Auto aziendali - Geely guarda alle flotte
La rete di distribuzione di Geely in Italia prende corpo attraverso la creazione di una rete di concessionari che attualmente viaggia sulle 15 unità, ma che punta a raggiungere le cento nel 2026. Parallelamente, il marchio cinese presenta al mondo delle flotte aziendali le due Suv che attualmente compongono la gamma nel nostro Paese, la Starray EM-i, ibrida plug-in, e la EX5, full electric. Al di là dell'incidenza sul mix complessivo delle alimentazioni, i powertrain dei due modelli rappresentano quelli che attualmente stanno generando maggiore interesse e curiosità fra i fleet manager, e giustificano la fiducia di Marco Santucci, managing director della società di importazione di Geely, JameelMotors Italia, nel sostegno che i parchi auto delle imprese potranno dare alla diffusione dei due modelli nella fase iniziale di commercializzazione. Nel primo incontro dedicato alla presentazione delle auto Geely ai professionisti della mobilità aziendale, organizzato al circuito di Vallelunga (RM), erano presenti anche i vertici di società di noleggio, oltre alla responsabile del settore per Geely Italia appena nominata, la Fleet & business manager Melania La Bella.
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Gruppo Volkswagen - Porsche, Blume lascia: Leiters in pole per la successione
La Porsche e la controllante Volkswagen hanno preso l'attesa decisione sul doppio incarico di Oliver Blume: il top manager, infatti, ha accettato di lasciare il timone della Casa di Zuffenhausen per concentrarsi sul ruolo di amministratore delegato del gruppo di Wolfsburg. Per il posto si è già reso disponibile Michael Leiters, ex numero uno della McLaren con un importante passato anche alla Ferrari. Il comunicato della PorscheIn particolare, la Porsche, con un breve comunicato, ha informato che il Presidium del Consiglio di Sorveglianza (un comitato ristretto interno al massimo organo amministrativo e responsabile delle principali decisioni strategiche) ha incaricato il presidente Wolfgang Porsche "di tenere colloqui" con Blume "in merito a una sua "uscita anticipata e concordata dal consiglio di gestione". Inoltre, visto che Leiters ha dato la sua disponibilità, saranno avviate apposite trattative per la sua assunzione. Le critiche per il doppio ruoloIl comunicato è stato diffuso dopo le indiscrezioni della stampa tedesca sulla decisione del consiglio di sorveglianza di risolvere una volta per tutte una questione, quella del doppio ruolo di Blume, che ha attirato forti critiche, diventando ancor più invisa con il peggioramento delle performance finanziarie della Porsche (solo quest'anno, l'azienda ha tagliato quattro volte i target sugli utili annuali), tra gli investitori, gli azionisti di riferimento (le famiglie Porsche e Piëch) e i rappresentanti sindacali. Secondo Daniela Cavallo, influente presidente del consiglio di fabbrica del gruppo Volkswagen, "l'amministratore delegato non può essere un capo part-time a Wolfsburg e trascorrere il resto del suo tempo in Porsche". Blume, diventato ad della Porsche nell'autunno del 2015 e succeduto a Herbert Diess al timone del gruppo nel 2022 grazie al sostegno degli eredi Porsche-Piëch, lavorava tre giorni a settimana a Wolfsburg e altri tre giorni a Zuffenhausen. La decisione era comunque attesa da tempo: si aspettava proprio il mese di ottobre per avere maggior chiarezza. Ricambio generazionaleLa nomina del nuovo amministratore delegato della Porsche si andrà anche a inserire in un processo di rinnovamento delle prime file dirigenziali in corso ormai da tempo. Lo stesso Blume ha avviato un ricambio generazionale anche per porre fine alle lotte di potere tra i dirigenti più anziani. Negli scorsi mesi, Vera Schalwig (45 anni) e Joachim Scharnagl (49 anni), hanno sostituito, rispettivamente, il direttore delle risorse umane, Andreas Haffner (59 anni) e il responsabile degli Approvvigionamenti, Barbara Frenkel (62 anni), mentre il Cfo Lutz Meschke è stato costretto a dimettersi, lasciando il posto a un collaboratore di Blume, Jochen Breckner. Ha lasciato l'azienda anche il direttore commerciale Detlev von Platen, a cui è stata attribuità la responsabilità dei deboli risultati in Cina. Al suo posto è arrivato Matthias Becker.
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Self-driving car - Von der Leyen: "Italia apripista per la guida autonoma"
"Le città e i Paesi sono pionieri nella ricerca di soluzioni concrete e innovazioni in tutta Europa. In Italia abbiamo creato una rete di città dove potranno circolare le prime auto a guida autonoma: una coalizione di 60 sindaci italiani ha già manifestato il proprio interesse. Facciamo in modo che questo progetto diventi realtà. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in apertura della cerimonia del Patto dei sindaci Ue 2025 a Bruxelles. Innovazioni locali come queste stanno plasmando il futuro dell'Europa e noi vogliamo rendere le vostre città centri di innovazione, ha aggiunto von der Leyen. In attesa di capirne di più, ecco quali sono le città - o le realtà - italiane dove sono già in corso sperimentazioni di guida autonoma o di robotaxi. Chi è più avanti nel nostro PaesePremesso che possono esserci momentanee interruzioni dei test per garantire la sicurezza dei mezzi, ecco l'Italia della guida autonoma.TorinoIl progetto Living Lab ToMove prevede una navetta a guida autonoma AuToMove, ossia un servizio di trasporto collettivo autonomo a chiamata con un minibus elettrico. Il mezzo opera gratuitamente per i cittadini (previa prenotazione) su un anello di 3 km intorno al Campus Luigi Einaudi (corse Tortona, Regina Margherita, Lungo Dora Siena). La navetta è gratuita e disponibile da lunedì a venerdì, con orari e capienza limitati (massimo 8 passeggeri): serve prenotarsi tramite l'app Wetaxi. A bordo è sempre presente un safety driver di GTT (l'azienda di trasporto pubblico) per intervenire manualmente in caso di necessità.MilanoUna Fiat 500e a guida autonoma (sviluppata dal Politecnico di Milano) collega la stazione M2 Famagosta con il quartiere Cantalupa, attraversando tratti urbani e autostradali.Genova in corso lo sviluppo di un progetto complessivo che mira a una gestione della mobilità più connessa ed efficiente.BresciaA gennaio 2025, nella città lombarda è partita la sperimentazione del car sharing elettrico a guida autonoma, che dura un anno con un paio di test al mese. In base al progetto di A2A, Politecnico di Milano e Most (centro nazionale per la mobilita sostenibile), la macchina a batteria (una Fiat 500e) si muove da sola uscendo dal parcheggio, raggiunge l'utente che l'ha prenotata con smartphone e circola fino a destinazione.Emilia-RomagnaIl centro di ricerca Hipert Lab e la sua omonima Srl (spin-off universitario) applicano algoritmi di intelligenza artificiale per permettere alle macchine di interpretare l'ambiente circostante. E in passato il VisLab di Parma ha reso autonome le normali vetture tramite telecamere e radar.AspiAutostrade per l'Italia prosegue la sperimentazione della guida autonoma sulla propria rete. A luglio 2023, i primi test lungo l'A26, in un tratto di strada chiuso al traffico, dove la Maserati MC20 Cielo appositamente predisposta dal Politecnico di Milano ha percorso 20 km all'aperto.Le normative in ItaliaIl ministero delle Infrastrutture autorizza la sperimentazione dei veicoli a guida automatica su strade pubbliche, ma occorre anche il disco verde del gestore della tratta percorsa (decreto Smart road del 2018). Occorrono sia una polizza assicurativa, sia un supervisore a bordo che abbia percorso almeno 1.000 km su un mezzo autonomo. E comunque, è necessario che in modo semplice e immediato si possa passare dalla modalità automatica a quella manuale, per prevenire sinistri.
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Semiconduttori - Chip Nexperia, la nuova crisi hi-tech che può fermare l'industria dell'auto
Ricordate la crisi dei semiconduttori 2020-2023? Ora l'Acea lancia un allarme analogo, con l'auto europea che rischia lo stop entro poche settimane. Il motivo? Tutti hanno bisogno dei chip prodotti dalla Nexperia, che però scarseggiano per via del conflitto politico, commerciale e tecnologico fra Stati Uniti e Cina. Chi è NexperiaNexperia è un'azienda dei Paesi Bassi specializzata nella produzione su larga scala di semiconduttori utilizzati in auto, elettronica di consumo e prodotti industriali. Fornisce chip alla catena di fornitura automobilistica di tutto il mondo: microprocessori utilizzati in particolare nelle unità di controllo elettronico (Ecu) dei veicoli. Fino al 29 settembre 2025, Nexperia faceva parte del gruppo cinese Wingtech Technology, come vedremo più in basso. Intrigo internazionale con Usa e CinaIl conflitto fra il governo olandese e il colosso Wingtech va avanti da mesi: il primo teme che sia in pericolo la sicurezza economica nazionale ed europea. Parla di gravi carenze e azioni di governance nella società. Il tutto va inquadrato in un contesto più ampio di tensioni internazionali, che vede protagonisti Pechino e Washington. Da mesi gli Stati Uniti fanno pressione su Nexperia: in quanto di proprietà cinese, questa poteva essere inserita in una lista di aziende, stilata dagli States, sottoposte a rigide verifiche sulle esportazioni. Il 12 ottobre, il governo olandese dichiara che il 30 settembre ha preso il controllo straordinario di Nexperia per evitare il rischio che sia compromesso l'accesso a tecnologie essenziali. Una specie di nazionalizzazione, grazie al Goods Availability Act, che è una sorta di golden power dei Paesi Bassi. L'Aia affida la gestione della società a persone esterne alla Wingtech. La reazione cineseIl gruppo asiatico impone il blocco sulle esportazioni - dalla Cina - di prodotti finiti provenienti dalle fabbriche di Nexperia situate nel Paese del Dragone: si interrompono le forniture di chip. Intanto, il ministero del Commercio cinese si oppone all'interferenza negli affari interni delle proprie imprese. Le conseguenze per Europa e UsaSenza chip, i fornitori automobilistici europei e statunitensi non possono costruire le parti e i componenti necessari per rifornire i costruttori di veicoli: questo minaccia l'arresto della produzione entro qualche settimana. Per paradosso, L'Aia sostiene di aver agito per prevenire che i prodotti di Nexperia diventino indisponibili in caso di attriti a livello globale. Perché proprio i chip NexperiaCome alternativa a Nexperia, l'omologazione di nuovi fornitori per componenti specifici e l'avvio della produzione richiederebbero diversi mesi, mentre le attuali scorte di chip sono previste per durare solo poche settimane. Di recente, i costruttori hanno adottato misure per diversificare le catene di fornitura, ma il rischio non può essere mitigato fino a zero. I costruttori europei chiedono risposte rapideSi tratta di un problema intersettoriale, ha detto Sigrid de Vries, direttore generale dell'Acea, l'associazone dei costruttori europei. Ci troviamo improvvisamente in questa situazione. Abbiamo davvero bisogno di risposte rapide da parte di tutti i Paesi coinvolti. BMW, Stellantis e Volkswagen affermano che la produzione in Europa non è stata ancora influenzata dalle tensioni fra Nexperia e Wingtech: le società sono comunque al lavoro per identificare potenziali rischi di fornitura, riporta la Reuters. Produzione Usa a rischio da novembreL'Alliance for Automotive Innovation, che negli Usa rappresenta fra l'altro General Motors, Toyota, Ford, Volkswagen e Hyundai, esorta a una rapida risoluzione: Se la spedizione dei chip non riprende in fretta, la produzione automobilistica negli States si bloccherà, con effetti a catena in altri Paesi e settori, sostiene John Bozzella, il Ceo dell'organizzazione. Stando a indiscrezioni, gli impianti statunitensi potrebbero essere interessati dal problema già a novembre 2025.
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Novità in Cina - Leapmotor D19, l'ammiraglia con batterie extralarge
La Leapmotor ha presentato la sua nuova ammiraglia, la D19: una Suv da oltre 5,2 metri costruita sulla piattaforma D e disponibile con powertrain full electric e REEV con range extender. L'auto è stata presentata in Cina alla presenza di fornitori provenienti da tutto il mondo, il che fa supporre che la commercializzazione possa avvenire anche al di fuori del Paese. Al momento non ci sono informazioni ufficiali a riguardo, ma si sa che la D19 arriverà sui mercati entro la prima metà del 2026. Proporzioni massicce e sguardo imponenteLa Leapmotor D19 adotta il linguaggio di design che la Casa cinese definisce Technology Natural Aesthetics 2.0, con gruppi ottici su tre livelli e la griglia anteriore che si apre e chiude automaticamente in base alle condizioni della strada e allo stile di guida adottato. Sulla parte anteriore del tetto si trova un Lidar per gli Adas evoluti. L'auto è lunga 5,2 metri, larga quasi 2 e con un passo di oltre 3,1 metri. Cinque le colorazioni della carrozzeria disponibili: il verde di queste immagini, bianco, argento, grigio e nero. I motori dell'elettrica e della range extenderLa versione full electric della grande Suv cinese monta un powertrain dual motor capace di una potenza combinata di 540 kW (724 CV) e una coppia massima di 8.770 Nm, che le permettono di scattare da ferma a 100 km/h in meno di tre secondi. La batteria, sviluppata dalla Catl, ha una capacità di 115 kWh, per un'autonomia - nel ciclo di omologazione Cltc per la Cina - di 750 km. La piattaforma D della Leapmotor ha un'architettura a 1.000 volt: la ricarica ad alta potenza permette di accumulare 350 km di autonomia in un quarto d'ora.La versione Range Extender utilizza una più convenzionale piattaforma a 800 volt, prevede due motori elettrici di trazione da 400 kW (536 CV) e 7.850 Nm, con una batteria da 80,3 kWh: l'autonomia in modalità a zero emissioni è di 500 km. C'è anche la bombola per l'ossigenoI computer di bordo della Leapmotor D19 hanno i chip Qualcomm Snapdragon 8797, tra i più potenti attualmente sul mercato: a loro la gestione dell'interfaccia con il conducente (dal quadro strumenti all'infotainment) e dei sistemi evoluti di assistenza alla guida. La Suv cinese è il primo modello di serie a montare un generatore d'ossigeno capace di produrre otto litri al minuto: una peculiarità destinata soprattutto a chi viaggia ad alta quota, come nella regione del Tibet.
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La gamma - Nissan: le nuove Leaf, Micra, Qashqai e gli altri modelli venduti in Italia
Negli ultimi mesi, la Nissan ha avviato un profondo rinnovamento della sua gamma e della sua offerta commerciale, che tiene conto delle esigenze dei diversi mercati e delle richieste dei consumatori. Sul mercato italiano, questo significa continuare a proporre novità full electric, come le nuove Micra e Leaf, ma al tempo stesso puntare in maniera decisa sui motori ibridi, a cominciare dalla terza generazione dell'e-Power, disponibile sulla Suv media Qashqai. Nelle schede qui sopra andiamo a scoprire tutte le proposte della Nissan per il mercato italiano, con foto, caratteristiche e prezzi.
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Colonnine - Perché in Europa tagliano i cavi della ricarica?
Esasperati dai furti di rame in Europa, i gestori delle colonnine di ricarica pensano a risposte hi-tech per arginare il problema. Sebbene sia arduo eliminare la piaga dei ladri di oro rosso, richiestissimo al mercato nero, l'obiettivo minimo è quello di rendere meno facile il lavoro dei predoni notturni, che tranciano i cavi delle stazioni. Causando danni ingenti agli operatori e disagi agli automobilisti, questi ultimi già alle prese con un'infrastruttura non così capillare, specie nelle zone periferiche. Ma prima di analizzare le possibili misure prese in esame dai fornitori contro i criminali, ecco il quadro della situazione. Il business: quanto "guadagna" un ladro di rameIl rame di scarto non isolato vale circa 8 euro al kg, anche se costa meno quando proviene da fonti sospette.Sul mercato legale, l'oro rosso è sopra gli 8.000 dollari (6.863 euro) a tonnellata, alimentando la domanda illegale.Un cavo di ricarica contiene una quantità di rame stimata tra i 6 e i 10 kg.Calcolando che ci sono due prese a colonnina, il ladro fugge con materiale che vale sul nero da un minimo di 64 euro a un massimo di 160 euro. Quali sono i danni per l'operatore?Il valore del rame rubato.La stazione di ricarica resta inutilizzabile da due a quattro settimane, a causa della necessità di ordinare le parti, programmando l'intervento in sicurezza. Ogni giorno di inattività comporta una perdita media di ricavi pari a 100 euro.I lavori di ripristino: la sostituzione di un cavo e l'intervento tecnico costano tra i 2.000 e gli 8.000 euro.La possibile reazione dell'automobilista che, indispettito dalla mancanza del cavo in quella stazione, potrebbe depennarla dalle stazioni preferite.Nel Regno Unito e in Germania, gli ammanchi per il settore superano il milione di euro all'anno, in crescita esponenziale: lo ha calcolato il settimanale tedesco The Munich Eye, ripreso da Autonews. Quattro difese con l'aiuto della tecnologiaI gestori pensano al tracciamento Gps nei cavi di ricarica: i localizzatori, programmati per riconoscere la loro area designata, trasmettono dati sulla posizione ogni tre secondi. Qualsiasi movimento non autorizzato fa scattare allarmi a un centro di monitoraggio. Questo consente una risposta rapida da parte delle autorità.Installazione di sistemi di videosorveglianza nelle località vulnerabili. Sacchetti di tintura permanente, come accade con le banconote: forzare o tagliare il cavo rilascerà una sostanza indelebile che marchia il metallo rubato.Guaine per cavi rinforzate resistenti al taglio. Un baluardo fisico per scoraggiare i tentativi di recisione. Perché le contromisure non bastanoIl ladro opera in un minuto con attrezzatura costosa ed efficiente. Dopo il taglio, può isolare il Gps avvolgendo il cavo in fogli di alluminio pesante (gabbia di Faraday) o nasconderlo in un furgone rivestito. Il segnale viene bloccato prima che le forze dell'ordine possano intervenire. Come i topi d'auto, che aggirano i localizzatori satellitari accecando il segnale.Il criminale indossa indumenti come cappucci, maschere, caschi delle moto per evitare il riconoscimento facciale. E conosce gli angoli ciechi. Inoltre il filmato - la registrazione della telecamera - è generalmente sporco: difficilissimo individuare volti e targhe. A meno di impiegare software speciali, in uso presso le Forze dell'ordine, e utilizzati solo in casi molto particolari.Il rame può essere trattato chimicamente (investendo tempo e denaro) per rimuovere o sbiadire la traccia. Il compito alla peggio viene svolto dal compratore, che tratterà sul prezzo acquistando a meno.I flessibili con batterie ad alta potenza e le seghe elettriche industriali sono in grado di tagliare materiali rinforzati in pochi secondi. Tuttavia, quegli arnesi fanno rumore e questo potrebbe insospettire il vicinato. E l'alluminio?I conduttori in rame potrebbero essere sostituiti da cavi in alluminio, molto meno preziosi sul mercato dei rottami, fruttando solo 0,4 euro al kg. Ma si tratta di cavi molto più spessi e soggetti a surriscaldamento, cosa che compromette la velocità di ricarica. Servirebbero allora notevoli investimenti in sistemi di raffreddamento, in analogia coi Tesla Supercharger. Il ricettatoreAlmeno sulla carta, l'anello debole della catena criminale è il compratore al mercato clandestino, ossia il ricettatore, che però è di difficile individuazione per le Forze dell'ordine (la piaga dei ladri piranha che rubano parti dei veicoli lo dimostra): a tal fine, potrebbero essere utili costosi marcatori sintetici, ossia microscopici frammenti di metallo o polimeri incisi, che rendano possibile risalire all'origine del rame.
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Volkswagen - Touareg Final Edition, ultimo atto (endotermico)
La Volkswagen presenta la Touareg Final Edition, che segna la fine della carriera della Suv: l'ultima versione sarà ordinabile soltanto fino a marzo 2026, con prezzi (per ora in Germania) a partire da poco più di 75.000 euro. La Volkswagen parla esplicitamente di fine della produzione della Touareg endotermica, lasciando quindi una porta aperta a una possibile variante elettrica. Piccoli dettagli per distinguersiLa Final Edition è caratterizzata da numerose personalizzazioni: all'esterno si nota la sigla Final Edition incisa a laser sul profilo laterale, mentre all'interno troviamo i medesimi loghi sulla leva del cambio, sulla plancia e sul battitacco. Le dotazioni replicano quelle degli allestimenti attualmente disponibili. Tre generazioni di successi (e anche motori esclusivi)Dal 2002 a oggi, la Touareg ha conquistato più di 1,2 milioni di clienti con tre generazioni di modelli. Oltre a offrire soluzioni d'avanguardia per la guida in fuoristrada, la Volkswagen si è distinta anche per la scelte dei powertrain, non sempre identici a quelli delle "cugine" Audi Q7 e Porsche Cayenne. Nel corso della sua carriera la Touareg ha offerto gli esclusivi W12 TSI e V10 TDI, i classici V6 e V8 TDI e più recentemente le versioni Hybrid e Plug-in Hybrid.
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