Quattroruote Next - L'auto tra crisi e soluzioni per il futuro

4 Ruote - Ott 28,2025
Da anni, Quattroruote Next è ormai l'appuntamento che Quattroruote organizza per fare il punto sul presente e sul futuro dell'auto. Quest'anno, in particolare, l'evento cade in un periodo di grandi difficoltà per l'industria europea e quindi le soluzioni prospettate hanno ancor più valore rispetto al passato. Ripercorriamo quindi la giornata, dando spazio a tutti gli interventi.  Credibilità e fiduciaL'appuntamento è stato aperto da Sofia Bordone, Ceo di Editoriale Domus:La vostra presenza testimonia non solo il forte legame che ci unisce, ma anche la fiducia e la credibilità che la nostra azienda ha saputo creare e accrescere nel tempo", ha esordito il nostro amministratore delegato rivolgendosi alla platea. "Questo rapporto di fiducia ci sprona ogni giorno a guardare avanti con determinazione e senso di responsabilità. Siamo fieri delle nostre radici e consapevoli di ciò che abbiamo costruito, ma al tempo stesso guardiamo con entusiasmo al futuro, mantenendo vivo quello spirito di ricerca e innovazione che ci ha sempre contraddistinti. Bordone ha poi ricordato la recente nomina di Alessandro Lago, direttore responsabile di Quattroruote dallo scorso settembre. La transizone green si scontra con la realtàSuccessivamente, è salito sul palco il nostro direttore editoriale, Gian Luca Pellegrini, che è tornato a sottolineare il cambiamento profondo, forse irreversibile, nel modo in cui l'Europa guarda alla transizione ecologica e alla propria politica industriale. Nel corso di un solo anno, la promessa di una rivoluzione verde in grado di rilanciare l'industria europea si è scontrata con la realtà di una filiera disarticolata, di una domanda incerta, e di una dipendenza sempre più marcata da paesi extraeuropei, in primo luogo la Cina", ha osservato Pellegrini. "Oggi, per la prima volta dopo decenni, l'industria dell'auto europea non è più la metrica del progresso, ma il campo di misura della sua crisi. Una crisi che non riguarda soltanto le tecnologie, i mercati o le strategie, ma l'idea stessa di modernità che, per quasi un secolo, abbiamo costruito attorno all'automobile e che oggi appare fragile, esposta, contraddetta. In questo contesto, le grida d'allarme lanciate da Quattroruote negli ultimi anni - spesso fraintese come espressione di resistenza al cambiamento - si sono rivelate, al contrario, un tentativo lucido e documentato di difendere la capacità competitiva dell'Europa".La sicurezza sempre in primo pianoPellegrini ha voluto sottolineare anche un altro "pilastro" di Quattroruote, l'impegno per la sicurezza stradale e le diverse campagne di sensibilizzazione lanciate negli ultimi anni, tra cui Stop Cellular. Per parlarne, è stato invitato sul palco Santo Puccia, direttore del Servizio Polizia Stradale, mentre l'Associazione Fraternità della Strada (fondata 60 anni fa per volontà di Padre Eligio e di diversi imprenditori, tra cui Gianni Mazzocchi) è stata premiata per l'impegno in tutti questi anni. "Per l'auto e chi la guida"La parola è passata poi al nostro direttore, che ha ribadito la sua visione per il futuro della testata, già delineata nel suo primo editoriale: Non saremo neutrali, ma per': per l'automobile, per chi la guida, per chi la costruisce, per chi vuole capirla in un mondo che non ascolta più", ha spiegato Alessandro Lago. "E, soprattutto, per chi vorrà tornare a viverla dal vivo, perché solo ciò che si vive davvero può essere compreso fino in fondo. Stella Li e l'ascesa cineseLa prima protagonista dell'evento è stata Stella Li, executive vice president di BYD. Intervistata da Pellegrini, la dirigente cinese ha fornito uno sguardo sul futuro dell'auto, ponendo l'attenzione sull'elettrificazione. Chiaro il messaggio: L'elettrico è il futuro, le plug-in sostenibili nel lungo termine. Tutto il resto sarà marginale" Crisi e prospettiveDopo di che è salito sul palco Dario Duse, EMEA Automotive Practice Leader e Italian Country Head della società di consulenza AlixPartners. Il suo intervento è stato incentrato sulle prospettive di mercato e, soprattutto, sull'ascesa della Cina e sulle ricette per contrastare il suo assalto.  Il ruolo del designTra le "armi" per affrontare l'ascesa del Dragone non può non essere annoverato il design, tradizionale punto di forza dei costruttori europei. Ne ha parlato Massimo Frascella, Chief Creative Officer di Audi, con un intervento concentrato sulla Concept C.  La creatività per rinascereDesign è sinonimo di creatività, un'altra arma a disposizione degli europei per ritrovare la strada del successo. Il tema è stato discusso in uno specifico panel da Giuseppe Bonollo (Pininfarina), Antonio Casu (Italdesign) e Paolo Dellachà (Automobili Pininfarina).  Innovazione e collaborazionePoi è toccato a Bosch illustrare la sua ricetta contro la crisi. Sul palco è salito Johannes-Joerg Rueger, amministratore delegato della divisione Engineering, che ha incentrato il suo intervento sulle ricette per affrontare l'attuale crisi del settore.   Il made in Italy e la frenata sull'elettricoDopo il manager della multinazionale tedesca, parola a Santo Ficili, amministratore delegato di Alfa Romeo e direttore operativo della Maserati. Intervistato da Lago, Ficili ha sottolineato l'importanza del made in Italy' per i due marchi e spiegato i perché della frenata sull'elettrico. Il futuro tecnologicoA Ficili è seguito un altro panel, che ha visto la partecipazione di Piero Misani, Cto della Pirelli, Pierpaolo Antonioli, Ceo di Dumarey (azienda attiva nello sviluppo e nella produzione di sistemi di propulsione) e Bruno Vianello, presidente e fondatore di Texa (leader mondiale di strumenti di diagnostica). A loro è toccato il compito di affrontare, soprattutto, la questione dell'impatto dell'intelligenza artificiale e la concorrenza asiatica. Le infrastrutture per l'elettricoFicili ha affontato anche il tema delle infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche, su cui è intervenuto con maggiori dettagli Fabio Pressi, Ceo di A2A E-Mobility e presidente dell'associazione Motus-E. Qualità e sostenibilitàSul palco è salito poi Enrico Loccioni, presidente e fondatore dell'omonima azienda attiva neisistemi automaticidi misura e controllo per l'industria, che ha affrontato il tema della qualità e della sostenibilitàapplicate allo sviluppo dei nuovi componenti digitali per la mobilità. La mobilità urbanaInfine, non poteva mancare uno spazio dedicato ai nuovi trend della mobilità, in particolare in ambito urbano. Wim Ouboter, founder & ceo di Microlino, e Asaf Formoza, amministratore delegato di City Transformer, hanno partecipato a un panel dedicato a uno dei segmenti di mercato in maggior crescita, quello delle microcar. Allargando il discorso alla chiacchieratissima E-Car europea.  I saluti dell'EditoreInfine, l'edizione 2025 di Quattroruote Next è stata chiusa dai saluti di Giovanna Mazzocchi, presidente di Editoriale Domus. Oltre a dare appuntamento all'anno prossimo, Mazzocchi ha ricordato il recente lancio del Circolo dell'Automobile, un progetto che punta a esaltare la passione per le quattro ruote. 
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Japan Mobility Show - Nuova Toyota Corolla: più sexy, sempre ibrida (e non solo)

4 Ruote - Ott 28,2025
Il Japan Mobility Show tiene a battesimo la nuova Toyota Corolla, che cambia completamente registro (dal punto di vista dello stile, ma non soltanto) rispetto ai modelli che l'hanno preceduta. Una macchina dalla lunghissima storia - è nata la prima volta nel 1966 e, nel 2021, ha raggiunto il traguardo dei 50 milioni di esemplari venduti nel mondo. Per le Tre Ellissi, insomma, la Corolla è una vera world car. Proprio per questo, sarà disponibile in una vasta gamma di motorizzazioni: l'ibrido full è assicurato, ma ci sarà spazio pure per il plug-in e per l'elettrico, senza dimenticare il termico puro, quasi certamente alimentato con carburanti a basso impatto ambientale.  Tagliente, sulla scia della PriusSebbene sia ancora in veste di concept, non si ricorda una Toyota Corolla così aggressiva nel design: sembra quasi abbia studiato dalla Prius. Il profilo è basso e slanciato; la fiancata mostra una generosa scolpitura nella parte inferiore, così come un andamento molto particolare del finestrino anteriore, che si abbassa fin sotto lo specchio retrovisore, a tutto vantaggio della visibilità. A proposito di luce, ecco un parabrezza che si estende fin sopra le teste dei passeggeri anteriori, mentre la restante parte di tetto rimane chiusa. Anche l'abitacolo introduce nuovi orizzonti. Eleganza minimalistaDentro la nuova Toyota Corolla regna il minimalismo. Non soltanto negli arredi (la plancia è molto pulita ed elegante), ma pure per ciò che riguarda il comparto multimediale: sparisce il touch screen al centro, mentre rimane un pannello a colori dietro al volante, che funge da quadro strumenti. Montato su una struttura solidale con il piantone, integra pure due "ali" che si avvicinano alla corona e contengono alcuni comandi a sfioramento (quelli del clima, per esempio). Singolare anche la consolle centrale, staccata dalla plancia, che ospita (sulla sommità) il comando della trasmissione. Difficile dire cosa rimarrà sulla versione di serie: per capirlo, occorre ancora attendere un po', perché, con tutta probabilità, vedremo la nuova Toyota Corolla su strada nella seconda metà del 2026.    
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Japan Mobility Show - Toyota: GR e Century diventano marchi autonomi

4 Ruote - Ott 28,2025
Al Japan Mobility Show 2025 il gruppo Toyota Motor Company ha annunciato la nuova struttura che coinvolge i diversi brand del costruttore giapponese, a confermare ancora una volta la propria mission di Mobility for all, mobilità per tutti. A partire da oggi, i marchi sono saranno cinque: Toyota, Lexus e Daihatsu, più Century e GR (fino a questo momento una linea di modelli sportivi basati su quelli di serie). Ogni brand ha un ruolo più chiaro che in passato, ha spiegato il presidente Akio Toyoda. Ognuno completa gli altri senza tradire i principi fondanti ereditati da Sakichi Toyoda: invenzioni per le persone, ovunque si trovino nel mondo e qualunque siano le loro circostanze. Century, il marchio ultra lussoAnticipato dalla concept One of One, la Century diventerà un brand a sé stante, posizionato al vertice del portfolio di Toyota Motor Company. Dal 1967, Century rappresenta il top di gamma assoluto per il mercato giapponese: la nascita di un marchio indipendente indica la volontà di posizionarsi in un settore ben preciso, e al tempo stesso di espandersi oltre il mercato giapponese. Al Salone di Tokyo è stata presentata la prima concept: ogni modello Century destinato ai clienti finali sarà realizzato e rifinito a mano, unico in base alle richieste. Sono convinto che ora più che mai abbiamo bisogno della Century, ha spiegato Akio Toyoda. Questo nome era stato scelto perché rappresentava il centesimo anniversario dell'epoca Meiji, ma anche quello della nascita di Sakichi Toyoda (del 1867), fondatore del gruppo Toyota. Per me, si tratta di gettare le basi per i prossimi cento anni. GR, vocazione sportivaAssume finalmente una sua identità il brand GR - cioè Gazoo Racing - per modelli ad alte prestazioni, dedicato al piacere di guida e allo sviluppo di tecnologie per le auto di serie derivate dall'esperienza nel motorsport. Al Japan Mobility Show non sono state presentate novità specifiche: i piani per il marchio GR verranno svelati in dettaglio nell'imminenza del Tokyo Auto Salon, che si terrà il prossimo gennaio.
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Japan Mobility Show - Mini Paul Smith Edition, stavolta lo stile si può comprare

4 Ruote - Ott 28,2025
Mini e Paul Smith tornano a collaborare per dare vita a una nuova serie speciale, questa volta disponibile in tre varianti: Cooper 3 porte, Cooper 5 porte e Cabrio. Il progetto, presentato al Japan Mobility Show,rappresenta l'evoluzione della partnership tra il brand britannico e il celebre stilista, dopo le one-off STRIP (2021) e Recharged (2022), e porta per la prima volta una Mini firmata Paul Smith su strada e nei listini.  Dettagli ispirati alla tradizioneLa Mini Paul Smith Edition si distingue per l'adozione di tre colorazioni esterne, di cui due inedite: Statement Grey, ispirato alla Austin Seven originale del 1959, e Inspired White, reinterpretazione dell'iconico beige della Mini classica. A queste si affianca la vernice metallizzata Midnight Black. Alcuni dettagli di carrozzeria sono rifiniti in Nottingham Green, omaggio alla città natale di Paul Smith: specchietti retrovisori, cornice della calandra e, a seconda della versione, il tetto. Questo dettaglio varia tra due opzioni: una decorazione "Signature Stripe" multicolore sul tetto verde, oppure un motivo in nero lucido/opaco con strisce verticali di ampiezza variabile. Il badge Mini sulla calandra e sul portellone assume una tinta Black Blue, coordinata con il resto della palette. Completano l'allestimento i  cerchi di lega da 18" Night Spoke con impressa la firma Paul Smith. Sulla maniglia del portellone posteriore, la natura esclusiva di questa edizione è confermata dalla firma del designer.  Anche l'infotainment ha grafiche personalizzateAll'interno, la Mini Paul Smith Edition adotta sedili sportivi rivestiti in Vescin Nightshade Blue, con inserti in tessuto tecnico a maglia su spalle e poggiatesta. Le cuciture multicolore del volante richiamano i motivi della "Signature Stripe". La plancia, rivestita in tessuto nero a maglia, è decorata con motivi tono su tono ispirati ai tessuti firmati Paul Smith. I pannelli porta adottano lo stesso stile. L'infotainment con display centrale circolare offre tre grafiche Paul Smith dedicate, selezionabili in modalità "Personal Mode". Altri dettagli includono la proiezione luminosa della scritta "Hello" all'apertura delle portiere e la frase "Every day is a new beginning" (ogni giorno è un nuovo inizio) sul battitacco. Sui tappetini c'è la sagoma di un coniglio disegnata a mano dal designer. Non una showcar, ma una Mini a listinoA differenza dei precedenti esercizi di stile, la Mini Paul Smith Edition sarà effettivamente commercializzata, diventando parte integrante della gamma. Le tre varianti disponibili non modificano la meccanica né la base tecnica della nuova generazione Mini Cooper, che conferma i motori termici tre cilindri e quattro cilindri TwinPower Turbo (e, per la Cabrio, la capote in tela nera). I prezzi saranno comunicati più avanti. Una collaborazione quasi trentennaleLa prima Mini firmata Paul Smith risale al 1998, con una serie limitata in blu con cerchi antracite. Nel 1999 è seguita una one-off con carrozzeria a 86 strisce in 26 colori, oggi divenuta iconica. Nel 2021 è arrivata la Mini STRIP, un prototipo costruito secondo i criteri della sostenibilità e della riduzione all'essenziale. Nel 2022 è stata la volta della Recharged by Paul Smith, una Mini classica trasformata in elettrica. Ora, con la nuova Mini Paul Smith Edition, la collaborazione assume una dimensione produttiva, senza compromessi tecnici ma con grande cura e attenzione ai dettagli. Una proposta destinata a un pubblico sensibile al design e alla personalizzazione. 
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Quattroruote Next - Stella Li (BYD): "L'elettrico è il futuro, le plug-in sostenibili nel lungo termine. Tutto il resto sarà marginale"

4 Ruote - Ott 28,2025
L'elettrico è il futuro e l'ibrido plug-in una tecnologia sostenibile nel lungo termine. Altre tipologie di alimentazioni potranno continuare a esistere, ma solo in alcuni mercati". Così Stella Li, executive vice president di BYD, nel suo intervento da remoto a Quattroruote Next. Intervistata da Gian Luca Pellegrini, direttore editoriale Automotive di Editoriale Domus, la top manager ha discusso alcuni punti cruciali della strategia del colosso cinese, evidenziando anzitutto cosa la differenzia dagli altri competitor: Siamo una tech company focalizzata sull'innovazione.  Elettrico e ibride plug-in, il resto non conteràGià World car person of the year 2025, Stella Li ha ricordato le 45 richieste di brevetto che la BYD presenta giornalmente: "Nessun altro lo fa. Abbiamo 11 centri di ricerca e sviluppo, dunque anche scienza. E utilizziamo la tecnologia per rimodellare la vita delle persone, risolvendo i loro problemi nella vita quotidiana. Per esempio, alcune criticità che frenano l'avanzata della mobilità a batteria: La colonnina Flash Charging, con ricarica a un megawatt di potenza, permetterà di recuperare 400 km di autonomia in cinque minuti. E a chi ha l'ansia da autonomia, offriamo la tecnologia DM-i sulle nostre ibride plug-in, che hanno oltre 1.000 km d'autonomia tra elettrico e serbatoio.Con lo stesso pragmatismo, la Cina guarda al mercato proponendo sia auto termiche o ibride plug-in, sia elettriche pure. E mentre in Europa si discute su quale sia l'approccio più sostenibile nel lungo termine, la BYD non ha dubbi: Le elettriche sono il futuro e le ibride plug-in hanno una tecnologia sostenibile nel lungo termine. Altre tecnologie possono anche essere pulite', ma non sono efficienti come l'elettrico. Potranno continuare a esistere, ma solo in alcuni mercati o in alcune nicchie di mercato. Ma non sono sostenibili. Un nuovo concetto di premiumLa BYD non guarda solo al mercato generalista, ma anche al premium, attraverso il marchio Denza. Che ha un ruolo molto particolare nelle strategie internazionali del costruttore cinese: Denza vuole ridefinire il concetto di premium", ha spiegato Stella Li. "Rappresenta un nuovo modo di utilizzare le tecnologie di ultima generazione, di creare una connessione emotiva tra l'uomo e l'auto. Per esempio, con il parcheggio autonomo, ma anche con la velocità della Z9 GT (240 km/h, ndr). E poi la sicurezza e la guida automatizzata che queste auto possono fornire: tutto questo ha continuato la manager di BYD rappresenta una nuova definizione del concetto di lusso.
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Quattroruote Next - Loccioni: "Dai carburatori al digitale, la nostra sfida tecnologica"

4 Ruote - Ott 28,2025
Enrico Loccioni, presidente e fondatore della Loccioni, azienda leader nei sistemi automatici di misura e controllo per l'industria, ha portato al convegno Quattroruote Next 2025 una prospettiva unica: Lavorando per progetti, realizziamo opere straordinarie. Una continua, straordinaria sfida tecnologica, che ha sempre una base di partenza solida, con i clienti che vengono da noi per dialogare coi nostri collaboratori e trovare insieme la soluzione adatta. Il tutto nel rispetto della sostenibilità economica e sociale. Dai carburatori al digitale"La nostra azienda ha iniziato a operare quando c'erano i carburatori", ha chiosato Loccioni. "Oggi tutte le apparecchiature che si trovano nelle abitazioni sono presenti anche nelle auto. Un'impresa stimolante per noi, che puntiamo a qualità totale, misurazione rigorosa, sostenibilità applicata allo sviluppo dei nuovi componenti digitali per la mobilità.
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Quattroruote Next - Sostenibilità? "La ricetta è il downsizing"

4 Ruote - Ott 28,2025
Auto più piccole per città più sostenibili. Si potrebbe sintetizzare così lo slogan della transizione che lancia il mondo dei quadricicli leggeri, o microcar, dal palco di Quattroruote Next. Al termine di una discussione, moderata dal nostro Roberto Lo Vecchio, animata dagli interventi di Wim Ouboter, founder & ceo di Microlino, e Asaf Formoza, amministratore delegato di City Transformer. Due realtà straniere, l'una svizzera e l'atra israeliana, che hanno scelto l'Italia (e la Cecomp) per produrre le loro vetturette, per l'appunto la Microlino e la CT2, tra le proposte più originali del mondo della micromobilità. E-Car: minaccia o opportunità?Per entrambi i costruttori, l'Italia è stata "una scelta mirata", malgrado i costi di produzione più elevati che in altri Paesi. Qui c'è una lunga tradizione nelle auto piccole e ci sono brillanti ingegneri. Inoltre, per noi, è vicino a Zurigo. Questo ci ha permesso di sviluppare la Microlino in brevissimo tempo, ha detto Ouboter. Anche la City Transformer ha puntato sul sicuro: Abbiamo pensato che la manifattura italiana fosse la migliore: sa come produrre auto piccole e velocemente", ha spiegato Formoza "Oggi siamo orgogliosi di poter dire che abbiamo tanti fornitori da Torino.Tuttavia, se le microcar hanno fino a oggi operato in un mercato fatto perlopiù di piccoli produttori, in futuro potrebbero vedersela con i giganti dell'auto. L'arrivo delle E-Car e della categoria europea cosiddetta M0, infatti, interessa da vicino la micromobilità. E non è chiaro, per questi player, se rappresenti un'opportunità oppure una minaccia. Per noi è senz'altro un'opportunità ha affermato Ouboter, perché Microlino è già concepito come un mezzo più simile all'auto che non alla moto. Noi abbiamo ha già una M0. Il punto sarà ottenere per questo i crediti verdi sulla CO2 (che ora non abbiamo), come i costruttori di auto. Soldi fondamentali per sopravvivere. Per Formoza, saranno invece decisivi alcuni dettagli del quadro normativo che definirà le E-car: Dipende dai sistemi di sicurezza richiesti, se saranno più simili a quelli delle M1 o dei quadricicli. Il vero potenziale è nella collaborazione con i grandi OEM, per unire la velocità delle startup con l'esperienza e il potere d'acquisto dei costruttori tradizionali. Serve un downsizingIn questo contesto, cosa dovrebbe fare l'Europa per garantire un futuro alla micromobilità? Anzitutto, cambiare le dimensioni delle auto, ha attaccato Oubuter. La sostenibilità non è fare una Suv elettrica ma costruire automobili più piccole, elettriche. E per spingere la gente sulle auto più piccole dobbiamo garantirle parcheggi gratuiti o stalli più piccoli in cui si paga di meno la sosta. Sono d'accordo, ha chiosato a ruota il Ceo di City Transformer: Servono Ztl accessibili solo con piccoli veicoli, sgravi fiscali per privati e aziende che passano alla micromobilità e tariffe di parcheggio proporzionate all'occupazione del suolo: questo serve. E ovviamente, i crediti verdi.     
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Quattroruote Next - Bosch: Periodo non semplice per lauto, puntiamo sull'innovazione

4 Ruote - Ott 28,2025
Quattroruote Next punta sull'innovazione: quest'anno, per parlare di un tema sempre più importante per il futuro del'auto, è salito sul palco Johannes-Joerg Rueger, amministratore delegato di Bosch Engineering. L'industria automobilistica non è nella situazione più semplice in questo momento, in particolare nel mio Paese d'origine, la Germania, ha esordito il dirigente. Per uscire dallo stallo e ridare slancio all'industria europea, Bosch ha però una ricetta, incentrata soprattutto sulle nuove tecnologie e sulla collaborazione. Europa forte grazie all'innovazioneRueger, per esempio, ha menzionato quella che per decenni ha rappresentato il vero, grande vantaggio competitivo dell'industria europea. Ricordiamoci cosa ci ha resi forti, qual è la nostra eredità e perché abbiamo avuto successo in passato. Ciò che ci ha reso vincenti riguarda la prima fase della catena del valore dell'auto, ossia la creazione, ha spiegato. Siamo stati in grado di fornire tecnologia ai nostri clienti, e lo abbiamo fatto, ora dobbiamo tornare a una visione più positiva di ciò che possiamo realizzare e usare il nostro cervello, la nostra intelligenza. Si tratta di fornire prodotti e innovazione al mercato che aggiungono valore a tutti noi.  L'IA non ha benefici immediatiCome raggiungere tale scopo? Non bisogna solo creare tecnologie guardando al futuro, ma anche sviluppare soluzioni per il presente. Parliamo di intelligenza artificiale o architettura centralizzata, ma nessuna di queste offre immediatamente un vantaggio al cliente", ha argomentato Rueger. "Applicare tutta la tecnologia sposta il limite e penso che non lo raggiungeremo mai perché lo sposteremo sempre oltre. Al contrario, bisogna puntare sui dati e sulla loro analisi e gestione per creare soluzioni dal beneficio immediato. "I dati tradizionali ci consentono di ottenere prestazioni migliori e garantire sicurezza.Con Pirelli buona collaborazioneA tal proposito, Rueger ha illustrato alcune soluzioni progettate dalla Bosch e, soprattutto, ha citato la soluzione sviluppata con Pirelli per lo pneumatico intelligente, il Cyber Tyre: un buon esempio di collaborazione, una collaborazione che non è limitata all'Italia, ma riguarda anche la Germania o l'Austria. un buon esempio, dal mio punto di vista, non solo della ricerca congiunta, ma anche di come possiamo utilizzare le competenze che abbiamo in aziende diverse per ottenere i migliori risultati nel minor tempo possibile.
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Quattroruote Next - Le sfide dell'intelligenza artificiale e della concorrenza asiatica

4 Ruote - Ott 28,2025
L'industria dell'automotive è attraversata, come molti altri settori, dalla sempre più massiccia presenza dell'intelligenza artificiale e della virtualizzazione dei processi produttivi. Una grande opportunità per innovare e distinguersi, senza però dimenticare il rischio di rimanere schiacciati dai colossi asiatici e dalle grandi aziende tech. Per discutere di questi argomenti abbiamo invitato Piero Misani, Cto della Pirelli, Pierpaolo Antonioli, Ceo di Dumarey (azienda attiva nello sviluppo e nella produzione di sistemi di propulsione) e Bruno Vianello, presidente e fondatore di Texa (leader mondiale di strumenti di diagnostica), in un panel moderato dal giornalista di Quattroruote Alessio Lana. Il valore dell'intelligenza artificialeLa Formula 1 ci insegna molto in questo settore, ha spiegato Misani, parlando del ruolo della tecnologia e dell'AI nei processi industriali della Pirelli. Con l'intelligenza artificiale e la virtualizzazione ci muoviamo molto più velocemente, possiamo sviluppare un prodotto senza doverlo costruire, lasciando la prototipazione solo alla fase finale. Anche i prodotti che sviluppiamo per le strade nascono prima di tutto virtualmente. Un ruolo, quello dell'innovazione, che permette anche di lavorare per una maggiore sostenibilità: La tecnologia permette di eliminare i trade-off, i compromessi fra sicurezza e sostenibilità, ha aggiunto Misani. Faccio un esempio: un pneumatico che dura tanto è sostenibile, ma alla fine non sarà molto sicuro; e al contrario, la sicurezza va spesso a scapito della durabilità. Con il nostro virtual compounder' creiamo mescole utilizzando la AI generativa e i dati che arrivano da anni di sviluppo e di laboratorio. Un'applicazione che vediamo anche nel Cyber Tyre, il nostro pneumatico connesso". La sostenibilità in un mondo di regoleCome si concilia la spinta propulsiva dell'innovazione con un mercato comunitario con tante regole stringenti, in particolare sulla sostenibilità? L'innovazione dev'essere innanzitutto fruibile dai clienti, è stata la riflessioni di Antonioli di Dumarey. L'innovazione ha un costo, è vero, ma è anche capace di dare risposte a quello che chiedono clienti e normative. Penso all'economia circolare, oggi uno degli elementi più importanti nello sviluppo dei propulsori, e non solo termici, e che aiuta a recuperare e riutilizzare parti non deteriorate. una risposta dal punto di vista della sostenibilità, sia ambientale che dei costi. Senza dimenticare anche i carburanti alternativi, che ci permettono di ridurre le emissioni e di non essere dipendenti. La sfida dell'AsiaIn questa discussione c'era anche un convitato di pietra, ossia i colossi asiatici, contro il cui predominio sembra esserci poco da fare. Difficile uscire vincitori da questa sfida, almeno in questo momento, ha osservato Vianello di Texa, azienda leader nella strumentazione per la diagnostica. Siamo come il contadino che si sveglia e trova aperta la porta della stalla. Dobbiamo inventarci qualcosa di nuovo. Compriamo sempre tante cose dalla Cina, forse avremmo dovuto comprare i loro politici, che sono stati più lungimiranti dei nostri. Mentre loro compravano miniere e produttori di terre rare, i nostri boh, chissà cosa stavano facendo. Serve che facciamo qualcosa di nuovo, non certo andare in Cina a insegnare come si fanno le cose, come hanno fatto i tedeschi. Quello che ci manca è riconoscerci come Europa, fare sistema, metterci insieme e creare sistemi di collaborazione, cosa che fino a oggi è stata fatta solo in maniera saltuaria, ha concluso Antonioli. Di sicuro, non si vince con i dazi. Serve localizzare di più, e non solo la produzione, ma anche la ricerca e sviluppo, magari in percentuale di quanto una casa vende in Europa. Serve un grosso sforzo anche da parte dei governi e della politica, perché le Case da sole non ce la possono certo fare.
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Quattroruote Next - Ficili: "Alfa e Maserati, l'evoluzione elettrica ci sarà ma con tempi da valutare"

4 Ruote - Ott 28,2025
Uno dei protagonisti di Quattroruote Next è Santo Ficili, amministratore delegato di Alfa Romeo e direttore operativo della Maserati. Intervistato dal direttore di Quattroruote, Alessandro Lago, Ficili ha sottolineato quanto sia importante il concetto del made in Italy' per i due marchi e i perché della frenata sull'elettrico: un'evoluzione dell'auto che per il top manager "ci sarà", ma che va "valutata bene" nella tempistica, visto che la transizione non si sta realizzando come previsto "nei tempi e nei modi". Nessuna sovrapposizione tra Alfa e MaseratiPer Ficili, gestire due marchi così importanti è certamente complesso, ma il top manager pensa di avere una fortuna dalla sua:Sono due brand che non si sovrappongono. Alfa Romeo si rivolge a un certo tipo di clienti, mentre Maserati è un marchio di lusso. Il tutto all'insegna dell'italianità, "un valore" per entrambi i brand. Lo dimostra anche la recente cerimonia di consegna ai Carabinieri di un'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e di una Maserati McPura per missioni speciali come la consegna di organi: per Ficili, si tratta di un perfetto abbinamento tra i due marchi e la Benemerita. Del resto, ha osservato, i Carabinieri sono un patrimonio del nostro Paese. A proposito di patrimoni, Ficili non ha mancato di ricordare il ruolo del comprensorio di Mirafiori con il Centro stile, il polo di engineering e, ovviamente, le strutture produttive del Tridente e del Biscione. I perché della frenata sull'elettricoInevitabile una domanda sulla recente decisione di frenare sull'elettrico, per Maserati ma anche per Alfa. I motivi sono noti e Ficili non ha fatto altro che ribadirli: in sostanza, il processo di elettrificazione non si sta realizzando come previsto sia nei tempi, che nei modi: abbiamo fatto una scelta sulla base di condizioni mutate, anzi non realizzate, ha aggiunto il manager, ricordando la decisione di mantenere le attuali Stelvio e Giulia termiche fino al 2027 anche per seguire le esigenze dei clienti. Questo non esclude la possibilità di sviluppare nuove soluzioni motoristiche a combustione interna, ma sempre nel rispetto dell'ambiente. Maserati, invece, ha fermato il progetto della MC Folgore perché non è stato riscontrato interesse tra i clienti. In ogni caso, nella gamma del Tridente non mancano varianti a batteria come la Gran Cabrio, mentre l'Alfa Romeo conta sulla Junior elettrica.  Batterie sì, ma con altri tempiDetto questo, la cautela sulle auto a batteria è generalizzata e la colpa non è certo delle Case: Non è una questione di investimenti dei costruttori, ma di sistema, ha spiegato Ficili, ricordando la questione delle infrastrutture di ricarica. L'evoluzione verso l'elettrico ci sarà, ma dobbiamo valutare bene le tempistiche, ha quindi affermato il dirigente. Nel mentre i modelli dei due brand otterranno assolutamente degli aggiornamenti, ma a una condizione: Per la Maserati dobbiamo cercare il giusto equilibrio tra digitale e analogico, tra manualità della guida e digitalizzazione. L'Alfa Romeo 33 Stradale segue proprio questa filosofia, ha concluso Ficili.  "I cinesi non hanno la nostra storia"Ficili ha anche parlato a margine dell'evento, affrontando il tema dell'ascesa della Cina sul mercato europeo. A suo avviso, l'ascesa dei cinesi "è un percorso che non si può arrestare: c'è un'onda dalla Cina che sta arrivando e bisogna tenerne conto". Tuttavia, marchi come Maserati e Alfa Romeo hanno "un punto di forza, che è la legacy, la storia e la gloria, cosa che i cinesi non hanno". "E se uno vuole comprare un prodotto di quel tipo, lo offriamo solo noi, i cinesi non possono avere questo vantaggio", ha sottolineato il dirigente. 
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Quattroruote Next - A2A E-Mobility: "Sulla ricarica l'Italia è ben posizionata in Europa"

4 Ruote - Ott 28,2025
Le batterie delle vetture elettriche saranno sempre più centrali nell'automotive del futuro. Lo ha spiegato Fabio Pressi, Ceo di A2A E-Mobility alla platea di Quattroruote Next, l'evento di Quattroruote dedicato alla mobilità che verrà: Gli accumulatori possono trasformarsi sempre più in stabilizzatori di sistema', prelevando energia dalla rete per ricaricarsi, ma anche cedendola in caso di bisogno, divenendo di fatto sistemi di accumulo mobili. La strada verso l'elettrico è quindi segnata: Si parla di slittamento del ban termico del 2035", ha aggiunto Pressi, "ma questo significa solo spostare la data, non il problema. E l'Italia? Secondo Pressi, a livello di infrastruttura ci sono ancora molti passi da fare, ma il nostro Paese è "ben posizionato" in Europa.Questione colonninePressi ha contestato anche la narrazione secondo la quale l'infrastruttura attuale per il rifornimento di elettroni in Italia sarebbe inadeguata. Secondo il manager, invece, con 68 mila punti di ricarica e un circolante di 334 mila auto elettriche, il nostro Paese è ben posizionato in Europa. Logicamente, per limitare ulteriormente l'ansia da autonomia del consumatore, sarà fondamentale l'installazione di altri connettori, come quelli previsti nel piano di A2A.Guida autonomaInfine, un tuffo negli anni a venire, con Pressi che prevede la diffusione della guida autonoma elettrica in sharing: c'è già una prima, importante sperimentazione a Brescia. In base al progetto di A2A, Politecnico di Milano e Most (centro nazionale per la mobilita sostenibile), la vettura si muove da sola uscendo dal parcheggio, raggiunge l'utente che l'ha prenotata con smartphone, circola, fa scendere il passeggero e riparte.
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