Coyote - Arriva la nuova app con navigazione e autovelox
un'evoluzione della specie. Arrivato ai vent'anni, Coyote, il dispositivo per evitare il flash degli autovelox, si reinventa con una nuova app (la prima risale al 2009). D'altronde siamo nell'era di CarPlay e Android Auto, del mirroring dal telefono allo schermo dell'auto, e così sia il dispositivo fisico sia il download delle applicazioni direttamente nell'infotainment della vettura si avviano verso la pensione (anche se per ora restano disponibili).Tutto più chiaro. Secondo Coyote, le app gratuite che usiamo per la navigazione e per la segnalazione di traffico e altri eventi stradali, autovelox inclusi, non sono del tutto affidabili: i percorsi, sostengono, sono spesso tracciati tenendo conto degli inserzionisti pubblicitari, mentre i dati sugli eventi possono derivare da fonti non accreditate. Così l'azienda risponde all'assalto dei concorrenti con un profondo restyling che presenta diversi punti di forza, primo fra tutti gli avvisi relativi alla presenza di autovelox, ora più visibili e udibili. Due modalità. La modalità Esperto, una delle due disponibili, mostra tutti gli eventi nel raggio di 30 chilometri. Una strada illuminata evidenzia graficamente l'avvicinarsi al rilevatore di velocità, mentre gli allarmi si intensificano progressivamente nel caso si stia andando troppo forte, così da evitare eventuali multe dovute alla mancanza di attenzione. C'è poi una seconda modalità, Mappa, che mostra la navigazione e, sulla sinistra, presenta una barra di scorrimento che evidenzia l'approssimarsi di eventuali eventi, dalle code ai lavori in corso, passando ovviamente per gli autovelox.In abbonamento. Già disponibile sia su Android che su iOS, il servizio offerto dall'app è in abbonamento e costa 7,99 euro al mese (o 65,99 euro all'anno). Il prezzo sale a 10,99 euro mensili (o 78,99 euro all'anno) per chi desidera anche la compatibilità con Android Auto o CarPlay. Per chi invece possiede auto un po' più datate, rimane disponibile il Coyote Mini, un piccolo dispositivo fisico con display da 3,5 pollici, che costa 149,99 euro, a cui va aggiunto il costo dell'abbonamento: 12,99 euro al mese per un anno di sottoscrizione, 9,99 euro al mese per due anni, oppure 144 euro all'anno se si sceglie il pagamento in un'unica soluzione.
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Pneumatici estivi - il momento del cambio gomme
Come ogni anno, arriva il momento di sostituire le gomme invernali con quelle estive. Salvo indicazioni locali, emanate dagli enti proprietari delle strade con apposite ordinanze relative ai tratti gestiti, il termine entro il quale scade l'obbligo di montare gomme invernali è il 15 aprile: da questa data c'è tempo un mese, fino al 15 maggio, per montare quelle adatte alla stagione calda.Nessun obbligo, ma... Si può continuare a viaggiare con i pneumatici invernali, quelli contrassegnati dal simbolo del fiocco di neve racchiuso nel profilo di una montagna, a patto che la misura sia riportata sulla carta di circolazione della vettura e il codice di velocità abbia un valore pari o superiore a quelli indicati sul libretto. Entro il 15 maggio è quindi obbligatorio sostituire le gomme invernali con indice di velocità inferiore a quello riportato sulla carta di circolazione e, comunque, mai inferiore alla lettera Q (che corrisponde a una velocità massima di 160 km/h). Montare gomme estive è soprattutto una questione di sicurezza. La mescola più dura garantisce una migliore tenuta sull'asfalto caldo e spazi di frenata più contenuti, tanto su asciutto quanto su bagnato, oltre a una minore resistenza al rotolamento (che riduce i consumi). Le quattro stagioni valgono sempre. Chi monta gomme all season, che offrono un compromesso tra le caratteristiche dei pneumatici invernali e di quelli estivi, può continuare a utilizzarle senza doversi preoccupare delle scadenze di legge. I pneumatici all season, come quelli invernali, sono contraddistinti dalla sigla M+S (mud+snow, fango e neve), e possono essere utilizzati per tutto l'anno su ogni tipo di strada e condizione atmosferica, sempre a patto che abbiano il codice di velocità appropriato. Qui trovate la nostra guida alla lettura delle sigle sui fianchi dei pneumatici.Le multe. In generale, chi viaggia con pneumatici con misure non conformi a quanto indicato sulla carta di circolazione, rischia una multa ai sensi 78 del Codice della strada, che riguarda le modifiche relative alle caratteristiche costruttive o funzionali dei veicol, e che prevede una sanzione tra i 430 e i 1.731 euro, a cui si aggiunge il ritiro della carta di circolazione dell'auto. Questo vale anche per chi, dopo il 15 maggio (e fino al 15 ottobre), utilizza gomme invernali (o all season) con codice di velocità inferiore a quanto prescritto sulla carta di circolazione, anche se uguale o maggiore a Q. Per maggiori informazioni vi rimandiamo allo speciale dedicato al cambio gomme estive.
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Mercato italiano - Le dieci auto a benzina più vendute a marzo
Con una quota di mercato del 31,1%, a marzo del 2024 quasi un'auto nuova su tre era a benzina. Dopo dodici mesi la percentuale si è assottigliata, arrivando al 26,7% (26,5% da inizio anno) dell'ultimo mese. Una contrazione legata soprattutto alla sempre più ampia offerta di modelli ibridi, mild e full, che sul mercato complessivo hanno raggiunto una quota del 45%. Resta il fatto che le auto a benzina vengono ancora scelte da più di un automobilista su quattro: ecco i dieci modelli più venduti in Italia negli ultimi trenta giorni.
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Milano Design Week - Appuntamento con la Lancia Appia Zagato GTE
Durante il Fuorisalone 2025, nei giorni della Milano Design Week, sarà possibile visitare lo spazio del Design Garage di via Scaldasole, in zona Navigli, allestito dal designer Benedetto Camerana e dal Museo dell'Automobile di Torino, con la collaborazione di Ferreri Costruzioni. Capolavoro di design. In questo spazio sarà esposta una Lancia Appia GTE Zagato color grigio metallizzato del 1961, simbolo della più eccellente produzione industriale torinese e del miglior stile milanese. Presentata al Salone di Torino del 1956, l'auto è la versione sportiva della Appia con carrozzeria coupé, prodotta dal 1956 al 1963. La versione GTE (Gran Turismo Esportazione) è stata realizzata in tre serie, con il 1.0 quattro cilindri a V portato dai 53 CV originali a 60 CV, per consentire all'auto a raggiungere i 150 km/h di velocità massima. L'esemplare esposto arriva dalla collezione Mauto, dono di Maria Viveros in ricordo del padre, il dott. Domenico Viveros.
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Honda Prelude - Svelati gli interni della coupé ibrida
La Honda ha mostrato per la prima volta gli interni della nuova Prelude. La coupé sportiva, che vedremo sul mercato europeo nel 2026, adotterà l'innovativo powertrain ibrido con trasmissione S Shift+ che simula una cambiata tradizionale. Come la Civic, più della Civic. Osservando le immagini ufficiali non si può fare a meno di notare il forte legame tra gli interni della Prelude e quello della Civic (le due vetture, infatti, condivideranno la piattaforma): l'impostazione di base è la medesima, con lo schermo dell'infotainment ben separato dalla plancia e la strumentazione digitale davanti al guidatore, mentre sono diverse le bocchette di areazione e il comando della trasmissione. La Honda ha deciso di puntare alle finiture per dare ulteriore personalità alla Prelude, scegliendo il bianco e il blu per i rivestimenti di pelle. Un cenno anche al bagagliaio, accessibile dal grande portellone: mette in risalto lo spazio molto ridotto previsto dietro ai sedili anteriori, anche se per il momento la capacità del vano e gli altri dettagli tecnici sulle misure totali dell'auto non sono stati resi noti.
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McLaren - Una nuova vita per Woking
La McLaren ha un nuovo proprietario, una nuova struttura operativa e manageriale e, soprattutto, un nuovo partner tecnologico. L'azienda di Woking, nella contea inglese del Surrey, è passata ufficialmente sotto il controllo del veicolo di investimenti di Abu Dhabi, CYVN Holdings, che ha anche acquisito una partecipazione di minoranza nella scuderia di Formula Uno, McLaren Racing.Tutto nuovo. L'operazione, che rappresenta solo il primo passo di una strategia di rilancio e risanamento del costruttore inglese, prevede la creazione di una nuova holding di controllo, la McLaren Group Holdings: sarà responsabile non solo della McLaren Automotive, ma anche della startup inglese Forseven, finora l'investimento di riferimento per il veicolo mediorientale. In sostanza, le due aziende si fondono sotto la McLaren Group Holdings, che, a sua volta, sarà titolare delle azioni della McLaren Racing e proprietaria della neo-costituita McLaren Licensing. Inoltre, la McLaren Automotive beneficerà dell'investimento effettuato dalla CYVN nella cinese Nio per accedere a tecnologie di elettrificazione, mentre la Forseven porta in dote le innovazioni sviluppate dalla consociata Gordon Murray Technologies, acquisita sempre da CYVN Holdings nel 2023.Le strategie. In poche parole nasce un nuovo gruppo automobilistico, che sarà guidata da Nick Collins: attualmente ricopre l'incarico di amministratore delegato di Forseven, ma assumerà analogo incarico al vertice della McLaren Group Holdings, affiancando il presidente Jassem Mohamed Bu Ataba Al Zaabi, numero uno della CYVN. Tra l'altro, il nuovo proprietario di Woking ha già le idee chiare sui prossimi passi da compiere: entro fine anno, infatti, saranno annunciati i dettagli di una strategia che prevede l'ampliamento dell'attuale gamma McLaren a "nuove categorie di prodotto". Prima, però, sarà avviato un piano di ristrutturazione che andrà di pari passo con un processo di integrazione strutturale della durata di sei mesi. "Abbiamo una strategia chiara per realizzare la nostra visione e ci muoveremo a un ritmo incredibile per farlo. Dobbiamo ottimizzare le operazioni, garantire l'efficienza e rimodellare la nuova organizzazione integrata, in modo da poter far crescere il nostro portafoglio di auto, migliorare l'esperienza dei clienti e continuare a rafforzare le nostre relazioni globali con fornitori e concessionari", ha spiegato Collins.
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Mercedes-AMG - CLE Coupé e Cabrio Limited Edition
La Mercedes-AMG introduce in Italia la Limited Edition delle CLE Coupé e Cabriolet. Questa serie speciale è basata sulla variante 53 4MATIC+ con motore 3.0 Mild Hybrid da 449 CV e offre una personalizzazione estetica unica nel suo genere. Colori Manufaktur. Le Coupé e Cabriolet Limited Edition attingono a due tinte del catalogo Manufaktur: Grigio Grafite opaco per la Coupé e la Cabrio e Blu Spettrale opaco per la sola Cabriolet. In entrambi i casi sono previste anche le grafiche AMG in tinta gialla o nera/blu e i cerchi da 20": forgiati con bordo giallo e pinze freno grigie per la coupé e lucidati sulla Cabriolet. I pacchetti speciali sono di serie. Le CLE Limited Edition offrono di serie anche una serie di pacchetti normalmente previsti tra gli optional. La Coupé adotta il Night AMG esterno con dettagli nero lucido e il Night AMG II con elementi in cromo scuro, mentre la Cabriolet propone il doppio pacchetto AMG esterno in carbonio che include gli elementi aerodinamici e le calotte degli specchietti. Entrambe le varianti di carrozzeria offrono di serie anche il pacchetto AMG Dynamic Plus con volante AMG Performance con sezioni in carbonio e microfibra e supporti motore attivi.
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I dazi di Trump - Il Canada reagisce: tariffe del 25% sulle auto Usa
Il Canada lancia le nuove ritorsioni contro le politiche protezionistiche del presidente statunitense, Donald Trump. Infatti, il premier Mark Carney ha annunciato l'introduzione di dazi del 25% su tutte le vetture importate dagli Stati Uniti e non conformi ai requisiti stabiliti dall'accordo commerciale tra i due Paesi che ha sostituito il Nafta. Le nuove tariffe doganali canadesi, che riguardano importazioni per un valore di 35,6 miliardi di dollari (25,3 miliardi di dollari statunitensi), sono una risposta diretta alle analoghe misure decise da Trump sull'acciaio, l'alluminio e le auto prodotte in Canada e in particolare ai dazi sui veicoli canadesi entrati in vigore a inizio marzo. Le aperture di Trump. Carney ha giustificato la decisione con la necessità di controbattere alle politiche commerciali "ingiustificate" introdotte da un Paese che "non è più amico del Canada". Il premier ha assicurato l'intenzione di Ottawa di "difendere gli interessi e la sovranità economica" del Paese e di instaurare rapporti sempre più forti con altri partner esteri. il caso della Germania. Carney, infatti, ha avuto un colloquio telefonico con il cancelliere Olaf Scholz: "Abbiamo concordato di rafforzare le diverse relazioni commerciali tra Canada e Germania. Oggi, mentre affrontiamo la crisi causata dai dazi del presidente Trump, è più importante che mai avere partner affidabili". Intanto, lo stesso Trump ha annunciato la sua disponibilità ad aprire dei negoziati con altri Paesi in caso di proposte "fenomenali" sui dazi "reciproci" annunciati di recente, smentendo così il suo entourage: diversi funzionari della Casa Bianca hanno più volte sottolineato come le nuove barriere commerciali non siano "negoziabili". Insomma, Washington non fa che accrescere un'incertezza che ha già causato danni di nbotevole entità alle borse globali (Wall Street, per esempio, ha bruciato oltre 2 miliardi di dollari di capitalizzazione).I negoziati del Messico. Tra l'altro, la nuova ondata di dazi "reciproci" non ha coinvolto proprio il Canada e neanche il Messico. Il governo messicano sta portando avanti specifici negoziati per ottenere un trattamento preferenziale e il presidente Claudia Sheinbaum ha annunciato un prossimo incontro a Washington tra il ministro dell'Economia Marcelo Ebrard e i rappresentanti della Casa Bianca per dare seguito ai colloqui. Per ora, i dazi statunitensi non colpiscono numerose industrie messicane (agroalimentare, elettronica, chimica, abbigliamento o farmaceutica), ma riguardano comunque auto, acciaio e alluminio, prodotti che rappresentano un'importante fetta delle esportazioni verso gli Stati Uniti. Del resto il Messico ha ben 37 fabbriche di automobili sul suo territorio, tra cui impianti di Audi, BMW, Ford, Hyundai, Honda, Mazda, Nissan, Stellantis, Toyota e Volkswagen che spediscono buona parte della loro produzione proprio negli Stati Uniti. Le mosse delle Case. Non a caso l'ultimo annuncio della Nissan riguarda proprio il suo impianto messicano. La Casa di Yokohama sta rivedendo le sue strategie commerciali e produttive sulla falsariga di quanto stanno facendo tutti gli altri concorrenti. In tale quadro rientrano la decisione di fermare la raccolta degli ordini negli Stati Uniti per le Suv QX50 e QX55 del marchio Infiniti prodotte a Aguascalientes e la conferma dei due turni lavorativi nello stabilimento statunitense di Smyrna, che proprio in questi giorni doveva passare a un solo turno. Altre Case, soprattutto quelle europee, sono ormai pronte ad aumentare i prezzi dei loro listini statunitensi e per evitare i dazi si stanno preparando ad aumentare le proprie produzioni negli Stati Uniti. il caso della Volkswagen, che ha parlato di un "effetto immediato" prodotto dalle nuove tariffe doganali, della Mercedes-Benz, che sta ancora valutando l'impatto, ma sta esaminando il modo per incrementare i volumi della sua fabbrica in Alabama, oppure della Volvo. "Dovremo aumentare il numero di auto che costruiamo negli Stati Uniti e sicuramente spostare un altro modello nella nostra fabbrica", ha spiegato il neo amministratore delegato Hkan Samuelsson. Gli svedesi assemblano a Charleston, nella Carolina del Sud, la EX90 e la Polestar 3. Anche la General Motors ha già iniziato a rivedere la sua impronta produttiva, aumentando le produzioni di Chevrolet Silverado 1500 e GMC Sierra 1500 a Fort Wayne e assumendo oltre 225 lavoratori temporanei. Dunque, i dazi potrebbero sostenere l'obiettivo di Trump di aumentare le produzioni statunitensi, ma molto dipende da una domanda che rischia di pagare l'incertezza scatenata dallo stesso Trump.Il segnale della Ford. A tal proposito, nelle ultime ore la Ford ha lanciato un segnale teso anche a rassicurare i consumatori dopo gli allarmi su forti aumenti dei listini (secondo un'analisi dell'Anderson Economic Group, le auto di produzione estera più colpite potrebbero subire rincari fino a 20.000 dollari, mentre quelle assemblate negli Stati Uniti con componenti in gran parte di fabbricazione americana potrebbero costare da 2.500 a 5.000 dollari in più). Per far sì che la domanda non crolli, l'Ovale Blu ha lanciato fino al 3 giugno la campagna "From America, For America", caratterizzata da forti promozioni su gran parte della gamma: i clienti potranno, infatti, accedere alle stesse scontistiche garantite ai dipendenti, in particolare sui modelli già in inventario. Gli sconti possono essere cumulati con le promozioni di altri concessionari e sono idonei per i veicoli Ford e Lincoln a benzina, ibridi, plug-in e diesel del 2024 e del 2025. Sono esclusi Raptor, Mustang, Bronco, Expedition, Navigator e i pick-up Super Duty. A prima vista sembra un segnale positivo. In realtà, come segnalato da alcuni organi di stampa americani, l'iniziativa ricorda la promozione "Keep America Rolling" lanciata dalla General Motors subito dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 per sostenere le vendite nel bel mezzo di un'economia in fase di forte contrazione. Inoltre, la campagna potrebbe essere un tentativo dell'Ovale Blu per svuotare magazzini sempre più pieni: alla fine di marzo, la Ford aveva scorte di veicoli per almeno 74 giorni.
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F.1, GP Giappone - McLaren davanti in un venerdì complicato
Quella di oggi a Suzuka è stata una di quelle giornate che sembrano esser state pensate appositamente per complicare la vita di team e piloti: quattro bandiere rosse causate da due incidenti e altrettanti piccoli incendi, causati dalle scintille delle monoposto. Risultato? Una grande quantità di dati da raccogliere in praticamente pochi minuti, roba da mission impossible. A spuntarla, alla fine di una seconda sessione di prove libere stop and go, è stato Oscar Piastri. L'australiano della McLaren ha fermato il cronometro sull'1:28.114 e si è preso la prima posizione, davanti al compagno di squadra Lando Norris. Ma più che i tempi, a tenere banco è stato tutto ciò che è successo in pista.Gran botto per Doohan. La seconda sessione di libere è cominciata con un colpo di scena: Jack Doohan salito sull'Alpine dopo aver lasciato il volante in FP1 a Hirakawa ha perso il controllo in Curva 1 ed è finito violentemente contro le barriere. Un botto pauroso, ma per fortuna senza conseguenze fisiche per il pilota. I commissari, invece, hanno avuto parecchio da fare: detriti ovunque, barriere da sistemare e una sessione sospesa per oltre 20 minuti. Quando i semafori sono tornati a mostrare la luce verde, mancavano solo 30 minuti alla fine. E, poco dopo, ecco nuovamente sventolaree la bandiera rossa: questa volta è Fernando Alonso a regalare il secondo stop. Dopo essere uscito all'altezza di Curva 8, la sua Aston Martin è rimasta bloccata nella ghiaia. Con meno di 20 minuti a disposizione, i team si sono fiondati in pista per le ultime simulazioni. Ma è stato quasi impossibile prendere ritmo, perché per ben due volte l'erba secca a bordo pista ha cominciato a bruciare, a causa delle tante scintille generate dalle auto che strisciano sull'asfalto.La classifica, non proprio veritiera. Alle spalle del due McLaren, che già nelle prime libere avevano mostrato i muscoli con una McLaren ben bilanciata, troviamo la Racing Bulls di Hadjar seguito dalla Ferrari di Lewis Hamilton e dall'altra vettura faentina guidata da Liam Lawson. Russell ha chiuso sesto con una Mercedes che pare in gran forma, ma priva ancora di giri rappresentativi con le soft, così come Antonelli che in classifica è sedicesimo.Ne sapremo di più domani. Il venerdì giapponese si è quindi chiuso così, tra molte incognite e una sola certezza: McLaren sembra ancora davanti, ma la Mercedes sembra poter tenere il passo. Ferrari e Red Bull restano ancora un punto interrogativo. Tutto è rimandato a domani, con la FP3 in programma alle 11:30 - ora locale - e le qualifiche nel pomeriggio, quando in Italia saranno le otto del mattino. Suzuka promette spettacolo. E il weekend è appena cominciato.La classifica completa delle Libere 2 di Suzuka >>
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Villa dEste - Tutti gli appuntamenti del Concorso d'Eleganza 2025
Si svolgerà dal 23 al 25 maggio a Cernobbio l'edizione 2025 del Concorso d'Eleganza Villa d'Este, organizzato ancora una volta dal gruppo BMW, grazie alla collaborazione ormai ventennale con l'hotel di lusso Villa d'Este. La Casa dell'Elica approfitterà dell'evento per presentare diverse anteprime mondiali: un modello sportivo ed elegante, progettato per offrire piacere di guida per due, una sportiva della divisione M (accompagnata da diversi modelli ad alte prestazioni) e una concept di BMW Motorrad incentrata su adrenalina pura e massima sportività su ruote. I premi in palio. Come ogni anno, i riconoscimenti sono tanti, così come le vetture che cercheranno di conquistarli. Il più prestigioso è il Trofeo BMW Group Best of Show, assegnato da una giuria di esperti, ma anche la Coppa d'Oro votata dal pubblico, e poi il Trofeo del Presidente, consegnato dal presidente del concorso Helmut Käs, e il Trofeo Il Canto del Motore, assegnato dal tenore Jonas Kaufmann per il miglior sound del motore, scelto dalla giuria. Verranno inoltre premiate le concept car presenti all'evento. Saranno circa cinquante le auto che parteciperanno al Concorso d'Eleganza, divise nelle seguenti categorie: Class A - Glorious Excess (1920-1940)Class B - Sculpture in Motion (1928-1938)Class C - Renaissance: The Post-War European Sports CarClass D - Titans of the TrackClass E - Frozen in Time (1900-1973)Class F - Go Big or Go Home, dagli anni Ottanta a oggiClass G - Vanishing actClass H - Style matters Gli appuntamenti. Nella giornata di domenica 25 maggio si terrà la sfilata delle auto iscritte al concorso: tra queste, la BMW i5 Flow Nostokana. Sabato invece si svolgerà l'evento Amici & Automobili, durante il quale club e le comunità automobilistiche di tutto il mondo esibiranno i loro gioielli automobilistici nel parco di Villa Erba, con oltre 150 modelli. In questi due giorni si svolgerà poi la tradizionale asta organizzata dalla Broad Arrow Auctions (del gruppo Hagerty), che metterà all'incanto anche una BMW 507 Serie II del 1958, una BMW M1 del 1981 e una BMW Z8 del 2000.
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IED e Italdesign - Vision Rapida, realizzata dai giovani per i giovani
Ha linee pulite ma tratti decisi, un'aerodinamica efficiente ma non urlata. Le sue misure sono compatte: 4 metri e 50. La scocca è leggera, la configurazione 2+2 e nel baule c'è spazio per i bagagli. Nasce con lo scopo di rendere accessibile alle nuove generazioni un piacere di guida che sembra in via di estinzione. Si chiama Vision Rapida ed è la nuova concept sviluppata dagli studenti del Master in Transportation Design di IED Torino in collaborazione con Italdesign. Un progetto che rappresenta il punto d'incontro tra formazione accademica e industria, con l'obiettivo di dare nuova linfa al segmento delle sportive compatte. Anni 90. Gli studenti volevano creare un'auto in cui riconoscersi e con cui sognare", spiega Dario Lauriola, Exterior Designer di Italdesign. "Con Rapida hanno risposto alla mancanza di quelle piccole sportive che negli anni 90 offrivano esperienze di guida divertenti ed economicamente accessibili. Per ora, Rapida non ha marchio sul cofano, se non quello dello Ied: perché dietro c'è il lavoro di 22 giovanissimi ragazzi che hanno deciso di plasmare l'auto che vorrebbero guidare, creando questo prototipo a grandezza naturale capace di far battere il cuore. Multienergia. Rapida ha interni minimali, come è giusto che sia per concentrarsi nella guida, ma studiati in chiave contemporanea, ma soprattutto è stata pensata per avere dentro il cofano anteriore un bel motore a pistoni, un powertrain ibrido o anche 100% elettrico. Dove vederla. Rapida è una concept aperta, con un'identità chiara ma senza vincoli, pronta per essere plasmata da qualsiasi marchio automobilistico ma soprattutto a un prezzo ragionevole: sarà in esposizione al Fuorisalone di Milano 2025, nello spazio Italdesign in Opificio 31, e successivamente al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino dal 15 aprile al 4 maggio.
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Dazi - Primi effetti negli Usa: Stellantis licenzia temporaneamente 900 operai
A poche ore dall'introduzione dei dazi del 25% su tutte le auto provenienti dall'estero, le politiche protezionistiche di Donald Trump iniziano a produrre le prime conseguenze sugli americani che lavorano nel settore: proprio quegli operai che Trump ha voluto intorno a sé, rappresentati dal sindacato Uaw, durante l'annuncio della stangata globale. Il primo costruttore a muoversi è stato Stellantis, che ha deciso di licenziare temporaneamente 900 dipendenti in cinque siti Usa a causa della chiusura di alcuni suoi impianti in Canada e Messico. Chiusura che, ovviamente, si deve all'effetto delle stesse tariffe doganali. Effetto domino. Di fronte alla necessità di rivedere le sue attività in risposta ai nuovi dazi, Stellantis ha dunque deciso di chiudere per due settimane, a partire da lunedì prossimo, l'impianto canadese di Windsor, dove si producono modelli come la Chrysler Pacifica e la nuova Dodge Charger Daytona (un altro stabilimento in Canada, a Brampton, è chiuso da tempo per lavori di ammodernamento). In Messico, invece, rimarrà ferma per un mese, a partire sempre dalla prossima settimana, la fabbrica di Toluca, dedicata alla produzione di diversi prodotti quali le Jeep Compass e Wagoneer S (a Saltillo, invece, le attività di assemblaggio dei pick-up Ram proseguiranno senza interruzioni). Tali chiusure producono effetti su cinque impianti statunitensi dedicati alla produzione di motori, trasmissioni e altre componenti: Stellantis ha deciso di licenziare temporaneamente 900 lavoratori impiegati tra Warren, Sterling Heights e tre strutture a Kokomo. Tutti producono componenti che sono utilizzati nei siti canadesi e messicani, il che dimostra quanto siano fortemente integrate le reti produttive, logistiche e di approvvigionamento dei tre Paesi. Gli allarmi inascoltati. Non c'è da stupirsi della decisione di Stellantis: gran parte dei manager e degli esperti del settore hanno più volte sollevato il timore degli effetti su larga scala prodotti dal protezionismo trumpiano, lanciando anche allarmi pesanti. Non a caso, i vertici di Ford, GM e Stellantis hanno tentato nelle ultime settimane di convincere Trump a rivedere la sua posizione, senza, però, ottenere alcunchè. A ogni modo, l'impatto dei dazi, come per l'appunto i licenziamenti nei cinque impianti a stelle e strisce, sembra solo temporaneo e quindi di breve termine, ma la complessità della catena del valore dell'auto rende estremamente difficile ripristinare in tempi rapidi produzioni messe a dura prova dalle nuove tariffe. Ecco perchè molti parlano di conseguenze di medio e lungo termine dalle elevate implicazioni, in particolare se i costruttori non riusciranno ad adattarsi al nuovo contesto operativo. A tal proposito, Antonio Filosa, responsabile della regione nordamericana di Stellantis, ha cercato di rassicurare i dipendenti con una mail raccolta da alcuni organi di stampa di Detroit: "Con le nuove tariffe del settore automobilistico ora in vigore, ci vorrà la nostra resilienza e disciplina collettiva per superare questo momento difficile, ma ci adatteremo rapidamente a questi cambiamenti politici e proteggeremo la nostra azienda". Ora bisogna vedere quanto tempo impiegheranno Stellantis e l'intera industria americana ad adeguarsi al protezionismo a stelle e strisce. Nel mentre, a pagarne le conseguenze sono proprio quegli operai dell'auto che hanno votato in massa per Trump, credendo nelle sue promesse di ricchezza e prosperità. Probabile che inizino ad accusare Stellantis o altri costruttori e non chi ha partorito scelte ritenute senza alcuna logica economica, se non scellerate. Rimane il fatto che i peggiori presagi si stanno avverando a una velocità forse inimmaginabile.
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Sim racing - Con Hard Chargers su WRC arriva la Focus di McRae
Il simulatore ufficiale del mondiale rally si arricchisce con il nuovo Dlc Hard Chargers. Disponibile da pochi giorni, questo pacchetto di contenuti rappresenta l'ultimo aggiornamento previsto per l'Expansion Bundle di WRC 24. Rispetto al precedente Dlc I Maestri, focalizzato sulle carriere di Sébastien Loeb e Sébastien Ogier, Hard Chargers presenta un approccio più eterogeneo, offrendo un mix di nuove vetture e tappe inedite. Nonostante alcune voci lo indichino come l'ultimo contenuto aggiuntivo per il gioco, resta aperta la questione di futuri sviluppi per la serie Sei nuove auto. Gli appassionati potranno cimentarsi con la Hyundai i20 Coupé WRC 2021, una delle auto più veloci nella storia del WRC grazie alla sua aerodinamica avanzata. Per gli amanti delle classiche, invece, arrivano la leggendaria Ford Focus WRC del 1999 di Colin McRae (ve la ricordate in Colin McRae Rally 2.0?) e la Ford Escort RS 1600 MK1 del 1973, un vero pezzo di storia del mondiale rally. Nel pacchetto anche vetture meno estreme, come la Renault Clio Rally3, che si unisce alla Ford Fiesta Rally3 nella sua categoria, e le Renault Clio Rally4 e Opel Corsa Rally4, pensate per i piloti alle prime armi. Il pacchetto include anche 12 nuove tappe, equamente suddivise tra il Rally Svezia e l'Acropolis Rally Grecia. Queste tappe riproducono fedelmente i tracciati reali utilizzati nel WRC. Inoltre, i giocatori potranno personalizzare ulteriormente le proprie auto grazie a 18 nuove livree, tra cui spiccano quelle di Marcus Grönholm per le Ford Focus del 2008 e Peugeot 206 del 1999. Arrivano inoltre 16 nuove sfide Momenti, che permetteranno di rivivere eventi iconici della storia del rally, inclusa la vittoria di Jon Armstrong al Rally Svezia Junior WRC nel 2022 con la nuova Hyundai i20 e un evento in Kenya con la Ford Focus WRC '99 di McRae. Ne vale la pena. Dopo averlo provato, abbiamo apprezzato il lavoro svolto nel diversificare il comportamento di ogni vettura: la nuova Hyundai i20, per esempio, si dimostra molto veloce e reattiva, mentre la Ford Focus del '99 offre un buon bilanciamento. Molto divertente la Ford Escort RS che, pur non essendo tra le auto più veloci disponibili, ti impegna alla guida per via della sua trazione posteriore. Le nuove tappe, invece, ti fanno immergere ancora di più nel mondo del WRC: la tappa svedese è impegnativa, con i suoi lunghi rettilinei, mentre quella greca prevede un tracciato molto tecnico, con guadi e strade strette che richiedono una guida molto precisa. Per chi non avesse ancora WRC 24, è possibile acquistarlo online sul sito di EA Sports a 49,99 euro, con incluso il nuovo Dlc e il precedente I Maestri. Per chi ha già il titolo base, la nuova espansione è proposta a 9,99 euro.
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Dazi - Urso all'Europa: "Sospendete il Green Deal"
Fermate il Green Deal. O se non si può, almeno sospendetelo alla luce dei dazi imposti dalla presidenza Trump. la richiesta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla politica europea. "Chiediamo l'immediata sospensione di quelle regole del Green Deal che hanno portato al collasso l'industria delle auto, ha detto il ministro durante un question time al Senato. "Peraltro la più colpita dai nuovi dazi americani. Chiediamo di realizzare un immediato shock di deregulation che liberi da lacci e lacciuoli le imprese europee, chiediamo anche l'introduzione del pricipio del Buy European', speculare al Buy American' e la preferenza in ogni appalto pubblico del Made in Europe, così da incentivare gli investimenti produttivi in Europa. Chiediamo anche l'apertura di nuovi accordi di libero scambio con altre parti del mondo per aprire nuovi mercati alternativi. Niente gesti affrettati. Detto questo, Urso invita anche alla calma. "Le importazioni italiane negli Stati Uniti costituiscono il 10% dell'export totale del nosto Paese, rispondere ai dazi con altri dazi aggrava l'impatto sull'economia. I dazi potrebbero pesare per lo 0,3% sulla nostra crescita e l'introduzione di ritorsioni porterebbe questo impatto allo 0,5%. Su questo fronte, quindi, l'approccio prudenziale dell'Europa viene considerato positivamente: Dobbiamo evitare di farci male da soli, un'escalation di ritorsioni che scatenerebbe una devastante guerra commerciale, ha osservato il ministro. Macron: sospendete gli investimenti in Usa. Più duro l'intervento del presidente francese Emmanuel Macron, che durante un incontro con i rappresentanti dell'industria ha invitato le imprese e le aziende francesi a sospendere gli investimenti negli Stati Uniti dopo l'annuncio dei dazi di Trump: Non ha senso investire in un paese che colpisce l'Europa, ha detto Macron, sottolineando la necessità di una "solidarietà collettiva.
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Taxi - Accordo di "roaming" per l'Italia
Nasce Italian Taxi Network, un accordo di roaming per i taxi del Belpaese: Itn è una sinergia fra tre applicazioni (appTaxi, BTaxi e Taxi Move) di 51 città, tale da formare un network di 6.500 tassisti: stando alle promesse degli ideatori, il cliente avrebbe modo di chiedere un'auto bianca quasi ovunque lungo lo Stivale, con un potenziale di 3,6 milioni di corse annue per una movimentazione di 40 milioni di euro. La novità può anche essere letta come la risposta dei tassisti a Uber, l'app "rivale" che mette in contatto passeggeri e autisti Ncc.
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Horacio Pagani Museo - Un servizio navetta ad hoc per i visitatori
Il 14 aprile prende servizio il nuovo Pagani Shuttle Bus, un servizio navetta che collegherà direttamente l'Horacio Pagani Museo alla stazione di Castelfranco Emilia. Non sono previsti né cambi né attese: il viaggio dura 10 minuti, con corse ogni 30 dalle 9.15 alle 17.15. Il costo del biglietto andata e ritorno è di euro 10, prenotabile online. Il servizio è riservato a chi ha già acquistato un biglietto per il Museo o una visita guidata dell'Atelier Pagani. Nel 2024, il Museo ha accolto oltre 50.000 visitatori, confermando la sua importanza nella Motor Valley.
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La crisi dell'auto - La Lombardia a Bruxelles: "L'Europa corregga i suoi gravi errori"
L'assessore lombardo allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, è intervenuto alla plenaria del Comitato delle Regioni, l'assemblea dei rappresentanti locali e regionali della Unione Europea, per esortare ancora una volta le istituzioni continentali a "correggere i gravi errori" delle politiche sul settore automobilistico e a procedere con un "cambio di passo". Ancor più dopo "l'insufficiente" provvedimento di modifica delle sanzioni per lo sforamento dei limiti emissivi. Infatti, per Guidesi è necessario ben altro: "Serve una modifica radicale del regolamento e della strada intrapresa rispetto al calcolo delle emissioni, serve ridare alla nostra industria la possibilità di poter riprendere a fare le auto più belle al mondo". L'allarme su crisi e prospettive. L'assessore lombardo, che è intervenuto alla plenaria in qualità di presidente dell'Automotive Regions Alliance, ha quindi lanciato di nuovo l'allarme sulla "profonda crisi" dell'industria dell'auto, come dimostrato da una capacità produttiva di costruttori e fornitori ferma al 75% e sulla "drammatica prospettiva, a livello continentale, di perdere mezzo milione di lavoratori da qui ai prossimi anni". A tal proposito, Guidesi ha ribadito le sue critiche contro politiche Ue che hanno individuato nel motore elettrico l'unica via per attuare la transizione ecologica e hanno così fornito "un assist" ai concorrenti extraeuropei, cinesi in primis: "L'automotive é ciò che di meglio dal punto di vista industriale rappresenta l'integrazione europea e le basi su cui si è fondata l'Unione. Non c'è regione in Europa che non ci abbia mai avuto a che fare. Paradossalmente è la stessa Unione Europea, attraverso la Commissione, ad averne determinato la messa in crisi. Da anni i cinesi sviluppano le batterie elettriche e grazie al clamoroso assist europeo hanno trasformato la loro peculiarità in opportunità commerciali, in un settore che fin lì mai avevano affrontato".Bisogna puntare su una pluralità di tecnologie. Ecco perchè serve un netto cambio di rotta, puntando sulla "neutralità tecnologica" e quindi sulle opportunità offerte dall'idrogeno, dai biocarburanti, dal biometano o dai carburanti sintetici. Guidesi ha citato "la trasformazione di raffinerie in bioraffinerie per produrre il biocarburante che alimenta un'auto o un veicolo commerciale a motore endotermico", definendola "un'ottima operazione ambientale che abbassa notevolmente le emissioni: non si può limitare la ricerca e l'innovazione tecnologica imponendo un'unica strada, così si ferma l'innovazione, così non si raggiungono gli obiettivi ambientali, così l'indotto va ad altri e la nostra industria viene cancellata. A tutto questo si aggiungono i dazi appena confermati dall'amministrazione Usa e i costi energetici, ulteriori fattori che ci danneggiano dal punto di vista della competitività", ha proseguito l'assessore, lanciando un appello alle istituzioni continentali: " più che mai necessario e urgente cancellare scadenze insensate e restituire libertà d'azione all'industria rispetto a cosa poter offrire al mercato in piena 'neutralità tecnologica'. Dobbiamo dire semplicemente ai cittadini che possono muoversi come ritengono purché non inquinino. E dobbiamo ridare a tutti i cittadini europei la possibilità di potersi permettere un'auto europea. Dobbiamo correggere gli errori e guardare al futuro, scongiurando quello che si configura come il più grande suicidio economico della storia industriale", ha concluso Guidesi.
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Hyundai Ioniq 6 - Primo sguardo al restyling
La Hyundai ha svelato in Corea il restyling della Ioniq 6, anticipando nell'occasione l'arrivo di varianti sportive griffate N. La berlina è stata ridisegnata cambiando notevolmente aspetto, ma la Casa non ha ancora fornito i dettagli dei powertrain: con ogni probabilità le novità riprenderanno quelle introdotte con il recente aggiornamento della Ioniq 5, inclusa la compatibilità con lo standard di ricarica Nacs. Ancora nessuna informazione sul debutto commerciale: per vederla in Europa, comunque, bisognerà attendere ancora parecchi mesi. Il nuovo frontale cambia tutto. Lo stile della Ioniq 6 è diventato più affilato e aggressivo: merito di frontale e coda ridisegnati e dei gruppi ottici anteriori modificati. Le sole luci diurne sono rimaste in alto, mentre i gruppi ottici principali sono stati spostati verso il basso all'interno del paraurti per un aspetto più grintoso. Le novità proseguono all'interno, dove troviamo volante e console centrale ridisegnati. Spazio alla sportiva N. La gamma si evolve con l'introduzione di un allestimento sportivo N Line che affianca quello base, ma la vera novità è il teaser del modello estremo N: le immagini ufficiali mostrano infatti sullo sfondo un esemplare con una grande ala posteriore sdoppiata, ulteriore conferma del fatto che in futuro anche la Ioniq 6 offrirà una gemella della cattivissima Ioniq 5 N. Si tratta, di fatto, della trasposizione di serie della RN22e Concept del 2022 che abbiamo guidato in anteprima.
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Hyundai Nexo - La Suv (a idrogeno) da 700 km d'autonomia
La Hyundai presenta al Seoul Mobility Show la seconda generazione della Nexo alimentata a idrogeno. La Suv è stata completamente ridisegnata e adotta un sistema Fuel Cell evoluto che amplia ulteriormente le opzioni a disposizione dei clienti verso la mobilità ecosostenibile. La nuova Nexo sarà disponibile su alcuni mercati internazionali selezionati già dalla fine del 2025. Stile contemporaneo. La Nexo, presentata per la prima volta nel 2018 e ora giunta alla seconda serie, è stata disegnata dal foglio bianco seguendo la filosofia Art of Steel. Le sue forme sono state anticipate dalla concept Initium del 2024 e combinano alcuni temi inediti, come l'andamento discendente della coda e il cristallo triangolare posteriore, con altri elementi ormai legati indissolubilmente al marchio Hyundai, come i fari Pixel Led. Le forme spigolose non sono comunque solo votate allo stile: grande attenzione è stata rivolta all'efficienza aerodinamica, come dimostra l'adozione di videocamere al posto degli specchietti retrovisori. Abitacolo digitale. Gli interni sono coerenti con l'impostazione dei modelli più recenti del marchio, con forme lineari e comandi fisici ridotti al minimo grazie alla presenza del grande schermo curvo che gestisce strumentazione e infotainment insieme all'head-up display e all'intelligenza artificiale generativa con comandi vocali. Le maggiori dimensioni esterne (4,75 metri) hanno permesso di aumentare lo spazio per i passeggeri e per i bagagli, inoltre le finiture interne sono realizzate con materiali di origine bio e riciclati. Come già previsto su altri modelli della Casa coreana, il comando elettronico della trasmissione è stato spostato sul piantone dello sterzo258 CV e oltre 700 km di autonomia. Il powertrain Fcev promette oltre 700 km di autonomia con tempi di rifornimento di appena cinque minuti, comparabili con quelli di una vettura endotermica. L'evoluzione rispetto al modello uscente è netta: la batteria passa da 40 a 80 kWh, mentre il motore eroga 258 CV contro i 184 precedenti e la Suv tocca ora i 100 km/h da fermo in 7,8 secondi. Il serbatoio ha una capienza di 6,69 kg di idrogeno ed è prevista una nuova funzione di Wake Up anti-congelamento per l'uso della vettura a basse temperature. La Hyundai ha inoltre integrato lo standard V2L (Vehicle-To-Load) per caricare device esterni e ha aumentato notevolmente anche la capacità di traino: la nuova Nexo può viaggiare con rimorchi con massa fino a 1.000 kg.
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Skoda Elroq RS - 340 CV e trazione integrale
Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, la Skoda ha presentato la Elroq RS, versione ad alte prestazioni della sua ultima Suv elettrica. L'auto, di cui ancora non sappiamo il prezzo e quando arriverà sul mercato, debutterà in pubblico alla Milano Design Week che inizia la prossima settimana. Trazione integrale. La Elroq RS ha un powertrain dual motor con trazione integrale, capace di una potenza combinata di 250 kW (340 CV), in grado di far scattare la Suv da ferma a 100 km/h in 5,4 secondi. Secondo la Casa boema, è la Skoda di serie con l'accelerazione più bruciante di sempre. La velocità massima (autolimitata) è di 180 km/h. La batteria di bordo ha una capacità di 84 kWh lordi (79 kWh netti), per un'autonomia dichiarata di 550 km. La capacità di ricarica è di 185 kW, un altro record interno. Di serie anche l'assetto sportivo DCC con la selezione delle modalità di guida, debitamente aggiornate per gestire la potenza dell'auto. Carattere sportivo. La RS si differenzia dalle altre versioni per una serie di dettagli sportivi, dentro e fuori dall'auto. All'esterno, oltre alla colorazione esclusiva Mamba Green, troviamo paraurti con taglio dinamico e inserti in nero lucido, fari a matrice di Led, griglia illuminata, cerchi da 20 o da 21 (con coperture aerodinamiche). Le pinze dei freni sono in colore rosso; in nero lucido invece il lettering su cofano e portellone, gli specchietti retrovisori, lo spoiler, la cornice dei finestrini e i mancorrenti sul tetto. Interni vistosi. La Elroq è sportiva anche nell'abitacolo, a cominciare dai sedili ad hoc con poggiatesta integrati, rivestiti di Suedia, con funzioni di riscaldamento e massaggio (con memoria per il conducente, per il passeggero nel pacchetto Maxx). In tessuto sportivo anche il rivestimento della plancia, con cuciture a contrasto in color lime e dettagli che richiamano la fibra di carbonio. Il volante sportivo a tre razze si caratterizza per il badge RS, e si abbina ai pedali in alluminio. Il bagagliaio ha una capacità di 470 litri, che diventano 1.580 ripiegando gli schienali della seconda fila. Di serie il portellone ad apertura elettrica.
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