Micromobilità - A Eicma le nuove soluzioni di connettività di Ntt Data e Valeo
Valeo e Ntt Data rafforzano la loro collaborazione per affrontare i mercati in rapida espansione dei veicoli a due ruote e della piccola mobilità e presentano a Eicma un'offerta combinata caratterizzata da sistemi di infotainment avanzati che integrano l'hardware con i servizi di connettività cellulare forniti da Transatel (azienda dello stesso gruppo giapponese).
La presenza a Eicma. La proposta delle due aziende mira, per esempio, a migliorare la sicurezza del pilota e del veicolo, in particolare nel segmento delle due ruote. I sistemi forniranno, infatti, monitoraggio e avvisi in tempo reale per aiutare a ridurre gli incidenti e migliorare l'esperienza di guida complessiva. Inoltre, la partnership è rivolta soprattutto a soddisfare la crescente domanda di soluzioni innovative e accessibili nei mercati emergenti e in particolare in Paesi come l'India dove la necessità di soluzioni di mobilità connesse ed economiche sta aumentando rapidamente. A Eicma, Valeo espone anche diverse altre innovazioni, tra cui nuove interfacce uomo-macchina, innovativi motori elettrici, soluzioni informatiche per la sicurezza attiva e passiva. Ntt Data è presente anche con Ntt Data Lat (un sistema Led nel cruscotto che fornisce diverse informazioni al pilota) e Ntt Data Connected Services (una piattaforma per servizi integrati nel cruscotto), mentre Transatel punta su un'offerta di connettività globale che consente ai produttori di soluzioni IoT (Internet of Things) e di veicoli di connettere le loro flotte a reti cellulari pubbliche e private in oltre 200 territori tramite una singola piattaforma di gestione multi-rete.
Smart - Con un pulsante ora regoli tutti gli Adas
Avete presente tutte le regolazioni che dobbiamo fare per avere gli Adas impostati nel modo giusto (ovvero come preferiamo noi)? Ecco, Smart ha semplificare la procedura con Drive Setup Button, un tasto virtuale che tutti i guidatori di Smart #1 e #3 (qui la nostra videoprova) troveranno all'interno dell'aggiornamento Over-the-air (OTA) del sistema operativo (Smart OS 1.5.0), già disponibile per entrambe le vetture.
In un tocco. Come sappiamo, gli Adas si resettano ogni volta che spegniamo la vettura, costringendoci a reimpostarli ogni volta. Con il pulsante virtuale, invece, dopo averli regolati una prima volta come preferiamo, dalle successive basterà salire in auto, ingranare la marcia, e in un tocco l'assistente al mantenimento della corsia, la regolazione automatica della velocità, il lane change assist e l'avviso del limite di velocità verranno regolati secondo le nostre preferenze (qui il nostro approfondimento per conoscerli meglio). Ma non solo: quel pulsante imposta anche la modalità di guida preferita (eco, confort, sport) e l'incisività della frenata rigenerativa.
Le altre novità. Il nuovo aggiornamento permette anche di inviare al navigatore la posizione di una colonnina di ricarica scovata sullo smartphone, mentre per i modelli Brabus c'è la funzione Rocket Launch che offre una scarica di elettroni per una partenza (letteralmente) a razzo. Da ultimo arriva Easy Entry/Exit: ora le impostazioni del sedile possono tornare automaticamente alla posizione preferita sia quando la portiera viene chiusa sia premendo il pedale del freno. Sta a noi scegliere la modalità preferita.
Karma - Invictus, la Revero di carbonio
La Karma presenta una nuova serie limitata derivata dalla Revero e dalla GS-6. Si tratta della Invictus, che sarà costruita in appena 30 esemplari offerti a un prezzo ancora da definire. La Casa è impegnata in parallelo in un completo rinnovamento dei prodotti con tre veicoli inediti in sviluppo.
30 esemplari speciali. Partendo dalla base della Revero, a sua volta sviluppata sulle ceneri della Fisker Karma del 2012, la Invictus introduce alcune importanti novità di carattere tecnico come l'assetto firmato Ohlins e Swift e i nuovi cofani, parafanghi e tetto in fibra di carbonio, oltre a inediti sfoghi d'aria sui passaruota anteriori e profili aerodinamici. Sono specifici della Invictus anche i cerchi di lega e il motivo scelto per i ricami interni. Inoltre, il numero progressivo dell'esemplare è riportato sul battitacco.
La Erev da 536 CV. Il powertrain è rimasto invariato e prevede due motori elettrici sull'asse posteriore supportati da un 1.5 turbobenzina tre cilindri anteriore che può funzionare anche come Range Extender. La potenza combinata è pari a 536 CV e 746 Nm e sono 128 i chilometri percorribili con la sola elettricità immagazzinata nelle batterie da 28 kWh. La vettura tocca le 60 miglia orarie (96 km/h) da fermo in 3,9 secondi e raggiunge i 201 km/h.
Ncc - Pubblicato il contestato decreto sul foglio elettronico
stato pubblicato sul sito del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture il provvedimento che introduce nuove procedure per il mondo del noleggio con conducente. Si tratta del decreto interministeriale numero 226 del 16 ottobre 2024, firmato dai ministri dei Trasporti e degli Interni, Matteo Salvini e Matteo Piantedosi: volto a disciplinare le modalità di tenuta e compilazione del foglio di servizio elettronico e quindi a prevenire il fenomeno dell'abusivismo della professione, è stato oggetto di non poche contestazioni da parte delle associazioni di categoria, in particolare per l'obbligo di pause di 20 minuti tra una corsa e l'altra.
Lo scontro. Il decreto, che entrerà in vigore tra due mesi e comunque dopo la pubblicazione di una circolare attuattiva, introduce diverse novità. Per esempio, gli Ncc dovranno inserire inserire nel foglio di servizio diverse informazioni: dati del conducente e del committente, orario di inizio e fine del servizio, luogo di partenza e di arrivo, targa del veicolo. Tuttavia, l'oggetto del contendere riguarda proprio l'articolo che stabilisce la registrazione della prenotazione "fino a venti minuti prima dell'inizio del relativo servizio". Dura la reazione di Andrea Romano, presidente di MuoverSí Federazione Ncc e Mobilità, secondo il quale il decreto è caratterizzato da "tante assurdità e complicazioni burocratiche tra cui il divieto sostanziale di lavorare fuori dal Comune (e chiunque abbia mai viaggiato con un Ncc sa bene che i servizi si svolgono quasi sempre tra un Comune e un altro) o il divieto di lavorare per intermediari come gli alberghi e le agenzie di viaggi". Inoltre, per Romano, "l'obbligo per i soli Ncc di un tempo minimo di attesa di 20 minuti tra un cliente e un altro" è "demenziale" e "va nella direzione opposta a quanto accade in qualsiasi altro Paese europeo". E poi "ripristina di fatto l'obbligo del rientro in rimessa già bocciato dalla Corte Costituzionale nel 2020", metterà "fuori mercato decine di migliaia di operatori e aziende Ncc" e " colpirà la libertà di movimento di cittadini, turisti e imprese".
Il ricorso al Tar. Per la federazione, il provvedimento è un "vero atto di sabotaggio contro un settore vitale per i trasporti italiani". Pertanto, "contro questo assurdo decreto amministrativo, varato all'insaputa del Parlamento e nel totale dispregio delle osservazioni dell'Autorità Antitrust e dell'Autorità dei Trasporti, la Federazione MuoverSì promuoverà già nei prossimi giorni un ricorso al Tar e si coordinerà con tutti gli operatori del settore per promuovere una vasta mobilitazione a tutela della libertà di movimento dei cittadini e degli interessi del settore". E a proposito di operatori del settore, è duro il commento di Uber. Per il direttore generale della filiale italiana, Lorenzo Pireddu, il decreto "impone una limitazione dell'offerta da parte degli Ncc di servire gli utenti che hanno il diritto di accedere a un servizio che risponda alle esigenze del momento. Il tempo di attesa medio per una corsa Uber in Europa è di cinque minuti, ma in Italia gli utenti ne dovranno aspettare 20: in realtà questi decreti sono allunga-code, perché vanno a limitare ulteriormente l'offerta di mobilità nelle città italiane e quindi ad aumentare una situazione drammatica che è sotto gli occhi di tutti, come testimoniano le lunghe code di cittadini e turisti fuori dalle stazioni ed aeroporti".
Renault Rafale - E-Tech 4x4: 300 cavalli agili ed efficienti
La Renaulution procede spedita. Accanto a prodotti fieramente elettrici (la Renault 5 e la 4), c'è posto anche per l'ibrido alla spina: la Renault Rafale E-Tech 4x4 alza l'asticella in termini di posizionamento e prestazioni, ispirandosi a quella grandeur che caratterizzò buona parte della storia recente della Losanga, dalla 21 Turbo alla Safrane Biturbo. Due le versioni: qui vi parlo della Atelier Alpine, la più ricca, che costa 57.200 euro.
Schema integrale. Il powertrain della Rafale 4x4 è composto da un turbobenzina 3 cilindri portato a 150 CV, e da tre motori elettrici: due principali (di cui uno, da 136 CV, montato dietro, che crea il 4x4) e uno secondario, che avvia il motore termico, aziona il cambio marce della trasmissione automatica e contribuisce a ricaricare la batteria. Quest'ultima, montata sotto il pavimento, ha una capacità di 22 kWh, si ripristina in poco meno di tre ore alla colonnina (l'on board charger è da 7 kW) e permette di percorrere, secondo la Casa, 100 km in elettrico. Ciò significa che, con i 55 litri del serbatoio di benzina, l'autonomia teorica raggiunge i 1.000 km. E il vano bagagli (539 litri) rimane invariato rispetto alla E-Tech da 200 CV.
Tante modifiche. Le notizie più succose sono quelle relative al telaio, ché qui sono intervenuti gli esperti di Alpine: oltre ad allargare le carreggiate di 4 centimetri, ci sono cerchi da 21, nuovi elementi in gomma per le boccole e un rapporto più diretto per lo sterzo. Inoltre, utilizzando un sistema simile a quello già visto su alcune DS, le sospensioni sono di tipo predittivo: una telecamera inquadra la strada e setta gli ammortizzatori a seconda del fondo. Naturalmente, la taratura varia anche a seconda della modalità di guida inserita, così come la risposta del powertrain e l'azione del retrotreno sterzante.
Reattività alla francese. Messi tutti insieme, questi elementi compongono un quadro di notevole spessore. Al di là della pura prestazione - lo 0-100 km/h è da 6,4 secondi - ciò che spicca è il lavoro svolto sull'handling. Ho guidato a lungo la Rafale con l'E-Tech da 200 CV (qui potete leggere la prova completa), che mi aveva già colpito per il modo in cui i progettisti sono riusciti ad amalgamare la maneggevolezza alle basse velocità come la stabilità alle alte. Qui, però, il tutto è portato a un livello superiore: nel misto strettissimo del Col de Vence si scoprono limiti elevati, un corpo vettura ben controllato e una bella rapidità nel buttarsi in curva, almeno per un oggetto da quasi 2.000 chili in ordine di marcia. Tanto che si possono percepire pure le diverse tarature del retrotreno sterzante, in funzione della modalità di guida scelta. Nel quotidiano, la Rafale E-Tech 4x4 diventa una nobile passista, con la quale fare chilometri in scioltezza. Rimane una certa ruvidezza di fondo del tre cilindri, il quale sembra comunque vibrare meno quando prende vita a freddo. Anche scegliendo la modalità Comfort, le sospensioni sono comunque sostenute. Come a ricordarti a quello pensa pure l'elegante moquette blu del pavimento che sotto il tuo piede ci sono pur sempre 300 cavalli.
Toyota - Primo calo in due anni per l'utile operativo
La Toyota ha registrato il primo calo dell'utile operativo trimestrale degli ultimi due anni, sceso del 20% a 1.156 miliardi di yen: a dirlo sono i conti di luglio, agosto e settembre, i secondi dell'esercizio fiscale al 31 marzo prossimo.
Le cause. A penalizzare il conto economico del gruppo giapponese sono stati diversi fattori, a partire da un declino delle vendite da 2,42 milioni di unità a 2,3 milioni. I ricavi sono comunque rimasti sostanzialmente stabili a 11.444 miliardi, mentre i profitti si sono più che dimezzati passando da 1.278 miliardi a 574 milioni. Oltre al peggioramento delle attività commerciali, la trimestrale è influenzata da ulteriori ragioni: in Giappone, per esempio, la Toyota sta affrontando lo scandalo delle certificazioni della controllata Daihatsu e i problemi di qualità della Hino, mentre in Cina la sempre più intensa concorrenza dei costruttori locali sta facendo rincarare le spese di marketing. Negli Stati Uniti, poi, si fanno ancora sentire le conseguenze della sospensione delle attività produttive in Indiana. Infine, sta producendo effetti anche lo sfavorevole contesto valutario con il recente rafforzamento delle yen che sta impattando sulle esportazioni dal Giappone. In ogni caso, i vertici aziendali hanno confermato il target annuale dei 4.300 miliardi di yen di utile operativo e, soprattutto, l'intenzione di ritornare a un tasso produttivo annuale di 10 milioni di veicoli.
Gruppo BMW - Una trimestrale da incubo: colpa dei richiami
Dal comparto automobilistico tedesco arrivano nuovi segnali preoccupanti: infatti, nell'ultima trimestrale, il gruppo BMW ha confermato le indicazioni negative già fornite a settembre in occasione del lancio del profit warning sul 2024. In particolare, il costruttore bavarese ha visto la sua redditività operativa scendere ai minimi degli ultimi quattro anni a causa delle iniziative prese per fronteggiare i richiami dovuti agli impianti frenanti della Continental.
I numeri. La decisione di fermare alcune consegne ha generato un calo delle vendite trimestrali del 13% a 540.881 vetture BMW, Mini e Rolls-Royce e una contrazione del fatturato del 16% a 32,4 miliardi. Sulla redditività hanno poi pesato anche gli oneri legati ai richiami. Di conseguenza, l'utile operativo è crollato del 61% a 1,7 miliardi e i profitti dell'84% a 476 milioni. Le sole attività Automotive hanno visto i ricavi scendere del 13,2% a 27,85 miliardi e l'utile operativo del 79,8% a 634 milioni, per un margine diminuito dal 9,8% al 2,3%. Male anche il rendiconto finanziario, penalizzato dall'aumento dell'inventario causato dallo stop delle consegne: i flussi di cassa sono risultati negativi per 2,48 miliardi, a fronte del dato positivo per 2,62 miliardi dell'anno scorso.
Le prospettive. Il gruppo conta ora sul quarto trimestre per invertire la rotta e rimettere in carreggiata i conti. "Dopo le sfide straordinarie nel terzo trimestre, guardiamo avanti: nel quarto trimestre siamo di nuovo sulla buona strada per utili più forti e per raggiungere i nostri obiettivi annuali", ha affermato l'amministratore delegato Oliver Zipse. Dunque, per le attività automobilistiche i volumi di vendita annuali sono visti in "leggero calo" rispetto al 2023, mentre il margine operativo è previsto tra il 6% e il 7%. Infine, l'utile pre-tasse del gruppo è destinato a mostrare un calo "significativo" rispetto ai 17,1 miliardi di euro del 2023.
Stati Uniti - Con Trump alla Casa Bianca vince anche Musk: " un supergenio"
Donald Trump deve ringraziare milioni di americani per la sua vittoria alle presidenziali degli Stati Uniti, ma c'è una persona che ha già ricevuto un grazie speciale e particolare: si tratta di Elon Musk, il multimiliardario imprenditore che si è speso come non mai per sostenere nelle forme più disparate la corsa del tycoon alla Casa Bianca.
Appoggio incondizionato. Come ha scritto nei giorni scorsi il Washington Post, "nessun miliardario americano ha giocato con la politica" come ha fatto il fondatore della Tesla. Infatti, Musk ha assunto un ruolo di primo piano senza precedenti nella storia dell'imprenditoria americana, diventando perfino il volto pubblico degli ultimi mesi di campagna elettorale di Trump. Inoltre, non ha solo messo sul piatto 130 milioni di dollari di tasca propria, ma ha anche usato massicciamente il suo seguitissimo account su X.com per un sostegno che non potrà non garantirgli grandi benefici, economici e non solo. Emblematico è il post già pubblicato su X: sotto la scritta "il futuro sarà fantastico", c'è l'immagine di un razzo in fase di decollo, un esplicito riferimento alla sua SpaceX e alle commesse miliardarie della Nasa per le esplorazioni spaziali. Musk è stato anche tra i primi a esultare per la vittoria di Trump, con un tennistico "game, set and match".
L'ora del Doge. Insomma, l'imprenditore di origini sudafricane è il grande protagonista del secondo mandato di Trump. E difatti, Trump, commentando la vittoria, ha ringraziato Musk definendolo "un supergenio: abbiamo una nuova stella, Elon, un uomo straordinario. Siamo stati insieme questa notte, ha passato due settimane a Philadelphia, in diverse parti della Pennsylvania, facendo campagna per me", ha detto il neo presidente. Ora, bisognerà capire quale possa essere il ruolo di Musk nella prossima amministrazione. Trump ha già creato un acronimo per il suo prossimo incarico: Doge, ovvero Department of Government Efficiency (cioè ministero dell'efficienza), nonché nome di una cryptomoneta semiseria con cui Musk ha lunghi trascorsi. Resta da capire come potranno rapportarsi Trump e un "capitan futuro" come Musk, che peraltro è già riuscito a influenzare il neo presidente sul fronte delle auto elettriche. Senza contare che proprio la Tesla potrebbe essere uno dei tanti conflitti di interesse in grado di penalizzare l'ascesa politica di Musk. Dunque gli interrogativi non mancano, ma una certezza c'è: oltre a Trump, il grande vincitore di queste elezioni è stato proprio il suo "kingmaker", Musk.
Formula 1 - Audi completa la sua line-up: ingaggiato Bortoleto
La Formula 1 continua ad assistere a un cambio generazionale significativo e Audi, insieme a Sauber Motorsport, hanno deciso di far parte di questo cambiamento e investire su un nuovo talento. Gabriel Bortoleto, giovane promessa brasiliana di 20 anni, sarà al volante di una delle vetture del team grazie a un accordo pluriennale, affiancando il più esperto Nico Hülkenberg già dal 2025. Un mix di esperienza e gioventù che il team svizzero, in attesa dell'arrivo ufficiale di Audi nel 2026, ha deciso di adottare per gettare le basi di una nuova era.
Una crescita esponenziale. Nato a San Paolo, Gabriel Bortoleto ha iniziato a respirare l'aria delle competizioni fin da bambino. Il suo esordio nel karting a sei anni ha segnato l'inizio di una carriera che prometteva già grandi risultati. All'età di dodici anni, deciso a inseguire il sogno della Formula 1, si è trasferito con la famiglia in Europa. L'ingresso in FIA Formula 3 nel 2023 è stato un trionfo: alla sua prima stagione, Gabriel ha dominato la scena, aggiudicandosi il campionato. Il salto successivo in Formula 2 ha visto il brasiliano continuare il suo cammino di successo e oggi, quando mancano appena due gare al termine, è in testa alla classifica e lanciato verso un altro successo. La firma di questo contratto pluriennale lo porterà subito in Formula 1 il prossimo anno, seppur conscio che lo aspetterà una stagione difficile con una monoposto poco competitiva. Sia lui che Hulkenberg erediteranno una Sauber scarsamente competitiva, molto vicina a quella che oggi occupa la parte bassa della griglia e che non è riuscita a conquistare un punto in più di venti gare.
Una sfida entusiasmante. Per Bortoleto, la chiamata di Sauber e Audi rappresenta un sogno che si avvera. Questo è uno dei progetti più entusiasmanti nel motorsport, se non in tutto lo sport, ha dichiarato il giovane pilota. Entrare a far parte di un team che unisce la storia di Sauber e Audi è un vero onore. Oltre a essere semplicemente parte della squadra, voglio crescere con questo progetto ambizioso e raggiungere l'apice del motorsport. Bortoleto si è detto inoltre entusiasta di lavorare con Nico Hülkenberg, pilota di grande esperienza, grazie al quale potrà apprendere molto. Entrambi i programmi hanno una storia comprovata di valorizzazione dei giovani talenti, e sono sicuro che insieme potremo fare bene ha concluso.
Le parole di Mattia Binotto. Lo Chief Operating Officer e Chief Technical Officer di Sauber Motorsport AG ha elogiato Bortoleto e il valore che porterà alla squadra. Gabriel ha già dimostrato nelle categorie junior di avere le qualità per essere un pilota vincente. Siamo molto soddisfatti che diventi un membro del team Sauber e Audi. Insieme a Gabriel, intraprendiamo un cammino verso il successo e diventeremo una forza unita per plasmare una nuova era per Audi nel motorsport. Binotto ha aggiunto che l'accoppiata tra Nico Hülkenberg e Gabriel Bortoleto rappresenta un equilibrio ideale, capace di posizionare Audi e Sauber in una posizione strategica per il futuro della Formula 1, con uno sguardo puntato verso la stagione 2026, quando Audi assumerà ufficialmente il ruolo di costruttore nel circus.
Lamborghini - Da record anche i primi nove mesi dell'anno
La Motor Valley continua a lanciare segnali positivi sul suo stato di salute. Dopo la Ferrari tocca all'eterna rivale Lamborghini pubblicare risultati finanziari più che solidi. In particolare, la Casa di Sant'Agata Bolognese ha aggiornato i suoi record, chiudendo i primi nove mesi del 2024 con i migliori conti di sempre per vendite, ricavi e redditività operativa.
I numeri. Infatti, le consegne sono cresciute dell'8,6% a 8.411 vetture, il fatturato è migliorato del 20,1% a 2,434 miliardi e l'utile operativo è aumentato del 9,8% a 678 milioni di euro, anche in questo caso con un incremento del 9,8% rispetto al 2023. "I risultati estremamente positivi che stiamo registrando sono il frutto di un periodo senza precedenti per Automobili Lamborghini, caratterizzato dall'introduzione di tre nuove vetture in soli 18 mesi, culminato con il raggiungimento dell'importante traguardo dell'ibridizzazione completa della nostra gamma, grazie alla presentazione della Temerario. Questo momento rappresenta una tappa fondamentale per l'azienda, evidenziando l'importanza e l'impatto delle trasformazioni che stiamo vivendo", ha affermato il presidente e amministratore delegato Stephan Winkelmann.
Le prospettive. Per il direttore finanziario Paolo Poma, i risultati "confermano l'ottimo lavoro di esecuzione della nostra strategia. Abbiamo stabilizzato l'eccellente livello di profittabilità, nonostante il contesto sfidante". "I risultati del terzo trimestre rafforzano ulteriormente le attese di chiudere un altro anno record, confermando ancora una volta il nostro posizionamento fra i brand più profittevoli del segmento del lusso", ha concluso Poma, la cui fiducia sulla chiusura del 2024 è sostenuta da "un portafoglio ordini solido e in continua espansione", che "conferma una domanda elevata per tutti i modelli". Infatti, per la Revuelto i tempi di attesa superano i due anni, mentre per la Urus SE, lanciata lo scorso aprile, gli ordini coprono tutto il 2025. Per la nuova Temerario la raccolta ordini è iniziata ufficialmente nel mese di settembre "con un riscontro molto positivo da parte del pubblico".
Peugeot - Alla base della gamma arrivano le 208, 2008 e 308 Style
La Peugeot presenta in Italia il nuovo allestimento Style dedicato ai modelli 208, 2008 e 308 e declinato su tutte le motorizzazioni endotermiche ed elettriche disponibili a listino. La Style si posiziona alla base della gamma con un prezzo inferiore alla Allure: circa 1.600 euro in meno sulla 208, circa 2.000 euro sulla 2008 e fino a 2.400 euro sulla 308.
Dotazioni complete anche sulle entry level. La dotazione di serie di tutte le versioni Style include badge personalizzati, le luci diurne e i fari a Led, i rivestimenti interni di tessuto grigio Renzo con cuciture Orange Sunrise, i sensori di parcheggio posteriori, vetri elettrici, specchietti elettrici riscaldabili e l'infotainment da 10" con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. Sulla e-208 e su tutte le 2008 e 308 è incluso anche il climatizzatore automatico, mentre le sole 308 aggiungono anche i cerchi di lega da 16" e le finiture interne di tessuto screziato Baladin.
Listino prezzi:
Peugeot 208 Style 100 CV: 21.070 euro
Peugeot 208 Style Hybrid 100 CV e-DCS6: 23.870 euro
Peugeot E-208 Style 136 CV: 35.080 euro
Peugeot 2008 Style 100 CV: 26.200 euro
Peugeot 2008 Style Hybrid 136 CV e-DCS6: 30.400 euro
Peugeot E-2008 Style 136 CV: 38.000 euro
Peugeot E-2008 Style 156 CV: 39.000 euro
Peugeot 308 Style Hybrid 136 CV e-DCS6: 31.570 euro
Peugeot E-308 Style 156 CV: 39.650 euro
Peugeot 308 SW Style Hybrid 136 CV e-DCS6: 32.570 euro
Peugeot 308 SW Style BlueHDi 130 CV EAT8: 33.070 euro
Peugeot E-308 SW Style 156 CV: 40.650 euro
Stati Uniti - Trump di nuovo presidente: trema l'auto europea
Donald Trump ha sconfitto la candidata democratica, Kamala Harris, nella corsa alla Casa Bianca, diventando così il 47esimo presidente degli Stati Uniti. Il tycoon, che ha ottenuto una vittoria schiacciante nonostante manchino ancora voti da contare e Stati da assegnare, è il primo presidente a ricoprire due mandati non consecutivi dopo Stephen Grover Cleveland, alla fine dell'800; Trump è anche il primo presidente con una condanna penale a carico e, a 78 anni di età, il più vecchio a insediarsi. La sua è un'impresa senza precedenti nella storia degli Stati Uniti non foss'altro per i due impeachment, i numerosi processi, gli scandali, il suo approccio molto poco "politically correct" e, soprattutto, l'incredibile caso dell'assalto a Capitol Hill messo in atto dai suoi sostenitori.
Trema soprattutto l'Europa. Per vincere, Trump è riuscito a coagulare il sostegno di un'America arrabbiata e ancor più delusa dalle politiche di Joe Biden e questo nonostante l'attuale amministrazione abbia varato il più grande programma di rilancio dell'economia dai tempi della Grande Recessione. Harris non è stata capace di convincere buona parte dell'opinione pubblica malgrado il sostegno di grandi nomi della cultura o della musica a stelle e strisce. Ora è Trump il nuovo presidente e il mondo dell'auto si prepara ad affrontarne le conseguenze: il nuovo presidente Usa ha già chiarito le sue intenzioni, di recente ha attaccato l'Europa e il Giappone, paventando massici dazi all'importazione di vetture; ha lanciato dure critiche ai costruttori per le loro fabbriche all'estero, in primis Stellantis, e ha, ovviamente, stigmatizzato le decisioni di Biden, in particolare per le tariffe sulle auto cinesi. Infine, anche per il sostegno di Elon Musk, autentico "kingmaker", Trump ha rivisto la sua ostilità nei confronti delle elettriche, anche se è ancora intenzionato a rivedere in profondità gli obblighi normativi varati dall'attuale inquilino della Casa Bianca.
Stati Uniti - The Donald e l'auto: sparate, dichiarazioni, minacce del nuovo presidente Usa
Il 78enne Donald Trump è di nuovo presidente degli Stati Uniti. In questi mesi di campagna elettorale, il tycoon si è molto speso nei confronti dell'industria automotive, in particolare contro le auto elettriche e contro la Cina. Nella galleria fotografica che potete consultare qui sopra ripercorriamo tutte (o quasi) le sue dichiarazioni a riguardo. Con un avvertimento, che non deve stupire: alcune sono in contraddizione tra loro, anche perché con Trump, alla Casa Bianca, ora c'è Elon Musk.
IT-Wallet - Patente mobile a quota 250 mila
Salgono oggi a 250 mila, estratti a sorte tra i circa 40 milioni di utenti dell'app IO, gli italiani che potranno scaricare sul proprio smartphone la patente mobile. la terza tappa di un percorso iniziato il 26 febbraio, con l'approvazione, da parte del governo, del decreto che istituì il portafoglio digitale italiano, il cosiddetto IT-Wallet, e proseguito il 23 ottobre scorso con il rilascio delle prime 50 mila abilitazioni.
Come si scarica. In pratica, oggi 200 mila utenti dell'app riceveranno un messaggio che comunicherà loro la possibilità di aggiungere al portafoglio presente nell'applicazione la patente mobile, la tessera sanitaria e, per chi ne è in possesso, la disability card, la carta europea della disabilità. Per attivare il documento digitale, equivalente a tutti gli effetti quello fisico, bisognerà autenticarsi con Spid o Cie.
Prossimo traguardo il 30 novembre. Ma le tappe del percorso che progressivamente coinvolgerà tutti gli italiani sono forzate. Dal 30 novembre gli abilitati saliranno a un milione, sempre estratti a sorte tra gli utilizzatori dell'app, mentre dal 4 dicembre tutti gli utenti, come detto circa 40 milioni di persone, potranno attivare i documenti digitali. Ovviamente non c'è alcun obbligo, si tratta di una possibilità in più per i cittadini, visto che i documenti fisici continueranno a essere normalmente rilasciati o sostituiti in caso di smarrimento e manterranno la loro validità. Anzi, in molte situazioni sarà obbligatorio averli con sé. Per esempio, relativamente alla patente, quando si guiderà all'estero oppure nel caso in cui ci si trovi in zone non coperte dal segnale e, quindi, si sia impossibilitati a mostrare il documento alle forze dell'ordine in caso di controllo su strada.
Lutto nel mondo dell'auto - Addio a Gigi Pellissier, 'voce' dellEditoriale Domus per 10 anni
All'età di 85 anni è mancato a Torino Luigi Pellissier, professionista della comunicazione, grande appassionato di automobili, a capo dell'ufficio stampa dell'Editoriale Domus per circa un decennio. Era arrivato da noi nel 1993, dalle Relazioni esterne della Lancia, dove era rimasto dal 1982 al 1991, e della Fiat, nei due anni successivi.
Competenza ed empatia. Uomo di Vittorio Ghidella nel colosso torinese, fu per lui quasi naturale lasciarlo negli anni successivi all'uscita di scena del papà della Fiat Uno. A Quattroruote portò tutto il suo patrimonio di conoscenza del mondo dell'auto dall'interno, tutta la sua rete di relazioni professionali e umane. La redazione lo ricorda con affetto, con la sua competenza, la sua perenne curiosità e un tratto di simpatia, ed empatia, che andava al di là della formale cordialità di stampo sabaudo. Buon viaggio, Gigi.
Comau - Bruxelles approva la cessione al fondo One Equity Partners
Stellantis fa un nuovo passo avanti nell'operazione di cessione di Comau: la Commissione europea, infatti, ha approvato l'acquisizione della maggioranza del capitale dell'azienda torinese di robotica da parte del fondo di investimento statunitense One Equity Partners Capital Advisors.
Nessun ostacolo alla concorrenza. La cessione, su cui è intervenuto anche il governo tramite l'esercizio parziale della cosiddetta Golden Power, è stata approvata ai sensi dei regolamenti comunitari sulle operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) e della relativa procedura di revisione semplificata. A tal proposito, il massimo organo esecutivo della Ue ha concluso che la "transazione non solleva preoccupazioni in materia di concorrenza, dato che le società non sono attive negli stessi mercati o in mercati verticalmente correlati".
Usato - Aci: "A ottobre trasferimenti in crescita, volano le radiazioni"
A ottobre, il mercato delle auto di seconda mano ha riscontrato una crescita a doppia cifra per i passaggi di proprietà e un vero e proprio boom per le radiazioni. In particolare, secondo il bollettino mensile "Auto-Trend" dell'Automobile Club d'Italia, lo scorso mese i trasferimenti al netto delle minivolture (i passaggi temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) sono cresciuti dell'11,1% a 310.921 unità (+6,3% la media giornaliera). Di conseguenza, per ogni 100 auto di nuova immatricolazione ne sono state vendute 222 usate. Quanto ai dati dei primi dieci mesi dell'anno, le vetture oggetto di scambio sono state 2.640.096, l'8,8% in più rispetto al pari periodo dell'anno scorso.
Boom delle radiazioni. Le minivolture risultano nel mese 232.344, con un miglioramento del 7,7% (+3% la media giornaliera). Pertanto, il mercato totale ha visto 543.265 contratti sottoscritti, con un incremento anno su anno del 9,6% (+4,9% la variazione giornaliera). In forte crescita le radiazioni, con 119.461 pratiche e un incremento del 35,8% (+29,9% al netto della giornata lavorativa in più). Secondo l'Aci, tale risultato è "evidentemente determinato dal proseguimento delle demolizioni correlate all'acquisto di auto nuove incentivate nei mesi precedenti, grazie agli ecobonus". Di conseguenza, a ottobre, il tasso unitario di sostituzione è stato pari a 0,85 (ogni 100 auto nuove ne sono state radiate 85), mentre nei primi nove mesi del 2024 è stato di 0,77.
Le alimentazioni. Il bollettino fornisce anche un quadro delle alimentazioni. Tra i trasferimenti netti prevalgono ancora diesel e benzina, con una quota del 41,3% a ottobre. L'ibrido a benzina è all'8% e le auto elettriche sono ancora allo 0,9%. Nei minipassaggi primeggiano tuttora le auto a gasolio (45,9%), mentre le ibride sono al 12,3% e le vetture a batteria all'1,3%.
Mercedes-Benz - Nuova CLA, le foto dei gruppi ottici
Proseguono gli "assaggi" della nuova Mercedes-Benz CLA: dopo averne mostrato il design in Francia, la Casa tedesca torna con un nuovo video sul gruppo ottico anteriore, contraddistinto dall'inedita firma a stella del Led diurno.
Efficienza prima di tutto. Lo sviluppo della CLA è stato improntato fin dall'inizio dando forte priorità all'efficienza: non solo è stata scelta la nuova piattaforma modulare MMA abbinata al sistema operativo MB OS, ma è stata anche confermata la formula della berlina per ottenere le massime prestazioni dal punto di vista aerodinamico. Questo ha permesso anche di sviluppare un design sportiveggiante, senza sacrificare lo spazio a bordo. L'esperienza accumulata con il prototipo Vision EQXX darà inoltre vita a un powertrain elettrico completamente nuovo.
Ibrida, elettrica e anche AMG. La CLA, secondo la nuova strategia della Mercedes, diventerà l'entry level della Stella, dal momento che Classe A e Classe B non avranno eredi. Il modello sarà affiancato dalla variante shooting brake, da due Suv e dalla sorella minore della Classe G. Dal punto di vista dei powertrain sono previste sia versioni ibride 48 volt che elettriche pure (con cambio a due rapporti): inoltre, lo stesso Ola Källenius suggerisce la possibilità di una variante sportiva AMG a batteria, della quale ancora non si conoscono i dettagli.
Emissioni Ue - Suzuki entra nel "pool" della Volvo
La Suzuki ha comunicato alla Commissione Ue un cambio di strategia nella gestione dei limiti alle emissioni stabiliti dalla normativa Cafe. Stando a quanto emerge dalla documentazione resa disponibile dalle autorità di Bruxelles, infatti, la Casa di Hamamatsu ha deciso di passare dal "pooling" della Toyota a quello composto dalla Volvo e dalla Polestar.
La normativa. Lo strumento del "pooling", esplicitamente consentito e regolato dalle normative sulle emissioni, consente ai costruttori automobilistici di unire le proprie flotte per soddisfare i limiti e quindi evitare il pagamento delle multe relative a eventuali sforamenti. Fino all'anno scorso, la Suzuki era legata alla Toyota anche per specifici legami industriali: due suoi modelli venduti in Europa sono prodotti proprio dal primo costruttori nipponico. La decisione di abbandonare l'azienda connazionale, spiega Automotive News Europe, è legata al maggior peso delle elettriche sulle vendite della Volvo, il che permetterà alla Suzuki di scendere al di sotto dei limiti ed evitare di pagare multe come avvenuto per il 2020 con sanzioni per 160 milioni di euro (l'importo preciso non è mai stato confermato dalla Casa). "Abbiamo deciso di fare un pool con Volvo perché vendono più veicoli elettrici in Europa di Toyota, quindi abbiamo più spazio per essere conformi con le normative", ha spiegato Takahiko Hashimoto, responsabile delle soluzioni BEV della Suzuki, il giorno della presentazione della nuova Vitara a batteria.
BMW M5 - La Touring più potente di sempre, fra storia e costume
Com'è fatta e come va la nuova BMW M5 ve l'ho già raccontato qualche giorno fa. Per le curiose logiche degli embarghi sulle notizie imposti dalle Case auto, soltanto oggi posso invece parlarvi della versione Touring. E visto che mentirei anche a me stesso se volessi dettagliare le differenze comportamentali e prestazionali fra le due varianti di carrozzeria (forse non basterebbero la nostra pista di Vairano e i nostri strumenti di rilevazione), vorrei soffermarmi su aspetti meno tecnici e più di costume. Mi sono sempre chiesto, per esempio, perché la BMW non abbia mai creduto fino in fondo alla formula della powerwagon, una ricetta con cui l'Audi, dall'altra, si è costruita una reputazione con le varie S ed RS Avant. Su sei generazioni di M3, soltanto la più recente è Touring; e su sette edizioni di M5, se ne contano appena tre, compresa quest'ultima che tra l'altro viene lanciata, per la prima volta nella storia, in concomitanza con la berlina.
Il ritorno della wagon. Una questione di preferenze e tendenze, appunto. Il cliente di BMW M, storicamente, è sempre stato affezionato alla formula della berlina ad alte prestazioni. E le due volte che hanno provato a produrre una variante Touring della M5 (nel 1992, con la E34, e nel 2007, con la E61), le richieste erano talmente basse che produrle era quasi una rimessa, visto che di fatto venivano assemblate in maniera pressoché artigianale presso uno shop distaccato dalle tradizionali linee. Pare che in tutto, considerate queste due edizioni di M5 Touring, ne siano stati prodotti appena un migliaio di esemplari. Ultimamente, però, qualcosa è cambiato. E alcuni mercati storicamente riluttanti stanno rivalutando le wagon. Così, questa M5 Touring sarà la prima della storia a sbarcare negli Stati Uniti, dove pare si stiano appassionando al genere, seppur di nicchia. Come pure la Corea del Sud, altro mercato inesplorato prima, dove i potenziali acquirenti di una vettura come la M5 la sceglieranno in maggioranza in variante wagon, per avere qualcosa fuori dagli schemi. Più democratici, invece, gli italiani, dove lo split previsto fra le due carrozzerie si attesterà sul 50-50.
E34 ed E61 da portare a casa. Parentesi storica e conclusiva per i cultori delle youngtimer: chi avesse le possibilità e la fortuna di trovare una M5 Touring, E34 o E61 che sia, se la porti a casa senza pensarci. Durante l'evento di lancio dell'ultima generazione, BMW Classic mi ha offerto l'opportunità di provarle entrambe. Un tuffo graditissimo nel passato (le avevo già guidate entrambe, nelle loro rispettive epoche), per riscoprire due oggetti tanto rari quanto affascinanti, ognuna a modo suo. La E34, seconda generazione della M5, diventa Touring soltanto nella seconda fase di vita, quando il Model Year passa dal 6 cilindri 3.5 (con cui avevano abbozzato una Touring concept) al 3.8 con 340 cavalli, riconoscibile all'esterno per lo più per i cerchi da 18 pollici. Comodissima, agile, divertente quanto basta e con un motore che pare velluto da accarezzare, per quant'è fluido ai regimi medio-bassi; dai cinque ai settemila, però, tira fuori gli artigli ed è un gran bel crescendo. La E61, dal canto suo, resterà per sempre l'M5 più esclusiva grazie alla presenza del monumentale V10 5.0 aspirato, il cui basamento nasceva nella stessa fonderia (a Landshut, vicino a Monaco) che produceva anche quello per la Williams di Formula 1. Guidata oggi, paga un assetto un po' troppo rigido e un cambio robotizzato che, anche nella modalità più veloce, non è nemmeno lontanamente paragonabile all'efficacia e alla rapidità di un moderno doppia frizione. Ma il dieci cilindri, con i suoi 507 cavalli e quel suono inconfondibile, basta e avanza per farsi perdonare qualsiasi peccato.