Rincari - Prendere la patente costerà di più
Conseguire la patente B costerà di più. Dal 1 novembre 2025, infatti, in base a un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti emanato il 10 ottobre scorso, aumenterà la retribuzione degli esaminatori delle prove di guida. Esaminatori che oggi ricevono un compenso variabile in base alla distanza fra il proprio domicilio e la sede in cui si svolge l'esame, ma che dall'inizio del mese prossimo saranno retribuiti con un forfait indipendente dalla distanza percorsa: ogni trasferta, una missione come si dice in gergo, avrà un costo fisso, a carico delle autoscuole, di 275 euro, di cui 100 di rimborso spese e 175 euro di straordinario per ogni seduta da 6-7 candidati. Per un costo medio, da spalmare sugli esaminandi, pari a circa 39-40 euro ad allievo, a cui si sommano altre spese per veicoli e logistica. Alla fine, l'aumento stimato dei costi a carico di ogni candidato è stimato in circa 10-15 euro. Salgono da sei a otto le guide certificateNon solo. Attualmente gli allievi hanno l'obbligo di effettuare almeno sei ore di guide certificate, ossia di esercitazione in auto con un istruttore abilitato e autorizzato, su una vettura munita di doppi comandi: due ore in autostrada o su strade extraurbane principali, due su strade extraurbane secondarie, due in condizioni di visione notturna, cioè dopo il tramonto. Ricordiamo che le tariffe sono libere e, dunque, ogni scuola guida può fissare il prezzo della singola ora di istruzione, che in genere varia dai 40 ai 60 euro.Ma le cose cambieranno a stretto giro grazie a una delle tante novità introdotte dalla riforma del Codice della strada entrata in vigore il 14 dicembre 2024 e che prevede, adesso, il semplice strumento del decreto ministeriale per aumentare il numero minimo di ore certificate. Decreto che sta per vedere la luce e che dovrebbe innalzare a otto il numero minimo di guide, in seguito alle trattative fra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le organizzazioni che rappresentano le autoscuole, anche se queste ultime puntavano a 12.Secondo alcune fonti, il provvedimento è già stato firmato, ma non si sa ancora quando la novità entrerà in vigore. Questo si tradurrà in un esborso superiore? Sì, per chi, oltre all'ora di guida preliminare e sempre necessaria all'istruttore per valutare il candidato, si limita alle sei ore minime. No per chi, invece, ha bisogno di più tempo per prepararsi adeguatamente all'esame di guida (cosa che riguarda la maggior parte delle persone). Unasca: i costi non saliranno. Confarca: poche otto ore.Nella media non vi sarà un aumento dei costi, sostiene Alfredo Boenzi, segretario nazionale autoscuole dell'Unasca, perché ogni candidato fa in media 10-15 ore di guida, di cui sei certificate, prima di affrontare l'esame.Una misura comunque condivisibile, quella dell'aumento a otto ore, necessaria per migliorare il grado di preparazione del candidato e, quindi, la sicurezza stradale. E tale da allineare l'Italia ai più diffusi standard europei. Secondo il presidente Confarca Paolo Colangelo, sarebbero state opportune le 12 ore. Auspichiamo inoltre un corso obbligatorio in più sulla teoria, visto il numero crescente di bocciati. Nel 2026 aumenteranno anche i diritti MotorizzazioneInfine, a gennaio 2026 i versamenti a beneficio della Motorizzazione (i cosiddetti diritti) saranno ritoccati all'insù in base a un decreto interministeriale in via di perfezionamento. Anche in questo caso l'impatto sui costi delle autoscuole, e quindi sui candidati, dovrebbe essere minimo. Si parla di un paio di euro a testa.
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Lancia - Il ritorno nel mondiale al Rallye Monte Carlo 2026
La Lancia torna al Rally di Montecarlo. Lo farà nel 2026 portando al debutto la Ypsilon Rally2 HF Integrale nel Mondiale Rally, correndo nel campionato FIA WRC2. La Rally2 è la sorella maggiore della Rally4 protagonista del monomarca chiuso al Rally di Sanremo e già vincitrice con Gianandrea Pisani e Nicola Biagi del titolo Piloti CIAR 2Ruote Motrici e del Titolo Costruttori. Ancora da scoprire i nomi degli equipaggiL'annuncio di Luca Napolitano, affiancato da Miki Biasion, non include per il momento informazioni sul programma sportivo e sugli equipaggi scelti per la nuova avventura mondiale: questi particolari saranno resi noti prossimamente. La Casa ha già diffuso le prime immagini ufficiali della vettura, che mette in luce carreggiate allargate, aerodinamica modificata e prese d'aria specifiche. Il regolamento WRC prevede la trazione integrale e motori turbo benzina al di sotto dei 1.6 litri a fronte di un peso minimo di 1.230 kg, tuttavia la Lancia non ha ancora pubblicato la scheda tecnica della Rally2 HF Integrale.
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Emissioni Ue - La Nissan si allea con la Byd
Il tema delle emissioni europee e delle relative multe per lo sforamento dei limiti riserva sempre qualche sorpresa. Negli ultimi mesi, per esempio, ha fatto scalpore il maxi-pool formato da decine di grandi costruttori con la Tesla. La notizia delle ultime ore riguarda, invece, la Nissan, che ha scelto di unire le forze non con la Renault o la Mitsubishi, suoi storici alleati, bensì con la cinese BYD. Il pool cino-giapponeseIl pool, secondo la documentazione disponibile nei canali informatici dell'Unione europea, è gestito da Nissan Automotive Europe, con sede in una cittadina alle porte di Parigi, e vede la partecipazione, per l'appuno, di BYD Europe BV, la filiale di diritto olandese del colosso cinese. Il raggruppamento, valido per tutto il 2025, è ancora aperto: chiunque sia interessato ad aderire ha tempo fino al 17 novembre prossimo per presentare alla Nissan la richiesta di adesione. Ancora aperto è anche un altro pool recente: è gestito da KG Mobility (l'ex Ssangyong) e vede la presenza di Zhaoqing Xiaopeng Investment of New Energy, una controllata della XPeng. Il meccanismo del poolingLa Nissan, che negli anni scorsi ha unito le emissioni con gli alleati Renault e Mitsubishi, ha quindi preferito la BYD per sfruttare il meccanismo del pooling. Si tratta di uno degli strumenti esplicitamente previsti dai regolamenti comunitari per agevolare i costruttori: consente alle case automobilistiche di unire le proprie flotte per soddisfare i requisiti e quindi evitare il pagamento delle multe relative a eventuali sforamenti dei limiti di CO2 e già oggi quantificate in diversi miliardi di euro. In sostanza, chi ha valori elevati può sfruttare chi è più "virtuoso", come nel caso della BYD, per abbassare la propria media e avvicinarsi ai requisiti o soddisfarli del tutto. Si tratta, però, di un meccanismo a doppio taglio: l'alleanza prevede sempre il pagamento di oneri per l'acquisto di crediti verdi a favore di chi ha livelli emissivi più bassi.
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2035 - Von der Leyen apre ai biocarburanti
Ursula von der Leyen continua a tendere la mano alla filiera automobilistica. Dopo le E-Car, espressamente richieste da alcuni costruttori, il presidente della Commissione Ue ha deciso, per la prima volta, di aprire una porta all'inclusione dei biocarburanti nella prossima revisione dei regolamenti comunitari sulle emissioni di auto e furgoni. E l'ha fatto in una lettera sulla competitività e le transizioni verde e digitale indirizzata ai leader politici del blocco comunitario in vista della riunione del Consiglio europeo di giovedì 23 ottobre L'apertura ai carburanti avanzatiNella missiva, Von der Leyen ricorda, innanzitutto, il processo di revisione del regolamento sulle emissioni, che di fatto impone il divieto alla vendita di auto a benzina o diesel per il 2035: "Specificamente per il settore automobilistico, e a seguito dell'ultimo Dialogo Strategico, ho deciso di accelerare la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 per autovetture e furgoni", che ora è "previsto entro la fine di quest'anno". "In tale contesto, rimaniamo fedeli al principio di neutralità tecnologica e di efficienza dei costi", aggiunge il presidente della Commissione, che poi fa la sua apertura: "Nel preparare la revisione, stiamo anche valutando il ruolo dei carburanti a zero e basse emissioni di carbonio nella transizione verso un trasporto su strada a zero emissioni oltre il 2030, come gli e-fuel per i quali mi sono già impegnata nelle Linee Guida Politiche e i biocarburanti avanzati". Si tratta, tra l'altro, di una rischiesta più volte avanzata dal governo italiano e dai leader di altri Paesi. Il mantra della flessibilitàDetto questo, bisognerà vedere se e come l'apertura di von der Leyen si concretizzerà in un atto pratico anche perché il presidente della Commissione continua a difedere a spada tratta le sue politiche ambientali nonostante le ormai incessanti pressioni di varie cancellerie a cambiare rotta nell'approccio alla decarbonizzazione. A tal proposito, von der Leyen ha ancora una volta confermato gli obiettivi climatici stabiliti negli anni scorsi, pur lasciando la porta aperta a una maggior flessibilità, un termine diventato ormai un mantra delle sue uiltime dichiarazioni. "Nessuno dovrebbe poter sottoporre il nostro tessuto economico e sociale a tensioni tali da provocarne il collasso. Questa combinazione è stata al centro del mio secondo mandato ed è chiaramente illustrata nella nostra proposta relativa all'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2040". Per von der Leyen "si tratta di un obiettivo ambizioso: una riduzione del 90%. E flessibile: la nostra proposta prevedeva una notevole flessibilità per gli Stati membri e le industrie in merito alle modalità di raggiungimento dell'obiettivo. Per esempio, Il nostro obiettivo interno di riduzione delle emissioni può essere inferiore al 90%, a condizione che questo sia compensato da riduzioni simili, economicamente vantaggiose e ad alta integrazione, al di fuori dell'Ue".
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Jeep Renegade - Addio a un simbolo dell'era Marchionne
Forse la Jeep Renegade non rimarrà scolpita nell'immaginario collettivo, ma la sua importanza strategica per il gruppo Fiat e per l'industria dell'auto italiana è fuori di dubbio. Pochi giorni fa, è arrivata la notizia dello stop produttivo della Suv compatta a Melfi, in Basilicata. Nulla che non si sapesse già da tempo. Tuttavia, ogni qualvolta un modello, di qualsiasi marchio o costruttore, esce di produzione, è sempre un colpo al cuore per qualsiasi impianto industriale, ancor di più per una fabbrica e un intero territorio che proprio grazie alla Renegade e alla sua gemella, la Fiat 500X, hanno trovato linfa vitale e grande ricchezza. il caso quindi di ripercorrere la storia di una delle vetture simbolo dell'operato di Sergio Marchionne e della sua visione strategica. L'importanza della RenegadePer iniziare bisogna tornare indietro nel tempo. Nel 2009 si concretizza l'alleanza tra il gruppo Fiat e la Chrysler, un'operazione voluta e perseguita da Marchionne con l'obiettivo di dare un respiro ancor più internazionale all'azienda italiana. Negli anni successivi, si procede con la progressiva conquista del controllo del costruttore americano da parte del Lingotto e nel 2014 si arriva alla fusione vera e propria tra le due società e alla contestuale creazione della Fiat Chrysler Automobiles. La nuova realtà inizia però a produrre benefici già negli anni precedenti grazie ad alcuni punti fermi dell'accordo firmato da Marchionne con l'Amministrazione Obama per salvare e rilanciare la Chrysler. Uno di questi è la condivisione di tecnologie. Su queste basi viene prima sviluppata la quinta generazione della Jeep Cherokee, poi seguita dalla Renegade, che però, a differenza della sua sorella ha sin da subito connotati ben diversi perché rappresenta una novità assoluta per il marchio americano non solo in termini di posizionamento di mercato: è il primo modello di una strategia di espansione sia commerciale sia produttiva. 20 dicembre 2021: una data storicaFacciamo un altro passo indietro. Siamo nel 2010 e Melfi è alle prese con continui scioperi e manifestazioni di protesta: i lavoratori chiedono garanzie occupazionali e certezze per il futuro. La Fiat Punto, con tutte le due declinazioni, non basta a sostenere le attività della fabbrica ed è ciclico il ricorso agli ammortizzatori sociali. Servono nuove assegnazioni di prodotto, che Marchionne prima promette e poi garantisce facciano leva sui benefici dell'alleanza con Chrysler. Tra il 2011 e il 2012, si fanno strada le prime speranze di rilancio. Poi arriva il giorno fatidico: il 20 dicembre del 2012 inizia un'operazione che proietta la fabbrica lucana su una nuova dimensione. Marchionne, insieme all'allora presidente del consiglio dei ministri, Mario Monti, partecipa a una cerimonia dai molteplici risvolti perché segna l'inizio di un piano di investimenti da oltre 1 miliardo di euro. Servono ad ammodernare l'impianto e a prepararlo alla produzione di due due nuovi modelli. Uno è la Fiat 500X, il secondo è della Jeep. E non è una Jeep qualsiasi, perché è la prima a essere assemblata al di fuori degli Stati Uniti. Dalla Basilicata al mondoPassa poco più di un anno e al Salone di Ginevra del 2014 viene svelata la Renegade: è destinata a conquistare il segmento delle Suv compatte, di particolare rilevanza in Europa, ma per Marchionne è anche il punto di partenza per espandere la presenza del marchio americano in tutto il mondo. E questa espansione ha il suo fulcro a Melfi. Lo stabilimento viene completamente rinnovato e diventa non solo il polo di riferimento del World Class Manufacturing, ma anche l'emblema di un intero sistema produttivo: la fabbrica lucana è l'archetipo su cui viene progettato lo stabilimento di Goiana, nello Stato brasiliano del Pernambuco. Melfi produce la Renegade per oltre 100 mercati e i suoi volumi esplodono. E lo stesso avviene per l'organico e per le esportazioni della Basilicata. Il 'miracolo' lucanoBasta qualche numero, estratto dai report della Fim-Cisl, per comprendere l'impatto su Melfi della Renegade e della 500X. Se alla fine del 2013 i volumi si fermano a 115.000 unità, nel 2024 si sale a 123 mila e nel 2015 si assiste a un vero e proprio boom: la fabbrica lucana sforna 390 mila veicoli, di cui quasi 190 mila del marchio americano. La crescita dei volumi va di pari passo con l'aumento della forza lavoro. All'inizio del 2015 si chiude il ricorso agli ammortizzatori sociali e tutti i lavoratori rientrano in fabbrica. Al contempo, parte un corposo piano di assunzioni, che nel giro di un anno porta la forza lavoro a superare i 7.200 effettivi. A Melfi approdano autobus carichi di operai e maestranze da tutte le aree limitrofe, ma arrivano lavoratori anche da altre regioni del Sud Italia. E a Melfi giungono tecnici da tutto il mondo per apprendere i dettami del WCM e imparare dagli italiani come si producono le automobili. Ne beneficia anche l'economia della Basilicata, con le produzioni di Melfi a fornire gran parte del contributo al boom delle esportazioni: solo nel primo semestre del 2025, l'export cresce di ben il 130%. Il 2025 è l'anno dei record per Melfi e tutta la regione. La nuova era Negli anni successivi, i volumi si stabilizzano su livelli inferiori anche per la progressiva perdita di appeal della Fiat Punto, che, dopo oltre 25 anni di carriera, esce di produzione nell'agosto del 2018 e viene sostituita due anni dopo dalla Jeep Compass. Tra il 2017 e il 218, i volumi si mantengono sopra le 330 mila unità, ma dopo si assiste a un costante calo: 248.100 nel 2019, 229.848 nel 2020, 163.643 nel 2021, 163.793 nel 2022. Il 2023 si chiude in ripresa grazie a oltre 170 mila veicoli. Poi, anche per l'uscita di scena della 500X, avviene il crollo: poco più di 62 mila modelli nel 2024 e appena 26.850 nei primi nove mesi del 2025, l'87% in meno rispetto al pari periodo dell'anno precedente. Intanto, l'erede di Fiat Chrysler, il gruppo Stellantis, annuncia nuove produzioni e l'arrivo di quattro novità tutte elettrificate e prodotte sulla piattaforma Stla Medium. Si inizia con la N8 e si prosegue con la nuova Compass, ma sono in arrivo anche la Lancia Gamma e, probabilmente, una sorella Opel. Ma i tempi della piena occupazione sono ormai lontani. La Fim-Cisl, nel suo ultimo report, parla di 57 giorni di fermo collettivo gestiti con Contratto di Solidarietà, per un totale di 187 turni persi e di circa 3.050 lavoratori coinvolti ogni giorno da contratti di solidarietà. Dal 2021, circa 2.370 persone hanno lasciato l'azienda grazie a uscite volontarie incentivate e l'organico è sceso a 4.670 addetti, ma di questi 350 sono in trasferta presso altri stabilimenti. Melfi è entrata in una nuova era e le speranze di rilancio sono alte, ma l'epoca di Marchionne e i fasti della Renegade sono, forse, irripetibili.
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Volvo - Leleganza del Nord
La Volvo ES90 segna un passaggio decisivo nella storia del marchio svedese: è la prima grande berlina della casa nata fin dall'inizio per essere solo elettrica. Costruita sulla piattaforma SPA2 condivisa con la EX90, ne riprende la logica modulare e la sofisticata architettura digitale, portandola in un segmento oggi non molto diffuso alle nostre latitudini, ma dal potere evocativo importante. Del resto, le proporzioni restano classiche, ma le superfici sono ridotte all'essenziale, come se il design avesse eliminato tutto ciò che non serve, tenendo però viva l'eleganza tipica delle berline di un tempo. Eleganza e comodità, soprattutto. Comoda e attenta al consumoL'incedere è quello delle auto che sanno fare del confort un punto forte, che non ti invogliano a correre ma piuttosto a goderti il viaggio, che anche se arrivi qualche minuto dopo, in fondo, che differenza fa? Senti che il telaio ne avrebbe per offrire quella precisione che non ti aspetti da una berlina lunga circa cinque metri, ma è più che altro il setup degli ammortizzatori a privilegiare l'assorbimento delle buche rispetto alla resistenza al rollio. Chiaramente, la goduria di viaggiare su un'auto così passa anche dal percepito degli altri. Ed è qui che si fanno notare altri aspetti. L'assenza della griglia, i fari a martello di Thor ridisegnati e la coda pulita restituiscono una linea sobria, quasi zen, coerente con il linguaggio visivo di un marchio che ha sempre preferito la sostanza alla teatralità. Comunque, con un coefficiente aerodinamico di 0,25, le forme dimostrano di essere amiche anche dell'efficienza. In questo primo contatto tra Nizza e Montecarlo abbiamo registrato consumi tra 14 e 18 kWh/100 km. Niente male considerata la stazza. Ben isolataSotto la carrozzeria lavora un sistema di propulsione completamente elettrico sviluppato e prodotto dalla Volvo. Nel nostro caso la versione è la Single Motor, che prevede un motore sincrono a magneti permanenti sull'assale posteriore che, abbinato a una batteria da 92 kWh lordi che, spannometricamente, dovrebbe garantire 550 km in condizioni reali. La potenza è di 245 kW (333 CV) e l'erogazione è fluida e progressiva, quasi rilassata: come detto, la ES90 non è un'auto che punta a impressionare necessariamente con le prestazioni - comunque notevoli: 0-100 in 6,6 secondi e 180 km/h di velocità massima limitata elettronicamente - bensì a offrire una sensazione di controllo totale. Anche il confort acustico è ai massimi livelli: nessun rumore, nessuna vibrazione e un impianto audio Bowers & Wilkins che suona alla grande. Massima sicurezzaDentro, l'abitacolo rappresenta la quintessenza del design scandinavo. Spazi luminosi, materiali sostenibili, tessuti naturali e superfici chiare creano un ambiente accogliente e razionale. Al centro domina lo schermo verticale da 14,5 pollici, gestito dall'intuitivo sistema operativo sviluppato con Google, mentre un cluster digitale minimalista restituisce solo le informazioni essenziali tra cui anche Google Maps. Ultimo, ma non per importanza, il tema sicurezza, sempre cruciale per la Volvo: a bordo troviamo radar, telecamere e sensori LiDAR che costruiscono un campo di protezione invisibile che anticipa il comportamento degli altri veicoli e riconosce anche lo stato di attenzione del conducente.
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Alfa Romeo - Tonale 2026: tutti i prezzi e le versioni
Nei giorni scorsi l'Alfa Romeo ha presentato il Model Year 2026 della Tonale, che abbiamo già avuto modo di provare nella sua versione ibrida plug-in da 270 CV con trazione integrale Q4. Oltre alla Phev, la nuova Suv di Arese sarà disponibile anche con il nuovo motore mild hybrid da 175 CV con cambio doppia frizione a sette rapporti e con il 1.6 turbodiesel da 130 CV con trasmissione automatica a sei marce. Gli ordini della nuova Tonale sono aperti da oggi, con il listino che parte da 39.850 euro per la diesel. Gli allestimenti della Tonale MY26Il modello d'attacco, senza denominazione, prevede già di serie i fari full Led, cerchi di lega da 17, interni di velluto nero e Scuba, strumentazione digitale da 12,3 e infotainment 10,25 con Apple CarPlay e Android Auto wireless, climatizzatore bizona e guida assistita di livello 2. La Tonale Sprint aggiunge dettagli nero lucido per la carrozzeria, vetri posteriori oscurati e cerchi da 18, pedaliera e battitacco di alluminio, luce ambientale e navigatore connesso. La Tonale Ti ha cornici nero lucido per i finestrini e un badge dedicato, sedili di pelle rossa o nera regolabili elettricamente, riscaldabili e ventilati, e paddle di alluminio dietro il volante. La Tonale Veloce monta cerchi da 19, fari a matrice di Led, pinze freno Brembo rosse, scarichi doppi cromati e sospensioni elettroniche DSV a doppia valvola. La serie per le Olimpiadi invernaliL'Alfa Romeo, sponsor dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, ha realizzato l'allestimento Milano Cortina 2026 dedicato proprio all'evento sportivo che si svolgerà il prossimo anno, e che si caratterizza per i dettagli argentati su minigonne e paraurti, le pinze Brembo nere lucide, i sedili rivestiti di Alcantara bicolore nero e bianco, la fascia plancia rivestita di Alcantara e l'illuminazione ambientale con grafica dedicata. Listino prezzi Alfa Romeo Tonale Alfa Romeo Tonale Diesel: 39.850 euroAlfa Romeo Tonale Diesel Sprint: 41.350 euroAlfa Romeo Tonale Diesel Ti: 44.100 euroAlfa Romeo Tonale Diesel Milano Cortina 2026: 46.100 euroAlfa Romeo Tonale Diesel Veloce: 46.850 euroAlfa Romeo Tonale Mhev: 41.650 euroAlfa Romeo Tonale Mhev Sprint: 43.150 euroAlfa Romeo Tonale Mhev Ti: 45.900 euroAlfa Romeo Tonale Mhev Milano Cortina 2026: 47.900 euroAlfa Romeo Tonale Mhev Veloce: 48.650 euroAlfa Romeo Tonale Phev: 51.100 euroAlfa Romeo Tonale Phev Sprint: 52.600 euroAlfa Romeo Tonale Phev Ti: 55.350 euroAlfa Romeo Tonale Phev Milano Cortina 2026: 57.350 euroAlfa Romeo Tonale Phev Veloce: 58.100 euroIn questa fase di lancio la Tonale è proposta con un finanziamento triennale di Stellantis Financial Services che prevede un anticipo di 5.820 euro e una rata di 199 euro al mese, con 15.000 km annui.
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Lancia - Le prime foto spia della Gamma
Le prime foto spia della Lancia Gamma sono la conferma del fatto che la futura punta di diamante del marchio italiano sarà una Suv di segmento D. Queste immagini confermano la nostra ricostruzione dei fatti dei mesi scorsi e mostrano con buona approssimazione le proporzioni della Lancia che scopriremo nel 2026. Le proporzioni e i primi dettagliLe foto spia mostrano il frontale e la fiancata di un prototipo della Gamma, mentre la presenza di una Mustang Mach-e (da 4,7 metri di lunghezza) nell'inquadratura consente di dare una misura approssimativa della Suv italiana. Nelle foto si notano alcuni particolari fondamentali: la firma luminosa anteriore sembra essere concentrata nella parte alta, con abbaglianti e anabbaglianti probabilmente integrati più in basso nel paraurti, mentre la mascherina sigillata fa pensare al powertrain elettrico. Il passo appare piuttosto lungo e la portiera posteriore sembra essere dotata di maniglia integrata nel montante, così da aumentare l'effetto Suv-coupé. La coda scende poi verso lo spoiler posteriore, ma il lunotto non è eccessivamente inclinato. Per il momento gli elementi tipici del nuovo design Lancia, ovvero i gruppi ottici tondi posteriori e il frontale a calice con tre elementi visto sulla Ypsilon, non sono visibili. Sappiamo invece dall'unico teaser esistente che sul portellone ci sarà spazio anche per un elemento a Led verticale, non visibile sul prototipo. Ibrida o elettrica a MelfiLa Gamma sarà prodotta a Melfi insieme alla DS N8 e sarà basata sulla medesima piattaforma Stla Medium e offrirà probabilmente i dei powertrain ibridi ed elettrici simili a quelli della francese. La Gamma, inoltre, si evolverà pure in veste sportiva, riportando nei listini la denominazione HF Integrale.
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Modellini - Ferrari Testarossa Cabrio 1998 Scala 1:12 GT Spirit
La Ferrari Testarossa Spider realizzata nel 1998 per l'Avvocato Gianni Agnelli appartiene di diritto a una esclusivissima categoria, quella dei "capricci". Una fuoriserie nel senso più autentico del termine, costruita come un abito sartoriale per un cliente che, di eleganza e stile, era considerato arbitro supremo. GT Spirit ha deciso di rendere omaggio a quell'unicum con un modello in scala 1:12 di resina che lascia davvero senza fiato. Le proporzioni, già maestose sulla vettura reale, sono riprodotte con attenzione millimetrica. Il cofano lungo e scolpito, le fiancate solcate dalle inconfondibili lamelle laterali, la coda larga e possente raccontano una storia di potenza e classe, la Spider mantiene intatta la personalità della coupé,ma la ammorbidisce con una leggerezza di linee che solo Pininfarina avrebbe potuto concepire. La vernice grigia scelta personalmente da Agnelli è riprodotta con una profondità di tono estremamente realistica. Loghi e stemmi sono nitidi e perfettamente applicati; le prese d'aria laterali, sottili e ben scolpite, sembrano davvero "respirare". Spostando lo sguardo verso l'abitacolo, si scopre un interno che profuma di pelle e raffinatezza. La selleria in blue, finemente collegata alla linea grafica perimetrale esterna della parte bassa della carrozzeria, è fedele nelle forme e nelle proporzioni all'esemplare originale, buono il posizionamento, alla giusta distanza dalla plancia che riporta la stessa tinta. Grande cura grafica per la strumentazione del cruscotto (un obbligo in scala 1:12) e in quella incastonata nel tunnel centrale. Il volante a tre razze e la celebre griglia del cambio manuale ci riportano ad un'epoca in cui la meccanica si mostrava con orgoglio, cinture di sicurezza e tappetini completano l'abitacolo. Se si vuole esporre un pezzo di memoria automobilistica, questa è una scelta giusta: la vera Testarossa Spider di Agnelli, ricordiamolo, fu costruita in esemplare unico con tanto di targa personalizzata TO 00000G. Buono il risultato modellistico ottenuto, tenendo conto del dover trasmettere il fascino discreto di un'auto dalla presenza scenica e dalle misure imponenti. Per averla a casa occorre inseguirla un po', nei negozi ne sono rimaste poche, sul mercato dell'usato sta guadagnando velocemente valore, se la trovate tra i 250 ed i 300 euro può essere un buon affare.
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Ferrari - SC40, la one-off che omaggia il mito F40
La Ferrari presenta la SC40, una one-off creata per un collezionista sulla base della 296 GTB. La coupé, sviluppata attraverso l'esclusivo programma Progetti Speciali, rende omaggio alla F40 con una serie di citazioni stilistiche e sarà esposta al Museo Ferrari di Maranello. Dalla 296 GTB un progetto unico per rendere omaggio alla F40Il Centro Stile guidato da Flavio Manzoni ha dato vita a linee inedite rispetto alla vettura di partenza, citando alcuni elementi tipici della F40 e rielaborando con i canoni tecnici e stilistici di oggi le forme della supercar originale. La sigla SC40, per esempio, è scavata sul supporto laterale dell'alettone posteriore a tutta larghezza e non mancano le prese d'aria sulle fiancate in tinta nera ispirate alle Naca originali. Inoltre, anche il frontale è stato ridisegnato per richiamare l'inclinazione del cofano della F40, pur rinunciando ai fari retrattili. La tinta esterna bianco SC40 è specifica per questo esemplare e presenta una tonalità volutamente fredda. Lexan e Kevlar come negli anni '80Il vano motore, al quale si accede dal cofano che apre l'intera porzione posteriore dell'auto e presenta louvres di Lexan, è impreziosito da inserti di Kevlar che richiamano ai compositi degli anni '80. Lo stesso materiale è stato studiato con una nuova formulazione per essere utilizzato anche all'interno dell'abitacolo, dove spiccano i sedili con finitura rossa di tessuto Jacquard e i rivestimenti di Alcantara Charcoal. 830 CV ibridi possono bastareLa meccanica rimane quella di serie della 296 GTB, con il V6 biturbo plug-in hybrid capace di erogare in totale 830 CV e 740 Nm di coppia massima. Rispetto alla vettura di serie, lo scarico con finale di titanio è stato realizzato con la tecnica dell'additive manufacturing e sono pure cambiate le dimensioni de corpo vettura: la SC40 è lunga 4,7 metri (+ 130 mm) e larga 1,97 metri (+ 20 mm). La Ferrari dichiara per questo esemplare unico una velocità massima superiore a 330 km/h e un tempo di 7,3 secondi per raggiungere i 200 km/h da fermo. La F40 originale erogava"soltanto" 478 CV, ma offriva prestazioni mostruose per l'epoca grazie al peso ridotto: 1.100 kg contro i 1.550 kg a secco della SC40.
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Mitsubishi - Il primo teaser della Concept Crossover Suv
La Mitsubishi presenterà al Japan Mobility Show, in programma durante l'ultima settimana di ottobre, un prototipo di crossover che potrebbe anticipare un futuro modello di serie. Per il momento è stato diffuso soltanto un teaser e non ci sono informazioni tecniche, se non la conferma della presenza della trazione integrale e di un sistema propulsivo "elettrificato". Elettrificata e pronta a tuttoL'unica immagine disponibile mostra la coda del veicolo e mette in risalto alcuni elementi: i gruppi ottici Led che attraversano orizzontalmente la coda, l'andamento molto rastremato della coda, con il lunotto molto inclinato, e l'altezza da terra e lo sbalzo piuttosto pronunciati. La descrizione del modello fa pensare a un powertrain plug-in hybrid, ma non è escluso che il prototipo possa anche adottare una soluzione puramente elettrica. Dedicata al glampingPer questa concept, la Mitsubishi ha annunciato soluzioni particolari anche agli interni, che vengono descritti come spaziosi, lussuosi e pronti a soddisfare gli appassionati di glamping con una zona notte dedicata.
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F.1, GP Stati Uniti - Verstappen domina ad Austin
Un weekend da bottino pieno. Dopo la pole nella Sprint Qualifying, quella nelle qualifiche e il successo nella gara Sprint del sabato, Max Verstappen ha completato l'opera con una vittoria netta nel Gran Premio degli Stati Uniti. Sul circuito di Austin, l'olandese ha imposto un ritmo insostenibile per tutti, costruendo con pazienza il proprio margine e gestendolo fino alla bandiera a scacchi.Il sigillo del campione. Scattato dalla pole, Max ha difeso con decisione l'interno alla prima curva, ma Charles Leclerc partito terzo con gomme soft ha trovato lo spazio all'esterno per infilarsi e prendersi la seconda posizione su Lando Norris. Una manovra elegante e coraggiosa, che ha acceso la sfida nei primi giri. Da lì in poi, però, Verstappen ha iniziato a martellare giro dopo giro, portando la sua Red Bull a costruire un margine da gestire, mentre alle sue spalle Lando e Charles si davano battaglia. stato un weekend incredibile per noi ha raccontato il quattro volte campione del mondo olandese dopo la gara. Sapevo che non sarebbe stata una corsa semplice, perché il passo tra me e Lando era molto simile. Ma nel primo stint sono riuscito a costruire un piccolo margine e da lì ho solo gestito fino alla fine.Leclerc coraggioso, Norris costante. Il monegasco della Ferrari ha provato il tutto per tutto con una strategia aggressiva, puntando sulla gomma più tenera per scattare forte e restare nel traffico il meno possibile. Ero un po' preoccupato quando ho visto che ero l'unica macchina nei primi dieci con le soft ha spiegato Leclerc. Sapevo che era una scelta rischiosa, ma volevamo prendere aria pulita davanti. Mi sono divertito molto, la macchina era piacevole da guidare. Una scelta che ha pagato solo in parte: Leclerc ha difeso la seconda posizione per gran parte del primo stint, ma la gomma rossa ha iniziato presto a cedere. Norris, che lo inseguiva con pazienza, ha approfittato del degrado del ferrarista per tentare il sorpasso, ma la Ferrari ha reagito richiamando Charles ai box per montare le medie e tentare l'undercut. Una mossa efficace, che lo ha riportato davanti alla McLaren. Solo momentaneamente, però. Nel secondo stint, Norris ha rimesso insieme i pezzi. Ci ho messo un po', ma ce l'ho fatta! ha detto l'inglese della McLaren. stata una bella battaglia con Charles, ha difeso duro ma corretto. Mi sono divertito, c'è stato rispetto. Alla fine, il secondo posto era il massimo che potevamo ottenere oggi.Verstappen ci crede. La vittoria di Austin consolida ulteriormente la posizione di Verstappen nella lotta al titolo. Max ha accorciato a 40 punti il distacco da Piastri nella classifica piloti. E se consideriamo che dopo l'Olanda i punti di distacco erano oltre cento, Max può anche tentare di giocarsela fino alla fine. Lui, impassibile sul podio, sorride appena. La corsa al titolo è sempre in salita, ma matematicamente possibile.In Top 10. Alle spalle dei protagonisti di questa gara, troviamo George Russell che oggi non è andato oltre il sesto posto, in una domenica opaca per la Mercedes. Punti anche per l'altra Red Bull di Yuki Tsunoda e per la Sauber di Nico Hulkenberg: il tedesco ha confermato il suo stato di grazia di questo weekend chiudendo ottavo, davanti a un Oliver Bearman che ha visto sfumare un risultato migliore per un momento controverso con lo stesso Tsunoda. A chiudere la top 10 c'è Fernando Alonso, bravo a capitalizzare ogni occasione e a riportare l'Aston Martin in zona punti.I risultati completi del Gran Premio degli Stati Uniti >>
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Carburanti - Diesel più caro della benzina nel 2026: il governo cambia rotta sulle accise
Altro che progressivo allineamento in cinque anni, altro che 2030 come aveva stabilito il governo lo scorso marzo: le accise su benzina e gasolio saranno allineate da subito, all'inizio del 2026, rischiando di far costare il diesel più della "verde". Venerdì, quando sono uscite le prime informazioni sulla bozza di disegno di legge bilancio approvato dal governo, il progetto era chiaro, sebbene privo di date o scadenze precise: ma quando il testo (non ancora bollinato, va detto, dalla Ragioneria generale dello Stato) ha iniziato a circolare dal pomeriggio di domenica, si è capito che l'esecutivo Meloni punta al tutto e subito, e cioè a decorrere dal 1 gennaio 2026. Lo si legge all'articolo 30 del testo, che prosegue così: Sono applicate una riduzione dell'accisa sulle benzine nella misura di 4,05 centesimi di euro per litro e un aumento, nella medesima misura, dell'accisa applicata al gasolio impiegato come carburante. Dietrofront dopo sette mesiL'esecutivo, dunque, si è rimangiato tutto dopo appena sette mesi. Il ministero dell'Economia stava lavorando da tempo al progetto di progressivo allineamento, stabilendo che dall'inizio del prossimo anno l'imposta sia la stessa per i due carburanti: 672,90 euro per mille litri. Dunque, prendendo a riferimento il prezzo medio alla pompa rilevato dal ministero dell'Ambiente il 13 ottobre scorso 1,699 /l per la benzina e 1,625 /l per il diesel se questa misura dovesse entrare in vigore oggi, a parità di prezzo della materia prima e di margine lordo per la filiera dei carburanti, la benzina scenderebbe a 1,649 /l e il gasolio salirebbe a 1,675 /l, sorpassando la "verde". In pratica, il costo del pieno di una vettura del segmento C con un serbatoio da 40 litri diminuirebbe da 67,96 a 65,96 euro per chi va a benzina e aumenterebbe da 65 a 67 euro per chi marcia a gasolio. Deciderà il parlamentoAttenzione, trattandosi di un disegno di legge questa misura entrerà in vigore solo dopo l'eventuale approvazione del parlamento, che dovrà avvenire obbligatoriamente entro il 31 dicembre. Ovviamente Camera e Senato, maggioranza (e governo) permettendo, potranno modificare il testo base.
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F.1, GP Stati Uniti - Verstappen vola, è sua la pole
Max Verstappen continua a recitare il ruolo del protagonista assoluto ad Austin. Dopo la pole e la vittoria della Sprint, l'olandese ha concesso il bis anche nelle qualifiche valide per il Gran Premio di domenica, siglando un tempo irraggiungibile per chiunque. Tre decimi rifilati a Lando Norris e una Red Bull tornata devastante sul giro secco, nonostante un piccolo errore nel timing d'uscita finale che gli ha impedito di fare l'ultimo run in Q3. andata bene ha commentato Max . In ogni fase la macchina è stata molto forte. Faceva caldissimo, con raffiche di vento molto forti. Non siamo riusciti a completare l'ultimo giro per un out-lap un po' caotico, ma per fortuna non ce n'è stato bisogno. Il margine accumulato nel primo tentativo è stato sufficiente per garantirgli la pole, confermando un passo nettamente superiore su un circuito che, a dispetto delle sue sconnessioni, sembra adattarsi perfettamente alla RB21.McLaren in chiaroscuro: Norris salva la giornata. Alle spalle di Verstappen, Lando Norris ha provato a tenere il passo, ma senza riuscirci veramente, nonostante il colpo di reni finale. Ho migliorato di mezzo decimo, ma oggi è stato più complicato, per qualche motivo, ha raccontato l'inglese. Ieri ero più a mio agio, oggi invece è stato difficile mettere insieme un giro pulito. Sono contento del secondo posto, poteva andare peggio, ma non c'era alcuna possibilità di prendere la pole. Domani il piano è semplice: non farmi colpire!. Una battuta che tradisce la tensione dopo il contatto con Piastri nella Sprint. E proprio il giovane australiano ha vissuto una sessione di qualifiche difficile: solo sesto, a quasi sei decimi dalla vetta, senza mai dare l'impressione di poter impensierire il compagno di squadra.Ferrari in crescita. La sorpresa positiva della giornata porta il nome di Charles Leclerc, terzo con una Ferrari finalmente competitiva. Dopo le difficoltà nella Sprint, la Scuderia ha sfruttato la riapertura del parco chiuso per rivedere l'assetto, guadagnando stabilità e trazione. stata una grande sorpresa, ha ammesso Leclerc. stato un weekend molto difficile per noi, ma oggi abbiamo ritrovato fiducia. Dobbiamo ancora capire perché la nostra performance oscilla così tanto senza cambiare quasi nulla, ma in genere siamo più forti in gara che in qualifica, e questo è positivo. Alle sue spalle scatterà George Russell, seguito da Lewis Hamilton, quinto e autore di un giro non abbastanza incisivo per stare davanti al compagno di squadra.Delusioni e sorprese. Dietro ai big, spiccano i nomi di Andrea Kimi Antonelli e Oliver Bearman, rispettivamente settimo e ottavo, entrambi solidi in Q2 e capaci di confermare la progressione mostrata nelle ultime gare. Carlos Sainz, invece, non è andato oltre il nono posto, davanti a un Fernando Alonso che chiude nuovamente in Top 10. Dopo l'azzardo della Sprint, con un assetto più ribassato e carico, la Sauber è stata costretta a tornare su configurazioni più conservative per non incorrere in problemi in gara. Il risultato è una perdita evidente nei tratti veloci: la C45 è scivolata fuori dalla top 10, mostrando un bilanciamento più instabile e meno grip rispetto a ieri. Liam Lawson e Yuki Tsunoda partiranno in settima fila, davanti a una coppia Alpine che, pur accedendo al Q2, non sembra in grado di lottare per i punti. La monoposto francese è ormai ferma nello sviluppo da mesi, e la mancanza di aggiornamenti si sente.Subito dietro, Gabriel Bortoleto ha mancato il passaggio al Q2 per appena un decimo, ammettendo di non aver ancora trovato la giusta confidenza con la pista texana. Più indietro, Esteban Ocon e Lance Stroll chiudono una qualifica anonima, mentre Alex Albon ha visto sfumare l'ingresso in Q2 per aver superato i track limits in curva 15 e così il suo miglior tempo è stato cancellato. Dal fondo scatterà Isack Hadjar, protagonista di un'uscita di pista nel primo settore che ha messo fine anzitempo alla sua sessione. Fortunatamente illeso, ma con una monoposto da ricostruire.I risultati completi delle qualifiche di Austin >>
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F.1, GP Stati Uniti - Vince Verstappen, botto tra le McLaren
Max Verstappen continua a scrivere il suo copione perfetto anche ad Austin. Nella Sprint del sabato, il campione del mondo in carica ha dominato senza troppi patemi, approfittando di un avvio caotico che ha messo subito fuori gioco entrambe le McLaren. Il primo posto è arrivato quasi in automatico, ma non per questo senza qualche brivido. La partenza è stata buona, poi è arrivata la Safety Car, ha raccontato il quattro volte campione del mondo olandese. Ci sono voluti alcuni giri dopo la ripartenza per ritrovare un buon ritmo, quindi dovremo capire cosa è successo. Dobbiamo essere più competitivi sul passo gara domani per poter lottare con le McLaren. Abbiamo già qualche idea su cosa migliorare.Il patatrac McLaren. La vera storia della Sprint, infatti, è durata appena una manciata di metri. Alla prima staccata Norris ha provato a difendersi da Verstappen chiudendo l'interno, mentre Piastri tentava di impostare un incrocio per uscire meglio dalla curva 1, senza badare che all'interno arrivava Nico Hulkenberg che non poteva certo sparire, avendo a sua volta all'interno l'Aston Martin di Alonso. Il risultato: doppio ritiro per la squadra di Woking e un'occasione d'oro per Max, che ha potuto controllare indisturbato fino alla bandiera a scacchi. Otto punti importanti rosicchiati oggi in ottica mondiale che resta un sogno proibito, ma ancora matematicamente possibile.Russell ci prova, ma Max è di un'altra categoria. Dietro al leader, l'unico ad aver tentato qualcosa è stato George Russell. Il pilota della Mercedes, partito bene, ha provato a mettere pressione a Verstappen nella parte centrale di gara. Sapevo che non avrei avuto molte occasioni con Max, quindi ho deciso di provarci, ha spiegato Russell. Un tentativo disperato che non ha portato però a nulla. Russell ha effettivamente tentato un affondo deciso in curva 11, finendo largo insieme a Max. P2 è meglio di quanto ci aspettassimo. Alla partenza ero all'esterno e ho deciso di andare fino in fondo, poi ho capito che anche tutti quelli all'interno avevano fatto la stessa cosa! Sembrava di vedere tre macchine dentro la stessa curvaSainz capitalizza. Dietro di loro, Carlos Sainz ha completato un podio che sa di riscatto. Lo spagnolo della Williams ancora una volta il migliore degli altri ha sfruttato al meglio il caos iniziale e un ritmo costante, riuscendo a tenere dietro entrambe le Ferrari fino alla fine. Abbiamo fatto una gara solida, con un buon passo, ha detto lo spagnolo. Le Ferrari dietro erano veloci, ma siamo riusciti a tenerle a distanza. Ho avuto questo passo per tutto l'anno, solo che finora non avevo potuto dimostrarlo. Sto facendo le stesse cose di inizio stagione, ma adesso finalmente tutto sta funzionando. Per lui è il secondo podio stagionale, dopo quello di Baku, seppur solo in una Sprint.Ferrari: ancora a metà del guado. Alle spalle dello spagnolo ha chiuso Lewis Hamilton, bravo ma non brillante, davanti a un Charles Leclerc che continua a lottare con una SF-25 ancora troppo incostante. Il monegasco, convinto di avere riportato danni nei primi giri, ha ricevuto rassicurazioni via radio: nessun problema dai dati, ma il passo non è mai stato incisivo. Un errore nel primo settore gli è poi costato anche la posizione su Hamilton, dopo un duello ruvido ma senza danni. Leclerc è comunque sotto inchiesta, pare per la gestione delle distanze in regime di Safety Car.Tsunoda e Antonelli a punti. In zona punti per questa Sprint anche Alex Albon, sesto, e Yuki Tsunoda, settimo nonostante un fondo danneggiato dopo il via. A completare la top 8 c'è Andrea Kimi Antonelli, che ha beneficiato della penalità inflitta a Oliver Bearman: l'inglese, nel tentativo di difendersi proprio dall'italiano, era andato oltre i limiti della pista, guadagnando un vantaggio ritenuto irregolare dai commissari. Per lui sono così arrivati dieci secondi di penalità e un altro punto per il giovane talento bolognese.Safety Car finale e verdetti congelati. A chiudere la corsa è stata una Safety Car chiamata dopo l'incidente tra Lance Stroll ed Esteban Ocon in curva 1, con il canadese autore di un ingresso fin troppo ottimistico e un conseguente bloccaggio che ha tolto direzionalità alla sua vettura. Nessun colpo di scena ulteriore: Verstappen ha controllato il gruppo fino al traguardo alle spalle della vettura di sicurezza, mettendo così con più tranquillità le mani sul successo della Sprint.I risultati completi della Sprint Race ad Austin >>
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F.1, GP Stati Uniti - Verstappen fa il vuoto nella Sprint Quali
Il circuito di Austin conferma il suo verdetto: quando si tratta di spremere tutto in un solo giro, Max Verstappen rimane l'uomo da battere. Dopo una FP1 più complicata del previsto, segnata da una Red Bull che toccava spesso sugli avvallamenti del COTA, l'olandese ha tirato fuori l'ennesimo giro perfetto nel momento che conta, conquistando la pole position per la Sprint davanti alle due McLaren di Norris e Piastri.Red Bull ritrova il bilanciamento. Durante le prime prove, la RB21 sembrava nervosa, sbilanciata sul posteriore e poco efficace nei curvoni veloci che rappresentano il suo terreno preferito. Ma in qualifica, con qualche correzione d'assetto e una pista più gommata, la monoposto di Milton Keynes è tornata un riferimento. Verstappen ha dominato la SQ1 con intertempi record nel primo settore, là dove fino a poche ore prima era in difficoltà, e ha poi chiuso il giro decisivo con un margine di 71 millesimi su Norris e due decimi su Piastri. Un risultato che certifica la ritrovata confidenza del tre volte iridato con la RB21, ora di nuovo incisiva sul giro secco dopo un paio di weekend interlocutori.McLaren sempre lì, ma manca la zampata. La MCL39 conferma la sua competitività, ma anche la difficoltà nel concretizzare quando la finestra di prestazione è stretta. Lando Norris si è confermato il più incisivo, a un soffio dal colpaccio, mentre Oscar Piastri ha comunque portato a casa un terzo posto importante, ma la sensazione è che la McLaren abbia ancora qualcosa da sistemare nella gestione delle gomme morbide sul giro secco.Hulkenberg, lampo di classe. La sorpresa di giornata arriva da Nico Hulkenberg. Il tedesco ha piazzato la Sauber in seconda fila con un tempo capace di far impallidire avversari ben più quotati. Dopo un periodo opaco, The Hulk ha ritrovato il suo passo, sfruttando una monoposto finalmente bilanciata e un circuito che valorizza chi riesce a spingere con fiducia nei cambi di direzione.Mercedes e Aston Martin in chiaroscuro. George Russell apre la terza fila, con la quinta posizione. La Mercedes, concentrata in FP1 su prove di durata con hard e medie, ha mostrato ancora una certa difficoltà nell'adattarsi a piste che impongono compromessi di setup. Fernando Alonso, al suo fianco, continua a fare miracoli con una Aston Martin in crescita: la AMR25 sembra aver trovato una buona finestra di bilanciamento e, per una volta, la prestazione non appare un fuoco di paglia.Ferrari, passo indietro. Il capitolo più amaro è quello che riguarda la Ferrari. Lewis Hamilton, ottavo, ha rischiato grosso in SQ2, salvandosi per sei millesimi; Charles Leclerc, invece, non è andato oltre il decimo posto, lontano nove decimi dalla vetta. La SF-25 non ha digerito gli avvallamenti del COTA e ha faticato sia con la media sia con la soft, mai provata in FP1. Il risultato è una qualifica difficile da digerire, che conferma quanto la Rossa resti una vettura da mettere a punto con estrema precisione per essere competitiva.I risultati completi della Sprint Qualifying >>
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Carburanti - Perché il prezzo del diesel sta per aumentare ancora una volta
Acceleriamo l'allineamento tra le accise di gasolio e benzina approfittando di una situazione dei prezzi di mercato degli oli particolarmente depressa: queste le parole del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti,nel corso della conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri che ha approvato il disegno legge Bilancio 2026. Una Manovra da 16,7 miliardi di euro che il premier Giorgia Meloni definisce seria", concentrata su famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese e sanità. Ma a cosa si riferisce Giorgetti? Al fatto che il gasolio, inevitabilmente, aumenterà ancora. Obiettivo paritàAll'inizio del 2025, il governo ha varato la riforma delle accise sui carburanti, rispettando le direttive comunitarie sull'eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad): non ha più senso - sostengono Bruxelles e Roma - il differente trattamento tributario tra diesel e benzina impiegati come carburanti riguardo all'impatto negativo in termini di CO2, che vede le tasse del primo inferiori rispetto a quelle del secondo. Quindi stop alla disparità fiscale e via libera a una tassazione uniforme. Il primo passo a metà 2025Il 14 maggio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto interministeriale che stabilisce l'aumento delle imposte sul diesel e la contestuale riduzione di quelle sulla benzina. L'aliquota di accisa applicata alla benzina è ridotta di 1,50 centesimi di euro per litro, mentre quella applicata al gasolio impiegato come carburante è aumentata di un pari importo. Con le nuove imposte, la tassa sulla verde scende da 0,7284 euro/litro a 0,7134 e quella sul gasolio sale da 0,6174 a 0,6324 euro. Il provvedimento sarà seguito ogni anno da un'analoga disposizione: questa darà seguito al decreto legislativo, approvato a metà marzo, che ha stabilito il riordino e il progressivo allineamento in cinque anni delle due accise. Aumenti per cinque anniDal 2025 e per cinque anni, l'accisa sul gasolio verrà gradualmente allineata a quella sulla benzina, con un rincaro della prima e una riduzione della seconda: si produrrà un aumento di gettito che confluirà nel fondo per il trasporto pubblico locale. Pareggiando le tasse, lo Stato incasserà un surplus di gettito ogni 12 mesi: circa 100 milioni in più il primo anno, quindi 200 milioni il secondo, e 500 milioni il quinto. A fissare l'aliquota sarà un decreto interministeriale (Ambiente, Economia, Infrastrutture, Agricoltura) da emanarsi ogni anno. Il ministro gioca d'anticipoCon la Manovra 2026, Giorgetti intende rendere tutto più veloce, approfittando del fatto che i prezzi dei carburanti si sono di recente stabilizzati: così, si limiterebbero (questa la nostra traduzione delle parole del ministro) contraccolpi troppo pesanti per i consumatori e le categorie professionali che utilizzano il gasolio. L'incasso in più contribuirà a coprire i provvedimenti del disegno legge Bilancio 2026. Le incogniteAllineamento entro cinque anni, e gradualmente, dice la norma: pertanto lo strumento è flessibile, e in quel contesto temporale Giorgetti intende muoversi. Nessun accenno neppure all'entità del rincaro. In passato, il ministero aveva precisato che l'intervento non si sarebbe tradotto nella scelta dell'innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, ma in una rimodulazione delle due: un aumento delle tasse sul diesel e una diminuzione di quella sulla verde, per raggiungere un livello comune. Per ora non è dato sapere come il governo opererà nell'immediato per accelerare la parificazione dei due importi.
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Volkswagen Post-Crash - Come ti protegge un'auto in un incidente?
A Ehra-Lessien, nel cuore del Niedersachsen, Volkswagen ci ha aperto le porte di uno dei luoghi più riservati d'Europa: il suo centro di ricerca e sviluppo, un'enorme cittadella segreta dove nascono - e spesso muoiono - i prototipi del futuro. Per mostrarci fin dove arriva la sicurezza delle sue vetture elettriche, la Casa tedesca ha "sacrificato" una ID.3 lanciandola contro un muretto di cemento a 90 km/h, con un angolo d'impatto di circa 45. Un urto violento, ma realistico: per visualizzarlo, immaginate di dover schivare all'ultimo un animale o un ostacolo in strada, qualora la sola frenata non fosse sufficiente a evitare l'impatto. Un duro banco di prova per capire come reagisce la tecnologia quando tutto va storto. Sensori all'operaAppena prima dell'impatto, i sensori della vettura hanno riconosciuto la collisione imminente e attivato automaticamente la frenata d'emergenza. Poi, in frazioni di secondo, si è innescata la catena di sicurezza: airbag multipli, tensionamento delle cinture, interruzione del circuito ad alta tensione e, subito dopo, la chiamata automatica d'emergenza che invia la posizione del veicolo ai soccorsi. Tecnologia al verticeNei crash test tradizionali che siamo abituati a vedere, le auto spesso vengono mosse sui binari e trainate da carrelli speciali. Questo caso specifico, invece, richiede l'impiego di sistemi di guida automatizzata, con input preimpostati nel software, che muovono il volante tramite una corona dentata motorizzata e premono i pedali mediante l'uso di pistoncini idraulici. Questo, va sottolineato, spiega perché nell'urto dimostrativo l'auto non ha attivato gli airbag: le variabili di attivazione sono multiple, e qui vengono disattivati per evitare danni ai sistemi di guida automatizzata. Lo scopo, in questo test, non è valutare l'assorbimento dell'urto dell'auto, ma come si comporta dinamicamente e cosa fa una volta avvenuto - e terminato - l'incidente, per assistere al soccorso degli occupanti. Sicurezza dentro e "fuori"Non è solo una questione di proteggere i passeggeri, ma anche di garantire l'intervento sicuro dei vigili del fuoco. Proprio loro ci hanno mostrato come liberano un'auto elettrica dopo un incidente, tagliando il tetto con attrezzature speciali e isolando la batteria ad alto voltaggio per evitare ogni rischio. Un'isolamento che, in realtà, l'auto avvia già in autonomia se ritiene l'urto sufficientemente importante. E di nuovo, le variabili sono molteplici, motivo per cui la Volkswagen monta tre differenti sistemi per isolare rapidamente la batteria, in modo che almeno uno sia sempre raggiungibile facilmente per i soccorritori. Ehra-Lessien è un luogo dove la sicurezza non è un concetto astratto, ma qualcosa che si misura in decibel, deformazioni e millisecondi. Un crash test che lascia il segno - tanto sulla lamiera, quanto sulla consapevolezza di chi lo osserva.
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Volkswagen Italia - Riorganizzazione ai vertici dei marchi
Dal 1 novembre 2025, cambierà la guida dei brand di Volkswagen Group Italia. Tre le novità:Francesco Cimmino assumerà l'incarico di direttore del brand Volkswagen: 57 anni, entrato nel gruppo nel 2010 col ruolo di direttore Marketing VW, Cimmino è direttore Skoda da aprile 2014. Così Andrea Alessi, Brand Manager VW per 13 anni, concluderà il proprio percorso nella societàAd Andrea Calcagni sarà affidata la direzione della Skoda: 47 anni, ha cominciato il percorso in Volkswagen Group Italia nel 2010, e da inizio 2025 è direttore Volkswagen Veicoli Commerciali. Lorenzo Megoli ricoprirà il ruolo di direttore Volkswagen Veicoli Commerciali: 46 anni, con oltre 20 anni di esperienza in Volkswagen Group Italia, è direttore Network Strategy del brand. Tutti i ruoli che riportano direttamente all'amministratore delegato Christoph Aringer: Le nuove responsabilità manageriali, ha spiegato il numero uno della filiale italiana, rappresentano un passo strategico volto a dare ulteriore slancio allo sviluppo dei brand loro assegnati, a consolidare il rapporto con la nostra rete e a supportare il lancio di nuovi prodotti e servizi di mobilità, sempre più connessi e digitali, in un contesto di mercato in continua evoluzione,
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Il restyling - Honda Civic 2026, prezzi e versioni per l'Italia
La Honda presenta in Italia il restyling della Civic, che debutta con un porte aperte nel weekend del 18 ottobre e prezzi a partire da 37.500 euro. Le novità si concentrano sullo stile, sulle finiture interne, sulle varianti di verniciatura e sui dettagli degli allestimenti, mentre rimane invariato il powetrain ibrido e:HEV. Come già noto, il nuovo Model Year segna anche l'uscita di scena della Type R. Ritocchi leggeriLa Civic 2026 è subito riconoscibile per la mascherina e i paraurti ridisegnati e per la presenza di inserti nero lucido. Sono inediti anche i cerchi in lega da 18", con finitura differenziata in base agli allestimenti e i gruppi ottici Led anteriori, che hanno permesso di rimuovere i fendinebbia dal paraurti. La nuova tinta Seabed Blue, infine, si aggiunge alle opzioni disponibili e sostituisce il Premium Crystal Blue. Dettagli che contano anche all'internoL'abitacolo si distingue per l'adozione su tutte le versioni del padiglione dei montanti neri e per le finiture cromate opache sulla plancia. Sul modello Sport debuttano inoltre il nuovo volante con corona riscaldabile e l'infotainment da 10,2", mentre solo sulla Advance è presente la piattaforma di ricarica wireless. I prezziHonda Civic Model Year 2026 e:HEV Elegance: 37.500 euro Honda Civic Model Year 2026 e:HEV Sport: 38.500 euro Honda Civic Model Year 2026 e:HEV Advance: 41.000 euro
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