BYD - Tra i mercati più importanti c'è anche l'Italia
Brasile, Hong Kong, Indonesia, Singapore, Spagna, Thailandia e anche Italia: questi i sette mercati esteri preferiti dalla BYD nella prima metà del 2025, con 120.293 auto vendute, come ha reso noto Li Yunfei, responsabile delle pubbliche relazioni dell'azienda. A seconda dei contesti, è merito pure delle celebri navi cargo del gigante cinese che dal Regno di Mezzo trasportano ibride plug-in e auto elettriche solcando gli oceani, come nel caso del Belpaese, dove Shenzhen ha venduto 9.517 vetture. Sul posto. In Thailandia (24.072 unità) invece da un anno è attivo un impianto della Build Your Dreams. Inarrivabile il Brasile, a 47.107 immatricolazioni. A proposito di stabilimenti fuori dal Paese del Dragone, dopo quelli in Ungheria e Turchia, stando a CarNewsChina l'azienda fondata da Wang Chuan-Fu starebbe considerando la Spagna come terza nazione europea in cui creare un sito produttivo.
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Auto cinesi - Chery è la prima a esportare più di 5 milioni di auto
Record della Chery, primo gruppo cinese a sfondare il muro dei cinque milioni di auto esportate, arrivando a quota 5,17 milioni il 31 luglio scorso, su un totale di 17,18 milioni di clienti globali. Si fa però sempre più pressante la concorrenza della BYD, che nella prima metà del 2025 vanta un export di 443.098 unità, in aumento del 118,2%, riducendo il divario con la società di Wuhu, prima a 544.937 (+3,5%). Molto distanziate Saic, Geely e Changan, rispettivamente a 242.571, 181.953 e 167.575 esemplari. Curiosità. Come evidenziato nella foto qui sopra, la Chery ha inteso celebrare il traguardo evidenziando il numero 500: perché il costruttore è nella Top 500 mondiale e perché ha esportato 500 decine di migliaia di veicoli". Appunto, cinque milioni.
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Bugatti - La one-off Solitaire anticipata da un teaser
La Bugatti ha mostrato il primo teaser della Solitaire, una one-off che sarà presentata il 7 agosto e che sarà una delle protagoniste della Monterey Car Week. L'auto è stata commissionata, secondo indiscrezioni online, da uno dei più grandi collezionisti del marchio. Una one-off verde brillante. Il teaser mostra davvero pochissimo della hypercar francese: l'unico elemento evidente è il colore verde chiaro scelto per la carrozzeria, ma non ci sono altri indizi sul design e sui particolari creati appositamente per questo esemplare. logico immaginare che la base tecnica sia quella della nuova Turbillon con motore aspirato ibrido e non quella della W16 Mistral che abbiamo appena provato, ma anche in questo caso non ci sono conferme ufficiali.
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Milano - Ufficiale: i divieti delle moto più vecchie slittano di un anno
Il Comune di Milano salva per un anno motoveicoli e motocicli benzina a due tempi Euro 2 e 3, a quattro tempi Euro 0, 1 e 2, oltre a quelli a gasolio Euro 2 e 3: anziché il 1 ottobre 2025, entrerà in vigore il 1 ottobre 2026 il divieto di accesso e circolazione nella grande Zona a traffico limitato Area B non a pagamento e nell'Area C centrale soggetta a pedaggio. Palazzo Marino ha così ufficializzato le anticipazioni del sindaco. Quanti veicoli. Per ora, quindi, non scatteranno le multe automatiche elettroniche di 95 euro per oltre 90 mila mezzi a due ruote: di cui 81.400 a benzina a quattro tempi, 42.800 Euro 0, 19.200 Euro 1 e 19.400 Euro 2.
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Mercedes-Benz - Primo sguardo alla nuova GLC
La Mercedes-Benz ha diffuso il teaser ufficiale della nuova GLC che debutterà il 7 settembre all'IAA di Monaco di Baviera. La Suv, oggi best seller del marchio, sarà presentata nella variante elettrica, sostituendo così la EQC e inserendo la BEV all'interno della gamma della GLC che offrirà anche i modelli endotermici. Mercedes ridisegna l'iconica griglia. Il lancio della GLC è importante anche per i nuovi stilemi che la vettura porta al debutto e che ritroveremo sui modelli futuri della Casa tedesca. I designer infatti hanno reinterpretato la classica griglia anteriore Mercedes con la cornice cromata, l'illuminazione integrata e la struttura centrale con effetto fumè che appare totalmente chiusa sul modello elettrico. Tra gli optional sarà offerta anche una versione retroilluminata della griglia con 942 led che possono creare animazioni personalizzate. Interni digitali. In attesa di scoprire anche gli interni la Mercedes-Benz ha confermato che anche la GLC adotterà il nuovo sistema operativo MB.OS presentato sulla CLA, mentre la plancia adotterà una versione evoluta dell'MBUX Hyperscreen. Sospensioni Airmatic, passo lungo e ricarica a 320 kW. La GLC elettrica offrirà un comfort molto elevato grazie alle sospensioni Airmatic derivate dalla Classe S, inoltre sarà possibile dotare la Suv dell'asse posteriore sterzante fino a 4,5 gradi per bilanciare l'agilità con le maggiori dimensioni rispetto al modello uscente: il passo è stato infatti allungato di 80 mm per offrire maggiore spazio nella seconda fila. Il bagagliaio raggiunge una capacità di 570 litri, ma sono disponibili sulla elettrica anche 128 litri nel frunk anteriore. In attesa di conoscere tutti i dettagli tecnici sappiamo che la BEV con piattaforma a 800 Volt sarà capace di recuperare fino a 260 km di autonomia in 10 minuti con colonnine a 320 kW, inoltre la versione di lancio 400 4Matic potrà trainare fino a 2.400 kg.
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Lamborghini Temerario - La prima Ad Personam è dedicata a Porto Cervo
Debutta la Temerario Ad Personam Porto Cervo, prima versione personalizzata della nuova V8 ibrida Lamborghini. Seguendo il percorso della sorella maggiore Revuelto, anche la nuova V8 sarà svelata in una serie di esemplari unici che dimostrano le potenzialità del programma Ad Personam. Grigio, blu e nero. La Temerario Ad Personam Porto Cervo è ispirata alla Sardegna ed è stata presentata durante un evento privato riservato a 300 ospiti al Twiga Club. Per ricreare le suggestioni dei paesaggi dell'isola è stata scelta la tinta esterna Grigio Serget con pigmenti blu, abbinata al Nero Noctis della parte inferiore e al pinstripe Blu Royal. Le appendici aerodinamiche sono di carbonio lucido e i terminali di scarico sono opachi, mentre tetto, loghi e cerchi di lega sono in nero lucido, che contrasta con le pinze freno blu.
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Cirelli - Stefanini Mobility Store è il partner commerciale per Bologna e Imola
La Cirelli Motor Company ha siglato un accordo con Stefanini Mobility Store per la commercializzazione esclusiva dei propri veicoli nelle zone di Bologna e Imola. Si tratta del più recente ampliamento della rete vendita del giovane marchio italiano. I nuovi showroom sono stati personalizzati seguendo l'identità del marchio Cirelli e con contenuti digitali di ultima generazione. Otto modelli benzina, Gpl e mild hybrid. La Cirelli è presente sul mercato italiano con sette diverse Suv a cinque e sette posti con prezzi a partire da 19.200 euro denominate 1, 2, 3, 4, 5, 6 e Sport Coupé, oltre alla monovolume Cirelli 7 offerta con un listino di 35.200 euro. In base al modello e all'allestimento troviamo powertrain benzina, mild hybrid e bifuel Gpl.
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Stati Uniti - Incidente mortale con lAutopilot, la Tesla giudicata colpevole
Una giuria della Florida ha ritenuto la Tesla parzialmente colpevole per un incidente avvenuto nel 2019, che ha portato alla morte della giovane Naibel Benavides Leon, mentre il suo fidanzato Dillon Angulo è rimasto ferito in maniera grave. La Casa automobilistica dovrà pagare 243 milioni di dollari come risarcimento alle famiglie delle vittime. Si tratta di uno dei primi verdetti che attribuiscono una responsabilità concreta al sistema di guida assistita della Tesla, e che potrà diventare un importante precedente per altre cause di questo tipo. La dinamica dei fatti. Il 25 aprile del 2019 George McGee era al volante della sua Model S con Autopilot inserito: il conducente si è chinato per raccogliere il cellulare caduto sul pavimento mentre l'auto - senza attivare alcun dispositivo di sicurezza - attraversava un incrocio con semaforo rosso a 100 km/h, speronando la Chevrolet Tahoe delle vittime parcheggiata dall'altro lato della strada. La giovane è stata sbalzata fuori dall'auto per oltre venti metri ed è morta nell'impatto, mentre il suo fidanzato ha riportato gravi lesioni permanenti. Concorso di colpa. Il conducente ha ammesso la sua responsabilità in un processo separato, raggiungendo un accordo con le famiglie delle vittime. Gli avvocati, però, sono convinti che l'Autopilot abbia contribuito alla dinamica dell'incidente: La Tesla ha progettato l'Autopilot per le strade a scorrimento veloce, ma ha deliberatamente scelto di non inibirne l'uso altrove. A questo si aggiunge il fatto che Elon Musk continui a ripetere al mondo che l'Autopilot guidi meglio degli esseri umani, ha dichiarato Brett Schreiber, uno degli avvocati della famiglia Benavides Leon. La giuria del tribunale federale di Miami ha deciso di riconoscere alle famiglie delle vittime 129 milioni di dollari di risarcimento danni, ritenendo la Tesla colpevole per il 33% (42,6 milioni), con la richiesta di pagare ulteriori 200 milioni di dollari come risarcimento punitivo. La risposta della Tesla. Elon Musk reputa la sentenza sbagliata, e la Casa americana è decisa a ricorrere in appello: Questo verdetto fa fare un passo indietro nella sicurezza per le automobili, oltre a mettere a rischio tutti gli sforzi della Tesla e dell'intera industria automobilistica per sviluppare e implementare tecnologie che salvano la vita delle persone, ha dichiarato un portavoce del costruttore. Per essere chiari, nessun'auto nel 2019, e nessuna oggi, avrebbe potuto impedire l'incidente, prosegue la nota. Non è mai stato un problema dell'Autopilot, questa è un'invenzione dell'accusa che vuol dare la colpa all'auto, quando il conducente, fin dal primo giorno, ha ammesso la sua piena responsabilità. Le conseguenze per la Tesla. In passato la Tesla aveva dovuto affrontare cause simili, ma sono state tutte archiviate o risolte in maniera extragiudiziale. La sentenza della Florida potrebbe cambiare le cose, portando ulteriori cause a processo e aumentando le cifre dei patteggiamenti. la prima volta che la Tesla viene riconosciuta colpevole in uno dei tanti processi che coinvolgono l'Autopilot, spiega Alex Lemann, docente di legge alla Marquette University. Questa sentenza rompe gli argini, un sacco di persone si rivolgeranno ai tribunali, aggiunge Miguel Custodio, avvocato specializzato in incidenti d'auto. Il verdetto potrebbe anche rendere più complicata la vita per i robotaxi di Elon Musk, che hanno cominciato lo scorso giugno la prima fase di sperimentazione su strade aperte al pubblico.
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Lutto nell'auto - Addio a Ercole Spada, il maestro delle fuoriserie
Addio ad Ercole Spada, grande designer automobilistico nato a Busto Arsizio nel 1937, che aveva compiuto 88 anni il 26 luglio scorso: si è spento a Sestriere nella notte tra il 2 e il 3 agosto. Professionista stimato a livello internazionale, ha messo la firma su capolavori come Aston Martin DB4 GT Zagato (che influenzò i decenni a venire), Alfa Romeo 2600 SZ, Giulia TZ, Giulietta SZ Coda Tronca (1961), ma anche Lancia Flavia e Fulvia Sport. Matita geniale. Dal suo primo incarico alla Zagato negli anni Sessanta, Spada mette a disposizione il proprio talento per Ford Europa (vedi la GT70) e BMW, come responsabile del design avanzato (sue la Serie 5 E34 e la Serie 7 E32). Rientrato in Italia, guida il centro stile di I.DE.A Institute, dove elabora anche progetti proiettati nel futuro. Nel 2006, col figlio Paolo, fonda Spadaconcept, creando la SVS Codatronca TS, sportiva in linea con la sua filosofia. Viveva a Torino, dove saranno celebrati i funerali.
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F.1, GP Ungheria - Norris firma la duecentesima vittoria McLaren
Con un colpo da maestro di strategia e nervi saldi nei momenti che contano, Lando Norris si prende il Gran Premio d'Ungheria 2025, precedendo il compagno di squadra Oscar Piastri in un finale tutto McLaren, tirato fino all'ultimo metro. Il britannico centra così il quinto successo stagionale, il duecentesimo della McLaren, e accorcia le distanze in classifica mandando un messaggio chiaro: la corsa al titolo non è affatto finita.Le parole del vincitore. stata tosta, non era nei piani andare su una sola sosta, ma dopo il primo giro era l'unica opzione per rientrare in gioco. Pensavo ci avrebbe portato al massimo al secondo posto. stato un rischio, ma oggi è andata bene, ha commentato un esausto ma raggiante Norris a fine gara. Per lui è il quinto successo stagionale, il duecentesimo per la McLaren. Una vittoria sudata che gli permette di accorciare ulteriormente il gap dal compagno di squadra e godersi con la testa più sgombra da pensieri l'ormai imminente pausa estiva.Il racconto della gara. Quella dell'Hungaroring, quattordicesima tappa delle ventiquattro in programma quest'anno, è stata una specie di partita a scacchi, giocata su più livelli: gomme, traffico e nervi. In pole c'era Charles Leclerc, autore sabato di un giro capolavoro. E proprio il monegasco, partito bene, ha mantenuto il comando nei primi stint, tenendo a bada l'altra McLaren, quella di Piastri, e resistendo anche al tentativo di undercut dell'australiano al primo pit stop. Ma l'equilibrio si è rotto nel momento in cui Norris ha optato per una strategia ad una sola sosta, ritardando il pit fino al limite e ritrovandosi davanti nella fase finale, complice anche il calo di prestazione di Leclerc e Piastri, entrambi su due soste. Piastri ha dato tutto nel tentativo di riprendersi la testa della corsa, ma tra le curve strette dell'Hungaroring, superare il compagno è impresa titanica. Il cronometro segna appena 7 decimi di distacco sotto la bandiera a scacchi. Ho spinto al massimo. Quando ho visto che Lando andava per la sosta unica, ho capito che l'unica chance era passarlo in pista, ma qui non è affatto semplice. Alla fine, abbiamo usato solo la strategia sbagliata, ha dichiarato Piastri, che conserva la leadership in campionato con nove punti di vantaggio su Norris.Leclerc, dal sogno al rimpianto. Gara dolceamara per Charles Leclerc, che chiude quarto, dietro a un ottimo George Russell, autore di un sorpasso decisivo nella seconda metà di gara. Il ferrarista ha poi subito una penalità di cinque secondi per guida irregolare proprio durante il duello con Russell. Così felice di tornare sul podio, ha detto Russell. Con Charles è stata una lotta dura, un po' al limite. Ma siamo riusciti a portarla a casa. Non è ancora chiaro qual è stato il problema che ha rallentato di colpo Leclerc, ma le sue comunicazioni radio con il team sono state polemiche. Il monegasco ha ripreso il suo muretto box dicendo "Dovete ascoltarmi per questi problemi", ma quali siano non ci è dato ancora sapere.Il resto della Top 10. Fernando Alonso si conferma una certezza per la Aston Martin, chiudendo quinto. Il quarantaquattrenne spagnolo, alle prese con un brutto mal di schiena che lo ha costretto a saltare anche le prime libere di venerdì, ha stretto i denti e ha regalato al team una delle migliore performance dell'anno. Alle sue spalle, l'allievo brasiliano, Gabriel Bortoleto, autore di un sesto posto da incorniciare con la Sauber. Il rookie brasiliano ha di nuovo impressionato per gestione e costanza. In settima posizione Lance Stroll, a completare una domenica positiva per il team di Silverstone. Ottavo Liam Lawson con la Racing Bulls, mentre chiuda solo nono Max Verstappen, in difficoltà per tutto il weekend e ora sotto investigazione per un contatto al limite con Lewis Hamilton in curva 4. Conquista l'ultimo punto a disposizione il nostro Andrea Kimi Antonelli, che torna in Top 10 dopo qualche evento sottotono.Il resto della classifica. Appena fuori dai punti troviamo Isack Hadjar (11) lievemente ferito a una mano a inizio gara, a causa della ghiaia alzata da un pilota davanti a lui nelle fasi iniziali della corsa. Lewis Hamilton, per la prima volta nella sua carriera, è fuori dalla zona punti in Ungheria e taglia il traguardo dodicesimo, davanti a Nico Hülkenberg, Carlos Sainz e Alex Albon.Tutti in vacanza. Con la bandiera a scacchi di Budapest, la Formula 1 va in ferie. Tra qualche giorno, le factory di tutte le squadre chiuderanno per due settimane per permettere a tutti i membri del team di riposarsi insieme alle loro famiglie. Appuntamento a fine agosto con il ritorno in pista a Zandvoort per il GP d'Olanda, casa di un Max Verstappen chiamato alla riscossa.I risultati completi del Gran Premio d'Ungheria 2025 >>
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F.1, GP Ungheria - Pole Position per la Ferrari di Leclerc
Nel momento in cui conta davvero, Charles Leclerc risponde presente. E lo fa nel modo più inaspettato possibile, su una pista che lui stesso aveva definito la peggiore del calendario solo pochi giorni fa. Invece, sulla pista che quest'anno festeggia la 40 edizione del Gran Premio d'Ungheria, il monegasco tira fuori dal cilindro uno dei giri più belli e difficili della sua carriera, stampando un 1:15.372 che gli vale la pole position.Un giro perfetto. Pioggerellina a tratti in Q2, temperature in calo, vento che cambia direzione proprio quando meno te lo aspetti. Serviva precisione chirurgica e una certa dose di coraggio per prendersi rischi. E Leclerc non ha esitato. stato estremamente difficile. Già entrare in Q2 e poi in Q3 è stato complicato. Poi le condizioni sono cambiate, sapevo che dovevo fare un giro pulito per puntare al terzo posto, e invece Non ci credo. Onestamente non ho parole. probabilmente una delle migliori pole position che abbia mai fatto, perché è decisamente inaspettata.La McLaren resta in agguato. Piastri e Norris si prendono la seconda e terza casella con distacchi da fotofinish, con appena 0.046s tra i tre. La McLaren c'è, eccome, ma non basta. Le parole dei piloti raccontano bene una qualifica di compromessi e dettagli. Oscar Piastri ha spiegato che Il vento è cambiato tanto, sembra una scusa stupida ma è così. Difficile giudicare in quelle condizioni. Forse non è stata la miglior esecuzione. Charles è stato veloce tutto il weekend, anche stamattina era più vicino del previsto. Non mi aspettavo di essere secondo dietro a una Ferrari, ma ha fatto un buon lavoro. Lando Norris ha aggiunto: Charles ha fatto un buon giro, probabilmente si è preso qualche rischio in più. Il vento è cambiato e ci ha penalizzati. Ma nulla di cui lamentarsi: abbiamo fatto entrambi dei buoni giri, ma non è bastato. Voglio guardare avanti e domani voglio vincere. Penso che avremo un po' più passo di Charles, quindi non vedo l'ora.Il resto della Top 10. George Russell porta la Mercedes in quarta posizione, mentre Alonso e Stroll capitalizzano un weekend solido per piazzare le loro Aston Martin in quinta e sesta posizione.La sorpresa arriva dal settimo posto di Gabriel Bortoleto, al miglior risultato in carriera con la Kick Sauber. Una performance che vale doppio, perché precede niente meno che il quattro volte campione del mondo Max Verstappen, ottavo e poco a suo agio sulla Red Bull tra scarsa aderenza e instabilità al retrotreno. Chiudono la Top 10 le due Racing Bulls con Lawson nono e Hadjar decimo.Hamilton suona la resa. Cosa è andato storto oggi? Evidentemente bisogna cambiare pilota, perché non ho una risposta per voi. Molto severo con sé stesso il sette volte campione del mondo che all'Hungaroring non si aspettava una prestazione sottotono come questa e domani partirà dalla dodicesima posizione. Tra gli esclusi illustri anche Kimi Antonelli, quindicesimo dopo aver perso il miglior giro per aver superato i track limits. Fuori già in Q1 invece Yuki Tsunoda, assieme a Gasly, Ocon, Hülkenberg e Albon.La classifica completa delle qualifiche all'Hungaroring >>
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Modellini - Brumm Bugatti Tipo 59 GP Francia 1934 Tazio Nuvolari
Certe forme non invecchiano mai. Come quelle della Bugatti Tipo 59, oggi riprodotta dall'italiana Brumm. Profili che rimangono sospesi nel tempo, in questo caso nel Gran Premio di Francia del 1934. Il modello, in scala 1:43, offre una buona pulizia stilistica che lascia poco spazio al superfluo, proprio come la vera Tipo 59. La carrozzeria si distende lunga e stretta e i parafanghi sono assenti, in ossequio a un'idea di leggerezza estrema. Le ruote sono di gomma ed offrono una buona scolpitura; bene l'effetto dei raggi, che appaiono tesi come corde di un violino. Il blu Bugatti, profondo e denso, riveste l'intera carrozzeria con un'eleganza che degna di un abito da sera. Il numero 14, in bianco, è ben dimensionato e applicato nella giusta posizione.Lo sterzo è fisso, la griglia frontale è un'opera d'incastro, la cinghia che percorre longitudinalmente il cofano è ricreata con verosimiglianza quasi tattile. L'abitacolo sussurra le verità più profonde. Il volante potrebbe raccontare i paurosi controsterzi. Sedile basso e avvolgente, la plancia povera di strumenti, come da tradizione dell'epoca e lì, davanti a quei quadranti, Nuvolari leggeva il destino con un colpo d'occhio. Un' auto che Bugatti sperava bastasse per contrastare l'avanzata tedesca di Auto Union e Mercedes. In realtà, era per alcuni versi tecnologicamente superata nel 1934, ma ciò che non poteva fare la macchina, spesso lo faceva Tazio con il suo talento irrazionale. 45,00 è un prezzo corretto, ha una tiratura limitata ed un dettaglio equilibrato per la cifra richiesta.
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Dazi - Spunta un "giallo" sulle auto e cresce l'incertezza
L'ennesimo ordine esecutivo firmato da Donald Trump per imporre dazi a decine di Paesi sembrava non contenere grosse sorprese per l'Unione europea, in particolare rispetto a quanto concordato in Scozia con il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Tuttavia, nel corso della giornata è emerso un giallo in piena regola su uno dei settori maggiormente esposti alle nuove politiche protezionistiche americane: il comparto automobilistico, destinato a rimanere ancora nel limbo dell'incertezza. Nessuna riduzione? Infatti, l'ordine esecutivo conferma a grandi linee l'accordo con von der Leyen, a partire dai dazi reciproci del 15%, ma, secondo alcuni funzionari dell'Unione europea, le nuove aliquote non si applicherebbero alle auto. In particolare, l'ordine non attuerebbe ancora l'impegno a ridurre proprio al 15% i dazi stabiliti su auto e componenti e non includerebbe diverse esenzioni stabilite in Scozia, a partire da quelle su prodotti strategici come gli aerei. Dunque, sembra che per il momento il settore debba ancora sottostare alla tariffa del 27,5% (il 25% aggiuntivo al 2,5% in vigore prima dell'insediamento di Trumo), un'aliquota ben più alta del 15% concordato. Non sono, dunque, un caso le parole del commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic: "I nuovi dazi statunitensi riflettono i primi risultati dell'accordo Ue-Usa". Per questo i funzionari di Bruxelles si aspettano ulteriori ordini esecutivi e, soprattutto, maggiori dettagli. Anche perchè le nuove aliquote saranno applicate a partire dal 7 agosto prossimo. Insomma, la questione è ancora avvolta dall'incertezza più assoluta. A tal proposito, non va trascurata la reazione negativa dei mercati finanziari agli ultimi sviluppi. Infatti, le principali borse europee hanno chiuso tutte in pesante ribasso: -2,9% per Parigi, -2,7% per Francoforte e -2,55% per Milano, mentre Londra ha contenuto le perdite allo 0,7%.
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Mercato italiano - Pietrantonio (Unrae): "Atmosfera cupa attorno allauto"
Roberto Pietrantonio è da otto settimane il nuovo presidente dell'Unrae. In questa prima intervista a Quattroruote.it commenta il calo del 5,1% delle immatricolazioni a luglio, parlando di "atmosfera cupa attorno al mondo dell'auto" e di "sofferenza strutturale del mercato italiano". La ricetta per uscirne? Cambiare narrazione, anche sulla transizione ecologica, incentivi stabili e semplici per i consumatori e una graduale riforma fiscale dell'auto aziendale.Quello di luglio è il terzo calo mensile consecutivo. Che cosa succede al mercato?C'è un'atmosfera cupa attorno al mondo dell'auto, c'è una sofferenza strutturale del mercato italiano che si tocca con mano e che non accenna a migliorare. Vari indicatori lo confermano, non solo i tre segni meno consecutivi o il confronto impietoso con il 2019. Lo indica chiaramente il canale dei privati, che nei primi sette mesi ha perso il 10,3% rispetto al 2024. vero che l'anno scorso c'erano gli incentivi fino a 135 g/km di CO2 e che quest'anno, al contrario, sono stati annunciati, ma non ancora resi disponibili generando un classico effetto annuncio, però il dato è fortemente preoccupante.Però gli incentivi 2025, ammesso che arrivino veramente a breve, saranno sulle auto elettriche, quindi rivolti a una nicchia di automobilistiSì, ma i normali consumatori, che non sono addetti ai lavori, sentono in tv la parola incentivi e si mettono alla finestra. E anche chi ha compreso che andranno solo alle auto elettriche sa che, comunque, nel recente passato vi sono stati cambiamenti improvvisi e che, insomma, c'è sempre una speranza. Resta la sensazione che il mercato italiano sia cambiato in maniera strutturale, che l'acquisto di una macchina nuova sia qualcosa di estremamente impegnativo che si cerca di rimandare il più possibileIo credo che molto sia dovuto all'incertezza. In Italia negli ultimi anni la politica ha preso decisioni ondivaghe e spesso contraddittorie che hanno generato confusione e un forte rumore di fondo che ha condizionato e continua a condizionare il mercato. Lo dimostrano i numeri. I Paesi che si sono allineati alla direzione imboccata dall'Unione europea oggi soffrono meno. Vi sono situazioni, penso alla Spagna, in cui il mercato sta correndo veloce. L'Italia è quintultima in Europa per immatricolazione di auto Bev e Phev, il 13,2% del Bel Paese nei primi sei mesi si confronta con il 36% del Regno Unito, il 28% della Germania, il 24% della Francia e il 20% della Spagna. evidente che da noi non si sono creati i presupposti per i consumatori e per le aziende per abbracciare la transizione. Un percorso sicuramente impegnativo, non lo nascondo, ma una narrazione contraria non aiuta. E non fa bene, in generale, al sistema-Italia.A proposito di sistema-Italia, Anfia parla di un calo della produzione di autovetture in Italia del 40%, che si aggiunge al -40% del 2024. Certo, la caduta è iniziata negli anni 90 ma i numeri di oggi certificano la fine dell'industria dell'auto di massa in ItaliaSono dati che dimostrano quanto, invece, l'auto dovrebbe essere al centro del dibattito politico. Se invece si continua a demonizzarla il conto, alla fine, si paga anche in termini di produzione.I giorni scorsi sono stati monopolizzati da due notizie: i dazi tra Stati Uniti ed Europa e la vendita di Iveco a Tata. Partiamo dai dazi. Qual è il messaggio che, alla fine, arriva al mercato?Unrae è contraria ai dazi, che alla fine colpiscono sempre i consumatori e che, in questo caso, non farà bene all'industria europea. Il presidente americano Trump è stato molto abile a ipotizzare percentuali folli all'inizio per far digerire facilmente all'Europa il 15%. Anche queste notizie contribuiscono ad alimentare il sentiment negativo che attanaglia il mercato dell'auto?Certamente. Da molti anni l'auto è sulle prime pagine dei giornali, se ne parla nei telegiornali e purtroppo è sempre oggetto di una narrazione negativa. L'informazione non ha mai raccontato l'enorme evoluzione tecnologica, il miglioramento della sicurezza attiva e passiva, l'abbattimento delle emissioni e dei consumi. chiaro che questa narrazione a senso unico non migliora la predisposizione all'acquisto.La politica, poi, ci ha messo del suo. E non dall'annuncio del Green dealSì, da noi ci sono sempre state fazioni. Non ci si è resi conto che andare contro l'auto tout-court o contro una tecnologia fa male, alla fine, a tutta l'industria. Bisognerebbe fare molta attenzione al tono di voce che si usa.E della vendita di Iveco a Tata che cosa pensa? una storia triste. Da italiano, che pure rappresenta le Case estere, è una notizia che non avrei mai voluto sentire. Però anche questo epilogo ha origini lontane, da decenni assistiamo a multinazionali estere che fanno la spesa in Italia, che comprano il nostro know-how, la nostra cultura, la nostra professionalità, ciò che abbiamo costruito nel tempo.Tornando al mercato, che cosa potrebbe giovare al settore?Secondo me, tutto dovrebbe partire dalla volontà politica di rimettere l'auto al centro della discussione con una visione di medio-lungo periodo. Da una visione, poi, possono discendere azioni concrete, a partire da una narrazione positiva sulla transizione. In generale, bisognerebbe restituire semplicità, pensare a incentivi stabili e facilmente comprensibili nei confronti dei consumatori. E poi si dovrebbe mettere mano alla riforma fiscale dell'auto aziendale, che è il vero motore del mercato. In passato abbiamo proposto ricette complesse che implicavano scenari ipotetici di crescita poco compatibili con le logiche della Ragioneria dello Stato. Meglio partire da un'azione semplice come la revisione della deducibilità. Sarebbe un messaggio positivo alle aziende e consentirebbe di valutarne meglio gli eventuali benefici sul mercato e sull'economia. Come si articolerebbe? In un aumento della soglia o in un aumento della percentuale? O in entrambe le cose?Non abbiamo ancora formulato una nuova proposta. Stiamo iniziando a confrontarci con Anfia e Federauto per capire quale potrebbe la misura più facile da far passare e che abbia anche un effetto veloce e immediato sul mercato, rassicurando il governo sul fatto che, come dire, lo Stato non ci rimetta.Tornando al mercato, avete abbassato le stime per fine annoSì, considerata la previsione al ribasso degli studi econometrici in un contesto caratterizzato da grande incertezza abbiamo abbassato la previsione 2025 a 1.515.000 immatricolazioni, 25.000 in meno rispetto alla stima precedente. Significherebbe un calo del 2,8%, pari a 44 mila unità, sul 2024. Una torta sempre più piccola proprio nel momento in cui gli attori aumentano. Anche questo contribuisce a rendere meno attrattivo il mercato italiano.
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Mercato italiano - Targhe ancora in calo: -5,1% a luglio
Il mercato dell'auto italiano rimane in territorio negativo anche a luglio. Lo scorso mese, secondo i dati del ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 118.493 vetture, il 5,1% in meno rispetto a un anno fa. Il primi sette mesi dell'anno si chiudono di conseguenza con un nuovo peggioramento per il consuntivo delle targhe: sono 973.396, per un calo del 3,8% (fino a maggio la flessione era di appena lo 0,5%, mentre a giugno si era ampliata fino al 3,6% in scia a un crollo mensile del 17,4%). Rimane ampio il divario rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019: secondo le elaborazioni dell'Unrae, a fine luglio la differenza è ancora superiore al 20%. Stellantis. A luglio il gruppo ha immatricolato 30.592 auto, per una flessione del 13,07% rispetto a un anno fa. Continua la crescita per Alfa Romeo (1.953 immatricolazioni, +13,68%), mentre è contrastante l'andamento di tutti gli altri brand: Peugeot perde il 24,2% (4.820 unità), Opel il 34,32% (2.739), Lancia il 71,57% (800), Jeep il 13,82% (4.938) e DS il 9,3% (351). In crescita dell'8,09% Fiat (11.061), del 13,04% Maserati (182) e del 3,56% Citroën (3.748).Gruppo Volkswagen. In calo anche il costruttore tedesco: -6,55% e 18.789 immatricolazioni. In territorio negativo Audi (5,526 registrazioni, -11,8%), Seat (438, -39,75%) e Volkswagen (8.246, -8,36%), mentre Cupra Cupra guadagna il 21,53% (1.462 targhe) e Lamborghini il 35% (54). Renault. In contrazione pure il gruppo della Losanga, che segna un -15,78%, con 14.484 vetture nuove a causa del calo sia della Renault (5.721 immatricolazioni, -23,83%) che della Dacia (8.763 targhe, -9,53%).Toyota. In peggioramento i risultati del costruttore nipponico: sono 9.570 le immatricolazioni, il 7,64% in meno su luglio 2024. La Toyota segna un -7,76% (9.035 registrazioni) e Lexus un -5,64% (535). BMW. Il gruppo bavarese ha registrato 7.304 immatricolazioni, mettendo a segno una crescita del 10,43%, con il marchio dell'Elica in salita del 5,21% (6.063 targhe) e la Mini in miglioramento del 45,83% (1.241).Ford e Gruppo Hyundai. Con 4.796 nuove targhe, l'Ovale Blu perde il 7,91%. Male anche la Hyundai (3.721 registrazioni, -2,49%) e la consociata Kia (4.180, -12,22%). Mercedes-Benz. Per il costruttore di Stoccarda sono 4.469 le immatricolazioni, il 7,74% in più rispetto a luglio 2024. La Stella a tre punte sale dell'8,84% (4.360 auto), mentre la Smart segna un nuovo risultato negativo: 109 targhe e 23,24%.Le altre giapponesi. Alti e bassi per gli altri costruttori del Sol Levante: crescono Nissan (1.843 auto, +2,45%), Honda (801, +25,75%) e Subaru (236, +138,33%), mentre sono in perdita Suzuki (2.557, -21,4%) e Mazda (829, -35,39%). Stabile Mitsubishi (164). Premium e sportive. Prosegue il calo della Tesla: lo scorso mese, la Casa texana ha immatricolato nel nostro Paese 457 elettriche (-4,99%). Tra gli altri marchi del segmento premium, il gruppo Jaguar Land Rover perde il 25,14% con 691 nuove targhe (-97,14% per Jaguar e -19,23% per il brand delle fuoristrada); la svedese Volvo vede le immatricolazioni calare del 17,55% (1.278 unità), mentre la Polestar passa dalle 14 auto di luglio 2024 alle 27 del 2025. In calo la Ferrari (96 targhe, -11,93%), in crescita la Porsche (713 immatricolazioni, +28,7%).Gli altri brand. In contrazione il gruppo DR Automobiles, con un -1,12% (2.298 nuove immatricolazioni); continua la crescita della MG (3.748 unità, +12,08%). BYD passa da 20 a 1.967 immatricolazioni, Omoda & Jaecoo da 77 a 1.410, Eurasia Motor Company da 111 a 269, Dfsk da 45 a 105, mentre Lynk & Co subisce un calo del 74,29%, con 72 nuove unità. La top ten delle più vendute. Anche a luglio è la Fiat Panda la preferita dagli automobilisti italiani: l'utilitaria torinese segna 7.860 nuove immatricolazioni. Seguono, nell'ordine, Dacia Sandero (4.371), Dacia Duster (3.651), Jeep Avenger (3.519), Toyota Yaris Cross (3.334), Renault Clio (2.516), Toyota Yaris (2.487), MG ZS (2.203), Peugeot 208 (2.166) e Ford Puma (2.116).I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, ennesima contrazione per i privati, che perdono il 13,5% e scendono dal 61,7% al 56,4% del mercato, mentre prosegue il recupero del noleggio: la componente del lungo termine segna un +8,9% grazie al +27,6% delle finanziarie captive e sale al 20,5% del mercato totale. Il breve termine, invece, guadagna il 10,8% e arriva all'1,6% delle targhe. Tornano in territorio positivo le auto-immatricolazioni: guadagnano il 5,7% grazie al +170,9% dell'uso noleggio, e salgono al 14,9%. Infine, andamento positivo per società ed enti, con un +9,3% e il 6,7% del mercato. In grande spolvero le Phev. Tra le alimentazioni, prosegue il trend decisamente positivo per le ibride plug-in, da mesi su un percorso di continua crescita in virtù anche di un'offerta sempre più ampia da parte dei costruttori: a luglio crescono dell'81,9% e vedono la loro quota salire dal 3,9% al 7,5%. Bene anche le elettriche pure, con +37,2% e una penetrazione in aumento dal 3,4% al 4,9%. Tornano a crescere le ibride non ricaricabili: +5,5% (+12,7% per le full hybrid, +2,6% per le mild) e quota in salita dal 40,1% al 44,6%. I modelli a benzina perdono il 22,3% e passano dal 28,4% al 23,3%. Le diesel, invece, crollano del 30,2% e si fermano al 9,5% (era il 12,9% un anno fa). Quasi inesistente il metano, con una sola immatricolazione. In calo il Gpl: -14,8% e una penetrazione in contrazione dall'11,4% al 10,2%. La classifica delle elettriche. Analizzando il segmento delle Bev, la più targata a luglio è la Leapmotor T03 (282), seguita da BMW iX1 (273), BYD Dolphin Surf (271), Volvo EX30 (261), Tesla Model Y (237), Tesla Model 3 (217), Renault 5 (195), Ford Puma (189), Porsche Macan (163) e Renault 4 (139). Emissioni. Anche per il mese di luglio, i dati positivi di immatricolazione delle auto elettrificate o a zero emissioni si riflettono sull'andamento delle emissioni medie, che cedono il 5,1% e si assestano su 113,3 g/km (114,3 g/km nel semestre, -4,4%). In particolare, la fascia 0-20 g/km (elettriche e plug-in) rappresenta l'8,3% del mercato, quella tra 21 e 60 g/km (ibride) il 4%, mentre la fascia 61-135 g/km pesa per il 63,4%. La fascia 136-190 g/km di CO2 rappresenta il 19,6 e quella oltre i 190 g/km arriva al 2,5%. Il commento dell'Unrae. Il mercato italiano dell'auto continua a mostrare segnali di sofferenza evidenti, afferma Roberto Pietrantonio, Presidente dell'Unrae, nella consueta nota di commento dell'associazione delle Case estere. Pietrantonio sottolinea, in particolare, come, rispetto al 2019, manchino 263 mila auto nel consuntivo dei primi sette mesi. A suo avviso si tratta di un dato che dovrebbe allarmare tutti. Nel contesto dell'Unione Europea dove l'Italia nel 2024 è quintultima per penetrazione delle auto elettriche, il rischio concreto è che il nostro Paese diventi sempre meno attrattivo per investimenti e offerta. il momento di agire: occorrono incentivi stabili, semplici e pianificati, che orientino i consumatori e restituiscano fiducia nel cambiamento, così come è urgente una riforma fiscale per le auto aziendali, leva essenziale per favorire una transizione reale. Senza queste misure, non solo il mercato resterà debole, ma saranno i cittadini e il sistema-Paese a pagarne il prezzo", conclude Pietrantonio.
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F.1, GP Ungheria - Norris il più veloce nel venerdì di Budapest
Lando Norris ha iniziato bene il weekend del Gran Premio d'Ungheria. Dopo il miglior tempo nella prima sessione, l'inglese della McLaren si è ripetuto anche nella seconda sessione, portando a casa un venerdì perfetto. Non è certo una grande sorpresa, anche se il gap sugli avversari quello sì è un po' inaspettato: Norris ha rifilato quasi tre decimi al compagno di squadra Piastri e oltre mezzo secondo alla Ferrari di Leclerc, oggi terzo.Verstappen dai commissari. Non al meglio della sua forma e rallentato da una strana vicenda che rischia di complicare ulteriormente il suo weekend. Il campione del mondo in carica ha chiuso la sessione solo quattordicesimo e ora è stato convocato dai commissari, ai quali dovrà spiegare un episodio strano: a metà turno ha rallentato drasticamente alla curva 3, arrivando quasi a fermarsi, prima di gettare qualcosa fuori dal suo abitacolo, all'apparenza un asciugamano. Il quattro volte iridato avrebbe dovuto seguire la procedura e tornare ai box, per liberare l'abitacolo e tornare all'azione in totale sicurezza. Potenzialmente, rischia solo una multa, ma staremo a vedere come si pronuncerà la direzione gara.Così in Top 10. Con pista asciutta, temperature miti e una buona gommatura residua dopo la riasfaltatura del tracciato, la seconda sessione del venerdì ha offerto indicazioni più solide in vista delle qualifiche. McLaren ha confermato un buon pacchetto in tutte le condizioni, con Norris che ha fermato il cronometro in 1:15.624 con gomma soft, malgrado qualche sbavatura (largo alla 2 e alla 14). Piastri lo segue a quasi tre decimi, anche se il gap è comunque giustificabile dall'essersi trovato invischiato nel traffico negli altri tentativi lanciati. Alle loro spalle si rivede Charles Leclerc, finalmente a suo agio con la Ferrari dopo settimane di frustrazione: il monegasco chiude a mezzo secondo dal vertice, ma il passo gara - ancora da valutare attentamente - sarà cruciale per le sue ambizioni. Più indietro Lewis Hamilton, sesto e ancora alla ricerca del feeling giusto con la SF-25. Tra le note liete di giornata, spicca la reazione dell'Aston Martin. Alonso, assente nelle FP1 per un problema muscolare alla schiena, è tornato in macchina e ha piazzato un ottimo quinto tempo, appena dietro a Lance Stroll. Due giri puliti, con una monoposto visibilmente più stabile rispetto alle ultime uscite. L'Aston non è ancora da podio, ma in queste prime prove ungheresi sembra ritrovata.Giovani all'attacco. Tra i rookie, oltre a Hadjar, bene anche Kimi Antonelli: il diciottenne italiano ha chiuso in decima posizione, davanti alle due Haas di Bearman e Ocon. Più indietro Bortoleto, che ha ripreso in mano la Sauber dopo averla ceduta a Paul Aron nella FP1, e Colapinto, fanalino di coda con l'Alpine, ma comunque distante solo un secondo e mezzo dalla vetta in una classifica cortissima. Da segnalare un momento concitato all'inizio, con Hulkenberg che ha portato ghiaia in pista uscendo largo alla 12. Ocon e Colapinto, transitando nella traiettoria sporca, hanno chiesto via radio controlli sull'eventuale danneggiamento dei rispettivi fondi.Domani le qualifiche. La giornata di sabato si annuncia cruciale per decifrare i reali valori in campo: la FP3 scatterà alle 12:30, seguita dalle qualifiche alle 16:00.La classifica completa delle Libere 2 a Budapest >>
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Hyundai Kona - Il Model Year 2026 coi motori benzina aggiornati
La Hyundai introduce in Italia il Model Year 2026 della Kona. La Suv coreana si aggiorna a livello tecnico, senza toccare i listini: i prezzi sono compresi tra 26.700 e 35.500 euro per le versioni endotermiche e Full Hybrid. Benzina e full hybrid più potenti. La novità principale è legata all'omologazione Euro 6E-Bis dei powertrain endotermici, che coincide con un aumento di potenza. L'1.0 T-GDI con cambio manuale sale da 100 a 115 CV (5,7-6,2 l/100 km e 131-141 g/Km), mentre l'1.6 T-GDI con cambio automatico passa da 138 a 150 CV (6,4-6,7 l/100 km e 144-152 g/Km). La Kona Full Hybrid 1.6 GDI, invece, aumenta la potenza da 129 a 138 CV (4,6-4,8 l/100 km e 104-109 g/km). Quattro allestimenti. La gamma aggiornata della Kona prevede la scelta fra le varianti XTech, Business, N Line ed Exellence. Gli ultimi due sono quelli più ricchi, ma si distinguono per lo spirito differente: la N line è più sportiva, con paraurti in tinta, cerchi da 18" e finiture interne dedicate, mentre la Exellence guarda di più al mondo premium e aggiunge i gruppi ottici Full Led e il pacchetto aggiuntivo di Adas. I prezzi.Hyundai Kona 1.0 T-GDI 115 CV XTech: 26.700 euro Hyundai Kona 1.0 T-GDI 115 CV Business: 28.100 euroHyundai Kona 1.6 T-GDI 150 CV DCT Business: 31.100 euro Hyundai Kona 1.6 T-GDI 150 CV DCT N Line: 32.500 euro Hyundai Kona 1.6 T-GDI 150 CV DCT Excellence: 32.500 euroHyundai Kona 1.6 GDI Full Hybrid DCT XTech: 32.700 euro Hyundai Kona 1.6 GDI Full Hybrid DCT Business: 34.100 euro Hyundai Kona 1.6 GDI Full Hybrid DCT N Line: 35.500 euro Hyundai Kona1.6 GDI Full Hybrid DCT Excellence: 35.500 euro
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Pirelli - Conti in crescita, ma aumenta il rischio "valutario"
La Pirelli registra performance finanziarie in crescita nel primo semestre, ma taglia le stime per l'intero anno a causa dell'impatto di un contesto valutario sempre più sfavorevole. In particolare, la multinazionale della Bicocca ha visto i ricavi semestrali crescere dell'1,5% a 3,5 miliardi di euro (+4,4% escludendo l'effetto dei cambi), di cui 1,74 miliardi tra aprile e giugno (-0,7%, ossia +4% al netto delle valute). Bene anche la redditività, grazie soprattutto al crescente peso dell'esposizione alla fascia alta del mercato (l'High Value è passato dal 77% all'80% dei ricavi): l'utile operativo semestrale è cresciuto da 530,1 milioni a 558,3 milioni (+0,7% a 278,5 milioni nel trimestre), salendo dal 15,6% del fatturato al 16%, mentre l'utile netto è migliorato del 14,1% a 264 milioni (+4,5% a 137 milioni tra aprile e giugno). Le prospettive. La semestrale è stata approvata dal Cda con il voto favorevole di 9 su 15 consiglieri e quello contrario dei membri in quota Sinochem, ovvero il presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian e Fan Xiaohua (Grace Tang si è astenuta). I consiglieri che hanno espresso voto contrario alla relazione finanziaria semestrale hanno motivato il loro dissenso unicamente in ragione della dichiarazione di avvenuta cessazione del controllo di Sinochem su Pirelli, in continuità con quanto fatto in occasione dell'approvazione del bilancio 2024. Del resto, il management ha evidenziato come i conti dimostrino "una solida performance operativa, nonostante un contesto sfidante, a conferma dell'efficacia del modello di business e dei programmi chiave del Piano Industriale". A tal proposito, la Pirelli ha ribadito le previsioni su un mercato sostanzialmente stabile, ma ha precisato che "le incertezze dello scenario economico potrebbero tradursi in un rallentamento della domanda rispetto a quanto stimato". Inoltre, "il peggioramento dello scenario cambi rispetto alle attese di maggio e l'incertezza sui dazi", hanno spinto i vertici a rivedere in parte i target: sono stati confermati gli obiettivi in termini di redditività (margine operativo in miglioramento rispetto al 2024), generazione di cassa e investimenti, mentre la stima sui ricavi è stata ridotta da 6,8/7 miliardi di euro a 6,7/6,8 miliardi.
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Skoda Vision O - Il futuro (station) del brand
La Skoda ha diffuso la prima immagine della Vision O Concept che sarà presentata all'IAA Mobility di Monaco di Baviera (9-14 settembre): il prototipo anticipa le future tendenze stilistiche del marchio nel settore delle station wagon, evolvendo i concetti espressi fino a oggi con il linguaggio Modern Solid. La tradizione delle station. Nel 2025, la Skoda celebra 130 anni di storia e proprio le wagon sono uno dei segmenti di maggiore successo per il brand, con modelli iconici come l'Octavia e la Superb. La Vision O parte da questa tradizione e nella sua prima foto si fa notare subito per alcune particolarità: il taglio essenziale dei gruppi ottici a Led, divisi in più elementi; altri Led, presenti anche sugli specchietti retrovisori; la forma del lunotto posteriore, dalla forte inclinazione e sovrastato da un profilo aerodinamico. Tutto fa pensare a una vettura molto concreta, pronta per arrivare nelle concessionarie entro breve tempo: tuttavia, non è dato sapere se si tratti della concreta anticipazione di un modello inedito, oppure della nuova generazione di un prodotto esistente. Mistero anche sui powertrain: ne sapremo di più nelle prossime settimane.
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Gruppo Chery - Il marchio Lepas sbarca in Italia
Dopo aver lanciato in Italia i marchi Omoda e Jaecoo, nella primavera 2026 il gruppo cinese Chery sbarcherà nel nostro Paese e in Europa con un altro brand, Lepas. La gamma sarà composta da tre Suv dal posizionamento medio-alto: la L2, una Bev di piccole dimensioni, una vettura compatta e la L8 (nella foto). Le due Suv più grandi offrirannno motori termici, ibridi plug-in ed elettrici. Base comune. I tre marchi del gruppo di Wuhu utilizzano la stessa piattaforma flessibile T1X: un'architettura che secondo il presidente della Chery International, Zhang Guibing, consentirà di offrire un buon prezzo facendo appello ai diversi gusti dei clienti. Il top manager ha spiegato inoltre che Lepas punterà a volumi maggiori rispetto altre due Case, rivolgendosi al contempo a una tipologia di acquirente più giovane. Si parte dalla più grande. Lepas esordirà con la L8 nella versione dotata di Super Hybrid System (SHS), ovvero il super plug-in evoluto già presente in altre vetture del gruppo: i dati ufficiali parlano di un consumo di 4,5 litri per 100 km, per un'autonomia complessiva (benzina-batteria) di 1.300 km. La Lepas L8 è lunga 4,688 metri e propone un frontale aggressivo, con i fari che nelle intenzioni del costruttore richiamano lo sguardo di un leopardo. L'espansione europea. Il gruppo Chery si sta muovendo con rapidità in tutto il Vecchio Continente. In Spagna, assieme all'iberica Ebro, i cinesi hanno avviato un centro di produzione di auto in una fabbrica precedentemente usata dalla Nissan, ed è prevista anche l'apertura di un centro di ricerca e sviluppo a Barcellona. In Germania, invece, Chery sta "puntando" alcune fabbriche (Dresda e Osnabrück) che la Volkswagen intende chiudere entro il 2027. Con Lepas, Omoda e Jaecoo, la spinta del gigante cinese è destinata a diventare più forte.
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