Dazi Usa - GM, Ford e Stellantis apprezzano il rinvio
Un apprezzamento trasversale: è questo il tenore delle reazioni espresse dalle tre grandi dell'auto americana - Stellantis, Ford e General Motors - nei confronti del rinvio di un mese annunciato dal presidente Donald Trump per l'entrata in vigore dei dazi al 25% sulle merci importate da Canada e Messico.
Stellantis: "Pronti a lavorare con Trump". "Condividiamo l'obiettivo del presidente di produrre più auto negli Stati Uniti e di creare posti di lavoro americani duraturi", scrive in una nota Stellantis. "Siamo pronti" prosegue il costruttore "a lavorare con lui e la sua squadra". Il gruppo gestisce numerosi impianti nei due Paesi e potrebbe essere particolarmente esposto alle misure, considerando che secondo le stime degli analisti importa negli Usa circa il 40% del suo immatricolato proprio da Canada e Messico.
Gli effetti dell'annuncio. L'amminsitrazione Trump, che ha annunciato in via definitiva i nuovi dazi sui due Paesi confinanti durante la scorsa settimana, ha alleggerito le misure nei confronti delle Case automobilistiche a seguito di un colloquio telefonico con i loro vertici e di un brusco rallentamento delle tre quotate a Wall Street. Una frenata sui mercati seguita da un rimbalzo altrettanto immediato, a seguito del dietrofront, che ha positivamente contagiato anche i titoli delle big tedesche.
Ford: "Dialogo sano con l'amministrazione". "Continueremo ad avere un dialogo sano e trasparente con l'amministrazione per contribuire a raggiungere un futuro brillante per la nostra industria e la manifattura negli Usa", ha comunicato la Ford in una nota inviata alla Cnn. "Apprezziamo il lavoro del presidente Trump in supporto della nostra industria e l'esenzione per i costruttori in linea con le indicazioni dell'accordo Usmca con Canada e Messico".
Gm: "Abbiamo investito più di tutti negli Usa". Non dissimili i toni usati dal Reinassance center: "Ringraziamo il presidente Trump per il suo approccio, che permette ai costruttori americani come General Motors di competere e investire negli Stati Uniti", ha dichiarato un portavoce del gruppo, rivendicando gli "oltre 60 miliardi di dollari investiti da Gm in patria dall'entrata in vigore dell'Usmca" nella rete produttiva statunitense "con il maggior numero di impianti nell'industria".
Gli europei, osservatori interessati. L'onda lunga degli annunci sui nuovi disegni doganali si è fatta sentire anche in Europa, con diverse Case che hanno aperto alla possibilità di localizzare una parte della produzione negli Usa. Ultima in ordine di tempo è stata la Volvo, che per bocca del suo amministratore delegato Jim Rowan, intervenuto alla presentazione dell'ammiraglia elettrica ES90, ha affermato di prendere in considerazione lo scenario: "Abbiamo gli impianti e la capacità produttiva: dobbiamo solo prendere una decisione definitiva su quali modelli e piattaforme potremmo portare negli Stati Uniti". Tra le candidate, XC60 e XC90, che potrebbero affiancare la EX90 nella fabbrica di Charleston, Carolina del Sud.
Mercato - Effetto plug-in sulle flotte?
Diversi operatori del noleggio a lungo termine (Nlt) prevedevano un incremento delle vendite delle auto plug-in addirittura prima dell'annuncio a fine ottobre - e dell'entrata in vigore dal primo gennaio di quest'anno - della riforma dei fringe benefit che ha avvantaggiato, assieme alle auto elettriche, le ibride a ricarica esterna rispetto al calcolo dell'imponibile su cui gli assegnatari di auto aziendali sono tassati; e qualcuno si spingeva addirittura a descrivere una discesa dei canoni mensili di locazione delle vetture, sotto la spinta da un lato dei big del noleggio e dall'altro delle imprese, specie multinazionali, titolari di grandi flotte. I numeri di mercato d'inizio 2025 e le rilevazioni sui canoni (che riguardano comunque in gran parte le offerte presenti online e si riferiscono quindi, nella maggior parte, a soluzioni per privati, professionisti e piccole aziende) non avevano evidenziato queste tendenze. A gennaio inoltre, come sappiamo, l'intero comparto del noleggio a lungo termine, che alimenta gran parte delle acquisizioni da parte delle aziende, aveva fatto registrare un deciso calo di immatricolazioni. I numeri di febbraio, benché relativi a poco più di 40 mila unità fra immatricolazioni dirette da parte delle società e del Nlt, e non ancora in grado di compensare completamente il calo del mese precedente, rivelano un consolidamento dell'interesse per le ibride con la spina, che nel caso del noleggio hanno oltrepassato il 50% del totale del mercato, dopo aver concluso il 2024 attorno al 47%. Fra i modelli più richiesti, esiste almeno un caso in cui la ripresa del mercato del Nlt e dell'alimentazione plug-in convergono: la Toyota C-HR, a febbraio, è stata immatricolata in oltre duemila unità, oltre 1.300 delle quali destinate al noleggio a lungo termine e più di 1.200 con la spina. Al confronto, la Volkswagen Tiguan, che ha venduto praticamente lo stesso quantitativo, vede poco più 1.100 vetture destinate alla locazione lunga e meno di 300 plug-in. Infine, rispetto al tipo di alimentazione maggiormente avvantaggiata dal nuovo schema di prelievo sui fringe benefit, l'elettrico, la quota di vetture a noleggio, pur in crescita costante, non ha superato, nei primi due mesi del 2025, il 35%. Occorrerà però aspettare verosimilmente ancora un paio di mesi per verificare se queste tendenze si consolideranno.
Commissione UE - Batterie a fine vita: norme più severe
Rifiuti da batterie delle vetture elettriche: con un emendamento, la Commissione Europea introduce nuovi codici per garantire il corretto trattamento degli accumulatori a fine vita. Promuovendo il riciclo e l'economia circolare, verranno recuperate risorse strategiche per il futuro dell'automotive europeo, al centro del Piano d'Azione presentato il 5 marzo. Entro il 2030, il fabbisogno delle risorse chiave per la transizione ecologica dovrà essere soddisfatto almeno per il 25% dal riciclo: parliamo di elementi quali nichel, cobalto, manganese e litio (nella lista dei 17 Strategic Raw Materials). Inoltre, in arrivo una stretta sulla spedizione di rifiuti pericolosi nell'Unione e verso i Paesi Ocse.
Le tempistiche. Consiglio e Parlamento hanno due mesi per formulare eventuali obiezioni all'emendamento della Commissione. Se arriverà l'ok, la norma entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: scatterà un periodo transitorio di 18 mesi, al termine del quale la nuova classificazione sarà operativa.
Stellantis - Nel 2027 riaprirà la palazzina uffici di Mirafiori
Uno degli edifici più iconici di Torino e del complesso industriale di Mirafiori torna a nuova vita. Si tratta della Palazzina Centrale, storica sede del Gruppo Fiat. Stellantis ha diffuso un comunicato per delineare un progetto di riqualificazione che porterà entro il 2027 alla riapertura dell'edificio di 5 piani che affaccia su corso Giovanni Agnelli e si distingue da sempre per la copertura di pietra bianca per la sua intera lunghezza di 220 metri.
La Storia con la S maiuscola. La palazzina, come ricorda il gruppo automobilistico, è stata realizzata nel 1939 e ha ospitato la "cabina di regia" per la produzione di quasi 29 milioni di vetture a Torino. Tuttavia, non si può definirlo un semplice edificio direzionale perché nelle sue stanze e davanti ai suoi cancelli si è fatta letteralmente la storia dell'auto e dell'Italia moderna. Nei suoi uffici sono state fatte scelte fondamentali per quel processo di industrializzazione che ha prodotto il miracolo economico del secondo dopoguerra e ha trasformato l'intero tessuto sociale, dal Nord al Sud del Paese. E poi le sue inferriate sono entrate nell'immaginario collettivo per importanti battaglie sindacali: emblematico nel settembre del 1980 un discorso dell'allora segretario del Pci, Enrico Berlinguer, davanti a migliaia di operai in sciopero.
La riqualificazione. Ora la palazzina, da tempo quasi deserta, tornerà ad essere utilizzata in tutti suoi spazi: la riqualificazione partirà con i progetti tecnici tra aprile e maggio di quest'anno e in contemporanea con i lavori sulla vicina Carrozzeria Mirafiori per l'installazione della nuova linea della 500 ibrida. L'iniziativa rientra nelle attività propedeutiche alla realizzazione del Piano Italia, presentato lo scorso 17 dicembre al Mimit, e soprattutto nel programma grEEn-campus per la trasformazione di tre luoghi storici di Stellantis (Poissy, in Francia, Rüsselsheim, in Germania, e per l'appunto Mirafiori, in Italia) attraverso progetti improntati all'innovazione e alla sostenibilità. A tal proposito, Stellantis elenca diverse soluzioni: integrazione di pannelli fotovoltaici nell'architettura; impiego di tecnologie di ventilazione a bassissimo consumo; riutilizzo dei materiali; scelte architettoniche che assicurano efficienza ambientale, resilienza e adattabilità all'evoluzione del clima; ampi spazi verdi che contribuiscono alla regolazione termica e al benessere dei dipendenti.
Citroën C3 - Arriva l'allestimento Business per professionisti e flotte
La Citroën ha ampliato la gamma della C3 con l'allestimento Business, pensato per i professionisti e le flotte. Questa versione è disponibile esclusivamente con l'1.2 PureTech a benzina da 100 CV e 230 Nm di coppia massima, abbinato al cambio manuale a sei rapporti. Già ordinabile, ha un prezzo di listino di 18.500 euro.
Dotazione. Posizionata tra l'allestimento intermedio Plus e il top di gamma Max, la versione Business si caratterizza per i cerchi di lega con copertura Azurite da 17", le barre sul tetto in nero lucido e le piastre protettive sottoscocca (dotazioni presenti già sulla Plus). All'interno i rivestimenti sono in Urban Grey con volante volante in eco-pelle, sedili Advanced Comfort e piastra per la ricarica wireless, disponibili sulla Max. La dotazione si completa con l'infotainment da 10,25" con navigatore connesso e connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. Di serie, come per tutta la gamma, il Pack Safety con gli aiuti alla guida obbligatori per legge.
Dallara Stradale - Più raffinata con l'aggiornamento 2025
La Dallara aggiorna la gamma della Stradale a otto anni dalla presentazione del progetto originale. La biposto nata dal sogno di Giampaolo Dallara è in continua evoluzione e i tecnici hanno apportato ulteriori modifiche per migliorarne ancora le prestazioni.
Novità tecniche su tutti i fronti. Le novità riguardano tutti i principali ambiti: sospensioni, aerodinamica, impianto frenante, powertrain e personalizzazioni. Sono inoltre state arricchite le iniziative dedicate alla community dei clienti che già possiedono la Stradale, con nuove attività su strada e in pista. Anche il programma UpShift di aggiornamento per gli esemplari esistenti è stato potenziato, con tutte le novità introdotte nel 2025 e i tre kit Pista Exp denominati Aero, Set-up e Pit-stop.
855 kg di downforce. A fronte di un peso invariato, pari a 855 kg, la Stradale adotta di serie i "louvres" sui passaruota sviluppati per la EXP e raggiunge il rapporto 1:1 tra peso e downforce. A 260 km/h la vettura produce 855 kg di deportanza, contro gli 820 kg precedenti e il maggior apporto dell'asse anteriore aiuta anche a mitigare il sottosterzo. L'assetto è stato rivisto con ammortizzatori e sospensioni modificati in base al nuovo profilo aerodinamico. Dalla EXP derivano anche le nuove prese d'aria per il raffreddamento dei freni, mentre il motore Ford 2.3 litri da 400 CV ha ricevuto un nuovo sistema di alimentazione per offrire una erogazione regolare anche nelle condizioni estreme della guida in pista. La collaborazione con Alcantara ha permesso infine di sviluppare nuove personalizzazioni dedicate agli interni, mantenendo come obiettivo primario il contenimento del peso. La Stradale 2025 offre di base gli interni neri in Alcantara con cuciture opzionali a contrasto, ma sarà possibile ordinare in opzione anche l'Alcantara Traforata con due motivi grafici tagliati al laser (Spine o Track Layout) con fondo a contrasto.
Laps & Landscapes. Per esaltare lo spirito unico della Stradale, capace di girare in pista come poche altre vetture omologate ma di essere utilizzata anche su strada, la Casa ha sviluppato una serie di eventi dedicati ai clienti sui circuiti più famosi d'Europa (Monza, Imola, Varano, Spa e Paul Ricard) e sulle più belle strade delle Dolomiti, inserendo a listino due configurazioni specifiche denominate Laps e Landscapes: la Stradale Laps con cambio automatico offre la tinta Blu Dallara Opaco, il kit Racing EXP, la fibra di carbonio a vista e le finiture in Alcantara Traforata Track Layout con il motivo della pista di Varano. La Stradale Landscapes con cambio manuale invece offre la tinta Azzurro Panoramico, il tetto smontabile con portiere Sky-View e i sedili Touring.
I prezzi.
Stradale Barchetta: 233.020 euro
Stradale Spider Plus: 253.345 euro
Stradale Coupè Hard-Top: 273.792 euro
Stradale Laps: 284.486 euro
Stradale Landscapes: 282.030 euro
Leasys - A Mirafiori un'area per il ripristino delle vetture a fine noleggio
Leasys rafforza ulteriormente le sinergie con Stellantis e il suo impegno sul fronte della sostenibilità e l'economia circolare: le due società hanno, infatti, avviato un progetto per le vetture di rientro dai contratti di noleggio a lungo termine. Le auto vengono ricondizionate in un'area appositamente dedicata di oltre 5.000 metri quadrati all'interno del SUSTAINera Circular Economy Hub di Mirafiori, a Torino.
Il progetto. Il processo prevede una prima fase di verifica della vettura, che viene successivamente ricondizionata con interventi mirati sia sulla meccanica che sulla carrozzeria. I veicoli usati destinati al ri-noleggio sono inoltre sottoposti ad ulteriori controlli periodici presso le officine autorizzate da Stellantis. Il progetto si inserisce nella strategia delle due aziende nel campo dell'economia circolare: l'obiettivo è estendere la vita utile dei veicoli, ridurre la domanda di nuove risorse e minimizzare gli sprechi. Attraverso questo processo è infatti possibile incentivare l'usato come soluzione di noleggio a lungo termine sicura, con canoni competitivi e riducendo al tempo stesso gli sprechi della filiera. Ad oggi sono più di 1.500 i clienti che hanno scelto la soluzione Leasys Re-Use in Italia, già introdotta nel 2023.
Moia - Proseguono i test della guida autonoma di Livello 4
Il Gruppo Volkswagen prosegue, attraverso la sua azienda Moia (che si occupa di mobilità on-demand), lo sviluppo della guida autonoma di Livello 4. Si sono svolti infatti a Oslo nuovi test con un prototipo realizzato sulla base dell'ID.Buzz per mettere alla prova i sistemi di bordo sulle strade innevate e ghiacciate.
Neve e ghiaccio in Norvegia. La monovolume elettrica è in grado di guidare da sola in tutte le condizioni di traffico, ma rimangono disponibili i comandi tradizionali. Durante i test sono sempre presenti a bordo gli ingegneri pronti a riprendere il controllo del veicolo e analizzare i dati i tempi reale. La Norvegia è solo l'ultima prova in ordine di tempo a cui è stato sottoposto il sistema sviluppato dalla Moia: l'ID.Buzz ha già visitato Austin in Texas, Monaco di Baviera e Amburgo percorrendo centinaia di migliaia di chilometri, ma le strade innevate prive di segnaletica orizzontale e di riferimenti sull'asfalto rappresentano sono una sfida particolarmente difficile.
Unrae - Senza freni crescita e invecchiamento del parco circolante
Il parco circolante italiano continua a crescere e, soprattutto, soffre di un male ormai cronico: è sempre più vecchio. In particolare, secondo il Book Unrae 20024, sulle strade italiane circolano 40,57 milioni di veicoli, l'1,3% in più rispetto al 2023 e oltre sei milioni in più rispetto al 2009. Sale anche l'età media, salita in un anno da 12,5 a 12,8 anni (era di 7,9 anni nel 2009). Per questo, l'associazione avverte dell conseguenze di un rinnovo del parco caratterizzato da una omria "cronica lentezza" che "continua a generare impatti negativi su ambiente, salute e sicurezza stradale".
Bassa penetrazione per le elettriche. A tal proposito, il Book segnala anche che degli oltre 40 milioni di vetture circolanti, quelle ante Euro 4 sono ancora 8,8 milioni: in sostanza il 21,8% del parco ha oltre 18 anni di età. La percentuale è comunque in calo rispetto al 2023, quando era ancora al 23,2%. Inoltre, il parco continua a essere dominato da auto tradizionali: quasi l'83% è composto da vetture a benzina e diesel (in lieve riduzione rispetto all'84,8% di fine 2023), mentre le ibride crescono dal 5,3% al 6,8% e le Gpl dal 6,5% al 6,7%. Ancora esiguo, per quanto in lieve miglioramento, il circolante di auto ricaricabili (Ecv) con 568.000 vetture (462 mila nel 2023) e un peso in salita dall'1,1% all'1,4%, equamente suddiviso tra elettriche pure (Bev) e ibride plug-in (Phev). L'ancora limitato peso delle vetture elettrificate sul circolante italiano è legato, come è ormai noto da tempo, alle basse immatricolazioni. L'anno scorso, sono state targate in tutto 1,559 milioni di auto (in lieve calo rispetto al 2023, ma ben il 18,7% in meno rispetto al 2019) e le Bev hanno rappresentato il 4,2% (65.626 immatricolazioni) con le plug-in al 3,4%.
Italia indietro nell'elettrificazione. Il ritardo italiano nell'adozione della mobilità alla spina ha quindi determinato un impatto "modesto" sulle emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni, con un valore che si attesta a 119,1 g/km, ancora distante dalla media europea di 107,8 g/km. "L'Italia dunque si conferma ancora fanalino di coda tra i major markets europei per le auto a zero o bassissime emissioni, con una quota del 7,6%, superata anche dalla Spagna (11,4%). Regno Unito, Francia e Germania registrano quote nettamente superiori, rispettivamente al 28,2%, 25,4% e 20,3%", aggiunge l'associazione, secondo la quale le ragioni di "questi clamorosi divari non sono legate a fattori reddituali - come dimostrano i risultati di altri Paesi che pure hanno un Pil pro-capite inferiore all'Italia - ma piuttosto ad altri motivi: incentivi inefficaci, rete di ricarica ancora inadeguata, incertezza normativa, narrazione avversa". In particolare, l'Unrae ritiene ancora "insufficiente la capillarità delle infrastrutture" e sottolinea la "bassa penetrazione" delle elettrificate nelle auto aziendali, tradizionalmente "più veloci nel ricambio e più aperte alle nuove tecnologie", a causa anche di un "regime fiscale penalizzante". Pertanto, l'associazione ribadisce ancora una volta la necessità di "un piano pluriennale di sostegno alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni, di politiche per lo sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica e di rifornimento di idrogeno, di una riforma del regime fiscale delle auto aziendali, in termini di deducibilità, detraibilità e ammortamento".
Cadillac Escalade IQL - Cresce (ancora) la maxi-Suv Usa
Cadillac compie un altro passo verso l'elettrificazione della gamma e presenta la Escalade IQL sette posti, che affianca la IQ già disponibile. La variante IQL sarà offerta negli Stati Uniti in quattro allestimenti a partire da 132.695 dollari, pari a circa 123.500 euro al cambio attuale.
Più spazio con la carrozzeria modificata. Il design riprende quello della IQ sia all'esterno che all'interno, ma i passeggeri della seconda e terza fila possono godere di maggiore spazio grazie alla forma più alta e squadrata della zona posteriore e alla carrozzeria più lunga di quasi 11 centimetri. Cresce anche lo spazio per i bagagli. Disponibile su richiesta, il pacchetto Executive permette di trasformare la seconda fila in un salotto con due poltrone elettriche, climatizzate e dotate di funzione massaggio con una console centrale e schermi touch dedicati.
205 kWh per 730 km di autonomia. Il powertrain bimotore eroga 680 CV (750 CV con la modalità di guida Velocity Max) e la batteria Ultium da 205 kWh promette fino a 730 km di autonomia. Il sistema di bordo a 800 Volt consente di ricaricare da colonnine a 350 kW per recuperare fino a 185 km di autonomia in 10 minuti. La tecnologia V2H permette inoltre la ricarica bidirezionale per alimentare dispositivi esterni e - in caso di emergenza - anche la propria casa.
Stati Uniti - Detroit esentata dai dazi su Messico e Canada, ma solo per un mese
Donald Trump compie un parziale dietrofront sui dazi alle importazioni da Canada e Messico. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha infatti rivelato la decisione del presidente degli Stati Uniti di concedere all'industria dell'auto un'esenzione di un mese dal pagamento delle tariffe del 25%.
La condizione. La concessione, che potrebbe riguardare anche altri costruttori presenti negli Stati Uniti e nei Paesi confinanti, è stata annunciata in seguito a un colloquio telefonico con i vertici di Stellantis, General Motors e Ford, che hanno chiesto espressamente di parlare con Trump per manifestare tutte le loro preoccupazioni per le conseguenze delle nuove tariffe doganali su un tessuto industriale nordamericano estremamente integrato: tra il Canada e il Messico, i tre costruttori hanno infatti impianti produttivi, dove assemblano diversi modelli destinati al mercato statunitense, e, soprattutto, importanti fornitori di componentistica. L'inquilino della Casa Bianca ha soddisfatto la loro richiesta, ma solo a una condizione: il rispetto dei termini dell'attuale accordo di libero scambio tra Usa, Canada e Messico. L'intesa, nota con l'acronimo Usmca, prevede una serie di requisiti d'origine. Per ottenere l'esenzione dai dazi, i veicoli prodotti dalle Big di Detroit devono contenere almeno i 75% di "contenuti" nordamericani. Inoltre, il 40% di un'autovettura e il 45% di un pick-up devono essere prodotti negli Stati Uniti o in Canada e rispettare un dettagliato elenco di "componenti principali" come motori, trasmissioni, pannelli della carrozzeria e parti del telaio. Tuttavia, non tutte le importazioni di auto soddisfano tali requisiti. Nel 2023, secondo l'Office of the U.S. Trade Representative, l'8,2% dei veicoli importati dal Canada o dal Messico negli Stati Uniti e il 21% circa della componentistica sono stati sottoposti al pagamento di tariffe doganali.
Altri dietrofront in vista. Le esenzioni potrebbero riguardare anche altri prodotti importati. Trump, infatti, sarebbe pronto a concedere altre esenzioni: si parla di eliminare l'aliquota aggiuntiva del 10% su petrolio o benzina dal Canada. D'altro canto, i dazi contro Ottawa hanno determinato un'immediata reazione da parte canadese e lo stesso Trump, dopo una telefonata con il premier Justin Trudeau, ha garantito di volere proseguire i colloqui su una soluzione di compromesso. In tale contesto, non vanno trascurate le conseguenze delle politiche protezionistiche, a partire da una crescente incertezza che sta minando gli indici di fiducia delle imprese. Ieri, 5 marzo, è arrivato un segnale preoccupante per il mercato del lavoro: il rapporto Adp, che precede la pubblicazione dei dati sull'occupazione del Dipartimento del Lavoro, ha mostrato per il mese di febbraio un aumento delle buste paga private di sole 77.000 unità, molto meno delle 186 mila di gennaio e delle 140 mila previste dagli economisti. Inoltre, si è riscontrata anche una minore crescita dei salari per i lavoratori che cambiano impiego. Tali segnali, uniti agli altri dati negativi pubblicati negli ultimi giorni, smentiscono la narrazione trionfalistica di Trump e della sua amministrazione e presagiscono un periodo nettamente diverso dall'eta dell'oro vagheggiata dall'ex immobiliarista, quantomeno nel breve termine.
PNEUMATICI - Nokian presenta i nuovi quattro stagioni Seasonproof 2
La prima sfida è migliorare se stessi. Vale per tutto, dallo sport al lancio di nuovi prodotti, pneumatici inclusi. Non sfugge a questa regola la Nokian, che presenta il nuovo Seasonproof 2. A dispetto di quanto il numero faccia credere, si tratta per il costruttore finlandese della quarta generazione di all season: nell'ordine, dal 2016, hanno debuttato il Weatherproof, il Seasonproof e il Seasonproof 1. Quest'ultimo non scompare dal mercato, ma viene affiancato da un prodotto tutto nuovo, sviluppato in quattro anni e che uscirà principalmente dalla nuova fabbrica di Oradea, in Romania, nella quale la Nokian ha investito circa 650 milioni di euro.
Uno stabilimento modello. Il nuovo impianto sta andando a regime proprio in queste settimane e rappresenta un modello per l'industria di pneumatici, visto l'elevato livello di automazione ma soprattutto il ridotto impatto ambientale: è l'unico certificato a emissioni zero di CO2, grazie all'approvvigionamento di energia solare e diversi altri aspetti che toccano tutta la filiera produttiva. La fabbrica di Oradea, fra l'altro, mette fine alle difficoltà produttive avute dalla Nokian dopo l'invasione della Russia in Ucraina nel 2022: in ottemperanza alle misure contro il governo di Putin, il costruttore finlandese ha infatti dovuto svendere uno dei suoi principali stabilimenti, oltre a perdere uno dei suoi mercati più forti (quello russo, appunto).
Addio cambi stagionali? In questi anni di difficoltà la Nokian, forte soprattutto sui prodotti invernali, aveva dovuto rinunciare a parte della produzione di all season. Con la nuova fabbrica (che ha una capacità produttiva iniziale di 6 milioni di pezzi l'anno, con la potenzialità di arrivare a 18 milioni) e il nuovo prodotto punta a riguadagnare terreno in quello che nelle parole del nuovo Ceo e presidente, Paolo Pompei, da qui a cinque anni rappresenterà il 50% del mercato totale dei pneumatici auto. Il manager italiano, che abbiamo incontrato in occasione del lancio del nuovo Seasonproof 2, vanta una lunghissima esperienza nel settore delle gomme (da Pirelli a Yokohama) e ritiene che i prodotti allseaon abbiano raggiunto un'elevata maturità tecnologica, forti - soprattutto nel caso della Nokian - della grande esperienza sui prodotti winter. Inoltre, sempre secondo Pompei, i cambiamenti climatici (con inverni meno freddi, ma anche con possibili eventi di forti entità fuori stagione) rendono questa soluzione adatta alle nostre latitudini. Tant'è, prosegue, che parliamo di un settore con un tasso di crescita a due cifre.
All'insegna dell'ambiente. Il nuovo Nokian Seasonproof 2 sarà disponibile sul mercato appena dopo l'estate, anche se i primi prodotti arriveranno già in tarda primavera. Lo studio del battistrada con intagli diagonali e una fascia centrale piuttosto piena punta a coniugare le esigenze della guida su asciutto con quelle sul bagnato. Le lamelle con stampaggio 3D, invece, fanno la differenza in caso di nevicate, e si poggiano sull'esperienza centenaria del costruttore finlandese, che per primo mise a punto una gomma invernale. L'utilizzo di materiali riciclati o riciclabili è particolarmente spinto: si arriva al 38% sull'intera gamma, e l'obbiettivo del produttore di Nokia (la città dove ha sede l'headquarter) è di arrivare coi prossimi prodotti al 50% nel 2030.
A misura di elettriche. Progettato per resistere anche alle forti sollecitazioni (dal peso alla notevole coppia allo spunto) tipiche delle auto elettriche, il Nokian Seasonproof 2 fa utilizzo di aramide per rinforzare i fianchi nelle taglie da 17 pollici in su: la gamma prevede all'inizio 57 misure, da 175/65R15 a 255/45R20, incluse quelle specifiche per le Suv. Per alcune misure è anche previsto un sistema di abbattimento del rumore di rotolamento in abitacolo, che sfrutta una schiuma all'interno della struttura del pneumatico. Tutta la gamma ha la marcatura 3PMSF (three-peaks mountain snowflake) che ne certifica l'efficacia in condizioni invernali rigide, oltre ovviamente a quella M+S, obbligatoria in base al nostro codice della strada.
Volkswagen - ID. Every1, l'elettrica da 20 mila euro - VIDEO
Con una lunghezza di soli 3.880 millimetri, la ID. Every1 si posiziona, per dimensioni, a metà strada tra l'attuale Polo (4.074 mm, con la ID. 2all che si ferma a 4.050) e l'ormai pensionata up!, che da paraurti a paraurti misura solo 360 centimetri. Una "taglia" che è un po' una via di mezzo: il segmento A le va un po' stretto e il B le veste largo (l'altezza della concept è di 1.490 mm, la larghezza è di 1.816 e i cerchi sono da 19"). Ma che, grazie al powertrain elettrico, non porta a particolari rinunce in quanto a spazio a bordo. Nell'abitacolo ci sono cinque posti, mentre il bagagliaio ha una capacità di 305 litri.
La concept ID. Every1 si basa sulla nuova piattaforma elettrica a trazione anteriore (conosciuta come Meb entry) del gruppo Volkswagen e dispone di un motore elettrico da 95 CV che le consente di toccare una velocità massima di 130 km/h. Per il momento la Casa non ha fornito dettagli sull'accelerazione o sulla capacità delle batterie, che sulla versione di serie dovrebbero consentire di percorrere almeno 250 chilometri con una carica.
Nonostante fuori sia più corta di una decina di centimetri rispetto alla Polo, la ID. Every1 promette la stessa spaziosità interna della sorella maggiore grazie all'impiego della nuova piattaforma elettrica. I sedili sono riconfigurabili in diverse combinazioni, possono essere ribaltati per massimizzare lo spazio a bordo e sono pure pensati per ospitare animali in totale sicurezza. La console centrale si ispira a quella dell'ID. Buzz ed è posizionata su dei binari che consentono di farla scorrere per essere utilizzata sia dalla prima fila, sia da chi siede dietro. Non mancano poi svariate componenti realizzate con materiali riciclati e una plancia minimal ma tecnologica, che include anche diversi vani portaoggetti e un'immancabile touch screen centrale tramite il quale sarà possibile aggiornare l'auto over-the-air, aggiungendo anche nuove funzioni. D'altronde, la Casa sottolinea che la ID.1 di serie sarà "il primo modello dell'intero gruppo Volkswagen a utilizzare un'architettura software del tutto nuova": un (grande) passo verso l'addio definitivo al passato firmato Cariad. Davanti al passeggero è presente anche una guida su cui si possono posizionare un supporto per tablet o altri accessori, come un vano portaoggetti supplementare che funge anche da tavolino. Tra i due passeggeri anteriori è integrato anche uno speaker bluetooth, che può essere rimosso dall'auto per ascoltare musica anche fuori da essa.
La versione di serie della concept appena presentata a Düsseldorf arriverà sul mercato nel 2027, con un prezzo "attorno ai 20 mila euro". Prima di lei, però, vedremo tanti altri modelli elettrici, a partire da una famiglia di "Electric Urban Car" di cui avremo un assaggio già il prossimo autunno: in rampa di lancio, per il 2026, infatti, sono previste sia la ID.2, sorella elettrica della Polo (che resterà in gamma ancora per diversi anni nella sua veste termica), sia la ID.2x, una piccola Suv di segmento B. La prima avrà un prezzo d'attacco al di sotto dei 25 mila euro, mentre la seconda sarà leggermente più cara, ma non dovrebbe oltrepassare il muro dei 30 mila euro.
Renault 4 - Ecco il listino: si parte da 29.900 euro
La Renault ha aperto gli ordini della 4 E-Tech Electric, la nuova Suv di segmento B che riporta sul mercato uno dei nomi storici dell'automobile. La R4 è disponibile con un powertrain da 120 CV abbinato a una batteria da 40 kWh per un'autonomia di 308 km, oppure con un motore da 150 CV e batteria da 52 kWh, per una percorrenza dichiarata di circa 400 km. Tre gli allestimenti, con prezzi che partono da 29.900 euro.
La dotazione di serie. La gamma della Suv francese parte con l'allestimento evolution che prevede fari full led, cerchi d'acciaio da 18, ingresso e chiusura senza chiave, climatizzatore automatico, abbaglianti automatici, strumentazione digitale da 7 e infotainment da 10,2 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, telecamera posteriore, pompa di calore e caricatore di bordo trifase da 11 kW. La suite di aiuti alla guida prevede il necessario per legge, compresa la predisposizione per l'alcolock.
Techno e iconic. L'allestimento intermedio techno aggiunge la calandra illuminata, le barre sul tetto e i cerchi di lega da 18 diamantati, le luci ambientali nella parte anteriore dell'abitacolo, due prese di ricarica Usb in quella posteriore, la strumentazione digitale da 10,3, la frenata rigenerativa, l'infotainment con l'assistente Reno e ChatGPT, gli specchietti reclinabili elettricamente e la selleria in tessuto riciclato simil-jeans. La più ricca versione iconic aggiunge cerchi di lega da 18 modello parisienne, sensori di parcheggio a 360 e assistente alle manovre, vetri posteriori oscurati, sedili anteriori riscaldabili, tetto nero e sticker personalizzati sulla carrozzeria.
Pacchetti e optional. Tra le dotazioni su richiesta il sistema vehicle-to-load per caricare dispositivi esterni (200 euro), il cavo per la ricarica domestica (450 euro), l'impianto Harman Kardon (600 euro) e l'apertura elettrica del portellone (450 euro). La guida assistita di livello 2 con monitoraggio dell'angolo cieco è disponibile solo per gli allestimenti techno e iconic, a 850 e 650 euro rispettivamente. Sette le tinte per la carrozzeria, a 950 euro: nero étoile, bianco ghiaccio, grigio road, blu celeste, verde hauts-de-france, rosso carminio e terracotta; il tetto nero a contrasto costa 450 euro in più.
Il listino. Ecco tutti i prezzi della Renault 4 E-Tech Electric per il mercato italiano:
- R4 evolution 120 CV urban range 40 kWh: 29.900 euro
- R4 evolution 150 CV comfort range 52 kWh: 32.900 euro
- R4 techno 150 CV comfort range 52 kWh: 34.900 euro
- R4 iconic 150 CV comfort range 52 kWh: 36.900 euro
DS N8 - Prezzi e versioni dell'ammiraglia elettrica
La DS ha aperto gli ordini della N8, la nuova ammiraglia elettrica presentata lo scorso dicembre, che anticipa stili e naming della prossima gamma full electric della Casa francese. Basata sulla piattaforma Stla Medium del gruppo Stellantis, la DS N8 è costruita a Melfi e può già essere ordinata, con un listino che parte da 58.900 euro.
Dati tecnici. Lunga 4,82 metri, larga 1,90 (con gli specchietti piegati) e alta 1,58, la DS N8 ha un passo di 2,9 metri e mette a disposizione un bagagliaio da 620 litri. L'ammiraglia francese è disponibile con tre powertrain: a trazione anteriore da 169 kW (230 CV) e 180 kW (245 CV), oppure dual motor da 257 kW (350 CV) di potenza complessiva. La batteria di trazione della versione meno potente ha una capacità di 73,7 kWh, per un'autonomia di 527 / 550 km (a seconda della versione); gli altri due modelli hanno una batteria da 97,2 kWh per percorrenze dichiarate tra i 664 e i 750 km.
Dotazione di serie. La gamma della DS N8 apre con l'allestimento Pallas, che di serie prevede cerchi di lega da 19, maniglie a scomparsa in tinta con la carrozzeria, fari anteriori e posteriori a led. A bordo troviamo il navigatore connesso con supporto per Apple CarPlay e Android Auto senza fili, quattro prese Usb, piastra per la ricarica a induzione degli smartphone, cruise control adattivo, sensori luci e pioggia, specchietti ripiegabili elettricamente, climatizzatore bizona, accesso e avviamento senza chiave, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, telecamera di parcheggio, sedili anteriori riscaldabili a regolazione elettrica.
La top di gamma. L'allestimento toile aggiunge i cerchi di lega da 20, il portellone ad azionamento elettrico, il logo DS illuminato sul sedile, la guida assistita di livello 2, la telecamera a 360, gli abbaglianti automatici, le sospensioni attive (sulla AWD), fari a matrice di led, interni in Alcantara, pedaliera in alluminio e l'head-up display.
Optional e pacchetti. Cinque le colorazioni della carrozzeria: il Blu Topazio è di serie, mentre Nero Perla, Grigio Palladio, Bianco Alabastro e Grigio Cristallo costano 1.000 euro. Su richiesta anche gli interni in pelle Nappa, nera (2.050 euro) o marrone (2.350 euro). Tra gli optional, il pacchetto Duo Tone (700 euro) con tetto e cofano neri a contrasto, il tetto panoramico fisso (800 euro) e l'impianto hifi della Focal (solo su toile, 2.500 euro insieme ai sedili Lounge).
Il listino. Ecco tutti i prezzi della DS N8 per il mercato italiano:
- DS N8 FWD 230 CV Pallas: 58.900 euro
- DS N8 FWD 245 CV Long Range Pallas: 63.180 euro
- DS N8 FWD 230 CV toile: 66.140 euro
- DS N8 FWD 245 CV Long Range toile: 70.740 euro
- DS N8 AWD 350 CV Long Range toile: 74.540 euro
La crisi dell'auto - Per la filiera il Piano d'Azione non basta: "Mancano elementi chiave"
Le prime reazioni al Piano d'Azione europeo non sono particolarmente positive. Una delle prime realtà automotive a commentare i progetti di Bruxelles è l'Acea, l'associazione dei costruttori che ha partecipato attivamente al Dialogo Strategico propedeutico al piano: "L'industria automobilistica riconosce la svolta pragmatica del Piano d'Azione in un contesto di turbolenze del mercato globale, ma avverte che mancano ancora elementi chiave", spiega l'organizzazione presieduta da Ola Källenius. Che lamenta, in particolare, l'assenza di "iniziative ambiziose per promuovere le infrastrutture, incentivare la domanda e ridurre i costi di produzione".
Cosa piace e cosa manca. L'Acea accoglie con favore "il riconoscimento della necessità di razionalizzare la regolamentazione, lavorare sulla semplificazione normativa e adottare misure per migliorare il vantaggio competitivo dell'Europa in settori quali la guida autonoma" ed è pronta a proseguire il dialogo con la Commissione: "Il Piano d'Azione individua molti settori chiave in cui è necessario un lavoro immediato. La flessibilità proposta per raggiungere gli obiettivi di CO2 nei prossimi anni è un primo passo positivo verso un approccio più pragmatico alla decarbonizzazione, dettato dalla realtà geopolitica e di mercato", osserva il direttore generale Sigrid de Vries. "Promette un po' di respiro per i produttori di auto e furgoni, a condizione che le misure necessarie per la domanda e l'infrastruttura di ricarica entrino in funzione. Tuttavia, nonostante diverse misure promettenti, manca ancora un impegno esplicito per avviare la revisione degli standard di CO2 nel 2025, compresa una valutazione urgente delle condizioni abilitanti".
Critica anche la Clepa. Non è dissimile la presa di posizione dell'associazione dei produttori di componentistica: la Clepa, infatti, accoglie con favore la decisione di anticipare al 2025 la clausola di revisione del regolamento sulle emissioni e diverse proposte sul fronte della digitalizzazione, la semplificazione normativa o la guida autonoma; tuttavia, l'organizzazione sottolinea la mancanza di "impegni concreti" e chiede alla Commissione, per il tramite del segretario generale Benjamin Krieger, di adottare la "piena neutralità tecnologica come principio fondamentale", assegnando "un ruolo chiaro e duraturo a tecnologie che integrino l'elettrificazione fino al 2035 e oltre". "La posta in gioco è troppo alta", conclude Krieger. "La forza lavoro e il futuro industriale del settore automobilistico in Europa dipendono da politiche coraggiose e decisive che vadano oltre la retorica e passino all'azione".
Federauto attacca. Molto dura è la presa di posizione di Federauto, la federazione dei concessionari italiani: " sorprendente l'accanimento terapeutico della Commissione nei confronti dei veicoli elettrici, nonostante gli evidenti segnali di scarso appeal che emergono dal mercato reale e i drammatici effetti su industria e lavoro già manifestatisi", afferma il presidente Massimo Artusi, sottolineando come il Piano prosegua "nel solco di una impostazione dirigistica che ha già espresso tutta la sua debolezza strategica, aggiungendo generici indirizzi a supporto di una sola tecnologia: quella meno attrattiva per il mercato, l'elettrica. La Commissione Europea continua ad essere prigioniera di un approccio dogmatico, quello di chi dispensa teorie, compromettendo inesorabilmente la vitalità di un settore fondamentale dell'economia reale. Dispiace doverlo dire: siamo di fronte all'ennesima occasione perduta, che non giustifica alcuna espressione di soddisfazione", prosegue Artusi, ribadendo la necessità di un "cambio netto di strategia" che metta "al centro i target di decarbonizzazione, non quelli dell'elettrificazione".
Insoddisfatti anche gli ambientalisti. Il piano non piace neanche a un'influente organizzazione di lobbying. Per Transport & Environment, le proposte della Commissione sono infatti una "grande concessione all'industria automobilistica europea", in particolare sul fronte delle multe per lo sforamento dei limiti di CO2: "La decisione di concedere due anni in più alle Case per adeguarsi agli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2025 mette a repentaglio il principale stimolo a recuperare terreno nella corsa all'elettrificazione. Le misure positive, ma al momento generiche, previste per promuovere schemi di sussidi nazionali e il social leasing per i veicoli elettrici, verranno vanificate dall'indebolimento degli obiettivi", aggiunge T&E, chiedendo ai legislatori di resistere a "ogni pressione per modificare" gli attuali regolamenti. Anche l'amministratore delegato della Volvo, Jim Rowan, ha criticato l'allentamento degli standard, dicendosi "estremamente deluso" da una decisione che "indebolisce la fiducia tra l'Unione Europea e l'industria".
Le reazioni politiche. "La Commissione Europea sta mettendo a rischio la nostra industria automobilistica, i nostri posti di lavoro e un pianeta vivibile concedendo proroghe alle case automobilistiche in ritardo", ha scritto il gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo (S&D). In Italia, dal M5S parlano di piano "assolutamente insufficiente: come dare l'aspirina a un paziente oncologico", chiedono la mobilitazione di "ingenti risorse" e promettono "una grande iniziativa di piazza davanti allo stabilimento Mirafiori di Torino il prossimo 21 marzo", mentre per Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia-ECR al Parlamento europeo, il pacchetto di misure è "ancora fortemente deludente", soprattutto perché non si "cita minimamente il tema della neutralità tecnologica", ma quantomeno conferma "il sacrosanto rinvio delle multe per i costruttori e apre positivamente a una revisione anticipata del regolamento sulla CO2". Esulta, invece, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, parlando di "un'altra vittoria: dopo il rinvio delle multe per le case automobilistiche che non si adeguano alle eco-follie del Green Deal, oggi la Commissione Europea annuncia che rivedrà già quest'anno la legge per la messa al bando delle auto a benzina e diesel nel 2035, come fortemente voluto dalla Lega. Nonostante i disastri di von der Leyen (che preferisce spendere centinaia di miliardi per le armi, anziché sostenere lavoratori e imprese), siamo sulla strada giusta. Meglio tardi che mai".
Alpine A390 - Al via i test invernali per la fastback elettrica
Prosegue lo sviluppo della Alpine A390, il secondo modello del Dream Garage inaugurato con la A290, già Auto dell'Anno 2025, impegnato in una serie di test al Circolo Polare Artico. La fastback elettrica, destinata a diventare la nuova ammiraglia di Alpine, è stata definita la A110 a 5 posti dal ceo di Alpine Philippe Krief: verrà svelata ufficialmente il prossimo 27 maggio a Dieppe, in occasione dei festeggiamenti per il 70esimo anniversario della Casa francese.
la versione definitiva. Quello impegnato nei test in Lapponia è un prototipo camuffato, sotto il quale si celano le linee definitive della Alpine A390, che sarà lunga 4.615 mm, alta 1.532 e larga 1.885. La firma luminosa richiama quella della show car A390_ e della concept a idrogeno Alpenglow, ed è impreziosita da una serie di triangoli illuminati che la casa chiama Cosmic Dust. Al posteriore si intravede una firma luminosa che richiama quella della A110 e lo spoiler alla base del lunotto.
Volante racing. L'unico elemento visibile degli interni è il volante sportivo in pelle Nappa, con la corona piatta nella parte inferiore e la marcatura a ore 12 di impronta racing. Sempre dal mondo delle corse sono mutuati i comandi Ov (sorpasso), Rch (ricarica) e Drive Mode, che permette di scegliere tra cinque modalità di guida, compresa la nuova Track per l'uso in pista. L'impianto audio, fa sapere la Casa, sarà fornito dallo specialista Devialet.
I test. Il powertrain della A390 è composto da tre motori elettrici e offre la funzione torque vectoring. I pneumatici dell'auto saranno sviluppati appositamente dalla Michelin con marcatura A39. Le condizioni climatiche estreme della Lapponia, con le temperature che raggiungono i -40 e le strade ghiacciate della Lapponia permettono di lavorare all'affidabilità dell'auto, riproducendo condizioni equivalenti a cinque anni di utilizzo accelerato.
Modellismo - Il ritorno di Polistil
L'Azienda May Cheong Group Ltd di Hong Kong affida alla Carmodel Srl il rilancio dello storico marchio Polistil. L'accordo per il rilancio e la produzione con la May Cheong, una delle più avanzate e tecnologiche fabbriche al mondo, garantirà la qualità e la potenza produttiva che merita un brand storico come Polistil, spiega il titolare della Carmodel Carlo Pretaroli, che promette una ripartenza mondiale in grande stile.
Ripresa a trazione italiana. Sfruttando il know-how, il management e la direzione tecnica italiani, Polistil andrà a completare ulteriormente l'offerta modellistica della Carmodel in varie scale, dalla 1:18 alla 1:64, con prodotti di qualità sopra la media come nella tradizione Polistil. La distribuzione europea sarà gestita nella zona industriale di Atri - Pineto in provincia di Teramo, mentre dall'area logistica asiatica saranno serviti i distributori extra Ue.
Una passione nata presto. Non c'è bambino che, tra il 1960 e il 1993 (anno in cui cessò la produzione), non abbia posseduto o desiderato un modello Polistil. Tra i piccoli di quegli anni c'era anche Carlo Pretaroli, appassionato collezionista, che era solito risparmiare parte della paghetta per ampliare la sua collezione di Polistil 1/25. La vita l'ha poi portato a trasformare la sua passione in quella che oggi è la maggior azienda distributrice del settore, con trenta dipendenti e un polo logistico in grado di gestire centinaia di ordini al giorno.
La firma in diretta. Lo abbiamo raggiunto a Pineto, un piccolo paese della provincia di Teramo, per conoscere i dettagli di questa operazione e assistere non solo alla "firma", ma anche alla visione dei primi prototipi di cui non è possibile svelare ancora i dettagli. Possiamo però confermare quanto detto in merito alla qualità e al prestigio del "catalogo", strappandogli la promessa di poter recensire volta per volta i modelli di questa rinascita. Da tutti noi un grande in bocca al lupo per questa splendida avventura, e chissà che qualche ragazzino non decida di risparmiare qualcosa per acquistare una Polistil e un giorno, da grande... ma questa è già un'altra storia.
La crisi dell'auto - Ecco il Piano Ue tra incentivi, fondi e flotte - Domande e risposte
La Commissione europea ha svelato in via ufficiale il tanto atteso Piano d'Azione per il rilancio dell'industria dell'auto nel Vecchio Continente: si tratta di un documento di 18 pagine, che include numerose indicazioni per la maggior parte anticipate ieri da una bozza trapelata dopo un ultimo incontro tra il presidente Ursula von der Leyen e i rappresentanti del Dialogo Strategico. Diversi sono i temi oggetto del piano, tra cui raccomandazioni per incentivi e leasing sociale, fondi europei per l'innovazione, digitalizzazione e produzione di batterie e misure straordinarie per l'elettrificazione delle flotte aziendali. Di seguito alcune domande, con le relative risposte, sui punti principali del documento.
Ci sarano incentivi paneuropei come da indiscrezioni di stampa delle ultime settimane?
No, il piano è innanzitutto destinato a definire un quadro di condizioni che facilitino la transizione energetica del settore. L'obiettivo è "ottimizzare l'uso degli attuali programmi di finanziamento per l'acquisto di vetture elettriche". In particolare, la Commissione "sta lavorando su come stimolare la domanda di veicoli europei a zero emissioni. Il piano d'azione comprende misure che incentiveranno il passaggio a veicoli a emissioni zero e rafforzeranno la fiducia dei consumatori attraverso misure concrete, come il miglioramento della salute e della riparabilità delle batterie". Bruxelles intende collaborare "attivamente con gli Stati membri per ottimizzare i sistemi di incentivi per i consumatori". Paneuropeo sarà solo il coordinamento, nonché il lavoro per lo "scambio delle best practice e le lezioni apprese" dai vari regimi agevolativi. Tale lavoro servirà a stabilire un "cassetto degli attrezzi" per rendere i sussidi più efficaci nello stimolare la domanda di Bev e quindi definire delle "raccomandazioni" che, a loro volta, individueranno eventuali fondi europei da erogare ai vari Stati. Le raccomandazioni non sono previste prima del 2026.
(in aggiornamento)
E.On - Finanziamenti della Comunità Europea per nuovi punti di ricarica
Un consorzio di aziende guidato da E.On ha ricevuto un finanziamento di 45 milioni di euro dalla Comunità Europea per contribuire al sostegno economico all'installazione di nuove colonnine di ricarica in tutta Europa. Il progetto Drive-E Global è stato scelto dalla Afif (Alternative Fuels Infrastructure Facility) per lo sviluppo delle infrastrutture e prevede entro il 2027 la creazione di 1.400 punti di ricarica in 13 paesi dell'Unione, di cui 430 dedicati ai mezzi pesanti sulle tratte commerciali più importanti.
Investimenti anche in Italia. Il progetto Drive-E vede la collaborazione tra E.On, Zse ed Eldrive e si concentrerà su Germania, Austria, Danimarca, Italia, Olanda, Svezia, Lituania, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Bulgaria e Slovacchia. E.On gestisce attualmente oltre 6.000 punti di ricarica, mentre Eldrive può contare su 2.000 stazioni.