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Alfa Romeo - La B-Suv si chiamerà Brennero

4 Ruote - Dic 06,2023

Alfa Romeo Brennero: è questo il nome della nuova B-Suv del Biscione. O almeno, dovrebbe esserlo nonostante le smentite date in passato direttamente dalla Casa. E a dirlo non siamo noi di Quattroruote, ma un teaser pubblicato sui social dal costruttore stesso. Il breve filmato, con la descrizione "Forse in fondo lo abbiamo sempre saputo", riporta infatti le coordinate geografiche di alcune zone d'Italia molto importanti per il marchio: la pista di collaudo di Balocco, il Passo dello Stelvio, il Museo di Arese e... il Passo del Brennero.

Smentita o no? Il breve filmato ha come sfondo un dettaglio di una vettura camuffata, probabilmente parte del passaruota anteriore e del cofano motore. Come nel precedente teaser, anche in questo caso non si vede nulla di concreto della tanto attesa Suv compatta del marchio di Arese, il progetto 966 conosciuto internamente anche come Kid e definito "Sport Urban Vehicle". La scorsa estate, parlando del nome della nuova Suv, l'Alfa Romeo aveva dichiarato: "Per Alfa Romeo, dopo Giulia, la vettura che ha sancito la rinascita del marchio, il marchio ha scelto due passi montani, lo Stelvio e il Tonale. Tranquilli, già più volte il tanto ipotizzato 'Brennero' è stato smentito dai vertici Alfa Romeo. Ciò indica un cambio di direzione nella strategia di comunicazione? Quale sarà il prossimo nome dello Sport Urban Vehicle Alfa Romeo? Dì la tua sui canali social ufficiali del marchio". Rileggendo quelle parole, si può pensare che tutto questo possa essere solo una strategia per dire il nome senza però confermarlo ufficialmente: il nome è stato infatti smentito, ma la domanda sul cambio della strategia di comunicazione potrebbe alludere a un ripensamento.

Ibrida o elettrica. Il debutto della nuova Alfa Romeo Brennero è atteso per i primi mesi del prossimo anno: sarà lunga attorno ai 4 metri e 20, una manciata di centimetri in più rispetto alla sorella Fiat 600. D'altronde, le due vetture (così come la Jeep Avenger) condivideranno la piattaforma Stla Small (la ex Cmp) e con essa anche le motorizzazioni. Nel cofano della B-Suv ci sarà con tutta probabilità il 1.2 turbobenzina ibrido da 100 cavalli (elettrificato tramite un'unità a corrente da 29 CV montata all'interno del cambio automatico doppia frizione e un generatore/starter a cinghia), che potrebbe essere proposto anche nella versione più potente da 136 CV già vista su alcune cugine francesi. La Brennero, però, sarà anche la prima Alfa Romeo elettrica e monterà lo stesso powertrain da 156 CV con batteria da 54 kWh già visto sulla 600e e sulla Avenger, per un'autonomia Wltp prossima ai 400 chilometri. I prezzi? Poco superiori ai 25 mila euro per l'ibrida e attorno ai 40 mila per l'elettrica.

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Mercedes-AMG - CLE 53 4Matic+, la coupé si fa cattiva

4 Ruote - Dic 06,2023

La gamma della nuova Mercedes-Benz CLE si amplia con l'arrivo del primo motore sportivo a sei cilindri. Accanto alle varianti 200, 300 e 220d già disponibili, debutta infatti la Mercedes-AMG CLE 53 4Matic+, che offre prestazioni superiori e rappresenta il top di gamma in attesa della futura AMG plug-in hybrid.

Il nuovo sei cilindri ibrido ha il turbo elettrico. La coupé adotta il motore sei cilindri in linea mild hybrid di tre litri: l'unità aggiornata è siglata M 256M e offre testate ridisegnate, iniezione modificata e una nuova turbina maggiorata, che lavora insieme al turbo elettrico aggiuntivo per azzerare il ritardo di risposta. L'unità eroga 449 CV e 560 Nm, ma in overboost può toccare per 12 secondi i 600 Nm e a questo si aggiungono 23 CV e 205 Nm forniti dalla parte elettrica a 48 Volt attraverso l'ISG (Integrated Starter Generator). Il motore è abbinato al cambio AMG Speedshift TCT 9G e alla trazione integrale AMG Performance 4Matic+ a ripartizione variabile. La vettura è capace di toccare i 250 km/h autolimitati (270 km/h con un pacchetto opzionale) e passa da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi.

Prestazioni armonizzate dall'elettronica. Di serie la CLE 53 prevede l'impianto frenante AMG con dischi anteriori da 370 mm, con pinze a quattro pistoncini, e posteriori da 360 mm. La coupé è dotata dell'assetto a controllo elettronico AMG Ride Control con le modalità Comfort, Sport e Sport+, mentre il servosterzo a sua volta offre tre modalità di guida ed è completato di serie dall'asse posteriore sterzante a 2,5 gradi. Tutti questi parametri sono coordinati nell' AMG Dynamic Select attraverso le modalità di guida Slippery, Comfort, Sport, Sport+ e Individual che influenzano anche il powertrain e la ripartizione della coppia e attraverso i programmi Basic, Advanced e Pro del controllo di trazione e stabilità. Tra gli optional è previsto infine l'AMG Dynamic Plus Package che include le modalità di guida Race e Drift, i supporti motore attivi, le pinze freno di colore rosso e il volante rivestito di microfibra.

Più larga e più cattiva. La AMG è subito riconoscibile rispetto alle altre CLE per il frontale specifico, i paraurti ridisegnati e per i parafanghi allargati di 58 mm all'anteriore e di 75 mm al posteriore, che permettono di utilizzare cerchi da 19" o 20" (quest'ultimi opzionali). Il diffusore posteriore integra i caratteristici scarichi tondi a quattro uscite delle versioni AMG a sei cilindri, mentre sul baule è applicato un piccolo elemento aerodinamico in tinta con la carrozzeria. In opzione è previsto l'AMG Optics Package con flic aerodinamici aggiuntivi anteriori e posteriori, spoiler maggiorato sul portellone e un diffusore modificato. Gli interni offrono di serie i sedili sportivi di pelle Artico e microfibra Microcut con cuciture rosse e il volante AMG Performance multifunzione, mentre in opzione sono disponibili i sedili AMG Performance con maggiore supporto laterale e rivestimento di pelle Nappa. La strumentazione adotta la grafica personalizzata con le modalità Classic, Sport (comuni alle altre CLE) e l'esclusiva Supersport.

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Mobilità - Parigi, il bando dei monopattini non ha fatto aumentare i viaggi in auto o moto

4 Ruote - Dic 06,2023

"Mettendo al bando i monopattini a noleggio, le persone torneranno ai veicoli più grandi come le auto". Mai vaticinio più erroneo, almeno se si guarda il caso di Parigi. La città che per prima aveva abbracciato la "rivoluzione" dei piccoli due ruote in condivisione (fin dal 2018), in agosto era tornata indietro e, con un referendum, aveva vietato quei 15mila "trottinettes" a noleggio che invadevano la città rendendola "disordinata", "sporca", "pericolosa" (come dicevano i sostenitori del bando). A pesare sulla decisione popolare (a cui aveva partecipato in realtà solo il 7% degli aventi diritto al voto), era stata soprattutto la cattiva condotta dei conducenti e i numerosi incidenti, 459 nel solo 2022 con tre morti e 426 feriti.

Il sorpasso. Ma veniamo all'oggi. Ai critici che vedevano nella messa al bando un ritorno a una mobilità più "pesante", come per esempio il ricorso ad auto o moto, i parigini hanno risposto in realtà con soluzioni leggere alternative, prima tra tutte la bicicletta. Un rapporto appena pubblicato, mostra che a Parigi, in totale, i noleggi di monopattici e biciclette hanno subito una lieve flessione, ma queste ultime stanno prendendo il posto dei primi. Sono in particolare le "free floating", le bici in sharing che possono essere lasciate in strada, a conquistare i parigini. Se a settembre 2022 avevano totalizzato circa 750 mila noleggi, un anno dopo quel numero era salito a due milioni. Insomma, i monopattini non solo l'unica soluzione alla mobilità urbana "smart". Almeno non a Parigi.

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Tavolo Stellantis - Oggi solo il primo incontro: per ora è un nulla di fatto

4 Ruote - Dic 06,2023

Si è conclusa dopo quasi tre ore la prima riunione del "tavolo sviluppo automotive", l'incontro organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per discutere del rilancio delle produzioni automobilistiche italiane con sindacati, regioni e Stellantis. Per ora non è stato firmato alcun "patto" nonostante se ne parli ormai da diversi mesi. In sostanza, l'incontro è servito per discutere delle varie posizioni e richieste e per avviare un percorso che, si spera, possa portare alla definizione di un piano condiviso. Per ora, però, non c'è nulla di concreto se non le solite dichiarazioni d'intenti da parte di tutti gli attori riuniti intorno al tavolo. 

Le dichiarazioni di Stellantis. A rappresentare Stellantis è stato il responsabile Corporate Affairs Italia, Davide Mele, che ha ribadito "la volontà" del gruppo di intraprendere un percorso con tutte le parti coinvolte e l'obiettivo comune di sostenere la produzione di veicoli in Italia e, al contempo, la necessità di "lavorare rapidamente per implementare fattori abilitanti" ritenuti "fondamentali" per raggiungere lo scopo. "Oggi abbiamo riaffermato ancora una volta il forte impegno di Stellantis nei confronti del Paese e la centralità dell'Italia nella strategia globale del gruppo", ha affermato Mele. "Abbiamo presentato un piano condiviso con missioni specifiche per ogni stabilimento che porterà il gruppo a produrre il più ampio portafoglio di veicoli degli ultimi dieci anni, ampliando l'offerta dei nostri dieci marchi per coprire altrettanti segmenti di mercato. Ma, come viene sottolineato nel piano di lavoro condiviso con il Ministero, per raggiungere gli obiettivi finali, al di là del livello di performance di ogni impianto, sono cruciali una serie di fattori abilitanti specifici", come la cancellazione della normativa Euro 7, incentivi adeguati per i clienti di veicoli elettrici, sviluppo della rete di ricarica e "miglioramento della competitività industriale di Stellantis e dei fornitori italiani, incluso il costo dell'energia". 

Le risorse. Detto questo, l'attesa per un accordo, vagheggiato dal ministro Adolfo Urso sin dalla scorsa primavera, si deve purtroppo prolungare. Non si sa ancora per quanto. Lo dimostrano le parole dello stesso Urso, il quale ha spiegato che il tavolo "si riunirà in maniera continuativa anche con gruppi di lavoro specifici per raggiungere l'obiettivo di sottoscrivere con tutti gli attori un accordo di sviluppo nel nostro Paese che possa consentire di raggiungere a breve una produzione negli stabilimenti di italiani di un milione di veicoli da parte di Stellantis". "Stiamo lavorando affinché altre case automobilistiche si insedino nel nostro Paese, cosicché, tra la produzione di Stellantis un milione di veicoli da qui a qualche anno e la produzione di altre Case, si possa raggiungere la cifra di un milione e mezzo di veicoli importante per sostenere al meglio tutta la filiera italiana", ha aggiunto il ministro, ricordando le risorse a disposizione: "Abbiamo sei miliardi di euro nel Fondo per l'automotive da qui al 2030, che possiamo dirigere agli incentivi sia sul fronte dell'offerta, che per favorire gli insediamento di altri siti produttivi o la riconversione all'elettrico, ma deve aumentare il numero di auto prodotte nel nostro Paese. Nel 2022 l'80% degli incentivi sono andati ad auto prodotte all'estero. Questo non ce lo possiamo consentire. A questi sei miliardi si aggiungono, anche per questo settore, i 13 miliardi che metteremo in campo per il Piano Transizione 5.0 nel 2024 e 2025, per l'innovazione tecnologica green e digitale delle nostre imprese e quindi anche di quelle dell'automotive". Inoltre, "si aggiungono anche i 2,5 miliardi di fondi Pnrr attraverso il Repower Eu". L'importo totale sarà destinato anche a "investimenti in ricerca e innovazione, ad accompagnare la riconversione delle aziende di componentistica, ad agevolare la formazione alle nuove professioni necessarie, per esempio, per l'auto elettrica". "Siamo tutti consapevoli che le risorse che abbiamo dobbiamo destinarle ad aumentare la produzione italiana in maniera progressiva ma continuativa sino a raggiungere quell'obiettivo per Stellantis e anche a consentire che altre case automobilistiche si possano insediare nel nostro Paese e quindi allargare la base produttiva e quella occupazionale", ha concluso Urso.

L'Anfia. Anche l'Anfia (l'associazione della filiera dell'industria automobilistica) conferma come la riunione sia stata solo una sorta di cerimonia di insediamento. "Oggi abbiamo segnato un momento significativo per il settore automotive italiano dove, sotto la regia del Mimit, si sono ritrovati gli attori del Tavolo automotive con l'obiettivo comune di lavorare insieme per riportare la produzione di veicoli nel nostro Paese a un livello di almeno un milione di veicoli, in un contesto reso sfidante e complesso dalla transizione energetica e da previsioni di mercato, per il prossimo biennio, che sono lontane, in Europa, dai livelli registrati nel 2019", afferma il presidente Roberto Vavassori, aggiungendo che la sua associazione "avrà l'onere e l'onore di gestire la segreteria tecnica dei gruppi di lavoro del Tavolo, che si occuperanno di definire le azioni da intraprendere su mercato e produzione, efficientamento produttivo, ricerca e sviluppo, formazione e occupazione, transizione della componentistica. Prendiamo l'impegno con la massima serietà e auspichiamo che lo spirito costruttivo e di comunione di intenti emerso oggi possa portare a dei risultati concreti nei prossimi mesi".

I sindacati. Le organizzazioni sindacali, però, non pare vogliano aspettare mesi per ottenere qualche risultato concreto. "I tempi sono stretti, il percorso proposto dal Ministro Urso è positivo e parteciperemo con spirito costruttivo, ma al momento gran parte del lavoro è ancora tutto da fare", avverte il segretario generale della Fismic Confsal, Roberto Di Maulo. "Abbiamo chiesto al Governo tempi stretti e compagini qualificate per arrivare presto a una politica di sostegno industriale che consenta insieme alle infrastrutture sul territorio di procedere nella transizione ecologica senza penalizzare i cittadini e l'occupazione nazionale". "Abbiamo chiesto di capire i tempi di lavoro del piano e di farlo partire il prima possibile in modo che si possa accompagnare in maniera ferma la transizione dell'Automotive e cercare di mettere in fila tutte le misure per rilanciare il settore", aggiunge Antonio Spera dell'Ugl. "Noi avvertono Rocco Palombella e Gianluca Ficco della Uilm chiediamo che si passi dalle dichiarazioni di principio ai fatti concreti, confrontandoci stabilimento per stabilimento. Speriamo che il passaggio all'operatività possa essere favorito dalla suddivisione dei lavori in cinque tavoli tecnici, dedicati rispettivamente a volumi e produzione, a competitività ed efficientamento produttivo, a ricerca e innovazione, a supply chain e componentistica, a occupazione e formazione". Analoghe dichiarazioni arrivano da Ferdinando Uliano della Fim-Cisl: "Abbiamo ribadito all'azienda e al governo che sono due anni che chiediamo un piano di sviluppo e occupazione. Per noi è determinante, speriamo che questo non sia l'ennesimo l'annuncio. Stiamo affondando negli annunci". Queste, invece, le parole della Fiom: "Abbiamo chiesto se Stellantis intende investire o chiudere in Italia, ma l'azienda non ha risposto. Siamo favorevoli a fare un accordo e a mettere risorse pubbliche, ma alla condizione che Stellantis metta delle proprie risorse, visto che fa utili pazzeschi, e che dall'altro lato garantisca la ricerca, lo sviluppo e la produzione del nostro Paese". Per i metalmeccanici della Cgil, però, "rimane aperta la domanda: Stellantis investe o chiude? Se investe faremo un accordo, se chiude difenderemo il lavoro".  

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Euro NCAP - I crash test di 11 nuovi modelli

4 Ruote - Dic 06,2023

Ultima tornata annuale di crash test Euro Ncap, con il 2023 che si chiude con i collaudi di ben 11 modelli: otto di questi sono elettrici e nove sono Suv. Ci sono le berline Volkswagen ID.7 e la nuova BMW Serie 5, la Mercedes-Benz EQE Suv, la Smart #3, le cinesi Xpeng G9 e Byd Tang e Seal U, le coreane Hyundai Kona e Kia EV9, la giapponese Honda ZR-V e la vietnamita Vinfast VF8, al suo debutto sul mercato europeo.

Il problema peso. Dalla serie di prove emerge il problema del sempre maggior peso delle auto: degli 11 modelli testati, solo tre rimangono sotto le due tonnellate e solo la Smart #3 è classificata come compatta da famiglia. Per molto tempo si è ritenuto che un maggior peso equivalesse a più sicurezza, ma non è così, commenta Michiel van Ratingen, segretario generale di Euro Ncap. L'aumento che notiamo nel peso delle auto non è legato a questioni di sicurezza, ma alla richiesta dei consumatori di veicoli più grandi e con batterie di maggiori dimensioni per ridurre l'ansia da ricarica. Si tratta però di una tendenza che non aiuta l'ambiente: auto grandi e pesanti sono solitamente meno efficienti di quelle più leggere e piccole. E poi c'è la questione sicurezza, che emerge nel caso di incidenti tra auto così pesanti e quelle più leggere oppure, ancora peggio, quando sono coinvolti gli utenti più vulnerabili della strada.

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Volkswagen ID.7. La berlina elettrica tedesca ottiene cinque stelle, spuntando un ragguardevole punteggio di 95% nella protezione degli adulti, uno dei migliori registrati nel corso del 2023. Buono anche il valore rilevato per la protezione dei bambini (88%) e degli utenti vulnerabili della strada (83%). Mancano, anche tra gli optional, i dispositivi per il rilevamento dei bambini sui sedili posteriori e la frenata automatica in retromarcia per i pedoni.

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BMW Serie 5. Cinque stelle anche per la nuova berlina di Monaco, con valori sopra la media per protezione di adulti (89%), bambini (85%) e utenti deboli (86%), ma solo 78% per i sistemi di assistenza alla guida. Assenti gli airbag per le ginocchia di conducente e passeggero, ma la cella protegge molto bene chi siede davanti. I test hanno sottolineato in particolare l'efficacia delle protezioni attive in caso di urto laterale.

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Mercedes-Benz EQE Suv. La Suv elettrica tedesca ottiene cinque stelle e valori molto alti un po' ovunque, ma in particolare nei sistemi di assistenza alla guida (85%). Il report sottolinea, come diceva anche van Ratingen, che il peso non indifferente (2.580 kg) la rende un partner alquanto aggressivo in un impatto frontale. Superato solo a metà il test di funzionamento dell'elettronica in caso di allagamento: le porte si aprono ancora, ma i finestrini no.

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Byd Tang. La prima delle due macchine della casa cinese conferma la striscia positiva della Byd, che fino a questo momento ha sempre spuntato 5 stelle nei test Euro Ncap di tutti i suoi modelli. La Suv a sette posti Tang se la cava bene in tutti gli ambiti, in particolare nella protezione di chi sta a bordo (87% sia per gli adulti sia per i bambini). Anche in questo caso, ribadisce l'ente certificatore, il peso rilevante (oltre 2.600 kg) costituisce un problema per le altre auto coinvolte in un impatto frontale.

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Byd Seal U. Anche la Suv media cinese (strettamente imparentata con la berlina che porta lo stesso nome) conquista cinque stelle, con un 90% di protezione degli adulti e 86% dei bambini. Solo 77% la valutazione per gli aiuti alla guida, ma con il massimo del punteggio nella protezione dei motociclisti, sia nel cambio di corsia sia nella frenata d'emergenza. Uno dei modelli più piccoli tra quelli provati in questa sessione, ma comunque con una massa che supera le due tonnellate.

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Kia EV9. La grande Suv coreana è tra le finaliste per il premio World Car of the Year e le cinque stelle dell'Euro Ncap saranno un bel biglietto da visita per i giurati che dovranno valutarla. Buono in particolare il punteggio per la protezione dei bambini (88%), così come quello relativo agli aiuti alla guida (83%). Punteggio pieno nella protezione dall'urto laterale contro un palo.

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Xpeng G9. Punteggi sopra la media per la protezione di adulti e bambini (85% in entrambi i casi) e poco sotto per gli utenti vulnerabili e gli aiuti alla guida (78%), che permettono comunque alla Suv cinese di guadagnare cinque stelle, come la berlina provata a fine ottobre. L'Euro Ncap sottolinea come i dispositivi di protezione nel caso di urti tra i passeggeri all'interno dell'abitacolo siano particolarmente efficaci, ma evidenzia che il bacino di un conducente donna rischia di scivolare sotto la cintura nel caso di impatto frontale.

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Smart #3. Il secondo modello prodotto in Cina dalla Geely, nonché la Smart più grande mai messa in commercio. Nonostante alcune lacune nelle protezioni dagli urti laterali, la Suv elettrica guadagna cinque stelle, con valutazioni molto alte in tutti i test: 90% per la protezione degli adulti, 86% quella dei bambini, 84% per gli utenti deboli e 85% per gli aiuti alla guida. Assente il dispositivo per il rilevamento di bambini sulla seconda fila di sedili.

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Vinfast VF8. La prima Suv elettrica della casa vietnamita ad arrivare in Europa guadagna quattro stelle, con 76% per la protezione degli adulti e un ottimo 89% per quella dei bambini. Non conquista la quinta stella per alcune lacune, come la scarsa tenuta delle cinture anteriori (la testa del conducente e del passeggero si possono scontrare) e l'apertura incorretta dell'airbag per le ginocchia e di quelli montati sul tetto, che rimangono intrappolati nel rivestimento.

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Honda ZR-V. Con i suoi 1.635 kg di peso, la nuova Suv giapponese è l'auto più leggera di questa sessione di test. Buona la protezione per i bambini a bordo (86%), meno per gli adulti (79%), sotto la media gli aiuti alla guida (68%), che fanno conquistare alla Honda ZR-V quattro stelle su cinque.

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Hyundai Kona. Come affermato dall'Euro Ncap, la Kona ha ottenuto quattro stelle risicate, è stata fortunata ad averne evitate tre. Il risultato è dovuto a punteggi sotto la media per gli aiuti alla guida (60%) e protezione degli utenti deboli della strada (64%), mentre gli occupanti adulti ottengono 80% e i bambini 83%. Migliorabili le protezioni del torace del conducente negli impatti frontali e laterali, così come quelle per ginocchia e femore.

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Roma - Circolazione dei veicoli storici: nuovo ricorso nella Capitale

4 Ruote - Dic 06,2023

scontro sui veicoli storici a Roma. Da un parte il Comune, che limita la circolazione dei veicoli più inquinanti nella Zlt Fascia Verde, inclusi i mezzi di interesse storico e collezionistico; dall'altra Asi e Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia che fanno un nuovo ricorso al Tar Lazio contro l'amministrazione capitolina, rea di "disattendere le recenti sentenze del Consiglio di Stato e proprio del Tar". Queste hanno stabilito la necessità di bilanciare due tutele, "quella dell'ambiente e quella, di pari dignità costituzionale, del patrimonio storico e culturale in cui il motorismo storico a pieno titolo si iscrive".

La situazione. L'ordinanza comunale in vigore dal 1 novembre 2023 al 31 marzo 2024 vieta accesso e circolazione dei veicoli certificati di interesse storico e collezionistico da lunedì a sabato (esclusi festivi) nella gigantesca Fascia Verde. C'è una mini deroga dalle 20.00 di venerdì alle 24.00 di sabato per mezzi col Certificato di rilevanza storica alla data di entrata in vigore del provvedimento. Nessuna concessione per la partecipazione a eventi né per eseguire la loro manutenzione. Di qui la domanda polemica di Asi e Registri storici: Come si fa quindi a conservarli, usarli in sicurezza e a fruirne per il turismo lento a cui sono dedicati?.

Impoverimento. Il risultato, denuncia il presidente Asi Alberto Scuro, è che i veicoli storici non vengono più acquistati da chi abita a Roma, ma ceduti a chi abita dove il loro utilizzo è normato diversamente, in Italia e all'estero. Un impoverimento non sensato, con la filiera delle attività collegate in ginocchio. Leggi e sentenze a parte, non c'è nessuna evidenza che le restrizioni alla circolazione dei veicoli storici migliorino la qualità dell'aria, chiosa Scuro.

Libertà totale? No. L'Asi tiene a precisare un punto: non si chiede al Comune che i veicoli di interesse storico e collezionistico circolino liberamente. Ma che, se in possesso di una certificazione riportata sul libretto di circolazione (e quindi tracciabili con esattezza dal ministero delle Infrastrutture), si muovano con normative dedicate.  Non sarebbero mezzi d'uso quotidiano e non potrebbero intasare ulteriormente il traffico della capitale bypassando le regole antinquinamento.

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Suzuki Swift - Motori e caratteristiche della versione europea

4 Ruote - Dic 06,2023

La Suzuki ha fornito ulteriori informazioni in merito alla nuova generazione della Swift. La piccola cinque porte è stata svelata in anteprima al Japan Mobility Show di Tokyo: è già ordinabile in Giappone e sarà lanciata in Europa nel corso del 2024.

Tutta nuova, ma con lo stile Swift. Il design è rimasto fedele allo stile della Swift precedente, ma in realtà tutti i pannelli sono stati ridisegnati. Le portiere posteriori sono tornate alla soluzione tradizionale con la maniglia sulla fiancata, inoltre è cambiato il taglio del cofano anteriore e sono state ridotte le prese d'aria frontali. La coda è più classica, con il montante posteriore lineare e i gruppi ottici Led tridimensionali di nuovo disegno. La vivacità della vettura è confermata dalle nuove tinte Frontier Blue Pearl e Cool Yellow Metallic e dalle varianti bicolore disponibili in quattro combinazioni.

Interni rinnovati e schermo da 9 pollici. L'abitacolo è caratterizzato da una nuova plancia completamente rivista nel design e nelle finiture, impreziosita dalla doppia tonalità dei rivestimenti e da elementi satinati. L'infotainment con schermo da 9" è ora sospeso nella parte superiore e sovrasta le bocchette di aerazione: offre comandi vocali e connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, oltre ai servizi del pacchetto Suzuki Connect legati a un'app specifica. La strumentazione analogica e una classica plancetta del climatizzatore completano la dotazione.

Il nuovo tre cilindri ibrido. La Suzuki ha rinnovato anche il powertrain: la Swift abbandona il precedente quattro cilindri e adotta un nuovo tre cilindri mild hybrid 12 Volt di 1.2 litri siglato Z12E e messo a punto per offrire consumi migliori e una più corposa erogazione della coppia.  confermata anche la presenza delle varianti AllGrip Auto con trazione integrale a inserimento automatico e del cambio a variazione continua Cvt, ma ci sarà anche un classico manuale a cinque marce.

Adas ancora più evoluti. Un'importante evoluzione è stata compiuta anche per quanto riguarda gli Adas, che Suzuki Italia ha voluto nominare da tempo con parole italiane per renderli più comprensibili agli occhi della propria clientela. La nuova Swift propone il sistema Attentofrena evoluto con radar e telecamere, il Guidadritto abbinato al Cruise Control con controllo della traiettoria e assistenza sul volante e il Restasveglio+ con telecamera interna per il controllo del guidatore, oltre a Occhioallimite, Guardaspalle e Vaipure.

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Fiat - La 500e sbarca negli Stati Uniti (di nuovo)

4 Ruote - Dic 06,2023

Uscita di scena nel 2013, la 500e (che da noi si chiama Nuova 500) ritorna sul mercato americano nel 2024. Dieci anni fa la piccola elettrica Fiat era sbarcata negli Stati Uniti di sottecchi. La sua distribuzione era stata limitata alla tecnologicissima California e all'Oregon, il prezzo era fuori scala (32.300 dollari, il doppio della versione termica ma con gli incentivi si scendeva a 19.300, 2.000 in più della benzina) e Marchionne stesso, allora ad di FCA, aveva pregato gli statunitensi di non comprarla "perché ogni volta che ne vendo una perdo 14.000 dollari, sono abbastanza onesto da ammetterlo". Il Golden State imponeva ai costruttori di vendere una certa percentuale di veicoli con "zero emissioni allo scarico" per rimanere sul mercato e Marchionne si era piegato alla richiesta: "Ne venderò il minimo necessario, non una di più. Se vendessimo solo elettriche dovrei tornare a Washington a chiedere un prestito: saremmo in bancarotta".

Parte da 34mila dollari. Oggi queste parole sembrano del Giurassico e così, dopo l'uscita dal mercato nel 2019, l'elettrica con il rimmel sui fari si prepara alla vera conquista di Stati Uniti e Canada. Il modello è il medesimo che abbiamo visto in Europa (qui la nostra prova) e la stampa Usa, soprattutto quella più attenta alla tecnologia e al lifestyle, ha salutato il ritorno con eccitazione. Come notano oltreoceano, il prezzo di 34.095 dollari la pone nel mondo dei gadget molto costosi e non mancano i paragoni con le concorrenti. La piccola Fiat costa come la Suv Volvo EX30 (qui il nostro test) mentre la Tesla Model 3 (che abbiamo provato qui), con gli incentivi parte da 28.490 dollari. Incentivi che non è chiaro se verranno applicati anche alla 500e. A ogni modo le prevendite sono già aperte e per l'occasione la Fiat offre ai nuovi clienti anche un'opera d'arte digitale.

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Tesla - Musk: "La Model 2 lascerà il pubblico senza parole"

4 Ruote - Dic 06,2023

I riflettori sono puntati sul Cybertruck, ma Elon Musk non ha perso l'occasione per creare nuove aspettative sul futuro della Tesla. Chiusa la lunghissima e sofferta gestazione del pick-up, Musk ha voluto citare in una intervista la futura elettrica low-cost nota per il momento come Model 2, che potrebbe debuttare nel 2025.

Sarà di nuovo una Tesla rivoluzionaria. Con la solita esuberanza che lo contraddistingue, Musk ha detto che la vettura lascerà il pubblico senza parole: avrà un prezzo molto basso e sarà prodotta in grandissimi volumi grazie a una rivoluzionaria metodologia costruttiva, mentre non ci sono informazioni di sorta su powertrain e batterie. Sappiamo che la Model 2 avrà una piattaforma di nuova generazione, inoltre da tempo il numero uno della Tesla ha indicato in 25.000 dollari il prezzo d'attacco. Nella recente biografia di Elon Musk scritta da Walter Isaacsson, la vettura viene inoltre citata apertamente, ipotizzando persino una forte influenza del Cybertruck per la definizione del design.

Prima Austin, per il resto del mondo. Ci sono novità anche dal punto di vista industriale: è stato confermato infatti che la vettura sarà inizialmente assemblata soltanto nella Gigafactory in Texas a causa delle complesse modifiche alle linee di produzione. Solo in seguito si aggiungerà anche la sede messicana, mentre non sono state citate per il momento le fabbriche europee e cinesi: solo poche settimane fa i media tedeschi hanno dato per certo l'arrivo della Model 2 nelle linee della fabbrica alle porte di Berlino.

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Pirelli - Consegnati i "Supplier Award" 2023: premiati cinque fornitori

4 Ruote - Dic 06,2023

La Pirelli ha premiato i fornitori che più si sono distinti nell'ultimo anno per aver fornito un contributo agli obiettivi di sostenibilità, innovazione e competitività, oltre che alla qualità delle materie prime e dei servizi. In particolare, la Himile Mechanical Science and Technology (stampi per la vulcanizzazione) ha ricevuto il riconoscimento per la sostenibilità, la Quechen Silicon Chemical (silice) quello per la qualità, la VI-grade GmbH (simulatori virtuali) per l'innovazione, la società Abrasivi & Adesivi (nastri adesivi) per la performance e la Indorama Ventures Mobility Cremona (materiali tessili di rinforzo) per l'eccellenza. 

Il Supplier Day. I premi sono stati consegnati durante l'edizione 2023 del Supplier Day, che ha visto la partecipazione dei vertici aziendali e dei rappresentanti di aziende provenienti da 18 Paesi: tra le presenti oltre 70 sono ritenute "strategic suppliers" perché rappresentano circa il 40% degli acquisti globali annuali del gruppo. "La nostra azienda si pone sempre obiettivi ambiziosi che non sarebbero possibili senza il supporto di chi lavora al nostro fianco. La condivisone con tutta la catena di approvvigionamento dei valori e dei target aziendali ci permette di migliorarci sempre, in particolare nel campo della sostenibilità e dell'innovazione. Elementi strategici che ci permettono di confermare la leadership globale nel segmento High Value e negli indici di sostenibilità", ha commentato il vice presidente esecutivo Marco Tronchetti Provera.

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Cop28 - Il 2023 è l'anno più caldo di sempre

4 Ruote - Dic 06,2023

Il mondo va ancora a carbone. Anzi, lo sfruttamento del fossile aumenta e ci sono Paesi come India e Cina che non vogliono (o "non possono") tornare indietro. L'atmosfera alla Cop 28, la conferenza per il clima in corso a Dubai, è incandescente proprio come il clima. Il 2023 si sta confermando l'anno più caldo di sempre e senza degli interventi netti sarà difficile tornare indietro. Lo si vede dai numeri.

Temperature in salita. Alla Cop 21 di Parigi del 2015 si era trovato l'accordo per contenere l'aumento della temperatura media globale entro i 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali (1850-1900), con i più ottimisti che pensavano addirittura di limitarsi a un massimo +1,5 C. Numeri che potremmo superare a breve. Secondo l'ultimo bollettino del Copernicus Climate Change (C3S), il servizio di monitoraggio del clima finanziato dall'Ue che raccoglie misurazioni eseguite da miliardi di fonti terrestri, marine e spaziali, il 2023 è stato l'anno più caldo da quando abbiamo iniziato a misurare la "temperatura" del pianeta: siamo già a +1,46 C rispetto alla media preindustriale e a +0,13 C rispetto alla media del 2016. Con i suoi 14,22 C di media, lo scorso novembre è stato il sesto mese consecutivo a battere i record, con un aumento di 0,32 C sul primato precedente del 2020. "Il 2023 ha ora sei mesi e due stagioni da record. Questo novembre straordinario fa sì che il 2023 sarà l'anno più caldo mai registrato nella storia" ha detto Samantha Burgess, vicecapo del Dipartimento per i cambiamenti climatici di Copernicus.

Solo sette anni. Guardando al futuro (prossimo) c'è una possibilità del 50% che la temperatura globale aumenti in modo costante di oltre 1,5 C in soli sette anni, come nota un rapporto stilato dal Global Carbon project, organizzazione che riunisce oltre 90 università e istituti di ricerca di tutto il mondo e che negli anni si è distinta per la sua affidabilità. "Il superamento dell'obiettivo di 1,5 C previsto dall'Accordo di Parigi sembra ormai inevitabile e i leader riuniti alla Cop28 dovranno concordare rapidi tagli alle emissioni di combustibili fossili anche per mantenere in vita l'obiettivo dei 2 C", ha detto Pierre Friedlingstein, il professore che ha guidato lo studio.

Emissioni in salita. Mettere d'accordo 197 delegazioni non è facile e infatti le emissioni globali di carbonio da petrolio, gas e carbone continuano ad aumentare. Quest'anno sono salite dell'1,1% rispetto al 2022 raggiungendo 36,8 miliardi di tonnellate e si stima che le emissioni totali di CO2 arriveranno a 40,9 miliardi di tonnellate nel 2023 con India e Cina in aumento (segnano esorbitanti +8,2% e +4% rispetto al 2022), e Ue e Usa in diminuzione (-7,4% e -3%). Il colpevole dell'incremento è (e rimane) il carbone, che rappresenta il 41% delle emissioni globali (il petrolio è a quota 32%), e che vede un aumento nell'utilizzo proprio in India e Cina (da noi è stato sostituito dal gas). Entrambi i Paesi, in modo diverso, hanno affermato che la riduzione delle emissioni, in particolare quelle legate al carbone, potrebbe avvenire ma a patto di non inficiare lo sviluppo delle due nazioni.

Ritorno alle caverne. Insomma, questa Cop28 che si chiuderà il 12 dicembre ha poche luci e tante ombre e sull'evento aleggia ancora quell'audio "rubato" in cui l'emiratino Sultan Al Jaber, presidente della delegazione organizzatrice dell'evento (e numero uno di Adnoc, la compagnia petrolifera statale), si scagliava con poca grazia contro l'eliminazione dei combustibili fossili. "Nessuna scienza dimostra che un'uscita dai combustibili fossili è necessaria per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi sopra i livelli preindustriali", ha detto Al Jaber nell'audio pubblicato il 3 dicembre dal Guardian con il Centre for Climate Reporting. Seguire quella strada, secondo l'emiratino, non permetterebbe di perseguire uno sviluppo sostenibile "a meno che qualcuno non voglia riportare il mondo indietro all'era delle caverne".

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Lucid Air - Presentata la nuova gamma 2024 (che costa meno)

4 Ruote - Dic 06,2023

In attesa della sette posti Gravity, la Lucid ha aggiornato la gamma americana della Air per il 2024 (qui il nostro primo contatto del model year 2023). La Casa ha per il momento diffuso le informazioni con i nuovi listini in dollari, ma è molto probabile che modifiche analoghe siano previste a breve anche per le vetture commercializzate in Europa. Le varianti aggiornate mantengono le denominazioni Pure, Touring, Grand Touring e Sapphire e offrono maggiori opzioni di personalizzazione: il prezzo d'attacco è fissato in 77.400 dollari e il configuratore è già aperto per gli ordini.

Maggiori personalizzazioni per tutte. Oltre a ridurre il prezzo del pacchetto Stealth, la Lucid rende disponibile la nuova tinta Fathom Blue e fa debuttare il nuovo Comfort & Convenience Package opzionale: sulla Pure include volante e sedili posteriori riscaldabili, portiere con soft-close, climatizzatore a quattro zone e tendine elettriche, mentre sulla Touring offre anche il frunk anteriore con apertura motorizzata e i tergicristalli riscaldati. Per le Pure, Touring e Grand Touring è ora possibile ordinare anche i sedili anteriori elettrici (a 14 o 20 vie) con ventilazione, massaggio e rivestimenti di pelle Nappa. La Gran Touring guadagna di serie il tetto di alluminio in tinta e i rivestimenti interni PurLuxe e prevede il tetto di vetro come optional. Rimane invariata invece la sportiva Sapphire.

La Pure costa meno. Anche la configurazione dei powertrain è stata aggiornata: la Lucid Air Pure da 77.400 dollari adotta un inedito motore singolo posteriore da 430 CV per 670 km di autonomia Epa, abbandonando quindi la precedente configurazione bimotore. La Touring da 85.900 dollari offre il powertrain bimotore da 620 CV e percorre 657 km, la Grand Touring da 125.600 dollari sale a quota 819 CV e dichiara 750 km, mentre esce di scena la Performance. Al top ritroviamo la Sapphire da 249.000 dollari e 1.234 CV, che secondo la Casa brucia le 60 miglia orarie (96 km/h) da fermo in 1,89 secondi e percorre nel ciclo Epa 683 km con un pieno di energia. 

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Renault-Nissan-Mitsubishi - Ecco tutti i progetti per il futuro dell'Alleanza

4 Ruote - Dic 06,2023

Renault, Nissan e Mitsubishi hanno completato da poche settimane il riassetto dell'Alleanza e ora guardano al futuro con un rinnovato spirito di collaborazione dopo anni di tensioni e incomprensioni. I vertici del sodalizio e delle tre Case hanno fatto il punto della situazione nel corso di una conferenza stampa organizzata nel giorno di una riunione del comitato esecutivo della stessa Alleanza: è stata l'occasione per delineare e illustrare diversi progetti "chiave" per affrontare le grandi trasformazioni in atto nel settore automobilistico, tra cui nuovi modelli, piattaforme condivise, specifici programmi di sviluppo e investimenti congiunti. 

Ampere e Horse. Durante la conferenza è stato innanzitutto confermato l'impegno dei giapponesi sul principale dossier aperto dalla Renault: lo scorporo delle attività per le elettriche e i software dal business dei motori endotermici e la contestuale nascita di Ampere e Horse. La Nissan ha ribadito l'intenzione di investire fino a 600 milioni di euro nella nuova società per le auto a batteria, che, a sua volta, avrà il compito di sviluppare un futuro "veicolo elettrico compatto" della Casa di Yokohama per l'Europa. Inoltre, la Nissan utilizzerà le tecnologie informatiche e di connettività della stessa Ampere per la sua offerta anche in altri mercati mondiali, a partire da un Software Defined Vehicle parte della nuova generazione di veicoli commerciali leggeri. La Mitsubishi, invece, ha confermato un investimento da 200 milioni di euro e rivelato l'intenzione di affidare ad Ampere lo sviluppo e la produzione della sua prima Suv elettrica di segmento C. Quanto a Horse è previsto che la nuova società partecipata anche dalla Geely fornisca motori sia alla Nissan sia alla Mitsubishi. 

Le piattaforme. Un altro aspetto fondamentale del nuovo capitolo dell'Alleanza è rappresentato dalla condivisione delle piattaforme. Già oggi il 60% dei modelli delle tre Società utilizza architetture sviluppate congiuntamente, ma tale percentuale dovrà crescere ulteriormente nei prossimi anni attraverso l'implementazione di diverse iniziative tra Europa, America Latina e Giappone. Nel Vecchio Continente, la Nissan userà il pianale CMF-EV per l'erede elettrica della Juke e la nuova Leaf, mentre la Mitusbishi, dopo aver lanciato l'Asx e la Colt sfruttando la CMF-B e gli stabilimenti del Gruppo Renault, ha in programma di sfruttare la CMF-CD per l'Outlander usando la sua tecnologia proprietaria per le motorizzazioni ibride. Inoltre, la Casa dei tre diamanti intende prendere a breve una decisione su un inedito modello basato sulla CMF. Quanto all'America Latina, è previsto che la Nissan basi la prossima generazione della Suv compatta Kicks sulla CMF-B. Infine, in Giappone, proseguirà il programma di sviluppo congiunto tra le due Case nipponiche nel campo delle Kei-car. Tra l'altro, la Nissan e la Mitsubishi intendono definire ulteriori iniziative di collaborazioni in madre-patria, Oceania e Paesi Asean (Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam). 

Gli altri progetti. Non mancano altri progetti. La Nissan, infatti, ha manifestato l'intenzione di acquisire una partecipazione in "The Future is Neutral", la società del gruppo Renault dedicata all'economia circolare, e l'interesse a dotarsi in Europa di un nuovissimo veicolo commerciale leggero a batteria. Con l'obiettivo di migliorare e rafforzare le sinergia sul fronte prodotto, sono previsti specifici progetti in Sud America: un pick-up da mezza tonnellata, sviluppato dai francesi e condiviso con la Nissan, ispirato al Renault Niagara; ampliamento della gamma della Renault per il segmento dei cassonati da una tonnellata in Argentina grazie alla collaborazione già in essere per la famiglia Nissan Frontier/Renault Alaskan; commercializzazione di "due veicoli elettrici per il segmento A" basati sulla piattaforma CMF-AEV. Non mancano iniziative per l'India. Sono in programma sei novità sviluppate e prodotte a Chennai. Inoltre, saranno lanciati due Suv di segmento C e un modello di segmento A per Renault e Nissan; una Suv da 7 posti, la nuova Kiger e un'elettrica sulla CMF-A per il gruppo Renault; la nuova Magnite, una Suv di segmento C e un mezzo sulla CMF-AEV per la Nissan. Oltre alla piattaforme e ai prodotti, la collaborazione riguarderà anche altri aspetti, tra cui l'utilizzo all'interno del sodalizio della tecnologia per le batterie allo stato solido ASSB sviluppata dalla Casa di Yokohama, le infrastrutture di ricarica, il riciclo e il riuso degli accumulatori e Mobilize. 

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Natale 2023 - I regali per i "petrolhead"

4 Ruote - Dic 06,2023

Un regalo è un gesto d'amore e scegliere quello giusto è un'arte raffinata. Denota spirito d'osservazione, memoria e conoscenza dei gusti e delle passioni della persona a cui è destinato. Quando si tratta di appassionati di auto, però, la lista di idee regalo è praticamente infinita: dagli orologi all'abbigliamento, per non parlare dei memorabilia, basta aprire il portafogli e tutti i sogni diventano realizzabili. Per questo Natale, abbiamo cercato e scelto prodotti relativamente accessibili, anche con l'obiettivo di strappare un sorriso: li trovate nella gallery qui sopra.

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Mercedes-Benz - A250e Vibes, la serie limitata con PlayStation 5 inclusa

4 Ruote - Dic 06,2023

La Mercedes-Benz e la Sony hanno collaborato per realizzare una serie limitata della Classe A dedicata al mercato italiano. Si tratta della A250e Vibes, che sarà realizzata in soli 50 esemplari e sarà offerta esclusivamente online al prezzo di 55.677 euro. I clienti che la ordineranno riceveranno anche una PlayStation 5 Digital Edition con una copia di Gran Turismo 7.

Configurazione unica per 50 clienti. La Casa tedesca ha voluto legare l'immagine della sua compatta sportiva con il mondo del gaming attraverso il brand PlayStation. Per questo è stata presa come base la A250e Advanced Plus AMG Line con powertrain plug-in hybrid a benzina ed è stata ulteriormente personalizzata con cerchi da 18", pacchetto Night, interni di pelle nera e tetto Panorama abbinati alla tinta esterna Digital White. Tutti questi optional sono offerti con un vantaggio cliente del 90% rispetto al costo dei singoli elementi e contribuiscono a rendere unica questa configurazione.

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Formula 1 - Svelato il calendario delle Sprint 2024

4 Ruote - Dic 05,2023

Il Mondiale 2024 di Formula 1 continuerà a utilizzare il format delle gare Sprint. Il calendario degli eventi aggiornato svela due novità per la Sprint: i GP di Cina e Miami.

Ci saranno delle novità. L'introduzione del format Sprint risale nel 2021 e nel tempo si è evoluto. Continuerà a farlo anche l'anno prossimo, perché sono in corso delle discussioni riguardanti lo svolgimento delle sessioni e la modifica del regolamento del parco chiuso, così da rendere ancora più elettrizzante lo spettacolo in pista. Per conoscere le novità del prossimo anno, però, bisognerà attendere ancora un po': dopo aver raccolto le varie proposte tra cui, anche quella di utilizzare l'inversione della griglia per la gara corta sarà presentata una versione finale alla F.1 Commission nel corso della prima riunione del 2024. Solo in seguito a questo incontro saranno annunciate le eventuali modifiche al format.

Calendario 2024. Il ritorno in Cina, più volte rimandato in seguito alla pandemia di coronavirus, è ormai fissato per l'aprile del prossimo anno. Lo Shanghai International Circuit ospiterà per la prima volta il weekend Sprint e, poco dopo, toccherà anche a Miami sperimentare questa novità. Sulle altre piste, invece, si è già corso. Confermate infatti Austria, Stati Uniti, Brasile e Qatar.

I numeri sono positivi. Annunciando il nuovo calendario, Formula 1 ha pubblicato anche una parte della ricerca Nielsen su 21 mercati, sottolineando il buon andamento degli ascolti. Il GP dell'Azerbaijan ha registrato un 83% in più rispetto alla seconda sessione di libere del venerdì dell'anno prima, mentre il GP degli Stati Uniti ha segnato un +139% e un +34% per il GP del Belgio.

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Toyota - Carlucci: "L'Euro 7 non deve uccidere le piccole"

4 Ruote - Dic 05,2023

Il Kenshiki Forum di Bruxelles ha anticipato il futuro della Toyota e della Lexus, ma ci ha permesso anche di conoscere nuovi dettagli sulla strategia del gruppo giapponese. Tra i vari workshop dedicati alla mobilità che verrà, fatta di idrogeno e di nuove batterie per auto elettriche, abbiamo avuto l'occasione di parlare di Euro 7 e di... segmento A con Andrea Carlucci, vicepresidente di Toyota Motor Europe.

Qui al Kenshiki Forum avete parlato di mobilità per tutti. L'elettrico, almeno al momento, cozza un po' con questo principio, quindi suppongo che la prospettiva sia quella di ridurre i costi. La concorrenza intende lanciare auto sotto i 20-25 mila euro: entrerete anche voi nel segmento? Arriverà una Aygo - o una Yaris - a batteria?
Abbiamo una presenza storica nel mercato delle piccole in Europa, per non parlare dell'Italia. Senza false modestie, possiamo dire di aver rivoluzionato il modo di vedere il segmento B. Noi non solo ci siamo rimasti, ma siamo i primi ad averci portato l'ibrido, come tecnologia e come vendite. E poi abbiamo portato la Aygo Cross, facendo una scelta forse all'inizio non compresa da tutti, ma che ci sta dando ragione di nuovo: quella di guardare la tecnologia più accessibile. Il tema dell'accessibilità in questa categoria è fondamentale, forse più per noi che per altri: noi dobbiamo rimanerci e se la roadmap prevede le emissioni zero ci dovremo essere. Non ti posso dire quando o perché, perché ovviamente non è una cosa che neanche io in questo momento posso controllare pienamente, ma il "se" mi pare strategicamente chiaro. Se ci arriviamo prima o dopo gli altri non importa, l'importante è arrivarci nel migliore dei modi per noi.

Altri costruttori stanno chiedendo di rimandare l'introduzione della normativa Euro 7 perché ovviamente ammazzerebbe un bel segmento. Voi che ne pensate?
Noi vogliamo essere pronti per quelle che sono le regole di oggi. All'interno di Acea (l'associazione dei costruttori europei, ndr), abbiamo spiegato che l'Euro 7 non deve essere una scorciatoia, un modo smart per arrivare subito alle zero emissioni perché è perfettamente inutile: altrimenti non fai lo standard e sei più onesto. Ci sono delle regole, possono piacerci o meno, come le emissioni zero nel 2035, ma sono regole e le rispetteremo. L'Euro 7 è uno standard che riduce le emissioni, come abbiamo chiesto, ma lo deve fare in modo ragionevole, mantenendo la struttura del mercato ancora aperta a tutti i segmenti. Non deve essere un modo per uccidere le piccole, questo o quest'altro, o anche segmenti più alti. Stiamo parlando di neutralità tecnologica: secondo me l'Euro 7 può accompagnare la transizione, ma deve essere fatto in maniera intelligente. Per me non si tratta di rimandarlo o no, si tratta di mitigare alcuni impatti che in principio erano totalmente irragionevoli.

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Elettriche - Von der Leyen e l'indagine anti-dumping sulle auto cinesi: "Ci vorrà ancora tempo"

4 Ruote - Dic 05,2023

"Ci vorrà ancora tempo". La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, risponde così a proposito dell'indagine anti-dumping sulle auto cinesi, in vista del vertice di Pechino del 7 e 8 dicembre. L'obiettivo del procedimento, fortemente voluto dalla Francia di Emmanuel Macron, è stabilire se le importazioni nel Vecchio continente dei prodotti originari della Repubblica popolare (nello specifico, delle Bev) stiano beneficando di sovvenzioni concesse dal governo locale, tali da configurare una concorrenza sleale. Il riferimento è a sussidi di varia natura: trasferimento diretto di risorse finanziarie, rinuncia della pubblica amministrazione a entrate altrimenti dovute, ma anche fornitura di beni o servizi pubblici per un corrispettivo inferiore all'importo adeguato, così come prestiti, crediti all'esportazione e linee di credito concesse da banche pubbliche, oltre a obbligazioni sottoscritte a condizioni preferenziali, assicurazioni agevolate, sgravi ed esenzioni sulle imposte, sui dividendi e sull'Iva, nonché forniture sotto costo materie prime e componenti.

Danno economico. Dunque, le attività investigative europee sono in corso e i tempi non sono brevi: Bruxelles, non a caso, ha già comunicato che l'indagine durerà "almeno 13 mesi". Abbastanza per chiedersi se servirà davvero a qualcosa. In ogni caso, gli inquirenti dovranno determinare se le catene del valore delle vetture elettriche in Cina traggono o meno vantaggio da sovvenzioni illegali, causando un pregiudizio economico ai produttori dell'Unione Europea. Qualora venga effettivamente riscontrata la concorrenza sleale, la soluzione potrebbe essere quella di adottare dazi contro le auto che arrivano dal Paese del Dragone.

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Lamborghini - La settimana corta (con aumento) del Toro

4 Ruote - Dic 05,2023

Settimana corta per tutti, anche per gli operai, con riduzioni di orario fino a 31 giorni: è questo uno dei punti chiave dell'accordo fra la Lamborghini e sindacati (Fiom e Fim) sul nuovo contratto integrativo per il 2023, il 2024 e il 2025. In più, sono previsti fino a 16 mila euro di salario aggiuntivo e 500 assunzioni. Nei prossimi giorni, l'ipotesi sarà presentata ai lavoratori e sottoposta a referendum. L'intesa, raggiunta dopo un anno di trattative, prevede l'avvicendamento di una settimana da cinque giorni e di una da quattro per il personale di produzione o collegato alla produzione che lavora su due turni (mattina e pomeriggio) e turno centrale: in tutto, vengono tagliate 22 giornate di lavoro l'anno. Invece, ci saranno una settimana da cinque giorni e due da quattro per il personale di produzione o collegato alla produzione che lavora su un regime a tre turni (mattina, pomeriggio e notte): la sforbiciata, in questo caso, è di 31 giornate annue. Inoltre, sono previsti 16 giorni in meno all'anno per gli operai non collegati alla produzione, e 12 in meno per gli impiegati: questi ultimi avranno diritti fino a 12 giorni di smart working al mese.

Busta paga più pesante. Il premio di continuità di risultato annuale salirà da 332 euro del 2022 a 2.200 euro nel 2026, passando attraverso 1.000 euro nel 2023, 1.400 nel 2024 e 1.800 nel 2025. Il premio di risultato, invece, lieviterà a 4.000 euro. Predisposti anche aumenti delle indennità legate alla produzione e per valorizzare le competenze dei dipendenti. La quota totale annuale extra erogata ai 1.900 dipendenti della Casa di Sant'Agata Bolognese, in aggiunta al salario base da contratto nazionale, crescerà pertanto da 13.500 euro a 16.000 euro: di cui 12.000 "certi" e 4.000 variabili. Nella busta paga di novembre 2023 (accreditata l'11 dicembre), ci sarà anche un premio straordinario, legato al 60 anniversario dell'azienda, di 1.063 euro.

Le assunzioni. Alla Lamborghini va avanti il piano di assunzioni di personale diretto e indiretto relativo ai progetti aziendali già approvati, per un totale di 500 nuovi collaboratrici e collaboratori (al netto del turnover) con contratto a tempo indeterminato entro dicembre 2026. Da sommare alle 1.000 assunzioni a tempo indeterminato che la Casa ha realizzato negli ultimi 10 anni.

Sostegni alla genitorialità. Nell'accordo, permessi retribuiti in caso di adozione e affido di un bambino, nonché per l'inserimento dei figli al nido o alla scuola materna. E un aumento del 10% del contributo aziendale per il congedo parentale, che arriva all'80% della retribuzione. Contro la violenza di genere, obbligatoria la formazione (in collaborazione con le associazioni operanti sul tema). Si costituisce poi un gruppo di lavoro relativo alla "innovazione sociale" per la conquista di nuovi diritti civici. Il nuovo patto include un percorso di miglioramento sugli appalti continuativi del sito, per contrastare i contratti pirata e incentivare accordi integrativi di secondo livello nella comunità del sito produttivo.

Lavorare meno e lavorare meglio. I sindacati definiscono "storica" l'intesa, "perché vede per la prima volta un'industria automotive in Europa raggiungere una consistente riduzione dell'orario di lavoro, non con una diminuzione del salario ma con una sua maggiorazione". Il principio ispiratore? "Lavorare meno e meglio". Stando al costruttore (che fa capo all'Audi, all'interno del gruppo Volkswagen), l'ipotesi di accordo "presenta innovazioni radicali nel campo del bilanciamento tra tempo libero e tempo di lavoro, che si traduce in una maggiore flessibilità e in una rimodulazione degli orari". Umberto Tossini, Chief People, Culture & Organization Officer di Automobili Lamborghini, parla di "motivazione di tutte le persone nell'organizzazione".

Altre policy virtuose. Nel settore auto, comunque, sono diverse le industrie che seguono politiche intelligenti, a beneficio della produttività aziendale, del benessere dei dipendenti e, perché no, dei profitti. Fra gli altri, la Sparco (leader nel settore motorsport in àmbito equipaggiamenti di sicurezza) ha di recente dato il via a progetti legati alla sostenibilità ambientale e al welfare aziendale . Per il biennio 2023-2024, l'azienda italiana renderà disponibili i prodotti Fuel Efficiency realizzati con materie prime rigenerate: per ogni capo è stato calcolato un risparmio medio di 6 kg di CO2. La fabbrica di Volpiano si è dotata di un impianto fotovoltaico da 500 kW. Mentre è stata attivata anche una formula di Parental Policy: 3.000 euro di bonus ai dipendenti che avranno o adotteranno un figlio nel 2024.

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Volvo - A Roma arriva una nuova stazione ad alta potenza

4 Ruote - Dic 05,2023

Con 39 mila ricariche finora effettuate e 4,5 milioni di chilometri percorsi in elettrico, il progetto Powerstop di Volvo Italia ha consentito di risparmiare l'immissione di 574 tonnellate di CO2. L'iniziativa, nata due anni fa con il sito di Porta Nuova a Milano, è volta a realizzare una rete di stazioni ad alta potenza (da 100 kW in su) nelle varie concessionarie della Penisola, accessibili anche ai clienti di altri marchi. L'ultima delle 22 finora realizzate è stata inaugurata questa mattina da Michele Crisci, presidente della divisione italiana della Casa scandinava, nell'area di parcheggio della concessionaria C.A.R Room di Roma, a pochi metri dal Grande raccordo anulare. "Siamo stati il primo costruttore automobilistico a impegnarsi attraverso investimenti concreti nella realizzazione di una rete di stazioni per la ricarica veloce accessibili a tutti", ha detto Crisci. "Con le stazioni Powerstop abbiamo voluto dare il nostro contributo alla mobilità elettrica per renderla possibile sul territorio nazionale, per viaggiare da nord a sud e da est a ovest".

Anche con carta. Quella inaugurata a Roma è la seconda stazione Powerstop della capitale, dopo l'infrastruttura entrata in funzione nel 2022 presso la concessionaria Autostar Flaminia. Parliamo, peraltro, della prima stazione del progetto che consente la ricarica (anche) con l'utilizzo diretto della carta di credito: in questo caso, non sono necessarie applicazioni o card specifiche. Tale funzionalità, al momento attivata in modalità demo, sarà estesa a tutta la rete del progetto Powerstop entro il 2024, adeguandola con largo anticipo alle disposizioni comunitarie del regolamento AFIR (Alternative Fuel Infrastructure Regulation). A partire dal 2027, infatti, tutte le nuove stazioni di ricarica dovranno consentire il pagamento con carta di credito, mentre dal prossimo primo gennaio lo stesso obbligo entrerà in vigore per le stazioni di nuova installazione.

In espansione. Entro il prossimo anno, i siti interessati dalla presenza di stazioni di ricarica del progetto Powerstop saranno 30, per un totale di 50 punti di ricarica: Vicenza, Magenta, Empoli e Catania saranno le prossime città coperte ed è allo studio anche Napoli. Tale rete è accessibile a tutti gli automobilisti, ma solo i clienti di Volvo possono usufruire per un anno di una tariffa promozionale di 50 centesimi al kWh in tutta Europa, grazie al provider DCS. Scaduti i primi 12 mesi, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento di 14,90 euro mensili per mantenere la stessa tariffa.  

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