F&B Innovation Hub - Aperto il nuovo acceleratore per startup di Autogrill
Le aziende, per crescere, hanno bisogno di nuove idee. Il mantra della disruption, dell'idea della rottura che cambia il modo di fare business, sta portando sempre più grandi gruppi a rivolgersi alle startup per ottenere nuova linfa vitale. Ed è proprio su questo territorio che nasce l'F&B Innovation Hub di Milano, l'acceleratore di startup che fa capo ad Avolta. Questo nome dirà poco al grande pubblico ma è un colosso globale nato dalla fusione tra Autogrill e Dufry, un'entità che grazie a 5.100 punti vendita in aeroporti, stazioni ferroviarie, aree di servizio autostradali, porti e navi da crociera di 73 Paesi, conta su un fatturato globale di 12,5 miliardi di euro. E ora, appunto, è a caccia di nuove idee.
Ristorazione 2.0. Come suggerisce anche il nome, l'F&B Innovation Hub è dedicato al food & beverage, alla ristorazione in viaggio e di viaggio, e le cinque prime startup ammesse al percorso sulle oltre cento che si sono presentate, affrontano questo mondo in modo laterale. La prima che abbiamo incontrato, Ganiga Innovation, ha ideato Hoooly!, un cestino intelligente che fa leva su robotica e intelligenza artificiale per separare automaticamente i rifiuti. Getti una bottiglietta di plastica, lui la riconosce e poi la butta nel secchio giusto mostrandoti sullo schermo la destinazione scelta. Così, per esempio, impari che gli scontrini fiscali vanno nel generico.
Plastiche e podcast. Ecco poi Plastiz, che trasforma i rifiuti in plastica in un materiale con cui realizzare pannelli su misura per il design d'interni. E a sua volta è riciclabile, ovviamente. Loquis, invece, è una piattaforma gratuita di Travel Podcast che racconta le storie legate ai luoghi di tutto il mondo, un modo per viaggiare in modo più consapevole e sostenibile.
Ricette perfette e negozi automatici. La quarta startup è Simply Sfa, una piattaforma che analizza gusto, odore e presentazione visiva dei prodotti facendo leva sulle percezioni dei consumatori. Lo scopo è ottimizzare ricette, processi di produzione e scelta di ingredienti e materie prime sapendo esattamente ciò che desidera il pubblico. E arriviamo così all'ultima startup, che è anche una delle più spiziose, Sensei. Ad oggi è il principale fornitore europeo di tecnologie per negozi autonomi: grazie a un sistema integrato di telecamere, sensori e algoritmi di intelligenza artificiale, permette di fare acquisti senza interruzioni. I prodotti che finiscono nel nostro carrello vengono riconosciuti automaticamente e il pagamento viene effettuato sulla carta di credito (o di debito) che abbiamo mostrato all'entrata o all'uscita. Un'ottima idea per quando si ha fretta. Come in viaggio.
Chrysler - La Pacifica elettrica si farà
Nel corso del Salone di Los Angeles i vertici Chrysler sono tornati a parlare del passaggio alla propulsione elettrica con un annuncio inedito: ai microfoni di Green Car Reports, la ceo Christine Feuell ha infatti confermato che nel 2026 verrà lanciata una variante 100% elettrica della Pacifica.
Due concept. Il marchio del Gruppo Stellantis è in ombra con una gamma ridotta alla sola monovolume Pacifica, anche se nel corso degli ultimi due anni sono state presentate le concept basate sulla piattaforma modulare Stla Large: la Airflow del 2022 e la Halcyon dello scorso febbraio, chiamata ad anticipare i nuovi stilemi. La prima avrebbe dovuto trasformarsi in un prodotto di serie che non è mai giunto sul mercato, mentre la seconda potrebbe rimanere un esercizio stilistico.
Con la STLA Large tante opzioni. La Pacifica EV, in sostanza, potrebbe essere l'unico nuovo prodotto realmente previsto nei piani per far sopravvivere il marchio negli Stati Uniti, dal momento che non ci sono più stati segnali concreti in merito alla crossover prevista per il 2025. Nel 2026 è prevista infatti la nuova generazione della monovolume, che tecnicamente potrebbe adottare anche varianti ibride ed Erev grazie alle potenzialità della piattaforma.
Toyota C-HR - Una plug-in (anche) per le aziende - VIDEOPROVA
La Toyota C-HR (Coupé High-Rider) non è probabilmente la prima auto alla quale si penserebbe come vettura da flotta. Nella sua storia, dal 2016, con la prima serie, l'hanno comprata soprattutto privati, quasi il 68% del totale. Tuttavia, la quota di C-HR intestate a società di noleggio o direttamente alle imprese o ai professionisti è cresciuta nel tempo e ormai siamo quasi al 27%. Ed è entrata anche in programmi di mobilità aziendale condivisa: vetture inserite nella flotta a disposizione dei dipendenti, che le condividono sia prenotandole secondo necessità, sia utilizzando la piattaforma di carpooling Kinto per gli spostamenti casa-lavoro.
Autostrada, ma anche città. Noi abbiamo immaginato la C-HR anche come auto di servizio per un single di medio inquadramento che deve affrontare anche qualche trasferta, col pregio di poter far fronte agli imprevisti, come l'accesso alle zone a traffico limitato. Infatti, il motore 4 cilindri benzina di 2.0 litri e il propulsore elettrico producono insieme 223 cavalli. Secondo i nostri rilevamenti, se si ha l'accortezza di tenere sempre ben carica la batteria da 13,6 kWh (che riduce un po' la capacità del bagagliaio rispetto alla versione full hybrid), la C-HR Plug-in raggiunge un'autonomia di 67 chilometri in città, di 62 su statale e di 55 in autostrada. L'ibrido della Toyota è molto avanzato, interpreta bene lo stile di guida e, attraverso il navigatore, il percorso su cui si sta guidando, adattando di conseguenza gli interventi del motore termico e dell'elettrico. Volete sapere di più sulla C-HR Plug-in? Guardate la videoprova qui sopra.
Stati Uniti - Trump attacca Cina, Canada e Messico: "Nuovi dazi contro droga e migranti"
Donald Trump torna a promettere l'imposizione di nuove, pesanti tariffe doganali sui beni importati negli Stati Uniti da Canada, Cina e Messico, ma questa volta lega la sua iniziativa a un obiettivo che ha caratterizzato la sua corsa alla Casa Bianca: contrastare il traffico di droga e l'immigrazione illegale. In particolare, sul social Truth il presidente eletto degli Stati Uniti ha scritto di voler alzare dazi del 10% sulle importazioni cinesi per combattere le spedizioni di fentanyl e del 25% su quelle canadesi e messicane per frenare i flussi illegali non solo di stupefacenti, ma anche di migranti irregolari.
La minaccia a Pechino. "Ho avuto molti colloqui con la Cina sulle enormi quantità di droga, in particolare fentanyl, spedite negli Stati Uniti, ma senza alcun risultato", ha scritto il tycoon. "I rappresentanti della Cina mi hanno detto che avrebbero stabilito la loro pena massima, quella della morte, per qualsiasi trafficante sorpreso a farlo, ma, sfortunatamente, non hanno mai dato seguito alla cosa e la droga sta affluendo nel nostro Paese, principalmente attraverso il Messico, a livelli mai visti prima. Finché non smetteranno, addebiteremo alla Cina un'ulteriore tariffa del 10%, oltre a qualsiasi tariffa aggiuntiva, su tutti i suoi numerosi prodotti che entrano negli Stati Uniti d'America". Auto incluse, ovviamente. La reazione di Pechino, che tra l'altro ha una delle legislazioni più severe al mondo nella lotta all'uso e al traffico di droga, è stata immediata: "Nessuno vincerà una guerra commerciale o una guerra tariffaria", ha affermato il portavoce dell'ambasciata cinese a Washington, Liu Pengyu. "La Cina ritiene che la cooperazione economica e commerciale sia reciprocamente vantaggiosa".
Messico e Canada. Oltre alla Cina, Trump ha attaccato anche i governi dei Paesi confinanti: "Come tutti sanno migliaia di persone stanno attraversando Messico e Canada, portando criminalità e droga a livelli mai visti prima", ha scritto ancora il vincitore delle ultime presidenziali statunitensi. "Il 20 gennaio, come uno dei miei primi ordini esecutivi, firmerò tutti i documenti necessari per imporre a Messico e Canada una tariffa del 25% su tutti i prodotti in arrivo negli Stati Uniti attraverso le loro ridicole frontiere aperte". Anche in questo caso, ne risentirebbero le vetture che molti costruttori assemblano in Messico, per poi esportarle negli Usa.
Stati Uniti - La California: "Nuovi incentivi per le elettriche, ma non per Tesla"
Negli Usa sta per aprirsi un fronte politico caldissimo, con la democratica California pronta ad alzare un muro contro la prossima amministrazione federale di stampo repubblicano. E la questione riguarda le auto elettriche e ancor di più la Tesla, la Casa guidata da uno dei principali sostenitori del neo eletto presidente Donald Trump, ossia Elon Musk. Il governatore del Golden State, Gavin Newsom, ha infatti annunciato l'intenzione di ripristinare il programma statale di incentivi all'acquisto di veicoli a batteria nel caso un cui Trump confermasse la promessa di cancellare i crediti di imposta nazionali, ma soprattutto ipotizza di escludere la Casa automobilistica dall'accesso a qualsiasi tipologia di agevolazioni.
Muro contro muro. Il programma di incentivi della California è stato cancellato nel 2023 e per ll'intero periodo di validità ha finanziato l'acquisto di oltre 594.000 veicoli (per il 71% elettrici, per il 26% ibridi plug-in e per il 3% a idrogeno), garantendo un credito d'imposta fino a 7.500 dollari. Ora potrebbe essere per l'appunto ripristinato, ma a una sola condizione. "Interverremo se l'amministrazione Trump eliminerà il credito d'imposta federale, raddoppiando il nostro impegno per l'aria pulita e i posti di lavoro verdi in California", ha detto Newsom. "Non torniano indietro su un percorso verso un futuro di trasporti puliti: renderemo più conveniente per le persone guidare veicoli che non inquinano".
La Tesla nel mirino. Newsom ha poi aggiunto la novità dell'esclusione della Tesla, pando con l'agenzia Bloomberg: il politico californiano, infatti, ha sottolineato che gli incentivi saranno caratterizzati da limiti pensati per "creare le condizioni affinché un maggior numero di costruttori possano mettere radici" nel mercato delle elettriche. In altre parole, la Tesla non sarebbe ammessa al nuovo programma. Ovviamente, la notizia è stata immediatamente criticata da Musk: l'imprenditore, prossimo ad assumere un ruolo apicale in seno all'amministrazione Trump, ha bollato l'iniziativa di Newsom come "folle: Tesla è l'unica società a produrre veicoli elettrici in California", ha reagito Musk. In ogni caso, il programma del Golden State è ancora da definire, ma l'iniziativa di Newsom è l'ennesima dimostrazione delle divisioni politiche all'interno degli Stati Uniti e di una polarizzazione tra gli schieramenti destinata a diventare sempre più forte. E questo senza dimenticare il ruolo di Musk, sempre più potente e quindi inviso a una parte comunque consistente della politica americana.
Incidenti - Nel primo semestre aumentano le vittime stradali
Nel primo semestre di quest'anno, gli incidenti sono saliti dello 0,9% a 80.057, con 107.643 feriti (+0,5%), ma il dato più preoccupante riguarda le 1.429 vittime, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2023 (stime preliminari Aci-Istat). L'obiettivo, fissato dalla Commissione europea, resta quello di dimezzare i deceduti su strada dai 1.534 del 2019 pre-pandemia: di questo passo, però, considerando che il calo è solo del 6,8%, sarà difficile centrare il target pensato da Bruxelles. Nel confronto col primo semestre dell'anno scorso, il numero di morti lievita del 7,9% nelle città, contro un +1% registrato sulle strade extraurbane e una flessione del 13,9% sulle autostrade.
Audi Sport - Consegnata l'ultima R8 LMS GT3
Audi Sport ha consegnato l'ultimo esemplare della R8 LMS GT3. La vettura da corsa, nella più recente variante Evo II, è l'esemplare numero 310 della fortunata serie di vetture derivate dalla R8 stradale, giunta anch'essa alla fine della sua carriera senza per il momento avere eredi. Il reparto Audi Sport ha iniziato la produzione della R8 da corsa nel 2009 e ha collezionato un numero elevatissimo di titoli in tutto il mondo. L'ultima vettura è stata acquistata dal pilota Michael Doppelmayr, vincitore della 24H Series European GT3 nel 2022 proprio con la R8.
Stop a Dakar e GT per investire sulla Formula 1. Dopo l'addio alle competizioni GT e la fine dell'avventura alla Dakar, Audi ha voluto concentrare tutti i suoi sforzi sul progetto Formula 1 acquisendo il team Sauber in vista del debutto nel 2026 con i nuovi regolamenti. A guidare il team è stato chiamato l'ex Ferrari Mattia Binotto e sono stati ingaggiati i piloti Nico Hulkenberg e Gabriel Bortoleto.
Audi Q5 Sportback - Scende il tetto, sale lo stile
Al netto del padiglione più sfuggente, la Suv-coupé replica le novità stilistiche già introdotte dalla Q5 tradizionale, comprese le luci posteriori Oled dalle grafiche cangianti. Il discorso vale anche per gli interni, completamente rivisitati a livello di plancia e infotainment e con la new entry dello schermo per il passeggero. A seconda delle versioni, advanced o s line, il vestito può apparire più elegante o sportivo. Fa storia a sé la potente SQ5, con finiture ed elementi (vedi i cerchi o gli scarichi) specifici. Sia quest'ultima, sia la Q5 possono montare sospensioni pneumatiche adattive.
Come sempre quando si parla di Suv-coupé, il bagagliaio è un tema. Rispetto alla sorella più classica, il volume di carico massimo è un po' più basso (1.415 litri contro 1.470), ma la base di partenza, con i cinque posti in uso, è simile: dietro il divanetto, la Sportback offre 515 litri, valore che scende a 470 (fino a un massimo di 1.388) per la SQ5.
Al lancio, la gamma di motorizzazioni sarà composta da versioni benzina e diesel ibridizzate dal nuovo sistema a 48 Volt, che prevede un'unità elettrica (in codice PTG, che sta per powertrain generator) da 24 CV e 230 Nm solidale alla trasmissione, abbinata una batteria al litio-ferro-fosfato da 1,7 kWh. Grazie a questo sistema, che contribuisce a muovere le ruote, la Q5 Sportback può anche andare a corrente, seppur per brevissimi tratti, ma soprattutto riesce a contenere consumi ed emissioni. Tra le varianti disponibili, la 2.0 TSI da 204 CV e 340 Nm a trazione anteriore è quella d'accesso, ma si può avere anche integrale. Seguono la 2.0 TDI da 204 CV e 400 Nm, solo in versione quattro, e la SQ5 Sportback col V6 da 3.0 litri e 367 CV di potenza, conditi da una coppia di 550 Nm. Più avanti la gamma Q5 abbraccerà anche delle varianti ibride plug-in, le TFSI e quattro, entrambe integrali e con potenze da 299 e 367 cavalli, capaci di un'autonomia in solo elettrico superiore ad 80 km.
Cadillac in F.1 - C'è l'accordo per debuttare nel 2026
La notizia era nell'aria da tempo, ma oggi arriva la conferma ufficiale: General Motors ha fatto un concreto passo avanti per diventare l'undicesimo team della Formula 1 a partire dal 2026. Formula 1, la FIA e il colosso americano hanno raggiunto un accordo preliminare per portare sulla griglia il prestigioso marchio Cadillac, segnando un momento cruciale nell'espansione dello sport verso il mercato nordamericano.
Un progetto a lungo termine. Il progetto Cadillac non è solamente una questione sportiva, ma una mossa strategica per consolidare la presenza della Formula 1 negli Stati Uniti. Dopo il successo dei Gran Premi di Miami, Austin e l'attesissimo debutto di Las Vegas, Cadillac sulla griglia unitamente alla Haas - rappresenterebbe un ulteriore passo avanti verso il consolidamento del motorsport nel mercato americano. Nei primi due anni, GM sfrutterà la partnership con Andretti Motorsport e le risorse del loro quartier generale a Silverstone. Due le opzioni più quotate per la power unit: Ferrari la favorita oppure Honda. Poi, dal 2028, si passerà a una power unit interamente sviluppata da General Motors.
Tutti contenti. Stefano Domenicali, CEO di Formula 1, ha sottolineato l'importanza del progetto: L'ingresso di General Motors e Cadillac conferma l'evoluzione del nostro sport. Non vediamo l'ora di vedere i progressi di questa collaborazione, che potrebbe portare a risultati straordinari. Dal canto suo, Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA, si è detto ottimista sul processo di candidatura: General Motors è un gigante globale, e il supporto della FIA a questa iniziativa è totale. Ci impegneremo per garantire che l'iter proceda senza intoppi. Mark Reuss, presidente di GM, ha aggiunto una nota di entusiasmo personale: La Formula 1 è sinonimo di innovazione e eccellenza. un onore per noi unirci al campionato più prestigioso al mondo. Il nostro obiettivo è competere con passione e integrità, dimostrando il meglio delle nostre capacità tecniche.
Tesla - Musk fa incetta di crediti green
Nel 2023 la Tesla ha accumulato 34 milioni di cosiddetti crediti green, assegnati annualmente dal governo americano alle Case automobilistiche che superano gli standard di emissioni inquinanti. Crediti che la Casa di Elon Musk non ha problemi a guadagnare, dal momento che la sua gamma è interamente elettrica, e che possono essere venduti ai costruttori che invece rimangono sotto la soglia di emissioni imposta dall'Epa, l'agenzia ambientale statunitense.
Annata negativa. L'industria automobilistica statunitense ha generato, nel 2023, un deficit di circa 11 milioni di crediti green: a guidare la classifica delle Case "meno virtuose" c'è la General Motors, che ha prodotto un deficit di 17,8 milioni di crediti (e ha anche dovuto rinunciare a circa 50 milioni di crediti per false dichiarazioni sulle emissioni tra il 2012 e il 2018). Stando all'ultimo rapporto dell'Epa, lo scorso anno la GM ha acquistato 44 milioni di crediti, mentre la Tesla ne ha venduti 34 milioni, il valore più alto mai registrato dall'introduzione di questa misura. Nel 2022 il risultato era stato positivo: 3 milioni di crediti in attivo, aiutati dai 19,1 milioni della Tesla.
Ma il consumo di carburante è in calo. Stando ai dati preliminari diffusi dall'agenzia ambientale americana, il consumo medio delle auto circolanti negli Stati Uniti è migliorato, arrivando alla cifra di 27,1 miglia per gallone, con una stima di 28 miglia per gallone per il 2024. L'Epa riferisce che l'industria americana gode ancora di un disavanzo di 123 milioni di crediti per raggiungere gli obiettivi futuri. Ammesso che non cambino: la nuova amministrazione, sotto la guida del neo-presidente Donald Trump, ha promesso di rivedere tutto l'impianto normativo che riguarda la transizione elettrica, a cominciare dalla cancellazione dei crediti fiscali per chi acquista una Bev.
Dakar - Land Rover avrà un team ufficiale nel 2026
La Dakar continua a essere il palcoscenico ideale per i grandi nomi dell'automobilismo, un banco di prova estremo dove mezzi e piloti misurano le proprie capacità al limite. Dopo gli annunci di Dacia e Ford, pronte a fare il loro debutto nel rally raid più iconico al mondo, anche Land Rover entra ufficialmente in gioco. Ma sarà il Defender a rappresentare il marchio britannico in questa avventura: un ritorno alle radici del fuoristrada per eccellenza. A partire dal 2026, il nuovo Defender Dakar Works Team scenderà in pista con un unico obiettivo: puntare alla vittoria nella classe Auto, consolidando il legame tra il brand e le imprese leggendarie della guida off-road.
Un progetto ambizioso. Dietro le quinte di questa sfida c'è un team di prim'ordine. Il programma sarà guidato da James Barclay, figura chiave di Jaguar Land Rover Motorsport, con il pieno supporto del managing director di Defender, Mark Cameron. Entrare nella Dakar non è solo un'opportunità: è una dichiarazione d'intenti, ha spiegato Cameron. Stiamo lavorando per creare un veicolo che sia in grado di affrontare questa sfida unica e che, al tempo stesso, incarni pienamente il carattere e lo spirito del Defender. Il debutto in gara è fissato per gennaio 2026, ma i dettagli sul veicolo e sul progetto verranno svelati durante l'edizione 2025 della Dakar, di cui Defender sarà partner. Barclay, nel commentare questa nuova avventura, ha dichiarato: La Dakar è l'Everest degli sport motoristici. Rappresenta il massimo della sfida, per le persone e per le macchine. Portare il Defender su questo palcoscenico significa mettere alla prova ciò che di meglio sappiamo fare.
Defender è anche partner della Dakar 2025. Il contributo di Defender alla Dakar inizierà, come anticipavamo, già il prossimo gennaio. Il brand fornirà mezzi per le ricognizioni e il supporto logistico dell'organizzazione, rafforzando la collaborazione con il rally raid. Il direttore della corsa, David Castera, ha detto: Avere Defender come partner ufficiale è un grande onore. La loro presenza non arricchirà solo la gara, ma renderà le operazioni più efficienti grazie all'affidabilità e alla versatilità dei loro veicoli.
Toyota - Confermato il ritorno della Celica
In occasione della tappa giapponese del mondiale WRC i vertici della Toyota hanno confermato ufficialmente l'intenzione di riportare sul mercato la sportiva Celica. Ad affermarlo ai microfoni di Bestcar è stato Il Chief Technology Officer Hiroki Nakajima, presente all'evento insieme ad Akio Toyoda.
Celica, GR86 terza serie e MR2 nei piani. Nakajima non ha fornito indicazioni tecniche sulla Celica, ma ha chiarito subito un concetto chiave: la GR86 avrà una sua erede, quindi la Celica affiancherà e non sostituirà l'attuale coupé e potrebbe quindi entrare nella gamma GR. La Toyota sta lavorando anche a una terza sportiva ispirata al passato, ovvero la MR2, che potrebbe però diventare un'elettrica.
Sette generazioni in 35 anni. Dal 1970 al 2005, la Toyota Celica è stata prodotta in sette generazioni, ma in Europa è diventata un oggetto di culto a partire dalla quarta, quella che ha gareggiato nel Mondiale Rally nella versione GT-Four (ST165) del 1986. La sua carriera si è chiusa senza eredi con la serie T230 a trazione anteriore e motori aspirati, quando la Toyota decise di concentrarsi sull'ibrido e su modelli di grande serie.
The I.C.E. St.Moritz - Le novità (e le conferme) dell'edizione 2025
Con l'arrivo dell'inverno si avvicina l'inizio dell'edizione 2025 di The I.C.E. St. Moritz, il Concorso internazionale d'eleganza che raduna le più belle auto storiche sul palcoscenico naturale del lago d'Engadina. L'evento, che si svolgerà nel fine settimana del 21 e 22 febbraio prossimi, alternerà come sempre esposizioni statiche e attività dinamiche, mentre la giuria dovrà valutare le auto in concorso e assegnare il premio Best in Show.
Non solo auto classiche. Oltre alle cinque categorie già annunciate nelle scorse settimane (Barchettas on the Lake, Open Wheels, Concept Cars & One-Offs, Icons on Wheels e Racing Legends), quest'anno debutteranno sessioni dinamiche dedicate alle auto moderne, in particolare novità e anteprime non ancora disponibili sul mercato. La kermesse si amplierà rispetto al passato e coinvolgerà l'intera cittadina svizzera, con happening e attivazioni che non riguardano solo il mondo dell'auto ma anche dell'arte e della cultura. Nelle prossime settimane verrà comunicato il programma dettagliato dell'evento.
BYD - Nel 2025 la nuova generazione di batterie Blade
Nel 2025, la BYD potrebbe presentare la seconda generazione di batterie Blade al litio-ferro-fosfato, attualmente utilizzate su tutta la gamma di auto elettriche della Casa cinese. Presentati nel 2020 e non ancora aggiornati, gli accumulatori sono meno efficienti rispetto ad altre tecnologie, ma anche meno costose, più stabili e generalmente sicuri.
Più efficienti, anche fuori dall'auto. A margine della COP29 di Baku, dove la BYD era presente in qualità di partner tecnico per gli spostamenti dei delegati, il direttore generale della divisione asiatica della Casa cinese Cao Shuang ha confermato che nel 2025 arriverà una nuova generazione delle batterie Blade, che aumenterà l'autonomia dei nostri veicoli, e anche il ciclo di vita degli stessi accumulatori. Da tempo la BYD ha stretto diversi accordi con aziende specializzate nel riutilizzo delle batterie, per poter dare una seconda vita a quelle che non sono più abbastanza efficienti per le automobili: Il nostro impegno in questo senso rimane assoluto, ha aggiunto Cao.
Auto elettriche - Segnali di accordo tra Europa e Cina per eliminare i dazi
La disputa sui dazi all'importazione di auto elettriche cinesi nell'Unione Europea potrebbe essere vicina a un punto di svolta. Se ne parla da diversi giorni, ma i segnali in arrivo ora dalla Germania aumentano le probabilità di un accordo che porti all'abrogazione delle nuove tariffe doganali più che alla loro conferma. "Siamo vicini a una soluzione con la Cina per eliminare i dazi", ha annunciato all'emittente tedesca n-tv Bernd Lange, presidente della Commissione Commercio Internazionale del Parlamento europeo.
Piano da definire. Il politico tedesco non ha fornito dettagli sui contorni dell'intesa e in particolare sul meccanismo di limitazioni e quote di cui si parla da tempo: "La Cina potrebbe impegnarsi a offrire auto elettriche nell'Ue a un prezzo minimo", ha detto il politico. "In questo modo, si eliminerebbe la distorsione della concorrenza dovuta a sovvenzioni sleali, motivo per cui le tariffe sono state originariamente introdotte".
Transizione ecologica - Lidea del governo: "Introduciamo le kei car anche in Europa"
In un report pubblicato nei giorni scorsi, intitolato La transizione tecnologica dell'automotive italiano - Analisi della filiera, aspetti tecnologici e strumenti di policy, il ministero del Tesoro analizza la situazione dell'industria automobilistica italiana, con particolare riguardo alle difficoltà e ai ritardi accumulati dal nostro Paese nel percorso verso l'elettrificazione del parco circolante. La soluzione, o almeno una delle varie? Fare come il Giappone e darsi alle kei car.
Italia fanalino di coda. I problemi, si legge nel documento di via XX Settembre, sono legati in particolare al disorientamento dei consumatori, dovuto al costo eccessivo, alla carenza di infrastrutture di ricarica, e alle criticità tecnologiche che interessano le auto elettriche (soprattutto autonomia e tempi di ricarica), ma anche alla eccessiva concentrazione della produzione nazionale di auto elettriche, con una sola casa produttrice e un solo modello di massa assemblato in Italia che, per quanto di successo, alimenta incertezze sul ruolo della Penisola nel futuro sostenibile dell'automobile. A questo si aggiungono i ritardi nella creazione di gigafactory per la produzione di batterie, un ambito nel quale l'Italia è indietro su tutti e tre i progetti previsti (Italvolt, Terevola e Termoli), tra cui il più importante (Termoli), è stato recentemente accantonato.
Le proposte del governo. Nel suo rapporto, il ministero del Tesoro auspica quindi la nascita di un Piano strategico nazionale per l'industria automobilistica italiana che indichi gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti da introdurre per favorire la transizione della filiera nei prossimi anni. In particolare, due sono le misure da attuare in tempi rapidi per attenuare le difficoltà che la filiera ha fino ad ora incontrato: la prima riguarda il rinnovo di incentivi all'acquisto di auto parzialmente elettrificate (in particolare le auto full hybrid o plug-in) nei grandi centri urbani, vincolando l'acquisto all'introduzione di strumenti che rivelino il tipo di carburante utilizzato (elettricità o combustibili fossili) durante l'impiego, così da disincentivare l'uso in modalità endotermica.
Le kei car. La seconda proposta riguarda l'introduzione di una nuova categoria di piccole autovetture esclusivamente elettrificate dedicate agli spostamenti urbani, che consenta di sfruttare sia i vantaggi dei quadricicli elettrici (in termini di costo, peso e dimensione delle batterie), sia quelli delle citycar (in termini di versatilità d'uso e numero di passeggeri). L'esempio", continua il governo, "potrebbe provenire da quanto fatto dal Giappone durante gli anni 50 con l'introduzione delle kei car, piccole auto limitate in termini di potenza e dimensione (non più lunghe di 3,40 metri e non più larghe di 1,48 metri) che hanno garantito un'iniziale protezione di mercato necessaria a un rapido sviluppo del settore nel Paese. In pratica, nel suo documento il ministero sposa interamente la proposta più volte portata avanti da Luca de Meo, presidente di Acea, che da tempo chiede ai governi di creare normative specifiche per consentire l'introduzione sul mercato di piccole elettriche da città, proprio come le kei car giapponesi, e al tempo stesso sollecita i costruttori europei a dare vita a un'alleanza, stile Airbus, che si concentri sulla produzione di citycar elettriche.
Un'alternativa vantaggiosa. La diffusione di queste autovetture, prosegue il documento, dopo una definizione armonizzata delle sue caratteristiche in ambito europeo (dimensioni, peso, prestazioni, numero di passeggeri, età di accesso al suo utilizzo, etc.), potrebbe essere favorita attraverso piani di incentivo all'acquisto o introducendo vantaggi di varia natura nell'impiego in città (ricariche e parcheggi gratuiti o a prezzo calmierato, azzeramento della tassa di possesso, maggior accessibilità nelle zone a traffico limitato). I vantaggi in termini di autonomia strategica e bilancia commerciale a favore dei paesi dell'Unione Europea sarebbero garantito dalla presenza di pacchi batteria molto più piccoli (meno di 20 kWh) e leggeri (meno di 50 kg) che, in ultima analisi, potrebbero favorire la diffusione del battery swapping (cambio istantaneo della batteria presso i distributori), particolarmente strategico in ambiti urbani per la minor domanda di colonnine pubbliche e wall box private che ne deriva.
Stellantis Pro One - Al via la produzione di grandi furgoni elettrici ad Atessa
Stellantis Pro One, la divisione per i veicoli commerciali leggeri dell'omonimo gruppo automobilistico, ha avviato la produzione dei nuovi furgoni elettrici di grandi dimensioni presso lo stabilimento di Atessa (Chieti). Il primo modello ad essere sfornato dalle linee di assemblaggio è la versione cabinata dell'e-Ducato. L'arrivo ad Atessa della versione a batteria del furgone più venduto sul mercato italiano (quota del 24% nel segmento di riferimento a fine ottobre) consente all'impianto di incrementare i turni di produzione da 2 a 2,5, a conferma del buon momento della divisione Stellantis Pro One.
Il ruolo di Atessa. "In Stellantis siamo orgogliosi dell'eccellenza produttiva che caratterizza lo stabilimento di Atessa, un punto di riferimento a livello mondiale nella produzione di furgoni. Questo stabilimento, che vanta una prestigiosa storia in Italia da oltre 40 anni, rappresenta un simbolo di qualità e oggi celebriamo l'avvio della produzione dei large van elettrici per tutti i 5 brand Stellantis di veicoli commerciali come ulteriore conferma dell'impegno concreto dell'azienda in Italia. L'investimento ad Atessa per la produzione di veicoli elettrici è parte integrante del piano industriale di Stellantis in Italia", commenta Jean-Philippe Imparato, direttore operativo Enlarged Europe di Stellantis e amministratore delegato della divisione Pro One. Creato nel 1979 nell'ambito della joint-venture tra Fiat e Psa-Peugeot Citroën, il sito di Atessa è stato inaugurato nel 1981: su una superficie di oltre 1,2 milioni di metri quadrati può produrre fino a 1.200 veicoli al giorno. Attualmente oltre l'80% dei veicoli è esportato a livello internazionale in 75 paesi. Secondo il gruppo, l'avvio delle nuove produzioni ad Atessa rappresenta "una pietra miliare nella storia del sito abruzzese" e conferma "l'impegno di Stellantis verso la produzione italiana e la transizione ecologica", nonchè "la centralità dello stabilimento italiano nell'offensiva globale di Stellantis Pro One". Del resto, la fabbrica sforna la maggior parte dei furgoni di grandi dimensioni, ossia il 30% di tutte le vendite di veicoli commerciali leggeri.
Usato - Le elettrificate rappresentano il 10% dei passaggi
A settembre, il mercato delle auto usate ha visto un nuovo calo del peso del diesel sui trasferimenti di proprietà e il contestuale aumento delle vetture elettrificate (ibride, Phev ed elettriche), ormai al 10% del totale, 3,2 punti percentuali in più rispetto all'anno scorso. Nel complesso, secondo le rilevazioni del Centro Studi e Statistiche Unrae, gli scambi mensili sono stati 441.187, con una crescita dello 0,6%, frutto del +4,2% per i passaggi netti e del -4,3% per le minivolture. Nei primi nove mesi dell'anno, la crescita si riduce al 7,5% con 3.931.317 passaggi complessivi.
Alimentazioni e anzianità. Come detto, i trasferimenti netti suddivisi per alimentazioni vedono le auto a gasolio ridurre ancora il loro peso (dal 45,7% al 43,3%), anche se le diesel mantengono la leadership davanti ai veicoli a benzina, fermi al 39,7% (40% un anno fa). Le ibride occupano la terza posizione con l'8,1% (5,6%), seguono il Gpl al 4,9% (5%) e il metano al 2,2% (2,5%). I trasferimenti netti di auto elettriche e ibride plug-in pesano, rispettivamente, per lo 0,9% e l'1% (entrambi allo 0,6% a settembre 2023). Quanto all'età dei veicoli oggetto di scambio, le vetture con oltre 10 anni di anzianità scendono dal 51,3% al 49%, mentre salgono dal 15,8% al 17,2% quelle tra sei e dieci anni. Cala dal 12,4% all'11,5% la fascia quattro-sei anni e sale dall'11,4% all'11,8% la due-quattro anni. Guadagnano terreno anche le auto con meno di un anno (dal 5,7% al 6,3%) e quelle da uno a due anni (dal 3,4% al 4,1%).
Le minivolture. Per quanto riguarda i trasferimenti ai concessionari in attesa della vendita, ossia le minivolture, si conferma il predominio delle diesel (47,3%), che precedono, nell'ordine, benzina (31,4%), Gpl (5,2%), metano (2,1%), ibride (11%), Phev (1,7%) e Bev (1,3%). Anche in questo caso, si contrae la quota di vetture con più di 10 anni, al 36,4%. In calo la fascia di anzianità da quattro a sei anni (13,9%) e quella da uno a due anni (5,6%). In crescita, invece, le fasce sei-dieci anni (20,6%), due-quattro anni (17,1%) e zero-uno (6,3%).
Alfa Romeo - La 33 Stradale conclude i collaudi in vista della prima consegna
Alfa Romeo ha portato un esemplare della 33 Stradale a Nardò per una serie di test di sviluppo: la biposto del Biscione sarà costruita in 33 esemplari e i tecnici stanno ultimando la messa a punto in vista della consegna del primo esemplare, prevista entro la fine dell'anno.
333 km/h testati a Nardò. La scelta di Nardò non è casuale: qui, infatti, è stato possibile utilizzare l'anello ad alta velocità di 12,6 km per validare il target di velocità massima di 333 km/h e verificare il comportamento della vettura dal punto di vista dell'efficienza aerodinamica, del sistema di raffreddamento e dell'insonorizzazione. Nelle settimane scorse, invece, la vettura ha condotto una serie di test finali a Balocco per verificare l'handling ed il bilanciamento nelle modalità di guida Strada e Pista. I tecnici hanno anche collaudato il sistema di launch control denominato Partenza Veloce, attivabile dal pulsante con il Quadrifoglio nella console centrale, che permette di toccare i 100 km/h da fermo in meno di 3 secondi. Confermate, infine, le specifiche dell'impianto frenante carboceramico, capace di fermare la 33 da 100 km/h in appena 33 metri con il sistema Brake-By-Wire.
Oltre 620 CV a benzina, nessuna novità sull'elettrica. La 33 Stradale adotta un V6 biturbo di 3.0 litri da oltre 620 CV con cambio automatico doppia frizione otto marce e trazione posteriore. Alla presentazione era stata stata annunciata anche un' opzione elettrica, della quale però non ci sono ulteriori notizie: per questa versione, nel 2023 l'Alfa Romeo ha dichiarato 750 CV e circa 450 km di autonomia, senza però dare indicazioni sulle prestazioni e sulla capacità della batteria.
Porsche - Il kit Manthey per la GT3 RS
La Porsche ha presentato il kit Manthey dedicato alla 911 GT3 RS: il pacchetto, analogamente a quelli già resi disponibili per la GT3, nasce dall'esperienza delle corse per elevare ulteriormente le prestazioni delle vetture in pista, mantenendo al contempo la garanzia originale della Casa. Il prezzo non è stato reso noto e per ora non ci sono dati relativi al confronto diretto dei tempi sul giro rispetto alla RS di serie.
Obiettivo 1.000 kg. Per la RS, i tecnici Manthey hanno deciso di estremizzare ancor più il progetto originale creando un pacchetto aerodinamico da oltre 1.000 kg di downforce a 285 km/h, contro gli 860 kg del modello di partenza: per farlo, hanno modificato gli elementi originali come lo splitter anteriore dotato di tiranti, i componenti applicati ai passaruote, lo spoiler posteriore con end plate maggiorati e il diffusore; inoltre, sono state aggiunge due dive plane per ogni lato del paraurti anteriore. Sono previsti nuovi deviatori di flusso sul tetto ed elementi di carbonio sui cerchi di lega posteriori, ma c'è spazio anche per un'anteprima nella storia della 911: per la prima volta, il lunotto è stato eliminato e sostituito con un pannello di carbonio dotato di una pinna verticale per stabilizzare la vettura alle alte velocità.
Assetto rivisto. Le complesse modifiche all' aerodinamica hanno imposto ai tecnici anche la rivisitazione dell'assetto. Lo spring-rate delle molle è stato aumentato rispettivamente del 30 e 15% all'anteriore e al posteriore per bilanciare la maggiore downforce. Sono previsti anche dei nuovi ammortizzatori semi-attivi a due vie e un software totalmente riprogrammato per la loro gestione. Manthey, infine, offre materiale d'attrito specifico per l'uso in pista per l'impianto frenante carboceramico.
Spazio anche al look. Infine, la personalizzazione estetica. La Porsche ha realizzato le minigonne e i proiettori a Led del sottoporta con il logo Manthey e una serie di adesivi personalizzati da applicare alla vettura e agli aerodisc dei cerchi. Le scritte Manthey per la carrozzeria sono disponibili nei colori Neodyme, bianco e nero, mentre il gancio di traino (non utilizzabile su strada) è proposto in rosso, nero e giallo.