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Aggiornato: 2 ore 49 min fa

Safe - Auto "circolari", l'Europa dice sì

Ott 15,2025
Bisogna fare di più. Molto presto, per l'intero settore automotive, l'economia circolare non sarà più una questione di obiettivi di recupero, ma un approccio sistemico. A settembre, il Parlamento europeo ha approvato il nuovo Regolamento sui veicoli a fine vita (Elv), un provvedimento che rivoluzionerà il settore. Al momento la direttiva 2000/53 stabilisce che l'85% del peso di un veicolo a fine vita debba essere riciclato, arrivando al 95% di recupero complessivo, spiega Marco Ferracin di Safe, l'hub italiano delle economie circolari. Il Regolamento stabilisce però che almeno il 30% della plastica contenuta in quei veicoli debba essere riciclata, continua Ferracin.Significa che quella plastica non potrà più finire nel termovalorizzatore (che la brucia per generare energia) e che le filiere del recupero dovranno quindi attrezzarsi per trattarla e reimmetterla nel ciclo industriale. E anche qui l'automotive sarà protagonista: la principale domanda commerciale per la plastica riciclata arriverà dai costruttori, che saranno obbligati a utilizzarla nei veicoli: Le nuove disposizioni li obbligano a usare almeno il 20% di plastica riciclata entro sei anni dall'entrata in vigore del Regolamento (sulla cui data ancora non v'è certezza), che potrebbe diventare il 25% entro i prossimi dieci anni, sottolinea l'esperto.La svolta circolare richiede quindi cambiamenti radicali. Le Case dovranno progettare i veicoli in modo da favorire la riparazione, il riutilizzo e il riciclaggio: ciò comporterà assestamenti nella scelta dei materiali e nella progettazione delle parti, in modo da renderle facilmente rimovibili, spiega Ferracin. Saranno quindi tenute ad adottare strategie basate sulla circolarità e aumentare il livello di codificazione, etichettatura e tracciabilità delle componenti, così da rendere più snelli i vari passaggi. Ogni veicolo poi avrà un passaporto digitale di circolarità con informazioni complete e aggiornate su come rimuovere e sostituire in sicurezza le parti e le componenti. I recuperatori, dal canto loro, dovranno adottare processi di trattamento specifici che favoriscano il massimo riciclaggio. Ora il Regolamento passerà di nuovo al Consiglio UE, che potrà adottarlo o respingerlo. Esistono però buone probabilità che il testo venga approvato così com'è, conclude Ferracin.
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Jeep - Una Grand Cherokee per Papa Prevost

Ott 15,2025
Ieri mattina, a Roma, occhi puntati su piazza Pio XII, al confine tra la Città del Vaticano e l'Italia, per scoprire a bordo di quale auto il Santo Padre avrebbe percorso i circa tre km che separano San Pietro dal Quirinale per recarsi in visita ufficiale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E Papa Leone XIV, il primo Pontefice statunitense, ha scelto proprio una vettura a stelle e strisce: una Jeep Grand Cherokee. Una Jeep targata SCV1La vettura, in grigio scuro metallizzato e con la consueta iconica targa SCV1", era una Grand Cherokee 2.0 PHEV 4xe, della quinta serie dell'apprezzato SUV d'oltreoceano. Lungo il percorso, l'auto è stata dapprima scortata da dodici Corazzieri a bordo di Moto Guzzi California 1400: cinque ad aprire il corteo papale e a precedere la Grand Cherokee, quattro ai lati e tre in coda. Dopo, nel tratto da piazza Venezia al Quirinale, la scorta è proseguita con i Corazzieri a cavallo. Al rientro in Vaticano, la scorta d'onore è stata affidata unicamente ai Corazzieri in motocicletta. Ibride e zero emission d'OltreteverePapa Leone XIV sembra aver inaugurato una tendenza di pragmatismo, oltre che di attenzione all'ambiente, anche nella scelta delle vetture. Pochi giorni dopo la sua elezione, il Pontefice con i suoi collaboratori aveva viaggiato a bordo di un elettrico Volkswagen ID.Buzz. Il 25 maggio scorso, in occasione dell'insediamento sulla Cattedra di Roma, Papa Prevost era arrivato alla Basilica di San Giovanni su una Volkswagen Tiguan ibrida. Lo stesso giorno, per raggiungere la Basilica di Santa Maria Maggiore al termine della messa solenne, il Papa aveva salutato i fedeli lungo via Merulana, la strada che collega le due Basiliche, in piedi su una Mercedes-Benz Classe G elettrica, la stessa utilizzata al termine delle cerimonie in piazza San Pietro, donata dalla casa bavarese a Papa Bergoglio, in occasione del Giubileo 2025.
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Mazda - Il primo teaser della Concept per il Japan Mobility Show

Ott 15,2025
Una nuova Concept Mazda debutterà alla fine di ottobre al Japan Mobility Show. Per il momento la Casa di Hiroshima ha diffuso un teaser che mostra uno degli elementi principali del progetto: si tratta infatti di un modello quattro porte con una linea di cintura molto alta. Berlina o crossover con ispirazioni da sportivaLa presenza di cristalli privi di cornice nelle portiere e di una linea piuttosto arcuata del tetto fa pensare a una berlina-coupé, ma non è escluso che Mazda abbia pensato a una crossover sportiva. La Mazda descrive la Concept come una visione del design futuro e potrebbe quindi introdurre nuovi stilemi che troveremo sui suoi prossimi modelli, e non necessariamente su un prodotto di serie derivato da questo prototipo. Non ci sono indicazioni sul fronte powertrain, che potrebbe quindi essere endotermico o elettrico.
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Best global brands - Le Case auto nella classifica dei primi 100 marchi mondiai

Ott 15,2025
Quali sono i cento marchi migliori al mondo nel 2025, almeno secondo la classifica stilata dalla società di consulenza Interbrand? La cima della hit parade la potreste forse compilare a occhi chiusi, tanto sono popolari e nella testa di chiunque i nomi che se la spartiscono: nell'ordine, Apple, Microsoft, Amazon, Google, Samsung. Ma come e Coca Cola? E Ferrari? Tranquilli, il mondo è cambiato ma non così tanto: la bevanda più trasversale al mondo è nella Top Ten, al settimo posto, assieme all'altro simbolo della globalizzazione del gusto, McDonald's, in nona posizione. Mentre la Ferrari continua a essere un'icona inossidabile, anzi in crescita, ma si colloca molto più giù nella classifica, al 54esimo posto. L'auto? viva. E lottaInsomma, l'automotive ha perso smalto? Tanto da lasciare l'empireo? Non è affatto vero: la Ferrari l'anno scorso occupava la 62esima casellina. Ne ha scalate perciò 8, in crescita del 17%. La Mercedes continua a illuminare la Top Ten, anche se ha lasciato la sua ottava posizione (del 2024), scivolando in decima. Ma al sesto posto troviamo ancora una casa automobilistica, e anch'essa piuttosto tradizionale: la Toyota. Che se ne stava lì anche nella hit parade del 2024. Quest'anno, pur non essendosi spostata in classifica, ha anche guadagnato un 2% nel suo valore, che non coincide con la sua capitalizzazione di Borsa. A proposito, quindi, è ora di una piccola parentesi metodologica. Almeno per coloro che se lo chiedono, legittimamente, dall'inizio dell'articolo: migliori brand in che senso? Ve lo spieghiamo subito. Il metodo dell'indagine Interbrand elabora la sua Top 100 mescolando sostanzialmente tre criteri: la performance finanziaria dei prodotti o servizi offerti; il ruolo del brand nella decisione di acquisto (quindi la percezione nel consumatore) e, infine, la forza competitiva del marchio cioè la sua capacità di generare fidelizzazione e sostenere domanda e margini elevati nel lungo periodo. Di recente è stato integrato nella valutazione anche l'impatto delle attività ambientali, sociali e di governance, perché, dicono alla società di consulenza, i brand che aspirano alla leadership sono sempre più chiamati ad agire con integrità, facendo ciò che è giusto per le persone e il pianeta. Per entrare in lizza, poi, un marchio deve avere una presenza globale, inclusi i mercati emergenti, e una sufficiente mole di dati pubblici sulle proprie attività finanziarie. Archiviata questa pratica tecnica, torniamo alla nostra classifica perché riserva alcune sorprese, anche nel mondo dell'auto. Movimenti clamorosiSe la Ferrari registra un incremento del 17%, un altro marchio universalmente noto ha subito invece una flessione di una magnitudo doppia tanto da autorizzare il termine tracollo: Tesla occupava il 12 posto nella classifica del 2025 e ora è sparita dalla Top Ten, relegata al 25esimo posto, con un ridimensionamento del suo valore del 35%, per via della maggiore concorrenza nel comparto delle Bev, sostiene il comunicato di Interbrand, anche se pare difficile non legare la cattiva performance anche all'avventura politica di Musk nonché a una gamma che, Cybertruck a parte, necessita ormai di rinnovamento.  Il meteorite BydSicuramente se una competizione Tesla l'ha sofferta è stata quella della Byd, che è la grande novità di quest'edizione della Best global brands. Se ne sta in fondo alla Top 100, alla novantesima casellina, ma vi è entrata di prepotenza per la prima volta, grazie alla penetrazione della propria gamma prodotti sui mercati occidentali e a un'attiva politica di sponsorizzazioni (nel campo dello sport e dello spettacolo) e quasi certamente è destinata a migliorare la propria posizione l'anno prossimo. Byd è il più grande disruptor sul mercato automotive dai tempi della comparsa della Tesla, si sbilancia il global chief strategy officer di Interbrand, l'italiano Manfredi Ricca. Ma lancia anche un monito: Senza adeguati investimenti per rafforzare la narrativa del brand, questa crescita rischia di non essere sostenibile. La chiave? Una storia da raccontareLa medesima raccomandazione che Interbrand rivolge a un altro grande nastro nascente, al di fuori del settore auto, ma in qualche modo a esso adiacente. Si tratta di Nvidia, che ha ottenuto il più forte aumento di valore mai registrato nella storia di Best global brands: un +116% che, con 43,2 miliardi di dollari Usa, l'ha spinta in 15esima posizione. Un marketing di prodotto stellare e il completo dominio del proprio ecosistema ne hanno alimentato l'ascesa fulminea. Ma la comparsa di qualche nuovo attore potrebbe insidiarne la posizione in assenza di un adeguato storytelling a lungo termine. Creare una narrativa a base di sensori e circuiti stampati? D'accordo, non è facile. Ma in un mondo di Intelligenza artificiale e di computer su ruote (o su ali) tutto è possibile.    
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Anfia - Le restrizioni cinesi sulle terre rare minacciano lauto europea

Ott 15,2025
L'ulteriore giro di vite all'export cinese di terre rare nel mondo, come conseguenza della guerra commerciale fra Pechino e Stati Uniti, mette a rischio l'industria auto europea: lo ha detto oggi il presidente Anfia Roberto Vavassori al FORUMAutoMotive di Milano. Nel Vecchio Continente le scorte dei minerali strategici per i veicoli (e per altri comparti) hanno permesso sinora alle Case di far fronte alla prima stretta del Dragone, ma alla nuova restrizione difficilmente il settore reggerà l'urto, perché le riserve si stanno esaurendo. Il comparto di questi elementi chimici, sebbene di piccole dimensioni, attorno a cinque miliardi di dollari l'anno a livello globale, è comunque in grado di rallentare il mondo automotive, la chiosa del leader dell'associazione della filiera.
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Terza generazione - Nuova Mazda CX-5, più personalità e tecnologia

Ott 15,2025
La Mazda ha scelto Roma per il debutto in Italia della terza generazione della CX-5, modello che dal lancio nel 2012 ha conquistato oltre 4,7 milioni di clienti nel mondo di cui circa 30.000 in Italia diventando il più venduto del marchio. Nata come pioniera del linguaggio Kodo Design e delle tecnologie Skyactiv, la best seller di Hiroshima è stata completamente riprogettata, evolvendone la formula originale con l'ambizione di farne ancora un punto di riferimento per equilibrio tra stile, qualità costruttiva e piacere di guida. Più personalità nel designLa nuova CX-5 resta immediatamente riconoscibile, ma ogni elemento della carrozzeria è stato rivisto secondo il Kaizen, la filosofia del costruttore basata sul miglioramento continuo. Cresce nelle proporzioni: 4,69 metri di lunghezza (+11 cm), 1,86 di larghezza e 1,70 di altezza, con passo portato a 2,82 metri (+12 cm), a vantaggio di una maggiore abitabilità. Il frontale adotta una firma luminosa ridisegnata e la tipica barra cromata tra i gruppi ottici, mentre il posteriore, più compatto, è caratterizzato dalla scritta Mazda in evidenza. I parafanghi scolpiti e i cerchi da 17 o 19 pollici completano infine la linea che trasmette alla vista una sensazione di solidità, mantenendo un giusto equilibrio nelle forme. Minimalismo e tanta tecnologiaAnche nell'abitacolo cambia tutto. I materiali e le finiture restano uno dei principali punti di forza del modello, con tessuti neri per le versioni d'ingresso e pelle Homura per le varianti top di gamma. La plancia è ora dominata da un ampio display centrale da 12,9 o 15,6 pollici, a seconda dell'allestimento, che sostituisce quasi del tutto i comandi fisici: una scelta che privilegia la pulizia estetica, ma che potrebbe far rimpiangere ai più tradizionalisti la praticità dei tasti classici. Il sistema multimediale si basa su Android Automotive, con integrazione dei principali servizi Google (Maps, Gemini e Play), mentre davanti al guidatore trova posto un quadro strumenti digitale da 10,25 pollici, affiancato da comandi al volante ridisegnati per migliorare ergonomia e leggibilità. L'atmosfera nel complesso è ordinata e tecnologica, valorizzata da un inedito sistema di illuminazione con sette tonalità selezionabili. Cresce poi la praticità, grazie a un bagagliaio più ampio (da 583 a 2.019 litri), dotato di una soglia di carico ribassata a 78 cm. Prima l'aspirato, poi il full hybridSotto il cofano, la nuova Mazda CX-5 abbandona il 2.0 litri mild hybrid da 165 CV in favore del 2.5 e-Skyactiv G da 141 CV e 238 Nm, abbinato a un sistema mild hybrid a 24 volt. Una scelta controcorrente, ma fedele alla filosofia del marchio che privilegia la linearità e l'efficienza di un motore aspirato di grande cilindrata rispetto alle soluzioni turbo più diffuse. Disponibile con trazione anteriore o integrale i-Activ AWD e cambio automatico a sei rapporti, il propulsore adotta la disattivazione dei cilindri per migliorare l'efficienza, con consumi dichiarati tra 7,0 e 7,5 l/100 km e emissioni comprese fra 157 e 169 g/km di CO2. Nel 2027 arriverà inoltre l'atteso full hybrid, basato su un'unità termica Skyactiv-X e su una parte elettrificata sviluppate interamente da Mazda. Prezzi e formule d'acquistoLa nuova CX-5 è già ordinabile con prezzi a partire da 35.900 euro, ma l'offerta di lancio scende a 32.900 euro in caso di permuta. Mazda propone formule finanziarie dedicate: Premiere Choice, con vantaggi fino a 3.000 euro e rate da 279 euro al mese (TAN 3,99%), oppure Premiere Choice Plus per i clienti fidelizzati, con vantaggi fino a 4.500 euro e rate da 259 euro (TAN 2,99%). L'arrivo nelle concessionarie italiane è previsto per gennaio 2026, mentre la prevendita resterà aperta fino al 31 dicembre 2025 
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Tesla - Model 3 Long Range, taglio al prezzo: ora è a portata di incentivi

Ott 15,2025
La Tesla ha annunciato un taglio del prezzo di listino per la versione Long Range della Model 3, che scende da 45.970 a 42.690 euro, quindi entro il limite di prezzo imposto per poter accedere ai nuovi incentivi statali (che partiranno la settimana prossima). Questo modello ha un'autonomia dichiarata di 750 km, scatta da ferma a 100 km/h in 5,2 secondi e raggiunge i 201 km/h di velocità massima.Per tutte le informazioni e le domande sui nuovi ecobonus, abbiamo preparato per voi uno speciale con le guide e l'elenco dei modelli che accedono agli incentivi. La Model 3 Long Range con gli incentiviCon il nuovo prezzo, la Tesla Model 3 Long Range può arrivare a costare, nella migliore delle ipotesi (ossia con indicatore Isee inferiore a 30 mila euro) 31.690 euro, grazie al contributo di 11.000 euro. Nel caso l'Isee sia compreso tra i 30 e i 40 mila euro, il prezzo finale diventa 33.690 euro. Le altre Tesla con gli incentiviCon il contributo extra previsto dalla Casa (anche per chi non accede agli incentivi), la Model 3 a trazione posteriore può arrivare a costare 24.990 euro (26.990 euro per Isee più alto). Per quanto riguarda la Model Y Standard, presentata qualche giorno fa, il prezzo scende a 28.990 / 30.990 euro.
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Test su strada - Al volante della Leapmotor B10, la C-Suv elettrica più economica del mercato

Ott 15,2025
Una Suv di segmento C lunga 4,5 metri, spaziosissima, accessoriatissima a soli 15.900 euro, il prezzo di listino di una Pandina 1.2 Pop. Dove sta la fregatura? In teoria da nessuna parte, sebbene occorra specificare qualche prerogativa imprescindibile, nel caso foste interessati alla nuova Leapmotor B10. Innanzitutto, bisogna essere predisposti ad accogliere in casa una elettrica full, dunque possedere un garage per ricaricare in modo pratico e conveniente, altrimenti il gioco non vale la candela; secondo, avere i requisiti necessari per accedere agli incentivi per le auto elettriche, aperti nel giro di pochi giorni e che possono arrivare a un massimo di 11.000 euro (qui i dettagli). A ciò Stellantis Gruppo che controlla il 51% della cinese Leapmotor, con tutti i di cui in termini di punti vendita e assistenza mette sul piatto un ulteriore contributo di 3.000 euro, per giungere alla fatidica cifra di 15.900 euro se tutti gli astri si allineano. Elettrica democraticaAnche al netto degli incentivi, comunque, il listino di questa vettura è senza dubbio interessante in relazione ai contenuti e al fatto che si tratta di una Bev. Qui si può iniziare a parlare sul serio di democratizzazione dell'elettrico: si parte infatti da 29.900 euro (26.900 col contributo della Casa) per la versione d'accesso Life con batteria da 56,2 kWh, e se si desidera maggior autonomia bastano 2.000 euro in più (che sono relativamente pochi) per salire all'accumulatore da 67,1 kWh. La più accessoriata Design, sempre con batteria grande, costa invece 33.900 euro, che è più o meno il prezzo richiesto da qualsiasi C-Suv di marchi generalisti ma con motore termico. Luce e spazioIl fatto è che poi, una volta a bordo, quei soldi li vale tutti, la B10. Certo, le finiture e i materiali non sono pregiatissimi (ampio uso di plastiche rigide), ma l'accoglienza è senza dubbio rimarchevole: l'abitacolo è estremamente luminoso, grazie al tetto panoramico di cristallo e ai rivestimenti chiari, nonché spazioso; dietro, grazie a un passo di 2,74 cm, l'agio per le gambe abbonda e volendo ci si può attrezzare per ammirare una notte stellata, con i sedili anteriori (riscaldabili e ventilati) completamente reclinabili per realizzare, quasi quasi, un matrimoniale su quattro ruote.Infotainment da professionistiCome già sulla sorella maggiore C10, bisogna però accettare di buon grado un alto livello di digitalizzazione, che gli utenti non propriamente nerd potrebbero digerire a fatica. Un po' alla "Tesla maniera", si accede all'auto e la si avvia soltanto con smartphone o card (qui, però, a differenza della C10 hanno messo comodo un pulsante esterno per l'apertura baule) e alcune regolazioni, tradizionalmente fisiche - tipo gli specchi esterni o la tendina per oscurare il tetto vengono demandate allo schermo centrale da 14,6 pollici. Quest'ultimo, con un'elevata definizione (2,5 k) e un processore velocissimo a gestirlo (Qualcomm 8155), presenta comunque un'interfaccia disegnata davvero bene; i più sgamati in ambito hi-tech apprezzeranno l'elevato grado di personalizzazione (tutti i widget e i comandi principali sono gestibili a piacere) e alcune funzioni avanzate (dalle app di terze parti alle telecamere che registrano in caso d'emergenza, passando per un navigatore con mappe Baidu che funziona molto bene), mentre i meno avvezzi avranno bisogno, appunto, di prenderci un po' di confidenza per gestirlo senza distrazioni. Soprattutto comodaCon le ruote in movimento, la prima cosa che si apprezza è il confort. Con schemi sospensivi simili a quelli della C10 (MacPherson davanti, multilink dietro) e un set up leggermente irrigidito (ad opera dei tecnici della Maserati a Balocco) rispetto a quello delle B10 cinesi, la vettura vanta un buon assorbimento e un adeguato isolamento acustico. Fra le curve, gioco forza, non sfodera un'agilità sorprendente, ma nel complesso è piacevole e omogenea. Migliorabile invece lo sterzo, poco progressivo e piuttosto lento, nonché leggero, sebbene si possa intervenire (sempre via infotainment) sul livello di carico; come pure sull'intensità della frenata rigenerativa (che oggi non arriva ai 0,3 g da one pedal, ma lo farà dall'inizio 2026 con un importante aggiornamento Ota) oppure sulla mappa dell'acceleratore; ammetto che l'ho mantenuta sempre in confort, durante il mio test, perché l'intermedia e la sportiva sono decisamente troppo affilate; ne risente la fluidità di marcia. Poco assetataAdeguate anche le prestazioni del motore posteriore da 218 cavalli (che produce uno 0-100 in 8 secondi circa e 170 km/h autolimitati), che pare persino poco assetato d'energia. Dopo circa 150 km di autostrada, statali e strade di montagna, il computer di bordo parlava di circa 16 kWh/100 km, valore niente male che lascia presagire una percorrenza reale non lontana dai 434 km di autonomia dichiarata nel ciclo Wltp, che scende a 361 per la B10 con batteria più piccola. Adeguata anche la potenza di ricarica in corrente continua, il picco è di 168 kW, mentre in alternata c'è un classico on board charger da 11 kW.
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Renault - Tutti i prezzi e le versioni della nuova Clio

Ott 15,2025
La Renault ha aperto gli ordini per l'Italia della nuova Clio, la compatta francese giunta alla sesta generazione: la gamma al momento prevede due motorizzazioni: il 1.2 benzina da 115 CV con cambio manuale e la full hybrid da 160 CV (15 in più di quello montato sul modello precedente); la motorizzazione bifuel a Gpl arriverà il prossimo anno. Tre gli allestimenti in gamma, compreso lo sportivo esprit Alpine, con prezzi che partono da 18.900 euro. Le consegne della versione ibrida sono previste già per il mese di gennaio, mentre per quelle a benzina ci sarà da aspettare qualche settimana in più. Clio evolutionL'allestimento base offre di serie i cerchi d'acciaio da 16, firma luminosa e fari posteriori a led, strumentazione digitale da 7 e infotainment da 10,1 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, sedili posteriori sdoppiati 1/3 e 2/3, climatizzatore manuale, sensori luci e di parcheggio posteriore. Fin da questa versione sono previsti numerosi aiuti alla guida, dal cruise control adattivo all'assistente al mantenimento della traiettoria. Clio technoLa versione intermedia aggiunge cerchi di lega da 16, quadro strumenti da 10, infotainment con servizi Google integrati (Maps, Assistant e Play), climatizzatore automatico, vetri posteriori oscurati, luci ambientali, ingresso senza chiave, specchietti ripiegabili elettricamente, telecamera posteriore e sensore pioggia. Clio esprit AlpineLa versione top di gamma si caratterizza per i dettagli sportivi: cerchi di lega diamantati ds 18, calandra con dettagli blu e inserti grigio scisto nei paraurti, logo e lettering in dark chrome, sedili sportivi, rivestimenti in Alcantara, battitacco e pedaliera in alluminio, caricatore a induzione per gli smartphone. Di serie su questo allestimento, disponibile solo con la motorizzazione full hybrid, la guida assistita di livello 2, i sensori perimetrali e il monitoraggio dell'angolo cieco. Optional e accessoriPer la versione evolution si possono ordinare a parte la telecamera posteriore (300 euro), i sedili anteriori riscaldabili (200 euro), il pack navigation (800 euro), che aggiunge il sistema di infotainment OpenR Link con la suite di Google, e il pack comfort (400 euro) per avere l'ingresso senza chiave, gli specchietti ripiegabili elettricamente e i sensori pioggia. Sulla evolution è disponibile il caricatore a induzione (150 euro) e il pack safety (tre varianti, da 400, 650 e 900 euro) per integrare gli aiuti alla guida, includendo quella assistita di livello 2 e la telecamera a 360. La esprit Alpine può essere arricchita con l'impianto stereo Harman Kardon (650 euro), il sistema di parcheggio automatico (600 euro) e il pacchetto winter (400 euro) per volante e sedili anteriori riscaldabili. Il listino della Renault ClioClio evolution TCe 115: 18.900 euroClio evolution full hybrid E-Tech 160: 24.900 euroClio techno TCe 115: 21.800 euroClio techno full hybrid E-Tech 160: 26.700 euroClio esprit Alpine full hybrid E-Tech 160: 28.300 euro
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Ricarica - Duracell, dalle batterie alle colonnine

Ott 15,2025
Si chiama Duracell E-Charge il nuovo servizio di ricarica per auto elettriche inaugurato in questi giorni nel Regno Unito: una rete di colonnine ad alta potenza (fino a 1.000 kW) destinata a dare una spinta alla transizione all'elettrico oltremanica. Fino a un megawatt di potenzaLa Duracell ha pianificato investimenti per oltre 200 milioni di sterline (quasi 230 milioni di euro), che prevedono l'installazione di numerosi punti di ricarica in tutto il territorio del Regno Unito: a occuparsi fisicamente della rete sarà la società Elektra Charge, a cui il produttore di pile ha concesso la licenza d'uso del marchio. Le colonnine vere e proprie, sviluppate e prodotte da EV Network, contraddistinte dai colori Duracell, erogano una potenza massima di ricarica fino a un MW (1.000 kW) e supportano pagamenti contactless, tramite app e la tecnologia Plug & Charge. Si comincia con le prime seiLe prime sei stazioni di ricarica sono state inaugurate in questi giorni, ma già nel 2026 le postazioni aumenteranno: la Duracell conta di installarne diverse in luoghi di passaggio strategici come gli ingressi delle autostrade, i varchi cittadini e i centri commerciali. Caricare l'auto dovrebbe essere semplice come cambiare le batterie del telecomando. La Duracell ha alimentato le vite delle persone per decenni. Adesso, Duracell E-Charge alimenterà i loro viaggi, ha dichiarato Mark Bloxham, managing director dell'azienda.
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Il rilancio - Stellantis, maxi investimenti negli Usa: in arrivo cinque novità

Ott 15,2025
Stellantis ha svelato i dettagli dei programmi per il rilancio della sua presenza negli Stati Uniti. Nei prossimi quattro anni, il gruppo investirà 13 miliardi di dollari (11,2 miliardi di euro al cambio attuale): si tratta del maggior impegno economico nei 100 anni di storia della filiale statunitense imperniata intorno all'ex Chrysler. Le risorse saranno destinate, in via prioritaria, a sostenere il lancio di "cinque veicoli nuovi in tutta la gamma prodotto nei segmenti principali", ad avviare la produzione di un inedito motore a quattro cilindri e a creare "oltre 5.000 posti di lavoro negli stabilimenti in Illinois, Ohio, Michigan e Indiana". Filosa: "Con investimenti in Usa più forti ovunque"I nuovi investimenti, annunciati con mesi di anticipo rispetto all'atteso piano industriale globale, consentiranno al gruppo di ampliare la sua presenza negli Stati Uniti, aumentando del 50% la produzione di veicoli rispetto ai livelli attuali e quindi arginando gli effetti delle politiche protezionistiche dell'amministrazione Trump. Tra l'altro, le cinque novità di prodotto sono aggiuntive rispetto alla programmazione regolare e già pianificata fino al 202, che prevede 19 modelli aggiornati in tutti gli stabilimenti statunitensi e gruppi propulsori rinnovati. Questo investimento negli Stati Uniti, il più grande e individuale mai realizzato nella storia di Stellantis, stimolerà la nostra crescita, rafforzerà i nostri impianti produttivi e porterà più posti di lavoro americani negli Stati che consideriamo la nostra casa, spiega l'amministratore delegato, Antonio Filosa. "Mentre ci prepariamo ai prossimi 100 anni, poniamo il cliente al centro della nostra strategia, ampliando la nostra gamma e offrendogli la libertà di scegliere i prodotti che desidera e ama. Accelerare la crescita negli Stati Uniti è stata una priorità assoluta fin dal mio primo giorno. Il successo in America non è solo un bene per Stellantis negli Stati Uniti, ma ci rende più forti ovunque. Le fabbriche e i modelliIl piano di Filosa  include i costi di ricerca, di sviluppo e dei fornitori per l'attuazione dell'intera strategia di prodotto, nonché gli investimenti nelle attività produttive di Stellantis. Di seguito i dettagli dell'impegno sui vari stabilimenti:Illinois: Stellantis investirà più di 600 milioni di dollari per riaprire la Belvidere Assembly Plant e ampliare la produzione del Jeep Cherokee e Jeep Compass per il mercato statunitense. Con l'inizio della produzione previsto per il 2027, le diverse iniziative dovrebbero creare circa 3.300 nuovi posti di lavoro.Ohio: il gruppo ha stanziato circa 400 milioni di dollari. La produzione di un inedito pick-up di medie dimensioni, precedentemente destinato a Belvidere, sarà trasferita al Toledo Assembly Complex, dove sarà assemblato al fianco delle Jeep Wrangler e Gladiator dal 2028. Il trasferimento potrebbe creare più di 900 posti di lavoro. Inoltre, sono previsti investimenti per tecnologie aggiuntive, "azioni di prodotto significative" per i due attuali modelli e un maggior numero di componenti presso la Toledo Machining Plant.Michigan: Stellantis sta progettando lo sviluppo di una nuova Suv di grandi dimensioni: quest'ultima sarà disponibile in versione elettrica a autonomia estesa e con motore a combustione interna e sarà prodotta nel Warren Truck Assembly Plant dal 2028. L'azienda investirà circa 100 milioni di dollari per riconvertire lo stabilimento. Il nuovo programma creerà oltre 900 posti di lavoro nello stabilimento dove ora vengono prodotti le Jeep Wagoneer e Grand Wagoneer. Inoltre, sono stati stanziati 130 milioni di dollari per preparare il Detroit Assembly Complex - Jefferson alla produzione della Dodge Durango di prossima generazione dal 2029.Indiana: il gruppo conferma infine gli investimenti annunciati lo scorso gennaio in diversi suoi stabilimenti a Kokomo per avviare,  nel 2026, la produzione del nuovo motore a quattro cilindri GMET4 EVO.  Grazie anche più di 100 milioni di dollari di investimenti, saranno creati oltre 100 posti di lavoro. 
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Alfa Romeo - Le attuali Giulia e Stelvio resteranno in produzione fino al 2027

Ott 14,2025
Le Alfa Romeo Giulia e Stelvio di nuova generazione, probabilmente, non vedranno la luce prima del 2027. Il marchio, infatti, ha annunciato che le attuali versioni a benzina della berlina e della Suv sopravviveranno almeno per altri due anni. A comunicarlo, durante una sessione di domande e risposte organizzata a margine della presentazione della Tonale restyling, è stato Santo Ficili, ceo del Biscione.  A Cassino per altri due anniLa produzione delle attuali Giulia e Stelvio è stata prolungata fino alla fine del 2027, con il marchio che - vista l'attuale situazione del mercato e la crescita della diffusione di auto elettriche inferiore rispetto alle aspettative - ha così deciso di prendersi più tempo per affinare la nuova piattaforma elettrica che farà da base alle nuove generazioni di queste due vetture. Che, come anticipato, dovrebbero arrivare sul mercato sia in versione 100% elettrica, sia con motorizzazioni ibride a benzina.
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Alfa Romeo - Tonale 2026: cambia fuori, dentro e mantiene il diesel

Ott 14,2025
Più equilibrata nelle proporzioni, più curata dentro e più raffinata, anche nella guida: l'Alfa Romeo Tonale 2026 aggiorna lo stile e parte della tecnica. Con le carreggiate allargate, il nuovo frontale e gli interni rivisti, la Suv del Biscione è ora più matura, ma non rinnega sé stessa: neanche sul fronte della gamma motori, che infatti continua a proporre il diesel.  Ora è più largaCon il restyling, la Tonale si concede un'aria diversa, più compiuta nelle proporzioni. Uno dei limiti del primo modello era la sensazione di leggerezza visiva del corpo vettura, acuita da carreggiate piuttosto strette. Quelle nuove sono più larghe di circa 1 cm e fanno il paio con uno sbalzo anteriore leggermente ridotto, per una migliore postura su strada. Davanti, il paraurti ridisegnato integra prese d'aria più pulite e uno scudetto concavo ispirato alle storiche 33 Stradale e GT 2000, mentre il trilobo si allarga in orizzontale. Piccoli ritocchi e nuovi cerchiLa Tonale 2026 non è un restyling che vuole stupire: è un lavoro più corale. Piccoli ritocchi ai gruppi ottici posteriori e alla firma luminosa 3+3 mantengono il legame con il passato, ma il tutto appare più coerente e piantato. A completare il quadro ci sono i nuovi cerchi Stile da 19 pollici o Fori da 20, più leggeri e meglio proporzionati, insieme agli stemmi bianchi e neri e alla scritta Tonale scurita sui paraurti. Via la leva del cambioDentro la Tonale 2026, la plancia conserva la struttura a cannocchiale, ma i materiali migliorano nei punti di contatto, con finiture più curate e nuove combinazioni cromatiche: pelle rossa o Alcantara bicolore nero-bianco, inedita per la versione di lancio Milano Cortina 2026. Quest'ultima si distingue anche per l'illuminazione ambientale, che riprende il disegno del Biscione. La nuova Tonale, poi, inaugura il selettore rotativo del cambio che sostituisce la classica leva, liberando spazio sul tunnel e rendendo più pulita la plancia. Restano, invece, i paddle di alluminio ricavati dal pieno. L'infotainment fa passi avantiIl sistema multimediale, con doppio schermo da 12,3 e 10,25 pollici, guadagna fluidità e tempi di risposta più rapidi. Rimane un'interfaccia chiara, forse meno scenografica di quella di alcune rivali tedesche, ma più intuitiva rispetto al passato. La connettività si completa con gli ormai immancabili Apple CarPlay e Android Auto wireless, oltre agli aggiornamenti OTA e all'assistenza alla guida di Livello 2. Motori: il gasolio resta in gammaSul fronte tecnico, la Tonale conferma una gamma abbastanza articolata. La versione d'ingresso propone l'1.5 turbo (con turbina a geometria variabile) quattro cilindri mild hybrid da 175 CV con trazione anteriore e cambio doppia frizione a 7 rapporti. Buone notizie per i macinatori seriali di chilometri, per la permanenza del diesel 1.6 da 130 CV con trasmissione automatica a 6 marce. Al vertice resta la plug-in hybrid Q4 da 270 CV, con motore 1.3 turbo e unità elettrica posteriore per una trazione integrale elettrificata. L'autonomia in elettrico è di 80-90 km, mentre la transizione fra termico ed elettrico dovrebbe essere più dolce grazie all'aggiornamento dell'Hybrid Control Processor. Quattro allestimenti, un'edizione specialeTonaleLa gamma si apre con la versione Tonale, punto d'ingresso ma già completa nell'equipaggiamento: di serie monta fari Full Led 3+3, cerchi Aerodinamico da 17 pollici diamantati e interni rivestiti di tessuto nero e Scuba con il logo del Biscione ricamato. All'interno spiccano il volante sportivo rivestito di pelle, il quadro strumenti digitale da 12,3 pollici e il display dell'infotainment da 10,25 compatibile con Apple CarPlay e Android Auto wireless. Non mancano climatizzatore bizona, sistema keyless, retrovisore elettrocromico e una dotazione di Adas di Livello 2 che va dal cruise control adattivo alla frenata automatica di emergenza.SprintLa Tonale Sprint aggiunge un tocco di carattere: body kit nero lucido con inserti Dark Miron, vetri oscurati e cerchi Petali da 18 bicolore. Dentro arrivano la pedaliera e i battitacco di alluminio, l'ambient light multicolore e la navigazione integrata, proiettata anche sul quadro strumenti.TiLa Tonale Ti rappresenta il cuore della proposta premium. All'esterno si riconosce per le cornici nere lucide e il badge dedicato, mentre l'abitacolo propone un livello superiore di confort con sedili rivestiti di pelle rossa o nera, regolabili elettricamente, riscaldati e ventilati, insieme al volante riscaldato e agli ugelli lavavetro termici. I paddle in alluminio completano una dotazione pensata per chi ama la guida coinvolgente.VeloceAl vertice degli allestimenti c'è la Veloce, la Tonale più sportiva del gruppo: la Veloce si distingue per i cerchi Stile da 19 pollici, i fari Full Led Matrix, le pinze freno Brembo rosse, gli scarichi doppi cromati e il badge Tonale nero. Sotto la pelle, la Veloce adotta le sospensioni elettroniche DSV a doppia valvola, per un compromesso ottimale tra confort e precisione di guida.Milano Cortina 2026La gamma della Tonale 2026 si chiude con l'esclusiva Milano Cortina 2026, edizione speciale dedicata ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, di cui l'Alfa Romeo è sponsor. La Milano Cortina 2026 si riconosce per i dettagli argentati su minigonne e paraurti, le pinze Brembo nere lucide, i sedili rivestiti di Alcantara bicolore nero e bianco, la fascia plancia rivestita di Alcantara e l'illuminazione ambientale con grafica dedicata. disponibile in tutte le tinte di gamma, anche con tetto nero a contrasto.  Tonale 2026: i prezziIn attesa del 20 ottobre, quando l'Alfa Romeo pubblicherà il listino completo della Tonale 2026 e aprirà ufficialmente gli ordini, possiamo darvi l'unico dato a disposizione: al momento, si sa solo che per entrare nel mondo Tonale l'Alfa Romeo prevede un finanziamento con rate a partire da 199 euro al mese. 
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Nissan - Sconti più incentivi auto anche per la nuova Micra: prezzi da 13.990 euro

Ott 14,2025
La Nissan ha annunciato la campagna promozionale per la nuova Micra, che accede agli incentivi statali per tutti i modelli della sua gamma, dalla versione d'accesso Engage con motore da 90 kW (120 CV) e batteria da 40 kWh (29.500 euro), fino alla più ricca Evolve con powertrain da 110 kW (150 CV) e accumulatori da 52 kWh (36.400 euro). I doppi incentivi per la Nissan MicraAgli incentivi statali, che possono arrivare a 11.000 euro se il cliente possiede un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, si aggiunge un contributo da parte della Nissan che può arrivare fino a 4.510 euro, ed è così strutturato:Sconto di 3.000 euro per i clienti che hanno già una Nissan in famiglia che vogliono sostituire con la Micra;In alternativa, se il richiedente non possiede una vettura della Casa giapponese, è previsto uno sconto di 1.000 euro;Sconto di 1.510 euro per l'auto da rottamare o, in alternativa, da permutare (se non rientra in quelle che permettono di accedere agli incentivi, ed è quindi omologata Euro 6).In questo modo, nell'ipotesi migliore (Isee inferiore a 30 mila euro, auto da rottamare, già possessore di una Nissan), lo sconto complessivo arriva a 15.510 euro e il prezzo della Micra Engage 40 kWh scende a 13.990 euro. Nell'ipotesi meno favorevole, ossia cliente nuovo, niente incentivi ma auto usata da permutare, lo sconto è di 2.510 euro, e il listino parte da 26.990 euro.
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Click day - Incentivi auto elettriche, la piattaforma aprirà (forse) la prossima settimana

Ott 14,2025
Tutti se l'aspettavano domattina, 15 ottobre, e invece bisognerà pazientare ancora qualche giorno, probabilmente fino alla prossima settimana. In effetti, la data di partenza ufficiale dell'operazione "incentivi 2025-26 - ossia l'ora e il giorno in cui sarà attivata la piattaforma informatica attraverso cui si potrà prenotare il bonus auto elettriche - non è mai stata comunicata ufficialmente: né dal ministero dell'Ambiente, titolare dell'iniziativa, né dalla Sogei, la Società generale di informatica del ministero dell'Economia incaricata di realizzarla. Data da stabilireAnzi, fin dal momento dell'apertura della sezione riservata alle concessionarie, avvenuta il 23 settembre scorso, su www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it è in bella evidenza, su fondo rosso, l'avviso: L'attivazione della sezione dedicata ai Beneficiari (ossia persone fisiche e titolari di microimprese, ndr) sarà comunicata successivamente nella sezione Bandi e avvisi del sito istituzionale del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Comunicazione che, finora, non è mai avvenuta. Ecco com'è nato l'equivocoE allora perché molte testate online parlano di slittamento se una data non è mai stata fissata? Perché durante un webinar organizzato il 22 settembre scorso dallo stesso ministero dell'Ambiente, lo stesso in cui era stata annunciato il definitivo abbandono dell'ipotesi Eco-score, si era parlato genericamente di metà ottobre come data obiettivo. Un mero auspicio che però, come spesso accade, era stato preso per oro colato. Ipotesi prossima settimanaInsomma, nessun rinvio e nessuno slittamento. Resta il fatto, però, che una data ufficiale ancora non c'è, anche se alcune fonti interpellate da Quattroruote parlano genericamente della prossima settimana. Si vedrà. Nel frattempo, potete consultare il nostro speciale con tutte le informazioni e i modelli acquistabili con il bonus statale. Anche quelli che a quest'ultimo aggiungono gli sconti studiati ad hoc dalle Case, finendo per costare meno di 10 mila euro.
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Toyota - La nuova C-HR+ è vestita da coupé, comoda e consuma poco

Ott 14,2025
Sebbene la Toyota sia intimamente legata al full hybrid, tecnologia meno complessa delle altre, facile da usare ed efficiente, ciò non significa che resti alla finestra a guardare. Semplicemente, forse con maggior arguzia di altri, approccia le propulsioni alternative in maniera più cauta in base all'evolversi della transizione. Così, dopo essersi timidamente affacciata sul mercato delle Bev con la bZ4x, ora fa un affondo più concreto con la nuova C-HR+, già ordinabile in tre varianti (due delle quali accedono agli incentivi statali), con prezzi da 40.800 euro in su, in consegna dalla prossima primavera. Solo il nome non cambiaNon inganni la sigla, perché non si tratta della variante elettrica della quasi omonima Suv-coupé. Di fatto è un'altra vettura: nasce sulla piattaforma e-Tnga, è lunga 4,52 cm (16 in più della cugina termica) e ne recepisce la denominazione (con l'aggiunta di un +) per questioni di stile, dinamico e filante alla C-HR maniera ma con una presenza scenica ancora più importante. Le motorizzazioni della Toyota C-HR+Si diceva di tre versioni: quella d'attacco prevede motore e trazione anteriore (167 CV) e una batteria (con tecnologia Nmc, della Panasonic) da 54 kWh netti, per un'autonomia dichiarata di 456 km. Le altre due adottano invece un accumulatore da 72 kWh e si distinguono per il powertrain: motore anteriore da 224 cavalli per la versione Icon (43.800 euro), mentre la top di gamma Premium (49.800 euro) dispone di due motori - quindi della trazione integrale - per una potenza combinata di 343 CV; l'autonomia si attesta, rispettivamente, su 609 e 546 km in caso di ruote da 18 pollici, mentre se si opta per quelle da 20 bisogna mettere in preventivo una quarantina di chilometri in meno in entrambi i casi. Ricarica fino a 150 kWLa ricarica? L'onboard charger per la corrente alternata è da 11 kW per le varianti a trazione anteriore e da 22 kW per la Premium AWD; in corrente continua, invece, tutte le versioni accettano 150 kW di potenza massima. Per avvicinarsi a tale picco è possibile pre condizionare l'accumulatore tramite l'infotainment in tre modi diversi: manualmente, prima di arrivare a una colonnina (occorre però ricordarsene in anticipo, il processo non è rapido, specie in caso di basse temperature), automaticamente se avete inserito nel navigatore una stazione Hpc come destinazione, oppure definendo in anticipo un orario in cui volete che la batteria sia calda. Un + che vuol dire spazioUno dei vantaggi di chiamarsi +, rispetto alla C-HR, sta nello spazio a bordo. L'architettura elettrica e il passo generoso (275 cm, 11 in più) danno vita a una cabina più ariosa in ogni direzione, specie nella zona posteriore dove i passeggeri hanno più spazio per le gambe, bocchette dell'aria dedicate e due prese Usb-C da 60 W, con cui ci carichi anche un laptop. Non male anche il baule, con 416 litri dichiarati: una cinquantina in più rispetto alla termica. Saliamo sulla Toyota C-HR+A bordo si ritrova un'atmosfera simile a quella già vista sulla bZ4x, soprattutto una volta che metti le mani sul volante: il comando è lo stesso (piuttosto affollato di pulsanti) e oltre la corona c'è il cluster digitale della strumentazione da 7 pollici, che sebbene sia stato leggermente rialzato, continua a essere poco visibile a seconda della postura che si assume: il sottoscritto, per esempio, alto 1,75 m e cultore della seduta più bassa possibile, si trova con la quasi totalità dello schermo coperta dalla corona, col risultato che per scorgere le informazioni occorre modificare la propria posizione di guida, oppure muovere la testa verso l'alto o il basso. Al centro della plancia domina lo schermo da 14 pollici dell'infotainment, con rotelle di regolazione della temperatura del clima, e, più in basso, c'è il generoso tunnel centrale che ospita due vani di ricarica wireless per lo smartphone, che però non prevedono un provvidenziale raffreddamento. Molto gradevoli le finiture della plancia, con ampio uso di plastiche morbide al tatto e di un tessuto tecnico (nella parte superiore) piacevole alla vista e al tatto, nonché alcuni riporti di scamosciato sui pannelli porta. Il colpo d'occhio, tra rigore formale dello stile e qualità percepita, non è niente male. La prova della Toyota C-HR+Parto con la Premium AWD da 343 cavalli, la cui spinta combinata dei due motori appare subito molto robusta (0-100 km/h in soli 5,2 secondi), ma a convincere è il buon equilibrio generale: il confort è di livello, sia in termini sospensivi sia di silenziosità (sono presenti i doppi cristalli anteriori), ma in caso di curve si apprezza anche una certa solidità nel contenere i coricamenti laterali. Durante il breve test, fatto per lo più su strade statali e autostrade, ho letto un consumo medio di circa 18 kWh/100 km: un valore interessante. Questa cifra è scesa ulteriormente quando sono passato alla versione a trazione anteriore e ruote da 18 pollici anziché da 20, che nelle medesime condizioni è arrivata a chiedere appena 14 kWh ogni 100 km, lasciando presagire consumi piuttosto contenuti. Lo scopriremo nel dettaglio una volta che la C-HR+ arriverà a Vairano.
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Stellantis - Torna un altro "Marchionne boy": a Mauro Pino la produzione Usa

Ott 14,2025
Per Antonio Filosa non sarà facile rilanciare le sorti di Stellantis, ma le sue ultime decisioni danno indicazioni chiare su quali siano le sue intenzioni: per delineare il futuro del gruppo, il manager napolitano sta guardando al passato, puntando su dirigenti cresciuti alla scuola del suo mentore Sergio Marchionne. L'ultimo dei cosiddetti "Marchionne boys" richiamati dall'amministratore delegato è Mauro Pino, che sostituisce Tim Fallon nel ruolo di responsabile della rete produttiva nordamericana. Il manager, originario di Termini Imerese, con oltre 25 anni di carriera tra Fiat e Fiat-Chrysler e una parentesi extra auto alla Eaton Aerospace, torna così ad assumere lo stesso incarico che lo ha portato a essere tra i protagonisti della rinascita del costruttore statunitense, anche grazie all'implementazione del sistema produttivo del World Class Manufacturing.  Modena diventa il polo di few e one-offUn'altra novità riguarda la rete produttiva italiana. Ad annunciarla è stato Santo Ficili, numero uno della Maserati, a margine della presentazione di Stellantis Philanthropy, un inedito programma di supporto alle comunità al debutto in Italia (riunisce tutte le iniziative dedicate all'istruzione e al volontariato). "Abbiamo un'idea molto importante per Modena: diventerà il polo dove faremo anche la customizzazione per diversi brand Stellantis. Sarà un'evoluzione delle Officine Serie Maserati. Sempre a Modena faremo le few e one-off per Alfa Romeo e Maserati come abbiamo fatto nel passato con 8C e 4C", ha spiegato Ficili. "Modena è la capitale della Motor Valley, vogliamo riagganciarci con tutti i fornitori che sono presenti in questo meraviglioso luogo dell'automobile. Modena diventera' il polo dove faremo anche la customizzazione per diversi brand Stellantis, si chiamerà Bottega Fuoriserie Italia e sara' un'evoluzione delle Officine Fuoriserie Maserati dedicate solo al brand",Alfa va bene, positivi su MaseratiIl dirigente ha anche fornito delle indicazioni sull'andamento dei due marchi-simbolo dell'automobilismo italiano: "L'Alfa Romeo sta andando bene. I risultati sono assolutamente positivi a livello globale", ha detto Ficili. "Situazione più complicata per Maserati? Il momento è difficile per tutti. Le vetture del lusso soffrono un po' di più per l'evoluzione del mercato, ma io sono assolutamente positivo. Si tratta di traghettare, di attraversare questo momento così difficile, ma poi vedo una luce all'orizzonte", ha aggiunto Ficili. "Sono assolutamente positivo".  Imparato: "Il 2026 sarà un anno di crescita"Sempre a margine dell'evento, ha parlato anche Jean-PhilippeImparato, ex responsabile della regione europea e neo amministratore delegato della Maserati."A settembre sono andate bene le nostre vendite ai privati, tra l'8 e il 10% in più. Gli ordini sono in crescita del 20%. Anche i veicoli commerciali vanno bene. Quindi ci sono segnali di ripresa, il mercato si sta riprendendo", ha detto Imparato, esprimendo ottimismo anche per i prossime mesi: "Nel 2026 ci sono tanti modelli in arrivo anche per Fiat. Non voglio dare nessuna indicazione, ma potete essere sicuri che il 2026 sarà un anno di crescita. Le prospettive sono buone anche per gli stabilimenti oggi fermi". il caso di Mirafiori: "Con il lancio della 500 ibrida scriviamo una storia nuova che non ha niente a che vedere con quella che abbiamo vissuto. Il Piano Italia lo stiamo eseguendo in modo molto dettagliato. Gli impegni saranno mantenuti, assolutamente rispettati", ha concluso Imparato.
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Opel - La Grandland Long Range ha quasi 700 km di autonomia: prezzi e versioni

Ott 14,2025
Dopo la versione a quattro ruote motrici, la Opel amplia la gamma della Grandland elettrica con la Long Range, dotata di powertrain single motor da 170 kW (231 CV) e batteria da 97 kWh, per un'autonomia di 694 km nel ciclo Wltp. Due gli allestimenti, GS e Ultimate, con prezzi che - per questa motorizzazione - partono da 46.950 euro. Opel Grandland GSIl listino della Grandland Long Range apre con l'allestimento GS, che di serie prevede i cerchi di lega da 19, il portellone ad apertura elettrica, i vetri posteriori oscurati, le luci ambientali, gli specchietti richiudibili elettricamente, il logo Opel illuminato e il tetto nero a contrasto. All'interno troviamo strumentazione digitale da 10, infotainment da 16 con navigatore connesso, funzionalità ChatGPT e connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, ricarica a induzione per gli smartphone, climatizzatore bizona e sedile conducente certificato AGR. Opel Grandland UltimateLa versione top di gamma completa la dotazione con i cerchi da 20, i fari a matrice di Led, la telecamera a 360 e la suite di Adas Intellidrive 2.0 con guida assistita di Livello 2, monitoraggio dell'angolo cieco e assistente al cambio di corsia. Optional e accessoriPer entrambi gli allestimenti è disponibile il Tech Pack (2.500 euro) che aggiunge: tetto apribile, impianto stereo Focal Premium da 10 altoparlanti, parabrezza riscaldato e ulteriori aiuti alla guida. L'Infotainment Pack (1.000 euro) comprende l'head-up display, il parabrezza riscaldato e i vetri laterali laminati e isolati acusticamente. Lo Style Pack (1.000 euro) offre sedili AGR per conducente e passeggero regolabili elettricamente a 10 vie (con memoria per quello del conducente) in pelle vegana, sedute posteriori riscaldabili, poggiatesta a quattro vie, pedaliera e battitacco in alluminio. In alternativa, allo stesso prezzo c'è l'Alcantara Pack che prevede il rivestimento dei sedili in questo materiale. La pompa di calore costa 700 euro, mentre il caricatore di bordo da 22 kW costa 450 euro. Di serie la tinta Impakt Copper metallizzata, su richiesta (800 euro) il bianco e il grigio pastello, oppure i metallizzati nero, argento e blu. I prezzi della Opel GrandlandGrandland Hybrid 145 CV Edition: 37.000 euroGrandland Hybrid 145 CV GS: 40.000 euroGrandland Hybrid 145 CV Ultimate: 41.500 euroGrandland Phev 195 CV Edition: 42.500 euroGrandland Phev 195 CV GS: 45.500 euroGrandland Phev 195 CV Ultimate: 47.000 euroGrandland Electric 213 CV 73 kWh Edition: 40.950 euroGrandland Electric 213 CV 73 kWh GS: 43.450 euroGrandland Electric 213 CV 73 kWh Ultimate: 44.950 euroGrandland Electric 230 CV 97 kWh GS: 46.950 euroGrandland Electric 230 CV 97 kWh Ultimate: 48.450 euroGrandland Electric AWD 325 CV 73 kWh GS: 49.450 euroGrandland Electric AWD 325 CV 73 kWh Ultimate: 55.450 euro
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Made in Italy - Magicmotorsport, dalla Sicilia una storia tutta da raccontare

Ott 14,2025
Quando si parla di auto in Italia, il primo pensiero va alla Motor Valley, a Torino o ai luoghi che ospitano gli impianti del gruppo Stellantis. In realtà il nostro territorio riserva delle sorprese un po' ovunque. il caso di una delle tante aziende meridionali ignote al grande pubblico, ma capaci di smentire luoghi comuni e stereotipi su un Sud arretrato e destinato all'oblio. A Partinico, non lontano da Palermo, la Magicmotorsport sta scrivendo una storia tutta da raccontare perché nasce dalla determinazione di un imprenditore senza alcun legame con la Sicilia, dalla sua passione per i motori e dall'amore per i figli. Dalla Polonia al centro del MediterraneoBogdan Skutkiewicz è polacco, ma a un certo punto della sua vita imprenditoriale, iniziata formalmente nel 1996 a Danzica, opta per una scelta di rottura: abbandona la sua terra e si trasferisce proprio in Sicilia. Uno dei motivi del trasferimento - ci ha raccontato Skutkiewicz durante una visita presso la sede di Magicmotorsport, in un'area industriale alle porte di Partinico - è la salute di mio figlio, che aveva problemi fortissimi di allergia asmatica ai fiori di betulla: siamo venuti in vacanza qui e non ha patito alcun problema. L'altro motivo è che in Polonia lavoravo anche più di 20 ore al giorno: una volta, tornando a casa, mio figlio non mi ha riconosciuto, così ho deciso di lasciare tutto, ho venduto tre aziende con 150 persone ai miei soci e sono venuto in Sicilia. Era il 2002: Skutkiewicz è ripartito da zero, lavorando prima in un'officina meccanica e poi nell'allora promettente settore delle antenne wireless.  Dal motorsport all'idrogenoLa passione per i motori, però, è dura a morire. Così, nel 2007 nasce la Magicmotorsport. Attiva nella progettazione, nella ricerca e nello sviluppo di elettronica e software per le competizioni motoristiche, l'azienda espande gradualmente il suo raggio d'azione ad altri ambiti, sviluppando banchi prova (recente è il lancio di una soluzione mobile, che sarà declinata anche per il mondo delle moto e sarà svelata alla prossima Eicma), strumenti per le officine, prodotti meccatronici e, da ultimo, dispositivi per la ricarica dell'aria condizionata. Non mancano collaborazioni con grandi nomi delle quattro ruote e nemmeno un progetto, per ora allo stato embrionale come lo definisce Skutkiewicz, ma dalle grandi potenzialità: Magicmotorsport ha partecipato a uno dei bandi promossi dalla Regione Sicilia per lo sviluppo della produzione di idrogeno in aree dismesse. Nei pressi della sede, realizzata in un'area artigianale inizialmente destinata alla costruzione dell'ennesimo mega centro commerciale, verrà costruito un impianto di elettrolisi alimentato da un vicino parco fotovoltaico (a proposito di sostenibilità, l'azienda copre già il 90% dei suoi consumi grazie a pannelli solari).  Un cassetto pieno di ideeSul tavolo di Skutkiewicz, però, ci sono tante altre iniziative: Fortunatamente, in questa azienda le idee nascono sulle scale, quando le persone si incontrano. Se un prodotto riusciamo a lanciarlo sul mercato, bene; se, invece, pensiamo che non sia il momento giusto, soprattutto dal punto di vista economico, allora lo mettiamo nel cassetto e aspettiamo di avere le giuste protezioni, spiega Skutkiewicz. Una di queste idee si è concretizzata con l'acquisizione della Monte Carlo Automobile, società monegasca fondata dall'ex pilota Fulvio Maria Ballabio che nel tempo ha coinvolto, in un modo o in un altro, personaggi del calibro di Ayrton Senna o Giorgetto Giugiaro. Vogliamo mantenere viva questa storia perché è parte di quel Dna italiano legato alla velocità, alle emozioni, a qualcosa di cui l'essere umano ha bisogno. Se noi permetteremo che l'automobile si trasformi in un mezzo destinato solo allo spostamento dal punto A al punto B, questa parte emotiva dell'auto morirà. questo che dobbiamo preservare, per noi e per le future generazioni, spiega ancora l'imprenditore. Un business internazionaleOvviamente, le idee e i progetti non bastano a inquadrare un'azienda. Servono pure i numeri. La Magicmotorsport ha oggi in organico 104 persone, tutte con contratti a tempo indeterminato e con un'età media intorno ai 30 anni, ma la forza lavoro complessiva arriva a circa 140 lavoratori con gli apprendistati e i collaboratori esterni. Il personale cresce di pari passo con l'andamento dei ricavi: quest'anno, è attesa una chiusura di bilancio a 30 milioni di euro, cinque volte più di quanto consuntivato un lustro fa. L'espansione si deve anche, se non soprattutto, a una forte esposizione ai mercati esteri. La Magicmotorsport genera oltre il 90% delle vendite al di fuori dell'Italia (il 65% nei Paesi Ue) e può contare anche sul contributo di diverse consociate all'estero (Austin, Shanghai, Madrid, Katowice e Rzeszów).  Un'Academy per formare risorseInsomma, la Magicmotorsport è una piccola azienda italiana capace di smentire tutti gli stereotipi, ancor più quelli sul Mezzogiorno, ma Skutkiewicz ha quasi il timore di prendersi tutti i meriti: Io ho solamente dato la possibilità di crescere alle persone. A tutti i dipendenti cerco di sbloccare le loro idee e di dare l'opportunità di sbagliare perché chi ha paura di sbagliare non farà mai nulla. L'Italia, però, è anche il Paese della burocrazia o del caro energia. E poi la Sicilia ha anche altre questioni che rendono difficile il fare impresa, a partire dai problemi logistici. A me non interessano i muri, io guardo dove sono le porte", dice però Skutkiewicz. "Non mi serve a nulla cercare i muri e verificare come sono fatti. Non ci perdo tempo. Emblematico il caso delle risorse umane: di fronte alla difficoltà di reperire personale specializzato, la Magicmotorsport ha deciso di creare una Academy interna. Del resto, l'attenzione alle persone e alle loro idee è dimostrata anche da altre iniziative, come l'orto aziendale creato proprio su suggerimento di un dipendente. E lo stesso vale per il ricorso all'energia solare, oppure per il nuovo progetto sull'idrogeno. "A Partinico c'è un ambiente diverso"Alla domanda su come sia possibile convincere qualcuno a investire in Sicilia, Skutkiewicz risponde con chiarezza: Se qualcuno deve essere convinto a fare un'impresa, meglio che non la faccia, perché fare un'impresa è un bagno di sangue,  una guerra. Serve una determinazione non comune. Senza di questa, non si può fare impresa. E non è un problema di territorio, bensì di persone. Perché in Sicilia e non a Milano? Perché a Milano lo può fare chiunque: ci sono tantissime agevolazioni per avviare un'impresa. Ma dopo l'avvio devi crescere anche dal punto di vista delle risorse umane. Se vuoi creare una società che funziona, non puoi portare dentro persone insoddisfatte, pronte a scappare e a disprezzarti. A Milano succede questo, a Partinico siamo in un ambiente completamente diverso. E in tutto ciò conta qualcosa la vicinanza al mare, l'aria salubre e il buon cibo. Inoltre, il contesto e le difficoltà aguzzano l'ingegno e portano innovazione, nel rispetto del principio base dell'economia: si crea ricchezza solo in presenza di scarsità di risorse. Qui bisogna essere focalizzati, stare attenti, risolvere tanti problemi, affrontare tante necessità internamente. Per esempio, io posso affittare a Bologna un capannone e trovare nelle vicinanze un'azienda che fa taglio laser, una che vernicia, una che piega il ferro, un'altra che importa prodotti elettronici dalla Cina. Tutto bene, ma se mi manca un pezzo, cosa faccio? Se non lo so produrre, come risolvo il problema?  Qui, invece, siamo determinati ad analizzare trilioni di probabilità, siamo pronti a più cose possibili perché dobbiamo stare attenti, come se andassimo in un bosco e incontrassimo un lupo o un orso.  Una ventata di ottimismoInsomma, Skutkiewicz dispensa ottimismo a piene mani: Io voglio creare qualcosa. Voglio che dal puzzle che abbiamo intorno, creiamo qualcosa che può essere utile per le persone. Per farlo servono risorse per ragionare e progettare, cioè per ricerca e sviluppo. Posso concentrarmi sulla burocrazia, sulle strade dissestate, sulla politica, sul caro energia, sull'incompetenza di chi occupa importanti posizioni istituzionali, ma si tratta di questioni che non ho alcun modo di cambiare. E intanto non faccio bene il mio lavoro. Io mi concentro, invece, sulle cose che posso cambiare, su cui posso sostanzialmente intervenire. Quella della Magicmotorsport è dunque una lezione di sana imprenditorialità. Un paradosso che arrivi dalla Sicilia? No, perché il nostro Mezzogiorno, a dispetto della narrativa dominante e dei rischi di desertificazione, ha ancora tante cose da raccontare.
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La crisi dell'auto - Scarsa domanda e concorrenza cinese: a rischio otto fabbriche europee

Ott 14,2025
AlixPartners lancia l'ennesimo allarme sulle conseguenze dell'attuale crisi dell'auto europea. Secondo un report della società di consulenza, citato dall'agenzia Bloomberg, la debolezza della domanda e l'ascesa dei costruttori cinesi come BYD, MG o Chery potrebbero determinare la chiusura di otto fabbriche nel Vecchio Continente, con ovvie conseguenze sulla forza lavoro. Fabbriche in sofferenzaL'indicazione sugli otto impianti a rischio non è nuova. Circa un anno fa, l'Acea ha segnalato la possibile chiusura proprio di otto siti, legandola però agli effetti delle multe per lo sforamento dei limiti alle emissioni. AlixPartners, invece, attribuisce gli attuali rischi a questioni più industriali che normative. Innanzitutto, c'è il tema della saturazione degli impianti. In tutta Europa, gli stabilimenti automobilistici operano in media al 55% della capacità e solo in pochi casi si arriva al 75%, la soglia minima per la redditività di un impianto industriale. Inoltre, secondo AlixPartners, le fabbriche sono redditizie solo quando sono progettate per produrre almeno 250.000 veicoli all'anno. L'ascesa dei cinesiIn questo quadro di sofferenza per i bilanci aziendali si inserisce l'ascesa dei cinesi. "Nei prossimi anni le case automobilistiche europee perderanno tra uno e due milioni di veicoli a favore dei marchi" del Dragone, afferma Fabian Piontek, numero uno della filiale tedesca di AlixPartners. "Quest'anno le case automobilistiche cinesi raggiungeranno una quota di mercato di circa il 5% in Europa". Tuttavia, nel giro di pochi anni la loro penetrazione è destinata a raddoppiare: AlixPartners la prevede al 10% entro il 2030. In sostanza, se i cinesi dovessero arrivare a circa 2 milioni di auto all'anno in Europa entro il 2030, la regione avrebbe circa otto stabilimenti di troppo. Tuttavia, all'attuale ritmo di crescita non è da escludere la possibilità che i cinesi superino ampiamente le previsioni, il che aumenterebbe i rischi di chiusura e le conseguenze sui bilanci aziendali. A tal proposito, AlixPartners quantifica in circa 1,5 miliardi di euro gli oneri legati alla dismissione di una grande fabbrica con circa 10.000 dipendenti: tali spese sarebbero comunque spalmate in un periodo che va da uno a tre anni, ma sarebbero comunque pesanti da digerire per aziende già in difficoltà.
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