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Semiconduttori - Chip Nexperia, la nuova crisi hi-tech che può fermare l'industria dell'auto

4 Ruote - Ott 17,2025
Ricordate la crisi dei semiconduttori 2020-2023? Ora l'Acea lancia un allarme analogo, con l'auto europea che rischia lo stop entro poche settimane. Il motivo? Tutti hanno bisogno dei chip prodotti dalla Nexperia, che però scarseggiano per via del conflitto politico, commerciale e tecnologico fra Stati Uniti e Cina. Chi è NexperiaNexperia è un'azienda dei Paesi Bassi specializzata nella produzione su larga scala di semiconduttori utilizzati in auto, elettronica di consumo e prodotti industriali. Fornisce chip alla catena di fornitura automobilistica di tutto il mondo: microprocessori utilizzati in particolare nelle unità di controllo elettronico (Ecu) dei veicoli. Fino al 29 settembre 2025, Nexperia faceva parte del gruppo cinese Wingtech Technology, come vedremo più in basso. Intrigo internazionale con Usa e CinaIl conflitto fra il governo olandese e il colosso Wingtech va avanti da mesi: il primo teme che sia in pericolo la sicurezza economica nazionale ed europea. Parla di gravi carenze e azioni di governance nella società. Il tutto va inquadrato in un contesto più ampio di tensioni internazionali, che vede protagonisti Pechino e Washington. Da mesi gli Stati Uniti fanno pressione su Nexperia: in quanto di proprietà cinese, questa poteva essere inserita in una lista di aziende, stilata dagli States, sottoposte a rigide verifiche sulle esportazioni.   Il 12 ottobre, il governo olandese dichiara che il 30 settembre ha preso il controllo straordinario di Nexperia per evitare il rischio che sia compromesso l'accesso a tecnologie essenziali. Una specie di nazionalizzazione, grazie al Goods Availability Act, che è una sorta di golden power dei Paesi Bassi. L'Aia affida la gestione della società a persone esterne alla Wingtech.  La reazione cineseIl gruppo asiatico impone il blocco sulle esportazioni - dalla Cina - di prodotti finiti provenienti dalle fabbriche di Nexperia situate nel Paese del Dragone: si interrompono le forniture di chip. Intanto, il ministero del Commercio cinese si oppone all'interferenza negli affari interni delle proprie imprese.  Le conseguenze per Europa e UsaSenza chip, i fornitori automobilistici europei e statunitensi non possono costruire le parti e i componenti necessari per rifornire i costruttori di veicoli: questo minaccia l'arresto della produzione entro qualche settimana. Per paradosso, L'Aia sostiene di aver agito per prevenire che i prodotti di Nexperia diventino indisponibili in caso di attriti a livello globale.  Perché proprio i chip NexperiaCome alternativa a Nexperia, l'omologazione di nuovi fornitori per componenti specifici e l'avvio della produzione richiederebbero diversi mesi, mentre le attuali scorte di chip sono previste per durare solo poche settimane. Di recente, i costruttori hanno adottato misure per diversificare le catene di fornitura, ma il rischio non può essere mitigato fino a zero. I costruttori europei chiedono risposte rapideSi tratta di un problema intersettoriale, ha detto Sigrid de Vries, direttore generale dell'Acea, l'associazone dei costruttori europei. Ci troviamo improvvisamente in questa situazione. Abbiamo davvero bisogno di risposte rapide da parte di tutti i Paesi coinvolti. BMW, Stellantis e Volkswagen affermano che la produzione in Europa non è stata ancora influenzata dalle tensioni fra Nexperia e Wingtech: le società sono comunque al lavoro per identificare potenziali rischi di fornitura, riporta la Reuters. Produzione Usa a rischio da novembreL'Alliance for Automotive Innovation, che negli Usa rappresenta fra l'altro General Motors, Toyota, Ford, Volkswagen e Hyundai, esorta a una rapida risoluzione: Se la spedizione dei chip non riprende in fretta, la produzione automobilistica negli States si bloccherà, con effetti a catena in altri Paesi e settori, sostiene John Bozzella, il Ceo dell'organizzazione. Stando a indiscrezioni, gli impianti statunitensi potrebbero essere interessati dal problema già a novembre 2025.
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Novità in Cina - Leapmotor D19, l'ammiraglia con batterie extralarge

4 Ruote - Ott 17,2025
La Leapmotor ha presentato la sua nuova ammiraglia, la D19: una Suv da oltre 5,2 metri costruita sulla piattaforma D e disponibile con powertrain full electric e REEV con range extender. L'auto è stata presentata in Cina alla presenza di fornitori provenienti da tutto il mondo, il che fa supporre che la commercializzazione possa avvenire anche al di fuori del Paese. Al momento non ci sono informazioni ufficiali a riguardo, ma si sa che la D19 arriverà sui mercati entro la prima metà del 2026. Proporzioni massicce e sguardo imponenteLa Leapmotor D19 adotta il linguaggio di design che la Casa cinese definisce Technology Natural Aesthetics 2.0, con gruppi ottici su tre livelli e la griglia anteriore che si apre e chiude automaticamente in base alle condizioni della strada e allo stile di guida adottato. Sulla parte anteriore del tetto si trova un Lidar per gli Adas evoluti. L'auto è lunga 5,2 metri, larga quasi 2 e con un passo di oltre 3,1 metri. Cinque le colorazioni della carrozzeria disponibili: il verde di queste immagini, bianco, argento, grigio e nero. I motori dell'elettrica e della range extenderLa versione full electric della grande Suv cinese monta un powertrain dual motor capace di una potenza combinata di 540 kW (724 CV) e una coppia massima di 8.770 Nm, che le permettono di scattare da ferma a 100 km/h in meno di tre secondi. La batteria, sviluppata dalla Catl, ha una capacità di 115 kWh, per un'autonomia - nel ciclo di omologazione Cltc per la Cina - di 750 km. La piattaforma D della Leapmotor ha un'architettura a 1.000 volt: la ricarica ad alta potenza permette di accumulare 350 km di autonomia in un quarto d'ora.La versione Range Extender utilizza una più convenzionale piattaforma a 800 volt, prevede due motori elettrici di trazione da 400 kW (536 CV) e 7.850 Nm, con una batteria da 80,3 kWh: l'autonomia in modalità a zero emissioni è di 500 km. C'è anche la bombola per l'ossigenoI computer di bordo della Leapmotor D19 hanno i chip Qualcomm Snapdragon 8797, tra i più potenti attualmente sul mercato: a loro la gestione dell'interfaccia con il conducente (dal quadro strumenti all'infotainment) e dei sistemi evoluti di assistenza alla guida. La Suv cinese è il primo modello di serie a montare un generatore d'ossigeno capace di produrre otto litri al minuto: una peculiarità destinata soprattutto a chi viaggia ad alta quota, come nella regione del Tibet.
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La gamma - Nissan: le nuove Leaf, Micra, Qashqai e gli altri modelli venduti in Italia

4 Ruote - Ott 17,2025
Negli ultimi mesi, la Nissan ha avviato un profondo rinnovamento della sua gamma e della sua offerta commerciale, che tiene conto delle esigenze dei diversi mercati e delle richieste dei consumatori. Sul mercato italiano, questo significa continuare a proporre novità full electric, come le nuove Micra e Leaf, ma al tempo stesso puntare in maniera decisa sui motori ibridi, a cominciare dalla terza generazione dell'e-Power, disponibile sulla Suv media Qashqai. Nelle schede qui sopra andiamo a scoprire tutte le proposte della Nissan per il mercato italiano, con foto, caratteristiche e prezzi.
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Colonnine - Perché in Europa tagliano i cavi della ricarica?

4 Ruote - Ott 16,2025
Esasperati dai furti di rame in Europa, i gestori delle colonnine di ricarica pensano a risposte hi-tech per arginare il problema. Sebbene sia arduo eliminare la piaga dei ladri di oro rosso, richiestissimo al mercato nero, l'obiettivo minimo è quello di rendere meno facile il lavoro dei predoni notturni, che tranciano i cavi delle stazioni. Causando danni ingenti agli operatori e disagi agli automobilisti, questi ultimi già alle prese con un'infrastruttura non così capillare, specie nelle zone periferiche. Ma prima di analizzare le possibili misure prese in esame dai fornitori contro i criminali, ecco il quadro della situazione. Il business: quanto "guadagna" un ladro di rameIl rame di scarto non isolato vale circa 8 euro al kg, anche se costa meno quando proviene da fonti sospette.Sul mercato legale, l'oro rosso è sopra gli 8.000 dollari (6.863 euro) a tonnellata, alimentando la domanda illegale.Un cavo di ricarica contiene una quantità di rame stimata tra i 6 e i 10 kg.Calcolando che ci sono due prese a colonnina, il ladro fugge con materiale che vale sul nero da un minimo di 64 euro a un massimo di 160 euro. Quali sono i danni per l'operatore?Il valore del rame rubato.La stazione di ricarica resta inutilizzabile da due a quattro settimane, a causa della necessità di ordinare le parti, programmando l'intervento in sicurezza. Ogni giorno di inattività comporta una perdita media di ricavi pari a 100 euro.I lavori di ripristino: la sostituzione di un cavo e l'intervento tecnico costano tra i 2.000 e gli 8.000 euro.La possibile reazione dell'automobilista che, indispettito dalla mancanza del cavo in quella stazione, potrebbe depennarla dalle stazioni preferite.Nel Regno Unito e in Germania, gli ammanchi per il settore superano il milione di euro all'anno, in crescita esponenziale: lo ha calcolato il settimanale tedesco The Munich Eye, ripreso da Autonews. Quattro difese con l'aiuto della tecnologiaI gestori pensano al tracciamento Gps nei cavi di ricarica: i localizzatori, programmati per riconoscere la loro area designata, trasmettono dati sulla posizione ogni tre secondi. Qualsiasi movimento non autorizzato fa scattare allarmi a un centro di monitoraggio. Questo consente una risposta rapida da parte delle autorità.Installazione di sistemi di videosorveglianza nelle località vulnerabili. Sacchetti di tintura permanente, come accade con le banconote: forzare o tagliare il cavo rilascerà una sostanza indelebile che marchia il metallo rubato.Guaine per cavi rinforzate resistenti al taglio. Un baluardo fisico per scoraggiare i tentativi di recisione.  Perché le contromisure non bastanoIl ladro opera in un minuto con attrezzatura costosa ed efficiente. Dopo il taglio, può isolare il Gps avvolgendo il cavo in fogli di alluminio pesante (gabbia di Faraday) o nasconderlo in un furgone rivestito. Il segnale viene bloccato prima che le forze dell'ordine possano intervenire. Come i topi d'auto, che aggirano i localizzatori satellitari accecando il segnale.Il criminale indossa indumenti come cappucci, maschere, caschi delle moto per evitare il riconoscimento facciale. E conosce gli angoli ciechi. Inoltre il filmato - la registrazione della telecamera - è generalmente sporco: difficilissimo individuare volti e targhe. A meno di impiegare software speciali, in uso presso le Forze dell'ordine, e utilizzati solo in casi molto particolari.Il rame può essere trattato chimicamente (investendo tempo e denaro) per rimuovere o sbiadire la traccia. Il compito alla peggio viene svolto dal compratore, che tratterà sul prezzo acquistando a meno.I flessibili con batterie ad alta potenza e le seghe elettriche industriali sono in grado di tagliare materiali rinforzati in pochi secondi. Tuttavia, quegli arnesi fanno rumore e questo potrebbe insospettire il vicinato.  E l'alluminio?I conduttori in rame potrebbero essere sostituiti da cavi in alluminio, molto meno preziosi sul mercato dei rottami, fruttando solo 0,4 euro al kg. Ma si tratta di cavi molto più spessi e soggetti a surriscaldamento, cosa che compromette la velocità di ricarica. Servirebbero allora notevoli investimenti in sistemi di raffreddamento, in analogia coi Tesla Supercharger. Il ricettatoreAlmeno sulla carta, l'anello debole della catena criminale è il compratore al mercato clandestino, ossia il ricettatore, che però è di difficile individuazione per le Forze dell'ordine (la piaga dei ladri piranha che rubano parti dei veicoli lo dimostra): a tal fine, potrebbero essere utili costosi marcatori sintetici, ossia microscopici frammenti di metallo o polimeri incisi, che rendano possibile risalire all'origine del rame. 
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Volkswagen - Touareg Final Edition, ultimo atto (endotermico)

4 Ruote - Ott 16,2025
La Volkswagen presenta la Touareg Final Edition, che segna la fine della carriera della Suv: l'ultima versione sarà ordinabile soltanto fino a marzo 2026, con prezzi (per ora in Germania) a partire da poco più di 75.000 euro. La Volkswagen parla esplicitamente di fine della produzione della Touareg endotermica, lasciando quindi una porta aperta a una possibile variante elettrica. Piccoli dettagli per distinguersiLa Final Edition è caratterizzata da numerose personalizzazioni: all'esterno si nota la sigla Final Edition incisa a laser sul profilo laterale, mentre all'interno troviamo i medesimi loghi sulla leva del cambio, sulla plancia e sul battitacco. Le dotazioni replicano quelle degli allestimenti attualmente disponibili. Tre generazioni di successi (e anche motori esclusivi)Dal 2002 a oggi, la Touareg ha conquistato più di 1,2 milioni di clienti con tre generazioni di modelli. Oltre a offrire soluzioni d'avanguardia per la guida in fuoristrada, la Volkswagen si è distinta anche per la scelte dei powertrain, non sempre identici a quelli delle "cugine" Audi Q7 e Porsche Cayenne. Nel corso della sua carriera la Touareg ha offerto gli esclusivi  W12 TSI e V10 TDI, i classici V6 e V8 TDI e più recentemente le versioni Hybrid e Plug-in Hybrid.
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Sicurezza - Furti nei cantieri, le soluzioni LoJack

4 Ruote - Ott 16,2025
Ogni furto di una macchina movimento terra provoca un danno pari al valore del veicolo che può variare dagli 80mila ai 300mila euro e compromette l'operatività del cantiere, oltre a provocare costi di fermo macchina e per la perdita di giornate di lavoro. Spesso i reati hanno come scopo l'esportazione illegale del veicolo e la vendita dei singoli componenti come ricambi. Nel corso del congresso di Assodimi, l'organizzazione che si occupa delle attività di noleggio di beni strumentali, LoJack ha sottolineato la gravità del fenomeno e presentato i propri sistemi concepiti per l'installazione a bordo delle macchine. Dotati di tecnologia in radio-frequenza, non schermabile, i dispositivi sono in grado di rilevare i veicoli anche in luoghi come garage, container e sotterranei, e sono collegati a una centrale sempre operativa. LoJack supporta inoltre le forze di polizia nelle attività di localizzazione, recupero e restituzione del veicolo al proprietario. Il monitoraggio costante permette anche la rilevazione dei principali parametri delle singole macchine, come le ore di effettivo utilizzo, abilitando le attività di manutenzione preventiva.
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Rallye Sanremo - La prima edizione del Trofeo Lancia chiude in bellezza

4 Ruote - Ott 16,2025
Si correrà il prossimo fine settimana, dal 18 al 19 ottobre, la 72esima edizione del Rallye Sanremo: 481 km di gara, 118,42 di prove speciali, strade tecniche e fondi misti. anche l'ultima tappa della prima edizione del Trofeo Lancia, con la quale la Casa ha inaugurato il suo ritorno nelle corse. Il Trofeo Lancia ha già eletto i vincitoriCon quattro vittorie e due podi, i piloti Gianandrea Pisani e Nicola Biagi si sono già aggiudicati il titolo di campioni del Trofeo Lancia e del CIAR 2Ruote Motrici, mentre rimangono ancora da assegnare i titoli Junior, Expert e il titolo Costruttori CIAR 2Ruote Motrici, con Lancia attualmente in seconda posizione, a tre punti dal primato. Pisani e Biagi hanno riportato Lancia al vertice, ma il vero successo è la crescita del Trofeo: giovani, team e vetture hanno dimostrato che la passione e la competenza italiane possono ancora fare la differenza, ha commentato Eugenio Franzetti, direttore di Lancia Corse HF. Ci saranno anche le Lancia storicheDurante l'evento saranno presenti due vetture simbolo della storia sportiva della Lancia, la 037 e la Delta Integrale, che proprio sulle strade liguri, hanno scritto alcune delle pagine più gloriose della Casa nei rally. La 037 ha vinto nel 1983 con Walter Röhrl e Christian Geistdörfer, mentre sei anni più tardi, nel 1989, furono Miki Biasion e Tiziano Siviero a portare al debutto la Delta Integrale 16V. Accanto a loro e alla Ypsilon Rally4 HF saranno presenti anche la nuova Ypsilon Rally2 HF Integrale, che debutterà il prossimo anno, e l'orologio da collezione Lancia HF, nato dalla collaborazione con Eberhard & Co.
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Drivalia - Nuove nomine, nuovi servizi

4 Ruote - Ott 16,2025
Drivalia ha avviato da alcuni mesi un intenso programma di rafforzamento delle attività in Italia. Dalla scorsa primavera, il nuovo responsabile delle vendite della società di mobilità di CA Auto Bank (gruppo che fa parte della galassia Crédit Agricole) è Pasquale Piccolino, che proviene da Drivalia France. La nomina di Piccolino ha preceduto di poco quella di Francesco Flamini a capo del marketing della filiale italiana, contemporaneamente all'assunzione da parte dello stesso Flamini del ruolo di senior marketing manager del gruppo. In evoluzione anche il servizio, con il potenziamento della flotta attraverso l'adozione di nuove Fiat 500 elettriche per il car sharing nelle città di Torino, Roma e Milano. L'aggiornamento, che prevede l'introduzione di 650 unità, comporta anche l'adozione della nuova livrea E+Share per le vetture. Sul fronte dei veicoli commerciali, Drivalia ha invece lanciato un abbonamento mensile attivabile online o presso i Drivalia Mobility Store e rinnovabile ogni mese fino a un massimo di 2 anni, con la possibilità di disdirlo senza penali. Le due varianti Be Free Evo Pro e Be Free Evo Pro Max si rivolgono a clienti che necessitano di veicoli di taglia grande ma con capacità di carico e dimensioni diverse, rispettivamente con passo corto e medio.
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Test con la Phev - Alfa Romeo Tonale 2026, come va la plug-in hybrid Q4 - VIDEO

4 Ruote - Ott 16,2025
Ha un volto nuovo, interni rivisti nei tessuti e nelle finiture, cerchi che arrivano fino a 20 pollici. L'Alfa Romeo Tonale MY 2026 è più matura e coerente, con un aggiornamento mirato: le carreggiate allargate. Un dettaglio che fa la differenza, perché la Suv appare più piantata a terra, con un aspetto generale più equilibrato. Ma è solo questione di design, o alla guida cambia davvero qualcosa? Scopriamolo guidando la variante plug-in hybrid Q4 da 270 CV. Una Suv che diverte sempreLa risposta è sì, almeno in parte. La Tonale resta una Suv che ama le curve, senza mai risultare rigida o nervosa. Dialoga con la strada in maniera sincera, anche tra i tornanti, piace per compostezza e prevedibilità. Meno convincente è la taratura con cerchi da 20 pollici, con spalla ultra ribassata: belli, certo, ma pronti a ricordarvi dove si trovano tutte le buche della vostra zona. L'assetto, già sostenuto di suo, con questa configurazione diventa rigido per le nostre strade. Meglio optare per i 19 pollci.  Ora la plug-in è più fluida Sul fronte tecnico, invece, i progressi si sentono eccome. Il restyling porta con sé una nuova centralina di gestione ibrida che smussa le asperità del passato: meno strappi, meno esitazioni, più fluidità nei passaggi tra termico ed elettrico. Tutto procede con maggiore naturalezza, anche in ripresa. Quando la batteria è carica, la Tonale viaggia in elettrico puro per circa 70 km reali, silenziosa e composta. Ma il suo equilibrio migliore arriva in modalità Dynamic, soprattutto se si sceglie di usare il cambio in manuale, dunque i paddle al volante in alluminio ricavati dal pieno: i 270 cavalli complessivi (anche se sono 10 in meno rispetto a prima) rispondono con una progressione lineare e convinta: la Tonale non è una sprinter, ma lo scatto 0-100 km/h archiviato in circa sei secondi sintetizzano una prontezza interessante. Meglio ricaricarla spessoNon ci stancheremo mai di ripeterlo, a costo di sembrare noiosi: le plug-in danno il meglio, in termini di efficienza, soltanto se vengono ricaricate spesso. Tesi avvalorata se ancora non foste convinti dalle rilevazioni del Centro Prove: testando la versione precedente con l'accumulatore scarico, i nostri espert hanno infatti misurato una media di 12,2 km/litro in città, 13,3 in statale e 12,6 in autostrada. Tenetelo bene a mente, in attesa dei numeri della Tonale 2026. La nuova Tonale nella vita di tutti i giorniL'impianto frenante by wire della Tonale è efficace: la corsa è naturale, la modulazione precisa e la potenza costante, senza quella sensazione gommosetta tipica di molte plug-in. E nella vita di tutti i giorni, la Tonale si fa apprezzare: insonorizzazione curata, sedili comodi, infotainment più rapido e un assistente vocale, Alexa, che capisce tutto anche quando si bofonchia. Non manca qualche piccolo neo: il bagagliaio, sacrificato a 276 litri (misurati dal Centro Prove in occasione di un test precedente) è davvero ai minimi termini per la categoria, anche se conserva - per fortuna - il dispositivo per il carico passante e un piccolo doppiofondo, perfetto per alloggiare i cavi di ricarica.  Gli altri motori dell'Alfa Romeo TonaleNel complesso, la Tonale 2026 è più armoniosa da guardare e più fluida da guidare. Non cambia carattere, ma lo esprime con più coerenza. Per completezza va detto che l'offerta non si esaurisce con la versione plug-in: in gamma restano anche il diesel 1.6 da 130 CV, abbinato al cambio automatico doppia frizione a sei rapporti, e il mild hybrid con il 1.5 turbo a geometria variabile da 175 CV. Ma se cercate la trazione integrale, la scelta è obbligata: solo la plug-in Q4 la offre. Volete sapere quanto costa? C'è da aspettare qualche giorno: i prezzi verranno comunicati il 20 ottobre.
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F.1, GP Stati Uniti - Austin si prepara a un weekend Sprint

4 Ruote - Ott 16,2025
La Formula 1 torna negli Stati Uniti per il diciannovesimo appuntamento stagionale sul Circuit of the Americas, ad Austin. Un weekend Sprint che si annuncia incandescente non solo per le temperature texane, ma per i risvolti che potrebbe avere nella corsa al titolo. Il Mondiale Costruttori è già in archivio: la McLaren ha festeggiato il secondo iride consecutivo due settimane fa a Singapore. Ma la battaglia per il campionato Piloti è tutt'altro che finita, con Oscar Piastri e Lando Norris separati da una manciata di punti e Max Verstappen pronto a tentare un miracolo e inserirsi nella contesa grazie a una Red Bull in crescita.Austin diventa così il crocevia della stagione. Se Verstappen dovesse strappare punti pesanti ai due piloti papaya, il finale di campionato potrebbe riaprirsi. In caso contrario, sarà duello interno tra Norris e Piastri per decidere chi porterà il numero 1 a Woking nel 2026. Dopo un avvio di stagione dominante 12 vittorie in 15 gare la McLaren ha vissuto un leggero calo di prestazioni. Il team di Andrea Stella non è più riuscito a replicare il passo schiacciante mostrato fino a Zandvoort, faticando su tracciati come Monza, Baku e Singapore. La causa, secondo lo stesso team principal, è da ricercare nelle frenate importanti, nei cordoli e negli asfalti irregolari, condizioni in cui la MCL39 perde parte della sua efficacia. Austin, con i suoi dislivelli e il fondo abrasivo, rappresenta dunque un banco di prova cruciale per capire se il rallentamento delle ultime gare sia stato solo episodico o il segnale di un'inversione di tendenza. Abbiamo interrotto lo sviluppo della vettura per concentrarci sul progetto 2026, ha dichiarato Stella, mentre i nostri rivali hanno continuato a portare aggiornamenti. Tra questi, la Red Bull, che con la nuova ala anteriore e il fondo evoluto ha ritrovato competitività.Il circuito: tra dislivelli e staccate da brivido. Il Circuit of the Americas è uno dei tracciati più completi del calendario. Disegnato da Hermann Tilke e inaugurato nel 2012, alterna curvoni veloci a sezioni tecniche: la salita di 41 metri verso curva 1 è ormai un'icona della Formula 1, mentre il primo settore richiama la celebre sequenza Maggots-Becketts di Silverstone. Le curve 16-17-18 mettono a dura prova le gomme sinistre, e il tratto finale richiede una trazione impeccabile in uscita di curva. L'asfalto di Austin è altamente abrasivo, con grip inizialmente basso e un'usura medio-alta su entrambi gli assi. Ciò rende determinante la gestione del degrado termico, soprattutto con il caldo previsto per tutto il weekend.Le gomme: Pirelli rilancia con il salto di mescola. Per movimentare le strategie, la Pirelli ripropone il cosiddetto salto di mescola: C1 come Hard, C3 come Medium e C4 come Soft. La scelta di eliminare la C2 mira a creare un divario più netto tra le mescole, aumentando le possibilità tattiche. Le C1 saranno più lente ma resistenti, ideali per chi punterà su una singola sosta; chi invece sceglierà le C3-C4 potrà giocarsi la velocità pura, ma dovrà mettere in conto almeno due pit stop. Con il format Sprint e un solo turno di prove libere, i team avranno pochissimo tempo per raccogliere dati e dovranno basarsi su simulazioni e storici.Assetti e strategie: equilibrio come parola d'ordine. Austin impone compromessi: serve carico aerodinamico medio-alto per affrontare i curvoni veloci, ma anche una buona efficienza sui lunghi rettilinei. Le squadre più versatili come Mercedes e Red Bull potrebbero beneficiare della possibilità di adattare il setup al parco chiuso post-Sprint. La McLaren, invece, dovrà concentrarsi sul trovare una finestra di utilizzo ottimale delle gomme posteriori, spesso il suo tallone d'Achille su piste ad alta trazione. Il degrado sarà il vero ago della bilancia: con temperature previste oltre i 30C, la gestione del passo gara diventerà più importante del giro secco. Non è escluso che i team optino per strategie conservative, preferendo la C1-Medium a singola sosta.Meteo: sole, caldo e un rischio pioggia limitato. Le ultime previsioni parlano di tempo stabile per gran parte del weekend, con temperature tra i 28 e i 32C e un rischio di pioggia molto basso per gara e Sprint. Solo per la giornata di venerdì quella delle prove libere e qualifiche Sprint è atteso un leggero calo termico con possibili raffiche di vento, che potrebbero influenzare il comportamento aerodinamico delle monoposto.Come seguire il GP USA in tv. Lo spettacolo al COTA ci terrà incollati al televisore nelle serate di questo weekend, con TV8 che garantirà la diretta degli eventi di sabato, mentre la gara sarà trasmessa con una leggera differita. Ecco il programma, già convertito al fuso orario italiano.Venerdì 17 ottobreProve Libere 1 dalle 19.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sprint Qualifying dalle 23.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sabato 18 ottobreSprint Race dalle 19:00 in diretta su Sky Sport F1 e TV8Qualifiche dalle 23:00 in diretta su Sky Sport F1 e TV8Domenica 19 ottobreGara, partenza alle 21 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 22.30
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Jeep - Il restyling della Grand Wagoneer porta al debutto il range extender

4 Ruote - Ott 16,2025
La Jeep ha presentato negli Stati Uniti tutti il restyling della Grand Wagoneer, che sarà commercializzata in tre allestimenti, con un listino che parte da 65 mila dollari. Il deciso aggiornamento stilistico della Suv presentata nel 2021 coincide con un profondo rinnovamento dei powertrain e con il debutto della variante REEV, che arriverà però in un secondo momento. La denominazione Grand Wagoneer è stata inoltre estesa ad ambedue le varianti di carrozzeria: quella a passo corto non è quindi più proposta come Jeep Wagoneer. Ridisegnato per rimanere al passo con i tempiLo stile della Grand Wagoneer resta imponente, ma il nuovo design dei fari e dei paraurti segna un cambio netto rispetto al modello uscente. Sono state inoltre rimosse le finiture cromate e sono stati rivisti i cerchi di lega da 18 fino a 22 pollici e la gamma dei colori. All'interno debutta un head-up display di maggiori dimensioni e sono state introdotte nuove combinazioni per la scelta delle finiture. L'elettrica con Extended Range affianca l'HurricaneLa Grand Wagoneer porta al debutto il powertrain REEV con Range Extender. In questa variante è prevista una batteria da 92 kWh e il motore V6 3.6 aspirato: la potenza massima di sistema è di 647 CV e la propulsione è affidata unicamente ai motori elettrici. Oltre a poter toccare i 100 km/h da fermo in circa 5 secondi, la variante REEV promette una autonomia complessiva di oltre 680 km. I dati definitivi e la composizione esatta della gamma saranno resi noti in un secondo tempo, al momento dell'apertura degli ordini. In alternativa è già disponibile il 6 cilindri in linea Hurricane 3.0 Twin Turbo benzina da 420 CV con trazione a due o quattro ruote motrici, nelle varianti a passo standard o lungo.
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Italdesign - Italdesign, perché si parla di acquirenti indiani e cordate italiane?

4 Ruote - Ott 16,2025
Torna sotto i riflettori la cessione di Italdesign. Da tempo si vocifera di un possibile interesse da parte di un gruppo statunitense, ma di proprietà indiana, pronto a rilevare l'azienda di Moncalieri dal gruppo Volkswagen; non sono però esclusi altri sviluppi ed è il caso, dunque, di fare un breve riepilogo. Anche perché il "dossier" sembra entrato nella fase più calda. Le voci sulla cessione e sulla Ust GlobalLe prime voci sulla cessione risalgono all'inizio di maggio, quando spuntano indiscrezioni su una comunicazione inviata dai vertici ai rappresentanti sindacali: il gruppo Volkswagen, nel quadro di un più ampio processo di revisione delle sue attività, inizia a esaminare tutte le opzioni sul tavolo, tra cui, per l'appunto, la cessione. La vendita non è legata a eventuali problemi della società torinese, bensì alle difficoltà che stanno investendo l'intero settore dell'auto e il costruttore tedesco. Le voci vengono poi confermate durate un'assemblea dei lavoratori e vengono rafforzate da ulteriori indiscrezioni sull'interesse da parte di almeno quattro realtà attive nel campo della progettazione e dell'ingegneria. A fine luglio spunta il nome del gruppo in prima fila per rilevare l'Italdesign. Si tratta di un'azienda americana controllata da investitori indiani e con oltre 33 mila dipendenti, la Ust Global: è intenzionata, a quanto pare, a rilevare il 60% del capitale della società fondata da Giorgetto Giugiaro, ma i sindacati temono la sua focalizzazione nel mondo dell'informatica e la scarsa presenza nell'automotive.  C'entra anche AudiNegli ultimi giorni, i rappresentanti dei lavoratori hanno quindi rinnovato le loro preoccupazioni su un processo di vendita destinato a concludersi all'inizio del 2026 se non prima (c'è anche l'ipotesi che una decisione definitiva venga presa tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre). Si temono, per esempio, gli effetti a catena di un rimpasto all'interno del prima fila manageriale dell'Audi, controllante diretta della Italdesign: infatti, due giorni fa ha rassegnato le dimissioni la responsabile degli Acquisti, Renate Vachenauer (nella foto qui sotto). Cosa c'entra con l'Italdesign? C'entra, perché Vachenauer era il presidente e in tale veste, secondo Gianni Mannori della Fiom torinese, era "fra i più restii alla vendita". Il suo addio a Ingolstadt "ci induce a pensare che la cessione a Ust sia sempre più vicina", aggiunge il sindacalista, ribadendo la richiesta a Regione Piemonte e governo di "urgentemente per monitorare una situazione che rischia di dissolvere un'esperienza italiana del design di altissimo livello e le elevate competenze dei suoi lavoratori". "Non vorremmo - avvisa Mannori - ritrovarci con una tardiva attenzione delle istituzioni, a giochi conclusi". In campo una cordata italiana?Dello stesso avviso, Eugenio Razelli, uno dei veterani della filiera dell'auto (è stato per decenni alla Fiat, guidando, tra le altre cose, la Magneti Marelli), che in un'intervista al Corriere della Sera manifesta tutte le sue perplessità. A suo avviso, infatti, la cessione di Italdesign "rischia di essere l'ennesimo delitto industriale che tocca il nostro territorio: la filiera dell'auto e dell'industria non può restare a guardare". E difatti qualcosa si sta muovendo in questi giorni, con il tentativo di formare una "cordata italiana" alternativa alla Ust da parte del broker assicurativo e finanziario Massimo Pavan. Razelli rivela come da tempo Pavan stia cercando "una sponda in Cdp (Cassa depositi e prestiti, ndr)" e aggiunge ulteriori dettagli: "Pavan ha radunato manager e imprenditori per cercare di trovare soluzioni alternative alla vendita dell'ultima grande azienda di progettazione di auto del nostro Paese. Ha chiesto ad Amedeo Felisa, ex Aston Martin e Ferrari, e a Paolo Scudieri che guida un gruppo da due miliardi". Ora bisogna vedere se la cordata troverà una forma concreta e, soprattutto, se presenterà un'offerta. Per Razelli ne "vale la pena", perché Italdesign "è una bellissima società, che può crescere ancora". "Dico di più. Sotto la proprietà Volkswagen, l'azienda fondata da Giugiaro aveva meno margini per collaborare con altre case", prosegue l'ex numero uno della Magneti Marelli., facendo l'esempio di Stellantis: "Se davvero tornerà sviluppo per Alfa Romeo e Maserati, Italdesign al 100% italiana potrebbe essere un ottimo partner". 
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Auto elettriche - Electra+, labbonamento "europeo" per la ricarica ultraveloce

4 Ruote - Ott 16,2025
Partendo dal presupposto che la carenza di ricariche ultraveloci e il prezzo del pieno sono fra i vari ostacoli alla diffusione dell'auto elettrica in Europa, Electra propone in Italia Electra+, un abbonamento utilizzabile in 500 stazioni del Vecchio Continente: 3.000 prese distribuite su 1.500 colonnine da massimo 400 kW, per portare la batteria delle Bev moderne dal 20% all'80% in circa 20 minuti. Due formule1,99 euro al mese con tariffa a consumo di 0,54 /kWh;9,99 euro al mese con tariffa a consumo di 0,44 /kWh.Il primo mese di abbonamento è gratuito, mentre a consumo tramite app e senza abbonarsi si spendono 0,59 /kWh. Prendendo come esempio la tratta Milano-Roma di 580 km, con le stazioni ad alta potenza immediatamente a ridosso delle uscite autostradali e rintracciabili tramite l'app specifica, il costo della ricarica stimato dall'azienda nella rete di Electra+ è rispettivamente di 50,11 euro e 40,83 euro in base al piano scelto, contro una media di 60,32 euro.
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Japan Mobility Show - Subaru, il ritorno delle STI (elettriche e a benzina): ci sarà l'Impreza?

4 Ruote - Ott 16,2025
La Subaru ha diffuso i primi teaser dei due prototipi che saranno svelati al Japan Mobility Show (29 ottobre-9 novembre): le vetture si chiamano Performance-E STI Concept e Performance-B STI Concept e rappresentano un punto cruciale per il marchio. Da una parte, c'è il ritorno delle sportive griffate STI; dall'altra, l'importante scelta di creare non una, ma due showcar con powertrain elettrici ed endotermici. La prima elettrica firmata STILa Performance-E STI Concept, della quale per il momento viene mostrato un particolare del frontale, adotta un powertrain elettrico ad alte prestazioni, del quale non sono ancora note le caratteristiche. Le forme sono molto tese e aggressive e non manca il classico colore blu, tuttavia la Subaru sottolinea anche il fatto che l'assenza della meccanica tradizionale ha permesso di lavorare in maniera inedita sull'aerodinamica. Gli stilemi di questa concept influenzeranno lo stile dei modelli futuri del marchio.  l'Impreza STI?La Performance-B STI Concept si presenta invece come una sportiva più tradizionale, con motore endotermico. Anche in questo caso non ci sono informazioni sulla meccanica, ma il teaser mostra parafanghi sensibilmente allargati e la classica presa d'aria sul cofano motore delle boxer sportive giapponesi. Il gruppo ottico sembra essere quello della attuale Impreza, quindi la concept potrebbe anticipare un modello realmente destinato alla produzione di serie. Le altre novità al Japan Mobility ShowAccanto alle due concept, la Subaru ha annunciato anche la presenza a Tokyo dell'elettrica Trailseeker e l'introduzione di due esemplari unici personalizzati: la Forester Wilderness Prototype e la Outback Wilderness Prototype.
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Cambio di strategia - Great Wall Motor, rilancio in Europa col marchio GWM Haval

4 Ruote - Ott 16,2025
Great Wall Motor è uno dei principali costruttori cinesi, ma finora i suoi tentativi di espansione in Europa non hanno raggiunto risultati analoghi a quelli delle connazionali BYD, MG, Chery e Geely. Tuttavia, l'azienda di Baoding non si arrende e lancia una nuova offensiva di prodotto che comprenderà veicoli con un più ampio ventaglio di motorizzazioni (termiche, full hybrid, elettriche e ibride plug-in) e sarà incentrata sul marchio Haval.  Falsa partenzaLa nuova strategia segue il fallimento della strategia di espansione avviata nel 2021, con il lancio di due modelli a batteria, Ora 03 e Ora 07, e di due Suv ibride plug-in, Wey 03 e la Wey 05. Inizialmente, Ora e Wey erano marchi autonomi e indipendenti, ma la Great Wall Motor ha deciso, dopo due anni, di rivedere la sua organizzazione alla luce degli scarsi risultati commerciali: nel 2023, le vendite sono state solo 6.300, su un totale di 316 mila veicoli consegnati al di fuori della Cina. Eppure, gli obiettivi erano ben altri: l'azienda puntava a vendere un milione di veicoli sui mercati esteri entro il 2025. Ora il target è stato posticipato al 2030. Peggiore la situazione in Germania, dove la Great Wall Motor aveva localizzaato la sua sede europea (a Monaco di Baviera): l'anno scorso, le vetture commercializzate nel Paese sono state appena 3 mila. GWM punta su HawalAdesso, il costruttore cinese ha deciso di rivedere totalmente i suoi programmi. Ora e Wey sono stati declassati a semplici nomi di modelli e il marchio principale per l'Europa è GWM; inoltre, la sede tedesca è stata chiusa, con il contestuale taglio di 100 lavoratori, e le strategie sottoposte a un'ampia revisione. Nel ribadire il "suo impegno a lungo termine per investimenti continui nella regione europea", nel 2026 GWM farà partire un'offensiva di prodotto incentrata sul lancio di nove novità, sull'introduzione della gamma GWM Hawal "per la prima volta su larga scala sul mercato continentale" e, come detto, su un'ampia offerta di motorizzazioni. Particolare attenzione sarà riservata alle Suv: in rampa di lancio ci sono diversi modelli "di varie dimensioni e categorie". Inoltre, GWM lancerà sul mercato tedesco un'inedita famiglia di vetture a ruote alte "compatte, con diversi stili di carrozzeria, nell'ambito della linea di prodotti GWM Ora".
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Alfa Romeo - Giulia e Stelvio: diesel e V6 oggi, ibrido ed elettrico poi. A Cassino o altrove?

4 Ruote - Ott 16,2025
I motori diesel e benzina rimarranno nella gamma delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio ancora per parecchio tempo. Sappiamo già che la produzione nella fabbrica di Cassino delle attuali versioni della berlina e della Suv è stata estesa fino al dicembre del 2027 e, per questo, abbiamo parlato con dei portavoce del marchio e con alcune fonti esterne informate sui progetti per cercare di capire quali saranno le future mosse del Biscione sul fronte del prodotto. Per il momento, sulle nuove Giulia e Stelvio (quelle elettriche, ma successivamente saranno lanciate anche con motori ibridi a benzina) le bocche sono cucite: tuttavia, valutando le fonti e analizzando l'attuale situazione industriale (in attesa di conoscere il nuovo piano globale di Stellantis), possiamo chiarire il presente e fare alcune ipotesi sulla futura produzione del marchio. Restano i diesel e le QuadrifoglioL'Alfa Romeo ha confermato che Giulia e Stelvio rimarranno disponibili fino alla fine del 2027, con diverse motorizzazioni. Per questioni di emissioni, come già spiegato negli scorsi mesi, la Casa ha dato l'addio al 2.0 turbobenzina da 280 cavalli, mantenendo in gamma il 2.2 turbodiesel (che, a livello di CO2, presenta valori inferiori), attualmente declinato nelle versioni da 160 e 210 CV. Le versioni a gasolio di entrambi i modelli rimarranno così in gamma fino alla fine del 2027 e, per la gioia degli appassionati, saranno affiancate dalle Quadrifoglio, con il V6 2.9 turbobenzina da 520 CV. Al momento non è dato sapere se la Casa aggiornerà questi due modelli per prolungarne il ciclo vita: un restyling vero e proprio che coinvolga l'estetica pare improbabile, ma ci attendiamo affinamenti dal punto di vista tecnologico, probabilmente con dei nuovi model year. La posizione ufficiale di Alfa RomeoLa Casa di Arese ci ha fornito una dichiarazione ufficiale riguardo il prolungamento della carriera delle attuali Giulia e Stelvio, nella quale ha citato anche le nuove generazioni dei due modelli: "Alfa Romeo rimane pienamente concentrata sull'esecuzione della propria strategia con disciplina e ambizione. L'industria automobilistica sta attraversando una trasformazione senza precedenti, che spinge tutti i costruttori a rivalutare attentamente le proprie strategie per rimanere all'avanguardia in questo panorama in rapida evoluzione. In risposta a questi cambiamenti, Alfa Romeo sta sfruttando la flessibilità delle piattaforme Stla, che supportano molteplici sistemi di propulsione, per esplorare diversi scenari, tra cui le alternative ibride. Stiamo lavorando per garantire che tutti i nostri prodotti futuri si basino su un'offerta multi-energia, che copra i segmenti più rilevanti e sia pienamente conforme ai requisiti dei mercati in cui intendiamo competere. I progetti delle nuove Giulia e Stelvio sono in corso, stiamo lavorando alla fase di ibridazione. Come potete immaginare, al momento non possiamo rivelare una data precisa, anche considerando la recente nomina dell'amministratore delegato (Antonio Filosa, ndr); maggiori dettagli saranno condivisi il prossimo anno durante il Capital Markets Day di Stellantis. Quello che possiamo dire è che entrambi i modelli saranno orgogliosamente realizzati in Italia. E grazie alla nostra piattaforma multi-energia Stellantis, saranno disponibili anche con una versione ibrida a benzina per soddisfare la richiesta dei clienti". Sorprese per le fabbriche italiane?Tra le righe della dichiarazione Stellantis c'è spazio per fare dei ragionamenti. Il primo riguarda lo stabilimento di Cassino, che non viene citato quando si parla della produzione delle nuove generazioni di Giulia e Stelvio. La Casa dice che entrambi i modelli saranno "orgogliosamente realizzati in Italia", senza entrare nello specifico: un'informazione generica oppure qualcosa di più? Alcune fonti esterne all'azienda, infatti, parlano di possibili modifiche all'allocazione delle piattaforme nelle fabbriche italiane.Un piano per MirafioriPare, infatti, che ci sia un piano (assolutamente non confermato dall'azienda) per il rilancio di Mirafiori: oltre alle 500 (ibrida ed elettrica), l'impianto torinese avrebbe la capacità produttiva sufficiente per soddisfare le future domande di modelli come le Alfa Romeo Giulia e Stelvio di nuova generazione e anche di alcune Maserati, come le eredi della Grecale e della Ghibli, che con tutta probabilità condivideranno buona parte della meccanica con la berlina e la Suv di Arese. Ma questa - ribadiamolo un'altra volta - è una supposizione non confermata, una ricostruzione basata sull'incrocio di varie informazioni. Pensare a una ricollocazione della produzione dei nuovi modelli Alfa, però, avrebbe senso anche per via delle tempistiche: se le vetture attuali rimarranno nella fabbrica di Cassino fino alla fine del 2027, non sarà possibile assemblare sulle stesse linee degli altri modelli basati su una piattaforma differente. E quindi, cosa produrrà lo stabilimento di Cassino dal 2028? Al momento non è dato saperlo, anche perché pare che Filosa abbia messo pesantemente mano alla strategia del gruppo, tanto da far slittare la presentazione del nuovo piano industriale. 
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Agevolazioni fiscali - Auto elettriche, la Norvegia cancella l'esenzione Iva dal 2027

4 Ruote - Ott 16,2025
La Norvegia è pronta a tagliare ulteriormente le agevolazioni fiscali per le auto elettriche. Il Paese scandinavo, dove vige già il divieto alla vendita di vetture a benzina e diesel, sta progressivamente riducendo i benefici introdotti per favorire l'adozione della mobilità elettrica: nel corso del tempo, con indubbia capacità di pianificazione, sono stati tagliati gli sconti sui pedaggi e i parcheggi, sono state riviste le esenzioni per le auto premium sulle tasse di registrazione ed è stato limitato l'accesso alle corsie preferenziali dei mezzi pubblici. Ora, però, Oslo si appresta a definire un quadro fiscale improntato a una situazione di normalità per veicoli che ormai la fanno da padrone sulle strade: nella legge di bilancio per il 2026, l'esecutivo guidato da Jonas Gahr Stre ha proposto di ridurre la soglia di esenzione dell'Iva da 500.000 a 300.000 corone (circa 25.550 euro al cambio attuale) e di eliminarla completamente nel 2027. "Bev al 95%, gli aiuti non servono più"Secondo il Ministro delle Finanze, Jens Stoltenberg, la revisione del regime fiscale riflette una nuova fase nella transizione della Norvegia verso la mobilità elettrica. "Ci siamo posti l'obiettivo di far sì che tutte le nuove autovetture fossero elettriche entro il 2025 e, con una quota di Bev del 95% quest'anno, possiamo affermare che l'obiettivo è stato concretamente raggiunto. Pertanto, è giunto il momento di eliminare gradualmente i benefici: gli sviluppi nel mercato delle auto elettriche indicano che la necessità di sostegno sta diminuendo". Un'altra stangata per le termicheDetto questo, per scansare una rinnovata propensione dei norvegesi verso le auto termiche, il governo ha intenzione di aumentare la tassa di immatricolazione di 20.000-30.000 corone norvegesi (1.700 a 2.550 euro) e le accise sui carburanti: "Con la nostra proposta la quota di auto elettriche rimarrà ben oltre il 90%", ha aggiunto Stoltenberg. "Sebbene l'aumento dell'Iva sulle auto a zero emissioni spinga verso un maggior numero di auto a combustibili fossili, questo sarà compensato da imposte una tantum e da accise sui carburanti più elevate per i veicoli a combustibili fossili. 
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Asphaltica World 2025 - Più sicurezza con lintelligenza artificiale

4 Ruote - Ott 16,2025
Bari scalda i motori in vista di Asphaltica World 2025, in programma dal 29 al 31 ottobre alla Fiera del Levante: parliamo della manifestazione dedicata alla filiera dell'asfalto e delle strade, ideata dalla Siteb e organizzata da BolognaFiere, col patrocinio di Anas, ministero delle Infrastrutture, Piarc (associazione internazionale che si occupa di ingegneria stradale), Politecnico di Bari e Siiv (infrastrutture viarie). L'intelligenza artificiale sarà tra le protagoniste dell'evento, con focus sulle novità tecnologiche per vie di comunicazione più sicure, durevoli e sostenibili. La prima al SudRicco il programma incontri tra istituzioni, imprese, associazioni, ma anche pubbliche amministrazioni, mondo accademico e realtà che operano a livello globale: oltre 50 le aziende che parteciperanno alla tre giorni pugliese, garantendo il sold out degli spazi espositivi e confermando il ruolo dell'evento di vetrina strategica, che si terrà per la prima volta nel Mezzogiorno.
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Tutorial - Incentivi auto elettriche al via il 22 ottobre: guida completa e modelli

4 Ruote - Ott 15,2025
Sarà attivata mercoledì 22 ottobre alle ore 12 la parte di piattaforma informatica per l'accesso agli incentivi statali all'acquisto di auto elettriche. Infatti, al contrario di quanto accaduto in passato in cui a occuparsi di tutto erano le concessionarie, stavolta il primo passo tocca a chi acquista. Vediamo nel dettaglio cosa bisogna fare e cosa bisogna sapere, con l'avvertenza che dalla homepage del sito del ministero dell'Ambiente (www.mase.gov.it) è possibile accedere a due tutorial video, uno per le persone fisiche e l'altro per le microimprese. Per chi sono gli incentivi: requisitiPrima di entrare nel dettaglio della registrazione, è necessario ricordare che:L'iniziativa non è aperta a tutti i cittadini, ma è riservata a chi risiede o ha sede legale in uno dei comuni che fanno parte delle 83 aree urbane funzionali obbligatoria la rottamazione di un veicolo fino a Euro 5Possono accedere agli incentivi solo le persone fisiche con Isee fino a 40 mila euro e le imprese fino a 10 dipendenti e con un fatturato o un bilancio annuo fino a 2 milioni di euro.  Come registrarsi con Spid o CiePer ottenere l'incentivo bisognerà accreditarsi sulla piattaforma web del ministero dell'Ambiente all'indirizzo www.bonusveicolielettrici.mase.gov.itNel menu in alto a sinistra oppure nella pagina di presentazione bisognerà scegliere il bonus, se quello riservato alle persone fisiche per l'acquisto di una vettura M1 elettrica oppure a quello previsto per le microimprese per l'acquisto di un autocarro N1 o N2 elettricoIn entrambe le situazioni si potrà accedere solo con Spid o Cie (Carta d'identità elettronica)Limitatamente alle persone fisiche, nella pagina che si aprirà dopo l'accesso bisognerà inserire negli appositi spazi il proprio indirizzo di posta elettronica, la regione, provincia e comune di residenza e si dovranno flaggare le due dichiarazioni di presa visione delle condizioni d'uso e dell'informativa sulla privacyCliccando su accetta il sistema procederà con la registrazione dell'utente. Quando comparirà il messaggio Registrazione effettuata con successo si potrà procedere con la generazione del voucher cliccando sull'apposito tastoL'importo del voucher - per le persone fisiche di importo pari a 9.000 o 11.000 euro a seconda delle situazioni - sarà calcolato automaticamente dal sistema in base all'Isee del richiedenteNell'apposito spazio bisognerà la targa del veicolo da rottamare, intestata al richiedente da almeno sei mesiCliccando su verifica il sistema verificherà che i requisiti sussistano e aprirà una finestra in cui bisognerà scegliere se intestare il voucher a se stessi o a un familiare convivente; in quest'ultima situazione bisognerà inserire il relativo codice fiscale e cliccare su verificaSe la verifica avrà esito positivo si potrà cliccare il tasto genera voucherSi aprirà la finestra dettaglio voucher in cui saranno riportate la data di generazione del voucher, il codice fiscale del richiedente, il nome dell'intestatario del voucher, la targa del veicoloda rottamare, l'importo del voucher, la sua data di scadenza (ricordiamo il voucher sarà valido 30 giorni e dopo questa data sarà annullato automaticamente), un QR Code e un codice a barreIl voucher potrà essere salvato in formato PDFsul proprio PC, potrà essere stampato e materialmente utilizzato recandosi in concessionariaIl numero del voucher dovrà essere inserito dal venditore nel contratto d'acquisto e l'importo del bonus, che si aggiungerà all'eventuale sconto della Casa o della concessionaria, dovrà essere scalato dal prezzo finaleAl momento della firma del contratto, il venditore dovrà validare il bonus sulla piattaforma informatica inserendo il codice del voucher, il costo del veicolo, il corrispondente importo IVA e l'indicazione dell'importo versato a titolo di acconto. Il bonus non potrà essere utilizzato come accontoIl voucher potrà essere annullato in qualsiasi momento dall'utente; se non sarà annullato, il voucher sarà valido 30 giorni; se non sarà utilizzato entro il termine sarà annullato dal sistema e l'importo prenotato tornerà automaticamente nel fondo a disposizione di altriLa persona che non ha ottenuto la validazione del bonus da parte del venditore prima della scadenza del voucher potrà comunque chiederne un altro fino a esaurimento dei fondi disponibiliL'importo del voucher sarà poi rimborsato dallo Stato alla concessionaria mediante bonifico sul conto corrente che il dealer ha indicato in fase di registrazione. Come trovare le concessionarie accreditatesulla piattaforma del ministero dell'Ambiente, a disposizione degli utenti, c'è già un motore di ricerca delle concessionarie accreditate e alcuni filtri per circoscrivere la selezione, per esempio per provincia, comune e categoria del veicolo. In base ai filtri inseriti, l'applicazione fornirà l'elenco dei punti vendita, che sono anche geolocalizzabili.Quali auto si possono comprarePer aiutarvi a scegliere, abbiamo preparato l'elenco completo di tutte le auto elettriche con gli incentivi e anche quello delle elettriche più economiche con prezzi inferiori ai 10 mila euro, grazie alle offerte delle Case cumulabili con i bonus statali. In ogni caso, i modelli dovranno rispondere ai requisiti che seguono.PrivatiUn veicolo nuovo di categoria M1 (autovettura) ad alimentazione esclusivamente elettricaL'auto nuova dovrà avere un prezzo di listino ufficiale della casa non superiore a 35 mila euro, Iva, messa in strada e optional esclusiL'auto nuova dovrà essere intestata alla persona beneficiaria del contributoLa proprietà della nuova auto dovrà essere mantenuta per almeno ventiquattro mesi.MicroimpreseMassimo due veicoli commerciali di categoria N1 o N2 nuovi con alimentazione esclusivamente elettricaIl veicolo o i veicoli dovranno essere intestati alla persona beneficiaria del contributo (il titolare della microimpresa)La proprietà dovrà essere mantenuta per almeno ventiquattro mesi. Riepilogo generaleEcco, in sintesi, a chi sono rivolti gli incentivi, a quanto ammontano e quando scadranno.Persone fisicheResidenza in uno dei comuni che fanno parte delle 83 aree urbane funzionali (Fua) (qui l'elenco)Con un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) fino a 40 mila euroL'incentivo è riconosciuto a una sola persona per nucleo familiareL'incentivo è subordinato alla rottamazione di un'autovettura fino a Euro 5La persona fisica che prenota il bonus deve risultare primo intestatario del veicolo da rottamare da almeno sei mesiLa persona che prenota il bonus può generare il bonus a proprio favore oppure a beneficio di un altro componente maggiorenne appartenente allo stesso nucleo familiare definito dall'Isee.MicroimpreseImprese che occupano meno di 10 persone e con un fatturato annuo o un bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euroSede legale in un'area urbana funzionaleIl contributo è subordinato alla rottamazione di un veicolo della stessa categoria (N1 o N2) fino a Euro 5Al momento della prenotazione del bonus, il veicolo destinato alla rottamazione deve essere intestato da almeno sei mesi al titolare della microimpresa; Il contributo dello StatoPrivati11 mila euro se l'acquirente ha un Isee non superiore a 30 mila euro9 mila euro se l'acquirente ha un Isee compreso tra i 30 mila e i 40 mila euroIl bonus sarà corrisposto dal venditore all'acquirente mediante compensazione con il prezzo di acquistoL'incentivo non sarà cumulabile con altri incentivi nazionali (dunque nemmeno regionali) ed europei.MicroimpreseL'importo dell'incentivo coprirà fino al 30% del prezzo di acquisto del veicolo (IVA esclusa) con un massimale di 20 mila euroL'incentivo o gli incentivi saranno corrisposti dal venditore alla microimpresa mediante compensazione con il prezzo di acquisto e sono riconosciuti nel rispetto della normativa europea sugli aiuti ai sensi del Regolamento de minimisL'incentivo non sarà cumulabile con altri incentivi nazionali (dunque nemmeno regionali) ed europei o altre forme di sostegno comunque denominate, qualificabili come aiuti di Stato, destinati all'acquisto dei medesimi veicoli. 600 milioni di euro per 39 mila veicoliA questa iniziativa sono stati destinati i fondi del Pnrr che inizialmente erano stati assegnati alla rete di infrastrutture per la ricarica elettrica, ma che sono rimasti inutilizzati. Si tratta, per ora, di 597,32 milioni di euro che, in teoria, potranno essere integrati con altre risorse. Secondo alcune stime, i fondi saranno sufficienti per l'acquisto di circa 39 mila veicoli elettrici. Analogamente alle iniziative degli anni scorsi, il plafond disponibile sarà aggiornato in tempo reale sul sito internet del Mase o su una specifica pagina web accessibile dallo stesso sito. Scadenza: 30 giugno 2026 o a esaurimento fondiL'iniziativa terminerà il 30 giugno 2026, termine ultimo per la sottoscrizione del contratto d'acquisto, oppure prima di questa data nel caso in cui i fondi si esauriscano. La rottamazione è obbligatoriaIl veicolo fino a Euro 5 da rottamare dovrà essere consegnato in concessionaria contestualmente alla consegna del veicolo nuovo. I venditori, entro trenta giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo, pena il non riconoscimento del bonus, dovranno consegnare il veicolo usato a un demolitore e provvedere, direttamente o avvalendosi del demolitore stesso, a radiare per demolizione il veicolo. L'esercente deve inserire in piattaforma la data di consegna del veicolo nuovo e quella della rottamazione del veicolo termico.
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Audi - SQ6 e-tron Sportback, un'elettrica nel deserto

4 Ruote - Ott 15,2025
All'inizio sembrava un'idea folle: portare un'auto a batteria tra le dune del Sahara, dove il vento cancella le tracce e la sabbia inghiotte tutto ciò che non si muove. Eppure... il nostro viaggio parte da Houmt Souk, sull'isola di Djerba, in direzione dell'Oasi Ksar Ghilane: circa 250 chilometri tra strade asfaltate, dune e piste di terra battuta che tagliano la Tunisia più remota, in un territorio affascinante e respingente al tempo stesso.A queste latitudini, agli occhi di chi è abituato a ben altri panorami, ogni cosa è diversa: la luce, l'aria, i colori. Lo spazio è vertiginoso e vuoto, tanto che gli occhi abituati alla bussola di Google Maps non trovano appigli evidenti. Eppure, in mezzo a questo mare di sabbia, un'Audi SQ6 e-tron Sportback procede in maniera silenziosa, quasi aliena. Fuori posto proprio come me, ma perfettamente a suo agio.  La prima sorpresa fuori dall'asfaltoAppena lasciamo l'asfalto, la trazione integrale quattro, le sospensioni pneumatiche e la coppia istantanea rendono la marcia quasi naturale. Dove la sabbia sembra traditrice, basta un accenno sull'acceleratore e l'auto si arrampica. Questo è possibile grazie alla tanta coppia - 275/580 Nm, riferita rispettivamente al propulsore anteriore e posteriore - e alla logica di controllo degli elementi di trazione.L'interpretazione dei comandi del guidatore è affidata alla piattaforma HCP1, una delle cinque architetture informatiche che coordinano tutte le funzioni della SQ6 e-tron Sportback. lei a gestire le risposte del sistema di propulsione attraverso le elettroniche di potenza e l'intervento delle sospensioni pneumatiche adattive. Frenata rigenerativa e guida sulle dunePersino il modo di frenare cambia: surfando sulle dune la rigenerazione energetica rallenta dolcemente la vettura evitando di far affondare il muso nella sabbia. Ci si scopre a usare quasi solo l'acceleratore, anche se una vera e propria guida one pedal non c'è. Basta rallentare appena ed impostare la traiettoria, evitando manovre repentine.Per questa avventura, la SQ6 e-tron Sportback è stata equipaggiata con cerchi da 19 e gommatura all-terrain. Le sospensioni possono sollevare l'auto fino a 45 mm oltre l'assetto standard, garantendo la luce a terra sufficiente per avanzare lontano dall'asfalto. L'unica accortezza è mantenere la velocità sotto i 35 km/h, soglia oltre la quale il sistema riabbassa in automatico l'altezza per preservare la stabilità. Un "dettaglio" che abbiamo imparato quando, affrontando una duna troppo alta, il paraurti anteriore ha sbattuto a terra Autonomia e gestione energetica nel desertoL'osservato speciale di questa prova è stato l'indicatore dell'autonomia. La SQ6 dispone di una batteria da 94,9 kWh netti e della piattaforma PPE che ottimizza la gestione energetica. Per sicurezza ci muoviamo in gruppo, scortati da una guida locale e due Audi Q7... diesel con il pieno.La vera sorpresa? La gestione termica e l'efficienza grazie ai semiconduttori al carburo di silicio e al raffreddamento ad acqua. Risultato: per coprire i 250 km del viaggio, la SQ6 ha consumato circa il 65% della carica. Le Q7, invece, metà serbatoio. Per la ricarica... c'è il dieselAll'Oasi non troviamo ovviamente colonnine, ma i generatori a gasolio che alimentano il campo tendato. Ed è lì che colleghiamo le vetture. Poco futuristico, ma inevitabile se si vuole viaggiare nel deserto con un'elettrica per tutti questi km. L'indomani, tutte le e-tron sono di nuovo cariche, pronte a riportarci verso la civiltà. Mentre il deserto si allontana negli specchietti, penso a come la SQ6 e-tron Sportback ha danzato tra le dune, in uno dei luoghi più ostili e difficili del pianeta. Facendolo con grazia, silenzio e rispetto.
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