Subscribe to feed 4 Ruote 4 Ruote
Quattroruote News
Aggiornato: 12 min 19 sec fa

Green Deal - Urso torna alla carica: "Bisogna anticipare la clausola di revisione al 2025"

Ott 28,2024

Adolfo Urso rinnova la richiesta di anticipare al 2025 la clausola di revisione dello stop alla vendita di auto a benzina e diesel previsto nel 2035. Il ministro delle Imprese, nonostante la Commissione europea e altri organi comunitari abbiano già respinto la proposta italiana, ha colto l'occasione di un suo intervento al #FORUMAutoMotive per ribadire la posizione di Palazzo Chigi sulla necessità di imprimere un colpo di acceleratore al processo di verifica del bando delle auto endotermiche. Spiegando di aver preparato un nuovo documento per farlo.

L'Europa al bivio. "L'Europa deve decidere ora se confermare gli obiettivi di azzeramento della CO2 al 2035 o metterli in discussione per attenuare le ricadute in termini di tenuta sociale ed economica, consentendo alle nostre imprese di prepararsi meglio", ha argomentato Urso, secondo il quale "occorre prendere scelte sulla base di approfondite analisi: con la Repubblica Ceca ci siamo fatti promotori di un 'Non Paper', che sarà presto discusso in Commissione, al fine di riesaminare le modalità che porteranno allo stop dei motori endotermici entro il 2035: chiediamo di anticipare da fine 2026 ai primi mesi del 2025 la revisione del rapporto di regolamento sulle emissioni della CO2 dei veicoli leggeri per concedere alla nostra industria le risorse necessarie e le modalità regolatorie per accelerare sull'attuale traiettoria, recuperando lo svantaggio accumulato".

Serve la neutralità tecnologica. "Vogliamo anticipare questa decisione perché farlo a fine 2026 vuol dire farlo quando sarà troppo tardi. L'obiettivo della decarbonizzazione è sfidante ma necessario e occorre riaprire subito il dibattito sulle modalità per raggiungerlo: ci vuole una visione di neutralità tecnologica accompagnata da risorse significative, sia sul fronte della domanda, sia sul fronte dell'offerta", ha aggiunto il ministro, sottolineando come sia "fondamentale proteggere settori chiave come l'automotive su cui si reggono il sistema europeo, l'economia e la società anche nel nostro Paese. Le scelte fatte finora hanno privilegiato gli obiettivi ambientali disaccoppiandoli, però, dallo sviluppo industriale e dalla tenuta sociale, altrettanto fondamentali", ha proseguito Urso. "Queste scelte si sono rivelate inadeguate e irrealizzabili. I dati lo testimoniano. La crisi del settore automotive è deflagrata negli ultimi mesi. Abbiamo chiesto un cambio di rotta immediato verso un modello che ci espone alla concorrenza sempre più agguerrita dei marchi cinesi. Con le multe a carico delle Case europee, fino a oltre 15 miliardi di euro per chi non rientra negli obiettivi di riduzione della CO2, si renderà ancora più complicato recuperare il terreno perso nella competizione con i player asiatici". 

Categorie: 4 Ruote

Abarth 600e - Lo Scorpione più potente di sempre

Ott 28,2024

L'Abarth 600e è dotata di tre modalità di guida, che gestiscono potenza, coppia e velocità massima.

  • Turismo: 110 kW (150 CV) per la Turismo, 140 kW (190 CV) per la Scorpionissima. Per entrambe, 300 Nm di coppia e velocità massima limitata a 150 km/h.
  • Scorpion Street: 150 kW (204 CV) per la Turismo e 170 kW (231 CV) per la Scorpionissima, con 345 Nm di coppia e 180 km/h di velocità massima.
  • Scorpion Track: cambiano in maniera più incisiva le impostazioni di acceleratore, sterzo ed Esp. Qui la potenza è massima: 175 kW (238 CV) per la Turismo e 207 kW (281 CV, anche se la Casa arrotonda a 280) per la Scorpionissima, con una velocità di punta pari a 200 km/h. La coppia è sempre di 345 Nm

Nella modalità Scorpion Track la 600e Turismo accelera da ferma a 100 km/h in 6,24 secondi, mentre alla Scorpionissima ne bastano 5,85. Abarth non ha comunicato i dati ufficiali della batteria, che sarà quella da 54 kWh della Fiat da cui deriva. L'autonomia dichiarata, nella più pacata modalità Turismo, è di 334 km.

Alla nuova 600e ha lavorato il reparto sportivo del gruppo Stellantis, che ha messo a disposizione il banco prova delle power unit di Formula E, ma anche contribuito a rendere più rigide del sospensioni, rafforzato il telaio con una barra antirollio posteriore, e previsto una pompa di raffreddamento a liquido specifica per gestire il carico di lavoro extra per la batteria. I freni, sviluppati in collaborazione con Alcon, sono da 380 mm ventilati all'anteriore, con pinze specifiche. Di serie anche un differenziale a slittamento limitato Torsen di Jtekt.

Pneumatici su misura. La Michelin, che dal 2021 collabora con la Abarth a questo progetto, ha sviluppato i pneumatici Pilot Sport EV per la 600e, con una mescola e un'architettura studiate ad hoc.  

Rispetto alla Fiat 600e, l'assetto è ribassato di 30 mm all'anteriore e di 25 mm al posteriore. Specifici i paraurti anteriori e posteriori, caratterizzati dalle geometrie squadrate che rendono omaggio al radiatore frontale dell'Abarth 850 TC. I tagli diagonali e geometrici delle plastiche sono invece ispirati al mondo del gaming. Spoiler ed estrattore posteriore sono stati progettati nella galleria del vento per ottimizzare l'aerodinamica.

Scorpioni, scorpioni ovunque. I cerchi di lega da 20 a cinque razze hanno un disegno che richiama il pungiglione dello scorpione. Il coprimozzo ricorda i bulloni monoblocco da corsa: lo scorpione elettrificato al centro si ritrova anche su parafanghi, cofano, inciso nelle plastiche dei paraurti e sullo spoiler. La versione Scorpionissima aggiunge dettagli di nero lucido, un adesivo laterale dedicato e pinze freno anteriori colorate.

Tinte diverse. L'Abarth 600e Turismo sarà disponibile nel colore Verde Acid di queste immagini, Bianco Antidote, Arancione Shock e Nero Venom. L'edizione limitata Scorpionissima sarà invece commercializzata in Verde Acid e nella tinta esclusiva Viola Hypnotic.

Caratterizzazione racing anche per gli interni: volante sportivo con inserti di pelle e Alcantara, rivestimenti e finiture nere a contrasto con le cuciture e lo scorpione sul volante. Ancora, pedaliera con inserti in alluminio, tappetini specifici, battitacco con la scritta Abarth, grafica esclusiva per la strumentazione digitale da 7 pollici. L'edizione limitata avrà inoltre parabrezza, volante e sedili riscaldati, luce ambientale e plancia verniciata in opaco con serigrafie lucide a contrasto.

Sedili Sabelt di serie. Su entrambi i modelli sono presenti sedili sportivi Sabelt, ma per la Scorpionissima sono stati utilizzati quattro diversi tipi di schiuma in base alle zone delle sedute, rivestite di Alcantara con poggiatesta integrato e con il pattern Scorpionflage. Sulla Turismo il rivestimento è in tessuto con motivo a strisce.

La serie speciale fa... più "rumore". Lo schermo dell'infotainment è da 10,25", ma sulla Scorpionissima il sistema ha anche il navigatore connesso e la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. L'edizione limitata offre inoltre la guida assistita di Livello 2, il monitoraggio dell'angolo cieco, i sensori di parcheggio perimetrali e gli abbaglianti automatici, la ricarica a induzione per smartphone, il portellone ad apertura elettrica e gli specchietti reclinabili elettricamente. Per finire, la Scorpionissima prevede il Sound Generator.

Categorie: 4 Ruote

Anfia - "Il governo toglie 4,6 miliardi al Fondo Automotive"

Ott 28,2024

L'Anfia lancia l'allarme sugli effetti di una misura inserita dal governo nella recente Legge di Bilancio: si tratta di un nuovo taglio apportato alla disponibilità del Fondo Automotive. Lo strumento è stato varato nel 2022 per rilanciare il comparto automotive grazie a una dotazione iniziale di 8,7 miliardi di euro, che quest'anno è stata già ridotta a circa 5,75 miliardi (750 milioni per il 2025 e 1 miliardo l'anno dal 2026 al 2030). Ora, Palazzo Chigi procede con un nuovo ridimensionamento per un ammontare di certo non esiguo. L'Anfia, infatti, esprime il suo "sconcerto" per la decisione dell'esecutivo "di decurtare di oltre 4,6 miliardi di euro il fondo automotive destinato all'adozione di misure a sostegno della riconversione della filiera".

"Un fulmine a ciel sereno". L'associazione ricorda quindi il contributo della filiera, sottolineando come l'automotive rappresenti "il principale settore manufatturiero italiano", con oltre 270.000 addetti diretti e un fatturato di più 100 miliardi di euro, ma sia anche "l'unico a cui è richiesta una trasformazione obbligatoria epocale in pochi anni. Inoltre, come ben noto a tutte le istituzioni, le aziende italiane oltre alle sfide del Green Deal, stanno anche affrontando una conclamata crisi industriale a livello nazionale che, unita al forte calo dei volumi di mercato a livello europeo, sta mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza di un'eccellenza italiana". Per l'Anfia, il taglio previsto dalla Legge di Bilancio "è un'inaccettabile fulmine a ciel sereno che contraddice in maniera clamorosa l'importante attività che lo stesso governo sta svolgendo in Europa a favore del settore per migliorare la regolamentazione, e che annulla i mesi di intenso lavoro del Tavolo Sviluppo Automotive". Infine, un avvertimento: "L'auspicio è di vedere fortemente ridotto il taglio nell'iter di approvazione della manovra in Parlamento: il caso contrario, questo tragico ridimensionamento delle risorse, segnerebbe una profonda frattura nella fin qui ottima collaborazione tra la filiera e il governo".

L'allarme dei sindacati. Analogo avvertimento è stato lanciato dai sindacati dei metalmeccanici. Fim, Fiom e Uilm esprimono infatti "profonda preoccupazione e ferma contrarietà per la decisione del governo di tagliare al fondo automotive 4,6 miliardi di euro, pari all'80% delle risorse previste: in un momento in cui l'intero comparto automotive si trova in una fase di profonda trasformazione e crisi, risulta fondamentale un forte sostegno per garantire la competitività del settore, la difesa dell'occupazione e l'innovazione tecnologica, indispensabile per affrontare le sfide del futuro", aggiungono i segretari generali Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, sottolineando come la mobilitazione dello scorso 18 ottobre, "anziché trovare ascolto e una risposta positiva, è stata seguita da un provvedimento che va nella direzione opposta a quella auspicata, mettendo a rischio il futuro di migliaia di famiglie e la sopravvivenza di una filiera strategica per il Paese". I tre segretari non chiedono solo un ripristino dei fondi, ma anche "un loro incremento, in linea con le necessità attuali e con quanto si dovrà ottenere anche a livello europeo, per sostenere una giusta transizione ecologica e occupazionale". Per questo, le tre sigle chiedono "con urgenza una convocazione ufficiale da parte della Presidenza del Consiglio, con la partecipazione delle segreterie di Fim, Fiom e Uilm, dei vertici di Stellantis e delle aziende della componentistica, affinché si possa discutere insieme delle misure necessarie per salvaguardare l'industria automobilistica italiana e i suoi lavoratori".

Categorie: 4 Ruote

Batterie - La cinese Svolt dice addio all'Europa

Ott 28,2024

Il produttore di batterie cinese Svolt ha deciso di abbandonare il mercato europeo e di cancellare i suoi progetti di insediamento industriale. La decisione è stata presa dopo aver valutato l'andamento della domanda e, soprattutto, un'evoluzione al di sotto delle aspettative aziendali.

Stop ai progetti tedeschi. L'addio all'Europa, che sarà effettivo dal 31 gennaio prossimo con la chiusura della filiale tedesca e dei relativi uffici e il licenziamento di tutta la forza lavoro, è stato confermato dalla stessa società cinese in seguito a indiscrezioni di stampa sulla cancellazione di due progetti per la realizzazione di fabbriche di batterie a berherrn e Heusweile, nel land tedesco del Saarland. Le due iniziative sono state abbandonate nel quadro di un progressivo ridimensionamento delle strategie di espansione produttiva in Europa che ha già portato a maggio allo stop di un altro progetto di gigafactory a Lauchhammer, nel Brandeburgo. L'addio della Svolt, determinato anche dalla mancata conferma di un contratto per la fornitura di batterie alla BMW, rappresenta l'ennesimo segnale negativo per il processo di transizione del settore automobilistico verso la mobilità elettrica.

Categorie: 4 Ruote

Porsche Macan - Ritorno al termico per la Bev? Si aprono i primi spiragli

Ott 28,2024

La Porsche ha già da tempo rivisto le sue strategie di elettrificazione: lo scorso luglio la Casa di Zuffenhausen ha confermato l'obiettivo dell'80% di vendite elettriche nel 2030, a patto che ci sia un'adeguata domanda da parte dei clienti e si verifichino le necessarie condizioni abilitanti per la mobilità alla spina. Il calo delle vendite, in particolare della Taycan, sta spingendo i vertici aziendali a prendere ulteriori decisioni che potrebbero aprire uno spiraglio per un'ipotesi finora sempre smentita: il ritorno della Macan ai motori termici. 

Transizione troppo lenta. La scorsa settimana, durante una conference call con gli analisti sui risultati trimestrali, il direttore finanziario Lutz Meschke ha fornito una precisazione sulle strategie aziendali. La Porsche sta valutando nuove piattaforme per motori a combustione, ma anche di dotare i modelli a batteria di propulsori tradizionali o ibridi. "Stiamo attualmente esaminando la possibilità che veicoli previsti originariamente come completamente elettrici abbiano in futuro una trazione ibrida o un motore a combustione. Attualmente siamo nel bel mezzo di decisioni concettuali. Ciò che è chiaro è che avremo motori termici ancora per molto tempo", ha affermato Meschke. La Porsche ha ribadito che "a livello globale la transizione verso i veicoli elettrici sta procedendo più lentamente di quanto inizialmente ipotizzato". "Per questo motivo" ha aggiunto la Casa di Zuffenhausen "stiamo rivedendo la nostra gamma prodotti e il nostro ecosistema, nonché i budget e la struttura di costo. Tutto ciò con l'obiettivo di aumentare ulteriormente la nostra flessibilità e resilienza". Dunque, non è da escludere una modifica dell'attuale programmazione di prodotto. I piani originali prevedono per l'anno prossimo il lancio delle varianti elettriche della 718 Cayman e Boxster. Inoltre, anche la prossima generazione della Cayenne sarà a batteria, così come l'inedita Suv di fascia alta nota internamente come K1. La nuova Macan e la Taycan sono già elettriche native e ormai potrebbe essere difficile una loro riconversione al termico. Per ora solo la 911, la Panamera e la precedente generazione della Macan, ancora disponibile, rimangono ad alimentazione tradizionale.

Più flessibilità. Tuttavia, stando alle dichiarazioni di Meschke, l'intera impalcatura della strategia di prodotto potrebbe subire profonde modifiche per tener conto di una clientela che per ora continua a prediligere le motorizzazioni vecchio stampo. "Molti clienti del segmento premium e lusso stanno guardando nella direzione delle auto con motore a combustione interna. In tal senso c'è una tendenza chiara", ha evidenziato il direttore finanziario. "Rinnoveremo le nostre auto con motore a combustione, tra cui la Panamera e la Cayenne, e naturalmente continueremo a fare affidamento sugli ibridi plug-in", ha aggiunto Meschke. "Per quanto riguarda la nostra gamma elettrificata, siamo molto flessibili sul fronte produttivo: possiamo costruire auto con motore a combustione, ibride plug-in ed elettrificate su un'unica catena di montaggio a Lipsia". Inoltre, dal punto di vista della ricerca e sviluppo, "si vedrà più flessibilità nei prossimi anni: svilupperemo nuove derivate delle nostre Bev con motore a combustione per dare la giusta risposta alla domanda dei clienti".

Categorie: 4 Ruote

Volkswagen - Fabbriche tedesche in sciopero: "Vogliono chiuderne tre"

Ott 28,2024

I rapporti tra la Volkswagen e la sua forza lavoro sono sempre più tesi dopo le ultime indiscrezioni della stampa tedesca sulle misure di ristutturazione approvate dal consiglio di gestione. Si parla di risparmi per 4 miliardi di euro e persino di "tre fabbriche da chiudere": abbastanza per far scattare il sindacato dei metalmeccanici, che ha proclamato un'ora di sciopero in tutti gli undici impianti produttivi presenti sul territorio tedesco.

Le misure. Secondo il quotidiano finanziario Handelsblatt, il consiglio della Volkswagen ha definito una proposta di ristrutturazione da discutere con i rappresentanti dei lavoratori nel quadro del ciclo di incontri già programmato e incentrato proprio sulla richiesta del management di varare un ampio piano di riorganizzazione per rimettere in carreggiata i conti. Diverse sono le misure, tra cui un taglio agli stipendi del 10%, il congelamento degli aumenti salariali per i prossimi due anni, un tetto ai bonus di quadri e dirigenti e una riduzione di diverse tipologie di benefit aziendali. Inoltre, il management avrebbe elaborato una serie di scenari che prevedono la potenziale chiusura di alcuni siti tedeschi come Emden, Zwickau, Dresda e Osnabrück. Che le misure siano già state messe nero su bianco lo dimostrano sia la decisione dell'IG Metall di indire la mobilitazione a poche ore da un incontro con i lavoratori, sia le parole del presidente del consiglio di fabbrica, Daniela Cavallo:  la sindacalista ha parlato di una ristrutturazione più profonda del previsto e caratterizzata dalla chiusura di "almeno tre fabbriche in Germania", dal ridimensionamento "permanente" delle restanti attività industriali e dal licenziamento di decine di migliaia di persone. "La dirigenza è assolutamente seria su tutte queste misure", ha aggiunto Cavallo, accusando il management del "più grande gruppo industriale tedesco di avviare un disimpegno dal suo Paese d'origine, la Germania". Da Wolfsburg preferiscono non commentare le indiscrezioni, limitandosi a ribadire quanto "seria" sia la situazione e l'importanza di salvaguardare il futuro dell'azienda. 

 

Categorie: 4 Ruote

2035 - Pichetto attacca: "C'è una guerra di interessi contro l'Italia e i suoi biocarburanti"

Ott 28,2024

Gilberto Pichetto Fratin è intervenuto al #FORUMAutoMotive per ribadire la posizione del governo su alcuni temi caldi per il settore automobilistico, a partire dal bando delle nuove auto a benzina e diesel: "Lo stop nel 2035 dei motori endotermici non sta economicamente in piedi", ha detto il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. "Se l'obiettivo è la decarbonizzazione è giusto porre vincoli alle emissioni, ma non scadenze che mettano fuori gioco alcune tecnologie (come è accaduto con i motori endotermici). L'elettrico avrà un ruolo strategico e tra 10 anni e potrebbe essere anche maggioritario rispetto all'endotermico, ma non vanno posti limiti ideologici".

"Una guerra contro l'Italia e i biocarburanti". Pichetto ha poi sottolineato come sia necessario superare i "particolarismi e gli interessi nazionali" per portare avanti "una vera ed efficace decarbonizzazione in Europa". A suo avviso, invece, "oggi c'è una guerra di interessi contro l'Italia, il più grande produttore di biocarburanti: i Paesi che producono energia dal nucleare o possono produrre carburanti sintetici vogliono tagliare fuori i biocarburanti che, invece, possono giocare un ruolo importante nella lotta alle emissioni. Sul tema automotive, Italia e Germania, visti i rapporti commerciali in essere, devono agire in modo sinergico come un unico produttore, puntando a mantenere il livello di produzione e di occupazione", ha aggiunto il ministro.

L'Italia torni al nucleare. Pichetto ha parlato anche della questione energetica e, in particolare, sul possibile ritorno dell'Italia alla produzione di elettricità grazie a reattori nucleari. "Dati alla mano, i consumi di energia cresceranno rapidamente nei prossimi anni. Le rinnovabili non sono in grado di soddisfare questa esigenza, solo il nucleare può dare risposte efficaci a questo boom di domanda. Anche l'Italia deve percorrere questa strada", ha affermato Pichetto. "Vanno create le condizioni di consenso su questa soluzione, per arrivare, come previsto nel Pniec, ad avere produzione di energia da fonti nucleari, attraverso le tecnologie più innovative, a partire dal prossimo decennio. Non serviranno grandi centrali".

"I dazi devono essere temporanei". Infine, un passaggio sulle tariffe doganali proposte dalla Commissione europea: "Le chiusure di mercato, con i dazi, possono essere solo temporanee", ha precisato Pichetto. "I cinesi rappresentano oggi una potenza anche nel mercato automotive, ben venga che avviino la produzione di auto in Europa e nel nostro Paese, rispettando tutte le norme nazionali. Siamo aperti agli investimenti sul nostro territorio. Dobbiamo procedere rapidamente alla riconversione e riprofessionalizzazione del sistema per assecondare la transizione".

Categorie: 4 Ruote

Hyundai - La nuova Santa Fe al (video)microscopio

Ott 28,2024

La Hyundai Santa Fe si distingue per il suo design squadrato e massiccio, che la rende subito riconoscibile. Ispirata alle fuoristrada degli anni 90, combina elementi nostalgici con una linea moderna. Con oltre 4,80 metri di lunghezza e 1,90 di larghezza, offre un abitacolo spazioso, in grado di ospitare fino a 700 litri di carico.

Dettagli e design. Un elemento distintivo è il motivo a "H", visibile nei fari anteriori e posteriori. I gruppi ottici posteriori, posizionati in basso, non solo contribuiscono all'estetica, ma anche alla funzionalità, permettendo l'installazione di pistoni elettrici per l'apertura del portellone, i quali garantiscono un'ampia soglia d'accesso. In sintesi, la Hyundai Santa Fe unisce uno stile piuttosto audace a praticità e funzionalità.  

Motori. La Hyundai Santa Fe offre diverse opzioni di motorizzazione, tra cui una soluzione full hybrid e un cambio a doppia frizione. Il powertrain ibrido, presente nel modello in prova, eroga 215 cavalli, una potenza adeguata alla grandezza del SUV. Grazie al sistema ibrido, la Santa Fe può percorrere alcuni chilometri in modalità elettrica, particolarmente utile per la guida in città. Quanto ai consumi, i dati dichiarati nel ciclo Wltp indicano una media di circa 5,5 litri per 100 chilometri, ovvero 18,2 km/l: durante il nostro test, il computer di bordo ha registrato circa 15 km/l.

Esperienza di guida. Una delle caratteristiche più apprezzate del powertrain è l'efficace cambio doppia frizione. La Santa Fe accelera da 0 a 100 km/h in soli 9,6 secondi, offrendo prestazioni soddisfacenti per una Suv di questa categoria: la coreana combina potenza, efficienza e una guida piacevole.

Tecnologia. La Hyundai Santa Fe si distingue per le sue innovative caratteristiche, tra cui un cassettino sterilizzante di serie. Questo utile accessorio permette di sanificare oggetti come cellulari, portafogli e chiavi dell'auto. La Santa Fe è inoltre dotata di due piastre ad induzione per la ricarica wireless dei dispositivi, affiancata da due porte USB Type-C. anche possibile disattivare il collegamento tramite cavo per una maggiore flessibilità.

Sicurezza durante la guida. La plancia dell'aria condizionata è separata dall'infotainment, facilitando l'uso dei comandi. Tuttavia, i tasti touch richiedono di distogliere lo sguardo dalla strada, un aspetto da considerare per la sicurezza durante la guida. La strumentazione, con il suo design ricurvo e scenografico, è posizionata più in basso per garantire una visuale libera sulla strada. Inoltre, la suite di Adas (Advanced Driver Assistance Systems) abilita una guida assistita di Livello 2.  

Abitabilità e confort. La Hyundai Santa Fe offre un livello di abitabilità eccezionale, con sedili anteriori che si reclinano automaticamente, simili a quelli di un chaise longue. Le sedute anteriori sono dotate di numerose regolazioni elettriche, tra cui lo schienale, l'inclinazione e l'altezza. Elemento tanto raro quanto apprezzabile è il cuscino estraibile che supporta le gambe, per offrire ulteriore confort durante i viaggi lunghi. Anche i passeggeri della seconda fila viaggiano comodi: sedili sono reclinabili e consentono di stendersi facilmente. Inoltre, la seduta del passeggero anteriore può essere spostata in avanti con le regolazioni elettriche, creando un'ampia area per le gambe. Con queste caratteristiche, la Santa Fe è un'auto ideale per i viaggi in famiglia.

Sette posti versatili. L'ingresso alla terza fila è reso ancora più facile con un sistema che si attiva premendo un tasto. Anche nella fila posteriore, il confort è paragonabile a quello delle anteriori: i passeggeri, per esempio, possono regolare autonomamente l'aria condizionata, grazie alle bocchette dedicate. Inoltre, sono presenti prese Type-C e una presa da 220 volt. Non mancano neppure i portabicchieri. Infine, si può considerare di montare un box sul tetto per trasportare oggetti aggiuntivi: l'accessibilità è garantita dalle maniglie disposte su entrambi i lati, raggiungibili facilmente appoggiando un piede sulla ruota.

Bagagliaio. La Hyundai Santa Fe offre un bagagliaio notevole, con una capacità di 711 litri che può aumentare fino a quasi 2.000 litri reclinando la seconda fila di sedili. Questa generosa capacità di carico rende l'auto ideale per famiglie o per chi ha bisogno di molto spazio. Reclinare gli schienali, poi, è semplicissimo: basta premere un tasto, creando un vano di carico completamente piatto. Inoltre, è possibile avanzare i sedili anteriori per massimizzare i centimetri a disposizione. Il bagagliaio è ben attrezzato con vari ganci in plastica e metallo per fissare il carico, oltre a luci di cortesia e una presa da 12 volt. La soglia di carico bassa facilita le operazioni.  

Elementi di praticità. Il bagagliaio è ben attrezzato con vari ganci in plastica e metallo per fissare il carico, oltre a luci di cortesia e una presa da 12 Volt. La soglia di carico bassa facilita il caricamento di oggetti pesanti, riducendo lo sforzo per la schiena. In sintesi, la Hyundai Santa Fe combina un ampio spazio di carico con praticità e funzionalità, rendendola una scelta eccellente per chi cerca un SUV versatile.

Confort. Grazie ai doppi vetri, l'abitacolo rimane ben isolato dai rumori esterni, garantendo un elevato livello di confort, specialmente in autostrada. Ma anche in città, dove le sospensioni offrono un'ottima combinazione tra piacere di guida e assorbimento, affrontando facilmente pavé, buche e tombini. Inoltre, il raggio di sterzo ridotto consente di effettuare manovre in spazi ristretti, rendendo la Santa Fe sorprendentemente maneggevole nonostante le sue dimensioni.

Come può migliorare. Tra tanti pregi, c'è sicuramente un ambito in cui la Santa Fe può migliorare, ed è il reparto "audio": i continui avvisi sonori proveniente dagli aiuti alla guida, obbligatori per legge, sono certamente utili ma un po' invadenti, e sarebbe utile un tasto per disattivarli quando non necessari.  

Categorie: 4 Ruote

Torino - In vendita un altro pezzo dell'ex Fiat

Ott 28,2024

Un altro pezzo della storica presenza della Fiat a Torino finisce in vendita su un portale immobiliare. Si tratta dell'ex magazzino ricambi di largo Senatore Agnelli a Volvera, alle porte del capoluogo piemontese. Al contrario di altre recenti cessioni, a vendere non è Stellantis, bensì un fondo di investimento, diventato proprietario dell'immobile nel 2020 e ora intenzionato a incassare almeno 15 milioni di euro dalla dismissione di quasi 140 mila metri quadrati di capannoni, uffici e spazi logistici.

Un mondo in dismissione. L'annuncio (poi tolto dal portale) non riguarda Stellantis, ma rappresenta comunque l'ennesima conferma di una fase di progressivo ridimensionamento per l'automotive torinese e ancor più per una parte importrante della storia della Fiat. Il magazzino di Volvera, infatti, rientra in un processo che ha già portato sul mercato decine di immobili un tempo legate alle produzioni di auto e a tutti i servizi collegati. Lo stesso gruppo automobilistico sta cercando di vendere l'ex Maserati di Grugliasco e la palazzina uffici della Mopar a Rivalta. Del resto, Stellantis ha deciso di dismettere perfino un immobile dal grande significato storico per Torino: la palazzina di via Nizza 250, un tempo sede della direzione generale dell'ex Fiat.

Categorie: 4 Ruote

Multe stradali - Volano gli incassi: Lombardia e Milano in testa

Ott 28,2024

Nei primi dieci mesi dell'anno, gli enti locali hanno incassato quasi 1,3 miliardi di euro dalle multe stradali: in particolare, secondo un'indagine del Codacons, alla data del 17 ottobre i proventi dei Comuni italiani derivanti da violazioni stradali ammontavano a 1.294.799.772 euro.

Chi "guadagna" di più. L'associazione dei consumatori fornisce anche un mappa geografica dei maggiori beneficiari. La Lombardia detiene il primato degli incassi con ben 324 milioni di euro, seguita da Lazio (130 milioni) ed Emilia Romagna (129 milioni). Fanalino di coda il Molise con appena 1,4 milioni di euro. Tra le grandi città con più di 250 mila abitanti Milano è in testa alla classifica con 128,7 milioni di euro di proventi, staccando nettamente Roma (al secondo posto con 88 milioni) e Torino (al terzo con 43,7 milioni). I piccoli Comuni con meno di 5 mila abitanti hanno, invece, raccolto 72,7 milioni di euro e quelli tra 5 mila e 10 mila 93 milioni, mentre gli incassi per gli enti con più di 250 mila abitanti superano i 410 milioni. Sul complesso delle multe, i piccoli Comuni detengono una quota di proventi del 12,8%, mentre quasi un terzo delle entrate (il 31,7%) è garantito dalle grandi città. Se, però, si analizza  l'andamento delle sanzioni rapportato al numero di residenti in ciascuna Regione, si scopre che i cittadini che pagano più multe sono quelli della Liguria, con un valore pro-capite di 40,1 euro. Al secondo posto si piazza la Toscana con una media di 34,9 euro a residente, seguita dalla Lombardia con 32,3 euro. Andamento del tutto diverso nelle regioni del Sud Italia: il Molise chiude la classifica con 4,9 euro a cittadino, superato di poco da Calabria e Sardegna, con 8,9 euro, e Sicilia, con poco più di 9 euro.

Manca trasparenza. Secondo il Codacons, le multe "continuano a rappresentare una immensa fonte di guadagno per gli enti locali. Tuttavia, se da un lato crescono gli incassi dei Comuni garantiti dalle sanzioni stradali, dall'altro la trasparenza circa l'utilizzo di tali risorse da parte delle amministrazioni locali non solo non aumenta, ma sembra addirittura ostacolata.  il caso del famoso 'Osservatorio sulle multe stradali' del Mit introdotto dal decreto legge P.a. bis del 2023, che sarebbe dovuto entrare in funzione già lo scorso anno, con il compito di realizzare una relazione annuale 'contenente in particolare i dati relativi agli incidenti stradali e alla regolarità e trasparenza nell'utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie e nell'uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità. Di tale Osservatorio non si sa più nulla". Di quello che poi (non) fanno i Comuni con i proventi delle multe, ci siamo giusto occupati su Quattroruote di settembre 2024, con un'inchiesta sui mancati reinvestimenti in sicurezza e manutenzione strdale previsti per legge: altro che il 100% dalle sanzioni da autovelox o il 50% per le altre contravvenzioni, le multe servono a tenere in piedi... i bilanci.  

Categorie: 4 Ruote

Pirelli - P Zero (e non solo), i pneumatici dei record al Nürburgring

Ott 28,2024

Un record tra i record: dal 2019 i pneumatici Pirelli sono stati utilizzati per battere più di un primato all'anno nei giri veloci al Nürburgring Nordschleife, e per diverse categorie di vetture, dalle supercar elettriche alle Suv, passando per crossover e compatte.

P Zero. Tutti i pneumatici della gamma P Zero, in particolare, possono vantare un giro record negli ultimi cinque anni: i P Zero Trofeo R sulla Audi RS 3 e i P Zero sulla Audi RS Q8 performance nel 2024; i P Zero Trofeo RS sulla Porsche Taycan Turbo GT nel 2023; i P Zero Corsa sulla Porsche Taycan Turbo S nel 2022; i P Zero Corsa sulla Porsche Cayenne Turbo GT e i P Zero Trofeo R sulla Audi RS 3 nel 2021; per finire, i P Zero sulla Audi RS Q8 nel 2019.

L'Inferno Verde. Il Nürburgring Nordschleife è uno dei tracciati più impegnativi del mondo, ed è utilizzato spesso dalla Pirelli per svolgere i test dei suoi pneumatici, per portarli al limite con vetture ad altissime prestazioni. il caso dei P Zero Trofeo RS della Taycan Turbo GT, i più performanti della famiglia P Zero, specifici per la pista ma omologati per uso stradale, e che hanno permesso all'elettrica tedesca di battere il suo stesso record dell'anno precedente, ottenuto con i P Zero Corsa montati anche sulla crossover elettrica Hyundai Ioniq 5 N, che ha girato al Ring in 7:45.59.

Categorie: 4 Ruote

Aston Martin Vanquish - La seduzione dei dodici cilindri

Ott 28,2024

Ci sono le Aston Martin, e poi c'è la Vanquish: semplicemente, il compendio di tutto ciò che a Gaydon sono capaci di fare, condensato in una macchina stradale. Dietro le sue meravigliose forme non c'è soltanto un secolo di storia elegante e purissima, ma pure una tecnologica artigianalità. Anche se tutto ruota ancora intorno al caro, vecchio universo fatto di cilindri e pistoni.

Il magnifico. Nella fattispecie, si tratta di un V12 biturbo di 5.2 litri semplicemente maestoso, capace di inviare alle ruote posteriori 835 CV e ben 1.000 Nm. Tali (esplosivi) dati arrivano da un profondo lavoro di rivisitazione, tanto che si può affermare che ci troviamo di fronte a un cuore nuovo, dal monoblocco alle teste. Le giranti dei due turbo ruotano più veloci del 15%, per inviare una maggior quantità d'aria al motore, e prevedono una specifica funzione che le mantiene in pressione pure ai carichi parziali, per eliminare il ritardo di risposta quando premete a fondo l'acceleratore.

Due anime. L'esercizio, come potete immaginare, crea dipendenza: la gloriosa e gutturale melodia del V12 e le prestazioni straordinarie di cui è capace - 345 km/h di punta e 3,3 secondi nello 0-100 - ti trasportano in un mondo parallelo. Ci sono due anime, in questa Vanquish: la prima è quella sorniona e composta che potete sperimentare fino a circa 3.500-4.000 giri. Poi, si aprono le porte dell'iperspazio: in un attimo e con un sound adeguatamente pungente (è possibile avere l'intera linea di scarico in titanio), verrete catapultati in un'altra dimensione. Non è tanto una questione di ampiezza di giri (qui ci si ferma ai 6.500, il V12 della Ferrari 12Cilindri arriva a quota 9.750, per dire), quanto di forza vellutata ma brillante, viva.

Accorgimenti giusti. La Vanquish è sempre controllata da uno chassis a punto: oltre agli ammortizzatori adattivi Bilstein DTX qui c'è anche l'E-diff, differenziale a controllo elettronico in grado di passare da completamente aperto a tutto chiuso in soli 135 millisecondi. In ingresso ti aiuta a inserire il musone in curva, e, in uscita, puoi sentirlo distribuire la valanga di Nm in modo nitido, utile e coerente. Se vuoi puoi andare fortissimo, ma la Vanquish (1.776 chili a secco) non è e non vuole essere il genere di animale con cui limare secondi nel tempo sul giro.

Compostezza british. Lei te la godi sul misto veloce, con lo sterzo a disegnare traiettorie precise, avantreno e retrotreno che ti vengono dietro in modo coordinato e piacevolmente rotondo. Senza leggerti nel pensiero con quella scaltrezza tipica delle Ferrari nel recepire gli input, ma con un gusto ugualmente speciale. Frenata (carboceramica) da urlo, inserimento e di nuovo giù sul gas: un esercizio che ripeteresti all'infinito. E ogni cambiata - a gestire i Newtonmetro c'è il solito ZF a 8 rapporti - è un vero e proprio viaggio in un caleidoscopio di sensazioni.

Cura nel dettaglio. Sensazioni che ti pervadono già quando sali a bordo: pellami di grande qualità e personalizzabili, ponte di comando molto simile a DB12 e Vantage. Solo, con un tunnel meno ingombrante. Ma sempre infarcito di tasti veri, di metallo, per raggiungere in un attimo la funzione che desideri. Il resto dell'abitacolo lo fa la zona posteriore, nel senso che la Vanquish è una due posti secchi: volendo, dietro gli schienali puoi sistemare elegantissime valigie su misura confezionate da Schedoni. Uno dei numerosi punti di contatto fra lei e il mondo di Maranello: la sfida con la 12Cilindri è appena cominciata.

Categorie: 4 Ruote

Audi RS 3 Sportback - Ha gli stessi cavalli, ma corre di più

Ott 28,2024

A tre anni dal lancio, l'Audi RS 3 si rinnova. Le versioni sono sempre due: la Sedan (67.300 euro), a quattro porte, e la Sportback, col portellone (1.300 euro in meno). quest'ultima, storicamente, a riscuotere più successo in Italia. Le modifiche estetiche riguardano la mascherina, più ampia e col logo riposizionato, i fari (con tanto di firma luminosa specifica) e i paraurti. In quelli anteriori, ai lati, troviamo nuove prese d'aria per i freni. Dietro, rivisto l'estrattore con un catarifrangente verticale che sa tanto di motorsport.

Dentro, pochi ritocchi. A bordo le novità riguardano il selettore per le marce, ora uguale a quello dei modelli e-tron, e i pannelli delle porte retroilluminati. Di fronte al guidatore, anzi al pilota, il cruscotto digitale può ora mostrare al centro il contagiri, mentre il nuovo volante ha due inediti tasti, per richiamare la modalità sportiva Performance o, col pulsante sulla destra, quella personalizzabile. Non mancano tra gli optional avvolgenti sedili con guscio in fibra di carbonio.

Evoluta nell'elettronica. Se al cinque cilindri turbo di 2.5 litri non è stato aggiunto neppure un cavallo, la nuova RS 3 beneficia di affinamenti al sound, grazie alla nuova gestione delle valvole allo scarico. Tra le curve, si apprezza soprattutto la maggiore efficacia del sistema del torque splitter, il differenziale sportivo a controllo elettronico che ripartisce la trazione al retrotreno grazie a due frizioni. Anche in questo caso, le modifiche sono software, con un'unica centralina che ora sovraintende anche al torque vectoring (l'azione sui freni per migliorare la precisione in curva), al controllo di stabilità e all'Esp. Ne risulta una gestione più omogenea ed efficace, a beneficio della precisione di guida e della velocità in curva.

Tre tipi di gomme. Nel test su strada nella zona del Montserrat, non lontano da Barcellona, ho iniziato ad apprezzare soprattutto il rombo ancora più coinvolgente. Ma ho potuto anche saggiare la bonta dei nuovi pneumatici sportivi Pirelli P Zero R, che ora (insieme ai Bridgestone Potenza Sport) sono di serie. comunque sempre possibile avere gomme con minore resistenza di rotolamento, i P Zero "normali" (o le Bridgestone), oppure le super performanti Pirelli P Zero Trofeo R. Proprio con questi ultimi mi sono invece goduto la RS 3 Sportback in pista. Sul circuito di Castellolì, fra saliscendi e curve in contropendenza, gomme e sistema di trazione integrale si sono dimostrati all'altezza del loro arduo compito. Il cinque cilindri ci ha permesso di aggredire i rettilinei, chiamando poi a un superlavoro i freni staccata dopo staccata.

Categorie: 4 Ruote

Formula 1 - Carlos Sainz vince il GP di Città del Messico

Ott 27,2024

Carlos Sainz ha vinto il Gran Premio di Città del Messico, mettendo così in bacheca il quarto successo in carriera. Lo spagnolo della Ferrari ha costruito questo risultato fin dal venerdì, dimostrando di avere un feeling diverso dagli altri. Partito dalla pole, ha perso la leadership solo per pochi giri nei confronti di Verstappen, salvo poi riprendersela con un sorpasso da incorniciare nei confronti del tre volte iridato della Red Bull. "Ero infastidito di aver perso la posizione su Max", ha detto Carlos. "Ho pensato però che non avevo nulla da perdere, così mi sono lanciato all'interno, ero fiducioso di potercela fare". E sulla vittoria, ha aggiunto: "Onestamente, la sognavo da tempo. Ne avevo bisogno, ho sempre detto di voler vincere almeno un'altra gara con la Ferrari prima di andare via. Adesso che l'ho ottenuta, mi godrò le ultime quattro gare".

Sfuma la doppietta per mano di Norris. Fino a pochi giri dal termine, le due Rosse erano davanti a tutti. Ma sul finale di gara, Lando Norris ha messo sotto pressione Leclerc, portandolo all'errore all'ultima curva, strappandogli così la seconda posizione. Alle interviste post-gara, Lando ha detto: " stata una gara molto dura, congratulazioni a Carlos e alla Ferrari, sono stati molto veloci oggi, ma io ho fatto del mio meglio". Nelle prime fasi del GP, Norris ha ingaggiato un duello con Max Verstappen che è sfociato nel solito teatrino oltre il limite della sportività, con il tre volte iridato della Red Bull che ha ripetuto la stessa manovra di Austin. Questa volta, però, è stato più che evidente che fosse il più classico dei falli intenzionali e le due manovre ai danni di Lando sono costati all'olandese ben 20 secondi di penalità. "Sapevo cosa aspettarmi da Verstappen", ha detto Norris. "Non è una guida molto pulita a mio parere, ma ho evitato l'incidente e alla fine è stata una buona gara".

Leclerc a podio. Un lungo brivido di terrore ha percorso la schiena degli uomini Ferrari, quando Charles ha perso il controllo della vettura all'uscita dell'ultima curva. Quell'effetto pendolo lo ha portato vicinissimo al muretto di protezione, ma il monegasco è riuscito comunque a tenerla e tornare in pista, seppur alle spalle di Norris. Sul finale, ha avuto il margine per poter rientrare ai box, cambiare gomme e segnare il giro più veloce che gli permette di portare a casa un punto aggiuntivo. stata una gara difficile, il primo stint è stato tutto incentrato sulla gestione delle temperature. Per tutto il weekend ho avuto delle difficoltà, quindi il terzo posto èforse il massimo che potevo ottenere. Ma è stata una grande gara per Carlos e per tutta la squadra, questa è la cosa più importante". Adesso la Ferrari è seconda in classifica costruttori e Charles ha voluto sottolineare: "Stiamo lavorando molto bene. L'obiettivo è ancora il campionato costruttori".

Il resto della Top 10. Dopo un inizio in salita, la Mercedes taglia il traguardo del GP del Messico in quarta e quinta posizione, con un distacco considerevole dal leader della gara. Solamente sesto Max Verstappen, la cui gara è stata condizionata negativamente dai 20 secondi di penalità che l'olandese ha dovuto scontare per via della lotta - non proprio sportiva - con Norris. Ancora un piazzamento a punti per la Haas che, grazie al settimo posto di Magnussen e al nono di Hulkenberg, consolida la sesta posizione in campionato ai danni della Racing Bulls. Ottavo posto per Oscar Piastri, che ha dovuto rimontare dalle retrovie dopo la brutta qualifica di ieri, mentre Pierre Gasly conquista un altro punto per la Alpine con la P10 di oggi.

Perez sulla via del tramonto. Era chiamato a rimontare dal fondo, davanti al pubblico di casa. Oggi, Checo, invece, non ne ha invece azzeccata una: si è beccato una penalità per essersi posizionato male sulla griglia di partenza, poi ha ingaggiato un duello con la Racing Bulls di Liam Lawson, prendendole di santa ragione e danneggiando la sua vettura. Alla fine, ha tagliato il traguardo in P17, portandosi dietro un carico di frustrazione che si riversa ormai anche sull'intera squadra.

Le classifiche. Max Verstappen continua a essere leader del Mondiale Piloti, ma il suo vantaggio su Lando Norris si è ridotto ora a 47 punti. Per il Mondiale Costruttori la lotta è più aperta, visto che la McLaren è prima con 566 punti, ma la Ferrari ha recuperato terreno ed è ora seconda con soli 29 punti di ritardo dalla leadership. 

La classifica completa del GP di Città del Messico >>

Categorie: 4 Ruote

Porsche - La gamma per lItalia, dalla 911 ibrida alla Macan elettrica - FOTO GALLERY

Ott 27,2024

Negli ultimi anni la Porsche ha presentato la sua prima sportiva elettrica, la Taycan (anche in versione simil-crossover Cross Turismo); ha portato una motorizzazione ibrida sulla sua auto più famosa, la 911; e ha affiancato alla sua Suv più venduta, la Macan, una versione 100% elettrica. A dimostrazione che la Casa di Zuffenhausen è sì sinonimo di sportività, ma anche di tecnologia e innovazione: in questa galleria fotografica andiamo a scoprire tutti i modelli venduti in Italia, dalla 718 alla maxi-Suv Cayenne.

Categorie: 4 Ruote

F.1, GP Messico - pole position per la Ferrari di Carlos Sainz

Ott 27,2024

Carlos Sainz porta la Ferrari in pole position nel Gran Premio di Città del Messico. Lo spagnolo si è confermato un osso duro in questo weekend e con un tempo di 1:15.946 ha ottenuto la prima posizione con due decimi di vantaggio sulla Red Bull di Max Verstappen. Celebrando la sua sesta pole in carriera, Carlos ha detto: "Ho fatto due ottimi tentativi in Q3, entrambi sufficienti per la pole, ed è stato fantastico perché normalmente è difficile farlo qui in Messico. Sicuramente abbiamo fatto un passo avanti, stiamo andando nella giusta direzione e non vediamo l'ora di completare il lavoro domani. Se riusciremo a vincere, avremo punti importanti per il campionato costruttori. Speriamo che il nostro passo gara sia abbastanza buono per puntare alla vittoria".

Risultato agrodolce per la Red Bull. Verstappen ha fatto un mezzo miracolo, considerando che ieri ha girato pochissimo e nelle Libere 3 le cose non erano andate per niente bene. "ieri non ho praticamente girato, quindi stiamo provando a recuperare terreno, anche se stamattina siamo stati in difficoltà. In Q3 ero già sotto pressione e poi mi hanno cancellato il mio tempo sul giro. Non mi aspettavo la prima fila oggi, ma è andata meglio del previsto. Questa è una delle piste più difficili da interpretare". Disastrosa, invece, la qualifica di Sergio Perez che ha rimediato un distacco enorme dal compagno di squadra e domani partirà solamente dalla penultima fila.

McLaren claudicante. Oscar Piastri è stato clamorosamente eliminato in Q1 e domani partirà dalla P17, mentre Lando Norris non è mai stato della partita e sulla griglia di partenza si schiererà in terza posizione. "Considerando che Carlos è stato veloce per tutto il fine settimana, posso essere soddisfatto del terzo posto. Purtroppo, negli ultimi due giri in Q3 non sono riuscito a fare di più Vedremo come andrà domani". Al suo fianco, in seconda fila, ci sarà l'altra Ferrari di Charles Leclerc.

Il resto della Top 10. La terza fila è tutta della Mercedes, con George Russell davanti a Lewis Hamilton. La Haas festeggia un altro doppio piazzamento in Q3, grazie a Kevin Magnussen settimo e Nico Hulkenberg decimo. Tra loro, troviamo l'Alpine di Pierre Gasly in ottava e la Williams di Albon in nona posizione. Restano fuori dalla Q3 le due Racing Bulls: un vero peccato, dopo le ottime performance mostrate finora per tutto il weekend. Alla fine della Q2, Tsunoda è andato a sbattere e questo ha impedito al compagno Lawson di concludere il proprio giro, restando così fuori dall'ultima parte delle qualifiche.

La classifica completa delle qualifiche in Messico >>

Categorie: 4 Ruote

Isuzu - Il D-Max ancora più offroad

Ott 26,2024

Qualche ritocco estetico e tecnologico per tenere il passo in un panorama dei pick-up sempre più vivace, in attesa della nascita di una versione elettrica prevista per l prossimo anno. L'Isuzu D-Max 2024 resta fedele ai capisaldi delle ultime serie: frontale aggressivo, varietà di allestimenti per applicazioni dalla cantieristica al tempo libero ed evoluzione multimediale, sempre calati in un'architettura che non perde mai di vista le capacità fuoristradistiche e l'efficienza del motore diesel e evolve a sua volta con un nuovo sistema di controllo della trasmissione. Per il momento le versioni a cabina singola e con cambio manuale escono di scena, mentre quelli con la Space allungata a 2+2 porte/2+2 posti e con la Crew a 4 porte e 5 posti, tutti automatici (a 6 rapporti) e 4x4, costituiscono la nuova ossatura della gamma. Fari, mascherina, paraurti e cofano sono rimodellati, al pari dei cerchi, di alcune modanature, e della sponda posteriore. All'interno, sia la strumentazione, ora digitale da 7,2 pollici, sia lo schermo dell'infotainment sono inediti e dotati di nuove funzioni. La dotazione di Adas, la cui efficacia avevamo trovato eccellente già nelle prove della serie precedente del D-Max, si aggiorna ai requisiti della normativa Gsr-B. 

Due modalità in più. L'evoluzione più importante della nuova serie è però il Rough terrain mode system (Rtms), dispositivo che sovrintende all'azione del controllo della trazione e dell'erogazione del motore (che resta il 4 cilindri diesel di 1.9 litri da 164 CV e 360 Nm) in misura differente a seconda che il conducente abbia selezionato la modalità 4x2, la 4x4 veloce o la 4x4 con le ridotte, ed eventualmente il blocco del differenziale posteriore. Quindi il D-Max può affrontare i vari scenari di percorso contando su due programmi di guida supplementari: nel caso di strada semplicemente sterrata o bagnata si possono utilizzare le sole ruote motrici posteriori con Rtms; analogamente, se la presenza di nve, ghiaccio, fango o sabbia fosse superiore alle condizioni gestibili abitualmente con la trazione integrale veloce, si può nuovamente chiamare in causa il sistema; lo stesso si può fare avviene in condizioni specifiche di marcia con le ridotte, allorché l'Rtms provvede a mantenere inserito il controllo elettronico della trazione anche se è stato attivato il blocco del differenziale posteriore. 

Categorie: 4 Ruote

Alfa Romeo - Giulia Quadrifoglio Super Sport, non fermate la giostra - VIDEO

Ott 26,2024

Con l'edizione limitata Super Sport, Alfa Romeo vuole ricordare fin dove affondano le radici della sua storia. Era il 1928 e la 6C 1500 Super Sport, guidata da Giuseppe Campari e Giulio Ramponi, scrisse la prima di 11 leggendarie vittorie per il marchio alla Mille Miglia, tracciando una rotta che nessuno avrebbe mai superato. Oggi la Giulia Quadrifoglio, protagonista di questa serie speciale, rende omaggio a quella vittoria in sole 275 unità e lo fa mentre ci avviciniamo a grandi passi al termine del ciclo vita di questa berlina, che nel 2015 ha reimpostato lo standard del piacere di guida e che si prepara a lasciare spazio, nel 2025, alla sua erede.

L'esclusività è nei dettagli. Inutile attendersi grandi modifiche alla vettura: solo qualche dettaglio rende riconoscibile la Super Sport dalle altre Giulia Quadrifoglio. Dentro, la nuova finitura rossa del carbonio 3D - manca lo strato di resina superficiale e l'effetto al tatto è grezzo - è quello più visibile, ma anche il poggiatesta è personalizzato da una ricamatura col numero dell'esemplare ed il logo del Biscione. Fuori, invece, debutta il nuovo Quadrifoglio, reinterpretato dal Centro Stile Alfa Romeo, che per la prima volta in oltre 100 anni mostra un audace sfondo nero al posto del tradizionale bianco.

Ode alla guida. Anche per la Giulia Super Sport è venuta l'ora di mostrare tra i cordoli ciò che sa fare. Stavolta, la sessione di test non sarà strumentale, ma metterà comunque a dura prova gli elementi tecnici del veicolo. L'attenzione va subito al differenziale, che sulla prima versione della Giulia Quadrifoglio era dotato di frizioni a controllo elettronico per realizzare il torque vectoring, mentre ora è sostituito da un autobloccante meccanico. La cosa importante è che non ha reso la Giulia meno divertente; soprattutto, al contrario del predecessore, questo nuovo componente ha dimostrato anche in pista di non sentire la fatica. La leggerezza data dall'uso esteso di alluminio e fibra di carbonio, l'aerodinamica attiva e il sistema di scarico Akrapovic creano una sinfonia di potenza e precisione; le sospensioni sono impeccabili ed il feeling di sterzo resta senza pari, oggi come ieri. La Giulia resta una delle auto più emozionanti in circolazione, una giostra da cui non vorresti scendere mai: per vederla in azione e saperne di più, guardate il video qui sopra.

Categorie: 4 Ruote

Motorsport - Non solo Lancia: tutte le... Stellantis da rally

Ott 26,2024

Molti dei brand del gruppo Stellantis hanno una lunghissima tradizione nel mondo delle competizioni: bastano nomi come Lancia Delta o 131 Abarth per scatenare un'ondata di ricordi per gli anni in cui queste auto dominavano le corse su sterrato. L'impegno nel motorsport di questi marchi non è mai venuto meno, al contrario. In questi giorni la Lancia ha annunciato il suo ritorno nelle competizioni: nel 2025 debutterà il Trofeo Lancia Rally, dedicato alle vetture dei team privati, e nel 2026 ci sarà la partecipazione al Campionato Europeo con le vetture ufficiali del team Lancia Corse HF. Ma la Ypsilon non è l'unica auto del gruppo Stellantis impegnata a correre sullo sterrato: insieme a lei anche la Peugeot, con la piccola 208, e la Opel con due versioni della Corsa. E chissà che per la Abarth non ci siano progetti analoghi...

Categorie: 4 Ruote

F.1, GP Messico - Venerdì positivo: la Ferrari promette bene

Ott 26,2024

Il venerdì di prove libere sorride alla Ferrari: Carlos Sainz ha ottenuto il miglior tempo della seconda sessione del venerdì. allungata a un'ora e mezza per agevolare i test Pirelli in ottica 2025. La SF-24 sembra confermare il buon bilanciamento già visto ad Austin la settimana scorsa e i suoi piloti hanno potuto sfruttare al meglio l'ottima trazione in uscita di curva e la stabilità nell'aggredire i cordoli. Charles Leclerc ha chiuso quarto, leggermente più staccato rispetto al compagno di squadra. Tra i due ferraristi troviamo la McLaren di Oscar Piastri e la Racing Bulls di Yuki Tsunoda, entrambi su gomma C5, più morbida di quella di Sainz.

Giornata nera in Red Bull. Max Verstappen ha chiuso la sessione senza un tempo significativo e le sue prove si sono chiuse in anticipo a causa di un problema al turbo della sua power unit. Il problema si era già presentato durante la prima sessione e il team si è preso il rischio di non sostituire la PU. Tuttavia, complice anche l'altura che rende l'ossigeno più rarefatto, l'affidabilità del motore Honda è venuta meno, condizionando l'inizio di questo weekend per il campione del mondo in carico. Solo dopo la fine della sessione, i meccanici hanno iniziato a smontare la monoposto per la sostituzione della power unit con la quale Max affronterà il resto del weekend. L'idolo di casa Sergio Perez non è andato oltre il nono posto in classifica, nonostante una sessione più normale rispetto al compagno di squadra.

Mercedes in difficoltà. Dopo aver fatto segnare un ottimo tempo durante la prima ora di prove, George Russell è andato a sbattere violentemente contro le barriere dopo il primo quarto d'ora di prove. George ha aggredito con troppa veemenza il cordolo di curva 9 e ha perso il controllo della sua W15, andando a incastrare la vettura nelle protezioni a bordo pista. Per fortuna, nonostante la violenza dell'impatto, il pilota non ha avuto ripercussioni ma è stato trasportato al centro medico per i controlli di routine. Il suo compagno di squadra Lewis Hamilton ha chiuso in settima posizione la sessione, dopo aver concluso 36 giri.

La classifica completa delle Libere 2 in Messico >>

Categorie: 4 Ruote