Cupra Formentor - La VZ5 torna sul mercato in 4.000 esemplari
La Cupra riporta sul mercato la Formentor VZ5. La Suv sportiva, che adotta il 5 cilindri turbo da 2.5 litri di origine Audi era uscita dai listini con l'arrivo del restyling, ma torna ora con tutti gli aggiornamenti estetici e tecnici delle altre varianti. Sarà costruita in soli 4.000 esemplari, che verranno suddivisi in tutti i mercati dove è presente il marchio spagnolo. 390 CV con l'esclusivo motore 5 cilindriIl motore resta invariato: la versione per la Cupra eroga 390 CV e 480 Nm, contro i 400 CV e 500 Nm del restyling della Audi RS3. L'unica opzione disponibile è quella del cambio automatico sette marce Dsg, abbinato alla trazione integrale con Torque Splitter. Gli scarichi su misura e i colori esclusiviIl restyling della gamma Formentor introdotto nel 2024 per le altre motorizzazioni rende la VZ5 ancora più aggressiva. Oltre ai gruppi ottici ridisegnati troviamo infatti i cerchi da 20", i terminali di scarico a quattro uscite disposti su due livelli con finitura color rame e i loghi esterni neri. I clienti potranno scegliere questa variante in 5 tinte esterne: Midnight Black, Dark Void, Magnetic Tech Matt, Century Bronze Matt ed Enceladus Grey Matt.
Categorie: 4 Ruote
Nuova DS N4 - Come va la francese versatile: elettrica, ibrida e diesel
Nel comunicare l'arrivo della DS N4, la Casa francese è stata chiara: "Non chiamatela più DS 4". Come la DS N8, l'erede della compatta lanciata quattro anni fa adotta la nuova nomenclatura che segna un salto di livello: aggiornata dentro e fuori, la vettura rappresenta infatti il cavallo di battaglia con cui il brand di Stellantis punta a farsi largo nel segmento C, sfidando non solo le rivali tradizionali ma anche quelle elettriche, grazie a un'inedita versione a batteria affiancata alle varianti mild hybrid, plug-in hybrid e, prossimamente, diesel. Com'è fuoriLa DS N4 colpisce per il frontale ridisegnato con la grande calandra nera orizzontale e una sottile fascia a LED che unisce i fari e incornicia il logo, richiamando la firma luminosa del concept DS E-Tense Performance. Dietro spiccano la scritta DS Automobiles e l'inedita mascherina Dark Chrome. Le proporzioni restano compatte (4,40 metri di lunghezza, 1,87 di larghezza e 1,49 di altezza), ma la silhouette appare più atletica grazie ai cerchi fino a 20 e al tetto bicolore. Com'è dentroGli interni della DS N4 rivelano la tipica cura del marchio: sedili rivestiti di pelle Nappa, cuciture point-perle e inserti di legno o di Alcantara si sposano alla plancia che integra una strumentazione digitale da 10,25, l'head-up display, uno schermo centrale da 10 e il sistema DS Iris con comandi vocali evoluti e aggiornamenti over-the-air. Il confort resta un punto di forza grazie ai materiali soft-touch, ai vetri acustici e a un bagagliaio fino a 430 litri dichiarati. Tuttavia, lo spazio posteriore per le gambe resta limitato, sebbene migliorato rispetto al modello precedente, e i passeggeri più alti possono avere qualche difficoltà a trovare la posizione ideale. Le versioniBasata sulla piattaforma EMP2 di Stellantis, la DS N4 propone al momento tre versioni: la Hybrid, con motore 1.2 turbo da 145 CV abbinato a un'unità elettrica integrata nel cambio da 21 kW (28 CV); la Plug-in Hybrid da 225 CV, che combina un 1.6 turbo benzina da 180 CV con un motore elettrico da 92 kW (125 CV) e una batteria da 14,6 kWh ricaricabile a 3,7 kW con opzione 7,4 kW, accreditata di un'autonomia a zero emissioni di 81 km; e la E-Tense full electric da 213 CV (157 kW) con batteria da 58,3 kWh che dichiara fino a 450 km nel ciclo Wltp e che può essere ricaricata a 11 kW in AC e 120 kW in DC, passando dal 20 all'80% in circa 30 minuti. La diesel, invece, monterà un 1.5 da 130 CV. Come vaHo provato la DS N4 in Portogallo, sulle strade attorno a Porto, le varianti E-Tense e Plug-in Hybrid. La prima ha un motore pronto, un bilanciamento ottimale dei pesi e si distingue per la guida rilassante, con un'autonomia reale che appare abbastanza vicina ai dati dichiarati: la verificheremo presto grazie al nostro Centro Prove. La plug-in hybrid, invece, mi è sembrata vivace e pronta, con una verve non comune e una spinta fluida che non fa mai percepire la transizione tra termico ed elettrico. Completano il tutto delle sospensioni efficaci e un'impostazione che sembra aver trovato il corretto punto d'equilibrio tra dinamismo e confort. Prezzi e allestimentiIn Italia, i prezzi della DS N4 partono da 38.500 euro per la versione Hybrid 145 CV, 47.050 euro per la Plug-in Hybrid 225 CV e da 43.550 euro per la E-Tense elettrica. Quattro gli allestimenti disponibili: Pallas, Business Line, Jules Verne ed toile.
Categorie: 4 Ruote
Suzuki - Vision e-Sky, la nuova kei car che piace già all'Europa
La Suzuki ha svelato le immagini ufficiali della Vision e-Sky, che sarà presentata a fine mese al Japan Mobility Show: il prototipo anticipa una citycar elettrica pensata per il mercato e per le regole giapponesi, ma che potrebbe potenzialmente inserirsi nella futura lineup di E-Car europee. Regole da kei car... per oraLa Suzuki ha sfruttato tutto il know-how sviluppato per le kei car giapponesi e ha dato vita ad un prototipo lungo 3,39 metri e largo appena 1,47 metri che offre cinque porte e quattro posti, esattamente al limite del regolamento specifico delle citycar che accedono alle agevolazioni. L'abitacolo minimalista prevede due display inseriti in un unico elemento per strumentazione e infotainment, un comando fisico per la trasmissione e uno spazio aperto davanti al passeggero per riporre oggetti o persino una piccola pianta, come nel caso della concept. Elettrica da 270 km di autonomiaPer la Vision e-Sky, la Suzuki si è limitata ad annunciare un'autonomia stimata di oltre 270 km, senza fornire ulteriori dettagli sul powertrain. Tuttavia, è già confermato che la vettura diventerà un prodotto di serie all'inizio del 2027.
Categorie: 4 Ruote
Auto ibride - BYD rottama le "vecchie" plug-in
Dopo quella legata agli incentivi statali per le auto elettriche, la BYD lancia una nuova campagna promozionale che mette l'accento sull'ironia, invitando al pensionamento i vecchi powertrain ibridi plug-in per lasciar spazio ai propulsori di nuova generazione: il riferimento, inevitabile, è alla più efficiente tecnologia DM-i che equipaggia la Seal 6 (disponibile in versione berlina e station wagon) e la Suv Seal U. I dati le danno ragioneQuanto c'è di vero nella nuova campagna della Casa di Shenzen? Con il powertrain DM-i della BYD, il sistema lavora principalmente come un ibrido in serie, con il motore termico che fornisce energia alla batteria e al motore elettrico di trazione, facendo sì che nella maggior parte delle situazioni l'auto si comporti come un'elettrica. Quando si cerca uno spunto maggiore, l'ibrido lavora in parallelo ed entrambe le unità contribuiscono a muovere l'auto. Le batterie sono più grandi Sulla Seal 6 più potente gli accumulatori hanno una capacità di 19 kWh (ma di 10 kWh sul modello base), che permettono di muoversi per oltre 100 km in città senza emissioni. Sulla Suv Seal U la batteria è di 18,3 kWh: secondo i rilevamenti del Centro prove, l'autonomia media è di 78 km, che diventano 102 in città. Cresce anche l'autonomia complessiva, uno dei punti di forza dei nuovi ibridi plug-in, che supera di slancio i 1.000 km, soprattutto se ci si muove in città e sulle statali. Non è l'unicaNella sua ironia, la campagna della BYD dice una cosa vera (e anche un po' scontata): i powertrain plug-in di nuova generazione funzionano meglio rispetto a quelli precedenti, che con batterie nell'ordine di una decina di kWh permettevano di muoversi in elettrico per una cinquantina di km. Le proposte in questo senso non mancano, dalle più economiche SWM G03F e Lepas L8, passando per le proposte Super Hybrid di Omoda e Jaecoo. Anche il gruppo Volkswagen ha recentemente aggiornato i suoi powertrain plug-in, con motori termici più efficienti e batterie da 19,7 kWh netti, che permettono di superare agilmente i 100 km a zero emissioni.
Categorie: 4 Ruote
Ferrari Elettrica - Quattro motori e oltre 1.000 CV per la prima Bev di Maranello
Per presentare la sua prima elettrica, la Ferrari è partita dalla cosa più importante, seppur nascosta alla vista: la tecnica. Che, come anticipato, è da prima della classe. Non tanto per le innovazioni (sono 60 i brevetti registrati per questa vettura), quanto per l'affinamento di ogni singola componente volto a ricavare il massimo delle performance.La Ferrari Elettrica (con la E maiuscola, perché questo dovrebbe essere il suo nome) brucerà lo 0-100 in 2,5 secondi e oltrepasserà i 310 km/h di velocità massima grazie a un powertrain a quattro motori da oltre 1.000 CV (in Boost Mode) alimentato da una batteria da 122 kWh per 530 chilometri d'autonomia. Il tutto (trannte pochi particolari, come le celle degli accumulatori) orgogliosamente sviluppato e prodotto in Italia. Batteria integrata e sound... elettricoVedremo la Ferrari Elettrica nella sua interezza solo il prossimo anno: all'inizio del 2026 saranno svelati gli interni, mentre la presentazione ufficiale è fissata per la primavera, con prime consegne ai clienti a ottobre. Estetica e tecnologia di bordo a parte, tutte le informazioni più importanti sono state già svelate e tracciano un quadro ben preciso: a Maranello, più che rivoluzionare il mondo elettrico, l'hanno affinato come solo loro sanno fare. Riducendo le masse, miniaturizzando le componenti e spostando i pesi là dove serve per migliorare la guidabilità.La batteria (che ha una densità di 195 Wh/kg) è integrata direttamente nel telaio, con tutte le celle montate all'interno del passo e con l'85% del peso dei moduli collocato sotto il pianale (il restante 15% è sotto al divano posteriore): il baricentro è più basso di 80 mm rispetto a un modello a benzina equivalente. A tutto vantaggio dell'handling, che sarà da pura Ferrari. L'assetto con sospensioni attive a 48V riprende le tecnologie già viste su altri modelli, come la F80, e non mancano tante altre soluzioni esclusive, come il sottotelaio meccanico smorzato posteriore, pensato appositamente per le applicazioni elettriche, per ridurre vibrazioni e rumore. Due dettagli che gli altri costruttori puntano a eliminare del tutto, ma che la Ferrari ha sapientemente utilizzato per creare un suono caratteristico della vettura: nulla di artificiale, ma un'amplificazione della "voce" delle unità elettriche. Quattro motori, oltre 1.000 CVI motori elettrici, come detto, saranno quattro, due all'anteriore e due al posteriore per garantire un torque vectoring estremamente preciso. Entrambi gli assi sono sterzanti e mettono a disposizione una potenza teorica complessiva di 830 kW (1.129 CV) ripartiti prevalentemente al posteriore, dove i due motori offrono 620 kW (843 CV) contro i 210 kW (286 CV) anteriori. Ma attenzione, perché i 1.129 CV non sono la potenza massima: come su altri modelli, per esempio le Maserati Folgore, la potenza installata è maggiore rispetto a quella erogabile dalla batteria. Una soluzione che, tra le altre cose, consente un funzionamento più efficace del sistema di ripartizione della coppia. Detto questo, quanto è potente questa Ferrari Elettrica? Al momento non è dato saperlo, ma la Casa ha già annunciato un picco superiore ai 1.000 cavalli in Boost Mode. La tecnica dei motoriI quattro motori sincroni a magneti permanenti (a flusso radiale) utilizzano diverse soluzioni derivate dal mondo delle competizioni per garantire prestazioni elevatissime e contenere la massa. La fibra di carbonio viene utilizzata anche all'interno di queste unità: il rotore, per esempio, è avvolto da un nastro di carbonio e impiega dei piccoli anelli di carbonio spessi solo 1,6 mm che servono per contrastare le forze centrifughe. I magneti sono a montaggio superficiale e sono segmentati: la configurazione è ad array di Halbach (una soluzione che prevede un orientamento specifico per ogni magnete) per massimizzare la densità di coppia e riducendo la massa della componente. Così, la Ferrari Elettrica mette a disposizione 355 Nm di coppia per ogni motore posteriore e 140 per ognuna delle unità montate sull'avantreno. L'assale anteriore pesa solo 65 kg, può toccare i 30 mila giri al minuto e vanta un'efficienza del 93% (con una densità di potenza di 3,23 kW/kg), mentre dietro si toccano i 25.500 giri con il 93% dell'efficienza e 4,8 kW/kg di densità. L'assale posteriore pesa 129 kg e dispone di un inverter integrato che può arrivare a erogare oltre 600 kW, il doppio rispetto a quello anteriore. Una batteria extralargeLa batteria a 880 volt è uno dei fiori all'occhiello di questo progetto: interamente progettata e assemblata a Maranello, impiega celle provenienti da fornitori esterni. Integrata direttamente nel telaio, è pensata per poter sostituire moduli o altre parti senza compromettere parti strutturali della vettura. Composta da 210 celle suddivise in 15 moduli, ha una densità energetica totale di 195 Wh/kg (quella delle celle è di 305 Wh/kg) e ha una capacità lorda di 122 kWh. Per il momento la Casa ha svelato solo il dato sull'autonomia, che sarà superiore ai 530 km, ma non ha fornito informazioni riguardo le tempistiche di ricarica, specificando solo che la potenza massima accettata dall'auto alle colonnine Hpc è di 350 kW. Dimensioni e pesiLa Ferrari Elettricasarà una vettura a quattro porte di grandi dimensioni, probabilmente con forme da crossover: la lunghezza dovrebbe orbitare attorno ai cinque metri (la Purosangue si ferma a 4,97), mentre il passo - già annunciato - sarà di 2.960 mm. L'interasse sarà più corto di quasi sei centimetri rispetto a quello della Purosangue, per rendere la Elettrica ancora più reattiva. E pure il peso non si discosta troppo rispetto alla quattro porte a dodici cilindri: 2.300 kg circa, 150 in più della sorella, con una ripartizione del 47% all'anteriore e del 53% al posteriore.
Categorie: 4 Ruote
Toyota Aygo X - La piccola full hybrid parte da 20.850 euro
La Toyota ha pubblicato il listino e aperto gli ordini della nuova Aygo X, restyling di metà carriera della citycar giapponese. A parte le novità estetiche, l'elemento di maggior interesse è l'arrivo del powertrain full hybrid da 115 CV, preso in prestito dalla sorella maggiore Yaris. Per una segmento A, è la prima volta: i prezzi partono da 20.850 euro e le consegne inizieranno entro la fine di dicembre. La dotazione di serieLa Toyota Aygo X è disponibile in quattro allestimenti. Di serie per tutta la gamma c'è la suite di Adas Safety Sense con la guida assistita di Livello 2, il climatizzatore automatico, la strumentazione digitale da 7 e l'infotainment da 9 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, il volante con comandi sulle razze, lo schienale posteriore abbattibile 50/50, i cerchi d'acciaio da 17, gli specchietti regolabili elettricamente e la vernice monocolore. Le versioni Icon, Premium e GR SportLa versione Icon aggiunge la ricarica a induzione per gli smartphone, i cerchi di lega da 17, i fari anteriori e fendinebbia a Led, gli specchietti ripiegabili elettricamente, i vetri posteriori oscurati e la vernice bicolore con tetto nero a contrasto. La Premium prevede i sensori di parcheggio con frenata automatica, il climatizzatore bizona, l'infotainment da 10,5 con navigatore connesso, la chiave digitale (su abbonamento, incluso un anno) e i cerchi da 18. Al top di gamma c'è la versione GR Sport con dettagli sportivi e paraurti specifici, interni in dinamica e sedili sportivi con logo GR. Gli optional e gli accessoriPer la versione Icon è disponibile il pacchetto Easy Pack (750 euro) con sensori di parcheggio, avviso portiere aperte e ingresso senza chiave. Per la Premium c'è il pacchetto Look Pack (1.850 euro) con sedili anteriori riscaldati e impianto stereo JBL. Lo stesso pacchetto per la GR Sport si chiama Tech e costa 750 euro. Il listino prezzi della Toyota Aygo XToyota Aygo X: 20.850 euroToyota Aygo X Icon: 23.350 euroToyota Aygo X Premium: 24.950 euroToyota Aygo X GR Sport: 25.950 euroIn questa prima fase di lancio la nuova Toyota Aygo X è offerta con un contributo della Casa, con un prezzo che da 20.850 scende a 17.950 euro, in caso di permuta o rottamazione di qualunque modello, a prescindere da età e da classe inquinante. Sono anche previsti finanziamenti con rate mensili di 119 euro oppure il noleggio all-inclusive con canoni a partire da 249 euro.
Categorie: 4 Ruote
Mazda 6e - Sforbiciata al prezzo in vista degli incentivi
La Mazda ha tagliato di 1.200 euro il prezzo di listino della versione d'attacco della berlina elettrica 6e, la versione Takumi Standard Range: la 6e scende così a 42.650 euro, all'interno della fascia di prezzo prevista per accedere agli incentivi statali. I prezzi con gli incentiviAll'ecobonus possono accedere privati residenti all'interno delle aree urbane funzionali, con un veicolo fino a Euro 5 da rottamare: il contributo è di 11.000 euro se il richiedente ha un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, e di 9.000 euro se compreso tra i 30 e i 40.000 euro. Con l'importo massimo degli incentivi, la Mazda 6e Takumi Standard Range viene quindi a costare 29.850 euro; nel secondo caso, il prezzo scende a 31.850 euro. La dotazione di serieProdotta in Cina, la Mazda 6e Takumi Standard Range è lunga 492 cm e monta un powertrain da 198 kW (258 CV), abbinato a una batteria al litio-ferro-fosfato da 68,8 kWh, per un'autonomia dichiarata di 479 km nel ciclo Wltp. Di serie per questo allestimento i cerchi di lega da 19, il tetto panoramico, la griglia anteriore illuminata, i sedili anteriori a regolazione elettrica, riscaldati e ventilati, il climatizzatore bizona, il portellone elettrico, l'impianto audio Sony a 14 altoparlanti, l'head-up display e la guida assistita di livello 2 con monitoraggio degli angoli ciechi.
Categorie: 4 Ruote