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Test a Le Mans - Alpine A110 R Ultime: la più esclusiva, la più esaltante

4 Ruote - Nov 04,2025
A giugno 2026 l'Alpine A110, almeno per come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi, cesserà di essere prodotta: le normative sempre più stringenti sulle emissioni hanno fatto un'altra vittima e la prossima generazione sarà soltanto elettrica (almeno secondo i piani attuali della Casa). Fino ad allora la fabbrica di Dieppe produrrà circa 1.700 unità della coupé francese, incluse quelle della versione Ultime: 110 esemplari dall'anima corsaiola e con prestazioni mozzafiato almeno quanto il prezzo (265.000 euro, ovvero più del doppio di un'A110 R normale).In pista a Le MansUna volta a bordo, sulla pit lane del circuito Bugatti di Le Mans, mi è bastato premere il tasto di avviamento per rendermi conto della diversa anima rispetto alla A110 R, con la quale avevo appena percorso qualche giro. Se quest'ultima è una sportiva, la Ultime un'auto da gara in abiti borghesi: lo rivela subito il timbro del suo 1.8, rivisitato a fondo, e lo confermano le cambiate rapide e decise. Se non bastasse, alla prima staccata i freni AP racing mostrano tutto il loro vigore, mentre lo sterzo ha una risposta più affilata, dovuta alle differenti misure dei pneumatici (di un centimetro più larghi, davanti come dietro) e alle sospensioni specifiche. Ma andiamo con ordine, e scopriamone tutti i dettagli. Tante modifiche per andare forteRispetto all'A110 R, il 1.8 passa da 300 a 345 CV (se alimentato con benzina Ron102, altrimenti ci si ferma a 325): cambiano sia la turbina sia il compressore, che può dare una sovrapressione di 2,9 bar. Nuovi pure i pistoni forgiati e le bielle, oltre ovviamente alla mappatura. I radiatori che lo raffreddano sono stati inclinati, per aumentare la downforce in velocità: 124 kg in più all'anteriore rispetto al modello d'origine (in parte dovuti anche ai canard in carbonio ai lati dei paraurti). Dietro, invece, grazie a un'ampia ala regolabile nell'inclinazione si guadagnano 25 kg, sempre alla punta di 280 km/h. In totale la deportanza è di 100 kg, mentre nella R alla stessa velocità il carico verticale è negativo.  Nuovo anche il cambio, un doppia frizione a sei marce (anziché a 7) ripreso dalla Mégane R.S.. Ai box i tecnici mi confessano che per farlo dialogare col quattro cilindri hanno dovuto installare una nuova centralina, che mi mostrano: è nascosta nel baule. La lista dei componenti rubati dalle corse prosegue con freni maggiorati da 330 mm all'anteriore, ammortizzatori hlins a due vie regolabili, barre antirollio più rigide e un differenziale autobloccante. Insomma, il prezzo dell'A110 R Ultime comincia a trovare una giustificazione ai miei occhi. Parola d'ordine: personalizzazioneA bordo, poi, è il trionfo di carbonio e Alcantara: li si ritrova nella plancia, come negli avvolgenti sedili Sabelt con cinture a quattro punti. Sotto il tunnel la targhetta col numero dell'esemplare. E c'è da scommettere che dei 110 esemplari previsti non ce ne sarà uno uguale all'altro, visto l'elevato tasso di personalizzazione messo a punto dall'Atelier Alpine: 9 tinte per l'Alcantara, 10 per le pelli e poi ci sono quelle a scelta per le cinture di sicurezza e i sedili.  Il tutto fa il paio con le scelte che riguardano gli esterni, con sette colorazioni per le pinze freno, tre per i cerchi forgiati (a proposito, quelli posteriori hanno un diametro di 19 pollici anziché di 18) e 27 tinte per la carrozzeria. Quest'ultima può anche essere bicolore, come nella versione La Bleue (330.000 euro), con il frontale blu Alpine che grazie a una lavorazione artigianale - sfuma verso il posteriore blu Abysse. Nel programma di personalizzazioni che i designer ci mostrano poi si può avere praticamente di tutto, per avere un'auto unica. Come le sensazioni che regala alla guida.
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Mercato italiano - Le 50 auto più vendute dItalia a ottobre

4 Ruote - Nov 03,2025
Dopo la parentesi di settembre, il mercato italiano dell'auto torna in negativo, anche se di pochissimo: secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, le nuove immatricolazioni di ottobre sono state 125.826 (-0,6% rispetto a ottobre 2024). Nel complesso, continua il trend in rosso del 2025: nei primi dieci mesi dell'anno le nuove targhe si fermano a 1.293.366 (-2,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso). Ecco la classifica delle auto più vendute, a partire dalle prime dieci. 1. Fiat PandinaLa due volumi prodotta a Pomigliano d'Arco, che da qualche settimana si chiama solamente Pandina (per non confonderla con la Grande Panda) è sempre la regina del mercato: sono 7.486 gli esemplari immatricolati a ottobre. 2. Toyota Yaris CrossLa Suv giapponese balza in seconda posizione (era quarta a settembre). Realizzata sulla stessa piattaforma della Yaris, la Cross può contare su 4.189 immatricolazioni mensili. 3. Jeep AvengerLa B-Suv della Casa americana (disponibile da poco anche con trazione integrale 4xe) è una delle auto più amate dagli automobilisti italiani: con 4.046 immatricolazioni mantiene il terzo gradino del podio. 4. Dacia SanderoScende invece dal podio una delle vetture storicamente più gettonate tra gli italiani (e gli europei): con 4.029 targhe, la Sandero si piazza al quarto posto. In arrivo il restyling, presentato nelle scorse settimane. 5. Citroën C3Altro scatto in avanti, questa volta per la best seller del Double Chevron, disponibile con motorizzazioni benzina, mild hybrid e full electric: 3.028 le nuove targhe, che la fanno passare dal nono posto del mese scorso alla quinta posizione. 6. Toyota YarisLa compatta tuttofare si conferma tra le auto più popolari in Italia: lo scorso mese la Toyota Yaris si è piazzata al sesto posto, con 2.927 registrazioni. 7. Volkswagen T-RocCon 2.733 immatricolazioni, al settimo posto si piazza la Suv compatta di Wolfsburg, che a fine agosto è stata rinnovata nelle linee e negli interni. 8. Dacia DusterOttava posizione per la Suv di Mioveni: a settembre ne sono stati immatricolati 2.555 esemplari. In questi giorni è stato presentato il Model Year 2026 con le nuove motorizzazioni mild hybrid 140 e full hybrid 155. 9. Renault ClioLa sesta generazione della compatta francese si prepara ad arrivare sulle strade italiane, ma nel frattempo il modello uscente conquista posizioni: con 2.540 immatricolazioni si colloca al nono posto in classifica. Nella foto la quinta serie, cui si riferiscono i dati di vendita. 10. MG ZSDisponibile con motorizzazioni benzina e full hybrid, la Suv della Casa anglo-cinese conquista la decima posizione, forte di 2.327 nuove targhe. 11. Renault Captur - 2.25812. BMW X1 - 2.24413. Toyota Aygo X - 2.24114. Ford Puma - 2.10015. Volkswagen T-Cross - 2.04416. Fiat Grande Panda - 1.91217. Volkswagen Tiguan - 1.88118. Peugeot 208 - 1.76919. Kia Sportage - 1.63220. Fiat 600 - 1.62321. Peugeot 3008 - 1.39622. Audi A3 - 1.34123. Hyundai Tucson - 1.31324. Mercedes GLA - 1.30625. Byd Seal U - 1.27626. Hyundai i10 - 1.26227. Peugeot 2008 - 1.25928. Volkswagen Golf - 1.25629. Opel Corsa - 1.24930. Alfa Romeo Junior - 1.12831. Kia Picanto - 1.12532. Skoda Kamiq - 1.12233. Suzuki Swift - 1.10834. Opel Frontera - 1.08635. Skoda Fabia - 1.05936. MG MG3 - 98537. Nissan Juke - 97038. Cupra Formentor - 96439. Lancia Ypsilon - 93640. Nissan Qashqai - 92041. Mini Countryman - 86342. Suzuki Vitara - 86143. BMW Serie 1 - 84244. Volvo XC40 - 84245. Alfa Romeo Tonale - 83746. Opel Mokka - 82647. Audi Q5 - 81948. Mercedes GLC - 78049. Toyota C-HR - 77550. Audi A1 - 770
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Dacia - Due nuovi motori per la Duster 2026

4 Ruote - Nov 03,2025
La Dacia ha aperto gli ordini della Duster Model Year 2026, che porta in dote due nuove motorizzazioni: la mild hybrid 140 (che sostituisce la precedente ibrida leggera da 130 CV) e la full hybrid 155, che prende il posto dell'ibrida da 140 CV. Il listino pressoché invariato, con l'unica eccezione degli allestimenti Journey ed Extreme, che aumentano di 50 euro. I nuovi motori della DusterIl motore della mild hybrid 140 è un benzina turbo a 3 cilindri di 1.2 litri a ciclo Miller con cambio manuale a 6 rapporti e sistema mild hybrid 48V, che supporta l'unità termica nelle fasi di avviamento e accelerazione. La batteria ha una capacità di 0,8 kWh. La Duster hybrid 155 monta la stessa unità già disponibile sulla Bigster, composta da un motore benzina a 4 cilindri da 109 CV, due propulsori elettrici (un motore da 50 CV e uno starter/generatore ad alta tensione), una batteria da 1,4 kWh e un cambio automatico elettrificato a quattro rapporti per l'unità termica e due per quella elettrica. Il consumo dichiarato di questa motorizzazione è di 4,6 l/100 km (l'8% in meno rispetto alla precedente hybrid 140). Dotazione in crescitaCon l'arrivo del Model Year 2026 e delle nuove motorizzazioni, la versione top di gamma Journey si arricchisce della regolazione lombare del sedile conducente e del cruise control adattivo per le motorizzazioni ibride, disponibile su richiesta sull'allestimento Extreme. Il listino della Dacia Duster MY26Duster essential Eco-G 100: 19.900 euroDuster expression Eco-G 100: 21.850 euroDuster expression mild hybrid 140: 23.150 euroDuster expression mild hybrid 130 4x4: 26.650 euroDuster expression hybrid 155: 26.650 euroDuster journey Eco-G 100: 23.400 euroDuster journey mild hybrid 140: 24.700 euroDuster journey hybrid 155: 28.200 euroDuster extreme Eco-G 100: 23.400 euroDuster extreme mild hybrid 140: 24.700 euroDuster extreme mild hybrid 130 4x4: 28.200 euroDuster extreme hybrid 155: 28.200 euro
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Alfa Romeo - Arriva la Junior Milano Cortina 2026: prezzi e versioni

4 Ruote - Nov 03,2025
L'Alfa Romeo ha aperto gli ordini della Junior Milano Cortina 2026, serie speciale che celebra i giochi olimpici e paralimpici che si terranno il prossimo anno. Disponibile nelle motorizzazioni mild hybrid, ibrida Q4 a trazione integrale e full electric, il listino di questo allestimento parte da 35.250 euro. Dotazione esclusivaLa Alfa Romeo Junior Milano Cortina 2026 si distingue per il bodykit nero lucido, con inserti argentati su minigonne e paraurti, cerchi di lega da 18 diamantati, vetri posteriori oscurati e il badge Sport Speciale sul parafango. Sul montante centrale sono presenti anche i loghi delle Olimpiadi (lato guidatore) e delle Paralimpiadi (lato passeggero). All'interno le sedute (anteriori riscaldabili con regolazioni elettriche), la plancia, il tunnel e i pannelli porta sono rivestiti in Alcantara traforata, materiale usato anche per il volante, in combinazione con elementi in pelle e cuciture a contrasto. Ancora, pedaliera e battitacco in alluminio, logo Sport Speciale sulla plancia e illuminazione ambientale. La guida di livello 2 su richiestaLa dotazione della Junior Milano Cortina 2026 può essere arricchita dal pacchetto Techno, che aggiunge la guida assistita di Livello 2, i fari a matrice di Led, la telecamera posteriore a 180 e i sensori di parcheggio perimetrali, il portellone elettrico, gli specchietti ripiegabili elettricamente e l'impianto audio a sei altoparlanti. Su richiesta anche il tetto panoramico apribile elettricamente. Il listino della Milano Cortina 2026Ecco quanto costa l'Alfa Romeo Junior nell'allestimento speciale Milano Cortina 2026:Junior 1.2 145 CV Hybrid eDCT6: 35.250 euroJunior 1.2 145 CV Hybrid eDCT6 Q4: 38.250 euroJunior BEV 156 CV: 43.700 euro Le promozioni di lancioFino al 26 novembre, la Alfa Romeo Junior Milano Cortina 2026 1.2 145 CV Hybrid eDCT6 può essere acquistata con un finanziamento triennale di Stellantis Financial Services (Tan 5,49%, Taeg 6,96%) così strutturato: anticipo di 8.103 euro, 35 canoni mensili da 199 euro e maxirata finale (pari al valore garantito futuro) di 23.362 euro. In alternativa, è possibile optare per il noleggio con Leasys, della durata di 36 mesi (45.000 km totali) con un canone di 399 euro/mese a fronte di un anticipo (IVA esclusa) di 6.999 euro.
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Green Deal - Perché i costruttori tedeschi chiedono 'l'obbligo di ricarica' per le ibride plug-in

4 Ruote - Nov 03,2025
In vista dei colloqui di Bruxelles sullo stop alla vendita di auto termiche nel 2035, Hildegard Müller (presidente dell'associazione dei costruttori tedeschi Vda) lancia quella che per ora è una boutade: In futuro, le ibride plug-in potrebbero essere progettate in modo tale che la ricarica regolare sia obbligatoria. Stando alla generica proposta, entro una distanza definita il guidatore dovrà fare il pieno di elettroni: viceversa, se insisterà nel viaggiare a benzina, la potenza erogata verrà "tagliata". Cosa c'è dietro l'idea abbozzata dalla Vda? L'obiettivo parrebbe quello di avvantaggiare i produttori domestici.Le plug-in della discordiaL'obbligo di ricarica sarebbe una risposta a chi è contrario alle Phev. La critica principale, cavalcata dalle associazioni ambientaliste, è infatti che i conducenti facciano un utilizzo sbagliato - e poco responsabile, stando almeno agli oltranzisti - delle ibride plug-in, viaggiando solo (o quasi) col motore a benzina e senza curarsi di ricaricare la batterie: in queste condizioni, le plug-in non diventerebbero altro che vetture termiche con l'aggravio della componente elettrica aggiuntiva, finendo col negare i vantaggi della propulsione in termini di consumi e di emissioni. Qui approfondiamo ogni aspetto della questione, anche col supporto dei dati del nostro Centro Prove. Detto questo, la Vda non si è avventurata a specificare la percorrenza chilometrica oltre la quale la potenza verrebbe ridotta, e di quanto: si tratta, per ora, di una proposta che lascia il tempo che trova. Ma che al tempo stesso ha delle ragioni precise.   Perché proprio la GermaniaLa prescrizione della Vda sull'obbligo di viaggiare con la batteria sempre carica o quasi punta a disinnescare le obiezioni e le polemiche, spingendo le plug-in come una soluzione percorribile anche dopo il famigerato 2035.  Ma perché questo attivismo? La Germania di oggi è molto diversa da quella che nel 2019 appoggiò il bando termico proposto dalla Commissione Europea, schiacciata dalla crisi energetica, dalla concorrenza cinese (in Europa come a Pechino e dintorni) e da un mercato elettrico più lento del previsto. Meglio, dunque, puntare sugli e-fuel (i carburanti sintetici) e sulle stesse plug-in, per cercare una via di mezzo tra il "tutto elettrico" sognato da Bruxelles e la necessità di tutelare la competitività della propria industria.
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Toyota - La nuova generazione del pick-up Hilux è in arrivo

4 Ruote - Nov 03,2025
La Toyota ha diffuso il teaser di un nuovo modello - destinato anche al mercato europeo - che sarà presentato il prossimo 10 novembre. Per il momento non esistono informazioni in merito all'identità del prodotto e il comunicato non indica nient'altro che la data del reveal. L'immagine mostra il frontale in penombra e fornisce comunque alcuni indizi: la mascherina con il lettering Toyota è infatti un elemento che nella gamma attuale appartiene soltanto alla Land Cruiser. Le proporzioni, infine, fanno pensare a una Suv o comunque a un modello a ruote alte. In realtà è il nuovo HiluxLa soluzione al mistero viene dalla sede tailandese della Toyota, che ha diffuso un video teaser esteso dello stesso veicolo, confermando così che si tratta del nuovo Hilux. Il pick-up è uno dei modelli cardine del mercato asiatico, ma in generale anche uno dei best seller assoluti della Casa giapponese. La generazione attuale è sul mercato da quasi 10 anni ed è quindi chiamata a un totale rinnovamento. Piattaforma e motori evolutiUno degli elementi più evidenti del nuovo Hilux è il taglio dei gruppi ottici a Led, che cambia completamente lo stile del pick-up. Secondo le indiscrezioni raccolte, per l'Hilux la Toyota ha scelto la strada della continuità a livello tecnologico: al di là dell'introduzione di un infotainment aggiornato, questo modello dovrebbe sfruttare piattaforma e motori diesel derivati dalla serie uscente, con varianti mild hybrid declinate in base al mercato di destinazione. 
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Bombe in divisa - Le auto dei Carabinieri più veloci di sempre

4 Ruote - Nov 03,2025
Dagli anni 60 a oggi, l'Arma dei Carabinieri cerca sempre auto veloci e affidabili: strumenti di lavoro, certo, ma anche ambasciatrici di stile e tecnologia tricolore (eccezion fatta per alcuni casi). Dall'Alfa Romeo Giulia TI alla Maserati MCPura, più di 60 anni di evoluzione e di velocità al servizio della collettività. Cambiano i tempi ma restano passione, efficienza e quell'orgoglio che ogni Carabiniere prova quando gira la chiave - o preme il tasto Start - della propria auto. Berlina o supercar che sia. La Maserati MCPura, recentemente consegnata all'Arma dei Carabinieri per missioni sanitarie d'emergenza, supera i 320 km/h grazie al suo V6 Nettuno da 630 cavalli. la più potente auto mai entrata in servizio, destinata a trasportare organi e sangue in quelle situazioni dove ogni secondo può fare la differenza tra la vita o la morte. Prima di lei in classifica, dal 2016, troviamo l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, affidata ai Nuclei Radiomobili di Roma e Milano. Il 2.9 V6 biturbo da 510 cavalli le consente di superare i 300 km/h. Anche lei impiegata per missioni sanitarie, unisce prestazioni da supercar al valore simbolico di un connubio indissolubile, quello tra Biscione e Carabinieri. Nel 2011 la Lotus Evora S portò un tocco british d'Oltremanica: 350 cavalli, 277 km/h, trazione posteriore e agilità da track day. Utilizzata soprattutto per servizi di rappresentanza e trasporto urgente di organi, dimostrò che anche una sportiva d'élite poteva servire la collettività. Più terrena ma comunque brillante, la Peugeot 308 GTi del 2017: 272 cavalli e 250 km/h, destinata a pattugliamento, controllo del territorio e missioni d'emergenza. Un equilibrio tra efficienza e prestazioni, adatto alle esigenze operative moderne. Accanto alle supercar del Biscione targate Quadrifoglio, in servizio c'è anche una Giulia più sobria, efficiente e forse anche efficace: la 2.0 Turbo da 200 cavalli per 230 km/h di velocità massima. Entrata nei ranghi nel 2017, è la berlina ideale per pattugliare, sorvegliare e, all'occorrenza, andare veloce. Comoda e inconfondibile nella livrea blu. Negli anni Duemila spiccava l'Alfa Romeo 159 2.4 JTDm, turbodiesel da 200 cavalli e 225 km/h, robusta e instancabile sulle autostrade italiane. Prima di lei, la 156 2.0 Twin Spark 155 CV, 215 km/h aveva inaugurato l'era moderna del design Alfa in divisa, unendo eleganza e affidabilità. Negli anni Novanta, invece, le Alfa Romeo 155 1.8 Twin Spark - in versione 8 o 16 valvole, da 126 a 140 cavalli - servivano tanto come auto di pattuglia quanto come civette per tutte le operazioni speciali. Più recenti ma con spirito analogo, le Giulietta 1.6 JTDm - 120 CV, 195 km/h - garantiscono consumi contenuti e buone doti dinamiche per il controllo del territorio. Stesso compito che negli anni Ottanta spettava alla Alfa Romeo 75 1.8 i.e., 120 cavalli per circa 200 all'ora, simbolo di un'epoca in cui anche le auto di servizio sapevano emozionare.  Infine, non potevamo certo omettere lei, la Giulia TI del 1963, con 92 cavalli e circa 175 km/h di punta massima, la madre di tutte le pattuglie moderne. 
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Test drive - Prova la Dacia Bigster mild hybrid-G 140 con 'Quattroruote c'è'

4 Ruote - Nov 03,2025
Dopo quella con la Renault, prende il via l'iniziativa "Quattroruote c'è" insieme alla Dacia. L'appuntamento è fissato per sabato 8 novembre, con una serie di test drive organizzati in diverse città italiane, per avere la possibilità di conoscere più da vicino la Bigster mild hybrid-G 140 con la sua motorizzazione ibrida bifuel a Gpl. Insieme ai nostri Expert Driver sarà possibile scoprire l'auto da vicino e farsi spiegare - in modo chiaro e semplice - le soluzioni che rendono questa nuova motorizzazione così efficiente e versatile. Appuntamento in concessionariaOrganizzati da Quattroruote e Dacia, i test drive della Bigster mild hybrid-G 140 si svolgeranno sabato 8 novembre. Per sapere quali sono le concessionarie che prendono parte all'iniziativa potete consultare la nostra pagina dedicata. I test drive possono essere prenotati anche tramite il sito ufficiale della Dacia. Dacia Bigster mild hybrid-G 140Lunga 457 cm da un paraurti all'altro, la Bigster è la sorella maggiore della Duster, con cui condivide la piattaforma, ma rispetto alla quale guadagna 23 centimetri di lunghezza. L'altezza da terra di 22 cm, gli archi passaruota e le protezioni della carrozzeria in plastica le consentono qualche escursione nel fuoristrada leggero. All'interno la Bigster tiene fede ai capisaldi del marchio: finiture essenziali, abbinate a una buona attenzione per assemblaggi e robustezza. L'infotainment da 10 ha una grafica moderna e offre la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto.Tanto lo spazio per i passeggeri e le valigie: il bagagliaio ha una capacità complessiva, misurata dal Centro Prove, di 378 litri. A muovere la Bigster c'è un tre cilindri di 1.2 litri turbocompresso, con alimentazione bifuel e impianto mild hybrid a 48V, che assiste l'unità termica nelle fasi di avviamento e di accelerazione. Con i due serbatoi (da 50 litri ciascuno), la Bigster G-140 offre fino a 1.450 km di autonomia dichiarata. Quanto costa la Bigster mild hybrid-G 140La Suv della Dacia con la motorizzazione mild hybrid bifuel a Gpl parte da 24.800 euro per l'allestimento Essential con cui apre il listino. La versione intermedia Expression costa 25.800 euro, mentre le più accessoriate Journey ed Extreme costano 27.800 euro. Questa versione, come tutta la gamma della Bigster, può essere guidata dai neopatentati.
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Milano - Una notte con i Carabinieri: ritirata una patente ogni dieci controlli

4 Ruote - Nov 03,2025
di 27 patenti ritirate, di cui sei per guida dopo avere assunto sostanze stupefacenti e 21 per guida in stato di ebbrezza, il bilancio dell'operazione condotta nella notte di Halloween nella zona di Porta Garibaldi, uno dei punti più caldi della movida milanese, dal Nucleo radiomobile dei Carabinieri di Milano al comando del tenente colonnello Marco D'Aleo. Con i militari c'eravamo anche noi di Quattroruote.  Controllati 266 conducentiNell'arco di circa cinque ore i militari supportati da un'unità cinofila antidroga e da un'equipe medica a bordo di un veicolo specializzato nello svolgimento delle analisi antidroga hanno controllato complessivamente 549 persone a bordo di 266 veicoli, sequestrato 18 grammi di hashish e segnalato cinque persone per detenzione di stupefacenti per uso personale. Laboratorio mobileUn'operazione non di routine, ma, come ha spiegato il comandante del Nucleo radiomobile di Milano, parte di un più ampio contesto di normali controlli della circolazione stradale, in particolare rispetto alla guida in stato di ebbrezza. In più, nell'operazione condotta tra venerdì e sabato, c'era un mezzo mobile dotato di una sofisticata strumentazione che consente di rilevare velocemente l'assunzione di sostanze stupefacenti. Il veicolo, fornito grazie a un protocollo di intesa con il ministero dei trasporti e il comando generale dell'Arma, ci consente di avere l'esito delle analisi sui conducenti nell'immediatezza del controllo, ha sottolineato D'Aleo, spiegando che diversamente ogni persona trovata positiva con il precursore dovrebbe essere accompagnata in ospedale. Poca cultura della sicurezza stradale tra i giovaniMa è aumentata la consapevolezza del fatto che non si guida dopo aver bevuto o avere assunto stupefacenti dopo l'ultima riforma del Codice della strada? In generale è aumentata la consapevolezza degli automobilisti, ma abbiamo un problema con i ragazzi, che ancora non hanno capito quanto sia pericoloso mettersi alla guida in stato di alterazione. Per questo motivo sarebbe importante che, oltre alla repressione, ci fosse una maggiore prevenzione. Bisognerebbe investire in cultura della sicurezza stradale nelle scuole e durante la formazione dei conducenti. I ragazzi dovrebbero esserne consapevoli prima di iniziare a guidare, non dopo i controlli di polizia. L'Arma già si occupa di formazione nelle scuole, nell'ambito dei progetti di guida alla legalità, realizzando sforzi importanti per arrivare all'obiettivo della sicurezza e consapevolezza stradale.
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Motor Valley - La storia - finita male - della Fabbrica Bugatti di Campogalliano

4 Ruote - Nov 03,2025
Nel weekend di Halloween, la leggendaria Fabbrica Blu di Campogalliano, ex stabilimento Bugatti, è stata illegalmente occupata per un rave party: migliaia di persone hanno invaso i capannoni e i cortili dello storico impianto fondato da Romano Artioli, trasformando un luogo simbolo della Motor Valley in una discoteca abusiva. Ma come si è potuto arrivare a tutto questo?  Fabbrica Bugatti, la storia di un'eccellenzaProgettata dall'architetto Giampaolo Benedini e inaugurata nel 1990, la Fabbrica Blu fu più di un impianto produttivo: fu un laboratorio d'eccellenza dove prese forma la rinascita moderna del marchio Bugatti. Qui nacque la EB110 e si concepì la EB112: due supercar visionarie con soluzioni inedite per quegli anni. Lo stabilimento era stato concepito come un campus tecnologico immerso nel verde, con officine, centro stile, reparti artigianali e spazi di rappresentanza curati nei minimi dettagli. Un unicum, riconosciuto da storici e architetti come uno dei complessi industriali più belli del Novecento italiano. I custodi della memoriaDopo il fallimento del 1995 - un sogno troppo ambizioso per i tempi e per le risorse disponibili, tecnicamente perfetto, ma economicamente fragile - la Fabbrica Blu non cadde nell'oblio. Per oltre vent'anni la famiglia Pavesi ne custodì gli spazi con dedizione quotidiana, trasformando un relitto industriale in un luogo vivo e rispettato. Ezio Pavesi, insieme al padre Carlo e poi al figlio Enrico, mantenne l'ordine, tagliò l'erba, riparò recinzioni, inventò piccoli sistemi di controllo per scoraggiare intrusioni. Un luogo curato viene rispettato, era la sua regola. E funzionava: fino al 2021 non c'è stato nessun atto vandalico, nessuna invasione. Negli anni, la Fabbrica Blu è divenuta meta di appassionati e studiosi da tutto il mondo. Migliaia di visitatori venivano accompagnati dai Pavesi alla scoperta di quel tempio dell'automobile italiana. Nel 2019 Bugatti stessa tornò a Campogalliano per presentare la Centodieci, riconoscendo ufficialmente il valore storico del sito. L'anno successivo, l'anniversario della EB110 trasformò lo stabilimento in un museo a cielo aperto, con decine di supercar arrivate da ogni parte del globo. La vendita e l'abbandonoNel 2022 il complesso è stato venduto all'imprenditore francese Adrien Labi, che aveva annunciato un ammirevole progetto di rilancio. Di quella promessa, però, non è rimasto nulla. Pavesi venne allontanato, gli uffici e gli arredi smantellati, gli alberi voluti da Benedini sradicati. La richiesta di tutela architettonica fu respinta dal Ministero della Cultura e lo stabilimento rimase senza custodia, senza allarmi, senza sorveglianza. In breve tempo arrivarono i furti, i vandalismi, le scritte sui muri. E infine, lo scorso weekend, il rave. Un simbolo da salvarePer l'associazione Bugatti Automobili Campogalliano APS, fondata dai Pavesi insieme a ex dipendenti e appassionati, quanto accaduto è il punto più basso di una lunga storia di incuria. Tre anni di abbandono hanno cancellato ciò che 27 anni di dedizione avevano salvato, spiegano. nata una petizione per chiedere tutela, sicurezza e un progetto di valorizzazione del sito. Perché la Fabbrica Blu non è solo un edificio. un frammento di ingegno e orgoglio italiani, un monumento all'industria e alla passione. Lasciarla crollare significherebbe rinunciare a un pezzo di Motor Valley, e a un sogno che merita di essere raccontato - e salvato.
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Nuovo Quattroruote - Scopri il numero di novembre - VIDEO

4 Ruote - Nov 03,2025
Quattroruote di novembre, già disponibile in Digital Edition e in edicola, dedica la copertina alla prova della nuova Audi Q3: la terza serie punta all'eccellenza con comandi inediti - per non staccare mai le mani dal volante - e su un sistema ibrido plug-in che può garantire quasi 100 km di marcia in elettrico.Se poi avete un voucher per l'acquisto di un'elettrica con gliincentivi auto- di cui parla anche l'editoriale di questo mese - e state meditando sul da farsi, vi tornerà utilissimo il maxi confronto tra alcuni dei modelli a batteria più accessibili sul mercato. Non basta?Allora leggete l'allegato gratuito Chiavi in mano, un nuovo progetto con prove, dati,infografiche, analisi di trend e consigli finanziari che aiuta a capire non solo quale auto scegliere, ma anche perché e come farloinmodo consapevole. Audi Q3Generazione numero tre per una delle C-Suv premium più apprezzate del mercato. La nuova Audi Q3 eredita stilemi e contenuti dalle sorelle maggiori, ma introduce pure qualche primizia, come il nuovo bilanciere al volante che rimpiazza i classici devio e la leva del cambio, nonché un comparto digitale più evoluto. Inoltre, riceve in dote un rinnovato schema plug-in ibrido che, rispetto a prima, fa passi avanti su tutti i fronti.Oltre ai benzina mild hybrid e all'inossidabile turbodiesel, la Q3 è proposta con il più potente sistema plug-in del Gruppo: 272 cavalli combinati capaci di generare prestazioni davvero notevoli. Ma più di tutto, grazie al rinnovamento totale della parte ibrida e, soprattutto, a una batteria molto più capiente di prima, ora gli orizzonti in elettrico si ampliano, con una media rilevata di 93 km in modalità elettricaprima che il turbobenzina si riaccenda. Di spessore il confort, come pure l'agilità di marcia; un Esp eccessivamente apprensivo, però, non rende giustizia alle sue doti telaistiche. La prova completa della nuova Audi Q3 è su Quattroruote di novembre 2025 e nell'area in abbonamento QPremium. EMC SeiLa lunghezza, pari a 4,44 metri da un paraurti all'altro, è da C-Suv. Il prezzo di listino (24.800 euro) quello di una Toyota Yaris base: in estrema sintesi, ecco la EMC Sei. Una Sport utility italo-cinese con tanto di serie, che può pure contare sulla doppia alimentazione, sfruttando le notevoli economie d'esercizio che può garantire il Gpl. Non è tutto oro ciò che luccica, però. Un esempio? Essendo prodotta in piccola serie, la Sei non deve sottostare a tutti gli obblighi di sicurezza imposti dall'Unione Europea sulle automobili di nuova immatricolazione: quindi, non c'è nemmeno la frenata automatica d'emergenza.Accettata una notevole rumorosità - non soltanto alle velocità autostradali - e sospensioni sempre piuttosto rigide, la Sei fa tornare il sorriso quando si parla di economia d'esercizio. Ma soltanto a Gpl, perché, marciando a benzina, la EMC alza un bel po' il gomito: in città, per esempio, il Centro Prove ha rilevato una percorrenza pari a soli 10,2 km/litro, mentre se si valuta la media si scende parecchio, fino a quota 8,6 km/l. Sfida tra elettriche economicheGli incentivi per l'acquisto di auto elettriche sono scattati il 22 ottobre e sono finiti nell'arco di un paio di giorni. Se siete in possesso dell'agognato voucher e dovete ancora decidere come spenderlo (la scadenza è il 21 novembre), vi potrebbe tornare utile il confronto tra otto compatte che abbiamo preparato: auto perfette soprattutto per la città, ma che - salvo eccezioni - non se la cavano male neppure in un viaggio. Due hanno un prezzo irresistibile, ovvero la Dacia Spring e la Leapmotor T30. Interessanti anche gli altri modelli freschi di debutto, come la BYD Dolphin Surf, la Fiat Grande Panda, la Hyundai Inster o la Renault 5: di quest'ultima abbiamo provato la versione d'accesso Five. Completano il gruppo la sempre piacente Fiat 500e e la gettonatissima Citroën ë-C3.  Qual è la migliore? La risposta a questa domanda dipende dalle esigenze di ciascuno. Per esempio, in termini di abitabilità si è distinta la compatta Hyundai Inster, mentre quanto a capacità di carico sono Citroën ë-C3 e Fiat Grande Panda a spiccare. Fra le pagine del nostro maxitest trovate tutte le misurazioni del nostro Centro Prove. Per un confronto a 360 gradi non mancano i rilevamenti di prestazioni, consumi, autonomie, confort e sicurezza, oltre all'analisi della dotazione e dei sistemi multimediali. Dulcis in fundo, una panoramica sulle promozioni per capire qual è l'elettrica compatta che non potete farvi scappare. Kia SportageSquadra che vince non si cambia. Così, la Kia Sportage si presenta all'immancabile restyling di metà carriera con limitate modifiche estetiche, sia dentro, sia fuori. La sostanza non cambia, tuttavia ci sono aree in cui abbiamo riscontrato dei miglioramenti rispetto alla gamma uscente. Per esempio, l'efficienza del rinnovato powertrain full hybrid. La sfida è doppia, perché abbiamo messo a confronto la Suv coreana con sé stessa: motore 1.6 CRDi turbodiesel, adatto a chi percorre parecchi chilometri in autostrada, e appunto la rinnovata ibrida full, che a dispetto della maggior potenza è riuscita a migliorare dei consumi che prima erano soltanto discreti, specie in città.  (Ri)viste da vicino: Suzuki VitaraRispetto alle tante Suv che puntano su grandi schermi dell'infotainment da cui gestire mille funzioni, cruscotti digitali dall'effetto wow e luci d'ambiente multicolore, la Suzuki Vitara si distingue per un'attenzione maniacale alla praticità: abitacolo spazioso, comandi grandi e semplici da azionare, buona visibilità dagli ampi finestri. Insomma, un'auto con cui è facile prendere confidenza. Sul mercato dal 2015, negli anni non ha cambiato questa formula, pur evolvendosi nella meccanica e, soprattutto, in fatto di sicurezza. Altro aspetto che la contraddistingue è la disponibilità della versione 4x4, che non mancherà neppure nella nuova 1.4 mild hybrid da 110 CV. Quest'ultima è in arrivo a inizio 2026, mentre sono ancora ordinabili la più potente ibrida leggera da 129 CV e la full hybrid da 114. Anch'esse, ovviamente, a trazione anteriore o integrale. Alla prova della Suv giapponese, proprio nella versione mild hybrid da 129 cavalli, abbiamo dedicato la rubrica (Ri)viste da vicino. Oltre a passare in rassegna i (buoni) consumi reali e le prestazioni rilevate dal nostro Centro Prove in questo servizio vi diciamo quali sono i costi di gestione (fra carburante, tagliandi, assicurazione e bollo) e quanto si svaluta negli anni. Infine, abbiamo dato i voti alla facilità d'accesso ai vari componenti per le piccole manutenzioni fai-da-te. Passato prossimo: Mazda 6e vs Xedos 6Una, la Xedos 6, era la portabandiera di un modo tutto particolare di costruire un'auto che, all'epoca, poteva essere solo giapponese. L'altra, la Mazda 6e, rappresenta la parte più nobile (e adattata agli standard europei) della Changan EZ-6, dedicata esclusivamente al mercato cinese. Perché, per rendere efficiente al massimo la delicata "operazione elettrica", la Mazda si è avvalsa proprio della collaborazione della Changan, marchio con il quale Hiroshima ha una partnership molto bene avviata, da oltre un decennio, nel Paese della Grande Muraglia. A separarle ci sono 32 anni, in mezzo ai quali il mondo dell'auto ha virato molto verso l'elettrico. Ma la Mazda, da sempre, gioca la carta dell'originalità: 2.0 V6 aspirato per la Xedos, multimedialità spinta (e tanta tecnologia) per la 6e.In questo Passato Prossimo riannodiamo i fili della storia Mazda cercando le analogie fra mondo termico ed elettrico, visti entrambi dagli occhi (anzi, dai fari) di due berline orientali. Ciascuna nata con l'esatta convinzione di puntare tutto (o quasi) sull'originalità, dalla tecnica alla tecnologia, per finire con l'efficienza. Ecco: in quest'ambito, fra elettrico e termico (stagionato), non c'è proprio partita.  Storie: Dacia BigsterUn weekend fuori porta, sulle Alpi lombarde, tra accenni di neve e mucche ancora al pascolo. Bel programma, ma quanto mi costa? La risposta è semplice: dipende dall'auto. E nel caso della Dacia Bigster a Gpl, beh, il prezzo di questa gita è alla portata di tutti. Partendo dalla redazione di Quattroruote, a Rozzano, siamo andati fino a Montespluga (SO), un piccolo paesino di confine vicino a Madesimo, nella Valchiavenna. Poco meno di 200 chilometri, ai quali abbiamo aggiunto una breve deviazione fino a Lodi, per recuperare il fotografo che ci ha seguito in questo viaggio. In totale abbiamo percorso 447 km, con un dislivello di 1.814 metri, consumando... scopritelo nel nostro servizio.Proposta con prezzi a partire da 24.800 euro, la Dacia Bigster a Gpl è mossa da un tre cilindri turbobenzina di 1.2 litri in grado di erogare 140 cavalli e 230 Nm di coppia. A questo propulsore si abbina un impianto bifuel a Gpl installato direttamente in fabbrica: ciò consente una migliore integrazione del sistema, con la possibilità di visualizzare direttamente sul quadro strumenti sia la quantità di gas ancora disponibile nel serbatoio toroidale posteriore da 50 litri, sia l'autonomia residua con entrambe le alimentazioni. Una bella comodità. Primo contattoQuesto mese testiamo la seconda serie della Citroën C5 Aircross nella versione plug-in, che promette fino a 100 chilometri di percorrenza in elettrico; la Nissan Micra, giunta alla generazione numero sei senza pistoni; e l'Alfa Romeo Tonale, rivista sia fuori (le carreggiate si sono allargate), sia dentro e dotata di un ibrido ricaricabile che guadagna fluidità. Anteprime e AutonotizieDopo il lancio della iX3, la BMW si prepara ad ampliare la gamma Neue Klasse con un iconico modello a ruote basse, la Serie 3. Che nella sua veste a batteria rispolvererà il nome i3 e si andrà a confrontare con la nuova Mercedes-Benz Classe C elettrica. Le trovate entrambe, con i relativi rendering, nelle pagine delle nostre Anteprime, seguite da un altro modello che trae le proprie origini nel passato: la Mitsubishi Pajero, che tornerà in vita con una forma tutta nuova.Non manca un approfondimento tecnico su una delle auto più attese degli ultimi anni, la Ferrari Elettrica, seguito da un servizio su un marchio che ha appena iniziato a fare capolino in Italia, la Geely. Senza dimenticare le pagine dedicate alla fuoristrada EMC 212 e alle automobili più veloci di sempre. Nella sezione Storie, invece, abbiamo un ospite speciale: il content creator cinese Kainian Liu, che ha portato in esclusiva a Vairano una delle auto più chiacchierate del momento, la Xiaomi SU7 Ultra, a caccia di record sulla nostra pista. Ce l'avrà fatta con in suoi 1.548 cavalli (e due differenti treni di gomme)? Attualità e InchiesteLa sezione Attualità/Inchieste apre con un piccolo spettro che si aggira per l'Europa, quello delle E-Car. Automobili piccole e a buon mercato vagheggiate da Ursula Von der Leyen, sembrano pronte al debutto ma, come per le kei car giapponesi a cui si ispirano, Bruxelles deve fissare regole che abbiano un senso. A seguire un reportage su Milano-Cortina: abbiamo percorso in auto l'itinerario che in febbraio e marzo sarà coperto da gran parte dei 3.500 atleti e degli 1,2 milioni di spettatori previsti per olimpiadi e paralimpiadi e tra lavori in corso, code e una pesante assenza di colonnine di ricarica, abbiamo scoperto che c'è ancora molto da fare. Ecco poi Michael Leiters, per otto anni direttore tecnico della Ferrari che sostituisce Oliver Blume al vertice di Porsche, le difficoltà che affronteranno i marchi auto per rimanere nella classifica dei più prestigiosi al mondo e la rinascita di Spyker, più volte morta, risorta e ora di nuovo in attività.  Il traffico a Milano? Come 40 anni faUn servizio nato sulle pagine locali dell'inserto Milano: siamo su Quattroruote di dicembre del 1986, con due squadre di collaudatori inviati a cronometrare i tempi di percorrenza su due anelli circolari del capoluogo lombardo: la circonvallazione esterna, che passa da piazzale Lodi, piazzale Loreto, piazzale Lotto, piazza Napoli, e la cosiddetta Cerchia dei Bastioni, che corre lungo le ormai scomparse Mura spagnole. E se li ripercorressimo oggi? Quanto sarebbero cambiate le cose? Quanto ci metteremmo? Di più o di meno?Detto, fatto: nell'articolo Nulla di nuovo in città, due equipaggi, che si sono mossi in contemporanea nelle due direzioni di marcia, hanno seguito, nelle medesime fasce orarie, le orme - anzi l'impronta del battistrada - delle squadre di allora. Risultato? Non ve lo anticipiamo, ma possiamo dire che alla fine, pur di fronte di una rete di mezzi pubblici enormemente potenziata, ci siamo trovati alle prese più o meno con le stesse situazioni di quarant'anni fa. Scoprite tutti i numeri di questo test, e le variabili che congiurano contro un sostanziale miglioramento della viabilità a Milano (ma il discorso, con le dovute differenze, si può estendere pure altri altri grandi centri urbani). Chiavi in mano, il dossier per scegliere la prima elettricaInsieme al numero di novembre, in edicola trovate anche Chiavi in mano, un allegato gratuito di 64 pagine pensato per aiutare chi è alle prese con l'acquisto della sua prima auto elettrica. Un tema di straordinaria attualità, visti gli incentivi statali per l'acquisto di auto elettriche ancora in corso. Chi possiede un voucher deve abbinarlo a un contratto d'acquisto entro il 21 novembre e il dossier Chiavi in mano è lo strumento perfetto per decidere: ci sono consigli pratici per gestire al meglio un'elettrica, una guida dettagliata per chi parte da zero e, soprattutto, 30 schede dedicate ad altrettanti modelli, scelti tra quelli più diffusi e, ovviamente, incentivati. Chiavi in mano offre anche dati, infografiche, analisi di trend e consigli finanziari, aiutando a capire non solo quale auto scegliere, ma anche perché e come farlo in modo consapevole. In più, c'è una prova della Leapmotor B10, la C-Suv elettrica più conveniente attualmente disponibile sul mercato. N.B.: l'allegato Chiavi in mano è proposto anche in Digital Edition, in coda al giornale e inserito all'interno della voce Arretrati/Allegati. Come richiedere allegati e dossierChi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un'email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).
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L'editoriale di novembre - Tentazioni elettriche

4 Ruote - Nov 03,2025
C'è stato un tempo, non troppo lontano, in cui in Sardegna si immatricolavano Fiat Panda a metano. Era il 2009, l'anno dei maxi incentivi ecologici. Bastava scegliere un'auto "green" per ottenere fino a 5 mila euro di sconto, e la Panda Natural Power diventò improvvisamente l'oggetto dei desideri per 117 automobilisti sardi. Peccato che nessuno potesse rifornirla, perché sull'isola non esistevano distributori di metano. una storia che fa sorridere, ma racconta molto di noi. Non solo degli italiani, ma di tutti gli esseri umani di fronte allatentazione della convenienza: quella scossa emotiva che ci attraversa quando sentiamo di poter ottenere un vantaggio immediato, anche se non abbiamo davvero valutato l'utilità o la compatibilità di quel prodotto con le nostre esigenze.Con i nuovi maxi incentivi all'auto elettrica, scattati lo scorso 22 ottobre con un boom di prenotazioni oltre 40 mila voucher nelle prime ore ricordare quell'aneddoto è importante. Oggi come allora, anzi più di allora, la logica della convenienza immediata, che consente a chi risponde ai requisiti di portarsi a casa un'auto nuova a prezzi incredibili, persino sotto i 5 mila euro, potrebbe aver indotto più di qualcuno a scegliere un'elettrica "senza pensieri", perché "tanto è regalata". Ma l'auto elettrica, e più in generale la transizione, sono una cosa seria. E richiedono consapevolezza. vero: in Italia siamo ancora molto indietro sull'elettrico, per tante ragioni pratiche prezzi, costi dell'energia, infrastruttura di ricarica accompagnate da una buona dose di pregiudizi. C'è un clima di sfiducia nei confronti di questa tecnologia, ma proprio per questo la soluzione non può essere unastrategia della tentazione, fatta di super incentivi e promozioni senza precedenti. Quando siamo tentati, la logica passa in secondo piano: si fanno acquisti sbagliati, con il rischio di restare delusi, e la delusione finisce per alimentare la sfiducia di cui sopra. Una spirale che non fa bene a nessuno. Da qui un doppio invito. A chi le auto le sta vendendo: non promuovete solo il prezzo, ma anche la cultura dell'acquisto consapevole, scoraggiando con trasparenza chi non è ancora pronto per questa soluzione di mobilità. E a chi le auto le sta comprando, magari con in mano un voucher da convertire entro trenta giorni: non fatevi accecare dal fattore prezzo, ma prendetevi il tempo per informarvi, capire limiti, vincoli e opportunità di un nuovo modo di intendere la mobilità.ComeQuattroruotefaremo la nostra parte: offrendo informazione fondata su fatti, dati e consigli pratici per aiutare ciascuno a scegliere l'automobile che fa davvero al caso suo. Siamo certi che questo è il momento giusto per comprare un'elettrica. Ma anche il momento sbagliato per comprarla solo perché costa poco.L'editoriale è stato pubblicato su Quattroruote di novembre 2025 
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Su 4R di novembre - Il traffico di Milano? quello (lento) di 40 anni fa

4 Ruote - Nov 03,2025
Un servizio nato sulle pagine locali dell'inserto Milano: siamo su Quattroruote di dicembre del 1986, con due squadre di collaudatori inviati a cronometrare i tempi di percorrenza su due anelli circolari del capoluogo lombardo: la circonvallazione esterna, che passa da piazzale Lodi, piazzale Loreto, piazzale Lotto, piazza Napoli, e la cosiddetta Cerchia dei Bastioni, che corre lungo le ormai scomparse Mura spagnole. E se li ripercorressimo oggi? Quanto sarebbero cambiate le cose? Quanto ci metteremmo? Di più o di meno?Detto, fatto: nell'articolo Nulla di nuovo in città, due equipaggi, che si sono mossi in contemporanea nelle due direzioni di marcia, hanno seguito, nelle medesime fasce orarie, le orme - anzi l'impronta del battistrada - delle squadre di allora. Risultato? Non ve lo anticipiamo, ma possiamo dire che alla fine, pur di fronte di una rete di mezzi pubblici enormemente potenziata, ci siamo trovati alle prese più o meno con le stesse situazioni di quarant'anni fa. Scopri tutti i numeri di questo test, e le variabili che congiurano contro un sostanziale miglioramento della viabilità a Milano (ma il discorso, con le dovute differenze, si può estendere pure altri altri grandi centri urbani), su Quattroruote di novembre 2025.
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Su 4R di novembre - In montagna con la Dacia Bigster Gpl: quanto consuma?

4 Ruote - Nov 03,2025
Un weekend fuori porta, sulle Alpi lombarde, tra accenni di neve e mucche ancora al pascolo. Bel programma, ma quanto mi costa? La risposta è semplice: dipende dall'auto. E nel caso della Dacia Bigster a Gpl, beh, il prezzo di questa gita è alla portata di tutti. Partendo dalla redazione di Quattroruote, a Rozzano, siamo andati fino a Montespluga (SO), un piccolo paesino di confine vicino a Madesimo, nella Valchiavenna. Poco meno di 200 chilometri, ai quali abbiamo aggiunto una breve deviazione fino a Lodi, per recuperare il fotografo che ci ha seguito in questo viaggio. In totale abbiamo percorso 447 km, con un dislivello di 1.814 metri, consumando... Per scoprirlo, potete leggere le pagine di questo test specialesu Quattroruote di novembre. Proposta con prezzi a partire da 24.800 euro, la Dacia Bigster a Gpl è mossa da un tre cilindri turbobenzina di 1.2 litri in grado di erogare 140 cavalli e 230 Nm di coppia. A questo propulsore si abbina un impianto bifuel a Gpl installato direttamente in fabbrica: ciò consente una migliore integrazione del sistema, con la possibilità di visualizzare direttamente sul quadro strumenti sia la quantità di gas ancora disponibile nel serbatoio toroidale posteriore da 50 litri, sia l'autonomia residua con entrambe le alimentazioni. Una bella comodità.
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Con 4R di novembre - "Chiavi in mano", la guida per scegliere la prima auto elettrica (anche con gli incentivi)

4 Ruote - Nov 03,2025
Insieme al numero di novembre di Quattroruote, in edicola trovate anche Chiavi in mano, un allegato gratuito di 64 pagine pensato per aiutare chi è alle prese con l'acquisto della sua prima auto elettrica. Un tema di straordinaria attualità, visti gli incentivi statali per l'acquisto di auto elettriche ancora in corso.  Chi possiede un voucher deve abbinarlo a un contratto d'acquisto entro il 21 novembre e il dossier Chiavi in mano è lo strumento perfetto per decidere: ci sono consigli pratici per gestire al meglio un'elettrica, una guida dettagliata per chi parte da zero e, soprattutto, 30 schede dedicate ad altrettanti modelli, scelti tra quelli più diffusi e, ovviamente, incentivati. Il nuovo allegato offre anche dati, infografiche, analisi di trend e consigli finanziari, aiutando a capire non solo quale auto scegliere, ma anche perché e come farlo in modo consapevole. In più, c'è una prova della Leapmotor B10, la C-Suv elettrica più conveniente attualmente disponibile sul mercato. N.B.: l'allegato Chiavi in mano è proposto anche in Digital Edition, in coda al giornale e inserito all'interno della voce Arretrati/Allegati.
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Semiconduttori - Chip Nexperia, le consegne delle auto ai clienti rischiano di slittare?

4 Ruote - Nov 03,2025
Crisi dei chip Nexperia, a che punto siamo? Le consegne delle auto ai clienti finali rischiano di slittare, come già verificatosi con un problema analogo nel 2020? Occorre distinguere fra i fatti già accaduti e gli scenari possibili, che vede per protagonisti Usa e Cina. Peraltro, la situazione resta complessa e delicata per la sfrenata competizione fra le due superpotenze per la supremazia in svariati settori (difesa, commercio, tecnologia) che coinvolge fra l'altro intelligenza artificiale, dazi, terre rare, soia e fentanyl. E, appunto, i famigerati semiconduttori.Cosa è successoAl centro della crisi c'è la Nexperia, fornitore olandese di chip discreti per auto, componenti essenziali per le funzioni basilari delle vetture (accensione, centraline, batteria e fari). Fino al 29 settembre 2025, l'azienda era di proprietà della cinese Wingtech Technology, ma il 30 settembre il governo dei Paesi Bassi ha assunto il controllo temporaneo della Nexperia, rimuovendo il Ceo orientale, agendo in linea con la strategia Usa di limitare l'accesso del Dragone a tecnologie sensibili.Come ritorsione, dal 4 ottobre 2025 la Cina non invia più i chip alla Nexperia. Che ha smesso di spedire i microprocessori ai fornitori, i quali possono alimentare le Case auto. Di qui gli annunci di imminenti stop della produzione delle vetture da parte dell'Associazione dei costruttori europei e delle stesse aziende. In replica alla risposta di Pechino, la Nexperia ha sospeso la spedizione in Cina dei wafer: componenti su cui vengono realizzati i circuiti integrati, ossia i chip, incapsulati in patria dalla Wingtech Technology. La mossa è anche la conseguenza del fatto che nei Paesi Bassi i cinesi non rispettano i termini di pagamento contrattuali concordati. Il "disgelo" tra Cina e UsaUn primo tentativo di disgelo fra il presidente cinese Xi Jinping e la sua controparte statunitense Donald Trump è stato messo in atto dopo l'incontro del 30 ottobre in Corea del Sud.  - La Cina valuta l'esenzione dal divieto di esportazione per alcuni ordini Nexperia: un minimo allentamento della stretta per dare ossigeno alle Case. Per mantenere la stabilità delle catene di approvvigionamento internazionali, il ministero del Commercio valuterà attentamente la situazione reale delle aziende e concederà esenzioni alle esportazioni che soddisfano i criteri. Quali requisiti, ancora non si sa.- Qui Washington. Va premesso che in passato gli Stati Uniti hanno creato una lista nera (la Entity List) di aziende straniere ritenute coinvolte in attività contrarie alla sicurezza nazionale o agli interessi di politica estera degli Usa: la Wingtech è nell'elenco. Significa che le imprese statunitensi non possono trasferire tecnologie a quella società senza l'autorizzazione del governo. Dopo l'incontro Trump-Xi Jinping, gli States considerano di mettere in standby la norma. Cosa può succedere ai clienti immaginabile che i costruttori stoppino la spedizione degli esemplari alle concessionarie. Si giunge all'ultimo anello della catena, ossia i clienti che hanno già ordinato le macchine: consumatori privati, aziende e società di noleggio. Potrebbero essere costretti a lunghe attese, superiori al preventivato, prima di disporre dei mezzi. Esiste anche la possibilità che, venendo a mancare l'offerta del nuovo, la domanda dell'usato salga, e che i prezzi delle vetture di seconda mano schizzino alle stelle. Le analogie con la crisi dei chip del 2020L'attuale situazione ricorda in parte la crisi dei semiconduttori avanzati (necessari per le funzionalità elettroniche del veicolo) che nel 2020 costrinse le aziende automobilistiche a interrompere la produzione. Se attualmente l'origine del problema è di natura geopolitica, all'epoca le cose andarono diversamente: il lockdown fece esplodere la richiesta di computer, tablet e console, paralizzando le vendite di auto, così che fornitori di chip (perlopiù a Taiwan) assegnarono la capacità produttiva a big tech. Quando l'industria automobilistica riaprì gli ordini, non disponeva dei microprocessori. Con attese bibliche per i clienti finali delle concessionarie.
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In arrivo - Le auto al debutto da novembre 2025 ad aprile 2026

4 Ruote - Nov 01,2025
Che cosa verrà presentato sul mercato italiano? Quali sono le auto inedite in arrivo nelle concessionarie? Quando debutterà il facelift di questo o quel modello? Sono domande che riceviamo molto spesso da voi lettori e che ci hanno spinto a riproporre anche sul nostro sito web uno dei contenuti più apprezzati sul magazine: la prima pagina della sezione Autonotizie, autentica bussola per orientarsi tra i lanci dei prossimi mesi. il punto d'osservazione ideale per farsi un'idea su "cosa esce quando". E per avvicinarsi con cognizione di causa a un momento importante come l'acquisto di un'automobile nuova. NovembreTra le big ai nastri di partenza in questo periodo dell'anno va senza dubbio menzionata la nuova Nissan Micra, che rinasce sulla piattaforma AmpR Small della Renault e che condividerà molte delle soluzioni adottate dalla R5. Da non dimenticare l'avvio delle consegne della Volvo ES90, la nuova ammiraglia elettrica del marchio svedese. Spazio anche alle cinesi, con la Omoda 7 che farà il suo debutto sul nostro mercato. DicembreTra le novità attese al varco, spiccano due italiane di peso, come l'Alfa Romeo Tonale restyling e la Fiat 500 ibrida, ma sono da segnalare anche i lanci dell'Audi Q3 Sportback e della Ferrari 296 Speciale, che alza l'asticella delle prestazioni rispetto alla GTB. Occhio anche alla Mazda CX-5, che arriva alla terza generazione con l'obiettivo di confermarsi un riferimento nella gamma del marchio giapponese. Gennaio 2026Le novità principali del periodo vanno dal lancio commerciale della Ferrari Amalfi a quello della nuova serie della Volkswagen T-Roc. Da non trascurare pure la coppia di giapponesi Suzuki e Vitara - Toyota Aygo X, né il lancio delle varianti termiche della Mercedes CLA, che terranno a battesimo un nuovo 1.5 turbobenzina mild hybrid a 48 volt. Febbraio 2026Da tenere d'occhio il lancio commerciale dell'Audi RS 5 Avant, che succederà all'omologa RS 4 portando al debutto un nuovo powertrain plug-in. Spazio anche alla Range Rover elettrica, modello a batteria che va a occupare il vertice della gamma del marchio britannico, e a un vero e proprio peso massimo del mercato: la Renault Clio, che arriva alla sesta serie. Riflettori puntati, infine, su una grande novità elettrica: la Mercedes GLC, che ricuce lo strappo tra modelli a batteria e termici nella gamma del costruttore di Stoccarda. Marzo 2026Con l'arrivo della primavera sui blocchi di partenza troveremo parecchie novità di peso. Occhi puntati, in particolare, sulla Alpine A390 e su un'altra Suv elettrica dall'importanza strategica, la BMW iX3. E sempre in tema di sport utility, da segnare in agenda il lancio della nuova Porsche Cayenne, anche lei tutta elettrica, e della nuova Toyota Rav4, che al contrario rimarrà fedele agli ibridi. Aprile 2026Tra le novità di questo periodo spicca senza dubbio il lancio commerciale della ID. Polo, che cambia il paradigma delle elettriche Volkswagen rendendole più simili nel design ai modelli termici. Fari puntati anche sulla Renault Twingo, che concretizzerà la promessa di un'elettrica da meno di 20 mila euro. E a proposito di piccole a batteria, nello stesso periodo arriverà anche la Hyundai Ioniq 3.
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Tesla - Model Y Standard, come va la versione "economica" - VIDEO

4 Ruote - Nov 01,2025
Le auto di oggi sono troppo costose e piene di accessori inutili: un'opinione che leggiamo spesso nei commenti. Quasi a voler rispondere a questa osservazione, ma anche per agganciarsi ai nuovi incentivi statali con un modello che rientrasse tra quelli ammessi, la Tesla ha presentato la versione Standard della sua Model Y, che parte da 39.990 euro, 6.000 euro in meno rispetto al precedente modello d'attacco. In base al proprio Isee, la Suv elettrica della Casa americana può essere acquistata a 28.990 (incentivo di 11.000 euro, Isee inferiore a 30 mila euro) oppure a 30.990 euro (incentivo di 9.000 euro, Isee sotto i 40 mila euro). Al momento non sono previsti extra sconti da parte della Tesla. Cosa manca nella Model Y StandardSulla nuova Tesla Model Y Standard spariscono le barre luminose, sia all'anteriore che al posteriore, così come l'illuminazione ambientale esterna. Niente più tetto panoramico, vetri doppi e schermo touch per la fila posteriore; i sedili sono ora in pelle sintetica e tessuto e perdono la ventilazione (ma all'anteriore restano riscaldati, come pure il volante) e persino la console centrale è semplificata e in materiali meno pregiati. Il taglio dei costi coinvolge anche alcuni elementi più funzionali: i cerchi sono più piccoli (da 18) e dotati di una nuova copertura, gli ammortizzatori sono a smorzamento passivo (quelli a controllo di frequenza sono riservati agli allestimenti Premium) e calano le prestazioni, con uno 0-100 coperto in 7,2 secondi. Aumenta l'efficienzaLa buona notizia è che la batteria non è stata toccata e anzi: i nuovi cerchi e il taglio di potenza permettono alla Standard di essere particolarmente efficiente. Anzi, secondo la Tesla, la Model Y "economica" è la più efficiente di sempre, con un consumo di 13,1 kWh/100km nel ciclo Wltp, che porta l'autonomia a 534 km (la Premium RWD, già Long Range, arriva a 622). E in effetti, nel test drive su strade extraurbane attorno alla Gigafactory berlinese, il computer di bordo ha segnato circa 15 kWh/100km: un ottimo valore, considerando le condizioni della prova.  La guida è sempre raffinataPiù in generale, una volta al volante non si percepiscono grosse mancanze, anzi. Se anziché fare il confronto con l'allestimento Premium si valuta l'auto in sé, l'esperienza di guida resta di alto livello sotto tutti i punti di vista, dal confort alle prestazioni. Le dotazioni presenti, peraltro, sono perfettamente allineate (se non già superiori) a ciò che offre oggi il mercato a parità di prezzo. Che questa Model Y Standard possa essere l'arma definitiva per risollevare i dati di vendita del marchio? Per saperne di più, qui sopra c'è il video del nostro test.
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Auto elettriche - Tesla Model Y Standard con bonus auto elettrica 2025: quanto costa, pregi e difetti

4 Ruote - Ott 31,2025
Se siete in possesso di un voucher per gli incentivi auto elettriche e nonostante i disservizi della piattaforma siete determinati ad acquistare un modello capace di rispondere alle esigenze di una famiglia, con tanto spazio a bordo e una buona autonomia, la nuova Tesla Model Y Standard, inserita a listino qualche settimana fa, potrebbe essere uno dei modelli da considerare. La Casa americana non ha previsto promozioni specifiche: il listino parte da 39.990 euro, e in base al proprio indicatore Isee può scendere fino a 28.990 euro. Com'è fattaLa Tesla Model Y Standard è una grande Suv lunga 4,79 metri e con un passo di 2,89 metri. Ottima l'abitabilità e la capacità di carico: sono più di 500 i litri misurati dal Centro Prove, a cui si aggiunge anche il grande frunk anteriore. Rispetto agli altri modelli (che adesso si chiamano Premium), la Model Y Standard perde qualcosa nella dotazione: niente strisce a Led davanti e dietro, cerchi da 18, abitacolo più essenziale con sedili in tessuto e dal disegno meno avvolgente, niente schermo per le sedute posteriori. Come sugli altri modelli, le funzioni dell'auto sono gestite dal grande display centrale dell'infotainment. Motore e autonomiaLa Tesla Model Y Standard accelera da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi, fino a raggiungere la velocità massima di 201 km/h. L'autonomia dichiarata è di 534 km, con un consumo di 13,1 kWh/100 km: secondo la Casa si tratta della Model Y più efficiente di sempre, anche se non è quella che va più lontano (la Premium RWD arriva a 622). Al netto di prestazioni leggermente inferiori rispetto alle versioni Premium, l'esperienza di guida non cambia molto: nel complesso, la nuova Model Y segna passi avanti in termini di confort e vanta un'ottima agilità. L'unico comparto dove la Model Y difetta un po' è la frenata, con spazi d'arresto lunghi sui fondi ad aderenza differenziata. Di serie la guida assistita di Livello 2, che la Tesla chiama Autopilot. Pregi e difettiNei nostri test di stabilità la Model Y Premium si è comportata bene: limiti di tenuta elevati e comportamento omogeneoCome tutte le Tesla, anche sulla Model Y bisogna prendere confidenza con l'assenza - quasi totale - di comandi fisici  Quanto costa (con e senza incentivi)La Model Y Standard è l'unico modello della Suv americana ad accedere agli incentivi statali, il cui contributo può essere di 11.000 euro per chi ha un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, o di 9.000 euro per chi ha un Isee compreso tra 30 e 40 mila euro.Prezzo di listino: 39.900 euroPrezzo con incentivo di 9.000 euro: 30.900 euroPrezzo con incentivo di 11.000 euro: 28.900 euro Quanto costa fare 100 kmLa Tesla Model Y Standard passerà presto per il nostro Centro Prove. Intanto, potete farvi un'idea dei costi di rifornimento della Model Y prendendo a riferimento la Premium, per cui abbiamo registrato un consumo reale di 16,1 kWh/100 km. Sulla base di questo dato, ecco quanto costa ricaricare 100 km di autonomia sulla Tesla Model Y, considerando la media dei prezzi di mercato:Ricarica domestica a 0,23 euro/kWh: 3,70 euroRicarica AC (lenta) a 0,68 euro/kWh: 10,95 euroRicarica CC (rapida) a 0,84 euro/kWh: 13,52 euroRicarica HPC (ultra-rapida) a 0,93 euro/kWh: 14,97 euroNota: con gli abbonamenti offerti dai diversi gestori (che si attivano a fronte di un canone mensile, variabile da operatore a operatore), la tariffa può scendere anche del 30% rispetto a quella senza abbonamento. Le altre Bev con gli incentiviQuesta guida fa parte di uno speciale dedicato ad alcuni modelli di auto elettriche, tra i più convenienti, cercati o accessibili con gli incentivi statali e le promo extra messe a disposizione delle Case automobilistiche. Finora, abbiamo pubblicato anche:BYD Dolphin SurfCitroën ëC3Dacia SpringFiat 500eFiat Grande PandaLeapmotor T03
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Semiconduttori - Crisi dei chip Nexperia, quando finiranno le scorte delle Case auto?

4 Ruote - Ott 31,2025
C'è un interrogativo che allarma il settore automotive europeo: con la crisi dei chip Nexperia, quando scatteranno davvero i primi blocchi della produzione? L'Associazione dei costruttori europei, l'Acea ha fornito una stima, parlando di stop imminente. Ma ora il gruppo Volkswagen è il primo a sbilanciarsi con un'indicazione precisa: le scorte di microprocessori basteranno per una settimana. Tradotto: giovedì 6 novembre le linee potrebbero fermarsi. Tira una brutta aria e infatti il Ceo di Stellantis, Antonio Filosa, ha annunciato la creazione di una war room dedicata al problema, una specie di sala di guerra dove gli uomini del colosso euroamericano sceglieranno la strategia migliore per resistere alla carenza di semiconduttori. Perché mancano i chipLa "crisi Nexperia" è ormai nota a chiunque: nasce da uno scontro di natura geopolitica tra Paesi Bassi e Cina, legato alla sicurezza economica. Nexperia è un fornitore olandese di semiconduttori essenziali per i sensori e le centraline delle auto: fino al 29 settembre 2025, Nexperia era controllata dalla cinese Wingtech Technology. Il governo dei Paesi Bassi, agendo in linea con la strategia Usa (o meglio con le pressioni di Trump) di limitare l'accesso del Dragone a tecnologie sensibili, ha assunto il controllo temporaneo di Nexperia il 30 settembre 2025, rimuovendo il Ceo orientale. La Cina ha reagito imponendo un blocco alle esportazioni di chip Nexperia prodotti e confezionati negli stabilimenti del Celeste Impero: addio al flusso di componenti verso Europa e Stati Uniti e rischio di paralisi della produzione. Ed eccoci alla previsione Acea e ai guai per le Case. Volkswagen e le scorte per una settimanaIl responsabile finanziario del gruppo Volkswagen Arno Antlitz, è stato chiaro: Monitoriamo la situazione giorno per giorno e settimana per settimana. Abbiamo scorte fino al termine della prossima settimana. A quanto si apprende, il 29 ottobre la società ha sospeso la produzione della Golf nel sito di Wolfsburg a causa della carenza di chip. L'alt potrebbe essere esteso a tre modelli che escono da quella fabbrica, ossia Tiguan, Touran e Tayron. L'azienda non ha specificato per quanto tempo la produzione potrebbe essere interrotta. Sostituire Nexperia? Un'impresaTutti i gruppi automobilistici stanno cercando la soluzione più rapida, cioè rifornirsi da qualcuno che non sia Nexperia. Ma occorre trovare l'accordo, dare il via alle commesse, omologare i chip. Una risposta immediata, pertanto, non esiste. Inoltre, il nuovo eventuale fornitore avrebbe un notevole potere contrattuale in questo preciso istante, potendo strappare condizioni economiche super favorevoli. L'auspicio è che le prove di disgelo Usa-Cina, dopo l'incontro Trump-Xi Jinping, siano un primo passo verso una ripresa della spedizione dei microprocessori dal Paese della Grande Muraglia verso l'Europa. Antlitz di Volkswagen è esplicito: Molte delle attuali restrizioni commerciali si basano sulla relazione tra Stati Uniti e Cina. Questa non è una carenza di approvvigionamento fisica, ma basata su decisioni politiche. solo politica. Ed è così che deve anche essere risolta. Spero davvero che le parti si siedano insieme e trovino soluzioni per il mercato europeo e per l'industria mondiale. Per ora, resta una certezza: dopo la crisi dei chip 2020-2023 e la carenza di terre rare, il Vecchio Continente dimostra la propria vulnerabilità strategica. L'emergenza nel resto del mondoE gli altri? Il Ceo della Toyota, Koji Sato, dice che l'azienda non affronta un'immediata carenza di chip, anche se il costruttore giapponese sta monitorando attentamente le conseguenze per la produzione: Penso che ci sia qualche rischio, ma non è che affronteremo carenze domani, ha detto Sato in occasione del Japan Mobility Show. La Nissan afferma di avere abbastanza chip al momento per resistere grosso modo fino alla prima settimana di novembre senza interruzioni. Da parte sua, la Honda ha ridotto la produzione in Nord America a causa della carenza di chip, mentre BMW e Mercedes-Benz sono al lavoro per trovare altri fornitori. In quanto a Ford e General Motors, si stanno preparando a possibili interruzioni nella fabbricazione di veicoli. Infine, secondo fonti governative, alcuni produttori in Brasile potrebbero interrompere le operazioni entro tre settimane.
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