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Mini Countryman - Più pepe per la famiglia

4 Ruote - Feb 21,2024

Con la nuova Countryman la Mini ha cambiato passo. Non fosse per il nome e per l'impostazione a ruote alte, la nuova generazione di questo modello avrebbe ben poco da spartire con il passato. Per prima cosa è cresciuta nella taglia, e non di poco (+13 cm), è diventata anche elettrica e ha cambiato il suo stile, ammiccando ancor di più al mondo delle Suv. Questi cambiamenti, però, non ne hanno stravolto l'animo di auto perfetta per la vita di tutti i giorni ma adatta anche per qualche avventura fuoriporta (anche perché ora offre più spazio che mai per passeggeri e bagagli). E per chi vuole un po' di pepe in più, la Countryman è disponibile anche in versione John Cooper Works ALL4, che pur non essendo la più potente della gamma, è sicuramente quella più orientata al divertimento tra le curve.

C'è pepe, ma non troppo. L'ho guidata sulle strade della costa a nord di Lisbona, notando come i tecnici della Mini abbiano riservato a questa JCW un carattere molto particolare. Che sulle prime non m'ha convinto. Perché sì, nel cofano ci sono 300 cavalli, ma l'erogazione è molto progressiva e poco ha a che fare con la brutalità delle JCW del passato. E pure l'assetto non è indiavolato come sulle vecchie Works, così come lo sterzo. Intendiamoci, la Countryman JCW si guida bene, è stabile e ti dà tanta confidenza tra le curve, ma da quel nome messo lì sul montante posteriore mi aspettavo una tavola pronta a divorare i cordoli. Poi, col passare dei chilometri, mi sono chiesto chi può essere il cliente tipo di questa versione, capendo che, forse, tutto quel pepe che m'aspettavo prima di guidarla, è anche giusto che non ci sia. Perché la Countryman è un'auto pensata soprattutto per le famiglie e quindi il confort deve essere al primo posto, o quasi. E sotto questo punto di vista davvero non ci si può lamentare: l'abitacolo è silenzioso, l'assetto isola bene dalle imperfezioni della strada e i sedili sono comodi.  

Tanti gadget. I petrolhead potranno storcere il naso, ma alla fine le auto le fa sempre il mercato: se i clienti Mini vogliono una vettura con un 2.0 turbobenzina da 300 cavalli e 400 Nm a trazione integrale che fa da 0 a 100 in 5,4 e tocca i 250 chilometri all'ora di velocità massima ma che rimanga fruibilissima nel quotidiano, allora è giusto che la Mini faccia modelli così. Con tanto spazio per i passeggeri (dietro anche chi è alto più di un metro e 90 può starci tranquillamente, con la seconda fila che può essere regolata longitudinalmente di 13 centimetri) e un bagagliaio capiente, che arriva a 460 litri. Il tutto è condito con nuove tecnologie, dalla chiave digitale su smartphone all'infotainment con touch screen Oled tondo. Il sistema multimediale è estremamente fluido e risponde bene ai comandi, ma concentra una miriade di informazioni che in alcuni casi potrebbero distrarre o confondere il guidatore. Dettagli che però potranno essere aggiornati nel tempo tramite update over-the-air che affineranno il funzionamento dell'OS 9, la base software di questa vettura. Introducendo anche nuove funzioni o migliorando le (tantissime) già presenti. L'intrattenimento a bordo (ad auto ferma) è garantito da tantissimi gadget tecnologici come AirConsole, che consente di usare il proprio smartphone come controller per i videogiochi scaricabili sull'infotainment, o la videocamera interna per scattarsi selfie e brevi video. Senza dimenticare l'assistente vocale, le otto modalità di guida con suoni personalizzati e grafiche esclusive, la realtà aumentata per la navigazione e una miriade di altre trovate pensate per semplificare, o rendere più divertente, l'esperienza d'utilizzo.

Consumi interessanti. Dettagli che fanno di questa Countryman John Cooper Works una buona compagna di viaggio: simpatica, spaziosa e sicura. Perché tra le varie frecce al suo arco ha anche tantissimi Adas, dall'immancabile frenata automatica d'emergenza al monitoraggio della stanchezza del conducente fino alla guida assistita di livello 2. Che è fluida e mai brusca nel funzionamento: l'ideale per rilassarsi un po' nei tratti autostradali. Nei quali ho apprezzato che il suo quattro cilindri non alzi troppo la voce (tranquilli, selezionando la modalità Go Kart il sound si sente eccome) e che il suo cambio automatico, rapido e fluido, tenga bassi i giri del motore. A tutto vantaggio dei consumi: la Mini dichiara una media Wltp tra i 7,8 e gli 8,3 litri per 100 chilometri, mentre al termine del mio turno di guida il computer di bordo ne segnava 9. Davvero niente male considerando che in diversi tratti m'è sembrato doveroso guidarla come piaceva a John Cooper.

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Volkswagen Golf - Tutti i prezzi e le dotazioni per lItalia

4 Ruote - Feb 20,2024

Presentata ufficialmente qualche settimana fa, la nuova Volkswagen Golf può essere ordinata anche in Italia, sia in versione hatchback sia station wagon, con prezzi che partono da 30.150 euro (31.100 euro per la Variant). Le consegne dei primi esemplari inizieranno entro l'estate. Nella nostra anteprima video trovate tutte le novità del restyling di metà carriera dell'ottava generazione della media tedesca, che quest'anno festeggia mezzo secolo di vita e oltre 37 milioni di unità vendute.

Quattro allestimenti, tre motorizzazioni. La nuova Golf può essere acquistata in quattro versioni: Life, Edition Plus, Style e R-Line. Il 1.5 turbobenzina è disponibile con potenze da 115 e 150 CV, abbinato al cambio manuale a sei rapporti. Lo stesso motore, con sistema mild hybrid a 48V e uguali potenze, è disponibile con il cambio Dsg a sette marce. A listino anche il 2.0 TDI da 115 CV con cambio manuale e da 150 CV con l'automatico Dsg. Nei prossimi mesi arriverà la versione plug-in di seconda generazione, con batteria di maggiori capacità e la possibilità di percorrere fino a 100 km in modalità elettrica.

Dotazioni di serie. L'allestimento base Life comprende cerchi di lega da 16, gruppi ottici a Led anteriori e posteriori, strumentazione digitale da 10,25, il nuovo infotainment Mib4 con schermo da 12,9, assistente vocale con ChatGPT, connettività wireless per Android Auto e Apple CarPlay. Di serie anche il climatizzatore monozona, quattro porte Usb-C, l'illuminazione ambientale a 10 tonalità, l'avviamento senza chiave, sensori luci e pioggia, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, specchietti ripiegabili elettricamente e ricarica a induzione per gli smartphone predisposti. Completa la dotazione di Adas: cruise control adattivo, frenata d'emergenza (anche per pedoni e ciclisti), assistente al mantenimento della corsia di marcia e riconoscimento dei segnali stradali.

Edition Plus. Questa versione intermedia costa 200 euro in più dell'allestimento base, ma aggiunge i cerchi di lega da 17, i vetri posteriori scuri, l'antifurto, apertura e chiusura senza chiave, luci di svolta, telecamera posteriore e vernice metallizzata. Acquistati separatamente per la versione Life questi accessori costerebbero 2.900 euro: il risparmio complessivo per il cliente è di 2.700 euro.

Style e R-Line. La versione Style (2.300 euro in più rispetto alla Life) aggiunge le luci ambientali in 30 tonalità, cerchi specifici da 17, il climatizzatore a tre zone, i fari a matrice di Led con listello orizzontale e logo illuminati, i rivestimenti interni ArtVelours, la telecamera di parcheggio e il sedile guida con regolazioni elettriche e funzione di massaggio. La più aggressiva R-Line (2.500 euro in più rispetto alla Life) ha assetto ribassato, cerchi da 17, minigonne e paraurti specifici di colore nero lucido, pedaliera d'acciaio, selezione della modalità di guida, sedili sportivi con poggiatesta integrato e sterzo progressivo.

Pacchetti e optional. La carrozzeria color Urano Grey è disponibile senza sovrapprezzo; le altre dieci colorazioni (tra pastello, metallizzato e perlato) costano dai 430 ai 1.165 euro. Su richiesta, in pacchetti specifici o separatamente, i fari full Led o a matrice di Led, con prezzi che variano dagli 890 ai 2.220 euro a seconda della versione. I sedili di pelle ventilati e riscaldati sono disponibili solo per i due allestimenti superiori, con prezzi tra i 2.200 e i 2.500 euro. Il clima a tre zone costa 480 euro, l'head-up display 710 euro, le telecamere a 360 (non per Life) 400 euro, l'impianto Harman Kardon da 480 Watt 690 euro. L'utile Winter Pack, con volante e sedili anteriori riscaldabili, costa 470 euro. Il pacchetto IQ.Drive Pack, che aggiunge il monitoraggio dell'angolo cieco e la guida assistita di livello 2, costa 630 euro per tutte le versioni.

Tutti i prezzi per l'Italia. Ecco il listino completo della nuova Volkswagen Golf, sia nella versione berlina sia station wagon.

  • Volkswagen Golf 1.5 TSI Life 115 CV: 30.150 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 TSI Edition Plus 115 CV: 30.350 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 TSI Life 150 CV: 31.950 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 TSI Edition Plus 150 CV: 32.150 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 TSI Style 150 CV: 34.250 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 eTSI Life 115 CV Dsg: 32.800 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 eTSI Edition Plus 115 CV Dsg: 33.000 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 eTSI Style 115 CV Dsg: 35.100 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 eTSI R-Line 115 CV Dsg: 35.300 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 eTSI Style 150 CV Dsg: 36.900 euro.
  • Volkswagen Golf 1.5 eTSI R-Line 150 CV Dsg: 37.100 euro.
  • Volkswagen Golf 2.0 TDI Life 115 CV: 33.450 euro.
  • Volkswagen Golf 2.0 TDI Edition Plus 115 CV: 33.650 euro.
  • Volkswagen Golf 2.0 TDI Life 150 CV Dsg: 37.400 euro.
  • Volkswagen Golf 2.0 TDI Edition Plus 150 CV Dsg: 37.600 euro.
  • Volkswagen Golf 2.0 TDI Style 150 CV Dsg: 39.700 euro.
  • Volkswagen Golf 2.0 TDI R-Line 150 CV Dsg: 39.900 euro.
  • Volkswagen Golf Variant 1.5 TSI Life 115 CV: 31.100 euro.
  • Volkswagen Golf Variant 1.5 eTSI Life 115 CV Dsg: 33.750 euro.
  • Volkswagen Golf Variant 1.5 eTSI Style 115 CV Dsg: 36.050 euro.
  • Volkswagen Golf Variant 1.5 eTSI R-Line 115 CV Dsg: 36.250 euro.
  • Volkswagen Golf Variant 1.5 eTSI R-Line 150 CV Dsg: 38.050 euro.
  • Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI Life 115 CV: 34.400 euro.
  • Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI Life 150 CV Dsg: 38.350 euro.
  • Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI Style 150 CV Dsg: 40.650 euro.
  • Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI R-Line 150 CV Dsg: 40.850 euro.

L'offerta di lancio. La nuova Volkswagen Golf può essere anche acquistata con finanziamento di tre anni: nel caso della versione 1.5 eTSI Edition Plus 115 CV Dsg (prezzo di listino 33.000 euro, in offerta a 30.585 euro) è previsto un anticipo di 6.700 euro, 35 rate da 259 euro al mese e una maxirata finale, pari al valore garantito in caso di restituzione dell'auto, di 19.801,97 euro.

 

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Autovelox - Stretta in arrivo: vietati in città se il limite è inferiore a 50 km/h

4 Ruote - Feb 20,2024

in arrivo un giro di vite sugli autovelox. Il mezzo è un decreto interministeriale (dell'Interno e dell'Infrastrutture) che il dicastero di Porta Pia auspica venga emanato entro un paio di settimane: imporrà regole più rigide e più dettagliate sui rilevatori rispetto a quelle attuali, per impedire abusi da parte di alcuni Comuni che fanno cassa con le multe. Un provvedimento atteso da 13 anni, visto che lo prevede la legge 120/2010.

Sicurezza al centro. Stando alle prime indiscrezioni, il decreto disciplinerà meglio le modalità di collocazione e di utilizzo dei dispositivi in base a un unico criterio: tutelare la sicurezza stradale, stimolando i comportamenti virtuosi di chi guida. In particolare, gli autovelox verranno vietati nelle aree cittadine dove il limite di velocità è inferiore a 50 km/h (come nelle Zone 30 di Bologna): il cuore della nuova normativa, specie dopo le polemiche fra il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il sindaco della città felsinea, Matteo Lepore.

Sulle extraurbane. Fuori dai centri cittadini, i rilevatori saranno ammessi solo se il limite imposto dal gestore non è ridotto di più di 20 km/h rispetto a quello previsto dal Codice della strada su quel tipo di strada: quindi, sulle strade extraurbane principali, dove il limite è di 110 km/h, lo strumento potrà essere impiegato solo se il limite è di almeno 90 km/h.

Notifica. Il decreto fisserà con maggior precisione i casi in cui le Forze dell'ordine avranno il diritto di inviare la notifica del verbale a casa (contestazione differita) anziché fermare l'automobilista sul posto (contestazione immediata), in modo che il cittadino non si ritenga "vessato". Secondo le nuove regole, i tratti di strada che ospiteranno gli autovelox saranno individuati dal Prefetto. E dovrà esserci una distanza corretta tra i segnali e il dispositivo. Per la prima volta, verrà imposta la distanza minima tra un autovelox e l'altro, progressiva per tipo di strada.

Autovelox dinamici. I dispositivi a bordo di un veicolo in movimento potranno essere usati senza fermare subito il guidatore solo se non sarà possibile collocare postazioni fisse o mobili. E in ogni caso, questi autovelox dovranno essere riconoscibili, non invisibili.

Una seconda normativa. Fin qui, il futuro decreto interministeriale sugli autovelox. In più, c'è la riforma del Codice della strada tramite disegno legge (se ne discute in Parlamento), riguardante l'omologazione e l'approvazione dei dispositivi.

Che sia la volta buona? In passato, numerose circolari ministeriali hanno già ribadito i princìpi cardine per limitare gli utilizzi impropri degli autovelox, poi riuniti nelle direttive Maroni e Minniti. Regole su cui si è espressa più volte la Cassazione e si è pronunciata perfino la Corte costituzionale. Questo decreto sarà l'ultimo provvedimento della serie?

 

 

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Ferrari - A Maranello una mostra dedicata alle Rosse su misura

4 Ruote - Feb 20,2024

Fino al 17 febbraio 2025 è aperta al pubblico, presso il Museo Enzo Ferrari di Modena, la nuova mostra "Ferrari One of a Kind", una rassegna dedicata al mondo delle personalizzazioni e in particolare all'unicità di ogni Rossa frutto del lavoro dei centri Tailor Made di Maranello, New York e Shanghai. 

L'esposizione. La Ferrari ha sempre riservato ai suoi clienti la possibilità di modellare le proprie vetture, scegliendo forma, allestimenti, materiali e finiture. Oggi sono diversi i programmi a loro dedicati: Atelier, pensato per valorizzare la creatività e i gusti dei clienti; l'ancor più esclusivo servizio Tailor Made, che approfondisce le possibilità di scelta attraverso anche l'uso di materiali inediti; oppure le creazioni one-off, che portano al limite il concetto di personalizzazione realizzando pezzi unici in ogni singolo elemento. Ovviamente, la rassegna vede al centro anche alcune vetture personalizzate: Ferrari 812 Competizione Tailor Made, Ferrari 166 MM del 1948 carrozzata Touring, Ferrari Monza SP1 e Daytona SP3 Carbon Look. Nei prossimi mesi è previsto l'arrivo di ulteriori pezzi unici per ravvivare e aggiornare l'esposizione. I programmi di personalizzazione saranno illustrati anche tramite delle esperienze riservate ai visitatori: grazie a una parete interattiva potranno fare una esperienza fisica dei materiali, dei tessuti, dei colori e della qualità delle opzioni messe a disposizione del Centro Stile Ferrari guidato da Flavio Manzoni, mentre all'interno di uno speciale car configurator potranno immaginare e disegnare virtualmente la Ferrari dei propri sogni.

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Autovelox - A Milano impazza un imitatore di Fleximan

4 Ruote - Feb 20,2024

Anche Milano ha un imitatore di Fleximan, il killer degli autovelox. Sono infatti durati poche ore i quattro Velo Ok arancioni installati il 19 febbraio dal Comune di Buccinasco, in provincia di Milano: ignoti li hanno sradicati nella notte. Si tratta di colonnine, dette anche Velobox o Speed Check, talvolta di colore blu, posizionate a bordo strada e utilizzate dalle amministrazioni come deterrente. Strutture che minacciano di individuare la velocità dei veicoli, in quanto non esiste la certezza che contengano telecamere. Tant'è vero che i quattro nuovi Velo Ok divelti non avevano nessun rilevatore all'interno.

"Le faremo controllare". Il sindaco di Buccinasco, Rino Pruiti, promette battaglia: "Le postazioni saranno ripristinate e, laddove necessario, verranno potenziate e tutte saranno controllate da telecamere. Sono atti criminali (tecnicamente si tratta di danneggiamento aggravato di un bene pubblico, ndr) che non hanno uno straccio di giustificazione e nemmeno un briciolo di utilità. Non volete rischiare di prendere una multa? Rispettate i limiti di velocità, andate piano, rispettate la vita. Quanto è accaduto è davvero ignobile, lo specchio di una parte della società che disprezza il bene comune e che, stupidamente, ritiene di poter correre per le strade al di là di ogni regola".

La mappa dei colpi. I blitz messi a segno dal vero Fleximan (cioè il singolo o la banda che usa un flessibile per segare in due i pali degli autovelox) sono a quota 23. Ecco la cronologia delle manomissioni.
1.
18-19 maggio 2023: Fleximan debutta in Veneto, a Bosaro (Rovigo), al chilometro 51 della Statale 16, mozzando il dispositivo entrato in funzione il 20 marzo.
2. 29 maggio: velox sulla Regionale 482 Altopolesana (ex Statale Ostigliese), a Baruchella (Rovigo), attivato il 12 aprile.
3. 19 luglio: di nuovo a Bosaro, viene tranciato il dispositivo appena rimesso in sesto. Una "sfida" agli amministratori, quasi a significare che l'autovelox può essere preso di mira ogni volta che volta che viene riattivato.
4. 6 agosto: "cade" lo strumento automatico sulla Provinciale 46 a Mazzorno Destro (Rovigo), a Taglio di Po.
5. 2 novembre: nuovo abbattimento dell'occhio elettronico di Baruchella: una seconda provocazione.
6 e 7. 23 dicembre: dopo le cinque "vittime" in provincia di Rovigo, vengono segati due velox sulla Tangenziale di Asti (Piemonte).
8. 24-25 dicembre: durante la notte, Fleximan torna a colpire a Taglio di Po (Rovigo).
9. 24 dicembre: nuovo "colpo" a Garzara (Corbola, Rovigo) sulla Regionale 495, ex Statale di Codigoro.
10. 4 gennaio 2024: il primo abbattimento del nuovo anno, il decimo in totale, è a Rosolina (Rovigo), sulla Romea, al chilometro 71,760.
11. 9 gennaio: sul Passo Giau (Comune di Colle Santa Lucia, Belluno, pertanto ancora in Veneto), sopra Cortina, viene giù l'occhio elettronico più redditizio d'Italia: è l'azione che scatena i tifosi nei social, che parlano (rischiando) persino di un Robin Hood.
12. 13 gennaio: prima azione in Emilia-Romagna, nella Bassa reggiana, sempre nella notte: ko uno speciale autovelox. Per la precisione, un Tutor per il controllo della velocità media su un tratto di quattro chilometri della Cispadana, fra Boretto (Reggio Emilia) e lingresso del centro abitato di Gualtieri.
13. 14 gennaio: Fleximan arriva in Lombardia, a Cremona, e abbatte l'autovelox di Martignana di Po.
14. 19 gennaio: in quel di Padova (Carceri), si dà l'addio a un apparecchio collocato lungo la Strada regionale 10.
15. 21 gennaio: si torna in Lombardia, in provincia di Bergamo, per il taglio del palo del velox collocato sulla Statale 42 ad Albano Sant'Alessandro.
16. 22 gennaio: Fleximan fa un salto nel Padovano, a Villa del Conte, e abbatte un dispositivo gestito dalla Polizia locale della Federazione del Camposampierese. "Non condivido questa giustizia fai da te, che però ci deve far riflettere in maniera seria", commenta Antonella Argenti, sindaco di Villa del Conte.
17.  Nella notte fra il 24 e il 25 gennaio, sul palo del rilevatore di via Bellucci a Ravenna, il vandalo o chi per lui ha affisso un cartello di cartone con la scritta nera in arrivo Fleximan; dopodiché, nella notte fra il 25 e il 26 gennaio, ha segato in due con un flessibile l'apparecchio di via Dismano, all'altezza di Osteria, verso San Zaccaria. L'abbattimento di questo rilevatore in Emilia-Romagna, il 17 a livello nazionale da maggio 2023, è stato documentato dal sito RavennaNotizie sul proprio canale YouTube e segna un cambio di passo nel modo di operare del giustiziere seriale: per la prima volta, infatti, Fleximan ha annunciato il colpo, quasi a provocare.
18. Nella notte fra il 26 e 27 gennaio, il serial killer degli autovelox ha abbattuto l'apparecchio di via Borello a Castel Bolognese, nel Ravennate.
19. Di nuovo in Lombardia, ha troncato il palo di un autovelox a Guidizzolo, in provincia di Mantova, fra il 28 e il 29 gennaio. Con un gesto doppiamente provocatorio, ha poi gettato il rilevatore in un canale, suscitando le ire del sindaco, secondo cui le telecamere potrebbero aver ripreso il colpevole.
20. Approfittando della nebbia nella notte fra il 29 e il 30 gennaio, Fleximan ha tagliato in due il palo di sostegno dell'autovelox sulla circonvallazione di Faenza, nel Ravennate, per poi farlo crollare nella scarpata che costeggia la strada. Più esattamente, si tratta di un Velocar, strumento sofisticato al centro delle polemiche dalla sua installazione, avvenuta a settembre 2022 (nel primo mese di attivazione, multe per un milione di euro). Il primo cittadino di Faenza, Massimo Isola non ci sta: Ogni centesimo raccolto tramite le sanzioni per eccesso di velocità, per legge, va reinvestito solo ed esclusivamente in interventi di miglioramento della sicurezza stradale. Che non sono mai sufficienti visto l'alto numero di persone che continua a perdere la vita sulle strade, a causa, prima di tutto, di distrazioni ed eccesso di velocità.
21. Ha fatto il suo esordio in Umbria. Vittima l'apparecchio installato sulla Statale 3 Flaminia (collega Roma con Fano) all'altezza dello svincolo di Eggi, a un passo da Spoleto.
22. Nella notte fra il 6 e il 7 febbraio, è stato abbattuto l'autovelox su via Mandriole a Sant'Alberto (Ravenna).
23. Il 15 febbraio va giù il velox sulla San Vitale verso Russi, sempre a Ravenna.

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Cupra Born VZ - La hot hatch elettrica diventa "veloz" e sfodera 322 CV

4 Ruote - Feb 20,2024

La Cupra ha presentato la Born VZ, versione ad alte prestazioni della sua prima hatchback elettrica, capace di vendere 45.300 unità nel 2023.  

Aumento di prestazioni. La Cupra Born VZ eroga una potenza massima di 240 kW/322 CV e una coppia di 545 Nm: rispetto al modello e-Boost attualmente in gamma, l'aumento di potenza è del 40%, mentre la coppia sale del 75%. Lo scatto da 0 a 100 km/h viene coperto in 5,7 secondi, uno in meno rispetto alla e-Boost, mentre la velocità massima - limitata elettronicamente - guadagna 40 km/h e arriva a 200 km/h.

Migliorie anche alla meccanica. L'incremento di prestazioni è accompagnato da una serie di modifiche alla meccanica: al posteriore sono stati montati nuovi ammortizzatori, mentre quelli all'anteriore hanno regolazioni sportive. Specifiche per questa versione le barre antirollio, il software dello sterzo e tutto l'impianto frenante, studiato per risultare più diretto rispetto alle altre versioni della Born.

Batteria, autonomia e ricarica. La due volumi spagnola monta un pacco batterie con 2 kWh in più rispetto alla versione e-Boost: 79 kWh netti complessivi, per un'autonomia stimata di 570 km. invariata la capacità di ricarica: in corrente alternata lavora fino a 11 kW, in corrente continua fino a 170 kW, per passare dal 10 all'80% in meno di mezz'ora.

Estetica racing. Due le colorazioni per la carrozzeria: il Dark Forest di queste immagini, esclusivo per la VZ, e il nuovo Midnight Black, che si estende a tutta la gamma. Inediti anche i cerchi di lega forgiati da 20 con inserti 3D in rame. Per finire, il logo sul cofano e il lettering sul portellone sono in color cromo scuro. All'interno ci sono di serie i sedili Cup con guscio in fibra di carbonio, esclusivi per questo modello (ma condivisi con la Formentor VZ5 e la Leon VZ Cup), e rivestimenti in materiali riciclati. Come su altre elettriche del gruppo Volkswagen, di cui la Cupra fa parte, sul volante sportivo sono presenti i paddle che permettono di regolare il livello della frenata rigenerativa. 

Luci intelligenti. L'interno dell'abitacolo è arricchito dalle luci ambientali, ma come sulla Volkswagen ID.3 queste possono offrire indicazioni visive al conducente, per esempio sullo stato di carica dell'auto, sull'attivazione dell'assistente vocale o sul funzionamento di alcuni aiuti alla guida. Cresce la dimensione dello schermo dell'infotainment, ora di 12,9 (rispetto ai 12 della Born standard), supportato dall'impianto stereo dello specialista Sennheiser: 425 Watt di potenza e 10 altoparlanti con griglie metalliche a vista.

Adas e sicurezza. Di serie, per la Born VZ il pacchetto Travel Assist 2.6, che offre la guida assistita di livello 2 e migliora il riconoscimento della carreggiata sulle strade con segnaletica carente, integrando le informazioni della telecamera con quelle disponibili in rete. Ancora, di serie di sono la telecamera a 360, la possibilità di parcheggiare in spazi stretti usando lo smartphone e di registrare le manovre più comuni, che possono poi essere svolte in autonomia dall'auto stessa.

Prezzi e disponibilità. La Cupra Born VZ arriverà il prossimo autunno. Il listino ufficiale con i prezzi definitivi e la dotazione completa dovrebbe essere svelato nel corso dell'estate.

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Apple - Vision Pro, un brevetto ipotizza l'uso del visore alla guida

4 Ruote - Feb 20,2024

E se l'Apple Vision Pro finisse in auto? Abbiamo già visto il nuovo visore della Mela usato a bordo di una Tesla con Autopilot inserito. Le conseguenze sono tra l'assurdo e il penale, ma ora è direttamente l'azienda californiana a muoversi. Sul sito dell'Uspto, l'ufficio brevetti statunitense, è apparsa una richiesta ufficiale che lega il caschetto da 3.500 dollari lanciato un paio di settimane fa al mondo delle auto. Come in tutti i documenti del genere, il colosso guidato da Tim Cook si tiene ovviamente sul generico, ma parlando di Cupertino "vettura" fa inevitabilmente rima con Project Titan: quell'Apple Car così segreta che da anni vive di conferme e smentite, con grandi esperti assunti al progetto e tagli al personale, voci di uscite imminenti (il 2028?) e di eterni ritardi.

Si parte dal cruise control. Il legame tra i due mondi è curioso. Nel documento, Apple offre in realtà una discettazione sul cruise control degna di un paper universitario. Stando all'azienda, i sistemi attuali per regolare il controllo adattivo della velocità hanno interfacce utente complesse che richiedeno troppo tempo e la pressione di tanti tasti o di sequenze di essi. Non sono efficienti e disperdono preziosa energia, soprattutto sulle elettriche. La soluzione? Usare dispositivi elettronici più intuitivi e interfacce uomo-macchina più veloci e pratiche tra cui, appunto, "un dispositivo indossabile dall'utente come un visore".

Senza tasti. Quello indicato è solo un (flebile) passaggi,o ma ci sono altri indizi. Tra i metodi con cui si può impostare facilmente il navigatore, Apple cita direttamente "gesti della mano e/o gesti aerei": questi possono essere captati da telecamere sul cruscotto, certo, ma - guarda caso - sono anche il metodo di input del Vision Pro. Muovendo le mani e le dita in aria, infatti, è possibile scorrere le app, cliccare, "pizzicare", trascinare, zoomare, ruotare. Insomma, niente più rotelle, il cruise si regola con le mani. O meglio, lo si farà. Forse, perché l'idea di indossare caschetti al volante è ancora lontanissima dalla realtà.

 

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Volvo - Le XC40 e C40 Recharge cambiano nome (e arrivano a 436 CV)

4 Ruote - Feb 20,2024

Entro il 2030 la Volvo punta a diventare un costruttore di sole auto elettriche: nel 2023, le Bev hanno rappresentato il 16% delle vendite complessive della Casa di Göteborg, con un incremento del 70% rispetto al 2022. Nel corso dell'anno sono anche stati presentati tre nuovi modelli a batteria: la Suv compatta EX30, la Suv a sette posti EX90 e la monovolume EM90 (per ora solo in Cina), che hanno portato a cinque il numero di Bev in gamma.

Semplificazione. Per aiutare il passaggio verso un futuro solo elettrico, le versioni a batteria delle Suv medie XC40 Recharge e C40 Recharge cambiano nome e diventano EX40 ed EC40. Le nuove denominazioni assumono la E iniziale che ne contraddistingue l'alimentazione, e la seconda lettera che specifica, invece, il tipo di carrozzeria (X per Suv, C per Suv coupé, M per monovolume). "L'allineamento dei primi modelli con il resto della gamma elettrica puntiamo a semplificare la scelta per i consumatori", spiega Björn Annwall, direttore commerciale della Volvo. Nella razionalizzazione dei nomi della gamma sparisce anche la dicitura Recharge dai modelli ibridi plug-in, che si chiameranno solamente T6 e T8, a indicare la potenza complessiva di sistema.

Arrivano anche le versioni sportive. Le versioni Twin Motor delle Volvo EX40 ed EC40, che già contano su 300 kW (402 CV) di potenza, potranno essere equipaggiate con il pacchetto Performance, che aggiunge 25 kW di potenza complessiva (325 kW/436 CV), una nuova mappatura dedicata al pedale dell'accelerazione e una modalità di guida "Performance" per sfruttare tutti i cavalli a disposizione. Il pacchetto può essere ordinato come optional tramite al momento del contratto, via app; chi si è già portato a casa le C40 e XC40 Recharge MY2024 può invece acquistare l'upgrade da casa, tramite un aggiornamento software.

EX40 ed EC40 Black Edition. Novità anche per la XC60 e la XC90 mild hybrid a benzina, che ora utilizzano un ciclo di combustione più efficiente, capace di ridurre consumi ed emissioni di circa il 4% nel caso della XC60 e del 2% in quello della XC90. Per finire, la gamma dei modelli EX40, EC40 e XC40 si arricchisce dell'allestimento Black Edition (già disponibile per la XC60), caratterizzato dalla carrozzeria in nero Onyx, badge in nero lucido, cerchi da 20" dello stesso colore,e scelta tra rivestimenti interni in microtech o tessuto color carbone.

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Porsche Panamera - A listino due nuove plug-in

4 Ruote - Feb 20,2024

Porsche completa la gamma della nuova Panamera introducendo due varianti plug-in hybrid: si tratta della 4 E-Hybrid e della 4S E-Hybrid. Le consegne saranno avviate in primavera, ma le vetture sono da subito ordinabili con prezzi a partire rispettivamente da 127.988 e 143.549 euro, con la possibilità di scegliere per la sola 4 E Hybrid tra carrozzeria standard ed Executive a passo lungo.

La 4 E-Hybrid da 470 CV. Le nuove E-Hybrid utilizzano una versione aggiornata del powertrain del modello uscente: l'unica termica, quindi, è la V6 2.9 biturbo, alla quale si affianca l'offerta elettrificata. Sulla 4 E-Hybrid, il benzina eroga 304 CV e la potenza totale di sistema è di 470 CV e 650 Nm, per un consumo medio omologato di 1,0-1,4 l/100 km ed emissioni di 22-32 g/km, mentre variano da 79 a 93 i km di autonomia in modalità puramente elettrica (96 km nel ciclo urbano). Con questo powertrain, la Panamera riesce a toccare i 100 km/h da fermo in 4,1 secondi, mentre la velocità massima è pari a 280 km/h.

La 4S E-Hybrid da 544 CV. La più potente 4S E-Hybrid offre prestazioni ancora superiori: il V6 eroga 353 CV e la potenza totale di sistema passa a 544 CV e 750 Nm, permettendo alla Panamera di raggiungere i 290 km/h e di toccare i 100 km/h da fermo in 3,7 secondi. Il consumo omologato è pari a 1,1-1,4 l/100 km con 24-33 g/km di CO2 emessi; l'autonomia a batteria nel ciclo Wltp è compresa tra 78 e 90 km. La 4S adotta di serie l'impianto frenante con pinze a 10 pistoncini e cerchi da 20".

Accumulatori e motore elettrico evoluti. Questi risultati sono stati ottenuti adottando una nuova batteria da 25,9 kWh lordi e un motore elettrico da 190 CV e 450 Nm integrato nel cambio Pdk. Questi due elementi hanno ingombri pari, ma una maggiore efficienza, rispetto agli stessi componenti della serie precedente. Inoltre, la ricarica con potenza fino a 11 kW permette di ridurre fino 2 ore e 39 minuti il tempo per il pieno di elettroni.

4 modalità di guida. I tecnici della Porsche hanno lavorato anche sui software di gestione e sulle modalità di guida: è possibile infatti scegliere tra E-Power, Hybrid Auto, Sport e Sport Plus. Proprio le due driving mode più dinamiche sono state riviste profondamente, per sfruttare al meglio il nuovo picco di potenza del powertrain e gli aggiornamenti alle sospensioni attive Pasm. I dati relativi alla navigazione satellitare sono invece preziosi quando l'auto viaggia in modalità Hybrid e può decidere in automatico come utilizzare al meglio l'elettrico; rimangono comunque disponibili le funzioni E-Charge ed E-Hold per gestire manualmente l'energia.

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MG3 - Ibrida e a buon mercato: l'hatchback cinese è quasi pronta

4 Ruote - Feb 20,2024

Nell'automotive di oggi, per andare controcorrente bisogna fare le cose alla vecchia maniera. Per esempio, lanciare sul mercato una vettura compatta, dal prezzo contenuto, che sfrutta ancora motori a combustione, senza prevedere una variante full electric. Un tempo, per i costruttori europei era la prassi. Lo stesso dicasi per marchi generalisti come la Ford, che con la Fiesta ha riscosso un notevole successo. Ma a tendere, e non lo scopriamo certo ora, auto del genere saranno sempre più rare: non solo per via dell'elettrico, al centro delle strategie delle Case, ma anche a causa di modelli di business che spingono più sui margini che sui volumi, facendo lievitare i prezzi. E le auto abbordabili, chi le fa? I cinesi della MG, per esempio, che al prossimo Salone di Ginevra (26 febbraio-3 marzo) presenteranno la MG3.

Stile e dimensioni. Una nuova segmento B ad alimentazione tradizionale fa notizia da sola. E anche per questo, nella stessa cornice che ospiterà il debutto in società della Renault 5 elettrica, la hatchback di MG non passerà inosservata. Il suo look è cosa ormai abbastanza nota, dopo gli avvistamenti dei prototipi, il leak dei brevetti di stile e i teaser ufficiali che si sono susseguiti nei mesi scorsi. A pochi giorni dalla presentazione, il nostro rendering esclusivo ricostruisce un quadro completo di quel che vedremo una volta caduti i veli dalla vettura. Trovando conferme in un'immagine ufficiale diffusa dalla Casa nelle passate settimane, che mostra il design definitivo del frontale. Più corta di una MG 4, la Bev di segmento C lanciata nel 2022, la MG3 si collocherà sul fronte endotermico della gamma della MG Motor, posizionandosi al di sotto (per dimensioni) della Suv ZS, oggi proposta con listini a partire da 17.500 euro. Con una lunghezza intorno ai 4 metri, la Tre introduce l'opzione di una classica hatchback a cinque porte. Niente di rivoluzionario, stando alle prime impressioni (e anticipazioni), ma certamente qualcosa di cui molti automobilisti sentono ancora il bisogno. Soprattutto se, come sembra, il prezzo si confermerà competitivo.

Com'è dentro. Anche per quanto concerne gli interni, la MG ha già fornito un assaggio del piatto che verrà servito a Ginevra. Lo scatto mostra sedili in similpelle con inserti romboidali e, sulla plancia, due schermi: uno per la strumentazione digitale dietro il volante (senza una palpebra che lo ricopre) e uno, più grande, posizionato al centro, dedicato alle funzioni di infotainment e connettività. Dall'immagine si evincono poi ulteriori dettagli sulla forma e la composizione del tunnel e della consolle centrale. Appena al di sotto del touch-screen, è stata ricavata una plancetta di pulsanti che servono a richiamare le principali funzioni dell'infotainment. Il tunnel, invece, ospita una rotella per la selezione delle modalità di marcia, diversi vani portaoggetti e l'immancabile piastra per la ricarica wireless dello smartphone.

Un nuovo powertrain. Il prezzo della MG3 dipenderà molto dalla gamma motori. Vista la probabile assenza di una variante puramente a benzina, il listino potrebbe non partire da una soglia estremamente bassa in senso assoluto. Tuttavia, la cifra prevista (presumibilmente sotto i 20 mila euro, contro i 22 e 24 mila di rivali come la Renault Clio E-Tech e la Toyota Yaris) renderà comunque la cinese assai competitiva nel suo segmento per la tipologia di powertrain offerto: un ibrido full, chiamato Hybrid Plus, basato su un quattro cilindri benzina aspirato da 1.5 litri abbinato a un cambio Cvt. Che farà della Tre la prima MG dotata di un sistema ibrido tradizionale.  

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Rivian - La Casa americana prepara lo sbarco in Europa

4 Ruote - Feb 20,2024

Mancano meno di tre settimane alla presentazione ufficiale della Rivian R2, la nuova Suv compatta (almeno secondo gli standard americani) che verrà svelata nel corso di una diretta streaming da Laguna Beach, in California.

Il debutto in Europa. La Rivian R2, che per prezzo e dimensioni si confronterà direttamente con la best seller Tesla Model Y, sarà costruita su una piattaforma inedita e rappresenta il primo modello della Casa americana ad arrivare anche da noi. La pagina ufficiale dedicata alla R2, dove si trova anche il primo teaser dell'auto, è infatti disponibile anche in italiano, con l'invito a seguire il sito per "ricevere le ultime notizie e gli aggiornamenti" sul modello.

Prima negli USA. Dati tecnici, prezzi e disponibilità della R2 saranno comunicati solo il giorno della diretta, ma la Rivian ha già confermato che i preordini apriranno inizialmente per Usa e Canada. L'attesa non sarà breve: la R2 verrà prodotta in uno stabilimento di prossima apertura nello Stato della Georgia e i primi esemplari dovrebbero dalla catena di montaggio solo nel 2026.

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Mercato europeo - Il 2024 parte bene: a gennaio +11,5%

4 Ruote - Feb 20,2024

Dopo la battuta d'arresto registrata lo scorso dicembre, il mercato automobilistico europeo torna a crescere a doppia cifra. A gennaio, secondo i dati forniti dall'Associazione europea dei costruttori (Acea), le immatricolazioni nella area composta da Ue, Paesi Efta e Regno Unito si sono infatti attestate su 1.015.381 unità, l'11,5% in più rispetto allo stesso mese del 2023.

I mercati principali. L'andamento positivo delle targhe è stato sostenuto dai mercati di maggiori dimensioni: la Germania è cresciuta del 19,1%, nonostante l'interruzione anticipata degli incentivi decisa dal governo federale. L'Italia ha messo a segno un +10,6%, la Francia un +9,2%, il Regno Unito un +8,2% e la Spagna un +7,3%. A livello di macro aree, l'Unione europea ha visto un incremento del 12,1% e l'Efta del 9,%.

Le alimentazioni. L'analisi indica forti performance per tutte le motorizzazioni elettrificate. Le Bev, infatti, crescono del 29,3% e nella sola Ue, grazie a +28,9%, vedono la loro penetrazione migliorare dal 9,5% al 10,9%. Tuttavia, il 66% delle immatricolazioni è concentrato in soli quattro mercati: Belgio, Olanda, Francia e Germania. Bene anche le ibride plug-in, con un +24,4% (+23,8% in Ue) e le ibride non ricaricabili: salgono del 21,4% e nel blocco comunitario segnano un +23,%, arrivando al 30% circa del mercato e rafforzando così la loro posizione di seconda scelta tra i consumatori continentali. Le alimentazioni alternative (metano, Gpl e altro ancora) crescono del 20,8%, le auto a benzina guadagnano il 2,8% (+4% nella Ue) e le diesel perdono il 5,4% (-4,9%). Le due alimentazioni tradizionali per eccellenza rappresentano ancora il 50% del mercato comunitario, a fronte del 54% di un anno fa.

Stellantis. Tra i maggiori gruppi automobilistici, Stellantis segna una delle migliori performance, con 183.120 immatricolazioni e un +16,9%. Quasi tutti i suoi marchi registrano performance positive: +22,8% per Peugeot, +35,3% per Opel/Vauxhall, +20,3% per Citroën, +22% per Jeep, +13,7% per Alfa Romeo, +9,2% per Lancia. In controtendenza Fiat (-7,5%), DS (-6%) e Maserati (-43,5%).

I costruttori tedeschi. Per il gruppo Volkswagen le immatricolazioni mensili ammontano a 258.402 unità, l'8,1% in più rispetto a gennaio 2023. Al calo del marchio omonimo (-5,2%) e del polo del lusso composto da Bentley e Lamborghini fa da contraltare la crescita di Skoda (+15,2%), Audi (+10%), Seat (+24,1%), Cupra (+79,4%) e Porsche (+0,95). Nel mondo premium, il gruppo BMW registra 72.259 vetture e assiste a una crescita del 29,7% con il brand dell'Elica in miglioramento del 33,9% e la Mini in salita dell'11,4%. Giù la Mercedes-Benz: sono 4242.258 le targhe mensili di Stoccarda, in flessione del 10,6% per effetto del -10,1% della Stella a tre punte e del -23,7% della Smart.

Le altre Case occidentali. Il gruppo Renault subisce un calo del 2,1% (92.935 immatricolazioni), con la Losanga in contrazione del 12,2%, la Dacia in crescita del 7,7% e l'Alpine in salita del 19,8%. In territorio negativo anche la Ford: le 35.603 registrazioni una contrazione del 6,1%. Crescono a doppia cifra la Volvo (+25,2% e 26.033 targhe), la Tesla (+86,3% e 17.493) e la Jaguar Land Rover (+25,3% e 12.206).

Gli asiatici. Il gruppo Hyundai/Kia si conferma al primo posto tra i costruttori dell'Est: con 86.466 immatricolazioni, i coreani crescono dell'1,2% con la Hyundai a +6,1% e la Kia a -2,9%. Il gruppo Toyota guadagna il 9,2% (83.420 targhe), con il marchio omonimo in crescita dell'8% e la Lexus del 32%. A gennaio, la Nissan sale del 38% (26.839), la Honda del 27,2% (5.966), la Suzuki del 25,4% (15.795) e la Mitsubishi del 96,8% (4.911). La Mazda, invece, perde il 15,9% (12.582). Infine, nelle rilevazioni dell'Acea entra per la prima volta la cinese Saic Motor, proprietaria del marchio britannico MG: in questo caso le immatricolazioni sono 16.776, il 26,9% in più rispetto a un anno fa.

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Mercato europeo - Gennaio positivo grazie a Germania e flotte aziendali

4 Ruote - Feb 20,2024

Il mercato europeo dell'auto ha iniziato il 2024 in tono positivo: dopo la battuta d'arresto dell'ultimo mese del 2023, le immatricolazioni sono tornate a crescere, mettendo a segno un +11,5%. I motivi, secondo il parere di associazioni di rappresentanza ed esperti, sono da attribuire sostanzialmente al buon andamento della Germania e al contributo delle persone giuridiche. A tal proposito, il Centro Studi Promotor sottolinea che "in quasi tutti i Paesi dell'area la domanda è stata sostenuta soprattutto dagli acquisti delle flotte aziendali, delle società di noleggio a lungo termine e dagli acquisti di auto elettriche agevolati da generosi incentivi. In tutta l'area", aggiunge il presidente Gian Primo Quagliano", sono però in sofferenza gli acquisti dei privati, che risentono fortemente degli aumenti di prezzi degli ultimi anni. Questa situazione spiega, in parte, la forte crescita del noleggio a lungo termine, che è una formula nata per le flotte aziendali, che si sta però estendendo rapidamente anche ai privati. Il noleggio a lungo termine è infatti una soluzione alternativa all'acquisto allettante: oltre a semplificare la gestione dell'auto, consente di diluire nel tempo i forti aumenti dei prezzi". Il centro bolognese rileva anche come la crescita sia sostenuta soprattutto dai cinque principali mercati (assorbono circa il 70% delle immatricolazioni), a partire dalla Germania, dove l'incremento del 19,1% è stato "significativo, anche se il confronto si fa con un gennaio 2023 che fu particolarmente 'magro' per dinamiche negative innescate dal sistema degli incentivi all'elettrico". 

Le richieste dell'Unrae. Anche Anfia e Unrae, ovvero i rappresentanti della filiera e delle Case estere, segnalano l'andamento del maggior mercato europeo. L'Unrae evidenzia l'ultimo posto del nostro Paese nel segmento delle auto alla spina, con una quota in calo al 4,9%, somma del 2,1% per le Bev e del 2,8% per le Phev. "Siamo in trepida attesa della pubblicazione del Dpcm con il nuovo schema degli incentivi 2024 e del relativo aggiornamento della Piattaforma Invitalia per rendere operativi gli incentivi stessi", spiega il direttore generale Andrea Cardinali. "I tempi appaiono però ancora lunghi e l'attesa sta generando una paralisi del mercato, confermata anche dai modesti dati sulle immatricolazioni di vetture Bev e Phev nel mese, che ostacola il percorso di transizione energetica. Il nuovo schema accoglie alcune richieste dell'Unrae ma, come più volte sollecitato, per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni è fondamentale che il price cap per la fascia 0-20 g/Km venga eliminato, o  quantomeno innalzato allineandolo a quello della fascia 21-60 g/Km. Ci auguriamo che tale modifica possa essere contenuta nel Dpcm che verrà pubblicato. Per lo stesso motivo, auspichiamo vivamente che in corso d'anno i fondi residui degli incentivi 2023 vengano interamente allocati sulla prima fascia o sulle prime due". Secondo il direttore generale dell'Unrae, per "evitare il ripetersi di uno stop&go e del suo effetto distorsivo sul mercato, è inoltre indispensabile conoscere già oggi quale sia il piano del governo per il 2025: operatori e consumatori non possono permettersi di scoprire fra un anno se ci saranno o meno gli incentivi".

Dpcm a marzo. Proprio sul decreto citato da Cardinali, il presidente di Anfia Roberto Vavassori indica delle possibili tempistiche: "Nel nostro Paese proseguono le attività del Tavolo Sviluppo Automotive, i cui lavori dovrebbero concludersi entro marzo, mese in cui è prevista anche l'effettiva entrata in vigore del nuovo piano incentivi. Confidiamo che queste nuove misure di incentivazione, oltre a stimolare la diffusione di vetture a bassissime e a zero emissioni, possano accelerare i ritmi di svecchiamento del parco circolante e, a tendere, portarci verso il target di 1,8 milioni di unità immatricolate all'anno (erano poco più di 1,5 milioni nel 2023), livello fisiologico per un Paese come l'Italia. Accanto ai necessari interventi sulla domanda, resta cruciale il tema della produzione, con il delicato obiettivo di far risalire i livelli produttivi ad almeno un milione di veicoli leggeri l'anno, in modo da mantenere in buono stato di salute tutta la filiera, inclusa la componentistica".

Il tema delle elettriche. Sulle Bev e sulla loro quota in Italia, ci sono però degli ostacoli che Promotor tiene a ricordare, facendo un confronto con altri maggiori mercati: in Germania, la penetrazione delle elettriche è al 10,5%, in Francia al 16,4%, nel Regno Unito al 14,7% e in Spagna al 4,9%. "Il calo della quota in Italia in gennaio è legato essenzialmente alla mancanza di incentivi", spiega Promotor. "Va detto comunque che in Italia e in Spagna, nazioni che hanno redditi pro capite inferiori a quelli dei maggiori Paesi europei, sulle decisioni di acquisto di auto elettriche pesa notevolmente il prezzo elevato di questo tipo di vetture. Questa situazione potrebbe essere in parte superata con un sistema di incentivi generosi ed efficaci. Purtroppo, però, il sistema di incentivi all'auto elettrica in Italia è stato finora tutt'altro che generoso e sicuramente inefficace".

 

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Citroën - C4 e C4 X, è lora dellibrido a 48V

4 Ruote - Feb 20,2024

Con l'ingresso del mild hybrid 48V da 136 CV si arricchisce la gamma delle due medie della Citroën C4 e C4 X, già disponibili nella versione elettrica (con motori da 136 e 156 CV e batterie da 50 e 54 kWh rispettivamente) e in quelle termiche "pure", con motori benzina da 100 e 130 CV e un diesel da 130 CV.

Scendono consumi ed emissioni. Già disponibile sulla C5 Aircross e per le "cugine" Peugeot 3008 e 5008, il nuovo powertrain è mosso dal 1.2 PureTech turbobenzina da 136 CV e 230 Nm, ora a ciclo Miller e con una nuova turbina a geometria variabile, abbinato a un motore elettrico a magneti permanenti da 28 CV e 55 Nm alloggiato tra le due frizioni del cambio ë-Dcs6. La batteria agli ioni di litio, posizionata sotto il sedile del guidatore, ha una capacità di 432 Wh. Secondo quanto riferisce Citroën, rispetto a un'equivalente motorizzazione termica questo mild hybrid consuma fino al 20% in meno (con un risparmio stimato di un litro di carburante ogni 100 km) e può girare in città per metà del tempo nella sola modalità elettrica, con un risparmio di carburante attorno al 30%. Calano di pari passo anche le emissioni, scese del 20%, con 107 g/CO2 per ogni chilometro percorso.

Quando arriva, quanto costa. La Citroën C4 Hybrid 136 apre il listino a 33.200 euro, mentre la Citroën C4 X Hybrid 136 parte da 33.900 euro. Gli ordini sono già aperti e per le prime consegne i tempi sono brevi: si parla di inizio primavera. Allestimenti e prezzi definitivi di tutte le versioni non sono ancora stati comunicati. 

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Mazda - Sulla neve con quattro ruote motrici

4 Ruote - Feb 20,2024

Freddo, neve e magari ghiaccio sono tutte condizioni comuni d'inverno in alcuni luoghi della nostra Penisola, nonostante questo inverno sia stato finora particolarmente caldo. Ormai comune nella gamma dei produttori d'alto lignaggio, la trazione integrale rappresenta la soluzione più completa per procedere nel massimo della sicurezza, sia quando la strada si copre di neve, sia quando il percorso diventa insidioso. Per scoprire come va e com'è fatta la trazione integrale della Mazda, abbiamo preso parte ad una sessione di prove a bordo dell'intera gamma a trazione integrale della Casa giapponese a Roccaraso, in Abruzzo.

A ognuno la sua. Alla Mazda, le quattro ruote motrici prendono il nome di i-ACTIV AWD, dove la "i" sta, nella nomenclatura del produttore, per "intelligent". Ma in che senso? Come nel caso di altre produzioni simili, la trazione è normalmente anteriore (d'altronde, l'architettura è a motore trasversale) e le Mazda 3, CX-30 e CX-5 realizzano quella integrale solo quand'è veramente necessario: la gestione è affidata a un pacco frizioni che distribuisce in maniera variabile e opportuna la spinta. Tra l'altro, è utile sapere che la Mazda non prevede manutenzione per le frizioni multidisco. Ci sono però due modelli che prevedono uno schema diverso: sono la MX-5 e la CX-60, che montano il propulsore in posizione longitidinale e hanno la trazione nativa posteriore. Sulla Suv, però, si può installare l'i-ACTIV AWD, con una differenza sostanziale nel funzionamento: la prevalenza della spinta - circa il 90% della coppia - in condizioni normali è ovviamente sull'asse posteriore.

Guarda avanti. Il disinnesco dell'asse trainato è dunque una soluzione ormai comune, sia per ridurre i consumi, sia per distribuire la motricità dove serve e quando serve. Questa soluzione ha però un difetto: in caso di slittamento, il sistema ha tempi di reazione che, seppure nell'ordine dei millisecondi, sono comunque influenti e che potrebbero determinare reazioni ritardate e inattese al volante. Per risolvere questo problema, la Mazda ha messo a punto un sistema che guarda letteralmente avanti. L'auto usa una vasta rete di sensori, sentinelle sparse qua e là per identificare situazioni potenzialmente pericolose, cercando di capire in anticipo se e come poter garantire stabilità su fondi viscidi. Tra i 27 sensori preposti a questo compito troviamo quello dedicato al monitoraggio della velocità delle ruote, quello della pressione dell'acceleratore, il sensore della rotazione dello sterzo, quello della coppia applicata al volante e quello della temperatura esterna. Mazda dichiara che le centraline monitorano 200 volte al secondo il comportamento delle ruote così da reagire velocemente, o addirittura in anticipo, a cambi repentini nella distribuzione della coppia motrice, chiamando in causa l'asse posteriore (e modulando la potenza) per aumentare la prontezza in caso di bisogno. Nel caso della CX-60, invece, la coppia viene semplicemente modulata, deviandola fino al 50% all'asse anteriore.

Dalla teoria alla pratica. Iniziamo il nostro test proprio con la CX-60: si tratta di un breve slalom a bassa velocità tra i birilli per verificare la stabilità dell'auto. Che risulta sempre molto prevedibile nelle perdite di aderenza. In questa specifica situazione viene a galla un rapporto di sterzo molto demoltiplicato e un ritorno in posizione centrale piuttosto lento, taratura che si sposa alla perfezione con l'impostazione da lunghe percorrenze dell'auto ma che in questa occasione non le permette di brillare. Una volta presa la mano con questa caratteristica, l'auto rivela una dinamica capace di divertire i guidatori più smaliziati - specialmente in modalità "Sport" le perdite di aderenza del posteriore si fanno divertenti, fermo restando l'elevato controllo. Le CX-30, Mazda3 e CX-5 hanno un comportamento ancora più composto e contenuto, tanto che anche forzando le perdite di aderenza l'elettronica risulta sempre molto veloce e fluida negli interventi. Con questa impostazione si procede con un grande senso di sicurezza, aumentato anche dal peso contenuto delle vetture. Sia nello slalom a bassa velocità, sia in quello più sostenuto, il risultato è impressionante: oltre alla sicurezza e alla stabilità, si apprezza soprattutto l'elevata motricità garantita dall'i-ACTIV AWD.

Telaio sotto controllo. L'i-ACTIV AWD è stato pensato anche per funzionare in simbiosi con i sistemi caratteristici della Mazda. Il più noto si chiama G-Vectoring Control Plus: abbiamo già parlato di questo sistema in passato, ma vale la pena un ripasso. Presente su tutti i modelli testati, fatta eccezione per la CX-60, il dispositivo applica lievi modulazioni alla coppia motrice erogata dal motore a seconda dell'angolo di sterzo e alla velocità dell'auto. Ruotando il volante, il motore riduce in maniera impercettibile la coppia motrice quel tanto che basta per restare in traiettoria. La parola "Plus" indica che il sistema, in uscita di curva, frena la ruota anteriore esterna per favorire il riallineamento. Non solo: la CX-60 è dotata anche del cosiddetto Kinetic Posture Control, che frena la ruota posteriore interna alla curva per ridurre i coricamenti se sottoposta ad accelerazioni laterali superiori a 0,3 g. praticamente impossibile rendersi conto dell'effettivo momento in cui tutti questi dispositivi intervengono, ma in fondo ciò che conta sono il generale piacere di guida e la stabilità che ne derivano. La sicurezza, poi, non è solo una questione che riguarda la stagione invernale: il meteo sta cambiando, spesso ci troviamo di fronte ad acquazzoni improvvisi e molto forti e in queste situazioni la trazione integrale può dare maggiore sicurezza.

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Lombardia - Scattano i blocchi del traffico

4 Ruote - Feb 20,2024

Al via i blocchi antismog in nove province della Lombardia, dopo che negli ultimi quattro giorni la concentrazione di polveri sottili ha superato le soglie di legge: oltre a Milano, anche a Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Monza, Lodi e a Pavia. Sono provvedimenti di primo livello che prevedono, fra l'altro, il divieto di circolazione in tutti i giorni della settimana dalle 7.30 alle 19.30 di mezzi Euro 0 ed Euro 1 a benzina e Euro 0, 1, 2, 3 e 4 diesel nei Comuni con oltre 30 mila abitanti.

Area B, cosa cambia. Nel capoluogo, rispetto ai divieti già in vigore con l'Area B, le limitazioni provvisorie si applicano pure nelle giornate di sabato e di domenica, includendo i veicoli Euro 4 diesel commerciali anche se con Fap e gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano.

Move-In, cosa succede. Le auto che hanno aderito a Move-In (veicoli inquinanti che normalmente possono circolare solo per un limitato numero di chilometri, conteggiati da una "scatola nera") sono soggette a limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli interessati dalle restrizioni. Le telecamere dell'Area B non sono in grado di rilevare la differenza tra misure permanenti e temporanee: chi guida l'auto con la "scatola nera" passa indenne sotto gli occhi elettronici, ma può essere fermato sul posto e multato dalla Polizia locale.

Le multe. Per chi sgarra, il verbale è di 168 euro. Alla recidiva (due infrazioni identiche in due anni), sono previste la multa di 168 euro e la sospensione della patente da 15 a 30 giorni, in base all'articolo 7, comma 13-bis del Codice della strada.

E l'efficacia? La Regione impone altri divieti come quello di accendere fuochi all'aperto e di utilizzare stufe a legna fino a tre stelle. Inoltre, il riscaldamento non deve superare i 19 gradi e in agricoltura non si possono spandere liquami, digestati, fanghi di depurazione, fertilizzanti salvo iniezione e interramento immediato. Come al solito, si tratta di misure estemporanee di dubbia efficacia. Soggette a revoca se le condizioni meteo cambiassero: il vento e le piogge in arrivo nei prossimi giorni potrebbero già migliorare (e di molto) la situazione.

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Multe - I Comuni brindano, la sicurezza stradale no

4 Ruote - Feb 20,2024

Nel 2023, le sanzioni per violazione del Codice della Strada hanno prodotto una pioggia di incassi per i Comuni italiani: oltre 1,53 miliardi di euro, il 6,4% in più rispetto al 2022 e il 23,7% in più sul 2019. Una manna, dunque, per enti spesso alle prese con pesanti ristrettezze di bilancio, che limitano gli investimenti sulle strade e la loro sicurezza. Peccato che, nella maggior parte dei casi, le sanzioni non servano a rispettare obblighi imposti dallo stesso Codice, bensì a finanziare provvedimenti che, spesso, non hanno nulla a che fare con viabilità o traffico. 

In barba alle disposizioni di legge. In Italia, il Codice della Strada (Decreto Legislativo 285 del 30 aprile 1992) stabilisce che il 50% dei proventi delle sanzioni sia destinato alla sensibilizzazione sulla sicurezza stadale e che gli incassi derivanti dalle multe per eccesso di velocità vengano reinvestiti in opere per il miglioramento della qualità delle infrastrutture: le sanzioni rilevate dagli autovelox devono essere destinate intergralmente a interventi di manutenzione, o comunque a iniziative finalizzate a una maggior sicurezza. Tuttavia, da un recente report dell'Asaps e dell'Associazione Lorenzo Guarnieri emerge come spesso i Comuni utilizzino i proventi delle multe per ben altre destinazioni. Nel 2022, le prime 14 città italiane per abitanti hanno incassato 549 milioni di euro (145 milioni in più rispetto al 2021). Di questi, solo 82.501 euro sono stati destinati all'educazione alla sicurezza stradale, mentre 288.836 euro hanno coperto l'acquisto di armi, armeria e lezioni di tiro, 26 milioni i fondi di previdenza del personale, 16,5 milioni il rimborso di mutui, 41 milioni le bollette dell'energia. La parte del leone la fanno la manutenzione delle strade e l'illuminazione pubblica, anche se il 95% degli incidenti gravi dipende dal comportamento dell'uomo più che dallo stato delle infrastutture. 

Il commento dell'esperto. Detto questo, Roberto Impero, amministratore delegato di Sma Road Safety e membro dell'Associazione Mondiale della Strada (Piarc), ritiene "quanto mai cruciale fare sensibilizzazione su un adeguato comportamento alla guida (soprattutto tra i giovani", ma pure che sia "sbagliato ricondurre la sicurezza solo alla responsabilità attiva dell'automobilista". Il nuovo Codice della Strada, osserva Impero, "non dedica il giusto spazio al tema infrastrutturale. Anche la qualità della strada che si percorre gioca un ruolo importantissimo nel determinare l'esito di un incidente, indipendentemente dalle cause che lo hanno generato". Inoltre, servono adeguati dispositivi salvavita, a partire dai guardrail: "Da anni è in atto una sottovalutazione del pericolo, da Nord a Sud. Possiamo stimare che il 60% delle strade (rete autostradale esclusa) in Italia non sia a norma. Spesso numerosi ostacoli fissi, come le cuspidi, la parte terminale del guardrail, alberi, piloni e pali segnaletici sono completamente sprovvisti di sistemi di protezione. In tantissimi altri casi i dispositivi presenti, dall'attenuatore d'urto alla barriera laterale, sono incidentati, obsoleti o in attesa di riparazione, con continui rimpalli di competenza fra Comune, Regione ed ente gestore.

Limiti e costi. Impero parla quindi di "una vera e propria bomba a orologeria" legata a dispositivi che solo sulla carta sono a norma, ma che in realtà sono ormai obsoleti: le barriere attualmente in uso sono omologate con crash test condotti con auto di 900 kg a 100 km/h, mentre per gli attenuatori d'urto si usano veicoli da massimo 1,5 tonnellate, lanciati a 110 km/h. "Non si tiene conto che su alcune tipologie di strada il limite è di 130 km/h e, soprattutto, che circolano veicoli ben più pesanti di 900 kg, come Suv ed elettriche". Dito puntato anche  contro i limiti di velocità di 30 o 40 km/h: "In pratica è come mettere una pezza, per non intervenire in modo risolutivo sull'infrastruttura, fornendo inoltre 'l'alibi del limite stradale non rispettato per assolvere il gestore in fase giudiziale. In questo modo, però, chi in strada viaggia tutti i giorni non viene tutelato. Non dobbiamo dimenticare che è sufficiente un impatto a 40 km/h contro un palo dal diametro 20 cm perché ci sia il rischio di tetraplegia per i passeggeri". Ovviamente, il mancato intervento ha anche un costo per le casse pubbliche. Secondo l'Istat, solo nel 2022 le morti sulle strade sono costate 18 miliardi di euro (lo 0,9% del Pil). Per Impero si tratta di "una cifra enorme, soprattutto se paragonata al costo dei dispositivi salvavita. Un guard rail della migliore qualità costa 500 euro al metro lineare. Una spesa sostenibile quando si tratta di salvare vite: l'alibi della mancanza di budget non regge più. necessaria una mappatura puntuale dei punti pericolosi, per metterli una volta per tutte in sicurezza. Non è solo una questione etica, è un obbligo di legge".

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Volkswagen - ID.7 Tourer, station (e ammiraglia) elettrica - VIDEO

4 Ruote - Feb 19,2024

La combinazione tra propulsione a batteria e carrozzeria lunga è rara e la Volkswagen ha voluto proseguire la linea parallela con la Passat affiancando la Tourer alla recentissima ID.7. Frontale e abitacolo sono identici, mentre la coda della Tourer è caratterizzata dal profilo molto dinamico, a metà strada tra una wagon e una shooting brake. I fari posteriori hanno la medesima impostazione della berlina e sono sviluppati orizzontalmente.

Lo spazio per persone e cose non manca: con cinque passeggeri ci sono 605 litri a disposizione per i bagagli (73 in più della berlina), ma il valore può salire a 1.714 litri rinunciando al divano posteriore. Invariata la lunghezza, 4,96 metri, mentre la linea inoltre non mette in crisi l'efficienza, visto che il Cx cresce solo di 0,01 a quota 0,24.

Gli interni riprendono in tutto e per tutto le soluzioni della ID.7, ma è stato annunciato l'arrivo, entro breve tempo, di un aggiornamento dell'infotainment MIB4: quest'ultimo porterà a bordo le funzioni avanzate di ChatGPT, grazie all'integrazione con l'assistente virtuale IDA. Tra gli optional debutta inoltre l'app Wellness, che attraverso programmi preimpostati (Fresh Up, Calm Down e Power Break) può combinare le funzioni del climatizzatore automatico, delle bocchette motorizzate, dei sedili ErgoActive, dell'impianto audio e dell'illuminazione interna per aumentare il confort a bordo. Un altro aggiornamento importante, lanciato sulla Tourer e presto esteso alla berlina, è quello relativo all'head-up display con realtà aumentata, che può ora raffigurare anche i dati di navigazione provenienti dallo smartphone connesso con Apple CarPlay e Android Auto. Confermato anche il tetto panoramico con smart glass, oscurabile con un semplice comando.

Al momento del lancio la Volkswagen prevede un unico powertrain a motore singolo posteriore da 286 CV e 545 Nm e due varianti di batteria: la Pro da 77 kWh con ricarica a 175 kW e la Pro S da 86 kWh con ricarica a 200 kW, entrambe capaci di passare dal 10 all'80% dell'energia in meno di 30 minuti. In attesa dei dati definitivi la Volkswagen ha dichiarato di aver calcolato un'autonomia stimata di 687 km per il modello Pro S.

In linea con quanto offerto dalla ID.7, anche la Tourer offre una suite completa di sistemi di assistenza alla guida di Livello 2: troviamo il Park Assist Plus con funzione Memory, il Connected Travel Assist aggiornato con Lane Assist, Side Assist e controllo della distanza di sicurezza ACC, l'Exit Assist, il Car2X, il Front Assist e il riconoscimento della segnaletica stradale.

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Assicurazioni - Wefox per i clienti Sella Leasing

4 Ruote - Feb 19,2024

I servizi assicurativi cercano di adeguare la propria offerta coerentemente all'evoluzione delle soluzioni di acquisizione dei veicoli. A questo proposito Sella Leasing, società dedicata alla locazione strumentale finanziaria e operativa, di autoveicoli, immobiliare, nautica e di impianti per la produzione di energia rinnovabile, ha annunciato una nuova partnership affinity con Wefox per offrire soluzioni assicurative su misura dedicate ad autovetture e autocarri. Secondo i due partner, chi sottoscriverà un contratto con Sella Leasing potrà avvantaggiarsi del mix tra l'expertise di Wefox nelle soluzioni che coniugano tecnologia e servizi assicurativi e la competenza nel leasing di Sella.

Le soluzioni. Tre i pacchetti messi a punto dalla specialista dell'insurtech per la società di locazione del gruppo Sella, che conta oltre 400 agenzie in tutta Italia: Premium, destinato a una fascia di mercato più ampia; Business, per i clienti più esigenti; Executive, per chi ha esigenze maggiori in termini di coperture assicurative.  Matteo Bevilacqua, country head di Wefox Italy ha voluto ribadire come la partnership rafforzi le capacità di distribuzione attraverso la linea di business globale affinity. Abbiamo scelto un partner quale Sella Leasing, prosegue, perché finanzia un settore chiave per noi di Wefox, ossia la mobilità intesa come ecosistema. Ai partner affinity offriamo un sistema agile e scalabile e soluzioni su misura per diverse esigenze assicurative integrate, che consentono di diversificare la propria offerta o di entrare in un nuovo mercato. Roberta Nicoletta, amministratore delegato di Sella Leasing, ha affermato: Attraverso questa partnership, vogliamo riconoscere a wefox il ruolo di abilitatore unico nel suo genere: grazie alla sua esperienza maturata nel mondo Affinity, riusciremo a dare una risposta alle diverse esigenze assicurative dei nostri clienti.

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I dati - Milano e la polemica sull'aria irrespirabile: chi inquina di più?

4 Ruote - Feb 19,2024

Dacca, Lahore, Delhi e poi Milano. Cos'ha in comune il capoluogo lombardo con le tre città del subcontinente indiano? Facile, una qualità dell'aria pessima. Secondo l'azienda svizzera IQAir, a gennaio Milano si sarebbe piazzata quarta tra le peggiori città del mondo in termini di Pm2.5, quel particolato fine composto da particelle sotto i 2,5 micrometri che, stando ai dati dell'Agenzia europea dell'ambiente, solo in Italia nel 2023 ha causato quasi 47 mila morti. La concentrazione di polveri, avvertono dall'azienda, è 27,4 volte il valore guida annuale della qualità dell'aria indicato dall'Oms e i rimedi sono da disastro nucleare: divieto di sport all'aperto, finestre chiuse, mascherine, e dotarsi di un purificatore d'aria (che IQAir produce, detto per inciso).

I dati europei. Ora, IQAir si avvale dell'indice americano Aqi (Air Quality Index) ma la maglia nera della Pianura Padana (e di Milano) è confermata anche da dati europei. "Nel gennaio 2024 ci sono stati più casi in cui questa soglia critica è stata superata", scrive l'Esa, l'Agenzia spaziale continentale, riferendosi ai limiti stabiliti da Oms e Commissione europea oltre i quali il particolato diventa pericoloso. Grazie alle rilevazioni del Copernicus Atmosphere Monitoring Service European (Cams), il sistema che combina osservazioni satellitari e centraline a terra, Esa nota che "le condizioni geografiche e meteorologiche uniche della Pianura Padana contribuiscono alle alterazioni della qualità dell'aria, incidendo sulla salute dei suoi residenti". E ancora: "In determinate condizioni meteorologiche, come le inversioni termiche, la valle diventa una conca dove si accumulano inquinanti, tra cui particolato e ossidi di azoto, portando ad elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici".

 

L'opinione del sindaco. Giuseppe Sala, primo cittadino di Milano, non ci sta: " la solita analisi estemporanea gestita da un ente privato, non è una cosa seria. Bisognerebbe capire chi fa queste analisi, perché quelle di Arpa dimostrano tutto il contrario", ha detto il sindaco di Milano. E allora vediamoli i dati di Arpa Lombardia (l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente): il 18 febbraio, il Pm10 a Milano ha avuto una media giornaliera di 118 g/m (microgrammi per metro cubo di aria) quando il valore limite è di 50 per l'Ue e di 45 per l'Oms, con picchi di 136 g/m nella zona di via Senato e 17 giorni di sforamento da inizio 2024 a oggi. Per il Pm2.5, i dati sono fermi al 17 febbraio e indicano una media giornaliera di 76 g/m, tre volte il limite dell'Oms, con il picco di 118 g/m sempre in zona via Senato. Insomma, tanto bene non va.

Tra elettriche e pizzerie. Ma oltre alla conformazione geografica svantaggiata, a cosa sono dovuti questi dati? Secondo l'Inventario emissioni aria (Inemar) di Regione Lombardia (fermo al 2021), il 45% delle polveri sottili della regione deriva dalla combustione di legna e carbone, il 22,5% dal traffico e meno del 7% dall'industria. A Milano, invece, la parte del leone la fa il traffico veicolare con il 44,11%, di cui il 13% causato da diesel (ma, ripetiamo, parliamo del 2021, ancora sotto "l'effetto Covid"), seguito dalla combustione di legna (leggi: le pizzerie) che in città pesa per il 18%. Va detto che nel trasporto su strada non vanno considerati solo gli scarichi. Come abbiamo approfondito su Quattroruote di gennaio, pneumatici, freni e frizioni emettono più Pm10 dei gas di scarico dei motori termici Euro 5 ed Euro 6, chiamando quindi in causa anche i veicoli elettrici (auto, tram, filobus). Oltyre il particolato poi ecco ossidi di azoto (Nox): e qui il traffico a Milano pesa per il 67%, quasi interamente a carico dei diesel.

Il buio oltre Milano. Andando più a fondo, gli studi dell'Ispra mostrano che i responsabili principali del Pm2.5 sono i riscaldamenti degli edifici e gli allevamenti intensivi. Oltre al particolato primario (le polveri sottili emesse dalle auto), l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha studiato anche quello secondario, che si genera dalla trasformazione in atmosfera di sostanze emesse in forma gassosa come ammoniaca, ossidi di azoto e di zolfo. Così, a livello italiano, si vede che i riscaldamenti pesano per il 65,9% del particolato primario e per il 38% di quello secondario; ci sono poi gli allevamenti (1,7% contro 15,1%), l'industria (8,3% contro 11,1%) e, quindi, auto e moto (8,1% contro 9%). Così, nonostante Milano non abbia certo allevamenti intensivi né grandi estenzioni agricole, si scopre che il PM2.5 registrato in città è primario solo per il 31% e secondario per il 69%, e cioè che le auto circolanti "pesano" molto meno di quanto si pensi, o non facciano pensare le amministrazioni. E qui non ci sono blocchi che tengano. Intanto, il P,2.5 primario e secondario emesso dagli allevamenti intensivi continua a crescere: dal 2000 al 2016, per dire, è salito dal 10,2 al 15,1%. 

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