Jeep - Gamma Jeep 2025: da Avenger a Wrangler, modelli e prezzi per lItalia
Nonostante il mese di ottobre sia stato segnato da un importante calo nelle vendite (-22%, dati Unrae), la Jeep rimane tra le dieci case automobilistiche di maggior successo in Italia: sono 55.007 le nuove immatricolazioni dall'inizio dell'anno, con una quota di mercato complessiva del 4,25%. La Avenger è stabilmente tra le B-Suv più richieste, così come le Compass e Renegade. Di seguito andiamo a scoprire la gamma della Jeep per il mercato italiano con prezzi, caratteristiche e motorizzazioni di ogni modello. Jeep AvengerAnche se nel mese di ottobre ha ceduto il primo gradino del podio alla Toyota Yaris Cross, con le sue 42.304 immatricolazioni, la B-Suv americana rimane la più venduta in Italia dall'inizio dell'anno. Il modello d'ingresso della gamma Jeep misura 4,09 metri da un paraurti all'altro, è larga 1,81, alta 1,54 e ha un passo di 2,56 metri. Al suo successo contribuiscono il look moderno e le linee proporzionate, con protezioni di plastica che la rendono più aggressiva (e proteggono la carrozzeria in città). Lo spazio a bordo non manca, specialmente davanti, mentre dietro si sta un po' più sacrificati. La plancia muscolosa richiama le linee della carrozzeria e non manca la tecnologia, con la strumentazione digitale e l'infotainment da 10,25 con connettività Apple CarPlay e Android Auto senza fili. La capacità del bagagliaio è di 261 litri (misurati dal Centro prove). Motori, allestimenti prezziLa Jeep Avenger è disponibile con il 1.2 termico da 100 CV con cambio manuale, con il 1.2 mild hybrid da 110 CV con con cambio automatico a sei rapporti e la 4xe da 145 CV, con un secondo motore elettrico da 21 kW (29 CV) sull'asse posteriore per la trazione integrale. A completare la gamma c'è anche la Bev, la sesta auto elettrica più venduta in Italia da inizio anno, con motore da 156 CV e batteria da 54 kWh, per 400 km di autonomia in città (301 quella media rilevata dal Centro prove). Le versioni a due ruote motrici sono disponibili negli allestimenti Longitude, Altitude e Summit, con prezzi che partono da 25.200 euro per la benzina, da 27.200 per la mild hybrid e da 39.400 per l'elettrica. La 4xe è offerta nelle versioni Upland, Overland e The North North Face, con prezzi che partono da 32.200 euro. Jeep RenegadeLa produzione dell'attuale Renegade nello stabilimento di Melfi si è conclusa qualche settimana fa: la nuova generazione arriverà (anche elettrica) entro il 2027. Il modello attuale, con le sue linee boxy e personali, è lungo 4,23 metri, largo 1,81, alto 1,68 e ha un passo di 2,57 metri: in quattro si viaggia discretamente comodi, mentre il bagagliaio ha una capacità di 348 litri (misurati dal Centro prove), che nella variante plug-in scendono a 290 per la presenza della batteria. Motori, allestimenti prezziA listino è rimasta solo la versione mild hybrid da 130 CV e 240 Nm di coppia, con cambio Dct a sette rapporti e trazione anteriore. Unico anche l'allestimento North Star, con cerchi di lega da 17, fari full Led davanti e dietro, vetri posteriori oscurati, tetto panoramico, specchietti richiudibili elettricamente, telecamera di parcheggio, climatizzatore bizona, quadro strumenti digitale da 10,25 e infotainment da 10,1 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. Il listino parte da 35.600 euro. Jeep CompassQuesta Suv media, che ha debuttato nel 2016, vive per ora a fianco della nuova generazione, in vendita in Italia da qualche settimana. Le buone dimensioni (4,4 metri da un paraurti all'altro, con un passo di 2,64 m) permettono di far viaggiare comodi anche i passeggeri posteriori, mentre il conducente può contare su una seduta alta che domina la strada. Ben fatto l'abitacolo, pratico e con un'elevata qualità percepita, grazie a materiali curati e dotazioni tecnologiche di buon livello, come il quadro strumenti da 10,25 e la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. Nel bagagliaio ci sono 407 litri, misurati dal Centro prove. Motori, allestimenti prezziDue le motorizzazioni in gamma: la mild hybrid da 130 CV a trazione anteriore, abbinata al cambio automatico a doppia frizione a sette rapporti, e due ibride plug-in 4xe, con potenze combinate rispettivamente di 190 e 240 CV. La trazione integrale di questi modelli è data da un secondo motore elettrico sull'asse posteriore. La plug-in ha una batteria da 11,4 kWh, che in città assicura una cinquantina di chilometri a zero emissioni. Quattro gli allestimenti: Altitude, Business, North Star e Summit, con prezzi che partono da 38.850 euro per la mild hybrid e da 50.100 euro per la 4xe. La guida assistita di livello 2 si paga a parte (1.500 euro). Jeep Nuova Compass La terza generazione della Compass cambia completamente stile, più squadrato e muscoloso. Crescono le dimensioni (quattro metri e mezzo di lunghezza e un passo di 2,8 metri), e con esse lo spazio interno, specialmente quello destinato alle gambe dei passeggeri posteriori e del baule, che mette a disposizione 479 litri, misurati dal Centro prove. L'abitacolo è moderno e funzionale, dominato dallo schermo centrale da 16, con connettività wireless per i dispositivi Android e Apple. Motori, allestimenti prezziAttualmente ci sono due motorizzazioni a listino, tutte a trazione anteriore: la e-Hybrid da 145 CV di potenza combinata, abbinata al cambio eDct a sei rapporti, e la full electric da 213 CV, con batteria da 74 kWh, per circa 500 km di autonomia dichiarata. Nei prossimi mesi la gamma delle elettriche dovrebbe ampliarsi con una versione da 231 CV e una dual motor da 375 CV con trazione integrale. Due anche gli allestimenti, Altitude e First Edition, con prezzi che partono da 39.900 euro per la mild hybrid e da 47.900 euro per la full electric. Di serie su tutta la gamma la guida assistita di livello 2. Jeep Grand CherokeeArrivata nel 2022, la quinta generazione di questa grande Suv è lunga 4,9 metri, larga 1,96, alta 1,79 e ha un passo di 2,9 metri, che regala spazio in abbondanza per tutti e cinque i passeggeri. Il bagagliaio ha una capacità di 523 litri, misurati dal nostro Centro prove. L'abitacolo è lussuoso e accogliente, con materiali ricercati, finiture di alto livello e tanta tecnologia. L'allestimento più ricco comprende anche un terzo display per il passeggero e la telecamera per la visione notturna. Motori, allestimenti prezziLa Suv americana è commercializzata in Italia con un solo powertrain ibrido plug-in 4xe, che prevede un quattro cilindri turbobenzina da 2.0 litri e 200 CV abbinato a un motore elettrico da 108 CV, per una potenza complessiva di 380 CV e 637 Nm di coppia. La trazione è integrale, il cambio è un automatico a otto rapporti. La batteria da 17,3 kWh consente di muoversi a zero emissioni per circa 45 km (dati del Centro prove). Due gli allestimenti a listino: Limited, che parte da 93.000 euro, e Summit Reserve (106.000 euro), con sospensioni e meccanica specifiche per il fuoristrada e guida assistita di livello 2. Jeep WranglerVera e propria icona del fuoristrada ormai giunta alla sua quarta generazione, negli Stati Uniti la Wrangler è la protagonista delle celebrazioni per gli 85 anni della Jeep. Inconfondibile nello stile, è lunga 4,88 metri, larga 1,89, alta 1,84. Il passo di oltre tre metri la rende molto spaziosa, più per i passeggeri che per i bagagli: la capacità è di 392 litri (misurati dal Centro prove). Gli interni sono semplici, con materiali e finiture di alto livello. Più di tutto, però, sono unici: tetto e portiere sono removibili, per godersi l'off-road senza filtri. Motori, allestimenti prezziNata per il fuoristrada, ha il telaio a longheroni e le sospensioni a ponte rigido su entrambi gli assi. Accanto alla motorizzazione a benzina da 272 CV (ancora ordinabile ma non più a listino), la Wrangler monta lo stesso powertrain ibrido plug-in della Grand Cherokee, con 380 CV e 637 Nm di coppia e trazione integrale data da un secondo motore elettrico. Due gli allestimenti, Sahara e Rubicon: quest'ultimo ha dotazioni e assetto specifici per il fuoristrada. I prezzi partono da 71.500 euro per le versioni a benzina, e da 85.500 euro per quelle ibride ricaricabili.
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Auto leggendarie - Fiat 124, lauto che raccontò lItalia del boom
Negli anni Sessanta, nel pieno del boom economico, l'Italia correva veloce. Le famiglie acquistavano la loro prima automobile, le città si espandevano e la mobilità diventava sinonimo di libertà e progresso. La Fiat, già leader del mercato, colse lo spirito del tempo con modelli come la 600 e la 1100, ma a metà del decennio serviva qualcosa di nuovo: un'auto moderna, affidabile, alla portata di tutti e capace di raccontare un Paese che stava cambiando volto. Così nacque la Fiat 124, presentata nel 1966 sotto la guida di Dante Giacosa. Non era una vettura appariscente, ma equilibrata e concreta, frutto di una progettazione intelligente che privilegiava spazio, leggerezza e razionalità. Il suo motore, firmato da Aurelio Lampredi, era un quattro cilindri da 1,2 litri, vivace e robusto, pensato per garantire affidabilità e consumi contenuti. La 124 offriva anche soluzioni tecniche allora inedite per la sua categoria, come i freni a disco su tutte le ruote e sospensioni moderne, che ne facevano un modello sicuro e confortevole. L'anno successivo ottenne il titolo di Auto dell'Anno 1967, riconoscimento che confermava la bontà di un progetto destinato a segnare la storia dell'automobile italiana.Fin dal debutto, la 124 si mostrò come una piattaforma versatile, capace di generare una vera famiglia di modelli. Accanto alla berlina arrivarono presto la Familiare, spaziosa e adatta alle famiglie, la Coupé disegnata da Mario Boano e, naturalmente, la Spider firmata Pininfarina, che trasformò la razionalità della berlina in eleganza e piacere di guida. Il successo sportivo non tardò ad arrivare: nel 1972 la 124 Abarth vinse il titolo europeo rally, aprendo una stagione di successi che avrebbe poi proseguito la 131. Ma la 124 non fu solo una vettura di casa. La sua struttura semplice ma solida, la meccanica affidabile e i costi di produzione contenuti la resero ideale per la produzione su licenza all'estero. L'accordo più celebre fu quello con l'Unione Sovietica, dove nacque la AvtoVAZ 2101, meglio conosciuta come Lada. Ma la 124 venne prodotta anche in Turchia (Tofa Murat 124), in India (Premier 118 NE) e in Corea del Sud (Kia 124), diventando una delle auto più costruite al mondo, con oltre venti milioni di esemplari complessivi. Un successo che la trasformò in una vera world car ante litteram, capace di unire idealmente Est e Ovest nel pieno della Guerra Fredda. A rendere la Fiat 124 ancora più iconica contribuì anche la sua capacità di rappresentare lo spirito di un'epoca. Era l'auto della piccola borghesia italiana che si affacciava al benessere, dei viaggi estivi con la famiglia, ma anche delle grandi imprese. Come quella del raid dei due Capi, la spedizione guidata dal Duca Amedeo d'Aosta da Città del Capo a Capo Nord, raccontata sulle pagine di Quattroruote nel 1970: un viaggio simbolico che attraversava continenti e cortine di ferro, mettendo alla prova la solidità e l'affidabilità della berlina torinese.Accanto a progetti visionari come la Sigma Pininfarina e la 1750 Gran Sport Zagato, la 124 rappresentò per la redazione un modo di raccontare l'automobile come cultura, progresso e libertà. Oggi, a distanza di quasi sessant'anni, la Fiat 124 è ricordata non solo come una vettura di successo, ma come un simbolo sociale, capace di incarnare l'ottimismo di un'Italia che credeva nel futuro e di un'industria che sapeva parlare al mondo intero.
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Sostenibilità - Se ambiente e industria vanno d'accordo
Ambiente, geoeconomia e industria devono andare per mano. Se uno di questi aspetti viene trascurato, gli effetti sono disastrosi e a dimostrarlo è la grave difficoltà in cui oggi versano alcuni dei settori chiave dell'industria europea, a partire proprio dall'automotive. Una crisi che dipende soprattutto dal modo in cui sono state impostate le politiche del Green Deal.L'Europa ha preso atto della situazione, spiega Marco Ferracin di Safe, l'hub italiano delle economie circolari, e nell'automotive, così come in altri settori, inizia a porre l'autonomia strategica e la protezione dell'industria comunitaria al centro delle sue proposte su economia circolare e decarbonizzazione.Esempi recenti di questo nuovo atteggiamento sono due. Il primo è la modifica al Regolamento europeo sulle batterie dello scorso luglio, che fa slittare in avanti di due anni gli obblighi delle grandi imprese vincolandole alle ragioni di opportunità legate allo scenario competitivo internazionale. Il secondo è il Regolamento sui veicoli a fine vita entrato in vigore a settembre: condiziona gli obiettivi di contenuto di plastica riciclata nelle nuove vetture alla sostenibilità dei suoi prezzi di mercato.Insomma, gli obiettivi ambientali vanno perseguiti con forza e determinazione, ma tenendo conto della realtà operativa e di mercato, così come degli interessi nazionali e comunitari.L'automotive lo richiede da tempo. Si veda per esempio l'Unrae, l'associazione dei costruttori esteri, che di recente si è rivolta alle istituzioni italiane sottolineando la necessità di considerare il rilancio del settore una priorità a livello nazionale: per le Case, i motori endotermici non andrebbero sacrificati in favore dei veicoli elettrici (che vendono poco), ma riconvertiti agli e-fuel e ai biocarburanti.La via per la transizione verde, insomma, dev'essere sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico. Altrimenti non funzionerà.
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Cupra - Leon VZ TCR, purosangue da 325 CV
La Cupra ha presentato la Leon VZ TCR Special Edition, che rende omaggio ai successi in pista della berlina spagnola, protagonista dei campionati turismo in Europa, Messico, Regno Unito e Francia, ma anche nelle competizioni IMSA Michelin Pilot Challenge a Indianapolis e Road Atlanta negli Stati Uniti. La Leon VZ TCR Special Edition sarà prodotta in 499 esemplari, corrispondente al numero di Leon da gara vendute nel corso degli anni, e arriverà sul mercato alla fine del 2026. Il motore è quello della Golf GTI 50Nel cofano della Leon VZ TCR c'è lo stesso 2.0 turbobenzina da 325 CV (239 KW) e 420 Nm di coppia della Golf GTI Edition 50, abbinato al cambio DSG a doppia frizione a 7 rapporti e differenziale anteriore autobloccante elettronico. L'accelerazione da ferma a 100 km/h è coperta in 5,6 secondi, mentre la velocità massima (non dichiarata) non è limitata elettronicamente. Di serie il telaio con controllo adattivo dell'assetto, profili di guida personalizzabili, freni Akebono a sei pistoncini e sterzo progressivo. Quattro i terminali di scarico in color rame. Sportività senza compromessiAll'esterno la Cupra Leon VZ TCR si distingue per le grafiche sulla carrozzeria, lo spoiler sul tetto, gli splitter anteriore e posteriore, le minigonne laterali, il diffusore e altri dettagli aerodinamici. Il logo Cupra sul cofano è in cromatura scura e le calotte degli specchietti sono in fibra di carbonio. Esclusivi per questa versione i cerchi di lega, su cui sono montati pneumatici ad alte prestazioni da 245 mm. All'interno i sedili anteriori sono Cup Bucket con cinture di sicurezza a quattro punti, quelli posteriori sono removibili e c'è una barra duomi posteriore con rete integrata. C'è anche la versione meno estremaPrima del debutto della VZ TCR la Cupra porterà sul mercato all'inizio del 2026 la Leon VZ, serie limitata a 1.500 esemplari con lo stesso motore da 325 CV, i quattro terminali di scarico color rame e dettagli estetici specifici, meno estremi della TCR.
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Nuova flotta - Vigili del fuoco: 3.500 auto elettriche grazie al PNRR
Un investimento complessivo di 424 milioni di euro per l'inserimento in flotta di 3.500 autovetture elettriche e 300 mezzi pesanti alimentati a biometano e biodiesel, da completare entro giugno 2026. Sono queste le cifre e i tempi dell'ambizioso progetto che il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha inserito tra gli interventi finanziati dal PNRR, nell'ambito della Missione 2 Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica - Componente 2 Transizione Energetica e Mobilità Sostenibile.Il percorso seguito dai Vigili del fuoco rappresenta un esempio virtuoso di ciò che molte amministrazioni pubbliche avrebbero potuto fare e non hanno fatto per ammodernare i propri mezzi, in un parco circolante nazionale noto per l'elevata età media. Tutti i contratti di appalto sono stati affidati entro il 30 giugno 2024 e, all'inizio del 2025, il piano è entrato nel vivo.Poco prima della pandemia, il progetto era già pressoché definito", spiega l'ingegner Filiberto Russo, dirigente dell'Ufficio Macchinario e Attrezzature dei Vigili del fuoco. "Abbiamo colto l'opportunità dei fondi PNRR per finanziarlo. Solo sostituendo le auto alimentate a gasolio, stimiamo una riduzione delle emissioni di CO di circa 3.000 tonnellate l'anno. Le Mustang Mach-EUna Ford Mustang Mach-E, in livrea d'istituto, ha sfilato a Roma il 2 giugno per la Festa della Repubblica. Fa parte del primo lotto da 50 vetture già distribuite ai Comandi provinciali, cui seguirà un secondo da 100 unità. Le Mustang sono versioni Extended Range AWD Premium da 370 CV, capaci di raggiungere i 180 km/h. La potenza omologata è di 124 kW, con picco a 303 kW. La batteria da 91 kWh garantisce un'autonomia elettrica di circa 550 km.Esternamente, le auto presentano la classica livrea rosso RAL 3000 con fascia bianca laterale e la scritta VIGILI DEL FUOCO. Sul montante posteriore, il logo verde con la spina elettrica richiama il carattere sostenibile del mezzo. Sul tetto, la barra aerodinamica integra i lampeggianti blu a LED. All'interno, le modifiche sono minime: radio di servizio e comando multifunzione per le luci. Gli altri modelli: Jeep, Peugeot, Fiat e pick-upOltre alle Mustang Mach-E, la flotta sostenibile include altri modelli elettrici e 300 veicoli alimentati a biodiesel e biometano.1.000 Jeep Avenger BEV720 Peugeot e-20081.440 Fiat Doblò50 pick-up Maxus T90 EVAlcune decine di Ford Transit e Fiat DucatoA oggi sono già state distribuite oltre 2.600 mezzi: se il ritmo attuale sarà mantenuto, il traguardo delle 3.500 unità sarà raggiunto prima di giugno 2026.I risultati sono già tangibili: con 112.000 movimenti e oltre 7,2 milioni di km percorsi, i Vigili del fuoco hanno consumato circa 2 MWh di energia elettrica per le ricariche, per un costo di 567.000 euro. Rispetto ai veicoli diesel della stessa tipologia, le emissioni di CO si sono ridotte di 1.700 tonnellate e il risparmio economico è stato di 153.000 euro. Perché l'elettricoLa scelta dei veicoli elettrici è stata guidata dall'analisi delle percorrenze medie e degli impieghi.Le nostre vetture a gasolio non destinate al soccorso percorrevano in media meno di 100 km al giorno", prosegue Russo. "Un dato compatibile con i 200 km di autonomia media delle auto elettriche acquistate e con la rete di ricarica in fase di realizzazione.Con i fondi PNRR, sono state finanziate anche 438 colonnine di ricarica:278 a corrente alternata (lenta)160 a corrente continua (veloce)per un totale di 876 punti di ricaricaL'installazione è in fase avanzata in 218 sedi operative. A regime, le nuove stazioni permetteranno la ricarica completa di circa 300 veicoli all'ora.
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Cina - Stop alle super-accelerazioni: "Niente 0-100 km/h sotto i 5 secondi"
Fermi tutti, anzi più lenti tutti: il governo cinese vuole stoppare la corsa dei circa 130 marchi cinesi a proporre auto sempre più prestazionali, impedendo ai nuovi modelli di scendere sotto i cinque secondi nelle accelerazioni da 0 a 100 km/h. In buona sostanza, le Case dovranno produrre macchine che, all'avvio, non potranno scattare più di un tot. Successivamente, il guidatore potrà attivare una modalità più prestante (Sport o simile) che, in caso, potrà far scendere accelerazione sotto i cinque secondi, ma solo manualmente e a ogni accensione del mezzo.Secondo Carnewschina, sta tutto scritto nella bozza redatta dal ministero della Pubblica sicurezza, in fase di consultazione come parte del processo di revisione degli standard nazionali: considerando la battaglia di Pechino contro i sinistri stradali (anche per questione d'immagine), è molto probabile che la proposta venga attuata. Ripercussioni anche per il marketingLa conseguenza immediata è che i costruttori non potranno più reclamizzare le sportive evidenziando a caratteri cubitali le accelerazioni sotto i cinque secondi. Il marketing delle aziende sarà tenuto ad adeguarsi, smorzando i toni di una guerra commerciale che si combatte a furia di prestazioni esaltanti, tecnologie sofisticate e sconti. Sicurezza stradale, Cina iperattivaLa stessa bozza che "tarpa" le accelerazioni delle sportive, indica ulteriori disposizioni legate alla sicurezza.Elettriche e ibride plug-in- Pedale. I veicoli dovranno essere dotati di tecnologia di soppressione dell'uso improprio del pedale: il dispositivo rileva e limita l'erogazione di potenza quando l'auto è ferma o procede a bassissima velocità, e invia alert audiovisivi ai conducenti per prevenire accelerazioni involontarie. L'auto dev'essere in grado di interrompere da sé i circuiti di alimentazione in situazioni specifiche. Quando? Se la velocità cambia di minimo 25 km/h entro 150 millisecondi in direzione longitudinale o laterale. O se gli airbag si attivano.- Maniglie retrattili. Pechino mette mano al guaio dei dispositivi elettrici a scomparsa: Bev e Phev devono garantire che ogni occupante esca in caso di incidente o incendio. Come minimo, due porte potranno essere aperte in modo molto facile (il portellone non conta). Quindi, sì alle maniglie di sblocco meccanico: dentro l'auto per guidatore e passeggeri; fuori dalla stessa, per agevolare i soccorritori. Per quanto riguarda i sistemi di blocco elettronico delle portiere, quelle laterali non interessate dall'impatto si disattiveranno da sé all'attivazione degli airbag, o in caso di eventi termici della batteria. Sono inoltre previsti finestrini di vetro temperato non più spesso di 5 mm e senza pellicole parasole, affinché si rompano meno difficilmente in caso di emergenza. Per varie ragioni (a esempio, il soccorritore esterno potrebbe non vedere chiaramente l'abitacolo), addio alle pellicole per finestrini a specchio-riflettente.- Batteria. Le auto dovranno verificare lo stato dell'accumulatore fornendo un'allerta anticipata su eventuali condizioni anomale, prevenendo gli incendi. Sì a canali di sfogo della pressione e, in presenza di problemi termici, il veicolo avvisa gli occupanti.Per tutte le auto- Sorvegliato speciale. Si tratta di un riconoscimento biometrico che permetterà al guidatore di stare al volante, a patto che questi abbia una formazione tale da saper utilizzare gli Adas. L'auto controllerà che il conducente sia sempre attento in funzione anti-distrazione e anti-colpo di sonno: i sistemi monitorano l'uso delle mani e lo sguardo dell'automobilista. Zero distrazioni: niente video di intrattenimento né giochi sui display del cruscotto viaggiando ad almeno 10 km/h. L'area di visibilità del conducente mantiene almeno il 70% di trasmissione della luce visibile.Per gli autobus elettrici e ibridi plug-inNei pullman di almeno sei metri di lunghezza, il vano batteria dovrà essere studiato per non deve esplodere per almeno cinque minuti dopo un allarme, dando tempo agli occupanti di scappare.
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Fiat - Tutti i prezzi della 600 Sport Edizione Milano Cortina 2026
La Fiat presenta la 600 Sport Edizione Milano Cortina 2026. La serie limitata, che Stellantis proporrà anche su altri modelli a marchio Abarth, Alfa Romeo, Lancia e Maserati (il gruppo ha una partnership ad hoc per le Olimpiadi invernali) è ordinabile nella versione Hybrid 145 CV a partire da 25.900 euro grazie ad una promozione valida fino al 30 novembre che combina incentivi e rottamazione, contro un listino di 31.350 euro. In alternativa, i clienti potranno ordinare la serie speciale nelle versioni Hybrid 110 CV ed elettrica 156 CV. Un colore speciale e finiture scureL'Edizione Milano Cortina 2026 della Fiat 600 si distingue per alcuni elementi unici: la verniciatura Verde Mediterraneo offerta in alternativa alle sette tinte standard, i cerchi da 18" con finitura scura e gli interni neri con i sedili anteriori sportivi. All'esterno inoltre spicca il nero scelto per griglie e maniglie delle portiere, mentre sul montante laterale è prevista la badge di Milano Cortina 2026. I prezziFiat 600 Sport Edizione Milano Cortina 2026 Hybrid 110 - 30.350 euroFiat 600 Sport Edizione Milano Cortina 2026 Hybrid 145 - 31.350 euroFiat 600 Sport Edizione Milano Cortina 2026 elettrica - 36.250 euro
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Abarth - 600eCompetizione Edizione Milano Cortina 2026, 50 esemplari solo per l'Italia
L'Abarth presenta la 600e Competizione Edizione Milano Cortina 2026: questa serie limitata, già proposta anche con i marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Maserati, è proposta al prezzo promozionale di 41.950 euro combinando incentivi e finanziamento personalizzato, contro un listino ufficiale di 46.250 euro. L'elettrica da 280 CV dello Scorpione sarà prodotta in 50 esemplari e verrà commercializzata soltanto in Italia. Torna la sigla CompetizioneLa sigla Competizione torna nella gamma Abarth per indicare un allestimento esclusivo, anche se non ci sono modifiche al powertrain e all'assetto, derivati a loro volta dalla serie di lancio Scorpionissima. La serie Milano Cortina 2026 si distingue infatti per i badge sui montanti laterali, per il tetto nero a contrasto e per gli interni rifiniti in Alcantara.
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Toyota - Inizia la produzione della Aygo X Hybrid: prezzi e versioni
La Toyota ha avviato la produzione della nuova Aygo X Hybrid presso lo stabilimento di Kolin, in Repubblica Ceca. La prima full hybrid del segmento A, che abbiamo già avuto modo di provare, monta il motore da 116 CV della Yaris e si caratterizza per le basse emissioni e gli ancor più bassi consumi. In Italia è già ordinabile, con un listino che parte da 20.850 euro: le prime consegne sono previste nel mese di dicembre. I prezzi della Toyota Aygo XLa nuova Toyota Aygo X è disponibile anche nell'allestimento sportiveggiante GR Sport, con paraurti e dettagli specifici. Ecco il listino prezzi per il mercato italiano:Toyota Aygo X: 20.850 euroToyota Aygo X Icon: 23.350 euroToyota Aygo X Premium: 24.950 euroToyota Aygo X GR Sport: 25.950 euro Neutralità carbonica entro il 2030Lo stabilimento di Kolin impiega circa 3.200 dipendenti e dalla sua inaugurazione, nel 2022, ha sfornato oltre 2,3 milioni di vetture (tra cui la prima Aygo, la successiva Aygo X e la stessa Yaris). In questi mesi è in corso la riconversione di alcune sezioni della fabbrica per la produzione di auto elettriche, anche se al momento non sappiamo ancora quali. La Toyota punta alla neutralità carbonica in Europa entro il 2040, e dei suoi stabilimenti entro il 2030, tramite l'adozione di energia da fonti rinnovabili e un efficientamento dei processi produttivi e di logistica.
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Ford - Puma, Kuga e Ranger col BlueCruise nel 2026: come funziona la guida assistita
La Ford renderà disponibile in Europa e in Italia il pacchetto di Adas BlueCruise sui modelli Puma, Puma Gen-E, Kuga e Ranger PHEV a partire dalla primavera 2026, estendendo così a migliaia di nuovi clienti la tecnologia omologata per la prima volta in Europa nel 2023 sulla Mustang Mach-E. Da 0 a 130 km/h senza mani (dove si può)Sulla base dell'Intelligent Adaptive Cruise Control (iACC), una Ford dotata di BlueCruise è in grado di controllare sterzo, acceleratore e freno per gestire velocità, traiettoria, segnali stradali e distanza di sicurezza sia in velocità, sia nelle fasi di stop-and-go. Nei tratti autorizzati è possibile anche togliere le mani dal volante mantenendo gli occhi sulla strada: appositi sensori e telecamere controllano gli occhi e la posizione della testa del guidatore, anche in presenza di occhiali da sole. Il sistema è attivo fino a 130 km/h. Omologato anche in ItaliaIl sistema BlueCruise è stato approvato in 16 paesi europei, Italia compresa, e oggi copre 135.000 km di autostrade, denominate Blue Zones. A livello globale, i modelli Ford e Lincoln equipaggiati con BlueCruise hanno già percorso oltre 1 milione di chilometri senza l'input dei loro guidatori.
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Test della plug-in - Audi Q5 Sportback e-Hybrid: confort e potenza - VIDEO
Le colline della Valpolicella hanno fatto da sfondo a un test drive che ha messo in luce le qualità di uno dei modelli Audi più apprezzati in Italia: la Q5. La Suv più venduta della Casa di Ingolstadt, da sempre tra i preferiti anche dai professionisti, si presenta ora con la nuova generazione dell'ibrido plug-in e-Hybrid. L'adozione della piattaforma PPC ha portato con sé un'evoluzione profonda della componente elettrica e dei sistemi di gestione dell'energia, con benefici tangibili in termini di efficienza e percorrenza: si consuma meno, sia in elettrico, sia a batteria esaurita. Confortevole e perfetta per i viaggiSul piano dinamico, il confort si conferma di alto livello, grazie alle sospensioni adattive che assorbono efficacemente le asperità, mantenendo un buon sostegno in curva. Notevole anche l'insonorizzazione, garantita dai doppi vetri laterali: insomma, la Q5 è una Suv pensata per rendere al meglio anche nei lunghi viaggi, ideale in autostrada. La dotazione varia in base alla versione: la Q5 da 220 kW offre assetto sportivo S e climatizzatore automatico a tre zone, mentre la più potente da 270 kW, protagonista del nostro test, aggiunge fari LED Plus, gruppi ottici posteriori LED Pro e cerchi da 19 pollici. Sotto la carrozzeria lavora un sistema ibrido plug-in con motore elettrico da 105 kW integrato nel cambio S tronic a sette rapporti e una nuova batteria ad alto voltaggio da 25,9 kWh (20,7 kWh netti). Più di 100 km in elettricoDifficile esprimere valutazioni definitive sui consumi, dato il tempo limitato del test, ma l'autonomia dichiarata di 113 km nel ciclo WLTP sembra alla portata. Il merito va alla nuova architettura cell-to-pack, che incrementa del 45% la densità energetica e riduce i tempi di ricarica: ora bastano circa 2 ore e mezza per un pieno di energia in corrente alternata fino a 11 kW. Il sistema di recupero è più efficiente e regolabile su tre livelli tramite le palette al volante, mentre la gestione intelligente delle modalità privilegia l'elettrico in città e la modalità ibrida alle alte velocità. Tra le novità, spicca la funzione Battery Charge, che abbiamo già provato sulla A5 e-Hybrid, che permette di impostare il livello di ricarica desiderato (fino al 75%) sfruttando il 2.0 TFSI nelle fasi di carico leggero, per ricaricare la batteria di trazione. La scelta di rinunciare alla ricarica in corrente continua è compensata da questa possibilità e dall'on board charger potenziato ora fino a 11 kW. Infine, la trazione integrale quattro Ultra ottimizza ulteriormente l'efficienza disaccoppiando l'assale posteriore quando non serve, riducendo attriti e consumi.Volete sapere di più sulla Q5 Sportback e-Hybrid? Guardate il video qui sopra.
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Test - Jaecoo 5, pro e contro dell'1.6 turbobenzina
Dopo la 7 arriva la Jaecoo 5, più compatta ma non certo timida. Stesso stile muscoloso, superfici tese e spigoli vivi, solo in un formato più gestibile in città. Dentro, l'1.6 turbobenzina da 147 cavalli con cambio a doppia frizione garantisce prestazioni adeguate, in attesa della versione full hybrid che promette di fare i conti col serbatoio più di rado. E sì, volendo, c'è pure la elettrica. I prezzi? Si parte da 27.500 euro. Strizza l'occhio alle inglesiCome la sorella maggiore, la Jaecoo 5 guarda al fascino britannico: un déjà-vu che più di qualcuno collegherà alla nobiltà Range Rover. Superfici tese, spigoli netti e una calandra verticale che sembra tracciata con la squadra le danno un'aria decisa; gli sbalzi sono contenuti, i fari full LED sottili e il tetto nero lucido aggiungono il tocco modaiolo. Forse cerchi di diametro maggiore avrebbero reso il profilo più proporzionato, ma avrebbero anche tolto quella spalla generosa ai pneumatici che qui fa il suo lavoro: regalare confort e assorbire bene le asperità. C'è spazio per tuttoL'abitacolo è ordinato e accogliente: il passo di 2 metri e 62 (a fronte di 4,38 metri di lunghezza, circa 12 cm meno della Jeacoo 7) garantisce un generoso spazio a bordo, anche per chi siede dietro, tanto da rendere la Jaecoo 5 adatta al ruolo di unica auto di famiglia. I rivestimenti di ecopelle certificata TV - "atossica e amica degli animali" - sono curati, mentre i 35 vani portaoggetti disseminati ovunque ricordano che la praticità è ancora fondamentale. Col vetro entra luceI materiali sono in gran parte resistenti ai graffi, piacevoli al tatto (anche se non dappertutto) e pensati per durare. Il cruscotto integrato nella plancia privilegia la semplicità di lettura, mentre lo schermo centrale verticale domina la scena in pieno stile orientale. Apprezzabile anche il tetto panoramico da 1,45 metri che illumina a giorno l'abitacolo; peccato solo non si apra. Il bagagliaio parte da 480 litri e arriva a 1.180 abbattendo i sedili posteriori: per la categoria, sono numeri più che onesti. Guadi fino a 60 cmSu strada, la Jaecoo 5 punta sul confort. L'insonorizzazione è curata, così come l'assorbimento delle asperità e il contenimento del rumore di rotolamento. La posizione di guida rialzata offre una buona visuale e, complice il sistema di telecamere con vista a 570, anche le manovre in spazi stretti si affrontano senza ansia da marciapiede. Nella brutta stagione, torna comodo sapere che la Jaecoo 5 può superare senza fatica specchi d'acqua profondi fino a 60 cm. Il consumo si notaL'1.6 turbobenzina, privo di assistenza elettrica, ha un funzionamento regolare, ma non è esattamente parsimonioso: nel mio giro di prova, tra i colli toscani, i consumi da computer di bordo si sono attestati sugli 8,5 l/100 km. Detto questo, i 147 CV dichiarati garantiscono prestazioni più che adeguate all'uso quotidiano, con una spinta progressiva e lineare, mentre il cambio doppia frizione a sette rapporti è morbido nelle cambiate, anche se non sempre rapidissimo. Chi cerca una versione della Jaecoo 5 meno assetata, comunque, può aspettare la nuova motorizzazione full hybrid da 224 cavalli, condivisa con la sorella Omoda 5, che promette prestazioni più vivaci e consumi sensibilmente più contenuti. Formato famigliaNel complesso, la Jaecoo 5 si propone come una SUV da famiglia: comoda, accessoriata e rilassata nella guida, cerca di semplificare la vita a chi la usa ogni giorno e in questo riesce piuttosto bene. Avremo un quadro più completo della situazione, non appena arriverà nel nostro Centro Prove, per tutti i rilevementi strumentali. I prezziLa gamma della Jaecoo 5 è semplice: gli allestimenti disponibili sono il Pure e l'Exclusive, quest'ultimo con sedili riscaldabili e ventilati, climatizzatore bizona, impianto audio Sony e portellone elettrico. Il listino parte da 27.500 euro per la 1.6 turbobenzina, mentre la full hybrid costa circa 1.000 euro in più.
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Mazda - Le nuove CX-60 e CX-80 vanno anche con il biodiesel HVO100
La Mazda ha presentato i Model Year 2026 per le Suv CX-60 and CX-80, che arriveranno nelle concessionarie la prossima primavera. La novità più importante riguarda le motorizzazioni a gasolio, che possono adesso essere alimentate con il biofuel HVO 100 (acronimo di Hydrotreated Vegetable Oil 100), carburante ottenuto da scarti vegetali e distribuito anche in Italia. Le altre novità per le Mazda CX-60 e CX-80 Sul fronte della sicurezza, la CX-60 eredita tutti gli aiuti alla guida della sorella maggiore, compreso il Driver Monitoring. Su entrambe le Suv arriva poi il Driver Emergency Assist di nuova generazione, capace di rilevare (con l'ausilio del sistema di monitoraggio del conducente) eventuali problematiche mediche e di fermare l'auto in sicurezza e in autonomia. Migliorano poi le dotazioni degli allestimenti Homura e Homura Plus, con rivestimenti ricamati in pelle Nappa per i sedili, volante con pellami bicolore e vetri anteriori isolati acusticamente. Nuovi anche i cerchi di lega da 20 per la variante Exclusive, così come la tinta Polymetal Grey per la carrozzeria, che sostituisce la Sonic Silver. Per finire, l'infotainment si arricchisce dell'assistente vocale Alexa di Amazon.
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Istat - Sulle strade italiane calano incidenti, vittime e feriti
Secondo le stime preliminari di Aci e Istat, nella prima metà del 2025 in Italia si sono verificati 82.344 incidenti con lesioni a persone (-1,3% rispetto allo stesso periodo del 2024): 111.090 i feriti (-1,2%) e 1.310 i decessi (-6,8%). In media, ogni giorno si viaggia al ritmo di 455 sinistri, 614 feriti e oltre 7 vittime, ossia una ogni tre ore e mezzo. I sinistri avvengono più spesso sulle strade urbane (73,3%), ma quasi la metà delle vittime si registra sulle extraurbane, dove gli impatti risultano mediamente più gravi. Target lontaniPur in presenza del segno meno, i numeri restano preoccupanti. La diminuzione delle vittime rappresenta solo un piccolo progresso verso gli obiettivi europei, col percorso per dimezzare i morti sulle strade in 10 anni entro il 2030 molto impegnativo. Infatti, rispetto al primo semestre 2019 - anno di riferimento scelto dalla Commissione Ue - si osserva una riduzione dei decessi di appena il 14,6%.
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Stati Uniti - Prestiti auto subprime, torna lo spettro dellinsolvenza
Iniziano a serpeggiare le preoccupazioni sui prestiti subprime auto negli Stati Uniti, con un ottobre 2025 da primato negativo: davvero alto il numero di chi non riesce a restituire puntualmente il dovuto. Quasi 7 su 100 mutuatari subprime sono infatti in ritardo di almeno 60 giorni nel pagare le rate del finanziamento, stando ai dati di Fitch Ratings su uno storico che inizia nel 1990, riferisce la Reuters. Viste anche alcune minime analogie coi mutui immobiliari subprime del 2007 da cui partì la crisi globale, andiamo a capire meglio di che si tratta. Cos'è un prestito auto subprimeSi tratta di un finanziamento concesso per comprare un'auto nuova o usata a chi è considerato ad alto rischio di insolvenza, perché ha una storia creditizia non ottimale (prestiti non restituiti o numerose rate consecutive pagate con forti ritardi) o non dà sufficienti garanzie di rimborso (reddito insufficiente o lavoro precario). In genere, il consumatore presente in queste liste nere di cattivi pagatori si orienta su macchine di seconda mano, meno care. Due tipi di clientiI prime sono affidabili, hanno un buon credit score e solide garanzie professionali: ottengono tassi di interesse migliori, di solito fissi. I subprime non soddisfano i requisiti per ottenere il tasso prime per via di insolvenze passate o di una situazione finanziaria meno robusta. Per compensare il rischio più elevato assunto, le banche erogano i prestiti subprime applicando tassi di interesse molto più alti rispetto a quelli di mercato. Con un meccanismo complicato: per un certo periodo iniziale un tasso fisso già elevatissimo, poi un tasso variabile che schizza alle stelle. Sovente lo schema è ancora più complesso: una banca o un ente creditizio finanzia una concessionaria auto, che presta il denaro al cliente subprime. Prestito auto subprime: il rischioCome si arriva al prestito auto subprime? Di solito, il consumatore chiede un finanziamento per la vettura nuova o usata alle banche che concedono i tassi migliori: dopo aver incassato una serie di rifiuti, si rivolge a enti che erogano l'importo a tassi peggiori. Pur di avere una macchina, il cittadino accetta, magari non pienamente consapevole dei pericoli di carattere economico a cui va incontro. Il rischio è che il cliente, a un certo punto, non riesca più a pagare con puntualità le rate mensili.Qualche minima analogia con la crisi dei mutui immobiliari subprimeIl concetto di subprime è legato alla crisi finanziaria globale del 2007. A cavallo del nuovo millennio, alcune banche Usa erogarono mutui immobiliari subprime, con condizioni iniziali non così svantaggiose che però si trasformavano in oneri insostenibili: per esempio, tasso fisso di partenza che diventava altissimo. Appena i tassi aumentarono e il mercato immobiliare statunitense iniziò la discesa (bolla immobiliare), moltissimi debitori subprime non riuscirono più a pagare. Lo tsunami di insolvenze scatenò la reazione sui mercati finanziari, dove i mutui ad alto rischio erano stati cartolarizzati e venduti come titoli sicuri. Al di là di queste minime analogie, la crisi immobiliare aveva proporzioni immense con pesanti ripercussioni e fu determinata anche da un ragnatela di prodotti derivati finanziari costruiti sopra di essi: non è paragonabile ai prestiti auto subprime, di dimensioni notevolmente inferiori.
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Volkswagen - La ID. Every1 inizia i collaudi: cosa sappiamo sull'elettrica da 20 mila euro
La Volkswagen celebra un anno dall'avvio della joint venture con Rivian e annuncia importanti evoluzioni delle attività. All'inizio del 2026 inizieranno infatti i test su strada dei prototipi Audi, Volkswagen, Scout e la priorità sarà data alla Volkswagen ID. Every1, che raggiungerà le concessionarie nel 2027 e sarà la prima a portare sul mercato la nuova piattaforma software della joint venture. Debutto nel 2027Presentata all'inizio dell'anno come Concept, la ID. Every1 si posizionerà all'ingresso della gamma elettrica ID con un prezzo stimato di 20.000 euro. Con circa 3,8 metri sarà più compatta rispetto alla ID. 2all (ribattezzata ID. Polo) ma offrirà comunque cinque posti e 300 litri di capienza del vano bagagli. Con 95 CV e circa 250 km di autonomia, la ID. Every1 sarà ideale per l'uso urbano. La piattaforma softwareIl Gruppo tedesco, dopo il fallimento del progetto Cariad, ha investito nella Rivian per portare sulle elettriche dei propri brand l'architettura zonale SDV (Software-Defined Vehicle): l'obiettivo è costruire fino a 30 milioni di vetture a livello globale con questa soluzione, che permetterà di semplificare l'architettura di bordo e aggiornare over-the-air tutti i sistemi. Qui potete leggere un approfondimento su come e perché la piccola elettrica è stata sviluppata sull'architettura software del partner americano.
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Jeep - I festeggiamenti per gli 85 anni iniziano con una Wrangler speciale (e il V8 Hemi)
Fondata nel 1941 a Toledo, nell'Ohio, la Jeep si prepara nel 2026 a spegnere 85 candeline. Per festeggiare questo anniversario la Casa americana ha lanciato la campagna Twelve 4 Twelve (dodici per dodici), che vedrà debuttare una serie speciale della Wrangler ogni mese, per i prossimi dodici mesi. Ogni nuovo prodotto incarnerà l'audacia, l'autenticità e lo spirito senza compromessi che definiscono il nostro marchio, racconta Bob Broderdorf, ceo della Jeep. un tributo alla capacità, alla libertà e al Dna avventuroso che hanno plasmato il nostro brand per generazioni. Si comincia con la Wrangler Moab 392Ad aprire questa serie di serie speciali è la Jeep Wrangler Moab 392, presentata da un video che mostra il primo dei dodici airdrop previsti per i prossimi mesi, e che rende omaggio alle primissime Willys paracadutate sui campi di battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel cofano di questa edizione speciale, disponibile solo nella versione a quattro porte, si trova il V8 Hemi da 6.4 litri con 477 CV di potenza e 637 Nm di coppia, abbinato al cambio automatico a otto rapporti con trazione integrale permanente. I cerchi sono da 17, con pneumatici all-terrain da 35. Nata per godersi l'off-roadL'hard top è in colore carrozzeria, le cerniere degli sportelli hanno un nuovo sistema di sgancio rapido per rendere più veloci le operazioni di rimozione delle portiere e nel sottoscocca ci sono ulteriori protezioni contro sassi e rocce. All'interno i sedili riscaldabili sono rivestiti in pelle Nappa, c'è un impianto stereo della Alpine e l'infotainment connesso da 12,3. Gli ordini per questo modello sono già aperti, solo negli Stati Uniti, dove il listino parte da 79.995 dollari (tasse e consegna escluse), pari a poco meno di 69 mila euro. C'è anche il Model Year 2026Con la presentazione di questa serie speciale la Jeep ha anche svelato la gamma 2026 della Wrangler, che prevede tre motorizzazioni: il V8 Hemi da 6.4 litri della Moab 392, un 2.0 4 cilindri in linea da 274 CV e 400 Nm di coppia, abbinato a un cambio automatico a otto rapporti, e il V6 da 3.6 litri da 289 CV e 353 Nm di coppia, con cambio manuale a sei velocità o automatico a otto. La nuova Wrangler è disponibile in tredici colorazioni e sette allestimenti, dalla Sport alla Moab 392.
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Audi F.1 - R26 Concept, manifesto del nuovo design
A 115 giorni dal debutto ufficiale in Formula 1, l'Audi comincia a svelare quella che sarà la propria identità visiva nel Circus. Lo fa con la R26 Concept, una sorta di monoposto manifesto che anticipa livrea, linee e filosofia del progetto con cui il marchio dei quattro anelli si appresta a entrare nella massima serie la prossima stagione. Ma più che un esercizio di stile, la R26 Concept rappresenta una dichiarazione d'intenti: la Formula 1 sarà il palcoscenico su cui il marchio degli anelli metterà in scena il suo rinnovamento.Essenzialità e chiarezza. Firmata dal chief creative officer Massimo Frascella, la R26 Concept è il primo manifesto del nuovo linguaggio stilistico di Audi. Niente orpelli, solo essenzialità e chiarezza, dentro e fuori dalla pista. Il design si fonda su quattro principi: chiarezza, per l'appunto, ma anche tecnica, intelligenza ed emozione. Le superfici sono tese e geometriche, i volumi scolpiti come fossero cesellati dal vento. La palette cromatica gioca su titanio, nero carbonio e un nuovo rosso Audi, protagonista assoluto insieme agli anelli del marchio, anch'essi in rosso: un dettaglio simbolico che segna l'ingresso del brand in una nuova era. La R26 svelata oggi non è ancora la monoposto definitiva, ovviamente: l'unveiling ufficiale è previsto per gennaio 2026. Ma segna già la direzione: il progetto F.1 diventa precursore della nuova identità visiva e culturale di Audi, destinata a riflettersi anche nei futuri modelli di serie.Il cuore del progetto. Per il marchio di Ingolstadt, la Formula 1 è una leva strategica di trasformazione, oltre che una grande sfida sportiva: La F.1 sarà un catalizzatore di cambiamenti verso un'Audi più snella, veloce e innovativa, spiega Döllner. Gli fa eco il cfo Jürgen Rittersberger: Questo sport è tecnologia, emozione e intrattenimento. Con la sua portata mediatica senza eguali, la Formula 1 ci permetterà di raggiungere nuovi fan e clienti, soprattutto tra i più giovani. E non ha torto: con oltre 820 milioni di appassionati nel mondo e 1,6 miliardi di telespettatori nel 2024, la F1 è una piattaforma globale unica. Ma c'è di più: grazie al budget cap che limita le spese e garantisce maggiore equilibrio, la categoria è diventata anche più sostenibile dal punto di vista finanziario.Un progetto industriale, oltre che sportivo. Il team Audi Formula 1 è ormai una realtà a tutti gli effetti. La Casa dei quattro anelli ha completato l'acquisizione del gruppo svizzero Sauber, portando nel progetto anche il fondo sovrano del Qatar come investitore. A dirigere le operazioni sono due nomi di peso: Mattia Binotto, ex team principal della Ferrari, e Jonathan Wheatley, storico direttore sportivo della Red Bull. Una coppia che promette di unire la visione ingegneristica al rigore gestionale. Anche la line-up piloti riflette l'equilibrio tra esperienza e futuro: Nico Hülkenberg sarà il riferimento d'esperienza, affiancato dal giovane talento brasiliano Gabriel Bortoleto. Sul fronte commerciale, l'Audi ha già messo a segno partnership di peso con adidas, bp e Revolut, quest'ultima pronta a diventare title sponsor. Insomma, tutti ingredienti validi per un grande progetto.I progressi. A Neuburg an der Donau, la divisione Audi Formula Racing GmbH sta completando lo sviluppo della power unit ibrida che equipaggerà la monoposto 2026. Il cuore sarà un V6 turbo da 1,6 litri abbinato a un sistema ibrido ad alte prestazioni, con potenza elettrica triplicata rispetto alle unità attuali. Un passo avanti deciso verso la mobilità sostenibile, con carburanti sintetici e tecnologie destinate a confluire anche sui modelli stradali. L'intero sistema, formato da motore, MGU-K, batteria e centralina, è stato testato per la prima volta al banco durante una simulazione di gara completa, a soli due anni dall'inizio del progetto. E sale già l'attesa per vederla in pista per la prima volta in quello che sarà il primo storico shakedown, prima dei test invernali. Il quartier generale del team rimane a Hinwil, in Svizzera, dove si costruiscono le monoposto e si gestiscono le operazioni in pista. A Neuburg si lavora invece sulla power unit, mentre una nuova base tecnica a Bicester, nel cuore della Motorsport Valley britannica, permette di attingere a competenze specialistiche locali.
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Renault - Captur, nuovo motore: la TCe 115 sostituisce la TCe 90
La Renault aggiorna nuovamente la gamma della Captur modificando il modello base con il tre cilindri benzina. La 1.0 TCe da 90 CV e 160 Nm lascia infatti il posti al nuovo 1.2 TCe da 115 CV e 190 Nm con prezzi a partire da 24.200 euro per la versione Evolution e 26.200 euro per la Techno, ovvero identici a quelli della ECO-G 100 bifuel. La TCe 115 può essere guidata anche dai neopatentati. Più veloce ed efficienteIl motore di cilindrata superiore, omologato Euro 6e bis, è abbinato al cambio manuale a sei marce e garantisce una maggiore efficienza su tutti i fronti. Le prestazioni sono infatti nettamente superiori e i consumi nel ciclo Wtlp sono migliorati: la 1.2 tocca i 180 km/h e passa da 0 a 100 km/h in 12,3 secondi (contro i 168 km/h e i 14 secondi della 1.0) e dichiara una media di 5,7 l/100 km e 130 g/km di CO2, contro i precedenti 6,0 l/100 km. Prezzi e allestimenti della CapturTCe 115 evolution: 24.200 euro TCe 115 Techno: 26.200 euro ECO-G 100 evolution: 24.200 euro ECO-G 100 Techno: 26.200 euro E-Tech 160 Full Hybrid Techno: 30.350 euro E-Tech 160 Full Hybrid esprit Alpine: 33.150 euro
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Tax Deal - Dove si tassano le auto elettriche: la svolta fiscale Paese per Paese
Facciamo un salto indietro nel tempo: qualche anno fa, con il Green Deal, nasceva in Europa (e nel resto del mondo) la tendenza ad agevolare fiscalmente l'auto elettrica. La ragione di questo provvedimento era che, detassando le elettriche in uso ai privati, gli Stati rinunciavano a parte del gettito fiscale ma promuovevano la mobilità pulita. Dopo la pandemia, con i costi dell'energia alle stelle e l'attuale clima di incertezza globale (l'invasione russa dell'Ucraina, i dazi Usa, la crescita economica della Cina), oggi le nazioni si interrogano: si deve ancora rinunciare agli introiti derivanti da un'ipotetica tassazione delle elettriche? La risposta, per alcuni governi, è no. Scopriamo cosa sta accadendo, Paese per Paese: tra chi ha già eliminato le agevolazioni, e chi si accinge a farlo. Trasformando il Green Deal in... Tax Deal. SvizzeraDal 2030, la Confederazione Elvetica potrebbe tassare anche le elettriche. A preoccupare sono soprattutto i mancati incassi dalle accise dei carburanti, legati a un aumento delle auto a batteria e alla progressiva riduzione delle termiche. Per ogni mezzo a corrente che prende il posto di uno con motore a combustione, infatti, l'ammanco medio annuo è di 600 franchi (641,89 euro). Oggi solo i proprietari dei veicoli a benzina o a gasolio pagano le imposte sugli oli minerali, per 1,3 miliardi di franchi (1,39 miliardi di euro) l'anno. Secondo il governo, tutti i veicoli motorizzati devono contribuire al finanziamento delle infrastrutture con lo schema pay-per-use: più si circola e piu si paga. Sotto esame c'è una tassa variabile in base alla percorrenza: 5,40 franchi (5,78 euro) ogni 100 km, con la tariffa che varia in funzione del tipo di veicolo e del suo peso. In alternativa, un'imposta sulla corrente utilizzata per ricaricare presso colonnine pubbliche o wallbox: 22,8 centesimi (24,40 centesimi di euro) per chilowattora (kWh). Dal 1 gennaio 2023, inoltre, le elettriche sono soggette di nuovo all'imposta sull'importazione (circa il 4% del valore del veicolo). Regno UnitoDal momento che solo le termiche pagano le tasse sul carburante, il governo cerca un sistema più equo per gli automobilisti, così da trovare le risorse per ammodernare le strade. Inoltre, il rallentamento dell'economia preoccupa il governo di Keir Starmer, che potrebbe valutare un aumento delle imposte per coprire un deficit di bilancio di 30 miliardi di sterline (34 miliardi di euro). In un simile contesto, l'esecutivo valuta di tassare le percorrenze delle elettriche: 3 pence (3,4 centesimi di euro) per ogni miglio (circa 1,6 chilometri). Il balzello costerebbe ai guidatori in media 250 sterline l'anno (283 euro), ossia 1,8 miliardi di sterline entro i primi anni del prossimo decennio. Una cifra comunque contenuta rispetto agli incassi garantiti dalle accise sui carburanti: per il 2025-2026 sono circa 24,4 miliardi di sterline (il 2% delle entrate statali). Inoltre, da aprile 2025, anche le elettriche pagano il bollo. NorvegiaIl regno dell'elettrico attua una graduale inversione di rotta sulle agevolazioni fiscali, spinto dal successo del mercato e dalla necessità di bilanciare le finanze statali. L'esenzione dall'Iva (al 25%) è stata la misura fiscale più significativa per promuovere le auto elettriche in Norvegia: il governo ha proposto di eliminarla a partire dal 2027. Nel 2023, è stata reintrodotta l'Iva su quelle che superano un determinato prezzo (500.000 corone, pari a circa 43 mila euro, con proposte di ridurre ulteriormente la soglia in futuro). C'è una tassa di registrazione una tantum che tiene conto del peso del veicolo elettrico: un costo addizionale per ogni chilogrammo che eccede una soglia stabilita, con incrementi progressivi, così da compensare il mancato gettito fiscale. Comunque, per scoraggiare un eventuale ritorno al termico, per le macchine a benzina sono al vaglio accise maggiorate e una tassa di immatricolazione più cara. FranciaParigi sta gradualmente eliminando importanti agevolazioni fiscali per le auto elettriche, mentre rafforza la tassazione sui veicoli inquinanti: per le elettriche è stata abolita l'esenzione dal pagamento delle tasse di immatricolazione annuali (l'equivalente del nostro bollo auto), una misura introdotta con la legge Bilancio 2025 ed entrata in vigore dal 1 maggio 2025 in molte regioni. L'importo, che può arrivare fino a 750 euro l'anno, dipende dalla potenza fiscale (cavalli fiscali) del veicolo e dall'aliquota stabilita da ciascuna regione. In ogni caso, Parigi si sta concentrando sull'aumento delle imposte per le termiche, su peso ed emissioni di CO2. GermaniaPremesso che periodicamente arrivano corposi ecobonus, e che non ci sarà un inasprimento fiscale, dalle parti di Alexanderplatz è aperta la discussione sulla ricarica. La base di partenza è che il proprietario di una vettura a benzina, quando fa il pieno, paga le tasse in base al numero di litri erogati dalla pompa. Berlino desidera adottare lo stesso criterio per i titolari delle elettriche, regolamentando in maniera molto rigorosa le colonnine e i contatori di kWh, con dati firmati e crittografati dalla stazione per evitare le truffe. Per le tariffe domestiche, con la ricarica gestita dal contatore di casa, sono allo studio tariffe dinamiche con contatori intelligenti per ottimizzare i consumi. Si fa largo intanto l'ipotesi di obbligo di ricarica delle ibride plug-in, in previsione del boom di questi veicoli. Paesi Bassi La notevole diffusione delle auto elettriche, agevolate da anni in vari modi, impone una riflessione a L'Aia. Fino alla fine del 2024 le auto elettriche non pagavano la tassa di proprietà: dal 1 gennaio 2025 versano il 25% dell'imposta. Dal 2026 la pagheranno per intero. Calcolata, come per le termiche, in base al peso. DanimarcaLa nazione europea con uno dei carichi fiscali più elevati per gli autoveicoli sta reintroducendo in maniera graduale le imposte sulle elettriche: tasse di registrazione e sulla proprietà. Entro il 2030 pagheranno come le termiche, in base al valore e al peso. ItaliaGrazie alle tasse sui carburanti, lo Stato incassa circa 39 miliardi di euro l'anno di accise (più Iva del 22% sul totale). Risorse che vanno molto oltre il rifacimento delle strade, e che in diversi casi sono ossigeno per le casse dello Stato. Attualmente circolano circa 339 mila auto elettriche su circa 40 milioni di vetture: se l'obiettivo del governo di 4,3 milioni di elettriche entro il 2030 venisse centrato, il fisco perderebbe introiti giganteschi derivanti da benzina e diesel. A maggio 2024 il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha riflettuto sul problema, immaginando in futuro di poter lavorare sulla traslazione delle tasse dai carburanti all'elettricità. Inoltre, col bollo auto (tassa di proprietà), le Regioni incamerano circa 7 miliardi di euro l'anno: per legge nazionale, le elettriche non pagano il bollo per 5 anni. Da questo punto di vista non sono attesi stravolgimenti, a meno di un'improvvisa accelerazione sul federalismo fiscale che dia alle Regioni maggiore margine di manovra. Stati UnitiMentre il presidente Donald Trump ha cancellato il mandato elettrico di Joe Biden, ci sono 28 Stati che hanno già implementato una tassa annuale di registrazione aggiuntiva per i veicoli elettrici, con l'obiettivo di compensare la perdita di gettito proveniente dai carburanti: da 50 a 200 dollari l'anno. Oregon, Utah e altri stati stanno valutando la Road-User Charge (Ruc, tassa sulla percorrenza). A livello federale il dibattito si concentra sull'estensione del credito d'imposta per le auto elettriche, con proposte che ne prevedono la graduale eliminazione. CinaNon ci sono attualmente discussioni sulle tasse. Tuttavia, di recente Pechino ha preso una decisione storica per l'industria automotive: a differenza di quanto avvenuto in passato, il 15 piano quinquennale 2026-2030 non include elettriche e ibride plug-in. Dopo 15 anni di aiuti, iniziati nel 2010, l'industria auto cinese non è più tra quelle strategiche della Repubblica Popolare: in un settore ormai maturo, le 130 Case automobilistiche cinesi faranno da sé. Nuova ZelandaL'esenzione dalle Road-User Charge per i veicoli elettrici leggeri e ibridi plug-in è terminata il 31 marzo 2024: si paga la tassa basata sulla percorrenza, contribuendo al finanziamento del sistema di trasporto stradale, come fanno già le termiche. Per le elettriche, Ruc di 76 dollari neozelandesi (37 euro) ogni 1.000 km, come le diesel. Le ibride plug-in pagano 38 dollari ogni 1.000 km: meno delle elettriche, perché contribuiscono già al sistema stradale pagando le tasse sul carburante. I proprietari devono acquistare e visualizzare un'apposita licenza Ruc (pre-paga la distanza che si intende percorrere, in blocchi di 1.000 km). L'esenzione era stata introdotta nel 2009 per promuovere l'adozione di elettriche ed è stata rimossa una volta che la loro quota ha raggiunto circa il 2% del parco circolante. IslandaDal 1 gennaio 2024, è stato introdotto un canone chilometrico per le auto elettriche. Questa tassa si basa sul principio del pay per use e viene applicata in base alla percorrenza. L'importo è di 6 corone (4 centesimi di euro) a km. Inoltre, il governo islandese ha aumentato l'Iva sulle full electric dal 24% al 25,5%. AustraliaNel luglio del 2021 lo Stato del Victoria ha introdotto la Road-User Charge per tutte le elettriche e ibride plug-in, diventando la prima giurisdizione del pianeta ad applicare una tassa sull'uso stradale specificamente per questi mezzi. La tassa è basata sul principio del pay per use e prevede un addebito di 2,6 centesimi di dollaro australiano (0,0146 euro) a km per le elettriche 2,1 centesimi per le ibride plug-in. Il governo ha giustificato questa mossa per garantire che tutti gli utenti della strada contribuiscano equamente al finanziamento delle infrastrutture stradali. La Corte Suprema ha dichiarato incostituzionale la tassa nel 2023, affermando che solo il governo federale può riscuotere imposte sull'uso stradale. Lo Stato del Victoria ha sospeso la Ruc annunciando l'intenzione di rivederla.
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