Stella Li - BYD chiama Musk: "Lavoriamo insieme per combattere il termico"

4 Ruote - Mar 04,2025

"Il nostro nemico comune è l'auto con motore a combustione interna: dobbiamo lavorare insieme alla Tesla per cambiare l'industria". Una dichiarazione che rappresenta un segnale di apertura storico e che è stata rilasciata da Stella Li, vicepresidente della BYD, nel corso di un'intervista al Financial Times.

Rivali sul mercato. Il numero uno dell'elettrico in Cina, che proprio nel 2024 si è vista scavalcare di un soffio nelle vendite mondiali di auto a batteria dal marchio di Elon Musk (1,79 milioni di unità contro 1,76) parrebbe dunque pronto a una collaborazione con la rivale diretta d'Oltreoceano, nel nome del comune interesse per una transizione energetica più rapida e completa possibile.

Pechino "aperta alla condivisione di tecnologie". Un obiettivo da perseguire anche, se non soprattutto, in Europa, il principale terreno di scontro tra le due Case (la Tesla sta perdendo quote di mercato, mentre i cinesi sono in crescita), e che non esclude la condivisione di tecnologie. Tema sul quale Li ha un'opinione molto netta: "Il governo cinese è più aperto a condividere tecnologie per l'elettrico e la guida autonoma" con aziende straniere, e questo nonostante le recenti contrapposizioni in campo commerciale, ma al riguardo "c'è un grosso problema di percezione" in Occidente. Non soltanto: Pechino, afferma Li, "supporta le aziende straniere che investono in Cina e le aiuta a lavorare sulle nuove tecnologie".

Le plug-in per l'Europa. Li si è anche soffermata sull'attuale scenario internazionale, evidenziando come la BYD sia "pronta" a rispondere al calo delle vendite delle elettriche in Europa con una serie di nuovi modelli ibridi plug-in (esenti peraltro dai dazi fino al 35,3% sui modelli a batteria decisi da Bruxelles).

Le elettriche "sono auto migliori". Netto, d'altra parte, il "no" allo sbarco negli Usa, dove le elettriche cinesi sono sottoposte a tariffe del 100%: un nodo, quello dei dazi, che per BYD potrebbe avere un peso decisivo sulla scelta di aprire una fabbrica in Messico, appena colpito dalle misure varate dall'amministrazione Trump. Gli ostacoli della politica, tuttavia, non sembrano preoccupare Li sul lungo termine: "Perché in Cina il mercato sceglie ancora le elettriche? Perché sono auto migliori, più intelligenti e di maggiore qualità".

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Audi A6 Avant - L'altra metà del cuore - VIDEO

4 Ruote - Mar 04,2025

La wagon regina dei Quattro Anelli è cresciuta ancora: adesso è lunga 4,99 metri, con un passo di 2,93. E si conferma un'auto e accogliente, dagli interni comodi e spaziosi. Una volta aperto il portellone (azionato automaticamente) si schiude un vano ampio e regolare, ben sfruttabile sia in larghezza sia in profondità, ma non da record quanto a numeri. Dal momento che in Italia verranno proposte solo versioni elettrificate, che prevedono la presenza di un pacco batterie al retrotreno, la capienza massima nominale, con tutti e cinque posti in uso, è di 466 litri, che diventano quasi 1.500 una volta abbattuti gli schienali. Anche il taglio sportivo del lato B, con lunotto e montanti molto inclinati, forse toglie qualcosa (ce lo diranno i rilevamenti del Centro Prove). Lo stile, impreziosito da fari matrix Led e luci Oled di ultima generazione, enfatizza ancor più di prima il dinamismo, con una carrozzeria plasmata e scolpita (vedi le prese d'aria anteriori) per massimizzare l'aerodinamica: da questo punto di vista, il suo Cx di 0.25 ne fa la wagon termica più efficiente della storia dei Quattro anelli.

All'interno, la plancia dell'A6 ripropone il digital stage visto sulla A5, col virtual cockpit da 11,9 pollici, il touch screen del sistema MMI da 14,5 e lo schermo per il passeggero opzionale, da cui è possibile navigare o vedere video in streaming: una distesa di pixel attorno alla quale non mancano, soprattutto sul volante e sul maniglione della portiera lato guida, qualche tasto fisico con cui richiamare alcune funzioni. Se gli schermi non bastano, il tutto si può integrare con l'head-up display proiettato sul parabrezza, su una superficie più ampia che in passato e con infografiche ampliate (anche relative all'infotainment). L'assistente vocale, evoluto, interagisce con ChatGPT: se non è in grado di rispondere a una richiesta dell'utente, chiede aiuto all'intelligenza artificiale. A voce si può impostare anche il clima, che nella sua massima si può regolare in maniera indipendente in quattro zone. Anche in seconda fila, sfruttando l'apposito quadro di comando.

A differenza di altri mercati, per cui è previsto anche un benzina liscio all'ingresso della gamma, in Italia la nuova A6 sarà solo ibrida leggera. Sia il diesel, 2.0 TDI da 204 CV e 400 Nm, sia il sei cilindri benzina 3.0 TFSI da 367 CV e 550 Nm sono supportati dal nuovo sistema a 48 volt di Audi; e mentre l'A6 diesel quattro cilindri è disponibile sia a trazione anteriore sia integrale, la V6, che beneficia di un differenziale sportivo posteriore, è solo quattro. Verso la fine dell'anno arriverà anche un 3.0 litri diesel, ampliando l'offerta a gasolio. E per le flotte, ma non solo, in un prossimo futuro il listino si arricchirà di varianti ibride plug-in, anche ad alte prestazioni, con un'autonomia in elettrico sostanziosa.

L'A6 può contare su tre varianti d'assetto: oltre a quello standard, con molle elicoidali e ammortizzatori telescopici, c'è quello sportivo, con altezza da terra ribassata di 2 centimetri (di serie con l'allestimento S line edition). E, a un livello superiore, le sospensioni pneumatiche adattive, con cinque settaggi selezionabili e un'altezza da terra variabile a beneficio dell'aerodinamica o del confort sulle strade bianche. Sempre a richiesta, la wagon può disporre dell'assale posteriore sterzante, che vede le ruote posteriori sterzare (a bassa velocità e fino a 60 km/h) in controfase rispetto a quelle anteriori fino a un massimo di 5 gradi.

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Nuovo Quattroruote - Scopri il numero di marzo - VIDEO

4 Ruote - Mar 04,2025

Il nuovo numero di Quattroruote, già disponibile in Digital Edition e in edicola dal 4 marzo, dedica la copertina alla Fiat Grande Panda: con lei, il marchio sale di livello e si riporta nel segmento B; noi vi raccontiamo com'è fatta e come va la versione elettrica, ripercorrendo anche la storia del mito originale. L'Attualità, poi, vi propone un'inchiesta sul campo: abbiamo percorso l'Italia in autostrada per vedere come controllano l'olio nelle aree di servizio. Risultato? Tanti rabbocchi inutili. Ma non finisce qui, perché Quattroruote di marzo è pieno di altre prove, di anteprime, di approfondimenti: scopriteli leggendo le anticipazioni qui sotto.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un'email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).

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Jeep Compass - La nuova generazione si mostra... a Melfi

4 Ruote - Mar 04,2025

La Jeep ha pubblicato nuove immagini che anticipano la prossima generazione della Compass. La Suv americana sarà prodotta nello stabilimento di Melfi, dove viene costruito il modello attuale e dove sono state scattate le immagini che vedete, almeno stando a quanto comunicato dalla Casa. La presentazione globale della nuova Compass si terrà in primavera, mentre la produzione dovrebbe iniziare entro l'estate.

Look aggressivo. Realizzata sulla piattaforma Stla, la nuova Jeep Compass conferma lo stile muscoloso anticipato dai bozzetti pubblicati qualche settimana fa, in particolare per quanto riguarda i passaruota e l'andamento filante del tetto. La griglia anteriore, con i caratteristici sette elementi della calandra, ha uno sviluppo più verticale rispetto al modello attuale ed è attraversata da una serie di inediti led luminosi. I fari posteriori, di nuovo disegno, hanno uno stile squadrato con quattro elementi a Led separati.

Ibrida oppure elettrica. Sulla nuova Jeep Compass saranno disponibili solo powertrain elettrificati, con le varianti e-Hybrid, e-Hybrid plug-in e 100% elettrici, anche con trazione integrale: quest'ultima, come sugli altri modelli a quattro ruote motrici della Casa americana, è ottenuta con un secondo motore elettrico al posteriore, senza albero di trasmissione centrale.

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Limiti di velocità - Anche Pavia diventa "Città 30"

4 Ruote - Mar 04,2025

Pavia Città 30: è questo il nome del progetto del Comune lombardo, che dall'estate 2025 prevede il progressivo aumento delle strade dove il limite massimo imposto sarà, per l'appunto, di 30 km/h. Come noto, l'obiettivo teorico è di migliorare la sicurezza a beneficio specie degli utenti vulnerabili, soprattutto pedoni, ciclisti e monopattinisti. Seguendo l'esempio di numerose amministrazioni locali (come Bologna) che, con modalità differenti, hanno optato per questa soluzione.

Un pizzico di enfasi. Alice Moggi, vicesindaco e assessore alla Mobilità di Pavia, ha spiegato come il provvedimento sia una visione diversa di città. Affinché diventi più a misura di persona. Non vogliamo dichiarare guerra alle auto, ma deve esserci spazio per tutti. In futuro, dove è possibile, toglieremo le vetture dai marciapiedi e dalle piazze, che devono tornare a essere luoghi di aggregazione e non solo parcheggi. Se non è guerra questa...

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Eni - Aumenta la produzione di petrolio e gas

4 Ruote - Mar 04,2025

Far crescere la produzione di petrolio e gas del 3-4% l'anno: questo uno dei punti chiave del Piano strategico 2025-2028 di Eni, presentato di recente. Che prevede anche il lancio di una società satellite dedicata alle tecnologie per catturare, utilizzare e immagazzinare la CO2, nonché l'intesa con l'azienda petrolifera statale malese Petronas per una joint venture futura in Indonesia e Malesia. Gli investimenti netti annuali ammontano a 7 miliardi di euro.

Transizione. In parallelo, il piano del cane a sei zampe scommette che la capacità installata in rinnovabili di Plenitude cresca di quattro volte al 2030, arrivando a 15 GW complessivi. E, sempre per quella data, intende produrre cinque milioni di tonnellate di biocarburanti, con la possibilità di generare due milioni di tonnellate di carburanti sostenibili per l'aviazione. Mentre prosegue il suo percorso nella biochimica e nella bioraffinazione.

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Volkswagen Tera - La Suv per il Sud America e l'Africa

4 Ruote - Mar 04,2025

In Brasile la Volkswagen presenta in Brasile la Tera, in occasione dei festeggiamenti per il Carnevale: la Casa proporrà il modello nello stesso Brasile e in Argentina, inserendolo nella gamma tra Polo e Nivus, ma l'obiettivo è quello di commercializzare questo prodotto in 25 Paesi tra Sud America e Africa.

Stile Volkswagen. Il design della Tera riprende gli stilemi degli ultimi prodotti del brand, con la grande presa d'aria frontale che domina l'aggressivo paraurti. I gruppi ottici anteriori, con luci diurne posizionate nella parte superiore, si collegano con la classica barra cromata della mascherina, mentre i fari posteriori sono piuttosto compatti ed inseriti in una fascia scura a tutta larghezza. I passaruota in plastica grezza sono un classico dei Suv urbani, mentre la linea di cintura alta e rialzata verso il posteriore ricorda la recente Skoda Kylaq di dimensioni simili. Gli interni, con schermi separati per strumentazione e infotainment, sono stati disegnati sfruttando elementi già visti su altri prodotti del Gruppo Volkswagen, con una disposizione ormai classica.

Nessuna rivoluzione dentro il cofano. Per il momento non sono stati diffusi dati tecnici, ma è molto probabile che la Tera sia stata sviluppata sulla piattaforma MQB A0 a trazione anteriore. I powertrain dovrebbero essere quindi quelli già noti, con il 3 cilindri 1.0 con cambio manuale o automatico in vari step di potenza.

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Stati Uniti - Scattano i dazi contro Canada, Cina e Messico

4 Ruote - Mar 04,2025

Scatta ufficialmente la guerra commerciale globale promessa e voluta da Donald Trump. Oggi, 4 marzo, entrano in vigore i nuovi dazi statunitensi sull'importazione di beni provenienti da Canada, Cina e Messico.

Le aliquote. "Non c'è più spazio di manovra per Messico e Canada. I dazi sono un dato di fatto. Entreranno in vigore domani", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti durante un evento alla Casa Bianca. Sulle merci canadesi e messicani graverà ora un'aliquota del 25%, mentre per quelle cinesi Trump ha firmato un ordine esecutivo per raddoppiare le tariffe doganali al 20%.

I prossimi passi. La nuova amministrazione non intende, però, fermare la sua fame di protezionismo. Il 2 aprile, assieme ai dettagli su ulteriori barriere commerciali contro l'Unione Europea e in particolare su auto, farmaci e semiconduttori, dovrebbero entrare in vigore anche tariffe sui prodotti agricoli. Trump, tramite il suo account su Truth, ha esortato gli agricoltori americani a "iniziare a produrre molti prodotti da vendere nel mercato degli Stati Uniti: le tariffe saranno applicate ai prodotti esteri il 2 aprile. Divertitevi!". Per ora non ci sono informazioni né sulle aliquote, né su quali merci verranno colpite. 

Le reazioni. I Paesi colpiti dai dazi Usa sono già pronti a reagire. Il Canada, per esempio, ha confermato l'intenzione di imporre tariffe proprie su prodotti statunitensi per un valore di 155 miliardi di dollari, mentre la Cina ha minacciato ritorsioni nel caso di una conferma dei dazi al 20%, come effettivamente avvenuto. Non mancano le reazioni interne: Trump è sì riuscito a convincere la taiwanese Tsmc a investire 100 miliardi di dollari negli Usa per realizzare nuovi impianti di semiconduttori, ma deve anche affrontare le prime conseguenze delle sue politiche.

I primi effetti. L'Ism (Insitute for Supply Management) ha pubblicato un dato fondamentale per comprendere l'andamento dell'economia Usa: si tratta dell'indice Ism, elaborato sulla base di un sondaggio mensile condotto tra i responsabili acquisti dell'industria manifatturiera. Ebbene, l'indicatore per il mese di febbraio si è attestato su 50,3 punti, in calo rispetto ai 50,9 di gennaio e al di sotto delle attese degli analisti (50,6). L'indice si mantiene comunque sopra la soglia dei 50 punti, considerata lo spartiacque tra espansione e contrazione delle attività produttive, ma il suo calo è il segnale dei primi timori sull'effetto dei dazi. A destare particolare preoccupazione è il dato sui nuovi ordini: il relativo indice è sceso a 48,6 da 55,1 di gennaio. Male anche la componente sull'occupazione, in calo a 47,6 da 50,3, mentre quella relativa ai prezzi è salita a 62,4 da 54,9 punti, il che fa aumentare i timori per la spirale inflazionistica tanto temuta dagli esperti di macroeconomia e legata soprattutto alla crescente carenza di prodotti importati. il caso delle scarpe da ginnastica, che stanno iniziando a sparire dagli scaffali dei negozi. Ma gli americani, con i nuovi dazi, rischiano di non poter accedere a diversi altri beni di larghissimo consumo penalizzati da problematiche interne: l'influenza aviaria sta determinando una crescente indisponibilità di uova, mentre il maltempo ha messo a dura prova la produzione di arance.

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Stati Uniti - Effetto dazi: la nuova Civic verrà prodotta in Indiana

4 Ruote - Mar 04,2025

Dopo l'introduzione dei dazi del 25% per le merci prodotte in Messico e in Cina, la Honda ha fatto sapere che la nuova generazione della Civic verrà prodotta nello stato dell'Indiana e non più in Messico. La decisione della Casa giapponese, legata alla volontà di evitare dazi su una delle sue best seller negli Stati Uniti, è solo la prima in ordine di tempo: molti costruttori, che già avevano espresso preoccupazione per le politiche economiche dell'amministrazione Trump, annunceranno le loro mosse nei prossimi giorni. Nel 2024, la Casa giapponese ha venduto 1,4 milioni tra auto e veicoli commerciali negli Stati Uniti, il 40% dei quali importati da Messico e Canada.

Ritardo di sei mesi. La produzione della nuova Civic sarebbe dovuta iniziare alla fine del 2027 nello stabilimento Honda di Guanajuato. Con l'introduzione dei nuovi dazi, la berlina ibrida verrà invece costruita in Indiana a partire da maggio 2028. Un ritardo di sei mesi, per un modello che uscirà tra più di tre anni, sottolinea ancora una volta i rischi di misure protezionistiche così aggressive, che creano scompiglio in un settore nel quale investimenti e linee produttive vengono pianificate con molto anticipo. La Honda stima di produrre in Indiana circa 210.000 unità all'anno: se la domanda dovesse essere superiore, la Casa giapponese punta a importare altri esemplari da paesi non colpiti dai dazi.

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Mercato italiano - Un altro mese in rosso: a febbraio -6,3%

4 Ruote - Mar 03,2025

Non si ferma la crisi del mercato italiano dell'auto. Secondo i dati del ministero dei Trasporti, a febbraio sono state immatricolate 137.922 vetture, per un calo del 6,3% sul pari mese dell'anno scorso. Si tratta della settima contrazione consecutiva, ennesima conferma di una realtà sempre più lontana dai livelli pre-Covid. Unito al -5,9% di gennaio, il "rosso" di febbraio porta il consuntivo annuale a 271.638 targhe, il 6,1% in meno sui primi due mesi del 2024 e il 21% circa in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Tuttavia, c'è un fattore da non trascurare: i dati di febbraio, come già quelli di gennaio, sono falsati dalla giornata lavorativa in meno rispetto all'anno scorso. 

Stellantis. A febbraio, il gruppo ha immatricolato 41.864 auto, il 14,72% in meno rispetto a un anno fa. Tutti i marchi sono in territorio negativo, con l'unica eccezione dell'Alfa Romeo (2.308 targhe, +22,18%). Citroën perde l'1,5% (6.368 registrazioni), DS il 15,4% (367), Fiat il 16,1% (14.7531), Jeep il 3,1% (6.297), Lancia il 77,8% (926), Maserati il 24,4% (167), Opel il 26,1% (3.035) e Peugeot l'1,1% (7.643.

Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le immatricolazioni totali sono 22.280, pari a un calo dell'8%. Audi perde il 12,7% (5.591 targhe), Cupra il 22,1% (1.421) e Seat il 67,6% (589), mentre Lamborghini guadagna il 16,2% (43), Skoda l'8,8% (3.467) e Volkswagen del 3,1% (10-169).

Renault. Il costruttore francese subisce un calo dell'1,4%, registrando16.152 vetture, di cui 10.289 Dacia (+14,6%) e 5.863 del marchio della Losanga (-20,9%).

Toyota. In crescita il gruppo delle Tre ellissi: le 11.663 immatricolazioni implicano un miglioramento del 3,2%. Il marchio Toyota segna un +1,7% (11.084 unità), mentre la Lexus balza del 45,5% (579 immatricolazioni).

BMW. Per il costruttore bavarese le registrazioni sono 7.581, il 5,6% in meno rispetto a un anno fa: il marchio dell'Elica targa 6.371 vetture e guadagna il 5,1%, mentre la Mini, con 1.210 immatricolazioni, sale dell'8,4%.

Ford e gruppo Hyundai. L'Ovale Blu cala del 16,8%, fermandosi a 5.308 registrazioni. La Hyundai, con 4.059 targhe, scende del 19,7%, mentre la consociata Kia, con 3.428 immatricolazioni, flette del 13,5%.

Mercedes-Benz. Il costruttore di Stoccarda registra 4.448 vetture e un +22,4%: la Stella a tre punte segna un incremento del 27,1% (4.353) e la Smart un calo del 54,8% (95).

Le altre giapponesi. Alti e bassi per gli altri costruttori del Sol levante: +10,3% per Nissan (4.073 immatricolazioni), -29,6% per Suzuki (2.930), +17,8% per Mazda (861), +17,8% per Honda (781), -36,5% per Mitsubishi (141) e +64,2% per Subaru (197).

Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo vede le immatricolazioni contrarsi del 27,8%, a quota 1.232 unità, mentre il gruppo Jaguar Land Rover ne registra 670 (-17,3%), di cui 21 per il marchio del Giaguaro (-82,2%) e 649 per il brand delle fuoristrada (-6,21%). In attivo Polestar, che passa da 9 a 28 targhe, mentre Tesla crolla del 54,5% (843 elettriche). Nel segmento delle sportive di lusso, la Ferrari segna un -24,7% (61 vetture) e la Porsche un -38,8% (487).

Gli altri brand. Performance positiva per il gruppo DR, con un +8,4% (2.224 targhe). Tra i marchi di origine cinese, MG sale del 48,9% (4.643), BYD passa da 41 a 1.350 registrazioni e Omoda&Jaecoo migliora da 22 a 523 targhe. Lynk & Co perde l'80,5% (17 immatricolazioni) mentre Eurasia Motor Company, con 237 registrazioni, riscontra un aumento del 125,7%.

La top ten. Nulla cambia al vertice della classifica dei modelli più popolari: la Fiat Panda, con 11.896 unità, è sempre prima. In seconda posizione troviamo la Dacia Sandero (5.896) e in terza la Citroën C3 (5.767), Seguono, nell'ordine, la Jeep Avenger (4.665), la Toyota Yaris (3.567), la Dacia Duster (3.512), la MG ZS (3.177), la Peugeot 208 (3.086), la Toyota Yaris Cross (2.989) e la Volkswagen T-Roc (2.737).  

I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati flettono dell'11,2%, mentre il noleggio lancia timidi segnali di ripresa, con la componente di lungo termine in miglioramento dell'11,1% e quella di breve in peggioramento del 17,2%. Male anche società ed enti, con un -4,6%%, mentre le autoimmatricolazioni perdono il 9,7% (-12,7% l'uso privato e +49,8% l'uso noleggio).

In spolvero Phev e Bev. La suddivisione per alimentazioni mostra una netta differenza tra le motorizzazioni tradizionali e quelle elettrificate. Le auto a benzina perdono il 20,7% e passano dal 30,9% al 26,3% del mercato, mentre le diesel crollano del 38,5% e scendono ancora una volta sotto la soglia del 10%: la quota si contrae dal 14,8% al 9,7%. Male anche il Gpl (-5,1%, ma la penetrazione migliora dal 9,7% al 9,9%). Per il metano non si registrano immatricolazioni (erano 350 un anno fa) e pertanto la loro quota è pari a zero. Il grosso delle targhe è rappresentato dalle ibride non ricaricabili: le Hev, grazie a un +10,3% (+16,6% per le full, +8% per le mild), salgono dal 37,8% al 44,6% del mercato. Le ibride alla spina crescono per il secondo mese di fila: a febbraio, le Phev segnano un +31,9%, per una quota in miglioramento dal 3,2% al 4,5%. Infine, nuovo rimbalzo per le Bev: le immatricolazioni, pari a 6.980 unità, salgono del 38,2% e spingono la quota di mercato dal 3,4% al 5%. Detto questo, non va trascurato l'effetto statistico: l'anno scorso, il segmento è stato fortemente penalizzato dall'attesa per i nuovi incentivi. 

La classifica delle elettriche. All'interno dell'aggregato delle sole Bev, in cima si piazza la Citroën C3 (664 targhe), seguita dalla Tesla Model 3 (501), dalla Dacia Spring (460), dalla Tesla Model Y (339), dalla Hyundai Inster (274), dalla Renault R5 (238), dalla Jeep Avenger (208), dalla Fiat 500 (207), dalla Leapmotor T03 (204) e dalla BYD Dolphin (178).  

Emissioni. Il trend positivo delle vetture elettrificate influisce sull'andamento delle emissioni. La CO2 media scende del 4,1% a 115,2 g/km a febbraio e del 4,4% a 116,1 g/km nel bimestre. Nel secondo mese dell'anno sono state immatricolate 10.332 auto (7,4% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 2.778 vetture (2% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 94.603 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 67,9% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state targate anche 25.989 auto (pari al 18,7% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 2.578 (1,9%).

Il commento dell'Unrae. L'Associazione delle Case estere pone l'accento su quanto finora trapelato in merito al Piano d'Azione della Ue. Per il presidente Michele Crisci, non sembrano ancora emergere misure concrete per rendere il settore più competitivo e affrontare con decisione la transizione verso la decarbonizzazione. La Commissione intende supportare concretamente lo sviluppo della domanda di auto a zero emissioni, ma non parla più di incentivi europei. Con un approccio del genere e senza un fondo centralizzato per il loro finanziamento", prosegue Crisci, "si allontana indefinitamente l'obiettivo di ottenere dei programmi di incentivazione omogenei a livello europeo. L'associazione apprezza, invece, la possibilità di spalmare su tre anni le multe per lo sforamento dei limiti alle emissioni. Quanto al Tavolo Automotive dell'11 marzo prossimo al Mimit, l'Unrae ribadirà la necessità di istituire a livello nazionale un piano pluriennale di sostegno alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni, di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento di idrogeno e di riformare in tempi brevi il regime fiscale delle auto aziendali.

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Nlt & energia - Flotte sempre cariche

4 Ruote - Mar 03,2025

La fornitura alle aziende non solo di veicoli elettrici ma di un intero ecosistema di servizi - in particolare quelli che rendono più semplice l'esperienza di ricarica è al centro dell'attenzione delle società di noleggio, che sempre più spesso sviluppano partnership con i protagonisti della fornitura di energia. Il gruppo BNP Paribas ha dedicato a questa finalità il suo brand Mobility, il cui primo progetto in Italia vede la partecipazione anche di Arval con Plenitude. Charge & Lease è il nome del nuovo servizio, attraverso il quale Arval può offrire soluzioni personalizzate di ricarica a partire dalla progettazione dell'infrastruttura presso le aziende, corredate dai servizi finanziari a supporto dell'investimento. In pratica, il nuovo prodotto permette alle imprese di accedere alle proposte di ricarica On The Road di Plenitude (gruppo Eni), finanziandole grazie a BNP Paribas Leasing Solutions.

Analisi dei dati. L'offerta integrata per i clienti corporate prevede anche il servizio di gestione Be Smart Business di monitoraggio dei livelli di prestazione delle ricariche, fatturazione, manutenzione e assistenza da remoto e accesso a una piattaforma web aziendale per il monitoraggio delle stazioni e delle ricariche, compresa la possibilità di estrazione e analisi dei dati. Arval ha appena annunciato i risultati 2024 in Italia, dove, con 83 mila immatricolazioni, la flotta ha raggiunto quota 282.611 veicoli (+7% sul 2023), con incrementi maggiori nel segmento piccole e medie imprese, professionisti e privati e una quota di ibridi full, plug-in ed elettrici pari a un quarto del proprio circolante.

Una carta per 800 mila stazioni. rivolta sia ai clienti di veicoli elettrici sia a quelli che hanno noleggiato modelli ibridi plug-in da Athlon la Charge Card della società di locazione di Mercedes-Benz Mobility che dà accesso a tutta la rete di 800 mila impianti di ricarica europei di Charge Now, marchio di Digital charging solutions (Dgs, joint venture fra BMW, Mercedes e BP). Il servizio prevede l'utilizzo di una carta fisica e di un'app che serve per l'attivazione della tessera e la gestione delle varie funzioni, a cominciare dalla localizzazione delle colonnine libere, e include l'analisi in fattura dei dati di consumo di energia e dei processi di ricarica di ciascun veicolo.

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Roma - I furbetti della Ztl: targhe alterate per ingannare i varchi

4 Ruote - Mar 03,2025

Più di 150 transiti irregolari e circa 16.000 euro di sanzioni: è questo il bilancio dell'operazione svolta dalla Polizia Locale di Roma Capitale con accertamenti mirati a individuare i "furbetti" della ZTL cittadina. Come spesso accade, tutto è partito dalle segnalazioni di cittadini cui sono arrivate multe per ingressi mai effettuati. Le indagini, condotte dal Gruppo Pronto Intervento Traffico (GPIT), hanno permesso di individuare le persone coinvolte incrociando le immagini delle telecamere ai varchi con i dati delle carte di circolazione.

Nastro adesivo e bacchette magnetiche. Se negli anni scorsi era assai diffuso lo straccio appeso al tergicristallo posteriore per nascondere la targa alle telecamere, stavolta si è alzato il tiro con delle vere contraffazioni: mediante del nastro adesivo nero collocato con cura, o con bacchette magnetiche nere, gli utilizzatori delle auto modificavano le lettere delle targhe. Per esempio, la "F" diventava una E, e la P una R. Tra i pizzicati, ci sono autisti di van adibiti alle consegne nel centro storico, ma pure conducenti di auto prese a noleggio, pure di lusso. Le indagini, fanno sapere i vigili, proseguono per accertare le eventuali responsabilità delle aziende coinvolte.  

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Volkswagen ID.Every1 - L'elettrica da 20 mila euro si mostra in nuove immagini

4 Ruote - Mar 03,2025

La Volkswagen mostra nuovi dettagli della ID.Every1, la concept che anticipa la futura elettrica da 20 mila euro in vendita a partire dal 2027 (e quasi certamente denominata ID.1). Un breve video diffuso sui social mostra il frontale della vettura interamente a nudo, mentre in altri post si nascondono come il design dei cerchi e alcuni piccoli easter egg: delle scritte, sparse in più punti, in cui ricorre il motivo a parentesi che caratterizza la firma luminosa dei fari anteriori. La ID.Every1 è imminente: la presentazione è fissata per il 5 marzo.

Una per tutti. Con dimensioni sotto i 4 metri, la ID.1 sarà la futura elettrica entry-level del marchio Volkswagen, ancor più accessibile della ID.2 attesa nel 2026 (una segmento B che partirà da circa 25 mila euro). E, se possibile, un modello ancor più cruciale per le strategie di Wolfsburg, chiamato a centrare obiettivi, in termini di volumi, molto ambiziosi, rendendo effettivamente alla portata di tutti - come dice il nome della concept - l'auto a batteria. In passato, il progetto di questo modello è stato al centro di trattative con la Renault per uno sviluppo congiunto, con i francesi che proponevano la Twingo come base di partenza. Alla fine, i tedeschi hanno deciso di procedere in autonomia e ora sono pronti a svelare la propria mano.

Tante rivali. A mancare sono soprattutto le prime indicazioni tecniche sulla vettura e qualche immagine degli interni. L'aspetto esteriore, infatti, è per lo più noto grazie ai teaser e ai bozzetti diffusi nei giorni scorsi, e tradisce un netto distanziamento dagli stilemi delle Volkswagen elettriche attualmente in commercio, grazie a un design meno eccentrico, più familiare alla clientela del marchio. Al suo arrivo sul mercato, la ID.1 troverà pane per i suoi denti. Oltre alla già citata Renault Twingo, tra le concorrenti dirette ci saranno diverse cinesi, tra cui la Leapmotor T.03, e la coreana Hyundai Inster. Non mancano la Kia, con la futura EV1, e la Dacia, con una piccola Suv dal listino a partire da 18 mila euro, andranno ad alimentare il segmento delle citycar elettriche.  

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Guida autonoma - Nuovo record di velocità per la Maserati MC20 guidata dall'IA

4 Ruote - Mar 03,2025

L'intelligenza artificiale sviluppata dal Politecnico di Milano, in collaborazione con la Indy Autonomous Challenge, ha portato la sua Maserati MC20 a raggiungere le 197,7 miglia orarie (pari a circa 318 km/h) durante la 1000 Miglia Experience Florida, nella tappa di Cape Canaveral. Con questo risultato è stato battuto il precedente record stabilito nello stesso luogo nel 2022, quando il team del Politecnico di Milano aveva portato il prototipo AV-21 della IAC a raggiungere i 309 km/h.

Un record dopo l'altro. La prova si è svolta presso la Launch and Landing Facility (LLF) del Kennedy Space Center: un tracciato lungo 2,8 miglia (4,5 km), già luogo di atterraggio degli Space Shuttle della Nasa. La MC20 aveva già stabilito il record di auto di produzione autonoma più veloce sulla pista dell'Aeroporto dell'Aeronautica Militare di Piacenza, lo scorso novembre, quando aveva raggiunto i 285 km/h. Test ad alta velocità come questi, spiega Sergio Matteo Savaresi, direttore scientifico del progetto, permettono di valutare il comportamento dei robo-driver in condizioni estreme, per spingere i limiti della guida autonoma, migliorando sicurezza e affidabilità.

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Michelin - Primacy 5, obiettivo sostenibilità

4 Ruote - Mar 03,2025

Arriva in Europa il nuovo Michelin Primacy 5, pneumatico per berline e Suv di ogni tipo di alimentazione che migliora le prestazioni ed è più sostenibile. Interessanti i numeri: la durata chilometrica aumenta del 18%, garantendo circa 7.000 km in più, le prestazioni di frenata migliorano del 4% su superfici bagnate merito anche del battistrada che presenta un tasso di intaglio aumentato del 13% per una migliore evacuazione dell'acqua.

Più sostenibile. Ottimizzata anche la rumorosità mentre sul fronte ambientale Primacy 5 riduce del 6% l'impatto nel ciclo di vita rispetto alla generazione precedente e migliora l'efficienza energetica del 5%. Per ora è disponibile in 64 misure ma entro fine anno diventeranno 88.

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Energia rinnovabile - Sbloccati 11 impianti per 400 MW di potenza complessiva

4 Ruote - Mar 03,2025

Il Consiglio dei ministri ha espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sui progetti di tre parchi eolici, uno di fotovoltaico e sette impianti agrivoltaici in varie aree della Puglia e della Basilicata: le delibere di approvazione per 11 impianti da 400 MW di potenza complessiva sono arrivate il 28 febbraio. Sono le fonti rinnovabili sulle quali il governo Meloni scommette in parallelo al nucleare.

In dettaglio. Per quanto riguarda l'eolico, sono previsti nove turbine da 6,6 MW ognuna a Forenza e Palazzo San Gervasio (Potenza), 45 MW a Lavello e Montemilone (sempre nel Potentino), nonché 10 aerogeneratori da 60 MW totali a Santa Croce (Ascoli Satriano, Foggia). Invece, per il fotovoltaico a inseguimento monoassiale è stata scelta Jesce (Altamura, Bari). Per l'agrivoltaico, infine, spiccano gli impianti Sprecacenere Celone 01 (rispettivamente di 58,85 e 38 MW), entrambi a Foggia.

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Il Piano d'Azione - Von der Leyen apre su multe e neutralità tecnologica

4 Ruote - Mar 03,2025

Le critiche scatenate dalla prima bozza del Piano d'Azione e le pressioni politiche del principale partito di maggioranza europea, il Ppe, spingono la Commissione ad ammorbidire le sue posizioni sul futuro dell'auto, a cominciare dalle multe per lo sforamento dei nuovi limiti alle emissioni di CO2. "C'è una chiara domanda di flessibilità sui target di CO2", ha detto la presidente Ursula von der Leyen dopo un incontro con i rappresentanti del settore automotive. "Sapete tutti che il principio chiave è l'equilibrio. Da un lato, abbiamo bisogno di prevedibilità ed equità per coloro che hanno fatto i compiti con successo, il che significa che dobbiamo attenerci agli obiettivi concordati. Dall'altro, dobbiamo ascoltare le voci e le parti interessate che chiedono più pragmatismo in questi tempi difficili e neutralità tecnologica, soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi al 2025 e le relative sanzioni in caso di mancato rispetto dei limiti. Questo mese, proporrò un emendamento mirato al regolamento sulle emissioni: invece di una verifica su base annuale della conformità con gli standard, le imprese potranno basarsi su un periodo di tre anni. Gli obiettivi rimangono invariati, ma questo significa più respiro per l'industria, significa anche maggiore chiarezza, senza modificare gli obiettivi concordati". Sembra così soddisfatta una delle principali richieste avanzate dai costruttori al Dialogo Strategico.

L'emendamento e la revisione. Secondo von der Leyen, un emendamento "mirato" potrebbe essere approvato rapidamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio, ma le aperture, per quanto più generiche, riguardano anche la famosa clausola di revisione del bando delle endotermiche: "Ci prepareremo ad accelerare il lavoro sulla revisione per lo stop ai motori endotermici nel 2035, con la piena neutralità tecnologica come principio fondamentale", ha spiegato la presidente della Commissione. Insomma, il Piano d'Azione potrebbe includere molto più di quanto finora trapelato, anche grazie all'incontro odierno: "Abbiamo avuto un ottimo dibattito molto intenso, un dibattito produttivo. Ed è molto chiaro che ora è il momento di agire e di agire su una serie di priorità", ha sottolineato von der Leyen, promettendo di non limitare i suoi contatti con il settore al tavolo delle ultime settimane. "Il Piano d'Azione di mercoledì non è la fine del nostro Dialogo Strategico con il settore. Continueremo a lavorare e a impegnarci: abbiamo concordato un nuovo incontro con i Ceo prima della pausa estiva".

Guida autonoma e batterie. Al tavolo col settore automotive sono stati raggiunti ulteriori risultati: "Abbiamo concordato che abbiamo bisogno di una grande spinta nel software e nell'hardware per la guida autonoma", ha aggiunto von der Leyen. "Sappiamo che la concorrenza globale su questo argomento è feroce, quindi dobbiamo agire in grande, dobbiamo essere grandi ed è per questo che creeremo e sosterremo un'alleanza di settore. Le aziende saranno in grado di mettere in comune le risorse. Svilupperanno software, chip e tecnologia di guida autonoma condivisi e, da parte nostra, perfezioneremo i test e le regole di distribuzione. Aiuteremo anche a lanciare progetti pilota su larga scala per la guida autonoma, perchè l'obiettivo è molto semplice: dobbiamo portare i veicoli autonomi sulle strade europee più velocemente". Un ulteriore sostegno sarà concentrato sulle batterie, un tema dirimente per la mobilità elettrica. "Abbiamo bisogno che le filiere europee di fornitura di automobili siano pìù solide e resilienti, soprattutto per quel che riguarda le batterie", ha concluso la numero uno della Commissione. "E qui abbiamo una sfida, perché mentre la nostra produzione è in fase di aumento, le batterie importate sono più economiche. D'altro canto, non possiamo permettere che i veicoli elettrici diventino più costosi, ma non possiamo nemmeno creare nuove dipendenze, quindi esploreremo il supporto diretto per i produttori di batterie dell'Unione e introdurremo gradualmente requisiti di contenuto europei per le celle delle batterie e i componenti".  

Chi esulta e chi no. Le prime reazioni a caldo alle dichiarazioni di von der Leyen sono, ovviamente, contrastanti. "Salvata l'industria auto europea, la Commissione da ragione all'Italia", esulta il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. " stata eliminata la tagliola delle multe che avrebbe determinato il collasso del settore. Ora avanti con la piena neutralita tecnologica, l'autonomia strategica nella produzione di batterie e un piano di incentivi europeo". Al contrario, Transport & Environment, che finora sembrava aver ottenuto parecchie soddisfazioni nella sua campagna di lobbying per una conferma dell'attuale percorso verso la mobilità elettrica (con obiettivi vincolanti per le flotte aziendali), parla di "regalo senza precedenti all'industria automobilistica europea: l'indebolimento delle norme sulle auto pulite premia i ritardatari e lascia il settore ancora più indietro rispetto alla Cina per quanto riguarda i veicoli elettrici. L'Unione Europea rischia di creare un'incertezza molto dannosa sulla transizione verso la mobilità elettricaa. Ci aspettiamo un Piano d'Azione che ripristini la fiducia e riporti l'Europa e la sua industria sulla strada verso il 100% di auto a zero emissioni nel 2035".

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Hyundai - Più elettriche in Europa: parte la produzione in Turchia

4 Ruote - Mar 03,2025

La fabbrica turca della Hyundai si prepara ad accogliere la produzione di veicoli elettrici: lo rende noto il costruttore coreano, con una nota inviata alla stampa. L'impianto, aperto nel 1997 e ampliato nel 2013 con un investimento di 470 milioni di euro, produce attualmente le piccole i10, i20 e Bayon destinate ai mercati del Vecchio continente, ma a partire dall'anno prossimo affiancherà loro i primi modelli a batteria.

Confermata la gamma 100% elettrica per il 2035. I preparativi per ampliare la base produttiva, secondo quanto comunicato dalla Casa, sono già in corso, e garantiranno all'impianto di Izmit un ruolo chiave nella messa in atto dei piani strategici per l'Europa, che prevedono una conversione completa all'elettrico per il 2035.

Continuerà la produzione delle termiche. "I modelli elettrici assemblati in Turchia contribuiranno alla crescita della gamma a zero emissioni della Hyundai e supporteranno la crescente domanda europea per la mobilità sostenibile", afferma l'azienda, precisando tuttavia come lo stabilimento "continuerà a produrre auto con motore a combustione interna".

La fabbrica cambia nome. La centralità assunta dalla fabbrica sullo scacchiere europeo viene sottolineata anche da un cambio di denominazione. Nata come Hyundai Assan Otomotiv da una joint venture paritaria con la locale Kibar Holding, la sede produttive di Izmit si chiamerà d'ora in avanti Hyundai Motor Turkiye: un riconoscimento simbolico, ma importante, per il primo impianto costruito dal gruppo al di fuori della Corea del Sud, che con i suoi tre milioni di veicoli prodotti in 28 anni ha contribuito significativamente alla crescita del marchio sui nostri mercati.

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Germania - L'italiana Sapa acquista Megatech Industries

4 Ruote - Mar 03,2025

Germania nuova terra di conquista per i produttori italiani di componentistica? La domanda non è peregrina alla luce di alcune recenti operazioni straordinarie. Poche settimane fa, uno dei grandi nomi dell'automotive tedesco, la Recaro, è passato sotto il controllo della Proma. Oggi, invece, la beneventana Sapa ha scelto proprio il mercato tedesco per compiere una di quelle operazioni che gli esperti descrivono come "trasformativa": l'azienda, fondata nel 1974 dall'imprenditore Angelo Affinita, ha rilevato il 100% di Megatech Industries Aktiengesellschaft, attiva nel settore dello stampaggio a iniezione di plastica per l'industria della mobilità.

Operazione strategica. Si tratta di un'operazione dall'elevato valore strategico perchè consente alla Sapa di rafforzare il suo posizionamento di mercato nella produzione di componentistica in plastica. L'impresa, che impiega oltre 2 mila persone in sette Paesi, ha puntato su Megatech anche per cogliere l'opportunità di "ampliare su scala più ampia" la sua tecnologia One-Shot, un processo produttivo che riduce il peso e i costi dei componenti per motori, interni ed esterni e consente di azzerare gli scarti: infatti, la produzione di componenti e soluzioni in plastica avviene in un unico passaggio. L'acquisizione permette alla Sapa un notevole salto dimensionale: i ricavi passerano dai quasi 360 milioni di euro del 2024 a circa 700 milioni. Inoltre, l'operazione consente di rafforzare le relazioni con i grandi costruttori (tra gli altri, Volkswagen Group, BMW Group e Stellantis), di portare avanti la strategia di diversificazione dei prodotti, di ridurre i rischi di concentrazione e volatilità tipici dell'industria automobilistica, di espandere l'impronta geografica (sarà consolidata la presenza nella Penisola Iberica e in Polonia e ci sarà l'ingresso in Repubblica Ceca, Germania e Brasil), di aumentare le economie di scala e, data la complementarietà tecnologica, di generare elevate sinergie. Infine, alla luce delle precedenti acquisizioni (il 100% di Promens Zevenaar e Rongu dal gruppo Berry nel 2024 e la maggioranza di Quarza da Grupo Hispamoldes nel 2022), Sapa conferma il suo posizionamento come "piattaforma di riferimento per ulteriori consolidamenti" e lancia un ulteriore segnale dell'attivismo dei produttori italiani di componentistica nell'attuale contesto di crisi del segmento delle forniture per l'auto. 

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Chevrolet - Ritorna la Spark, ma è una crossover elettrica "cinese"

4 Ruote - Mar 03,2025

La Chevrolet riporta in vita il nome Spark per una nuova Suv elettrica compatta destinata ai mercati del Medio Oriente, dove arriverà entro la fine dell'estate: Emirati Arabi, Kuwait, Bahrain, Qatar, Libano, Iraq, Oman ed Egitto. Si tratta della versione rimarchiata della cinese Baojun Yep, costruita dalla Saic. Per il momento non abbiamo informazioni in merito ai prezzi, né alla volontà della Casa di commercializzare l'auto su altri mercati.

Look sbarazzino. Caratterizzata da linee semplici e moderne, con qualche rimando a fuoristrada come la Bronco o la Scout, la Chevrolet Spark è disponibile fin dall'allestimento base Activ con il tetto a contrasto e la scelta tra sei tinte per la carrozzeria. Tanti gli accessori per personalizzare l'auto: protezioni in plastica per la scocca, scalini laterali portapacchi e vani portaoggetti esterni.

Dotazione completa. All'interno dell'abitacolo la plancia è semplice, lineare, con uno schermo da 8,8 per la strumentazione digitale e uno da 10,1 per l'infotainment, con connettività per Apple CarPlay e Android Auto. I rivestimenti di sedili e pannelli porta sono in similpelle nera o beige, con la seduta del conducente regolabile elettricamente. Il bagagliaio mette a disposizione 428 litri. La dotazione di serie prevede inoltre l'ingresso senza chiave, la telecamera a 360, sensori di parcheggio e specchietti ripiegabili elettricamente.

300 km di autonomia. Il powertrain che muove la Chevrolet Spark ha una potenza di 75 kW (102 CV) e 180 Nm di coppia inviata alle ruote anteriori. La batteria da 42 kWh in litio-ferro-fosfato assicura una percorrenza (nel ciclo Wltp) di 298 km; il caricatore di bordo per le colonnine ha una potenza di 6,6 kW, mentre in corrente continua è possibile sfruttare potenze fino a 50 kW, per passare dal 30 all'80% in poco più di mezz'ora.

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