Aggregatore di feed

Ionity - Il nuovo amministratore delegato è un ex Tesla

4 Ruote - Apr 18,2024

Ionity, la società per la rete di ricarica ad alta potenza partecipata da svariati costruttori (BMW, Mercedes, Ford, Hyundai, Audi, Porsche) e grandi fondi infrastutturali (BlackRock), "pesca" tra i manager della concorrenza diretta: l'azienda bavarese, infatti, ha nominato amministratore delegato Jeroen van Tilburg, attuale responsabile della rete europea dei Supercharger della Tesla.

Passaggio di testimone. van Tilburg, che dal 13 maggio andrà a sostituire Michael Hajesch, ha lavorato anche in Microsoft, Google e Netflix e ora avrà il compito di sostenere la prossima fase di crescita di Ionity, in particolare l'espansione della rete in tutta Europa. 

 

Categorie: 4 Ruote

Mercato europeo - Si arresta il trend positivo: a marzo -2,8%

4 Ruote - Apr 18,2024

Il mercato automobilistico europeo arresta di colpo la sua fase di crescita. Secondo i dati forniti dall'Associazione dei costruttori (Acea), a marzo le immatricolazioni nella area composta da Ue, Paesi Efta e Regno Unito sono state 1.383.410, il 2,8% in meno rispetto al 2021. Di conseguenza, il consuntivo dei primi tre mesi evidenzia 3.395.049 targhe e una crescita del 4,9%, un tasso più che dimezzato rispetto al +10,9% registrato nel primo bimestre. 

Mercati principali e alimentazioni. L'andamento mensile, attribuito dall'Acea all'impatto delle ferie pasquali, è stato determinato soprattutto dai risultati negativi dei mercati principali. Nell'Unione, il calo del 6,2% in Germania, del 4,7% in Spagna, del 3,7% in Italia e dell'1,5% in Francia ha determinato una contrazione generale del 5,2%. Il Regno Unito, invece, ha messo a segno un +10,4%. Tra le alimentazioni si conferma il momento critico delle elettriche, che dopo il -15,4% di febbraio perdono l'11% per via del crollo tedesco (-28,9%). Male anche le ibride plug-in (-6,5%), le auto a benzina (-10,2%) e quelle a gasolio (-18,5%), ormai in caduta libera da diversi mesi. Si salvano le ibride non ricaricabili, con un +12,6%, e le motorizzazioni alternative: le auto a metano, Gpl e altri combustibili gassosi crescono dell'8,1%. 

Stellantis. Tra i maggiori gruppi automobilistici, Stellantis targa 228.740 vetture e perde l'8,7%. In contrazione quasi tutti i brand: -12,7% per Peugeot, -10% per Opel/Vauxhall, -3% per Citroën, -8,3% per Fiat, -3,8% per Lancia, -11% per Alfa Romeo, -24,5% per DS, -35,1% per Maserati, Dodge e Ram. In controtendenza la sola Jeep, con un +7,2%. 

I tedeschi. Per il gruppo Volkswagen, le immatricolazioni mensili ammontano a 323.773 unità, il 6,6% in meno rispetto a febbraio 2023. In calo il marchio di Wolfsburg (-6,8%), Audi (-20,3%), Seat (-0,2%) e il polo del lusso composto da Bentley e Lamborghini (-30,8%). In crescita Skoda (+1,9%), Cupra (+5,2%) e Porsche (+9,2%). Nel mondo premium, il gruppo BMW registra 96.961 vetture e subisce una perdita dello 0,9%, con il brand dell'Elica in miglioramento del 7,7% e la Mini in calo del 28,5%. Sale la Mercedes-Benz: le targhe mensili sono 81.717, in aumento del 2,8% per effetto del +3,2% della Stella a tre punte e del -10,5% della Smart.

Le altre Case occidentali. Il gruppo Renault cresce del 2,7% (123.603 immatricolazioni), con la Losanga in aumento del 6,3%, la Dacia giù del 2,2% e l'Alpine in aumento del 137,8%. In territorio negativo la Ford: le 48.161 registrazioni implicano una contrazione del 21,7%. Crescono a doppia cifra la Volvo (+32,5% e 38.582 targhe) e la Jaguar Land Rover (+13,6% e 24.649). Scendel la Tesla, con 40.109 targhe (-34,9%). 

Hyundai/Kia, Toyota e le altre Case asiatiche. Il gruppo Hyundai/Kia, con 112.692 immatricolazioni, si conferma al primo posto tra i costruttori orientali nonostante un calo del 5,6%: risultano in contrazione sia il marchio Hyundai (-5,2%), sia il brand Kia (-5,9%). Il gruppo Toyota, invece, guadagna il 10,9% (102.400 targhe), con il marchio omonimo in miglioramento dell'8,6% e la Lexus del 55,7%. La Nissan sale del 19,3% (51.988), la Honda del 64% (12.754), la Suzuki del 19,9% (24.109) e la Mitsubishi del 206,6% (11.586). La Mazda, invece, perde il 14,5% (20.227). Infine, Saic Motor, proprietaria del marchio britannico MG, segna un +8,5% grazie a 25.992 immatricolazioni.

 

Categorie: 4 Ruote

Fabbrica Italia - Il "giallo" Dongfeng

4 Ruote - Apr 18,2024

La Dongfeng è veramente interessata a insediare una fabbrica in Italia? La domanda non è peregrina visti gli sviluppi delle ultime ore, tra dichiarazioni di manager, ministri e le smentite giunte dalla Cina.  

L'intervista del manager. Tutto nasce da un'intervista concessa all'agenzia Bloomberg dal responsabile delle attività europee del costruttore di Wuhan, Qian Xie, che ha parlato di "trattative in corso" con l'esecutivo Meloni per produrre auto nel nostro Paese. Il governo avrebbe inoltre intenzione di presentare un ventaglio di ipotesi per favorire la scelta della Dongfeng, interessata, a sua volta, a costruire un impianto con una capacità di oltre 100 mila veicoli l'anno. 

Le conferme da Roma. L'intervista ha quindi spinto i giornalisti a chiedere un commento al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione di un convegno della Confcommercio. Urso ha risposto con un secco "sì" alla domanda sull'esistenza di trattative con la Dongfeng, aggiungendo che è in corso "un'interlocuzione con diverse Case automobilistiche, non soltanto asiatiche".

Lo stop dalla Cina. Tutto bene, quindi? Non proprio, perché questa notte diversi organi di stampa cinesi riportano una smentita resa direttamente dall'azienda dopo le opportune "verifiche interne". L'ipotesi di un impianto in Italia è bollata come "un'informazione falsa: la Dongfeng non alcun progetto industriale per l'Italia". Chi avrà ragione? Xie, Urso o la madrepatria? 

Categorie: 4 Ruote

MG3 - La Yaris nel mirino

4 Ruote - Apr 18,2024

Presentata all'ultimo Salone di Ginevra, la MG3 arriva nelle concessionarie nei prossimi giorni con prezzi aggressivi nei confronti della concorrenza: Toyota Yaris in primis. La compatta ibrida prodotta in Cina (il marchio inglese MG appartiene alla Saic dal 2007) ha prezzi da 19.990 a 23.490 euro a seconda degli allestimenti. Che sono tre: Standard, Comfort (21.490 euro) e Luxury. Per tutti è previsto un finanziamento da 99 euro al mese. All'inizio del 2025 arriverà anche una versione solo termica, con listini, ovviamente, ancora più bassi.

Ben dotata. Proprio la MG3 Hybrid+ Luxury, la variante più ricca, è la protagonista del mio test. Come le altre, è lunga 411 cm, larga 180 e alta 150. Ha forme sinuose nelle fiancate e un frontale a punta non privo di grinta. Dietro, i fanali riprendono la forma triangolare dei fari anteriori, che nel caso della Luxury sono full Led. La stessa ha di serie pure le telecamere a 360 gradi, di cui abbiamo apprezzato la nitidezza delle immagini. Buona anche la dotazione di Adas, che include pure il cruise control adattivo  e l'avviso per gli angoli bui degli specchietti.

Qualche finitura da rivedere. A bordo, tutti gli allestimenti possono contare su un cruscotto digitale da 7" e su un infotainment con schermo da 10,3" dalla grafica curata, ma che non mi è parso particolarmente reattivo. Di serie pure il navigatore, la compatibilità per Android Auto e Apple CarPlay, e tre prese Usb (di cui una dietro). Ma non è prevista (neppure fra gli optional) la piastra di ricarica wireless. L'abitacolo della MG3 è abbastanza spazioso, per lo meno quando si viaggia in quattro. La qualità e il confort dei sedili sono buoni, mentre le finiture delle plastiche della parte alta della plancia e dei pannelli delle porte deludono un po'. Morbidi, invece, i poggiagomiti, anche per chi siede dietro. Fra i punti da migliorare, la qualità dei vani portaoggetti, incluso lo sportello di fronte al passeggero, privo di discesa frenata. E il volante non si regola in profondità: la Casa ha dichiarato che questa funzione arriverà in un secondo momento. Quanto alla capacità di carico, la Casa dichiara 293 litri per quella minima e 983 reclinando il divano (che però non ha lo schienale frazionato): qui la qualità delle finiture è discreta e sotto il piano di carico c'è la batteria a 12 volt dei servizi ausiliari. Quella a 350 volt del sistema ibrido (da 1,83 kWh) è sotto la seduta posteriore.

Consumi interessanti. Proprio il sistema ibrido ha una potenza di tutto rispetto: 197 CV combinati, che garantiscono alla MG3 una buona vivacità. Fino a 50 km/h lavora solo il motore elettrico da 136 CV, mentre l'1.5 a benzina con ciclo Miller resta spento (se la carica della batteria è sufficiente). Fra 50 e 80 km/h le due unità lavorano in serie, col quattro cilindri che fa girare l'alternatore che ricarica la batteria. Solo oltre gli 80 km/h entrambi i motori spingono le ruote, col termico collegato alle ruote attraverso un cambio robotizzato a tre marce. Nel complesso, il funzionamento è fluido e silenzioso. Buono anche il brio: la Casa dichiara 8 secondi per lo 0-100, che ovviamente controlleremo in pista in occasione di una prova completa. La trasmissione non ci è parsa particolarmente rapida, mentre lo sterzo è piuttosto reattivo per essere quello di un'utilitaria non sportiva (fra l'altro il volante piccolo e dall'impugnatura spessa è piacevole). Adeguato anche il comportamento delle sospensioni, ma la rumorosità di rotolamento va migliorata. Quanto ai consumi, il vero terreno di sfida con la concorrenza delle compatte ibride, la MG parla di un una media omologata di 22,7 km/litro: nel nostro breve test drive, nei dintorni di Bologna, il mio computer di bordo ne segnalava circa 20. Come sempre, l'ultima parola spetterà al nostro Centro prove.

Categorie: 4 Ruote

Ponte sullo Stretto - Salvini tira dritto: "Cantieri in estate"

4 Ruote - Apr 17,2024

Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, non fermerà l'iter per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, nonostante alcuni ministeri, tra cui quello dell'Ambiente, abbiano sollevato pochi dubbi e interrogativi. "Vado avanti dritto. Conto che la società Stretto di Messina, entro 30 giorni a seguire, dia risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri ministeri: l'obiettivo è arrivare all'avvio dei lavori entro l'estate 2024", ha detto il leader leghista nel corso di un convegno promosso da Confcooperative.

I rilievi. Salvini risponde ai rilievi mossi dal Mase (ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica) nel primo giorno della Conferenza dei servizi: il dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin ha infatti chiesto 239 integrazioni di documenti, di cui 155 solo per la valutazione di impatto ambientale. Dubbi anche dal ministero dei Beni Culturali. I rilievi dei due dicasteri hanno acceso ulteriormente il fuoco delle polemiche tra maggioranza e opposizione, mentre la società Stretto di Messina, tramite il presidente Pietro Ciucci, ha smorzato i toni, ricordando come le richieste non rappresentino "nessuno stop" e non mettano "nessuna pietra tombale" sul progetto: si tratterebbe, invece, di un "numero congruo" di rilievi per un intervento da 13,5 miliardi di euro.  

Categorie: 4 Ruote

Mondiale Endurance - 6 Ore di Imola, la prima del WEC al Santerno

4 Ruote - Apr 17,2024

Un weekend particolarmente ricco di appuntamenti quello che ci attende a breve: oltre la F.1 in Cina, avremo l'occasione di assistere al Mondiale Endurance a Imola. ufficialmente una prima volta, perché in passato il circuito del Santerno ha ospitato il Campionato Sport Prototipi nel 1974, in quella che fu la 1000 Km di Imola, ma le cose in questi ultimi 50 anni sono cambiate notevolmente. Adesso l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari riapre le porte per ospitare una serie rinnovata e particolarmente interessante che coinvolte ben 14 costruttori diversi, di cui 3 italiani: Ferrari, Lamborghini e Isotta Fraschini.

A Imola cambia il BoP.  L'odierno circuito di Imola è caratterizzato da curve impegnative, cambi di elevazione e chicane impegnative che metteranno a dura prova i piloti impegnati nell'imminente 6 Ore di Imola. I punti di sorpasso non mancano, ma sicuramente a rendere le cose complicate sarà la gestione dei doppiaggi: la carreggiata è stretta e le vie di fuga in ghiaia non perdonano. Una delle novità più importante per il WEC a Imola è il BoP (Balance of Performance) completamente rivoluzionato. Il sistema per bilanciare le prestazioni ha subìto diverse modifiche rispetto alla prima tappa del Qatar e Ferrari, Toyota, Alpine e Isotta potranno contare su un drastico calo di peso, mentre Cadillac e BMW avranno un deciso aumento di potenza. Dai dati comunicati da FIA e ACO, le Ferrari 499P avranno 34 Kg in meno rispetto al Qatar e una potenza massima di 510 kW e di 904 MJ di energia per stint. Più leggera anche la Toyota che sulla GR010 Hybrid avrà 29 Kg in meno e un incremento di potenza a 516 KW e 916 MJ per stint. Seppur di poco, la più pesante in griglia sarà la nuovissima Peugeot 9X8 che peserà 1061 Kg - un chilo in più della Toyota - ma avrà a disposizione 510 KW di potenza e 906 MJ di energia per stint.

Gara combattuta. La Ferrari AF Corse si presenta a Imola con l'ambizione di riscattare il risultato opaco della gara inaugurale in Qatar. Oltre alle normali ambizioni, il team ufficiale del Cavallino Rampante punta a far bene sulla pista di casa, davanti a migliaia di tifosi che affolleranno le tribune dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari per sostenere le 499P guidare da Fuoco, Molina, Nielsen e Pier Guidi, Calado e Giovinazzi. Ma non è tutto, perché i riflettori sono puntati anche sulla 499P #83 "giallo Modena" del team AF Corse e affidata ai piloti Shwarzman, Kubica e Ye. Occhi puntati anche sulle Toyota GR010 Hybrid, al debutto assoluto sul circuito di Imola. Dopo le fatiche del Qatar - complice anche il BoP a sfavore - il costruttore giapponese vuole puntare a far bene a Imola e sottovalutarli sarebbe un errore. Sembra esserci un cauto ottimismo anche nei garage della Cadillac perché, dopo i test svolti questo inverno al Santerno, la V-Series.R sembra avere le carte in regola per giocarsi un risultato importante. In Qatar la #2 gestita dal team Chip Ganassi Racing aveva mostrato i muscoli ed è stato un peccato aver gettato alle ortiche un buon risultato per la squalifica arrivata nel post-gara, in seguito a una violazione del regolamento tecnico per delle bandelle del diffusore fuori norma. Inutile negare che in classe LMGT3 il grande protagonista sarà Valentino Rossi che a Imola troverà una schiera di tifosi incalliti pronti a sostenerlo. Vale potrà sicuramente far tesoro dell'esperienza in GT3 fatta a Imola e potrà sicuramente cercare di fare la differenza per giocarsela con Ferrari e Lamborghini, pronte a tutto pur di aggiudicarsi la vittoria nella gara di casa.

Speranze rinnovate in casa Peugeot. Come detto in precedenza, a Imola vedremo una nuova versione della Peugeot 9X8, svelata alla fine del mese di marzo. Il Leone porta ancora le ferite di quell'ultimo giro clamoroso in Qatar in cui ha perso il podio, ma con la nuova 9X8 vuole tornare a graffiare. Questa versione è caratterizzata dalla presenza dell'ala posteriore, che comunque rimane molto bassa rispetto ai rivali, mentre l'altra grande novità sono le ruote da 29 pollici all'anteriore e 34 pollici al posteriore, una scelta che ormai accomuna quasi tutte le LMDh sulla griglia. Come ha spiegato Oliver Jansonnie, direttore tecnico di Peugeot Sport, questa scelta è stata dettata per "avere un design simile a quello dei nostri concorrenti, così da ricevere un trattamento equivalente dal BoP. Non è un'auto nuova, il telaio è lo stesso, ma ci sono molti aggiornamenti per avere un miglior equilibrio aerodinamico."

Spettacolo assicurato. Imola accoglie i campioni del Mondiale Endurance in una festa che coinvolge tutta la città. Si comincia domani, giovedì 18 aprile, con una sessione autografi in Piazza Matteotti (ingresso libero) dove sarà possibile incontrare Valentino Rossi, Antonio Giovinazzi, Jenson Button, Mick Schumacher e gli altri protagonisti del WEC. Poi, dal venerdì alla domenica, il paddock dell'autodromo ospiterà la Fan Zone dove sarà possibile mettersi alla prova con i simulatori di guida e ammirare da vicino una grande esposizione di Ferrari storiche. E se non soffrite di vertigini, fate un salto alla ruota panoramica, da dove sarà possibile assistere ad alcune fasi del weekend da una prospettiva davvero unica.

Dove vedere la 6 Ore di Imola. Sarà possibile seguire la gara di Imola su Eurosport, canale 211 di Sky, oppure su Discovery+ e sul sito FiaWec.tv (a pagamento). Ecco il programma del fine settimana:

Venerdì 19 aprile

Prove Libere 1: dalle 12:00 alle 13:30

Prove Libere 2: dalle 17:15 alle 18:45

Sabato 20 aprile

Prove Libere 3: dalle 11:10 alle 12:10

Qualifiche LMGT3: dalle 14:45 alle 14:57

Hyperpole LMGT3: dalle 15:05 alle 15:15

Qualifiche HYPERCAR: dalle 15:25 alle 15:37

Hyperpole HYPERCAR: dalle 15:45 alle 15:55

Domenica 21 aprile

Gara: partenza alle ore 13:00 e arrivo alle 19:00 (6 Ore)

Categorie: 4 Ruote

Ford Mustang - Una serie limitata celebra i 60 anni della pony

4 Ruote - Apr 17,2024

La Ford Mustang, appena introdotta nei listini italiani nella nuova generazione, celebra 60 anni di storia con un allestimento speciale. Si tratta del 60th Anniversary Package, prodotto in sole 1.965 unità e ordinabile soltanto sulle versioni GT della sportiva americana.

Cerchi, griglie, loghi e stripe. Per richiamare il design della capostipite della Mustang, i designer della Ford hanno sviluppato degli inediti cerchi di lega da 20" con un classico stile a cinque razze. Sono state poi create delle stripe per le fiancate, delle badge per il parafango anteriore e una targhetta con la dicitura "60 Years Mustang 2025" applicata alla plancia. Anche il motivo della griglia frontale è stato semplificato per richiamare quello originale; inoltre, le cornici dei fari sono state oscurate senza ricorrere alle cromature.

Tre colori, un motore e due trasmissioni. I clienti potranno ordinare la Mustang con il 60th Anniversary Package soltanto in combinazione con tre colori esterni (White, Race Red e Vapor Blue) da abbinare a due varianti delle stripe (Red e Silver) e tre diverse finiture interne (Gray, Red e Black). Non ci sono infine modifiche al propulsore, che per la versione GT rimane il V8 5.0 da 480 CV con cambio manuale o automatico e trazione posteriore.

Categorie: 4 Ruote

Suzuki Across plug-in - Più sicura e tecnologica, col prezzo di prima

4 Ruote - Apr 17,2024

La Suzuki aggiorna l'Across plug-in, la "gemella" della Toyota Rav4 e già oggetto di un perfezionamento tecnologico lo scorso anno. Le novità ora riguardano l'integrazione del navigatore connesso nell'infotainment e nell'introduzione dell'Intelligent Speed Assist (Isa), imposto dalle normative di sicurezza che entreranno in vigore da luglio. Invariato il prezzo di listino di 55.400 euro, che comprende la vernice metallizzata e consente di accedere agli incentivi statali per le auto che rientrano nella fascia di emissioni 21-60 g/km di CO2.

Più sicurezza al volante. Il sistema ISA, che la Suzuki chiama "occhioallimite", permette di adeguare la velocità dell'auto in base ai segnali rilevati dalla telecamera frontale: si aggiunge a quelli già presenti di serie sulla Suv giapponese per andare a completare il Livello 2: cruise control adattivo, frenata automatica d'emergenza (anche in retromarcia) con riconoscimento di pedoni e ciclisti, mantenimento della traiettoria, monitoraggio dell'angolo cieco e abbaglianti automatici.

Motore (e consumi) non cambiano. Non cambia il powertrain ibrido plug-in dentro il cofano: il 4 cilindri di 2.5 litri a ciclo Atkinson lavora solo quando è richiesta tutta la potenza disponibile ed è abbinato a un motore elettrico all'anteriore da 182 CV e uno al posteriore da 54 CV, per una potenza di sistema di 306 CV. La batteria ha una capacità di 18,1 kWh, per un'autonomia (rilevata dal nostro Centro prove) in elettrico di ben 66 km, 77 in città.  

Categorie: 4 Ruote

Voyah - L'elettrico premium di Dongfeng debutta al Fuorisalone

4 Ruote - Apr 17,2024

La cinese Dongfeng ha scelto il Fuorisalone della Milano Design Week per presentare in anteprima europea il marchio premium di auto elettriche Voyah. In particolare, l'Italia sarà il primo mercato di lancio, seguito poi da Germania, Spagna e Portogallo. La priorità data al nostro Paese potrebbe non essere casuale, dal momento che il costruttore cinese sta trattando con il governo per creare un sito produttivo.

La Suv elettrica Free. Il primo modello Bev svelato al pubblico italiano è denominato Free: si tratta di una sport utility elettrica dotata di un powertrain bimotore da 489 CV e 720 Nm, abbinato a una batteria da 106 kWh. Il bagagliaio offre 560 litri di capienza, a cui si aggiungono i 72 litri del frunk anteriore, mentre l'abitacolo è caratterizzato da tre schermi da 12,3" sviluppati in orizzontale davanti al guidatore e al passeggero. Quanto a prestazioni, questa vettura tocca i 200 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi, mentre l'autonomia è pari a 500 km nel ciclo Wltp. La ricarica avviene tramite wallbox da 11 kW (20-80% in 10 ore) oppure da colonnine rapide a 100 kW (10-80% in 45 minuti). La Casa ha confermato la presenza di serie delle sospensioni pneumatiche e di un completo pacchetto di Adas, ma non ha ancora parlato di listini per l'Italia: per avere un riferimento, in Svizzera la Free è proposta a partire da 69.990 euro franchi, pari a circa 72.250 euro.

La monovolume elettrica Dream. Accanto alla Free, a Milano è esposta anche la monovolume a 7 posti Voyah Dream, lunga 5,31 metri e con un passo di 3,2 metri. Secondo le informazioni preliminari del sito Dongfeng, la Dream offre un powertrain a doppio motore in due varianti di batteria, con autonomia fino a 750 km nel ciclo di omologazione cinese. Scopriremo entro breve tempo quale sarà la configurazione scelta per l'Europa. 

In futuro ci sarà anche la berlina Passion. In un secondo tempo, la gamma europea della Voyah si allargherà con l'arrivo della berlina sportiva Passion, che porterà al debutto la piattaforma SOA con batteria allo stato semi-solido. In base alle informazioni già pubblicate sul sito cinese la Passion, offrirà prestazioni piuttosto dinamiche, grazie al powertrain da 510 CV e 730 Nm, oltre ad un'autonomia di 580 km nel ciclo cinese Cltc. 

La concept autonoma iCozy. Accanto al prodotto di serie, la Voyah ha portato a Milano anche la concept iCozy, svelata per la prima volta al Salone di Shanghai del 2023. Si tratta di un prototipo basato su fonti di energia alternative e concepito per la guida autonoma di Livello 5: questo significa che non sono presenti comandi per guidare la vettura, caratteristica che rende l'abitacolo un vero e proprio living in cui ammirare il paesaggio. 

Categorie: 4 Ruote

Stop 2035 - Breton: "L'Europa non è pronta ad abbandonare l'endotermico"

4 Ruote - Apr 17,2024

Thierry Breton, commissario al Mercato Interno e all'Industria dell'Unione Europea, torna a lanciare un allarme sullo stop europeo alla vendita di nuove auto a benzina e diesel nel 2035. Sulla base di un documento approntato dalla direzione generale da lui stesso diretta, il commissario avverte dei pesanti ritardi del blocco comunitario nel percorso verso la mobilità a zero emissioni: parlando con la testata Politico, Breton ha ribadito come la Ue debba apportare "gli aggiustamenti necessari per raggiungere gli obiettivi al 2035" fissati dal Green Deal. 

Non c'è una bacchetta magica. Il commissario, che ha già invitato ad affrontare con lucidità e senza tabù il phase-out, ha quindi ribadito la sua cautela: "Il Green Deal non sarà raggiunto con la bacchetta magica o con un ordine esecutivo di Bruxelles. Tutte le condizioni abilitanti devono essere soddisfatte". A tal proposito, i funzionari della direzione di Breton hanno approntato un documento dove si illustrano cinque problematiche che confermano quanto l'Europa non sia pronta a fare il grande passo verso l'elettrico.

I ritardi. Il primo problema riguarda il ritmo d'adozione. Nel report si legge, per esempio, che "le vendite di nuovi veicoli elettrici stanno aumentando, ma dovranno crescere di sette volte entro il 2035 per soddisfare la domanda prevista". Un secondo nodo riguarda l'accessibilità: "Solo sei modelli sono venduti a meno di 30.000 euro, di cui tre cinesi. Alla data del primo gennaio 2024, non risultano vetture con un prezzo medio inferiore ai 20.000 euro, incentivi esclusi". Un terzo ostacolo all'adozione della mobilità alla spina è rappresentato dalle infrastrutture: per quanto in crescita, la rete rimane concentrata in pochi Stati ("il 61% dei punti è in tre Paesi Ue"). Inoltre, non ci sono dati su quanto sia adeguata la stessa rete alle effettive "esigenze di ricarica". Il quarto problema è legato ai posti di lavoro e alle competenze: nel testo si sottolinea il "recente decremento" della forza lavoro nell'industria automobilistica e la necessità di riqualificare e formare almeno 700 mila lavoratori entro il 2027. Infine, non manca un passaggio sull'accesso alle materie prime critiche. Finora, sono stati annunciati progetti di gigafactory in grado di "soddisfare la domanda" e non solo, ma "serve una rapida accelerazione dei lavori di costruzione". Sul fronte della produzione di anodi e catodi, invece, la capacità è ritenuta insufficiente, col rischio di alimentare "gravi dipendenze" sul fronte dei componenti delle batterie.

La Cina. Insomma, dall'interno della stessa commissione europea arriva un chiaro avvertimento sul difficile percorso voluto dalle istituzione europee nonostante i continui allarmi dell'intera filiera. Tra l'altro, Breton non manca di tornare sulla questione della concorrenza cinese, sottolineando come il Dragone "stia prendendo il sopravvento". A tal proposito, nel documento del commissario si legge che "le elettriche made in China stanno aumentando in modo esponenziale", come dimostrato dalla quota di mercato schizzata dall'1% del 2021 al 20% del 2023, fino al 25% della prima parte del 2023. "Non possiamo misurare il successo verso la mobilità a zero emissioni solo in base al numero di Bev vendute", conclude Breton. "Ed è preoccupante che un'auto elettrica su cinque venduta nell'Ue l'anno scorso sia stata prodotta in Cina". 

Categorie: 4 Ruote

Volkswagen e Xpeng - Confermato lo sviluppo della piattaforma per la Cina

4 Ruote - Apr 17,2024

La Volkswagen e la Xpeng hanno annunciato l'avvio dello sviluppo congiunto di una nuova piattaforma modulare dedicata alle auto elettriche denominata EEA. il Gruppo tedesco utilizzerà questa tecnologia per i nuovi modelli dedicati al mercato cinese già a partire dal 2026.

Due modelli per la Cina. A febbraio, la Volkswagen ha acquisito il 4,99% delle azioni della Xpeng per stringere delle sinergie tecniche: l'obiettivo dichiarato è quello di aggredire il segmento B cinese (diverso da quello europeo) con due modelli pensati per le esigenze specifiche della clientela. Ora sappiamo che queste auto a batteria sfrutteranno una nuova piattaforma e non un prodotto già esistente di una delle due Case.

Categorie: 4 Ruote

Ferrari - Vigna: "A giugno inaugureremo l'e-building a Maranello"

4 Ruote - Apr 17,2024

Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari, ha rivelato la data di inaugurazione della nuova struttura destinata a rafforzare le strategie di elettrificazione della Casa emiliana: "Il 21 giugno, a due anni dalla presentazione del nostro capital markets day, inaugureremo l'e-building che ci permetterà di rispondere alle esigenze produttive del futuro e dove saranno realizzati batterie e assi per le auto elettriche", ha affermato il dirigente durante l'assemblea degli azionisti. Vigna ha sottolineato come la struttura rientri in un più ampio impegno sul fronte dell'innovazione, il quale ha già portato a un "significativo aumento" del numero di brevetti: "Solo nel 2023 abbiamo presentato 181 domande", ha puntualizzato il manager.

Le prospettive. L'assemblea, che ha approvato il bilancio 2023, la distribuzione di dividendi per un totale di 440 milioni di euro e la conferma dell'attuale Cda, è stata anche l'occasione per ribadire le prospettive positive. Nel 2024, la Ferrari "continuerà a far crescere la top line, consolidando al contempo i margini. Ci aspettiamo che questi si espandano ulteriormente verso la fine dell'attuale piano industriale". Nei prossimi mesi, inoltre, debutteranno "tre importanti novità di prodotto".

La Formula 1. Non poteva mancare un passaggio sulle attività sportive: "Gareggeremo al top in Formula 1 e nell'Endurance", ha chiarito Vigna. "Recentemente abbiamo confermato i team del Wec, e in Formula 1 abbiamo rafforzato il nostro team e ampliato l'area produttiva, che è già operativa". Sempre sul mondo corse è intervenuto anche il presidente John Elkann, ricordando la vittoria a Le Mans dello scorso 11 giugno ("un giorno indimenticabile") e sottolineando quanto sia stata "difficile e spesso avara di soddisfazioni" la stagione in Formula 1. "Sappiamo che dobbiamo continuare a lavorare senza sosta", ha concluso Elkann. "La passione di milioni di tifosi in tutto il mondo è ciò che ci sprona a migliorare costantemente".

Categorie: 4 Ruote

Fabbrica Italia - Anche Dongfeng è in contatto con il governo

4 Ruote - Apr 17,2024

L'elenco dei costruttori cinesi in contatto con il governo per valutare un possibile insediamento industriale in Italia si allunga di giorno in giorno. A BYD, Chery, Geely, Leapmotor e Saic si aggiunge ora Dongfeng, già partner in Cina della Fiat e socio di minoranza di Stellantis. Il responsabile delle attività europee, Qian Xie, ha concesso un'intervista all'agenzia Bloomberg e ha parlato di "trattative iniziali" con l'esecutivo Meloni per produrre auto nel nostro Paese. 

Mercato importante. "L'Italia è uno dei mercati automobilistici più grandi d'Europa e per una Casa cinese avere una produzione locale significa poter rifornire tutti gli altri Paesi dell'area", ha spiegato Xie. I negoziati sono ancora in corso e Palazzo Chigi si è impegnata a presentare nelle prossime settimane un ventaglio di ipotesi tra vari siti dove insediare un impianto produttivo. "In Italia è possibile trarre vantaggio dalla forte eredità che il Paese ha nel settore automobilistico", ha aggiunto il manager, sottolineando un aspetto strategico: la Dongfeng crede "fortemente" in un futuro elettrico, ma da noi dovrà puntare sulle auto ibride. A tal proposito, Xie ha rilevato come al momento le valutazioni dei vertici aziendali vertano su uno stabilimento con una capacità di oltre 100 mila veicoli l'anno. 

La presenza alla Design Week. Le dichiarazioni di Xie seguono la recente firma di un accordo con la DR per avviare una partnership industriale tesa a rilanciate il marchio inglese Tiger grazie a tre nuovi modelli progettati dall'azienda molisana e prodotti dalla Dongfeng in Cina. Da non trascurare il fatto che Xie ha parlato a Milano, dove è in corso una settimana del Design particolarmente ricca di eventi organizzati da costruttori di qualsiasi provenienza. La stessa Dongfeng ha colto l'occasione della manifestazione meneghina per lanciare sul mercato italiano il suo marchio premium Voyah, in particolare la Suv elettrica Free e la concept Icozy, quest'ultima sarà esposta per l'intera durata della Design Week presso uno showroom di un importante azienda d'arredamento italiana, la Natuzzi. I legami con l'Italia non finiscono qua: la Dongfeng fornisce anche autovetture a un'altra azienda italiana, la Cirelli

Categorie: 4 Ruote

Polestar - Giù le emissioni: -9% nel 2023

4 Ruote - Apr 17,2024

La Polestar fa progressi sul fronte dei suoi obiettivi climatici: nel 2023, il marchio svedese ha infatti registrato una riduzione del 9% delle emissioni di gas serra per ogni vettura venduta, equivalente a un taglio di 3,4 tonnellate di anidride carbonica rispetto al 2022. 

Le aree di intervento. Il risultato, secondo quanto dichiarato nel report di sostenibilità, è stato raggiunto grazie a tre interventi: il maggiore ricorso a materiali a basso impatto climatico; l'aumento delle fonti rinnovabili nella produzione di auto e batterie; il miglioramento dell'efficienza energetica in tutte le attività. Nel rapporto, l'azienda spiega di aver apportato dei miglioramenti nella tracciabilità delle materie prime per le batterie, in particolare per litio, nichel e cobalto. Infine, per identificare e annullare i rischi legati alla sostenibilità, l'anno scorso è stata introdotta una piattaforma digitale per semplificare la raccolta dei dati e supportare la trasparenza e il rispetto di standard e regolamenti.

Categorie: 4 Ruote

Fang Cheng Bao - La BYD e il nuovo brand dedicato all'off-road

4 Ruote - Apr 17,2024

Lanciato nel 2023, Fang Cheng Bao è un brand della BYD dedicato al mondo dell'off-road e dei fuoristrada, da non confondere con Yangwang, che della Casa di Shenzen è il brand di lusso (nato per sfidare sul mercato locale Bentley, Maybach e Land Rover).

Un pianale esclusivo. Nell'imminenza del Salone di Pechino che prenderà il via settimana prossima, la Fang Cheng Bao ha presentato le concept Super 3 e Super 9 e la nuova Suv Bao 8, che si affiancherà alla plug-in Bao 5 presentata lo scorso anno sul mercato cinese e già venduta in oltre ventimila unità. Tutta la gamma Fang Cheng Bao è costruita sul pianale DMO, esclusivo per questo brand, nato con l'obiettivo di offrire consumi da crossover cittadina su un'auto che non si fa intimorire dal fuoristrada impegnativo. Le lettere DM stanno per Dual Mode, a sottolineare che si tratta di un pianale specifico per auto ibride, mentre la O sta per off-road.

Le due concept. Come la Bao 8 è realizzata sulla base della concept Super 8 presentata lo scorso anno, in occasione della presentazione del nuovo brand, così la Super 3 (100% elettrica) anticipa le linee del modello più piccolo della gamma Fang Cheng Bao, con il suo design da astronave, le sue linee scolpite, e l'originale piattaforma di atterraggio per il drone in dotazione con l'auto. La Super 9 è invece una concept destinata con ogni probabilità a rimanere un esercizio di stile, una barchetta a due posti con portiere che si aprono verso l'alto.

Categorie: 4 Ruote

Stellantis - De Meo erede di Tavares? La Renault dice no

4 Ruote - Apr 17,2024

Carlos Tavares concluderà il suo mandato di amministratore delegato di Stellantis nel 2026, ma già oggi circolano voci su un'ipotetica successione. Alcune settimane fa, la stampa francese aveva indicato tra i possibili eredi Luca de Meo, attuale numero uno del gruppo Renault e ora spuntano nuove indiscrezioni sul possibile passaggio di testimone tra i due manager. A riportare in auge il tema è un'autorevole testata specializzata, Automobilwoche, che ha dedicato un articolo su "de Meo successore di Tavares" anche se in via del tutto ipotetica.  

Alla ricerca di un erede. Automobilwoche parla esplicitamente di voci interne a Stellantis. Come detto, non è la prima volta che la stampa d'oltralpe lancia indiscrezioni: lo scorso febbraio, poco dopo le ricostruzioni su una possibile fusione tra i due costruttori, prontamente e seccamente smentite, erano spuntate anche le considerazioni sul futuro di de Meo. Les Echos, testata economica francese spesso protagonista di scoop finanziari su Renault, PSA e altri attori del comparto automotive transalpino, aveva parlato esplicitamente di un John Elkann pronto a fare un'offerta al manager italiano.

Le conferme sul rinnovo. Nessuno ha mai confermato né smentito le ricostruzioni. Ma la risposta della Renault c'è stata: la società di Boulogne-Billancourt, per allontanare le sirene esterne, ha proposto al suo amministatore delegato un aumento della retribuzione in vista della scadenza del contratto nel prossimo mese di maggio, quando tra l'altro è prevista l'assemblea degli azionisti. E all'ordine del giorno c'è proprio l'approvazione di una modifica della remunerazione. Inoltre, il presidente Jean-Dominique Senard ha già messo le mani avanti: nella documentazione per l'assemblea, Senard si rivolge agli azionisti sottolineando i risultati "notevoli" raggiunti dal gruppo l'anno scorso grazie alle "eccezionali doti di leadership" di de Meo, cui bisogna dare "pieno merito. Questo", scrive Senard, "è il motivo per cui, durante la nostra assemblea generale annuale del 16 maggio, chiederò il vostro sostegno alla proposta del consiglio di amministrazione di adeguare la politica di remunerazione di Luca de Meo nell'ambito del rinnovo quadriennale del suo mandato: ciò costituirà un segnale sia di riconoscimento per il lavoro già svolto, sia di incoraggiamento per continuare lungo la strada intrapresa". Dunque, potranno spuntare anche nuove voci, ma il futuro del manager italiano alla guida della Losanga sembra non essere in discussione. Salvo sorprese.  

Categorie: 4 Ruote

Nissan Qashqai - Restyling di una best seller

4 Ruote - Apr 17,2024

Gli allestimenti della nuova Qashqai sono cinque: Acenta, N-Connecta, Tekna, Tekna+ e N-Design. A seconda di questi, la parte bassa dei paraurti e i passaruota possono essere neri, oppure in tinta col resto della carrozzeria. A proposito di colori sono previste otto possibilità, di cui tre inedite (bianco o nero perlato, e blu oceano metallizzato). Le versioni più ricche puntano su carrozzerie bicolore, col tetto nero che dà un tocco ancora più sportivo all'insieme.

Dentro, la Nissan Qashqai può contare su nuovi materiali per i rivestimenti dei sedili e la plancia. Gli allestimenti Tekna+ e N-Design offrono per la prima volta gli inserti di Alcantara; nella parte alta degli schienali delle poltrone, inoltre, si legge in rilievo il nome del modello. Altra novità sono le luci d'ambiente configurabili in 64 colori, che interessano l'intera plancia e la console. Non cambia invece lo schermo dell'infotainment a sbalzo, con una diagonale di 10,5".

Il sistema multimediale ha nuove funzionalità, come la navigazione con Google Maps (che fornisce, oltre alle indicazioni stradali, anche le recensioni degli esercizi commerciali) o l'assistente vocale sempre made in Google, che consente pure di controllare con linguaggio naturale il climatizzatore e il riscaldamento dei sedili. Volendo, si può utilizzare (in modalità wireless) anche il proprio iPhone con l'app Siri, oppure Amazon Alexa scaricando l'app fra quelle disponibili nello store dell'infotaiment. Lo schermo del sistema multimediale fornisce la visualizzazione in 3D dei dintorni della vettura, con otto angolazioni selezionabili con un tocco. In più, quando si esce da un passo carrabile o si impegna un incrocio, c'è la vista frontale con grandangolo a 200 gradi. Non manca la funzione "cofano trasparente", utile nelle manovre o quando si si viaggia sullo sterrato.  

Chiudiamo con l'assistenza alla guida, più rapida ed efficace grazie ad alcune modifiche software. Inoltre, gli Adas sono anche più semplici da configurare, grazie al tasto sulla razza sinistra del volante che attiva le scorciatoie per interagire con i menù del cruscotto digitale. 

Categorie: 4 Ruote

Studio LoJack - Aumentano i furti dauto

4 Ruote - Apr 17,2024

In Italia, nel 2023, sono aumentati i furti di veicoli, con un +7% rispetto al 2022: è quanto emerge dallo studio pubblicato da LoJack ed elaborato su dati forniti dal ministero dell'Interno. Lo scorso anno in Italia sono stati rubati 131.679 veicoli, per un incremento in tutte le categorie, in particolare le automobili, che con quasi 100 mila casi segnano un +11% rispetto al 2022.

Italia seconda solo alla Francia. Dal 2013, nel nostro Paese sono stati sottratti più di un milione e mezzo di veicoli e di questi 609 mila sono stati ritrovati: di quasi un milione si sono perse le tracce, indirizzati all'estero o smantellati per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio. A livello europeo l'Italia è seconda solo alla Francia, dove però il trend è in diminuzione, e il distacco con la Germania e gli altri Paesi è importante: negli altri Stati europei la media è di meno di 40 mila auto rubate all'anno.

Le auto più colpite. Con poche sorprese rispetto allo scorso anno, la classifica delle auto più rubate è dominata ancora una volta dalla Panda, con 12.571 furti (un'auto su dieci). Ecco la top ten completa, che da sola fa più della metà dei casi:

  • Fiat Panda (12.571 furti)
  • Fiat 500 (5.889)
  • Fiat Punto (4.604)
  • Lancia Ypsilon (4.472) 
  • Fiat 500 L (2.637)
  • Alfa Romeo Giulietta (2.075)
  • Smart Fortwo (1.976)
  • Citroen C3 (1.741)
  • Volkswagen Golf (1.465) 
  • Renault Clio (1.365)

Per quanto riguarda le Suv, l'interesse da parte dei ladri cresce con le loro quote di mercato: le più "gettonate" sono la Fiat 500X (1.997 furti), la Jeep Renegade (1.653), la Peugeot 3008 (778), la Jeep Compass (713) e la Renault Captur (663).

Le zone più critiche. Se l'aumento dei furti è distribuito in maniera uniforme lungo tutta la Penisola, le regioni più colpite - dove si registrano 8 furti su 10 - sono sempre le stesse: Campania (26.045 furti, +9% rispetto al 2022), Lazio (16.912), Puglia (14.978), Sicilia (13.174) e Lombardia (9.750, +15% rispetto al 2022).

Ladri sempre più high-tech. Cresce la diffusione di tecnologia nelle auto e di pari passo anche quella in dotazione ai ladri, che sempre più spesso (in un caso su tre) prendono di mira veicoli con sistemi di apertura contactless, aggirati con strumentazione disponibile facilmente online. Cresce anche la quota di Suv e crossover nel mirino dei malintenzionati, sia per la richiesta di modelli che di pezzi di ricambio. Non a caso aumentano i furti parziali, ossia quelli che riguardano solo componenti specifiche (navigatori, pneumatici, marmitte e catalizzatori, fari a Led ecc.), alimentati anche dalla crisi produttiva dei mesi scorsi e dall'instabilità geopolitica globale, che rende i ricambi merce sempre più rara. Lo studio LoJack introduce per la prima volta anche l'analisi delle minacce legate alla cybersecurity, ossia la sicurezza dei sistemi operativi delle auto: sempre più connesse, sempre più simili a device su ruote, infarcite di preziosi dati che le Case cercano di proteggere con continui aggiornamenti software distribuiti over-the-air.

Categorie: 4 Ruote

Chery - Ufficiale: trovato l'accordo per produrre auto a Barcellona

4 Ruote - Apr 16,2024

La Chery ha firmato l'atteso accordo per produrre veicoli a Barcellona e mettere piede in Europa. L'intesa, annunciata dal ministro degli Affari e del Lavoro della Generalitat de Catalunya, Roger Torrent, sarà illustrata nei dettagli venerdì prossimo, in occasione di una cerimonia organizzata presso l'ex impianto della Nissan nella Zona Franca di Barcellona.

 

 

Il partner. L'accordo pone fine a diversi mesi di trattative con la Ev Motors del gruppo catalano Ebro, da poche settimane entrata nella piena responsabilità del progetto di rilancio e reindustrializzazione della fabbrica chiusa dai giapponesi nel 2021. Per ora, si sa che le due aziende creeranno una joint venture la cui maggioranza sarà nelle mani dei catalani: la nuova società produrrà veicoli elettrici per i marchi Omoda ed Ebro. La Chery potrebbe assemblare fino a 50 mila vetture l'anno e impiegare direttamente 300 dei 1.600 ex dipendenti Nissan.  

Categorie: 4 Ruote

Nomi che cambiano - Da Milano a Junior, ma non è la prima volta

4 Ruote - Apr 16,2024

Addio Milano, è tempo di Junior. Dopo le accuse di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, di presunta violazione delle norme sull'Italian Sounding, l'Alfa Romeo ha optato per un repentino cambio di denominazione della sua prima auto prodotta esclusivamente all'estero. Sebbene la motivazione sia inedita altre vetture di produzione straniera adottano nomi riferiti a località italiane non si tratta di un caso unico nel mondo dell'auto: lo stesso costruttore lombardo non è nuovo a questi dietrofront e alcuni tra i casi più eclatanti riguardano anche Fiat, Porsche e un nuovo brand italiano, come spieghiamo nei prossimi paragrafi.

Era già accaduto. Il nome Milano, già utilizzato per la 75 negli Usa, sembrava destinato all'erede dell'Alfa Romeo 147, prima di un ripensamento attribuito addirittura a Sergio Marchionne, ceo del gruppo Fiat, che al termine del 2009 avrebbe chiesto per lei un cambio di denominazione: non più Milano ma Giulietta. In quel caso la vettura non era stata ancora svelata al grande pubblico: la presentazione sarebbe avvenuta al Salone di Ginevra del 2010, per festeggiare al meglio il centenario del marchio con una vettura dal nome nostalgico. Proprio come Junior.

Nome aggressivo. Non molto tempo prima, nel 2008, sembrava certo il nome Furiosa per la prima utilitaria sportiva del Biscione, poi entrata in produzione come Alfa Romeo MiTo. L'Alfa Romeo, proprio come accaduto con la nuova B-Suv, aveva in precedenza affidato la scelta del nome agli appassionati tramite un sondaggio online: quello più gettonato risultò, appunto, Furiosa. Un termine affascinante, ma forse più adatto a una supercar che a un'auto pensata anche per i neopatentati. La scelta della Casa, pertanto, è ricaduta sul nome MiTo, una commistione tra la sigla di Milano, città del Biscione, e quella di Torino, dove sarebbe stata prodotta fino al 2018. E pensare che, prima ancora del sondaggio, sembrava proprio Junior il nome più accreditato per questa vettura.

Nome dolce. Quello tra il Biscione e i sondaggi tra il grande pubblico, del resto, sembra essere un rapporto complicato. Persino la sua auto più iconica, ovvero la Spider prodotta dal 1966 al 1994, aveva subìto un simile intoppo: a seguito di un concorso indetto tra gli appassionati, il nome individuato per questa vettura fu Duetto. Peccato che fosse anche la denominazione di una celebre merendina: l'azienda produttrice, che si rivolse al Tribunale di Milano, ottenne il ritiro del nome, utilizzato solo sui primissimi esemplari della scoperta. Non un grande problema: la parola Duetto, seppur solo come nomignolo, sarebbe rimasta per sempre associata a questa vettura.

Problemi Oltralpe. Il caso della Fiat Panda di seconda generazione ricorda molto quello della nuova Alfa Romeo Junior. La vettura, infatti, era stata presentata al Salone di Ginevra del 2003 come Gingo: un nome di fantasia, giocoso come la stessa auto, ma fin troppo simile a Twingo. Ecco perché a Torino, dopo i contatti della Renault, sarebbero tornati sui propri passi ribattezzando in estate la vettura come Panda, prima che arrivasse negli showroom. E fu un bene.

Lo zero è di Peugeot. Persino Porsche ha dovuto ripensare il nome di una sua vettura. E non una qualsiasi, ma la sua più amata sportiva, la 911. Proprio così: la vettura venne presentata (senza motore) al Salone di Francoforte del 1963 come Porsche 901, per poi entrare in produzione con tale nome nel 1964. Un semplice numero a cui nessuno avrebbe dato troppo peso, tranne la Peugeot che rivendicava l'uso dei nomi a tre cifre con lo zero al centro: onde evitare problemi con la Casa francese, l'auto sarebbe uscita con il nome 911 dopo soli 82 esemplari prodotti con il nome 901.

Marchio ripensato. Chiudiamo la carrellata di esempi con un altro cambio di denominazione, questa volta riferito a un recente brand di fuoristrada del gruppo Di Risio. Lanciato come ICKX, ha attirato le attenzioni di Jackie Ickx, che non avrebbe gradito l'utilizzo di un nome a lui facilmente associabile, soprattutto a seguito di una campagna pubblicitaria di un noto dealer, incentrata proprio su un collegamento con l'ex pilota. La vicenda ha portato Ickx a contestare, presso il tribunale di Torino, l'uso illecito del proprio cognome, ottenendo un'ordinanza cautelare che ne vieta lo sfruttamento, come abbiamo spiegato con dovizia di particolari. Da parte sua, DR precisa che nelle proprie intenzioni il marchio Ickx fa riferimento solo ed esclusivamente alla X, intesa da sempre in ambito automotive come simbolo del mondo off-road e che giammai nella registrazione nominale ICKX (che foneticamente si legge X) c'è stata la volontà di ricondurlo all'ex pilota belga. Nelle more del giudizio, DR Automobiles ha deciso, nel pieno rispetto di Jaques Ickx e indipendentemente da quella che sarà la sentenza del giudice ordinario, di modificare la registrazione del marchio in ICH-X.

Categorie: 4 Ruote