BYD - Seal U e Tang, all'attacco dell'Europa - VIDEO

4 Ruote - Mar 05,2024

La BYD Seal U è una sport utility di taglia medio-grande che ha appena fatto il suo debutto in Europa, in una versione completamente elettrica (oggetto di una nostra recente presa di contatto) che conferma la fedeltà finora assoluta del marchio cinese a questo tipo di powertrain. Presto però - si tratta di qualche mese - raddoppierà la sua offerta sui nostri mercati con una proposta diversa: l'ibrido plug-in.

La prima non elettrica. La Seal U DM-i, questo il nome completo della nuova versione, sarà dunque la prima BYD a raggiungere i nostri mercati con un motore termico nel cofano: una novità interessante, che abbiamo avuto modo di conoscere di persona e guidare (brevemente, in un'area di test dinamici chiusa al traffico) nei pressi di Shenzhen, dove ha sede la Casa.

I numeri fondamentali. Equipaggiata con un 1.5 turbo quattro cilindri da 139 CV, la Seal U DM-i oggetto della nostra prima presa di contatto era la versione al top di gamma, con la trazione integrale (il grosso dell'offerta punta su motore aspirato e trazione anteriore), una potenza complessiva di 428 CV e uno 0-100 km/h da 5,9 secondi. Quanto basta per garantirle un brio più che interessante e spingere il suo corpo vettura (4,77 metri di lunghezza, 1,89 di larghezza, 1,67 di altezza, per un passo di 2,76) senza imbarazzi di sorta. Se il comparto powertrain trasmette sensazioni positive, il telaio mi è sembrato meno brillante: messa alla frusta tra slalom ed evitamento di ostacoli, la Seal U plug-in ha denunciato fenomeni abbastanza sopra le righe in termini di rollio e beccheggio. E pure lo sterzo è migliorabile.

La Tang. Queste considerazioni possono essere letteralmente copiate e incollate in riferimento alla Tang, l'altro modello oggetto della nostra breve presa di contatto. Accomunata alla "collega" dalle valutazioni sull'abitacolo, piacevole per finitura, materiali e attenzioni (che ormai non sono dissimili dalle concorrenti occidentali), la Tang se ne discosta - ovviamente - per l'aspetto meccanico.

Elettrico "dual motor". Questo modello, recentemente aggiornato con un profondo restyling, punta su un elettrico puro che garantisce prestazioni di livello elevato, grazie alla sua architettura "dual motor" e alla trazione integrale che ne consegue: forte di 517 CV, scatta da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e copre 530 chilometri con una carica (secondo il ciclo Wltp) con la sua batteria da 86,7 kWh.

Approfonditele nel video (e non perdetevi la Denza N7). Alla stessa maniera, però, le sospensioni molto morbide e lo sterzo demoltiplicato penalizzano la Tang in termini di agilità e dinamismo. Tanto più se consideriamo dimensioni (è lunga 4,97 metri) e massa (2.630 kg a secco) di questa sette posti dalla taglia "XL". In attesa del loro arrivo in Europa, previsto nel corso di quest'anno, Seal U DM-i e Tang sono pronte a farsi conoscere nel nostro video. P.S.: in coda c'è anche un breve (e non programmato) cameo della Denza N7. Ultima ad arrivare da noi (non la vedremo prima di fine anno), sembra già la migliore del lotto.

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Genova - Al via i lavori per il tunnel sottomarino: sarà il più grande d'Europa

4 Ruote - Mar 05,2024

Il 4 marzo Autostrade per l'Italia ha avviato i lavori per la realizzazione del "tunnel subportuale di Genova", prima opera di questo genere realizzata in Italia e la più grande in Europa. La società autostradale ha stanziato circa un miliardo di euro per attuare un progetto, che rientra nelle opere compensative stabilite dopo il crollo del viadotto Morandi

Riqualificazione. Il tunnel, progettato in ottica di sostenibilità ambientale e sociale, rappresenta una svolta di rilevanza strategica per il territorio e per il Paese, migliorando i collegamenti cittadini e l'accessibilità al porto di Genova. Grazie all'apertura al traffico, prevista entro l'agosto del 2029, si potranno risparmiare più di un milione di ore di viaggio ogni anno, con ricadute positive anche in termini ambientali. Inoltre, il capoluogo ligure conquisterà 10 ettari di nuovi parchi urbani in superficie. Il progetto nasce anche come riqualificazione urbanistica: l'obiettivo è contribuire al rafforzamento della rete del verde urbano, andando a ricucire aree fortemente antropizzate con la realizzazione di tre nuovi parchi pubblici e di percorsi ciclopedonali in grado di valorizzare le costruzioni preesistenti. 

I lavori. Il tunnel, definito con il contributo delle istituzioni locali sulla base di un masterplan redatto dallo Studio Renzo Piano e sotto la supervisione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è espressione della sinergia tra le aziende del Gruppo Aspi: da Tecne, società di ingegneria responsabile della progettazione, ad Amplia, l'azienda di costruzioni che curerà la prima fase di lavorazioni. I lavori, preceduti da una serie di opere propedeutiche già iniziate nel corso del 2023, sono partiti con l'apertura del cantiere nel quartiere genovese di San Benigno. Nello specifico, è stata avviata la demolizione del grande capannone industriale CSM: si aprirà così un'area di oltre 25.000 metri quadri nella quale verrà ricavato l'imbocco ovest del tunnel. Da qui partiranno gli scavi per la realizzazione di un tracciato lungo 3,4 chilometri, costituito da due gallerie principali separate (una per ogni direzione di marcia) del diametro esterno di scavo di circa 16 metri, che scorreranno a una profondità massima di 45 metri nell'area del bacino portuale, attraverseranno il Porto Antico e collegheranno San Benigno con i quartieri orientali di Genova e in particolare con Viale Brigate Partigiane.

Progetto strategico per Genova. L'opera, come sottolineato dal presidente della Liguria, Giovanni Toti, si inserisce in un più ampio di infrastrutturazione: "Il cantiere si aggiunge a quelli delle grandi opere in corso di realizzazione, che contribuiranno a rivoluzionare la Liguria come il Terzo Valico, il nodo ferroviario di Genova o la nuova Diga portuale", ha detto l'amministratore. Anche il sindaco di Genova, Marco Bucci, parla di "un'opera strategica" che rappresenta "una vera e propria rivoluzione per Genova, un'infrastruttura unica nel suo genere in Italia, uno dei progetti più avveniristici in questo momento in Europa". "Il tunnel è una nuova grande sfida per Aspi", sottolinea l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi. "Un'opera complessa, prototipo di un nuovo modo di pensare le infrastrutture, guardando alla mobilità del domani: rimette l'ingegneria al centro della scena nazionale e costituisce una risposta concreta all'esigenza di coniugare la mobilità su gomma con gli obiettivi di sostenibilità".

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Scuole guida - Il bonus patente per le licenze professionali è già esaurito

4 Ruote - Mar 05,2024

Come previsto, il Bonus patente 2024 per le licenze professionali è andato esaurito in poche ore: si trattava di un buono per patenti C, D, CE, DE e di CQC (trasporto merci o persone), messo a disposizione dal ministero delle Infrastrutture. La misura copriva l'80% delle spese sostenute per il conseguimento del titolo o dell'abilitazione, fino a un massimo di 2500 euro: intento lodevole, vista la carenza di autisti professionali, e davvero esigua la dotazione, 4,9 milioni di euro, che infatti ha preso subito il volo. Il Bonus va attivato da un'autoscuola accreditata sulla piattaforma entro 60 giorni dall'emissione (dopodiché, si hanno 18 mesi per conseguire le abilitazioni): la stessa scuola guida, una volta ricevuto il bonifico, rimborserà la somma all'allievo.

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WinteRace 2024 - La classica delle nevi è pronta per il via

4 Ruote - Mar 05,2024

Prenderà il via venerdì mattina alle 9 l'undicesima edizione della WinteRace Cortina d'Ampezzo, evento organizzato dall'ASI (Automotoclub Storico Italiano) e iscritto a calendario a nome del Circolo Veneto Auto Moto d'Epoca Giannino Marzotto. Settanta in totale gli equipaggi provenienti da tutto il mondo e impegnati nella gara di regolarità: cinquanta alla guida di auto storiche, e gli altri venti a bordo delle auto considerate punti di riferimento della produzione automobilistica mondiale (categoria Icon).

Venerdì 8 marzo. La prima tappa prenderà il via alle ore 9 da Corso Italia a Cortina d'Ampezzo: la prima vettura a scendere dalla pedana di partenza sarà una Fiat 509 S del 1926. Il tragitto della giornata è lungo circa 200 km, e comprende il valico di diversi passi (Falzarego, Gardena, Pinei, Nigra, Costalunga, San Pellegrino, Giau), con ritorno a Cortina entro le 17:30, quando inizierà la presentazione al pubblico delle vetture presenti alla manifestazione. Lungo il tragitto è prevista una sosta a Moena, alle 12:30, per l'esposizione delle auto.

Sabato 9 marzo. La seconda tappa vedrà gli equipaggi affrontare il Passo Giau per scendere a Selva di Cadore, superare Forcella Staulanza e Forcella Cibiana, per arrivare a Pieve di Cadore per la presentazione delle vetture al pubblico. Da qui i concorrenti percorreranno la Statale 51 fino ad Auronzo, per deviare verso il Passo di Sant'Antonio e scendere a Padola in direzione del Passo Monte Croce Comelico. Dopo la pausa pranzo la tappa proseguirà fino a San Candido e Dobbiaco, passando per il lago di Misurina, il Passo Tre Croci e il rientro a Cortina, verso le 16:00, per la passerella finale.

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Volvo - Lauto ti segnala gli incidenti lungo il percorso

4 Ruote - Mar 05,2024

La Volvo ha presentato il sistema Accident Ahead Alert, che segnala al guidatore la presenza di incidenti lungo il percorso molto prima che entrino nel suo campo visivo, così da dargli tempo di rallentare e prendere le opportune misure di sicurezza. Una funzionalità già presente su alcune app di navigazione (come Waze e Google Maps), ma che la Casa di Goteborg ha reso disponibile nativamente sui propri modelli.

Per ora solo sulle Volvo. Le informazioni sugli incidenti sono fornite dalle autorità locali di controllo del traffico e dalle segnalazioni inviate dalle altre Volvo dotate di questa funzionalità. L'Accident Ahead Alert è disponibile attualmente in Danimarca, grazie alla collaborazione delle autorità locali. Volvo è il primo costruttore che ha iniziato a utilizzare il nostro flusso di dati sul traffico in tempo reale, ha dichiarato Stine Bendsen, responsabile del centro di gestione del traffico presso la direzione stradale danese. Un avvertimento prima di un incidente permette di rallentare e aumentare la distanza nei confronti dell'auto che ha davanti, così da ridurre il rischio di collisioni secondarie e aiutare le persone impegnate a liberare la strada.

Un sistema che si amplierà. La Volvo conta di ampliare le informazioni sul traffico in tempo reale coinvolgendo tutti i soggetti che fanno parte del consorzio europeo Data for Road Safety, tra cui gli enti locali di gestione del traffico e altri Costruttori (Ford, BMW, Mercedes e Volkswagen), ma anche realtà come TomTom e Here. La Casa svedese, dal canto suo, condividerà a sua volta tutti i dati del traffico con altri soggetti, in modo da renderli accessibili alla più vasta platea possibile.

Come funziona. L'Accident Ahead Alert è disponibile attualmente sui modelli 90, 60 e 40 prodotti dopo il 2016, i primi con connessione a internet. I possessori possono abilitarla attivando la condivisione dei dati dall'infotainment (che rimangono anonimi): in questo modo l'auto potrà informare di un incidente lungo il percorso accendendo la spia dell'hazard nel display dietro il volante e - se presente - anche nell'head-up display. 

 

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F1 - Bufera sulla FIA: il presidente indagato per interferenze

4 Ruote - Mar 04,2024

La Formula 1 non sembra avere pace in queste settimane, quasi come fosse una puntata extra di Drive To Survive: dopo il caso Horner, adesso c'è un altro nome eccellente al banco degli imputati ed è quello di Mohammed ben Sulayem. Il presidente della FIA risulta indagato per una presunta interferenza nel risultato finale di un GP dello scorso anno.

Il caso. Secondo quanto ha riportato oggi la BBC, Ben Sulayem sarebbe intervenuto al termine del Gran Premio d'Arabia Saudita dello scorso anno per annullare una penalità inflitta alla Aston Martin di Fernando Alonso. Durante la sosta ai box, il team Aston Martin avrebbe dovuto scontare una penalità di 5 secondi inflitta allo spagnolo, ma la vettura venne toccata con leggero anticipo dai meccanici, facendo così scattare un'ulteriore penalità di 10 secondi aggiunti al tempo finale di gara. Secondo le accuse, pare che il presidente della FIA abbia chiamato Abdullah bin Hamas bis Isa Al Khalifa - vicepresidente della FIA in Medio Oriente e Nord Africa - pretendendo che quella penalità ad Alonso venisse revocata, restituendo di fatto al pilota il terzo posto finale.

Inchiesta in corso. La notizia lanciata dall'Inghilterra arriva dopo la visione di un rapporto elaborato da un funzionario della FIA e inviato al comitato etico della stessa Federazione. Proprio a quest'ultimo passa ora la patata bollente: entro le prossime sei settimane, il comitato dovrà redigere rapporto e fare luce sulla delicata questione.

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Mostre - Gli appuntamenti di marzo per Donne e Motori? Gioie e basta

4 Ruote - Mar 04,2024

Inaugurata durante Milano Auto Classica a metà novembre, la mostra itinerante Donne e Motori? Gioie e basta, ideata e curata da Elisabetta Cozzi, continua a essere al centro di eventi e iniziative che valorizzano e celebrano il ruolo della donna nel mondo dell'automobile, per superare la cultura discriminatoria, per sensibilizzare sull'urgenza del contrasto alla violenza e di una vera parità di genere. 

La mostra. Nata su iniziativa di Elisabetta Cozzi, presidente del Museo Fratelli Cozzi di Legnano (MI) e fondatrice del movimento Woman in power, il progetto Donne e motori? Gioie e basta è nato nel 2022: una mostra fotografica che si propone di ispirare una nuova generazione di donne, pronte per esplorare il mondo dell'automobilismo senza alcun timore o pregiudizio, tramite venti fotografie di altrettante donne attive in diverse professioni, ciascuna con le mani sul volante e lo sguardo rivolto allo specchietto retrovisore. Le immagini sono realizzate da Camilla Albertini, fotografa e direttrice artistica del progetto.

Gli appuntamenti di marzo. L'impegno del progetto è la valorizzazione e la difesa del mondo femminile, che nel mese di marzo assume particolare importanza. Ecco quindi gli appuntamenti delle prossime settimane, e un'anticipazione di quello che seguirà da qui alla fine dell'anno.

  • Dal 29 febbraio all'11 marzo la mostra sarà esposta presso Villa Brentano, nella Sala Fontana della biblioteca di Busto Garolfo.
  • L'8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne, la mostra sarà esposta a Imola in occasione del congresso WoW Women Motor, e successivamente presso l'autodromo fino all'11 marzo.
  • Dal 16 al 17 marzo la mostra sarà esposta all'evento GT Queen di Lugano, presso l'atrio della sede comunale.

La mostra continuerà il suo percorso nel resto dell'anno: durante la Civil Week 2024 a maggio, negli spazi del Comune di Legnano, tra aprile e maggio nelle scuole di Legnano e all'università Liuc di Castellanza e poi Palazzo Bovara, in corso Venezia a Milano, sede di Confcommercio Terziario Donna. Il progetto, che supporta le attività del Cif Centro Italiano Femminile di Legnano, si è avvalso della collaborazione di Fineco, NiEW, Würth e Wyler Vetta, della partnership dell'Università LIUC e della media partnership di Quattroruote e Ruoteclassiche.

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Alef Aeronautics - L'auto volante co-finanziata da Musk sfiora i tremila pre-ordini

4 Ruote - Mar 04,2024

"Pipe dream", diremmo da scettici. O sogno irrealizzabile, volendo tenere i piedi per terra e le radici salde nell'italico idioma. Ma si sa, c'è sempre chi vede più lontano e fa congetture, progetti o addirittura business plan in settori economici ancora inesplorati e forse destinati a rimanere tali. Un novero cui non appartiene, quantomeno a detta di chi ci scommette, l'auto volante. Che oggi torna sotto i riflettori con un nuovo annuncio: tale Alef Aeronautics, giovanissima start-up fondata in California nel 2015, ha annunciato di aver accumulato 2.850 ordini per il suo veicolo (o velivolo che dir si voglia), piuttosto evocativamente battezzato Model A.

SpaceX tra i finanziatori. L'annuncio, ufficializzato nei giorni scorsi all'edizione 2024 del Mobile world congress di Barcellona, potrebbe essere derubricato a pieno titolo nella categoria del rumore di fondo spesso proveniente dal settore hi-tech, se non fosse che tra i suoi principali finanziatori, questa azienda cresciuta - manco a dirlo - sulle rive della San Francisco Bay, annovera la SpaceX di Elon Musk.

Si pre-ordina con un piccolo deposito (come Tesla). Anche il meccanismo che c'è dietro la strategia dei pre-ordini, in effetti, ricorda quello inaugurato dalla Tesla negli anni scorsi: si deposita una somma irrisoria (150 dollari in questo caso) e si entra a tutti gli effetti nel conteggio di chi ha piazzato un pre-ordine (anche qui, come nel caso della Tesla, revocabile in qualunque momento con rimborso immediato). Tra il dire e l'acquistare, insomma, ce ne passa. Anche perché l'esborso per un esemplare (300 mila dollari, che frutterebbero un fatturato di oltre 850 milioni, se venissero confermati tutti i preordini) non è certo trascurabile.

L'auto volante per tutti? La Model Z del 2035. I piani dell'eccentrico ceo (nonché co-fondatore) Jim Dukhovny, tuttavia, sono ben più ambiziosi. La Alef Aeronautics, come ha fatto a suo tempo la Tesla con la Model 3, intende democratizzare il trasporto aereo privato: a questo punta il progetto della Model Z, una berlina a quattro posti che dovrebbe vedere la luce entro il 2035, debuttando sul mercato americano con un prezzo di circa 35 mila dollari (altro punto di contatto con il modello entry level dell'azienda di Musk).

Carrozzeria traforata, otto rotori, meno di 400 kg. Considerazioni a parte su questi progetti di lunghissimo termine, vale la pena di soffermarsi sulle specificità tecniche della Model A, che la distinguono chiaramente dalle varie concorrenti presentate da Boeing, Airbus, Lilium o Joby Aviation, tanto per citare le principali. A loro differenza, il curioso progetto Alef Aeronautics non ha né ali né rotori superiori, ma si muove su strada grazie a quattro motori elettrici (uno per ruota), ha al posto dell'abitacolo una cabina basculante e si libra sfruttando la spinta di otto piccole eliche nascoste da una griglia traforata, che fa da carrozzeria (con forme da coupé) e che le garantisce un peso molto ridotto: meno di 400 chilogrammi.

Il primo esemplare a fine 2025. La "prima vera auto volante della storia", questa la definizione scelta da Dukhovny in un'intervista alla Cnbc, punta molto su quest'ultimo valore, che la equipara in termini omologativi a una golf cart. "Se il quadro legislativo non peggiora e otteniamo fondi sufficienti, saremo in grado di produrre il primo esemplare entro la fine dell'anno prossimo. Ma se pensate di vederne milioni in aria vi sbagliate: sarà già complesso soddisfare tutti i pre-ordini raccolti". Niente voli pindarici, insomma.

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IT Wallet - Arriva la patente digitale

4 Ruote - Mar 04,2024

Primo passo verso la patente digitale. Anzi, verso la patente di guida mobile, come la definisce il cosiddetto decreto Pnrr - approvato dal governo il 26 febbraio scorso e pubblicato il 2 marzo sulla Gazzetta Ufficiale - con cui il governo ha dato ufficialmente il via al Portafoglio digitale italiano, il cosiddetto IT Wallet. Un portafoglio digitale che al suo interno conterrà, appunto, alcuni documenti digitali, tra cui la patente ma pure - in una prima fase - la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità.

Le tappe della smaterializzazione. In attesa che il Portafoglio digitale veda la luce, però, la patente potrà essere già smaterializzata e resa disponibile nell'app IO, come già accade al codice fiscale. Succederà tra qualche settimana (mese?). non appena i dati i dati necessari per la generazione della versione digitale del documento di guida saranno resi disponibili dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Nel frattempo, un decreto del presidente del consiglio, da emanare entro il primo maggio, definirà sia le modalità tecniche di realizzazione del portafoglio digitale - l'IT Wallet, che in prospettiva dovrà dialogare con il futuro e analogo portafoglio digitale europeo - sia l'interoperabilità con le banche dati e i sistemi informativi della pubblica amministrazione e dei soggetti privati accreditati.

Varrà come la patente fisica. Nel testo del decreto si specifica che la patente di guida mobile è la versione digitale della patente di guida di cui un conducente residente in Italia [] è titolare. Quindi sarà equipollente al documento di identità e, soprattutto, varrà per la circolazione sul territorio nazionale, proprio come la patente fisica. Insomma, quando il documento comparirà sull'app Io (e in futuro sul portafoglio digitale) ci si potrà mettere alla guida senza avere con sé la card rosa (su questo punto, comunque, arriverà una circolare del ministero dell'Interno, visto che in ogni caso, in sede di controllo, il documento fisico o mobile andrà comunque esibito, come dicono le forze di polizia).

La card resterà. Attenzione, però: fino a quando non arriverà la nuova direttiva europea sulle patenti, che dovrebbe essere approvata tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025 e che a regime, dopo quattro anni, manderà definitivamente in soffitta in tutta Europa la patente modello card, il documento fisico continuerà in ogni caso a essere stampato dalla Motorizzazione civile e inviato al titolare al momento del conseguimento o in occasione di ogni conferma di validità. Non solo. La patente mobile, quando arriverà, sarà valida solo in Italia. All'estero non si potrà in nessun caso guidare senza documento fisico, nemmeno nei Paesi Ue. All'interno dell'Unione si potrà fare solo quando la direttiva patenti sarà a regime, probabilmente tra il 2028 e il 2029. 

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Fiat 500 - Tributo Trepiuno, una serie limitata per la concept delle origini

4 Ruote - Mar 04,2024

Il 4 marzo del 2004, al Salone dell'Auto di Ginevra veniva presentata la concept Trepiuno, ispirata alla 500 del 1957. Un esemplare progettato dall'Advanced Design Studio del Centro Stile Fiat, che anticipava forme e volumi di quella che nel giro di poco tempo sarebbe diventata la terza generazione del cinquino, uno dei best seller della Casa torinese.

Vent'anni e non sentirli. Per celebrare i 20 anni dal debutto della concept la Fiat ha annunciato la 500 Tributo Trepiuno, edizione dedicata ai collezionisti e realizzata direttamente da Stellantis Heritage, in numero limitato, nell'ambito del progetto Reloaded By Creators, e venduta con certificato di autenticità. "Una concept che ha giocato un ruolo chiave nell'evoluzione della storia contemporanea di Fiat", spiega Roberto Giolito, oggi responsabile di Stellantis Heritage e allora capo dell'Advanced Design.

Base ibrida. La 500 Tributo Trepiuno verrà prodotta sulla base della attuale 500 Hybrid. All'esterno, la carrozzeria avrà lo stesso colore bianco della concept originale, i fari posteriori con inserto rosso e i loghi con la scritta Fiat su fondo blu. Esclusivi i cerchi Sport a cinque razze sdoppiate con coppetta dedicata. In abitacolo i sedili anteriori sono bicolore, con pelle pieno fiore bianca e logo ricamato sugli schienali, mentre il retro e i fianchetti sono in pelle rosso scuro, come le sedute posteriori. Sulla plancia sono presenti i disegni originali della concept realizzati dallo stesso Giolito. Ogni esemplare sarà corredato da un certificato di autenticità rilasciato da Stellantis Heritage.

Dalla concept all'auto di serie. All'epoca, la mia idea era asciugare qualsiasi forma di decorazione e portare la lettura essenziale della 500, ricorda Giolito. Ecco, allora, un body inferiore bombato, un anello che circonda tutto il volume che comprende il cofano, e poi una bolla vetrata che non lascia soluzione di continuità tra il parabrezza e il tetto vetrato o apribile. Il successo della concept esposta a Ginevra supera ogni aspettativa, e costringe il management Fiat a lavorare a un prodotto di serie. Tra il 2004 e il 2006 avviene una grande chiamata di tutto il team di Fiat per lavorare sull'ingegneria e sul design di questo prodotto, continua Giolito. A scendere in campo è lo stesso gruppo di designer del concept Trepiuno, che disegna una vettura di produzione che supera il prototipo in termini di piacevolezza estetica, cura dei dettagli e proporzioni generali, pur crescendo di qualche centimetro.

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Hyundai - Cambia look e va più lontano

4 Ruote - Mar 04,2024

L'aggiornamento della Ioniq 5 prevede paraurti con una forma diversa, che fanno lievitare le dimensioni dell'auto di qualche centimetro. La lunghezza sale a 4.655 mm (+20), mentre gli altri valori rimangono invariati, con 1.890 mm di larghezza, 1.605 d'altezza e tre metri esatti di passo. Non influisce invece sulle dimensioni il nuovo spoiler posteriore, che è stato allungato di 50 mm. Una scelta pensata per migliorare l'aerodinamica, proprio come la rivisitazione del design dei cerchi di lega.

La novità tecnica più interessante riguarda l'aggiornamento del pacco batterie. Gli accumulatori della Ioniq 5 restyling hanno infatti una capacità maggiore rispetto a quelli del modello originale, arrivando a 84 kWh, 6,6 in più rispetto ai precedenti da 77,4 kWh. Ciò comporterà un significativo aumento dell'autonomia, che la Casa però non ha ancora quantificato.

La Hyundai ha evoluto gli interni della Ioniq 5 andando a modificare il mobiletto centrale con l'obiettivo di renderlo più pratico. La piattaforma di ricarica wireless è stata riposizionata più in alto e sull'Universal Island arriva anche un tasto fisico con cui gestire le funzioni più utilizzate, come per esempio la ventilazione o il riscaldamento dei sedili anteriori, oppure l'assistente al parcheggio. Ripensato anche l'ordine dei comandi per il climatizzatore e l'infotainment, così da rendere più intuitivo l'utilizzo delle varie funzioni. Novità anche per il volante capacitivo (con corona riscaldabile), che è ora dotato di luci pixel interattive, e per l'infotainment. Si tratta di un sistema multimediale di nuova generazione chiamato Connected Car Navigation Cockpit (ccNC) con aggiornamenti over-the-air e nuove funzionalità. Da confermare, invece, la presenza sul nostro mercato dei retrovisori digitali: nelle immagini si possono vedere, ma la Casa non ha confermato la loro presenza all'interno del comunicato di presentazione dell'auto. Per migliorare il confort, invece, sono stati aggiunti dei pannelli d'isolamento acustico al posteriore, mentre l'assetto è stato rivisto per attenuare le vibrazioni e rendere la guida più fluida.

L'aggiornamento ha portato la Hyundai a introdurre sulla Ioniq 5 dei rinforzi per alcune delle aree chiave della carrozzeria, come portiere e montante B, così da garantire una maggiore protezione in caso di impatto laterale. Irrigidito anche il teleio, con rinforzi al retrotreno per aumentare la stabilità di marcia e l'agilità in curva. Di serie sono previsti otto airbag (con i laterali anche dietro) e un'immancabile pletora di Adas e sistemi di sicurezza elettronici. Si spazia dal sistema di evitamento delle collisioni laterali, frontali e posteriori a quello per l'illuminazione intelligente della strada, senza dimenticare l'assistente al mantenimento della traiettoria e il parcheggio automatico da remoto. Arrivano inoltre le seconde generazioni della Digital Key e della Built-in Cam, oltre al sistema di ripiegamento dei sedili posteriori da remoto.

 

Presente sui vari modelli termici della Casa, l'allestimento N Line arriva anche sulla Ioniq 5, introducendo nuovi paraurti specifici che donano alla crossover un look più sportivo. I cerchi da 20 si abbinano a nuove minigonne, mentre all'interno arrivano un cielo nero, una plancia specifica, un volante aggiornato e dei sedili sportivi con logo N, impunture rosse e due diverse tipologie di rivestimento tra cui scegliere.

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Mercedes-Benz - Alla guida delle nuove Classe V ed EQV

4 Ruote - Mar 04,2024

Quando si descrive una Classe V, è d'obbligo partire dagli interni. Sono gli allestimenti costantemente allineati a quelli delle berline di rappresentanza della Casa ad aver garantito la collocazione della Mpv della Mercedes-Benz in una categoria a sé, non a caso apprezzata soprattutto dalle aziende di noleggio con conducente e vip-shuttle. Non sfuggono alla consuetudine le edizioni 2024 della Classe V e della sua declinazione elettrica, la EQV, le cui vendite sono già iniziate e le cui prime consegne sono previste entro la fine di questo mese. Se per le finiture il riferimento sono la Classe E e la S, la configurazione degli ambienti interni continua a ispirarsi alle cabine di business class degli aerei, o degli executive jet. Aerei che restano in carriera per decenni con la stessa fusoliera, perfezionando i motori, il cockpit, i sistemi digitali e, appunto, gli allestimenti. E allo stesso modello evolutivo ha fatto ricorso la Mercedes fin dai primi anni Duemila. Dal 2003, infatti, ancora con il nome Viano (ma la prima Classe V risale al 1996), i volumi della carrozzeria e quelli dell'abitacolo sono sostanzialmente gli stessi: medesimo passo di 3,2 metri per la versione Compact e la Long a sbalzo allungato, e di 3,43 metri per la Extralong; più o meno uguali le lunghezze totali, attualmente di 4,9, 5,14 e 5,3 m per le tre varianti. Un tributo alla capacità dei designer, che hanno trovato l'ottimizzazione dello spazio dentro proporzioni slanciate, risultato non scontato nella categoria dei van per trasporto passeggeri di taglia media, che somigliano sempre un po' troppo ai furgoni da cui derivano. La Classe V e la EQV del 2024 appaiono ancora filanti, basse, e offrono a chi guida una posizione più distesa, poco da veicolo commerciale, con la novità della strumentazione interamente digitale: due monitor da 12,3 pollici l'uno, affiancati, che trasferiscono per la prima volta nel mondo dei van l'interfaccia quadro strumenti/infotainment cui sono abituati i clienti delle vetture della Mercedes.

Sei, in fila per due. Malgrado la piattaforma nativa a trazione posteriore, le soglie di accesso ad altezza contenuta sono sempre state uno dei punti forti della Classe V quella che ci accingiamo a guidare è una 300d Avantgarde Long a due ruote motrici - ereditato anche dalla EQV su cui ci sposteremo subito dopo - una 300 sempre Avantgarde Long - che è a trazione anteriore e sotto al pianale ha la batteria. Le porte si confermano ampie a sufficienza per raggiungere non solo la seconda fila di posti ma anche la terza. Aiuta senza dubbio la configurazione standard a poltrone singole su tutte e tre le file, che lascia ampio spazio a disposizione per muoversi e durante i viaggi. Qualche compromesso in più per gli eventuali occupanti dei sedili o del divano posteriore è richiesto nel caso nella seconda fila siano installate le poltrone Comfort, optional, con regolazioni completamente elettriche e climatizzate, oltre che dotate di supporto per le gambe e funzione massaggio. Essendo concepite per permettere di viaggiare anche in posizione distesa, sottraggono volume alla parte posteriore dell'abitacolo e si rivelano forse più adatte alla versione Extralong. Per concludere il resoconto di viaggio da passeggeri, non resta che confermare che l'insonorizzazione è buona ma, sulla V 300d, non eccezionale - mentre ovviamente è superiore nella EQV 300 -; che lo sguardo non si poggia mai su particolari sottotono; e che non solo i sedili ma anche le sospensioni accentuano la sensazione di confort. Infatti, sia la Classe V sia la EQV si confermano le più democratiche del segmento nel garantire un assorbimento delle irregolarità della strada alquanto omogeneo per tutte le tre file di posti.

Tre powertrain. Le modifiche esterne si concentrano sul frontale, con calandre e paraurti personalizzati per i quattro allestimenti della V - base, Style, Avantgarde ed Exclusive - e i due della EQV, base ed Avantgarde. Da segnalare, sull'Exclusive, la prima apparizione, nella storia del modello, della stella a tre punte tridimensionale all'estremità del cofano. Insieme con l'ulteriore serie di aggiornamenti interni e l'iniezione di contenuti high-tech, questi ritocchi estetici confermano la volontà della Casa di voler coprire solo i segmenti più elevati, ricollocando le sue Mpv dal premium al lusso tout-court.
La scelta di motori e trasmissioni è stata integrata dove meno te l'aspetti.
Tre i diesel aggiornati:
V 220d, 4 cilindri, 1.950 cm3, 163 CV/380 Nm, cambio automatico a 9G-Tronic, trazione posteriore o 4Matic
V 250d, 4 cilindri, 1.950 cm3, 190 CV/440 Nm, cambio automatico a 9G-Tronic, trazione posteriore o 4Matic
V 300d, 4 cilindri, 1.950 cm3, 237 CV/500 Nm, cambio automatico a 9G-Tronic, trazione posteriore o 4Matic
Arriva un benzina mild hybrid:
4 cilindri, 1.999 cm3, 231 CV/370 Nm, cambio automatico a 9G-Tronic, trazione posteriore
Si confermano gli elettrici:
EQV 250, 150 kW-204 CV/365 Nm, trazione anteriore, batteria da 60 kWh (autonomia dichiarata massima 247 km)
EQV 300, 150 kW-204 CV/365 Nm, trazione anteriore, batteria da 90 kWh (autonomia dichiarata massima 365 km)

Più agili con le Airmatic. Passando al volante, l'iniziale disorientamento per la presenza dei due grandi e scenografici display lascia il posto al sollievo di ritrovare, negli stessi schermi, le grafiche tipiche delle vetture della Stella e, soprattutto, la facoltà di azionare la maggior parte delle funzioni con più procedimenti: a voce, con comandi fisici, attraverso lo schermo centrale o con il touchpad sul tunnel. La meccanica esuberante sia della diesel sia dell'elettrica è ben supportata dalle sospensioni pneumatiche a controllo elettronico Airmatic, un'aggiunta provvidenziale dato che, con le masse in gioco, sui modelli che ne sono privi, all'approssimarsi di rotonde o curve strette, per non mettere a disagio i passeggeri con movimenti troppo marcati della carrozzeria, il conducente è portato a ridurre avvertibilmente la velocità. La 300d ha un'agilità e un'espressività di sterzo innate, considerate le proporzioni, ma anche la nuova EQV, sui cui sistemi gravano anche 5-600 kg in più a veicolo scarico e 3-400 a pieno carico rispetto alla V, e il cui impianto è stato ridisegnato, ha migliorato il feedback sul volante. Peraltro, il modello elettrico ha un'arma in più per gestire in maniera più dolce le fasi di rallentamento, potendo contare, oltre che sui freni, sulla possibilità di dosare  l'entità del recupero dell'energia in frenata e quindi della decelerazione. A proposito di energia, i tecnici della Mercedes affermano di aver lavorato sull'efficienza degli accumulatori per migliorare l'autonomia dell'EQV in condizioni reali di utilizzo a parità di dati Wltp. I perfezionamenti hanno riguardato, fra l'altro, la gestione termica degli accumulatori, anche in funzione del loro contributo all'equilibrio e all'efficienza climatica del grande abitacolo. Sia la EQV 300 con batteria da 90 kWh sia la EQV 250 da 60 kWh dispongono di un sistema di ricarica in corrente alternata da 11 kW o continua rispettivamente da 110 e 80 kW, con tempi dichiarati di ripristino dell'energia dal 10 all'80%, in condizioni ottimali, di 40 e 35 minuti.

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Mercato italiano - Le Top 3 per alimentazione di febbraio - FOTO GALLERY

4 Ruote - Mar 04,2024

Dopo aver approfondito la classifica delle dieci auto più vendute in Italia a febbraio, analizziamo l'andamento delle immatricolazioni in base alle principali alimentazioni.

Chi guadagna e chi perde. Lo scorso mese ha visto le elettriche tornare in territorio positivo dopo il forte calo di gennaio, ma la loro crescita è peggiore di quella del mercato: le Bev guadagnano solo il 2,8% e passano dal 3,7% al 3,4% dell'immatricolato. Prosegue il momento negativo delle ibride plug-in: -16,5% e quota in contrazione dal 4,2% al 3,2%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono del 16,5% (+14,5% per le "full", +17,2% per le "mild") e passano dal 36,5% al 37,8% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina crescono del 34,2%, per una quota in miglioramento dal 26,1% al 31,1%, mentre le diesel perdono il 13,2% e scendono dal 19,2% al 14,8%. Dopo mesi di continua flessione, torna in auge il metano: +37,8% e quota stabile allo 0,2%. Infine, grazie a un +6,5%, prosegue il buon andamento del Gpl, anche se il peso sul mercato si contrae dal 10,1% al 9,5%.

Sfoglia la nostra galleria fotografica per scoprire i podi delle auto più vendute a febbraio 2024 in base all'alimentazione: benzina, gasolio, Gpl, metano, ibride, ibride plug-in ed elettriche.

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Waymo - California, il servizio di robotaxi si espande (anche in autostrada)

4 Ruote - Mar 04,2024

La California Public Utilities Commission, l'ente che regola i servizi di trasporto nello Stato americano, ha dato il via libera alla Waymo per ampliare il suo servizio di robotaxi in diverse città della Bay Area, compresa una fetta consistente di Los Angeles. La divisione di Alphabet (la società cui fa capo anche Google) che si occupa di guida autonoma potrà muoversi su strade e autostrade a una velocità massima di 65 miglia orarie, pari a 105 km/h.

Un passo alla volta. La Waymo è già operativa a San Francisco e Phoenix: in funzione 24 ore su 24, i suoi robotaxi fanno servizio di trasporto passeggeri sulle strade normali, mentre in autostrada, al momento, svolgono solamente test senza occupanti; l'unica persona a bordo è un conducente, pronto a prendere il volante in caso di emergenza. Attualmente la Waymo ha già svolto 15 mila corse: "Procederemo con l'ampliamento del servizio con cautela, un poco alla volta", spiega un portavoce. Il trasporto di persone in autostrada, in particolare, non arriverà in tempi brevi.

Critiche e apprezzamenti. Non sono mancate le polemiche, specialmente da parte delle autorità locali delle contee di San Mateo e Los Angeles, che hanno cercato di bloccare la decisione del Cpuc, sostenendo la necessità di avere maggior peso decisionale in queste vicende. In una città che si estende per 500 miglia quadrate, ha una popolazione di quasi quattro milioni di persone e una rete stradale lunga 7.500 miglia, il rischio è esponenzialmente più grande, ha commentato il sindaco di Los Angeles Karen Bass. Chi invece apprezza l'ampliamento dell'area operativa di Waymo è la Camera di Commercio della California e la California Bicycle Coalition, che in una dichiarazione afferma di vedere nella guida autonoma un'opportunità per rendere più sicure le strade della California e di tutti gli Stati Uniti. La tecnologia della Waymo elimina l'errore umano e osserva le regole della strada, come i limiti di velocità, cosa che gli automobilisti spesso non fanno.

Qualche incidente c'è stato. Nei mesi scorsi ci sono stati alcuni sinistri, per fortuna senza feriti gravi (diversamente da quanto accaduto con la Cruise della GM): a febbraio, un robotaxi della Waymo è andato a sbattere più volte contro il cancello del campus dell'Università della California, mentre un altro ha colpito un ciclista sulla strada; inoltre, in seguito a un incidente con un pick-up, le auto sono state richiamate per un aggiornamento software per essere poi rimesse in circolazione.

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Yangwang U9 - La supercar elettrica che "salta" sulle ruote - VIDEO

4 Ruote - Mar 04,2024

Qui in Europa è salita agli onori delle cronache nei giorni del Salone di Ginevra, dove ha celebrato la sua anteprima continentale. Ma la curiosità suscitata dalla Yangwang U9 non è questione degli ultimi sette giorni: il suo debutto assoluto risale all'aprile dell'anno scorso, quando si fece vedere sul palco del Salone di Shanghai saltando - letteralmente - sul posto, in un numero da circo volto a evidenziare il livello tecnologico che è capace di esprimere il marchio di lusso della BYD.

Fanno i numeri. La Yangwang, fondata soltanto nel 2023, ha messo al mondo, oltre a questa coupé dalle forme molto aggressive, anche la super-Suv U8, a sua volta diventata presto una celebrità sui social grazie ai filmati in cui avanza in acqua usando la propulsione dei suoi motori elettrici (senza che ci sia contatto tra le ruote e il fondo), o gira su sé stessa per entrare in parcheggi altrimenti impossibili.

La tecnologia che c'è dietro. Dietro questi "stunt", c'è un denominatore comune, anzi due. Il primo è la piattaforma e4, capace di ospitare meccaniche ibride plug-in (come quella della U8) o elettriche fino a quattro motori (come quella della U9), collocati in corrispondenza di ciascuna ruota. Il secondo elemento tecnico in comune sono le sospensioni DiSus4, che mettono i modelli della Yangwang in condizione di avanzare anche su tre sole ruote, in caso di foratura o - nel caso specifico della U9 - di garantire livelli di handling elevatissimi, secondo quanto promette la Casa.

Un primo sguardo ravvicinato. Con qualche settimana d'anticipo rispetto al suo arrivo al salone elvetico, abbiamo avuto modo di vedere e toccare da vicino due esemplari di pre-serie del modello. Scoprendone nel dettaglio i segreti del design, in attesa di provare l'effetto che fanno i suoi 1.200 CV (che promettono uno 0-100 km/h da 2,3 secondi, tra le altre cose). Per una prova dinamica, però, c'è ancora da aspettare: l'eventuale arrivo del marchio Yangwang in Europa (potrebbe anche cambiare nome: è un'ipotesi al vaglio) è ancora oggetto di studio per il costruttore di Shenzhen.

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Mondiale Endurance - Ferrari, Giovinazzi: "A Le Mans saremo ancora la squadra da battere"

4 Ruote - Mar 04,2024

Antonio Giovinazzi, classe '93, è uno dei piloti che forma l'equipaggio della 499P numero 51 del team Ferrari AF Corse impegnata nel Mondiale Fia-WEC. Voluto fortemente da Antonello Coletta ha dimostrato grinta, tenacia e spirito di squadra. Lo abbiamo incontrato durante una pausa dalla guida durante la 1812 chilometri del Qatar.

Antonio, questa è la tua seconda stagione nel campionato Endurance, che obbiettivi ti sei posto?
La stagione 2023 è stata senza dubbio positiva e arricchita dal grande successo alla 24 Ore di Le Mans del Centenario. Quest'anno siamo ripartiti dal Qatar e affronteremo un Mondiale Endurance che include una gara in più, arrivando a otto appuntamenti. Il nostro obiettivo, come squadra Ferrari AF Corse, è quello di continuare a essere protagonisti nella classe regina, proseguendo il lavoro fatto nel 2023, con l'ambizione di conquistare più successi e quindi essere competitivi nella sfida per il titolo iridato. Ovviamente, essendo saliti sul gradino più alto del podio a Le Mans lo scorso anno, il prossimo giugno ci presenteremo in Francia con l'obiettivo di difendere il titolo e di confermarci la squadra da battere. 

In termini di stile di guida quali sono le principali differenze tra monoposto e un prototipo come le hypercar del Cavallino Rampante?
La 499P è una Le Mans Hypercar che, in funzione del regolamento tecnico della top class dell'endurance, è sicuramente una vettura più pesante e con minor carico aerodinamico. Un'altra grande differenza rispetto alle monoposto è il fatto che l'abitacolo di un prototipo è chiuso, dunque offre una visibilità inferiore e le temperature all'interno sono maggiori, nonostante sia possibile attivare l'aria condizionata.

Come descriveresti il concetto di squadra, il legame tra i piloti, nel mondo dell'Endurance?
Questo è un altro aspetto differente rispetto alla F1: quello legato al team, ai compagni di squadra. Se nelle monoposto per definizione si gareggia da soli, e il primo "avversario" è il tuo compagno perché è il primo riferimento diretto, nell'Endurance il prototipo è condiviso tra più piloti. Cosa significa? Che gli ingegneri preparano la vettura tenendo in considerazione le osservazioni, i pareri, di tre piloti. Questo costringe noi driver a trovare dei compromessi con i compagni: quando cerco un assetto che ritengo ottimale su una determinata pista, per esempio, lo faccio consapevole anche di quello che potrebbero pensare i miei compagni. E poi c'è un certo senso di responsabilità che è differente: nel FIA WEC le gare sono lunghe 6, 8, 10 oppure 24 ore, e il mio obiettivo, come pilota, non è solo quello di esprimere il massimo potenziale della Ferrari 499P, ma anche di affidarla al mio compagno, quando finisce il mio turno di guida, nelle migliori condizioni possibili. Ogni volta che lascio il volante ad Ale e James (Pier Guidi e Calado, Ndr) voglio farlo nel miglior modo possibile. Quindi, in gara è fondamentale essere concentrati ogni singolo secondo per evitare ogni contatto o errore che possa compromettere la vettura. 

Quando non guidi come vivi la gara?
Nell'Endurance è come se mi sentissi al volante anche quando a bordo della Ferrari 499P ci sono Ale o James, un fatto che ho percepito tantissimo nel 2023 a Le Mans, per esempio nell'ultima parte di gara, quando Ale stava per portare la nostra Hypercar al traguardo mentre io e James osservavamo il tutto dal box, abbracciandoci, soffrendo e poi gioendo insieme. stato eccezionale.

Il tuo allenamento in vista delle gare è cambiato con il programma Hypercar?
Il piano di allenamento in realtà è molto simile rispetto al passato quando gareggiavo a tempo pieno in F1. Forse con le monoposto la preparazione è ancora più "fisica", perché quel tipo di vettura raggiuge un livello di forza G più alto, quindi sottopone il fisico, in particolare il collo, a uno stress maggiore. Per quanto riguarda le temperature maggiori dentro un abitacolo chiuso, invece, è importante allenarsi a sopportare il caldo quando si gareggia in estate o comunque con temperature notevoli: in queste condizioni, infatti, le frequenze cardiache sono più alte e ci si allena anche considerando questo. Per una gara come la 24 Ore di Le Mans, inoltre, la tabella di allenamento è davvero complessa: ci si prepara alla corsa più attesa dell'anno, infatti, non solo con allenamenti fisici mirati, ma anche studiando al meglio come e quando si dovrà mangiare prima e durante la gara, quando non si guida, per ottimizzare le energie. E allo stesso modo si prepara una tabella da seguire per riposarsi durante la gara perché quando si sale nell'abitacolo bisogna poter dare sempre il cento per cento. 

Come studi i circuiti? Quest'anno, per esempio, il FIA WEC gareggerà per la prima volta in assoluto a Imola, e le Hypercar debutteranno anche a Interlagos, Austin, dopo l'esordio in Qatar: tutte piste dove non si avevano precedenti in gara
Da questo punto di vista è fondamentale il simulatore che abbiamo a Maranello. Con questo strumento, oltre a conoscere meglio i tracciati in generale, possiamo studiare moltissimi aspetti fondamentali per l'assetto della vettura. Sfruttiamo il simulatore in tutte le giornate possibili secondo il regolamento: prima e dopo le gare del Mondiale, infatti, abbiamo sessioni al simulatore utili per preparare la gara, oppure dopo la stessa per capire dove avremmo potuto fare meglio. Tutti i dati raccolti in gara, infatti, risultano preziosi per i nostri ingegneri e per noi piloti. Questa operazione non cambia molto da quando preparavo le gare per la F1.

A casa usi il simulatore per allenarti?
Spesso la sera uso il simulatore per giocare con gli amici: non posso dire che lo uso per allenarmi, perché il simulatore adatto a questo è quello professionale che abbiamo a Maranello. Però è anche vero che questo mi aiuta nel cercare di capire dove sorpassare più facilmente in gara e quali siano invece i punti critici di un tracciato. In questo periodo, con il simulatore che ho a casa, per esempio giro spesso sulla pista di Imola, che è la prossima tappa del WEC. 

Quali sono i pregi e difetti dei tuoi compagni di squadra?
Ale e James sono due meravigliosi compagni, nonché due campioni del mondo visto che con la Ferrari 488 GTE, nel WEC, hanno vinto tre volte il titolo iridato Piloti e contribuito sostanzialmente ai tre titoli Costruttori (2017, 2021, 2022, Ndr). Sono piloti esperti, che conoscono molto bene questo campionato e che mi hanno accolto nel miglior modo possibile sin dall'inizio della mia esperienza nella top class con la 499P. Mi hanno aiutato tantissimo nel percorso di avvicinamento a questo tipo di gare. I difetti? (Sorride). Anche se ne avessero, non li confiderei mai.

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Stellantis - Scaduto il "lock-up" tra i grandi soci: lo Stato francese non vende (e può rilanciare)

4 Ruote - Mar 04,2024

Lo Stato francese avrebbe potuto "monetizzare" la propria partecipazione nel capitale di Stellantis, ma non l'ha fatto e ora è anche più forte di prima: è il sunto di alcuni articoli di stampa incentrati sulla recente scadenza dei cosiddetti "lock-up", i vincoli alla vendita di azioni stabiliti dai maggiori soci al momento della fusione tra Fiat Chrysler e PSA. 

Il peso francese. In particolare, la Exor della famiglia Agnelli, i veicoli d'investimento degli eredi Peugeot (Epf e Ffp) e il governo transalpino avevano concordato di mantenere per tre anni le loro partecipazioni, salvo specifiche deroghe concesse agli attuali nipoti dei fondatori dell'azienda di Sochaux (la dinastia francese avrebbe potuto comprare un ulteriore 2,5% sul mercato, oppure dalla stessa Francia o dalla cinese Dongfeng). In sostanza, Parigi si è trovata in possesso del 6,2% del capitale tramite la banca pubblica BPI e, una volta scaduti i vincoli, ha avuto la possibilità (non l'obbligo) di chiedere l'autorizzazione a vendere il 2,5% e scendere così al 3,7%. L'opzione, però non è stata esercitata. Al contrario, è recente la decisione, anche questa prevista dagli accordi di fusione, di avvalersi del meccanismo di fidelizzazione degli azionisti di lungo termine che concede un aumento dei diritti di voto. E così Bpifrance non solo ha mantenuto il 6,2%, ma alla prossima assemblea potrebbe portarsi al 9,6% dei diritti. Lo stesso percorso è stato seguito dalla Exor e dai Peugeot. La holding italiana detiene il 14,4% delle azioni ed è già salita fino al 25,9% dei diritti, ma tale percentuale dipenderà anche da una complessa ripartizione dei voti con gli altri grandi soci. Infatti, anche i Peugeot, oggi fermi al 7,2%, hanno intenzione di aumentare il loro peso (sempre in termini di voti in assemblea) fino a superare l'11%. In ogni caso, non c'è nulla di sorprendente: era tutto previsto e stabilito negli accordi iniziali del 2019. Resta il fatto che l'anima francese del gruppo è sempre forte e Parigi mantiene imperterrita la sua presa, il che dimostra non tanto la sua continua influenza, quanto la lungimiranza della politica francese nel voler mantenere un piede ben piantato nel mondo dell'auto (anzi due, visto il ruolo dello Stato nella Renault).

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Mercato italiano - La Top 10 di febbraio - FOTO GALLERY

4 Ruote - Mar 04,2024

Il 2024 prosegue con una nuova crescita a doppia cifra per il mercato italiano dell'auto e con l'ennesima conferma del successo commerciale della Fiat Panda, capace di mantenere la leadership assoluta e di non sentire in alcun modo il peso degli anni: l'attuale versione risale ormai al 2014 ed è destinata a essere prodotta almeno fino al 2027Sfoglia la gallery di immagini qui sopra per consultare la classifica delle auto più vendute in Italia nel secondo mese del 2024.

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Jeep Renegade - Passato (e futuro) di un successo - FOTO GALLERY

4 Ruote - Mar 03,2024

Nel marzo del 2014, al Salone di Ginevra, il marchio Jeep presentava al mondo un modello inedito, la Renegade, ovvero la prima auto della sua storia non prodotta in Nord America. Questa vettura, tuttora in produzione, rappresentava all'epoca il simbolo delle sinergie produttive di FCA, nata dalla fusione tra il gruppo Fiat e Chrysler: sebbene sviluppata in Nord America, l'auto faceva (e fa tuttora) tesoro del know-how "torinese" del colosso, senza tradire il suo Dna da Jeep. Destinata a essere prodotta e venduta in vari continenti, quest'auto si è evoluta più volte nei suoi primi dieci anni di storia ed è oggi disponibile in Europa solo in versioni elettrificate, avendo rinnegato con il model year 2024 le motorizzazioni a gasolio. Da circa un anno risulta affiancata nei listini da un'altra B-Suv, l'Avenger, a sua volta uno dei primi frutti della collaborazione tra il ramo italoamericano (FCA) e quello francese (PSA) di Stellantis. Pur appartenendo praticamente allo stesso segmento, ma con minori ingombri, la nuova piccola della Casa americana non è tuttavia l'erede della Renegade: per la nuova generazione, che potrebbe essere prodotta in Spagna (da Melfi usciranno invece cinque nuovi modelli di Stellantis), c'è ancora da attendere. Nel frattempo, ripercorriamo la storia e le caratteristiche della Suv nella nostra galleria d'immagini.

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Mondiale Endurance - Dentro la 1812 km del Qatar

4 Ruote - Mar 02,2024

Benvenuti a Lusail: una cattedrale nel deserto. Pardon: un circuito. Per raggiungerlo percorro una quindicina di chilometri in totale solitudine su un'autostrada a cinque corsie infarcita di autovelox. Accrediti ed inviti si ritirano in una piccola tenda, probabilmente l'unica cosa in taglia XS in un Paese dove tutto è realizzato in taglie XXXL, tutto tende all'esagerazione. Basti pensare che diversi grattacieli della skyline, sempre illuminati, sono in realtà del tutto privi di condomini. Un dedalo di strade portano ai parcheggi totalmente vuoti. Inaugurato nel 2004, costruito in appeno un anno, l'autodromo è costato 58 milioni di dollari: meno del preventivo presentato allo Stato italiano per costruire la pista di bob a Cortina per le Olimpiadi del 2026. Senza contare una piccola differenza: il fondo sovrano del Qatar ha in portafoglio giacimenti di petrolio e soprattutto di gas che consentono spese faraoniche a zero impatto sulla popolazione locale. 

Sulle tracce del Dottore. La pista misura 5.419 metri, il rettilineo più lungo poco più di un chilometro. Tutto intorno all'anello di asfalto è stata posizionata una cornice di erba artificiale che dovrebbe, nelle giornate ventose, limitare l'invasione della sabbia. Pare vero: i piloti dicono che è difficilissimo superare perché la porzione di asfalto pulita è davvero esigua. Lo spettacolo vero, qui, lo fanno le gare di moto, non a caso la struttura fu inaugurata proprio con una gara di MotoGP vinta da Sete Gibernau, l'acerrimo rivale di Valentino Rossi. A proposito, in questo week end c'è anche il Dottore in gara: a 45 anni, dopo aver dominato con le moto, ora è al via nell'abitacolo di una BMW. Nessuno lo ha avvistato nei box, ma zitto-zitto ha sfiorato il podio arrivando quarto. Ognuno di noi attraversa la mezza età a modo suo: io pensavo di comprarmi una Harley, di certo non sarei mai in grado di compiere simili imprese!

Istantanee dai box. La corsia dei paddock, diversamente dal 99% degli autodromi del pianeta, qui scorre tra due strutture di travertino. I motorhome e i bilici hanno lasciato il posto a villette high tech dotate di ogni confort: aria condizionata, schermi hd grandi come stadi, buffet faraonici. Team manager, vip, addetti ai lavori, ma nessuna traccia delle folle a cui siamo abituati nel Vecchio continente. Giovinazzi si concede per qualche selfie con dei fan. Winkelmann, il ceo di Lamborghini, mantiene un aplomb regale mentre accoglie degli ospiti, nonstante il risultato non troppo lodevole del suo team: partita dalla parte bassa della classifica, l'SC63 fa meglio solo dell'altra debuttante Isotta Fraschini. La classe non è acqua. Alla Ferrari, Coletta e Cannizzo si scambiano opinioni per le strategie su un divanetto. In un angolo, in modo discreto, un gruppo di commissari di pista prega in direzione de La Mecca.

Chi ha vinto? Il giorno della gara, poco prima delle 11, una pattuglia accrobatica composta da cinque monomotore a elica solca il cielo e saluta i piloti. L'inno, e poi tutti in auto: si comincia. Molina parte benissimo, dalla quarta posizione arriva a comandare il gruppo. Dopo mezz'ora l'artigliata del Leone. Al comando si alternano un po' tutti fino a quando la Porsche non prende il sopravvento. Le italiane non brillano: Isotta Fraschini abbandona. Qui soni solo in pochi (ricchi) ad avere la passione per i motori. La prova del nove la faccio alla fine della gara: mi avvicino a una famiglia che si sta dirigendo verso il parcheggio e chiedo loro chi sia stato il vincitore. La risposta? Un'alzata di spalle. Per la cronaca, ha vinto una Porsche, o forse dovremmo dire che ha stravinto considerato che ha occupato tutti e tre i gradini del podio.

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