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Quattroruote News
Aggiornato: 2 ore 42 min fa

Chi cerca trova - Comprare un'Alfa Romeo 147 GTA? Ecco come - VIDEO

Set 25,2023

"Chi cerca trova" è il nostro nuovo format video per andare a caccia di Youngtimer. La protagonista del terzo episodio è da tenere d'occhio per svariati motivi: intanto ha appena compiuto vent'anni, quindi da poco è eleggibile come vettura d'interesse storico; in più, le quotazioni non sono folli e il prezzo è ancora relativamente abbordabile. Ciliegina sulla torta, è un'Alfa Romeo spinta da un cuore caro a tantissimi appassionati del Biscione: il V6 Busso. Dopo la Lancia Delta HF Integrale e la Fiat Uno Turbo i.e., è quindi la volta della 147 GTA. Un'altra eccellenza italiana degli anni che furono.

Nel video vi presentiamo un esemplare in eccellenti condizioni, conservato in maniera maniacale. E a raccontarcelo saranno non uno ma due esperti in materia, con approfondimenti storici e tecnici molto interessanti, in modo da fornire agli interessati quante più informazioni possibili per andare a caccia di questa esclusiva Alfa. Come sempre, nel video troverete poi un cameo, ossia una vettura dei nostri giorni usata per raggiungere la pista di Vairano che, in qualche modo, rappresenta l'erede spirituale di questo modello. Vi diciamo subito che non è un'Alfa, perché la 147 GTA non ha discendenti dirette. Provate a indovinare

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2035 - Stretta di Bruxelles sugli e-fuel, la deroga è a rischio

Set 25,2023

La Commissione europea è pronta a presentare la prima proposta sulla deroga agli e-fuel, da allegare alla normativa sullo stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel nel 2035. Il documento in via di preparazione, però, presenta limiti che definire stringenti è riduttivo: i carburanti sintetici, infatti, dovranno essere "completamente neutrali" in termini di emissioni di anidride carbonica. In sostanza, per essere inclusi nella deroga dovranno essere realizzati utilizzando un quantitativo di CO2 catturata in atmosfera pari a quello emesso dai motori durante il loro funzionamento. Un obiettivo che l'industria automotive ritiene già irrealizzabile.

già braccio di ferro. Il requisito allo studio della Commissione è assai più stringente rispetto a quello di altre normative comunitarie: per esempio, i Paesi membri, per raggiungere alcuni obiettivi nel campo dell'energia rinnovabile, possono utilizzare determinati combustibili se ottengono una riduzione delle emissioni del 70% e non del 100%. Dunque, gli e-fuel rischiano di trasformarsi di nuovo in un terreno di scontro come già avvenuto a febbraio, quando la Germania ha ostacolato il processo di approvazione della direttiva sullo stop ai motori endotermici chiedendo con fermezza una deroga per i carburanti sintetici. Il braccio di ferro, dunque, è assicurato: la proposta della Commissione è da inquadrare nel processo negoziale con le altre istituzioni europee, Parlamento e Consiglio, e dunque non sono da escludere modifiche (anche sostanziali) nei prossimi mesi. Il compromesso, in ogni caso, dovrà essere raggiunto entro la fine dell'anno.

Spaccatura interna. Detto questo, la eFuel Alliance accusa la Commissione di non voler mantenere la promessa di inserire la deroga agli e-fuel ("La proposta è così restrittiva che in pratica non può essere attuata") e rivela una disputa interna tra la direzione generale per l'Azione per il clima (Dg Clima) e quella per il mercato interno (Dg Grow). Quest'ultima ha chiesto di allineare la definizione degli e-fuel alla direttiva sulle energie rinnovabili (Red), che stabilisce per i combustibili rinnovabili di origine non biologica emissioni di CO2 del 70% inferiori a quelle dei carburanti tradizionali. Alla fine ha prevalso la Dg Clima, che ha ottenuto di fissare la percentuale al 100%.

Obiettivo impossibile. "Gli e-fuel, se prodotti da fonti rinnovabili, sono climaticamente neutri", spiega Ralf Diemer della eFuel Alliance. "Durante la combustione, viene emessa solo la CO2 catturata con il processo produttivo. La Red stabilisce di considerare nel calcolo dell'anidride carbonica non solo la fase di utilizzo del veicolo, ma anche elementi del trasporto, dello stoccaggio o della distribuzione dei carburanti: una riduzione delle emissioni del 100% è quindi quasi impossibile. Vale per tutte le tecnologie, compresa la mobilità elettrica. Fino a quando i trasporti e la distribuzione non saranno coperti dalle energie rinnovabili, è impossibile raggiungere un obiettivo di riduzione totale delle emissioni. Inoltre non è comprensibile su quale base la Commissione abbia scelto il 100%. Ovviamente, non esiste nessuna valutazione d'impatto su come e quando potrebbe essere raggiunto un obiettivo del genere". Per valutare le reali emissioni di CO2 di un prodotto è fondamentale l'analisi del ciclo di vita: "Appoggiamo l'intenzione della Ue di tener maggiormente in considerazione il lifecycle, anche se questo approccio non è stato ancora implementato in molti altri regolamenti", conclude Diemer. "Tuttavia, occorre dare all'industria la possibilità di raggiungere gli obiettivi con passaggi intermedi lungo il percorso verso la neutralità climatica. Sembra che i legislatori europei perseguano condizioni quadro che potrebbero avere senso in un mondo dal 2040 in poi. L'attuale intervento normativo della Commissione, già di suo eccessivamente forte, sta bloccando i nostri obiettivi invece di perseguirli con ambizione".  

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Euro 7 - La proposta del Consiglio europeo: "Mantenete i limiti dell'Euro 6"

Set 25,2023

Nuovo passo avanti nel processo di definizione della nuova normativa Euro 7: il Consiglio europeo ha infatti adottato "l'orientamento generale" sulla proposta avanzata dalla Commissione, approvando requisiti e disposizioni decisamente meno stringenti rispetto a quelli indicati dal massimo organo esecutivo dell'Unione. In particolare, sui limiti alle emissioni e sulle condizioni di prova, il consiglio propone di mantenere per le auto e i furgoni "le regole previste dall'attuale normativa Euro 6".  

Spinta spagnola. In sostanza, vengono confermate le indiscrezioni degli ultimi giorni su un approccio che la presidenza di turno della Spagna ha voluto meno severo e, soprattutto, più coerente con le istanze della filiera e di diversi Paesi europei, come l'Italia e la Francia, fortemente contrari a una normativa destinata ad avere ampie ripercussioni sull'industria dell'auto del Vecchio continente. "L'Europa è nota in tutto il mondo per la produzione di automobili a basse emissioni e di alta qualità", ha spiegato il ministro dell'Industria spagnolo, Héctor Gómez Hernández. "Vogliamo continuare a perseguire l'obiettivo di migliorare la qualità dell'aria. La nostra posizione è quella di continuare il percorso di guidare la mobilità del futuro e adottare livelli di emissioni realistici per i veicoli del prossimo decennio, aiutando la nostra industria a fare il salto definitivo verso le auto 'pulite' nel 2035. La presidenza spagnola è stata sensibile alle diverse richieste e istanze degli Stati membri e riteniamo che, con questa proposta, abbiamo ottenuto un ampio sostegno e un equilibrio nei costi di investimento dei marchi manifatturieri, migliorando i benefici ambientali derivanti dal regolamento".

Il mandato. Nello specifico, il Consiglio suggerisce di "mantenere le condizioni di prova e i limiti di emissioni esistenti (stabiliti nella norma Euro 6) per i veicoli di categoria M1 e N1 (autovetture e furgoni privati)" e di allineare "i limiti di emissione delle particelle dei freni e del tasso di abrasione dei pneumatici alle norme internazionali adottate dalla Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite". Si interviene però sull'obbligo di installazione di un sistema di monitoraggio delle emissioni a bordo, chiedendo una miglior definizione dello stesso sistema e delle sue funzionalità, senza che ciò vada a impattare sulla sicurezza stradale. Il documento fissa anche "scadenze chiare per l'adozione degli atti di esecuzione (da parte della Commissione), al fine di fornire agli operatori economici chiarezza e certezza del diritto": nello specifico, gli atti dovranno essere adottati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del regolamento (1 luglio 2025 per le auto e i furgoni). Il testo indica anche in 30 i mesi intercorrenti tra l'entrata in vigore e la data di applicazione e include anche altre disposizioni per altre categorie di veicoli. Il nuovo regolamento, infine, riguarderà per la prima volta autovetture, furgoni e veicoli pesanti, tutti inclusi in un solo atto giuridico. 

Le reazioni. Il testo del Consiglio, approvato a larga maggioranza (contrari solo Germania, Austria e Lussemburgo, astenuti  Danimarca e Paesi Bassi), è stato accolto in modo positivo dal governo italiano. "Il 'fronte della responsabilità' sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue. Il testo approvato oggi è profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall'Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia", afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. L'Acea, invece, parla di "passo nella giusta direzione" e di un "miglioramento" rispetto alla "sproporzionata" proposta della Commissione che "comportava costi eleventi per l'industria" e "benefici ambientali limitati". "La nostra industria - aggiunge il direttore generale Sigrid de Vries - è pienamente impegnata ad affrontare l'inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici. Ora chiediamo agli Stati membri, al Parlamento europeo e alla Commissione di lavorare per un regolamento Euro 7 che ci consenta di concentrarci su questi due obiettivi, mantenendo i veicoli a prezzi accessibili e il nostro settore competitivo".

Le prossime tappe. A questo punto, il processo di adozione delle direttive europee prevede un ulteriore passaggio: "L'orientamento generale concordato oggi formalizza la posizione negoziale del Consiglio", spiega l'organo di rappresentanza dei Paesi Ue. "Esso conferisce alla presidenza un mandato per i negoziati con il Parlamento europeo, che inizieranno non appena lo stesso Parlamento adotterà la sua posizione". Pertanto, gli eurodeputati dovranno definire una propria posizione in modo da avviare il cosiddetto Trilogo, la procedura di negoziazione tra i tre massimi organismi istituzionali europei.

 

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Auto elettriche - Dombrovskis: "Con la Cina mancano reciprocità e parità di condizioni"

Set 25,2023

Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea con delega al Commercio, torna sull'indagine anti-dumping sulle auto elettriche cinesi e lancia un chiaro avvertimento a Xi Jinping: "L'assenza di reciprocità e di parità di condizioni, insieme ai più ampi cambiamenti geopolitici hanno spinto l'Unione Europea a diventare più assertiva nella difesa dei suoi interessi", ha detto Dombrovskis parlando alla Tsinghua University di Pechino.  

Concorrenza leale. In questo contesto si inserisce l'indagine annunciata dal presidente della stessa Commissione, Ursula von der Leyen, durante il discorso sullo Stato dell'Unione: "Posso assicurarvi che svolgeremo questo lavoro in modo diligente, in consultazione con le autorità e le parti interessate cinesi, e nel farlo seguiremo regole ben consolidate", ha aggiunto Dombrovskis. "Abbiamo sviluppato strumenti autonomi per proteggere i nostri interessi quando la nostra apertura è a rischio. L'Unione accoglie con favore la concorrenza perché rende le nostre aziende più forti e più innovative: tuttavia, tale concorrenza deve essere leale". A Pechino, il commissario ha chiesto relazioni economiche più equilibrate (anche alla luce di un disavanzo commerciale che ormai sfiora i 400 miliardi di euro), soffermandosi sull'ambiente imprenditoriale cinese, molto politicizzato e creato per proteggere la sicurezza e gli interessi del Paese: secondo Dombrovskis, infatti, è da qui che si generano effetti come la minore trasparenza, le diseguaglianze nell'accesso agli appalti e gli standard discriminatori. 

Preoccupazioni per il futuro. "Le imprese europee in Cina stanno mettendo sempre più in discussione le proprie posizioni di fronte alle nuove, dure leggi sulla sicurezza e alla politicizzazione del commercio", ha aggiunto Dombrovskis. "Le aziende europee sono preoccupate per la direzione che prenderà la Cina e in molti stanno mettendo in dubbio la loro posizione in questo Paese". A tal proposito, il politico europeo ha citato la nuova normativa sulle relazioni estere e un recente aggiornamento delle leggi anti spionaggio, esprimendo "grande preoccupazione per la loro ambiguità: le aziende europee faticano a comprendere i propri obblighi di conformità, un fattore che diminuisce significativamente la fiducia delle imprese e scoraggia nuovi investimenti". Inoltre, "c'è anche un rischio reputazionale: la posizione della Cina sulla guerra in Ucraina sta influenzando l'immagine del Paese, non solo presso i consumatori europei, ma anche tra le imprese. Possiamo scegliere una strada verso relazioni reciprocamente vantaggiose, basate su un commercio e investimenti aperti ed equi, lavorando insieme alle grandi sfide del nostro tempo", ha concluso Dombrovskis. "Oppure, possiamo scegliere un percorso che ci allontana lentamente, dove i benefici condivisi di cui abbiamo goduto negli ultimi decenni si indeboliscono e svaniscono. E di conseguenza, le nostre persone e le nostre economie si trovano di fronte a minori opportunità". 

 

 

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GIMS 2023 - Il Salone svela il primo elenco delle Case partecipanti

Set 25,2023

Traslocato per la prima volta in Qatar, il Geneva International Motor Show (GIMS) 2023 aprirà i battenti il 5 ottobre 2023 (resterà aperto fino al 14). Su una superficie espositiva di oltre 10 mila metri al Doha Exhibition and Convention Center, 31 marchi automobilistici metteranno in mostra le loro novità, dieci delle quali sono annunciate come anteprime mondiali, con alcune rarità provenienti da alcune delle più esclusive collezioni private di tutto il mondo. Con l'approssimarsi della data d'apertura del Salone, gli organizzatori hanno reso noti ulteriori dettagli sull'evento, a partire da un parziale elenco delle Case presenti: quest'ultimo include Toyota, Lexus, Porsche, Volkswagen, Lamborghini, BMW, KIA, Audi, McLaren e Mercedes-Benz, oltre alla vietnamita Vinfast e al colosso cinese Chery.

Aspettando la Svizzera. "Siamo estremamente lieti di accogliere questa prestigiosa schiera di espositori all'edizione inaugurale del Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra in Qatar" ha detto Sandro Mesquita, ceo del GIMS. "Per oltre un secolo - prosegue l'amministratore delegato - GIMS è stata in prima linea nella presentazione di innovazioni e tecnologie automobilistiche. Oggi, il Salone è entusiasta di espandere la propria eredità in Medio Oriente". A margine dell'attività in fiera sono previsti altri importanti eventi come il Future Design Forum al Museo Nazionale del Qatar, dove si discuterà del futuro dell'automotive con gli interventi di personalità di spicco del settore, le esperienze di guida in off-road sulla spiaggia di Sealine, quelle ad alta velocità sul circuito di Losail (dove alcuni ospiti potranno vivere l'emozione di guidare sul circuito di F.1), mostre di auto storiche e una parata di eccellenze automobilistiche lungo il Lusail Boulevard, in programma il 12 ottobre. Gli orari di apertura (l'ingresso è gratuito nei giorni feriali) sono dalle 14 alle 22 dal lunedì al venerdì e la domenica, mentre di sabato l'orario è più esteso: dalle 10 alle 22. L'edizione qatariota del Salone di Ginevra non cancella però l'originale, annullata nel 2020 a causa della pandemia e non più replicato nei tre anni successivi: il GIMS tornerà in Svizzera nel 2024, sempre nella capitale del capitale del cantone Ticino, dal 28 febbraio al 3 marzo.

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Volkswagen - Nuovo Amarok, i prezzi per l'Italia

Set 25,2023

arrivato un po' dopo le previsioni, il nuovo Volkswagen Amarok: era atteso in Italia la scorsa primavera, ma come tanti altri modelli dell'era post-pandemia ha dovuto fare i conti con ritardi e slittamenti nella produzione e nella logistica. Adesso che il listino del pick-up tedesco è disponibile e la rete dei cinquanta dealer Volkswagen Veicoli commerciali è pronta a ricevere gli ordini, scopriamo una gamma allineata a quella inizialmente prevista per il mercato italiano e, come ulteriore segnale di una normalizzazione che riguarda tutta l'offerta, l'annuncio di una garanzia di 5 anni non solo per l'Amarok, ma per tutti i modelli della famiglia degli specialisti VW.

Segmento premium. Le caratteristiche di base dell'Amarok (costruito in Sudafrica e progettato a quattro mani con la Ford, che ne ha tratto il suo Ranger) sono in linea con quanto annunciato e il segmento di riferimento è il più alto del mercato: solo versioni a doppia cabina, solo motori di potenza maggiore, solo 4x4. C'è un'estensione verso il basso, l'Amarok base con in 2.0 TDI: ha pur sempre 170 CV e 405 Nm ed è associato al cambio manuale a 6 rapporti, alla trazione 4Motion inseribile e al riduttore, mentre la dotazione comprende fari a Led, volante multifunzione, digital cockpit, Lane assist, cruise control adattivo, retrocamera digitale, a un prezzo Iva esclusa di 39.430 euro. Il cuore della gamma è però costituito dai più ricchi Amarok Life e Style con il 2.0 TDI biturbo (205 CV e 500 Nm), cambio automatico a 10 marce e 4Motion "intelligente", con possibilità di scegliere fra trazione solo posteriore, 4x4 con ripartizione automatica della coppia fra i due assi, 4x4 con blocco del differenziale centrale e 4x4 con ridotte: in questo caso, i prezzi partono da 45.680 Iva esclusa per il Life e 48.380 per lo Style. Quest'ultimo allestimento è proposto anche con il 3.0 TDI V6 da 241 CV e 600 Nm, sempre associato al 10 marce e al 4Motion più evoluto, che tocca quota 52.520 euro IVA esclusa; il motore più grande è inoltre l'unico disponibile per l'Amarok Aventura, top della gamma con un prezzo, sempre Iva esclusa, di 59.280 euro. Nei prezzi elencati è compresa una nuova soluzione post-vendita prevista per tutti i veicoli commerciali Volkswagen, dal Caddy al Crafter e dal Transporter all'ID.Buzz, con garanzia e manutenzione ordinaria per 5 anni o 150 mila km (100 mila per gli elettrici).

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Lancia Stratos - Storia di un mito: 50 anni fa prima la vittoria internazionale

Set 25,2023

Il Tour de France 1973 sarà ricordato, dagli appassionati italianoi e non solo, per la prima vittoria internazionale della Lancia Stratos con l'equipaggio Munari-Mannucci: oggi, 25 settembre, la Casa italiana ha voluto ricordare l'evento a 50 anni esatti di distanza, partecipando a una manifestazione presso il Circuito di Remparts d'Angoulme, in Francia, dove era presente anche l'ex pilota Bernard Darniche.

La carriera nelle corse. La Stratos è una delle Lancia più conosciute della storia: non ha solo innovato dal punto di vista stilistico e meccanico, ma ha portato anche al marchio italiano un numero impressionante di vittorie, proseguite poi con la 037 e la Delta. Nata dalla matita di Bertone e derivata dai prototipi Strato's Zero del 1970 e Stratos HF del 1971, la Stratos è stata progettata appositamente per le competizioni ed è stata dotata del motore V6 2.4 litri di origine Ferrari. La vettura debuttò nelle competizioni nel 1972, mentre la prima vittoria nella categoria prototipi risale al Rally Firestone del 1973. Solo nell'ottobre del '74 ottenne l'omologazione in Gruppo 4 e iniziò la sua carriera ufficiale, conclusa poi nel 1978 dopo numerosi titoli, mentre la produzione degli esemplari stradali si è fermata dopo appena 492 unità.

I suoi fari tondi tornano sulle nuove Lancia. Alcune suggestioni della Stratos, come i gruppi ottici posteriori rotondi e le linee tese e geometriche, sono stati ripresi dalla Lancia per dare vita alla Concept Pu+Ra HPE, che anticipa il nuovo corso stilistico del marchio in vista del lancio della futura gamma elettrica.

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Mercedes-Benz 600 - Aristocrazia daltri tempi

Set 25,2023

Nel settembre del 1963 fa il suo debutto al Salone di Francoforte una nobile creazione della Stella, la Mercedes 600 della serie W 100. Per la Casa tedesca si entra in una nuova era, quella del ritorno al vero lusso. Del resto, sono ormai passati più di 18 anni dalla chiusura del secondo conflitto mondiale e i tempi sono maturi per ispirarsi all'opulenza d'anteguerra, dopo che la casa si era già (ri)affermata tra le sportive con la leggendaria SL "Gullwing".

Anche per il Papa. La 600, per la verità, era già stata anticipata da altre berline di lusso, come le sedan della serie W111/W112, ma la nuova vettura è qualcosa di più, per prestigio, prezzo e, quindi, target d'acquirenti. Di fatto, un'alternativa della Repubblica Federale Tedesca (siamo nell'epoca due Germanie) alle limousine d'Oltremanica, tanto da essere disponibile persino in una variante con carrozzeria landaulet, pensata per le alte istituzioni di tutto il mondo: tra i beneficiari non mancherà neppure la Santa Sede, che vedrà arricchirsi il proprio autoparco con un esemplare donato a Paolo VI, confermando una collaborazione avviata addirittura nel 1930.

Alta nobiltà. Per le strade, ovviamente, risulteranno più comuni (ma comunque rare: la W100 verrà prodotta fino al 1981 in poco più di 2.700 unità) la variante Limousine, con un passo di 320 cm e una lunghezza di 558, e la più prestigiosa Pullman, lunga addirittura 6,35 metri. Proprio la denominazione Pullman rappresenta nella storia della Stella la massima espressione dell'opulenza e dell'artigianalità. In ogni caso, c'è un nobile V8 nel cofano motore, il celebre M100 di 6.3 litri che fa il suo debutto proprio sulla Mercedes 600 di 60 anni fa. Di fatto, il primo otto cilindri della stella con architettura a V: all'epoca, il cuore delle più nobili vetture di Stoccarda (lo adotteranno anche la serie W109 e la prima Classe S, la W116). E oggi, delle più esuberanti.

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2035 - Un'azienda tedesca fa causa all'Europa: "Ideologico lo stop a diesel e benzina"

Set 25,2023

Un'azienda tedesca è pronta a intraprendere una causa contro lo stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel nel 2035, stabilito dall'Unione Europea: l'iniziativa legale, rivelata dal settimanale Welt am Sonntag, verrà avviata dalla Lühmann, società attiva nel commercio e nella distribuzione di carburanti sintetici (e-fuel).

"A Bruxelles solo ideologia". In buona sostanza, la Lühmann vuole ribaltare buona parte del nuovo regolamento comunitario che impone l'ormai famoso bando dei modelli endotermici: "Bello consentire solo auto a emissioni zero", ha spiegato l'amministratore delegato Lorenz Kiene, "ma non ha alcun senso misurarle solo allo scarico". Per il top manager, il piano di Bruxelles è "guidato dall'ideologia, non dai fatti: le emissioni vanno quantificate durante l'intero ciclo di vita, anche nel caso delle elettriche". Insomma, il gruppo tedesco non fa che tradurre in causa una questione che la filiera automobilistica solleva da tempo. Stavolta, però, in campo c'è un Davide contro Golia: è la prima volta, infatti, che una singola azienda decide di contrastare una decisione comunitaria.

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Maserati - Le favolose coupé del Tridente - FOTO GALLERY

Set 24,2023

Nonostante l'offerta crescente di Suv, ora rappresentate dalla recente Grecale e dalla più grande Levante, la Maserati non dimentica il passato: la Casa, infatti, sta rilanciando la propria gamma di sportive, con la MC20 (che segna il ritorno al motore in posizione centrale-posteriore) e con la nuova generazione della GranTurismo. Del resto, proprio con una GT, l'A6 1500, prendeva il via nel 1947 la produzione di modelli stradali della Casa di Modena, costellata da splendide sportive, spesso una riuscita commistione tra eleganza e alte prestazioni. Le troverete nella nostra galleria d'immagini, dove abbiamo raccolto le più celebri coupé del Tridente, tra raffinate granturismo e modelli più vicini al concetto di supercar.      

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Mirafiori - Fiat 500, a ottobre nuovo stop alle linee dell'elettrica

Set 24,2023

Si fermano, nell'impianto torinese di Mirafiori, le linee di produzione della Fiat 500 elettrica. Lo ha annunciato il gruppo Stellantis in una comunicazione rivolta ai sindacati. Il costruttore, in particolare, ha informato le parti sociali che chiederà un nuovo periodo di cassa integrazione della durata di due settimane: uno stop che durerà dal 19 ottobre al 3 novembre.

Proiezioni più basse per i volumi. L'interruzione delle operazioni di assemblaggio, che va ad aggiungersi all'ulteriore pausa già prevista e confermata per la prossima settimana, coinvolgerà anche le linee dei modelli Maserati. Ma rappresenta soprattutto un segnale evidente - l'ennesimo - di una domanda per le auto elettriche che stenta a decollare: secondo quanto riportato dall'edizione torinese del Corriere della Sera, Stellantis potrebbe presto ufficializzare un ritocco al ribasso delle previsioni produttive per la 500 elettrica a 80 mila unità l'anno, contro le 100 mila inizialmente previste.

Il caso di Zwickau. La situazione che interessa Mirafiori, tuttavia, non è certo un caso isolato in Europa: la stessa Volkswagen, uno dei costruttori che ha stanziato gli investimenti più massicci nell'ultimo decennio per la transizione all'elettrico, è stata costretta ad annunciare nelle scorse settimane un taglio alla forza lavoro nell'impianto di Zwickau (dove vengono costruite ID.3, ID.4 e ID.5, oltre ad Audi Q4 e-tron e Q4 Sportback e-tron e alla Cupra Born) a causa della scarsa domanda per i suoi modelli a batteria.

La "tempesta perfetta". Il segnale negativo, che segue simili difficoltà registrate nell'impianto di Emden, non è l'unico in seno al gruppo di Wolfsburg: anche l'impianto di Dresda, la storica "fabbrica di vetro" voluta da Ferdinand Piëch per la Phaeton - e oggi convertita alla produzione della ID.3 - sembra in procinto di prendere provvedimenti simili. Tanto che la presidente del consiglio di fabbrica Daniela Cavallo ha paventato il rischio di una "tempesta perfetta" per gli operai dell'azienda.

Il ripensamento di Londra. Si collocano all'interno dello stesso quadro, del resto, alcune recenti esternazioni di esponenti politici di spicco. Come quella di Rishi Sunak, il premier britannico, che lo scorso mercoledì ha annunciato lo slittamento di cinque anni, dal 2030 al 2035, dello stop alla vendita di automobili con motore termico nel Regno Unito. Una decisione che smentisce in maniera eclatante quella presa dal precedente esecutivo guidato da Boris Johnson e che allinea Londra ai tempi previsti dalla Ue. Senza però accontentare appieno i costruttori, che hanno subito espresso il loro disappunto per l'indecisione che regna anche Oltremanica. E che testimonia come la transizione all'elettrico richieda una guida più pragmatica, univoca e sicura.

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F.1, GP Giappone - Red Bull è campione del mondo costruttori

Set 24,2023

Max Verstappen ha dominato il Gran Premio del Giappone, sedicesima prova del Mondiale di Formula 1. La Red Bull Racing ha conquistato matematicamente il sesto titolo costruttori della propria storia con sei gare d'anticipo, nonostante al traguardo sia arrivata solo la RB19 numero 1. Ottima prestazione della McLaren che a Suzuka festeggia un doppio podio: quello di Lando Norris e il primo in carriera del rookie australiano, Oscar Piastri.

Top Ten. La gara della Ferrari è stata decisamente diversa rispetto a quella di Singapore della scorsa settimana. Charles Leclerc ha tagliato il traguardo in quarta posizione a oltre quaranta secondi dal leader, mentre Carlos Sainz ha chiuso sesto. La Rossa ha lottato con la Mercedes: Hamilton ha chiuso quinto, Russell ha tentanto di usare una strategia diversa che non ha funzionato e l'ha portato al settimo posto, davanti all'Aston Martin di Fernando Alonso. A chiudere la Top Ten sono le due Alpine con Esteban Ocon davanti a Pierre Gasly. L'avanzata della squadra francese ha lasciato a bocca asciutta la Scuderia AlphaTauri, con Liam Lawson e Yuki Tsunoda rispettivamente in undicesima e dodicesima posizione.

Ritirati. Cinque i piloti che non hanno visto la bandiera a scacchi: Valtteri Bottas è stato il primo a dover alzare bandiera bianca dopo un avvio decisamente sfortunato nel quale ha danneggiato fortemente la sua vettura. poi toccato a Sergio Perez, oggi completamente assente e autore anche di un errore banale che ha contribuito a rovinare la gara della Williams, oggi fuori con entrambi i suoi piloti.

Classifica Costruttori. La Red Bull Racing è da oggi matematicamente imbattibile e può così festeggiare la conquista del sesto titolo iridato. Ma la lotta alle loro spalle è ancora aperta: la Mercedes resta in seconda posizione grazie ai suoi 305 punti, mentre la Ferrari è ancora all'inseguimento con 25 punti. Aston Martin continua a perdere terreno ed è ora quarta con 221 punti, mentre la McLaren continua a chiudere il gap pur essendo ancora ferma al quinto posto con 172 punti.

I risultati del GP del Giappone a Suzuka >>

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Hyundai Coupe - Grinta accessibile - FOTO GALLERY

Set 23,2023

Un modello di nicchia, ma di grande importanza per il marchio Hyundai: grazie alle sue forme, moderne e sinuose, la Coupe (battezzata così, senza l'accento) mostra negli anni 90 la grande vitalità della Casa coreana, in grado di vendere prodotti accattivanti a prezzi concorrenziali. Ecco perché, sebbene a Seul amino identificare come modello di svolta la Pony Coupé del 1975, mai entrata in produzione, per molti è lei l'icona moderna della Hyundai: una berlinetta dai costi contenuti che nel 1996 mise in crisi chi, all'epoca, stava meditando di acquistare una vettura europea o giapponese. E infatti, la coreana ha saputo ritagliarsi un ampio spazio tra le coupé di quegli anni, nonostante la ricca concorrenza e un restyling, quello del 1999, che divise gli appassionati. Ne parliamo con maggiori dettagli nella nostra galleria d'immagini, dove abbiamo ripercorso la storia e le caratteristiche di questa perla.

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F.1, GP Giappone - Verstappen in pole davanti alle due McLaren

Set 23,2023

Max Verstappen ha conquistato la ventinovesima pole position della sua carriera a Suzuka e partirà dalla prima posizione nel Gran Premio del Giappone di domani. Il campione del mondo olandese è tornato a non avere rivali e ha fermato il cronometro sull'1:28.877, ottenendo così la migliore prestazione assoluta con mezzo secondo di vantaggio sul primo degli inseguitori. Questa volta, alle spalle della Red Bull numero uno troviamo le due McLaren: Oscar Piastri, fresco di rinnovo fino al 2026, si è fatto strada fino alla prima fila dello schieramento mettendosi dietro il compagno di squadra Lando Norris.

Avversari lontani. Alla Ferrari è mancato il piglio giusto, questa volta: la SF-23 fatica molto a tenere il giusto bilanciamento nelle curve veloci e soffre rispetto agli avversari, soprattutto nel primo settore della pista. Charles Leclerc è riuscito a strappare un quarto posto che lo porta in seconda fila, mentre Carlos è sesto ma staccato di quasi un secondo netto dalla pole. Tra le due Ferrari troviamo la seconda delle Red Bull, quella di Sergio Perez, anche lui con un ritardo enorme rispetto al compagno di squadra che guida una macchina identica alla sua. Opaca anche la prestazione della Mercedes: Hamilton e Russell non sono andati oltre la settima e ottava posizione, lasciandosi alle spalle solo l'AlphaTauri dell'idolo di casa Yuki Tsunoda - appena confermato per il 2024 - e l'Aston Martin di Fernando Alonso. Resta appena fuori dalla Q3 Liam Lawson, che si conferma un pilota da tenere d'occhio. Il neozelandese tornerà al ruolo di riserva nel 2024, ma ha dimostrato di avere tanto potenziale e oggi lo ha messo in luce, ancora una volta. Liam ha preceduto l'Alpine di Gasly per appena un millesimo di secondo. Segue poi la Williams di Albon e l'altra Alpine di Ocon. Partirà invece ultimo Logan Sargeant, autore di un incidente in Q1 che lo ha messo subito fuori e che costringerà i meccanici della Williams a un extra lavoro per risistemare la vettura in vista della gara di domani.

Le parole del poleman. "Qui si può spingere davvero al limite ed è stata una splendida sessione" ha detto Max Verstappen al termine delle prove odierne. "Ci siamo lasciati alle spalle un weekend negativo, ma sentivo che questa sarebbe stata per noi una pista favorevole. Mi sono sentito a mio agio fin dal primo giro, poi abbiamo fatto diversi passi avanti qua e là e ottenere la pole è fantastico".

I risultati completi delle qualifiche a Suzuka >>

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Stati Uniti - Dilaga lo sciopero contro le Big Three

Set 22,2023

(Lo sciopero proclamato dal sindacato americano UAW (United Auto Workers) contro le Big Three di Detroit (GM, Stellantis, Ford) si espande a macchia d'olio. Il presidente Shawn Fain, infatti, ha annunciato delle novità nella vertenza iniziata pochi giorni fa e finora limitata a soli tre impianti di assemblaggio. Per cominciare, entreranno in sciopero 38 centri dedicati alla distribuzione di ricambi e distribuiti in 20 Stati e circa 5.500 lavoratori. Si tratta, nel complesso, di siti di proprietà solo di Stellantis e General Motors. 

Ford esclusa. La novità riguarda proprio la decisione dei rappresentanti sindacali di non colpire ulteriormente la Ford per via dei "reali progressi" compiuti negli ultimi giorni nelle trattative per il rinnovo del contratto collettivo. Al contrario gli altri due gruppi, pur avendo migliorato le loro offerte, non hanno ancora trovato un accordo con sindacato. "Chiuderemo i centri di distribuzione finché queste due società non riprenderanno i sensi e si presenteranno al tavolo con un'offerta seria", ha detto Fain.    

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Marelli - Sospesa la chiusura della fabbrica di Crevalcore

Set 22,2023

La Marelli ha comunicato ai sindacati la sospensione della procedura di chiusura della fabbrica di Crevalcore fino al prossimo incontro con i rappresentanti dei lavoratori, previsto per il 28 settembre.

La reazione dei sindacati. Per le sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr, la comunicazione rappresenta "un primo importante risultato" della vertenza iniziata all'inizio della settimana, quando la direzione aziendale ha annunciato l'intenzione di fermare la produzione di collettori di aspirazione e pressofusi di alluminio presso l'impianto bolognese. "Ci permetterà di iniziare il confronto con l'azienda senza un contatore già attivo", spiegano i sindacati. "Noi vogliamo il confronto per arrivare ad una soluzione che dia continuità produttiva ed occupazionale al sito di Crevalcore". 

L'adesione allo sciopero. La comunicazione dell'azienda è arrivata nel giorno della mobilitazione permanente a Crevalcore e delle otto ore di sciopero in tutto il gruppo proclamate dai sindacati. Le sigle parlano di "alta adesione dei lavoratori, con punte del 100%" e di segnale "molto chiaro" lanciato alla direzione aziendale. Ora, si aspettano novità nelle prossime settimane: un primo incontro sulla vertenza è stato convocato dalla Regione Emilia-Romagna e un secondo per il 3 ottobre dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. 

 

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Lexus - In arrivo una concept elettrica con le batterie del futuro

Set 22,2023

In occasione del Japan Mobility Show, in programma dal 28 ottobre al 5 novembre, la Lexus presenterà un prototipo elettrico dotato di batterie di nuova generazione. L'annuncio segue di pochi giorni quello relativo alla strategia di evoluzione degli accumulatori diramato dalla Toyota, contenente i dettagli sulle future tecnologie e sugli obiettivi di autonomia dei nuovi modelli.

Una concept per il nuovo corso stilistico. Il prototipo anticipa i contenuti dei futuri modelli Lexus attesi a partire dal 2026, che adotteranno una piattaforma modulare abbinata alle batterie di nuova generazione. Molto probabilmente, il design della concept sarà fortemente influenzato dalla ricerca aerodinamica, con forme dinamiche e proporzioni da berlina di lusso grazie alla realizzazione di batterie dallo spessore ridotto. I tecnici della Lexus vogliono inoltre sottolineare i valori fondanti del marchio come il confort, le prestazioni e la qualità nel mondo delle elettriche e stanno quindi studiando le migliori soluzioni tecniche per ottenere questi risultati.

Nel 2027 batterie da 1.000 km di autonomia. Molto probabilmente, la Lexus sarà la prima ad adottare le batterie a stato solido previste a partire dal 2027: i giapponesi hanno ipotizzato una autonomia di circa 1.000 km con 10 minuti di ricarica (10-80%), ma già con le High Performance agli ioni di litio previste nello stesso anno sarà possibile raggiungere percorrenze simili con tempi di ricarica di circa 30 minuti.

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Autostrade - MooneyGo, il nuovo concorrente del Telepass

Set 22,2023

Fino a poco tempo fa, il Telepass era l'unica soluzione per pagare i pedaggi autostradali senza dover utilizzare i contanti o le carte di pagamento. Ora, il sistema di telepedaggio di Autostrade per l'Italia deve affrontare la concorrenza non solo di UnipolMove, ma anche di un nuovo operatore. Mooney un'azienda partecipata dalla società energetica Enel e dal principale operatore bancario italiano, Intesa Sanpaolo ha lanciato un nuovo dispositivo di telepedaggio, MooneyGo

Copertura e condizioni. L'omonima applicazione consente già oggi di accedere a diversi servizi: l'anno scorso, per esempio, con essa sono state pagati 8 milioni di soste su strisce blu e 4 milioni di abbonamenti o biglietti per il trasporto pubblico. Ora, tramite un apposito dispositivo, gli utenti potranno accedere anche a uno specifico servizio di telepedaggio, che sarà attivo sulla rete autostradale italiana e negli oltre 300 parcheggi convenzionati Telepass (si potrà pagare anche l'area C di Milano o il traghetto per lo Stretto di Messina).

I costi. Il dispositivo è attivabile in cinque minuti in 20 mila punti vendita Mooney convenzionati in tutta Italia: è possibile associare due targhe e scegliere fra l'opzione "pay per use" (si pagano 2,20 euro per il servizio solo nei mesi in cui lo si utilizza) un abbonamento da 1,50 euro mensili. Nel primo caso il costo di attivazione è di 10 euro, mentre nel secondo di 5 euro. I canoni, i pedaggi e gli altri servizi vengono addebitati su una qualsiasi carta di credito, debito o su una prepagata Mooney, a esclusione delle carte estere. Il telepedaggio si può attivare anche dall'app MooneyGo e in tal caso si riceve il dispositivo direttamente a casa.  

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Pichetto - "L'elettrico non è un dogma, non può essere l'unica strada"

Set 22,2023

Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, torna a parlare di auto elettriche e dell'opposizione del governo italiano alle politiche europee per il settore automotive: "L'elettrico è una grande via per la mobilità del futuro, la principale. Per l'Italia, però, non può essere l'unica. Continueremo a batterci in Europa perché l'elettrico, oggi non accessibile a tutti, diventi una vera opportunità e non un limite, non un dogma senza alternative", spiega il ministro. "Non può esistere mobilità che tenga a distanza a priori filiere produttive come quella italiana solida e vincente dell'endotermico". Per questo, secondo il governo, l'Italia "può essere tra i migliori in Europa nello sviluppo degli e-fuel", mentre "lo è già su biocarburanti avanzati".

Le iniziative del governo. Del resto, per il ministro, la questione dei trasporti sostenibili "è una missione che tocca la responsabilità di tutti", e che "parte dai grandi obiettivi di europei di decarbonizzazione per 'calarsi' nella profondità del tessuto socioeconomico del Paese, da dove parte la domanda di mobilità". A tal proposito, il ministero dell'Ambiente "è impegnato a diffondere la cultura dello 'sharing' e l'uso del trasporto collettivo, per promuovere mezzi a basse e zero emissioni", nonché la mobilità su due ruote. In tal senso, Pichetto ha citato "il programma sperimentale casa-scuola e casa-lavoro, con cui il ministero sta cofinanziando 80 progetti di mobilità locale per 75 milioni", il piano di incentivazione per oltre 16 milioni denominato PRiMUS, "che prevede tra le altre attività anche la realizzazione di nuove piste ciclabili per 42 chilometri" e il programma di finanziamento del trasporto scolastico sostenibile, che consentirà ai comuni beneficiari di acquistare 81 scuolabus elettrici". Inoltre, Pichetto ha rivelato come sia in corso di definizione, "di concerto con il Mit,  un decreto per approvare il finanziamento di progetti sulle corsie riservate per il trasporto pubblico, riguardante i centri sopra i 50 mila abitanti in infrazione comunitaria". Infine, il governo ha ricordato l'investimento previsto nel Pnrr per la mobilità nelle isole minori e la spinta alla realizzazione delle colonnine di ricarica nei centri urbani e nelle superstrade

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Milano - Area B e C, il Comune proroga le deroghe

Set 22,2023

La giunta milanese ha deciso di prorogare alcune delle deroghe per l'accesso in Area B e C: in particolare, l'amministrazione Sala ha deciso che le misure di accompagnamento concesse ad alcune categorie soggette ai divieti di ingresso e prossime alla scadenza del 30 settembre saranno "prorogate, per non penalizzare chi ha già avviato un percorso di sostituzione del mezzo privato inquinante". 

Il nodo diesel Euro 5. La decisione, presa a un mese dall'aumento dei ticket di ingresso in Area C da 5 a 7,50 euro (previsto dal 30 ottobre) e nel pieno delle discussioni per tenere accese le telecamere anche durante i fine settimana, riguarda i proprietari di un veicolo diesel Euro 5 che al 31 marzo scorso hanno sottoscritto un contratto di acquisto, di leasing o di noleggio a lungo termine di un nuovo veicolo, con contestuale rottamazione del vecchio mezzo: potranno circolare in Area B fino all'arrivo della nuova auto e comunque non oltre giugno 2024. Lo stesso vale per i veicoli diesel Euro 5 adibiti al servizio taxi o al servizio di noleggio con conducente. Inoltre, per i mezzi a gasolio, sempre Euro 5 utilizzati in car pooling e regolarmente registrati sulle piattaforme dedicate, il divieto di accesso e circolazione in Area B slitta al 30 settembre 2024. Stessa proroga per chi utilizza un diesel Euro 5 per il tragitto casa/lavoro tra le ore 21 e le 7 del mattino, i dipendenti delle forze armate, della polizia, dei vigili del fuoco, della Protezione civile, degli ufficiali giudiziari, delle autoscuole, degli agenti di commercio e degli artigiani, dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia in visite domiciliari, nonché dei volontari in servizio notturno presso enti riconosciuti di assistenza socio-sanitaria con sede all'interno del Comune. Infine verrà riconosciuta, in via definitiva, la possibilità di entrare in Area B per utilizzare i parcheggi di interscambio di Lampugnano, Forlanini e Rogoredo.

Le altre misure. L'elenco delle disposizioni è comunque lungo. Per esempio, per usufruire delle agevolazioni è "indispensabile fare richiesta sulla piattaforma di Area B e completare la procedura online prima dell'accesso alla Ztl". Non solo: ai proprietari di un diesel Euro 5 con Isee inferiore a 20 mila euro verranno concessi altri trenta ingressi in Area B in aggiunta alle giornate di deroga (25 per i residenti, 5 per i non residenti), fruibili tra il primo ottobre 2023 ed il 30 settembre 2024. "Queste misure 'di accompagnamento' sono nate con l'intento di aiutare cittadini e cittadine nel momento di passaggio ai nuovi divieti", spiega l'assessore alla Mobilità, Arianna Censi. "E con lo stesso identico intento le proroghiamo. Parliamo, ad esempio, delle famiglie indigenti o di chi ha scelto di passare a un veicolo con minori emissioni ma non ne è ancora in possesso. Rimarco che il nostro obiettivo resta quello di ridurre il numero delle auto inquinanti in circolazione a Milano, in linea con le politiche cha stiamo portando avanti a tutela della salute pubblica".     

 

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