concept a motore centrale.
Una famiglia modulare. Secondo la Toyota, il progetto è nato anche come punto di partenza per lo sviluppo di nuove unità con cilindrata compresa tra 1.5 e 2.0 litri stradali e da corsa, con la possibilità di creare unità ibride ed efficienti, ma pure capaci di raggiungere i 600 CV senza l'ausilio degli elettroni.
Il powertrain del futuro. Tutte queste informazioni aprono diversi scenari: la Toyota potrebbe infatti condividere questa tecnologia con la Mazda sulle vetture stradali, ma pure riportare sul mercato modelli iconici come MR2 e Celica, di cui da tempo si parla in maniera più o meno ufficiale. Non vanno dimenticate le nuove generazioni degli attuali modelli GR, che hanno ottenuto un grande successo e potranno quindi proseguire la loro carriera.
Stati Uniti - Ufficiale: stop ai veicoli con tecnologie cinesi e russe
A pochi giorni dall'insediamento di Donald Trump, la Casa Bianca guidata da Joe Biden formalizza il regolamento che impone il divieto alla vendita e all'importazione negli Stati Uniti di veicoli con tecnologie di origine cinese. Il dispositivo, che riguarda anche componenti o ricambi commercializzati separatamente dalle auto, è stato definito dal Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio al temine di un lungo processo normativo in corso ormai da mesi. Inoltre, rispetto a quanto emerso negli scorsi mesi, la norma si applica non solo alla Cina, ma anche alla Russia.
Minaccia alla sicurezza nazionale. La normativa è stata assunta alla luce dei timori su tecnologie che presentano "un rischio indebito e inaccettabile per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Le auto oggi non sono solo acciaio su ruote, sono computer", spiega il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo,. "Hanno fotocamere, microfoni, sitemi Gps e altre tecnologie connesse a Internet. Attraverso questa norma, il Dipartimento del Commercio sta adottando una misura necessaria per salvaguardare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e proteggere la privacy degli americani, impedendo agli avversari stranieri di manipolare queste tecnologie per accedere a informazioni sensibili o personali". Raimondo sottolinea come il provvedimento sia volto a mantenere "tecnologie prodotte dalla Cina e dalla Russia fuori dalle strade americane e a proteggere le catene di approvvigionamento dei veicoli connessi" negli Usa. Per ora, comunque, il regolamento riguarda solo i veicoli passeggeri e prevede l'applicazione dei nuovi divieti per i software a partire dai Model Year 2027, per le parti meccaniche dai Model Year 2030 e in ogni caso a ogni componente dall'1 gennaio 2029. Importatori e costruttori saranno tenuti a presentare ogni anno delle dichiarazioni di conformità per certificare il rispetto delle nuove normative.
Dakar 2025 - Toyota, Ford e Dacia in lotta per la vittoria
La competizione s'infiamma alla Dakar 2025: Yazeed Al Rajhi e il suo navigatore Dirk von Gottschalk al comando della classifica generale, a bordo della Toyota Hilux del team Overdrive. Nonostante il vantaggio, la gara resta apertissima: Henk Lategan è a soli 7 minuti, mentre Mattias Ekstroem con la Ford Raptor e Nasser Al-Attiyah con la Dacia Sandrider sono pronti a ribaltare la situazione nelle ultime tre tappe che si preannunciano durissime.
Tappa 6, MINI torna protagonista. Tutto può ancora succedere, come abbiamo visto nei giorni scorsi. La ripresa della gara dopo la giornata di riposo ha regalato un successo a MINI X-Raid, grazie a Guillaume De Mevius e Joao Ferreira, che hanno centrato una splendida doppietta nella tappa da Ha'il ad Al Duwadimi. Nasser Al-Attiyah, terzo, ha cercato di recuperare terreno, ma ha guadagnato solo pochi secondi sui rivali principali. Nel frattempo, Yazeed Al Rajhi e Henk Lategan hanno tenuto sotto controllo la situazione, mantenendo le prime due posizioni nella generale. Da segnalare il ritiro di Guerlain Chicherit, coinvolto in un violento capottamento.
Tappa 7: Moraes si impone, Al Rajhi si avvicina. Lucas Moraes ha regalato a Toyota Gazoo Racing un'altra vittoria di tappa, dominando i 419 chilometri cronometrati attorno ad Al Duwadimi. Problemi al roadbook hanno complicato la vita a molti protagonisti, tra cui Lategan e Al Rajhi, ma quest'ultimo è riuscito a ridurre il distacco dal leader a soli 21 secondi. Mattias Ekstroem ha chiuso terzo di giornata, confermandosi in lotta per il podio finale.
Tappa 8: Lategan reagisce. Henk Lategan ha risposto con autorità, vincendo la tappa da Al Duwadimi a Riyadh. La sua performance ha permesso al sudafricano di allungare nuovamente sui rivali, portando il vantaggio su Al Rajhi a 5 minuti e 41 secondi. Nasser Al-Attiyah ha faticato, chiudendo solo undicesimo, mentre Mattias Ekstroem e Mathieu Serradori hanno consolidato le loro posizioni in classifica.
Tappa 9: primo successo per la Dacia e cambio al vertice. La nona tappa, con i suoi 357 chilometri cronometrati da Riyadh ad Haradh, ha completamente riaperto i giochi. Nasser Al-Attiyah ha conquistato il primo successo di tappa per Dacia, mentre Henk Lategan ha perso la leadership a causa di una foratura e di un errore di navigazione. Yazeed Al Rajhi, terzo di giornata, è tornato in testa alla generale, con un margine di soli 7 minuti su Lategan. Ekstroem e Al-Attiyah restano in agguato, pronti a sfruttare ogni errore negli ultimi giorni di gara, con il qatariota della Dacia che si è detto convinto di poter ancora lottare almeno per il podio. Con distacchi ridotti e il temibile Empty Quarter all'orizzonte, ogni piccolo errore potrebbe essere decisivo. La sfida è più aperta che mai.
Quattro cose da dire - Mazda CX-30 - VIDEO
A vederla da fuori non ci sarebbe nulla da segnalare, se non la ricca palette di colori per la carrozzeria, ben dieci tinte. Per il 2025, però, la Mazda CX-30 si concede un restyling (l'ultimo era targato 2024), per affinare un prodotto che ha raggiunto il suo apice di sviluppo. Ma allora, cosa bolle in pentola? Un nuovo propulsore, l'assistente vocale Alexa e un sistema di navigazione con aggiornamenti over-the-air.
Il motore. Una Suv compatta con un motore di 2.5 litri a benzina? Sembra strano in questi tempi di soli tre cilindri turbo, e invece
La nuova Mazda CX-30 2024 monta il nuovo 2.5 aspirato. Ora ci sono 140 cavalli e tanta più coppia in basso: 238 Nm, 200 dei quali già 1.500 giri. La ciliegina sulla torta? Il nuovo contralbero di equilibratura che cancella le vibrazioni al volante, la disattivazione dei cilindri quando non si chiede tutta la potenza e la tecnologia mild hybrid a 24 volt.
Tecnologia. In un mondo di schermi touch e comandi a sfioramento esiste ancora chi produce le auto, per così dire, alla vecchia maniera.
Così, sulla Mazda CX-30 c'è una strumentazione mista analogico digitale, bella da vedere e chiara da leggere. Poco più in alto, troviamo un head-up display che, volendo, si può disattivare e, più a destra, lo schermo (da 10 pollici) a centro plancia comandabile attraverso la rotellona, che dimunuisce le distrazioni alla guida.
Le novità. Impossibile identificare la nuova Mazda CX-30 2024 guardandola passare. Fuori è rimasta identica all'edizione precedente, ma sottopelle i cambiamenti ci sono stati. Via il 2.0 da 120 0 150 CV, ora c'è il nuovo 2.5 litri benzina aspirato da 140 CV. Con più coppia sotto e ancora più silenzioso. L'abitacolo, poi, riconferma il classico arredamento Mazda, ma ora c'è l'assistente vocale Alexa con il quale interagire con linguaggi naturale e, volendo, anche comandare la domotica di casa. Le mappe del navigatore, poi, si aggiornano over-the-air in modo più rapido ed efficiente rispetto a prima.
Il cambio. Leva corta, innesti secchi e precisi, 6 marce. Ormai i cambi manuali con simili caratteristiche sono merce rara, figuriamoci a bordo di una Suv compatta per famiglie. Eppure, la Mazda crede ancora in un certo coinvolgimento alla guida e riconferma l'opzione del cambio manuale. Una trasmissione ben studiata, che conta anche su un pedale frizione dal giusto peso. Volendo, a listino è presente anche la trasmissione automatica a otto rapporti.