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Aggiornato: 1 min 57 sec fa

Tokyo Mobility Show - Tutte le novità (e le curiosità) del Salone - VIDEO

Ott 31,2025
Prima che dell'auto, quello di Tokyo è un salone della mobilità. Perché se a gennaio si dà spazio alla passione, con un Tokyo Motor Show pieno zeppo di auto truccate e motori pompati, a fine ottobre il Japan Mobility Show mette in mostra soluzioni pensate per gli spostamenti di tutti. Basta guardare uno stand come quello della Suzuki per capirlo: a fianco della kei car elettrica Vision e-Sky sono presenti moto, scooter a idrogeno, vetture a biogas e diversi mezzi per facilitare gli spostamenti di chi ha problemi di mobilità.Come il "cavallo" a quattro ruote Moqba 2, che si cavalca per spostarsi in strada o per salire le scale. Soluzioni che hanno diverse forme a seconda del costruttore: la Lexus, per esempio, ha creato una sorta di pod dalle linee squadrate che consente a chi è in carrozzina di salire a bordo tramite una rampa per poi immergersi in un ambiente extralusso, senza volante né comandi: nella concept Lexus LS Micro Concept, infatti, la guida è 100% autonoma. Ce n'è per tuttiE poi ci sono tante altre visioni sulla mobilità del futuro, da modelli più concreti, come la Mazda Vision X-Compact, che con tutta probabilità anticipa le forme della futura piccola del marchio, forse addirittura una Mazda 1. O la Subaru Performance-B STI, che augura lunga vita a un'icona giapponese come il quattro cilindri boxer turbo delle Pleiadi. Ma c'è (tanto) spazio anche per l'innovazione, tra veicoli a idrogeno, calandre a Led per comunicare con i passanti e motori che non si sono mai visti. Come il Wankel a doppio rotore turbo ibrido della Mazda Vision X-Coupe, che con 511 cavalli grazie ai biocarburanti promette autonomie nell'ordine degli 800 chilometri. Ma queste sono solo alcune delle novità che abbiamo visto e toccato con mano al Tokyo Mobility Show: per vederle e per scoprirne altre, non vi resta che guardare il video qui sopra.
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Stellantis - Ram farà una Suv: la conferma di Filosa

Ott 31,2025
Il gruppo Stellantis vuole una Suv nei listini del marchio Ram. La decisione segna una prima volta per il brand americano, che da sempre identifica il mondo dei pick-up negli Stati Uniti. A confermare la scelta è stato il ceo Antonio Filosa agli analisti finanziari: la Suv arriverà nel 2028, insieme a un pick-up di taglia media. La Suv col range extenderLe sinergie interne al gruppo permetteranno di sviluppare la Suv in tempi brevi, che monterà powertrain endotermici e ibridi con range wxtender: una scelta assolutamente in linea con la tecnologia attualmente sviluppata e utilizzata da Stellantis. La Dodge sta inoltre lavorando alla nuova generazione della Suv Durango, che potrebbe avere molti punti in comune con il modello firmato Ram, che sarà caratterizzato da stilemi e soluzioni tecniche più vicine allo spirito del marchio. Via l'elettrico, bentornato HemiIl marchio Ram sta rapidamente cambiando pelle con l'arrivo della nuova dirigenza: la cancellazione del progetto del 1500 BEVe l'affrettato ritorno dei motori V8 Hemi che hanno subito risollevato le vendite sono due delle scelte più importanti operate nei mesi scorsi. L'arrivo di una Suv è sicuramente un altro elemento fondamentale per riconquistare il mercato statunitense.
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Piccole elettriche - Ami Dark Side, il "lato oscuro" in serie limitata

Ott 31,2025
Citroën presenta l'Ami Dark Side, una serie limitata della elettrica due posti già ordinabile a partire da 8.890 euro. Le consegne inizieranno a gennaio: per il momento, la Casa non ha indicato il numero di esemplari disponibili in Italia. Nuovi coloriForte del restyling lanciato alla fine del 2024, l'Ami si trasforma con l'allestimento Dark Side grazie a una personalizzazione mirata. Il colore esterno Black Night opaco è inedito ed è abbinato alle grafiche bianche. Il bicolore torna poi nei copricerchi a scacchi, inoltre è di serie l'alettone posteriore. Gli interni prevedono di serie gli accessori dell'Icy Pack con cuciture e reti portaoggetti in tinta grigia, che contrastano con il nero dominante. L'infotainment si basa sempre sullo smartphone: tramite l'app My Ami Play, accessibile dal volante tramite il pulsante Citroën Switch, si possono controllare radio, navigazione e app telefoniche. Con l'app My Citroën, invece, il software My Connect Box fornisce aggiornamenti sullo stato del veicolo (carica, autonomia, chilometraggio). 
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Ricarica - Cinque proposte per aumentare le colonnine: "Rischiamo la Serie B"

Ott 30,2025
Motus-E mette sul tavolo cinque idee per aumentare il numero di punti di ricarica pubblici iin Italia: cinque proposte per una rete di stazioni più capillare ed efficiente, e per abbassare il costo del rifornimento. L'obiettivo è che il Belpaese colmi il divario col resto d'Europa sulla diffusione della mobilità elettrica. tutto scritto nel paper Ricaricare l'Italia: manifesto per un'infrastruttura strategica per il Paese, presentato oggi a Roma. Ma prima di analizzare la cinquina di suggerimenti è utile la foto della situazione attuale.  Quante sono le colonnine in Italia- In Italia sono 70 mila puntidi ricarica a uso pubblico, distribuiti su circa 35 mila colonnine.- Dal 2019, la filiera ha investito nella Penisola 1,8 miliardidi euro.- Nei primi nove mesi del 2025, la quota mercatodelle auto elettriche sul totale del venduto è del 5,2%contro il 18,1%medio europeo e il 16,1% medio Ue. Siamo molto indietro rispetto ai big: Regno Unito (22,1%), Francia (18,2%),Germania (18,1%), Spagna (8,4%).E ancora:Portogallo (21,4%),Ungheria (8,4%),Lettonia (7,1%),Estonia (7%),Lituania (6,9%),Repubblica Ceca (5,6%),Grecia (5,5%).Quante sono le elettriche e le ibride plug-in- In Italia circolano 330 mila auto elettrichee altrettante ibride plug-in: 660 mila ricaricabili.- Il target dell'Italia contenuto nel Piano nazionale integrato energia-clima (Pniec) del 2024 prevede, entro il 2030:4,3 milioni di Bev2,3 milioni di Phevper un totale di 6,6 milioni di ricaricabili.  Rischiamo la retrocessioneDi qui l'esigenza, spiega Motus-E, di una rete di colonnine più densa e competitiva da costruire oggi. Il settore della ricarica attrae investimenti e crea occupazione, dice il presidente di Motus-E Fabio Pressi. Ma fronteggia enormi criticità: frammentazione delle competenze normative tra le istituzioni, iter autorizzativi farraginosi e diversi in ogni Comune, difficoltà per la copertura della rete autostradale, tariffe regolate che rendono impossibile abbassare i costi di ricarica a beneficio degli automobilisti. Occorre pertanto scongiurare che l'Italia diventi un Paese di Serie B per il mercato automobilistico, con ripercussioni industriali e sociali potenzialmente drammatiche, chiosa Pressi.   Il Manifesto della Ricarica: cosa serveRiduzione dei costi di approvvigionamento energetico in capo agli operatori della ricarica, allineandoli agli altri grandi Paesi europei. Così che i prezzi finali al pubblico siano più competitivi. Interventi regolatori per semplificare le fasi di connessione delle infrastrutture. Si darebbe applicazione alle normative europee in tema di decarbonizzazione dei trasporti e alla direttiva sulle energie rinnovabili (RED III). Copertura totale delle reti autostradali, per la mobilità delle persone e il trasporto merci lungo tutto il territorio nazionale. Concessioni di suolo allungate a 20 anni, per garantire stabilità degli investimenti. Pianificazione infrastrutturale centralizzata attraverso strumenti di monitoraggio su cui far convergere gli scenari dei soggetti coinvolti. 
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Bonus elettriche - Caos incentivi auto, la piattaforma è ferma: i voucher sono ancora validi?

Ott 30,2025
Gli incentivi per le auto elettriche sono al palo. Sono trascorsi otto giorni dal click day e tutti i 55.680 voucher prenotati tra il 22 e il 23 ottobre scorsi sono congelati, non si possono ancora spendere nelle concessionarie. Dopo giorni di malfunzionamenti, infatti, da ieri il sistema è stato ufficialmente bloccato, come rivelano a Quattroruote alcune fonti. Un bug sulla piattaforma informaticaMa che cos'è successo? Perché i voucher non si possono ancora spendere? E c'è il rischio che tutta l'operazione, compreso il famigerato click day, debba ricominciare da capo? Per ora non si sa nulla. Sogei, la società di informatica del ministero dell'economia incaricata di realizzare e gestire la piattaforma informatica, a cui abbiamo chiesto lumi, non ci ha risposto. Bocche cucite anche al ministero dell'Ambiente. Qualcuno tra i dealer, parla di bug della piattaforma informatica, altre fonti precisano che in realtà la piattaforma non è coerente con la normativa di riferimento, e, quindi, non permette ai dealer di portare a termine correttamente le procedure di validazione in concessionaria dei voucher erogati nei giorni scorsi. I voucher erogati sono (per ora) confermatiI voucher, minimizzano le stesse fonti, non sarebbero però in discussione. Insomma, nessun rischio di click day bis, per ora, ma solo un blocco temporaneo in attesa di risolvere alcuni problemi tecnici. Pare, ma il dubitativo è d'obbligo visto che non c'è alcuna conferma ufficiale, che la piattaforma sarà riaperta domani, 31 ottobre.Il giallo del "pre-voucher"Anche su questo punto le fonti non concordano, ma pare che sia stato introdotto un ulteriore passaggio tra la generazione del voucher da parte della piattaforma e la sua validazione in concessionaria: una sorta di conferma formale via mail della spendibilità del buono in seguito una verifica a cura del ministero dell'Ambiente, da svolgere entro le successive 48 ore, sul possesso di tutti i requisiti per accedere all'iniziativa. Conferma che, sempre secondo le fonti interpellate da Quattroruote, nessuno dei 55.680 fortunati avrebbe finora ricevuto. mancata la fase di beta testingInsomma, sugli incentivi auto elettriche sta regnando il caos. Tale da indurre un addetto ai lavori a parlare di piattaforma realizzata sulla base di criteri astratti, senza un confronto operativo con le Case e le concessionarie, cosa che probabilmente avrebbe permesso di gestire fin dalla fase di programmazione le possibili criticità operative e, soprattutto, di assenza di una fase di beta testing sul campo.Il rottame va portato in concessionariaNon solo. I concessionari avvertono di un'altra possibile criticità che si verificherà nelle prossime settimane. Al contrario degli incentivi precedenti, in cui l'auto da rottamare poteva essere consegnata direttamente a un demolitore autorizzato con possibilità di utilizzare poi in autosalone il solo certificato di demolizione, stavolta la consegna del veicolo dovrà avvenire obbligatoriamente in concessionaria. La norma non è chiarissima, ma le Faq pubblicate su www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it non lasciano spazio a dubbi: L'acquirente può provvedere direttamente alla rottamazione del veicolo con motore termico? No. Il DM 8 agosto 2025, n. 236, non consente che sia l'acquirente a provvedere direttamente alla rottamazione del veicolo termico.  Domande e risposteNel frattempo, ecco le risposte ad alcune delle domande che un po' tutti si stanno ponendo in queste ore di caos. Con l'avvertenza che di ufficiale, in questo momento, non c'è nulla. Un silenzio, quello del ministero dell'Ambiente, assordante e del tutto inaccettabile.I 55.680 voucher erogati dalla piattaforma informatica tra il 22 e il 23 ottobre scorso restano validi?Al momento non è in discussione la validità dei voucher erogati. possibile che alcuni voucher erogati possano essere annullati d'ufficio nei prossimi giorni?Sì, la piattaforma non era in grado di svolgere automaticamente tutte le verifiche sui requisiti per accedere all'iniziativa, in particolare sulla residenza (o sede, nel caso delle imprese) in uno dei nei circa 2.300 comuni ammessi all'iniziativa, autocertificata e, dunque, da verificare successivamente. perciò possibile che alcuni voucher erogati non possano essere spesi per mancanza dei requisiti di legge. Qualche concessionaria, peraltro, segnala anche l'assegnazione di più voucher a più componenti dello stesso nucleo familiare, indicativa di una possibile criticità anche sulla verifica, in teoria automatica, all'Anagrafe nazionale della popolazione residente.Quando potranno essere utilizzati i voucher erogati?Il ministero dell'Ambiente non ha diffuso alcuna comunicazione ufficiale, né sul blocco della piattaforma né sul suo sblocco. Secondo alcune fonti interpellate da Quattroruote, la piattaforma dovrebbe tornare operativa il 31 ottobre. vero che i voucher generati dalla piattaforma non sono immediatamente spendibili ma devono essere confermati via mail successivamente?Di questo ulteriore passaggio non parla né la norma di riferimento né il tutorial realizzato dal ministero dell'Ambiente e tuttora disponibile su YouTube. E nemmeno le fonti interpellate da Quattroruote concordano sulla sua introduzione. Al momento il tutorial ribadisce che con questo voucher (quello generato direttamente dalla piattaforma, ndr) il cittadino si potrà presentare al concessionario per acquistare il veicolo elettrico.C'è il rischio che a causa del blocco della piattaforma non si riesca a validare il voucher entro la sua scadenza?Al momento non c'è questo rischio. Il voucher è valido per 30 giorni a partire dal giorno in cui è stato generato e può essere abbinato a un contratto d'acquisto, nel rispetto dei requisiti di legge -  in un qualsiasi momento fino all'ultimo giorno utile. Peraltro, nel caso improbabile in cui le criticità tecniche dovessero perdurare ci si aspetta una proroga d'ufficio della validità dei voucher erogati ma non spendibili.
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L'intervista - Geely: "Puntiamo sull'affidabilità, presto un'elettrica compatta"

Ott 30,2025
Dici Geely e pensi a un gigante dell'automotive, ma se stringi lo sguardo sull'Italia vedi una startup. Nel senso che il costruttore cinese - già presente con i vari brand controllati, a partire da Volvo - ha da poco lanciato sul mercato anche il suo marchio principale e i relativi primi modelli: una Suv elettrica, la EX5, e una (super) ibrida plug-in, la Starray EM-i. Operativa da pochi mesi, la filiale italiana si affida al distributore saudita Jameel Motors ed è guidata da Marco Santucci, manager di collaudata esperienza nel settore tra Ford, Toyota e Jaguar Land Rover. Che ha esordito con una mossa senza precedenti: offrire la garanzia a vita (batteria esclusa) sulle Geely vendute in Italia.  Non tutte, però. Solo le prime ... Mille. un premio ai pionieri. Quando si è trattato di capire come differenziarci rispetto ai nostri competitor, abbiamo voluto lanciare un segnale forte nella direzione dell'affidabilità. Questo perché crediamo molto nella qualità delle nostre auto e nella validità della nostra rete. Di pari passo, vogliamo togliere ogni tipo di preoccupazione e dare un riconoscimento a chi per primo ci dà fiducia. Da qui la scelta delle mille auto garantite a vita. Il tema dell'assistenza è centrale. Da sempre catalizza i dubbi dei clienti di fronte al nuovo che arriva. A che punto è Geely nella gestione del service e dei ricambi?Siamo solo all'inizio e dunque, al momento, non siamo in grado di dare tempistiche precise sui tempi di riparazione, né possiamo contare su una diffusione capillare delle concessionarie. Perciò abbiamo deciso di gestire la situazione offrendo un servizio d'assistenza di livello premium, preoccupandoci anzitutto di assicurare la mobilità al cliente. Qualora la vettura dovesse avere un problema, interveniamo con dei servizi: fornendo un'auto sostitutiva, o a noleggio. E, per chi è più distante dalle nostre concessionarie, il pick-up and delivery: ritiriamo l'auto da assistere, consegnando a domicilio quella sostitutiva. Per il resto, ci stiamo attrezzando. Con un magazzino in Italia, a Novara, e presto uno centrale per l'Europa.  L'obiettivo è allestire 100 punti vendita e assistenza in 18 mesi, giusto?Si tratta perlopiù di una stima. Molto dipenderà dalla gamma che andremo a sviluppare. Quel volume di rete risponde all'ambizione di diventare leader, ma la crescita e la velocità con cui ci espanderemo dipenderà molto da quali macchine arriveranno. Come altre Case cinesi, siete partiti con modelli medi o medio-grandi, la Geely EX5 e la Starray EM-i. E con le tecnologie in cui siete più forti, cioè l'elettrico e il super-ibrido: dobbiamo aspettarci dell'altro? E in quanto tempo?La scelta dei modelli iniziali dipende da diversi fattori. Da cosa c'è di pronto da omologare per l'Europa, ma anche dal potenziale di mercato: una C-Suv (come la EX5, ndr) è un prodotto centrato e offre adeguati margini di guadagno per entrare in un mercato nuovo e farsi conoscere. Poi bisognerà vedere le prossime evoluzioni, anche normative, per capire quali opportunità cogliere. Fortunatamente possiamo selezionare da una vasta gamma di modelli quelli adatti a sviluppare la nostra offerta in Europa. L'anno prossimo dovremmo aggiungere un modello più compatto, di segmento B, elettrico.  Puntate anche ai clienti dei marchi premium?Sì, c'è l'idea di attrarre anche chi comprava vetture di marchi blasonati che ora sono salite eccessivamente di prezzo. Offrendogli magari un'auto più spaziosa, più tecnologica e ricca di dotazioni a un prezzo anche leggermente inferiore a quello che pagavano prima. L'unico compromesso, per questo cliente, sta nell'affidarsi a un marchio che ancora non conosce. La presenza di Geely in Italia sarà sempre affidata a un distributore? Oppure c'è l'intenzione di fare un passo in più, nel futuro?Parliamo di aspetti in continuo movimento nel settore. Non c'è una formula magica: basta vedere il modello agenzia, sul quale molti hanno fatto retromarcia. Quanto all'Italia, vedo una tendenza ad affidarsi agli importatori. Di sicuro, per far fronte al fenomeno delle auto cinesi e non solo, la distribuzione deve cambiare la struttura dei costi. E lo può fare anche affidandosi ai distributori, che rappresentano un costo fisso e hanno un contatto col territorio molto più radicato. Può darsi che Geely stia sperimentando formule diverse all'interno del mercato Europa, per poi scegliere tra i vari approcci la strategia più corretta, efficace e redditizia. Secondo Geely l'Europa dovrebbe aprire alle ibride plug-in e alle auto con range extender, ritoccando i piani per il 2035? Oppure è meglio mantenere la linea già tracciata?Da un lato, ritengo non sia giusto imporre dall'alto una tecnologia: è il mercato che deve regolarsi da solo. Allo stesso tempo, però, in Europa si è perso troppo tempo a difendere interessi particolari anziché fare sistema. E prepararsi, così, a una transizione tecnologica che era già stata preannunciata tempo fa dalla politica. Detto questo, se c'è bisogno di più tempo, non è sbagliato rimandare un pochino il phase-out del motore a combustione. Ma ciò non deve fornire un alibi. Il futuro è chiaramente dell'elettrico, che è più efficiente. Ed è la chiave per arrivare alla guida autonoma, e quindi a un livello di sicurezza molto maggiore. Bisogna avere un minimo di visione del futuro e sapersi adeguare. 
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L'espansione - Norauto, nuova apertura a Genova

Ott 30,2025
Norauto sbarca in Liguria con la nuova apertura a Genova in via Renata Bianchi 76 (da lunedì a sabato dalle 8.30 alle 20, la domenica dalle 9 alle 19). Con questo centro, supera quota 40 sedi nel nostro Paese, proseguendo il piano di espansione triennale che punta a una decina di nuovi punti. Abbiamo fatto un passo importante nella nostra strategia di crescita in varie regioni, afferma Enrico Audano, Ceo di Norauto Italia. L'azienda (parte del Gruppo Mobivia), tra i principali operatori nel settore della vendita e dell'installazione di prodotti e servizi per l'auto, promuove una maggiore consapevolezza tra gli automobilisti sull'importanza della manutenzione preventiva, elemento chiave per la sicurezza stradale.
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Auto elettriche - Fiat Grande Panda con bonus auto elettrica 2025: quanto costa, pregi e difetti

Ott 30,2025
Se siete ancora indecisi sul modello da acquistare con il voucher legato ai nuovi incentivi statali, la nuova Fiat Grande Panda potrebbe essere tra i modelli da considerare con maggior attenzione: la nuova quattrometri della Casa torinese ha un listino che parte da 23.900 euro, ma che con il massimo degli incentivi (legati al valore dell'indicatore Isee, come spieghiamo più sotto) e la promo della Fiat, scende a 9.950 euro. Com'è fattaIl modello con cui la Fiat torna nel segmento B è realizzato sulla stessa piattaforma della Citroën C3, e con le sue forme squadrate richiama subito alla mente la Panda degli anni Ottanta disegnata da Giorgetto Giugiaro. Lunga quattro metri esatti, larga 1,83 e con un passo di 2,54 metri, mette a disposizione un abitacolo spazioso, comodo per quattro adulti e per i bagagli: sono 298 i litri misurati dal Centro prove. Gli interni, pratici, non nascondono una certa economia per contenere i costi: da migliorare le finiture. La versione d'accesso non ha infotainment (sostituito dal proprio smartphone), disponibile sugli altri allestimenti, con schermo da 10,2. Motore e autonomiaLa Fiat Grande Panda elettrica monta un motore da 83 kW (113 CV) abbinato a una batteria da 43,8 kWh, che consente un'autonomia media, rilevata dal Centro prove, di 292 chilometri: in città le cose vanno meglio e si arriva a 392 chilometri con un pieno di corrente. Originale il cavo spiralato nel frontale, per la ricarica in corrente alternata fino a 7 kW; la presa di lato permette invece di attaccarsi alle colonnine in corrente continua, con potenze fino a 100 kW. Il motore fornisce uno spunto discreto (10,6 secondi rilevati nello 0-100), mentre il confort acustico non è tra i migliori. Inoltre, lo sterzo è un po' pesante, quando lo si ruota nelle manovre di emergenza. Per contro, gli spazi di frenata sono buoni (40,6 metri per fermarsi da 100 km/h). Pregi e difettiAlle notevoli abitabilità e capacità di carico è abbinata una pratica accessibilitàDiverse le economie a bordo, dai materiali all'avviamento solo a chiave. E mancano gli specchi di cortesia nella alette parasole Quanto costa (con e senza incentivi)Ecco i prezzi della Fiat Grande Panda, in tutte le sue versioni, con e senza gli incentivi statali (il cui contributo può essere di 11.000 euro per chi ha un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, e di 9.000 euro per chi ha un Isee compreso tra 30 e 40 mila euro), a cui si aggiunge la promo della Casa. Quanto costa fare 100 kmCon un consumo rilevato dal Centro Prove di 5,7 kWh/100 km, ecco quanto costa ricaricare 100 km di autonomia sulla Fiat Grande Panda, considerando la media dei prezzi di mercato:Ricarica domestica a 0,23 euro/kWh: 1,31 euroRicarica AC (lenta) a 0,68 euro/kWh: 3,90 euroRicarica CC (rapida) a 0,84 euro/kWh: 4,80 euroRicarica HPC (ultra-rapida) a 0,93 euro/kWh: 5,30 euroNota: con gli abbonamenti offerti dai diversi gestori (che si attivano a fronte di un canone mensile, variabile da operatore a operatore), la tariffa può scendere anche del 30% rispetto a quella senza abbonamento. Le altre Bev con gli incentiviQuesta guida fa parte di uno speciale dedicato ad alcuni modelli di auto elettriche, tra i più convenienti, cercati o accessibili con gli incentivi statali e le promo extra messe a disposizione delle Case automobilistiche. Finora, abbiamo pubblicato anche:BYD Dolphin SurfCitroën ëC3Dacia SpringLeapmotor T03Fiat 500e
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Lancia - Abbiamo guidato la Ypsilon HF Rally4 preparata da Miki Biasion

Ott 30,2025
Miki Biasion esce dall'abitacolo della "sua" Lancia Ypsilon HF Rally4, identica a una di quelle che hanno appena finito di correre la prova speciale Porto Sole qui, a Sanremo, all'ultima tappa dell'Italiano Rally. "Metti il casco che tocca a te", mi sento dire mentre ancora sto radunando guanti e balaclava. Mi avvicino all'auto e saluto Miki prima di infilarmi nel suo "ufficio" per provare a rifare quella prova-esibizione che ha appena - magistralmente - finito di fare. I meccanici mi allacciano strette le cinture a sei punti, abbasso la levetta dell'alimentazione sul quadro centrale e si accende la piccola strumentazione dietro al volante. Pulsante saetta e poi premo Start: il tre cilindri 1.2 s'avvia con una nota cupa, grintosa, che non t'aspetteresti da un motore di questa cubatura e con questo frazionamento. In Lancia, infatti, l'hanno elaborato per bene, portandolo a circa 220 cavalli con un nuovo turbo, uno scarico bello aperto e un'elettronica tutta nuova pensata espressamente per i rally. Inizia un po' a salire l'emozione di essere alla guida del modello che ha riportato la Lancia nei rally e in partenza stacco male la frizione. L'auto si spegne. Figuraccia davanti al pubblico che è rimasto per veder girare la belva che quest'anno ha dominato il Campionato Italiano Ciar 2Ruote Motrici. Nata per andare forteRimetto il cambio in folle, premendo il pulsante rosso sulla leva e spingendola in avanti. Riaccendo il motore, innesto la prima del suo sequenziale e parto. Questa volta mettendo un po' più di foga nel gas, ché questo 1.2 di coppia in basso non ne ha molta: "Deve girare alto", mi avevano detto nel briefing prima della partenza. Nei primi metri prendo confidenza con lei e con lo strettissimo tracciato ricavato a lato del porto turistico di Sanremo. Poi inizio a spingere, incitato da Marco Cavigioli, che dopo decenni da pilota nei rally internazionali si trova qui a Sanremo a farmi da co-driver. La Ypsilon entra in curva con una precisione disarmante, con le Michelin che si aggrappano bene all'asfalto, facendo lavorare l'assetto a dovere.Gli inserimenti sono fulminei, così come i cambi di direzione: la scocca è rigidissima, grazie alla roll cage, e nelle curve più impegnate (come un tornante rialzato verso metà del tacciato) la Ypsilon alza la ruota posteriore interna. Ma non immaginatevi sospensioni granitiche. Qui c'è il giusto rollio per poterla guidare davvero forte: questa vettura, d'altronde, è pensata per essere strapazzata nei rally, tra salti, curve tagliate e maltrattamenti vari. Lo sterzo è bello diretto, con un volante verticale, da vera auto da corsa. Rispetto alla sorella Rally6, infatti, la quattro ha molte più modifiche tecniche pensate per andare forte. Bella tostaE lei, quando le chiedi tutto, va davvero forte. Il 1.2 fa un baccano tremendo (bellissimo) e in rilascio scoppietta che è un piacere: meraviglia. In alto spinge forte, ma l'erogazione è ben gestibile, non brutale. Col piede destro regoli il gas per evitare di farla pattinare in uscita curva, ma puoi essere bello violento perché il differenziale autobloccante meccanico anteriore t'aiuta davvero tanto. Ha, ovviamente, una taratura da corsa ed è tutto un altro mondo rispetto a uno stradale: ti porta dentro la curva con una rapidità disarmante. Anche perché l'auto è leggera: 1.050 kg circa. E poi c'è quel gioiello di cambio sequenziale Sadev a cinque rapporti. Lo comandi da una leva, che devi tirare con maschia ignoranza: le marce entrano in un lampo, dandoti una botta tanto rapida quanto piacevole. Goduria pura.  (Quasi) alla portata di tuttiSu uno dei brevi rettilinei arrivo a mettere la terza, poi scalo rapidamente: seconda, prima, accompagnandole con la frizione. E butto l'auto in curva senza pensarci, come se ci conoscessimo da una vita. Ecco, forse è questa la parte più bella della Ypsilon HF Rally4. Non le sue performance assolute, la sua spinta o la precisione con cui si guida. Ma la facilità. Perché Miki Biasion e il team di sviluppo l'hanno voluta rendere adatta anche ai giovani che si avvicinano ai rally senza avere un'esperienza enorme in questo campo. Per portarla al suo vero limite serve un pro, ed è giusto che sia così, ma anche un pilota in erba può godersela e togliersi anche qualche soddisfazione. Insomma, la Lancia è tornata nei rally proprio come doveva fare: obiettivo centrato in pieno (anche con la vittoria assoluta nel campionato italiano). Ora è il momento di crescere, fuori dai confini nazionali. Appuntamento a gennaio, a Monte Carlo, con il ritorno nel Mondiale Rally con la Ypsilon Rally2 HF Integrale.
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Vertice Usa-Cina - Stretta della Cina sulle terre rare, tregua di un anno: perché interessa anche lEuropa

Ott 30,2025
Per un anno, Pechino non attuerà il giro di vite sulle terre rare, già soggette a restrizioni ed essenziali anche per l'industria dell'auto di tutto il mondo, Europa inclusa: è uno dei risultati del summit fra il presidente Usa, Donald Trump, e l'omologo cinese Xi Jinping tenutosi in Corea del Sud. Si è trattato del primo faccia a faccia dopo sei anni nei quali i rapporti tra le due superpotenze si sono deteriorati, in una guerra commerciale combattuta a colpi di dazi. Il G2 ha fatto seguito ai colloqui economici tra le delegazioni di Stati Uniti e Cina a Kuala Lumpur, in Malesia, a margine del vertice dell'Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico: la base per la revisione finale da parte dei due presidenti. In assenza di una nota congiunta formale, ecco cosa trapela dalle dichiarazioni delle due parti. E perché la questione delle terre interessa anche l'auto europea.  Il patto: cosa fa la CinaTerre rare: Pechino rinvia di un anno l'ulteriore stretta inizialmente prevista il 1 dicembre. Se ne riparlerà fra 12 mesi, con l'intesa che verrà rinegoziata ogni anno, mentre la Cina studierà e affinerà piani specifici. Fentanyl: la Cina collabora per fermare il traffico dello stupefacente che miete vittime negli States. Soia: la Cina ricomincia subito a comprarla dagli Stati Uniti (aspetto chiave per Trump sotto il profilo del consenso elettorale, considerando la mole di voti provenienti dagli agricoltori). Scrive Trump su Truth: La Cina ha accettato di iniziare il processo di acquisto di energia americana. Infatti, una transazione su larga scala potrebbe avvenire in merito a petrolio e gas dal Grande Stato dell'Alaska.  Cosa fanno gli UsaDazi: gli Stati Uniti riducono quelli sulle merci cinesi dal 57% al 47%, abbassano i dazi per via del fentanyl dal 20% al 10%, sospendono per un anno le tasse reciproche del 24% contro la Cina. Export: per un anno gli Usa stoppano nuova regola annunciata il 29 settembre. Questa estendeva le restrizioni all'esportazione a qualsiasi entità che sia di proprietà almeno al 50% di una o più aziende cinesi presenti in una lista nera. Altri provvedimenti. Gli States mettono in standby per un anno l'attuazione delle misure che prendono di mira i settori marittimo, logistico e della cantieristica navale della Cina.   I benefici per l'auto europea  Il rinvio di un anno della stretta ulteriore cinese sulle terre rare scongiura il rischio, incombente dal 1 dicembre 2025, di un rallentamento della produzione auto Ue. In questa finestra di tempo, Bruxelles potrebbe diversificare le catene di approvvigionamento.  Dallo scontro al disgelo: le tappe della vicendaPrima stretta. La guerra economica e tecnologica fra Usa e Cina è in atto da anni: l'escalation ha inizio nel 2018 quando, durante il suo primo mandato, Trump introduce dazi verso Pechino. Una politica proseguita in gran parte dall'amministrazione Joe Biden, e da The Donald nel secondo mandato a inizio 2025. Ad aprile, il Dragone impone le restrizioni all'esportazione di terre rare nel mondo, sulle quali detiene quasi il monopolio mondiale: un gruppo di 17 elementi chimici essenziali per elettronica di consumo, difesa, produzione di auto (soprattutto elettriche). Questi metalli si rinvengono, in piccole concentrazioni, in vari minerali. Nelle auto elettriche vengono utilizzati per creare magneti permanenti compatti (il cuore dei propulsori sincroni), mentre si trovano nei sensori, nei motorini dei finestrini elettrici e dei tergicristalli, nei sistemi di infotainment delle vetture termiche.  Secondo giro di vite. A ottobre 2025, la Cina annuncia dal 1 dicembre 2025 controlli ancora più rigidi sull'export globale di terre rare, con ricadute anche sull'Europa. In più, la Repubblica Popolare estende le verifiche ai prodotti finiti internazionali che contengono terre rare cinesi o utilizzano la loro tecnologia. Falliscono i tentativi di dialogo da parte di Bruxelles con Pechino, tanto che le aziende Ue fanno richiesta di quei metalli con larghissimo anticipo. Trump reagisce minacciando sia dazi al 100% sul Paese orientale sia di far saltare l'incontro del 30 ottobre con Xi Jinping. Doppio guaio. In parallelo, le Case auto europee e Usa rischiano di dover bloccare la produzione perché la Cina stoppa l'invio di chip dell'olandese Nexperia, di proprietà della cinese Wingtech Technology: microprocessori vitali per l'industria automotive. L'Ue mostra tutta la sua vulnerabilità strategica, a distanza di poco tempo dalla prima crisi dei semiconduttori 2020-2023. Il vertice epocale. Ed eccoci al G2 Trump-Xi Jinping in Corea del Sud, al quale Pechino si presenta dopo aver approvato il piano quinquennale 2026-2030, impostato sull'autosufficienza tecnologica: per le terre rare, rinvio di un anno (mentre la questione dei chip Nexperia resta in sospeso). L'inquilino della Casa Bianca conferma che andrà in Cina ad aprile, e Xi ricambierà la visita più avanti. Sulla guerra in Ucraina, il G2 lavorerà insieme, mentre il delicato dossier Taiwan non è stato discusso. In definitiva, per adesso le tensioni Usa-Cina parrebbero congelate, a beneficio anche dell'automotive Ue. 
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Stop agli aiuti - La Cina ferma gli incentivi e i sussidi per le auto elettriche e ibride plug-in

Ott 30,2025
Il governo cinese prende una decisione epocale per la sua industria automotive: a differenza di quanto avvenuto in passato, il 15 piano quinquennale 2026-2030 non include le vetture che nel Paese del Dragone chiamano Nev (New energy vehicles), ossia le vetture a nuova energia composte da elettriche e ibride plug-in e dal gruppetto minoritario delle macchine a celle a combustibile. Dopo 15 anni di aiuti, iniziati nel 2010, l'industria auto cinese non è più fra quelle strategiche della Repubblica Popolare, perché Pechino considera quel comparto ormai maturo, senza che sia necessario sostenerlo ulteriormente.  Lo Stato chiude il portafogliLa Cina stacca quindi la spina, non concedendo più sovvenzioni sussidi di portata enorme, come riporta il 15 piano quinquennale pubblicato dall'agenzia di stampa Xinhua, a seguito della riunione plenaria del Partito Comunista. Stando a diversi report, parliamo di 220,8 miliardi di dollari tra il 2010 e il 2023 sotto forma di sostegni ai costruttori e incentivi ai consumatori. Proprio quegli stanziamenti che - almeno stando alle dichiarazioni ufficiali - sono alla base della decisione dell'Unione Europea di imporre dazi sulle Bev esportate da Pechino nel Vecchio Continente.   Ora vinceranno i migliori?La nazione orientale è il più grande mercato di modelli ricaricabili del mondo: con 10 anni di anticipo rispetto alla data inizialmente fissata, a luglio 2024 i new energy vehicle rappresentavano oltre il 50% delle vendite totali di auto nel mercato locale. Pertanto, da adesso i circa 129 marchi locali dovranno cavarsela da soli, così che la selezione darwiniana possa compiersi in quel comparto, fino a lasciare in vita solo i costruttori più forti. A decidere le sorti delle aziende saranno i consumatori del mercato sia interno, sia mondiale. E non è un caso che tutti gli analisti prevedano un periodo di grandi consolidamenti per i brand cinesi. Troppa offertaAnche grazie alle pesanti erogazioni pubbliche, il boom delle Case è stato tale che la seconda economia globale è alle prese con una vasta sovraccapacità: in Cina l'offerta di veicoli è eccessiva rispetto alla domanda. Questo spinge le aziende della superpotenza asiatica a espandersi all'esterno della Grande Muraglia, ma la valvola di sfogo dei mercati internazionali presenta qualche limite. Infatti, già dal 2022 Pechino sta riducendo gradualmente i programmi di agevolazione nazionale per il settore: entro il 2027 verranno eliminati gli sconti fiscali sull'acquisto.   Per Xi Jinping non c'è solo l'auto vero che persino il presidente Xi Jinping ha criticato la concorrenza eccessiva fra i costruttori, con una sfrenata corsa agli sconti: riduzioni di prezzo importanti pur di incrementare le vendite a discapito degli altri, all'interno di una pericolosa spirale al ribasso. Tuttavia, l'esclusione dell'industria auto cinese dal piano quinquennale 2026-2030 non significa che il comparto sia caduto in disgrazia, osservano gli analisti, come riferisce la Reuters. Vuole invece dire che il settore ha la capacità finanziaria per fare da sé, e che la Cina intende allocare risorse in altre tecnologie, alla luce delle tensioni commerciali globali. Cioè? Lo si legge nel programma:  tecnologia quantistica; bio-produzione; energia dell'idrogeno; fusione nucleare.  Più qualità, meno quantitàCui Dongshu, segretario generale della China Passenger Car Association, esorta i marchi cinesi a concentrarsi maggiormente sull'offerta di veicoli innovativi, limitando la produzione di mezzi di qualità inferiore. L'auto elettrica e ibrida ricaricabile cinese è diventata adulta: dovrà camminare con le proprie gambe, crescendo sotto il profilo tecnologico. 
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Japan Mobility Show - Il ritorno della Daihatsu Copen (con Akio Toyoda collaudatore)

Ott 30,2025
La Daihatsu ha svelato al Japan Mobility Show l'erede della sportiva Copen, denominata K-Open. Per il momento si tratta di un prototipo, ma la maggior parte degli elementi sarà poi trasferita sul prodotto di serie atteso nel 2026. L'erede della Copen è ancora una kei carLa Daihatsu K-Open conferma la sua formula unica: in appena 3,39 metri offre la trazione posteriore e uno stile da classica spider due posti secchi. Le forme sono un'evoluzione della Copen, rispetto alla quale il cofano si fa più teso e allungato. Sono inoltre presenti prese e sfoghi d'aria e due rollbar fissi di protezione per i passeggeri. La vettura rientra nella categoria delle kei car (come originariamente era la Copen), adotta un motore endotermico e il cambio manuale. Al momento, non è nota la scheda tecnica. Via ai test con Akio ToyodaLa Casa ha svelato due esemplari della K-Open: uno in tinta argento con finiture particolarmente sportive e uno di colore rosso definito come Running Prototype, che potrebbe quindi mostrare con maggiore precisione l'aspetto definitivo. Nel corso della conferenza stampa è stato annunciato che Akio Toyoda in persona farà parte del team di collaudatori. Gli altri prototipi del SaloneAccanto alle K-Open la Daihatsu ha mostrato anche altri prototipi: la KeiCar K-Vision basata sulla nuova piattaforma elettrificata DNGA e dotata del powertrain e-Smart Hybrid, il commerciale leggero Kaioibako-K elettrico e il prototipo Midget-K (nella foto qui sopra), con carrozzeria modulare e abitacolo monoposto ampliabile. 
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Japan Mobility Show - Suzuki Vision e-Sky, la piccola elettrica che punta all'Europa

Ott 30,2025
Tra le tante novità esposte allo stand Suzuki del Japan Mobility Show, a catturare l'attenzione - soprattutto dei giornalisti e dei visitatori occidentali - è la più piccola di tutte, la kei car elettrica Vision e-Sky. Non tanto (o non solo, diciamo) per le linee simpatiche e lo sguardo sbarazzino, ma perché potrebbe rappresentare un ottimo punto di partenza per lo sviluppo del progetto E-Car, le auto piccole e accessibili che piacciono ai costruttori e ai legislatori. Bruxelles non ha ancora stilato un quadro regolamentativo per questi modelli, ma le kei car giapponesi sono la primaria fonte di ispirazione. Come la Vision e-Sky, appunto. Quella presentata a Tokyo è solo un prototipo: la versione di serie, molto simile, arriverà sul mercato giapponese nel 2026. Tante risposte a un unico problemaIl tema dello stand della Suzuki è By Your Side, dalla tua parte: un concetto ribadito anche dal presidente della Casa giapponese, Toshihiro Suzuki, che ha aperto lo stand con le parole del fondatore Michio Suzuki: Le idee devono scaturire dall'attenzione nei confronti del cliente. Se ha bisogno di qualcosa, dobbiamo fare tutto il possibile per dargli una risposta. Anche in un periodo complesso come questo, con le sfide poste dal cambiamento climatico, il calo della manodopera per l'invecchiamento della popolazione e l'uso della AI nella mobilità. Suzuki Vision e-SkyLunga 3.395 mm, larga 1.475 e alta 1.625, la Vision e-Sky è una berlina a cinque porte dalle linee tondeggianti, che però permettono di sfruttare al meglio lo spazio a bordo. I gruppi ottici anteriori e posteriori sono a led, con un motivo a C sviluppato con tre elementi. Nel frontale è presente anche una griglia luminosa composta da 141 pixel capaci di accendersi e animarsi durante la ricarica. All'interno dell'abitacolo, molto luminoso, un doppio schermo per strumentazione e infotainment, una piccola console per il selettore della modalità di marcia e i comandi touch per il climatizzatore. Sul bracciolo centrale è presente anche la piastra di ricarica per gli smartphone. Tanti i materiali sostenibili utilizzati, sia per i rivestimenti che per le protezioni esterne in plastica. Nessuna informazione sul powertrain ma solo sull'autonomia, che dovrebbe superare i 270 km. Fronx FFV Concept ed e EveryCome per molti altri costruttori, anche per Suzuki la strada verso la neutralità carbonica passa per approcci diversi in base alle esigenze del mercato: elettrico, ma anche ibrido, metano, metano compresso e carburanti alternativi. il caso, questo, della Concept FFV (flexible fuel vehicle): costruita sulla base della Suv Fronx commercializzata in India, monta un powertrain endotermico sperimentale. Per il mercato locale la Suzuki ha presentato l'e Every, furgone elettrico del segmento delle kei car, lungo 3,39 metri e alto 1,89 metri, con un'autonomia di 200 km per ricarica. Il powertrain, sviluppato con la collaborazione della Toyota e della Daihatsu, supporta lo standard V2H (vehicle-to-home), per alimentare un'abitazione in caso di necessità. Micromobilità e robotAllo stand della Suzuki erano esposti alcuni dei modelli della sua gamma, tra cui la e Vitara (che abbiamo già guidato nelle scorse settimane), le kei car X Bee e Spacia e la Jimny Nomade, prevista per ora solo per il Giappone. Tra le novità di interesse anche la piccola unità mobile Mitra, con propulsione elettrica e guida autonoma, pensata per il trasporto di altri robot su terreni accidentati o sconnessi.
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Modellini - Peugeot 205 GTI LeMans 1:18: un gioiellino da collezione

Ott 30,2025
Oggi abbiamo il piacere di osservare da vicino la Peugeot 205 GTI LeMans in scala 1:18, una rarissima riproduzione appena lanciata da OttOmobile. Questo modello celebra una delle versioni più esclusive della compatta francese, prodotta nel 1991 in soli 80 esemplari per il mercato svedese. Pensata per affrontare gli inverni rigidi, la GTI LeMans originale era dotata di sedili riscaldati e sistema di preriscaldamento del motore. Design esterno: dettagli che fanno la differenzaLa prima cosa che cattura lo sguardo è il Blue Miami, una tinta vivace e perfetta per esaltare le linee sportive della 205 GTI. Le proporzioni sono impeccabili, e il frontale è dominato dal Leone Peugeot dell'epoca, incorniciato da fari trasparenti e fendinebbia ben integrati nel paraurti. La targa Le Mans sotto il muso aggiunge un tocco distintivo.Il profilo laterale è pulito ed elegante, con la classica modanatura nera attraversata da una linea rossa che corre lungo tutta la fiancata. Sul retro, le strisce blu e bianche richiamano l'anima sportiva della serie limitata. In coda troviamo il piccolo spoiler nero e la fascia riflettente che unisce i gruppi ottici posteriori, fedeli alla 205 originale. Le ruote offrono un convincente effetto lega grazie al color argento satinato, mentre i pneumatici presentano una scolpitura profonda che aggiunge realismo e grinta al modello. Un dettaglio che i collezionisti apprezzeranno. Dentro: sportività e precisioneL'abitacolo è visibile attraverso i cristalli e il tetto apribile, un dettaglio che dona luce e profondità. Il protagonista è il volante a tre razze con corona in legno e logo LeMans al centro, accompagnato dal pomello del cambio con lo stesso effetto legno.I sedili sportivi in tessuto e pelle sono tra i più riusciti: le sagome pronunciate trasmettono la sensazione di una vettura compatta e grintosa. I pannelli porta sono ben dettagliati e la moquette rossa dona un tocco vivace all'interno.Come da tradizione OttOmobile, il modello è completamente statico, senza aperture. La filosofia è chiara: puntare sulla precisione delle linee e sulla fedeltà estetica. E in questo caso, funziona alla perfezione. Un pezzo da collezioneLa Peugeot 205 GTI LeMans in scala 1:18 è un modello da osservare con calma, come una fotografia d'epoca ben sviluppata. Sobrio, curato e pieno di carattere, è capace di far sorridere chi ama le auto vere, nate dalla passione e non dal marketing.Disponibile nei migliori negozi di modellismo, il prezzo si aggira intorno ai 90,00 . Un acquisto consigliato per ogni collezionista GTI.
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Quattroruote Next - Assieme alla Polizia Stradale contro le distrazioni alla guida

Ott 29,2025
A Quattroruote Next, l'evento di Editoriale Domus dedicato alla mobilità sostenibile e al suo futuro, si è parlato anche di sicurezza. Sul palco, Gian Luca Pellegrini, Direttore Editoriale Automotive, ha ricordato come proprio la sicurezza sia uno dei temi più importanti per Quattroruote: un impegno che viene portato avanti ogni giorno con diverse iniziative, tra cui la campagna Stop Cellular, realizzata con la collaborazione della Polizia Stradale per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle distrazioni dovute all'utilizzo dello smartphone durante la guida. come guidare bendatiQuando leggiamo un messaggio sul telefono è come se guidassimo bendati, ha sottolineato Sandro Puccia, direttore del servizio Polizia Stradale. In questo periodo dominato dall'intelligenza artificiale, dobbiamo ricordare a tutti che l'intelligenza umana è fondamentale. Il 95% degli incidenti sono dovuti all'errore umano, ha continuato il dirigente. Occorre rimettere al centro del discorso la cultura della vita e il rispetto degli altri, il fatto che la strada non è solo nostra: ci sono utenti fragili, bambini anziani e ciclisti. Ecco perché aderiamo con il massimo dell'entusiasmo e della partecipazione alla campagna di Quattroruote. 60 anni per la sicurezza Sul palco è poi salito Stefano Zanuso, presidente dell'Associazione Fraternità della Strada, fondata 60 anni fa come iniziativa di volontariato dedicata alla sicurezza e all'educazione stradale, nata per la volontà di Padre Eligio, ma anche di imprenditori come Gianni Mazzocchi, fondatore di Quattroruote. Un'associazione che continua ancora oggi il lavoro di allora con i suoi volontari, e per la quale è stata premiata per il suo impegno in tutti questi anni.
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Japan Mobility Show - Honda 0 , la compatta elettrica per il 2027

Ott 29,2025
Al Japan Mobility Show Honda presenta il terzo modello della futura famiglia di elettriche, denominata 0: in anteprima mondiale, la Casa giapponese ha svelato la 0 , una Suv media che affianca le concept 0 Saloon e 0 Suv presentate al CES di Las Vegas ed esposte nuovamente a Tokyo. Design personaleLa 0  rappresenta il punto di ingresso della nuova gamma di elettriche e si trasformerà in un prodotto di serie già nel 2027. Raggiungerà inizialmente i mercati di India e Giappone, ma potrebbe in seguito diventare un modello globale. Lo stile, ispirato alle sorelle maggiori, è fatto di linee semplici ma allo stesso tempo personali, come dimostrano il taglio del frontale e della coda. I parafanghi sono in grande evidenza e la linea di cintura ascendente termina con il massiccio montante posteriore. Tecnica da svelareNonostante sia destinata ad una rapida trasposizione in serie, la 0  non è stata presentata al 100%: gli interni sono ancora nascosti e non ci sono schede tecniche: questi elementi saranno quindi svelati prossimamente, quando la vettura sarà pronta per le concessionarie affiancando le sorelle maggiori che abbiamo già guidato in anteprima nel 2024.
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Semiconduttori - Crisi dei chip Nexperia, per i costruttori la paralisi della produzioneè imminente

Ott 29,2025
In Europa, la produzione di veicoli sta per fermarsi. Lo dice l'Acea, l'associazione dei costruttori, che rinnova l'allarme di due settimane fa. Il rischio stop si deve al blocco nella fornitura di microchip da parte dell'olandese Nexperia, essenziali per l'industria automotive, più esattamente per le unità di controllo degli impianti elettrici delle vetture. vero che le aziende dispongono di scorte di semiconduttori, ma le riserve si stanno esaurendo: questione di pochi giorni, come emerso da una consultazione interna che l'organizzazione ha effettuato fra i propri membri. Ecco le tappe della vicenda, aggiornata con l'allerta delle scorse ore.  La crisi spiegata in cinque puntiStati Uniti. Washington esercita pressioni sui Paesi Bassi (e altri alleati europei) affinché limitino l'accesso della Cina a tecnologie occidentali critiche, specie nel settore dei semiconduttori. Obiettivo, impedire che queste possano essere utilizzate per scopi militari avanzati o per rafforzare l'egemonia tecnologica del Dragone. Il Dipartimento del commercio americano ha introdotto restrizioni estese che colpiscono pure le sussidiarie di aziende cinesi presenti in una lista nera.  Paesi Bassi. L'Aia intende allinearsi alla strategia occidentale, dettata dagli States. Entra in gioco Nexperia, fornitore olandese di semiconduttori, fondamentali per sensori e centraline delle auto. L'azienda con sede a Nimega è stata di proprietà della cinese Wingtech Technology, società quotata a Shanghai che ne aveva acquisito il controllo a fine anni 2010. Nexperia avrebbe potuto essere soggetta a restrizioni commerciali da parte degli Usa, mettendo a rischio la catena di approvvigionamento europea. La svolta. Il 30 settembre 2025, il governo dei Paesi Bassi assume il controllo temporaneo di Nexperia in virtù del Goods Availability Act (legge sulla disponibilità di merci, sorta di Golden Power), che conferisce all'esecutivo poteri speciali in situazioni di minaccia alla sicurezza economica nazionale. Viene rimosso dalla carica il Ceo cinese Zhang Xuezheng. Cina. Il 4 ottobre, Pechino risponde imponendo controlli sulle esportazioni e vietando la spedizione all'estero di prodotti finiti provenienti dalle fabbriche cinesi di Nexperia. Il cuore della questione è che la fase finale di confezionamento è effettuata negli stabilimenti della superpotenza asiatica. Pertanto non arrivano più chip in Europa (e altrove). A metà ottobre, l'Acea emette il primo avviso: entro breve, stop alla produzione di auto nel Vecchio Continente, in analogia alla crisi dei semiconduttori 2020-2023 (stesso problema per Usa e Giappone).   Ma perché proprio Nexperia? Secondo l'Acea, le Case auto potrebbero anche rivolgersi a fornitori di chip diversi, ma sono necessari molti mesi per costruire la capacità aggiuntiva necessaria a coprire il deficit di fornitura. Per questo, l'Associazione esorta i soggetti coinvolti a raddoppiare gli sforzi per trovare una via d'uscita diplomatica dal labirinto geopolitico.  Le terre rare per la tempesta perfettaA completare il quadro delle tensioni geopolitiche planetarie con ripercussioni sull'automotive, ci sono le terre rare: un gruppo di 17 elementi chimici essenziali per elettronica di consumo, difesa, produzione di auto (specie elettriche). La Cina detiene una posizione di quasi monopolio nell'estrazione, nella raffinazione e nella lavorazione di questi materiali critici. In un contesto di tensioni crescenti fra Pechino e Usa (guerra commerciale a colpi di dazi), il Dragone ha annunciato nuove restrizioni sull'esportazione nel mondo di tecnologie legate alla produzione di terre rare. Colpendo anche l'Europa. Le possibili contromisureUn'intesa preliminare sui dazi tra Trump e Xi Jinping prevede che Pechino si impegni a rimandare di un anno l'entrata in vigore delle restrizioni sulle terre rare. Intanto, se mai la via diplomatica fallisse, l'Unione Europea potrebbe valutare l'azionamento del bazooka Ue, lo strumento anti-coercizione in vigore da dicembre 2023 e mai utilizzato. In presenza di minacce commerciali deliberate di Paesi terzi, offre un ventaglio di contromisure che riguardano diversi settori: dazi, commercio dei servizi, diritti di proprietà intellettuale, accesso agli investimenti diretti esteri e agli appalti pubblici. In teoria, ci sarebbe anche un piano speciale di Bruxelles, la ReSourceEU, per garantire l'accesso a fonti alternative di materie prime essenziali a breve, medio e lungo termine. Che però verrà presentato a fine 2025. Insomma, anche in questo caso serve parecchio tempo. 
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BYD - Racco, la prima kei car del marchio cinese

Ott 29,2025
Al Japan Mobility Show BYD porta la Racco, una kei car elettrica progettata espressamente per il mercato giapponese. La vettura sarà in vendita dal prossimo anno nel segmento più importante della nazione, che da solo conta oltre il 30% del mercato. Sviluppata per il GiapponeLe dimensioni (3,4 metri) e proporzioni della Racco sono quelle imposte dalle regole nipponiche, ma la BYD ha sviluppato elementi stilistici originali, lavorando sia sul design dei fari Led che sul taglio del montante posteriore. La formula è comunque quella classica a cinque porte con quelle posteriori scorrevoli, mentre l'abitacolo non è ancora stato svelato nel dettaglio. 180 km con la batteria da 20 kWhIl powertrain elettrico della Racco prevede una batteria da 20 kWh ricaricabile a 100 kW per circa 180 km di autonomia stimata: tuttavia, i dati omologati saranno resi noti soli nel 2026, quando l'auto sarà effettivamente ordinabile a prezzi allineati con quelli delle principali concorrenti giapponesi. 
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Japan Mobility Show - Subaru Performance STI: due sportive per accendere l'emozione

Ott 29,2025
Al Salone di Tokyo, Subaru riscopre il suo Dna sportivo. Nello stand della Casa delle Pleiadi, al fianco delle già note e più avventurose Trailseeker, Forester e Outback Wilderness, appaiono infatti i prototipi marchiati STI: uno elettrico e l'atro termico. Al momento non sappiamo se e quando la Subaru intenda metterle in produzione, ma gli alettoni e le appendici aerodinamiche di queste due vetture non potevano passare inosservate. Un'elettrica da sparoLa più grande delle due, la E-Performance STI, viene definita come la punta di diamante della nuova generazione di Subaru. Parole che sembrano preludere a un futuro concreto, anche se sul conto di questa vettura sappiamo poco, soprattutto dal punto di vista tecnico. Mossa da un powertrain elettrico a trazione integrale dalle caratteristiche e prestazioni non specificate, sfoggia dimensioni paragonabili a quelle della Levorg, una carrozzeria affilata, ampie prese d'aria sui paraurti e grintosi fari a Led. Integrale, manuale e turboA suscitare maggiore interesse, soprattutto dalle nostre parti, è però la sorella minore B-Performance STI: una hot hatch a cinque porte leggera e compatta spinta da un motore turbo a cilindri contrapposti abbinato a un cambio manuale. Caratterizzata da un assetto ribassato, questa piccola peste può anch'essa contare sulla trazione integrale AWD e su un look incattivito da parafanghi scolpiti. Accentuando, non senza qualche licenza di esagerare, i tratti peculiari del modello di serie a cui potrebbe dar vita. 
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Guida autonoma - Stellantis con Foxconn, Nvidia e Uber per i robotaxi

Ott 29,2025
Stellantis consolida la strategia della guida autonoma: se l'accordo con Pony AI riguarda l'Europa, la nuova collaborazione con Foxconn, Nvidia e Uber riguarda i robotaxi a livello mondiale. Parliamo di Livello 4, ossia veicoli in grado di operare da sé, senza intervento umano (seppur dotati di comandi), in aree geografiche o condizioni ambientali specifiche e predefinite. Per la precisione, si tratta di un memorandum d'intesa non vincolante che definisce il quadro per futuri accordi relativi allo sviluppo tecnologico, alla concessione di licenze e alla produzione dei mezzi.  Unione di competenzeStellantis: esperienza globale nell'ingegneria e nella produzione di veicoli. Progetterà e realizzerà mezzi autonomi basati sulle piattaforme AV-Ready, K0 per veicoli commerciali leggeri e Stla Small. Foxconn: l'azienda taiwanese si occuperà di elettronica e integrazione di sistemi. Nvidia: guida autonoma e intelligenza artificiale. La società Usa fornirà il software Drive AV, con incluse le funzionalità L4 Parking e L4 Driving basate sull'architettura Drive AGX Hyperion 10.  Uber: operazioni di ride-hailing, il servizio di richiesta di un trasporto su strada attraverso l'app. L'impresa americana gestirà i robotaxi, ampliando la sua flotta con veicoli prodotti da Stellantis. Inizierà con 5.000 unità, con le prime attività operative negli Stati Uniti.  Obiettivo produzione 2028Quelle di Stellantis sono architetture con la massima flessibilità per adattarsi a diversi casi d'uso di mobilità commerciale e passeggeri. Supportano le funzionalità di Livello 4 attraverso aggiornamenti tecnologici che integrano i componenti chiave: ridondanze di sistema, suite di sensori avanzati e calcolo ad alte prestazioni. La previsione è che i programmi pilota e i test aumentino nei prossimi anni, con l'inizio della produzione stimato per il 2028. 
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