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Incentivi auto - Il nodo dei veicoli N1

Ott 10,2025
I destinatari degli incentivi statali per l'acquisto di nuove auto elettriche sono principalmente i privati, residenti nelle aree urbane funzionali e con Isee fino a 40 mila euro, che possono acquistare autovetture M1 con prezzo di listino fino a 35 mila euro IVA esclusa, con un contributo statale compreso tra i 9 e gli 11 mila euro. Ci sono poi le microimprese, con meno di dieci dipendenti e un fatturato annuo o un bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro, che potranno acquistare autocarri N1 (fino a 3,5 tonnellate) e N2 (tra 3,5 e 12 tonnellate) senza vincoli di prezzo con un contributo statale pari al 30% del listino della Casa (IVA esclusa) fino a un massimo di 20 mila euro. Il "nodo" delle partite IvaNel novero nelle microimprese potrebbero rientrare non solo gli artigiani e le aziende (ossia le società di persone e di capitali), ma anche i liberi professionisti, ossia avvocati, medici, ingegneri, architetti, notai, giornalisti eccetera: un popolo di partite Iva che, in teoria, potrebbe aumentare l'impatto degli incentivi sul mercato, andando a includere modelli che costano di più dei 35 mila euro massimi ammessi per i privati, in teoria fino a circa 66 mila euro. Per essere sicuri che il governo consideri questa platea come microimprese, occorrerà attendere i documenti ufficiali, il decreto attuativo ministeriale e la circolare applicativa dell'Agenzia delle Entrate. La doppia omologazioneSe il governo, come pare, dovesse accogliere anche i professionisti all'interno delle microimprese, si aprirebbe la possibilità di acquistare autovetture con omologazione N1. Alcune Case già offrono modelli elettrici con la doppia omologazione: si veda per esempio la Volvo EX30, che si differenzia dalla M1 per avere un posto in meno e la grata di separazione tra il baule e l'abitacolo. Lo stesso dicasi per Renault Scenic, Dacia Spring e Citroën e-C3 Van (queste ultime due con i soli posti anteriori). Altre case starebbero lavorando alla riomologazione di modelli già sul mercato, per poter sfruttare questa opportunità. Serve un autocarro da rottamarePer poter accedere ai contributi statali, sia i privati che le microimprese devono rottamare un veicolo della medesima categoria omologato, in una classe fino a Euro 5. Ergo, per un professionista serve un mezzo N1 da rottamare. Acquistarne uno adesso per tenerlo sei mesi, come impone la norma, così da rottamarlo in primavera, permetterebbe comunque di accedere agli incentivi, dal momento che l'acquisto va effettuato entro il 30 giugno 2026. Resta però da capire se da qui ai prossimi sei mesi i fondi saranno ancora disponibili o se, come probabile, saranno già esauriti. Le altre guide agli incentiviA quanto ammonta il contributoCome si ottengono gli incentiviChi può richiedere gli incentiviQuali modelli si possono acquistareL'elenco completo delle auto con gli incentiviCos'è e come si calcola l'IseeCosa sono le FUA, le aree urbane funzionali
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Incentivi auto - Come si ottiene il bonus

Ott 10,2025
Gli incentivi statali per l'acquisto di un'auto elettrica sono concessi (come spieghiamo in questa guida) a persone fisiche e microimprese che possiedono un indicatore Isee inferiore ai 40 mila euro e una vettura Euro 5 da rottamare. L'auto da acquistare non può avere un prezzo di listino - optional esclusi - superiore a 35.000 euro IVA esclusa, ossia 42.700 euro IVA inclusa. Ecco come fare, nel concreto, a ottenere i bonus. La piattaforma informaticaDiversamente da quanto accaduto con gli incentivi passati, in cui era la concessionaria a occuparsi di tutto, stavolta sarà il richiedente a dover fare il primo passo. Per ottenere i bonus, i clienti dovranno registrarsi in un'apposita piattaforma informatica (tramite SPID o Carta d'Identità Elettronica - CIE), che dovrebbe aprire il 15 ottobre e su cui possono già registrarsi anche le concessionarie. Qui sarà disponibile una pagina di ricerca dei dealer aderenti all'iniziativa, con un link alla vetrina dei veicoli acquistabili. I dati da inserire saranno, nel caso di persona fisica:dichiarazione sostitutiva di autocertificazione in cui attesta di essere residente in un'area urbana funzionaletarga del veicolo da rottamare, di cui deve essere primo intestatario da almeno sei mesiindicazione se il bonus sarà generato a suo favore oppure a favore di un altro componente maggiorenne appartenente al medesimo nucleo familiareNel caso di una microimpresa, occorrerà invece fornire una dichiarazione sostitutiva in cui si attesa:di essere regolarmente costituita ed iscritta come attiva nel registro delle impresedi essere nel pieno e libero esercizio dei propri dirittidi non essere sottoposta a procedura concorsuale e di non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coattiva o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo, ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale, o in qualsiasi altra situazione equivalentedi avere meno di dieci dipendentidi avere un fatturato annuo o un bilancio annuo non superiore a due milioni di eurodi essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di obblighi contributivi e fiscalil'importo complessivo degli aiuti de minimis ricevuti nei trentasei mesi precedenti all'atto della registrazionedi non rientrare nelle imprese escluse dal Regolamento "de minimis" o dal Regolamento "de minimis" settore agricoloche la microimpresa abbia sede legale in un'area urbana funzionaletarga del veicolo da rottamare, che deve essere intestato da almeno sei mesi al titolare della microimpresaQualora il richiedente interessato avesse difficoltà a introdurre i dati, per la poca dimestichezza col web, l'assenza di connessione Internet a casa o altro, potrebbe comunque recarsi in una concessionaria: qui un addetto guiderebbe il cliente (che dev'essere provvisto, comunque, delle credenziali necessarie).  Il voucherDopo la registrazione e l'inserimento di tutti i dati/informazioni richiesti, il sistema genererà un voucher che dà diritto al bonus: i venditori delle concessionarie dovranno scalarne l'importo dal prezzo del veicolo. Il suo valore sarà successivamente rimborsato ai dealer dal ministero dell'Ambiente. Al momento della sottoscrizione del contratto d'acquisto del veicolo, il venditore dovrà validare il bonus sulla piattaforma informatica inserendo il codice del voucher, il costo del veicolo, il corrispondente importo IVA e l'indicazione dell'importo versato a titolo di acconto. Il bonus non potrà essere utilizzato ai fini dell'acconto. Scadenza 30 giugno 2026I bonus dovranno essere convalidati entro trenta giorni dalla loro generazione. Se il bonus non sarà validato dalla concessionaria entro trenta giorni dalla sua generazione, il relativo importo sarà integralmente riversato nel fondo. Tuttavia, la persona che non ha ottenuto la validazione del bonus da parte del venditore prima della scadenza potrà richiederne un altro fino a esaurimento dei fondi disponibili. La validazione del bonus, in ogni caso, non potrà avvenire oltre la data del 30 giugno 2026, termine ultimo per la sottoscrizione del contratto d'acquisto. L'auto da rottamareIl veicolo da rottamare (fino a Euro 5) dovrà essere consegnato in concessionaria contestualmente alla consegna del veicolo nuovo. I venditori, entro trenta giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo, pena il non riconoscimento del bonus, dovranno consegnare il veicolo usato a un demolitore e provvedere, direttamente o avvalendosi del demolitore stesso, a radiare per demolizione il veicolo. L'esercente deve inserire in piattaforma la data di consegna del veicolo nuovo e quella della rottamazione del veicolo termico. Le altre guide agli incentiviA quanto ammonta il contributoChi può richiedere gli incentiviQuali modelli si possono acquistareL'elenco completo delle auto con gli incentiviCos'è e come si calcola l'IseeCosa sono le FUA, le aree urbane funzionaliIl nodo degli autocarri/N1
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Renault 5 E-Tech - Lauto dellanno con gli incentivi statali

Ott 10,2025
La Renault 5 E-Tech Electric è stata premiata, insieme alla gemella A290 della Alpine, come Auto dell'Anno 2025. Da gennaio sono 1.483 gli esemplari di nuova immatricolazione, che posizionano la compatta francese al sesto posto delle Bev più vendute di questa prima parte di 2025. Il listino offre tre motorizzazioni e due tagli di batteria, e tutte accedono agli incentivi statali. Look familiare, stile modernoCostruita sulla piattaforma AmpR Small della Renault, la R5 riprende alcuni degli stilemi dell'utilitaria del 1972, toccando le giuste corde della nostalgia con una riuscita reinterpretazione in chiave moderna. La compatta francese è lunga 392 centimetri: i ridotti sbalzi del corpo vettura hanno permesso di ottenere un passo di 254 cm, per accogliere comodamente quattro persone (chi siede dietro deve però fare i conti con il pavimento rialzato). Il bagagliaio ha una capacità di 239 litri, misurati dal Centro prove, con un pozzetto sotto il pavimento per i cavi di ricarica. Peccato per l'assenza del frunk anteriore. Quali versioni accedono agli incentiviLa gamma della Renault 5 E-Tech Electric prevede tre motorizzazioni, da 95 a 150 CV, e due tagli di batteria, da 40 e 52 kWh: tutti i modelli accedono agli incentivi statali. Secondo la casa, la versione da 40 kWh assicura un'autonomia di poco superiore ai 300 chilometri. Nei test del Centro prove, le versioni con accumulatori più grandi garantiscono una percorrenza media di 344 km, che diventano 462 in città (la pompa di calore è di serie). La guida assistita di livello 2 è in un pacchetto su richiesta, e solo per gli allestimenti superiori. Quanto costaLa Renault 5 E-Tech Electric apre il listino con la versione Five 40 kWh, che costa 24.900 euro: con il massimo degli incentivi che si possono ottenere, ossia 11.000 euro (grazie a un Isee inferiore ai 30.000 euro), il prezzo scende a 13.900 euro. La versione intermedia Techno 52 kWh costa 31.900 euro, che scendono a 20.900 euro. La serie speciale Roland Garros 52 kWh ha un listino di 36.900 euro, che con il bonus governativo massimo arriva a 25.900 euro. C'è anche la Alpine. Agli incentivi statali accende anche la versione sportiva, targata Alpine, con le versioni GT da 177 e 218 CV, tutte con batteria da 52 kWh. I prezzi partono da 38.700 euro, che nella condizione più favorevole degli incentivi, scendono a 27.700 euro. Esclusa la più potente e accessoriata GTS da 218 CV. GLI ALTRI MODELLIEcco, tra i più venduti degli ultimi mesi, gli altri modelli di auto elettriche che possono accedere agli incentivi: Tesla Model 3Citroën C3Dacia SpringJeep AvengerLeaptmotor T03Volvo EX30Fiat 500eAlfa Romeo JuniorKia EV3
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Orologi - TAG Heuer x New Balance, precisione e performance

Ott 10,2025
Nel mondo delle collaborazioni tra brand, non è raro vedere l'unione di nomi prestigiosi. La lista è pressoché infinita. Ma quando due marchi con una visione comune su performance e disciplina uniscono le forze, il risultato supera lo scontato co-branding. il caso del nuovo TAG Heuer Connected Calibre E5 40MM x New Balance Edition e delle FuelCell SuperComp Elite v5, una doppia creazione che fonde l'eccellenza orologiera svizzera con la più avanzata tecnologia da running statunitense. Il Connected Calibre E5 40MMIl Connected Calibre E5 40MM si distingue per la cassa in titanio di grado 2 con rivestimento DLC nero, leggera e resistente; la finitura sabbiata restituisce un look tecnico e moderno, mentre il quadrante con scala da 0 a 100 è stato sviluppato per sincronizzarsi con le metriche di allenamento e offrire un feedback immediato sullo sforzo. Sul fondello, il logo New Balance inciso sigilla l'unione di due filosofie e di questa collab. Anche il cinturino è frutto di un lavoro congiunto tra ingegneri e designer: debutta infatti il Cushion Comfort System, che combina una base in gomma flessibile con un tessuto high-tech derivato dalla soletta interna della scarpa. Un dettaglio che dimostra come ergonomia, resistenza e stile possano coesistere. Ogni orologio viene inoltre fornito con un secondo cinturino co-branded, pensato per l'uso sportivo più intenso. Il colore scelto si chiama English Purple crea un legame diretto con le FuelCell SuperComp Elite v5, scarpe da competizione progettate per il giorno della gara. Dotate di piastra in fibra di carbonio e intersuola in PEBA ultra-reattiva, offrono il massimo supporto ai runner che inseguono il proprio record personale. Oltre l'estetica: un ecosistema integratoMa il progetto non si ferma all'estetica. Al momento del lancio, il Connected Calibre E5 includerà sei piani di allenamento esclusivi New Balance, dedicati a obiettivi diversi: dal primo 10K alla preparazione della maratona. Un ecosistema integrato che unisce hardware, software e motivazione, portando la filosofia di entrambe le aziende oltre il prodotto fisico. In un'epoca in cui l'orologio intelligente è diventato un compagno quotidiano, TAG Heuer e New Balance riescono a riportarlo al suo significato originario: uno strumento di misurazione del tempo e della prestazione, ma anche un simbolo di dedizione. Perché, in fondo, correre e misurare il tempo richiedono lo stesso approccio: un approccio dove rigore e desiderio di superarsi vanno di pari passo.
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Giappone - Kei car, le best seller che ispirano le E-Car europee

Ott 10,2025
Si parla moltissimo di E-Car, nuova categoria di auto piccole, accessibili e poco inquinanti, possibilmente (ma non necessariamente) elettriche. Un progetto caldeggiato da tempo dall'ex ceo della Renault Luca de Meo e sostenuto anche dalla Commissione Europea, nato sul modello delle kei car giapponesi. Al momento, le E-Car sono poco più che un nome e una dichiarazione di intenti, una visione ancora priva di concretezza, numeri e specifiche tecniche. Concretezza che non manca però alla Dacia Hipster, appena presentata, che prova a proporre un'idea di come potrebbe svilupparsi questo nuovo segmento in Europa. Le norme sulle kei carLe piccole che vengono vendute in Giappone devono rispettare una serie di norme, stabilite ormai quasi trent'anni fa: lunghezza massima di 3,40 metri, larghezza di 1,48 e altezza di 2 metri. I motori termici non possono superare la cilindrata di 660 centimetri cubi e la potenza non deve superare i 64 CV (valore che si applica anche alle elettriche). Le kei car più venduteNelle schede qui sopra, scopriamo quali sono le kei car di maggior successo (commerciale e non solo) in Giappone: e chissà che qualcuna di queste ultracompatte non trovi la strada per l'Europa... Per esempio, la Suzuki Vision e-Sky che sarà al Japan Mobility Show: il prototipo anticipa una citycar elettrica pensata per il mercato e per le regole giapponesi, ma che potrebbe potenzialmente inserirsi proprio nella futura lineup di E-Car.  
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Nuove foto - L'Audi A2 e-tron è in fase di test: avvistato il prototipo elettrico

Ott 10,2025
stato avvistato in Italia un prototipo che potrebbe confermare l'arrivo di un'erede dell'Audi A2. Le immagini, scattate dai nostri fotografi, mostrano una Suv compatta in linea con le indiscrezioni sulla futura Bev entry level del marchio tedesco. Posteriore con richiami all'A2Le foto spia rivelano la fiancata sinistra e alcuni dettagli interessanti: ala posteriore alla base del lunotto, fascia Led dei gruppi ottici estesa verso i lati e ampio scavo con finitura nera nella parte inferiore delle portiere. L'andamento del montante posteriore e del lunotto potrebbe non essere definitivo, ma richiama l'A2 originale. La concept del 2024Audi aveva già lasciato un indizio nel 2024, presentando il prototipo A2 e-tron: un omaggio al modello uscito dai listini nel 2005, rivisitato nel design e convertito all'elettrico. I piani strategici, inoltre, confermano l'arrivo nel 2027 di una BEV posizionata sotto la Q4 e-tron.
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General Motors - Torna la Chevrolet Bolt, per ora solo negli Usa

Ott 10,2025
Come anticipato qualche tempo fa, la General Motors ha presentato la nuova generazione della Chevrolet Bolt, una delle prime auto elettriche di grande diffusione, commercializzata anche in Europa dalla Opel, con il nome di Ampera-e. Prodotta nello stabilimento GM di Fairfax, in Kansas, la Bolt arriverà nelle concessionarie nel corso del primo trimestre del prossimo anno, inizialmente con una serie limitata proposta a 29.990 dollari (tasse escluse); nei mesi successivi arriverà una seconda variante più economica, a 28.990 dollari. Fuori è la stessa Bolt L'auto è di fatto un restyling della Bolt Euv (Electric Utility Vehicle), crossover elettrica presentata nel 2021 e prodotta fino alla fine del 2023: lunga 4.307 mm, larga 1.770 e alta 1.622, ha un passo di 2.675 mm. Il bagagliaio ha una capacità di 458 litri, che diventano 1.594 abbassando gli schienali della seconda fila. C'è anche la versione sportivaLeggermente rivista nel frontale e nel disegno dei gruppi ottici, la nuova Bolt sarà disponibile anche nell'allestimento RS, caratterizzato dalla carrozzeria color Atomic Yellow, griglia sportiva con motivo a nido d'ape, cerchi di lega in color nero lucido e mancorrenti sul tetto. Le altre versioni potranno essere scelte in sette colorazioni e cerchi da 17 in tre stili diversi. Dentro è tutta nuova Tutto diverso invece l'abitacolo: l'unico punto di contatto con il precedente modello sono le prese d'aria centrali sopra lo schermo dell'infotainment da 11,3; per il conducente c'è un quadro strumenti digitale personalizzabile da 11, oltre a quello che la casa definisce un mix voluto di comandi fisici e virtuali. Il software di bordo della nuova Bolt ha la suite di applicazioni di Google, dalle mappe all'assistente vocale, oltre a una serie di app per l'intrattenimento. Su richiesta la suite di Adas Super Cruise, che offre la guida assistita di livello 3.Pensata per essere praticaIl selettore della direzione di marcia è stato spostato sul piantone, per lasciare più spazio al centro della plancia, dove trovano posto la doppia piastra di ricarica per lo smartphone, un ampio vano per borse e altri oggetti, e il mobiletto tra i due sedili anteriori (ventilati e riscaldati su richiesta). Tra gli optional, anche il tetto panoramico in vetro. Sottopelle cambia tuttoA spingere la nuova Chevrolet Bolt c'è il powertrain X76 a magneti permanenti progettato dalla General Motors, che in questa configurazione eroga 157 kW (213 CV) e 230 Nm di coppia. La batteria al litio-ferro-fosfato ha una capacità di 65 kWh, per un'autonomia stimata di 402 km (la pompa di calore è di serie). La ricarica in corrente continua accetta potenze fino a 150 kW, per passare dal 10 all'80% di carica in meno di mezz'ora.
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Stellantis - Consegne globali in crescita, il "traino" è americano

Ott 10,2025
Stellantis ha pubblicato le stime delle consegne globali per i tre mesi conclusi il 30 settembre 2025: circa 1,3 milioni di veicoli destinati a rete, distributori, clienti finali e flotte, con un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024, in larga misura attribuibile al Nord America. Qui le 403 mila unità (che comprendono le Ram 1500 con motore Hemi V8) equivalgono a un +35%, grazie alla normalizzazione nella dinamica delle scorte dopo la riduzione delle stesse nell'anno precedente. Europa allargataConsegne a 534 mila, ossia +8%, determinata principalmente dall'avvio della produzione di quattro recenti modelli su piattaforma Smart Car del segmento B: Citroën C3 e C3 Aircross, Opel Frontera e Fiat Grande Panda. Benefici parzialmente compensati da un calo sia in alcuni Paesi ad alto volume sia dei veicoli commerciali leggeri. Altre regioniIn Medio Oriente e Africa 94 mila unità e +21% per gli incrementi in Algeria (dove la produzione di modelli Fiat è in espansione) e per gli sviluppi positivi del mercato in Turchia ed Egitto. Calo invece in Sud America, con 252 mila consegne e -3%, ma il confronto penalizza il trimestre di quest'anno perché nei tre mesi del 2024 Stellantis aveva recuperato le consegne in Brasile dopo l'alluvione del secondo trimestre nel Rio Grande do Sul.   Maserati sempre giùAncora note negative per la Casa del Tridente, conteggiata a parte, che non arresta la discesa: 1.700 unità, giù del 19%. Il Ceo del gruppo Antonio Filosa ha appena affidato il rilancio del marchio italiano a Jean-Philippe Imparato, ex numero uno dell'Europa allargata.
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Capricorn - La prima hypercar firmata Zagato costa 3 milioni di euro

Ott 10,2025
La tedesca Capricorn presenta la 01 Zagato, una hypercar che sarà costruita in 19 esemplari e proposta al prezzo di 2,95 milioni di euro, tasse escluse. Si tratta della prima hypercar firmata da Zagato e della prima di una serie di vetture esclusive a marchio Capricorn, che dal 2022 si occupa anche del progetto della De Tomaso P72. La 01 Zagato sarà commercializzata in Europa, Inghilterra, Svizzera, Giappone, Messico, Canada e Medio Oriente. 900 CV per 1.200 kg con cambio manualeLa 01 Zagato adotta un V8 di 5,2 litri con compressore volumetrico di origine Ford da circa 900 CV e 1.000 Nm di coppia scaricati sull'asse posteriore attraverso un classico cambio manuale cinque marce realizzato dalla CIMA. Sia la monoscocca che la carrozzeria sono costruite in carbonio. La massa totale è inferiore a 1.200 kg, lo scatto da 0 a 100 km/h si chiude in 3 secondi e la velocità massima è pari a 360 km/h. L'impianto frenante è firmato Brembo, mentre la Capricorn stessa realizza i cerchi di lega da 21" nelle varianti in alluminio o carbonio. Disegnata per resistere al tempoAlla tecnologia tedesca è stato abbinato un design unico firmato Zagato. La biposto a motore centrale adotta un esclusivo design a visiera del parabrezza e del tetto, con la classica doppia gobba sul padiglione e le linee che scendono per tagliare le fiancate. Le appendici aerodinamiche sono presenti ma non spiccano rispetto alla carrozzeria e le portiere ad ali di gabbiano consentono un migliore accesso all'abitacolo: per questo motivo gli specchietti sono montati sui passaruota. Zagato ha privilegiato la tecnica rispetto alla ricerca pura, realizzando quello che dovrebbe essere un progetto capace di resistere alla prova del tempo: per questo anche gli interni richiamano al passato, con la classica griglia del cambio manuale, la strumentazione circolare con uno schermo nascosto al suo interno, i comandi fisici in alluminio e titanio e un volante perfettamente rotondo. I sedili sono fissi con cuscini di varie misure, inoltre volante, pedaliera e leva del cambio sono regolabili. I 110 litri del bagagliaio anteriore, il lift su entrambi gli assi e la retrocamera assicurano una relativa facilità d'uso su strada.  La prima vettura firmata CapricornLa Capricorn, attiva dal 1933, è leader nel settore dei compositi, della lavorazione dei metalli e delle nuove tecnologie ed è impegnata come fornitore in Formula 1, nel WEC, nel WRC e come partner delle Case costruttrici. In passato ha collaborato con Peugeot e Porsche nei programmi legati a Le Mans e con Volkswagen nel WRC. La fabbrica aperta nei pressi del Nürburgring ospiterà la produzione della 01 Zagato, ma la struttura è stata ulteriormente ampliata in preparazione di una nuova serie di modelli che potranno essere costruiti fino ad un ritmo di 200 esemplari all'anno. 
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Stellantis - Le Alfa Romeo di Gilles Vidal saranno delle "bestie vive"

Ott 10,2025
Se il nome di Gilles Vidal vi dice qualcosa, non vi sbagliate. Il creativo francese, che ha diretto lo stile del marchio Peugeot dal 2010 al 2020, è a dir poco una vecchia conoscenza in Stellantis. E adesso, dopo una parentesi - non lunghissima, ma fertile - in Renault (2020-2025) è tornato in qualche modo a casa. Con un incarico più importante, però: da pochi giorni (si è insediato il 1 ottobre) è il nuovo direttore del design di tutto il gruppo. E per le sue mani, d'ora in avanti, passerà anche la strategia stilistica dei marchi italiani. Con l'Alfa Romeo che, a parlarci, sembra quello che lo emoziona di più: un'auto del Biscione, spiega, "anche in futuro dovrà sembrare una bestia viva". Il ritorno delle berlineIl marchio, nella visione di Vidal, dovrà dimostrare di saper declinare questa sua vocazione storica in chiave moderna: "L'Alfa avrà sempre sangue nelle vene, avrà sempre un'anima. Dovremo interpretare il suo design sportivo e carismatico in chiave moderna e futuristica: le nostre auto non sembreranno mai robot". E sui modelli? Presto per parlarne, ma "per via dell'aerodinamica le berline riprenderanno un po' di spazio dalle Suv. E anche le hatchback, se il mercato le chiederà". Maserati, Fiat, LanciaInevitabilmente diverse le esigenze di un brand come il Tridente. "Chi compra quel tipo di sportive cerca una presenza scenica, ma elegante. E poi un marchio come Maserati deve mettere moltissima cura non solo nelle proporzioni, ma anche nel trattamento delle superfici e nei dettagli stilistici: dev'essere tutto perfetto, sotto ogni punto di vista".Vidal ha voluto elogiare espressamente lo stile della Fiat: "La Grande Panda è l'esempio perfetto di quello che dev'essere il marchio. La plancia con il bambù è un guizzo geniale, soprattutto considerato il prezzo dell'auto: la Fiat deve darti il massimo per quello che spendi. La filosofia attuale del brand è già quella giusta".E la Lancia? "Trovo interessante sia la concept Pu+Ra HPE sia la Ypsilon: il marchio sta proponendo un design molto progressivo e dovete aspettare che la nuova gamma si completi per comprendere la sua strategia. Che anche in futuro rimarrà moderna e creativa". E-Car "da fare"La nuova era Vidal si apre con delle sfide enormi all'orizzonte. Sia interne - con il recente insediamento al vertice di Antonio Filosa che porterà a un inevitabile riallineamento strategico del gruppo - sia esterne, con il cambio di paradigma della mobilità nel Vecchio continente a fare da sfondo. E il tema di grande attualità, quello delle E-Car, che non poteva mancare dalla discussione: "L'industria parla da tempo con le istituzioni del gap tra quadricicli e automobili: ora sta succedendo qualcosa e credo che quasi ogni nostro brand, tranne forse Maserati, debba avere una risposta pronta: il successo di Citroën Ami e Fiat Topolino nelle città italiane dimostra che quel tipo di domanda c'è. Per questo la E-Car sarebbe un prodotto molto importante da fare: è in sintonia con ciò di cui ha bisogno la società oggi".
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Modellini - Ferrari 308 GTB Rally: leggenda in scala 1:18

Ott 10,2025
Il fascino di questo modello sta nel suo paradosso: una Ferrari 308 GTB nata per le passerelle di Saint-Tropez trasformata in una belva da sterrato. Sull'onda del Rally Legend appena concluso, ho deciso di rispolverare la versione in scala 1:18 prodotta da Ottomobile nel 2017. Una contraddizione in miniatura che funziona alla perfezione: il bello di questa Ferrari da rally è che non dovrebbe esistere e invece è un pezzo ambitissimo dai collezionisti. Livrea Pioneer: un'icona del rallyLa storica livrea Pioneer è inconfondibile: rosso vivo, blu elettrico e scritte bianche trasformano la linea armoniosa di Pininfarina in un manifesto pubblicitario a quattro ruote. Le proporzioni sono fedelmente riprodotte: cofano basso e largo, passaruota allargati con protesi in vetroresina e immancabili paraspruzzi bianchi dietro le ruote posteriori, a ricordarci che questa Ferrari è nata per le strade polverose del Tour de Corse, non per il tragitto casa-ufficio. Dettagli esterni da vera "regina"I dettagli esterni catturano l'essenza dell'auto reale: cerchi dorati a cinque razze con pneumatici scolpiti, doppi scarichi posteriori pronti a ruggire tra i tornanti corsi. Sul tetto spicca l'antenna da rally, lunga come un pennone, mentre le targhe nere francesi e la scritta CH. Pozzi richiamano la scuderia responsabile di questa follia. Sul frontale, niente cromature eleganti: solo la ferocia di un paraurti ridotto all'osso e un cofano cosparso di loghi. Interni: pura essenza racingL'abitacolo è più simile a una cellula di sopravvivenza che a un salotto di Maranello. Sedili rossi da corsa con cinture Sabelt, plancia scarna rinforzata da un roll-bar ben visibile. Addio moquette e inserti in pelle: qui dominano metallo, tubi e strumentazione essenziale. La replica è cromaticamente fedele, con dettagli come il piccolo estintore ai piedi del passeggero. Un pezzo di storiaNel 1982, nonostante l'arrivo dei mostri del Gruppo B, furono ancora le vetture dei Gruppi 1-4 a dominare il campionato. La Ferrari 308 GTB correva nel Gruppo 4 e sfiorò la vittoria al Tour de Corse, battuta solo dalla Renault 5 Turbo di Jean Ragnotti. Al volante della Ferrari c'era Jean-Claude Andruet, che concluse al secondo posto davanti alla Porsche 911 SC di Bernard Béguin, penalizzato dalla pioggia battente sui tortuosi tracciati corsi.
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Tesla - La Model Y Standard è pronta per gli incentivi: prezzo e dotazioni

Ott 10,2025
Dopo la presentazione per il mercato americano, la Tesla annuncia anche per l'Italia la disponibilità della Model Y Standard, che affianca le versioni attualmente a listino; queste ultime, a partire da oggi, si chiameranno Premium. Il nuovo modello, già ordinabile con prezzi a partire da 39.990 euro, può accedere agli incentivi statali, permettendo di abbassare il prezzo a 28.990 euro nel caso migliore (un cliente con un Isee pari o inferiore a 30 mila euro). Per quanto riguarda la Model 3 Standard, al momento non ci sono piani su una commercializzazione in Europa. La Tesla Model Y "economica"All'esterno, la novità più evidente è l'assenza della striscia luminosa centrale, tanto davanti quanto dietro; inediti anche i gruppi ottici anteriori e posteriori, dal disegno più semplice. All'interno le sedute sono meno avvolgenti e sportive, con rivestimento in tessuto invece che in pelle vegana. Sparisce anche il tunnel centrale (come sul Cybertruck, fanno sapere da Austin), per lasciare spazio a un grande vano portaoggetti sul pavimento dove riporre borse e altro. Al momento è prevista solo la versione a cinque posti. Manca anche la radioDi serie, la Tesla Model Y Standard ha cerchi da 18 e non da 19 (disponibili comunque su richiesta). Le sedute anteriori, oltre che rivestite in tessuto, sono solo riscaldate e non più ventilate, mentre quelle posteriori perdono il riscaldamento e devono essere reclinate manualmente. Manuale anche la regolazione del volante e delle bocchette dell'aria per chi siede dietro. stato tolto lo schermo da 8 tra i sedili anteriori, gli altoparlanti passano da quindici (più il subwoofer) a sette, non c'è più l'illuminazione ambientale e l'infotainment non offre più il modulo per ascoltare la radio (ma rimangono quelli per la connettività 5G, wi-fi e Bluetooth). Più limitata anche la scelta dei colori: Stealth Grey (di serie), bianco perlato o nero metallizzato (1.500 dollari); le altre tinte (blu, argento e rosso) non sono disponibili, neppure su richiesta. Cosa resta della Model Y PremiumLa Model Y Standard ha la stessa capacità di carico delle versioni più ricche, con i 2.118 litri complessivi che si ottengono reclinando gli schienali della seconda fila, a cui si aggiunge il capiente frunk anteriore. Lo schermo centrale offre sempre le app per l'intrattenimento e il navigatore connesso con pianificazione delle ricariche ai Supercharger (e pre-riscaldamento della batteria). Di serie la chiave digitale su smartphone, con cui gestire anche la climatizzazione da remoto, la modalità Sentinella e quella per tenere i cani a bordo. Nella dotazione di sicurezza rimane l'Autopilot, ossia la guida assistita di Livello 2 con cruise control adattivo, mantenimento della traiettoria e monitoraggio degli angoli ciechi, senza però il cambio di corsia assistito. Per il futuro, anche la Model Y Standard monta già l'hardware necessario per il Full Self-Driving (Supervised), ossia una guida assistita di Livello 3. La Model Y Standard va più lontanoPer quanto riguarda l'autonomia della Model Y Standard, la Tesla dichiara 534 km nel ciclo Wltp, un po' più dei 500 della Premium RWD: il pacco batterie, comunque, dovrebbe essere lo stesso. Quanto al consumo, la Casa parla di 13,1 kWh/100 km, il che farebbe della Standard la Model Y "più efficiente".  Il listino completoTesla Model Y Standard RWD: 39.990 mila euroTesla Model Y RWD Premium: 44.990 euroTesla Model Y Long Range RWD Premium: 49.990 euroTesla Model Y Long Range AWD Premium: 52.990 euroTesla Model Y AWD Performance: 61.990 euro
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L'analisi - Perché la Ferrari è crollata in Borsa?

Ott 09,2025
Il piano industriale della Ferrari non è stato per nulla premiato dalla Borsa. Le azioni di Maranello, dopo un'apertura di seduta poco sotto la parità (-0,2% circa), hanno perso oltre il 16% in concomitanza con la pubblicazione dei target finanziari al 2030, per poi chiudere la seduta in ribasso del 15,4% a 354 euro. I motivi possono essere riassunti con la delusione degli analisti e degli investitori per un piano giudicato poco ambizioso e fin troppo prudente. Non è la prima volta che avviene e non sarà di certo l'ultima: la Borsa pretende sempre di più anche da chi ha sempre superato le aspettative più rosee, come, per l'appunto, la Ferrari. I risultati e le aspettativeDunque, è il caso di cercare di capire se il crollo sia giustificato. Partiamo da un presupposto. In Borsa vale sempre il detto buy on the rumor and sell on the news, ossia si acquista sulle voci di mercato e si vende sulle notizie certe. E per notizie si intendono le indiscrezioni o le aspettative. Vediamo quali sono. Per l'ennesima volta, la Ferrari ha alzato i suoi target annuali: i ricavi ad almeno 7,1 miliardi, cento in più rispetto ai precedenti 7 miliardi; stima di utile operativo rettificato aumentata da 2,03 miliardi a 2,06 miliardi; l'utile per azione atteso a 8,8 euro e non più a 8,6. Gli analisti, invece, prevedevano 7,09 miliardi di fatturato, 2,07 miliardi di Ebit e 8,9 euro di Eps.Poca roba, se non ci fossero stati i target al 2030 a esacerbare il segnale negativo: ricavi a circa 9 miliardi, utile per azione intorno a 11,5 euro e, soprattutto, utile operativo ad almeno 2,75 miliardi (con una marginalità del 30%). E proprio il dato sull'Ebit è stato considerato deludente, perché la sua crescita media annua al 6% si confronta con il +10% del piano al 2026. La differenza è stata vista come un rallentamento per l'azienda. Peccato che si dicesse la stessa cosa quando la soglia delle 10 mila unità prodotte l'anno sembrava invalicabile. Inoltre, la cronaca degli ultimi anni ha dimostrato come la Ferrari abbia più volte battuto le attese del mercato, garantendo così rendimenti elevati agli investitori. Una corsa senza freniInfatti, i vertici della Ferrari hanno più volte rivisto al rialzo gli obiettivi finanziari annuali e Maranello ha raggiunto i target del piano al 2026 con un anno di anticipo. La capacità dell'azienda di mantenersi negli anni su un percorso di continuo miglioramento ha portato le azioni su livelli senza pari nel mondo automobilistico e perfino di altri comparti come il lusso. Ieri le azioni Ferrari quotavano a ben 418,5 euro, lontano dai massimi di quasi 493 euro dello scorso 17 febbraio. Tuttavia, in un'ottica di lungo termine, il rialzo è fuori scala: il minimo storico di poco meno di 28 euro risale a circa dieci anni fa. Da allora la rivalutazione ammonta all 1661% e oggi la Ferrari siede su una capitalizzazione di quasi 76 miliardi. Per esempio la Volkswagen, con milioni di veicoli venduti ogni anno, è ferma a 51 miliardi (Tesla è un caso a sé perché è considerato un titolo tech e difatti è quotata sul listino tecnologico per eccellenza, il Nasdaq). Le prese di beneficio e gli short sellerIn sostanza la Ferrari ha raggiunto livelli elevatissimi e multipli (i valori azionari rispetto agli utili) da azienda del lusso. E lo ha fatto perché negli ultimi anni qualcuno ha creduto e scommesso su una realtà che ha garantito una crescita continua dei profitti e valutazioni superiori rispetto alla media del settore auto. Nella giornata di oggi, chi ha magari tenuto le azioni per anni è passato all'incasso, ovvero prendendo beneficio. A questo si aggiungono le vendite allo scoperto dei cosiddetti short seller: in pratica, un investitore prende a prestito un'azione nella speranza che il prezzo cali e che possa riacquistarlo a un valore più basso, guadagnando sulla differenza che spesso può essere notevole. Ma una cosa è investire in un'ottica di lungo termine e un'altra con un orizzonte di breve, che spesso falsa i giudizi.Nelle ultime 52 settimane, il titolo Ferrari è stato trattato nell'intervallo tra 347 e 492,8 euro. Dunque, se non si limita lo sguardo all'andamento giornaliero, il crollo si ridimensiona: anche oggi le azioni sono state scambiate proprio all'interno di questo range. In altre parole, siamo nel tipico caso di speculazione borsistica e di forte volatilità. E un'ulteriore prova è arrivata dal trattamento riservato a tante altre indicazioni, come i circa 4,7 miliardi di investimenti, gli 8 miliardi di flussi di cassa e ancor di più quello che rende felici gli azionisti, dividendi e buy-back: Ferrari intende remunerare i soci con circa 7 miliardi, di cui 3,5 miliardi di cedole (è stato aumentato da 35% a 40% il rapporto tra dividendi e profitti). Speculazione finanziariaDunque, siamo di fronte a qualcosa che nulla ha a che fare con l'industria. A tal proposito, pare ben poco giustificato legare il crollo al ritmo di lancio delle novità di prodotto (è stato confermato quello degli ultimi anni) e ancor di più all'Elettrica. I vertici aziendali, guidati dall'ad Benedetto Vigna, hanno sempre tentato di smorzare gli entusiasmi sulla prima Bev del Cavallino Rampante, sottolineando la sua natura di prodotto aggiuntivo a una gamma che sarà rinnovata sempre nell'ottica della neutralità tecnologica: dunque tante ibride (almeno il 40% dell'offerta) e magari anche un'incursione nei carburanti alternativi.E poi sembra del tutto fuori luogo parlare di una Ferrari che rischia di perdere una sorta di premio Bev quando ormai è noto a tutti come il mondo delle sportive stia progressivamente abbandonando le aspirazioni nell'elettrico per la scarsa domanda: si veda la Rimac, oppure la decisione della Lamborghini di rinviare la sua prima auto a batteria per la carenza di interesse. Infine, è tutta da smontare l'idea che la Ferrari sia una sorta di brand del lusso ormai maturo e senza prospettive, così come quella di un titolo a metà tra lusso e tecnologia. La Ferrari tutto è tranne che un'azienda da vincolare in parametri buoni solo per le classificazioni di Borsa. Il commento dell'analistaCome diceva un certo Sergio Marchionne, la Casa di Maranello non è paragonabile a nessuno al mondo: Ferrari è unica, è un brand sacro, inimitabile. I brand sacri sono peculiari, non rispettano i criteri di valutazione di un'azienda normale. In tal senso, è interessante il commento di Gabriel Debach di eToro: "Le vendite non sono dovute a un piano 2030 debole, bensì a un piano più realistico che visionario. Dopo anni di crescita sostenuta, Ferrari non cerca più di accelerare. Sceglie di controllare la velocità per non uscire di pista. Da qui al 2030, non sostituisce la qualità alla crescita, ma protegge la qualità sacrificando la velocità".Gli investitori aggiunge Debach sognavano una Ferrari da accelerazione, una Ferrari da 10% annuo di crescita, nuove frontiere e margini in espansione. Ma Maranello ha scelto una traiettoria diversa: meno velocità, più controllo. Il Capital Markets Day odierno non ha deluso nei numeri, ha deluso nel sogno. Ferrari resta un'icona di eccellenza e redditività, ma oggi il mercato deve ricontare il tempo con un orologio diverso: meno accelerazioni, più costanza. Per gli investitori di lungo periodo, questa è una Ferrari più prevedibile, più resiliente e forse più valutabile. Ma nel breve, il messaggio è chiaro: non è più una storia di espansione, è una storia di perfezione. E la perfezione paga nel lungo termine, non nel breve.
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Pneumatici - Cambio gomme invernali 2025: obblighi, multe e consigli per non sbagliare

Ott 09,2025
Dal 15 novembre al 15 aprile (con possibili estensioni in zone montane), centinaia di ordinanze locali e dei gestori stradali impongono l'obbligo di circolare con pneumatici invernali o all season (entrambi con marcatura M+S) oppure di dotarsi di catene da neve a bordo. Per agevolare gli automobilisti, il cambio gomme è consentito già dal 15 ottobre, anche se le invernali non rispettano il codice di velocità delle estive. Cosa dice la leggeNon è vietato usare gomme invernali tutto l'anno, purché abbiano un codice di velocità pari o superiore a quello indicato sul libretto.Con la stagione fredda, invece, le cose cambiano, e si possono montare gomme invernali anche con codici di velocità più bassi, purché non inferiori a Q. Così, se per esempio - come nella foto qui sotto - il vostro libretto prescrive delle 225/45R17 94W (W equivale a 270 km/h), potete montare anche delle 225/45R17 94H, dove H indica una punta massima di 210 km/h. Attenzione, però: questa deroga è ammessa solo dal 15 ottobre al 15 maggio. Sanzioni per chi non è in regolaIn città: 42-173 (art. 7 CdS)Fuori città: 87-344 (art. 6 CdS)Gomme non conformi al libretto: 430-1.731 + ritiro carta di circolazione (art. 78 CdS) Come scegliere le gomme invernaliNello scegliere i pneumatici, quindi, il primo passo è attenersi alle misure del libretto. Se avete dubbi, chiedete a un gommista. Saprà anche indicarvi fra le centinaia di modelli quali si addicono di più al vostro stile di guida e al vostro tipo di utilizzo dell'auto. Un aiuto può anche venire dall'etichetta europea (obbligatoria dal 2012) con cui i costruttori autocertificano le caratteristiche di scorrevolezza (a cui sono legati i consumi di carburante, o di corrente, dell'auto), frenata sul bagnato e rumorosità esterna. Tenete anche conto, che per alcune vetture prestazionali (come Audi, BMW, Porsche) le Case automobilistiche omologano dei prodotti specifici, facendoli sviluppare ad hoc dai costruttori di pneumatici per ottimizzarne la resa. Simboli obbligatoriAbbiamo già detto che le gomme invernali, al pari delle all season, devono riportare sul fianco la marcatura M+S, che sta per Mud&Snow, fango e neve. Inoltre, molti prodotti hanno il simbolo 3PMSF (3-Peaks Mountain Snow Flake), con un fiocco di neve inserito all'interno della montagna. Nel nostro paese non è obbligatorio, ma contraddistingue i pneumatici che superano specifici test certificati. Insomma, una garanzia in più.  Quanto deve misurare il battistrada?A differenza di quanto molti pensano, in Italia per le gomme invernali la legge non prescrive uno spessore del battistrada più alto: si possono usare finché non si arriva a 1,6 millimetri, come per le estive. Vi sfidiamo, però, a togliervi dai guai sulla neve con una gomma così usurata. Il consiglio è di non scendere mai sotto i 3 millimetri. Per misurare rapidamente il battistrada, prendete una moneta da 2 euro, inseritela negli incavi, e verificate che i tasselli tocchino parte dorata interna. Se volete essere più precisi, comprate uno spessimetro: online se ne trovano a un paio di euro.  Quanto durano le invernali?Sfatiamo un'altra convinzione errata. Le gomme invernali non scadono dopo un paio d'anni. Le si può utilizzare, alternandole con le estive, anche per diverse stagioni. Ovviamente dipende da come le si tratta durante la guida e da come le si conserva: anche in questo caso, se avete dubbi, fategli dare un'occhiata dal gommista. Dove tengo le estive?Nel cambio stagionale valutate se è ancora il caso di tenere le estive che state smontando. Qualora non fossero troppo consumate, avete due opzioni: la più comoda è affidarle al gommista, che le custodirà per una ventina di euro (ma alcuni offrono gratuitamente questo servizio) fino alla prossima primavera. In alternativa, potete tenerle in box o in cantina, leggermente sollevate da terra, per preservarle dall'umidità e impilate in modo che non si deformino. Evitate di coprirle con un celophane: anch'esso può creare condensa. Meglio utilizzare un telo. 
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Leapmotor - La T03 con gli incentivi statali

Ott 09,2025
Arrivata sul mercato da pochi mesi, la T03 è prima vettura della Leapmotor a sbarcare in Italia. La piccola citycar cinese si è fatta subito apprezzare per le linee simpatiche e il prezzo competitivo: dall'inizio dell'anno sono 1.690 gli esemplari immatricolati, che la collocano tra le cinque Bev più vendute di questa prima parte di 2025. Una sola versione a listino, che beneficia degli incentivi statali. Simpatica e compatta Il primo modello della Leapmotor è una citycar dalle linee semplici e dagli ingombri ridotti: è lunga 3.620 mm, larga 1.577, alta 1.652 e ha un passo di 2.400 mm. Pratica la carrozzeria a cinque porte, che accoglie con discreto agio quattro persone (l'omologazione a 5 posti non è disponibile, neppure su richiesta). Il bagagliaio ha una capacità dichiarata di 210 litri, che diventano 508 abbassando gli schienali della seconda fila. Ricca la dotazione di serie: strumentazione digitale da 8, infotainment da 10,1, climatizzatore automatico, telecamera posteriore, cerchi di lega da 15" e tetto panoramico da 42". Di serie anche la guida assistita di livello 2, una rarità in questo segmento. Quali versioni accedono agli incentivi Agli ecobonus 2025 accede l'unico modello attualmente in gamma, che monta un motore da 70 kW (95 CV) e 158 Nm abbinato a una batteria da 37,3 kWh, per un'autonomia di 265 km dichiarata nel ciclo Wltp combinato. In città, stando a quanto dichiara la Casa, la percorrenza arriva a sfiorare i 400 chilometri. La ricarica in corrente alternata accetta potenze fino a 6,6 kW, mentre quella in corrente continua fino a 48 kW, per passare dal 30% all'80% di batteria in poco più di mezz'ora. Quanto costaLa Leapmotor ha avviato una campagna promozionale molto aggressiva in vista degli incentivi statali. Il listino della citycar cinese parte da 18.900 euro: nelle condizioni più favorevoli per l'ecobonus, ossia con un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, il prezzo scende a 7.900 euro; a questo si aggiunge un ulteriore contributo di 3.000 euro, che porta il prezzo finale a 4.900 euro. GLI ALTRI MODELLIEcco, tra i più venduti degli ultimi mesi, gli altri modelli di auto elettriche che possono accedere agli incentivi: Tesla Model 3Citroën C3Dacia SpringJeep AvengerRenault 5Volvo EX30Fiat 500eAlfa Romeo JuniorKia EV3
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Alfa Romeo - La Junior con gli incentivi statali

Ott 09,2025
La Alfa Romeo ha presentato da poco il Model Year 2026 della Junior, il modello con cui la Casa di Arese è tornata nel segmento delle B-Suv: debuttano i nuovi allestimenti Sprint e Ti, che accedono agli incentivi statali 2025. Esclusa dagli ecobonus la più potente Veloce da 281 CV. Dall'inizio dell'anno la Junior elettrica è stata immatricolata in 1.103 nuovi esemplari, che la rendono la nona Bev più venduta in Italia fino a questo momento. Aggressiva e tecnologicaLunga 4.173 mm, larga 1.781, alta 1.532 e con un passo di 2.562 mm, la Junior ha uno stile azzeccato e un look aggressivo, giusto per il (combattuto) segmento in cui si inserisce. Bello il colpo d'occhio in abitacolo, per stile e finiture, grazie ad alcune ricercatezze e alla bontà dell'assemblaggio. Il display dell'infotainment è disposto in basso, ma l'interfaccia è intuitiva e c'è la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. Il bagagliaio ha una capacità, misurata dal Centro prove, di 261 litri: solo discreto lo spazio, ma il piano è posizionabile su più livelli, ed è presente una piccola nicchia per il cavo di ricarica. Quali versioni accedono agli incentiviLe motorizzazioni in gamma sono due: la versione d'accesso, che accede agli incentivi statali, monta un powertrain da 115 kW (156 CV) e 260 Nm di coppia, capace di far accelerare la Junior da ferma a 100 km/h in 9 secondi, fino a raggiungere i 150 km/h di velocità massima. La seconda motorizzazione è la Veloce, con 207 kW (280 CV) e 345 Nm di coppia: 0-100 km/h in 5,9 secondi e 200 km/h di top speed. Per entrambe, la batteria ha una capacità di 51 kWh: l'autonomia dichiarata è, rispettivamente, di 406 e 319 km. La guida assistita di livello 2 è su richiesta per tutta la gamma. Quanto costaL'Alfa Romeo Junior elettrica parte da 39.500 euro: con le massime agevolazioni concesse dagli incentivi, ossia 11.000 euro (a fronte di un Isee inferiore ai 30.000 euro), il prezzo scende a 28.500 euro. Le versioni Sprint e Ti costano rispettivamente 1.500 e 3.000 euro in più: i prezzi arrivano a 30.000 e 31.500 euro. La Veloce da 281 CV costa 48.500 euro, e non accede quindi all'ecobonus 2025. GLI ALTRI MODELLIEcco, tra i più venduti degli ultimi mesi, gli altri modelli di auto elettriche che possono accedere agli incentivi: Tesla Model 3Citroën C3Dacia SpringJeep AvengerLeaptmotor T03Renault 5Volvo EX30Fiat 500eKia EV3
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Incentivi auto - Cosa sono le FUA?

Ott 09,2025
Agli incentivi statali per l'acquisto di auto nuove possono accedere solo le persone e le microimprese che possiedono un indicatore Isee che rientra in una determinata soglia, e che abbiano la residenza in uno dei comuni delle cosiddette aree urbane funzionali. Cosa sono le aree urbane funzionali?Le FUA (acronimo di Functional urban areas, ossia aree urbane funzionali) sono territori caratterizzati da una città, non necessariamente capoluogo di provincia, e da comuni contigui con elevati flussi di pendolarismo. Le FUA sono state individuate dall'Istat sulla base del censimento del 2011 e sono oggetto di revisione dopo quello del 2021. Quali sono i comuni interessati dagli incentivi?Cliccando sulla freccia rossa nel riquadro qui sotto potete scaricare (in formato pdf) l'attuale elenco delle 83 aree funzionali dell'Italia: al loro interno si trovano 1.892 comuni, nei quali risiede poco più di metà della popolazione, circa 32,9 milioni di abitanti su 59 (il 55,8% del totale). La decisione del ministero di aprire gli incentivi solo ai residenti nelle FUA è legata alla volontà di migliorare la qualità dell'aria nelle zone più congestionate, ma al tempo stesso esclude dalla possibilità di sostituire un'auto vecchia quasi metà della popolazione. Le FUA più grandiLa maggior parte della Fua ha dimensioni relativamente ridotte, inferiori ai 250 mila abitanti - e 20 presentano una popolazione compresa tra i 250 mila e il milione di abitanti. Le Fua con oltre un milione di abitanti sono invece solo quattro: Milano (4.954.464), Roma (4.302.129), Napoli (3.297.202) e Torino (1.709.510). La Fua di Palermo, che è la quinta per dimensioni, si attesta leggermente sotto alla soglia di un milione di residenti ed è seguita subito dopo dalle Fua di Firenze (784.846 abitanti), Bologna (781.945) e Bari (724.420). Le FUA potrebbero cambiare?Entro novembre verrà pubblicato il nuovo elenco delle FUA, che farà riferimento ai dati rilevati nel censimento generale del 2021 (quello attuale si basa sui dati del 2011). Sono possibili alcuni cambiamenti nella lista dei comuni, con ripercussioni sui soggetti che possono accedere agli incentivi statali. In particolare se, come sembra, le agevolazioni partiranno prima della pubblicazione del nuovo elenco, creando una situazione temporanea per cui alcuni soggetti aventi diritto non potranno usufruire degli incentivi, e altri che non potranno più averne diritto potranno comunque usufruirne. Si aspetta in tal senso un chiarimento del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica.  Le altre guide agli incentiviA quanto ammonta il contributoCome si ottengono gli incentiviChi può richiedere gli incentiviL'elenco completo delle auto con gli incentiviQuali modelli si possono acquistareCos'è e come si calcola l'IseeIl nodo degli autocarri/N1
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Cupra - La Tindaya arriva a Milano

Ott 09,2025
L'Allianz Cloud di Milano ha fatto da palcoscenico al debutto italiano della Cupra Tindaya, la concept car svelata allo scorso Salone di Monaco che anticipa un futuro modello di grandi dimensioni del costruttore. La vettura sarà esposta fino a domenica 12 ottobre durante l'Oysho Milano Premier Padel P1, la tappa italiana (che quest'anno ha un montepremi di 474.500 euro) del campionato professionistico internazionale di padel. Questo evento, di cui Cupra è official automotive partner, è stata l'occasione per presentare al pubblico italiano la visione del brand spagnolo, focalizzata sull'unione tra mobilità elettrica e un'impostazione delle vetture incentrata sul guidatore.  Stile dinamicoLa concept, esposta in una teca nera che ne svela le forme solo dopo l'accesso all'area espositiva, può essere vista dal pubblico all'ingresso dell'Allianz Cloud Arena in piazza Stuparich, dove è possibile parlare con gli esperti del team Cupra per scoprirne tutti i segreti. Chiamata Tindaya per via del vulcano di Fuerteventura, la showcar anticipa un futuro modello di serie di grandi dimensioni: lunga 4,72 metri, ha proporzioni da hatchback rialzata. Il design, che introduce soluzioni inedite per la Casa, è aggressivo ed è caratterizzato da forme scolpite e muscolose che giocano sull'alternanza di elementi curvi e geometrici. Tra gli stilemi si notano i parafanghi molto allargati, mancorrenti sul tetto trasformati in elementi aerodinamici e una doppia ala in coda. Tra i dettagli distintivi, cerchi da 23 pollici, loghi Cupra illuminati sul cofano e sul portellone e finiture scure che esaltano la tinta bicolore. Gli elementi esterni che appaiono color rame sono in realtà superfici cristalline illuminate, mentre le parti beige sono realizzate in fibra di lino Bcomp. Tra motorsport e gamingL'abitacolo è stato progettato seguendo la filosofia "No driver, No Cupra", ponendo il guidatore al centro con un'ispirazione diretta dal motorsport. Gli interni ospitano quattro sedili sportivi singoli sospesi rispetto al pavimento e sono rivestiti di pelle vegana a base biologica e microfibra cerata. Il cruscotto è dominato da un ampio display da 24 pollici affiancato dal Cupra Monitor+ lungo il parabrezza. Questa architettura è ispirata al mondo del gaming, come anche lo "yoke" che prende il posto del volante tradizionale. L'interfaccia centrale di cristallo, denominata The Jewel, gestisce l'avvio, le modalità di guida e il controllo dell'ambiente interno, compreso l'impianto audio su misura realizzato in collaborazione con Sennheiser.
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Incentivi auto - Tutti i modelli con lo sconto

Ott 09,2025
Con i nuovi incentivi statali per l'acquisto di auto elettriche nuove è possibile beneficiare di sconti che possono arrivare fino a 11 mila euro: una cifra calcolata in base al valore dell'Isee del richiedente, che deve risiedere all'interno di un'area urbana funzionale (Fua, functional urban areas). L'ottenimento degli incentivi è vincolato alla rottamazione di un veicolo Euro 5. Listino fino a 42.700 euroIl prezzo di listino delle auto che possono accedere agli ecobonus 2025 è di 35.000 euro (IVA esclusa), che diventano quindi 42.700 euro IVA inclusa. In questa cifra non sono considerati eventuali optional. Attualmente sono 86 i modelli che rientrano nel tetto di prezzo fissato dal ministero, appartenenti a 40 marchi diversi, declinati in 272 versioni. Qui sotto potete scaricare l'elenco delle macchine che, al momento, possono accedere ai contributi statali. Le più economicheDall'elenco che potete scaricare qui sopra abbiamo raggruppato per voi tutte le elettriche più economiche che è possibile acquistare con gli incentivi, dalla Dacia Spring alla Mini Cooper, passando per la BYD Atto 2 e la Citroën e-C3. Alcuni modelli, come la Fiat 500e o la Leapmotor T03, beneficiano di ulteriori sconti messi in atto dal costruttore, che si sommano a quelli statali. Ecco la lista delle Bev più economiche con gli incentivi 2025:Dacia SpringDR 1.0 EVLeapmotor T03BYD Dolphin SurfDongfeng BoxCitroën e-C3Fiat 500eFiat Grande PandaEMC Yudo EVHyundai InsterRenault 5 E-TechCirelli 2Mini Cooper ELeapmotor B10Opel FronteraRenault 4 E-Tech ElectricBYD Atto 2Fiat 600eMG MG4Mini Aceman E Le più potentiPer chi invece cerca non solo un buon affare, ma anche un'elettrica con una discreta quantità di cavalli nel cofano (si fa per dire), ecco un elenco, ricavato dalla lista di Quattroruote, dei modelli più potenti che accedono agli incentivi statali 2025:Renault Megane E-Tech (218 CV)Nissan Ariya (218 CV)Mini Aceman SE (218 CV)Leapmotor C10 (218 CV)BYD Seal U (218 CV)Alpine A290 GT (218 CV)Cupra Born (231 CV)Mini Cooper eJCW (258 CV)XPeng G6 (258 CV)Volvo EX30 (272 CV)Lynk&Co 02 (272 CV)Tesla Model 3 RWD (283 CV)Skoda Elroq 85 (286 CV)Smart #1 Brabus (428 CV)MG4 XPower AWD (435 CV) Le iniziative delle Case automobilisticheNelle settimane che precedono l'apertura degli incentivi al pubblico, molte Case hanno avviato diverse iniziative per i propri clienti: come nel caso delle già citate Fiat 500e e Leapmotor T03, in alcuni casi gli sconti si sommano a quelli previsti dallo stato, in altri si sostituiscono agli ecobonus governativi, andando a esaurirsi con l'avvio degli incentivi veri e propri. Vi consigliamo di controllare i siti ufficiali dei diversi costruttori per scoprire le diverse offerte in corso. Le altre guide agli incentiviA quanto ammonta il contributoCome si ottengono gli incentiviChi può richiedere gli incentiviQuali modelli si possono acquistareCos'è e come si calcola l'IseeCosa sono le FUA, le aree urbane funzionaliIl nodo degli autocarri/N1
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Maranello - Nasce la Scuola Alfredo Ferrari: formerà i tecnici e gli artigiani di domani

Ott 09,2025
Nel giorno in cui Ferrari ha svelato la tecnica della sua prima supercar elettrica, a Maranello è stato annunciato un progetto che guarda ancora più lontano: la nascita della Scuola di Perfezionamento Professionale Alfredo Ferrari. A presentarla è stato John Elkann, presidente del Cavallino Rampante, che ha sottolineato come la forza dell'azienda non risieda solo nella tecnologia o nel design, ma soprattutto nelle persone che la rendono possibile."Vogliamo formare i tecnici e gli artigiani del futuro", ha spiegato Elkann. "Con questa scuola continueremo a unire la creatività del design, la profondità della tecnologia e la maestria artigianale che fanno parte del DNA Ferrari". Un ponte tra tradizione e innovazioneLa nuova struttura nasce come evoluzione dell'Istituto Tecnico Alfredo Ferrari, storico centro di formazione di Maranello, ampliandone la missione con percorsi dedicati alle competenze emergenti dell'automobile elettrica e connessa.L'obiettivo è creare un ponte tra formazione e industria, unendo il sapere tecnico tradizionale con le tecnologie digitali e sostenibili che definiranno la prossima generazione di vetture Ferrari.All'interno della scuola, che opererà in sinergia con il Centro Tecnologico Alfredo Ferrari, saranno attivati corsi di meccatronica, elettronica, materiali avanzati e design industriale. Una parte fondamentale del percorso sarà dedicata alla formazione in officina e laboratorio, per trasmettere il metodo Ferrari: precisione, passione e attenzione al dettaglio. Nel cuore della Motor ValleyL'iniziativa si inserisce nel più ampio ecosistema della Motor Valley emiliana, rappresentando un investimento concreto sul territorio e sulle persone."I nomi di Enzo, del fratello Alfredo e del figlio Dino continuano a vivere attraverso la conoscenza e l'impegno di chi lavora qui", ha ricordato Elkann. Un'eredità che oggi diventa responsabilità verso le nuove generazioni, chiamate a dare forma alla mobilità del futuro. Formare la prossima generazione FerrariLa scuola è anche simbolo dell'approccio con cui Ferrari affronta la transizione elettrica: non solo innovazione tecnologica, ma anche cultura e formazione. L'auto del futuro nascerà da mani e menti capaci di coniugare artigianato, scienza e sensibilità estetica valori che da oltre 75 anni distinguono le vetture di Maranello.Elkann ha concluso il suo intervento citando il motto della famiglia Medici, festina lente (affrettati lentamente): un invito a costruire il progresso con la stessa cura che rende eterna ogni Ferrari. E con un saluto che riassume lo spirito della giornata: "Forza Ferrari, sempre".
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