L'intervista - Di Tanno (Intergea): rischio stallo per il mercato
Il modello di agenzia può dirsi definitivamente respinto nella maggior parte dei casi o si prospettano modelli di gestione ibrida agenzia/concessionaria dell'attività commerciale?
Questa soluzione, finora, non sembra aver dato i risultati sperati. I tentativi effettuati hanno mostrato limiti significativi, non riuscendo a portare i vantaggi attesi. Il motivo principale è che l'esperienza percepita dal cliente si discosta notevolmente da quella progettata sulla carta, a livello teorico. Un modello che riduce o elimina il contatto diretto, la relazione e la negoziazione componenti essenziali del ruolo del concessionario difficilmente è efficace. Tuttavia, in altri mercati europei si stanno testando modelli di distribuzione ibrida, in cui l'agenzia e il concessionario coesistono. Alcuni marchi stanno sperimentando questa strada e monitoreranno i risultati per valutarne l'efficacia. D'altra parte, la risposta è data dal mercato, in cui il sovrano è sempre il cliente.
Quanto pesano le modalità di acquisizione alternative come il noleggio a lungo termine nel giro d'affari del vostro gruppo?
Il noleggio a lungo termine per il gruppo Intergea è in linea con la media di mercato e quindi incide in maniera marginale sul nostro business. Si tratta comunque di un settore stabile, che ha il vantaggio di fidelizzare la clientela, quindi rappresenta un'opportunità interessante per sviluppi futuri.
Quali strategie vi aspettate che le Case mettano in campo per fronteggiare l'abbassamento dei livelli di emissione di anidride carbonica richiesto nel 2025? E quali conseguenze potranno determinare per la vostra attività?
Dipenderà in larga misura dalla legislazione, in particolare dalla possibilità di ottenere deroghe sulle sanzioni o un'estensione della scadenza del 2035 per la produzione di veicoli termici. Chiaramente le Case hanno adattato le proprie strutture e linee produttive per allinearsi con le normative esistenti, confidando in una crescita del mercato elettrico ben più importante di quella che in realtà c'è stata. La quota dell'auto elettrica, infatti, resta limitata e non guadagna terreno, tanto che alcuni produttori stanno rivedendo i propri piani. La prospettiva è un periodo di stallo, che potrebbe durare anche a lungo se non cambieranno le norme. Da una parte potranno esserci delle forzature per spingere l'elettrico nei concessionari, così da bilanciare i veicoli termici ancora molto richiesti nel Sud Europa. Dall'altra, è probabile che aumenti la domanda di vetture usate, maggiormente ricercate dai clienti, in quanto alternativa più accessibile.
Formula 1 - Alpine ingaggia Colapinto, Doohan trema
La Alpine ha messo a segno un colpo di mercato importante: Franco Colapinto, giovane talento argentino di 21 anni, entra a far parte della squadra di Enstone con un contratto pluriennale. Il team ha siglato un accordo con Williams Racing per assicurarsi i servizi di uno dei piloti emergenti più interessanti del panorama automobilistico.
Un ruolo chiave per il futuro (non molto lontano). Colapinto ricoprirà il ruolo di Test e Reserve Driver per il Campionato del Mondo di Formula 1 2025. Sarà presente in diverse tappe del Mondiale e lavorerà attivamente nei test di sviluppo e al simulatore nella sede di Enstone. L'argentino condividerà il programma di test su vetture precedenti con Paul Aron e Ry Hirakawa, confermando il forte investimento del team sulla crescita dei propri piloti. La scelta di Alpine non è casuale: Colapinto ha mostrato talento e maturità sorprendenti nella sua prima stagione in Formula 1 con Williams. Le sue prestazioni, inaspettatamente solide per un rookie, hanno attirato l'attenzione di molti, compreso Flavio Briatore, consulente esecutivo del team. Franco è chiaramente uno dei migliori giovani talenti nel motorsport. La sua apparizione sulla griglia lo scorso anno è stata una sorpresa per molti, me compreso, e ha dimostrato un livello impressionante di competitività. Guardiamo al futuro con ottimismo e il suo ingaggio rafforza la nostra visione a lungo termine, ha dichiarato Briatore.
Trema Jack Doohan. La notizia dell'ingaggio di Colapinto fa salire l'ansia al rookie australiano, Jack Doohan, che debutterà come pilota titolare nel 2025 ma con in tasca un contratto a tempo, per circa cinque gare. Considerando che la gestione dei piloti, nel recente passato della Alpine, ha sollevato non poche perplessità, Jack correrà con una spada di Damocle sulla propria testa, conscio di dover lasciare a Colapinto un sedile che scotta ancor prima di cominciare.
Fake news - Il bonifico per aggiornare la carta di circolazione può essere una truffa
Per aggiornare la propria carta di circolazione non serve alcun bonifico: è l'avvertimento di Consarca, che rappresenta 2.500 autoscuole e studi di consulenza, intervenuta per smentire la presunta notizia che sta circolandio su WhatsApp.
Smentita anche dal Ministero. Secondo il messaggio diffuso sull'app di messaggistica, gli utenti dovrebbero versare 45 euro con due bollettini in ACI e presso la Motorizzazione, pena il divieto di circolazione e il rischio di incorrere in sanzioni amministrative. Si tratta, come sottolineato da Confarca, di una notizia falsa, smentita anche dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Non si deve effettuare nessun versamento per l'aggiornamento della carta di circolazione, erroneamente chiamata libretto e che oggi invece si chiama documento unico di circolazione. Il nostro invito a tutti gli automobilisti è a non cascarci e a segnalare il messaggio alla Polizia Postale, perché dietro potrebbe esserci un tentativo di truffa, spiega Roberto Gianolio, segretario nazionale della sezione Studi di Consulenza di Consarca.
Dakar 2025 - Toyota in testa al termine della 5a tappa
La Toyota Hilux T1+ TGR del duo Lategan-Cummings guida la classifica generale della Dakar 2025 al termine della quinta tappa, quella che precede il consueto giorno di riposo per la grande carovana alle prese con il rally raid più duro al mondo. La gara di quest'anno sembra essere ancora più tosta, considerando che abbiamo già visto due dei grandi protagonisti Carlos Sainz con la Ford e Sébastien Loeb con la Dacia - alzare bandiera bianca.
La Temibile "48 Ore" ha tagliato le gambe a molti. La seconda tappa di questa edizione della Dakar, divisa in due parti, ci ha riservato i primi colpi di scena. Carlos Sainz ha capottato al chilometro 327, danneggiando gravemente il roll bar della sua Ford Raptor. Nonostante il tentativo di proseguire, la FIA lo ha costretto al ritiro per ragioni di sicurezza, lasciando El Matador con l'amaro in bocca per quello che è stato - per sua stessa ammissione - un suo errore. Sébastien Loeb, dal canto suo, ha affrontato guasti elettrici che lo hanno rallentato di oltre 40 minuti nella prima parte, salvo poi recuperare parzialmente nella seconda. Alla fine, Yazeed Al Rajhi si è imposto, consolidando la sua posizione di favorito. Ma per il francese è stata decisiva la terza tappa: Loeb si è ribaltato al chilometro 12, danneggiando irreparabilmente il roll bar della sua Dacia Sandrider. Loeb, già provato dagli eventi delle tappe precedenti, ha dovuto abbandonare la corsa, perché - anche in questo caso - la FIA ha escluso la vettura per i danni subiti al roll-bar.
Delusione cocente per Sainz. Carlos Sainz ha espresso grande rammarico per il ritiro forzato dalla Dakar 2025, una decisione presa dai commissari FIA a seguito dei gravi danni subiti dal roll bar della sua Ford Raptor durante il capottamento nella tappa di 48 Ore. In un breve comunicato diffuso tramite il team Ford M-Sport, Sainz ha dichiarato: " una grande amarezza dover abbandonare una gara come questa, soprattutto sapendo quanto impegno abbiamo messo per essere competitivi. La sicurezza viene prima di tutto, ma lasciare così, senza avere la possibilità di continuare, è dura da accettare. Voglio ringraziare la squadra per il grande lavoro fatto e per il supporto continuo." Sainz ha anche aggiunto che, nonostante il risultato, il focus resta sul futuro: "Torniamo a casa con molte lezioni da imparare. La Dakar è crudele, ma è proprio per questo che la amiamo così tanto. Ci rialzeremo e torneremo più forti."
I risultati della Marathon. La quarta tappa, prima parte della Marathon, ha visto imporsi Yazeed Al Rajhi in una tappa ricca di emozioni che ha portato la carovana ad Alula. Nasser Al-Attiyah, unico dei grandi favoriti rimasto in gara, ha sofferto un problema alla sospensione che gli è costato oltre 45 minuti. Henk Lategan, leader della classifica generale, ha giocato in difesa, mantenendo un buon margine su Al Rajhi e consolidando la sua posizione. Nella quinta tappa, quella di oggi, abbiamo assistito a un altro finale rocambolesco. Seth Quintero ha beffato Nasser Al-Attiyah per un solo secondo dopo che il qatariota è stato penalizzato di 10 minuti per una ruota di scorta persa durante la prova.
La classifica generale. Così, Henk Lategan continua a guidare la classifica generale con 10 minuti di vantaggio su Al Rajhi, al volante dell'altra Hilux del team Overdrive. Terza la Ford Raptor M-Sport di Ekstroem/Bergkvist, mentre Nasser Al-Attiyah è quarto con un ritardo di 35 minuti dalla vetta.
Dacia Bigster - Tutti i prezzi e le versioni per lItalia
La Dacia ha aperto gli ordini della nuova Bigster, la prima Suv di segmento C della casa romena. Lunga quasi 4,6 metri, in Italia è disponibile con quattro allestimenti e altrettante motorizzazioni, tutte elettrificate: benzina a trazione anteriore o integrale, bifuel a Gpl e full hybrid. Il listino parte da 24.800 euro: le prime consegne e l'arrivo nelle concessionarie è previsto per il mese di marzo.
Motorizzazioni. Tante le novità dentro il cofano, a cominciare dalla motorizzazione TCe 140, che al 1.2 turbobenzina affianca il sistema mild hybrid da 48 V: le percorrenze dichiarate sono di 18,2 km/l. La versione bifuel a Gpl di pari potenza è anche la prima elettrificata proposta dalla Casa. Il powertrain full hybrid ha invece una potenza di 155 CV ed è abbinato a due unità elettriche e al cambio automatico Multimode: le percorrenze dichiarate sono di 21,3 chilometri con un litro di benzina. Da ultima c'è la 130 4x4 abbinata al sistema mild hybrid a 48 V e cambio manuale a sei rapporti.
Dacia Bigster Essential. L'allestimento base offre cerchi di lega da 17, luci anteriori e posteriori a Led, barre sul tetto in color grigio megalite, climatizzatore manuale, strumentazione digitale da 7 e infotainment da 10 con connettività Apple CarPlay e Android Auto senza fili, divanetto posteriore frazionato, sensori luci, sensori di parcheggio posteriori, telecamera e gli Adas obbligatori per legge.
Dacia Bigster Expression. La versione intermedia integra la dotazione con il climatizzatore automatico bizona, il sedile passeggero regolabile in altezza, i fendinebbia, il freno di stazionamento elettrico, i sensori pioggia, i rivestimenti denim per interni e plancia.
Dacia Bigster Journey ed Extreme. Come per la Duster, anche la nuova Bigster offre allo stesso prezzo due allestimenti al top della gamma: in comune su entrambi cerchi da 18, vetri posteriori oscurati, abbaglianti automatici, strumentazione digitale da 10, infotainment da 10,1 con navigatore connesso, ingresso senza chiave e ricarica a induzione per gli smartphone. Sulla Extreme troviamo rivestimenti di materiale lavabile, tappetini in tessuto/gomma per il bagagliaio, retrovisori e dettagli interni in color rame e il tetto panoramico apribile. La Journey offre invece il portellone elettrico e il sedile del conducente regolabile elettricamente.
Optional e pacchetti. Di serie, la Bigster è offerta in color Bianco Ghiaccio, ma su richiesta (750 euro) è possibile optare per l'inedito Blu Indigo, Terracotta, Nero Nacré, Verde oxide e Grigio Scisto. La versione con tetto nero a contrasto (solo per Extreme e Journey) costa 150 euro. Il Winter Pack (300 euro, non per base) offre sedili anteriori e volante riscaldabili; la versione Plus (500 euro) aggiunge anche il parabrezza riscaldabile. Sensori di parcheggio anteriori e laterali, telecamera a 360 e monitoraggio dell'angolo cieco costano 580 euro per la Expression e 480 per Journey ed Extreme. Il tetto panoramico (solo per Extreme) costa 280 euro. Tra gli accessori anche il telo protettivo (143 euro), i paraspruzzi (27 euro) e la tenda da portellone (465 euro). Il pack sleep per convertire la Bigster in minicamper potrebbe arrivare nei prossimi mesi.
Un tour per vederla da vicino. Alla fine di gennaio, la Dacia lancerà il Bigster Experience Tour, che permetterà di vedere l'auto da vicino in un ambiente meno asettico delle concessionarie, dove la vettura è attesa in primavera. L'iniziativa, i cui dettagli verranno comunicati più avanti, si svolgerà a Milano, Bologna, Roma e Bari.
Il listino. Ecco tutti i prezzi, le motorizzazioni e gli allestimenti della nuova Dacia Bigster per il mercato italiano:
- Bigster Essential TCe 140: 24.800 euro
- Bigster Essential Eco-G 140: 24.800 euro
- Bigster Essential TCe 130 4x4: 26.800 euro
- Bigster Expression TCe 140: 25.800 euro
- Bigster Expression Eco-G 140: 25.800 euro
- Bigster Expression TCe 130 4x4: 27.800 euro
- Bigster Expression Hybrid 155: 29.300 euro
- Bigster Journey TCe 140: 27.800 euro
- Bigster Journey Eco-G 140: 27.800 euro
- Bigster Journey Hybrid 155: 31.300 euro
- Bigster Extreme TCe 140: 27.800 euro
- Bigster Extreme Eco-G 140: 27.800 euro
- Bigster Extreme Hybrid 155: 31.300 euro
Skoda Elroq - A listino la versione 60: batteria da 63 kWh e 428 km di autonomia
La gamma della Skoda Elroq si arricchisce della nuova versione 60, che affianca le 50 e 85 già a listino. Caratterizzata dal design Modern Solid che arriverà anche sulla Enyaq restyling (presentata nei giorni scorsi), la nuova Suv media della Casa boema è lunga 4.49 cm e offre un bagagliaio che va da 470 a 1.580 litri dichiarati, senza rinunciare alle tante e pratiche soluzioni Simply Clever. Il listino della Skoda Elroq 60 parte da 38.500 euro, con consegne a partire dalla primavera.
Motore e batteria. A muovere la Skoda Elroq 60 c'è il motore motore posteriore da 150 kW (204 CV) e 310 Nm di coppia, capace di farla scattare da ferma a 100 km/h in 8 secondi, fino a raggiungere la velocità massima di 160 km/h. La batteria è da 63 kWh, per un'autonomia (omologata nel ciclo Wltp) che arriva a 428 km. La ricarica in corrente alternata accetta potenze fino a 11 kW, mentre dalle colonnine in corrente continua si arriva a 165 kW, per passare dal 10% all'80% in meno di mezz'ora.
Livello 2 di serie. La Skoda Elroq 60 offre di serie i cerchi di lega da 19, la vernice metallizzata, i fari anteriori e posteriori full led, gli specchietti reclinabili elettricamente, l'infotainment da 13 con navigatore connesso e connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, il climatizzatore bizona, volante e sedili riscaldabili, telecamera e sensori di parcheggio, ricarica a induzione per gli smartphone compatibili, i vetri posteriori oscurati e l'allarme volumetrico. La dotazione comprende anche gli aiuti per la guida assistita di Livello 2 (cruise control adattivo con funzione di stop & go, mantenimento della traiettoria e assistenza al cambio di corsia).
I prezzi per l'Italia. Ecco il listino completo della nuova Skoda Elroq, con l'aggiunta della versione 60.
- Elroq 50 170 CV 55 kWh: 34.500 euro
- Elroq 60 204 CV 63 kWh: 38.500 euro
- Elroq 85 286 CV 77 kWh: 43.500 euro
- Elroq 60 204 CV 63 kWh Sportline: 41.350 euro
- Elroq 85 286 CV 77 kWh Sportline: 45.650 euro
Skoda Kamiq - Al volante del restyling con l'1.5 TSI da 150 CV
La nuova Skoda Kamiq si presenta con un design rinnovato e numerose innovazioni che migliorano praticità e tecnologia. Esternamente, la Suv compatta adotta una griglia frontale più verticale e un diffusore posteriore ridisegnato, mentre i fari LED Matrix, disponibili come optional, garantiscono una visibilità superiore grazie alla maggiore intensità luminosa e al fascio adattivo.
Bel motore. Le novità non si limitano all'estetica: dentro il cofano, spicca il motore 1.5 TSI da 150 CV, il più potente della gamma. Questa unità, parte della famiglia evo2, è equipaggiata con il sistema di disattivazione attiva dei cilindri (Act+), che ottimizza i consumi disattivando due cilindri quando non è richiesta la piena potenza. Grazie a un software avanzato e a modifiche nel sollevamento delle valvole, il sistema lavora in modo ancora più fluido ed efficiente, migliorando le prestazioni e riducendo le emissioni. Il motore eroga una coppia massima di 250 Nm, assicurando una guida pronta e dinamica.
Anche gli interni sono stati aggiornati, con una nuova organizzazione delle Design Selections e materiali sostenibili, come tessuti e rivestimenti ottenuti da fibre riciclate. La tecnologia non manca, con il Virtual Cockpit opzionale da 10 pollici e un sistema di infotainment completo, dotato di un touchscreen fino a 9 pollici. Presenti anche le porte USB-C ad alta potenza per la ricarica rapida, disponibile anche via wireless per gli smartphone. Volete sapere di più sulla Skoda Kamiq restyling? Guardate il video qui sopra.
Emissioni 2025 - Renault: "Lo strumento del pooling indebolisce l'industria europea"
La Renault intende rispettare le nuove normative europee sulle emissioni di anidride carbonica, ma ritiene che lo strumento del pooling, il meccanismo che consente ai costruttori di raggruppare le flotte per abbassare i limiti e ridurre eventuali multe per lo sforamento dei limiti, non sia la soluzione giusta, perché rischia di indebolire l'industria europea e di avvantaggiare produttori esteri. Una posizione già esplicitata in passato, ma che ora viene ribadita nel commentare le mosse di rivali come Ford, Stellantis, Toyota o Mercedes, pronti a creare raggruppamenti con Tesla e i cinesi della Geely.
La posizione di de Meo. La dichiarazione della società di Boulogne-Billancourt, in risposta a una domanda della Reuters, non deve stupire. L'amministratore delegato della Renault, Luca de Meo, è stato sempre molto chiaro nella sua veste di presidente dell'Acea, l'associazione europea dei costruttoi: le attuali normative per la riduzione delle emissioni del settore automobilistico rischiano di indebolire la competitività dell'intera industria, distogliendo risorse destinate agli piani di elettrificazione per convogliarle verso produttori non europei. Il manager italiano si riferisce proprio al regime sanzionatorio legato ai limiti entrati in vigore da pochi giorni, ovvero agli ormai famosi 15 miliardi e passa di multe che le Case rischiano di pagare alla fine di quest'anno a causa del rallentamento delle vendite di elettriche. Come detto, le sanzioni possono essere ridotte facendo leva su alternative come il pooling, ma non si tratta di un'opzione a costo zero: i membri del raggruppamento dovranno infatti acquistare i crediti dalle aziende più virtuose come la Tesla, risparmiando sì sulle sanzioni, ma dovendo comunque sostenere delle spese. Per questo la Renault, che sull'adesione a eventuali raggruppamenti non ha ancora preso decisioni, ribadisce l'invito rivolto da de Meo alle istituzioni continentali di fare chiarezza sulla questione delle normative e di allentare i requisiti, quantomeno temporaneamente: "Senza una posizione chiara da parte della Commissione europea, i produttori sono costretti a prendere decisioni controproducenti come l'acquisto di crediti dai concorrenti, potenziali tagli alla produzione e via discorrendo. Tutto questo porta all'indebolimento dell'industria europea".
Germania - In bancarotta anche il gruppo Mbw
Dalla Germania continuano ad arrivare segnali di crescenti sofferenze tra le aziende legate alla produzione automobilistica. Al sempre più lungo di fornitori in difficoltà, se non proprio in bancarotta, va ora aggiunta Mbw-Gruppe, realtà specializzata nella finitura superficiale dei metalli con sede a Rheinmünster (Baden-Württemberg) e stabilimenti a Lichtenau (Baden-Württemberg), Einbeck (Bassa Sassonia), Mühlhausen e Sömmerda (Turingia) e Hartha (Sassonia). Le diverse società del gruppo tedesco hanno presentato al tribunale distrettuale di Baden-Baden l'istanza di insolvenza e i giudici hanno accolto la richiesta, affidando la curatela fallimentare a Dirk Pehl dello studio legale Schultze & Braun. I 320 dipendenti saranno tutelati dalle indennità previste dalle normative tedesche fino a tutto il mese di febbraio, mentre il gruppo potrà beneficiare della protezione da eventuali rimostranze dei creditori. Ora toccherà a Pehl valutare tutte le opzioni adeguate per risanare e rilanciare l'azienda, a partire dalla ricerca di un potenziale investitore, industriale o finanziario, interessato a rilevare l'intero compendio aziendale. La procedura d'insolvenza non limita le attività produttive e il curatore fallimentare ha già garantito il rispetto delle commesse finora acquisite.
Una filiera in crisi. La crisi dell'azienda è legata al difficile contesto operativo: le difficoltà economiche sono state attribuite a fattori che stanno penalizzato anche colossi della componentistica tedesca come Bosch, Continental, Schaeffler o ZF, a partire dai tagli alle commesse dell'industria dell'auto nazionale, uno dei principali clienti della Mbw. Nel caso dell'azienda di Rheinmünster, le incertezze sul fronte della pianificazione degli investimenti hanno portato a ritardi e problemi produttivi. Le difficoltà sono state esacerbate dagli "oneri finanziari legati all'aumento dei costi dei materiali, dell'energia e del personale". Mbw è un'azienda energivora e pertanto è stata particolarmente colpita dai rincari del gas e dell'elettricità e dai sempre più stringenti requisiti per raggiungere la neutralità climatica. "Nel complesso, questi vari aumenti dei costi sui nostri clienti sono stati trasferiti sui clienti solo in parte e non sono stati compensati da un'espansione delle attività", ha spiegato l'amministratore delegato Vanessa Schmidt. "Il sottoutilizzo degli impianti e gli oneri che gravano ancora sulla nostra azienda fanno sì che la nostra situazione di liquidità sia ora molto tesa e che non saremo più in grado di far fronte ai nostri obblighi di rimborso dei crediti nel prossimo futuro. Questo ci ha costretto a presentare istanza di insolvenza per poterci riposizionare sfruttando gli strumenti del diritto fallimentare e al contempo per trovare partner che ci forniscano capitali freschi".
Auto elettriche - Accordo tra A2A e Metro Italia per nuove colonnine nei punti vendita
L'operatore dell'energia A2A, attraverso la controllata A2A E-Mobility, ha siglato un accordo con Metro Italia, azienda specializzata nel commercio all'ingrosso, per l'installazione di 156 colonnine di ricarica presso trentatré punti vendita presenti in quattordici regioni italiane. I punti di ricarica saranno di tipo Quick, a corrente alternata e con potenze fino a 22 kW, e Fast o Ultrafast in continua, da 50 e 100 kW. Le nuove stazioni saranno integrate all'interno delle piattaforme di localizzazione dei punti di ricarica, e accessibili a tutti gli automobilisti. La partnership con Metro Italia ci permette di contribuire concretamente al raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico del Gruppo A2A, che prevede oltre 26.000 punti di ricarica al 2035 su tutto il territorio nazionale, spiega Fabio Pressi, amministratore delegato di A2A E-Mobility.
Progetto già ben avviato. Attualmente sono già 94 le prese di ricarica attive in 19 punti vendita dislocati su tutto il territorio italiano: in provincia di Milano (Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, San Donato Milanese, Baranzate), Castellanza, Brescia, Seriate (Bergamo), Piacenza, Castelmaggiore (Bologna), Torino, Sesto Fiorentino, Lucca, San Giovanni Teatino (Chieti), Verona, Parma, Lana (Merano), Osimo (Ancona), Silea (Treviso) e Ventimiglia. Le nuove postazioni saranno realizzate a Bari, Bastia Umbra, Elmas (Cagliari), Pisa, Vertemate (Como), Genova, La Spezia, Moncalieri, Roma, Sassari, Trieste e Olbia.
Invenzioni - Il motore del 1854 di Barsanti e Matteucci torna a funzionare
Sabato 11 gennaio verrà acceso a Firenze un motore a scoppio inventato in Italia 171 anni fa. L'evento, organizzato da Palazzo Vecchio e da Museo Galileo con il Club moto d'epoca fiorentino (Cmef), vede come protagonista il motore denominato macchina animata, costruito in origine nel 1854 da Eugenio Barsanti, padre scolopio, e Felice Matteucci, ingegnere idraulico, che depositarono il brevetto il 12 giugno di quello stesso anno in Inghilterra.
Cinquemila ore di lavoro. I soci del Cmef hanno ricostruito il motore partendo dalla documentazione originale depositata dagli inventori all'Archivio dell'Accademia dei Georgofili e all'Archivio Ximeniano. Sono servite oltre 5.000 ore di lavoro e oltre 350 pezzi, realizzati su misura, per arrivare al risultato finale, grazie anche alla collaborazione di alcuni specialisti del settore.
La presentazione a Palazzo Vecchio. Interverranno nella mattina di sabato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio Graziano Dainelli, responsabile del progetto, Antonio Linari, che ha seguito la ricerca della documentazione e il progettista Maurizio Mugelli, oltre ai rappresentanti della Fondazione Barsanti & Matteucci, della Baker Hughes-Nuovo Pignone, di ACI Storico, della facoltà di ingegneria dell'Università di Firenze e del Museo Galileo. Il motore sarà avviato alle 12.30 in Piazza dei Giudici.
AC Future - La Transformer Home firmata Pininfarina
La partnership tra Pininfarina ed AC Future nel campo delle soluzioni abitative si rafforza: al CES 2025 di Las Vegas debuttano infatti i prodotti pronti per la commercializzazione: AI-THu, AI-THt ed AI-THd. Le prime consegne sono previste per la fine del 2026.
Una struttura autosufficiente da 37 metri quadrati. Le sigle indicano utilizzi diversi della stessa base modulare AI Transformer Home, declinata nelle varianti Unit, Trailer e Drivable ed è controllata dall'Intelligenza Artificiale con tecnologia off-grid. La Unit, pensata sia come casa residenziale che come soluzione temporanea per uso civile o militare, offre 37 metri quadrati abitabili e 4 metri di patio esterno (ma sono previste opzioni fino a 111 metri quadrati totali) e integra pannelli solari, batteria di stoccaggio, generatore di acqua ed elettrodomestici con prezzi a partire da 98.000 dollari.
Rimorchio o veicolo autonomo. La versione Trailer misura 7,3 metri di lunghezza e può essere rimorchiata da un veicolo: una volta ferma si espande fino agli stessi 37 metri quadrati della Unit. La Drivable, infine, deriva dal Concept del 2024 e prevede la cabina di guida frontale trasformabile in ufficio o camera da letto a veicolo fermo ed un sistema avanzato di guida autonoma.
Pirelli - L'azenda della Bicocca sarà Official Tyre Partner dellAustralian Open
L'ormai imminente Australian Open è tra gli eventi più attesi dagli sportivi italiani. Le gesta di Jannick Sinner e di tanti altri tennisti nostri connazionali hanno riacceso l'interesse per il gioco della racchetta e ancor di più le speranze di nuovi trionfi, ancor di più dopo le vittorie dello stesso Sinner proprio a Melbourne e all'Us Open di New York e della squadra di Coppa Davis. Tuttavia, al torneo australiano, al via il 12 gennaio presso la Rod Laver Arena, non saranno presenti solo i nostri atleti (ben 10 sono entrati nel tabellone principale), ma anche aziende del Belpaese in qualità di partner: è il caso della Campari con il marchio Aperol, della Peroni con Nastro Azzurro e Pirelli.
Accordo pulirennale. L'azienda della Bicocca, infatti, ha aggiunto il tennis all'elenco di sport e competizioni coperte dal suo marchio principale (motosport, calcio, vela e sci), firmando con gli organizzatori di uno dei grandi appuntamenti del cosiddetto Grande Slam un accordo di partnership di durata pluriennale valido, per l'appunto, già da quest'anno. La Pirelli sarà Official Tyre Partner dell'Australian Open e potrà così sfruttare "un'importante vetrina per promuovere il brand in tutto il mondo: l'Australian Open è per Pirelli un'occasione di visibilità molto rilevante grazie all'attenzione che il tennis riceve a livello globale", ha commentato l'amministratore delegato Andrea Casaluci, secondo il quale la sponsorizzazione contribuirà anche "ad aumentare la conoscenza del nostro marchio in Australia che è un mercato con un'alta concentrazione di auto prestige. Proprio a Melbourne, sede del torneo, nel 2019 abbiamo aperto un Pirelli P Zero World, nostro modello di negozi flagship attualmente presenti in solo altre quattro città del mondo". La collaborazione consente anche di rilanciare un legame storico tra il tennis e l'azienda italiana: infatti, la Pirelli ha prodotto palline dal 1930 e fino agli anni 70.
Usato - Il 2024 si chiude in positivo: +11,2%
Il mercato delle auto usate chiude il 2024 in positivo, grazie anche alla presenza di due giornate lavorative in più rispetto a dicembre 2023. Al netto delle minivolture, ossia i passaggi di proprietà temporanei ai concessionari, l'incremento nel mese è dell'11,2%, con 255.961 scambi contro i 230.220 dello scorso anno. Su base annua la crescita si attesta all'8,3%: sono infatti stati 3.157.516 i passaggi di proprietà nel 2024, contro i 2.914.721 del 2023. Secondo quanto riferisce l'Aci nel suo rapporto mensile, per ogni 100 autovetture nuove, a dicembre ne sono state vendute 215 di seconda mano (198 nell'arco dell'intero anno).
In aumento le ibride. Le auto con motorizzazioni a gasolio rimangono quelle più scambiate anche nel mese di dicembre: la loro quota di mercato passa dal 45,7% al 42,7% su base mensile, e dal 46,5% al 44% su base annua. In leggero calo anche i passaggi di auto a benzina, che mantengono una quota pari al 36,1% su base mensile e del 36,6% annua. Crescono sensibilmente gli scambi delle ibride, tanto a benzina quanto a gasolio: le prime guadagnano il 53,3% rispetto al dicembre del 2023, con una quota di mercato dell'8,6% (7,3% su base annua), le seconde arrivano all'1,7% (1,3%). In aumento anche i passaggi di proprietà per le bifuel Gpl/benzina (+12,7% su base mensile, per una quota di mercato del 7,3%) e per le elettriche (+53,3%, 1% di quota di mercato complessiva).
Le minivolture. Anche in questo segmento si conferma il primato delle auto a gasolio, pure se in calo (43,2%, -2,2% su base mensile e -0,6% su base annua), seguite da quelle a benzina (32,1% a dicembre, 30% di quota di mercato nel 2024). Analogamente a quanto visto nel privato, sono in forte crescita le ibride (+65,6% su base mensile, per una quota di mercato dell'11,9%, 9,8 su base annua) e, pur con percentuali più ridotte, le elettriche, che nel 2024 passano dallo 0,8% all'1,2% rispetto al 2023. In calo anche le bifuel e le monovalenti a metano.
Le radiazioni. A dicembre crescono anche le radiazioni delle autovetture, con un incremento su base mensile del 22,5% (26,3% su base annua). Ogni 100 auto nuove ne sono state radiate 68, ma questo non è stato sufficiente a fermare la crescita del parco auto circolante in Italia, che l'Aci stima in aumento dell'1%. Dall'inizio dell'anno le auto più rottamate sono state le Euro 4 (37%), seguite dalle Euro 5/6 (23,3%), Euro 3 (21,6%), Euro 2 (12,7%), Euro 1 (1,6%) ed Euro 0 (1%).
Porsche 911 - La Carrera S torna con 480 CV
La Porsche completa la gamma della 992 restyling introducendo la 911 Carrera S, tassello mancante tra le già disponibili Carrera e Carrera T da 394 CV e Carrera GTS T-Hybrid da 541 CV. La nuova Carrera S che per il momento non è ancora affiancata dalla 4S a trazione integrale è già ordinabile in Italia con prezzi a partire da 159.447 euro per la coupé e da 173.859 euro per la cabriolet.
480 CV solo con il Pdk. La nuova Carrera S 992.2 adotta una versione da 480 CV e 530 Nm del boxer 3.0 turbobenzina (non elettrificato, a differenza della sorella maggiore T-Hybrid), superando quindi di 30 CV il modello precedente e allineandosi alla precedente GTS grazie ad aspirazione e turbine modificate. L'unica trasmissione disponibile è l'automatico Pdk a otto marce: la nuova Porsche 911 Carrera S raggiunge i 308 km/h di velocità massima e completa lo 0-100 km/h in 3,3 secondi. Addio al manuale, che rimane solo sulla Carrera T.
Più ricca di serie. La dotazione di serie della nuova Carrera S è stata ulteriormente arricchita e include ora i cerchi di lega dedicati da 20 e 21 pollici, l'impianto di scarico sportivo, il Porsche Torque Vectoring Plus (PTV+). gli interni di pelle con ulteriori elementi personalizzati e l'impianto frenante maggiorato con dischi anteriori da 408 mm. Sono invece optional l'impianto frenante carboceramico, le sospensioni attive Pasm con altezza da terra ridotta di 10 mm abbinate all'asse posteriore sterzante e il sistema di sollevamento dell'asse anteriore.
DS - dition France, una serie limitata ispirata a Parigi
Il 15 gennaio, la DS aprirà gli ordini per la nuova serie limitata dition France, ispirata alla città di Parigi e disponibile su tutta la gamma della Casa francese. I modelli con questo allestimento saranno esposti in anteprima all'ormai imminente Salone di Bruxelles, che si svolgerà dal 10 al 19 gennaio.
DS 3 dition France. L'allestimento si basa sulla dotazione Pallas, a cui sono stati aggiunti diversi elementi di personalizzazione: una doppia linea dorata sotto i finestrini laterali, copriruota dorati, stemma sul cofano con il tricolore francese su sfondo dorato e monogramma 3 dorato sul portellone. La dotazione si arricchisce poi con gli interni in Alcantara nera, sedili (anteriori riscaldati) in tessuto intrecciato con inserti in Alcantara, telecamera a 360, sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Sull'elettrica è disponibile anche il caricatore trifase da 11 kW. Sei le tinte per la carrozzeria: Bianco Polare, Grigio Artense, Grigio Cristallo, Nero Perla, Rosso Diva e Volo di notte.
DS 4 dition France. Basato anch'esso sull'allestimento Pallas, si caratterizza per gli stessi dettagli estetici (linea dorata sotto i finestrini laterali, copriruota e monogramma dorato sul portellone). La dotazione si completa con i cerchi da 19, la ricarica wireless per lo smartphone, il pacchetto Sedile elettrico, interni, sedili e pannelli porta in Alcantara. I colori disponibili sono: Bianco Perla, Grigio Cristallo, Grigio Platino, Nero Perla e Volo di Notte.
DS 7 dition France. L'edizione limitata della Suv francese prevede la doppia linea dorata sotto i finestrini laterali, i copriruota dorati, lo stemma francese sul cofano e il monogramma dorato 7 sul portellone. La dotazione comprende il portellone elettrico, la ricarica wireless del telefono, la telecamera a 360, la guida assistita di livello 2, il volante in pelle traforata con cuciture carminio e oro e gli interni in Alcantara nera. Quattro i colori: Blu Zaffiro, Grigio Cristallo, Grigio Titanio e Nero Perla.
I prezzi per l'Italia. Ecco i prezzi di tutti i modelli dition France per il mercato italiano:
- DS 3 dition France Hybrid: 34.200 euro
- DS 3 dition France E-Tense: 42.350 euro
- DS 4 dition France BlueHDi 130 Automatic: 38.650 euro
- DS 4 dition France Hybrid: 38.350 euro
- DS 4 dition France Plug-in Hybrid 225: 47.300 euro
- DS 7 dition France BlueHDi 130 Automatic: 45.600 euro
- DS 7 dition France Plug-in Hybrid 225: 54.200 euro
- DS 7 dition France Plug-in Hybrid AWD 300: 59.800 euro
2035 - Timmermans: "I ricchi aiutino i poveri a fare la svolta green"
Frans Timmermans, il padre del Green Deal europeo, torna a parlare della sua "creatura", a suo dire minacciata dalle distorsioni economiche che finora hanno favorito i "ricchi". Secondo l'ex vicepresidente della Commissione europea, dimessosi nell'agosto del 2023 per fare il deputato nel Paese natale, l'Olanda, finora i sussidi e i generosi bonus messi a disposizione da Bruxelles e dai Paesi dell'Unione sono finiti a benestanti "early adopter", ovvero i primi utilizzatori di elettriche, pannelli solari e nuovi sistemi di riscaldamento: uno squilibrio che ora dovrebbe essere sanato a suon di tasse. Occorre che i ricchi aiutino i poveri, sentenzia Timmermans sulle pagine del Financial Times, sottolineando il crescente costo della vita e le spese per bollette, carburante, cibo che la maggior parte della popolazione si trova ad affrontare quotidianamente.
Tassare i ricchi. Dunque, per il 63enne esponente del Partito del Lavoro-Sinistra Verde, artefice di un cambiamento epocale abbandonato proprio nel momento clou, il problema non starebbe nell'impianto che porterà, nel 2035, all'abbandono dei motori endotermici, quanto nella sua applicazione. Ecco perché a detta di Timmermans, gli stessi governi dovrebbero ora "dare sostegno ai più poveri, per sedare il crescente consenso ai partiti della destra radicale disonesti' che promettono soluzioni semplici. Affinché la transizione abbia successo, è dunque necessario un elemento di solidarietà, sul modello del sistema fiscale, con i benestanti che pagano di più. Insomma, finora hanno beneficiato di soldi pubblici le persone che non ne avevano realmente bisogno. E che ora, pur abbracciando le convinzioni green, continuano a vivere con un'impronta di carbonio e abitudini di consumo elevati. Il contrario di quanto avviene nel ceto meno abbiente, che riduce l'impronta di carbonio per necessità e non perché abbia abbracciato l'idea.
"Le Case hanno dormito per 10 anni". Quanto alle richieste di revisione della strada che porterà al 2035, Timmermans ritiene che la politica europea debba tirare dritto, respingendo le richieste dei costruttori (come fa il suo connazionale e successore Wopke Hoekstra). L'industria automobilistica ha dormito per 10 anni, mentre Cina e Corea reinventavano la mobilità elettrica. Ora si lamenta, dicendo che il modo per competere è rallentare la transizione... I cinesi monopolizzeranno il mercato. Ragioni tutte da dimostrare e che faranno saltare sulla sedia le associazioni dei costruttori. Detto questo, Timmermans riconosce almeno che la politica non è stata in grado di garantire il potenziamento delle infrastrutture della mobilità elettrica: una responsabilità grave, nel mezzo di una "rivoluzione industriale che viaggia a velocità tripla o quadrupla rispetto a quella che abbiamo conosciuto sinora".
Auto elettriche - Primi segnali di una "guerra dei prezzi" europea
Dopo la Cina, anche l'Europa sta per assistere a una "guerra dei prezzi" per spingere le auto elettriche? La domanda non è peregrina, alla luce di alcuni segnali in arrivo da oltralpe. In Francia, per esempio, la Dacia ha tagliato di di 2 mila euro il prezzo base della Spring: ora la piccola elettrica costa 16.900 euro, escludendo gli incentivi all'acquisto messi a disposizione dal governo transalpino.
Gli altri tagli. Lo sconto deciso dal marchio del gruppo Renault è legato anche alla decisione di variare l'allestimento base e, in particolare, la potenza del propulsore a parità di batteria (26,8 kWh): la versione base ha ora 45 CV, a fronte dei 65 della variante più costosa. Il nuovo prezzo consente alla Spring di ridurre il divario rispetto alla diretta concorrente Leapmotor T03, ma nemmeno la joint venture tra il marchio cinese e Stellantis è rimasta a guardare: il prezzo della Bev assemblata a Tychy (Polonia) è stato a sua volta ridotto di 4 mila euro, fino a raggiungere i 14.900. Altre riduzioni sono state decise dalla Volkswagen per la sua ID.3: la compatta a batteria viene offerta in Francia e Germania a meno di 30 mila euro. L'offerta francese include il bonus ecologico di 4.000 euro e ulteriori 4.000 euro di contributo concesso dalla Casa di Wolfsburg, mentre in Germania il costruttore garantisce uno sconto di 3.500 euro.
Multe ed emissioni. Ovviamente, servono ulteriori prove per avere la conferma dell'avvio di una vera e propria guerra dei prezzi. Se così fosse, non dovrebbe stupire più di tanto. I costruttori, per aumentare il peso delle Bev sull'immatricolato totale ad almeno il 20% dall'attuale 13% circa e per evitare le multe per lo sforamento dei limiti alle emissioni, hanno alcune armi a loro disposizione. Per esempio, possono sfruttare il meccanismo del "pooling", come sta già avvenendo, ma lo strumento più utile nell'immediato è solo uno: spingere le vendite di elettriche attraverso massicce politiche promozionali. Mezzi tanto necessari quanto controproducenti per lo stato di salute dei bilanci aziendali.
Mercato - Immatricolazioni giù nel 2024
Noleggio di veicoli sofferente nel nostro Paese, come evidenziano Aniasa e Dataforce. Nel 2024, le società che operano nel settore hanno immatricolato 473.159 fra 399.916 auto e 73.243 mezzi commerciali, con un calo del 10% rispetto al 2023 (con una quota del 27% sul mercato complessivo): una riduzione superiore a quella delle vendite di tutti i canali, a -0,43% con 1.751.796 unità. A trascinare in basso il comparto è il lungo termine, giù del 15% con 374.040 mezzi, anche se il 2023 aveva beneficiato di un ampio portafoglio ordini legato alle ritardate consegne dei due anni precedenti; il breve termine cresce del 15% con quasi 100.000 esemplari (primo rialzo post Covid). Da ottobre a dicembre 2024, tuttavia, si registrano numeri preoccupanti per entrambi: 94.000 acquisti delle compagnie (-21%), con il lungo e il breve in negativo rispettivamente del 22% e del 10%.
I fattori decisivi. La riduzione è dovuta al calo fisiologico verificatosi dopo la consistente ripresa post pandemia, e alla complessa situazione che attraversa l'automotive nazionale ed europeo, spiega il presidente Aniasa, Alberto Viano. Pesano anche le incertezze normative e regolamentari che con la legge Bilancio 2025 si sono radicate: c'è un aggravio economico a carico di oltre un milione di lavoratori dipendenti che utilizzano l'auto aziendale.
Gli scenari per il 2025. In attesa di una decisione dell'Ue sulle multe da 16 miliardi alle Case (e di capire l'impatto del nuovo fringe benefit), Dataforce ha elaborato due scenari per quest'anno. Nell'ipotesi favorevole (nessuna sanzione), il noleggio a lungo termine delle sole auto potrebbe scendere del 3,1%, a 341.000 immatricolazioni; in quella peggiore (con il sì di Bruxelles alle ammende), si potrebbe registrare un crollo del 35,4%, a 227.000 unità.
Ecotassa - "Limposta sullusato acquistato nell'Unione è contraria al diritto europeo"
Gli accertamenti con cui l'Agenzia delle Entrate sta contestando l'omesso versamento della cosiddetta ecotassa a chi tra l'1 marzo 2019 e il 31 dicembre 2021 ha acquistato un'auto usata con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km (190 g/km dall'1 gennaio 2021) proveniente da un altro Stato Ue (oppure da altri Stati extra-Ue con cui sono in vigore accordi che prevedono il principio di non discriminazione nell'ambito della circolazione delle merci, per esempio San Marino) possono essere contestati presentando ricorso alla Corte di giustizia tributaria entro 60 giorni dalla notifica dell'atto. Ne è convinto Valentino Tamburro, dottore commercialista e revisore legale, secondo cui l'ecotassa (compresa tra 1.100 e 2.500 euro) "ha reso più costoso l'acquisto di vetture usate provenienti da paesi Ue rispetto all'acquisto di analoghe auto usate provenienti dall'Italia, non soggette all'imposta. Con ciò, violando i principi di non discriminazione e di libera circolazione delle merci contenuti nel Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea.
Il precedente rumeno. Attualmente, nell'ambito della giurisprudenza italiana non sono state ancora emanate sentenze in questo senso. Tuttavia, spiega l'esperto, con la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea del 7 aprile 2011, relativa al procedimento C-402/09, un analogo tributo istituito in Romania è stato dichiarato illegittimo in quanto in contrasto con il diritto dell'Unione Europea. Tutto risale al 2008, quando un cittadino rumenosi è ritrovato a dover pagare una tassa di immatricolazione pari a 2.200 euro per l'acquisto in Germania di un'auto usata Euro 2 fabbricata nel 1997 e pagata 6.600 euro: una tassa non dovuta per gli acquisti effettuati in Romania in relazione ad auto analoghe. La Corte di giustizia europea ha respinto la giustificazione fornita dallo Stato rumeno, secondo cui il tributo era conforme al principio 'chi inquina paga', in quanto discriminatorio tra veicoli nazionali e veicoli provenienti da altri stati membri dell'Ue, con ciò determinando la violazione dell'articolo 110 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea che vieta, appunto, la discriminazione tra merci nazionali e merci provenienti da altri Paesi dell'Unione. In altre parole, conclude il commercialista, considerato che il mercato interno dell'Unione Europea è unico, non è possibile introdurre un tributo che favorisca la circolazione di beni presenti sul territorio nazionale rispetto a quelli provenienti da altri stati Ue.
Prevale la normativa Ue. Secondo Tamburro, infine, la risposta a interpello n. 166m con cui nel 2021 l'Agenzia delle Entrate aveva affermato che l'ecotassa è dovuta anche nel caso di acquisto di veicoli usati provenienti dall'Ue, non vincola il contribuente né tantomeno i giudici tributari, tenuti ad applicare la normativa primaria e quella unionale, che prevalgono, come è evidente nel caso di specie, sui documenti di prassi dell'amministrazione finanziaria italiana.