Rottamazione - I veicoli con ganasce fiscali potranno essere demoliti
Primo sì alla possibilità di radiare per demolizione un veicolo sottoposto a fermo amministrativo di natura fiscale, per esempio perché non si è pagata la tassa automobilistica o qualsiasi altra imposta o tributo, anche di natura non automobilistica. Questa opzione, oggi non consentita, è contenuta in una proposta di legge di iniziativa parlamentare approvata il 27 marzo dalla Camera dei deputati e adesso all'esame del Senato. Non solo. Il provvedimento approvato a Montecitorio introduce anche l'impossibilità, per il proprietario di un mezzo fermato, di ottenere qualsiasi forma di agevolazione, contributo o incentivo all'acquisto di un nuovo veicolo. Veicolo rinvenuto e non reclamato dal proprietario. Potranno presentarsi due situazioni. La prima e più frequente è quella in cui un veicolo sottoposto a fermo amministrativo di natura fiscale sia rinvenuto su strada dalla polizia municipale, non sia reclamato dal proprietario e sia acquisito per occupazione. In questa situazione, l'ente locale ne attesta l'inutilizzabilità e la comunica entro sette giorni al proprietario risultante al Pra. Nel caso in cui questi non si opponga entro 60 giorni, l'ente può provvedere alla rimozione, alla demolizione e alla cancellazione dal Pra. Nel caso in cui, invece, ricorrano motivi di incolumità pubblica, di sicurezza pubblica o di sicurezza della circolazione stradale, di tutela ambientale, esigenze di carattere militare o, comunque, urgenti e improrogabili motivi attinenti alla tutela del patrimonio stradale, la rimozione può essere disposta immediatamente al momento del rinvenimento del veicolo. Demolizione a richiesta del proprietario. La seconda situazione è quella in cui sia lo stesso proprietario a chiedere al Comune l'attestazione di inutilizzabilità di un veicolo di sua proprietà sottoposto a fermo (evidentemente di nessun valore o di minimo valore, visto che un veicolo sottoposto a fermo può comunque essere venduto, ma non radiato per esportazione) e, quindi, a chiederne la radiazione per demolizione. La dichiarazione di inutilizzabilità dei veicoli fuori uso ai fini della rottamazione - da allegare alla richiesta di cancellazione dal Pra - sarà rilasciata dal Comune competente e il costo del documento sarà determinato dallo stesso ente locale. Obiettivo: fare pulizia. Il fine della proposta è quello di togliere dalla strada il gran numero di veicoli sottoposti a fermo fiscale. La legge attualmente prevede che la rottamazione di un veicolo fuori uso possa essere effettuata in due modi:Consegna a un autodemolitore autorizzato, che a sua volta presenterà al Pra istanza di cancellazione;Consegna alla concessionaria a fronte dell'acquisto di un nuovo veicolo in presenza di incentivi o sconti per la rottamazione.La stessa legge, però, prevede l'impossibilità di procedere alla radiazione di un'auto se su di essa grava un fermo amministrativo, a meno che il mezzo sia stato distrutto o abbia subito gravi danni in seguito a incendi, incidenti stradali, calamità naturali, ecc. e, comunque, solo su dichiarazione delle autorità circa la sua non utilizzabilità.
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Hyundai - Nasce Pleos, un nuovo brand dedicato al software
La Hyundai presenta Pleos, un nuovo brand dedicato allo sviluppo delle piattaforme software che muoveranno le auto del gruppo coreano nei prossimi anni, segnando l'inizio di quella che la Casa definisce la trasformazione in un'azienda che fornisce esperienze di mobilità incentrate sul software. Il nostro obiettivo ultimo è arrivare alla mobilità in cloud, nella quale tutte le forme di mobilità sono connesse tra loro tramite software in cloud, in continua evoluzione nel tempo, spiega Chang Song, responsabile Advanced Vehicle Platform del gruppo. Pleos nasce dai veicoli e punta a espandersi alle flotte, sia dal punto di vista hardware che software, e in ultima istanza alle infrastrutture di mobilità cittadine. Futuro connesso. La piattaforma Pleos verrà utilizzata per lo sviluppo dei prossimi veicoli definiti dal software (Sdv, Software Defined Vehicles), in particolare per quanto riguarda chip e controller, sistema operativo dell'auto, infotainment (Pleos Connect), infrastruttura di comunicazione in cloud. All'interno di questa ampia suite di servizi e funzionalità rientrano molti elementi legati alla mobilità smart, dalla guida autonoma all'analisi dei dati in tempo reale per la pianificazione delle rotte di privati e flotte. Tra i partner tecnologici che collaboreranno con la Hyundai per lo sviluppo di Pleos e dei servizi connessi ci sono Samsung Electronics, Google, Naver, Socar e Unity. Pleos Connect. Il nuovo sistema di infotainment presentato dalla Hyundai si chiama Pleos Connect, è basato su Android Automotive OS e presenta un'interfaccia simile a quella degli smartphone, con modalità split-screen, multi finestra e intelligenza artificiale per il funzionamento dei comandi vocali. Gli utenti potranno crearsi un Pleos ID da utilizzare su qualsiasi veicolo dotato di questo sistema operativo, che sarà compatibile con numerose app per smartphone. Le prime implementazioni di Pleos Connect sono previste per la metà del 2026, con l'obiettivo di essere integrato in oltre 20 milioni di veicoli entro il 2030.Guida assistita L2+. La Hyundai ha anche annunciato che introdurrà sui suoi veicoli la guida assistita di livello 2 avanzato (L2+) entro la fine del 2027: questo sistema sfrutta telecamere e radar per analizzare l'ambiente circostante e prendere decisioni - relativamente - complesse sfruttando algoritmi e soluzioni basati su intelligenza artificiale. Numa. Il gruppo Hyundai ha inoltre presentato la Next Urban Mobility Alliance (Numa), che nasce con l'obiettivo di portare avanti a livello normativo la mobilità basata su cloud, stringendo collaborazioni di partenariato pubblico-privato che possano lavorare sul miglioramento degli spostamenti in ambito urbano, ma non solo. Tramite il progetto Numa il gruppo si propone infatti di affrontare questioni sociali come il diritto alla mobilità, lo spopolamento delle aree rurali e la crisi climatica.
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Toyota e Kinto - A scuola torna "Tieni in gioco la vita"
Toyota Motor Italia e Kinto, in collaborazione con AS Roma e Automobile Club Roma, rinnovano per il terzo anno consecutivo il loro impegno nella promozione della sicurezza stradale tra i più giovani. Il 27 marzo, il progetto "Tieni in gioco la vita" ha coinvolto oltre 140 studenti di tre istituti superiori della Capitale in un programma di sensibilizzazione articolato in due fasi: una teorica, ospitata presso la Biblioteca Arcipelago, e una pratica, svoltasi nell'area di Viale delle Accademie. Aygo e Yaris. Durante le attività, i ragazzi hanno potuto confrontarsi con simulazioni di guida sicura, accompagnati da istruttori qualificati e utilizzando quattro Toyota adatte ai neopatentati, due Aygo X e due Yaris Cross. I modelli impiegati sono stati scelti anche per la presenza di dispositivi avanzati di assistenza alla guida (Adas), tra cui il sistema Toyota T-Mate, che comprende tecnologie come il Pre-Collision System, il Proactive Driving Assist e il Safe Exit Assist.
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Fiat Grande Panda - Porte aperte nelle concessionarie
Sabato 29 e domenica 30 marzo si svolgerà in tutte le concessionarie Fiat il primo porte aperte dedicato alla Grande Panda, la nuova B-Suv. La Grande Panda è disponibile con motorizzazione mild hybrid, con l'1.2 da 110 CV abbinato al cambio automatico a doppia frizione a sei rapporti, oppure full electric con motore da 83 kW (113 CV) e batteria da 44 kWh, per un'autonomia dichiarata di 320 km. La versione ibrida è disponibile negli allestimenti Pop, Icon e La Prima, mentre l'elettrica in quelli RED e La Prima. Le offerte di lancio. In occasione del weekend di aperture straordinarie, durante le quali sarà anche possibile mettersi al volante della Grande Panda, la Casa ha predisposto una serie di offerte per entrambe le motorizzazioni. Per la versione ibrida è previsto un prezzo promozionale di 17.900 euro, oppure 16.950 euro in caso di finanziamento, che prevede un anticipo di 5.585 euro, 35 rate mensili da 79 euro e una maxirata di 11.502,30 euro (Tan 5,99%, Taeg 8,94%). Per quanto riguarda l'elettrica il prezzo di lancio è di 23.900 euro, oppure 22.950 euro in caso di finanziamento, con anticipo di 6.390 euro, 35 rate da 199 euro e maxirata finale di 13.117,30 euro (Tan 5,99%, TAEG 8,31%). Entrambe le promo sono valide solo in caso di rottamazione di veicoli fino a Euro 4, e per contratti stipulati entro il 14 aprile.
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Emissioni - Nuovo rinvio per l'emendamento sulle multe
Nuovo rinvio per una delle misure più attese del Piano d'Azione per il rilancio dell'auto europea, ovvero l'emendamento alla norma sulle emissioni che introduce un meccanismo di compliance pluriennale delle multe per lo sforamento dei limiti. Le modifiche devono essere adottate dal Collegio dei commissari tramite una procedura scritta, ma l'approvazione viene rinviata da giorni a causa di divergenze tra i membri: dopo lo slittamento di tre giorni fa, la scadenza per l'adozione era stata fissata per le 10 di oggi, 28 marzo, ma, stando a indiscrezioni di stampa è stata fatta slittare di nuovo.Salta il target di fine marzo? L'emendamento dovrebbe concedere la possibilità ai costruttori di calcolare su tre anni (2025-2027) e non più su uno soltanto il rispetto del limite di flotta medio dei 93,6 grammi di CO2 per chilometro entrato in vigore l'1 gennaio scorso, compensando eventuali deficit in uno o due anni con i risultati migliori degli altri anni. Si tratta di un meccanismo su cui non sono mancate esplicite promesse da parte di Ursula von der Leyen: il presidente della Commissione europea ha garantito un processo rapido e, soprattutto, ha invitato Parlamento e Consiglio Ue ad approvarlo "il più presto possibile". Peccato che non sia stato ancora adottato dalla stessa Commissione, nonostante le rassicurazioni su un via libera entro fine marzo. Tale scadenza, che comunque non era indicata come un "termine vincolante", è ormai da considerare saltata: ora si parla dell'1 aprile come data per l'adozione del provvedimento.Nessuna spiegazione. Il collegio deve pronunciarsi in forma scritta sulla sua adozione. Se nessuno si oppone, la modifica viene adottata automaticamente e quindi proposta alle altre due istituzioni. Evidentemente, qualcuno dei commissari si è opposto e quindi il processo di adozione sta subendo l'ennesimo ritardo. Per ora, però, da Bruxelles non hanno voluto precisare quali siano i motivi, né confermare le divergenze. "Le discussioni sono in corso e ci sono scadenze interne, ma sono processi interni alla Commissione e vogliamo mantenerli tali", ha detto la portavoce della Commissione europea per l'energia Anna-Kaisa Itkonen durante un briefing con la stampa. "Le procedure scritte possono essere estese, potrebbe essere necessaria un'ulteriore discussione, le scadenze possono essere prorogate. Si tratta di decisioni che vengono prese internamente".
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Jeep Avenger - Col 4xe è più piacevole (e scattante)
Non fosse per quel logo 4xe appiccicato dietro, guardandola non ti accorgeresti che questa Avenger è una Jeep a trazione integrale. Come quelle vere, direbbero i detrattori che hanno tanto criticato l'arrivo delle prime trazioni anteriori del brand. Che, a differenza di quanto previsto da tanti esperti dei social, hanno venduto tantissimo in Europa, trainando il marchio americano in una crescita tanto continua quanto sconosciuta fino a pochi anni fa. Ora, però, è arrivato il momento di dare alla piccola di casa un giro di vite (ottenuto grazie a una nuova meccanica, ma anche alla riprogettazione dei paraurti, che garantiscono angoli caratteristici nettamente migliori rispetto alle altre Avenger) per quanto riguarda le capacità off-road. Che non si avvicineranno mai a quelle delle sorelle maggiori (per ovvie ragioni di altezze e piattaforma), ma che rendono comunque onore allo spirito del marchio. Come ho potuto constatare in Toscana, dove ho guidato per la prima volta la nuova Jeep Avenger 4xe. Com'è. Partiamo con un piccolo ripasso. Fuori, come detto, la 4xe ha dei paraurti specifici e qualche badge. Le novità più importanti, però, sono dietro (e sotto) l'abitacolo. Esatto, perché l'asse posteriore è stato riprogettato: addio alla barra di torsione degli altri modelli a favore di una nuova soluzione multilink. Il gruppo Stellantis ha infatti progettato un nuovo telaietto posteriore nel quale trova spazio un motore elettrico da 21 kW e 88 Nm (con riduttore 22,7:1 per 1.900 Nm di coppia alla ruota), che si aggiunge alla classica unità (di pari potenza) integrata nel cambio automatico doppia frizione. L'1.2 turbobenzina è nella versione da 136 CV già vista su molti modelli del gruppo, ma grazie all'elettrificazione la potenza di sistema arriva a 145 CV, con prestazioni niente male: 0-100 in 9,5 secondi e 194 km/h di velocità massima e un consumo (omologato con le gomme di serie M+S) di 5,4 l/100 km. Detto questo, la particolare configurazione del sistema ibrido consente di avere la trazione integrale indipendentemente dal livello di carica della batteria (da 0,898 kWh) visto che l'unità anteriore viene utilizzata anche come generatore durante alcune condizioni di marcia (oltre al classico Bsg). Come va. Premesso che per avere dei dati analitici bisognerà attendere il responso del Centro prove, ho trovato la Avenger 4xe più piacevole da guidare rispetto alla anteriore. Certo, pesa un po' di più (1.455 kg contro 1.355), ma i chili extra sono compensati dall'aumento di potenza del powertrain. L'1.2 turbobenzina con cambio automatico doppia frizione ha sempre quel comportamento a tratti incerto nel palleggio tra termico ed elettrico già visto sulla 2WD, ma l'auto è comunque abbastanza scattante e più che adatta alla guida di tutti i giorni. Con un filo di spunto in più da fermo dovuto al motore posteriore. Quest'ultimo non mi ha stupito particolarmente (se non in off-road, dove da solo riesce a trasformare questa B-Suv cittadina in una sorta di fuoristrada formato mignon): su strada interviene in diverse situazioni (ma non è facile avvertire il suo contributo), principalmente alle velocità più basse; in Auto si esclude a 90 km/h e in Sport a 40, lasciando l'onere della trazione alle sole ruote anteriori, proprio come su tutte le altre Avenger. Più "consistenti" le sensazioni sulle sospensioni posteriori: la nuova soluzione a due leve e mezzo ha risvolti più che positivi sia sulla dinamica di guida (la coda è più stabile e segue meglio le curve), sia sul confort. Sconnessioni e buche vengono filtrate meglio rispetto alla sorella con ponte torcente e non è difficile avvertirlo. Soprattutto se, come nel mio caso, ti sei appena fatto diverse centinaia di chilometri proprio con un'Avenger ibrida a trazione anteriore.
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BYD - Accordo con Crf per la logistica dei ricambi in Italia
La BYD ha sottoscritto un accordo strategico per la distribuzione dei ricambi per tutto il mercato Italiano con la Crf del gruppo Intergea. La partnership consente all'azienda cinese di garantire, sin dal prossimo mese di maggio, una maggior disponibilità dei prodotti sul territorio nazionale, un sistema delle forniture più efficiente e capillare e quindi una riduzione dei tempi delle consegne entro le 48 ore. Mossa "contro i preconcetti". Crf, attiva nella commercializzazione, nella gestione del magazzino e nella distribuzione di ricambi per auto a concessionarie e riparatori anche non appartenenti al gruppo Intergea, avrà anche un altro ruolo. L'accordo, infatti, è volto "ad abbattere il preconcetto sulla difficoltà di reperire ricambi per i veicoli di marchi asiatici, un tema spesso percepito come ostacolo all'acquisto", e ad aiutare la BYD a rendere i suoi servizi post-vendita più efficienti, affidabili e rapidi. Dunque, l'azienda cinese punta a migliorare la percezione del suo brand, con il fine ultimo di consolidare e rafforzare la sua presenza in Italia.
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Audi A2 - Genio incompreso
L'Audi A2 arriva sul mercato il 30 giugno del 2000, all'inizio del ventunesimo secolo: una data che - se le cose fossero andate diversamente - avrebbe avuto un che di profetico. Nata come alternativa alla nascente Mercedes Classe A (che doveva recuperare una crisi reputazionale non da poco, visti i risultati del celeberrimo test dell'alce del 1997), l'A2 era l'auto perfetta per chi cercava una piccola da città raffinata, elegante e tecnologicamente all'avanguardia, come direbbero in quel di Ingolstadt. Diversi fattori, non ultimo il suo costo elevato, ne limitarono il successo, assai inferiore alle aspettative. Un'esperienza che ha lasciato il segno: dovranno infatti passare altri cinque anni prima dell'arrivo di una nuova compatta con il logo dei Quattro anelli, l'Audi A1 (2010), con forme e impostazione decisamente più tradizionali. Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia. Quella della A2 è nelle schede qui sopra: buona lettura!
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Dazi - Bufera Trump, la Cina ai costruttori: "Investite da noi"
Le politiche protezionistiche perseguite da Donald Trump rischiano di mettere a dura prova il ruolo degli Stati Uniti nel consesso internazionale e, di conseguenza, le relazioni politiche ed economiche tra le grandi superpotenze. Lo sanno bene a Pechino, dove la diplomazia è sempre più attiva nel tentativo di migliorare i rapporti con i partner occidentali. Non si tratta solo di un maggior attivismo in politica estera, come dimostrato dal recente impegno sulla crisi in Ucraina, ma anche di una crescente "offensiva" nei confronti delle grandi multinazionali. L'ultima conferma è arrivata nelle ultime ore: il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato personalmente gli amministratori delegati di alcune delle più grandi aziende e istituzioni finanziarie globali, tra cui costruttori automobilistici del calibro della BMW, della Mercedes e della Toyota. L'evento a Pechino. L'incontro è avvenuto in un luogo d'eccezione: la Grande Sala del Popolo di Pechino. Situata all'angolo di piazza Tiananmen, è la sede non solo delle attività legislative, ma anche, se non soprattutto, delle cerimonie più importanti del governo e del Partito Comunista Cinese. D'altro canto, l'importanza dell'evento è dimostrata anche dal parterre degli invitati. Oltre ai massimi vertici delle istituzioni cinesi, erano presenti Ola Källenius e Oliver Zipse, numeri uno, rispettivamente, di Mercedes e BMW, Akio Toyoda, presidente della Toyota, e diversi altri ceo, come Roland Busch di Siemens, Lee Jae Yong di Samsung, Bill Winters di Standard Chartered, Steve Schwartzman di Blackstone, Ray Dalio di Bridgewater Associates, Amin Nasser di Saudi Aramco, Paul Hudson di Sanofi, Ai Qiaozhi di Hsbc, Toshiaki Higashihara di Hitachi e Guo Luzheng di SK Hynix. Oltre a Xi Jinping, le istituzioni erano rappresentante da tanti altri esponenti, tra cui il membro del comitato permanente del Politburo, Cai Qi, l'alto diplomatico Wang Yi , il vicepremier He Lifeng e i responsabili dell'agenzia per la Pianificazione economica e dei ministeri delle Finanze e del Commercio. Xi: "Investite in Cina, è il futuro". E proprio le due Case tedesche sono state espressamente citate dal presidente cinese durante l'incontro. "Investire in Cina significa investire nel futuro", ha sostenuto Xi, aggiungendo che le aziende straniere sono una parte importante della modernizzazione della Cina: "Per aziende come Mercedes-Benz e BMW, la Cina è ora il più grande mercato del mondo". "Gli investimenti delle imprese estere hanno trainato la crescita economica e l'occupazione della Cina, promosso il progresso tecnologico e stimolato le riforme e l'apertura del mercato", ha aggiunto il presidente cinese, sottolineando che "il multilateralismo è una scelta inevitabile per risolvere le difficoltà e le sfide che il mondo deve affrontare, e la globalizzazione economica è una tendenza storica irresistibile. La Cina aderisce a un vero multilateralismo, promuove una globalizzazione economica inclusiva, partecipa attivamente alla governance economica globale e si impegna a costruire un'economia mondiale aperta. necessario salvaguardare congiuntamente il sistema commerciale multilaterale, la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali e l'ambiente internazionale di apertura e cooperazione, in modo da promuovere lo sviluppo della globalizzazione economica nella giusta direzione". Xi ha quindi sottolineato il suo impegno per migliorare gli scambi commerciali con l'estero e per proteggere i diritti delle aziende estere in Cina e ha espresso la speranza che gli stranieri mettano da parte qualsiasi dubbio sui cinesi per cogliere tutte le opportunità offerte da un mercato dalle enormi dimensioni.Incontri ai massimi livelli. In poche parole, le autorità cinesi, dopo un periodo non certo facile a livello internazionale, stanno cercando di ricostruire i rapporti fiduciari con i partner esteri e soprattutto con le imprese occidentali e lo sta facendo nel pieno della bufera politica ed economica scatenata da Trump con le sue politiche protezionistiche. Pechino sembra aver colto l'occasione per assumere un ruolo di crescente importanza per realtà impaurite dall'attuale inquilino della Casa Bianca e per rilanciare l'attrattività internazionale della sua economia dopo un 2024 negativo per gli investimenti diretti esteri: nel 2024 hanno subito il calo più forte dal 2008. Lo dimostra un altro evento, il China Development Forum dello scorso fine settimane, sempre a Pechino: decine di amministratori delegati e manager di industrie tecnologiche e farmaceutiche (molte statunitensi, tra cui FedEx, Pfizer, Cargill, Qualcomm e Boeing) hanno incontrato il premier Li Qiang per discutere di argomenti quali lo sviluppo dell'intelligenza artificialle e le biotecnologie e il primo ministro ha promesso ulteriori riforme e, soprattutto, un mercato aperto. E i vertici ad alto livello proseguiranno anche nei prossimi giorni. A Pechino è iniziata una visita del commissario europeo per il commercio Maros Sefcovic: è previsto incontri i massimi rappresentanti del governo, tra cui il ministro del Commercio Wang Wentao, per affrontare temi quali i dazi europei sulle auto cinesi, le difficoltà di accesso per le imprese europee agli appalti pubblici locali, il deficit commerciale e, per l'appunto, le tensioni scatenate da Trump. In sintesi, è paradossale ma sembra proprio che il mondo abbia un nuovo paladino del libero commercio: Pechino.
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Fiat Cronos - Le prime immagini del restyling
La Fiat ha mostrato le primissime immagini della rinnovata Cronos, la berlina più venduta nel mercato sudamericano nel 2024. Le novità si concentrano soprattutto sul frontale, dove debutta una nuova firma luminosa a Led, costituita da sottili linee che corrono lungo la parte superiore dei gruppi ottici. Look più sportivo. Gli altri cambiamenti coinvolgono la mascherina e la presa d'aria inferiore, che abbandonano il motivo romboidale del modello precedente in favore di listelli verticali lucidi. Pressoché invariato il resto dell'auto, che mantiene i punti di forza che ne hanno decretato il successo, a cominciare dal baule di riferimento per il segmento. Ulteriori dettagli relativi a motori e allestimenti verranno svelati nelle prossime settimane.
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GFG Style Peralta S - Boomerang di ritorno
Il nome, Peralta S, ai più non dirà un granché. Se non che dietro a questa scenografica hypercar, dal look rétro e al tempo stesso avveniristico, c'è un collezionista messicano, Carlos Peralta, che l'ha voluta, commissionata, e da poco ritirata. Molti avranno però riconosciuto, nelle forme e linee di questa vettura, la concept Maserati Boomerang che Giorgetto Giugiaro realizzò nei primi anni 70 e fu presentata, in versione definitiva, al Salone di Ginevra del 1972. Oltre mezzo secolo dopo, la storia si ripete con questa one-off disegnata da Fabrizio Giugiaro, basata sulla meccanica di una Maserati MC20 e sviluppata da GFG Style con la collaborazione tecnica di MAT (Manifattura Automobili Torino). Effetto-wow. Al pari della sua musa ispiratrice, dissonante nel panorama automobilistico dell'epoca, anche questa Peralta si scosta da quel che si vede ai Saloni oggigiorno: Ha un'attitudine tipicamente anni 70 - spiega Fabrizio Giugiaro - e non ha nulla a che vedere con le auto di oggi. Ho voluto impreziosirla con citazioni, stilemi e rimandi a forme di un passato che ha fatto la storia, ma è anche un omaggio a mio padre, attraverso la reinterpretazione in chiave moderna dei volumi della Boomerang. Che è stata pura avanguardia, ha ispirato decine di auto sportive e per me è uno degli esercizi stilistici più incredibili e riusciti di Giorgetto. La ricetta della Perlata? Motore centrale, trazione posteriore e un guscio di alluminio a specchio che realizza un effetto ottico particolare: annulla la differenza visiva tra le superfici vetrate e la carrozzeria, creando un effetto monolitico. Ciliegina sulla torta, l'apertura della cupola in un unico movimento. Le uniche parti non di alluminio sono lo spoiler anteriore, il diffusore posteriore e le minigonne laterali, tutti realizzati con fibra di carbonio a vista. Nell'abitacolo. Come detto, l'hardware (telaio e meccanica) arriva dalla MC20 ed è rimasto inalterato. GFG Style invece lavorato sugli interni, anch'essi ispirati agli anni 70 (ma dotati pure di interfaccia digitale), con pelle a effetto cromo metallizzato a rivestire sedili, plancia e pannelli. E costellati di elementi analogici, dagli strumenti ai comandi, dal design tutt'altro che convenzionale.
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Mercedes-Benz - Tutte le Suv della Stella
L'offerta di vetture a ruote alte della Mercedes-Benz unisce lusso, tecnologia e prestazioni per tutte le esigenze, dalle Suv medie come la GLA e la GLB, anche nelle varianti elettriche EQA ed EQB, in un crescendo di dimensioni e sontuosità, fino ad arrivare a vetture d'altissima gamma come la EQS SUV e la Classe G, da poco anche con powertrain 100% elettrico. Nelle schede qui sopra potete sfogliare tutti i modelli in commercio in Italia, compresi quelli più sportivi firmati AMG e quelli più eleganti della Maybach.
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Skoda Elroq RS - La sportiva debutta alla Milan Design Week
Il 3 aprile, nel corso di uno streaming sul suo canale YouTube, la Skoda presenterà la versione ad alte prestazioni della nuova Elroq RS: la Suv elettrica debutterà poi in pubblico nel corso della Milano Design Week, che si svolgerà nel capoluogo lombardo dall'8 al 13 aprile. La più potente. La Casa boema non ha ancora svelato alcun dettaglio tecnico della versione RS della Elroq, ma la potenza supererà sicuramente i 300 CV: altri modelli elettrici ad alte prestazioni del gruppo Volkswagen, come la Cupra Born VZ e la Volkswagen ID.3 GTX, hanno un motore singolo da 326 CV; altri ancora, come la Tavascan VZ o la ID.4 GTX, hanno una configurazione dual motor da 340 CV e trazione integrale. Si riconosce subito. Il breve filmato pubblicato dalla Skoda lascia intravedere alcuni dettagli specifici per questo modello, dalla colorazione esclusiva Mamba Green ai paraurti sportivi, fino ai dettagli neri della mascherina frontale Tech Deck. All'interno troviamo il logo RS sulla base della corona del volante sportivo in pelle traforata e sedili avvolgenti con cuciture in verde e il logo goffrato sui poggiatesta integrati. Anche le sneaker. Per festeggiare i 130 anni della fondazione della Casa di Mladá Boleslav, insieme alla Elroq RS sarà presentata una collezione di sneaker di Botas basate sullo stile Modern Solid, disegnate con la collaborazione del team di designer della Skoda; i portavoce della Casa presenti a Milano indosseranno uno dei tre modelli previsti.
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Porsche - Stop allo sviluppo del centro di Nardò
La Porsche ferma il controverso progetto di rinnovamento e ampliamento del suo centro prove di Nardò, in Puglia. La decisione è stata comunicata dalla stessa Casa di Zuffenhausen ed è legata, ufficialmente, a motivazioni prettamente economiche e non alle polemiche sui lavori di ammodernamento del polo, realizzato nell'ormai lontano 1975 dalla Fiat.Contesto sempre più difficile. ''Per ampliare la propria gamma di servizi, Porsche aveva recentemente presentato un piano di sviluppo" per il Nardò Technical Center, spiega la Casa. "Ora l'azienda ha deciso di non procedere con il piano di sviluppo". Zuffenhausen ricorda anche che lo scorso marzo la Regione Puglia aveva deciso "di sospendere l'accordo di programma per l'approvazione del piano di sviluppo" fino alla fine del mese corrente: ''L'attuale decisione di Porsche è il risultato di una riflessione completa e di intense discussioni con vari stakeholder negli ultimi mesi sulle prospettive sociali, ambientali ed economiche. In particolare, l'attuale contesto difficile e le mutate circostanze per l'industria automobilistica a livello globale hanno svolto un ruolo significativo in questa decisione''. Effetto dazi? In poche parole, le difficoltà affrontate negli ultimi mesi dall'azienda tedesca e certificate dal forte calo della redditività nel 2024, nonché il peggioramento delle prospettive economiche anche per effetto delle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, hanno spinto i vertici aziendali a fermare un progetto di notevole impatto pure per il territorio: la Porsche aveva stanziato 450 milioni di euro in dieci anni per realizzare nuove piste, strutture tecniche e implementare tecnologie all'avanguardia. A ogni modo, la decisione non cancella l'impegno della Casa sul Nardò Technical Center. La Porsche ha assicurato che il centro pugliese "rimane una parte importante delle capacità di sviluppo e collaudo integrate di Porsche, nonché un partner importante per l'industria automobilistica internazionale: i test sui veicoli continueranno a essere condotti presso il sito, accelerando le tecnologie di mobilità innovative''. Del resto, sin dall'anno di acquisizione nel 2012, il centro "è stato costantemente modernizzato per ottimizzare ulteriormente i test".
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Cupra - Offensiva sulle flotte
Nel 2024 è stato il marchio con la più alta percentuale di vetture immatricolate nel canale del noleggio a lungo termine, quasi il 47% su un totale di 16.750 unità; e lo scorso febbraio più di quattro Cupra su dieci registrate in Italia sono andate a contratti di quel tipo. Se, poi, aggiungiamo le vetture acquistate direttamente o prese in leasing dalle imprese, berline, station e Suv del brand catalano destinate alla clientela corporate sfiorano la metà del totale. Come dire che i valori di design, dinamismo e individualità della Cupra non contrastano con le richieste di efficienza delle flotte aziendali. La crescita del numero di modelli, per quanto rapida, vista la giovane età del marchio, sembra essere riuscita a cogliere gli sviluppi e le tendenze del mercato delle vetture dedicate a professionisti, manager e user-chooser, e in particolare il rinnovato interesse per le alimentazioni ibride plug-in. Una spina per tutti. Questo tipo di powertrain è presente in tutti i modelli nuovi o rinnovati, come la Leon, recentemente ristilizzata, che nella versione Sportstourer è una delle non numerose station wagon di taglia media ibride a ricarica esterna. Sia per lei sia per la berlina, la versione 1.5 e-Hybrid da 204 o 272 cavalli si inserisce in un'offerta che comprende i 1.5 TSI a benzina con o senza mild hybrid (ma comunque con 150 CV), e i 2 litri TDI diesel o TSI a ciclo Otto: il primo con 150 CV e il secondo con 300 CV nel caso della berlina o 204 o 333 CV (abbinati alla trazione integrale) per la Sportstourer. Le stesse alternative si trovano nella gamma motori dell'ugualmente aggiornata sport utility Formentor (con la differenza che in questo caso il 2.0 TSI base ha 265 CV, affiancato al 333 CV), la cui sorella maggiore, la Terramar, entrata in servizio pochi mesi fa, punta su un ventaglio di motori senza il diesel, con il 1.5 TSI solo mild o plug-in e il 2.0 TSI da 204 o 272 CV. I tre modelli E-Hybrid hanno autonomie dichiarate nella marcia esclusivamente elettrica comprese fra i 108 chilometri della Formentor da 272 CV e i 133 della Leon da 204 CV e tempi di ricarica variabili fra i 26 minuti dal 10 all'80% in corrente continua da 50 kW e le 2 ore e mezza da zero a 100% in corrente alternata da 11 kW. Nella famiglia delle Cupra elettriche, la Born è adesso affiancata dalla Tavascan, Suv da oltre 4,6 metri di lunghezza con motore da 210 kW-286 CV e batteria da 77 kWh netti, trazione posteriore, per un'autonomia massima dichiarata di 569 km, o, in alternativa, da 250 kW-340 CV e analoga capacità degli accumulatori, a trazione integrale, con un raggio d'azione di 521 km. Chi le utilizza. Nell'insieme delle applicazioni professionali delle Cupra, la Leon (che in versione berlina e-Hybrid viene proposta con un contratto di noleggio su 36 mesi e 30 mila chilometri con anticipo di 3.800 euro Iva esclusa e canone di 215 euro) si rivolge alle figure delle forze vendita. Ruolo che rientra, in parte, anche nelle competenze della Formentor, magari a gasolio (per la quale il noleggio Cupra prevede, a parità di durata e percorrenza, un anticipo di 2.450 euro e un canone di 300), ma che in generale è diffusa anche nelle car list per quadri e dirigenti. Il diesel, sottolinea Filippo Semeraro, responsabile flotte Cupra e Seat in Italia, è ancora presente nelle scelte dei clienti. Specie se si tratta di professionisti, che lavorano in proprio ed evitano l'impatto dei nuovi fringe benefit. Nel caso della Terramar troviamo invece una netta prevalenza, il 56%, di plug-in. E la Tavascan? Si tratta di un prodotto, prosegue Semeraro, con un posizionamento riconoscibile - fra i clienti abbiamo una prevalenza di aziende internazionali e, in generale, con un'efficace collocazione sul mercato del noleggio. Per la sport utility Bev nella versione a trazione posteriore, la Cupra prevede per esempio contratti da 36 mesi e 30 mila km a partire da 5.350 euro di anticipo e 355 euro di canone, sempre Iva esclusa.
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Auto elettrica - In Italia un nuovo sistema di accumulo di energia da 2,3 GW
Copenhagen Infrastructure Partners (CIP) ha avviato una partnership strategica con GC Storage Services, società italiana attiva nello stoccaggio dell'energia, per lo sviluppo congiunto di una pipeline di progetti di accumulo elettrochimico con una capacità complessiva di 2,3 GW. I progetti riguarderanno sistemi di accumulo stazionario su larga scala (i cosiddetti BESS, Battery Energy Storage System), destinati a sostenere la stabilità della rete elettrica in un contesto di crescente penetrazione delle rinnovabili. Punta alle elettriche. I siti, secondo quanto annunciato, saranno distribuiti in diverse aree della penisola e si concentreranno su impianti in fase avanzata di sviluppo o pronti per ottenere le autorizzazioni necessarie. L'obiettivo dichiarato è quello di contribuire alla transizione energetica italiana aumentando la flessibilità del sistema elettrico e riducendo la dipendenza da fonti fossili. Con la crescente diffusione della mobilità a batteria e il potenziamento della generazione da fonti intermittenti, infatti, lo sviluppo di soluzioni di storage diventa un elemento sempre più centrale anche per il settore automotive, specie in prospettiva V2G (Vehicle-to-Grid) e per la gestione intelligente dei carichi domestici e industriali.
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Birba - Il gruppo DR debutta nel segmento delle microcar
Il gruppo DR Automobiles ha presentato Birba, il suo primo quadriciclo elettrico L7e: un mezzo a due posti estremamente compatto (misura meno di tre metri), pensato per gli spostamenti in città, ma con un'autonomia di 182 km che consente di azzardare qualche escursione fuori porta. Disponibile in tre allestimenti, Birba ha un listino che parte da 12.900 euro (senza incentivi statali). A misura di città. Lunga 2.980 mm, larga 1.490 e alta 1.637, Birba ha un passo di 1.960 mm e mette a disposizione un bagagliaio da 700 litri utili (con una portata massima di 275 kg), che la rendono particolarmente versatile come mezzo da lavoro, in particolare per le consegne dell'ultimo miglio. Il quadriciclo pesa (con batterie e conducente) 799 kg, di cui 126 per gli accumulatori: a muoverlo provvede un motore sincrono a magneti permanenti da 14 kW/19 CV di potenza nominale (22 kW/30 CV quella massima), abbinato a una batteria al litio-ferro-fosfato da 13,9 kWh. La velocità massima che può raggiungere la Birba è di 90 km/h, mentre l'autonomia dichiarata è di 182 km. Di serie due modalità di guida, Eco e Sport, e la frenata rigenerativa. La ricarica si può fare in otto ore alla presa di casa, con una potenza in ingresso di 1,8 kW. Dotazione di serie. La Birba prevede di serie cerchi di lega da 14 a cinque razze, la terza luce di stop sul portellone, la luce di retromarcia e i fendinebbia. Nell'abitacolo, semplice e lineare, si trovano la strumentazione digitale a colori, la connettività Bluetooth per lo smartphone (per il quale è previsto un apposito alloggiamento a centro plancia), altoparlanti nelle portiere, volante multifunzione, condizionatore e vetri elettrici, telecamera posteriore e sensori di distanza. Per quanto riguarda la sicurezza, Birba offre cinture con pretensionatore e spie di mancato allaccio, airbag per il conducente, spegnimento automatico in caso di collisione, avvisatore acustico per pedoni e monitoraggio della pressione dei pneumatici. I prezzi e la rete di vendita. Birba è disponibile in tre versioni: Classic, Sport, Ego, con diversi livelli di personalizzazione. Ecco tutti i prezzi per il mercato italiano (comprensivi di IVA e messa in strada, esclusi IPT e immatricolazione):Birba Classic: 12.900 euroBirba Sport: 13.500 euroBirba Classic: 14.500 euroPer i quadricicli sono ancora attivi gli incentivi statali: nel caso della versione Classic, il prezzo di 12.900 euro di Birba Classic scende a 9.900 euro, 8.900 in caso di rottamazione. Birba verrà commercializzata negli oltre 400 showroom del gruppo DR Automobiles presenti su tutto il territorio nazionale.
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Dazi auto - La reazione delle Case: Ferrari alza i prezzi del 10%
L'ordine esecutivo firmato da Donald Trump per imporre dazi "permanenti" del 25%" sulle importazioni di auto negli Stati Uniti inizia a produrre le prime reazioni all'interno del settore. Diversi costruttori sono già usciti allo scoperto, tra chi ha diffuso comunicati di commento molto critici, chi si è trincerato dietro un non comment in attesa di valutare l'impatto delle politiche Usa e chi ha già annunciato delle contromosse. il caso della Ferrari, la prima a informare il mercato borsistico dell'intenzione di alzare i prezzi per compensare le nuove tariffe doganali.Ferrari: 10% in più. La Casa di Maranello, che già pochi giorni fa aveva anticipato la possibilità di apposite contromisure, ha deciso di aggiornare la propria politica commerciale, stabilendo delle misure che hanno anche l'obiettivo di garantire ai clienti un minimo di certezza. Dunque, rimangono invariate le condizioni commerciali per gli ordini di tutti i modelli importati prima del 2 aprile 2025 e delle famiglie Ferrari 296, SF90 e Roma, a prescindere dalla data di importazione. Per la restante gamma, "le nuove condizioni doganali si rifletteranno parzialmente sul prezzo, fino ad un massimo del 10% di aumento, in coordinamento con la nostra rete di distribuzione". La Ferrari ha anche confermato gli obiettivi finanziari per il 2025, pur con un "potenziale rischio di diluizione di 50 punti base" per i margini di redditività. L'ammissione di Musk, l'attacco di Radcliffe. Perfino Elon Musk, ormai intimo consigliere dello stesso Trump, interviene per ribadire l'effetto "significativo" e "non trascurabile" dei dazi sui costi di produzione delle Tesla, mentre la Ineos Automotive ha diffuso un comunicato con parole di fuoco per le istituzioni europee. L'azienda creata dal multimiliardario inglese Jim Ratcliffe ha espresso la sua "indignazione" perchè i leader della Ue, nonostante i "chiari" avvertimenti di Trump, hanno trascurato l'intera vicenda e "non si sono seduti al tavolo per negoziare una soluzione migliore". In poche parole, la situazione "avrebbe potuto e dovuto essere evitata" e ora la Ineos chiede alla Ue di "agire" e "affrontare la questione". "Questo è ciò che accade quando i politici stanno con le mani in mano. In quanto marchio automobilistico in crescita con sede nell'Unione Europea, siamo vulnerabili ai dazi e abbiamo bisogno che i nostri politici sostengano le nostre imprese, i nostri posti di lavoro e le nostre economie. Abbiamo bisogno di un intervento politico urgente e diretto", ha aggiunto l'ad Lynn Calder, non senza escludere interventi sui listini: "C'è un limite a ciò che possiamo fare per proteggere i clienti statunitensi dagli aumenti dei prezzi".Valutazioni e timori. Diversi altri costruttori stanno valutando il da farsi e, soprattutto, l'impatto dei nuovi dazi sul loro business. il caso della Mercedes-Benz, che ha ribadito a diversi organi di stampa la sua convinzione sulla necessità di "politiche che promuovano un commercio reciprocamente vantaggioso sui mercati internazionali". Analogo invito è arrivato dalla rivale BMW, secondo la quale è necessario ridurre le barriere commerciali tra le due sponde dell'Atlantico per evitare una guerra economica che "non avrebbe alcun beneficio". Anche la Volvo sta "esaminando gli effetti" dei dazi trumpiani: "Seguiamo gli sviluppi in diversi mercati, tra cui gli Stati Uniti, rispettiamo le normative e paghiamo tutti i dazi richiesti su tutti i veicoli importati e su tutte le parti come richiesto dalla legge", aggiunge la Casa svedese, sottolineando come sia "troppo presto per fare ulteriori commenti". La Renault, non presente negli Stati Uniti ma tendenzialmente interessata a lanciare l'Alpine sul mercato a stelle e strisce, la vede così: "Alpine sta tenendo d'occhio la situazione locale per poter valutare le possibilità e le condizioni per entrare in questo territorio", spiega la Régie. Infine, John Elkann, presidente di Stellantis, ha fatto riferimento a un comunicato dell'American Automotive Policy Council (Aapc), in cui l'associazione ha espresso "preoccupazione per l'accessibilità dei prodotti made in America e per le ripercussioni che l'incertezza avrà sulla domanda negli Stati Uniti".
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Agos Renting - La locazione attraverso i dealer
Clienti privati e piccole imprese possono trovare presso i concessionari partner di Agos nuovi servizi di noleggio a lungo termine di auto e moto sotto il marchio Agos Renting. L'integrazione della locazione, attraverso una società creata appositamente, nell'offerta di Agos rientra nel piano a medio termine Next25 della società di credito(compartecipata di Crédit Agricole Personal Finance & Mobility per il 61% e Banco BPM per il 39%) e prevede una scelta di contratti personalizzabile in base alla durata, al chilometraggio e ai servizi aggiuntivi. La gestione del rapporto coi clienti è affidata interamente ai dealer, che, secondo Valerio Papale, amministratore delegato di Agos Renting, avrebbero reagito positivamente alla nuova iniziativa, che tiene conto dell'evoluzione del mercato e si propone, continua Papale, come alternativa vantaggiosa a fronte dell'aumento del costo delle auto del 40% tra il 2019 e il 2024.
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Sosta - Le città dove è più difficile trovare parcheggio
Muoversi in macchina e trovare parcheggio nelle città italiane è sempre più complicato, per i motivi che qualsiasi automobilista conosce bene: traffico in continuo aumento, calo dei parcheggi pubblici, aumento delle zone a traffico limitato o pedonali. Secondo una ricerca svolta da Parclick, app dedicata alla prenotazione di parcheggi tramite smartphone, un automobilista perde mediamente 35 minuti al giorno alla ricerca di un posto libero in strada. Le città più difficili. Al primo posto della classifica delle città più difficili dove parcheggiare troviamo Venezia: un risultato che non stupisce, data la conformazione e la ridottissima disponibilità di posti auto sul territorio della città lagunare. Al secondo posto della graduatoria stilata da Parclick.it troviamo Roma, dove l'aumento delle Ztl degli ultimi anni ha limitato in maniera importante la possibilità ai privati di accedere al centro storico. A completare la top ten troviamo Bologna, Firenze, Verona, Milano, Bergamo, Genova, Palermo e Napoli. Problemi anche per chi viaggia. Negli aeroporti la situazione non è molto diversa, e sono sempre di più gli automobilisti che scelgono di prenotare un posto per tempo: secondo i dati di Parclick.it., nel 2025 la domanda è destinata a crescere soprattutto a Milano-Malpensa e Bologna-Guglielmo Marconi, seguiti da Bergamo-Orio al Serio, Roma-Fiumicino, Venezia-Marco Polo, Pisa-Galileo Galilei, Bari-Palese, Napoli-Capodichino, Milano Linate e Verona-Villafranca. La parola agli automobilisti. Secondo l'azienda, sei automobilisti su dieci ritengono che in città ci siano pochi parcheggi, mentre il 70% degli intervistati è convinto che aumentare il numero di posti auto potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di CO2, perché si risparmierebbero quelle generate da chi gira a vuoto alla ricerca di un parcheggio. Il cosiddetto traffico parassitario.
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