Social car - La top ten delle auto "virali"
Supercar che fanno sognare, novità tante attese dal pubblico e non solo anche quadricicli e stranezze su ruote avvistate su strada. Nel 2024 sono state molte le auto, pubblicate anche sul canale instagram di Quattroruote, che hanno letteralmente "incollato" allo schermo dello smartphone nugoli si utenti, diventando dei fenomeni virali da milioni di views. Ecco la top ten delle più gettonate, ordinate per numero di visualizzazioni.
10 - Rolls-Royce Cullinan Series II. A sei anni di distanza dal debutto, la Rolls-Royce Cullinan aggiorna il design del frontale con nuovelucidiurne, la griglia illuminata e dei nuovi paraurti. Non cambia il powertrain, fedele al V12. I tecnici della Rolls hanno posto l'attenzione su nuove soluzioni di personalizzazione e proprio una di queste ha catturato il nostro pubblico: è la Viewing Suite nel bagagliaio, che prevede due sedute di pelle e un tavolino da cocktail.
9 - Ferrari 12Cilindri. La 12Cilindri non prevede alcuna forma di elettrificazione per il suo V12aspirato, ha un'estetica di gran fascino (nel muso c'è l'omaggio alla 365 GTB/4 Daytona del 1968) e numeri da urlo: 830 CV a 9.500 giri e 678 Nm a 7.250 giri. Le prestazioni? 2,9 secondi per chiudere lo scatto da 0 a 100 km/h, meno di 7,9 per lo 0-200 e oltre 340 km/h di velocità massima.
8 - Lamborghini Revuelto. V12, tre motori elettrici, 1.015 cavalli e 352 km/h (misurati dal nostro Centro Prove) di punta: laLamborghini Revuelto è il non plus ultra tecnologico della Casa di Sant'Agata Bolognese, e al tempo stesso mantiene fede a una dinastia gloriosa. La parte termica, infatti, è affidata a un dodici cilindri con schema a V da 825 cavalli che viene accolto da uno scheletro di fibra di carbonio di ultima generazione. Su Quattroruote di luglio trovate la prova completa, ed è stato proprio il test di stabilità svolto dal nostro Centro Prove a incollare il pubblico allo schermo.
7 - Alfa Romeo Junior. L'ultima nata dell'Alfa Romeo è stato un vero fenomeno social per tutto l'anno, diventando anche un caso politico per via del nome: si è presentata come Milano, ma oggi la conosciamo tutti come Junior, nome scelto per evitare polemiche. Elettrica pura, oppure ibrida, la B-Suv del Biscione ha attirato i commenti di migliaia di utenti.
6 - Tesla Cybertruck. Era il 2019 e il Cybertruck era già sulla bocca di tutto il mondo il celebre epic fail di Elon Musk e dei suoi sodali, che sfondarono i vetri "infrangibili" del pick-up alla sua prima uscita pubblica. Ora, a cinque anni di distanza, il "mostro" ha anche una versione Cyberbeast, la punta di diamante della gamma con tre motori (due dietro e uno davanti). 515 i km d'autonomia, che salgono a 708 se nel cassone si installa il "range extender", unabatteriasupplementare.
5 - Microlino. Per le strade delle grandi città si fa notare quasi più di una supercar: è la Microlino, reinterpretazione in salsa moderna delle mitiche bubble car anni 50. Per design e caratteristiche si tratta di un mezzo a sé, perché se è vero che si trova in quel territorio di confine tra scooter di media cilindrata e citycar, è anche vero che è impossibile paragonarla alle due ruote o alle auto compatte. L'interesse che però è capace di generare intorno a sé è incredibile sia nel mondo digitale, sia reale. Un segnale di chi vive in città?
4 - Alfa Romeo Tonale Polizia. Da sempre, le Pantere della Polizia fanno breccia nei cuori degli italiani (e non solo). Ora, all'Alfa Romeo Giulia si affianca anche la Tonale, modello che siamo andati a conoscere in un viaggio tra Mirafiori e Casale Monferrato per scoprire da vicino come nasce e viene sviluppata con una serie di accessori per entrare nel corpo. Per sapere tutto si di lei trovate l'approfondimento completo su Quattroruote di maggio e nell'area in abbonamento QPremium.
3 - BMW Serie 7 Protection. Apre il podio un'altra auto di "servizio", la variante blindata della BMW Serie 7: dedicata a capi di Stato, diplomatici o persone con ruoli delicati, la Serie 7 Protection è un modello a prova di... bomba e proiettili. Il nostro primo contatto, in cui ci siamo pure calati nei panni di un autista-guardia del corpo alla guida, ha conquistato l'interesse dei nostri utenti.
2 - 500 Ellenator. In Germania se ne vedono tante, ormai da moltissimi anni e su strada fa sempre un certo effetto. Sono le Fiat 500 modificate dalla società tedesca Ellenator per essere guidata a 16 anni: le due ruote posteriori vengono avvicinate per ottenere l'omologazione L5e, quella dei tricicli a motore. Una di queste Fiat 500 convertite e con potenza ridotta a 20 soli CV, può costare anche più di 31mila euro a seconda della versione scelta. E fare man bassa di commenti su Instagram.
1 - Fiat Topolino. Sul gradino più alto del podio di questa "social top ten" c'è la microcar della Fiat. Basata sulla meccanica della Citroën Ami, può trasportare fino a due persone per 75 chilometri, grazie a unabatteriaagli ioni di litio da 5,4 kWh. Il motore elettrico anteriore da 8,2 CV le permette di raggiungere in 10 secondi la velocità massima di 45 km/h. Ma oltre i numeri, il dato è chiaro: la micromobilità piace. O almeno, fa discutere.
Stellantis - Completata la cessione di Comau
La società di private equity Oep (One Equity Partners) ha completato oggi la manovra di acquisizione della Comau, diventando azionista di maggioranza della società italiana specializzata nell'automazione industriale e nella robotica avanzata. La torinese Consorzio Macchine Utensili è stata ceduta dal gruppo Stellantis che ora, come si legge nel comunicato diramato per ufficializzare l'operazione, "avrà la possibilità di concentrarsi sulle sue attività principali in Europa".
Stellantis resta. Il gruppo Stellantis rimarrà azionista minoritario, con la Comau che potrà ampliare le proprie attività: "Questa operazione spiega Pietro Gorlier, ad della Comau tutela le nostre forti radici italiane, ribadendo la posizione di Comau come protagonista globale nel settore dell'automazione industriale, oltre che in un numero crescente di settori diversi". Come azienda autonoma, ora la Comau potrà "individuare e cogliere nuove opportunità e investimenti in modo indipendente". Anche John Elkann, presidente del gruppo Stellantis, ha commentato l'operazione finanziaria: "Sono fiducioso che Comau, attraverso la sua nuova proprietà, possegga la giusta leadership, la strategia e la disciplina operativa necessaria per creare valore sostenibile e a lungo termine per tutti i suoi stakeholder, in Italia e nel mondo".
Stellantis - Urso: "Nel 2026 la produzione tornerà a crescere"
Nel 2026 la produzione del gruppo Stellantis tornerà a crescere grazie a nuovi modelli, anche ibridi. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che in un'intervista rilasciata al Messaggero ha parlato dell'attuale situazione industriale italiana e del futuro del settore automotive.
Gli aiuti al settore. Il prossimo anno le fabbriche del gruppo nato dalla fusione di FCA e PSA non dovrebbero riuscire a tornare ai livelli produttivi del passato, complice la bassa richiesta di veicoli elettrici, ma secondo il ministro Urso la produzione "risalirà nel 2026 del 50%, anche grazie a investimenti realizzati nel prossimo anno con nuove piattaforme produttive e nuovi modelli anche ibridi". L'iniezione di fondi sarà di "almeno 2 miliardi, senza il supporto di risorse pubbliche", visto che Stellantis vi ha rinunciato, chiedendo allo Stato di destinare gli investimenti pubblici al sostegno delle piccole e medie imprese del comparto automotive, che già a gennaio avranno a disposizione un miliardo di euro. "Investimenti che prosegue Urso continueranno con pari entità anche negli anni successivi".
Il nodo Europa. In tutto questo giocherà un ruolo chiave anche l'Europa, con la data fissata per il bando ai motori endotermici che potrebbe essere rivista. "La partita afferma il ministro non è chiusa. La sostengono apertamente 15 Paesi, la maggioranza dei gruppi europei, con in testa Popolari e Consevatori, l'Acea, che rappresenta le case automobilistiche europee, le associazioni industriali di Italia, Germania, Francia, Spagna... e anche il sindacato si muove. L'Europa delle imprese e del lavoro è con noi".
Auto volanti - Fallita anche la Volocopter
La startup tedesca Volocopter ha dichiarato fallimento depositando i libri contabili al tribunale di Karlsruhe. L'azienda è una delle più note del settore degli eVTOL, i veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale, e negli scorsi anni è stata finanziata anche da Mercedes-Benz e dal gruppo Geely.
L' eVTOL non decolla. L'obiettivo del progetto, come per gli altri del settore delle "auto volanti", era quello di creare una soluzione di mobilità alternativa nelle caotiche metropoli mondiali. I primi test di volo risalgono al 2017 ma sono molti gli elementi ancora oggi da chiarire prima di rendere disponibile questo genere di servizio al pubblico: alle difficoltà tecniche legate ai veicoli si è unita infatti la mancanza di normative globali sul traffico aereo e sugli standard di sicurezza.
L'ipotesi del passaggio a Geely. La dichiarazione di fallimento segue di circa un mese le indiscrezioni che vedevano proprio nella cinese Geely l'unica ancora di salvezza per la startup. L'operazione avrebbe portato il valore della società a circa 110 milioni di dollari, una cifra simbolica rispetto alla quotazione di 1,9 miliardi di dollari del 2022, ma avrebbe spostato l'azienda in Cina dove il governo vuole investire nel settore. invece del settembre scorso la notizia del possibile arrivo di Dieter Zetsche come nuovo ceo nel 2025.
Peugeot - Rinasce (in digitale) la Quasar del 1984
Qualcuno in casa Peugeot sogna il ritorno di una sportiva estrema: è il capo del design Matthias Hossann, che sul proprio profilo instagram ha pubblicato i render di un modello ispirato alla Quasar del 1984, un prototipo che montava il 4 cilindri della 205 Turbo 16 Gruppo B.
#legendreborn. Freniamo gli entusiasmi: non si tratta di un restomod d'autore o di una concept da Salone, ma soltanto di un progetto virtuale che rimarrà tale, raffigurato persino come modellino già pronto per la vendita. Hossan ha voluto combinare gli stilemi attuali del Leone con le linee estreme di una delle concept più importanti della Casa francese, nata nel 1984 come base per un modello da competizione del Gruppo S che fu poi cancellato dai regolamenti a causa degli incidenti mortali nel rally della stagione 1986.
Dal 1984 al 2024. I fari tradizionali sono diventati quelli con tre Led verticali per lato e il Leone è stato sostituito dall'attuale scudetto, ma le proporzioni, le portiere verticali e il posteriore nudo con gli scarichi centrali fanno rivivere la stessa atmosfera. Si tratta solo di una simulazione digitale, ma il lavoro di unione tra il passato e il futuro è totalmente plausibile e dimostra quanto fosse visionaria la concept a suo tempo.
Il motore termico è cambiato. C'è spazio anche per un piccolo mistero: la Quasar originale montava il 4 cilindri trasversale della 205 Gruppo B totalmente a vista dietro l'abitacolo, ma i render mostrano un'unità endotermica longitudinale che sembra dotata di sei condotti di aspirazione. Potrebbe trattarsi solo di un caso, ma vista l'attenzione al dettaglio verso il design appare strano che i tecnici si siano presi una libertà simile senza avere uno scopo preciso. Per il momento la Casa non ha comunque menzionato alcun dettaglio sul powertrain, ma non si deve dimenticare che la 9X8 che corre nel mondiale Wec monta proprio un V6...
QNovità 2025 - Renault Twingo, remake elettrico
Una Twingo elettrica è già esistita grazie alla partnership con la Smart, ma non ha niente a che vedere con il modello originale del 1993. Dopo aver riportato in vita le storiche Renault 4 e 5 con un powertrain elettrico, la Renault è pronta a fare lo stesso con la storica piccola, tornando alle forme originali disegnate da Patrick Le Clement. La concept esposta anche al Salone di Parigi ne ha già anticipato l'aspetto.
Piattaforma semplificata e batterie Lfp. Le regole del progetto sono molto stringenti: lunghezza entro i 3,8 metri, peso inferiore ai 1.200 kg, consumo di circa 10 kWh/100 km e soprattutto prezzo sotto quota 20.000 euro. Per raggiungere questi obiettivi, la Renault sfrutterà la piattaforma AmpR Small delle sorelle maggiori per ammortizzare i costi, rinunciando però al multilink posteriore e utilizzando più economiche batterie litio-ferro-fosfato di capienza ridotta assieme a motori di potenza relativamente contenuta.
Accordo con i cinesi per lo sviluppo. La Renault ha confermato di aver stretto accordi con un partner cinese per lo sviluppo della Twingo e in parallelo ha avviato con Geely il progetto Horse per i motori termici: non si tratta di un'ammissione indiretta su un possibile modello termico della nuova citycar, ma è comunque un segnale dell'intenzione della Casa francese di trovare partner con cui condividere i costi per creare un prodotto competitivo anche nel segmento entry level del mercato.
Giro di pista - Le regine del Vairanoring (2024)
Una Top 5 senza esclusione di colpi, quella che prende in esame le vetture più veloci al Vairanoring. Dove contano i cavalli, ma pure (e forse di più) un telaio in grado di gestirli al meglio. Per scoprire quale è stata la macchina più rapida fra i cordoli della pista di Quattroruote, non vi resta che scorrere le schede qui sopra. Buona lettura!
Alfa Romeo - Primo teaser della nuova Stelvio - VIDEO
Con un video pubblicato su Instagram, l'Alfa Romeo saluta il 2024 e guarda al 2025 con una piccola ma succosa anteprima: gli ultimi fotogrammi del filmato mostrano infatti quella che dovrebbe essere la firma luminosa della seconda generazione della Stelvio.
Il teaser dei fari posteriori. Celebrando il lancio della Junior e l'arrivo sul mercato della 33 Stradale, il marchio del Biscione ha voluto raccontare un anno pieno di eventi dedicati agli appassionati, ma il 2025 sarà ancora più importante: debutterà infatti la nuova Stelvio, modello cruciale per il consolidamento sul mercato e fondamentale per il processo di elettrificazione. Il video si chiude con alcune immagini che mostrano una striscia Led: dovrebbe trattarsi proprio della firma luminosa della coda della Suv, che adotterà quindi un elemento unico orizzontale a tutta larghezza.
Electric First, ma sarà anche endotermica. La Stelvio sarà insieme alla Giulia un modello completamente nuovo: adotterà infatti la piattaforma Stla Large del gruppo Stellantis con una messa a punto specifica e offrirà quindi sia varianti endotermiche sia elettriche. Le Bev potrebbero essere declinate anche in versione Quadrifoglio da circa 1.000 CV, mentre per i modelli standard con la batteria più grande l'autonomia potrebbe sfiorare gli 800 km.
Dodge - La Charger arriverà anche in Europa
Il gruppo Stellantis avrebbe intenzione di portare anche in Europa la nuova Dodge Charger. Nel corso del prossimo anno le prime vetture arriveranno in alcuni mercati tramite gli importatori ufficiali, sia nelle varianti endotermiche sia elettriche e in futuro anche nella variante quattro porte.
Due elettriche e due endotermiche in gamma. La Charger ha debuttato nei mesi scorsi negli Stati Uniti e dopo il lancio della Bev sono state rese disponibili anche le attese varianti a benzina. L'elettrica Daytona con batteria da 94 kWh è offerta nelle versioni bimotore da 496 e 670 CV, mentre la Charger termica utilizza un 6 cilindri in linea della famiglia Hurricane offerto in due step di potenza da 420 e 550 CV: la piattaforma è la modulare Stla Large che troveremo anche su altri prodotti del gruppo Stellantis, incluse le future Alfa Romeo Stelvio e Giulia.
I prezzi americani e quelli europei. Sul fronte prezzo è difficile fare una stima esatta per l'Europa. Negli Stati Uniti la Charger Daytona BEV è offerta a partire da 60.000 dollari, mentre le endotermiche saranno disponibili nei prossimi mesi e potrebbero essere proposte a partire da circa 40.000 dollari. Facile immaginare aumenti significativi di questi valori per poter avere le Charger nel Vecchio continente.
Normative - La Manovra 2025 è legge: ecco le sei novità per lauto
Dal 1 gennaio 2025, cambieranno le tasse sulle auto aziendali a uso promiscuo. Per calcolare l'imposta, non conterà più la quantità di emissioni inquinanti del veicolo, ma il tipo di alimentazione. I dipendenti - se riceveranno come benefit la vettura aziendale che possono usare anche nella propria vita privata - pagheranno più tasse di prima nel caso in cui il mezzo sia a benzina o diesel (ibride non ricaricabili incluse) e meno tasse nel caso in cui la macchina sia elettrica o ibrida plug-in. Per il calcolo del benefit nei nuovi contratti stipulati dal 1 gennaio 2025 (parliamo di criteri di determinazione dell'imponibile), le percentuali saranno del 10% con l'attribuzione di veicoli elettrici, del 20% per gli ibridi plug-in e del 50% nel restante delle auto. Le percentuali si applicheranno all'importo forfettario determinato tramite il costo chilometrico su base dati Aci (le note Tabelle), con percorrenza convenzionale annua di 15 mila km. L'Aniasa (Associazione autonoleggio) stima un aumento del 67% della tassazione per le ibride (non alla spina) e le termiche Euro 6. Viceversa, le auto aziendali elettriche abbattono i costi rientrando facilmente nella soglia di esenzione di fringe benefit.
I fringe benefit vengono confermati: nel triennio 2025/27, la soglia di esenzione fiscale resta di 1.000 euro per tutti, mentre sale a 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico. I fringe benefit crescono per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 km.
Stanziati 400 milioni di euro divisi su due anni per il Fondo Automotive: 200 milioni per il 2026 e altrettanti per il 2027. Risorse - gestite dal ministero delle Imprese - non per i classici incentivi lato domanda (gli ecobonus, gli sconti statali sulle auto), ma a favore dell'industria, e quindi a tutela della competitività sul mercato interno e internazionale, con benefici teorici sui livelli occupazionali sia di chi produce sia dell'indotto. Lo strumento era stato varato nel 2022 per rilanciare il comparto grazie a una dotazione iniziale di 8,7 miliardi di euro, nel 2024 ridotta a 5,75 miliardi (750 milioni per il 2025 e un miliardo l'anno dal 2026 al 2030): a fine ottobre 2024, la decisione del governo di tagliare 4,6 miliardi di euro.
Nuovi fondi per finanziare la monumentale opera fino al 2032, con un incremento di 1,4 miliardi. Il costo complessivo sarà quindi di 13 miliardi, rispetto agli 11,6 miliardi della Manovra 2024.
Arriva una nuova convenzione tra ministero delle Infrastrutture e Anas con una concessione di 50 anni. Invece, è saltato l'incremento dell'1,8% per il 2025 dei pedaggi autostradali (emendamento al disegno legge inserito da qualche misteriosa manina).
La Manovra 2025 prevede - a carico di assicurazioni e banche - il posticipo di deduzioni fiscali per il 2025 e il 2026, recuperate a scaglioni fino al 2030. C'è inoltre un anticipo dell'imposta di bollo da parte delle assicurazioni. L'anticipo delle imposte differite di banche e assicurazioni per il 2025 e 2026 sarà di 3,5 miliardi di euro.
RC Auto - Rincari delle polizze, un 2024 orribile
Sotto il profilo assicurativo, il 2024 verrà ricordato come un anno nefasto: a ottobre 2024, il prezzo medio della polizza obbligatoria Rc Auto era di 416 euro, in aumento del 7,2% sullo stesso periodo del 2023. Una tendenza al rialzo quasi costante che l'Ivass (Istituto per la vigilanza sulle compagnie) registra grosso modo da metà 2022, quando si sborsavano mediamente 350 euro.
Le cause. L'Ania, l'Associazione delle imprese assicuratrici, spiega la crescita della Rca media nell'ultimo biennio con l'impennata del costo dei sinistri, a sua volta dovuto all'inflazione galoppante. Dall'inizio del 2022 alla metà del 2024, a fronte di un +15% del costo della vita, i pezzi di ricambio sono lievitati del 13,7% e le lesioni fisiche del 16%: di conseguenza, la polizza è salita mediamente dell'11%. Le tariffe - per giunta - non hanno ancora completamente incluso il rialzo del costo dei sinistri, ossia danni alle cose e alla persona.
Chi azzarda una stima. Per il 2025 l'Ania non fa previsioni, elaborate invece da Stefano Mannacio (Assoutenti): l'andamento dei prezzi Rca potrebbe essere in aumento del 5%, con un tasso di crescita notevole, ma meno importante rispetto a quello del 2024. Le ragioni? Una lieve discesa dell'inflazione, accompagnata da una lenta ripresa delle catene di forniture dei pezzi di ricambio delle auto. Inoltre, il numero di incidenti non dovrebbe gonfiarsi e pare che i tassi d'interesse possano attenuarsi. Tuttavia, affinché le tariffe delle polizze auto si raffreddino davvero, serve ben altro: in primis, la rottamazione dell'indennizzo diretto, di cui si parla da tempo.
QNovità - Mercedes-Benz CLA, svolta (non solo) elettrica
Con una scelta strategica coraggiosa, la Mercedes-Benz ha deciso di cambiare tutto sul fronte dei modelli compatti, alzando il punto d'accesso al mondo della Stella. Addio, quindi, a Classe A e Classe B, che lasceranno spazio alle Suv, alla baby Classe G e alla nuova serie della CLA, declinata come sempre in versione berlina e shooting brake. Per tutte ci saranno varianti elettriche, affiancate da ibridi di nuova generazione.
Prima elettrica e poi ibrida. La CLA avrà il compito di portare al debutto la piattaforma Mma, una electric first che porta in dote un numero elevatissimo di novità tecniche che favoriranno i modelli Bev (AMG incluse). Nel 2026, tuttavia, ci sarà spazio anche per dei modelli endotermici, dei quali ancora non si conoscono i dettagli. L'impianto a 800 volt, l'efficienza aerodinamica e il sistema operativo proprietario MB.OS permetteranno alla CLA a batterie di superare i 700 km di autonomia e di recuperare 400 km in 15 minuti.
Nessun vezzo dannoso per l'aerodinamica. Il design, anticipato da concept e foto ufficiali dei prototipi, sarà in linea con la continua evoluzione dei modelli Mercedes-Benz, ma non mancheranno alcuni slanci innovativi, come le luci a Led a forma di stella a tre punte già viste su altri modelli, come la Classe E. Tutto è stato studiato in funzione dell'efficienza aerodinamica, con il numero minimo di venature e vezzi stilistici. Dentro, ritroveremo lo schermo panoramico a tutta larghezza delle sorelle maggiori, ma anche un'interfaccia ulteriormente affinata e reattiva con assistente virtuale.
Centro Prove - 100-0 km/h: le auto che frenano meglio del 2024
Una frenata pronta, gagliarda e instancabile può fare la differenza fra un incidente e un grosso spavento: ecco, allora, le dieci vetture che hanno frenato meglio da 100 a 0 km/h, nel 2024, secondo le rilevazioni del Centro prove. Fra Suv, sportive e compatte, le sorprese non sono mancate: date un'occhiata alle schede qui sopra.
Automotive - Le personalità del 2024 - SCHEDE
Il 2024 sta per finire e noi della redazione di Quattroruote ci siamo fatti una domanda: chi ha lasciato di più il segno negli ultimi dodici mesi? Abbiamo scelto dieci personalità all'interno di una lunga lista di nomi legati al mondo delle quattro ruote che, in un modo o in un altro, hanno segnato le cronache automobilistiche. Li abbiamo riuniti - in rigoroso ordine alfabetico - nelle schede che potete scorrere qui sopra: siete d'accordo? Ditecelo nei commenti.
Motorsport - Il meglio del 2024
Il 2024, sportivamente parlando, è stato un anno ricco di emozioni ed avvenimenti che sono già storia. Formula 1, WRC e WEC sono sicuramente i palchi più importanti quando si pensa alle corse su quattro ruote, ma a questi tre campionati FIA possiamo certamente aggiungere anche la Dakar, che inaugura ogni calendario di appuntamenti che si rispetti e, perché no, il Goodwood Festival of Speed. Abbiamo selezionato dieci momenti memorabili del 2024: ve li riproponiamo, in rigoroso ordine cronologico, nelle schede che potete sfogliare qui sopra.
QNovità 2025 - Jeep Compass, sempre più Suv
La Jeep sta sviluppando la terza generazione della Compass, modello fondamentale per i volumi di vendita e particolarmente importante per l'Italia: la nuova generazione, infatti, verrà prodotta anche nella fabbrica di Melfi.
Ibrida ed elettrica con la Stla Medium. Il passaggio alla piattaforma modulare Stla Medium apre la strada verso una decisa evoluzione tecnologica: forte di varianti elettrificate già nella serie uscente, la Compass sarà offerta in versioni ibride benzina e Bev con una gamma che potrebbe replicare quella già disponibile sulla cugina Peugeot 3008. Troveremo quindi probabilmente varianti elettriche a motore singolo e doppio, vari tagli di batterie e fino a 700 km di autonomia, con l'alternativa dei turbobenzina ibridi e ibridi plug-in con cambio automatico.
Stile di nuova generazione. La nuova Compass potrebbe prendere ispirazione dalla Avenger per rinnovarsi a livello stilistico, senza dimenticare le novità che vedremo sulle prossime Recon e Wagoneer, ma la trasformazione non sarà soltanto estetica. Le dimensioni dovrebbero infatti crescere fino a circa 4,4 metri ed è probabile che la vettura sia destinata ad avvicinarsi sempre di più al mondo delle Suv, senza però tradire le proprie origini off-road.
Dacia Sandero - La piccola low cost è diventata grande
Nata nel 2008 come versione a due volumi della Logan, la Dacia Sandero si è costruita la fama di utilitaria low cost solida e affidabile. Con il passare del tempo è diventata via via più sicura, curata nelle finiture e amata dai consumatori: nel 2016 è stata l'auto più venduta in Europa e anche oggi è saldamente sul podio delle best seller. In Italia è particolarmente apprezzata nella versione bifuel a Gpl. Nelle schede qui sopra ripercorriamo la storia della piccola Dacia, dalla prima serie a quella attualmente in commercio.
Accelerazione - Le auto più scattanti del 2024
Dati del Centro prove alla mano, abbiamo selezionato le dieci macchine più scattanti nello 0-100 km/h transitate a Vairano nel 2024. C'è di tutto: dalle sportive tout-court alle Sport utility insospettabili, sia termiche sia elettriche. Scorrete le schede qui sopra per scoprire la vincitrice.
Fuoristrada bonsai - I giapponesi copiano? Sì, ma in scala ridotta
Obelix diceva che erano pazzi i romani solo perché non conosceva i giapponesi. E cito un fumetto non a caso, perché queste Suzuki (Jimny, Hustler, Latin, Every) sembrano proprio uscite da una striscia di comic. O da un cartone animato. E se tecnicamente sono delle custom, praticamente sono dei tributi Japan style alle icone automobilistiche di mezzo mondo.
L'idea è folle. Ma, soprattutto in Estremo Oriente, ha il suo perché. Perché in Giappone lo spazio per le auto è un problema non da poco (specie nelle grandi città). La ricetta che si sono inventati per soddisfare comunque la propria passione è semplice: prendi un'ottima base, uno dei modelli di cui sopra, e vestila con il look che preferisci.
Ti senti più maschio Delta o Renault 5 (in entrambi i casi si parte dalla Jimny Sierra)? Certo, in questi due casi, la personalizzazione è al limite del carpiato, ma se, chessò, punti alle Jimny ispirate a Mercedes Classe G e Ford Bronco, be' almeno sei più coerente con la base fuoristradistica dell'auto a cui hai cambiato i connotati.
Come funziona? Come con le restomod d'alto bordo. Tu porti la macchina e loro ci mettono il resto. Ma puoi anche lasciare che pensino a tutto loro. Costi quel che costi. Giusto per la cronaca, hanno anche un distributore in Belgio (EAD Europe Automotive Distribution Ltd.). Te lo dico a tuo rischio e pericolo.
Factorial - Le nuove frontiere dello stato solido
Mercedes, Stellantis e Hyundai-Kia potrebbero avere presto un'altra freccia al loro arco elettrico: Solstice. Queste nuove celle a stato solido di Factorial Energy, un'azienda sostenuta dalle tre Case, hanno raggiunto una capacità di 40 Ah, adatte quindi a essere montate sulle Bev. Anzi, potrebbero raddoppiarne l'autonomia senza incidere sul peso.
Una solida scommessa. Solstice è un passo avanti importante per le batterie a stato solido, ovvero dei normali accumulatori al litio in cui l'elettrolita anziché essere liquido è, appunto, solido e che sono una delle grandi promesse dell'industria automobilistica. Ma pure smartphone, computer e ogni altro dispositivo portatile sono della partita. I motivi sono tanti: lo stato solido promette una maggiore densità di energia (quindi maggiore autonomia a parità di peso o minor peso a parità di autonomia), tempi di ricarica ridotti, prestazioni più omogenee e una vita più lunga. Gli accumulatori di questo tipo sono anche più sicuri, visto che non si surriscaldano, sono meno dannosi per l'ambiente e richiedono meno energia per essere prodotti.
Ancora tanta strada. Tutto questo vale in teoria. La ricerca procede a passo serrato (Sono tante le Case coinvolte, da Toyota a Volkswagen passando Mazda, Nissan, Chery, Bmw, Nio, Ford), ma ancora non è stato definito su quale materiale puntare come elettrolita: grafene? Ceramica? Un nuovo composito ideato dall'intelligenza artificiale?. I costi di produzione sono alti e manca un'industrializzazione "di massa". Da ultimo, non abbiamo ancora prove certe sull'affidabilità dello stato solido nel tempo. Cicli di carica-scarica continui portano ancora oggi a una degradazione delle celle dovrà essere superata prima di vedere davvero le batterie a bordo delle nostre Bev. C'è chi parla di almeno tre anni. E chi si spinge fino a cinque.