Volkswagen - Allo studio una piccola elettrica da 20 mila euro
Per la Volkswagen, la ID.2 potrebbe non essere l'unica elettrica di ingresso gamma. La Casa di Wolfsburg, infatti, sta lavorando a un modello ancora più piccolo e con prezzi intorno ai 20 mila euro, cinque in meno della stessa ID.2. La conferma è arrivata dal responsabile del brand tedesco Thomas Schäfer, non senza ammettere le difficoltà del progetto.
"Una sfida". "A dire il vero - ha spiegato il manager durante l'annuale conferenza di bilancio - non è per nulla una partita facile offrire un veicolo [elettrico, ndr] sotto i 25 mila euro, ma ora possiamo fare molto in termini di economie di scala: all'interno del nostro cluster dei marchi di massa, stiamo producendo quattro veicoli insieme a Cupra e Skoda. I volumi ci aiuteranno a ridurre i prezzi per essere competitivi e continuare a fare utili". Tuttavia, la Volkswagen sta "lavorando a velocità massima anche su un modello sotto i 20 mila euro: è una sfida ancora più grande, ma fa parte del nostro Dna. Nei prossimi due mesi ne parleremo ancora".
Le ipotesi. La ID.1, se davvero si chiamerà così, sembra quindi un progetto concreto, anche se non sembra far parte dell'attuale offensiva di prodotto. La Volkswagen prevede il lancio di dieci novità a batteria entro il 2026 e cinque sono già in rampa di lancio: la seconda generazione della ID.3, la ID.3 GTX, la ID.Buzz a passo lungo, la ID.7 e la ID.2, descritta, per il prezzo "sotto i 25 mila euro", come l'entry-level della gamma. Ovviamente, tale ruolo toccherà all'ipotetica ID.1, ma solo se a Wolfsburg riusciranno a trovare il giusto equilibrio tra costi e autonomia.
Termini Imerese - Spunta Italvolt: presentato un progetto di gigafactory a Comune e sindacati
Dopo i problemi del progetto di una gigafactory nell'ex polo Olivetti di Scarmagno, la Italvolt ha rivolto le sue attenzioni su un'altra area industriale in sofferenza, la ex Fiat di Termini Imerese: l'imprenditore svedese Lars Carlstrom, infatti, ha manifestato il suo interesse a investire in Sicilia e ha già presentato alcuni dettagli della sua iniziativa alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali locali.
Il progetto. In particolare, stando a quanto rivelato da alcuni sindacalisti, Italvolt avrebbe intenzione di investire circa tre miliardi di euro in tre anni per realizzare una fabbrica di batterie con cinque linee di produzione e arrivare a impiegare circa duemila lavoratori. "Abbiamo ascoltato le parole di Carlstrom - affermano Antonio Nobile, segretario generale Fim Cisl Palermo-Trapani, e Dino Cirivello, responsabile Cisl Termini Imerese - e ci sembra un progetto ambizioso, anche perché, a quanto pare, la società intende partire con investimenti privati. Quello iniziale della stessa Italvolt sarebbe di cinque milioni di euro, di certo un capitale molto esiguo rispetto alle previsioni finanziarie complessive, ma l'amministratore è stato fiducioso sul reperimento del resto delle somme. A ogni modo il nostro giudizio resta sospeso in attesa dei fatti". "Questo progetto deve avere la necessaria sostenibilità finanziaria e un partner industriale, vogliamo sapere quali sono le Case automobilistiche con le quali questa società ha accordi per le batterie elettriche. Questi due aspetti oggi non sono stati chiariti", aggiunge Roberto Mastrosimone della Cgil siciliana. In ogni caso, i sindacalisti sono molto cauti alla luce della storia del polo industriale dismesso dal Lingotto nell'ormai lontano 2011 e già oggetto di fallimentari progetti di rilancio: è il caso della Blutec, finita al centro di una bancarotta con diversi risvolti giudiziari. "Non possiamo esprimere pareri dettagliati - evidenziano Nobile e Cirivello -, anche perché le esperienze del passato tormentato di questa area industriale ci insegnano che restare con i piedi per terra e attendere atti concreti è l'unica cosa da fare".
Il bando. Italvolt è la terza realtà ad aver manifestato un interesse a investire nell'ex Fiat di Termini Imerese, oggi in capo alla curatela fallimentare della Blutec (l'azienda, ora, è in amministrazione straordinaria). In corsa ci sarebbero anche l'imprenditore italo-australiano, Ross Pelligra, con un progetto di natura immobiliare, e l'ucraino Sergey Shapran, intenzionato a impegnare fino a 45 milioni di euro per una fabbrica di profilati e componenti di alluminio. In ballo ci sono i fondi pubblici previsti da un bando ministeriale che dovrebbe essere pubblicato nelle prossime settimane. Di sicuro dopo il 4 aprile, quando a Roma è prevista una nuova riunione del tavolo di crisi per Termini Imerese che dovrebbe portare alla definizione e alla firma dell'Accordo di programma necessario per il rilancio del polo industriale. Carlstrom avrebbe già comunicato ai sindacati l'intenzione di partecipare al bando al pari delle altre realtà interessate. "L'accordo di programma garantisce un contributo pubblico, ma è minimale rispetto al piano da 3 miliardi di euro che ci è stato illustrato da Italvolt, per cui servono garanzie precise di sostenibilità", sottolinea Mastrosimone, mentre Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani, è ancora più diffidente: "Le presentazioni in pompa magna, gli annunci ormai non hanno più la presa di una volta sulle speranze dei lavoratori. Serve un maggiore impegno della politica a tutti i livelli, perché di anni ne son passati troppi e di parole belle ma vuote altrettanto".
Ford Bronco - La fuoristrada è pronta per l'Europa: a breve si potrà ordinare
L'attesa per l'arrivo della Ford Bronco in Europa sta per finire. Infatti, l'Ovale blu ha annunciato che la fuoristrada americana "sarà presto disponibile per gli ordini in selezionati mercati europei".
Edizione limitata. La Bronco sarà venduta per la prima volta nel Vecchio continente "in un numero strettamente limitato" di esemplari e sarà offerta negli allestimenti Outer Banks, adatto per qualsiasi tipologia di viaggio, e Badlands, dedicato agli amanti dell'off-road. Disponibile una solo motore: il V6 EcoBoost di 2.7 litri nella versione da 335 cavalli e 563 Nm di coppia. La trazione è integrale e si abbina a un cambio automatico a dieci rapporti, mentre grazie al Trail Control si potranno selezionare sette modalità di guida. Ogni allestimento sarà contraddistinto da dettagli e accessori particolari, come le porte rimovibili o i coprisedili di neoprene. Gli interni, inoltre, saranno contraddistinti da soluzioni tecnologiche come l'infotainment da 12 pollici e un impianto audio firmato Bang & Olufsen, mentre le doti fuoristradistiche saranno esaltate dal Trail Toolbox (una suite di tecnologie per la guida in off-road), da sospensioni specifiche Off-Road Stability (HOSS) e da kit che includono tende, porta attrezzi e rivestimenti lavabili. In ogni caso, la Ford non ha ancora fornito indicazioni ufficiali sul prezzo di vendita. Negli Stati Uniti, dove l'offerta di allestimenti e motori è più ampia, il listino parte da circa 28 mila dollari (poco meno di 27 mila euro).
Kia EV9 - Grande, grossa e a sette posti
La Kia presenta la EV9, l'attesa Suv a sette posti che affiancherà la EV6 nei listini. Con il suo design avveniristico, l'elettrica conferma lo slancio creativo della concept e si prepara al debutto mondiale sui mercati nei prossimi mesi, quando ne conosceremo le caratteristiche tecniche complete e i prezzi.
Punta sul design. Sviluppata sulla piattaforma modulare e-gmp, condivisa con le Hyundai a batteria, la EV9 nasce esclusivamente come elettrica e avrà un ruolo cruciale nella diffusione globale dei modelli a zero emissioni del marchio Kia. Il design è uno degli elementi chiave: non segue un family feeling preciso e si discosta dalle altre Kia, creando dei paradigmi nuovi. Le linee sono imponenti, squadrate, ma allo stesso tempo minimali, pensate per dare priorità allo spazio interno, mentre i gruppi ottici aggiungono personalità all'insieme grazie alla Digital Pattern Lightning Grille frontale con gli elementi spostati ai bordi e ai Led posteriori verticali. La Tiger Face delle altre Kia è stata stilizzata e ovviamente le prese d'aria sono ridotte al minimo per esigenze aerodinamiche. I passaruota allargati con forme geometriche, il tetto sospeso e la linea di cintura ascendente completano l'aspetto originale della Suv.
Confort per sette. L'abitacolo offre l'opzione a sei e a sette posti e per la seconda fila sono previste due poltrone girevoli a 180 gradi. La plancia è stata sviluppata all'insegna del minimalismo: la console centrale si è trasformata in un'estensione sospesa del bracciolo, mentre la strumentazione e l'infotainment sono gestiti da due schermi affiancati da 12,3". Sono previsti numerosi portaoggetti; inoltre, ogni passeggero può contare su una presa di ricarica per i propri device. La Kia ha scelto comunque di mantenere dei comandi fisici per la gestione del climatizzatore, mentre altri a sfioramento sono presenti sotto il display centrale.
Accordi - Arval e Shell insieme per la ricarica
Il primo prodotto della partnership da poco annunciata fra Arval e Shell Recharge solutions è una card che consente ai clienti dell'azienda di noleggio del gruppo BNP Paribas di accedere alla rete di ricarica della compagnia dell'energia in Italia e all'estero, forte di 300mila impianti in 35 diversi Paesi. La Shell Recharge app permette inoltre di rintracciare le stazioni più vicine, attivare il ripristino della riserva di energia, monitorare il processo ed effettuare il pagamento. I relativi costi vengono inclusi nel canone di noleggio Arval. Lo specialista del noleggio ha avviato un piano per portare a 700mila unità i veicoli elettrificati nella flotta entro il 2025 a livello globale. Un obiettivo cui si allinea quello di Shell di azzerare le proprie emissioni nette entro il 2050, anche attraverso l'attivazione di oltre 500mila punti di ricarica entro il 2025, e 25 milioni entro il 2030.
Servizi - PartsPlus, una rete per i ricambi Ford
Una rete di 24 centri in Italia al servizio di flotte, officine e ricambisti con un nuovo concetto di acquisto e consegna delle parti, di lubrificanti e degli altri materiali di consumo. L'esperienza di Ford PartsPlus arriva in Italia dopo cinque anni dall'avvio nel Regno Unito, con un modello basato sulla vendita, l'assistenza e la consegna giornaliera garantita di ricambi originali Ford e, grazie alla linea Omnicraft, anche di componenti per veicoli di altri marchi. Il tutto attraverso un unico punto di contatto. Una rete di 300 persone, coordinate da Alessio Franco, PartPlus director per l'Italia opererà per sviluppare il business dei centri del marchio che gestiranno l'intera gamma dei prodotti originali Ford, Motorcraft e Omnicraft, a disposizione degli operatori dell'aftersales e delle flotte. Gli specialisti PartPlus saranno responsabili non solo dei servizi (comprese consegne giornaliere garantite o espresse dedicate), che forniranno anche attraverso l'utilizzo di supporti come gli scanner portatili. Oltre che delle vendite e della gestione degli ordini, i team locali si occuperanno della comunicazione di promozioni e offerte ai clienti.
BMW i5 - Primo teaser dell'elettrica su base Serie 5: arriverà in autunno
La BMW è quasi pronta a presentare la nuova Serie 5: durante la conferenza stampa annuale di bilancio, i vertici della Casa bavarese hanno fornito un primo assaggio dell'ottava generazione della berlina - con una foto che mostra il nuovo modello nella variante elettrica i5, interamente coperto da un velo - nonché alcuni dettagli del progetto: il lancio è previsto per il prossimo mese di ottobre.
Anche la i5 avrà una variante M Performance. La nuova Serie 5 potrà contare come d'abitudine, su tutto il ventaglio di motorizzazioni, dai classici benzina e diesel agli ibridi plug-in, passando per l'inedita variante a zero emissioni i5, che sfrutterà la medesima architettura multienergia delle altre. Inoltre, non mancheranno gli allestimenti ad alte prestazioni. A loro volta elettrificate: "La i4 M50 mostra come la BMW riesca a combinare alla perfezione prestazioni dinamiche e mobilità elettrica: è stata la BMW M più venduta in tutto il mondo nel 2022. Un modello completamente elettrico M Performance sarà incluso anche nella gamma della nuova Serie 5", ha spiegato l'amministratore delegato Oliver Zipse.
Confermata anche la i5 Touring. Il ceo ha confermato un'ulteriore novità, già ampiamente anticipata da indiscrezioni negli scorsi mesi: anche la Serie 5 Touring sarà lanciata nella variante a batteria. "Si tratta di un modello molto popolare in Europa. Dalla primavera 2024 arriverà pure la versione all-electric, dandoci un punto di forza davvero unico in questo segmento", ha affermato il manager. Come la berlina, anche la Touring nascerà nell'impianto bavarese di Dingolfing.
BMW - Neue Klasse, i primi modelli saranno una Suv e una berlina
Il gruppo BMW ha fornito nuovi dettagli della Neue Klasse, la piattaforma elettrica nativa in arrivo tra un paio di anni. In particolare, durante la conferenza stampa sui dati di bilancio annuali, i vertici hanno rivelato una serie di informazioni sui veicoli che saranno prodotti con la nuova architettura: i primi modelli a nascere sull'architettura saranno una Suv e una berlina che andrà a coprire l'attuale fascia di mercato presidiata con la BMW Serie 3. La Neue Klasse sarà lanciata nella seconda metà del 2025 e sarà la base di almeno sei veicoli che entreranno in produzione nei successivi 24 mesi.
La rete produttiva. La nuova piattaforma sarà contraddistinta da diverse innovazioni sul fronte del design, dei cablaggi, dei propulsori e delle batterie e da una forte attenzione alla sostenibilità: già sui modelli più recenti, a Monaco di Baviera hanno azzerato il ricorso alle terre rare per i componenti principali dei sistemi di propulsione elettrica). Inoltre, le sue tecnologie rappresenteranno "la base per l'intera gamma di modelli BMW" del futuro, ma l'amministratore delegato Oliver Zipse ha confermato la possibilità di integrare anche le celle di combustibile a idrogeno nella nuova piattaforma: "Dal punto di vista tecnologico, siamo già pronti. Vediamo i veicoli a idrogeno come un complemento significativo della mobilità elettrica, anche se con un certo ritardo, ha aggiunto Zipse. La BMW ha già presentato la iX5 Hydrogen, una sorta di laboratorio su quattro ruote, ma sta valutando la possibilità di produrre un modello di serie "nella seconda metà di questo decennio".
Il "ramp-up" produttivo. Ulteriori dettagli sulla Neue Klasse saranno rilevati al Salone di Monaco del prossimo autunno. Tuttavia, ci sono già dei punti di riferimento sul fronte industriale: la produzione di serie del primo modello, indicata per la seconda metà del 2025, inizierà nello stabilimento in costruzione a Debrecen (Ungheria). Nel 2026 sarà la storica fabbrica di Monaco, attualmente nel pieno di un processo di ammodernamento, a sfornare modelli sull'architettura nativa. L'anno dopo toccherà all'impianto messicano di San Luis Potosi, dove il gruppo sta investendo 800 milioni di euro per assemblare auto elettriche e batterie, e successivamente ad altri siti.
Gli obiettivi. La Neue Klasse è funzionale ad accelerare la vendita di auto elettriche e a raggiungere specifici obiettivi: "A seconda delle condizioni di mercato prevalenti nella seconda metà del decennio, dell'andamento dei prezzi e della disponibilità delle materie prime e del ritmo con cui viene costruita un'infrastruttura di ricarica completa, il gruppo BMW prevede di raggiungere una quota di auto a batterie superiore al 50% con largo anticipo rispetto al 2030". "Va da sé che la percentuale in Europa sarà già ben oltre il 50% per allora, ha ammesso Zipse, aggiungendo che "se singoli mercati o regioni richiedono il 100% di mobilità elettrica in un determinato momento, saremo pronti e in grado di raggiungere il traguardo". La strada verso la fine del decennio prevede tutta una serie di tappe intermedie: il costruttore bavarese punta, per il 2025, a superare la soglia dei 2 milioni di elettriche consegnate ai clienti e per la fine del decennio quella dei 10 milioni. Per raggiungere questi traguardi, a Monaco intendono far leva su una gamma che sarà progressivamente elettrificata. Già oggi sono 12 i modelli a batteria, ma nei prossimi anni il peso delle elettriche dovrà salire ad almeno il 20% nel 2024, al 25% nel 2025 e al 30% nel 2026.
Le novità Mini, Rolls-Royce e BMW. In tale contesto, rientra anche il contributo dei marchi inglesi, Mini e Rolls-Royce, destinati alla totale conversione alla mobilità alla spina per il 2030. Il brand di Oxford lancerà già quest'anno le prime elettriche di una nuova famiglia, della quale il primo assaggio è stato mostrato con il prototipo Aceman, e tre novità durante il 2024, mentre il nuovo corso di Goodwood è esemplificato dalla Spectre. Quanto alla BMW, il marchio tedesco ha in programma nei prossimi mesi di lanciare la nuova Serie 5 con la versione a batteria i5, che consentirà di coprire tutti i principali segmenti con un'offerta alla spina. La gamma sarà completata alla fine dell'anno con la BMW iX2 e da una novità assoluta nel 2024, quando farà il suo debutto nella Serie 5 una variante Touring sempre a batteria.
Le prospettive. L'offensiva di prodotto nel campo delle elettriche, unita al lancio di diversi prodotti di fascia alta, come la nuova BMW Serie 7, il facelift della BMW X7 e i modelli Rolls-Royce, dovranno sostenere obiettivi di continua crescita anche nel 2023, dopo un 2022 contraddistinto da solide performance finanziarie nonostante un contesto economico impegnativo. L'anno scorso, il gruppo ha subito un calo delle consegne globali del 4,8% a 2,4 milioni di unità, ma, grazie al miglior mix di prezzi e prodotto e al consolidamento integrale delle attività cinesi, ha visto i ricavi salire del 28,2% a 142,6 miliardi, l'utile operativo del 4,5% a 14 miliardi e l'utile netto del 49,1% a 18,6 miliardi. Le sole attività automobilistiche, hanno registrato un margine operativo dell'8,6%, in calo rispetto al 10,3% del 2021, ma sempre all'interno dell'intervallo strategico del 7/9%. E per quest'anno il dato è visto sempre tra l'8% e il 10%, anche grazie a vendite viste in leggero aumento e a prezzi sempre stabili malgrado non poche problematiche a livello globale, a partire dagli elevati tassi di interesse e inflazione. A tal fine, i vertici aziendali contano di sfruttare una "crescita a doppia cifra" proprio nelle elettriche (è previsto raggiungano un peso del 15% sul totale delle consegne dopo le 215 mila del 2022) e nei segmenti di fascia alta.
Girard Perregaux - Laureato Green Ceramic, una livrea verde corse per l'Aston Martin Edition
Nel 2021, Girard-Perregaux e Aston Martin hanno dato vita a una collaborazione pluriennale che ha generato diversi prodotti in edizione limitata. Sia la Maison d'alta orologeria elvetica, sia la Casa automobilistica d'Oltremanica, vantano una lunga tradizione in termini di lusso ed esclusività, affidando le proprie realizzazioni a mani esperte con competenze accumulate in decenni di pratica. Il più recente risultato di questa liason è il Laureato Green Ceramic Aston Martin Edition, il primo segnatempo della serie Laureato con cassa e bracciale in ceramica verde. British Racing Green, per la precisione, che come sappiamo era il colore delle vetture da corsa di nazionalità britannica nelle competizioni d'inizio ventesimo secolo.
Motori potenti, linee eleganti e leggerezza sono doti che caratterizzano da sempre le quattro ruote della Casa di Gaydon, questi elementi hanno indotto Girard-Perregaux a dotare il nuovo modello di lancette di ore e minuti scheletrate 'a bastone', leggere e funzionali. Il quadrante dell'orologio ha un design retinato, con un motivo a losanga che si ritrova sul logo AM' (1921-1926) e sui sedili trapuntati di alcuni delle vetture del brand.
Il primo Laureato, presentato nel 1975, esibiva una lunetta ottagonale poggiata su una base circolare a sua volta sistemata sopra una cassa di forma tonneau angolare. Il Laureato Green Ceramic Aston Martin Edition rispetta questi elementi, ma utilizza della ceramica moderna per bracciale e cassa: questo materiale leggero è costituito da ossido di zirconio e ossidi metallici, i quali determinano la caratteristica tonalità verde.
Entrambe le versioni di questo segnatempo sono dotate di una cassa slanciata: il modello da 42 mm è alimentato dal calibro GP01800; la versione da 38 mm dal calibro GP03300. Entrambi movimenti di manifattura a carica automatica, possono essere ammirati attraverso il fondello trasparente personalizzato con il logo Aston Martin. La platina è ornata con la finitura perlage, mentre altri componenti presentano smussatura, lucidatura a specchio, finitura satinata, decorazione a chiocciola, decorazione soleil e varie incisioni. I ponti sono decorati con il motivo Ctes de Genève lineare, mentre la massa oscillante è impreziosita dal motivo Ctes de Genève circolare. Infine, i movimenti hanno una riserva di carica di almeno 46 ore (per il 38 mm) e 54 ore (per il 42 mm). Il Laureato Green Ceramic Aston Martin Edition sarà in vendita da giugno presso i rivenditori Girard-Perregaux selezionati.
Idrogeno - Approvate le prime 36 stazioni di rifornimento finanziate dal Pnrr: ecco dove saranno
Il ministero dei Trasporti ha pubblicato la graduatoria dei progetti ammessi al finanziamento pubblico per la realizzazione di stazioni per il rifornimento di idrogeno. Si tratta di 36 iniziative, che potranno accedere a contributi statali per oltre 103,5 milioni di euro grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
I progetti. Il primo progetto in graduatoria, con 88,59 punti, prevede la realizzazione da parte dell'Eni di una stazione a Mestre (Venezia) con contributi per 5,75 milioni di euro. Tra i vari proponenti figurano anche dei concessionari autostradali come la Milano Serravale, con la proposta da quasi 10 milioni di euro per le aree di servizio Carugate Est e Ovest e un'altra da quasi 5,3 milioni per Tortona (Alessandria), oppure l'Autostrada del Brennero, con diversi progetti tra Vipiteno, Verona, Lavis Est e Ovest, per un totale di 15 milioni. Eni ha anche ottenuto l'acceso ai fondi per Taranto e San Donato Milanese, ma è Snam, il gestore dei gasdotti, il maggior proponente, con 8 progetti da quasi 17 milioni tra Torrazza Piemonte (Torino), Arquata Scrivia (Alessandria), Belforte Ovada (Alessandria), Avezzano (L'Aquila), Limena (Padova), Torre d'Isola (Pavia), Bari e Monselice (Padova). Tra le altre aziende spiccano realtà energetiche e petrolifere come Italgas, Q8 Petroleum e Edison e imprese attive nel campo dei gas tecnici come Sapio (insieme a Keropetrol) e Sol. Da un punto di vista geografico, la maggior parte dei progetti è situato al Nord Italia e in particolare tra Veneto e Trentino Alto Adige, ma sono toccate anche Roma, le citate Bari, Taranto e Avezzano, la Toscana con le Fosse (Arezzo), la Calabria con Lamezia Terme (Catanzaro) e la Sardegna con Sestu (Cagliari).
Servizi - Athlon lancia RoadSafety per ridurre gli incidenti
Nell'ambito del programma di azzeramento degli incidenti stradali causati da veicoli della propria flotta entro il 2050, Athlon introduce una serie di nuovi servizi in collaborazione con sviluppatori di software e app dedicati alla sicurezza su strada come SafeDrivePod, Brightmile e Drivetech. L'affiliata di Mercedes-Benz Mobility ha sviluppato soluzioni, attivabili singolarmente o insieme, che permettono il monitoraggio della guida del conducente in tempo reale, basate su sensori supportati dal GPS. Possono essere rilevati la velocità, le accelerazioni, le frenate, le sterzate, le distrazioni, le precedenze mancate e i tempi di guida. Inoltre, per ridurre i rischi derivanti dalla distrazione dovuta all'utilizzo dello smartphone alla guida, alcune applicazioni consentono di oscurare lo schermo del telefono mentre il veicolo è in moto, lasciando disponibili la navigazione online con vivavoce, Apple Carplay e Android Auto.
Emissioni giù. A disposizione dei fleet manager c'è invece un portale per analisi di dettaglio e di lungo periodo su tutti i veicoli della flotta, al fine di supportare policy di sicurezza che possono includere anche workshop e formazione dei conducenti online o su strada. Un ulteriore software consente poi alle aziende di istituire attività di gamification tra i driver, proponendo incentivi al raggiungimento di obiettivi di safe-driving. Obiettivi non in contrasto, ma anzi allineati a politiche di riduzione dei costi e delle emissioni di carbonio della flotta. Secondo BrightMile, l'utilizzo di soluzioni per la sicurezza stradale può ridurre fino al 15% le emissioni di CO2 e fino al 55% dei costi derivanti dai danni provocati. Athlon, oltre all'obiettivo dell'azzeramento degli incidenti con feriti gravi e morti entro il 2050, in linea con la Vision Zero dell'Unione Europea, s'è posta i traguardi di ridurre il numero di incidenti stradali, rispetto al 2022, del 25% entro il 2025 e del 50% entro il 2030.
Limiti di velocità - Salvini pensa di alzare i 130 in autostrada
C'era una volta il ministro Pietro Lunardi, imperante il governo Berlusconi. Primi anni del nuovo millennio, l'economia tira, l'Italia va di fretta, il titolare del dicastero delle Infrastrutture, amante delle grandi opere e inauguratore seriale di cantieri, ritiene che viaggiare a 130 all'ora in autostrada sia troppo poco. Chiede e ottiene che la soglia sia portata a 150. Sulla carta, però, ché un ventennio dopo il provvedimento, teoricamente in vigore, è rimasto lettera morta. Dall'estate del 2003, quella della grande riforma del Codice (patente a punti, luci accese di giorno, giubbino riflettente, soprattutto introduzione della patente a punti), i gestori delle autostrade hanno la facoltà d'innalzare il limite a 150 km/h qualora sussistano precise condizioni: tre corsie per senso di marcia, intensità del traffico adeguata, condizioni meteo ottimali e incidentalità nell'ultimo quinquennio in ribasso. Nel 2008 ai suddetti requisiti si aggiunge la presenza del tutor, ma nulla cambia: nessuna società di gestione si azzarda a compiere il grande passo. Motivo? Paura di assumersi la responsabilità, qualora il tasso d'incidenti dovesse crescere. E timore d'incassare di meno, ché la formula da noi battezzata inghippo, che regola al tempo gli incrementi annuali del pedaggio, tiene conto, tra l'altro, anche del parametro della sinistrosità. Morale: sulle autostrade italiane si potrebbe andare a 150, ma, di fatto, non si può. E adesso? C'è chi rilancia l'idea
Parola di ministro. A tornare sul tema è un altro titolare del dicastero delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel corso di un programma radiofonico. Parlando della revisione del Codice della strada, tema che sta molto a cuore al ministro, ha annunciato che il governo ragionerà anche sui limiti di velocità nei tratti autostradali e farà tutte le valutazioni, perché ci sono tratte ampie, dove sul modello tedesco si potrebbe pensare anche di aumentare i limiti di velocità, visto il basso tasso d'incidentalità. Questo anche perché purtroppo la stragrande maggioranza dei morti non si verifica più in autostrada, ma sulle strade extraurbane; una decisione sulla quale il ministro sta lavorando con i tecnici, perché la velocità non è una scelta politica. Dunque, alle citate condizioni i 150 saranno leciti? Il compito del ministro, in verità, è arduo, per diversi motivi. Innanzitutto, perché il clima (inteso come mood del Paese, ma forse anche come meteo, stanti le preoccupazioni diffuse per il riscaldamento globale del pianeta e le accuse costantemente mosse ai trasporti privati) va in senso esattamente contrario. Poi, perché ci sarà sempre da convincere le società di gestione delle autostrade, piuttosto riottose in materia. A meno di non obbligarle, come la Lega aveva pensato di fare, senza successo, intorno al 2009
Diritti dei consumatori - Da Kennedy e Nader a Quattroruote, in difesa di chi acquista
Chi è il consumatore, ai cui diritti è dedicata l'odierna giornata mondiale? Tutti noi, naturalmente, che ogni giorno, quasi in ogni momento, consumiamo dei beni, materiali e immateriali, oggetti e servizi. Da sempre è così, dai tempi in cui il consumo assumeva la forma primordiale del baratto. Senza che ce ne fosse coscienza, naturalmente, ché lo scambio di merci e favori era qualcosa di semplicemente necessario per garantirsi la sopravvivenza o poco più. Se vogliamo, quindi, parlare di consumerismo, cioè di forme di consapevolezza del ruolo e dei diritti dei consumatori, bisogna saltare agli anni 60 del secolo scorso, a quel 15 marzo del 1962 in cui John F. Kennedy, presidente illuminato degli States, pronunciava uno storico discorso davanti al Congresso in cui sanciva quattro diritti fondamentali degli individui nella società consumistica per eccellenza, quella americana del secondo dopoguerra: i diritti alla sicurezza, all'informazione, alla scelta e all'ascolto. Nasceva, allora, la consapevolezza nei cittadini del fatto che acquistare qualcosa non significava essere semplicemente alla mercé di chi la vendeva: si potevano pretendere anche confronto, trasparenza e rispetto.
Sulle strade. Nello stesso periodo, sempre negli Stati Uniti, si affacciava alla ribalta anche qualcuno destinato a occuparsi dei diritti degli automobilisti. Si chiamava Ralph Nader: originario del Connecticut, figlio d'immigrati libanesi, si era laureato in legge a Harvard nel 1958, scoprendo presto il proprio interesse per il mondo delle quattro ruote. Ma con un'angolazione particolare, come dimostrerà il suo libro del 1965 Unsafe at any speed, dedicato a un modello della Chevrolet, la Corvair, di cui evidenziava la palese pericolosità. Iniziò con quel best seller una battaglia con le Tre grandi di Detroit (GM, Chrysler e Ford), che ravvisavano nelle sue azioni il rischio di cause milionarie da parte dei propri clienti. Alla fine, Nader vinse quella guerra, che portò nel 1966 all'emanazione di un atto con il quale veniva conferito al governo americano il potere di stabilire standard di sicurezza per tutte le auto vendute nel Paese. Nader, dunque, può a ben diritto essere considerato uno dei padri del consumerismo e la sua popolarità fu tale da indurlo a candidarsi, pur senza successo, alla Casa Bianca tra il 1996 e il 2008. Quattroruote, consapevole dell'importanza del suo impegno, gli attribuì nel 2011 il premio dedicato alla memoria del proprio fondatore Gianni Mazzocchi, riconoscendone il ruolo decisivo nell'introduzione di norme volte a tutelare i diritti del pubblico e nella nascita di organismi di controllo pubblici.
In Italia. L'approccio di Nader, del resto, era stato condiviso in Italia sempre da Gianni Mazzocchi, la cui difesa degli automobilisti era stata tra i principi ispiratori di Quattroruote fin dalla nascita del mensile, nel febbraio del 1956. Da allora, direttori e giornalisti della rivista hanno sempre seguito questa filosofia, concretizzandola in prove via via più sofisticate delle auto e con inchieste sulle reti di vendita, sui servizi, sulle trappole dei contratti e dei finanziamenti, sulle strade e sui loro pericoli. Di pari passo cresceva anche nel nostro Paese il fenomeno del consumerismo, all'origine della nascita di una galassia di associazioni paladine della tutela dei cittadini, impegnate nelle battaglie più disparate. E arriviamo, così, a questo 15 marzo, in cui il tema centrale è dedicato, quasi inevitabilmente, alla sostenibilità dei consumi, in particolare di quelli energetici in vista della transizione ecologica. Un'occasione da cogliere per riflettere non solo sui diritti, ma anche sui doveri e sulle responsabilità di chi consuma le risorse del pianeta.
Enel X - Con Midac per un impianto di riciclo delle batterie in Italia
Enel X e Midac hanno avviato le attività di ricerca e sviluppo per realizzare in Italia il primo grande impianto di riciclo delle batterie al litio per veicoli elettrici, sistemi industriali e sistemi stazionari. L'iniziativa, condotta in partenariato con altre aziende ed enti di ricerca italiani ed europei come l'Enea, rientra nell'ambito del progetto Europeo Ipcei sulle batterie, e ha "l'obiettivo di contribuire allo sviluppo di una filiera europea delle batterie al litio che sia sostenibile e in linea con il paradigma della circolarità".
Il progetto. Il progetto prevede che le due aziende svolgano le attività nel proprio ambito di competenza, sviluppando un modello virtuoso improntato alla circolarità che consenta di trasformare pacchi batteria esausti in materie prime da impiegare per realizzare nuove celle, di limitare l'estrazione di minerali e di ridurre costi e impatti ambientali del processo. In particolare, Enel X si occuperà di studiare e sviluppare le migliori tecnologie per lo smontaggio automatico delle batterie al litio ed il loro processo di riciclo, mentre Midac curerà lo sviluppo dell'intero processo di riciclo, inizialmente in un impianto pilota, e successivamente in un sito industriale con una capacità di almeno 10.000 tonnellate all'anno.
Nuove opportunità. Per Francesco Venturini, responsabile di Enel X, il progetto "permetterà di creare nuovi mercati e nuove opportunità di crescita per le aziende, coniugando efficienza, sostenibilità e innovazione e facilitando l'Europa nel raggiungimento di un obiettivo di cruciale importanza, come una maggiore indipendenza di approvvigionamento delle materie prime". "Stiamo sviluppando ed investendo in processi di riciclo innovativi per sostenere la filiera italiana ed europea delle batterie al litio e poter fornire il nostro contributo alla transizione energetica", aggiunge il presidente di Midac, Filippo Girardi. "Partiremo dal riciclo per arrivare alle celle, i nostri impianti sorgeranno in Italia per rafforzare la presenza Italiana nel comparto delle batterie e creare posti di lavoro e sviluppo in tutto il territorio nazionale".
2035 - Rowan (Volvo) critica i Paesi scettici: "Non è l'ora dei dietrofront"
Jim Rowan, amministratore delegato della Volvo, lancia un duro attacco ai Paesi (come l'Italia e la Germania) che stanno esprimendo dubbi sullo stop alla vendita di auto endotermiche nel 2035 e ne hanno bloccato l'iter di approvazione ai massimi livelli istituzionali dell'Unione Europea. Con un post sul suo account LinkedIn, il dirigente della Casa svedese ha voluto manifestare la sua contrarietà in merito allo stallo delle ultime settimane, bollando gli ultimi sviluppi come "deludenti e profondamente preoccupanti" e chiedendo esplicitamente di non bloccare il percorso verso le zero emissioni.
Accordo storico. "L'anno scorso, i governi dell'Unione e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo storico per fissare un obiettivo per le zero emissioni allo scarico per tutte le autovetture e i furgoni di nuova immatricolazione entro il 2035. Ciò rappresenterebbe un divieto, di fatto, alla vendita di nuovi veicoli alimentati da combustibili fossili", scrive Rowan, sottolineando come l'intesa abbia dimostrato la capacità del blocco comunitario di assumere un ruolo di "leadership in un momento critico per il nostro pianeta e l'umanità. Il Parlamento ha confermato tale accordo il 14 febbraio. Gli Stati membri avrebbero dovuto fare lo stesso all'inizio di marzo. Tuttavia, ora alcuni di loro stanno tentando di far deragliare il processo. Si tratta di uno sviluppo profondamente preoccupante e deludente", sottolinea il numero uno della Casa svedese, tra le prime ad annunciare l'addio ai motori endotermici per il 2030 e la prima in assoluto ad aver abbandonato la produzione di propulsori tradizionali attraverso la cessione delle relative attività alla controllante Geely.
"Non tornate indietro". Rowan lancia quindi un appello ai governi protagonisti della "frenata": "Ora non è il momento di fare marcia indietro e di bloccare gli obiettivi climatici basati sulla scienza per il nostro settore. Ora non è il momento di anteporre interessi politici interni alla salute e al benessere del nostro pianeta e dei cittadini dell'Ue e in effetti delle generazioni future. Ora è il momento di una politica e di una leadership forte, decisa e progressista. La Volvo si impegna a diventare un'azienda automobilistica completamente elettrica entro il 2030 sulla strada per la neutralità climatica entro il 2040. Siamo consapevoli del nostro dovere di aiutare a proteggere il pianeta. Chiediamo ai governi dell'Ue di dimostrare che lo sono anche loro", conclude il numero uno della Casa di Göteborg. Argomentazioni, queste, che non sono però condivise da molti costruttori.
Silk-Faw - La lettera che seppellisce il progetto: "Rinunciamo all'accordo con la Regione"
La Silk-Faw ha cancellato il suo progetto di investimento per la produzione di auto sportive a Reggio Emilia? Oppure l'azienda sino-americana si è solo ritirata dal progetto di Gavassa? Al momento non è dato sapere, anche se i documenti pubblicati sul sito della Regione Emilia-Romagna non lasciano adito a molti dubbi: il sogno di un nuovo impianto automobilistico nel cuore della Motor Valley si può considerare definitivamente tramontato. In particolare, una determina dirigenziale della giunta regionale dà conto di una lettera inviata tramite Pec e acquisita agli atti con un protocollo datato 22 febbraio: nella missiva, la Silk Sports Car Company Srl, già Silk-Faw Automotive Group Italy Srl, dichiara che "intende rinunciare all'accordo" di insediamento e sviluppo sottoscritto con lo stesso ente regionale il 27 aprile dell'anno scorso.
Mancano dettagli. Nella determina si prende atto di un altro fattore negativo. In sostanza, la regione prende atto di non aver acquisito "la presentazione del dettaglio delle operazioni" del "progetto tipologia C". Si tratta, nello specifico, della parte relativa ai percorsi di formazione/accompagnamento di nuovi assunti nelle diverse aree aziendali e occupazione di lavoratori svantaggiati e disabili, per il pieno sviluppo socioeconomico dell'iniziativa imprenditoriale di Silk-Faw dedicata alla filiera dell'automotive". In sostanza, l'azienda non ha neanche avviato il processo di assunzione del personale che avrebbe dovuto popolare il previsto insediamento produttivo a Gavassa, la frazione alle porte di Reggio Emilia scelta inizialmente per la realizzazione del nuovo polo produttivo. Preso atto della mancata presentazione, "non si è proceduto all'assunzione dell'impegno finanziario del contributo concedibile" per un ammontare di 502.500 euro.
Revocati i fondi. L'accordo di insediamento includeva nel complesso la possibilità per la giunta regionale di concedere un contributo di 4.502.500 euro, di cui 4 milioni per la realizzazione del "progetto tipologia B" denominato 3 S motor v - sistema sostenibile di sviluppo motor vehicle. I fondi, per i quali non sono state accertate disposizioni di pagamento a favore dell'azienda (di conseguenza, non è necessaria nessuna procedura di recupero), sono stati quindi revocati nella loro interezza. La rinuncia all'accordo ha prodotto conseguenze anche a Reggio Emilia. Il comune, considerata anche "l'assenza a tutt'oggi degli atti relativi alla definitiva acquisizione dell'area di insediamento industriale", ha convocato la conferenza dei servizi conclusiva, che dovrà prendere atto della "mancanza delle condizioni originali che avevano portato alla definizione dell'Accordo di programma fra gli enti territoriali e la società" e procedere con cancellazione degli atti relativi all'ampliamento dell'area industriale per circa 79 mila metri quadrati in più rispetto a quanto previsto dal piano urbanistico e a qualsiasi altro impegno. L'amministrazione reggiana sottolinea di non aver "impegnato alcun genere di risorsa economica, né di investimento, né di spesa corrente", ritiene "necessario a questo punto che la ditta mantenga, prioritariamente, gli impegni nei confronti di dipendenti e fornitori", e auspica "che in futuro possa rilanciare la propria attività garantendo continuità aziendale". Peccato che nulla faccia presagire la ripresa di un progetto, senza contare i risvolti giudiziari che potrebbero trasformare il sogno sino-americano in un incubo.
Ineos Grenadier - Ecco il pick-up: prima uscita allo scoperto
La Ineos sta collaudando un'inedita variante pick-up della Grenadier. Un prototipo di questa derivata di carrozzeria è stato fotografato per la prima volta in Scandinavia ed è praticamente privo di camuffature. Segno che il suo lancio potrebbe essere quasi alle porte.
Pickup da arrampicata. La trasformazione dalla carrozzeria chiusa a quella da pick-up non ha comportato modifiche all'impianto stilistico e progettuale di base: il frontale e le portiere anteriori sono le stesse della Grenadier standard, mentre le portiere posteriori e il cassone sono, ovviamente, specifici. Il fatto che la portiera stessa non termini sul parafango posteriore induce a credere che il pick-up abbia un passo più lungo. In coda, infine, si notano gli stessi gruppi ottici a Led del modello di partenza, mentre la ruota di scorta è stata spostata all'interno del vano di carico, sul lato sinistro. Ulteriori differenze si notano nella forma della slitta di protezione del differenziale, mentre non c'è modo di identificare la motorizzazione. Con ogni probabilità, tuttavia, troveremo gli stessi sei cilindri benzina e diesel di origine BMW e le stesse dotazioni tecniche e telaistiche pensate per offrire le massime prestazioni in fuoristrada.
Annunciata già nel 2020. La Ineos ha annunciato l'arrivo del pick-up già nel 2020, quando furono diffuse le prime foto ufficiali della versione a cinque porte. Rispetto al primo teaser dell'epoca, alcuni elementi secondari sono cambiati: sul muletto troviamo infatti un roll-bar e dei mancorrenti intorno al cassone che appaiono decisamente più credibili e vicini alla produzione di serie rispetto ai semplici profili neri visti in precedenza. Non sappiamo invece se al "double cab" si affiancherà anche una versione a due porte più corta. Ma per il momento non esistono indicazioni in questo senso.
MiMo 2023 - Test drive sulla sopraelevata, Dallara autonome, parate: ecco la terza edizione
ll MiMo (Milano Monza Motor Show) si prepara al ritorno dal 16 al 18 giugno prossimo con una formula rinnovata, che svilupperà la pressoché totalità delle iniziative previste dal programma nell'Autodromo di Monza: dagli stand con i nuovi modelli in esposizione alle gare, in particolare l'appuntamento con l'Indy Autonomous Challenge (il mondiale dei prototipi a guida autonoma), gli ingredienti principali sono concentrati nel perimetro del circuito brianzolo, che metterà a disposizione le proprie strutture. Compreso l'anello delle sopraelevate, sede dei test drive di auto elettriche e ibride plug-in aperti al pubblico, con un apposito percorso lungo quattro chilometri. Il programma della manifestazione è stato presentato oggi, martedì 14 marzo, nella sede dell'Aci di Milano.
Sai come si ricarica? Vogliamo creare la Goodwood italiana ha detto Andrea Levy, presidente del MiMo, e perciò torniamo verso il format originale della manifestazione: quello che avevamo pensato tre anni fa ma che abbiamo dovuto modificare a causa del Covid, mettendo a Milano le pedane con le automobili. L'evento, sempre gratuito, aprirà i battenti venerdì 16 giugno, e da subito i visitatori potranno effettuare i test drive (dalle ore 9 alle 19, previa prenotazione), che sono focalizzati sulle EV e sui modelli ibridi ricaricabili: perciò, in prossimità del rettilineo dell'anello di velocità verranno allestite delle colonnine per fare pratica anche con il rifornimento.
Quelle strane monoposto senza pilota. Sin dal venerdì saranno di scena anche le Dallara AV-23 dell'Indy Autonomous Challenge: la Casa di Varano de' Melegari fornisce le vetture sviluppate dai team, che rappresentano importanti università e centri di ricerca internazionali, i quali si sfideranno a eliminazione in tutti e tre i giorni della manifestazione in due finestre della giornata: dalle 9 alle 10:30 del mattino e dalle 14 alle 15:30 del pomeriggio sul tracciato dove corre anche la Formula 1. La finale è in programma domenica 18 alle ore 14. In pista si terranno anche la Premiere Parade (la sfilata delle novità proposte dalle Case automobilistiche, venerdì 16 alle 16:30) e la Monzanapolis (sempre di venerdì, alle 19:30), sfilata di collezionisti di sportive e supercar che celebra i due circuiti (di Monza e Indianapolis).
Milano "vetrina". Alla luce dei cambiamenti organizzativi, dunque, va un po' ridimensionandosi il ruolo di Milano, negli anni scorsi sede delle anteprime e dei test drive. Nell'edizione 2023 del MiMo, il capoluogo lombardo ospiterà ancora l'esposizione di una decina di modelli, mantenendo parzialmente il proprio ruolo di vetrina, e metterà a disposizione alcuni punti informativi sulla manifestazione, dai quali si potranno anche prenotare i test-drive. A Milano si ritroveranno anche i club, destinazione Autodromo, impegnati nei raduni, e da Corso Venezia partirà la sfilata celebrativa dei 120 anni di Aci Milano, che condurrà fino a Monza alcune icone della storia dell'automobilismo.
La Russa: La transizione va governata. Partner del MiMo, l'Aci concorre all'organizzazione della kermesse motoristica open air e, in occasione della conferenza stampa di presentazione, il presidente di Aci Milano, Geronimo La Russa, ha ribadito la posizione dell'ente sulla transizione ecologica: L'auto non è il passato: è il presente e sarà anche il futuro. Però bisogna interrogarsi su quali sono i giusti equilibri, su quale deve essere l'evoluzione ecologica. L'Automobile Club è per la neutralità tecnologica: quindi, guarda assolutamente alla sostenibilità, ai consumi e alle emissioni, ma rifiuta un'ideologia preconcetta secondo cui il problema ambientale si risolve solo con l'elettrico. Noi ha proseguito La Russa siamo sempre aperti al confronto. Troveremo piano piano, con i giusti tempi, i giusti modi e con gradualità la corretta via per la sostenibilità. Anche l'Unione europea ha capito che questi tempi vanno governati.
Lungo termine - Guido Lascelta, un nuovo comparatore per lNLT
attivo un nuovo comparatore online per confrontare le offerte di noleggio di vetture a lungo termine. Si chiama Guido Lascelta e punta sulla semplicità della presentazione e della navigazione. possibile avviare la ricerca partendo da marca e modello, oppure in modalità guidata, inserendo alimentazione, categoria, livello di emissioni di CO2 e altri dettagli; o, ancora, partendo dalla rata mensile che si è disposti a pagare. Le soluzioni disponibili per l'auto prescelta sono poco più di un centinaio i modelli, in rappresentanza di quasi tutti i segmenti vengono poi elencate in schede, cliccando sulle quali si attiva il processo di registrazione per il perfezionamento del preventivo. Non manca un calcolatore che aiuta a valutare la convenienza delle motorizzazioni elettriche. Guido Lascelta è stato ideato da Angelo Simone, ceo dell'azienda, che in passato ha ricoperto diversi incarichi nel settore dell'auto e della consulenza.
Audi Q4 e Q4 Sportback e-tron - Arriva l'aggiornamento software 3.2: ecco cosa cambia
L'Audi ha sviluppato un aggiornamento per le sue Suv elettriche medie, Q4 e Q4 Sportback e-tron. Le novità incluse nel software 3.2 sono introdotte sulle vetture model year 2023 e saranno disponibili anche per quelle già consegnate con un passaggio in concessionaria: in futuro, a seguito di questo upgrade gli aggiornamenti potranno essere scaricati direttamente dalla vettura grazie al sistema over-the-air.
Ricariche a 135 kW con Plug & Charge. Il primo e più importante miglioramento che deriva dal nuovo software riguarda la ricarica: per le auto con accumulatore da 82 kW viene resa disponibile la ricarica rapida a 135 kW ed è possibile impostare dall'infotainment una percentuale massima di rifornimento. Inoltre, per semplificare le procedure viene attivata la funzione Plug & Charge, che avvia la ricarica senza necessità di una scheda o di una conferma tramite app: il riconoscimento del veicolo e il pagamento sono automatizzati. Infine, i clienti possono pianificare le ricariche a casa nelle fasce orarie preferite, sia dalla vettura sia dall'app MyAudi.
Nuovi servizi Audi Connect. L'infotainment rende inoltre disponibili nuovi servizi Audi Connect. possibile creare profili personalizzati che memorizzano le destinazioni più recenti di navigazione e altri parametri e viene contestualmente reso disponibile l'e-tron trip planner dall'app MyAudi, che permette di pianificare percorsi e soste di ricarica da inviare alla vettura. stata infine ottimizzata l'integrazione con Amazon Alexa, per replicare le funzionalità già note attraverso i comandi vocali.