Dacia Duster - Aperti gli ordini: tutti i prezzi e le versioni per l'Italia

4 Ruote - Mar 12,2024

La nuova Dacia Duster arriva anche in Italia. Gli ordini della terza generazione sono già aperti: la Suv è disponibile con motori a benzina, bifuel a Gpl e full hybrid, trazione anteriore o 4x4. I prezzi partono da 19.700 euro e le consegne inizieranno a giugno.

Dacia Duster Essential. La versione d'attacco del è disponibile solo con la motorizzazione Eco-G bifuel a Gpl: di serie prevede i finestrini elettrici anteriori, il sedile di guida regolabile in altezza, il volante regolabile in altezza e profondità, la radio DAB e Bluetooth con connessione allo smartphone, il climatizzatore manuale, i sensori di parcheggio posteriori, il divano frazionato 1/3 e 2/3, le barre sul tetto di colore nero, i cerchi di acciaio da 16" e gli specchietti regolabili elettricamente. La suite di aiuti alla guida, uno dei principali passi in avanti della terza generazione, comprende il monitoraggio dell'attenzione del conducente, l'assistente al mantenimento della corsia di marcia, la frenata d'emergenza e il riconoscimento dei segnali stradali.

Dacia Duster Expression. Disponibile inizialmente solo a Gpl, e successivamente anche a benzina e ibrida, rispetto alla Essential aggiunge la telecamera posteriore, il sensore pioggia, i quattro finestrini elettrici, la strumentazione digitale da 7 e l'infotainment da 10 con connessione Apple CarPlay e Android Auto wireless o via cavo, le sellerie denim, il bracciolo centrale con portaoggetti, i cerchi di lega da 17 e i dettagli color argento sul corpo vettura.

Dacia Duster Journey. Questo allestimento aggiunge gli abbaglianti automatici, la ricarica a induzione per gli smartphone compatibili, il climatizzatore automatico, il freno di stazionamento elettrico, l'ingresso senza chiave, l'infotainment connesso con navigatore, gli specchietti reclinabili elettricamente, i cerchi di lega da 18 e i fendinebbia.

Dacia Duster Extreme. La versione top di gamma completa la dotazione con la vasca in gomma per il bagagliaio, le regolazioni aggiuntive per i sedili di guidatore e passeggero, i tappetini anteriori e posteriori in gomma serigrafati, le barre del tetto modulari, i cerchi di lega da 17 semi-diamantati, le finiture in rame dentro e fuori e i rivestimenti in Tep lavabile.

Pacchetti optional. Il pacchetto Pack Parking (500 euro) è disponibile per gli allestimenti Journey ed Extreme, e aggiunge: telecamera a 360, monitoraggio dell'angolo cieco e sensori di parcheggio anteriori e laterali. Il Pack Techno (550 euro), solo per la Extreme, prevede la ricarica wireless, il freno di stazionamento elettrico e l'infotainment connesso da 10. Gli altri optional si limitano alla ruota di scorta (non per bifuel) e al ruotino, rispettivamente a 250 e 150 euro.

Attrezzata per il campeggio. Di serie la nuova Duster è offerta in bianco pastello: per 750 euro si può avere nelle tinte opache Lichen Kaki e Sandstone, oppure nelle metallizzate Grigio Scisto, Terracotta, Nero Nacré e Verde Oxide. Lo Sleep Pack, per trasformarla in mini camper da due persone, costa 2.026 euro; la tenda da portellone costa 433 euro, mentre il portapacchi costa 597 euro. Ancora, la lista degli accessori prevede l'antenna shark (75 euro), le pedane laterali (409 euro), i paraspruzzi (26 euro) e il telo protettivo (119 euro). L'allarme volumetrico costa 219 euro, le soglie porta anteriori illuminate 193 euro.

Motorizzazioni. La gamma motori della nuova Duster prevede la Eco-G 100 Bifuel, la Tce 130 con il 1.2 tre cilindri da 130 CV, anche con la trazione integrale 4x4, e la Hybrid 140 di derivazione Renault con cambio automatico, adatta anche ai neopatentati

Tutti i prezzi. Ecco come si articola il listino italiano della nuova Dacia Duster:

  • Dacia Duster Essential Eco-G 100: 19.700 euro.
  • Dacia Duster Expression Eco-G 100: 21.400 euro.
  • Dacia Duster Expression Tce 130: 22.900 euro.
  • Dacia Duster Expression Tce 130 4x4: 25.400 euro.
  • Dacia Duster Expression Hybrid 140: 26.400 euro.
  • Dacia Duster Journey Eco-G 100: 22.900 euro.
  • Dacia Duster Journey Tce 130: 24.400 euro.
  • Dacia Duster Journey Hybrid 140: 27.900 euro.
  • Dacia Duster Extreme Eco-G 100: 22.900 euro.
  • Dacia Duster Extreme Tce 130: 24.400 euro.
  • Dacia Duster Extreme Tce 130 4x4: 26.900 euro.
  • Dacia Duster Extreme Hybrid 140: 27.900 euro.

 

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Adolfo Urso - "Investimenti in Italia, siamo in contatto con tre gruppi cinesi"

4 Ruote - Mar 12,2024

Adolfo Urso torna a parlare del settore automobilistico italiano, della necessità di un rilancio e, soprattutto, della possibilità di attrarre un secondo costruttore da affiancare a Stellantis. "L'Italia è l'unico Paese ad avere un solo produttore di auto, è un'anomalia. Abbiamo indicato che ci sia la necessità di un secondo produttore e su questo stiamo lavorando", ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy alla Camera. In aula si sta discutendo di iniziative a tutela del comparto e Urso ha ribadito le intenzioni del governo: "Da diversi mesi stiamo dialogando con tre gruppi cinesi e aziende occidentali, un lavoro gestito anche attraverso una task force dedicata e che pensiamo possa concretizzarsi in tempi sufficientemente rapidi".

BYD, Chery e Saic. Finora sono tre le realtà cinesi a essere uscite fuori dall'ombra: si tratta di BYD, Chery e Saic. La prima ha confermato i contatti avvenuti con il governo italiano nei mesi scorsi, ma ha anche precisato come i rapporti siano cessati dopo la scelta dell'Ungheria per il primo impianto europeo. La Chery, invece, ha ribadito l'intenzione a realizzare un insediamento industriale nel Vecchio continente, indicando l'Italia "tra le possibili opzioni". Analoghe dichiarazioni sono arrivate da Andrea Bartolomeo, responsabile della filiale italiana della Saic: "Vogliamo aprire uno stabilimento in Europa e l'Italia è nella short-list dei Paesi dove realizzare la fabbrica". Nelle ultime settimane sono circolati anche i nomi della Leapmotor, soprattutto alla luce dei legami con Stellantis, della Tesla, della Toyota, della Geely e della Great Wall. 

I propositi del governo. "L'obiettivo è invertire la tendenza e far tornare il nostro Paese tra i più produttivi della scala europea", ha proseguito Urso, ribadendo quanto affermato negli ultimi mesi e chiedendo all'intero arco parlamentare una sorta di comunione d'intenti sulla strada del rilancio: " un momento fondamentale per lo sviluppo del settore dell'automotive, i temi sono numerosi e mi auguro che ci sia una convergenza più ampia possibile sulla strada da percorrere insieme. La transizione verso modelli a contenuta emissione di CO2 impone scelte e azioni che riguardano tanto gli aspetti produttivi e la necessità di incrementare gli attuali volumi delle fabbriche italiane, quanto il supporto alla riqualificazione e alla riconversione della filiera nazionale nonché la riqualificazione delle competenze dei lavoratori". 

Nascita Stellantis sottovalutata. Urso è quindi tornato sulle conseguenze per l'Italia della fusione tra Fiat Chrysler e PSA e del mancato ingresso dello Stato italiano nell'azionariato del nuovo conglomerato: "Su Stellantis - ha affermato - condivido le preoccupazioni espresse da tutti i gruppi parlamentari in merito, ma ricordo che l'operazione che ha portato all'incorporazione di FCA in PSA e quindi alla nascita di Stellantis, è avvenuta quattro anni fa. In quell'epoca, nella scorsa legislatura, sono state sottovalutate le ricadute sugli stabilimenti italiani e sull'occupazione. Contrariamente a quanto fatto quattro anni fa dal governo francese, che pretese specifici impegni anche con un intervento sugli assetti azionari. L'impatto sull'indotto è evidente a tutti. Una dinamica preoccupante che ha spinto il governo ad avviare un confronto non privo di tensioni con Stellantis. Un confronto che si è realizzato prima nel tavolo automotive e poi in un tavolo specifico su Stellantis insediato a dicembre".

"Stellantis non basta". "Il raggiungimento di una soglia di produzione minima è condizione necessaria per la salvaguardia della componentistica costituita da oltre 2.200 imprese che il mondo ci invidia", ha continuato Urso. "E proprio la salvaguardia della competitività della filiera italiana costituiscono l'obiettivo principale nel lavoro che stiamo conducendo nel settore auto". Secondo il ministro, 1,3 milioni di veicoli sono la soglia minima per "tutelare le imprese dell'indotto nella conversione ambientale. Se Stellantis dovesse mantenere l'impegno di raggiungere la soglia di 1 milione, questa soglia non sarebbe comunque sufficiente a mantenere l'intera filiera. Non possiamo chiedere a un unico gruppo di farsene carico". Infine, Urso ha rimarcato la possibilità di rivedere gli attuali incentivi pur di sostenere le attività industriali: "Se non dovessimo registrare un contributo significativo nella produzione delle auto, le risorse destinate agli incentivi finora, pari a 5,3 miliardi di euro, saranno destinate a sostenere direttamente l'Automotive: l'ho già detto a Stellantis. La politica non deve puntare ad incentivare solo i consumi, ma anche a promuovere la produzione. Altrimenti, ci troveremo a consumare prodotti fatti da altri, magari con concorrenza sleale". 

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Renault Captur - Il restyling cambia tutto tranne il "cuore"

4 Ruote - Mar 12,2024

Archiviato lo show ginevrino per il reveal della R5 elettrica, la Renault sta preparando una nuova, importante anteprima: il restyling della Captur. Il facelift della B-Suv francese dovrebbe infatti vedere la luce nelle prossime settimane, dal momento che l'avvio delle vendite è previsto entro la primavera. Come già successo per la Clio, Gilles Vidal e il suo team sono intervenuti con la matita pesante: nel senso che il lavoro effettuato sul frontale è corposo, tanto da far sembrare l'auto una nuova generazione più che un aggiornamento. Le dimensioni e la gamma motori - rimaste sostanzialmente immutate - tradiscono, però, la perfetta continuità tecnica del progetto.

Cambia faccia. La nuova identità visiva della Renault Captur nasce da una profonda rivisitazione della calandra, che guadagna, oltre al logo aggiornato, una mascherina più sfaccettata e leggera - senza griglia nera né cromature - e fari completamente nuovi, abbinati a luci diurne a boomerang. Insomma, cambia completamente la firma luminosa (prima era a C), che porta l'intera parte frontale a uno sviluppo più verticale. La Suv guadagna così presenza - anche grazie al nuovo taglio del cofano - e diventa più simile alla Symbioz, l'inedito modello della Régie che andrà a posizionarsi a listino appena al di sopra della Captur.

Nuovo display. Ricostruire fedelmente l'aspetto esteriore della Captur restyling è stato semplice grazie alle numerose foto spia e ad alcune immagini, come quelle dei brevetti, sfuggite online con largo anticipo sul debutto della vettura. Lo stesso non si può dire degli interni, che al momento rimangono ignoti. Detto ciò, è difficile immaginare, nell'abitacolo, una rivisitazione altrettanto profonda, anche se qualche novità - al netto del solito rimpasto nel catalogo di finiture e allestimenti - non dovrebbe mancare: su tutti, un nuovo touchscreen da 10'' per il sistema di infotainment OpenR Link.

Benzina, Gpl e ibrido (full e mild). Come detto, le dimensioni complessive della B-Suv francese rimarranno compatte, eventualmente con minimi discostamenti dai 4,23 metri attuali. Allo stesso modo, la gamma di motorizzazioni continuerà a puntare sull'endotermico, ma senza il diesel e l'ibrido plug-in proposti in passato, peraltro già da tempo spariti dai listini. Nello specifico, l'offerta è incentrata su unità turbobenzina, con o senza elettrificazione. Alla base, con ogni probabilità troveremo una versione aggiornata dell'attuale 1.0 TCe, disponibile anche a Gpl, e forse declinato anche in una variante entry level da 90 cavalli. Salendo di prezzo, sarà possibile scegliere tra unità ibride basate sull'1.2 tre cilindri con un mild hybrid 48 volt - già disponibile su altre vetture del brand, come l'Austral nelle versioni da 130 cavalli e (forse) anche da 160 cavalli, così come sull'ibrido E-Tech, che dovrebbe ancora basarsi sul 1.6 da 145 CV attualmente in gamma.  

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Militem - Magnum 700, "mostro" con il V8 Hemi

4 Ruote - Mar 12,2024

La Militem introduce in Italia il nuovo Magnum 700, proposto con prezzi a partire da 164.950 euro Iva e tasse escluse. Si tratta di un pick-up personalizzato basato sul Ram 1500 TRX e pensato per una clientela esclusiva.

Motore Hemi da 702 CV. Il propulsore è il V8 Hemi di 6.2 litri con compressore volumetrico da 702 CV e 882 Nm, utilizzato dal Gruppo Stellantis anche sulle varianti più sportive delle Dodge Charger e Challenger. Nonostante la massa, il Magnum 700 può toccare i 100 km/h da fermo in 4,5 secondi con il Launch Control, percorrendo i primi 400 metri (il classico quarto di miglio americano) in 12,9 secondi.

Dettagli unici e finiture su misura. La personalizzazione realizzata dalla Magnum prevede gli scarichi Black Performance a quattro uscite, i cerchi forgiati da 22", le sospensioni Bilstein Black Hawk E2 a controllo elettronico con assetto rialzato, il tetto panoramico, le pedane elettriche e il rollbar specifico nel cassone. Sia la carrozzeria che gli interni sono personalizzabili a livello cromatico in base alle preferenze dei clienti. Pelle, carbonio e Alcantara sono i materiali scelti per le finiture e sono previsti anche ricami su misura. Della dotazione di serie fanno parte anche gli Adas di Livello 2, i sedili climatizzati, l'head-up display a colori, le telecamere a 360 gradi e l'impianto audio Harman Kardon Premium con 19 diffusori.

Sa muoversi anche in off-road. Nonostante il focus sulle prestazioni non è stato sottovalutato anche l'aspetto relativo alla guida in fuoristrada, grazie anche alla trazione integrale e al riduttore. L'altezza minima da terra è di 30 cm e sono invece 80 quelli di profondità di guado. Nei passaggi in off-road, la Casa dichiara un angolo di entrata di 30,2, un angolo di dosso di 21,9 e un angolo di uscita di 23,5.

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Porsche - Confermata la Super Suv: farà concorrenza a Purosangue e Urus

4 Ruote - Mar 12,2024

La Porsche conferma il prossimo ampliamento della gamma con l'aggiunta di una Super Suv destinata a rivaleggiare con la "sorella" Urus della Lamborghini e con la Ferrari Purosangue. La nuova vettura a ruote alte, secondo quanto comunicato dalla Casa di Zuffenhausen nel comunicato sui risultati di bilancio del 2023, sarà solo elettrica e avrà dimensioni superiori a quelle della Cayenne: basata sulla piattaforma SSP Sport sviluppata dalla Porsche, sarà costruita a Lipsia, molto probabilmente dal 2027 in poi, e avrà performance e funzionalità inedite e specifiche di prestigio per conquistare nuovi clienti, in particolare negli Stati Uniti e in Cina. Da un'immagine inclusa nelle slide di presentazione dei conti, la nuova ammiraglia avrà forme sportiveggianti, con un tetto spiovente e un montante posteriore inclinato, sulla falsariga delle storiche coupé della Porsche.

Il piano prodotti. Intanto, l'azienda tedesca si prepara a un 2024 caratterizzato da almeno quattro novità dopo il lancio della rinnovata Cayenne a fine 2023: la terza generazione della Panamera è già arrivata a fine gennaio, mentre le nuove Taycan e Macan debutteranno, rispettivamente, a primavera e nella seconda metà dell'anno. All'inizio dell'estate, infine, toccherà al restyling della 911. Per l'ad Oliver Blume, i nuovi prodotti forniranno "un contributo sostanziale per gli anni a venire". La Casa di Zuffenhausen ha confermato altre novità: per la metà del decennio è previsto il lancio della 718 elettrica, che sarà seguita dalla Cayenne a batteria e, quindi, dalla nuova Suv. 

Le strategie. Il piano prodotti rientra nel quadro di una strategia di elettrificazione che i vertici aziendali hanno confermato, pur fornendo alcune precisazioni e distinguo. La Casa di Zuffenhausen punta per il 2030 a raggiungere un mix di vendite composto per l'80% di modelli "completamente elettrificati", ma intende anche "mantenere la massima flessibilità possibile nella produzione delle diverse tipologie di propulsori" tra termici, ibridi plug-in ed elettrici. Inoltre, l'obiettivo di fine decennio sarà sempre legato all'andamento della domanda e allo sviluppo della mobilità elettrica nelle diverse regioni geografiche. Confermato anche l'impegno sugli e-fuel: per il costruttore, i carburanti sintetici consentono ai motori a combustione di funzionare "potenzialmente quasi a zero emissioni di carbonio" e possono contribuire a ridurre la CO2 soprattutto dell'attuale parco circolante. Secondo la Porsche, infatti, molti dei circa 1,3 miliardi di veicoli termici oggi sulle strade saranno utilizzati anche tra 30 o più anni. 

Risultati e prospettive. Quanto al 2023, la Casa tedesca ha registrato un fatturato di 40,5 miliardi di euro, in crescita del 7,7% sul 2022 anche grazie a un aumento delle consegne del 3,3% a 320.221 unità. L'utile operativo è migliorato del 7,6% a 7,3 miliardi di euro, per un margine stabile al 18%, mentre i profitti sono saliti del 3,8% a 5,16 miliardi, da distribuire per il 40% agli azionisti in forma di dividendi. "I nostri ottimi risultati sono dovuti all'elevata domanda di prodotti attraenti e alla rigorosa disciplina dei costi", ha detto il direttore finanziario Lutz Meschke. Porsche ha dimostrato nel 2023 di essere resiliente, altamente redditizia e finanziariamente solida anche in tempi volatili. Su queste basi getteremo le fondamenta nel 2024 per ripartire alla grande nel 2025". In particolare, per il 2024 la Porsche punta a ricavi tra 40 e 42 miliardi e a un margine operativo tra il 15 e il 17%. "Nel medio termine confermiamo la nostra previsione di un utile operativo sul fatturato compreso tra il 17 e il 19% e nel lungo puntiamo a un ritorno operativo superiore al 20%".

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Fiat 500e - Due nuovi allestimenti per gli Usa

4 Ruote - Mar 12,2024

La Fiat 500e, appena approdata negli Stati Uniti con la versione (RED), amplia la sua gamma con due nuove versioni, Inspired By Beauty e Inspired By Music, ispirate alla bellezza e alla musica, che arriveranno nelle concessionarie Usa entro l'autunno. I due modelli si distinguono per le dotazioni, ma entrambi prevedono di serie la guida assistita di livello 2, con cruise control adattivo e mantenimento della traiettoria.

Inspired By Beauty. La carrozzeria è disponibile nell'esclusivo colore oro rosa, ripreso anche dalle calotte degli specchietti retrovisori, e con diversi dettagli cromati sul corpo vettura. All'interno i rivestimenti di volante, sedili e braccioli delle portiere sono in ecopelle color beige, mentre la plancia è rivestita con un tessuto lavorato in colore scuro. Il prezzo della 500e Inspired by Beauty parte da 36.000 dollari, tasse escluse.

 

Inspired By Music. Realizzata con la collaborazione di Andrea Bocelli, questo allestimento è disponibile con la carrozzeria in Piano Black e un impianto audio della Jbl con sette altoparlanti. Dall'infotainment è possibile selezionare quattro impostazioni dell'equalizzatore messe a punto dallo stesso Bocelli, e che ricreano altrettanti luoghi d'ascolto: 

  • My Music Room, per un'esperienza d'ascolto più raccolta, concentrata sul guidatore;
  • My Recording Studio, per accentuare acustica e toni alti;
  • Giuseppe Verdi Opera House, Pisa, per simulare l'esperienza uditiva di un teatro, durante un concerto dal vivo;
  • Open-air Arena, con impostazioni che riproducono le sonorità di un concerto all'aperto.

Anche per questa versione il prezzo è di 36.000 dollari, tasse escluse.

 

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Donald Trump - "Ho incontrato Musk, siamo in disaccordo sulle elettriche"

4 Ruote - Mar 12,2024

Elon Musk continua a essere oggetto di corteggiamento da parte dei candidati alle prossime elezioni statunitensi, Joe Biden e Donald Trump. Nel corso di un'intervista sul canale Cnbc, lo stesso Trump ha confermato di aver incontrato l'ad della Tesla, esprimendo un generale apprezzamento per l'imprenditore: non è chiaro, però, se il tycoon sia riuscito o meno a ottenere il sostegno di Musk.

Incontro in Florida. Il vertice tra Trump e Musk si è tenuto la scorsa settimana a Palm Beach, in Florida, a margine di uno degli eventi della campagna di raccolta fondi del candidato repubblicano. Musk ha subito risposto alle prime indiscrezioni di stampa manifestanto l'intenzione di non appoggiare nessuno dei contendenti, né, di essere pronto a fornire un sostegno finanziario: "Giusto per essere chiari, non donerò soldi a nessuno dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti", ha scritto l'imprenditore sul suo account su X.  

L'attacco alle elettriche. Nonostante la stima per Musk, Trump ha ribadito di essere contrario alle auto elettriche, considerate un "argomento di minor importanza" per la sua campagna elettorale. "Non vanno lontano, costano troppo e saranno tutte prodotte in Cina", ha aggiunto il candidato alla Casa Bianca, sottolineando come sia da escludere un futuro al 100% Bev per le auto americane per via della rete elettrica "obsoleta e disastrosa". Non solo: secondo Trump, l'obiettivo dell'attuale amministrazione (aumentare le vendite di auto a batteria fino ad almeno il 60% entro il 2030) è il frutto di ragionamenti "molto, molto stupidi". Sotto accusa sono finiti anche i leader del sindacato United Auto Workers, bollati come delle "pecore cieche" per l'appoggio a Biden e per "l'incapacità di ascoltare" i lavoratori intenzionati, invece, a votare proprio per lui. 

Le distanze. Detto questo, rimangono le distanze tra Trump e il numero uno della Tesla, non solo sulla questione delle elettriche. Musk è stato membro di due comitati consultivi per la presidenza Trump, ma ha lasciato i suoi incarichi subito dopo la decisione dell'allora presidente di abbandonare gli accordi sul clima di Parigi. Inoltre, l'imprenditore ha attribuito le critiche dell'ex immobiliarista alle elettriche ai suoi eccessivi legami con l'industria petrolifera. Lo stesso Musk ha affermato anche di aver votato per Biden nelle presidenziali del 2020 (sostegno però smentito nell'ultima biografia). Dal canto suo, Trump non ha mancato di criticare Musk non solo per la questione delle auto elettriche, ma anche per i veicoli a guida autonoma "che si schiantano" e per le astronavi di SpaceX dirette "verso il nulla". Insomma, se un rapporto c'è, non è sicuramente dei più lineari.

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Messina - Al via la quarta edizione del workshop "Studenti in Carena"

4 Ruote - Mar 12,2024

Si terrà nelle giornate del 13 e 14 marzo presso l'Università degli Studi di Messina la quarta edizione del Workshop "Studenti in Carena - Performance & Sostenibilità". Si tratta della prima volta in cui un tema portante, in questo caso quello della sfida tra prestazioni e attenzione all'ambiente, accompagna tutti gli appuntamenti del convegno.

Gli appuntamenti e gli ospiti. Nel corso delle due giornate, ad affrontare la tematica di quest'anno sotto vari punti di vista si alterneranno speaker di alto profilo: Ruggero Arico (Confindustria Assafrica e Mediterraneo), Marco Bontempi (Rheinmetall), Pietro Caprara (Kawasaki), Daniela Cavallaro (STMicroelectronics), Marco Coccia (S.I.BE.G. srl), Luca Dusini (Ferrari), Fabrizio Ligi (Deanet), Carlo  Miano, Ettore Oliva (Dainisi), Salvatore Pennisi (Pirelli), Andrea Pongiluppi (Ducati), Marco Ruffini (MegaRide), Alberto Zumbo (Audi Sport).

Il talk di Quattroruote. Alle 10:30 del 13 marzo si terrà una tavola rotonda condotta da Marco Perucca Orfei, che fino al 2020 ha diretto il Centro Prove di Quattroruote, per parlare della sua esperienza e per intervistare alcuni ospiti in merito alle recenti innovazioni nel campo della sostenibilità nel mondo automotive: Giovanni De Francesco (Magicmotorsport), Gabriele Tredozzi (libero professionista con esperienza in Formula 1), Ettore Oliva (ex Maserati), Gionathan Lunetta (Maserati) e Stefano De Pinto (McLaren Automotive).

Career day. Il 14 marzo si svolgerà, nell'aula 665 del Dipartimento dì Ingegneria, una giornata di incontro con le aziende che hanno partecipato al convegno, e che presenteranno stage, tesi e opportunità lavorative agli studenti, laureandi e laureati delle varie sedi universitarie della Sicilia e della Calabria. Saranno inoltre presenti anche gli uffici HR delle aziende partner per svolgere un primo colloquio conoscitivo. Per iscriversi al convegno è sufficiente prenotare un posto tramite la piattaforma Eventbrite.

 

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Audi A3 - Col restyling arriva la Allstreet

4 Ruote - Mar 12,2024

I designer dell'Audi hanno scelto di tenere la mano leggera sul restyling della A3, non andando a modificare radicalmente gli elementi principali. Tra le novità più importanti, i gruppi ottici a Led (matrix Led in opzione), che offrono per la prima volta la possibilità di selezionare fino a quattro differenti design degli elementi interni, così come il Single Frame anteriore più grande e privo di cornice, affiancato da nuove prese d'aria. La gamma colori si arricchisce con le varianti District Green e Progressive Red, ma è importante anche il debutto dell'opzione opaca Daytona Gray. 

Riprendendo una denominazione già utilizzata per la A1, la A3 Allstreet propone una caratterizzazione off-road che cita il mondo di Suv e crossover. Troviamo quindi per la prima volta per la A3 l'assetto rialzato di 15 mm (con altezza minima da terra aumentata di 30 mm grazie anche al gruppo ruota modificato), i parafanghi allargati di plastica grezza, i cerchi di lega da 17" dedicati (18 e 19" in opzione) e i paraurti con inserti di plastica e piastre di protezione. Il Single Frame con finitura opaca è ancora più grande rispetto alla Sportback per enfatizzare la somiglianza con la gamma Q. All'interno, oltre a dotazioni specifiche, è stata aumentata l'altezza del sedile del guidatore per incrementare la sensazione di dominio della strada. 

Pur mantenendo l'impostazione generale del modello uscente, la A3 restyling offre alcune importanti novità, prima fra tutte il nuovo comando digitale della trasmissione automatica. Sono state modifiche anche le bocchette di aerazione e sono previste nuove combinazioni di materiali ecosostenibili e finiture. La Casa ha inoltre incrementato il numero di elementi luminosi inseriti nella plancia e nei pannelli porta, con 30 diverse tonalità selezionabili.

Oltre a offrire un nuovo impianto audio opzionale Sonos 3D Sound, la A3 propone ora di serie lo schermo touch da 10,1" abbinato al Virtual Cockpit e alla piattaforma di ricarica wireless. Il sistema MMI offre l'accesso a un App store con applicazioni di terze parti e l'assistente virtuale Alexa. Ulteriori optional a pagamento saranno offerti dopo il debutto sul mercato, con la possibilità di attivarli per 1 mese, 6 mesi, 1 anno 3 anni o per sempre. Per esempio, sarà possibile aggiungere l'Adaptive Cruise Control, il pacchetto di navigazione, il controllo automatico degli abbaglianti e le funzioni aggiuntive del climatizzatore automatico. 

I sistemi di assistenza di livello 2 sono stati ulteriormente perfezionati e arricchiti. Sulla A3 è possibile contare su Pre Sense front, Collision Avoidance, Turn Assist, Lane Departure Warning, Adaptive Cruise Assist con Lane Change,Park Assist Plus, Exit Warning e Rear Cross-Traffic Assist. 

Contrariamente al modello uscente, l'Audi ha scelto di presentare il restyling con due sole motorizzazioni tradizionali: la 35 TFSI 1.5 benzina Mild Hybrid con cambio S Tronic da 150 CV e la 35 TDI diesel 150 CV con cambio S Tronic.In un secondo tempo saranno rese disponibili la 35 TFSI con cambio manuale e altre versioni benzina, diesel e plug-in hybrid. La Casa ha già anticipato anche l'arrivo della sportiva S3 con il 2.0 TFSI aggiornato da 333 CV (), mentre non ci sono ancora informazioni sulla RS3.

In attesa di conoscere le specifiche del listino italiano, l'Audi ha confermato che la A3 è da subito ordinabile in Germania a partire da 35.650 euro per la Sportback e 37.450 euro per la Allstreet. 

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Auto storiche - In Parlamento la battaglia sugli enti certificatori

4 Ruote - Mar 11,2024

Il tema della certificazione delle auto storiche è una materia su cui si litiga da tempo. Attualmente, il Codice della strada riconosce soltanto ad Asi e ai registri Fiat/Alfa/Lancia la facoltà di rilasciare il cosiddetto Certificato di rilevanza storica, che oltre a conferire una patente di originalità del veicolo garantisce al proprietario una serie di indubbi vantaggi fiscali. Negli anni, varie realtà hanno cercato di entrare nel novero dei certificatori, spesso criticando le modalità di verifica degli enti ufficialmente deputati a tale compito: i tentativi non hanno sortito effetti, ché i governi hanno sempre preferito lasciare le cose come stavano.

La lista dell'Aci. A rimanerci male è stato soprattutto Aci Storico, da sempre in polemica con i criteri (ritenuti troppo generosi) di Asi, che viene accusata di omologare macchine non storiche ma soltanto vecchie, creando pure un danno all'erario. In contrapposizione all'associazione formalmente riconosciuta dallo Stato e dalla Fiva, è dunque nata la cosiddetta Lista di salvaguardia Aci per i veicoli tra i 20 e i 29 anni d'età, che stabilisce un elenco di modello considerati meritevoli d'attenzione e che in alcuni parti d'Italia (la Lombardia, per dire) consente di ottenere gli stessi vantaggi del Crs classico.

Riflettori accesi. Ora la polemica è tornata a esplodere. Nei giorni scorsi, l'ambiente delle storiche è stato infatti scosso da una serie di articoli che riportavano inopinatamente l'attenzione del pubblico sul tema. Fra questi, particolare interesse ha suscitato la pagina intera che il Sole-24 Ore di sabato ha dedicato alla materia criticando la gestione Asi, e sostenendo - fra le altre cose - che l'associazione accetti delle semplici autocertificazioni per rilasciare il Crs, cosa che sarebbe ovviamente gravissima. Perché questa improvvisa recrudescenza? E perché un quotidiano finanziario si mette di punto in bianco a parlare di Crs?

Emendamenti a sorpresa. Accade che domani la Camera dei deputati si dovrà esprimere sul Ddl 1435, destinato a consegnare al governo la delega alla revisione del Codice della strada: con curioso tempismo rispetto alle uscite sui media (si annotano anche le dichiarazioni, riprese addirittura dall'Ansa, della Camera arbitrale internazionale, finora sconosciuta ai più), a sorpresa sono rispuntati due emendamenti di modifica dell'articolo 60 del Codice, a firma dell'onorevole Anthony Barbagallo (Pd), che rilanciano il tentativo, da un lato, di allargare la platea degli enti accertatori della storicità dei veicoli, arruolando anche Aci Storico, Ferrari Classiche e Storico nazionale Aavs (associazione triestina focalizzata sui veicoli dei primi del 900) e, dall'altro, di stabilire criteri più selettivi per la concessione dello status di vettura storica.

I precedenti. Non solo: nel passaggio successivo, ovvero nell'articolo 32-bis, si propone di spostare sotto il controllo del ministero dei Trasporti la responsabilità di stabilire come fare le certificazioni. Analoghe proposte erano già stato portate avanti in sede di Commissione Trasporti a firma Tosi, ma alla fine erano state ritirate (assieme all'obbligo della scatola nera per i veicoli certificati). Adesso, a poche ore dalla votazione in aula, il nuovo blitz, preceduto da una campagna volta chiaramente a influenzare le decisioni dei deputati (molti dei quali totalmente a digiuno di questi argomenti). 

Come si ottiene davvero il certificato. Con il sistema attuale si può ottenere il cosiddetto Crs o Certificato di rilevanza storica presentando domanda all'ente certificatore, che organizza una visita ispettiva del veicolo da parte di un commissario tecnico, il quale, valutato lo stato di conservazione e di originalità del veicolo, stabilisce se questo è candidabile all'iscrizione, mandando avanti la pratica presso il comitato nazionale, il quale ha l'ultima parola. Il secondo emendamento di Barbagallo propone, invece, una lista chiusa "degli autoveicoli () in possesso dei requisiti per il rilascio del certificato di rilevanza storica e collezionistica", che riecheggia curiosamente la "lista di salvaguardia" approntata da Aci Storico, da predisporsi a opera "del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sentiti gli enti certificatori". Soltanto le macchine più vecchie di trent'anni sarebbero iscritte automaticamente.

Piccoli collezionisti a rischio? I detrattori di questa soluzione temono che una drastica selezione dei modelli che beneficiano di sconti fiscali finirebbe per condannare alla rottamazione vetture che, invece, avrebbero una loro dignità negli annali dell'automobile. E metterebbe in difficoltà tanti piccoli collezionisti che riescono a difendere un patrimonio storico minore, ma che dovrebbero arrendersi di fronte all'aumento dei costi di gestione. "Noi siamo aperti a qualsiasi confronto, sotto l'egida del ministero, e abbiamo noi stessi avanzato proposte migliorative del sistema attuale, come la registrazione obbligatoria presso la motorizzazione dei veicoli certificati, ma troviamo che la lista chiusa sia un sistema, non riscontrabile in alcun altro Paese, che va a detrimento di un'eccellenza dell'Italia, quella del motorismo storico", sostiene Alberto Scuro, presidente dell'Asi.  

Serve un approccio organico. Sia chiaro, il tema esiste, e sia Quattroruote che Ruoteclassiche più volte ne hanno parlato. Va trovata una soluzione di compromesso fra il criterio meramente anagrafico dell'Asi e quello elitario di Aci. Allo stesso modo, vanno stabiliti standard uniformi di valutazione, da ripetersi a scadenza prefissate. Ma voler dirimere una questione così complessa, e che così tante persone coinvolge, aggiungendo di straforo qualche riga a un decreto ha il chiaro sapore dell'estemporaneità. Come se il vero obbiettivo fosse soltanto quello di allargare la platea di certificatori e di mettere le mani su una fetta di un business alquanto lucroso

 

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Volkswagen - Aperti gli ordini della ID.7 Tourer: ecco i prezzi

4 Ruote - Mar 11,2024

La nuova ID.7 Tourer è la prima station wagon completamente elettrica della Volkswagen: l'abbiamo vista in anteprima qualche settimana fa e da oggi sono aperti i preordini per il mercato italiano: due allestimenti, prezzi a partire da 61.600 euro e consegne in estate.

Dati in sintesi. Lunga 4,96 metri, mette a disposizione tanto spazio per i passeggeri e soprattutto per i bagagli: 605 litri con i sedili della seconda fila in uso, che diventano 1.714 abbassando gli schienali. Al momento l'unica motorizzazione disponibile è quella con il nuovo motore AP550 da 210 kW (285 CV) e 545 Nm con batteria da 77 kWh e ricarica in corrente continua fino a 175 kW. Secondo la Volkswagen, l'autonomia supera di slancio i 600 km (nel ciclo Wltp). Nel corso dell'anno arriveranno la versione Pro S con batteria da 86 kWh (autonomia di circa 685 km) e la GTX ad alte prestazioni con 340 CV.

Sempre ben allestita. La Volkswagen ID.7 Tourer è disponibile nella versione d'attacco Pro, che di serie prevede il cruise control adattivo, l'assistente al mantenimento di corsia, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, luci ambientali, fari full led, head-up display, infotainment MIB4 con schermo da 15 e connettività wireless per Android Auto e Apple CarPlay, cerchi di lega da 19, sedili anteriori riscaldabili e clima automatico a due zone. 

Edition Plus. Questa versione costa 1.950 euro in più ma aggiunge la vernice metalizzata e una serie di pacchetti, per un risparmio cliente di 8.300 euro. L'Exterior Pack aggiunge il logo illuminato sul cofano e i fari a matrice di led, i vetri posteriori oscurati e l'apertura elettrica del bagagliaio. L'Interior Pack comprende tra le altre cose inserti in similpelle sulla plancia, sedili ergonomici regolabili elettricamente e con memorie. Il Comfort Pack introduce il navigatore nell'infotainment, la ricarica wireless per gli smartphone compatibili, il climatizzatore a tre zone, volante e parabrezza riscaldabili. L'Assistance Pack comprende invece la guida assistita di livello 2, che la Casa tedesca chiama Travel Assist 2.5, e che in questa versione aggiornata supporta anche il cambio di corsia in autostrada. Ancora, nel pacchetto è compresa la funzione di parcheggio semi-automatico con memorizzazione delle manovre e la telecamera a 360. I pacchetti Comfort Pack e Assistance Pack sono disponibili anche dopo l'acquisto, come funzione on demand.

Le offerte e i prezzi. In questa fase di lancio è possibile acquistare la ID.7 Tourer con il finanziamento Progetto Valore Volkswagen, della durata 24 mesi, con anticipo di 11.000 euro e rate mensili da 599 euro. In alternativa si può optare per il noleggio a lungo termine, di 24 mesi, per clientela business: anticipo di 6.819 euro (IVA esclusa) e canoni mensili da 839 euro. Ecco i prezzi completi per l'Italia:

  • Volkswagen ID.7 Tourer Pro: 61.600 euro
  • Volkswagen ID.7 Tourer Pro Edition Plus: 63.550 euro

 

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Colonnine - Installazione impossibile per due case su tre

4 Ruote - Mar 11,2024

La maggior parte delle famiglie italiane non è nelle condizioni di installare una colonnina per la ricarica delle auto elettriche a causa di un impedimento strutturale: la mancanza di spazi adeguati come garage o parcheggi di proprietà. Infatti, secondo uno studio condotto dal portale immobiliare Idealista su 1,3 milioni di annunci di vendita, circa due abitazioni su tre (62%) nel nostro Paese non dispongono di un garage in cui installare i sistemi di ricarica.

Le aree geografiche. In sostanza, solo il 38% delle case italiane potrebbero installare una colonnina. A livello geografico, sono 51 le aree provinciali che superano tale percentuale. Tra queste spiccano Padova (69%) e Treviso (67%). Seguono Modena con il 63%, Mantova e Vicenza (entrambe 61%), mentre Forlì-Cesena raggiunge il 60%. Altre 16 province contano almeno la metà delle abitazioni attrezzabili con connettori per la ricarica dei veicoli elettrici racchiuse in una forchetta compresa tra il 59% di Verona e il 50% di Venezia. All'opposto, le province con una minore presenza di abitazioni con garage per veicoli elettrici sono Palermo (15%), Trieste (16%) e Reggio Calabria (17%). Percentuali sotto la media nazionale anche per Roma e Milano, che si attestano rispettivamente al 23% e al 32% del parco abitativo disponibile in vendita. Padova (68%) e Treviso (65%) guidano anche la graduatoria dei centri capoluogo con la maggiore disponibilità di abitazioni con posti auto o box dove installare un punto di ricarica per veicoli elettrici, seguite da Forlì (61%) e Modena (60%). Altri 16 capoluoghi offrono almeno il 50% delle probabilità di trovare un'abitazione con posto auto in vendita: si va dal 56% di Modena e Vicenza al 50% di Ravenna e Udine. Tutti i grandi centri si collocano molto al di sotto di queste percentuali: Bologna (27%), Roma (21%), Torino (16%), Milano (15%), Firenze (14%), Genova (13%) e Napoli (12%). Le percentuali più basse di case con posto auto di pertinenza spettano a Palermo (11%) e, come facilmente immaginabile, Venezia (3%).

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Semiconduttori - Silicon Box investirà 3,2 miliardi in Italia

4 Ruote - Mar 11,2024

Dopo il fallimento del progetto Intel, per l'Italia si apre una nuova opportunità industriale nel campo dei semiconduttori. Il governo, tramite il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato l'accordo con la Silicon Box per un progetto da 3,2 miliardi di euro che porterà, grazie alla specializzazione dell'azienda con sede a Singapore, alla realizzazione sul territorio italiano di un impianto all'avanguardia e primo del suo genere, dedicato alla tecnologia per microprocessori denominata chiplet. 

"1.600 nuovi posti di lavoro diretti". Il progetto, che rientra nel Chips Act europeo e nella strategia italiana dedicata alla microelettronica, contribuirà a soddisfare la domanda, soprattutto europea, di assemblaggio di semiconduttori per applicazioni di nuova generazione nel campo dell'intelligenza artificiale, del calcolo ad alte prestazioni e dei componenti per veicoli elettrici. "In Europa, Silicon Box rappresenta il tassello finora mancante per rafforzare la catena del valore, in quanto primo investimento nell'advanced back-end per la produzione di chiplet. In Italia, Silicon Box rafforza ulteriormente il settore in linea con la strategia che vede il Paese puntare sul chip design, i nuovi materiali e l'assemblaggio avanzato", afferma il ministero, aggiungendo che "a pieno regime l'investimento potrà generare 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, oltre ai posti di lavoro indiretti generati sia per la costruzione della fabbrica sia a regime nel più vasto ecosistema di fornitura e logistica inerente".

Impianto al Nord. La fabbrica sarà localizzata in Nord Italia, ma per ora non sono stati forniti dettagli sulla località prescelta. Tuttavia, la progettazione e la pianificazione sono già in corso e Byung Joon Han, co-fondatore e Ceco della Silicon Box, oltre a garantire che "l'Italia è stata la prima scelta per la nostra espansione globale", ha anche espresso l'auspicio di "avviare i lavori per la realizzazione dell'impianto entro l'anno". "Rispetto alla localizzazione, stiamo ancora valutando una serie di fattori, come il contesto, le infrastrutture, la presenza di centri di ricerca e università.  comunque una valutazione che faremo nei prossimi mesi", ha aggiunto il manager. Diverse ricostruzioni di stampa danno in lizza tre regioni (Lombardia, Veneto e Piemonte) e l'area di Novara in pole position grazie alla posizione geografica, alla dotazione infastrutturale, alla vicinanza con gli atenei scientifici di Torino e Milano e alla presenza di un consolidato tessuto di imprese di microelettronica. A ogni modo, per l'effettivo inizio dei lavori si dovrà attendere il via libera della Commissione Europea. "I recenti sconvolgimenti globali sottolineano la necessità di costruire una catena di approvvigionamento più resiliente per i semiconduttori in Europa. Il governo mette i chip e la microelettronica al centro delle priorità strategiche", ha commento Urso. "Questa iniziativa testimonia ancora una volta che siamo in grado di attrarre gli interessi dei player tecnologici globali e che l'Italia è in corsa per ricoprire una posizione di leadership nel settore. Siamo convinti che questa nuova struttura fungerà da catalizzatore per ulteriori investimenti e innovazioni in Italia".

 

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Rc Auto - I prezzi delle polizze salgono del 7,5% in un anno

4 Ruote - Mar 11,2024

Una batosta via l'altra per chi assicura la propria vettura: a gennaio 2024, il prezzo medio nazionale della RC Auto cresce del 7,5% sullo stesso mese dell'anno scorso, con la tariffa media a 389 euro. un dato ufficiale, fornito dall'Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Una decina di anni fa, la Responsabilità civile obbligatoria viaggiava attorno a 500 euro l'anno, per scendere a circa 350 euro a inizio 2022: da allora, la tendenza si è invertita, tutta in salita, soprattutto nel 2023. L'authority non analizza le cause dei rialzi, ma è facile immaginare che pesi l'aumento dell'inflazione degli scorsi mesi. Un altro fattore determinante nel modulare il costo di una polizza è la frequenza dei sinistri, definita dal numero di incidenti ogni 100 auto circolanti: che è passato dal 3,1% del 2021 al 3,34% del 2023. Il maggior rischio si tramuta subito in un incremento dei listini.

Cattiva pagella? Sono dolori. Gli aumenti della RCA media sono generalizzati, cioè riguardano pure chi è ha un curriculum assicurativo immacolato, ossia gli automobilisti in prima classe di merito. I rincari, però, sono più forti se la propria pagella peggiora: +10,4% annuo a carico dei guidatori in una classe dalla seconda in poi. Più che in passato, causare un incidente, col peggioramento di due classi in un colpo, si trasforma in un salasso per la RCA dell'annualità successiva. La legnata la sente specie chi abita nelle province dove sono maggiori le probabilità di incidenti e frodi (sinistri inventati): in particolare, Napoli è a 560 euro l'anno, Prato a 553 e Caserta a 500. I meno tartassati? Gli abitanti di Enna con 287 euro, Oristano (298) e Aosta (311).

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Porsche - Taycan Turbo GT, lelettrica da 1.108 CV

4 Ruote - Mar 11,2024

Partendo dalla base della Turbo S, la Porsche ha scelto per la Turbo GT una configurazione mirata al raggiungimento delle massime prestazioni. Il peso è stato ridotto fino a 75 kg introducendo numerosi elementi in carbonio e Cfrp, installando sedili sportivi rivestiti di pelle e Race-Tex (con quelli adattivi a 18 vie in opzione gratuita) ed eliminando l'apertura elettrica del portellone posteriore. Di serie sono previste le sospensioni Porsche Active Ride con taratura specifica, cerchi di lega da 21" specifici con razze alleggerite, pneumatici ad alte prestazioni e l'impianto frenante carboceramico Pccb ulteriormente alleggerito di 2 kg rispetto alla Turbo S con pinze verniciate in tinta Victory Gold. Sul fronte aerodinamico sono stati sviluppati nuovi elementi per il frontale e la coda: l'alettone posteriore è di carbonio ed è dotato di flap Gurney.

Come già accaduto per le GT3 e GT4 RS, anche la Taycan può fregiarsi del pacchetto Weissach, che include una serie di accessori che alzano ulteriormente l'asticella delle prestazioni in funzione della guida in pista. Non è quindi un caso che in questa versione la Taycan si trasformi in una due posti, rinunciando al divano posteriore e ai relativi componenti dell'impianto audio per ridurre la massa totale. Gli alleggerimenti hanno imposto anche l'eliminazione dell'orologio centrale dello Sport Chrono, dei tappetini, del rivestimento del vano bagagli, del secondo sportello di ricarica e di una parte dei pannelli fonoassorbenti. A livello aerodinamico sono previste canalizzazioni aggiuntive nel sottoscocca, un diffusore anteriore specifico e un'ala posteriore fissa con loghi Weissach che sviluppa 220 kg di downforce. Con il pacchetto Weissach, la Turbo GT riduce quindi il peso di 70 kg aggiuntivi.

La Taycan Turbo GT vanta un primato: è la Porsche più potente mai prodotta in serie dalla Casa tedesca. Partendo dai 952 CV della Turbo S e utilizzando nuovi inverter a 900 ampere sull'asse posteriore, i tecnici hanno portato la berlina a 1.108 CV e 1.340 Nm. Questi valori sono disponibili solo in Attack Mode, una modalità che offre 163 CV aggiuntivi per 10 secondi: per attivarla, è previsto un comando al volante utilizzabile anche con i guanti da corsa ispirato alle Formula E. Con il Launch Control è quindi possibile toccare i 100 km/h da fermo in appena 2,3 secondi (2,2 per il pacchetto Weissach), mentre la velocità massima è di 290 km/h (305 km/h con pacchetto Weissach). Rispetto alla Turbo S l'accelerazione 0-200 km/h viene abbassata di 1,3 secondi fino a 6,4 secondi con pacchetto Weissach. L'autonomia dichiarata nel ciclo Wltp è di 555 km.

Prima di arrivare sul mercato, la Porsche ha messo alla frusta la Taycan Turbo GT in pista ottenendo due record assoluti per auto elettriche su due dei tracciati più importanti del pianeta: Laguna Secae il Nürburgring. In America, la berlina ha siglato un tempo di 1 minuto, 27 secondi e 870 centesimi, mentre in Germania il cronometro si è fermato a 7 minuti, 7 secondi e 550 centesimi, con Lars Kern alla guida in entrambi i casi. Il tempo al Ring, di ben 26 secondi più veloce della Turbo S prima serie, è ancora più importante perché è anche il primato assoluto per una berlina quattro porte di serie indipendentemente dall'alimentazione.

La Turbo GT viene offerta in sei colori, tra cui le varianti esclusive denominate Pale Blue Metallizzato e Purple Sky Metallizzato che saranno ordinabili solo per i primi 12 mesi. Il reparto Exclusive Manufaktur sarà comunque a disposizione dei clienti per poter creare veri e propri esemplari unici: per esempio, sono stato creati dei kit di adesivi Taycan da applicazione alla carrozzeria nelle varianti Voltage Blue o Nero (opaco e lucido) e un pacchetto di pannelli interni di finitura nelle colorazioniVoltage Blue o Argento GT.

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DFSK - La gamma completa delle Suv cinesi per l'Italia

4 Ruote - Mar 11,2024

Il modello di attacco del listino DFSK è una Suv di segmento C da 5 posti lunga 4.385 mm, larga 1.850 e alta 1.645 mm, con un passo di 2.655 mm e un peso in ordine di marcia di 1.590 kg. A listino c'è una sola motorizzazione, un 1.5 turbobenzina da 116 CV e 147 Nm di coppia. Il consumo medio dichiarato è di 14,3 km/litro, le emissioni pari a 188 g/km di CO2, mentre la velocità massima è di 165 km/h. La Glory 500 è disponibile in tre versioni: Standard, con cambio manuale o automatico, e Luxury con cambio automatico. Su richiesta si può avere l'impianto Gpl con un sovrapprezzo di 1.800 euro. Unico optional la vernice metallizzata (rossa, nera o blu) a 488 euro.

Le dotazioni standard. Per tutte, sensori luce e pioggia automatici, sedili rivestiti di pelle con regolazioni elettriche, climatizzatore manuale con filtro antipolline, infotainment con schermo touch da 7, navigatore e connettività Apple CarPlay e Android Auto, volante foderato di pelle regolabile in altezza, quattro finestrini elettrici, gruppi ottici a Led, cerchi di lega da 17 e specchietti a regolazione elettrica. La versione con cambio automatico prevede il freno di stazionamento elettronico con assistenza alle partenze in salita e il cruise control. L'allestimento Luxury aggiunge l'hill descent control, i sensori di parcheggio, gli specchietti reclinabili elettricamente e il tetto panoramico ad apertura elettrica. 

  • DFSK Glory 500 Manuale Standard: 17.988 euro
  • DFSK Glory 500 Automatico Standard: 19.788 euro
  • DFSK Glory 500 Automatico Luxury: 21.588 euro

 

Oggetto di un leggero restyling, la Glory 580 è una Suv a sette posti lunga 4.715 mm, larga 1.845, alta 1.715 e con un passo di 2.780 mm. Il bagagliaio ha una capacità di 375 litri con tutti i sedili in uso; abbattendo la seconda e terza fila si ottiene un pavimento piatto e un vano di carico da 2.215 litri. Il motore è un 1.5 turbobenzina da 150 CV abbinato a un cambio automatico a variazione continua (Cvt) e alla trazione anteriore: il consumo medio dichiarato è di 13,5 km/litro di benzina, con una velocità massima di 180 km/h. Come per la Glory 500, la versione bifuel con impianto a Gpl costa 1.800 euro.

Tutto di serie. La DFSK Glory 580 è disponibile in un unico allestimento, praticamente full optional: su richiesta c'è solo la vernice metallizzata, a 488 euro. Di serie troviamo la dashcam con registratore di eventi, la telecamera posteriore, i sensori a 360, l'avviamento senza chiave, il cruise control, i sedili e il volante rivestiti di pelle, il climatizzatore automatico, l'infotainment da 7 con navigatore, radio Dab, connettività per dispositivi iOS e Android, gli specchietti sbrinabili e richiudibili elettricamente, i cerchi di lega da 17, il tetto panoramico elettrico.

  • DFSK Glory 580: 26.988 euro.

 

Le dimensioni sono quelle di una Suv coupé di segmento D: lunga 4.685 mm, larga 1.865 mm, alta 1.645 mm e con un passo di 2.785 mm, la Glory IX5 ospita cinque persone e ha un bagagliaio con una capacità dichiarata di 375 litri. Il motore è lo stesso della Glory 580, un 1.5 turbobenzina da 150 CV e 220 Nm di coppia, abbinato a un Cvt e trasmissione sulle ruote anteriori: velocità massima di 180 km/h, consumo medio di 13,5 km/litro di carburante. L'impianto a Gpl costa sempre 1.800 euro.

Allestimenti e optional. Come la Suv a sette posti da cui deriva, anche la IX5 è disponibile in un solo allestimento, con una ricca dotazione di serie: troviamo infatti la dashcam con registratore di eventi, la telecamera anteriore e posteriore (quest'ultima con linee guida), i sensori a 360, l'avviamento senza chiave, la modalità di guida specifica per l'inverno, i sensori pioggia e luce, il cruise control, i sedili e il volante in pelle, il climatizzatore automatico, l'infotainment da 10,25 con navigatore, radio Dab, connettività Apple CarPlay e Android Auto, i gruppi ottici Full Led, i cerchi di lega da 18, gli specchietti sbrinabili e richiudibili elettricamente, il tetto panoramico elettrico. Su richiesta c'è solo la vernice metallizzata nei colori grigio chiaro e scuro, nero e bianco.

  • DFSK Glory IX5: 29.988 euro.

 

La Glory E5 è l'unica Suv elettrificata importata in Italia: lunga 4.760 mm, larga 1.865, alta 1.710 mm e con un passo di 2.785 mm, offre sette posti su tre file di sedili. Il motore termico è il 1.5 benzina con 109 CV di potenza e 135 Nm di coppia, abbinato a un propulsore elettrico da 130 kW (174 CV) e 300 Nm di coppia. La batteria ha una capacità di 17,5 kWh che, secondo la casa, assicurano 87 km di autonomia in modalità elettrica. Il cambio è un automatico a variazione continua, la trazione è anteriore. La velocità massima è di 165 km/h, il consumo medio dichiarato è di 18,2 km/litro, a fronte di 28 g/km di CO2.

Un solo allestimento. Una sola versione a listino, a cui poter aggiungere solo la vernice metallizzata (488 euro) a scelta tra bianco, nero, verde scuro e marrone chiaro. Di serie vengono offerti la dashcam con registratore di eventi, le telecamere a 360, la guida assistita di livello 2 con monitoraggio dell'angolo cieco, la ricarica wireless per gli smartphone compatibili, i sedili in pelle ventilati e riscaldabili, il climatizzatore automatico a tre zone, la strumentazione digitale da 7, l'infotainment da 10,25 con navigatore, radio Dab, connettività Apple CarPlay e Android Auto, i cerchi di lega da 19, il tetto panoramico elettrico, gli specchietti sbrinabili e richiudibili elettricamente.

  • DFSK E5 Phev: 38.988 euro.
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Mitsubishi - ASX, al volante della "nuova" generazione - VIDEO

4 Ruote - Mar 11,2024

Dopo il debutto della Colt, scatta l'ora della Mitsubishi ASX, che arriva sul mercato seguendo il medesimo copione. Se infatti, per realizzare la nuova Colt, la Mitsubishi ha sfruttato le sinergie con la Renault Clio, per la seconda serie dell'ASX l'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi si è mossa nello stesso modo partendo dalla base della Captur. La nuova generazione della Suv compatta giapponese è infatti basata interamente sulla piattaforma Cmf-B del costruttore francese, ed è caratterizzata dal propulsore 1.3 TCe mild hybrid. Nel nostro primo contatto l'abbiamo guidata proprio con questa motorizzazione: ecco com'è andata.

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Mercedes-AMG - Oltre 600 cavalli (ibridi) per la E53 Hybrid 4Matic+

4 Ruote - Mar 11,2024

Debutta sul mercato la prima versione AMG della nuova Classe E: si tratta della Mercedes-AMG E 53 Hybrid 4Matic+, che viene proposta con carrozzeria berlina e wagon. In attesa di conoscere i prezzi e le dotazioni per il mercato italiano, analizziamo gli aspetti principali di questa variante: ossia, la tecnica e le prestazioni.

585 CV con il 6 cilindri Phev. La base di partenza per lo sviluppo della E 53 è il motore 6 cilindri 3.0 turbo benzina da 449 CV e 560 Nm - che è stato aggiornato rispetto alla serie precedente - abbinato alla trazione integrale 4Matic+ e al pacchetto plug-in hybrid. La Casa dichiara una potenza massima di sistema di 585 CV e 750 Nm: all'endotermico, si aggiunge infatti un motore elettrico da 163 CV e 480 Nm integrato nel cambio automatico AMG Speedshift TCT 9G e alimentato dalla batteria da 28,6 kWh lordi.

Fino a 101 km in elettrico. Il risultato porta la vettura a un'autonomia in elettrico (omologata Wltp) compresa tra 90 e 101 km. Il consumo medio omologato è di 0,8-1,1 l/100 km, mentre le emissioni di 19-24 g/km. Il sistema di bordo accetta una ricarica in corrente alternata fino a 11 kW, oppure fino a 60 kW da una colonnina rapida (passando dal 10 all'80% in 20 minuti). La velocità massima è autolimitata a 250 km/h e scende a 140 km/h con il solo motore elettrico, mentre i 100 km/h vengono raggiunti, da fermo, in 4 secondi (4,1 per la Wagon). A disposizione del guidatore ci sono sette diverse modalità di guida: Electric, Battery Hold, Comfort, Sport, Sport+, Smoothness e Individual.

Assetto e freni sono specifici. Le sospensioni prevedono di serie il pacchetto AMG Ride Control con molle tradizionali, ammortizzatori a controllo elettronico con tre modalità di funzionamento (Comfort, Sport e Sport+), carreggiate anteriori allargate e asse posteriore con supporti irrigiditi oltre che con il sistema di sterzata a 2,5 gradi. L'impianto frenante annovera dischi anteriori da 370 mm con pinze a quattro pistoncini e posteriori da 360 mm con pistoncino singolo.

Le differenze con le altre Classe E. La AMG ha applicato alla Classe E i classici tocchi sportivi che permettono di distinguere subito la versione sportiva dalle altre. Troviamo quindi la mascherina frontale con elementi verticali, i parafanghi anteriori allargati di 11 mm, i paraurti sportivi, le minigonne ridisegnate, lo scarico a quattro uscite tonde e lo spoiler posteriore fisso. Di serie, sono previsti anche i cerchi da 19", mentre in opzione troviamo quelli da 20 e 21 pollici. Gli interni sono caratterizzati dalla finitura in legno grigio a poro aperto, dalla grafica personalizzata del sistema Mbux, dai sedili elettrici AMG foderati di pelle e microfibra dinamica, e dal volante AMG rivestito pelle Nappa.

612 CV con il pacchetto AMG Dynamic Plus. Il pacchetto opzionale AMG Dynamic Plus esalta lo spirito sportivo della E 53 con dotazioni tecniche di livello superiore: troviamo infatti l'impianto frenante maggiorato con dischi anteriori da 390 mm e pinze a sei pistoncini di colore rosso, il differenziale posteriore autobloccante a controllo elettronico, i supporti motore attivi, la modalità Race Start - che porta temporaneamente la potenza massima a 612 CV e permette di bruciare i 100 km/h in 3,8 secondi (3,9 per la wagon) - e il limitatore di velocità spostato a 280 km/h.

La Edition 1. In occasione del lancio e per i prossimi 12 mesi, sarà possibile acquistare anche la serie limitata E 53 Hybrid 4Matic+ Edition 1. In questo caso, la dotazione include la verniciatura Manufaktur Alpine Grey o Opalite White Magno con grafiche personalizzate, i cerchi forgiati da 21" color nero opaco, le pinze freno nere, i pacchetti esterni Night Package e Night Package II, l'AMG Exterior Carbon Package, i sedili AMG Performance in pelle Nappa con cuciture gialle e i battitacco personalizzati.

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Auto elettriche - Bancarotta per e.GO Mobile

4 Ruote - Mar 11,2024

Un'altra startup di veicoli elettrici entra ufficialmente in bancarotta. La tedesca Next.e.GO Mobile, infatti, ha comunicato di aver presentato l'istanza per la procedura di insolvenza presso il tribunale distrettuale di Aquisgrana.

Le cause. Secondo quanto comunicato dalla stessa Next.e.GO Mobile, l'isolvenza è diventata inevitabile a causa di diversi fattori negativi, tra cui "recenti sviluppi avversi e difficoltà nel settore dei veicoli elettrici", "volatilità nei mercati dei capitali", "condizioni di mercato sfavorevoli", tensione finanziaria e una generalizzata incertezza che ha "ostacolato" la raccolta di nuove risorse finanziarie. A ogni modo, la società, che già nel 2020 era entrata per la prima volta in amministrazione straordinaria, era da tempo in difficoltà a causa dei ritardi nell'omologazione dell'e.wave X, l'erede della prima vettura lanciata nel 2017, la e.GO Life. Nonostante l'avvio delle prenotazioni già nell'ottobre del 2022 e la raccolta di 11 mila ordini, l'ultima novità di prodotto non è mai arrivata sul mercato. 

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Trasporto - MAN riprende quota e si prepara al TGE 2024

4 Ruote - Mar 11,2024

La MAN annuncia la chiusura del 2023 con un netto miglioramento della quota di mercato in Italia nel settore dei veicoli industriali, dove è riuscita a scollarsi dal 6% detenuto per diversi anni e a raggiungere l'8,5%. Fra i pochi costruttori con una gamma che spazia dai camion medi, pesanti e speciali, ai veicoli commerciali, agli autobus di linea e da turismo, il marchio tedesco del gruppo Traton la divisione di Volkswagen Group specializzata nei mezzi da trasporto da 3,5 tonnellate e oltre s'è lasciato alle spalle il periodo della carenza di prodotto e fronteggia ora una domanda vivace, influenzata anche dalle numerose scadenze normative che disciplineranno da qui al prossimo decennio l'evoluzione tecnologica dei mezzi. La MAN ha fatto una scelta netta, puntando sulla transizione dai motori diesel all'elettrico a batteria per tutta la lineup, dai furgoni, ai camion ai bus, dove l'anno scorso, in Italia, ha venduto rispettivamente, 2.540, 1.151 e 346 unità, con incrementi, nei primi due casi, superiori al 60% e un fatturato, considerando anche i comparti del service e dell'usato, di 528 milioni di euro; una crescita del 40 percento rispetto al 2022, ch corrisponde anche al miglior risultato di sempre. Oltre ad aver parzialmente ridisegnato il management, Marc Martinez, da poco più di un anno e mezzo capo della regione Adriatic del marchio tedesco, ha proseguito nell'opera di consolidamento di una rete di vendita e assistenza che affianca strutture di proprietà della Casa a concessionari, come diretta conseguenza di un profilo di utenza ancora caratterizzato da aziende medio-piccole. Anche in funzione di questa specificità, le vendite dei nuovi autocarri e trattori elettrici eTGX ed eTGS sono appena iniziate, con il contratto per due trattori (su un totale di oltre 700 ordini a livello internazionale) all'azienda milanese Foppani.

Le scelte del gruppo. Molto meglio sono andati i furgoni a batteria eTGE, nonostante al pari delle versioni diesel - abbiano scontato una discontinuità di forniture dallo stabilimento polacco della Volkswagen che li produce assieme ai cugini VW Crafter, e che per di più, da qualche mese, si concentra sui modelli a gasolio. Le alterne fortune della versione a corrente col marchio della capogruppo, cui veniva imputata un'autonomia non eccezionale, paiono non aver influenzato la carriera del modello della MAN, nell'imprinting della quale c'è una spiccata focalizzazione sulla formazione dei conducenti: con un corretto addestramento, sostengono alla MAN, gli eTGE dei clienti italiani hanno dimostrato di poter realizzare percorrenze reali di 170 chilometri, contro i 90 condotti da autisti privi di preparazione. L'eTGE sembra insomma aver lasciato un vuoto, tanto che la Casa tedesca starebbe valutando una soluzione ponte per reimmettere sul mercato anche in assenza della controparte e-Crafter - una variante elettrica, in attesa del cambio di modello previsto per entrambi nel 2026. Anno in cui, per inciso, l'intero progetto potrebbe ritrovarsi sotto l'ala del piano di collaborazione Ford-Volkswagen allargato a una famiglia di commerciali di taglia grande e multienergia; ma è presto per trarre conclusioni, tanto più che la stessa VW ha annunciato per il 2028 l'arrivo di una gamma di modelli basati su una nuova architettura nativa elettrica di propria produzione.

Appuntamento a Milano. Nell'attesa, il TGE riveduto e corretto, ancora solo diesel, avrà il suo debutto internazionale l'8 maggio alla Fiera di Milano-Rho nel corso del Transpotec, in concomitanza con l'inizio della produzione. A fronte di un leggerissimo lifting esterno, i furgoni e gli autotelai MAN da 3,5 a 5,5 tonnellate di peso totale, con trazione anteriore, posteriore o integrale, si rinnoveranno profondamente negli interni e nell'architettura digitale. Al centro della plancia, il display per il controllo delle funzioni del veicolo e il sistema di infotainment MAN Media Van con un display da 10,4 pollici con le funzioni standard DAB+, MAN Connect, App Connect e MAN SmartLink per l'integrazione dello smartphone, oltre ovviamente alle funzioni di navigazione, in alcune versioni con controllo vocale, web radio, media streaming supportati da Alexa. Sulla versione Business, lo schermo diventa da 12,9 pollici e l'hardware, compreso il volante e la leva del cambio automatico al volante, richiama quello delle nuove Volkswagen Tiguan e Passat. Si arricchisce la dotazione di serie o a richiesta di sistemi di assistenza alla guida e sicurezza, anche in funzione dell'entrata in vigore delle nuove norme in materia. Sostanziale continuità, invece, a livello di motori, coi 4 cilindri 2 litri, aggiornati agli ultimi step Euro 6 e diverse versioni di potenza da 140 a 177 CV.

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