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E-commerce  - Ricambi usati inesistenti in vendita su web, lAda lancia lallarme

4 Ruote - Set 17,2024

Allarme truffe sui ricambi usati. Lo lancia Anselmo Calò, presidente dell'Ada, la principale Associazione degli autodemolitori italiani, rivelando che negli ultimi sei mesi una trentina di aziende del settore è stata utilizzata per truffare ignari acquirenti online di componenti di seconda mano. "In alcuni casi", spiega Calò, "i truffatori hanno clonato il sito internet, in altre il profilo Facebook dell'impresa di autodemolizione. Anche di ditte che non vendono online". Operazione che però attraverso il sito o il profilo opportunamente clonato, su cui compaiono numeri di telefono diversi da quelli dell'impresa e che cambiano continuamente, diventa possibile.

Come funziona. Per il pagamento, aggiunge Calò, "i truffatori utilizzano in genere Iban collegati a carte prepagate su cui invitano le vittime a fare un bonifico. In certi casi, addirittura, clonano le fatture. Il cittadino truffato riceve, subito dopo il pagamento, una falsa fattura con il nome della ditta e l'oggetto dell'operazione", una modalità di operare che tranquillizza per un po' di tempo l'acquirente sulla regolarità della transazione. Salvo poi scoprire, quando il ricambio non arriva, che il numero di telefono contattato in precedenza, non è più raggiungibile.

Denunce e suggerimenti. Al di là delle denunce già presentate dai singoli operatori, l'Ada sta portando il dossier all'attenzione della polizia postale. "Volendo", sottolinea Calò, "le Forze dell'ordine possono risalire agli autori della truffa. Nei siti clonati, infatti, sono riportati numeri di telefono e Iban di persone fisiche. Gli elementi per rintracciarli ci sono, non sarebbe difficile". Ciò detto, l'Ada dà alcuni suggerimenti a chi cerca ricambi usati su internet: "Bisogna verificare con molta attenzione l'autenticità dell'inserzione, fare una ricerca approfondita su internet sulla ragione sociale dell'impresa, prendere più informazioni possibile sul demolitore che si propone sul web o sui social; prima di effettuare un pagamento farsi mandare una mail con l'indicazione delle modalità di pagamento e di spedizione e poi verificare Iban e indirizzo di provenienza; infine, non effettuare mai pagamenti su carte prepagate o bonifici su conti intestati a persone fisiche, perché chi vende online ha conti aziendali".

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Nissan Motorsports - Nismo, la divisione sportiva compie 40 anni - VIDEO

4 Ruote - Set 17,2024

La divisione sportiva della Nissan è stata fondata il 17 settembre 1984, esattamente quarant'anni fa, con il nome di Nissan Motorsport International Co. Limited, abbreviata in Nismo. Da allora si occupa di tutto ciò che riguarda sport e prestazioni, tanto in circuito quanto su strada. Il nostro obiettivo è divertire i fan in pista, e trasferire quanto appreso in prodotti che i clienti possono acquistare, spiega Takao Katagiri, presidente della Nismo. Il nostro obiettivo a lungo termine è espandere il nostro business in tutto il mondo.

Auto in mostra. Per celebrare questa ricorrenza la Casa giapponese ha allestito, presso il suo museo nel quartier generale di Yokohama, un'esposizione temporanea che ospita i più importanti modelli stradali e da corsa della Nismo, dalla rarissima 270R, realizzata sulla base della Nissan Silvia S14, alla Nismo 400R su base Nissan GT-R R33. Accanto alle auto di serie ci sono anche quelle impegnata in pista, come la Nissan R390 GT1, arrivata terza alla 24 Ore di Le Mans del 1998, la R91CP che ha vinto la 24 Ore di Daytona, e la Calsonic Skyline GT-R Gruppo A. La mostra sarà aperta fino al prossimo 15 ottobre.

Ci sono anche le più recenti. Oltre ai modelli storici, l'esposizione accoglie anche quelli attualmente in vendita in Giappone: l'elettrica Ariya Nismo, che arriverà presto anche da noi, la Aura Nismo (costruita sulla base dell'omonima hatchback) e la Fairlady Z Nismo, la settima generazione della linea sportiva della Nissan, e che un paio di anni fa ha preso il posto della 370Z. I festeggiamenti si concluderanno il prossimo 1 dicembre al Nismo Festival 2024, presso il Fuji International Speedway, con gare ed esposizioni per gli appassionati.

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Lotus - Theory 1, 1.000 CV per guardare al futuro - VIDEO

4 Ruote - Set 17,2024

La Lotus apre un nuovo capitolo della propria storia e presenta la Theory 1: questa concept elettrica è il manifesto di design del marchio e segue la filosofia Dna (digitale, naturale e analogico). Questi concetti, apparentemente contrastanti, si fondono tra loro in una sportiva che anticipa i contenuti dei futuri modelli di serie.

Tessuti intelligenti e audio binaurale. Il nuovo Lotuswear, sviluppato insieme al partner Motorskins è un esempio del livello di innovazione al quale punta la Casa inglese. Il sistema si basa su un tessuto adattivo con il quale sono stati rivestiti volante e altre superfici: permette di comunicare ai passeggeri attraverso impulsi personalizzati e differenziati in base alle modalità di guida. Della Lotuswear Line fanno parte anche gli elementi Oled esterni che dialogano con i passeggeri e gli altri automobilisti, integrati in un'unica linea minimalista. Sono invece Carbon e Kef i partner del progetto relativo ai poggiatesta stampati in 3D e al sistema audio binaurale. Ogni passeggero può avere un ambiente sonoro dedicato completo di noise cancelling e di gestione indipendente di ogni lato per la massima fedeltà e confort.

Guida autonoma di Livello 4. La Theory 1 è dotata dell'hardware necessario per la gestione della guida autonoma di livello 4. A bordo sono presenti 4 Lidar, 6 telecamere e diversi radar per coprire l'auto a 360 gradi nel raggio di 200 metri. All'interno inoltre sono presenti elementi Led e laser che riflettono informazioni sul parabrezza dedicate al conducente, mentre la grafica 3D della strumentazione è stata studiata per utilizzare anche la visione periferica del pilota per ridurre le distrazioni. La monoscocca in carbonio riciclato è abbinata alla carrozzeria in compositi di cellulosa e policarbonato.

1.000 CV elettrici. Dal punto di vista tecnico, la concept è basata su una piattaforma dove il motore elettrico è un elemento strutturale, richiamando così i concetti espressi dalla Lotus 49 in Formula 1. La vettura è dotata di elementi aerodinamici attivi, tra cui l'ala posteriore montata direttamente sulle sospensioni, e di un abitacolo a tre posti con guida centrale e volante con sistema steer-by-wire. I pneumatici sono i Pirelli P Zero Elect specifici per auto elettrificate, mentre l'impianto frenante carboceramico è firmato AP Racing. Con 1.000 CV, batteria da 70 kWh e peso inferiore a 1.600 kg, la Lotus Theory 1 può toccare i 100 km/h da fermo in meno di 2,5 secondi, mentre l'autonomia è di circa 400 chilometri.

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Hyundai Inster - La piccola elettrica in anteprima a Milano

4 Ruote - Set 17,2024

La Hyundai porta in anteprima a Milano la nuova Inster, Suv elettrica ultracompatta che vi abbiamo mostrato in anteprima qualche settimana fa. L'auto sarà esposta dal 27 al 29 settembre presso la Casa degli Artisti di corso Garibaldi, all'interno di un allestimento dedicato alla Korean Wave, che racconta la cultura coreana attraverso la moda, il cibo, la musica, il cinema e altro ancora. Gli ordini della Inster apriranno a breve, con le consegne previste all'inizio del 2025. Nelle prossime settimane verrà presentata una versione Cross, con dettagli da off-road.

Gli appuntamenti. L'evento è ad accesso libero nelle giornate di sabato 28, dalle 10:00 alle 18:00, e di domenica 29 (dalle 10:00 alle 20:00). Nelle serate di venerdì e sabato si terranno eventi musicali con cibo coreano, a cui si potrà accedere previa prenotazione sul sito Hyundai, fino a esaurimento posti.

Elettrica compatta. Lunga 3,83 metri e larga 1,61, la piccola Inster deriva dalla Casper a benzina venduta in Corea, ma è una citycar 100% elettrica, disponibile con due powertrain: motore da 71 kW (97 CV) abbinato a una batteria da 42 kWh, oppure motore da 85 kW (115 CV) e batteria da 49 kWh. L'autonomia dichiarata di quest'ultima versione - in attesa di omologazione - è di 335 km nell'uso misto, e fino a 470 in città. La ricarica in corrente continua accetta potenze fino a 85 kW, per portare la batteria dal 10 all'80% in mezz'ora.

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Stellantis - Stati Uniti, cresce la tensione con il sindacato Uaw

4 Ruote - Set 17,2024

Sono sempre più tesi i rapporti tra Stellantis e il sindacato americano dei lavoratori del settore automobilistico. Lo Uaw ha espresso nuovi timori sulle attività produttive del gruppo guidato da Carlos Tavares, accusando i vertici di voler trasferire l'assemblaggio della Dodge Durango da Detroit al Canada e di non avere intenzione di condividere informazioni sui programmi di sviluppo e di investimento.

La denuncia. Le due accuse sono alla base di un'altra iniziativa del sindacato: l'organizzazione presieduta da Shawn Fain ha infatti presentato una denuncia per "pratiche lavorative sleali", mettendo nel mirino il presunto "muro" alzato dal management e chiedendo maggiori dettagli e "informazioni pertinenti" sui piani prodotto e sugli impegni concordati in occasione del rinnovo del contratto collettivo di lavoro. Nell'autunno del 2023, lo Uaw è riuscito a ottenere delle precise garanzie sulla salvaguardia di determinati produzioni. L'accordo stabilisce, infatti, la conferma della produzione della Durango il presso il Detroit Assembly Complex anche dopo il 2026, quando è previsto il debutto della nuova generazione della Suv. Tuttavia, alcuni quotidiani locali hanno anticipato il possibile trasferimento del modello di punta del marchio americano nella fabbrica canadese di Windsor anche prima del 2026, mettendo in allarme il sindacato.

La reazione. Stellantis spiega di non aver ricevuto alcuna notifica sulla denuncia al National Labor Relations Board e ha quindi respinto tutte le accuse: "La Società non ha violato gli impegni assunti nella lettera di investimento inclusa nel contratto collettivo Uaw 2023", affermano da Auburn Hills. "Come tutti i nostri concorrenti, Stellantis sta cercando di gestire attentamente come e quando lanciare nuovi veicoli sul mercato, con l'obiettivo di migliorare la competitività e garantire sostenibilità e crescita futura. Comunicheremo i nostri piani allo Uaw al momento opportuno".

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Cina - Mercedes esce dalla joint venture Denza

4 Ruote - Set 17,2024

Dalla Cina arriva un nuovo segnale sui cambiamenti del mercato auto e sulla progressiva perdita di peso dei grandi costruttori occidentali: la Mercedes-Benz, infatti, ha deciso di uscire definitivamente dall'azionariato della Denza, la joint venture creata con la BYD per la produzione, almeno inizialmente, di auto elettriche e ibride low cost. La Casa tedesca ha venduto il restante 10% del capitale proprio al partner cinese, diventato così l'unicio socio dell'impresa nata nel 2011.  

Ritirata strategica. La decisione di vendere la partecipazione è legata a due fattori. La Mercedes è da tempo impegnata in un riposizionamento strategico: i vertici aziendali, nel quadro del piano industriale licenziato nel 2021, stanno spostando il marchio tedesco sempre più verso il lusso e l'alto di gamma e in tale quadro rientra il ridimensionamento dell'offerta nei segmenti bassi del mercato. Un analogo percorso è stato intrapreso dalla BYD, sempre più intenzionata a posizionarsi come costruttore globale di alta fascia. Dunque, gli obiettivi di Denza non coincidono più con quelli dei due azionisti. Del resto, i tedeschi hanno ridotto la loro partecipazione già nel 2021, scendendo dal 50% al 10%, in seguito anche ai deludenti dati di vendita: nei suoi primi dieci anni di vita, la joint venture ha venduto appena 23 mila veicoli. Tuttavia, la BYD, appena ha preso il controllo del marchio e ha estromesso il partner europeo dai programmi di sviluppo, ha avviato un piano di rilancio che ha trasformato la Denza in un operatore premium, facendole guadagnare slancio commerciale e produtttivo. Nel periodo successivo all'uscita dei tedeschi, la Denza ha venduto oltre 200 mila esemplari del suo modello principale, la D9. Inoltre, tra pochi giorni sarà svelata la coupé a quattro porte Z9 GT. Infine, c'è un aspetto da non trascurare: in Cina, le Case occidentali stanno concentrando tutte le attenzioni sulle loro attività dirette per affrontare il rallentamento delle vendite, causato da una concorrenza locale sempre più agguerrita soprattutto sul fronte delle elettriche. 

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Renault-Geely - La joint venture Horse fornirà i range extender alla brasiliana Lecar

4 Ruote - Set 17,2024

La Horse ha annunciato la fornitura di 12 mila unità ibride HR10 per la Lecar, neonata Casa costruttrice con sede nella regione di Espírito Santo, nel sud del Brasile. Si tratta della prima applicazione commerciale per la joint venture tra il gruppo Renault e Geely, fondata lo scorso anno per la produzione di motori termici.

Aumenta l'autonomia. I motori HR10, già utilizzati per veicoli commerciali leggeri, sono unità ibride a tre cilindri flex-fuel (funzionano a benzina ed etanolo) da un litro di cilindrata, capaci di una potenza di 116 CV (85 kW) e 200 Nm di coppia massima. Questi propulsori verranno utilizzati come range extender per il primo modello della Lecar, la 459 Hybrid da 165 CV, la cui commercializzazione è prevista per il 2026.

La prima Ev brasiliana. Diversamente dalle plug-in tradizionali, le Erev (Extender Range Electric Vehicle) sono di fatto delle Bev, con l'unità elettrica collegata alle ruote e alimentata da una batteria. Il motore a benzina serve da generatore per ricaricare gli accumulatori (ma si può sempre fare il pieno usando le colonnine) e aumentare così l'autonomia complessiva. "Questo accordo evidenzia l'impegno della Horse per il Brasile", spiega Matias Giannini, ceo della joint venture. "Vogliamo fare innovazione nel settore dei range extender, uno dei più in crescita a livello globale".  

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Audi e-tron GT - 925 cavalli tutti da guidare

4 Ruote - Set 17,2024

L'Audi più intensa di sempre. Ci è stata presentata così, ma se vogliamo essere più oggettivi e limitarci ai numeri possiamo dire che la e-tron GT è l'auto più potente mai prodotta dalla casa dei Quattro anelli: 925 CV per la RS Performance, 857 per la RS e 680 per la S, che nello scatto 0-100 si traducono rispettivamente in 2,5, 2,8 e 3,4 secondi. Numeri già visti da quando l'elettrico ha cambiato le regole del gioco, ma a cui difficilmente si fa l'abitudine, soprattutto alla guida di una berlinona che sfiora i cinque metri di lunghezza. Nel tracciato di prova di Heilbronn, dopo un paio d'ore di guida da Francoforte, ne abbiamo la prova: sfruttando il launch control, la spinta della e-tron GT è semplicemente impressionante e il cronometro sul cruscotto conferma che non è granché difficile avvicinarsi al tempo dichiarato.

Nuovi motori. Il merito è del sostanzioso pacchetto di aggiornamenti tecnici, che ad alcuni mesi di distanza rispetto alla cugina Taycan arriva anche sulla e-tron GT: il motore posteriore ha una maggiore densità di rame, è più potente e al contempo più compatto e leggero, mentre il propulsore anteriore guadagna una nuova elettronica di potenza, in grado di erogare fino a 600 ampere. Queste novità non si fanno sentire soltanto in accelerazione: la frenata rigenerativa arriva a 400 kW, il che significa poter decelerare senza l'intervento dei dischi fino a 0,46 g (corrispondenti a una frenata molto intensa nella guida su strada). Molto buona anche la gestione del recupero: al rilascio dell'acceleratore la macchina scorre libera, ma inizia a rigenerare gradualmente se il radar percepisce un rallentamento dell'auto che precede. Volendo, tale effetto si può intensificare con i paddle al volante; in ogni caso, quando è chiamato in causa, l'impianto frenante si dimostra ben modulabile e resistente.

Nuove batterie. Si aggiorna anche il pacco batterie, che grazie alla nuova chimica delle celle arriva a 105 kWh di capacità (97 netti) e gode di una più efficace gestione termica. La potenza di ricarica massima sale a 320 kW, ma lo sforzo più grande è stato fatto per poter realmente accettare questa intensità su un più ampio range di temperature e percentuali di carica. Si va ora dal 10 all'80% in 18 minuti, con molta meno dipendenza dalle condizioni esterne. Ovviamente, aumenta anche l'autonomia: oltre 600 km secondo il ciclo Wltp, merito anche e soprattutto di una maggior efficienza di sistema. Le prime generazioni di Audi elettriche non hanno certo brillato quanto a consumi, ma i chilometri percorsi con questa e-tron GT in contesto prevalentemente extraurbano (con anche una buona tratta autostradale) sembrano dimostrare un notevole passo avanti. Aspettiamo i numeri del nostro Centro prove per il verdetto, ma sembra decisamente credibile un'autonomia reale attorno ai 450 km in autostrada e ben oltre i 500 nell'uso misto.

Nuove sospensioni. Le novità tecniche coinvolgono anche la dinamica di guida: nuove sospensioni pneumatiche a doppia camera, ma soprattutto nuovi ammortizzatori attivi (optional), che - come già visto sulla Porsche Panamera - sono letteralmente in grado di far "ballare" l'auto. L'olio in pressione (grazie a una pompa ad alto voltaggio) può forzare l'escursione di ogni ruota in frazioni di secondo per rispondere alle irregolarità del manto stradale o per opporsi a rollio e beccheggio quando si guida forte. Il risultato, grazie alla collaborazione con le quattro ruote sterzanti, è un livello di stabilità e agilità che fino a pochi anni fa era semplicemente inimmaginabile per auto di questo segmento.

Prezzi. Il listino dell'Audi e-tron GT parte da 126.000 euro per la e-tron GT S, da 147.500 per la RS e da 160.500 per la RS Performance.

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Eventi - Renault Master è Van of the Year 2025

4 Ruote - Set 16,2024

La quarta generazione del Renault Master è stata proclamata International Van of the Year 2025 alla cerimonia "Night of the Stars" che ha inaugurato l'IAA Transportation 2024, il salone della mobilità delle merci e delle persone, ad Hannover. La decisione unanime della giuria di giornalisti esperti di 25 paesi di tutta Europa (l'Italia è rappresentata da Quattroruote Fleet&Business) ha visto il nuovo Renault Master precedere due secondi classificati a pari merito, il Ford E-Transit Custom e la gamma Stellantis Pro One Large Van, seguiti dal nuovo Ford Transit Courier e dal Mercedes-Benz Sprinter 2024.

Cinquina francese.  la quinta volta, nei 33 anni di storia dell'International Van of the Year Award (Ivoty) che Renault si aggiudica il riconoscimento: nel 1998 col Master di seconda generazione, nel 2002 col Trafic, nel 2012 col Kangoo ZE e nel 2022 col Kangoo Van (premio condiviso con il Mercedes-Benz Citan II), ai quali si aggiunge ora il Master IV. "La giuria è rimasta colpita dagli alti livelli di innovazione e tecnologia, con un'aerodinamica avanzata e maggiori fruibilità, efficienza, spazio, sicurezza e comfort, oltre al fatto che la sua nuova piattaforma modulare ospita propulsori diesel, elettrici e a idrogeno ha commentato Jarlath Sweeney, presidente della giuria. Nel ricevere il trofeo, Heinz-Jürgen Löw, Head of LCV Renault Group ha affermato: "Ricevere questo premio significa molto per noi. Questo riconoscimento è una testimonianza del duro lavoro, della dedizione e della passione che sono stati impiegati per rendere tutto questo possibile".

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Audi A6 e-tron - Prezzi e versioni della nuova elettrica di Ingolstadt

4 Ruote - Set 16,2024

L'Audi ha aperto gli ordini della nuova A6 e-tron, disponibile in versione Sportback e Avant. Realizzata sulla piattaforma PPE (Premium Platform Electric), condivisa con la Q6 e-tron e la Macan EV, la nuova Bev di Ingolstadt per ora è commercializzata con il powertrain da 270 kW (367 CV) e una batteria da 100 kWh lordi (94,9 kWh effettivi), per un'autonomia omologata che va da 673 a 756 chilometri. Disponibile anche la sportiva S6 da 370 kW (503 CV) e trazione integrale.

A6 e-tron Business. L'allestimento base comprende cerchi di lega da 19, luci a Led anteriori e posteriori, portellone ad apertura elettrica (per entrambe le carrozzerie), sedili anteriori riscaldabili, specchietti reclinabili elettricamente, strumentazione digitale da 12,3, climatizzatore a tre zone, ricarica wireless per gli smartphone, connettività Apple CarPlay e Android Auto wireless, telecamera posteriore, cruise control adattivo e assistente al mantenimento della corsia di marcia. Per quanto riguarda la parte elettrica, di serie è prevista la pompa di calore per migliorare l'efficienza della batteria, nonché una potenza di ricarica fino a 270 kW in corrente continua.

A6 e-tron Business Advanced. La versione intermedia aggiunge i cerchi da 20, i lavafari, gli anelli Audi posteriori illuminati, i sedili anteriori sportivi, gli abbaglianti automatici, la chiave digitale e la telecamera a 360.

Audi e-tron S line edition. L'allestimento top di gamma aggiunge i proiettori a matrice di Led (con firme luminose digitali), i vetri posteriori oscurati, i sedili anteriori a regolazione elettrica con memoria per il conducente, il terzo display per il passeggero, la guida assistita di Livello 2 e il suono e-tron sport, generato da due altoparlanti esterni posti davanti e dietro.

Audi S6. Disponibile sia nella variante Sportback che in quella Avant, la versione ad alte prestazioni è proposta con due allestimenti: quello base prevede cerchi di lega da 20, anelli posteriori illuminati, sedili sportivi e regolazione elettrica (con memoria per il conducente), clima a tre zone, telecamera a 360 e sospensioni adattive. La versione Sport attitude aggiunge i fari a matrice di Led con le firme luminose digitali, servochiusura per le portiere, il display per il passeggero, la guida assistita di Livello 2 e gli indicatori di direzione posteriori dinamici.

I prezzi per l'Italia. Ecco il listino completo della nuova Audi A6 e-tron

  • A6 e-tron performance Business: 74.500 euro
  • A6 e-tron performance Business Advanced: 78.000 euro
  • A6 e-tron performance S line edition: 82.500 euro
  • A6 Avant e-tron performance Business: 77.000 euro
  • A6 Avant e-tron performance Business Advanced: 80.500 euro
  • A6 Avant e-tron performance S line edition: 85.000 euro
  • Audi S6 e-tron quattro: 99.500 euro
  • Audi S6 e-tron quattro Sport attitude: 106.000 euro
  • Audi S6 Avant e-tron quattro: 102.000 euro
  • Audi S6 Avant e-tron quattro Sport attitude: 108.500 euro
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Iveco - Nuovo eMoovy, il fratellino del Daily

4 Ruote - Set 16,2024

Il primo Iveco a trazione anteriore, presentato oggi all'IAA di Hannover, è frutto della collaborazione fra Iveco e Hyundai. L'eMoovy nasce con il compito di completare la gamma leggera dell'Iveco, costituita dal Daily diesel e dall'eDaily elettrico (3,5-7,2 tonnellate di peso totale), nel sempre più affollato segmento dei veicoli commerciali medi a batteria, interpretandolo però alla maniera del marchio italiano. Dove il mercato è popolato da furgoni completi di poco più di tre tonnellate, l'Iveco vuole schierare un autotelaio con una massa a pieno carico di tre tonnellate e mezzo, prodotto in Corea dalla Hyundai con caratteristiche analoghe al proprio ST1 già annunciato per i mercati dell'area. L'e-Moovy si presenta così con la sezione anteriore della carrozzeria della Hyundai Staria, venduta in Italia in versione monovolume con motore diesel, ma che su alcuni mercati prevede varianti furgone e propulsioni ibride, alle quali nel 2026 dovrebbe aggiungersi l'elettrica.

Uno chassis per tanti allestimenti. Alla cabina è applicato un telaio ribassato a sezione scatolata, studiato per l'allestimento con cassoni, furgonature con capacità fino a dieci metri cubi, autonegozi o vasche portarifiuti entro un limite di circa 1.500 kg di portata, che alloggia una batteria al nichel-cobalto-manganese da 63 o 76 kWh, incaricata di alimentare il motore sincrono a magneti permanenti di 160 kW-218 CV di potenza e 350Nm di coppia, con autonomie Wltp dichiarate fino a  320 km. La capacità di ricarica fino a 350 kW permette, sempre secondo Iveco, di riguadagnare 100 km di raggio d'azione in meno di 10 minuti. Previste anche ovviamente le funzioni in corrente alternata da 7 o 11 kW. Possibile l'alimentazione di attrezzi o degli stessi allestimenti, grazie a una presa da 230 volt per prelievi fino a 3,6 kW. Sia la posizione del propulsore sia la trazione sono anteriori. La cabina a due posti riprende dalla Staria pure la disposizione degli arredi, la plancia e i comandi. Attraverso i quali si possono fra l'altro selezionare un programma di funzionamento Eco e quattro livelli d'intensità del recupero dell'energia in rallentamento, inclusa la modalità one pedal drive. Di serie il regolatore di velocità adattivo con funzione stop&go, il controllo di corsia, la frenata automatica d'emergenza, l'assistente di svolta e la rilevazione dell'attenzione del conducente. L'architettura elettronica e di connettività abilita inoltre funzioni e app per ottimizzare i percorsi in base alla riserva di energie e agli impianti di ricarica disponibili, oltre a sistemi di gestione della flotta.

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Elettriche cinesi - Tajani: "Il governo sostiene i dazi dell'Unione Europea"

4 Ruote - Set 16,2024

Il governo italiano sostiene la decisione della Commissione europea di imporre dei dazi supplementari sulle elettriche prodotte in Cina. A confermare la posizione di Palazzo Chigi è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in occasione di un bilaterale alla Farnesina con Wang Wentao, ministro del Commercio estero cinese: "Al ministro ho ribadito la posizione dell'Italia per quanto riguarda i dazi sulle auto", ha spiegato Tajani. "Noi sosteniamo la posizione dell'Unione Europea". 

L'incontro. Wentao è sbarcato in Europa per un importante tour diplomatico, volto anche a risolvere l'attuale stallo tra la Cina e la Ue sulle nuove tariffe doganali. Durante il vertice, che segue la visita in Cina del presidente del consiglio Giorgia Meloni e precede la missione a Pechino del capo dello Stato, Sergio Mattarella, sono stati affrontati diversi altri temi, tra cui le attuali crisi internazionali (Ucraina, Gaza e Mar Rosso), la tutela della proprietà intellettuale, l'interscambio commerciale nel settore agroalimentare, gli investimenti e le piccole e medie imprese. Tajani ha sottolineato la volontà italiana di "collaborare con la Cina", un Paese considerato "interlocutore" e al contempo "concorrente sui mercati internazionali: le relazioni tra Italia e Cina stanno attraversando una importante fase di rilancio", ha aggiunto il nostro ministro, sottolineando  la rilevanza della dimensione economica: "La Cina è il nostro primo partner commerciale in Asia e il secondo tra i Paesi extra Ue, dopo gli Usa. Ho voluto ribadire la necessità di un accesso equo al mercato cinese e di una parità di condizioni per le nostre aziende, in particolare per le Pmi e per le aziende del settore agroalimentare. Proprio partendo da questo presupposto vogliamo continuare a lavorare con i nostri partner cinesi per rafforzare la cooperazione economica e riequilibrare la bilancia commerciale tra Roma e Pechino".

 

 

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Subaru Solterra - L'elettrica si rinnova (dentro) e costa di meno

4 Ruote - Set 16,2024

La Subaru ha annunciato il Model Year 24 della Solterra, la sua prima auto elettrica, realizzata sulla stessa piattaforma della Toyota BZ4X (e della gemella Lexus RZ). Poche le novità estetiche, limitate a qualche intervento in abitacolo: cresce la dotazione di sicurezza e di tecnologia a bordo, e viene tagliato di 10.000 euro il listino, per rendere la Suv a batteria competitiva con la Outback a benzina.

Come cambia (dentro). Invariata all'esterno, la nuova Solterra è equipaggiata con un volante di nuovo disegno, più squadrato, per risultare più confortevole nell'impugnatura e permettere di vedere meglio la strumentazione digitale. I paddle dietro la corona, che servono per aumentare/ridurre l'intensità della frenata rigenerativa (rivista nella logica di funzionamento), permettono adesso di attivare anche la guida one-pedal. Da ultimo, le regolazioni elettriche del sedile del passeggero passano da 4 a 8 posizioni.

Batteria e ricarica. Il MY24 introduce un nuovo sistema di riscaldamento della batteria con uno scambiatore di calore, che permette di migliorare l'efficienza (ossia ridurre i tempi) della ricarica in corrente continua, in particolare nelle giornate più fredde. Il nuovo modello prevede di serie anche un caricatore trifase a 11 kW per la ricarica in corrente alternata, riducendo i tempi di attesa alle colonnine: per ricaricare il 50% della batteria da 71,4 kWh bastano tre ore, contro le cinque con il caricatore monofase a 7 kW del modello precedente.

Adas più efficaci. Cambio di versione per la suite di Adas Subaru Safety Sense, che dalla versione 2 passa alla 3: sulla nuova Solterra è stato aggiunto un sistema di radar frontali che lavora con gli altri sensori già presenti, per aumentare gli aiuti alla guida disponibili, e che prevedono: supporto attivo alla sterzata di emergenza, assistente al cambio di corsia e frenata d'emergenza per collisioni secondarie.

Il nuovo listino. Il listino della nuova Subaru Solterra viene tagliato di 10.000 euro. Ecco quindi i nuovi prezzi per il mercato italiano:

  • Solterra 71,4 kWh 160 kW/218 CV 4E-xperience: 49.900 euro
  • Solterra 71,4 kWh 160 kW/218 CV 4E-xperience+: 53.900 euro

L'allestimento d'attacco prevede cerchi di lega da 18, connettività Apple CarPlay (wireless) e Android Auto, climatizzatore bizona, telecamera a 360, apertura elettrica del portellone, sedili anteriori riscaldabili e a regolazione elettrica, avviamento senza chiave, guida assistita di livello 2. L'allestimento superiore aggiunge i cerchi da 20, la funzione di memoria per le regolazioni di specchietti e sedili, rivestiti in pelle sintetica, il tetto panoramico, impianto stereo Harman Kardon, il volante riscaldabile e la ricarica wireless per gli smartphone compatibili. Su richiesta la vernice metallizzata (1.000 euro) o bicolor (1.500 euro).

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BMW Group - Si rinnova il team dedicato al Design

4 Ruote - Set 16,2024

A partire dall'1 ottobre, il Gruppo BMW potrà contare su una nuova struttura unica dedicata al Design e guidata da Adrian van Hooydonk. I nuovi obiettivi del gruppo sono riassunti in tre parolev chiave: elettrico, digitale e circolare, con riferimento all'uso di materiali ecosostenibili.

Nuovi nomi. Maximillian Missoni, in passato impegnato con Volvo e Polestar, si occuperà del design dei modelli BMW di alta gamma e delle versioni Alpina. Oliver Hellmer, fino ad oggi impegnato con il brand Mini, si occuperà delle BMW compatte e delle varianti BMW M. Claudia Braun, in passato con Porsche, Daimler e Volvo, sarà a capo della nuova divisione Colour and Material Design dedicata a tutti i marchi, mentre Domagoj Dukec si occuperà di Rolls-Royce, inclusi i programmi Bespoke e Coachbuild. Anders Warming dirigerà il nuovo dipartimento Advanced Design e il BMW Designworks, mentre Holger Hampf sarà a capo del design Mini. A chiudere il team troviamo Christian Bauer, confermato come responsabile della Customer Digital Experience.

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Emissioni - Tavares contro l'Acea: "Surreale cambiare ora le regole"

4 Ruote - Set 16,2024

Carlos Tavares torna a criticare l'operato dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei. Questa volta, l'amministratore delegato di Stellantis stigmatizza la richiesta dell'Acea di posticipare di due anni l'applicazione dei nuovi limiti per le emissioni di anidride carbonica delle flotte che entreranno in vigore nel 2025: "Dal punto di vista della concorrenza tanto cara all'Unione Europea, sarebbe surreale cambiare le regole adesso", ha detto Tavares in un 'intervista all'agenzia France Press. 

La richiesta. L'oggetto delle critiche riguarda una documento che l'Acea si appresta a inviare alle istituzioni europee per illustrare i timori dell'intero settore sull'applicazione dei nuovi requisiti. Per il 2025, i costruttori dovranno ridurre le emissioni medie di anidride carbonica dai 116 g/km del 2024 a poco meno di 94 grammi e a tal fine dovranno aumentare in modo significativo il peso delle elettriche per evitare le relative sanzioni: 95 euro per ogni grammo di CO2 in eccesso, moltiplicato per il numero di vetture vendute. Tuttavia, il comparto è preoccupato dagli effetti dell'attuale e persistente rallentamento delle vendite di auto a batteria. Il presidente dell'associazione e amministratore delegato della Renault, Luca de Meo, ha già quantificato il problema: "Se l'elettrico rimane al livello attuale", è l'avvertimento, "l'industria europea dovrà probabilmente pagare 15 miliardi di euro di multe o rinunciare a produrre più di 2,5 milioni di vetture e veicoli commerciali. Di fatto, se non si vende un'elettrica, non se ne possono produrre quattro a combustione".

Tavares: "Dovevamo pensarci prima". "Tutti conoscono le regole da molto tempo, tutti hanno avuto il tempo di prepararsi e quindi ora si corre", ha aggiunto il numero uno di Stellantis, non senza ribadire la sua posizione contro l'introduzione di regolamenti sulle emissioni sempre più restrittive per l'industria automobilistica. "Il dogmatismo dei legislatori europei si è infranto contro il muro della realtà: siamo in un sistema in cui il regolatore vuole che i consumatori comprino queste auto, e il consumatore dice 'no, grazie, non a quel prezzo'", ha osservato il manager. "Ora, però, le auto le abbiamo, ci siamo organizzati per le relative vendite necessarie, stiamo col fiato sul collo di Tesla e ci viene detto che ci saranno dei disastri. Dovevamo pensarci prima, giusto?".

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Unione Europea - Il commissario Thierry Breton si dimette in polemica con von der Leyen

4 Ruote - Set 16,2024

Si è dimesso Thierry Breton, commissario al Mercato Interno e all'Industria dell'Unione Europea, in polemica con la gestione della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: l'accusa alla numero uno è di aver chiesto a Macron di ritirare la candidatura dello stesso Breton per un secondo mandato. Nella sua lettera di dimissioni, pubblicata su , Breton infatti afferma che la von der Leyen avrebbe chiesto a Parigi di ritirare il suo nome "per ragioni personali e offrendo, come scambio politico, un presunto portfolio più influente per la Francia nel prossimo collegio. Alla luce di questi ultimi sviluppi, ulteriore conferma di una gestione discutibile", Breton conclude "di non poter esercitare più i miei doveri all'interno della Commissione".

In polemica con l'auto. Per quanto riguarda il settore automobilistico, Breton si è ultimamente posizionato in chiave critica sulle modalità con cui è stato declinato il bando delle auto termiche del 2035, affermando in più occasioni la necessità di rivedere la strategia dell'Unione Europea, ma ha pure attribuito parte della colpa della situazione "non rosea" in cui versa l'industria automobilistica ai costruttori stessi, a sua detta lenti nell'abbracciare i dettami del Green Deal e incapaci di convincere i clienti a passare all'auto elettrica.  

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Hankook - Gomme al limite

4 Ruote - Set 16,2024

Fresco di rifacimento, l'Autodromo di Monza ha ospitato l'ultimo episodio della Hyundai Driving Experience: la Casa ha messo a disposizione la piccola i20 N e la potente Ioniq 5 N, sia per migliorare le tecniche di guida sportiva, sia per testare in condizioni di stress i pneumatici della Hankook.

Partiamo da una delle ultime nate in gamma, l'iON evo, una copertura progettata specificamente per auto 100% elettriche e ibride plug-in. Per provarne al meglio le caratteristiche, eccole montate su un modello nato per la pista: la Ioniq 5 N, forte di 585 CV e 770 Nm di coppia, di un'accelerazione bruciante e con circa 2.000 chili di peso da tenere a bada. Per questo mostro a elettroni, l'iON evo prevede tecnologie dedicate: tra queste, blocchi spalla estesi e cintura di rinforzo Aramid Hybrid, per aumentare la rigidità e sostenere il maggior peso di una Bev. Infine, attenzione al confort (con l'ottimizzazione del numero e della dimensione dei tasselli per ridurre il rumore di rotolamento) e ai consumi della batteria, grazie a una carcassa leggera.

Per la Hyundai i20 N, invece, è stato studiato un percorso composto da vari test di sicurezza: la piccola hot hatch è stata equipaggiata con l'Hankook Ventus S1 evo3, pneumatico che si propone come un interessante punto di equilibrio tra prestazioni, robustezza e affidabilità. Anche in condizioni non "native" come quelle di una pista da F.1.

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F.1, GP Azerbaijan - A Baku vince Piastri, McLaren leader del campionato

4 Ruote - Set 15,2024

Oscar Piastri ha messo in bacheca il secondo successo stagionale, vincendo il Gran Premio dell'Azerbaijan a Baku. L'australiano della McLaren, partito dalla seconda posizione, ha guidato in maniera egregia e alla prima occasione utile ha attaccato la Ferrari di Charles Leclerc. Da quel momento in avanti, ha tenuto saldamente il comando fino alla fine senza la minima sbavatura, trascinando la sua squadra verso un altro meritato successo. "All'inizio ho cercato di stare davanti, ma una volta uscito dal DRS non avevo il giusto ritmo", ha raccontato Oscar. "Dopo la sosta, ho sentito di avere più grip e così ci ho provato. Se non fossi riuscito a passare all'inizio di quello stint, non sarei più passato. Ho staccato all'ultimo, sono passato e poi ho resistito per i successivi 35 giri. Credo questa sia una delle gare più belle della mia carriera".

McLaren in testa al costruttori. Il team di Woking passa in testa al campionato e stacca la Red Bull di venti punti, con Ferrari che resta terza un po' più staccata. Piastri ha voluto rimarcare questo sorpasso dicendo: "Quando sono arrivato nel team l'anno scorso, eravamo letteralmente gli ultimi e ora siamo in testa al campionato. Devo ringraziare tutta la squadra per il grande lavoro che è stato fatto". Lando Norris ha messo una pezza a un fine settimana rovinato dalla qualifica di ieri: partito dalla diciassettesima posizione, l'inglese ha rimontato fino al quarto posto finale, approfittando anche dell'incidente al penultimo giro tra Sainz e Perez. Non è certo il risultato che sognava, ma sicuramente sarebbe potuta andare molto peggio.

Leclerc beffato. Lo avevamo detto: la gestione delle gomme sarà cruciale. Charles, con le gomme medie, ha dettato il proprio ritmo nella prima metà della corsa. Quando ha montato le dure ha subìto il sorpasso di Piastri, che si è buttato dentro alla Curva 1 senza pensarci neanche troppo. "Appena abbiamo montato le gomme dure le cose sono cambiate, mentre con le medie siamo stati molto competitivi. Pensavo davvero di finire a muro in alcune curve, ci sono andato davvero vicino. La McLaren e Piastri hanno fatto un lavoro eccezionale e sono stati più bravi di noi. Un vero peccato per Carlos, non è stata una grande giornata per la squadra".

Tra i due litiganti, il terzo gode. Si potrebbe riassumere così la gara di George Russell che ha ereditato un piazzamento sul gradino più basso del podio dopo l'incidente tra la Ferrari e la Red Bull. "Sono decisamente sorpreso, ma sono felice di sapere che Sergio e Carlos stiano bene", ha detto. "Con la gomma dura siamo stati tra i più veloci, abbiamo superato Max e così ci siamo presi il podio. Il momento più difficile è stato passare attraverso quel muro di polvere e fibra di carbonio al penultimo giro, perché non si riusciva a vedere cosa c'era dall'altra parte. La gara è stata lunga, sono contento di salire sul podio, ma non c'è da farsi illusioni: abbiamo tanto da lavorare".

Il resto della Top 10. Max Verstappen resta leader indiscusso della classifica piloti, ma l'olandese ha vissuto un'altra gara complicata. Si è lamentato molto durante la corsa del bilanciamento e dei suoi freni e ha tagliato il traguardo quinto, ma con 77 secondi di ritardo della McLaren vincitrice. Alle sue spalle troviamo l'Aston Martin di Fernando Alonso, poi le due Williams di Alexander Albon e Franco Colapinto, quest'ultimo a punti alla sua seconda gara in carriera. Nona posizione per Lewis Hamilton (partito dalla pit-lane), mentre chiude la zona punti Oliver Bearman con la Haas, che batte il suo compagno di squadra Hulkenberg.

La classifica finale del GP Azerbaijan a Baku >>

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Kia - Ibride, elettriche, a Gpl: tutti i modelli venduti in Italia - FOTO GALLERY

4 Ruote - Set 15,2024

La gamma italiana della Kia è molto ricca ed è pensata per le esigenze più disparate, da chi si deve muovere nel caotico traffico della città a chi macina centinaia di chilometri tutti i giorni in autostrada. Tanti i modelli con powertrain elettrificati, a cui se ne affiancano quattro 100% elettrici: tra questi, la nuova Suv compatta EV3, che abbiamo già provato a Seul, e l'ammiraglia EV9, già World Car of the Year 2024. Tutte le auto commercializzate in Italia hanno una garanzia di sette anni o 150 mila km: sfoglia la gallery qui sopra per scoprirle.

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Mazda - La CX-5 cala il full

4 Ruote - Set 15,2024

Nel mezzo di una transizione energetica dai risvolti incerti come una mano di poker, la Mazda è pronta a calare il full. Inteso, ovviamente, come full hybrid: una tecnologia che riporta agli esordi dell'elettrificazione è stata portata alla ribalta oltre un quarto di secolo fa dalla Toyota Prius , ma che all'atto pratico continua a rappresentare l'ibrido più credibile e convincente. Specialmente nella visione dei costruttori giapponesi, che all'all-in sull'elettrico puro contrappongono una strategia più guardinga, incentrata sullo sviluppo contemporaneo di diverse soluzioni tecniche. A questo proposito, la Casa di Hiroshima ha in serbo nuove mosse tra la fine di quest'anno e i prossimi, quando l'ibrido tradizionale sin qui marginale nella sua offerta arriverà prima sulla CX-50 americana e poi, in forma diversa, sulla prossima generazione della CX-5. Proprio il futuro della C-Suv, a ormai quasi otto anni dal lancio della serie attuale, è al centro dell'interesse di appassionati e addetti ai lavori. Non soltanto per la prolungata attesa, ma anche perché iniziano a trapelare le prime informazioni ufficiali.

Segni premonitori. Partiamo dall'ultimo Salone di Pechino, dove la Mazda ha presentato la concept Arata: una filante sport utility che ha tutta l'aria di una futura CX-5 in provetta. Forme, dimensioni e alcuni tratti stilistici suggerirebbero che siamo in presenza di una parentela stretta, priva di riscontri, però, da parte della Casa. La Mazda, da parte sua, si è limitata ad annunciare di voler lanciare in Cina, nel 2025, un modello derivato dall'Arata, probabilmente mosso da powertrain elettrici e ibridi plug-in. In ogni caso, quella concept aveva anche il compito di svelare le più recenti evoluzioni stilistiche del marchio giapponese: una svolta in chiave più moderna ed emozionale già avviata dalla Iconic SP, prototipo di una coupé sportiva presentato l'ottobre scorso al Salone di Tokyo. L'Arata, dunque potrebbe estendere la propria influenza ben oltre l'auto che da lei deriverà in senso stretto. Proprio da questo assunto siamo partiti per immaginare come potrebbe essere la terza generazione della CX-5, ricostruita nei rendering di queste pagine. Dal punto di vista stilistico, assisteremo a una rivisitazione del Kodo design, il linguaggio che la Mazda ha inaugurato nel 2010 con la concept Shinari, per poi evolverlo nell'arco degli ultimi tre lustri. Un canovaccio estetico in cui il dinamismo si esprime con superfici pulite, mai sovraccariche, arrivando in certi casi a cancellare le cosiddette linee di carattere per esaltare, invece, i giochi di luce della carrozzeria. Su questa base, le matite della Casa andranno ad aggiungere elementi inediti. Sul frontale, per esempio, i Led dovrebbero guadagnare campo, per essere utilizzati anche come motivo decorativo al posto delle cromature. La loro maggiore importanza ed espressività, di pari passo con una cura dell'aerodinamica ancora più spinta, creerà un nesso concettuale tra gli esterni dell'auto e la "nuova energia" che l'anima sottopelle.

Nessun "copia e incolla". Si torna, così, al tema del powertrain. Per il quale, nel fare previsioni, attualmente disponiamo di ben pochi dettagli, ma allo stesso tempo possiamo contare su alcuni punti fermi. Partiamo da ciò che sinora è stato messo nero su bianco in documenti ufficiali. Nel plico di fogli che rendiconta l'ultimo anno fiscale, pubblicato non più tardi di due mesi fa, nascosto dietro una fitta cortina di numeri e tabelle c'è un passaggio in cui il costruttore dichiara apertamente l'intenzione di equipaggiare la prossima CX-5 con un motore ibrido sviluppato internamente ; specificando, poche righe più avanti, che l'auto è al momento in fase d'intenso sviluppo e adotterà un sistema originale della Casa, costruito attorno a un propulsore benzina Skyactiv, evoluto sotto il profilo dei consumi e delle emissioni. Messa così, sembra che la Mazda voglia mettersi in proprio nel campo in cui il suo più grande alleato, la Toyota (dal 2015 le due aziende sono legate da una partnership estesa a prodotti e tecnologie), fa scuola dal '97. Ed è sorprendente, anche perché i due brand giapponesi, in passato, hanno strettamente collaborato nel campo dell'ibrido. Basti pensare alla Mazda2 Hybrid di fatto una Yaris rimarchiata e alla CX-50, una crossover di 4,70 metri, lanciata nel 2022 e mai approdata in Europa, che in Cina è già proposta in versione ibrida tradizionale. Semplificando il concetto, questa variante prende in prestito il powertrain dalla RAV4, esattamente come farà anche la CX-50 ibrida americana.

La filosofia di Hiroshima. Per quanto riguarda la nuova CX-5, invece, la strategia sarà appunto diversa. Ma se la Mazda ha effettivamente intenzione di proporre un full hybrid fatto in casa, resta da capire come questo motore si configurerà. Difficile fare previsioni, al momento. Anche perché potrebbe farsi attendere ancora molto, forse addirittura fino al 2026. Vale però la pena ricordare che l'ibrido full non rappresenterà la sola e unica opzione per questa sport utility media, nel segno di quell'approccio multienergia e aperto a svariate soluzioni tecniche che è proprio della Casa di Hiroshima. La quale, illustrando i più recenti sviluppi del sodalizio che la lega alla Toyota e alla Subaru (vedere il riquadro a sinistra), ha ribadito che il motore a combustione interna avrà un'importanza chiave nell'era dell'elettrificazione. E mentre l'ibrido, in tutte le sue varie forme, sarà sempre più presente nella gamma di prodotto, anche attorno alla MX-30 a oggi l'unica elettrica pura del marchio andrà a costruirsi una famiglia. La divisione e-Mazda sta concentrando lavoro e risorse proprio in questa direzione, allo scopo di lanciare la prima piattaforma nativa elettrica del costruttore nel 2027. E poi compiere, senza fretta, un affondo deciso nel triennio che va dal 2028 al 2030. Intanto, ogni singola tecnologia continuerà a essere valutata e sviluppata in base alle richieste del mercato. Nel pieno rispetto della filosofia Mazda.

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