BMW M4 Competition - Più potenza, più divertimento! - VIDEO
La nuova BMW M4 Competition Coupé non cambia radicalmente, ma affina le sue qualità con interventi mirati su potenza, stile e tecnologia. Il restyling introduce nuovi gruppi ottici a LED anteriori e fanali posteriori con tecnologia laser derivati dalla M4 CSL, mentre l'abitacolo guadagna il BMW Curved Display con due schermi da 12,3 e 14,9 pollici, integrati nel sistema operativo iDrive 8.5. Non mancano nuove finiture, materiali di pregio e sedili sportivi M, fino ai più estremi M Carbon opzionali, più leggeri e contenitivi. Il tutto senza snaturare l'ergonomia e la pulizia dell'impostazione. Il cuore dell'esperienza resta dentro il cofano, dove il sei cilindri 3.0 biturbo M TwinPower Turbo raggiunge ora i 530 cavalli (20 in più di prima), con una coppia di 650 Nm disponibile già da 2.750 giri. Il cambio M Steptronic a otto rapporti lavora in sinergia con la trazione integrale M xDrive, capace di adattarsi a tre configurazioni: 4WD, 4WD Sport e persino 2WD per chi cerca una guida puramente posteriore. Lo scatto da 0 a 100 km/h richiede appena 3,5 secondi, ma ciò che conta davvero è la varietà di configurazioni offerte dal telaio adattivo M, dal differenziale attivo ai freni maggiorati, passando per uno sterzo preciso e comunicativo. La M4 Competition è una sportiva moderna: non rinuncia ai dispositivi oggi più diffusi e compensa con doti telaistiche da prima della classe. Tuttavia, il peso si sente e negli inserimenti si rileva un leggero sottosterzo. Pensata per la pista, ma sorprendente anche su strada, la nuova M4 non rinuncia a strumenti smanettoni del traverso come il Drift Analyzer, una funzione che registra i vostri tentativi di mandare in fumo le gomme posterori e poi vi dà pure il voto! Degna di nota è poi la possibilità di controllare la trazione su dieci livelli, selezionabili attraverso un menù dedicato nella modalità di guida personalizzabile. A tutto questo si aggiungono elementi di confort e praticità non scontati per un'auto del genere: sedili ventilati e riscaldabili con memoria, head-up display, impianto audio premium e connettività completa con Apple CarPlay, Android Auto e ricarica wireless. Insomma, abbiamo tra le mani una granturismo estrema, capace di adattarsi a ogni scenario, senza mai smettere di essere una vera M: volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
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Gruppo Renault - OneHealth, programma di assistenza sanitaria per i dipendenti
Nella settimana dedicata alla qualità della vita sul posto di lavoro, il gruppo Renault conferma i risultati ottenuti con il programma sanitario OneHealth, volto a garantire a tutti dipendenti dell'azienda l'accesso a cure di qualità, anche tramite iniziative di prevenzione e assistenza. Attualmente il programma copre il 95% dei dipendenti, con l'obiettivo di arrivare alla loro totalità entro la fine di settembre 2025. OneHealth è un investimento strategico che va oltre la semplice dimensione sociale e rientra in una visione a lungo termine, spiega Bruno Laforge, Chief People & Organisation Officer del gruppo, con l'obiettivo di creare il giusto equilibrio tra risultati economici, rispetto dell'ambiente e impegno sociale. I servizi offerti. Il servizio OneHealth offre tre tipologie di servizi:Prevenzione, incentivando l'adozione di buone abitudini e la cura della propria salute fisica e mentale, tramite la app Personify Health: già adottata da oltre 4.000 dipendenti, prevede consigli personalizzati, best practice sanitarie e sfide individuali e collettiveControlli ricorrenti: a partire dai 45 anni viene svolto un check-up fisico che affianca quello digitale. Per chi è più giovane è disponibile un monitoraggio personalizzato qualora si riscontrino fattori di rischioAssistenza: attualmente sono presenti 148 centri sanitari, operativi in 12 paesi, che offrono un accesso di prossimità agli operatori sanitari. OneHealth comprende anche una linea di ascolto sempre aperta per offrire supporto psicologico.
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BMW in tour 2025 - Insuperabili. Di nome e di fatto
Se si chiamano Insuperabili, un motivo ci sarà: hanno vinto per 4-3 la finale di calcio a sette giocata a Milanello venerdì 20 giugno contro una selezione di 25 concessionari italiani BMW. Parliamo della seconda edizione (stagione 2024/25) del progetto di inclusione sociale BMW in tour, ideato dai venditori della Casa bavarese, con il supporto del Milan, per la promozione dello sport nel mondo della disabilità. A puntate. Dopo le 13 tappe del BMW in tour lungo tutto lo Stivale, da Torino a Siracusa, la finalissima si è giocata in 50 minuti di sano agonismo su un terreno in erba sintetica nel futuristico centro in quel di Varese: nei due tempi da 25 minuti gli atleti hanno retto l'urto della temperatura elevata, dando vita a un incontro divertente, col gioco trasformato in strumento di condivisione. Notevole anche la prestazione delle rappresentanti femminili, in ambo le compagini, fra le migliori in campo. In attesa della terza. L'evento di domenica rientra nel programma integrato SpecialMente di BMW, basato su pilastri come il dialogo interculturale e la promozione dei giovani talenti, che dal 2001 ha coinvolto tre milioni di persone. Dal momento che i concessionari hanno alzato la coppa nella finale della prima edizione 2023/24, quella della prossima stagione sarà una sorta di bella, sempre all'insegna del fair play: numero di fischi dell'arbitro per infrazioni volontarie durante gli incontri, zero.
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Stellantis - Inizia il mandato di Antonio Filosa
Inizia oggi il mandato di Antonio Filosa come nuovo amministratore delegato del gruppo Stellantis: nominato a fine maggio, Filosa succede a Carlos Tavares, che si era dimesso all'inizio di dicembre dello scorso anno. un grande privilegio per me essere alla guida di Stellantis, un'azienda globale con radici profonde nelle regioni, sono le prime dichiarazioni del top manager. Abbiamo caratteristiche uniche che risiedono nelle nostre persone straordinarie, nei nostri marchi iconici e nei nostri milioni di clienti, la cui fedeltà alla nostra azienda, ai suoi fantastici prodotti e alle sue storie uniche non possono che spingerci verso nuovi traguardi. La squadra. Filosa ha anche presentato lo Stellantis Leadership Team (SLT) che lo affiancherà nel suo lavoro (e nelle sfide che lo attendono), composto da leader interni che hanno una profonda conoscenza delle nostre persone, dei nostri marchi, dei nostri prodotti e dei nostri clienti, competenza ai massimi livelli e uno spirito imprenditoriale che sarà fondamentale per il nostro successo futuro. Con loro sarà possibile mettere a frutto i nostri molteplici punti di forza per fare di Stellantis uno dei protagonisti vincenti nella nuova era, sia per la nostra Azienda che per il nostro settore. La squadra è così composta:Antonio Filosa, ceo, che mantiene il ruolo di responsabile per il Nord America e i marchi del mercato nordamericano;Doug Ostermann, cfo, che assume la responsabilità delle fusioni, delle acquisizioni e delle joint venture;Jean-Philippe Imparato rimane responsabile per l'Europa allargata e i marchi europei, di cui entra a far parte anche la Maserati;Emanuele Cappellano nel ruolo di responsabile per il Sud America con responsabilità di Stellantis Pro One, la business unit dei veicoli commerciali;Philippe de Rovira, incaricato per il resto del mondo, rimanendo responsabile di Stellantis Financial Services;Davide Mele, che si occuperà di Product Planning;Ned Curic per l'area Product Development & Technology;Sébastien Jacquet, nominato all'inizio del mese responsabile dell'area Qualità;Monica Genovese, responsabile area Purchasing;Scott Thiele con il nuovo ruolo di responsabile dell'area Supply Chain;Arnaud Deboeuf, alla guida dell'area Manufacturing;Xavier Chéreau per le risorse umane e la sostenibilitàClara Ingen-Housz come responsabile dell'area Corporate Affairs & Communications. Oltre al Leadership Team, a Filosa riferiranno direttamente anche Ralph Gilles, responsabile design, Olivier Franois, responsabile marketing, Alison Jones, responsabile dell'area Parts & Services ed economia circolare, Giorgio Fossati come general counsel e Richard Palmer in qualità di consulente strategico.
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24h del Nürburgring - Bagno di folla (e di sole) e tanti colpi di scena
C'era voglia di riscatto negli occhi di tutti. Dei team, dei piloti e del pubblico. Ma anche tanta voglia di divertirsi e di dar vita a una bella gara. Già, perché per tutti alla 24 ore del Nürburgring 2025 doveva cancellare (o, per lo meno, attenuare) il ricordo dell'edizione precedente, quella che un anno fa per buona parte del tempo era rimasta ferma a causa di una fitta nebbia. Un fenomeno a dir poco strano per il mese di giugno, ma a queste latitudini, nel cuore della Renania-Palatinato tutto può accadere. Non a caso, il quasi centenario circuito - è stato realizzato nel 1927 - che oggi si sviluppa fra saliscendi e curve per 25 km e 378 metri (contando anche la parte nuova con le tribune) è chiamato l'Inferno Verde. Una gara che non fila mai liscia. Ovviamente anche per l'edizione numero 50 della 24h del Ring i colpi di scena non sono mancati. Ma almeno questa volta il sole ha fatto da compagno ai numerosi spettatori: gli organizzatori parlano di 280mila persone, sulle tribune e assiepati a bordo pista nei lunghi tratti della storica pista che si sviluppano fra boschi e colline. Una gara tanto seguita, che alcune case automobilistiche qui espongono per la prima volta al pubblico anche alcuni modelli stradali, come la Volkswagen Golf GTI Edition 50, che abbiamo provato nei giorni scorsi. Tornando al weekend della gara, il sole cocente qualche sorpresina l'ha riservata: le temperature non comuni da queste parti (nelle ore più calde della giornata ho visto diversi termometri segnare 30 gradi), non solo hanno accresciuto la fatica di piloti e macchine, ma sono stati la causa sicuramente del superlavoro di centinaia di condizionatori e - con tutta probabilità - del black-out che dopo poco più di un'ora dalla partenza (avvenuta sabato 20 giugno alle 16.00) ha fatto saltare la corrente nella zona, lasciando al buio e senza telemetria buona parte dei box dei team. Oltre due ore di stop. Alla direzione gara non è rimasta altra scelta che fermare la gara dando ordine ai centinaia di marshall lungo il percorso di sventolare bandiera rossa. Inizialmente il pubblico ha pensato a qualche incidente per nulla rari sulla Nordschleife ma ben presto il tam tam fra chi seguiva la gara anche in tv, oltre che dal vivo a bordo pista, ha chiarito le cose. Tanta delusione, ma anche tanta voglia di vedere ripartire presto la corsa, sapendo che lo spettacolo era ancora lungo. A consolare le migliaia di persone, incluse le tante famiglie con bambini, la musica diffusa a tutto volume dalle casse degli appassionati più incalliti i tanti che realizzano strutture provvisorie in legno e tubi d'acciaio per assieparsi a bordo pista, con tanto di gruppi elettrogeni. A far da scenario a tutto ciò, grigliate à gogo e, ovviamente, fiumi di birra. La gara riprende, fra altri colpi di scena. Alle otto di sera, dopo aver rischierato tutte le vetture sul rettilineo (una procedura che ha richiesto quasi un'ora, visto che i partecipanti quest'anno erano 140), la gara ha potuto riprendere. Come al via, le auto sono partite scaglionate in tre gruppi, primo quello delle Special con la classe SP9 GT3 che si gioca la gara, e poi via via, dopo cinque minuti ciascuno, le categorie meno veloci. Giro di riscaldamento dietro le tre rispettive safety car, e poi sul traguardo (ri)partenza lanciata. La festa poteva riprendere, guidata dalla 911 gialla del team Manthey (per i fan, Grello), la stessa che ha conquistato la pole position fra le mani esperte di Kevin Estre. La superiorità di vettura e team specialista della 24h del Ring non è mai stata in discussione, e la testa della corsa è passata alla Ferrari numero 45 del team Kondo solo in occasione dei pit stop del leader e della seconda vettura più veloce, un'altra 911, la #33 del team Falken (che alla gara ha portato, come da tradizione, anche una gemella, la numero 44, che però a inizio gara era intorno alla decima posizione). Proprio la numero 33 guidata dall'esperto pilota belga Alessio Picariello, è stata protagonista incolpevole di uno sfortunato incidente poco prima del tramonto, che a queste latitudini è alle 22 nel giorno del solstizio d'estate. Un'altra 911, la #94 della categoria GT3 Cup 2, poco prima di essere doppiata ha fatto un testa coda nella curva dopo il rettilineo di partenza, proprio in un punto dove (coperta dal guard-rail) non poteva essere vista dallo sfortunato Picariello che sopraggiungeva in quel momento. Tanto più che il tutto è accaduto così velocemente da non dare il tempo ai commissari di sventolare le bandiere gialle. La gara riprende, fra altri colpi di scena. L'inevitabile impatto ha danneggiato il frontale della 911 del team Falken, che con il cofano spalancato è stata costretta a rientrare lentamente ai box perdendo la meritata seconda posizione. Cala il gelo nel box e poco dopo cala la notte sulla gara. Fari accesi e tanti pericoli in più. Ma i piloti non mollano e la gara procede a ritmi incalzanti, sempre sotto la guida della vettura #911, ovvero la Porsche del team Grello, su cui si alternano oltre a Kevin Estre, i piloti Ayhancan Güven e, Thomas Preining e Patric Pilet. Alle prime luci dell'alba la classifica provvisoria vede al secondo posto la Ferrari #45 del team Kondo, seguita dalla BMW M4 GT3 #98 della scuderia Rowe. I partecipanti in gara a pieni giri sono rimasti solo in nove: tutti gli altri sono doppiati (anche più volte) o ritirati. Torna il caldo. Il sole si alza velocemente sull'orizzonte e le temperature ricominciano a salire, pronte a riavvicinarsi ai 30 gradi. La stanchezza comincia a farsi sentire, ma l'adrenalina tiene carichi tutti, dai piloti ai meccanici, dagli ufficiali a bordo pista agli spettatori che nella notte almeno i più organizzati hanno provato a riposare per poche ore nelle tende o su qualche seggiolina da campeggio. Le vetture scorrono rapide sul lungo nastro d'asfalto: il bello di una gara con così tanti concorrenti e con categorie così diverse è che non passano mai più di 30-40 secondi senza vedere sfrecciare un'auto. E ogni volta è una festa, che sia il leader o l'ultimo dei piloti. Poco dopo le 10, ovvero 18 ore dopo l'inizio della gara, un colpo di scena proprio per la Porsche in testa alla corsa: mentre sta per passare l'Aston Martin #179 del team Dörr Motorsport, un contatto con quest'ultima, che dopo aver toccato le barriere si ribalta. Per la 911 di Kevin Estre nessun danno, salvo il tempo perso per un pit-stop imposto dalla direzione gara. Nonostante questo riesce a restare davanti alla BMW M4 GT3 #98 che la tallona guidata da Augusto Farfus. Ultime ore. Intorno a mezzogiorno, a quattro ore dal traguardo, la classifica è vede sempre in testa la Porsche 911 del team Grello, seguita a otto secondi dalla BMW #98 e, a quasi quattro minuti, dalla Lamborghini Huracan #28 della ABT Sportline. Si entra nella fase cruciale, con la meccanica delle vetture messa a dura prova dalle tante ore già percorse a tutto gas e dalle temperature sopra i 30 gradi. Il finale è serrato, con la BMW che passa in testa sfruttando la scia della Porsche quando mancano poco più di tre ore, salvo poi cedere nuovamente la posizione poco dopo in occasione del pit stop. La lotta prosegue, insieme agli incidenti che via via coinvolgono altre vetture della parte bassa della classifica. Sulla vettura #911 pesa però la possibile penalizzazione dei commissari di gara per l'incidente con la Aston Martin. La penalizzazione arriva ed è di un minuto e 40 secondi. Ai box del team Grello è un misto di rabbi e sconforto. Quasi impossibile infliggere alla BMW un distacco così altro da poter conservare il primo posto. A meno di sorprese ovviamente La decidono i giudici. In testa, un pit stop della BMW #98 apre le speranze per il team Grello quando mancano meno di due ore alla fine della gara. Anche la loro 911 dovrà effettuare l'ultima sosta, ma nel frattempo sperano di guadagnare preziosi secondi. Quando rientrano in pista, dopo aver rifornito 100 litri di benzina per il gran finale, hanno la BMW a pochi secondi. Non abbastanza, per mettere al sicuro il risultato, vista la penalità da aggiungere al tempo finale. La battaglia prosegue, insieme agli incidenti che via via coinvolgono altre vetture della parte bassa della classifica. Alle 16.00 in punto scatta l'ultimo giro per i leader della corsa, che si chiude dopo 141 tornate, di cui 133 con al comando la 911 del team Grello, che passa per prima sotto la bandiera a scacchi. Ma sul gradino più alto del podio salgono i piloti della seconda vettura transitata sul traguardo, grazie alla penalizzazione di un minuto e 40 secondi inflitta alla #911: considerando quest'ultimo, vince, proprio la BMW del team Rowe, nonostante abbia guidato la corsa soltanto per tre giri, a circa tre ore dal finale. Le gare, dopo tutto, sono anche questo
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Aci - Sticchi Damiani decade dalla presidenza
Angelo Sticchi Damiani esce sconfitto anche davanti al Consiglio di Stato: il 19 giugno, con l'ordinanza 4309/2025, i giudici hanno respinto il ricorso presentato contro la sua decadenza da presidente dell'Aci, sancita per decreto dal governo Meloni con la contestuale nomina del generale Tullio Del Sette quale Commissario straordinario. Si conferma quindi l'ordinanza cautelare 2503/2025 del Tar Lazio nella fase iniziale. Secondo il Consiglio, infatti, l'interesse pubblico alla stabilità dell'ente prevale rispetto al diritto a concludere il mandato: il principio del buon andamento amministrativo (articolo 97 della Costituzione) s'impone sulla deroga personale.No al poker. Tutto ruota attorno all'interpretazione dell'articolo 6 della legge 14/1978, chiarita dal legislatore attraverso l'articolo 7 del decreto 208/2024, convertito in legge a febbraio 2025: questo limita a tre i mandati consecutivi alla guida di enti pubblici aventi natura di federazione sportiva, con Sticchi Damiani giunto al quarto. Si attendono ora le scadenze istituzionali con le elezioni federali. Tuttavia, la vicenda legale forse non è ancora conclusa: Le spese della presente fase cautelare debbono essere compensate, tenendo conto della complessita delle questioni giuridiche dedotte, scrive il Consiglio di Stato.
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