Nissan Ariya - Sconti da 6 a 11 mila euro per la Suv elettrica
In assenza dei contributi statali per le auto elettriche, andati esauriti nel giro di poche ore, la Nissan ha lanciato una nuova promozione per la Suv elettrica Ariya, che ripropone sconti e modalità analoghi a quelli dell'ecobonus. Nell'ipotesi più vantaggiosa, ossia in caso di rottamazione di un'auto fino a Euro 2, lo sconto è di 11.000 euro: il prezzo della versione d'accesso scende quindi a 31.500 euro.
Il quadro degli incentivi. Agli sconti della Nissan si può accedere con o senza la rottamazione di un veicolo usato, secondo questo schema:
- Rottamazione di un'auto fino a Euro 2: 11.000 euro
- Rottamazione di un'auto Euro 3: 10.000 euro
- Rottamazione di un'auto Euro 4: 9.000 euro
- Nessuna rottamazione: 6.000 euro
La gamma motori. L'offerta della Casa giapponese è valida per tutta la gamma della Ariya, disponibile con tre motorizzazioni: la 2WD da 160 kW (218 CV) e batteria da 63 kWh, oppure con motore da 178 kW (242 CV) e batteria da 87 kWh; e la 4WD con due motori, per una potenza complessiva di 225 kW (306 CV) e accumulatori da 87 kWh. In base al powertrain, l'autonomia dichiarata va dai 404 ai 536 km.
Gli allestimenti. La Suv elettrica è disponibile in quattro versioni: Engage, Advance, Evolve ed Evolve+. Di serie, su tutta la gamma, cerchi di lega da 19, luci a Led davanti e dietro, specchietti ripiegabili elettricamente, strumentazione digitale da 12,3 e infotainment di uguali dimensioni, con connettività Apple CarPlay (wireless) e Android Auto, sensori davanti e dietro, telecamera posteriore, climatizzatore bizona, cruise control adattivo e monitoraggio dell'angolo cieco. La guida assistita di Livello 2 è di serie dall'allestimento Advance, che aggiunge anche la ricarica wireless per gli smartphone, il portellone ad apertura elettrica e la telecamera a 360.
Renault-Geely - La joint venture Horse inizia a produrre i motori per la Rafale plug-in
La Horse, joint venture tra il gruppo Renault e Geely per la produzione di motori termici, ha avviato nello stabilimento spagnolo di Valladolid la produzione dei propulsori HR12, ovvero motori tre cilindri di 1.2 litri da 152 CV e 230 Nm di coppia massima. Queste unità verranno utilizzate come componente termica per le plug-in dei due gruppi, a cominciare dalla Renault Rafale E-Tech 4x4 Hybrid.
Tre anni di sviluppo. Lo sviluppo della versione dell'HR12 specifica per gli ibridi plug-in è cominciata nel luglio del 2021, dopo un investimento di 4 milioni di euro per adattare le linee produttive del sito di Valladolid, e che hanno coinvolto anche 260.000 euro per il personale, con la creazione di 345 nuovi posti di lavoro. L'obiettivo è far uscire dallo stabilimento 1.200 motori al mese, anche se le linee hanno una capacità produttiva mensile massima di 6.875 unità.
La componente elettrica. Accanto al motore a combustione interna HR12, l'unità ibrida plug-in comprende altri tre motori elettrici: il primo, sull'asse anteriore, con una potenza di 50 kW (68 CV) e 205 Nm di coppia; il secondo al posteriore, con 100 kW (136 CV) e 195 Nm di coppia; il terzo nello starter generator, con 25 kW (34 CV) e 50 Nm. La potenza complessiva di sistema è di 220 kW (300 CV), mentre la batteria agli ioni di litio ha una capacità di 22 kWh. L'autonomia in elettrico è di circa 100 km.
Hyundai e Skoda - Sviluppo congiunto sull'idrogeno
A Praga, Hyundai e Skoda hanno firmato un memorandum d'intesa per lo sviluppo di un ecosistema di mobilità basato sull'uso dell'idrogeno. L'obiettivo è quello di accelerare la diffusione di questa soluzione per raggiungere le zero emissioni.
L'idrogeno come catena di valore. In particolare, Skoda potrà accedere alla tecnologia fuel cell sviluppata da Hyundai, ma il progetto a più ampio raggio riguarda la creazione di servizi collegati e lo studio di fattibilità per applicare i sistemi a pila di combustibile anche in ambiti diversi da quelli della mobilità. Hyundai, infatti, ha creato una divisione dedicata all'intera catena di valore dell'idrogeno chiamata HTWO; inoltre, possiede uno stabilimento produttivo in Repubblica Ceca a Noovice capace di assemblare 350.000 veicoli all'anno.
Pirelli - La Bicocca è in linea con gli obiettivi Net Zero 2040
La Science Based Targets initiative (SBTi), agenzia che aiuta le aziende nella definizione di strategie per la riduzione delle emissioni inquinanti, ha approvato gli obiettivi ambientali di breve e lungo termine stabiliti dalla Pirelli, e comunicati lo scorso marzo in occasione della presentazione del piano industriale 2024-2025. La validazione dei nostri target di Net Zero al 2040 conferma la solidità scientifica del percorso che ci vede impegnati su tutta la catena del valore, ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, vicepresidente della Pirelli.
Target di lungo termine. Nella fattispecie, SBTi ha validato l'obiettivo più impegnativo e di lungo termine, quello che punta alla riduzione - entro il 2040 - del 90% delle emissioni assolute di gas serra rispetto all'anno di riferimento 2018. Le emissioni in questione sono quelle di Scope 1, ossia dirette, provenienti da fonti possedute o controllate dall'azienda stessa, ma anche quelle di Scope 2 e 3, ossia indirette (per esempio l'elettricità utilizzata negli impianti produttivi) e a monte e a valle della catena di fornitura. Le azioni intraprese dalla Pirelli, secondo il rapporto di SBTi, sono in linea con gli accordi di Parigi per il mantenimento del riscaldamento globale entro gli 1,5C.
Obiettivi di breve termine. L'agenzia per la riduzione delle emissioni ha anche valutato positivamente gli altri obiettivi di decarbonizzazione della multinazionale della Bicocca, che prevedono la riduzione dell'80% di emissioni gas serra (di Scope 1 e 2) entro il 2030 rispetto al 2018 e del 30% di emissioni di Scope 3 derivanti dall'acquisto di materie prime, servizi e trasporti entro il 2030.
Science Based Targets initiative. L'agenzia SBTi è nata dalla collaborazione tra il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute e il WWF, con l'obiettivo di aiutare con un approccio scientifico le aziende nella definizione di obiettivi di riduzione dell'inquinamento, e dei piani strategici per la loro attuazione.
Peugeot 3008 - Consumi interessanti col mild hybrid - VIDEO
Dopo la variante elettrica, e in attesa di provare la plug-in, abbiamo giuidato la motorizzazione probabilmente più attesa della nuova Peugeot 3008: la mild hybrid da 136 cavalli. Due gi allestimenti, Allure e top di gamma GT, con prezzi a partire da 38.700 euro.
La base di partenza. La nuova 3008 adotta la nuova piattaforma STLA Medium, un pianale pensato per modelli di dimensioni medio-grandi, preferibilmente Bev, ma anche elettrificati. Proprio come la nuova variante mild hybrid, fresca di debutto nelle concessionarie.
Tre cilindri. Dentro il cofano pulsa il tre cilindri turbo 1.2 da 136 cavalli. L'aiuto arriva da un ulteriore motore, elettrico, montato nel cambio (un doppia frizione a sei rapporti) e alimentato da una piccola batteria 0,43 kWh. Con questa dotazione, ci si accorge ben presto che la nuova 3008 può marciare anche a pistoni spenti: nelle manovre, quando ci si sposta in coda al semaforo e comunque per non più di un chilometro. Insomma, come già accaduto con altri modelli Stellantis, anche con questa 3008 siamo a cavallo tra una mild vera e propria e una full hybrid.
Merito anche del cambio. Pur non vantando numeri da riferimento (230 Nm a 1.750 giri), questo propulsore riesce a portare a spasso più che dignitosamente i quasi 1.650 kg (a secco) della 3008. L'utilizzo della trasmissione a doppia frizione è strategico per conferire a questo powertrain una spinta costante, senza strappi o buchi di coppia. Ne beneficia la guida, ma anche quella sensazione per la quale la 3008 mild hybrid sembra un po' più pimpante dei 10,2 secondi nello 0-100 dichiarati dalla cartella stampa.
Meglio in relax. Al volante ci sono anche i paddle, ma la vera natura di questa Suv-coupé è quella di un'auto confortevole, fatta per macinare chilometri senza sforzo. Impressione sottolineata anche dalla fattura dei sedili (che hanno superato il difficile esame dell'ente posturale tedesco AGR) e da un'insonorizzazione sempre efficace a un po' a tutte le andature. A patto di non premere a fondo sul gas per non accarezzare i toni più alti del tre in linea. Per saperne di più guardate il video qui sopra.
Aspettando il Centro Prove. Per chiudere, un breve cenno sui consumi che ho potuto rilevare nel brevissimo tratto di strada in occasione del test drive: tra tangenziale e città, il computer di bordo ha restituito una media di quasi 17 km/l. Un risultato piuttosto incoraggiante, che approfondiremo quanto prima grazie alla strumentazione del nostro Centro prove.
Formula 1 - A Singapore sarà ancora lotta tra Ferrari e McLaren
Una corsa nella corsa quella della Formula 1 in questo back-to-back che porta il circus da Baku a Singapore. Un viaggio di nove ore e migliaia di chilometri per una categoria pronta a regalarci un'altra gara imprevedibile, questa volta al Marina Bay Street Circuit.
McLaren VS Ferrari, terzo round. Dopo gli esiti di Monza e Baku, saranno ancora loro i protagonisti? Leclerc, pur frustrato dalla sconfitta dello scorso weekend, ha cercato di concentrarsi sui lati positivi e - almeno sulla carta - le caratteristiche di Singapore potrebbero giocare a favore della filosofia costruttiva della SF-24. Ma la McLaren è stata competitiva praticamente ovunque, una costanza raggiunta anche con i giusti aggiornamenti della MCL38 che hanno portato il team a issarsi in testa al campionato costruttori. A Baku si è accesa la polemica per quell'ala posteriore della McLaren capace di flettere a una certa velocità e creare un effetto da "piccolo DRS", ottenuto anche con il flap chiuso. L'idea ha creato qualche malumore tra i concorrenti, ma la FIA aveva già valutato quell'ala dando il nulla osta per utilizzarla. Norris ha lodato il lavoro dei tecnici di Woking, dicendo: "I ragazzi in factory stanno facendo un grande lavoro: tutto è stato provato ed è legale, ma la F1 è fatta per esplorare tutto ciò che è possibile fare all'interno delle regole. Sono molto contento".
La Red Bull sarà della partita? Se guardiamo cosa è successo l'anno scorso al Marina Bay Circuit e, soprattutto, alle ultime prestazioni della RB20, il team di Milton Keynes potrebbe ritrovarsi a faticare per tutto il fine settimana. Unico lampo di Baku è stata la prestazione incoraggiante di Perez, finita però molto male con quell'incidente al penultimo giro. Ma c'è un dato che lascia pensare a quanto in casa Red Bull si stia lavorando a tutto tondo per recuperare: le livree speciali previste per Singapore e per gli USA sono state accantonate. Motivo? Si risparmiano grammi preziosi che avrebbero avuto ripercussioni sulle performance.
A proposito di livree celebrative, ne avremo tre in pista durante questo weekend. La Mercedes è stata la prima a svelare la novità: oltre al nero già presente sulla W15, ci sarà il verde al posto del classico argento. Una scelta pensata per celebrare i 50 anni dello sponsor Petronas. Anche la Racing Bulls cambia veste per la gara di questo weekend, indossando i colori denim che celebrano la partnership con Hugo. La McLaren ha invece scelto di riprendere una delle sue storiche livree bianco-arancioni ispirate ai successi degli anni Ottanta.
Piccola modifica alla pista. Lo scorso anno, il layout del Marina Bay Street Circuit è stato reso più scorrevole con l'eliminazione di una zona lenta che ha trovato il benestare dei piloti. Proprio in quella zona - su suggerimento dei piloti - verrà introdotta una quarta zona DRS per dare maggiori opportunità di sorpasso. Questo consentirà di avere un tratto con due zone DRS consecutive, ossia quella che va dalle curve 13 e 14 e il tratto che poi porta fino alla curva 16.
Incognita meteo. Caldo e umidità sono temutissimi a Singapore, considerando anche che la gara è la più lunga di tutta la stagione e la durata sfiora sempre le due ore piene. Tuttavia, il meteo potrebbe riservare delle sorprese: il rischio pioggia è alto per tutto il fine settimana, con probabilità molto alte proprio per la domenica.
Come vedere il GP di Singapore in tv. A Singapore si corre in notturna, ma team e piloti continueranno a mantenere un fuso orario europeo per cercare di mitigare gli effetti del jet lag. Ecco il programma del weekend per seguire il Gran Premio in tv e online con il nostro Speciale F.1.
Venerdì 20 settembre
Prove Libere 1 dalle ore 11.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1
Prove Libere 2 dalle ore 15.00 in diretta esclusiva su Sky Sport F1
Sabato 21 settembre
Prove Libere 3 dalle ore 11.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1
Qualifiche dalle 15.00 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 17.00
Domenica 22 settembre
Gara dalle 14.00 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 18.00
Audi - Voci su un'interesse della Nio per la fabbrica di Bruxelles
L'agenzia di stampa belga De Tijd ha diffuso la notizia secondo cui la Nio avrebbe espresso un interesse concreto per rilevare la fabbrica Audi di Bruxelles. L'indiscrezione sarebbe stata confermata da una fonte secondo la quale una delegazione della Casa cinese avrebbe già visitato lo stabilimento in Belgio.
Carbon zero a rischio. L'impianto di Vorst è un sorvegliato speciale: il sito impiega quasi 3.000 operai ed è all'avanguardia in tema di ecosostenibilità grazie agli investimenti fastti per la produzione della Q8 e-tron: tuttavia, la bassa domanda di elettriche ha spinto il gruppo Volkswagen a non assegnare allo stabilimento ulteriori modelli. Segnale, questo, che prelude a un imminente cambio di rotta, anche in considerazione delle difficoltà a livello tedesco del costruttore di Wolfsburg.
Costruire in Europa per evitare i dazi. La Nio, così come altri costruttori cinesi, sta valutando l'acquisto di fabbriche europee dove produrre le proprie auto per aggirare i dazi doganali in arrivo dall'Unione Europea. La Casa di Shanghai è già presente con le proprie auto in Germania, Paesi Bassi, Svezia e Norvegia, e ha piani di espansione per commercializzare le proprie elettriche anche negli altri paesi dell'Unione.
Lamborghini - Un listino... Temerario
La Lamborghini ha aperto gli ordini della Temerario, la nuova sportiva a motore centrale che prende il posto della Huracán. Il progetto 634 di Sant'Agata Bolognese porta al debutto un nuovo powertrain ibrido plug-in da 920 CV, e costa 258.403 euro (IVA esclusa). La versione base, si intende. Abbiamo spulciato il listino ufficiale, improvvisandoci facoltosi clienti.
Ibrido prestazionale. La Temerario monta un V8 biturbo di 4.0 litri da 800 CV abbinato a tre motori elettrici (due sull'asse anteriore, uno per ruota, e un terzo tra motore e cambio), per una potenza complessiva di 920 CV e 730 Nm di coppia massima: scatta da ferma a 100 km/h in 2,7 secondi, per arrivare fino a 343 km/h di velocità massima. La batteria da 3,8 kWh permette all'auto di muoversi per qualche chilometro in modalità elettrica, e si ricarica alla spina (in mezz'ora, con un caricatore da 7 kW), tramite recupero dell'energia in frenata oppure sfruttando il V8 come generatore.
Dotazione di serie. Sulla nuova sportiva di Sant'Agata Bolognese ci sono cerchi di lega da 20/21 con pneumatici Bridgestone Potenza Sport, splitter anteriore in nero opaco, tetto e cornice del parabrezza color carrozzeria, sospensioni attive e specchietti ripiegabili elettricamente. All'interno rivestimenti di pelle e Corsa Tex, palette al volante di alluminio, sedili comfort con regolazioni a quattro vie e logo goffrato sui poggiatesta, cuciture tono su tono. Di serie anche climatizzatore automatico, strumentazione digitale da 12,3 e infotainment da 8,4, impianto audio con quattro altoparlanti, sensori luci, pioggia e di parcheggio. La suite di Adas prevede le funzioni obbligatorie per legge.
Optional. Ai 315 mila euro e rotti del prezzo base vanno aggiunti eventuali extra, irrinunciabili su un'auto moderna, e ancor di più su una sportiva di questo calibro: i fari a matrice di Led costano 3.000 euro, i sedili sportivi 6.200 euro (più 3.700 per ventilazione e riscaldamento), mentre l'impianto audio Sonus Faber costa 4.900 euro. La guida assistita di Livello 2 è proposta a 2.000 euro, il terzo display per il passeggero a 3.000 euro; servono poi 800 euro per la retina fermabagagli e 300 per le luci ambientali a Led. Irrinunciabili la pellicola protettiva per la carrozzeria (2.500 euro), il tracking attivo (1.600 euro) e il sistema di sollevamento per dossi e sconnessioni (3.000 euro).
Ad Personam (fuori). Le cose cominciano a farsi serie (...temerarie, potremmo dire) quando si guardano le personalizzazioni del reparto Ad Personam. Se le tinte pastello sono gratis, e quelle metallizzate/opache/perlate costano tra i 7.400 e i 9.100 euro, mentre le quasi trenta tonalità aggiuntive disponibili oscillano tra i 10.600 e i 12.500 euro. Il colore su campione costa invece 25.000 euro. Eventuali dettagli colorati per la carrozzeria chiedono altri 10.000 euro. I cerchi di lega hanno prezzi che vanno dai 1.500 ai 20.000 euro per quelli in carbonio monodado, mentre i colori delle pinze dei freni si fermano a 1.450 euro (2.150 per le tinte personalizzate). I dettagli esterni (specchietti, splitter, spoiler, tetto) di carbonio costano dai 2.400 ai 6.000 euro l'uno. Infine, i pacchetti tecnici per alleggerire l'auto vanno dai 35 ai 60.000 euro.
Ad Personam (dentro). Sterminata la scelta di rivestimenti, colori e materiali: si va dai 900 euro del tessuto Corsa Tex ai 4.500 per le finiture in pelle Classica. I colori personalizzati delle impunture vanno dai 1.500 ai 2.000 euro, mentre gli elementi in fibra di carbonio (ventole, tunnel centrale, strumentazione) costano dai 1.500 ai 4.600 euro. Sedili e volante sportivi sono disponibili in varie fogge e rivestimenti, mentre le cinture di sicurezza possono essere in dieci colori diversi (1.250 euro).
Ford Ranger - Debutta la variante Plug-in Hybrid
La Ford presenta il Ranger Plug-in Hybrid, ovvero la variante Phev del pick-up già commercializzato in versione benzina e diesel tradizionali. Le prime consegne sono previste nella primavera 2025 con la serie di lancio Stormtrak, alle quali si affiancheranno Wildtrak ed XLT.
690 Nm di coppia e fino a 50 km in elettrico. Il powertrain del nuovo Ranger Phev unisce il noto 4 cilindri turbobenzina EcoBoost di 2.3 litri a un motore elettrico da 102 CV e al cambio automatico 10 marce abbinato alla trazione integrale e-4WD. La potenza di sistema è pari a 279 CV e 690 Nm di coppia massima ed è possibile percorrere circa 50 km in modalità elettrica grazie alla batteria da 11,8 kWh netti. La ricarica da wallbox richiede meno di quattro ore e non ci sono compromessi per l'uso professionale: la portata rimane di una tonnellata e il traino è pari a 3.500 kg. Ford diffonderà comunque i dati tecnici definitivi in occasione del lancio commerciale del prossimo anno.
Può alimentare le attrezzature da lavoro. La presenza della parte elettrica ha permesso di portare a bordo del Ranger la tecnologia Pro Power Onboard già vista sul fratello maggiore F-150 Lightning: è possibile alimentare dispositivi esterni da 2,3 kW direttamente dal veicolo, con un'ulteriore opzione per installare due prese da 3,45 kW da 15 ampere.
La serie limitata Stormtrak. La versione di lancio Stormtrak è caratterizzata da grafiche personalizzate, cerchi da 18", griglia frontale a nido d'ape, prese d'aria aggiuntive, gruppi ottici Matrix Led, pacchetto Pro Trailer Backup Assist, telecamere a 360 gradi, impianto audio B&O e finiture interne dedicate. I clienti potranno inoltre scegliere tra il colore esterno Agate Black e l'esclusiva tinta Chill Grey riservata all'allestimento Stormtrak.
Gac - Aion RT, elettrica e con un maxi tetto panoramico
La GAC ha svelato le immagini ufficiali dell'Aion RT, che sarà ordinabile in Cina già entro la fine di settembre. La vettura si inserisce nel filone molto popolato delle berline elettriche premium: in questo caso la lunghezza è pari a 4,86 metri con 2,77 metri di passo. Il design è frutto della ricerca aerodinamica: il frontale è molto chiuso e la coda fastback piuttosto allungata, mentre sul tetto è stato ricavato lo spazio per i sensori della guida assistita.
Maxi tetto panoramico. Gli interni della Aion RT propongono soluzioni ormai standard nel segmento: la plancia, molto essenziale, ospita un grande display centrale sospeso per l'infotainment, lo schermo secondario della strumentazione e una console centrale piuttosto massiccia. Il tetto panoramico supera i 3 metri quadrati.
650 km di autonomia. Il dato tecnico principale diffuso dalla GAC riguarda l'autonomia: la Aion RT dichiara 650 km nel ciclo cinese. Non si conoscono le specifiche delle batterie, ma sappiamo che la ricarica dal 30 all'80% richiede 18 minuti. Sono inoltre previste varianti da 204 e 225 CV.
Salone Auto Torino - Con Chicco e Quattroruote per parlare di sicurezza - VIDEO
Al Salone dell'Auto a Torino, Quattroruote e Chicco hanno parlato di sicurezza e del trasporto dei bambini in auto: temi importantissimi, trattati nel nostro stand grazie al contributo degli esperti messi a disposizione dall'azienda di prodotti per i più piccoli. Tanti i panel, le prove, i test, tutti di grande interesse per il pubblico, che ha potuto scambiare opinioni, domande e risolvere dubbi.
Cambia la normativa. Per l'occasione, sono stati previsti una serie di corsi gratuiti nei tre giorni di manifestazione. Tanti i temi affrontati: uno su tutti, quello della nuova normativa R129 che manda in pensione la precedente R44. Un approfondimento importante per fare chiarezza sulla nuova produzione dei seggiolini, che ora tiene conto dell'altezza e non più del peso del bambino. I nuovi standard, infatti, sottopongono i seggiolini a test più rigorosi per fornire una maggiore protezione della testa e del collo oltre agli impatti laterali. Il tutto si riassume nella nuova "etichetta" i-Size presente sulla nuova generazione.
Si può ancora usare. importante tenere presente che la vendita di seggiolini auto R44 nell'UE sarà proibita a partire dal 1 settembre 2024, ma il loro impiego sarà consentito per almeno otto anni e, pertanto, non occorre sostituire l'attuale seggiolino e si può continuare a usarlo per trasportare il proprio bambino. Nel video qui sopra, trovate un reportage dell'evento.
Xpeng - P7+, evoluzione radicale
Xpeng ha presentato il prototipo della nuova P7+: la berlina è stata mostrata con delle camuffature applicate alla carrozzeria, ma alcuni render, già diffusi, mostrano la vettura nella sua interezza.
Priorità all'efficienza aerodinamica. stato lo stesso CEO He Xiaopeng a mostrare la P7+, confermando l'arrivo sul mercato entro la fine dell'anno a un prezzo superiore rispetto alla P7, che con ogni probabilità uscirà di scena dopo cinque anni di carriera. La P7+ cambia praticamente sotto ogni punto di vista: lo stile è più affilato, con gruppi ottici anteriori sdoppiati, coda sfuggente ed elementi aerodinamici ancora più raffinati per ottimizzare l'efficienza. Le dimensioni sono cresciute toccando i 5,05 metri totali e i 3 metri di passo, contro i 4,88 metri della berlina uscente. interessante notare che i sensori per la guida assistita sono stati integrati nella vettura con maggiore precisione, rinunciando deliberatamente ai Lidar in favore dell'uso massimo delle telecamere.
Due livelli di potenza, batterie ancora top secret. La XPeng ha già fornito alcuni dati tecnici: la P7+, che utilizzerà la piattaforma SEPA 2.0, sarà offerta in varianti Bev da 245 e 313 CV e batterie LFP fornite dal partner Eve Power. Non si conoscono ancora capienza degli accumulatori e autonomia prevista.
Emissioni - Il flop elettrico alimenta il pressing sull'Europa: "Posticipate i limiti del 2025"
Dopo la pubblicazione dei drammatici dati sulle vendite di auto elettriche in Europa (-44% ad agosto e una quota di mercato in discesa dal 21% al 14,4%), l'Associazione dei costruttori europei (Acea) formalizza le sue richieste all'Unione Europea, in primo luogo auspicando lo slittamento al 2027 dei target di emissioni di CO2 previsti per il 2025. "La contrazione del mercato delle elettriche in Europa è un segnale estremamente preoccupante per l'industria e per la politica", scrivono le Case automobilistiche in una nota. "Chiediamo alle istituzioni misure urgenti di sostegno al comparto, prima che entrino in vigore nel 2025 i target di CO2 per auto e furgoni".
Il settore sta già facendo la sua parte. "L'industria europea dell'auto ha sempre supportato gli accordi di Parigi e gli obiettivi del piano di decarbonizzazione dei trasporti per il 2050, investendo miliardi nei processi di elettrificazione del settore", prosegue l'Acea. "Oggi la tecnologia e la disponibilità di auto a zero emissioni non sono più un collo di bottiglia: stiamo facendo la nostra parte in questo processo di transizione, ma sfortunatamente altri elementi necessari a questo cambiamento sistemico non sono ancora presenti". Il riferimento è all'infrastruttura di ricarica, ai costi di produzione, all'energia verde a prezzi accessibili, alla certezza di fornitura di materie prime e batterie, agli incentivi fiscali e alla (scarsa) propensione all'acquisto di auto elettriche della clientela europea. "In tutto questo c'è un fattore aggravante", continuano i costruttori. " la rapida perdita di competitività dell'Europa, erosa dall'incapacità innata della legge di adeguarsi ai cambiamenti del mondo reale".
Agire subito. L'Acea trova conferme delle sue analisi nel rapporto Draghi e torna a elencare le possibili conseguenze di un mancato adeguamento dei limiti: multe per miliardi di euro, tagli alla produzione, perdita di posti di lavoro e la perdita di leadership in un settore una volta trainante. Insomma, per i costruttori non c'è tempo da perdere e serve agire subito sui target 2025: "L'industria non può permettersi di aspettare la revisione delle normative sulla CO2 previste per il 2026 e il 2027, abbiamo bisogno immediato di azioni urgenti e di impatto, che invertano il trend negativo, restituiscano competitività all'Europa e riducano le debolezze strategiche". La palla passa ora alla nuova Commissione Europea, nominata nei giorni scorsi.
Volkswagen - Cina, a rischio almeno una delle fabbriche della joint venture con Saic
Il gruppo Volkswagen e la Saic, con cui la Casa tedesca ha una partnership che risale agli anni 80, stanno valutando la chiusura dello stabilimento di Nanchino, in risposta alla sempre minore richiesta di auto con motore termico. La fabbrica produce le Volkswagen Passat e i modelli Skoda per il mercato cinese, con una capacità annua di 360.000 unità. Due anni fa era già stata chiusa la fabbrica di Shanghai, nel quartier generale della Saic. Dal canto suo, ma per motivi diametralmente opposti, in Europa la Volkswagen sta affrontando la sua crisi più grande, con il rischio di dover chiudere uno o più impianti in Germania.
Trend opposto. Nel Vecchio continente le elettriche continuano a trovare terreno difficile (il mese di agosto ha segnato un clamoroso -44%), ma in Cina la situazione è rovesciata: le immatricolazioni di Bev e ibride plug-in sono cresciute del 43% nello scorso mese di agosto, per un totale di sei milioni di unità nei primi otto mesi dell'anno. Un trend che si riflette negativamente sulle vendite di auto con motori tradizionali, per le quali la capacità produttiva attuale supera la richiesta del mercato. "Tutti gli stabilimenti Saic Volkswagen lavorano regolarmente in base alla domanda e alle nostre previsioni", spiega la filiale cinese della Volkswagen. "Con il focus che si sta spostando sulle auto elettriche, stiamo poco alla volta adeguando la produzione di veicoli e di componentistica".
La Skoda. Il gruppo Volkswagen e Saic stanno valutando anche un cambio di strategia per il brand Skoda, che ha registrato in Cina un consistente calo di vendite e il dimezzamento della produzione (ridotta a meno di ventimila unità lo scorso anno). Uno stabilimento a Ningbo, nella provincia di Zhejiang, è stato fermo per mesi e rischia lo stop definitivo. Tra le ipotesi sul tavolo c'è un riposizionamento del brand e la ristrutturazione della rete di concessionarie, con una maggior attenzione al mercato dell'usato.
Mercato europeo - Giù le immatricolazioni, disastro elettriche (-44%)
Dopo il timido segnale di ripresa di luglio, agosto segna un calo importante nelle immatricolazioni in Europa: le vendite di auto nuove sono scese del 18,3% rispetto allo stesso mese del 2023, fermandosi a 643.637 unità, contro le 787.812 dell'agosto scorso. I dati peggiori arrivano da Germania (-27,8%), Francia (-24,3%) e Italia (-13,4%). Più contenuto il calo in Spagna (-6,5%).
2024 in positivo. Nonostante la battuta d'arresto di agosto, l'andamento dall'inizio dell'anno rimane positivo: da gennaio sono state immatricolate 7.180.492 nuove auto, contro i 7.078.200 del 2023, per un incremento dell'1,4%. Considerando anche il Regno Unito (+5,1%), la percentuale di crescita complessiva è dell'1,7%.
Il tonfo delle elettriche. Il calo più consistente viene dal mercato delle Bev: 92.627 le immatricolazioni nel mese di agosto, rispetto alle 165.204 del 2023, con un calo del 43,9%. La quota di mercato complessiva perde un terzo, passando dal 21% al 14,4%. I risultati peggiori da Germania (-68,8%), Italia (-40,9%) e Francia (-33,1%). Dall'inizio dell'anno il calo complessivo è stato dell'8,3%. Male anche le ibride plug-in, che scendono del 22,3% rispetto all'agosto del 2023 (45.590 unità contro 58.660). Nel segmento delle auto elettrificate crescono solo le ibride tradizionali: +6,6%, con 201.552 unità immatricolate rispetto alle 189.114 dello scorso anno. Tra i mercati principali gli incrementi maggiori arrivano da Spagna (+12,6%), Francia (+12,5%) e Italia (+2,5%). Stabile la Germania, con un -0,1%. L'incremento rispetto all'anno scorso è del 21,1%, che ha permesso alla categoria di raggiungere una quota di mercato del 31,3% rispetto al 24% dello scorso anno.
Giù benzina e gasolio. Prosegue il trend negativo delle auto a benzina, calate complessivamente del 17,1%, con 213.057 unità immatricolate ad agosto 2024 rispetto alle 257.139 dello stesso mese del 2023. Un valore guidato dai risultati dei quattro mercati principali: -36,6% per la Francia, -18,8% per la Germania, -17,4% per la Spagna e -7,4% per la Germania. Le auto a benzina rappresentano ora il 33,1% del mercato. Cala del 26,4% anche il numero di auto a gasolio immatricolate in Europa, per arrivare a una quota di mercato dell'11,2%.
Segno meno per tutti i big. Tutti i principali gruppi segnano una battuta d'arresto: -14,8% per Volkswagen (che comprende anche Skoda, Audi, Seat, Cupra e Porsche), -29,5% per Stellantis (Peugeot, Citroën, Opel, Fiat, Jeep, Lancia, Alfa Romeo, DS e altri), -13,9% per Renault (con Dacia e Alpine), -14,5% per Hyundai (con Kia), -4,3% per Toyota (con Lexus), -15,6% per BMW (con Mini), -12,7% per Mercedes (con Smart), -20,8% per Ford, -43,2% per Tesla e -35,7% per Nissan. Perde il 27,5% anche il gruppo cinese Saic Motor.
Aniasa - Lungo termine in aumento fra i privati
I grandi assenti dal mercato del noleggio a lungo termine, quelli che potrebbero imprimere la svolta verso la diffusione dell'auto pay-per-use, non sono più così assenti. Secondo il rapporto semestrale dell'Aniasa, l'associazione italiana dell'auto a noleggio, condivisa e connessa, il parco circolante nazionale di vetture con contratti di locazione intestati a persone fisiche senza partita Iva si è avvicinato alle centomila unità. L'analisi dell'organizzazione sui profili di utilizzatori di questa formula di acquisizione rileva una flotta complessiva nel periodo gennaio-giugno di quasi un milione e 300 mila auto, pari a un incremento del 5% rispetto al dicembre del 2023. La crescita è trainata dal maggiore ricorso delle aziende alla locazione a lungo termine, con circa un milione di vetture (+6%), mentre è di 113 mila la consistenza dei parchi della pubblica amministrazione, e, con 73 mila unità, le partite Iva individuali (artigiani e professionisti) risultano superate dalle 93 mila dei privati con solo codice fiscale, che non hanno le stesse opportunità di scaricare i costi connessi.
Fiscalità da rimodulare. Secondo l'Aniasa, gli incentivi 2024 rientrerebbero fra i motivi dell'aumento, che va ad alimentare, secondo Alberto Viano, presidente dell'associazione, uno dei principali mega trend della mobilità a livello mondiale. Un processo che potrebbe conoscere una nuova accelerazione allineando la fiscalità sull'auto del nostro Paese a quella dei principali Paesi europei, con evidenti benefici collettivi in tema di lotta alle emissioni e sicurezza sulle strade. Quanto alle alimentazioni delle vetture circolanti in locazione a lungo termine, il diesel è sceso dal 55 al 48 percento, i motori a benzina sono stabili al 12, mentre ibride ed elettriche assieme sono al 37%.
Amiki Miei 2024 - Le Lancia Delta di Biasion in parata a Torino - FOTO
Domenica scorsa, nell'ambito della manifestazione Amiki Miei 2024, l'appuntamento organizzato da Miki Biasion per gli appassionati del marchio Lancia, lungo le strade di Torino hanno sfilato 130 Lancia Delta, partite da piazza San Carlo e dirette all'Heritage Hub di Stellantis, dove i partecipanti hanno potuto vedere dal vivo la nuova Ypsilon HF, l'elettrica ad alte prestazioni al cui sviluppo ha partecipato anche il campione italiano.
Un'edizione unica. La manifestazione Amiki Miei si svolge ogni anno in una località diversa, ma l'edizione 2024 è stata particolare, e carica di significato: Torino è infatti la città dove, nel 1906, è stata fondata la Lancia, e dove è stata progettata anche la nuova Ypsilon, che ha guidato la parata delle auto storiche. Queste occasioni sono sempre cariche di emozione e orgoglio, racconta Miki Biasion. Lancia è il marchio con cui ho vinto due Campionati del Mondo Rally, alla guida della Delta: un traguardo per me indimenticabile. Sono felice di essere presente a Torino, in questa città iconica per il marchio, e di aver potuto condividere questa esperienza con gli appassionati del mondo dei motori e di Lancia in particolare.
Porsche - Spunta un brevetto per il motore a sei tempi
La Porsche starebbe lavorando a un motore endotermico a sei tempi: la sorprendente anticipazione, che per il momento è naturalmente priva di riscontri ufficiali, è stata diffusa dal sito americano AutoGuide, che ha individuato alcuni brevetti depositati in Germania e negli Stati Uniti dalla Casa tedesca. Lo studio, sviluppato in collaborazione con l'Università di Cluj-Napoca in Romania (nella città, la Porsche ha una sede di ricerca e sviluppo, dal 2016), è nato con l'obiettivo di ottenere maggiori prestazioni e una superiore efficienza rispetto ai classici propulsori a ciclo Otto.
Due cicli di tre tempi. Il motore progettato dalla Porsche, secondo quanto spiegato dalla testata americana, adotterebbe un albero motore che si muove su degli ingranaggi in una maniera simile a quella di uno spirografo: così facendo, si otterrebbero due cicli di tre tempi ciascuno, con due punti morti superiori e due punti morti inferiori e rapporti di compressione variabili. La sequenza di funzionamento di un singolo ciclo sarebbe decisamente diversa dall'Otto standard: in 1.080 gradi di rotazione di un ciclo completo, si avrebbero nell'ordine aspirazione, compressione, espansione, compressione, espansione e scarico. Secondo AutoGuide, inoltre, il progetto potrebbe essere applicato sia su motori a benzina sia alimentati con e-fuel oppure a idrogeno.
Un segnale potenzialmente forte per il futuro degli endotermici. In base alle informazioni disponibili, il progetto, particolarmente adatto a motori con cilindri in multipli di tre (come è il boxer di 718 e 911), permetterebbe di ottenere una potenza superiore ai quattro tempi attuali, a fronte di emissioni sensibilmente ridotte. Trattandosi di uno studio, non ci sono chiaramente dati tecnici di sorta, né è chiaro al momento se la Porsche abbia effettivamente realizzato dei prototipi del propulsore. Pur non essendoci certezze, tuttavia, si tratta comunque di un segnale chiaro dell'intenzione della Casa di investire ancora nell'endotermico, in parallelo alla crescente elettrificazione della gamma.
Confindustria - Orsini: "Stiamo regalando il mercato delle elettriche alla Cina"
Si è svolta questa mattina a Roma l'Assemblea annuale di Confindustria, dove è intervenuto il nuovo presidente degli industriali Emanuele Orsini. Nella sua relazione agli associati, Orsini ha contestato duramente il Green Deal europeo: "Lo dico con chiarezza, in accordo con i colleghi delle Confindustrie europee. L'accordo sul clima è impregnato di troppi errori che hanno messo e mettono a rischio l'industria. La decarbonizzazione inseguita anche al prezzo della deindustrializzazione è una débcle".
Automotive (e non solo) a rischio. "La storia e il mercato europeo dell'auto elettrica che stiamo regalando alla Cina parlano da soli", ha proseguito Orsini. "La filiera italiana dell'automotive è in grave difficoltà, depauperata del proprio futuro dopo aver dato vita alle auto più belle del mondo e investito risorse enormi per l'abbattimento delle emissioni". E non si tratta dell'unico settore a rischio, prosegue il presidente di Confindustria, secondo cui è necessario cambiare la normativa sugli ETS (Emission Trading System), il meccanismo europeo di scambio di quote di emissioni utilizzato per raggiungere l'obiettivo di riduzione della CO2. "Continuando così regaleremo ai nostri competitor internazionali, come sta avvenendo per l'automotive, anche l'acciaio, il cemento, la metallurgia, la ceramica, la carta. Con ricadute negative sugli investimenti, sulla crescita e sull'occupazione".
L'intervento di Meloni. La presidente del Consiglio è intervenuta di fronte alla platea degli industriali, sostenendo la relazione di Orsini: "Lo ringrazio per essere stato molto chiaro sui risultati disastrosi frutto di un approccio ideologico", ha detto Meloni. "Come correttamente ha sottolineato Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività europea, gli ambiziosi obiettivi ambientali dell'Europa devono essere accompagnati da investimenti e risorse adeguati, da un piano coerente per raggiungerli, altrimenti è inevitabile che la transizione energetica e ambientale vada a scapito di competitività e crescita".
L'errore del 2035. Per la premier, il bando delle vendite di motori termici nel 2035 è "uno degli esempi più evidenti di questo approccio autodistruttivo: si è scelta la conversione forzata a una tecnologia, l'elettrico, di cui però non deteniamo le materie prime, non controlliamo le catene del valore, con una domanda relativamente bassa, con un prezzo proibitivo per i più e una capacità produttiva europea insufficiente". Meloni ha riportato anche una riflessione più ampia: "L'auto sta uscendo dai consumi dei giovani, non è più una loro priorità. I giovani potrebbero essere sempre meno disposti a dedicare parte del reddito all'auto. Dobbiamo farci i conti, capire come possiamo prevenire, affrontare, risolvere, individuare settori su cui puntare, accompagnare eventuali trasformazioni necessarie. Serve una visione chiara in Italia, in Europa, nell'Occidente. Ed è una riflessione che il governo non può fare senza gli industriali".
Audi SQ6 E-Tron - Tanti cavalli, facili e digitali
Il sesto modello elettrico dell'Audi è il primo con la piattaforma PPE (Premium Platform Electric), sviluppata insieme alla Porsche: oltre a essere un'elettrica nativa, la Q6 e-tron può contare su una sofisticata architettura elettronica basata su cinque computer ad alta potenza di calcolo e collegati in rete, a capo di tutte le funzioni.
Luci della ribalta. La cugina della nuova Macan è lunga 4,77 metri, larga 1,94 e alta 1,65 con un passo di 2,9 metri. Lo stile è inconfondibilmente Audi, soprattutto per i paraurti allargati a mo' di Audi Quattro anni 80 e la Single Frame allargata che sembra chiedere spazio ai fari. A questo proposito, siamo nel campo dell'illuminotecnica con 61 segmenti di Led a matrice e 360 Oled per il gruppo ottico posteriore che regalano animazioni da cinema, permettono di impostare otto diverse firme luminose e migliorano la sicurezza.
Digitale e ambientale. Impronta chiara anche per l'abitacolo con un pannello unico e avvolgente che include la strumentazione Oled da 11,9 - ma c'è anche l'head-up display - e un infotainment da 14,5. Prima assoluta per l'Audi è lo schermo da 10,9 dedicato solo al passeggero. Tutto è fluido e sensibile al tocco, ma qualche comando fisico in più ci sarebbe stato bene mentre sulla portiera ci sono troppi pulsanti. Lo spazio non manca e per i bagagli si va da 526 a 1.529 litri. I cavi di ricarica possono essere riposti in un vano sotto il piano o nel frunk da 64 litri. In linea coi tempi anche la scelta di colori e materiali: alluminio, tre tipi di sedili, 15 pacchetti di allestimento, microfibra da PET riciclato, stoffe bio, pelle artificiale trattata con prodotti naturali. E niente cromature.
La carica degli 800 (volt). E poi c'è la parte elettrica con architettura a 800 volt, motori di nuova generazione e batteria ricaricabile fino a 270 kW attraverso due prese posizionate sui parafanghi anteriori. L'accumulatore è disponibile in due misure: uno ha una capacità di 83 kWh (75,3 kWh netti) ed è riservato alla versione a trazione posteriore da 215 kW (292 CV)on 458-533 km di autonomia; l'altoa è da 100 kWh (94,9 kWh netti) e con un pieno fa 556-641 km sulla versione da 240 kW (326 CV). Le bimotore a trazione integrale Quattro sono invece quella da 285 kW e la SQ6 E-tron che ha da scaricare a terra 385 kW (523 CV) e 880 Nm.
Potente, ma docile. Abbiamo scelto proprio la SQ6 per farci accompagnare sulle strade che si snodano tra Firenze e Siena: un alternarsi di città, statale, sterrato leggero e autostrada vissuti sotto una pioggia intensa e non breve. Ebbene, anche con oltre 24 quintali da instradare e capaci di scattare da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi, la SQ6 si mette nella mani del pilota con fare amichevole e composto. E anche i consumi non sono male, considerata la potenza in gioco: con una condotta piuttosto frizzante, il trip computer ha registrato 20-21 kWh/100 km. Se questa tedesca è davvero efficiente, sarà però il nostro Centro Prove a confermarlo.
I prezzi. La SQ6 costa almeno 97.200 euro, che salgono a 104.700 per la Sport Attitude. Il resto della gamma parte invece da 67.800 euro in tre allestimenti (Business, Business Advanced e S Line Edition). Per la Performance da 641 km di autonomia ci vogliono 73.300 euro, mentre per la trazione Quatto la soglia minima è di 79.500 euro.