Veicoli commerciali - Gate: nuovo assetto, stesso focus sulla locazione green
Gate è l'acronimo di Green & advanced transport ecosystem ed è una creatura dell'Iveco Group, che la presentò nel 2022 in concomitanza col lancio dell'eDaily elettrico - con l'obiettivo di fornire strumenti di gestione dei costi per affrontare la transizione ai clienti dei suoi veicoli commerciali e industriali con propulsioni alternative. La scorsa primavera, il gruppo ha annunciato l'evoluzione di Gate in una joint venture, nella quale l'azionista di maggioranza (al 51%) diventa la specialista olandese delle soluzioni finanziarie DLL, mentre l'Iveco conserverà il 49%. Il primo ottobre scorso, i due partner hanno ottenuto dalle autorità il via libera al nuovo assetto societario. Ceo della nuova Gate è Elio Fonti, che, parallelamente al suo percorso nel gruppo torinese, è stato head of strategy & project management della società fin dalla prima ora. Nel corso di un incontro con la stampa, Fonti ha confermato il programma di espansione delle attività a ulteriori Paesi oltre a Italia, Francia e Germania, privilegiando quelli dove DLL e Iveco Group sono già presenti. Quanto alle aree di business, che adesso si concentrano alle soluzioni a supporto dei clienti dell'eDaily, la recente introduzione nella gamma Iveco di modelli elettrici più leggeri come eJolly ed eSuper Jolly, frutto della collaborazione con Stellantis Pro One, costituisce di per sé un'opportunità di ampliamento. In un secondo tempo, l'offerta si potrà estendere ai veicoli industriali come i medi Eurocargo e i pesanti eS -Way, coerentemente con lo sviluppo del mercato e delle politiche di regolazione delle emissioni dell'Unione Europea, e ai prodotti di marchi diversi da Iveco. Fonti non prevede un impatto significativo sulle attività e i programmi di Gate a seguito dell'acquisizione di Iveco da parte di Tata.
Categorie: 4 Ruote
Maserati - MCPura, puro piacere di guida
Pura, di nome e di fatto. Perché la Maserati MCPura, erede della MC20, punta tutto sulla purezza. Di guida, ma anche a livello esperienziale. Non ha ceduto all'elettrificazione, col suo V6 biturbo Nettuno da 630 CV che è rimasto immutato, ma si è affinata in vari dettagli, soprattutto a livello d'estetica. Continuando a regalare a chi si mette al volante un'esperienza di guida unica nel suo genere. Perché se una Ferrari è indubbiamente più performante e una qualsiasi tedesca d'altissima gamma è più tecnologica, lei riesce a distinguersi da tutto con la sua innata eleganza fatta di stile italiano e di attenzione ai dettagli. Uno su tutti, il confort. Che non è esattamente la prima cosa che vai a pensare quando valuti una supercar, ma che in realtà è un fattore dirimente per chi questa sportiva non la guarda solo con gli occhi a cuoricino, ma la compra davvero. Per molti, avere un'auto fruibile trascende ogni livello di performance. E questa MCPura è pensata proprio per questo: essere facilissima da usare, confortevole, elegante e, ovviamente, anche tremendamente divertente da guidare. Il Nettuno è sempre prontoUn paio di numeri per farvi un quadro di chi è: 4.669 cm di lunghezza, due posti secchi, trazione posteriore e un motore a sei cilindri di 3.0 litri che riesce a erogare 630 CV a 7.500 giri e 720 Nm di coppia tra i 3.000 e i 5.500 giri. Tradotto? La guidi con un filo di gas e ti godi qualsiasi tratto pieno di curve, grazie a un'erogazione molto lineare e ben spalmata lungo l'arco dei giri. Poi, ti basta un tocco sul paddle sinistro dietro al volante per scalare una delle otto marce del suo cambio automatico e farle toccare la soglia degli otto mila giri. In un tripudio di sensazioni impareggiabile: il telaio monoscocca di carbonio ti trasmette quelle piccole vibrazioni del V6 e concorre a rendere unica l'esperienza di guida. Il sound è corposo e viscerale, ma non eccessivo: la MCPura non alza mai troppo la voce e nell'abitacolo si può parlare tranquillamente anche mentre la spingi (quasi) al massimo delle sue potenzialità. Accelera forte (0-100 in 2,9 secondi) e spinge bene lungo tutto il contagiri (fino a 320 all'ora). Anche a 2.000, quando in ottava sei già oltre le velocità autostradali (magari sfruttando la guida assistita di Livello 2), basta inclinare un po' di più il piede destro per incrementare rapidamente l'andatura. Niente vuoti o ritardi: il Nettuno è sempre pronto a proiettarti in un lampo a velocità impensabili. Divertente, per tuttiE poi c'è quella seduta, pressoché perfetta. Perché anche se ti ritrovi col sedere a pochissimi centimetri da terra, sei veramente comodo. Le gambe sono ben distese, lo spazio a disposizione è tantissimo per una supercar di questo tipo (soprattutto in altezza nella versione Cielo con tetto apribile) e il volante è lì davanti a te, bello verticale e pronto per farsi impugnare. Lo sterzo ti racconta tanto di quest'auto, è rapido e preciso, mentre l'assetto adattivo, molto ben calibrato, non punta agli eccessi: nelle modalità più confortevoli, isola abbastanza bene dalle sconnessioni stradali (tenendo conto che stiamo comunque parlando di una supersportiva) e solo in Track diventa più secco. Ma senza essere granitico. L'auto gira bene in curva, ha un avantreno molto preciso e una tenuta di strada elevata: l'inserimento è molto rapido per un'auto che orbita attorno alla tonnellata e mezza e una volta presa la traiettoria, le ruote anteriori la mantengono senza sbavature. Il retrotreno segue bene e solo se tu lo provochi inizia a scomporsi un pochino, allargando la coda in uscita di curva con sovrasterzi di potenza facili da gestire e molto progressivi. Magia della ripartizione dei pesi delle motore centrale. Vera FuoriserieMa su un'auto come questa, l'esperienza di guida è solo una parte di quella totale. Quando la acquisti (pagandola almeno 232.200 euro nella versione coupé e 267.900 euro per la open top Cielo) compri una tela bianca, che puoi fare tua personalizzandola quasi all'infinito. Merito del programma Fuoriserie, che ti permette di scegliere colori, finiture e materiali, ma che volendo ti consente di crearti una one-off con componenti personalizzate. La puoi avere con una carrozzeria in una miriade di colori a catologo (tristrato, opachi, lucidi, metallizzati), ma anche con una tinta a campione. E lo stesso vale anche per gli interni (con doppio schermo da 10,25"), che ora impiegano più Alcantara che mai per diventare ancora più sofisticati. Ma che volendo possono essere ricoperti di pregiata pelle e impreziositi da inserti di fibra di carbonio. O con i materiali che vuoi tu. Insomma, l'unico limite... è il prezzo.
Categorie: 4 Ruote
Auto aziendali - Geely guarda alle flotte
La rete di distribuzione di Geely in Italia prende corpo attraverso la creazione di una rete di concessionari che attualmente viaggia sulle 15 unità, ma che punta a raggiungere le cento nel 2026. Parallelamente, il marchio cinese presenta al mondo delle flotte aziendali le due Suv che attualmente compongono la gamma nel nostro Paese, la Starray EM-i, ibrida plug-in, e la EX5, full electric. Al di là dell'incidenza sul mix complessivo delle alimentazioni, i powertrain dei due modelli rappresentano quelli che attualmente stanno generando maggiore interesse e curiosità fra i fleet manager, e giustificano la fiducia di Marco Santucci, managing director della società di importazione di Geely, JameelMotors Italia, nel sostegno che i parchi auto delle imprese potranno dare alla diffusione dei due modelli nella fase iniziale di commercializzazione. Nel primo incontro dedicato alla presentazione delle auto Geely ai professionisti della mobilità aziendale, organizzato al circuito di Vallelunga (RM), erano presenti anche i vertici di società di noleggio, oltre alla responsabile del settore per Geely Italia appena nominata, la Fleet & business manager Melania La Bella.
Categorie: 4 Ruote
Gruppo Volkswagen - Porsche, Blume lascia: Leiters in pole per la successione
La Porsche e la controllante Volkswagen hanno preso l'attesa decisione sul doppio incarico di Oliver Blume: il top manager, infatti, ha accettato di lasciare il timone della Casa di Zuffenhausen per concentrarsi sul ruolo di amministratore delegato del gruppo di Wolfsburg. Per il posto si è già reso disponibile Michael Leiters, ex numero uno della McLaren con un importante passato anche alla Ferrari. Il comunicato della PorscheIn particolare, la Porsche, con un breve comunicato, ha informato che il Presidium del Consiglio di Sorveglianza (un comitato ristretto interno al massimo organo amministrativo e responsabile delle principali decisioni strategiche) ha incaricato il presidente Wolfgang Porsche "di tenere colloqui" con Blume "in merito a una sua "uscita anticipata e concordata dal consiglio di gestione". Inoltre, visto che Leiters ha dato la sua disponibilità, saranno avviate apposite trattative per la sua assunzione. Le critiche per il doppio ruoloIl comunicato è stato diffuso dopo le indiscrezioni della stampa tedesca sulla decisione del consiglio di sorveglianza di risolvere una volta per tutte una questione, quella del doppio ruolo di Blume, che ha attirato forti critiche, diventando ancor più invisa con il peggioramento delle performance finanziarie della Porsche (solo quest'anno, l'azienda ha tagliato quattro volte i target sugli utili annuali), tra gli investitori, gli azionisti di riferimento (le famiglie Porsche e Piëch) e i rappresentanti sindacali. Secondo Daniela Cavallo, influente presidente del consiglio di fabbrica del gruppo Volkswagen, "l'amministratore delegato non può essere un capo part-time a Wolfsburg e trascorrere il resto del suo tempo in Porsche". Blume, diventato ad della Porsche nell'autunno del 2015 e succeduto a Herbert Diess al timone del gruppo nel 2022 grazie al sostegno degli eredi Porsche-Piëch, lavorava tre giorni a settimana a Wolfsburg e altri tre giorni a Zuffenhausen. La decisione era comunque attesa da tempo: si aspettava proprio il mese di ottobre per avere maggior chiarezza. Ricambio generazionaleLa nomina del nuovo amministratore delegato della Porsche si andrà anche a inserire in un processo di rinnovamento delle prime file dirigenziali in corso ormai da tempo. Lo stesso Blume ha avviato un ricambio generazionale anche per porre fine alle lotte di potere tra i dirigenti più anziani. Negli scorsi mesi, Vera Schalwig (45 anni) e Joachim Scharnagl (49 anni), hanno sostituito, rispettivamente, il direttore delle risorse umane, Andreas Haffner (59 anni) e il responsabile degli Approvvigionamenti, Barbara Frenkel (62 anni), mentre il Cfo Lutz Meschke è stato costretto a dimettersi, lasciando il posto a un collaboratore di Blume, Jochen Breckner. Ha lasciato l'azienda anche il direttore commerciale Detlev von Platen, a cui è stata attribuità la responsabilità dei deboli risultati in Cina. Al suo posto è arrivato Matthias Becker.
Categorie: 4 Ruote
Self-driving car - Von der Leyen: "Italia apripista per la guida autonoma"
"Le città e i Paesi sono pionieri nella ricerca di soluzioni concrete e innovazioni in tutta Europa. In Italia abbiamo creato una rete di città dove potranno circolare le prime auto a guida autonoma: una coalizione di 60 sindaci italiani ha già manifestato il proprio interesse. Facciamo in modo che questo progetto diventi realtà. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in apertura della cerimonia del Patto dei sindaci Ue 2025 a Bruxelles. Innovazioni locali come queste stanno plasmando il futuro dell'Europa e noi vogliamo rendere le vostre città centri di innovazione, ha aggiunto von der Leyen. In attesa di capirne di più, ecco quali sono le città - o le realtà - italiane dove sono già in corso sperimentazioni di guida autonoma o di robotaxi. Chi è più avanti nel nostro PaesePremesso che possono esserci momentanee interruzioni dei test per garantire la sicurezza dei mezzi, ecco l'Italia della guida autonoma.TorinoIl progetto Living Lab ToMove prevede una navetta a guida autonoma AuToMove, ossia un servizio di trasporto collettivo autonomo a chiamata con un minibus elettrico. Il mezzo opera gratuitamente per i cittadini (previa prenotazione) su un anello di 3 km intorno al Campus Luigi Einaudi (corse Tortona, Regina Margherita, Lungo Dora Siena). La navetta è gratuita e disponibile da lunedì a venerdì, con orari e capienza limitati (massimo 8 passeggeri): serve prenotarsi tramite l'app Wetaxi. A bordo è sempre presente un safety driver di GTT (l'azienda di trasporto pubblico) per intervenire manualmente in caso di necessità.MilanoUna Fiat 500e a guida autonoma (sviluppata dal Politecnico di Milano) collega la stazione M2 Famagosta con il quartiere Cantalupa, attraversando tratti urbani e autostradali.Genova in corso lo sviluppo di un progetto complessivo che mira a una gestione della mobilità più connessa ed efficiente.BresciaA gennaio 2025, nella città lombarda è partita la sperimentazione del car sharing elettrico a guida autonoma, che dura un anno con un paio di test al mese. In base al progetto di A2A, Politecnico di Milano e Most (centro nazionale per la mobilita sostenibile), la macchina a batteria (una Fiat 500e) si muove da sola uscendo dal parcheggio, raggiunge l'utente che l'ha prenotata con smartphone e circola fino a destinazione.Emilia-RomagnaIl centro di ricerca Hipert Lab e la sua omonima Srl (spin-off universitario) applicano algoritmi di intelligenza artificiale per permettere alle macchine di interpretare l'ambiente circostante. E in passato il VisLab di Parma ha reso autonome le normali vetture tramite telecamere e radar.AspiAutostrade per l'Italia prosegue la sperimentazione della guida autonoma sulla propria rete. A luglio 2023, i primi test lungo l'A26, in un tratto di strada chiuso al traffico, dove la Maserati MC20 Cielo appositamente predisposta dal Politecnico di Milano ha percorso 20 km all'aperto.Le normative in ItaliaIl ministero delle Infrastrutture autorizza la sperimentazione dei veicoli a guida automatica su strade pubbliche, ma occorre anche il disco verde del gestore della tratta percorsa (decreto Smart road del 2018). Occorrono sia una polizza assicurativa, sia un supervisore a bordo che abbia percorso almeno 1.000 km su un mezzo autonomo. E comunque, è necessario che in modo semplice e immediato si possa passare dalla modalità automatica a quella manuale, per prevenire sinistri.
Categorie: 4 Ruote
Semiconduttori - Chip Nexperia, la nuova crisi hi-tech che può fermare l'industria dell'auto
Ricordate la crisi dei semiconduttori 2020-2023? Ora l'Acea lancia un allarme analogo, con l'auto europea che rischia lo stop entro poche settimane. Il motivo? Tutti hanno bisogno dei chip prodotti dalla Nexperia, che però scarseggiano per via del conflitto politico, commerciale e tecnologico fra Stati Uniti e Cina. Chi è NexperiaNexperia è un'azienda dei Paesi Bassi specializzata nella produzione su larga scala di semiconduttori utilizzati in auto, elettronica di consumo e prodotti industriali. Fornisce chip alla catena di fornitura automobilistica di tutto il mondo: microprocessori utilizzati in particolare nelle unità di controllo elettronico (Ecu) dei veicoli. Fino al 29 settembre 2025, Nexperia faceva parte del gruppo cinese Wingtech Technology, come vedremo più in basso. Intrigo internazionale con Usa e CinaIl conflitto fra il governo olandese e il colosso Wingtech va avanti da mesi: il primo teme che sia in pericolo la sicurezza economica nazionale ed europea. Parla di gravi carenze e azioni di governance nella società. Il tutto va inquadrato in un contesto più ampio di tensioni internazionali, che vede protagonisti Pechino e Washington. Da mesi gli Stati Uniti fanno pressione su Nexperia: in quanto di proprietà cinese, questa poteva essere inserita in una lista di aziende, stilata dagli States, sottoposte a rigide verifiche sulle esportazioni. Il 12 ottobre, il governo olandese dichiara che il 30 settembre ha preso il controllo straordinario di Nexperia per evitare il rischio che sia compromesso l'accesso a tecnologie essenziali. Una specie di nazionalizzazione, grazie al Goods Availability Act, che è una sorta di golden power dei Paesi Bassi. L'Aia affida la gestione della società a persone esterne alla Wingtech. La reazione cineseIl gruppo asiatico impone il blocco sulle esportazioni - dalla Cina - di prodotti finiti provenienti dalle fabbriche di Nexperia situate nel Paese del Dragone: si interrompono le forniture di chip. Intanto, il ministero del Commercio cinese si oppone all'interferenza negli affari interni delle proprie imprese. Le conseguenze per Europa e UsaSenza chip, i fornitori automobilistici europei e statunitensi non possono costruire le parti e i componenti necessari per rifornire i costruttori di veicoli: questo minaccia l'arresto della produzione entro qualche settimana. Per paradosso, L'Aia sostiene di aver agito per prevenire che i prodotti di Nexperia diventino indisponibili in caso di attriti a livello globale. Perché proprio i chip NexperiaCome alternativa a Nexperia, l'omologazione di nuovi fornitori per componenti specifici e l'avvio della produzione richiederebbero diversi mesi, mentre le attuali scorte di chip sono previste per durare solo poche settimane. Di recente, i costruttori hanno adottato misure per diversificare le catene di fornitura, ma il rischio non può essere mitigato fino a zero. I costruttori europei chiedono risposte rapideSi tratta di un problema intersettoriale, ha detto Sigrid de Vries, direttore generale dell'Acea, l'associazone dei costruttori europei. Ci troviamo improvvisamente in questa situazione. Abbiamo davvero bisogno di risposte rapide da parte di tutti i Paesi coinvolti. BMW, Stellantis e Volkswagen affermano che la produzione in Europa non è stata ancora influenzata dalle tensioni fra Nexperia e Wingtech: le società sono comunque al lavoro per identificare potenziali rischi di fornitura, riporta la Reuters. Produzione Usa a rischio da novembreL'Alliance for Automotive Innovation, che negli Usa rappresenta fra l'altro General Motors, Toyota, Ford, Volkswagen e Hyundai, esorta a una rapida risoluzione: Se la spedizione dei chip non riprende in fretta, la produzione automobilistica negli States si bloccherà, con effetti a catena in altri Paesi e settori, sostiene John Bozzella, il Ceo dell'organizzazione. Stando a indiscrezioni, gli impianti statunitensi potrebbero essere interessati dal problema già a novembre 2025.
Categorie: 4 Ruote
Novità in Cina - Leapmotor D19, l'ammiraglia con batterie extralarge
La Leapmotor ha presentato la sua nuova ammiraglia, la D19: una Suv da oltre 5,2 metri costruita sulla piattaforma D e disponibile con powertrain full electric e REEV con range extender. L'auto è stata presentata in Cina alla presenza di fornitori provenienti da tutto il mondo, il che fa supporre che la commercializzazione possa avvenire anche al di fuori del Paese. Al momento non ci sono informazioni ufficiali a riguardo, ma si sa che la D19 arriverà sui mercati entro la prima metà del 2026. Proporzioni massicce e sguardo imponenteLa Leapmotor D19 adotta il linguaggio di design che la Casa cinese definisce Technology Natural Aesthetics 2.0, con gruppi ottici su tre livelli e la griglia anteriore che si apre e chiude automaticamente in base alle condizioni della strada e allo stile di guida adottato. Sulla parte anteriore del tetto si trova un Lidar per gli Adas evoluti. L'auto è lunga 5,2 metri, larga quasi 2 e con un passo di oltre 3,1 metri. Cinque le colorazioni della carrozzeria disponibili: il verde di queste immagini, bianco, argento, grigio e nero. I motori dell'elettrica e della range extenderLa versione full electric della grande Suv cinese monta un powertrain dual motor capace di una potenza combinata di 540 kW (724 CV) e una coppia massima di 8.770 Nm, che le permettono di scattare da ferma a 100 km/h in meno di tre secondi. La batteria, sviluppata dalla Catl, ha una capacità di 115 kWh, per un'autonomia - nel ciclo di omologazione Cltc per la Cina - di 750 km. La piattaforma D della Leapmotor ha un'architettura a 1.000 volt: la ricarica ad alta potenza permette di accumulare 350 km di autonomia in un quarto d'ora.La versione Range Extender utilizza una più convenzionale piattaforma a 800 volt, prevede due motori elettrici di trazione da 400 kW (536 CV) e 7.850 Nm, con una batteria da 80,3 kWh: l'autonomia in modalità a zero emissioni è di 500 km. C'è anche la bombola per l'ossigenoI computer di bordo della Leapmotor D19 hanno i chip Qualcomm Snapdragon 8797, tra i più potenti attualmente sul mercato: a loro la gestione dell'interfaccia con il conducente (dal quadro strumenti all'infotainment) e dei sistemi evoluti di assistenza alla guida. La Suv cinese è il primo modello di serie a montare un generatore d'ossigeno capace di produrre otto litri al minuto: una peculiarità destinata soprattutto a chi viaggia ad alta quota, come nella regione del Tibet.
Categorie: 4 Ruote
La gamma - Nissan: le nuove Leaf, Micra, Qashqai e gli altri modelli venduti in Italia
Negli ultimi mesi, la Nissan ha avviato un profondo rinnovamento della sua gamma e della sua offerta commerciale, che tiene conto delle esigenze dei diversi mercati e delle richieste dei consumatori. Sul mercato italiano, questo significa continuare a proporre novità full electric, come le nuove Micra e Leaf, ma al tempo stesso puntare in maniera decisa sui motori ibridi, a cominciare dalla terza generazione dell'e-Power, disponibile sulla Suv media Qashqai. Nelle schede qui sopra andiamo a scoprire tutte le proposte della Nissan per il mercato italiano, con foto, caratteristiche e prezzi.
Categorie: 4 Ruote
Colonnine - Perché in Europa tagliano i cavi della ricarica?
Esasperati dai furti di rame in Europa, i gestori delle colonnine di ricarica pensano a risposte hi-tech per arginare il problema. Sebbene sia arduo eliminare la piaga dei ladri di oro rosso, richiestissimo al mercato nero, l'obiettivo minimo è quello di rendere meno facile il lavoro dei predoni notturni, che tranciano i cavi delle stazioni. Causando danni ingenti agli operatori e disagi agli automobilisti, questi ultimi già alle prese con un'infrastruttura non così capillare, specie nelle zone periferiche. Ma prima di analizzare le possibili misure prese in esame dai fornitori contro i criminali, ecco il quadro della situazione. Il business: quanto "guadagna" un ladro di rameIl rame di scarto non isolato vale circa 8 euro al kg, anche se costa meno quando proviene da fonti sospette.Sul mercato legale, l'oro rosso è sopra gli 8.000 dollari (6.863 euro) a tonnellata, alimentando la domanda illegale.Un cavo di ricarica contiene una quantità di rame stimata tra i 6 e i 10 kg.Calcolando che ci sono due prese a colonnina, il ladro fugge con materiale che vale sul nero da un minimo di 64 euro a un massimo di 160 euro. Quali sono i danni per l'operatore?Il valore del rame rubato.La stazione di ricarica resta inutilizzabile da due a quattro settimane, a causa della necessità di ordinare le parti, programmando l'intervento in sicurezza. Ogni giorno di inattività comporta una perdita media di ricavi pari a 100 euro.I lavori di ripristino: la sostituzione di un cavo e l'intervento tecnico costano tra i 2.000 e gli 8.000 euro.La possibile reazione dell'automobilista che, indispettito dalla mancanza del cavo in quella stazione, potrebbe depennarla dalle stazioni preferite.Nel Regno Unito e in Germania, gli ammanchi per il settore superano il milione di euro all'anno, in crescita esponenziale: lo ha calcolato il settimanale tedesco The Munich Eye, ripreso da Autonews. Quattro difese con l'aiuto della tecnologiaI gestori pensano al tracciamento Gps nei cavi di ricarica: i localizzatori, programmati per riconoscere la loro area designata, trasmettono dati sulla posizione ogni tre secondi. Qualsiasi movimento non autorizzato fa scattare allarmi a un centro di monitoraggio. Questo consente una risposta rapida da parte delle autorità.Installazione di sistemi di videosorveglianza nelle località vulnerabili. Sacchetti di tintura permanente, come accade con le banconote: forzare o tagliare il cavo rilascerà una sostanza indelebile che marchia il metallo rubato.Guaine per cavi rinforzate resistenti al taglio. Un baluardo fisico per scoraggiare i tentativi di recisione. Perché le contromisure non bastanoIl ladro opera in un minuto con attrezzatura costosa ed efficiente. Dopo il taglio, può isolare il Gps avvolgendo il cavo in fogli di alluminio pesante (gabbia di Faraday) o nasconderlo in un furgone rivestito. Il segnale viene bloccato prima che le forze dell'ordine possano intervenire. Come i topi d'auto, che aggirano i localizzatori satellitari accecando il segnale.Il criminale indossa indumenti come cappucci, maschere, caschi delle moto per evitare il riconoscimento facciale. E conosce gli angoli ciechi. Inoltre il filmato - la registrazione della telecamera - è generalmente sporco: difficilissimo individuare volti e targhe. A meno di impiegare software speciali, in uso presso le Forze dell'ordine, e utilizzati solo in casi molto particolari.Il rame può essere trattato chimicamente (investendo tempo e denaro) per rimuovere o sbiadire la traccia. Il compito alla peggio viene svolto dal compratore, che tratterà sul prezzo acquistando a meno.I flessibili con batterie ad alta potenza e le seghe elettriche industriali sono in grado di tagliare materiali rinforzati in pochi secondi. Tuttavia, quegli arnesi fanno rumore e questo potrebbe insospettire il vicinato. E l'alluminio?I conduttori in rame potrebbero essere sostituiti da cavi in alluminio, molto meno preziosi sul mercato dei rottami, fruttando solo 0,4 euro al kg. Ma si tratta di cavi molto più spessi e soggetti a surriscaldamento, cosa che compromette la velocità di ricarica. Servirebbero allora notevoli investimenti in sistemi di raffreddamento, in analogia coi Tesla Supercharger. Il ricettatoreAlmeno sulla carta, l'anello debole della catena criminale è il compratore al mercato clandestino, ossia il ricettatore, che però è di difficile individuazione per le Forze dell'ordine (la piaga dei ladri piranha che rubano parti dei veicoli lo dimostra): a tal fine, potrebbero essere utili costosi marcatori sintetici, ossia microscopici frammenti di metallo o polimeri incisi, che rendano possibile risalire all'origine del rame.
Categorie: 4 Ruote
Volkswagen - Touareg Final Edition, ultimo atto (endotermico)
La Volkswagen presenta la Touareg Final Edition, che segna la fine della carriera della Suv: l'ultima versione sarà ordinabile soltanto fino a marzo 2026, con prezzi (per ora in Germania) a partire da poco più di 75.000 euro. La Volkswagen parla esplicitamente di fine della produzione della Touareg endotermica, lasciando quindi una porta aperta a una possibile variante elettrica. Piccoli dettagli per distinguersiLa Final Edition è caratterizzata da numerose personalizzazioni: all'esterno si nota la sigla Final Edition incisa a laser sul profilo laterale, mentre all'interno troviamo i medesimi loghi sulla leva del cambio, sulla plancia e sul battitacco. Le dotazioni replicano quelle degli allestimenti attualmente disponibili. Tre generazioni di successi (e anche motori esclusivi)Dal 2002 a oggi, la Touareg ha conquistato più di 1,2 milioni di clienti con tre generazioni di modelli. Oltre a offrire soluzioni d'avanguardia per la guida in fuoristrada, la Volkswagen si è distinta anche per la scelte dei powertrain, non sempre identici a quelli delle "cugine" Audi Q7 e Porsche Cayenne. Nel corso della sua carriera la Touareg ha offerto gli esclusivi W12 TSI e V10 TDI, i classici V6 e V8 TDI e più recentemente le versioni Hybrid e Plug-in Hybrid.
Categorie: 4 Ruote
Sicurezza - Furti nei cantieri, le soluzioni LoJack
Ogni furto di una macchina movimento terra provoca un danno pari al valore del veicolo che può variare dagli 80mila ai 300mila euro e compromette l'operatività del cantiere, oltre a provocare costi di fermo macchina e per la perdita di giornate di lavoro. Spesso i reati hanno come scopo l'esportazione illegale del veicolo e la vendita dei singoli componenti come ricambi. Nel corso del congresso di Assodimi, l'organizzazione che si occupa delle attività di noleggio di beni strumentali, LoJack ha sottolineato la gravità del fenomeno e presentato i propri sistemi concepiti per l'installazione a bordo delle macchine. Dotati di tecnologia in radio-frequenza, non schermabile, i dispositivi sono in grado di rilevare i veicoli anche in luoghi come garage, container e sotterranei, e sono collegati a una centrale sempre operativa. LoJack supporta inoltre le forze di polizia nelle attività di localizzazione, recupero e restituzione del veicolo al proprietario. Il monitoraggio costante permette anche la rilevazione dei principali parametri delle singole macchine, come le ore di effettivo utilizzo, abilitando le attività di manutenzione preventiva.
Categorie: 4 Ruote
Rallye Sanremo - La prima edizione del Trofeo Lancia chiude in bellezza
Si correrà il prossimo fine settimana, dal 18 al 19 ottobre, la 72esima edizione del Rallye Sanremo: 481 km di gara, 118,42 di prove speciali, strade tecniche e fondi misti. anche l'ultima tappa della prima edizione del Trofeo Lancia, con la quale la Casa ha inaugurato il suo ritorno nelle corse. Il Trofeo Lancia ha già eletto i vincitoriCon quattro vittorie e due podi, i piloti Gianandrea Pisani e Nicola Biagi si sono già aggiudicati il titolo di campioni del Trofeo Lancia e del CIAR 2Ruote Motrici, mentre rimangono ancora da assegnare i titoli Junior, Expert e il titolo Costruttori CIAR 2Ruote Motrici, con Lancia attualmente in seconda posizione, a tre punti dal primato. Pisani e Biagi hanno riportato Lancia al vertice, ma il vero successo è la crescita del Trofeo: giovani, team e vetture hanno dimostrato che la passione e la competenza italiane possono ancora fare la differenza, ha commentato Eugenio Franzetti, direttore di Lancia Corse HF. Ci saranno anche le Lancia storicheDurante l'evento saranno presenti due vetture simbolo della storia sportiva della Lancia, la 037 e la Delta Integrale, che proprio sulle strade liguri, hanno scritto alcune delle pagine più gloriose della Casa nei rally. La 037 ha vinto nel 1983 con Walter Röhrl e Christian Geistdörfer, mentre sei anni più tardi, nel 1989, furono Miki Biasion e Tiziano Siviero a portare al debutto la Delta Integrale 16V. Accanto a loro e alla Ypsilon Rally4 HF saranno presenti anche la nuova Ypsilon Rally2 HF Integrale, che debutterà il prossimo anno, e l'orologio da collezione Lancia HF, nato dalla collaborazione con Eberhard & Co.
Categorie: 4 Ruote
Drivalia - Nuove nomine, nuovi servizi
Drivalia ha avviato da alcuni mesi un intenso programma di rafforzamento delle attività in Italia. Dalla scorsa primavera, il nuovo responsabile delle vendite della società di mobilità di CA Auto Bank (gruppo che fa parte della galassia Crédit Agricole) è Pasquale Piccolino, che proviene da Drivalia France. La nomina di Piccolino ha preceduto di poco quella di Francesco Flamini a capo del marketing della filiale italiana, contemporaneamente all'assunzione da parte dello stesso Flamini del ruolo di senior marketing manager del gruppo. In evoluzione anche il servizio, con il potenziamento della flotta attraverso l'adozione di nuove Fiat 500 elettriche per il car sharing nelle città di Torino, Roma e Milano. L'aggiornamento, che prevede l'introduzione di 650 unità, comporta anche l'adozione della nuova livrea E+Share per le vetture. Sul fronte dei veicoli commerciali, Drivalia ha invece lanciato un abbonamento mensile attivabile online o presso i Drivalia Mobility Store e rinnovabile ogni mese fino a un massimo di 2 anni, con la possibilità di disdirlo senza penali. Le due varianti Be Free Evo Pro e Be Free Evo Pro Max si rivolgono a clienti che necessitano di veicoli di taglia grande ma con capacità di carico e dimensioni diverse, rispettivamente con passo corto e medio.
Categorie: 4 Ruote
Test con la Phev - Alfa Romeo Tonale 2026, come va la plug-in hybrid Q4 - VIDEO
Ha un volto nuovo, interni rivisti nei tessuti e nelle finiture, cerchi che arrivano fino a 20 pollici. L'Alfa Romeo Tonale MY 2026 è più matura e coerente, con un aggiornamento mirato: le carreggiate allargate. Un dettaglio che fa la differenza, perché la Suv appare più piantata a terra, con un aspetto generale più equilibrato. Ma è solo questione di design, o alla guida cambia davvero qualcosa? Scopriamolo guidando la variante plug-in hybrid Q4 da 270 CV. Una Suv che diverte sempreLa risposta è sì, almeno in parte. La Tonale resta una Suv che ama le curve, senza mai risultare rigida o nervosa. Dialoga con la strada in maniera sincera, anche tra i tornanti, piace per compostezza e prevedibilità. Meno convincente è la taratura con cerchi da 20 pollici, con spalla ultra ribassata: belli, certo, ma pronti a ricordarvi dove si trovano tutte le buche della vostra zona. L'assetto, già sostenuto di suo, con questa configurazione diventa rigido per le nostre strade. Meglio optare per i 19 pollci. Ora la plug-in è più fluida Sul fronte tecnico, invece, i progressi si sentono eccome. Il restyling porta con sé una nuova centralina di gestione ibrida che smussa le asperità del passato: meno strappi, meno esitazioni, più fluidità nei passaggi tra termico ed elettrico. Tutto procede con maggiore naturalezza, anche in ripresa. Quando la batteria è carica, la Tonale viaggia in elettrico puro per circa 70 km reali, silenziosa e composta. Ma il suo equilibrio migliore arriva in modalità Dynamic, soprattutto se si sceglie di usare il cambio in manuale, dunque i paddle al volante in alluminio ricavati dal pieno: i 270 cavalli complessivi (anche se sono 10 in meno rispetto a prima) rispondono con una progressione lineare e convinta: la Tonale non è una sprinter, ma lo scatto 0-100 km/h archiviato in circa sei secondi sintetizzano una prontezza interessante. Meglio ricaricarla spessoNon ci stancheremo mai di ripeterlo, a costo di sembrare noiosi: le plug-in danno il meglio, in termini di efficienza, soltanto se vengono ricaricate spesso. Tesi avvalorata se ancora non foste convinti dalle rilevazioni del Centro Prove: testando la versione precedente con l'accumulatore scarico, i nostri espert hanno infatti misurato una media di 12,2 km/litro in città, 13,3 in statale e 12,6 in autostrada. Tenetelo bene a mente, in attesa dei numeri della Tonale 2026. La nuova Tonale nella vita di tutti i giorniL'impianto frenante by wire della Tonale è efficace: la corsa è naturale, la modulazione precisa e la potenza costante, senza quella sensazione gommosetta tipica di molte plug-in. E nella vita di tutti i giorni, la Tonale si fa apprezzare: insonorizzazione curata, sedili comodi, infotainment più rapido e un assistente vocale, Alexa, che capisce tutto anche quando si bofonchia. Non manca qualche piccolo neo: il bagagliaio, sacrificato a 276 litri (misurati dal Centro Prove in occasione di un test precedente) è davvero ai minimi termini per la categoria, anche se conserva - per fortuna - il dispositivo per il carico passante e un piccolo doppiofondo, perfetto per alloggiare i cavi di ricarica. Gli altri motori dell'Alfa Romeo TonaleNel complesso, la Tonale 2026 è più armoniosa da guardare e più fluida da guidare. Non cambia carattere, ma lo esprime con più coerenza. Per completezza va detto che l'offerta non si esaurisce con la versione plug-in: in gamma restano anche il diesel 1.6 da 130 CV, abbinato al cambio automatico doppia frizione a sei rapporti, e il mild hybrid con il 1.5 turbo a geometria variabile da 175 CV. Ma se cercate la trazione integrale, la scelta è obbligata: solo la plug-in Q4 la offre. Volete sapere quanto costa? C'è da aspettare qualche giorno: i prezzi verranno comunicati il 20 ottobre.
Categorie: 4 Ruote
F.1, GP Stati Uniti - Austin si prepara a un weekend Sprint
La Formula 1 torna negli Stati Uniti per il diciannovesimo appuntamento stagionale sul Circuit of the Americas, ad Austin. Un weekend Sprint che si annuncia incandescente non solo per le temperature texane, ma per i risvolti che potrebbe avere nella corsa al titolo. Il Mondiale Costruttori è già in archivio: la McLaren ha festeggiato il secondo iride consecutivo due settimane fa a Singapore. Ma la battaglia per il campionato Piloti è tutt'altro che finita, con Oscar Piastri e Lando Norris separati da una manciata di punti e Max Verstappen pronto a tentare un miracolo e inserirsi nella contesa grazie a una Red Bull in crescita.Austin diventa così il crocevia della stagione. Se Verstappen dovesse strappare punti pesanti ai due piloti papaya, il finale di campionato potrebbe riaprirsi. In caso contrario, sarà duello interno tra Norris e Piastri per decidere chi porterà il numero 1 a Woking nel 2026. Dopo un avvio di stagione dominante 12 vittorie in 15 gare la McLaren ha vissuto un leggero calo di prestazioni. Il team di Andrea Stella non è più riuscito a replicare il passo schiacciante mostrato fino a Zandvoort, faticando su tracciati come Monza, Baku e Singapore. La causa, secondo lo stesso team principal, è da ricercare nelle frenate importanti, nei cordoli e negli asfalti irregolari, condizioni in cui la MCL39 perde parte della sua efficacia. Austin, con i suoi dislivelli e il fondo abrasivo, rappresenta dunque un banco di prova cruciale per capire se il rallentamento delle ultime gare sia stato solo episodico o il segnale di un'inversione di tendenza. Abbiamo interrotto lo sviluppo della vettura per concentrarci sul progetto 2026, ha dichiarato Stella, mentre i nostri rivali hanno continuato a portare aggiornamenti. Tra questi, la Red Bull, che con la nuova ala anteriore e il fondo evoluto ha ritrovato competitività.Il circuito: tra dislivelli e staccate da brivido. Il Circuit of the Americas è uno dei tracciati più completi del calendario. Disegnato da Hermann Tilke e inaugurato nel 2012, alterna curvoni veloci a sezioni tecniche: la salita di 41 metri verso curva 1 è ormai un'icona della Formula 1, mentre il primo settore richiama la celebre sequenza Maggots-Becketts di Silverstone. Le curve 16-17-18 mettono a dura prova le gomme sinistre, e il tratto finale richiede una trazione impeccabile in uscita di curva. L'asfalto di Austin è altamente abrasivo, con grip inizialmente basso e un'usura medio-alta su entrambi gli assi. Ciò rende determinante la gestione del degrado termico, soprattutto con il caldo previsto per tutto il weekend.Le gomme: Pirelli rilancia con il salto di mescola. Per movimentare le strategie, la Pirelli ripropone il cosiddetto salto di mescola: C1 come Hard, C3 come Medium e C4 come Soft. La scelta di eliminare la C2 mira a creare un divario più netto tra le mescole, aumentando le possibilità tattiche. Le C1 saranno più lente ma resistenti, ideali per chi punterà su una singola sosta; chi invece sceglierà le C3-C4 potrà giocarsi la velocità pura, ma dovrà mettere in conto almeno due pit stop. Con il format Sprint e un solo turno di prove libere, i team avranno pochissimo tempo per raccogliere dati e dovranno basarsi su simulazioni e storici.Assetti e strategie: equilibrio come parola d'ordine. Austin impone compromessi: serve carico aerodinamico medio-alto per affrontare i curvoni veloci, ma anche una buona efficienza sui lunghi rettilinei. Le squadre più versatili come Mercedes e Red Bull potrebbero beneficiare della possibilità di adattare il setup al parco chiuso post-Sprint. La McLaren, invece, dovrà concentrarsi sul trovare una finestra di utilizzo ottimale delle gomme posteriori, spesso il suo tallone d'Achille su piste ad alta trazione. Il degrado sarà il vero ago della bilancia: con temperature previste oltre i 30C, la gestione del passo gara diventerà più importante del giro secco. Non è escluso che i team optino per strategie conservative, preferendo la C1-Medium a singola sosta.Meteo: sole, caldo e un rischio pioggia limitato. Le ultime previsioni parlano di tempo stabile per gran parte del weekend, con temperature tra i 28 e i 32C e un rischio di pioggia molto basso per gara e Sprint. Solo per la giornata di venerdì quella delle prove libere e qualifiche Sprint è atteso un leggero calo termico con possibili raffiche di vento, che potrebbero influenzare il comportamento aerodinamico delle monoposto.Come seguire il GP USA in tv. Lo spettacolo al COTA ci terrà incollati al televisore nelle serate di questo weekend, con TV8 che garantirà la diretta degli eventi di sabato, mentre la gara sarà trasmessa con una leggera differita. Ecco il programma, già convertito al fuso orario italiano.Venerdì 17 ottobreProve Libere 1 dalle 19.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sprint Qualifying dalle 23.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sabato 18 ottobreSprint Race dalle 19:00 in diretta su Sky Sport F1 e TV8Qualifiche dalle 23:00 in diretta su Sky Sport F1 e TV8Domenica 19 ottobreGara, partenza alle 21 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 22.30
Categorie: 4 Ruote
Jeep - Il restyling della Grand Wagoneer porta al debutto il range extender
La Jeep ha presentato negli Stati Uniti tutti il restyling della Grand Wagoneer, che sarà commercializzata in tre allestimenti, con un listino che parte da 65 mila dollari. Il deciso aggiornamento stilistico della Suv presentata nel 2021 coincide con un profondo rinnovamento dei powertrain e con il debutto della variante REEV, che arriverà però in un secondo momento. La denominazione Grand Wagoneer è stata inoltre estesa ad ambedue le varianti di carrozzeria: quella a passo corto non è quindi più proposta come Jeep Wagoneer. Ridisegnato per rimanere al passo con i tempiLo stile della Grand Wagoneer resta imponente, ma il nuovo design dei fari e dei paraurti segna un cambio netto rispetto al modello uscente. Sono state inoltre rimosse le finiture cromate e sono stati rivisti i cerchi di lega da 18 fino a 22 pollici e la gamma dei colori. All'interno debutta un head-up display di maggiori dimensioni e sono state introdotte nuove combinazioni per la scelta delle finiture. L'elettrica con Extended Range affianca l'HurricaneLa Grand Wagoneer porta al debutto il powertrain REEV con Range Extender. In questa variante è prevista una batteria da 92 kWh e il motore V6 3.6 aspirato: la potenza massima di sistema è di 647 CV e la propulsione è affidata unicamente ai motori elettrici. Oltre a poter toccare i 100 km/h da fermo in circa 5 secondi, la variante REEV promette una autonomia complessiva di oltre 680 km. I dati definitivi e la composizione esatta della gamma saranno resi noti in un secondo tempo, al momento dell'apertura degli ordini. In alternativa è già disponibile il 6 cilindri in linea Hurricane 3.0 Twin Turbo benzina da 420 CV con trazione a due o quattro ruote motrici, nelle varianti a passo standard o lungo.
Categorie: 4 Ruote
Italdesign - Italdesign, perché si parla di acquirenti indiani e cordate italiane?
Torna sotto i riflettori la cessione di Italdesign. Da tempo si vocifera di un possibile interesse da parte di un gruppo statunitense, ma di proprietà indiana, pronto a rilevare l'azienda di Moncalieri dal gruppo Volkswagen; non sono però esclusi altri sviluppi ed è il caso, dunque, di fare un breve riepilogo. Anche perché il "dossier" sembra entrato nella fase più calda. Le voci sulla cessione e sulla Ust GlobalLe prime voci sulla cessione risalgono all'inizio di maggio, quando spuntano indiscrezioni su una comunicazione inviata dai vertici ai rappresentanti sindacali: il gruppo Volkswagen, nel quadro di un più ampio processo di revisione delle sue attività, inizia a esaminare tutte le opzioni sul tavolo, tra cui, per l'appunto, la cessione. La vendita non è legata a eventuali problemi della società torinese, bensì alle difficoltà che stanno investendo l'intero settore dell'auto e il costruttore tedesco. Le voci vengono poi confermate durate un'assemblea dei lavoratori e vengono rafforzate da ulteriori indiscrezioni sull'interesse da parte di almeno quattro realtà attive nel campo della progettazione e dell'ingegneria. A fine luglio spunta il nome del gruppo in prima fila per rilevare l'Italdesign. Si tratta di un'azienda americana controllata da investitori indiani e con oltre 33 mila dipendenti, la Ust Global: è intenzionata, a quanto pare, a rilevare il 60% del capitale della società fondata da Giorgetto Giugiaro, ma i sindacati temono la sua focalizzazione nel mondo dell'informatica e la scarsa presenza nell'automotive. C'entra anche AudiNegli ultimi giorni, i rappresentanti dei lavoratori hanno quindi rinnovato le loro preoccupazioni su un processo di vendita destinato a concludersi all'inizio del 2026 se non prima (c'è anche l'ipotesi che una decisione definitiva venga presa tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre). Si temono, per esempio, gli effetti a catena di un rimpasto all'interno del prima fila manageriale dell'Audi, controllante diretta della Italdesign: infatti, due giorni fa ha rassegnato le dimissioni la responsabile degli Acquisti, Renate Vachenauer (nella foto qui sotto). Cosa c'entra con l'Italdesign? C'entra, perché Vachenauer era il presidente e in tale veste, secondo Gianni Mannori della Fiom torinese, era "fra i più restii alla vendita". Il suo addio a Ingolstadt "ci induce a pensare che la cessione a Ust sia sempre più vicina", aggiunge il sindacalista, ribadendo la richiesta a Regione Piemonte e governo di "urgentemente per monitorare una situazione che rischia di dissolvere un'esperienza italiana del design di altissimo livello e le elevate competenze dei suoi lavoratori". "Non vorremmo - avvisa Mannori - ritrovarci con una tardiva attenzione delle istituzioni, a giochi conclusi". In campo una cordata italiana?Dello stesso avviso, Eugenio Razelli, uno dei veterani della filiera dell'auto (è stato per decenni alla Fiat, guidando, tra le altre cose, la Magneti Marelli), che in un'intervista al Corriere della Sera manifesta tutte le sue perplessità. A suo avviso, infatti, la cessione di Italdesign "rischia di essere l'ennesimo delitto industriale che tocca il nostro territorio: la filiera dell'auto e dell'industria non può restare a guardare". E difatti qualcosa si sta muovendo in questi giorni, con il tentativo di formare una "cordata italiana" alternativa alla Ust da parte del broker assicurativo e finanziario Massimo Pavan. Razelli rivela come da tempo Pavan stia cercando "una sponda in Cdp (Cassa depositi e prestiti, ndr)" e aggiunge ulteriori dettagli: "Pavan ha radunato manager e imprenditori per cercare di trovare soluzioni alternative alla vendita dell'ultima grande azienda di progettazione di auto del nostro Paese. Ha chiesto ad Amedeo Felisa, ex Aston Martin e Ferrari, e a Paolo Scudieri che guida un gruppo da due miliardi". Ora bisogna vedere se la cordata troverà una forma concreta e, soprattutto, se presenterà un'offerta. Per Razelli ne "vale la pena", perché Italdesign "è una bellissima società, che può crescere ancora". "Dico di più. Sotto la proprietà Volkswagen, l'azienda fondata da Giugiaro aveva meno margini per collaborare con altre case", prosegue l'ex numero uno della Magneti Marelli., facendo l'esempio di Stellantis: "Se davvero tornerà sviluppo per Alfa Romeo e Maserati, Italdesign al 100% italiana potrebbe essere un ottimo partner".
Categorie: 4 Ruote
Auto elettriche - Electra+, labbonamento "europeo" per la ricarica ultraveloce
Partendo dal presupposto che la carenza di ricariche ultraveloci e il prezzo del pieno sono fra i vari ostacoli alla diffusione dell'auto elettrica in Europa, Electra propone in Italia Electra+, un abbonamento utilizzabile in 500 stazioni del Vecchio Continente: 3.000 prese distribuite su 1.500 colonnine da massimo 400 kW, per portare la batteria delle Bev moderne dal 20% all'80% in circa 20 minuti. Due formule1,99 euro al mese con tariffa a consumo di 0,54 /kWh;9,99 euro al mese con tariffa a consumo di 0,44 /kWh.Il primo mese di abbonamento è gratuito, mentre a consumo tramite app e senza abbonarsi si spendono 0,59 /kWh. Prendendo come esempio la tratta Milano-Roma di 580 km, con le stazioni ad alta potenza immediatamente a ridosso delle uscite autostradali e rintracciabili tramite l'app specifica, il costo della ricarica stimato dall'azienda nella rete di Electra+ è rispettivamente di 50,11 euro e 40,83 euro in base al piano scelto, contro una media di 60,32 euro.
Categorie: 4 Ruote
Japan Mobility Show - Subaru, il ritorno delle STI (elettriche e a benzina): ci sarà l'Impreza?
La Subaru ha diffuso i primi teaser dei due prototipi che saranno svelati al Japan Mobility Show (29 ottobre-9 novembre): le vetture si chiamano Performance-E STI Concept e Performance-B STI Concept e rappresentano un punto cruciale per il marchio. Da una parte, c'è il ritorno delle sportive griffate STI; dall'altra, l'importante scelta di creare non una, ma due showcar con powertrain elettrici ed endotermici. La prima elettrica firmata STILa Performance-E STI Concept, della quale per il momento viene mostrato un particolare del frontale, adotta un powertrain elettrico ad alte prestazioni, del quale non sono ancora note le caratteristiche. Le forme sono molto tese e aggressive e non manca il classico colore blu, tuttavia la Subaru sottolinea anche il fatto che l'assenza della meccanica tradizionale ha permesso di lavorare in maniera inedita sull'aerodinamica. Gli stilemi di questa concept influenzeranno lo stile dei modelli futuri del marchio. l'Impreza STI?La Performance-B STI Concept si presenta invece come una sportiva più tradizionale, con motore endotermico. Anche in questo caso non ci sono informazioni sulla meccanica, ma il teaser mostra parafanghi sensibilmente allargati e la classica presa d'aria sul cofano motore delle boxer sportive giapponesi. Il gruppo ottico sembra essere quello della attuale Impreza, quindi la concept potrebbe anticipare un modello realmente destinato alla produzione di serie. Le altre novità al Japan Mobility ShowAccanto alle due concept, la Subaru ha annunciato anche la presenza a Tokyo dell'elettrica Trailseeker e l'introduzione di due esemplari unici personalizzati: la Forester Wilderness Prototype e la Outback Wilderness Prototype.
Categorie: 4 Ruote
Cambio di strategia - Great Wall Motor, rilancio in Europa col marchio GWM Haval
Great Wall Motor è uno dei principali costruttori cinesi, ma finora i suoi tentativi di espansione in Europa non hanno raggiunto risultati analoghi a quelli delle connazionali BYD, MG, Chery e Geely. Tuttavia, l'azienda di Baoding non si arrende e lancia una nuova offensiva di prodotto che comprenderà veicoli con un più ampio ventaglio di motorizzazioni (termiche, full hybrid, elettriche e ibride plug-in) e sarà incentrata sul marchio Haval. Falsa partenzaLa nuova strategia segue il fallimento della strategia di espansione avviata nel 2021, con il lancio di due modelli a batteria, Ora 03 e Ora 07, e di due Suv ibride plug-in, Wey 03 e la Wey 05. Inizialmente, Ora e Wey erano marchi autonomi e indipendenti, ma la Great Wall Motor ha deciso, dopo due anni, di rivedere la sua organizzazione alla luce degli scarsi risultati commerciali: nel 2023, le vendite sono state solo 6.300, su un totale di 316 mila veicoli consegnati al di fuori della Cina. Eppure, gli obiettivi erano ben altri: l'azienda puntava a vendere un milione di veicoli sui mercati esteri entro il 2025. Ora il target è stato posticipato al 2030. Peggiore la situazione in Germania, dove la Great Wall Motor aveva localizzaato la sua sede europea (a Monaco di Baviera): l'anno scorso, le vetture commercializzate nel Paese sono state appena 3 mila. GWM punta su HawalAdesso, il costruttore cinese ha deciso di rivedere totalmente i suoi programmi. Ora e Wey sono stati declassati a semplici nomi di modelli e il marchio principale per l'Europa è GWM; inoltre, la sede tedesca è stata chiusa, con il contestuale taglio di 100 lavoratori, e le strategie sottoposte a un'ampia revisione. Nel ribadire il "suo impegno a lungo termine per investimenti continui nella regione europea", nel 2026 GWM farà partire un'offensiva di prodotto incentrata sul lancio di nove novità, sull'introduzione della gamma GWM Hawal "per la prima volta su larga scala sul mercato continentale" e, come detto, su un'ampia offerta di motorizzazioni. Particolare attenzione sarà riservata alle Suv: in rampa di lancio ci sono diversi modelli "di varie dimensioni e categorie". Inoltre, GWM lancerà sul mercato tedesco un'inedita famiglia di vetture a ruote alte "compatte, con diversi stili di carrozzeria, nell'ambito della linea di prodotti GWM Ora".
Categorie: 4 Ruote