Colonnine di ricarica - L'Europa finanzia quattro progetti in Italia
L'Unione Europea ha approvato l'erogazione di oltre 352 milioni di euro per sostenere 26 progetti legati alla realizzazione di infrastutture per la ricarica di auto elettriche, per il rifornimento di idrogeno e l'elettrificazione di porti e aeroporti. Tra i vari Paesi il maggior beneficiario è l'Italia con quattro iniziative che saranno finanziate con quasi 228 milioni di euro.
Tesla, Enel X Way, Atlante, IP. La maggior parte delle risorse saranno destinate a Tesla Italy e in particolare a un progetto che prevede la realizzazione di 6.548 punti di ricarica da 250 kW in 613 stazioni dislocate in 16 Paesi e lungo le principali arterie autostradali e stradali facenti parte dei corridoi della rete transeuropea di trasporto Ten-T. Atlante Srl beneficerà, invece, di 49,9 milioni: serviranno per 1.548 colonnine da 150 kW e 272 da 350 kW in 407 stazioni sparse tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Italiana Petroli otterrà 29,3 milioni per un totale di 892 prese in 205 siti tutti italiani, mentre Enel X Way potrà contare su 14,8 milioni per 430 stalli ad alta potenza da realizzare in 30 stazioni in Italia e 20 in Spagna. Il finanziamento europeo è coerente con gli obiettivi del Green Deal, rientra nel meccanismo di sostegno Alternative Fuels Infrastructure Facility ed è legato a prestiti o analoghi strumenti messi a disposizione da intermediari finanziari.
Matteo Salvini - "Nuovo Codice della strada: prevenzione, controlli e 'mazzate' per chi sbaglia"
Matteo Salvini torna a parlare del nuovo Codice della strada, ormai sostanzialmente pronto: "Al prossimo Consiglio dei ministri, il 18 settembre, porteremo la stesura definitiva del disegno di legge", ha annunciato il responsabile delle Infrastrutture e dei Trasporti. "Il testo prevede prevenzione, educazione, controlli, ma pure sanzioni e 'mazzate' per chi sbaglia. Anche col ritiro della patente in via definitiva per i fatti più gravi. L'obiettivo del mio ministero è ridurre il numero di morti sulle strade italiane: tremila all'anno è una strage inaccettabile. Per i neopatentati - pensiamo ai decessi delle ultime ore - almeno per i primi anni di patente abbiamo previsto l'impossibilità di guidare auto di grossa cilindrata. Aggiungiamo sanzioni più pesanti per chi viene trovato a guidare in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droga, l'uso del telefonino verrà sanzionato ed è fondamentale anche l'educazione a scuola".
"I 30 all'ora in città? Ovunque non ha senso". Nel nuovo Codice della strada ci saranno anche norme specifiche per l'uso dei monopattini e degli autovelox. "A Parigi - ha sostenuto il ministro - hanno deciso dopo un referendum: la democrazia trionfa sempre. Io non li vieto perché sono un liberale, ma semplicemente metto il limite di velocità, il divieto di uscire dai centri urbani, casco, targa e assicurazione perché anche il monopattino che viene truccato e va a 60 all'ora in tangenziale è un rischio per sé e per gli altri". Quanto ai dispositivi di rilevazione della velocità Salvini e tornato a chiedere "buonsenso" alle amministrazioni locali: dunque, sì agli autovelox "fuori da un ospedale o in prossimità di una scuola", no alla disseminazione "a caso per fare cassa: metteremo una norma che regolamenta anche l'utilizzo degli autovelox", assicura Salvini. Infine, il tema dei 30 km/h in città come Milano: per il politico, "il limite va bene per luoghi sensibili e pericolosi, ma dire che in città si va tutti a 30 all'ora non ha senso".
TAG Heuer - Carrera Chronosprint x Porsche, onore alla 911
una collaborazione speciale, quella che nel 2021 ha dato vita alla partnership tra TAG Heuer e Porsche per celebrare la storia di due brand che condividono molti valori: qualità, innovazione e prestigio in primis. L'ultimo segnatempo di questa joint-venture è il TAG Heuer Carrera Chronosprint x Porsche: disponibile in due versioni, in acciaio o in oro rosa, rende omaggio ai festeggiamenti dei60 anni della collezione TAG Heuer Carrera e della Porsche 911che, come molti sapranno, originariamente si chiamava 901.
L'orologio unisce elementi e stilemi sia del Carrera, sia della sportiva di Zuffenhausen e si ispira a un risultato storico della mitologica Porsche 901, ovvero lo scatto da 0 a 100 km/h chiusa in soli 9,1 secondi. Il quadrante su misura argento lucido presenta dettagli rossi e un rehaut con scala 60 secondi nera ispirata a Porsche, mentre la cassa in acciaio lucido e satinato integra un vetro zaffiro bombato "glass box" con trattamento antiriflesso su entrambi i lati e un fondello in vetro zaffiro bombato - anch'esso "glass box" che lascia intravedere il movimento TH20-08. Impermeabile fino a 100 metri.
Aniasa - Noleggio al 33% del mercato
Con una crescita del 47% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e una flotta circolante di 1,3 milioni di veicoli, il settore del noleggio traina la diffusione dei modelli a basse o zero emissioni e si attesta sul 33% delle immatricolazioni nel primo semestre dell'anno, pari a 308.950 unità. ciò che scaturisce dall'analisi dei dati dei primi sei mesi del 2023 condotta dall'Aniasa, l'Associazione nazionale dell'industria dell'autonoleggio, della sharing mobility e dell'automotive digital, che coglie l'occasione per riaffermare come uno dei pochi settori in piena salute del mercato sia ancora in attesa di un alleggerimento fiscale che avvicini i costi di mobilità a quelli degli altri Paesi europei. Non solo: secondo la nota diffusa oggi, un veicolo nuovo su tre è a noleggio, ma il segmento contribuisce in misura sostanziale alla diffusione delle motorizzazioni a basse o zero emissioni locali, detenendo quote rispettivamente del 63 e del 34 percento rispettivamente. Del milione e 300mila veicoli circolanti riferibili ad attività di noleggio, quasi 1,2 sono destinati alla locazione a lungo termine, e 135 mila al breve, per attività sia turistiche, sia di lavoro. Sempre secondo l'Anisasa, la clientela del long term è rappresentata per il 76% da aziende, per il 14% da privati con o senza partita Iva e per il 10% dalle pubbliche amministrazioni.
Spingere sull'acceleratore. Nella locazione a breve termine resta ancora da recuperare quasi il 18% rispetto alla quota di veicoli noleggiati nel 2019, prima della pandemia e della crisi di approvvigionamento, ma a indicare il progressivo riavvicinamento alla normalità contribuiscono l'ulteriore riduzione dei prezzi (-9,4% sul 2022), il volume del giro d'affari (+21% sul 2019), i giorni di noleggio (+4%), la flotta (+1%) e le durate (+26%). L'occasione per spingere sull'acceleratore della mobilità pay-per-use, secondo il presidente di Aniasa Alberto Viano, è offerta dalla imminente Legge di Bilancio che, riprendendo anche quanto previsto dalla legge delega fiscale, potrebbe finalmente alleggerire la pressione tributaria sulla mobilità delle aziende italiane, aumentando il livello di deducibilità dei costi connessi alle auto a bassissime o zero emissioni. Un risultato, atteso da anni, che porrebbe le imprese nazionali sullo stesso livello delle loro competitor europee, azzerando il gap sofferto su questa importante voce di costo.
Mercedes-Benz - Nuova Classe E: tutti i prezzi di berlina e wagon
La Mercedes ha pubblicato i listini italiani relativi alla nuova Classe E berlina e wagon: le W214 e S214, questa le loro sigle interne, sono offerte rispettivamente a partire da 68.531 e 71.093 euro.
Spazio e confort. La berlina ha mantenuto dimensioni analoghe a quelle della versione precedente, con una lunghezza totale di 4,95 metri, ma il passo è cresciuto di 22 mm fino a quota 2,96 metri per un comfort ancora maggiore, soprattutto nella zona posteriore. Il bagagliaio ha mantenuto una capacità di 540 litri; nonostante la maggiore superficie frontale, il Cx è rimasto invariato a quota 0,23. Sulla wagon il bagagliaio ha una capienza compresa tra 615 e 1.830 litri, ma il dato scende a 460-1.675 litri nel caso delle varianti plug-in hybrid.
I motori. Per il lancio, la Mercedes-Benz ha previsto varianti ibride benzina e diesel quattro cilindri: la E 220 d con il 2.0 da 197 CV Mild Hybrid con 23 CV di boost elettrico a due e quattro ruote motrici (125-149 g/km di CO2) e il 2.0 turbobenzina declinato in tre varianti: la E 200 Mild Hybrid (con 23 CV di boost elettrico), la E 300 e PHEV da 313 CV a due e quattro ruote motrici (12-20 g/km) e la E 400 e PHEV 4Matic da 381 CV (14-20 g/km). L'unica trasmissione disponibile è quella automatica 9G-Tronic Plus.
Otto allestimenti a listino. L'allestimento base Advanced include la connettività 5G, l'infotainment Mbux con sistema di navigazione, la piattaforma di ricarica wireless, i sedili anteriori riscaldabili, l'Active Parking Assist con retrocamera, il riconoscimento dei segnali stradali, i gruppi ottici anteriori Led High Performance con abbaglianti automatici, il climatizzatore automatico Thermatic e le finiture interne in frassino nero. La variante AMG Line Advanced (con sovrapprezzo compreso tra 4.905 e 6003 euro) aggiunge il pacchetto esterno e interno AMG Line, i rivestimenti interni in Artico e Dinamica, i cristalli oscurati e i cerchi AMG da 19" con pneumatici differenziati per asse. La Advanced Plus (da 3.703 a 3,597 euro) offre invece i gruppi ottici Digital Light, la navigazione con realtà aumentata, il Blind Spot Assist, Il Park Pilot con telecamere a 360 gradi e i rivestimenti interni in Artico e tessuto. La AMG Line Advanced Plus (da 4.911 a 9.706 euro di sovrapprezzo) offre il pacchetto esterno e interno AMG Line, i rivestimenti interni in Artico e Dinamica, i cristalli oscurati e i cerchi AMG da 19" con pneumatici differenziati per asse e la plancia rivestita in Artico. La AMG Line Premium (con sovrapprezzo compreso tra 8.199 e 12.993 euro) offre in più l'impianto audio Burmester 4D e il Keyless-go con hands-free access, mentre la AMG Line Premium Plus (da 14.895 a 19.490 euro) offre anche il pacchetto Energizing, la mascherina anteriore illuminata, il tetto panorama, l'head-up display, la strumentazione 3D e il climatizzatore Thermotronic a quattro zone. ln alternativa alle AMG, i clienti possono ordinare anche le versioni Exclusive Premium ed Exclusive Premium Plus: la prima (da 7.113 a 11.908 in più rispetto alla base) include il Keyless-go con hands-free access, i rivestimenti di pelle, gli esterni Exclusive con la Stella anteriore sul cofano, i fari Digital Light, la plancia rivestita di materiale Artico, la realtà aumentata della navigazione, l'impianto Burmester 4D, il Blind Spot Assist e il Park Pilot con telecamere a 360 gradi, mentre la seconda (da 13.610 a 18.404 di sovrapprezzo) offre anche il pacchetto Energizing, la mascherina illuminata, il tetto Panorama, l'Head-up display, la strumentazione 3D e il climatizzatore Thermotronic a quattro zone.
Gli optional. La lista degli optional è lunghissima e permette di integrare le dotazioni di ogni allestimento, ma ci sono anche ulteriori accessori a pagamento come il Remote Parking con controllo da smartphone, il pacchetto Energizing Plus, le sospensioni attive Agility Control, l'asse posteriore sterzante, le sospensioni pneumatiche Airmatic, i cerchi di lega da 18, 19 e 20 pollici, le tendine posteriori elettriche, lo schermo del sistema Mbux dedicato al passeggero anteriore, l'Mbux Superscreen, i sedili anteriori Multicontour con funzione massaggio e climatizzati, lo ionizzatore, il pacchetto esteso di Adas, le finiture di pelle e pelle nappa bicolore nonché le vernici metallizzate e Manufaktur.
Prezzi
Classe E berlina
E 220 d Advanced: 69.885 euro
E 220 d 4MATIC Advanced: 72.691 euro
E 200 Advanced: 68.531 euro
E 300 e PHEV Advanced: 77.266 euro
E 300 e 4Matic PHEV Advanced: 80.072 euro
E 400 e 4Matic.PHEV Advanced Plus: 87.673 euro
Classe E Station Wagon
E 220 d Advanced: 72.447 euro
E 200 Advanced: 71.093 euro
E 300 e PHEV Advanced: 79.828 euro
Ford Puma - Il restyling sorpreso su strada
Il restyling della Ford Puma spunta in Germania, nelle vesti di un prototipo ancora ben camuffato: la B-Suv andrà quindi presto incontro a un aggiornamento, che coincide anche con l'arrivo della annunciata variante elettrica.
Modifiche quasi invisibili. Le immagini mostrano un esemplare totalmente ricoperto da pellicole protettive, il che sembra indicare un intervento con mano molto leggera al design della Puma: le proporzioni sono chiaramente quelle della serie attuale e anche la posizione dei gruppi ottici e le prese d'aria anteriori sono molto simili. Persino il motivo delle plastiche della griglia sembra immutato, tanto da far pensare che il componente non sia ancora definitivo. In coda i fari e i catarifrangenti sembrano identici, mentre il diffusore inferiore ha una forma maggiormente elaborata, pur trattandosi della versione senza terminale di scarico a vista.
I Led dell'elettrica. Pochi centimetri di spazio tra le pellicole fanno intravedere un nuovo design delle luci diurne frontali nel faro sinistro: basta questo per trovare subito un legame con il teaser che la Ford ha mostrato nel 2022, annunciando la versione elettrica della B-Suv per il 2024. Il faro non presenta più le due linee curve staccate tra loro, ma una "C" sul lato esterno e tre linee verticali in basso. Non possiamo però affermare con certezza che l'esemplare delle foto spia sia spinto dalle batterie, dal momento che non sono visibili gli adesivi normalmente applicati alla carrozzeria dei prototipi di questo genere.
Fremantle Highway - Nave svuotata, si attende l'esito delle indagini sul rogo
La Fremantle Highway è stata svuotata dal suo carico di migliaia di auto e, pertanto, le operazioni di rimozione dei veicoli sono state completate. "Abbiamo riconsegnato la nave al proprietario", hanno spiegato dalla Boskalis, una delle due società incaricate delle operazioni di salvataggio e messa in sicurezza del mercantile oggetto di un disastroso incendio al largo delle cose olandesi nella notte tra il 25 e il 26 luglio scorsi.
"Sbarco" senza problemi. Le operazioni si sono svolte senza alcun incidente grazie alle numerose misure di sicurezza. Le squadre dei tecnici e dei vigili del fuoco hanno prestato una particolare attenzione alle tante auto elettriche presenti nella stiva, come dimostato, tra l'altro, da un video andato in onda sulle tv olandesi. Il filmato mostra una Mercedes a batteria (un'EQE, oppure un'EQS) che, subito dopo essere stata immersa in un grande contenitore d'acqua, sprigiona del fumo che richiede l'intervento dei pompieri e lo speciale trattamento previsto dagli standard ormai di prassi per prevenire l'incendio delle batterie. Secondo alcuni esperti interpellati dai media olandesi, è probabile che gli accumulatori fossero ancora surriscaldati a causa delle elevate temperature raggiunte durante l'incendio e che, a contatto con l'acqua, abbiano iniziato a bruciare.
Le indagini preliminari. A ogni modo, i risultati preliminari dell'indagine hanno già escluso che l'incendio sia stato causato da una delle 498 elettriche in stiva. Tuttavia, per avere maggiori certezze e dettagli sulle cause del rogo, bisognerà attendere l'esito dell'inchiesta condotta dalle autorità panamensi con l'assistenza del Dutch Safety Board e della Boskalis. Ulteriori indagini sono state avviate dalle Case automobilistiche coinvolte. La nave trasportava, nel complesso, 3.784 auto: al momento non si hanno numeri precisi, ma si parla di oltre un migliaio di BMW, di non poche Mini, Rolls-Royce e Porsche, di 350 Mercedes e di diversi veicoli del gruppo Volkswagen. Il mercantile sarà a disposizione delle autorità fino al 14 aprile prossimo, quando dovrà obbligatoriamente abbandonare la banchina messa a disposizione dal porto di Eemshaven.
Italian Motor Week - Eventi in tutta Italia dall'11 al 17 settembre
Prende il via dall'11 al 17 settembre la prima edizione dell'Italian Motor Week, evento promosso da Città dei Motori in collaborazione con il ministero del Turismo e l'Aeronautica Militare per celebrare in tutta la nazione il Made in Italy nel campo dell'automotive. Le regioni coinvolte sono Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania e Sicilia e gli eventi spaziano dai raduni alle conferenze, dalle mostre a tema fino all'apertura straordinaria di musei e fabbriche che hanno reso unica l'Italia nel panorama mondiale. Alcune delle manifestazioni prevedono visite guidate su prenotazione.
Musei, mostre, conferenze e raduni. Tra i luoghi più conosciuti citiamo la fabbrica Maserati, i musei Ferrari di Modena e Maranello, il Museo Stanguellini, la collezione Panini, il Museo della Pagani, i circuiti di Monza e Imola ed il Lingotto, ma sono previste anche numerosissime conferenze e mostre a tema sui personaggi più famosi del motorismo italiano come Enzo Ferrari, Tazio Nuvolari, Ferruccio Lamborghini ed Achille Varzi. Alcuni eventi, infine, affiancano le auto alla tradizione enogastronomica e al turismo, che proprio grazie alla passione globale per i motori rivestono un ruolo importante in molte zone. Il calendario completo di tutti gli eventi è disponibile sul sito ufficiale di Italian Motor Week.
Detroit - Stellantis, GM e Ford rischiano un'ondata di scioperi: ecco perché
Le trattative tra Uaw e costruttori sono ufficialmente iniziate il 12 luglio scorso e sin dall'inizio Shawn Fai, numero uno del sindacato, ha mantenuto la promessa fatta al momento della sua elezione (a marzo): Fain ha annunciato un cambiamento nell'approccio negoziale rispetto ai precedenti rinnovi contrattuali, garantendo una comportamento "aggressivo", per non dire bellicoso. Il sindacalista ha apertamente parlato dell'obiettivo del sindacato di vincere "una guerra" contro l'avidità di aziende e società multimiliardarie (secondo l'Uaw le tre Big hanno registrato profitti per 21 miliardi di dollari nel primo semestre del 2023 e, solo negli Stati Uniti, per 250 miliardi negli ultimi 10 anni). E così è stato sin dalle prime battute dei colloqui. Lo stesso Uaw ha alzato l'asticella con una proposta definita "audace" dai suoi stessi rappresentanti: in particolare, il sindacato ha presentato numerose richieste, tra cui l'aumento dei salari del 46% in quattro anni con un 20% di incremento sin dalla firma del rinnovo; il ripristino degli incrementi automatici legati all'inflazione; l'eliminazione del sistema salariale su più livelli attualmente in vigore (oggi le Case pagano 28 dollari l'ora i lavoratori con più anni di servizio e tra 16 e 19 dollari gli assunti dopo il 2007); il debutto di un nuovo regime pensionistico con benefici predefiniti per tutti i lavoratori; la reintroduzione delle prestazioni mediche per i pensionati; garanzie sul diritto di sciopero per le chiusure di stabilimenti; la trasformazione di tutti i contratti a tempo determinato in indeterminati; l'istituzione di una settimana lavorativa di 32 ore.
Le richieste dei sindacati sono state accolte con preoccupazione dai tre costruttori, i quali temono un aumento significativo dei costi operativi in un momento di profonda trasformazione e in cui sono richiesti investimenti multimiliardari. Dal canto loro, i lavoratori hanno sostenuto l'azione sindacale votando a favore di un eventuale sciopero in caso di risposte insoddisfacenti. Il referendum è stato indetto in agosto per forzare la mano alle tre Big e per accelerare negoziati finiti in una situazione di stallo. A tal proposito, il ritmo dei colloqui ha subito un'accelerazione dopo un'ulteriore iniziativa del sindacato, che dimostra quanto aggressivo sia il nuovo approccio sul tema del rinnovo del contratto: il 31 agosto è stata depositata una denuncia per pratiche di lavoro sleali contro GM e Stellantis, accusate esplicitamente di voler rallentare le trattative rifiutandosi di presentare delle proposte. Alla fine, Ford, GM e Stellantis hanno presentato delle offerte di rinnovo, ma si sono rivelate molto lontane dagli obiettivi indicati dall'Uaw. Ford, per esempio, ha offerto un aumento dei salari del 10% fino al 2027 (la proposta iniziale era del 9%) e pagamenti forfettari pari al 6% delle retribuzioni. Stellantis si è spinta a proporre un aumento del 14,5%, ma ha escluso qualsiasi possibilità di erogare bonus o pagamenti una tantum. Inoltre, il gruppo si è offerto di incrementare il salario minimo dei lavoratori temporanei fino a 20 dollari l'ora e di tagliare da otto a sei anni il tempo necessario per ogni dipendente con contratto a tempo indeterminato per raggiungere il massimo salariale. GM, invece, si è resa disponibile ad aumentare gli stipendi del 10% e a distribuire due ulteriori pagamenti forfettari annuali del 3% in quattro anni. Infine, sia Stellantis, sia General Motors, sia Ford hanno proposto il pagamento in quattro anni di un'indennità anti-inflazione del valore, rispettivamente, di 10.500 dollari, di 11 mila dollari e di 12 mila dollari.
Le proposte non sono riuscite a risolvere lo stallo delle trattative. Per quanto abbia sottolineato alcuni aspetti positivi, Fain ha definito il pacchetto "profondamente inadeguato" e carente sotto molti punti di vista: "Vogliamo un accordo. Siamo pronti per un accordo, ma deve essere un accordo che onori i nostri sacrifici e il nostro contributo", ha detto il sindacalista, sottolineando l'ormai imminente scadenza dell'attuale contratto di lavoro. Lo stop scatterà infatti alle 12 (le 18 in Italia) di giovedì 14 settembre: se nelle ultime ore non si arriverà un accordo, lo sciopero avrà inizio e riguarderà tutti e tre i costruttori. Del resto, il sindacato si è sempre detto pronto a tutto. Lo dimostra la posizione negoziale finora tenuta: doveva essere "conflittuale" e "senza precedenti" rispetto alle passate tornate negoziali e così è stato sin dalle prime battute. Ogni avvio di trattative per il rinnovo del contratto è stato sempre sancito da una stretta di mano tra i sindacalisti e i vertici aziendali, a riprova delle intenzioni di raggiungere un compromesso soddisfacente per le parti in causa e in tempi rapidi: quest'anno, invece, Fain ha disertato la cerimonia anche per confermare, senza se e senza ma, le sue recenti dichiarazioni sull'intenzione di "cambiare la cultura di questo sindacato, trasformandolo da un'organizzazione reazionaria e difensiva a una aggressiva e offensiva".
Detto questo, se lo stallo negoziale non sarà risolto, le tre Big di Detroit rischiano di andare incontro a gravi conseguenze. Ne sono convinti i molti esperti interpellati dagli organi di stampa americani, tutti concordi su un impatto significativo sulla produzione automobilistica del Paese, in particolare se la vertenza verrà prolungata nel tempo. Del resto, la posta in gioco è estremamente alta. Secondo alcune stime, le richieste del sindacato potrebbero aumentare di circa 80 miliardi di dollari i soli costi del lavoro di ogni singolo costruttore nei quattro anni di validità del nuovo contratto. Altri ritengono possibile un incremento dei salari e delle altre retribuzioni dagli attuali 64 dollari l'ora a oltre 150: si tratta di effetti drammatici, anche se non è da escludere la possibilità che si raggiunga, alla fine, un compromesso come avvenuto nel 2019. Allora, fu la sola GM a subire la decisione dei dipendenti di incrociare le braccia per sei settimane. L'avvio delle vertenza, la prima in almeno un decennio e la più lunga dal 1970, produsse la chiusura di 34 impianti, costi aggiuntivi per circa 2 miliardi di dollari e spinse Ford e Fiat-Chrysler ad accelerare le loro trattative e a raggiungere un accordo in tempi rapidi. Del resto, lo sciopero rischia di produrre effetti su tutti: secondo Anderson Economic Group, la chiusura per 10 giorni delle fabbriche delle Big Three potrebbe costare oltre 5 miliardi di dollari ai costruttori, ai fornitori e agli stessi lavoratori. Deutsche Bank ha calcolato, invece, che ogni settimana di fermo produttivo potrebbe impattare per cifre comprese tra i 400 e i 500 milioni di dollari. I lavoratori non hanno comunque nulla da perdere: il sindacato può contare su un fondo in grado di sostenerli per 11 settimane. Sul tavolo non c'è solo il rinnovo del contratto di lavoro, ma anche la reputazione di un sindacato che negli anni scorsi è stato accusato più volte di aver accettato condizioni capestro da parte dei costruttori, pur di cancellare la minaccia di chiusure di impianti e licenziamenti di massa.
Caro carburanti - Continua la corsa dei prezzi
La corsa dei prezzi dei carburanti è ormai senza freni. "Nuovo balzo delle quotazioni dei prodotti raffinati, con la benzina oltre i mille dollari la tonnellata, come un mese fa, mentre il Brent torna sopra i 90 dollari al barile", scrive Staffetta Quotidiana nelle sue rilevazioni giornaliere. "I prezzi dei carburanti salgono ancora con forza, in particolare per quanto riguarda il gasolio. La media nazionale dei prezzi della benzina in self-service supera quota 1,97 euro/litro, quella del gasolio va verso 1,89 euro/litro, a poco più di tre centesimi dal picco del 2023 toccato il 30 gennaio a 1,92 euro/litro". Staffetta torna sul possibile taglio alle accise: "Le condizioni stabilite dal Decreto Trasparenza di inizio anno per far scattare l'accisa mobile ancora non si sono verificate. Rispetto a un prezzo di riferimento del Brent indicato nel Def di 77,4 euro al barile, oggi la media mobile degli ultimi due mesi è a circa 76,7 euro".
Le rilevazioni. Intanto, sabato scorso Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio e Q8 di due centesimi, mentre Tamoil ha deciso per un incremento di 1 centesimo sulla verde e di 2 sul diesel. Quanto alle medie dei prezzi comunicati ieri dai gestori all'Osservatorio del ministero delle Imprese e del made in Italy, al self-service la benzina quota a 1,974 euro/litro (+7 millesimi) e il gasolio a 1,886 euro/litro (+12). Al servito, benzina a 2,108 euro/litro (+7), diesel a 2,021 euro/litro (+12), gpl a 0,708 euro/litro (+2), metano a 1,394 euro/kg (-1) e Gnl a 1,263 euro/kg (+2). Lungo le arterie autostradali, benzina a 2,038 euro/litro (servito a 2,288), gasolio a 1,969 euro/litro (servito a 2,223), Gpl a 0,848 euro/litro, metano a 1,521 euro/kg e Gnl a 1,277 euro/kg.
Supercar Owners Circle - Un tuffo tra le auto più veloci del pianeta
Abbiamo preso un aereo per Malaga, curiosi di vedere da vicino l'evento cardine del calendario annuale del Supercar Owners Circle. Questo brand, dal suo quartier generale in quel di Zurigo, organizza una serie di ritrovi super esclusivi che coniugano gli elementi di un concorso d'eleganza con quelli di un rally itinerante per appassionati di auto. Una realtà davvero particolare, con super e hypercar da cardiopalma, ovviamente portate in location meravigliose, non senza delle sessioni in cui i collezionisti e i proprietari presenti possono scatenare tutti i cavalli delle loro meraviglie.
Non appena varcate le soglie de La Zambra, un resort a cinque stelle a ridosso di un campo da golf, ci rendiamo subito conto della stupefacente amalgama di quattro ruote radunate nel parcheggio: Aston Martin, Bugatti, Porsche, Ferrari, Ford, Gemballa, Koenigsegg, Lamborghini, McLaren, Mercedes-AMG, Pagani: un unicum in grado di ammutolire parecchi addetti ai lavori. Tra una lucidata dei car detailer e l'altra, un'atmosfera conviviale, quella di un gruppo di amici intimi che si ritrovano per passare il loro tempo libero giocando con i gioielli più veloci delle loro rispettive, scintillanti collezioni.
Auto da sogno. L'elenco delle presenze è maestoso. Monza SP2, Daytona SP3, LaFerrari, due 812 Competizione, F12 TDF, F40. Scuderia Spider 16M e 250 GT Berlinetta Lusso in rappresentanza della Casa di Maranello; due Chiron, Chiron SuperSport 300+, Veyron 16.4 per quella di Molsheim e una EB110 per quella che fu a Campogalliano; Jesko, Agora, Regera, One:1 e CCXR per il marchio fondato da Christian von Koenigsegg; Zonda F e due Huayra Roadster per tenere alto il vessillo di Horacio Pagani. E ancora: tre Porsche 918 Spyder, due Ford GT (una portata dallo YouTuber Shmee), Aston Martin Vantage Zagato, Lamborghini Diablo, Gemballa Mirage GT e Mercedes-AMG GT Black Series Formula 1 Edition.. roba da perderci testa e sonno.
Si viaggia. Il giorno successivo s'accendono i motori, risvegliando circa 40 mila cavalli pronti a scalpitare. Il convoglio multicolore si mette subito in marcia: immaginate l'espressione degli "spettatori" (in autostrada, lungo le provinciali interne, sul lungomare o semplicemente all'area di servizio) al passaggio di questa batteria di missili. Raggiungiamo l'Ascari Resort, circuito privato con hotel e divertimenti di lusso realizzato dall'imprenditore olandese Klaas Zwart di Ascari Cars. L'ordine è quello di una semplice parata, composti e a modo per qualche bella foto. Secondo voi com'è finita? Fra l'altro, tra una tornata e l'altra è spuntato un ospite che il giorno prima mancava. E niente, con la sua rabbiosissima Aston Martin Valkyrie semina il panico tra le 26 curve del tracciato. Per il pranzo ci spostiamo alla Reservatauro di Ronda, dove il boss della Koenigsegg - al centro di una piccola arena equestre - raconta la storia del marchio e illustra le caratteristiche dell'impareggiabile Jesko. Da lì all'hotel, passando per gli yacht nella banchina della rinomata Puerto Banus. La routine della batteria di missili si ripete e i car spotter sono appostati in ogni dove, dai tetti alle utilitarie lungo il percorso. Letteralmente impazziti.
Sabato mattina, appena dopo colazione, due ore di veloci e suggestive strade interne ci portano a pranzo. Da qui si riparte per il momento clou, quello più atteso. Dopo i rigidi controlli del caso, lo stormo atterra nella pista principale dell'aeroporto di Grenada, quel pomeriggio chiuso al traffico aereo. Partono i testa a testa sulla striscia d'asfalto bruciata da sole. 3, 2, 1, sparo, velocità d'uscita prossime e in molti casi ben superiori ai 300 km/h e si ripete. Altro giro, altra corsa per oltre due ore. Epico. L'urlo dei V12 di Ferrari e Pagani mozza il fiato, le velocità d'uscita delle Koenigsegg e delle Bugatti fa paura. E quando quest'ultime sollevano le loro ali posteriori iniziando la frenata, il rumore sembra quello di un caccia che attiva i suoi inversori di spinta.
Appena scatta l'ora X si abbandona il parco giochi e la formazione rientra sulla A-92 per sconvolgere, ancora una volta, chiunque si trovi lungo la sua corsa. Giunti alla base: cocktail, cena e premiazione delle hypercar più sensazionali. Trionfo per la Daytona SP3, davanti alla Koenigsegg Jesko e alla Pagani Zonda F di Mike Shin Yin; quarta posizione per la Bugatti EB110 di un collezionista italiano. Dulcis in fundo, sul green antistante, Laurent Tapis che ha tolto i veli dalla sua Delage D12. Oggi, tornati a Milano e in mezzo all'abituale traffico cittadino, ci ricordiamo del weekend pensato come si ricorda un sogno di quelli belli.
Gran Turismo - Dai videogiochi al vero motorsport: arriva il film ispirato alla GT Academy
Con oltre 90 milioni di copie vendute a partire dal 1997, Gran Turismo è il mostro sacro degli esport a quattro ruote, tanto da vantare persino bolidi concepiti dalle Case per il simulatore e una GT Academy che ha reclutato diversi piloti tra i campioni del videogioco. Proprio a tale processo di scouting, di fatto una "cantera" della Nissan, è ispirata la pellicola "Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile", in anteprima nelle sale italiane dall'11 settembre e in regolare programmazione da mercoledì 20.
La trama. Il film, diretto da Neill Blomkamp ("District 9" ed "Elysium" tra le sue opere) e prodotto da Sony Pictures, è incentrato sulla figura di Jann Mardenborough (Archie Madekwe), il migliore virtual racer della GT Academy nel 2011. Grazie al videogioco della Polyphony Digital, Mardenborough diventa un pilota professionista (non possiamo non menzionare un terzo posto alla 24 Ore di Le Mans 2013 nella classe LMP2), seguito dal preparatore Jack Salter, un personaggio di fantasia interpretato da David Harbour, lo sceriffo Hopper di "Stranger Things".
Tante auto. Nella pellicola appare anche Orlando Bloom nel ruolo di Danny Moore, il dirigente Nissan che ha l'idea dell'Academy. Ovviamente, le auto della Casa giapponese sono tra le protagoniste del lungometraggio, come la GT-R dello spaventoso incidente al Nürburgring e la 370 Z, ma non mancano bolidi di altri Costruttori, come la Lamborghini Huracán GT3 e molte altre vetture, reali e virtuali.
Matiz - La piccola di Giugiaro pensata per... la Fiat - FOTO GALLERY
Nell'estate del 1998 sbarcò nelle concessionarie la Daewoo Matiz, forse la vettura coreana degli anni 90 più amata dagli italiani. Del resto, era un po' italiana anche lei: il suo design, derivato dalla concept Lucciola del 1993, era stato originariamente concepito da Giorgetto Giugiaro e da suo figlio Fabrizio per un'erede della Cinquecento di quel decennio. Il rifiuto di Torino fu un grande colpo di fortuna per la Casa coreana che, al contrario, volle far proprio il progetto della Lucciola, dando a quest'ultima un seguito produttivo. Il resto è storia nota: la Matiz si rivelò fin da subito un grande successo, tanto da essere confermata con il marchio Chevrolet dopo l'addio della Daewoo al Vecchio continente. Ne parliamo con maggiori dettagli nella nostra galleria d'immagini, dove abbiamo ripercorso l'evoluzione e le caratteristiche della fortunata citycar.
Mondiale Endurance - Toyota vince in Giappone, è suo il titolo costruttori
La Toyota vince anche in Giappone, piazzando una doppietta casalinga alla 6 Ore del Fuji. A vincere è stato l'equipaggio #7 formato dall'idolo di casa e team principal del team Gazoo Racing, Kamui Kobayashi, coadiuvato da Mike Conway e Jose Maria Lopez. Alle spalle, con 39 secondi di ritardo sotto la bandiera a scacchi, l'altra GR010 Hybrid guidata da Brendon Hartley, Sébestien Buemi e il giapponese Ryo Hirakawa. Un risultato che incorona la Toyota come Campione del Mondo Costruttori 2023 del Mondiale Endurance.
Porsche sugli scudi. Il penultimo appuntamento del Mondiale 2023 del Mondiale Endurance è stato particolarmente combattuto. Sul circuito del Fuji, la Porsche del Team Penske si è rivelata essere una sfidante particolarmente ostica, con Vanthoor, Estre e Lotterer che hanno condotto le prime quattro ore di gara. Tuttavia, la GR010 Hybrid - che inizialmente si è ritrovata a lottare con la Ferrari - ha poi cambiato passo e si è messa all'inseguimento della Porsche, prendendosi poi leadership e completando la gara casalinga al meglio con una doppietta, lasciando alla Porsche #6 un podio più che meritato.
Ferrari giù dal podio. Per il Cavallino Rampante, la trasferta giapponese è stata meno soddisfacente del previsto. Per la prima volta, la 499P è rimasta fuori dai primi tre ed è stata addirittura doppiata dalle Toyota, nel giorno in cui i giapponesi hanno messo la ciliegina sulla torta conquistando il titolo costruttori. Oltre alle caratteristiche del circuito, a pesare - è proprio il caso di dirlo - è stato il BoP e la maggiore usura delle gomme che ha portato il team a provare un azzardo con la strategia che poi non ha pagato. Il quarto e quinto posto finale non è il risultato in cui la Ferrari AF Corse sperava per questo appuntamento.
Le classifiche. Il Mondiale Costruttori è ora nelle mani della Toyota, così come quello dei piloti: nel prossimo round in Bahrain, l'ultimo in calendario, sapremo quale dei due equipaggi si porterà a casa il Mondiale piloti. Al momento, Kobayashi, Conway e Lopez godono di 15 punti di vantaggio su Buemi Hartley e Hirakawa.
Così nelle altre categorie. In LMP2 il Team WRT di Robert Kubica, Rui Andrade e Louis Deletraz ha portato l'Oreca Gibson a imporsi con un giro di vantaggio sulla United Autosports #22. Successo Ferrari AF Corse, invece, nella GTE-AM: a imporsi è la Ferrari 488 GT Evo #44 di Thomas FLohr, Francesco Castellacci e Davide Rigon che ha concluso la gara con un giro di vantaggio sull'altra 488 #57 gestita dal team Kessel Racing. Sul podio la Corvette #33.
Alfa Romeo - La B-Suv sarà anche a benzina: è lei?
Alfa Romeo B-Suv, sei davvero tu? Le immagini che potete vedere qui sopra potrebbero essere le prime in assolouto della nuova sport utility del Biscione, la sorella minore della Tonale. Il modello, chiamato internamente Kid o Progetto 966, non ha ancora un nome ufficiale: in passato è stata chiamata in diversi modi, da Brennero a Milano.
Troppo dettagliata per non essere vera? La storia di queste immagini è piuttosto travagliata: uno dei designer che ha contribuito alla realizzazione della user interface della vettura (le varie schermate di quadro strumenti e infotainment) ha incautamente pubblicato il progetto sul proprio portfolio, eliminando la pagina poco dopo. Ora: non è detto che il modello visibile in queste schermate sia effettivamente la B-Suv Alfa Romeo di serie, ma appare molto difficile che possa trattarsi di una sorta di riempitivo in quanto il modello è molto complesso e dettagliato. Sembra quindi da escludere l'ipotesi che lo studio che ha realizzato le grafiche software del sistema multimediale possa aver creato un modello digitale così completo solo a scopo illustrativo. Non stiamo dicendo che quella è sicuramente la B-Suv Alfa Romeo, ma ci sono tutti i presupposti per ipotizzarlo.
Sarà anche a benzina. Oltre all'aspetto della Suv, le immagini ci consentono di scoprire alcuni succosi dettagli, che dovranno comunque essere confermati ufficialmente. Il primo è che oltre alla versione elettrica ne arriverà anche una con motore termico. Le schermate del quadro strumenti mostrano infatti un indicatore del carburante e, se questo non bastasse, pure la presenza di un cambio automatico (in quinta marcia, quindi non si tratta di una trasmissione destinata a una EV). Con tutta probabilità si tratterà di un ibrido, forse il 1.2 hybrid da 136 CV con cambio automatico doppia frizione e-Dct 6 portato al debutto dal marchio Peugeot o, come la sorella Jeep Avenger, il 1.2 turbobenzina non elettrificato da 101 CV. Quest'ultimo è però proposto con cambio manuale, un dettaglio che contrasta con quanto indicato dalle schermate.
Elettrica bimotore. Le varie schermate del quadro strumenti digitale (che, a giudicare dalle proporzioni potrebbe essere lo stesso 12,3" della sorella Tonale) mostrano anche un altro dettaglio tecnico: il doppio motore elettrico. La B-Suv Alfa Romeo sarà infatti la più dinamica del trio nato sull'ultima evoluzione della piattaforma Cmp e, a differenza delle Jeep Avenger e Fiat 600e, potrebbe essere proposta fin da subito anche con trazione integrale. A giudicare dal disegno dovrebbe trattarsi di un 4x4 full electric e non di un sistema ibrido come visto sulla Tonale Plug-in Hybrid: al motore elettrico anteriore delle versioni meno potenti verrà aggiunto un secondo propulsore al posteriore, uno schema che sarà poi quasi certamente ripreso anche dalla Jeep Avenger.
Volkswagen - ID.X Performance, 558 CV a tutta aerodinamica
L'elettrico, lo sappiamo, apre grandi orizzonti prestazionali. Perché l'unico limite (o quasi) alla potenza di una Ev è rappresentato dalla batteria. Così, sempre più costruttori stanno lanciando modelli con potenze che, fino a pochi anni fa, erano impensabili anche per le più estreme hypercar stradali. In un mondo in cui le berline sportive orbitano attorno ai 1.000 cavalli, la Volkswagen ha voluto prendere un'altra strada, creando la ID.X Performance. Una concept che punta a quello che dovrebbe essere il focus di ogni sportiva: l'esperienza di guida e non le prestazioni rettilinee.
Più larga, bassa e dinamica. La versione ad alte prestazioni della ID.7, presentata per il momento in veste di concept sul versante svizzero del Lago Maggiore durante l'ID. Treffen di Locarno, non raggiunge le potenze delle ammiraglie elettriche americane, ma punta sull'handling grazie a numerosi affinamenti aerodinamici. Non che i cavalli manchino, certo, ma con due motori, trazione integrale e 558 CV complessivi la ID.X Performance non intende minimamente porsi come rivale di una Tesla Model S, Plaid o no che sia. La show car, della quale non è esclusa la produzione vista la stretta derivazione dalla serie, presenta un kit estetico con dettagli di carbonio pensati per aumentare la downforce e, conseguentemente, anche le velocità di percorrenza in curva. A concorrere al miglioramento dell'handling sono previste delle carreggiate allargate di 80 mm, nascoste da nuovi passaruota, dei cerchi monodado da 20" con pneumatici con battistrada da 265 mm e un assetto più rigido e ribassato di 60 mm rispetto al modello di serie. A completare il pacchetto tecnico sono presenti anche dei freni maggiorati con dischi forati, un alettone posteriore, un estrattore e uno splitter di carbonio.
Dietro ha l'autobloccante. Il motore anteriore è di tipo asincrono, mentre il posteriore è un sincrono a magneti permanenti: la Volkswagen non ha specificato le potenze di ogni singola unità, limitandosi a fornire il dato complessivo di 558 CV. A gestire la sinergia tra i due propulsori è presente un sistema elettronico, il Vehicle Dynamics Manager, che controlla la ripartizione della coppia e il differenziale autobloccante posteriore. Per il momento la Casa non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha confermato che la batteria, probabilmente la stessa della ID.7 da 77 kWh, può essere ricaricata in corrente continua fino a 200 kW.
BMW M - Per chi non si accontenta - FOTO GALLERY
Da oltre 50 anni, la divisione Motorsport della BMW fa battere il cuore degli appassionati con modelli ad alte prestazioni, moltiplicatisi nel tempo: nonostante la momentanea assenza dai listini della M5, la cui nuova generazione arriverà nel 2024, sono numerose le M oggi presenti nella gamma dell'Elica. Le Suv, ovviamente, non mancano, così come le coupé, le cabrio e le berline, senza dimenticare il recente esordio commerciale dell'inedita M3 Touring che, in attesa dell'omonima variante della M5, rappresenta l'unica wagon con la M oggi a listino.
La distinzione. E a proposito di vetture con la M, è bene non confondere le iconiche top di gamma ad alte prestazioni con le versioni M Performance, la cui celebre lettera è seguita dalle tradizionali tre cifre (o due, nel caso di elettriche e Suv) che distinguono le varie motorizzazioni delle bavaresi, come le M340i, M440d o i4 M50. Versioni sì sportive e performanti, ma non come le vere M. Un po' come il rapporto tra le Audi RS, al top della gamma di Ingolstadt per prestazioni, e le varie S, offerte anche con motori a gasolio, proprio come le M Performance.
La rassegna. Le BMW M, così come le RennSport di Audi, sono offerte solo a benzina, sebbene aumenti anche in questo caso l'influenza dell'elettrificazione, con varie mild hybrid e un'inedita plug-in, la XM. Le abbiamo raccolte tutte nella nostra galleria d'immagini, dove troverete le M dell'attuale gamma di Monaco. Dalle sei cilindri in linea alle V8.
E-Legend EL1 - La rinascita (elettrica) dell'Audi Sport quattro S1
Passo estremamente corto, sbalzi ridotti, passaruota allargati, linee tese e potenti. La E-Legend EL1, restomod elettrico concepito alla stregua della mitica Audi Sport quattro S1, s'appresta a passare dalla fase di render alla realtà. Lunga 4,15 metri e con un passo di soli 2,44 metri, vanta una monoscocca di fibra di carbonio realizzata in modo da mantenere il baricentro particolarmente basso, a tutto vantaggio della guidabilità. Il sottotelaio d'alluminio facilita l'accesso alle varie componenti nei lavori di assistenza e manutenzione, mentre sul tetto c'è una finestra di vetro a forma di presa Naca che, sormontata da un profilo alare, migliora la distribuzione dei flussi aerodinamici convogliandoli verso la coda. Sul cofano c'è una presa d'aria a tre aperture che richiama quella della mitica Audi che corse nel famigerato Gruppo B. Il frontale è caratterizzato da un ampio splitter anteriore sovrastato dalla "bocca" in cui sono incastonati i gruppi ottici a Led. Tale geometria si ripete anche nella sezione posteriore, sovrastata da un alettone che raccoglie i suddetti flussi in arrivo dal tetto e che scivolano lungo il lunotto.
Gli interni. Oltre a un moderno sistema di infotainment di fascia alta con interfaccia Bluetooth, navigazione e funzioni multimediali, a bordo troviamo tutte le dotazioni di una vettura contemporanea: dal clima alla telecamera posteriore, dai sensori di parcheggio ai vetri elettrici. Pilota e copilota trovano un posto sicuro nei sedili sportivi a guscio rigido.
Due motori per 816 CV. Tutti gli elementi della catena cinematica sono stati oggetto di un grande lavoro di sviluppo, in nome di "qualità, prestazioni e affidabilità". Rispetto a quanto annunciato nel dicembre 2021, i motori elettrici sono passati da tre a due, mantenendo la trazione integrale e raggiungendo una potenza massima di 816 CV. Da ferma, stando ai dati rilasciati dalla E-Legend, la EL1 scatta da 0 a 100 km/h in circa 2,8 secondi e impiega solo 7,5 secondi per raggiungere i 200 km/h, per poi toccare una velocità massima (per ora solo teorica) di 300 km/h. Il pacco batterie, posizionato a T dietro i sedili e sotto il tunnel centrale, ha una capacità di 80 kWh e può essere ricaricato tramite corrente continua fino a 200 kW, mentre la ricarica in AC arriva a 22 kW. Sempre stando a quanto dichiarato dall'atelier, grazie a un sistema di raffreddamento specifico, con una sola carica sarà possibile completare due giri interi del Nürburgring Nordschleife a tutta velocità senza alcuna perdita di potenza. Le sospensioni sono regolabili su tre settaggi diversi. Questa sportiva ispirata ai rally e pensata per essere omologata per uso stradale dispone di un impianto frenante ad alte prestazioni e di diversi sistemi di sicurezza, dagli Airbag ai vari controlli di trazione e stabilità. La EL1 sarà costruita interamente a mano, in una serie limitata a 30 esemplari la cui produzione inizierà il prossimo anno. Il prezzo? 890 mila euro, tasse escluse.
Alfa Romeo - Giulia Sprint GT, meravigliosa sessantenne
Il 9 settembre del 1963, esattamente 60 anni fa, l'Alfa Romeo mostra per la prima volta alla stampa la Giulia Sprint GT, nell'imminenza del Salone di Francoforte. Proprio qui, alla kermesse tedesca, gli alfisti rimangono estasiati di fronte alla nuova coupé del Biscione: ancora una volta, l'atelier Bertone ha concepito un capolavoro, con proporzioni eleganti, che conferiscono alle linee di questa vettura una sportività sobria e, al contempo, raffinata. Artefice delle sue forme è un giovanissimo Giorgetto Giugiaro, impegnato con la leva durante il progetto.
La genesi "militare". Come sia riuscito a dar vita alla nuova vettura, lo racconta lui stesso a Quattroruote, nel 2020, sul supplemento "Questioni di stile - Alfa Romeo": "Durante il servizio militare iniziai a lavorare sulla 1600 Sprint GT, la coupé della Giulia", spiega Giugiaro. "Bertone aveva affittato per me una camera d'albergo, nella quale mi aveva fatto portare un tecnigrafo: alle 17 uscivo dalla caserma, consumavo una buona cena in hotel, disegnavo e, alle 22, tornavo in camerata. Arrivai così a sviluppare la vettura fino al modello di clay, che portai in macchina a Torino con dei commilitoni, ammaccandolo anche un p''. Finito l'addestramento da recluta a Bra, mi trasferirono a Torino, in una caserma degli Alpini dalla quale Bertone riusciva a farmi uscire alle 11 del mattino per permettermi di lavorare". Non tutto, però, fila liscio: "Mentre realizzavamo un modello in scala 1:1 della 1600 Sprint GT, mi spedirono a un campo estivo a Salice d'Ulzio, forse perché un tenente non gradiva molto i miei privilegi Lì, però, un altro ufficiale vide dei miei disegni di muli e di Alpini e mi chiese di schizzare le divise militari dei diversi reggimenti nel corso dei secoli, risparmiandomi la fatica delle marce. Questo mi permise di andare a Torino nel weekend per seguire la realizzazione della vettura. E così nacque la 1600 Sprint GT".
Bella da guidare. La prima declinazione della vettura, che ha un prezzo di 2 milioni e 195 mila lire, viene equipaggiata, appunto, con il motore 1.600 della berlina, qui capace di erogare 106 CV a 6.000 giri, che consentono all'auto di superare i 180 km/h di velocità massima. Il posto di guida sportivo, con la corta leva del cambio, dagli innesti diretti e precisi, invitano a correre sui percorsi misto-veloci, dove la tenuta di strada di questa coupé esprime tutto il suo potenziale. Basterebbe questa versione, prodotta fino al 1966 in 22.671 unità, ma già nel 1965 arriva la più curata Coupé 1600 Sprint GT Veloce, riconoscibile soprattutto per la calandra a tre profili cromati orizzontali: grazie a qualche cavallo in più, per un totale di 110, la vettura è in grado di toccare i 182 km/h. Meno scattante, ma non per questo poco divertente, è la Giulia Coupé 1300 GT Junior del 1966, capace di raggiungere i 175 km/h e destinata a un grande successo, tanto da essere prodotta in 92.053 unità fino al 1976.
Corsaiola. Diverse, del resto, sono le meccaniche da cui attinge la Giulia Sprint GT (ricordiamo, tra quelle non menzionate, le 1750 e 2000 GT Veloce), ma l'apoteosi viene raggiunta con le versioni GTA (dove la "A" sta per "alleggerita"), la cui storia prende il via nel 1965 con la presentazione ad Amsterdam. Subito riconoscibile per alcuni piccoli dettagli, come l'eliminazione delle calotte delle ruote, i cerchi Campagnolo, le cromature specifiche e le due prese d'aria sopra il paraurti, la GTA registra una diminuzione di oltre 200 kg sul peso a secco, resa possibile soprattutto grazie all'impiego del Peraluman 25 (una lega di alluminio con magnesio, manganese, rame e zinco) per i lamierati. Il minor peso e le modifiche apportate al bialbero 1.600, che qui eroga 115 CV a 6.000 giri, consentono alla sportiva di toccare i 185 km/h. Qui il vantaggio in termini di prestazioni è soprattutto nell'accelerazione, che giustificano un esborso di ben 2 milioni e 995 mila lire per assicurarsi questa valida base per le corse, da cui l'Autodelta ricava un ottimo bolide da gara: anche grazie alla sua affidabilità, quest'auto ottiene numerosi successi di categoria in competizioni impegnative per distanza e durata, persino nella più rara declinazione GTA-Corsa SA (dove SA sta per SovrAlimentata). E con le prestazioni notevoli della 1300 GTA Junior, capace di percorrere l'Autodromo di Monza a una velocità media superiore ai 183 km/h, la versione coupé da gara della Giulia trionfa nel Campionato Europeo Turismo del 1972, vincendo tutte e nove gli appuntamenti.
Autovelox - Caro Pieraccioni, ecco come funziona il Velocar
La rivoluzione digitale innescata dal T-Red apre la strada a numerosi prodotti concettualmente simili, tra cui il Red & Speed prodotto dalla Velocar, appunto, e approvato dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti nel 2008. Uno strumento dalla doppia natura, diciamo così, ossia utilizzabile per rilevare sia la velocità sia il passaggio con il semaforo rosso. Ma mai insieme: in maniera disgiunta, stabilisce il ministero delle infrastrutture nel decreto di approvazione. Da allora questo apparecchio è stato più volte aggiornato e oggi il Velocar Red & Speed, anzi, il VRS come viene indicato con un acronimo, anzi, il VRS-EVO, quello di ultima generazione, è, in realtà, un'intera famiglia di apparecchi al servizio delle polizie municipali (e provinciali). Una famiglia che va dai rilevatori di velocità, sia puntuale sia media (funzione mai utilizzabile contemporaneamente), anche con riprese frontali con oscuramento del parabrezza dei veicoli in infrazione, a quelli di infrazioni semaforiche, a quelli di velocità puntuale e infrazioni semaforiche, anche in questo caso una doppia funzione mai utilizzabile contemporaneamente.
Nel filmato, Pieraccioni non specifica se sia stato vittima della velocità media o puntuale. Ma da quello che si domanda (Quando ti prende e quando ti lascia?) sembrerebbe fare riferimento più alla velocità media. Per la quale si usa il modello indicato con la lettera M, che però può essere impiegato, in alternativa, anche per la velocità puntuale (il modello utilizzabile per la sola velocità puntuale è indicato con la lettera R, che sta per Radar). A ogni modo, i due strumenti hanno caratteristiche simili e ottiche identiche. Il VRS-EVO-R è stato approvato nel 2016, la versione M nel 2017. Quelli più aggiornati e sofisticati, invece, risalgono al 2021. Entrambi i modelli sono utilizzabili in due configurazioni che sostanzialmente differiscono solo per l'unità ottica, che può essere da 35 o da 50 mm. E hanno le seguenti caratteristiche:
- Il modello R può essere utilizzato ovunque, sia in modalità manuale sia automatica (ovviamente nel rispetto delle norme generali sull'utilizzo delle apparecchiature per il rilevamento della velocità;
- Il modello M, invece, può essere usato solo sui tipi di strada in cui è consentito l'accertamento automatico delle violazioni, ossia sulle autostrade e sulle extraurbane principali senza autorizzazione del prefetto e sulle altre strade, comprese, in teoria, quelle urbane di quartiere, con autorizzazione del prefetto;
- Entrambi, come ogni altro strumento, devono essere sottoposti a verifiche periodiche di funzionalità e taratura con cadenza almeno annuale;
- Sono in grado di operare sia di giorno sia di notte;
- Possono tenere sotto controllo al massimo due o tre corsie a seconda della configurazione (dunque su una strada a quattro corsie ne occorrono due da due corsie);
- Sono in grado di leggere, fino a una velocità di 230 km/h, le targhe di: autoveicoli (autovetture e autocarri), sia nel formato lungo sia nel formato quadrato, sia posteriori sia anteriori; motoveicoli; ciclomotori.
Ovviamente, il Velocar a cui fa riferimento lo zio di Pieraccioni, quello di ultima generazione, non ti segue fino a casa. Lo strumento è fisso, saldamente agganciato a pali ben piantati per terra (l'altezza massima a cui può essere installato l'apparecchio è di 7,5 metri). Ma è piuttosto sofisticato, rispetto agli Autovelox a cui siamo storicamente abituati e a cui fa riferimento lo stesso Pieraccioni, quelli installati a bordo strada che misurano la velocità istantanea nel momento in cui i veicoli interrompono i due raggi laser ortogonali alla direzione di marcia. Il VRS-EVO, invece, nella versione per il rilevamento della velocità puntuale è in grado di rilevare frontalmente o posteriormente la violazione fino a 34 metri di distanza dalla telecamera. Mentre, nella versione per la velocità media, tiene sotto controllo tutti i veicoli che transitano tra le due unità di rilevazione ed elaborazione dati installate in corrispondenza dei portali di inizio e fine della tratta lungo la quale, appunto, viene rilevata la velocità media. Portali che, nella maggior parte delle situazioni, sono posti a distanze che vanno da 500 a 1.500 metri.