Tokyo Mobility Show - Tutte le novità (e le curiosità) del Salone - VIDEO
Prima che dell'auto, quello di Tokyo è un salone della mobilità. Perché se a gennaio si dà spazio alla passione, con un Tokyo Motor Show pieno zeppo di auto truccate e motori pompati, a fine ottobre il Japan Mobility Show mette in mostra soluzioni pensate per gli spostamenti di tutti. Basta guardare uno stand come quello della Suzuki per capirlo: a fianco della kei car elettrica Vision e-Sky sono presenti moto, scooter a idrogeno, vetture a biogas e diversi mezzi per facilitare gli spostamenti di chi ha problemi di mobilità.Come il "cavallo" a quattro ruote Moqba 2, che si cavalca per spostarsi in strada o per salire le scale. Soluzioni che hanno diverse forme a seconda del costruttore: la Lexus, per esempio, ha creato una sorta di pod dalle linee squadrate che consente a chi è in carrozzina di salire a bordo tramite una rampa per poi immergersi in un ambiente extralusso, senza volante né comandi: nella concept Lexus LS Micro Concept, infatti, la guida è 100% autonoma. Ce n'è per tuttiE poi ci sono tante altre visioni sulla mobilità del futuro, da modelli più concreti, come la Mazda Vision X-Compact, che con tutta probabilità anticipa le forme della futura piccola del marchio, forse addirittura una Mazda 1. O la Subaru Performance-B STI, che augura lunga vita a un'icona giapponese come il quattro cilindri boxer turbo delle Pleiadi. Ma c'è (tanto) spazio anche per l'innovazione, tra veicoli a idrogeno, calandre a Led per comunicare con i passanti e motori che non si sono mai visti. Come il Wankel a doppio rotore turbo ibrido della Mazda Vision X-Coupe, che con 511 cavalli grazie ai biocarburanti promette autonomie nell'ordine degli 800 chilometri. Ma queste sono solo alcune delle novità che abbiamo visto e toccato con mano al Tokyo Mobility Show: per vederle e per scoprirne altre, non vi resta che guardare il video qui sopra.
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Stellantis - Ram farà una Suv: la conferma di Filosa
Il gruppo Stellantis vuole una Suv nei listini del marchio Ram. La decisione segna una prima volta per il brand americano, che da sempre identifica il mondo dei pick-up negli Stati Uniti. A confermare la scelta è stato il ceo Antonio Filosa agli analisti finanziari: la Suv arriverà nel 2028, insieme a un pick-up di taglia media. La Suv col range extenderLe sinergie interne al gruppo permetteranno di sviluppare la Suv in tempi brevi, che monterà powertrain endotermici e ibridi con range wxtender: una scelta assolutamente in linea con la tecnologia attualmente sviluppata e utilizzata da Stellantis. La Dodge sta inoltre lavorando alla nuova generazione della Suv Durango, che potrebbe avere molti punti in comune con il modello firmato Ram, che sarà caratterizzato da stilemi e soluzioni tecniche più vicine allo spirito del marchio. Via l'elettrico, bentornato HemiIl marchio Ram sta rapidamente cambiando pelle con l'arrivo della nuova dirigenza: la cancellazione del progetto del 1500 BEVe l'affrettato ritorno dei motori V8 Hemi che hanno subito risollevato le vendite sono due delle scelte più importanti operate nei mesi scorsi. L'arrivo di una Suv è sicuramente un altro elemento fondamentale per riconquistare il mercato statunitense.
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Piccole elettriche - Ami Dark Side, il "lato oscuro" in serie limitata
Citroën presenta l'Ami Dark Side, una serie limitata della elettrica due posti già ordinabile a partire da 8.890 euro. Le consegne inizieranno a gennaio: per il momento, la Casa non ha indicato il numero di esemplari disponibili in Italia. Nuovi coloriForte del restyling lanciato alla fine del 2024, l'Ami si trasforma con l'allestimento Dark Side grazie a una personalizzazione mirata. Il colore esterno Black Night opaco è inedito ed è abbinato alle grafiche bianche. Il bicolore torna poi nei copricerchi a scacchi, inoltre è di serie l'alettone posteriore. Gli interni prevedono di serie gli accessori dell'Icy Pack con cuciture e reti portaoggetti in tinta grigia, che contrastano con il nero dominante. L'infotainment si basa sempre sullo smartphone: tramite l'app My Ami Play, accessibile dal volante tramite il pulsante Citroën Switch, si possono controllare radio, navigazione e app telefoniche. Con l'app My Citroën, invece, il software My Connect Box fornisce aggiornamenti sullo stato del veicolo (carica, autonomia, chilometraggio).
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Ricarica - Cinque proposte per aumentare le colonnine: "Rischiamo la Serie B"
Motus-E mette sul tavolo cinque idee per aumentare il numero di punti di ricarica pubblici iin Italia: cinque proposte per una rete di stazioni più capillare ed efficiente, e per abbassare il costo del rifornimento. L'obiettivo è che il Belpaese colmi il divario col resto d'Europa sulla diffusione della mobilità elettrica. tutto scritto nel paper Ricaricare l'Italia: manifesto per un'infrastruttura strategica per il Paese, presentato oggi a Roma. Ma prima di analizzare la cinquina di suggerimenti è utile la foto della situazione attuale. Quante sono le colonnine in Italia- In Italia sono 70 mila puntidi ricarica a uso pubblico, distribuiti su circa 35 mila colonnine.- Dal 2019, la filiera ha investito nella Penisola 1,8 miliardidi euro.- Nei primi nove mesi del 2025, la quota mercatodelle auto elettriche sul totale del venduto è del 5,2%contro il 18,1%medio europeo e il 16,1% medio Ue. Siamo molto indietro rispetto ai big: Regno Unito (22,1%), Francia (18,2%),Germania (18,1%), Spagna (8,4%).E ancora:Portogallo (21,4%),Ungheria (8,4%),Lettonia (7,1%),Estonia (7%),Lituania (6,9%),Repubblica Ceca (5,6%),Grecia (5,5%).Quante sono le elettriche e le ibride plug-in- In Italia circolano 330 mila auto elettrichee altrettante ibride plug-in: 660 mila ricaricabili.- Il target dell'Italia contenuto nel Piano nazionale integrato energia-clima (Pniec) del 2024 prevede, entro il 2030:4,3 milioni di Bev2,3 milioni di Phevper un totale di 6,6 milioni di ricaricabili. Rischiamo la retrocessioneDi qui l'esigenza, spiega Motus-E, di una rete di colonnine più densa e competitiva da costruire oggi. Il settore della ricarica attrae investimenti e crea occupazione, dice il presidente di Motus-E Fabio Pressi. Ma fronteggia enormi criticità: frammentazione delle competenze normative tra le istituzioni, iter autorizzativi farraginosi e diversi in ogni Comune, difficoltà per la copertura della rete autostradale, tariffe regolate che rendono impossibile abbassare i costi di ricarica a beneficio degli automobilisti. Occorre pertanto scongiurare che l'Italia diventi un Paese di Serie B per il mercato automobilistico, con ripercussioni industriali e sociali potenzialmente drammatiche, chiosa Pressi. Il Manifesto della Ricarica: cosa serveRiduzione dei costi di approvvigionamento energetico in capo agli operatori della ricarica, allineandoli agli altri grandi Paesi europei. Così che i prezzi finali al pubblico siano più competitivi. Interventi regolatori per semplificare le fasi di connessione delle infrastrutture. Si darebbe applicazione alle normative europee in tema di decarbonizzazione dei trasporti e alla direttiva sulle energie rinnovabili (RED III). Copertura totale delle reti autostradali, per la mobilità delle persone e il trasporto merci lungo tutto il territorio nazionale. Concessioni di suolo allungate a 20 anni, per garantire stabilità degli investimenti. Pianificazione infrastrutturale centralizzata attraverso strumenti di monitoraggio su cui far convergere gli scenari dei soggetti coinvolti.
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Bonus elettriche - Caos incentivi auto, la piattaforma è ferma: i voucher sono ancora validi?
Gli incentivi per le auto elettriche sono al palo. Sono trascorsi otto giorni dal click day e tutti i 55.680 voucher prenotati tra il 22 e il 23 ottobre scorsi sono congelati, non si possono ancora spendere nelle concessionarie. Dopo giorni di malfunzionamenti, infatti, da ieri il sistema è stato ufficialmente bloccato, come rivelano a Quattroruote alcune fonti. Un bug sulla piattaforma informaticaMa che cos'è successo? Perché i voucher non si possono ancora spendere? E c'è il rischio che tutta l'operazione, compreso il famigerato click day, debba ricominciare da capo? Per ora non si sa nulla. Sogei, la società di informatica del ministero dell'economia incaricata di realizzare e gestire la piattaforma informatica, a cui abbiamo chiesto lumi, non ci ha risposto. Bocche cucite anche al ministero dell'Ambiente. Qualcuno tra i dealer, parla di bug della piattaforma informatica, altre fonti precisano che in realtà la piattaforma non è coerente con la normativa di riferimento, e, quindi, non permette ai dealer di portare a termine correttamente le procedure di validazione in concessionaria dei voucher erogati nei giorni scorsi. I voucher erogati sono (per ora) confermatiI voucher, minimizzano le stesse fonti, non sarebbero però in discussione. Insomma, nessun rischio di click day bis, per ora, ma solo un blocco temporaneo in attesa di risolvere alcuni problemi tecnici. Pare, ma il dubitativo è d'obbligo visto che non c'è alcuna conferma ufficiale, che la piattaforma sarà riaperta domani, 31 ottobre.Il giallo del "pre-voucher"Anche su questo punto le fonti non concordano, ma pare che sia stato introdotto un ulteriore passaggio tra la generazione del voucher da parte della piattaforma e la sua validazione in concessionaria: una sorta di conferma formale via mail della spendibilità del buono in seguito una verifica a cura del ministero dell'Ambiente, da svolgere entro le successive 48 ore, sul possesso di tutti i requisiti per accedere all'iniziativa. Conferma che, sempre secondo le fonti interpellate da Quattroruote, nessuno dei 55.680 fortunati avrebbe finora ricevuto. mancata la fase di beta testingInsomma, sugli incentivi auto elettriche sta regnando il caos. Tale da indurre un addetto ai lavori a parlare di piattaforma realizzata sulla base di criteri astratti, senza un confronto operativo con le Case e le concessionarie, cosa che probabilmente avrebbe permesso di gestire fin dalla fase di programmazione le possibili criticità operative e, soprattutto, di assenza di una fase di beta testing sul campo.Il rottame va portato in concessionariaNon solo. I concessionari avvertono di un'altra possibile criticità che si verificherà nelle prossime settimane. Al contrario degli incentivi precedenti, in cui l'auto da rottamare poteva essere consegnata direttamente a un demolitore autorizzato con possibilità di utilizzare poi in autosalone il solo certificato di demolizione, stavolta la consegna del veicolo dovrà avvenire obbligatoriamente in concessionaria. La norma non è chiarissima, ma le Faq pubblicate su www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it non lasciano spazio a dubbi: L'acquirente può provvedere direttamente alla rottamazione del veicolo con motore termico? No. Il DM 8 agosto 2025, n. 236, non consente che sia l'acquirente a provvedere direttamente alla rottamazione del veicolo termico. Domande e risposteNel frattempo, ecco le risposte ad alcune delle domande che un po' tutti si stanno ponendo in queste ore di caos. Con l'avvertenza che di ufficiale, in questo momento, non c'è nulla. Un silenzio, quello del ministero dell'Ambiente, assordante e del tutto inaccettabile.I 55.680 voucher erogati dalla piattaforma informatica tra il 22 e il 23 ottobre scorso restano validi?Al momento non è in discussione la validità dei voucher erogati. possibile che alcuni voucher erogati possano essere annullati d'ufficio nei prossimi giorni?Sì, la piattaforma non era in grado di svolgere automaticamente tutte le verifiche sui requisiti per accedere all'iniziativa, in particolare sulla residenza (o sede, nel caso delle imprese) in uno dei nei circa 2.300 comuni ammessi all'iniziativa, autocertificata e, dunque, da verificare successivamente. perciò possibile che alcuni voucher erogati non possano essere spesi per mancanza dei requisiti di legge. Qualche concessionaria, peraltro, segnala anche l'assegnazione di più voucher a più componenti dello stesso nucleo familiare, indicativa di una possibile criticità anche sulla verifica, in teoria automatica, all'Anagrafe nazionale della popolazione residente.Quando potranno essere utilizzati i voucher erogati?Il ministero dell'Ambiente non ha diffuso alcuna comunicazione ufficiale, né sul blocco della piattaforma né sul suo sblocco. Secondo alcune fonti interpellate da Quattroruote, la piattaforma dovrebbe tornare operativa il 31 ottobre. vero che i voucher generati dalla piattaforma non sono immediatamente spendibili ma devono essere confermati via mail successivamente?Di questo ulteriore passaggio non parla né la norma di riferimento né il tutorial realizzato dal ministero dell'Ambiente e tuttora disponibile su YouTube. E nemmeno le fonti interpellate da Quattroruote concordano sulla sua introduzione. Al momento il tutorial ribadisce che con questo voucher (quello generato direttamente dalla piattaforma, ndr) il cittadino si potrà presentare al concessionario per acquistare il veicolo elettrico.C'è il rischio che a causa del blocco della piattaforma non si riesca a validare il voucher entro la sua scadenza?Al momento non c'è questo rischio. Il voucher è valido per 30 giorni a partire dal giorno in cui è stato generato e può essere abbinato a un contratto d'acquisto, nel rispetto dei requisiti di legge - in un qualsiasi momento fino all'ultimo giorno utile. Peraltro, nel caso improbabile in cui le criticità tecniche dovessero perdurare ci si aspetta una proroga d'ufficio della validità dei voucher erogati ma non spendibili.
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L'intervista - Geely: "Puntiamo sull'affidabilità, presto un'elettrica compatta"
Dici Geely e pensi a un gigante dell'automotive, ma se stringi lo sguardo sull'Italia vedi una startup. Nel senso che il costruttore cinese - già presente con i vari brand controllati, a partire da Volvo - ha da poco lanciato sul mercato anche il suo marchio principale e i relativi primi modelli: una Suv elettrica, la EX5, e una (super) ibrida plug-in, la Starray EM-i. Operativa da pochi mesi, la filiale italiana si affida al distributore saudita Jameel Motors ed è guidata da Marco Santucci, manager di collaudata esperienza nel settore tra Ford, Toyota e Jaguar Land Rover. Che ha esordito con una mossa senza precedenti: offrire la garanzia a vita (batteria esclusa) sulle Geely vendute in Italia. Non tutte, però. Solo le prime ... Mille. un premio ai pionieri. Quando si è trattato di capire come differenziarci rispetto ai nostri competitor, abbiamo voluto lanciare un segnale forte nella direzione dell'affidabilità. Questo perché crediamo molto nella qualità delle nostre auto e nella validità della nostra rete. Di pari passo, vogliamo togliere ogni tipo di preoccupazione e dare un riconoscimento a chi per primo ci dà fiducia. Da qui la scelta delle mille auto garantite a vita. Il tema dell'assistenza è centrale. Da sempre catalizza i dubbi dei clienti di fronte al nuovo che arriva. A che punto è Geely nella gestione del service e dei ricambi?Siamo solo all'inizio e dunque, al momento, non siamo in grado di dare tempistiche precise sui tempi di riparazione, né possiamo contare su una diffusione capillare delle concessionarie. Perciò abbiamo deciso di gestire la situazione offrendo un servizio d'assistenza di livello premium, preoccupandoci anzitutto di assicurare la mobilità al cliente. Qualora la vettura dovesse avere un problema, interveniamo con dei servizi: fornendo un'auto sostitutiva, o a noleggio. E, per chi è più distante dalle nostre concessionarie, il pick-up and delivery: ritiriamo l'auto da assistere, consegnando a domicilio quella sostitutiva. Per il resto, ci stiamo attrezzando. Con un magazzino in Italia, a Novara, e presto uno centrale per l'Europa. L'obiettivo è allestire 100 punti vendita e assistenza in 18 mesi, giusto?Si tratta perlopiù di una stima. Molto dipenderà dalla gamma che andremo a sviluppare. Quel volume di rete risponde all'ambizione di diventare leader, ma la crescita e la velocità con cui ci espanderemo dipenderà molto da quali macchine arriveranno. Come altre Case cinesi, siete partiti con modelli medi o medio-grandi, la Geely EX5 e la Starray EM-i. E con le tecnologie in cui siete più forti, cioè l'elettrico e il super-ibrido: dobbiamo aspettarci dell'altro? E in quanto tempo?La scelta dei modelli iniziali dipende da diversi fattori. Da cosa c'è di pronto da omologare per l'Europa, ma anche dal potenziale di mercato: una C-Suv (come la EX5, ndr) è un prodotto centrato e offre adeguati margini di guadagno per entrare in un mercato nuovo e farsi conoscere. Poi bisognerà vedere le prossime evoluzioni, anche normative, per capire quali opportunità cogliere. Fortunatamente possiamo selezionare da una vasta gamma di modelli quelli adatti a sviluppare la nostra offerta in Europa. L'anno prossimo dovremmo aggiungere un modello più compatto, di segmento B, elettrico. Puntate anche ai clienti dei marchi premium?Sì, c'è l'idea di attrarre anche chi comprava vetture di marchi blasonati che ora sono salite eccessivamente di prezzo. Offrendogli magari un'auto più spaziosa, più tecnologica e ricca di dotazioni a un prezzo anche leggermente inferiore a quello che pagavano prima. L'unico compromesso, per questo cliente, sta nell'affidarsi a un marchio che ancora non conosce. La presenza di Geely in Italia sarà sempre affidata a un distributore? Oppure c'è l'intenzione di fare un passo in più, nel futuro?Parliamo di aspetti in continuo movimento nel settore. Non c'è una formula magica: basta vedere il modello agenzia, sul quale molti hanno fatto retromarcia. Quanto all'Italia, vedo una tendenza ad affidarsi agli importatori. Di sicuro, per far fronte al fenomeno delle auto cinesi e non solo, la distribuzione deve cambiare la struttura dei costi. E lo può fare anche affidandosi ai distributori, che rappresentano un costo fisso e hanno un contatto col territorio molto più radicato. Può darsi che Geely stia sperimentando formule diverse all'interno del mercato Europa, per poi scegliere tra i vari approcci la strategia più corretta, efficace e redditizia. Secondo Geely l'Europa dovrebbe aprire alle ibride plug-in e alle auto con range extender, ritoccando i piani per il 2035? Oppure è meglio mantenere la linea già tracciata?Da un lato, ritengo non sia giusto imporre dall'alto una tecnologia: è il mercato che deve regolarsi da solo. Allo stesso tempo, però, in Europa si è perso troppo tempo a difendere interessi particolari anziché fare sistema. E prepararsi, così, a una transizione tecnologica che era già stata preannunciata tempo fa dalla politica. Detto questo, se c'è bisogno di più tempo, non è sbagliato rimandare un pochino il phase-out del motore a combustione. Ma ciò non deve fornire un alibi. Il futuro è chiaramente dell'elettrico, che è più efficiente. Ed è la chiave per arrivare alla guida autonoma, e quindi a un livello di sicurezza molto maggiore. Bisogna avere un minimo di visione del futuro e sapersi adeguare.
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L'espansione - Norauto, nuova apertura a Genova
Norauto sbarca in Liguria con la nuova apertura a Genova in via Renata Bianchi 76 (da lunedì a sabato dalle 8.30 alle 20, la domenica dalle 9 alle 19). Con questo centro, supera quota 40 sedi nel nostro Paese, proseguendo il piano di espansione triennale che punta a una decina di nuovi punti. Abbiamo fatto un passo importante nella nostra strategia di crescita in varie regioni, afferma Enrico Audano, Ceo di Norauto Italia. L'azienda (parte del Gruppo Mobivia), tra i principali operatori nel settore della vendita e dell'installazione di prodotti e servizi per l'auto, promuove una maggiore consapevolezza tra gli automobilisti sull'importanza della manutenzione preventiva, elemento chiave per la sicurezza stradale.
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Auto elettriche - Fiat Grande Panda con bonus auto elettrica 2025: quanto costa, pregi e difetti
Se siete ancora indecisi sul modello da acquistare con il voucher legato ai nuovi incentivi statali, la nuova Fiat Grande Panda potrebbe essere tra i modelli da considerare con maggior attenzione: la nuova quattrometri della Casa torinese ha un listino che parte da 23.900 euro, ma che con il massimo degli incentivi (legati al valore dell'indicatore Isee, come spieghiamo più sotto) e la promo della Fiat, scende a 9.950 euro. Com'è fattaIl modello con cui la Fiat torna nel segmento B è realizzato sulla stessa piattaforma della Citroën C3, e con le sue forme squadrate richiama subito alla mente la Panda degli anni Ottanta disegnata da Giorgetto Giugiaro. Lunga quattro metri esatti, larga 1,83 e con un passo di 2,54 metri, mette a disposizione un abitacolo spazioso, comodo per quattro adulti e per i bagagli: sono 298 i litri misurati dal Centro prove. Gli interni, pratici, non nascondono una certa economia per contenere i costi: da migliorare le finiture. La versione d'accesso non ha infotainment (sostituito dal proprio smartphone), disponibile sugli altri allestimenti, con schermo da 10,2. Motore e autonomiaLa Fiat Grande Panda elettrica monta un motore da 83 kW (113 CV) abbinato a una batteria da 43,8 kWh, che consente un'autonomia media, rilevata dal Centro prove, di 292 chilometri: in città le cose vanno meglio e si arriva a 392 chilometri con un pieno di corrente. Originale il cavo spiralato nel frontale, per la ricarica in corrente alternata fino a 7 kW; la presa di lato permette invece di attaccarsi alle colonnine in corrente continua, con potenze fino a 100 kW. Il motore fornisce uno spunto discreto (10,6 secondi rilevati nello 0-100), mentre il confort acustico non è tra i migliori. Inoltre, lo sterzo è un po' pesante, quando lo si ruota nelle manovre di emergenza. Per contro, gli spazi di frenata sono buoni (40,6 metri per fermarsi da 100 km/h). Pregi e difettiAlle notevoli abitabilità e capacità di carico è abbinata una pratica accessibilitàDiverse le economie a bordo, dai materiali all'avviamento solo a chiave. E mancano gli specchi di cortesia nella alette parasole Quanto costa (con e senza incentivi)Ecco i prezzi della Fiat Grande Panda, in tutte le sue versioni, con e senza gli incentivi statali (il cui contributo può essere di 11.000 euro per chi ha un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, e di 9.000 euro per chi ha un Isee compreso tra 30 e 40 mila euro), a cui si aggiunge la promo della Casa. Quanto costa fare 100 kmCon un consumo rilevato dal Centro Prove di 5,7 kWh/100 km, ecco quanto costa ricaricare 100 km di autonomia sulla Fiat Grande Panda, considerando la media dei prezzi di mercato:Ricarica domestica a 0,23 euro/kWh: 1,31 euroRicarica AC (lenta) a 0,68 euro/kWh: 3,90 euroRicarica CC (rapida) a 0,84 euro/kWh: 4,80 euroRicarica HPC (ultra-rapida) a 0,93 euro/kWh: 5,30 euroNota: con gli abbonamenti offerti dai diversi gestori (che si attivano a fronte di un canone mensile, variabile da operatore a operatore), la tariffa può scendere anche del 30% rispetto a quella senza abbonamento. Le altre Bev con gli incentiviQuesta guida fa parte di uno speciale dedicato ad alcuni modelli di auto elettriche, tra i più convenienti, cercati o accessibili con gli incentivi statali e le promo extra messe a disposizione delle Case automobilistiche. Finora, abbiamo pubblicato anche:BYD Dolphin SurfCitroën ëC3Dacia SpringLeapmotor T03Fiat 500e
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