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Aggiornato: 2 ore 37 min fa

Jaguar Land Rover - Maxi prestito per superare lattacco hacker: il governo UK fa da garante

Set 29,2025
Jaguar Land Rover riceve un prestito di 1,5 miliardi di sterline (circa 1,7 miliardi di euro) con garanzia del Regno Unito per fronteggiare l'attacco hacker del 31 agosto 2025: si punta a diminuire lo stress finanziario dell'indotto, dopo lo stop della produzione della Casa, che cerca un riavvio progressivo delle attività. Se infatti i fornitori della società dovessero ricevere in ritardo i pagamenti delle commesse, subirebbero conseguenze pesanti, in un effetto domino dagli esiti incerti. Soprattutto, i fornitori meno grandi avrebbero una settimana di autonomia prima di esaurire la liquidità. Per la precisione, il finanziamento a beneficio dell'azienda del gruppo indiano Tata è privato, tutelato dall'agenzia di credito all'esportazione della Gran Bretagna, UK Export Finance: verrà restituito in cinque anni.
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Stellantis - Due mila addetti cinesi per costruire la Gigafactory di Saragozza

Set 29,2025
Manodopera specializzata in arrivo dalla Cina per costruire la Gigafactory spagnola di Figueruelas (Saragozza), che nascerà grazie alla joint venture fra Stellantis e la cinese Catl, leader mondiale delle batterie per auto elettriche: l'indiscrezione arriva dal Financial Times, secondo cui sarebbero 2 mila i cittadini provenienti dal Paese del Dragone per avviare la fabbrica di accumulatori entro fine 2026. Sarebbero infatti necessari addetti altamente qualificati, rintracciabili solo nella nazione asiatica, patria dell'elettromobilità mondiale.  Qualche criticaLe due aziende investiranno fino a 4,1 miliardi di euro per il sito di batterie al litio-ferro-fosfato, beneficiando anche di un finanziamento diretto da un programma spagnolo che utilizza fondi europei. L'indiscrezione del FT ha dato la stura a polemiche da parte di alcuni organi di stampa, in quanto risorse pubbliche europee vanno a beneficio pure del gigante orientale e di 2 mila addetti cinesi, a fronte dei mini stop in vari stabilimenti italiani ed europei, e col progetto della Gigafactory italiana di Termoli in standby.  Il nuovo responsabile finanziario era già in FCAIntanto, Stellantis ha annunciato la nomina di Joao Laranjo a Chief Financial Officer e membro del Leadership Team: il manager succede a Doug Ostermann, che lascia per motivi personali. Entrato in Fiat Chrysler Automobiles nel 2009, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità in ambito di controllo finanziario e reporting, Laranjo porta con sé una forte esperienza nella gestione del conto economico.
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Canada - Il Québec allenta l'imposizione di elettriche e ibride plug-in

Set 29,2025
Nel 2036 in Québec scatterà l'obbligo di vendere il 90% di auto elettriche e ibride plug-in, e non più il 100%: l'allentamento delle normative, riporta Autonews, è stato annunciato dal ministro dell'Ambiente Bernard Drainville. Fra le ragioni della retromarcia ci sono il calo della domanda, il mutato contesto economico e le nuove politiche degli Usa di Donald Trump, che ha cancellato il mandato elettrico del predecessore, Joe Biden. Senza dimenticare il naufragio della Gigagactory Northvolt in quella che di fatto - per istituzioni, lingua e cultura - costituisce una nazione a sé nella federazione canadese. Revisione 2026Il Québec pensa anche a modifiche per le regole del 2026: l'obbligo attuale prevede che l'anno prossimo il 32,5% delle vendite di nuovi veicoli sia ricaricabile, ma questa percentuale potrebbe essere ridotta e gli incentivi di Bev e Phev non più riproposti. I cambiamenti daranno maggiore scelta ai consumatori fornendo respiro all'industria automobilistica che deve affrontare sconvolgimenti commerciali. A inizio settembre, a livello federale, il primo ministro canadese Mark Carney aveva dichiarato una rivisitazione delle restrizioni: il target del 20% di ricaricabili per il 2026 verrà rivisto, e in generale l'ampio mandato di vendita di elettriche e ibride plug-in riformulato.
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Lamborghini Diablo - 35 anni di leggenda tra stile, potenza e rivoluzione

Set 29,2025
La Lamborghini celebra i 35 anni della Diablo, un modello che ha segnato profondamente la storia del marchio. Conosciuta internamente come Progetto 132, fu presentata nel 1990 e rimase in produzione fino al 2001, attraversando un decennio di grandi trasformazioni: prima sotto Chrysler, poi sotto Audi. In totale, ne sono stati costruiti 2.903 esemplari. L'erede della Countach: una sfida titanicaLa Diablo nacque con l'ambizioso obiettivo di raccogliere l'eredità della leggendaria Countach. Il progetto partì nel 1985, ma subì modifiche significative con l'arrivo della proprietà americana. Nel corso della sua carriera, la Diablo è stata evoluta sia tecnicamente che stilisticamente, diventando oggi un oggetto di culto per appassionati e collezionisti. Le sue quotazioni sono in costante crescita, anche grazie al supporto del Polo Storico Lamborghini per certificazioni e restauri. Da Gandini a Donckerwolke: l'evoluzione del designLo stile originario fu firmato da Marcello Gandini, che traghettò le forme aggressive e le iconiche portiere verticali della Countach verso linee più morbide e aerodinamiche, in sintonia con gli anni '90. Nel tempo, la Diablo ha subito aggiornamenti per rispettare le normative di omologazione, perdendo ad esempio i fari a scomparsa. Le modifiche stilistiche successive furono curate da Luc Donckerwolke. La Diablo ha avuto anche una carriera sportiva, grazie al monomarca SuperSport Trophy con la SV-R e alla versione da corsa GT-R, derivata dalla serie limitata GT. Tutte le versioni dal 1990 al 2001: potenza e innovazioneLa prima Diablo del 1990 montava un V12 aspirato di 5.7 litri e 492 CV, con trazione posteriore e una velocità massima di 325 km/h. Nel 1993 arrivò la VT, prima Lamborghini a trazione integrale, seguita nel 1995 dalla Roadster con tetto asportabile. La SE30 fu la prima serie limitata, con motore da 525 CV (596 CV con kit Jota), seguita dalla SV da 530 CV e dalla SV-R da corsa da 540 CV. Nel 1999 debuttò la GT con motore di 6.0 litri e 575 CV, dotata di ABS, da cui derivò la GT-R da 590 CV. La carriera della Diablo si concluse con le versioni 6.0 e 6.0 SE da 550 CV. Tutte le varianti adottarono il celebre cambio manuale a cinque marce con griglia a vista, sostituito solo con l'arrivo della Murciélago e del cambio automatico con paddle.
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Modellini - Range Rover Sport GT Spirit: eleganza extralarge

Set 29,2025
I modelli in scala 1:18 sono tra i più apprezzati dai collezionisti per la loro capacità di riprodurre fedelmente le linee e i dettagli delle auto reali. Un esempio perfetto è la Range Rover Sport 2022 GT Spirit, un modello che porta in miniatura il lusso e la sportività tipici del marchio britannico.Design e dettagli esterniLa verniciatura Rosso Firenze con tetto nero lucido crea un contrasto elegante che esalta il carattere aristocratico e muscoloso della Range Rover Sport. Il profilo è fedele all'originale, con vetrature fumé posteriori e un frontale possente, impreziosito da prese d'aria sul cofano e una calandra minimale incorniciata da fari a LED sottili.I cerchi multirazze sono riprodotti con grande cura, così come i pneumatici in gomma con battistrada realistico. Anche la parte posteriore non delude: gruppi ottici trasparenti e scarichi ben rifiniti completano un insieme armonioso.Interni curati nei minimi dettagliPur essendo un modello in resina non apribile, l'abitacolo è sorprendentemente realistico. I sedili presentano sagomature profonde e appoggiatesta integrati, mentre la plancia digitale è leggibile e ben rifinita. Volante multifunzione, console centrale e pannelli porta sono curati e creano un contrasto elegante in predominanza nera. Perché scegliere GT SpiritQuesto modello Range Rover Sport 1:18 cattura l'attenzione per dimensioni, fedeltà e qualità costruttiva. GT Spirit conferma il suo impegno nel proporre modelli da collezione di alta gamma con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
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WEC- Fuji - Francia in trionfo: vince Alpine, Ferrari senza punti

Set 29,2025
La 6 Ore del Fuji, centesima gara del Mondiale Endurance (WEC), ha riscritto le regole del gioco. Niente vittoria per i favoriti, niente trionfo Toyota davanti al pubblico di casa, e nemmeno Ferrari è riuscita a chiudere il discorso iridato. Sarà ricordata come la corsa che ha ribaltato i ruoli: Alpine per la prima volta davanti a tutti, Peugeot subito dietro, Porsche costante con due vetture nelle prime quattro posizioni.Il messaggio che arriva dal Giappone è chiaro: Alpine, fin qui protagonista di un campionato opaco, ha trovato l'acuto che vale una stagione. Peugeot ha confermato i segnali di risveglio già visti in Texas. la Francia che torna al centro della scena endurance, quasi a ricordare che questo sport è nato anche grazie a marchi capaci di reinventarsi. Un colpo d'orgoglio, più che un exploit isolato, arrivato proprio nel giorno della centesima gara mondiale. Ferrari in difficoltà: il Fuji resta una pista osticaPer Ferrari, il Fuji era forse la tappa più complicata dell'intero calendario. Lo si sapeva: il layout non si adattava alle caratteristiche della 499P. Ma il risultato pesa: le due vetture ufficiali sono rimaste fuori dai punti. Il match point per chiudere il mondiale in anticipo è sfumato. Solo la #83 di AF Corse ha portato a casa un nono posto e due punti, troppo poco per cambiare la percezione generale: Maranello ha perso l'occasione di imprimere il suo sigillo. Toyota delude, Porsche raccoglie, la Francia trionfaToyota, ancora una volta, ha deluso davanti al proprio pubblico. Giocava in casa, con le tribune gremite di tifosi pronti a celebrare l'ennesima festa. Invece, ha raccolto un risultato modesto, lontano dalle aspettative e dalla tradizione recente. Una battuta d'arresto pesante, che conferma una difficoltà ormai strutturale, non più episodica.Nel frattempo, Porsche ha fatto la mossa più intelligente: raccogliere punti. Con un terzo e un quarto posto ha rosicchiato terreno, mantenendosi in corsa per lo sprint finale. Ferrari resta al comando, ma con meno margine e più pressione.Verso il Bahrain: tutto ancora da decidereIl campionato si deciderà in Bahrain, con l'8 Ore finale che promette tensione e spettacolo. Non sarà solo un'altra gara, ma la resa dei conti. Tutti hanno ancora qualcosa da dimostrare:Ferrari: la capacità di chiudere il cerchioPorsche: la concretezza dell'inseguitriceAlpine e Peugeot: la forza di dare continuità al lampo di gloriaToyota: la possibilità di rialzarsi dopo l'ennesima cadutaIl Fuji ha insegnato che nulla è scontato, che anche i giganti possono restare a mani vuote e che gli outsider possono prendersi la scena. In Bahrain capiremo se questo mondiale entrerà negli annali come l'anno di una consacrazione o come la stagione in cui l'occasione più grande è sfuggita di mano
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Pirelli - Il governo archivia il caso Sinochem

Set 29,2025
Il governo ha deciso di archiviare uno dei casi più spinosi per i rapporti tra il mondo imprenditoriale italiano e la Cina. Si tratta del procedimento amministrativo aperto il 31 ottobre 2024 sulla presunta violazione, da parte dei cinesi di Sinochem, delle prescrizioni imposte con l'esercizio del Golden Power sulla loro partecipazione nel capitale della Pirelli. Per il governo non ci sono responsabilitàStando a quanto comunicato dalla multinazionale della Bicocca, l'azionista Marco Polo International Italy, anche per conto della controllante China National Tire and Rubber Corp. (a sua volta sotto il controllo del gruppo Sinochem), ha trasmesso a Pirelli la copia di un decreto con cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deciso di archiviare il procedimento amministrativo. Palazzo Chigi ha stabilito "che la presunta responsabilità in capo a Cnrc, per quanto riguarda la prescrizione di garantire l'assenza di collegamenti organizzativo-funzionali tra Pirelli da una parte e Cnrc dall'altra, non abbia trovato conferma negli elementi acquisiti in quanto i comportamenti posti in essere dai consiglieri non indipendenti designati da Cnrc nel periodo in esame non si sono concretizzati in atti/decisioni capaci di pregiudicare  l'autonomia gestionale di Pirelli". In poche parole, il governo ha deciso di non sanzionare Sinochem, non avendo accertato alcuna violazione delle prescrizioni volte a limitarne l'influenza sull'azienda milanese.  
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