Vanwall - Pronta la Vanderwell elettrica da 650 CV
Il marchio Vanwall debutta sul mercato con la sportiva elettrica Vandervell in tre allestimenti. Annunciata per la prima volta nel 2023 nella versione limitata S, la hatchback nasce dal progetto di Colin Kolles legato all'impegno nel WEC e sfrutta il know-how della Hyundai, che fornisce la piattaforma E-GMP a trazione integrale.
Fino a 650 CV per la BEV su piattaforma Hyundai. La gamma della sportiva è composta da tre varianti: la Vanderwell H-GT da 325 CV, la N-GT da 650 CV e la Thin Wall Special da 650 CV, delle quali non si conoscono ancora prezzi e dati tecnici completi. La carrozzeria in carbonio e i cerchi da 22" sono comuni a tutte le versioni e sarà possibile personalizzare ogni dettaglio in base alle richieste dei clienti. Dopo la Vanderwell la Vanwall ha in programma due progetti altrettanto estremi: la LM Hypercar da 1.000 CV e 1.000 kg per i trackday derivata dalla vettura WEC e la Hyperbike.
Il titolo costruttori in Formula 1 nel 1958. Il marchio inglese Vanwall ha una storia prestigiosa nelle competizioni: nel 1958 ha conquistato il primo Campionato del Mondo di Formula 1 riservato ai Costruttori grazie a Stirling Moss, Tony Brooks e Stuart Lewis-Evans, battendo la Ferrari. La morte di Lewis-Evans portò nel 1960 alla chiusura del team per volere del fondatore Tony Vanderwell.
Honda-Nissan - Ufficiale: la fusione è saltata
Mancava solo una comunicazione ufficiale e ora è arrivata: la fusione tra la Honda e la Nissan è saltata. Le due aziende hanno confermato in pieno le tante ricostruzioni della stampa giapponese e dei corrispondenti locali delle agenzie di stampa internazionale, annunciando di aver deciso di cancellare il memorandum d'intesa che a dicembre aveva aperto il tavolo delle trattative per un'operazione di aggregazione.
Il comunicato. In particolare, in un comunicato congiunto si legge che la Nissan e la Honda "hanno concordato oggi di rescindere il MoU (memorandum of understanding, ndr) firmato il 23 dicembre dell'anno scorso per valutare un'integrazione aziendale tra le due società". "Dopo la firma del memorandum, i team dirigenziali di entrambe le società, compresi gli amministratori delegati, hanno discusso e considerato il contresto di mercato, gli obiettivi dell'aggregazione e le strategie e le strutture di gestione post-integrazione. Inoltre, tenendo conto dell'importanza dell'operazione, entrambe le società si sono consultate attentamente con vari stakeholder", proseguono le società, aggiungendo che "durante le discussioni sono state prese in considerazione varie opzioni in merito alla struttura dell'integrazione aziendale".
I dissidi. A tal proposito, vengono confermate le indiscrezioni su dissidi scatenati dalla proposta della Honda di cambiare uno dei cardini del memorandum. Infatti, la Casa di Minato ha "proposto di modificare la struttura da una holding congiunta, in cui Honda avrebbe nominato la maggioranza dei direttori e l'amministratore delegato sulla base di un trasferimento congiunto di azioni come inizialmente delineato nel MoU, a una struttura in cui Honda sarebbe stata la società madre e Nissan la sussidiaria tramite uno scambio di azioni". La proposta, che cancellava il proposito iniziale di una fusione alla pari, si è quindi rivelata uno scoglio difficile da superare, anche alla luce della necessità di tener conto degli interessi degli azionisti. il caso della Renault, ancora proprietaria del 36% circa della Nissan (una metà direttamente e un'altra tramite un fondo fiduciario), che ha diffuso a diversi organi di stampa una dichiarazione inequivocabile. "In qualità di azionista della Nissan, i termini della transazione, compreso il fatto che non prevedeva alcun premio, erano per noi inaccettabili", hanno spiegato da Bouloghe-Billancourt, sottolineando di "accogliere con favore l'intenzione di Nissan di concentrarsi innanzitutto sull'esecuzione del suo piano di ristrutturazione" e garantito un continuo supporto al partner giapponese nei progetti dell'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Le due Case nipponiche hanno pertanto "concluso che, per dare priorità alla velocità del processo decisionale e all'esecuzione delle misure di gestione in un contesto di mercato sempre più volatile che si avvia verso l'era dell'elettrificazione, è più opportuno cessare le discussioni e rescindere il MoU".
Le altre trattative. In ogni caso, l'addio al tavolo delle trattative non implica delle conseguenze su altri ambiti su cui le aziende stanno negoziando dalla scorsa estate in base anche a un altro memorandum sottoscritto l'1 agosto scorso. Infatti, Nissan e Honda hanno garantito che "collaboreranno nell'ambito di una partnership strategica mirata all'era dell'intelligenza e dei veicoli elettrificati, impegnandosi a creare nuovo valore e massimizzare il valore aziendale di entrambe". Le discussioni in merito riguardano anche la Mitsubishi. A tal proposito è stato diffuso un ulteriore comunicato che conferma la decisione della Casa dei tre diamanti di abbandonare il progetto di fusione: Nissan, Honda e Mitsubishi "hanno concordato di rescindere il loro MoU per la valutazione della struttura di una collaborazione tripartita, alla luce della risoluzione del memorandum" del 23 dicembre.
Grande Panda - La Grande Panda "debutta" a Sanremo
La Fiat sceglie la serata finale del Festival di Sanremo per presentare al grande pubblico la nuova Grande Panda (qui il nostro primo test). Il debutto televisivo avviene attraverso uno spot che utilizza come colonna sonora "Felicità" di Al Bano, confermando la tradizione del marchio di abbinare i lanci dei nuovi modelli a celebri brani della musica italiana.
Dagli anni 80. La vettura, che reinterpreta in chiave moderna il design della Panda anni 80, viene proposta in due motorizzazioni, ibrida ed elettrica. La prima è disponibile in tre allestimenti (Pop, Icon e La Prima) con un prezzo di partenza di 16.950 euro, mentre la Bev viene offerta in due versioni (La Prima e Red) a partire da 22.950 euro (entrambi i prezzi sono validi in caso di rottamazione di un veicolo Euro 3 e con finanziamento Stellantis). Per saperne di più, è meglio dare un'occhiata al nostro configuratore: le consegne inizieranno a marzo.
Pneumatici - Pirelli rinnova il Cinturato
Pirelli presenta il nuovo Cinturato, pneumatico estivo destinato al segmento premium. Il modello introduce significative innovazioni tecnologiche nella composizione del battistrada: la principale novità riguarda l'utilizzo di materiali brevettati, tra cui un polimero di forma stellare e una speciale miscela di resine, che hanno permesso di superare i tradizionali compromessi tra aderenza e durata.
I test esterni di Dekra hanno evidenziato le performance del Cinturato nella frenata sull'asciutto e nel comportameno generale sul bagnato, certificato dalla Classe A nell'etichetta europea per l'intera gamma. Sul fronte dell'efficienza, spicca l'incremento del 20% della percorrenza chilometrica rispetto al precedente Cinturato. Tra le innovazioni tecniche c'è SmartNet Silica, una silice di nuova concezione con elementi dalla forma allungata disposti longitudinalmente, che migliora la stabilità in curva contenendo la resistenza al rotolamento.
Il nuovo Cinturato si affianca alla versione All Season SF3 e all'invernale Winter 2, completando una gamma che ha ottenuto 145 omologazioni negli ultimi 5 anni da parte dei principali costruttori premium europei, americani e asiatici. Sarà disponibile anche con la tecnologia Elect, specifica per veicoli elettrici e ibridi plug-in.
Autovelox - Pronto lo schema di decreto per lomologazione
Lo schema di decreto di omologazione delle apparecchiature per il controllo della velocità è pronto e sarà inviato nei prossimi giorni al ministero delle Imprese e del Made in Italy, competente per tutta la parte metrologica. Lo ha dichiarato il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Tullio Ferrante, rispondendo a un'interrogazione in commissione Trasporti alla Camera dei deputati rivelando la chiusura dello specifico tavolo tecnico insediato il 25 novembre 2024 e a cui hanno partecipato rappresentanti dei ministeri delle Infrastrutture, dell'Interno e delle Imprese in Italy e dell'Anci, l'associazione dei comuni.
Coerenti gli apparecchi approvati dal 2017. Il tavolo, ha spiegato Ferrante, ha predisposto uno schema di decreto che cerca di fornire criteri chiari e univoci sui requisiti tecnici di omologazione che gli autovelox devono soddisfare, volti a garantire la massima affidabilità e precisione delle misurazioni effettuate in modo da ridurre errori di rilevazione e disallineamenti tra un dispositivo e l'altro, in continuità con quanto già previsto dal decreto del MIT n. 282 del 2017. Secondo Ferrante, infatti, i dispositivi approvati dal 2017 in poi "risultano coerenti con i requisiti di omologazione individuati dallo schema di decreto.
Sarà disciplinato il regime transitorio. Inoltre, ha specificato il sottosegretario, è stato definito anche il regime transitorio, che ovviamente dovrà garantire su tutti i dispositivi utilizzati dagli enti proprietari delle strade gli stessi livelli di affidabilità e precisione richiesti ai fini dell'omologazione. Lo stesso decreto prevede anche la possibilità di condurre ispezioni da parte di organismi autorizzati dal ministero, per rendere quanto più possibile rispondente la conformità del singolo dispositivo prodotto al prototipo omologato. Lo schema di decreto sarà inviato nei prossimi giorni al ministero delle imprese e del made in Italy.
The I.C.E. St.Moritz - La Pagani Utopia Roadster debutta sul ghiaccio
La Pagani Automobili sarà presente all'edizione 2025 dell'International Concours of Elegance St.Moritz, che si svolgerà sulle sponde del lago dell'Engadina il 21 e 22 febbraio prossimi. La novità più attesa è il debutto dinamico, aperto al pubblico, della Utopia Roadster, l'ultima hypercar della Casa di San Cesario sul Panaro.
Utopia Roadster. La versione a cielo aperto della Utopia verrà prodotta in 130 esemplari, con prezzi che partono da 3,1 milioni di euro (tasse escluse). L'esemplare presente all'I.C.E. 2025 avrà la carrozzeria in Verde Mara lucido con dettagli in Grigio Montecarlo, una tinta ispirata al modellino costruito da Horacio Pagani da bambino. Gli interni sono rivestiti di pelle Cacao intrecciata con cuciture beige a contrasto. Il pomello del cambio è in legno, mentre i quadranti della strumentazione sono in nero e bronzo chiaro.
Huayra Epitome. Accanto all'Utopia Roadster sarà esposta anche la one-off Epitome, prodotta dalla divisione Grandi Complicazioni della Pagani, nonché la prima Huayra con cambio manuale. Specifico il disegno del paraurti, così come quello del cofano posteriore allungato e i cerchi di lega forgiati monoblocco. Il motore è un V12 biturbo in una variante specifica da 864 CV e 1.100 Nm.
Le altre Pagani da ammirare. In centro a St. Moritz sarà allestito il Salotto Pagani, dove verranno esposte una Huayra R e una Zonda S, oltre a uno spazio dedicato a Modena Design e un'area riservata allo shop Pagani. L'hypercar da pista è in Grigio Silver Puro con dettagli in Verde Firenze Lucido, cerchi in argento con pinze freno Olympus Bronze, e Alcantara grigio scuro per l'abitacolo. La Zonda S 7.35 è l'esemplare numero 20, presentato al Salone di Ginevra del 2003, con carrozzeria in Blu Francia e interni in pelle avorio e nabuk. Esclusivi per questo modello i cerchi con raggi verniciati in blu.
Rimac - Inaugurato il cantiere per la fabbrica dei robotaxi
A qualche mese di distanza dalla presentazione delle sue prime immagini, il robotaxi di Mate Rimac, frutto di un progetto battezzato Verne, prende forma: l'azienda dell'imprenditore croato, fondatore della Casa di supercar elettriche che porta il suo nome (nonché amministratore delegato della Bugatti), ha ufficializzato l'apertura del cantiere per la fabbrica che produrrà il veicolo autonomo.
Investitori importanti. Il progetto Verne, che omaggia nel nome il celebre scrittore di fantascienza francese Jules Verne, prevede un servizio di ride hailing senza conducente incentrato su un mezzo elettrico con abitacolo a due posti totalmente privo di comandi fisici classici come volante e pedaliera. Un vero e proprio anti-Cybercab all'europea, ovviamente a trazione elettrica, che ha attirato l'attenzione di importanti investitori: Rimac è azionista di maggioranza, ma nella compagine proprietaria figurano - tra gli altri - anche la coreana Kia e il fondo sovrano saudita.
Alle porte di Zagabria. Secondo quanto reso noto oggi dall'azienda, il cantiere della fabbrica dove la vettura "driverless" verrà assemblata è stato ufficialmente aperto a Luko, sobborgo a sud ovest della capitale croata Zagabria. L'impianto, si legge nella nota di Verne, occuperà una superficie di 28 mila metri quadrati, verrà realizzato contando unicamente su fondi privati (va ricordato, d'altra parte, che nel 2023, nel pieno della fase di start-up, la società ha ricevuto 179,5 milioni di euro di fondi da Bruxelles) e sarà realizzato dal colosso degli immobili per logistica Vgp, che ne risulterà proprietario e affitterà sulla base di un contratto pluriennale lo stabilimento all'azienda.
Robotaxi operativo già dal 2026. Il sito produttivo di Luko, stando a quanto comunicato, verrà ultimato entro la fine di quest'anno e darà lavoro a 400 addetti con l'avvio delle operazioni di assemblaggio, previste a partire dal 2026. Un piano ambizioso, come del resto impone l'obiettivo di lanciare il servizio di robotaxi autonomo (senza personale di controllo già dall'inizio) entro la fine dell'anno prossimo a Zagabria, per poi proseguire con altre città in Regno Unito, Germania e Medio oriente.
Renault - Possibile accordo con Geely per il Brasile
La Renault sarebbe pronta ad ampliare la sua partnership con la Geely. Secondo la testata francese Les Echos e l'agenzia di stampa Reuters, i due costruttori avrebbero in programma di annunciare, entro la fine del mese, un accordo per estendere le loro attuali attività congiunte a un Paese centrale nelle strategie del settore automobilistico globale, il Brasile.
Obiettivo Sudamerica. Il gruppo francese, ormai sempre più autonomo dall'alleato Nissan, ha già diversi legami diretti con l'azienda cinese, a partire dalla joint venture Horse per la produzione di motori termici e ibridi. Inoltre, la Geely ha acquisito un terzo del capitale di Renault Korea Motors e ha firmato un accordo per portare una sua piattaforma a Busan, nella parte meridionale della Corea del Sud, e assemblare modelli come la Polestar 4. L'accordo per il Brasile sarebbe ad ampio spettro, perché potrebbe riguardare diversi ambiti già al centro delle precedenti intese. Geely, infatti, inizierebbe già quest'anno a utilizzare la rete di vendita locale della Losanga per commercializzare modelli del suo marchio omonimo importati dalla Cina. Inoltre, Geely potrebbe anche acquistare una quota di minoranza della filiale brasiliana della Renault e usare la fabbrica di Curitiba per assemblare veicoli sulla base di una loro piattaforma multi-energia. L'accordo consentirebbe ai francesi di aumentare la capacità e il tasso di utilizzo del loro impianto, e al tempo stesso aiuterebbe i cinesi a espandersi su nuovi mercati esteri.
Istat - Produzione automotive a picco in Italia
I più recenti dati Istat certificano le criticità del settore auto in Italia: a dicembre 2024, la fabbricazione di veicoli è crollata del 23,6% rispetto allo stesso mese del 2023 (dopo il -28,5% di novembre), contro un cedimento del 7,1% della produzione industriale complessiva. Flessioni marcate anche nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-18,3%), e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-14,6%), mentre si registrano incrementi solo per l'attività estrattiva (+17,4%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+5%). Molto male l'automotive anche in tutto il 2024 sull'anno prima, con una diminuzione dell'11,3% (-3,5% tutti i comparti).
Suzuki Ignis - Ibrida, integrale, efficiente - VIDEO
La Suzuki Ignis Hybrid, rinnovata nel 2020, rappresenta un buon equilibrio tra design compatto, versatilità urbana e un sistema ibrido che riduce consumi ed emissioni, il tutto senza richiedere un esborso esagerato considerando il grande trend di crescita dei listini. Ecco perché torniamo a parlare di lei, che peraltro è l'unica della categoria ad offrire (assieme alla Jimny) anche la trazione integrale. Il restyling del 2020 ha interessato la mascherina anteriore, che richiama proprio il design della Jimny, enfatizzando la sua personalità off-road. I passaruota allargati e l'altezza da terra di quasi 180 mm contribuiscono a un aspetto corposo e robusto, senza compromettere la praticità urbana, garantita dalla lunghezza di appena 3.700 mm.
L'interno della Ignis è progettato per massimizzare lo spazio. La seduta alta e la buona visibilità sono caratteristiche apprezzate da chi cerca confort anche in città. Sebbene le dimensioni compatte possano sembrare limitanti, l'abitacolo offre una buona abitabilità per quattro persone, con una disposizione dei comandi intuitiva e un touchscreen da 7 facilmente accessibile. La Suzuki ha curato l'ergonomia, rendendo l'auto ideale per i conducenti più giovani o per coloro che affrontano spostamenti quotidiani in città, dove la visibilità è un aspetto cruciale per la sicurezza.
Il cuore della Suzuki Ignis Hybrid è il motore K12D, un quattro cilindri 1.2 Dualjet da 83 CV abbinato a un sistema mild hybrid a 12V. Questo propulsore, che beneficia di un aumento del rapporto di compressione e di una leggera riduzione della cilindrata rispetto al precedente K12C, è progettato per garantire efficienza senza compromettere le prestazioni. La batteria a 12V supporta il motore termico durante la fase di accelerazione, riducendo il consumo di carburante e migliorando l'efficienza globale del veicolo. Nel complesso, la Ignis è in grado di offrire un'esperienza di guida fluida e confortevole, con consumi medi che si attestano su valori prossimi ai 20 chilometri con un litro, rendendola un'ottima scelta per chi cerca un'auto economica ma con delle dotazioni e un comportamento di tutto rispetto. Volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
"Belle Macchine" - Una mostra sul design italiano al Museo BMW
Il Museo BMW di Monaco di Baviera dedicherà al design italiano una mostra curata in collaborazione con BMW Group Classic. L'esposizione, denominata "Belle Macchine. Il design automobilistico italiano alla BMW" sarà visitabile da marzo a settembre 2025 e celebrerà il lavoro di artisti come Marcello Gandini e Giorgetto Giugiaro.
I modelli BMW disegnati in Italia. Oltre alle autovetture simbolo dello stile italiano, la mostra offrirà anche un punto di vista esclusivo sulle storie personali dei designer e sulla loro carriera nel mondo dell'auto. Tra le vetture-simbolo ricordiamo la Concept Garmisch del 1970, ricostruita da BMW nel 2019 e ideata da Gandini per Bertone, e le sportive M1 e Nazca Concept realizzate da Giorgetto e Fabrizio Giugiaro.
Michelin Pilot Sport S 5 - Studiato per la Porsche 992 GT3 RS sul bagnato
Per rendere più sicuri anche i trackday caratterizzati dal maltempo Porsche e Michelin hanno messo a punto un nuovo pneumatico sportivo: si tratta di una variante specifica Pilot Sport S 5 con mescola N dedicata espressamente alla 992 GT3 RS nelle misure 275/35 20" e 335/30 21", che sarà distribuita da Manthey.
Una gomma specialistica. Il pneumatico è omologato per l'uso stradale, ma è stato studiato espressamente per offrire il massimo delle prestazioni in pista sul bagnato: una richiesta che secondo quanto dichiarato dal direttore del reparto GT Andreas Preuninger è arrivata direttamente dai clienti. Per la guida in pista sull'asciutto Michelin ha messo a punto la semi-slick Pilot Sport Cup 2 e Cup 2 R.
10 secondi in meno su 2,8 km. Il Pilot Sport S 5 dedicato alla RS presenta scanalature da 7,4 millimetri e un particolare disegno in grado di contrastare l'aquaplaning e migliorare la stabilità alle alte velocità. La mescola è stata studiata in modo da raggiungere rapidamente il range di funzionamento ottimale anche in presenza di basse temperature: Porsche ritiene che questo pneumatico offra il meglio tra i 5 e 15 gradi, quando le semi-slick non sono in grado di lavorare al meglio. Nei test condotti sulla pista di 2,8 km del Michelin Development Center sul bagnato è stato così possibile di abbassare di oltre 10 secondi il tempo sul giro rispetto alle Cup 2 N0, variante meno estrema rispetto alle R.
Cina - Changan e Dongfeng verso la fusione: lo vuole Pechino
La fusione tra la Honda e la Nissan era vista da molti osservatori come il preludio di un processo di consolidamento imprescindibile per affrontare molte delle sfide tecnologiche del momento, tra cui la concorrenza sempre più spietata dei cinesi. Alla fine, con ogni probabilità saranno proprio questi ultimi a soddisfare le aspettative sull'avvio di un'ondata di aggregazioni, visto come sono saltate le trattative tra i giapponesi (manca solo l'annuncio formale): il governo di Pechino, infatti, sta meditando di sfoltire il lunghissimo elenco di marchi e Case locali e stanno fioccando le indiscrezioni su una fusione tra due aziende statali di primaria importanza, la Dongfeng e la Changan.
I comunicati. Tutto è nato dalla diffusione di due comunicati, quasi identici, in cui le due imprese hanno annunciato la decisione dei rispettivi azionisti di controllo di valutare una revisione degli assetti azionari che potrebbe determinare delle modifiche alla struttura proprietaria. Per esempio, Dongfeng Motor Group Company Limited, quotata sulla Borsa di Hong Kong, ha chiarito che la sua controllante, Dongfeng Motor Corporation, "ha in programma una ristrutturazione con un altro gruppo statale centrale", che "potrebbe comportare un cambiamento nell'azionista di controllo" diretto, ma non avrà alcun impatto sulle attività produttive e, soprattutto, su chi "controlla effettivamente" l'azienda, ossia le autorità di Pechino. Quasi in concomitanza è arrivato sui canali informativi della Borsa di Shenzhen un analogo annuncio della Changan Automobile in merito a un riassetto della catena di controllo da parte dell'azionista China South Industries Group Corp..
Colosso in arrivo. Il tutto ha scatenato prima le speculazioni degli investitori, che hanno a loro volta spinto le azioni Dongfeng a chiudere la seduta di lunedì con un rialzo di quasi l'86%, e poi le indiscrezioni di stampa. Per esempio, secondo il South China Morning Post, "è probabile che Pechino concentri due delle sue aziende automobilistiche statali sotto un'unica holding di controllo" nel tentativo di "contrastare la sovracapacità produttiva e ad aumentare la competitività nel mercato dei veicoli elettrici". Altre testate locali parlano di una fusione ormai instradata e destinata a creare un nuovo colosso cinese: l'unione tra Dongfeng Motor e Changan, sulla base dei dati del 2024, porterebbe alla creazione di un gruppo con oltre 5,16 milioni di vendite, quasi 1 milione in più della BYD e della Saic e due milioni in più rispetto alla FAW, un'altra società di proprietà statale che condivide l'azionista di controllo indiretto con i due costruttori al centro delle voci. Si tratta della Sasac (State-owned Assets Supervision and Administration Commission), una commissione speciale sotto diretta supervisione del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese, ossia il governo centrale di Pechino.
Geely - Un "super ibrido" per sfidare BYD e Jaecoo
Nel corso della conferenza di presentazione della strategia industriale che si è tenuta nei giorni scorsi, il ceo della Geely Gan Jiayue ha presentato un nuovo powertrain ibrido, denominato Super Methanol Hybrid, capace di far funzionare l'unità termica con una miscela di benzina ed etanolo. Questa motorizzazione, che debutterà su due modelli entro il 2025, si scontrerà con soluzioni ad alta efficienza proposte da altre Case cinesi, come il DM-i della BYD e il Super Hybrid System della Jaecoo, al suo debutto in Italia.
Come funziona il super ibrido. Riconosciuto come fonte energetica pulita e rinnovabile, secondo la Geely il metanolo (conosciuto anche come alcol metilico) potrà rappresentare una possibile soluzione in grado di superare l'era del petrolio e del gas. Il powertrain SMH permette di miscelare in quantità flessibili benzina e metanolo all'interno dello stesso serbatoio, ed è dotato di un sistema di accensione a freddo che permette il regolare funzionamento dell'unità termica anche a -40 C. Stando a quanto riferisce la Casa, l'efficienza termica di questo motore è del 48,15%.
La Galaxy va forte. Jiayue ha anche annunciato un'importante offensiva di prodotto del sub-brand Galaxy specializzato in Nev, ossia i New Energy Vehicle (auto elettriche, plug-in e fuel cell): nel corso dell'anno presenterà cinque novità, due Suv e tre berline, puntando a vendere un milione di automobili prima della fine del 2025. Un traguardo che appare a portata di mano: a gennaio sono già stati venduti 93.545 esemplari, con una crescita del 134% rispetto al 2024.
<div style="text-align: left;">Dazi</div> - Ford: "Costi e confusione" dalle tariffe di Trump
"Un sacco di costi e confusione": è questo che vede, "per il momento", l'amministratore delegato della Ford, Jim Farley, dai nuovi dazi introdotti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Le parole dell'ad. "Il presidente Trump ha parlato molto riguardo la necessità di rendere più forte l'industria automobilistica americana, portando una quota maggiore della produzione in patria e facendo più innovazione negli Stati Uniti: se quest'amministrazione ci riuscisse, sarebbe uno dei suo traguardi più importanti, ma per il momento quello che stiamo vedendo è un sacco di costi e confusione", ha dichiarato l'ad, secondo quanto riportato dalla Reuters.
Clima di incertezza. Le parole di Farley si uniscono così al coro delle numerose aziende a stelle e strisce che hanno messo in guardia, più o meno apertamente, dalle ricadute delle nuove politiche protezionistiche del governo federale. Un timore che riguarda soprattutto quelle ad alta intensità manifatturiera, che si trovano a dover prendere decisioni strategiche riguardo la localizzazione delle loro future produzioni nel clima di incertezza generato dal susseguirsi di annunci e rinvii sulle nuove misure doganali.
Contromisure al vaglio. Secondo quanto emerso nel corso della call a margine dell'ultima trimestrale, la dirigenza della Casa sta valutando quali contromisure intraprendere nel momento in cui dovessero entrare in vigore le nuove tariffe del 25% imposte a Canada e Messico, inizialmente previste per l'inizio di febbraio e poi rimandate (al momento) fino a marzo.
La Ford è meno esposta (anche sulla filiera). Dearborn, insomma, si prepara a correre ai ripari e ad aumentare l'inventario di veicoli in attesa di consegna anche se è meno esposta ai dazi rispetto a General Motors e Stellantis: il grosso dell'acciaio e dell'alluminio che utilizza nei suoi veicoli ha origine domestica, anche se si aspetta di dover assorbire una porzione dei costi della parte di filiera più esposta sulle materie prime straniere.
Poche fabbriche in Canada e Messico. Lo stesso vale per i suoi prodotti finiti: a differenza degli altri due gruppi, la base produttiva della Ford è relativamente limitata, sia in Canada sia in Messico: a nord del confine Usa l'Ovale blu produce soltanto motori (il Coyote e il Godzilla a Windsor) e anche a sud del Rio Grande l'impronta non è pesantissima: cambi a Irapuato e motori a Chihuahua, oltre alla Mustang Mach-E (Cuautitlán) e a Bronco Sport e Maverick (Hermosillo).
Stellantis - A Mirafiori saranno assunti oltre cento ingegneri
Stellantis si appresta a dare nuova linfa alla forza lavoro impiegata nel complesso di Mirafiori. Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane e Relazioni Industriali della filiale italiana del gruppo automobilistico, ha sottolineato l'avvio del "ricambio generazionale" nella storica sede torinese, intervenendo a una seduta straordinaria del consiglio regionale del Piemonte sulla crisi dell'auto: "Nei prossimi giorni saranno assunti oltre cento ingegneri: in parte saranno stabilizzazioni di contratti, in parte si tratta di assunzioni di ingegneri che hanno lavorato come consulenti o erano disponibili sul mercato del lavoro".
I programmi. "Abbiamo deciso di stabilizzare da inizio marzo 95 ingegneri che lavorano con noi a Mirafiori da due o tre anni e che assumeremo e confermeremo nei nostri ranghi. Altre assunzioni riguarderanno 22 ingegneri under 35 che finora sono stati consulenti esterni", ha quindi precisato Manca. "Sono tutti under 35. Si occuperanno di progetti strategici, di digitalizzazione, di intelligenza artificiale, di elettrico". Alla seduta ha partecipato anche Antonella Bruno, responsabile del mercato Italia di Stellantis, che ha ricordato alcune delle iniziative avviate dal gruppo a Torino e in particolare alcune misure del Piano Italia presentato a dicembre da Jean-Philippe Imparato, responsabile della regione europea. "Mirafiori è un polo vivo, fatto di attività strategiche per il gruppo a partire dall'economia circolare e dal battery techonology center", ha affermato Bruno. "A novembre si produrrà la 500 ibrida per la quale ci aspettiamo 100 mila unità. Confermiamo anche la produzione della nuova generazione della 500 elettrica. A Torino dal 31 gennaio c'è la sede di coordinamento europeo di Stellantis, una realtà con circa 200 persone e c'è l'ufficio di Imparato. Tutto dimostra la centralità di Torino".
Alfa Revival Cup 2025 - Gli anni d'oro tornano in pista
Sono aperte le iscrizioni all'edizione 2025 dell'Alfa Revival Cup, organizzato da Canossa e inserito nel calendario Aci Sport, che porta in pista le Alfa Romeo GT e Turismo costruite fra il 1947 e il 1981, un tributo al patrimonio storico della Casa del Biscione e alla sua tradizione nel motorsport.
Il calendario. L'edizione di quest'anno si svolgerà in sei appuntamenti su altrettanti circuiti, italiani ed europei:
- 25 - 27 aprile: Red Bull Ring, durante il Red Bull Ring Classics
- 16 - 18 maggio: Vallelunga, nel corso dell'EuroNascar
- 27 - 29 giugno: Misano
- 25 - 27 luglio: Imola, nella cornice di Imola Classic
- 5 - 7 settembre: Mugello
- 25 - 27 settembre: Spa-Francorchamps, in occasione della Spa Six Hours
Le storiche in pista. Al campionato possono partecipare le Alfa Romeo costruite dal 1947 al 1981, suddivise in periodi dalla E alla I, classi Turismo e Turismo Competizione, Gran Turismo e Gran Turismo Competizione, GT, GTS Produzione Speciale e Gruppo 5 Silhouette. Ogni tappa prevede due turni di prove libere da 20 minuti, mezz'ora di qualifiche e gara da un'ora, con la possibilità del cambio pilota in una finestra di tempo che va dal ventesimo al quarantesimo minuto.
Foxconn - "Nissan? Solo una collaborazione"
La Hon Hai Precision Industry, meglio nota come Foxconn, esce allo scoperto, precisando quali siano le sue reali intenzione sulla Nissan. Il presidente Young Liu ha spiegato che la sua azienda è interessata a collaborare con la Casa di Yokohama, ma non ha alcuna intenzione di presentare un'offerta d'acquisizione. "Il nostro obiettivo non è acquistare azioni. Il nostro obiettivo è la cooperazione", ha puntualizzato Liu, parlando con alcuni giornalisti presso la sede centrale del colosso taiwanese dell'elettronica di consumo.
Un dietrofront? La Foxconn sembra quindi aver deciso per un dietrofront rispetto a quanto ricostruito dalla stampa nipponica: è probabile che tale decisione sia stata anche determinata dalla tradizionale ritrosia dei giapponesi ad accettare acquisizioni di importanti realtà economiche da parte di investitori esteri. In ogni caso, le precisazioni dei taiwanesi non sono da trascurare in alcun modo perché rappresentano un chiaro segnale alla vigilia di un importante appuntamento: domani, 13 febbraio, la Nissan dovrebbe annunciare in via ufficiale la decisione di abbandonare il tavolo delle trattative per la fusione con la Honda, un'operazione che molti organi di stampa nipponici hanno attribuito anche all'interesse dimostrato dai taiwanesi: i due costruttori giapponesi avrebbero accelerato i colloqui proprio per alzare un muro difensivo e frenare le mire della Foxconn, che tra l'altro avrebbe anche interloquito con la Renault per acquisire parte delle sue azioni Nissan.
Collaborazione anche con Renault. In realtà, come ammesso dallo stesso Liu, i taiwanesi sono interessati ad avviare una collaborazione anche con la Losanga alla luce dei legami azionari e industriali tra francesi e giapponesi. La disponibilità della Foxconn ad avviare progetti di cooperazione fa il paio con quanto emerso negli ultimi giorni sul cambio di strategie della Nissan. Di fronte alle difficoltà delle trattative con la società connazionale, i vertici avrebbero iniziato a guardarsi intorno per valutare collaborazioni con aziende tecnologiche, come è, per l'appunto, il colosso di Nuova Taipei. Del resto, Liu ha voluto anche mettere in chiaro quali siano le mire in campo automobilistico: la Foxconn non è in alcun modo intenzionata a diventare un "brand" automobilistico, ma preferisce solo assumere un ruolo di fornitore di servizi di design e di produzione conto terzi.
Renault - Estafette e i suoi fratelli
Estafette - presentato come concept all'IAA Transportation di Hannover lo scorso settembre - Goelette e Trafic, tutti e tre elettrici e con il suffisso E-Tech, sono i modelli che dall'anno prossimo completeranno la gamma Renault grazie allo sviluppo congiunto con Flexis, l'azienda partecipata dal gruppo francese e da Volvo Group, oltre che da CMA-CGM, che ha anticipato la scorsa settimana i suoi tre veicoli basati su una medesima piattaforma. In particolare, l'Estafette E-Tech, che riprende il nome del furgone prodotto dalla Casa della Losanga dal 1959 al 1980, ha design e caratteristiche coincidenti con il Flexis Step-in Van, un furgone espressamente dedicato ai servizi di consegne urbane e all'e-commerce. Il Trafic E-Tech, gemello del Flexis Panel Van, sarà incaricato di rappresentare la marca nel segmento dei furgoni di taglia media tradizionali, come le due generazioni precedenti del modello omonimo hanno fatto dal 1980 in poi e come l'attuale sta facendo dal 2014, a partire, fra l'altro, dallo stesso stabilimento francese di Sandouville che dal 2026 ospiterà la produzione di tutti i modelli di tutti i marchi dell'ecosistema Flexis. Il Goelette E-Tech riprende a sua volta il nome di un Renault degli anni 50-60 e le sembianze del Flexis Cargo Van e sarà di fatto la versione pianale del Trafic; allestibile con tutte le sovrastrutture previste per questa categoria, dalla furgonatura per merci a temperatura controllata al food truck, sarà disponibile già di fabbrica in configurazione a cassone fisso o ribaltabile. Resta da accertare un'eventuale differente nomenclatura degli stessi prodotti che saranno venduti dal gruppo Volvo attraverso la propria rete Renault Trucks.
Emissioni - L'Europa potrebbe concedere più flessibilità sulle multe
La Commissione Europea potrebbe proporre una soluzione già nel mese di marzo per scongiurare il rischio di pesanti multe nei confronti delle Case automobilistiche non in linea con i nuovi limiti di emissione previsti per il 2025. quanto riporta Bloomberg, a conferma degli obiettivi già messi nero su bianco da Bruxelles, citando una dichiarazione dell'europarlamentare tedesco Peter Liese, membro del Ppe.
Un piano d'azione entro il 5 marzo. Il possibile accordo è in effetti frutto del Dialogo Strategico partito proprio negli ultimi giorni di gennaio e conferma le aspettative annunciate in quell'occasione dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: "Il risultato di questo dialogo sarà un piano d'azione completo che sarà presentato il 5 marzo: tracceremo un percorso chiaro per garantire che la nostra industria possa prosperare in Europa e competere con successo nello scenario globale".
Due maxi-pool per scongiurare le multe. Secondo quanto aggiunto da Liese (che è anche il coordinatore per le politiche ambientali del Ppe), le modifiche alla normativa che scaturirebbero dal tavolo potrebbero includere un'apertura nei confronti di un meccanismo di compravendita di crediti carbonici che consentirebbe ai costruttori di rispettare più agevolmente i limiti. Molte Case, del resto, si sono già autonomamente associate in due grandi "pool", uno a "trazione" Tesla, l'altro promosso dalla Mercedes, per abbassare la media delle emissioni e rientrare così nei nuovi parametri di legge.
Una moratoria per il biennio 2026-27 (come sui mezzi pesanti). "Auspico misure di breve termine che ci consentano di mantenere i target ma di essere flessibili sulle multe" ha dichiarato Liese. "Per esempio, chi non sarà in grado di centrare gli obiettivi nel 2025 potrebbe compensare facendo meglio delle richieste di legge nel 2026 e nel 2027. Abbiamo un meccanismo simile", ha concluso l'europarlamentare "per i mezzi pesanti: non c'è motivo per non applicarlo anche sui veicoli commerciali leggeri e le auto".
I timori dell'industria tedesca. Le dichiarazioni di Liese vanno lette in prospettiva con le preoccupazioni dell'industria europea (e tedesca in particolare) che guarda con timore alle possibili sanzioni per il superamento dei 93,6 grammi di media: l'Acea ha già suonato più volte il campanello d'allarme sul possibile "salasso", così come la Clepa. E i grandi costruttori tedeschi si fanno i conti in tasca: il responsabile delle relazioni con gli investitori della Volkswagen, Rolf Woller, ha chiarito che Wolsburg si aspetta un colpo da 1,5 miliardi di dollari dalle nuove regole di Bruxelles.