Ewiva - I vincitori della Sustainable Electric Cars Race for Students 2025
Si è svolta nei giorni scorsi la Sustainable Electric Cars Race for Students (Sel3C4rs), seconda edizione della Gara Nazionale di Mobilità Sostenibile, promossa e organizzata dalla Rete di Scuole per la Mobilità Sostenibile. La competizione è rivolta a scuole secondarie superiori, centri di formazione professionale e Its Academy di tutta Italia: i partecipanti devono progettare e realizzare un veicolo elettrico in scala radiocomandato, basandosi su principi di economicità, semplicità, collaborazione, sicurezza e innovazione. I vincitori. Sono state diciassette le squadre che hanno preso parte all'edizione 2025, composte ciascuna da un docente e alcuni allievi provenienti da scuole di tutta Italia. I punteggi sono stati assegnati durante le fasi di progettazione, costruzione e gara vera e propria, e che hanno permesso di decidere i vincitori di quest'anno. Al primo posto, con 910 punti, si è classificato l'IIS Vallauri di Fossano, in provincia di Cuneo, che ha sviluppato il progetto Freccia F25, prototipo realizzato con stampa 3D e taglio water jet, elaborato con simulazioni 3D e test su pista. Sul secondo gradino del podio, con 740 punti, il team composto dall'ITS Mobilità Sostenibile e ITS Greentech/Energia Piemonte, che ha invece lavorato su un veicolo ricondizionato con sistemi di telemetria. Terza, con 710 punti, è arrivata la squadra dell'ITT Allievi Sangallo di Terni, che ha sviluppato una scocca aerodinamica in fibra di carbonio. Con il patrocinio della UE. Vero e proprio laboratorio formativo per lo sviluppo di competenze e skill trasversali, la Gara Nazionale di Mobilità Sostenibile ha ottenuto il patrocinio della Commissione Europea, dell'Unione Italiana delle Camere di Commercio (Unioncamere), dell'Unione Industriali di Torino (Area Education), dell'Unione Industriali di Cuneo e di SIMTUR. Main sponsor dell'evento è Ewiva, joint venture tra Volkswagen ed Enel X per l'infrastruttura di ricarica ad alta potenza.
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La crisi dell'auto - Elkann: "Dall'Europa interventi insufficienti e di corto respiro"
Il Piano d'Azione presentato dalla Commissione Europea per rilanciare l'industria dell'auto non convince i rappresentanti dei maggiori costruttori. Tra loro c'è John Elkann, presidente di Stellantis, che, durante un'audizione informale davanti le Commissioni Attività produttive di Camera e Senato, non ha mancato di criticare alcune delle misure predisposte dal massimo organo esecutivo della Ue, a partire dalla promessa di 1,8 miliardi di euro per la produzione di batterie: " uno sforzo iniziale, ma non sufficiente a colmare il divario con la Cina", è il commento di Elkann. L'eco di Draghi. Il numero uno del gruppo ha fatto eco a quanto dichiarato da Mario Draghi in occasione della presentazione del suo rapporto sulla competitività: "Il settore automobilistico europeo si trova in una fase critica, dovendo far fronte alla crescente pressione esercitata dagli obiettivi normativi in materia di CO2 e alla diminuzione della propria competitività globale", ha detto Elkann. "Questo settore è un esempio chiave della mancanza di pianificazione, a cui è stata imposta una rigida politica climatica senza aver creato le condizioni industriali che la favoriscano. In Stellantis continuiamo a sostenere che l'elettrificazione è lo strumento più efficace per raggiungere la decarbonizzazione. Allo stesso tempo, per centrare gli obiettivi climatici del 2035 è necessario utilizzare l'intera gamma di tecnologie a basse e zero emissioni, sia per i nuovi veicoli, sia per la flotta esistente".Le multe. Elkann ha anche affrontato il tema delle multe per lo sforamento dei limiti alle emissioni: "Le modifiche al regolamento annunciate due settimane fa dalla Commissione Europea vanno nella direzione di posticipare gli oneri a carico dei costruttori che non riescono a rispettare gli obiettivi nel breve termine. Si tratta tuttavia di interventi di corto respiro, che non danno la necessaria certezza al mercato. In Acea (l'associazione dei costruttori europei di cui facciamo parte) e in Clepa, che riunisce i fornitori automotive, auspichiamo di trovare il punto di sintesi capace di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale". "Per concludere, il nostro settore fra 20 anni produrrà soprattutto automobili elettriche. Cina e Stati Uniti stanno definendo una politica industriale per l'auto, con normative e risorse orientate a raggiungere i loro interessi nazionali. Noi auspichiamo che ciò possa accadere presto anche in Europa. Perché in questo mestiere definire un quadro chiaro è fondamentale per tutti gli attori: per i costruttori, per i sindacati, per i fornitori, per i concessionari e, soprattutto, per i clienti", ha evidenziato ancora Elkann. L'impegno per l'Italia. Un ampio passaggio dell'intervento di Elkann ha riguardato il Piano per l'Italia di Stellantis, svelato lo scorso dicembre al Mimit. "Abbiamo preso una serie di impegni nei confronti di tutti gli attori del settore dell'auto. Questi impegni li stiamo realizzando puntualmente", ha spiegato il nipote dell'Avvocato Agnelli, ricordando i 2 miliardi di euro di investimenti per il 2025 e i 6 miliardi di acquisti da fornitori italiani. "I nostri stabilimenti italiani sono e saranno dotati di tutte le piattaforme multi-energia di Stellantis per la produzione di autovetture: STLA Small, Medium e Large, con quest'ultime due già operative a Melfi e Cassino. Inoltre, ad Atessa è installata una piattaforma dedicata ai veicoli commerciali leggeri. Questi investimenti permetteranno agli stabilimenti italiani la massima flessibilità per poter produrre la più ampia gamma di modelli Stellantis e soddisfare i clienti sia in termini di prodotto che di motorizzazioni", ha proseguito Elkann, ricordando i progetti per tutti gli impianti italiani: tra questi, i due modelli compatti sulla Small dal 2028 per Pomigliano, le sette novità per Melfi come la DS N8, le prossime Alfa Romeo Stelvio e Giulia per Cassino, la 500 ibrida per Mirafiori ("ce la stiamo mettendo tutta per l'avvio a novembre", ha assicurato Elkann) e la successiva generazione del cinquino, nonché le nuove produzioni di Termoli e Atessa.Nessun dettaglio su Maserati e Termoli. Elkann non ha fornito dettagli sul rilancio di Maserati ("Stiamo lavorando al futuro del Tridente che è indissolubilmente legato all'Italia, a Modena e alla Motor Valley"), né sulla gigafactory in Molise ("Siamo soci di minoranza di ACC, la quale sta valutando la realizzazione della gigafactory a Termoli in base al mercato e dei fattori di competitività"). In ogni caso, per le fabbriche italiane Stellantis "prevede un aumento della produzione dal 2026, grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di modelli: i livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi", ha spiegato Elkann. "Pur in un momento di persistenti difficoltà del settore automotive in Europa, noi continuiamo ad investire in Italia, a Torino e nel futuro. Stellantis sta portando avanti quanto si era impegnata a realizzare lo scorso dicembre. Ribadiamo il nostro impegno in Italia e per l'Italia con passione, responsabilità e professionalità, ma soprattutto perché ci crediamo". Stellantis e l'Italia. "Per noi l'Italia ricopre un ruolo centrale", ha aggiunto il referente della famiglia Agnelli, anche in sostituzione di Carlos Tavares (a proposito, il nuovo ceo sarà annunciato "entro la prima metà dell'anno". Elkann ha anche voluto ricordare la storia recente della Fiat prima e di Stellantis poi: "Molti parlavano nel 2004 della Fiat come un'azienda spacciata, fallita o da nazionalizzare. Venti anni fa lottavamo per la sopravvivenza. Oggi siamo fra i primi costruttori al mondo. Di questo straordinario percorso di sviluppo, l'Italia e gli italiani hanno avuto grande merito e a tutto il Paese va la nostra gratitudine. Ci si chiede spesso quali vantaggi ha l'Italia da Stellantis. Se non ci fosse oggi Stellantis, non saremmo qui, perché l'auto italiana sarebbe già scomparsa da tempo, come l'informatica dopo l'Olivetti e la chimica dopo la Montedison", ha sostenuto Elkann, che ha anche citato dei dati di una ricerca dell'Università Luiss sul peso del gruppo dal 2004 al 2023: 16,7 milioni di autovetture e veicoli commerciali prodotti in Italia, per un valore complessivo di quasi 700 miliardi di euro, che sale a 1.700 miliardi di euro "calcolando gli effetti sulla filiera e le ricadute sui consumi delle famiglie, e un valore aggiunto di 417 miliardi. "Per ogni euro di valore creato da Stellantis, se ne generano 9 nel resto dell'economia. In 20 anni, l'azienda ha pagato direttamente 14 miliardi di imposte all'erario", ossia 32,2 miliardi connsideranto il gettito Iva e le imposte versate per conto dei dipendenti", e ha speso "per investimenti e ricerca e sviluppo 53 miliardi, a fronte di contributi pubblici pari a 1 miliardo: un rapporto fra dare e avere di 50:1. Aggiungo un dato molto importante", ha concluso Elkann. "Nel 2024, Stellantis è stato il gruppo che ha depositato più brevetti industriali in Italia. Ogni brevetto non è solo un numero, ma un passo avanti nell'innovazione tecnologica del Paese. Questi dati ci dicono che l'Italia e la Fiat, oggi Stellantis, sono cresciute insieme. Spero che da oggi il bilancio dare/avere tra il Paese e l'azienda non sia più un tema divisivo, ma un'opportunità per continuare questo percorso virtuoso insieme che dura da 125 anni, orgogliosamente con l'Italia".(in aggiornamento)
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Li Auto e Nvidia - MindVLA, l'architettura IA per la guida autonoma avanzata
Li Auto ha presentato la sua architettura di nuova generazione per la guida autonoma, denominata MindVLA (Visual-Language-Action), durante l'evento Nvidia GTC 2025 (Dov'era presente anche GM). Il sistema rappresenta un passo avanti negli sforzi del costruttore cinese per sviluppare veicoli con capacità di guida autonoma più avanzate. A differenza dei tradizionali sistemi di assistenza alla guida, MindVLA è basato su un'architettura duale che integra apprendimento end-to-end e modelli Vision-Language (VLM): la tecnologia utilizza un encoder spaziale 3D che si combina con modelli di linguaggio e ragionamento logico per generare decisioni di guida, poi ottimizzate attraverso un modello diffusivo per determinare la traiettoria di guida ottimale in tempo reale. Arriverà entro l'anno. Il sistema è progettato per consentire ai veicoli di comprendere e rispondere ai comandi vocali in tempo reale, permettendo agli utenti di impartire istruzioni in linguaggio naturale senza necessità di navigazione predefinita. Li Auto ha migliorato il proprio modello di simulazione nell'ultimo anno, aumentando la velocità di formazione 3D di oltre sette volte, aspetto cruciale per un continuo affinamento del sistema attraverso l'apprendimento per rinforzo. La prima auto a beneficiare di questa tecnologia sarà la Li i8 (Qui la vediamo meglio), primo SUV completamente elettrico dell'azienda, il cui lancio è previsto per luglio 2025. Seguirà nella seconda metà dell'anno il crossover elettrico i6.
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Mossa strategica - Honda punta sulle batterie Toyota per evitare i dazi di Trump
Honda sta pensando di rivolgersi alla Toyota per le batterie dei suoi modelli ibridi venduti negli Stati Uniti, in risposta all'incertezza generata dai dazi imposti dall'amministrazione Trump. Secondo quanto riportato da Nikkei Asia, il costruttore giapponese pianifica di acquistare componenti sufficienti per circa 400.000 veicoli a partire dall'attuale anno fiscale. Nuova rotta. La mossa rappresenta un cambiamento strategico significativo per Honda, che nel 2024 ha venduto 308.000 vetture ibride negli Usa, pari al 22% delle sue vendite complessive in quel mercato. Questo volume di acquisti coprirebbe effettivamente tutto il fabbisogno di batterie per i modelli ibridi della Casa nel mercato statunitense. Attualmente, Honda si rifornisce di batterie principalmente da Giappone e Cina, ma sta cercando alternative per evitare i dazi esistenti e quelli potenziali. Il 4 marzo, Trump ha imposto un ulteriore 10% su tutte le importazioni cinesi, oltre al 10% già introdotto il mese precedente. Si prevede inoltre che i dazi sulle importazioni automobilistiche giapponesi possano aumentare dal 2,5% al 25%. Made in USA. Le batterie per le Honda ibride destinate agli Usa potrebbero essere prodotte nel nuovo stabilimento Toyota della Carolina del Nord, annunciato nel 2021 e in fase di avvio. La Toyota ha anche indicato che sposterà un ordine di batterie da 1,5 miliardi di dollari verso uno stabilimento LG nel Michigan. Honda, inoltre, sta valutando di spostare ulteriore produzione negli Stati Uniti e di riorganizzare le catene di approvvigionamento per evitare dazi reciproci del 25% su beni messicani e canadesi, che potrebbero costare all'azienda circa 4,7 miliardi di dollari all'anno.
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Stato di ebbrezza - Alcolock, come funziona e chi deve installarlo
Come è noto, la riforma del Codice della strada entrata in vigore il 14 dicembre 2024 non ha cambiato le conseguenze per chi è sorpreso a guidare dopo aver bevuto: non sono cambiate le soglie di tasso alcolemico, non sono aumentate le sanzioni o le ammende. Pure i punti da decurtare dalla patente sono rimasti gli stessi, così come durata dell'eventuale sospensione della patente o del possibile fermo amministrativo del veicolo con cui è stato commesso il reato, o le situazioni in cui è prevista la revoca della patente, o il sequestro del mezzo. Insomma, l'impianto dell'articolo 186, quello che disciplina la guida sotto l'influenza dell'alcol, è rimasto tale e quale. Norma antirecidivi. Tuttavia, c'è una novità: chi è già stato condannato in tribunale, ossia per aver guidato con un tasso alcolemico nel sangue superiore a 0,8 g/l, dopo aver scontato la pena, non potrà mettersi al volante nemmeno con tasso alcolemico sopra lo 0 e fino a 0,5 g/l, situazione che nella generalità delle evenienze attualmente non è punita (c'è una multa di 168 euro solo per i neopatentati, per chi ha meno di 21 anni e per i conducenti professionali). Il divieto varrà per due anni se il reato commesso è "lieve", ossia con tasso alcolemico superiore a 0,8 e fino a 1,5 g/l, oppure per tre anni se grave, ossia sopra 1,5 g/l. Nella pratica, significa che chi vorrà guidare potrà farlo solo se sul veicolo sarà installato (a proprie spese) il cosiddetto alcolock, un dispositivo non manomettibile che impedisce l'avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico - per l'appunto - superiore a zero. Dal 2024 la predisposizione è obbligatoria. L'alcolock non è un'invenzione italiana. disciplinato, da un punto di vista tecnico, dalla norma EN 50436 e nel 2006 è stato introdotto nell'ordinamento della Ue (direttiva 2006/126/CE). Tant'è che in altri paesi dell'Unione, in particolare in Svezia, è già ampiamente utilizzato, soprattutto nell'autotrasporto. Dall'1 luglio 2024, inoltre, tutte le auto di nuova immatricolazione devono essere predisposte fin dall'origine, ossia direttamente dal costruttore, per la sua installazione, ossia devono avere una specifica interfaccia che ne faciliti il montaggio. Come funziona. Semplificando al massimo, un alcolock è costituito da un vero e proprio etilometro per la misurazione del tasso alcolemico e da un'interfaccia di dialogo con il veicolo. L'alcolock si attiverà automaticamente quando il conducente tenterà di avviare l'auto richiedendo, appunto, di effettuare il test sull'apposito boccaglio, proprio come un normale etilometro. Solo se lo strumento rileverà un tasso pari a 0,0 g/l l'unità di controllo attiverà il relè di avviamento del motore. Diversamente, l'auto non potrà essere messa in moto. I dispositivi più sofisticati sono in grado di memorizzare, in maniera crittografata, data, ora ed esito di ogni test, ora di avviamento e spegnimento del motore, eventuali manomissioni dello strumento, possono trasmettere informazioni al proprietario dell'auto nel caso in cui il guidatore sia diverso, e possono essere persino integrati con videocamere. I prezzi possono variare da alcune centinaia ad alcune migliaia di euro. Il costo dell'installazione, invece, potrà essere estremamente variabile in base all'officina (le tariffe sono libere) e al tipo di auto, già predisposta oppure no, per accogliere questa tecnologia. Multe aumentate di un terzo. Infine, le sanzioni. Nei confronti di un guidatore soggetto alla tolleranza zero, ossia obbligato a guidare con tasso alcolemico pari a zero, ma sorpreso al volante con tracce di alcol (tasso superiore a zero), le sanzioni sono aumentate di un terzo.
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La Delta di Giovannino Agnelli - Unica, speciale, immacolata. E invenduta
L'ultima volta che ho visto Paul Baker ero ancora un ragazzino e saltavamo sulle strade dei Cotswolds, in Inghilterra, su una Delta S4 stradale rossa. La sua. Ecco perché quando l'altro giorno mi ha scritto (devo parlarti di una Delta speciale), ho drizzato le antenne. Non ho fatto in tempo a rispondergli che su Whatsapp sono cominciate ad arrivarmi le immagini che vedi qui sopra: quelle di questa Evo 1, con la sua classica livrea Martini Racing. La mia reazione? La verità è che non sono saltato sulla sedia: bella è bella, ma non riuscivo ancora a vederci lo speciale che c'era dietro (e dentro). Comunque sia, non ho tempo di rifletterci su, perché il telefono squilla subito: è Paul. Rispondo. All'inizio, lo ammetto, ci capisco poco, e non per la lingua (l'inglese di Paul si beve come una bella birra alla spina in una calda giornata d'estate), ma perché, per rimanere metaforicamente al pub, non devo sorbirmi solo una mezza pinta: qui serve un'intera autobotte. Già: sulla 44 / AG (e cito il numero di serie della targhetta che c'è dentro) ci si potrebbe scrivere un libro. Ecco i capitoli. Appena uscita dalla linea di montaggio, a fine 1992, questa Delta viene messa da parte, per il rampollo di casa Fiat: Giovannino, il figlio di Umberto (Agnelli). qui che la storia comincia a diventare speciale. L'elaborazione, affidata alle sapienti mani dell'Abarth (e della Autec di Orbassano, la fabbrica dei sogni di Giacosa), trasforma questo esemplare stradale in un vero e proprio banco di prova per sperimentare soluzioni da adottare sulle vetture da corsa che verranno (come il sistema di raffreddamento dei dischi anteriori o il comando elettrico dello spoiler posteriore). Nel pacchetto è compresa anche la riprogrammazione della centralina, che fa balzare la cavalleria a quota 280 CV (mantenendo scarico e motore originali). E per finire, la ciliegina sulla torta: un impianto stereo, nascosto dietro al coperchio con la livrea Martini Racing, dello stesso fornitore del Concorde che fu. Morale della favola? La Delta, che adesso vive felicemente al di là della Manica, dopo un restauro totale era pronta per tornare a macinare chilometri, questa volta in Sudafrica. Poi, però, i piani del proprietario sono cambiati e la Evo 1 è stata messa in vendita. Ma tutto questo succedeva più di un anno fa. E infatti la notizia non è che sia in vendita, ma che lo sia ancora. Per alcuni anonimi (ma tutt'altro che sconosciuti) esperti padovani, molta colpa ce l'avrebbe il prezzo richiesto, adesso assestato in zona 300.000 euro (trattabili). Eppure per un Deltaholic come Paul è impossibile che un'auto con questa storia (e queste caratteristiche) non finisca nelle mani di un appassionato, meglio se italiano (per la cronaca: reimmatricolata in UK, le sue belle targhe TO ci sono ancora). Insomma, via alle telefonate
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Volvo - Aumenta la sicurezza con IA e mondi virtuali
La Volvo ha integrato nei suoi sistemi una nuova tecnica di calcolo avanzata, chiamata "splatting gaussiano", che ottimizza lo sviluppo del software dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS) e aumenta gli standard di sicurezza delle auto. Con questa tecnologia vengono analizzati e ricostruiti i dati raccolti dai sensori delle vetture in situazioni critiche, come frenate d'emergenza o sterzate brusche. Lo splatting gaussiano permette di generare scenari 3D realistici partendo da immagini reali, modificabili attraverso l'aggiunta o la rimozione di elementi stradali e variazioni nel comportamento del traffico. Test rapidi. Il principale vantaggio di questa soluzione consiste nella capacità di esporre il software di sicurezza a situazioni rare ma potenzialmente pericolose, riducendo drasticamente i tempi di test da qualche mese a pochi giorni. Gli ambienti virtuali, sviluppati in collaborazione con Zenseact (azienda di AI fondata dalla Volvo), si affiancano ai test in condizioni reali per garantire maggiore sicurezza, scalabilità ed efficienza economica. Coinvolta anche Nvidia. Il progetto fa parte di un programma di dottorato realizzato con le principali università svedesi e rappresenta l'evoluzione dell'approccio di Volvo all'utilizzo dei dati per migliorare la sicurezza. Già negli anni 70 il team di ricerca sulla sicurezza della Casa svedese raccoglieva dati direttamente dai luoghi degli incidenti, contribuendo allo sviluppo di innovazioni come il sistema di protezione dalle lesioni da colpo di frusta. L'iniziativa si avvale della partnership tecnologica con Nvidia, che fornisce i sistemi di calcolo accelerato per le nuove Bev della Volvo e la piattaforma di supercomputing Cosmos, basata sull'intelligenza artificiale.
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Stato di ebbrezza - Arriva lalcolock
La riforma del Codice della strada entrata in vigore il 14 dicembre 2024 ha stabilito che le caratteristiche e le modalità di installazione dell'alcolock avrebbero dovuto essere emanate entro sei mesi, ossia entro il 14 giugno (ma il termine non era perentorio). Il 17 marzo scorso lo schema di regolamento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato trasmesso all'Unione Europea, al cosiddetto Tris, il sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche, per una pubblica consultazione finalizzata a valutarne la conformità al diritto comunitario. Dunque, salvo eventuali modifiche che dovessero rendersi necessarie, prima dell'estate il provvedimento potrebbe entrare in vigore. Vediamo nel dettaglio che cosa prevede. Caratteristiche. L'alcolock è l'etilometro collegato all'auto che ne impedisce l'avviamento in caso di tasso alcolemico nel sangue superiore a 0,0 g/l. Ogni dispositivo dovrà rispondere alla norma europea EN 50436 sugli etilometri, dovrà essere omologato ai sensi del regolamento UNECE n. 10 e dovrà riportare marchio del fabbricante, tipo, numero di serie, versione del software, validità della taratura, marcatura dell'omologazione e marchio CE. Ogni produttore dovrà allegare a ciascun dispositivo le istruzioni di installazione e di uso e manutenzione con l'elenco dei modelli di veicoli sui quali potrà essere installato o, al contrario, non potrà esserlo. Sia questo elenco, sia quello degli installatori autorizzati dovranno essere comunicati alla Motorizzazione civile, che li metterà a disposizione di tutti i cittadini sul Portale dell'automobilista. Taratura. Come accennato, prima di essere messo in commercio l'alcolock dovrà essere testato secondo la norma EN 50436-1. Questa verifica dovrà essere effettuata da un laboratorio indipendente accreditato. Il certificato di taratura, con la durata della validità, dovrà essere allegato al dispositivo e tenuto a bordo del veicolo. Su quali veicoli? In generale, l'alcolock potrà essere installato sia su autoveicoli (autovetture e autocarri) già predisposti per la sua installazione, ossia dotati di specifica interfaccia, sia su veicoli che non lo sono (ricordiamo che l'obbligo di predisposizione è obbligatorio per le auto di nuova omologazione fin dal luglio 2022). Installazione. L'officina autorizzata dal produttore dovrà installare (ed eventualmente disinstallare) il dispositivo rispettando le indicazioni e le procedure stabilite. Dovrà poi applicare su di esso un sigillo autodistruttivo che ne impedisca l'alterazione o la manomissione. L'installazione e lo smontaggio non rientrano tra le operazioni tecniche soggette a visita e prova, dunque non servirà alcun collaudo in Motorizzazione civile. L'installatore, però, dovrà consegnare al proprietario dell'auto, oltre alle istruzioni per l'uso e la manutenzione (comprese le informazioni sullo scarico dei dati rilevati e memorizzati), la dichiarazione di avvenuta e corretta installazione e il certificato di taratura con un intervallo di taratura valido, ossia con la data oltre la quale lo strumento dovrà nuovamente essere tarato da un laboratorio accreditato. Questi due documenti dovranno essere tenuti a bordo dell'auto in originale e mostrati in caso di controllo da parte delle forze di polizia.
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Opel Rocks - Ecco il restyling
Dopo il lancio della Topolino e l'aggiornamento della Ami arriva anche la terza sorella del Gruppo Stellantis: debutta infatti il restyling della Opel Rocks. Il quadriciclo elettrico è stato rivisto in alcuni dettagli stilistici e si avvicina così all'aspetto dei modelli più recenti della Casa tedesca. L'Opel Vizor frontale e i loghi aggiornati. La Rocks si dinstigue per il nuovo frontale che integra ora l'Opel Vizor con finitura nero lucido, inoltre il logo aggiornato Opel Blitz anteriore e posteriore propone la finitura bianca. Il nero del tetto e delle ruote contrasta inoltre con i pannelli della carrozzeria Light Grey. Nell'abitacolo spicca il volante ridisegnato con il logo bianco, mentre tutti gli altri elementi derivano dalla serie uscente. L'infotainment si gestisce con lo smartphone, grazie alla myOpel App e alla connessione bluetooth. Il motore non cambia. Il powertrain non è stato aggiornato: la Rocks, guidabile anche dai minorenni con patente AM, percorre fino a 75 km con una carica ed è limitata a 45 km/h di punta massima. Entro breve tempo, la Opel fornirà indicazioni sui prezzi di listini e sui contenuti degli allestimenti Edition e GS.
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World Car of the Year - Le finaliste del 2025
Sono state annunciate le finaliste del World Car of the Year 2025, che sarà assegnato il prossimo 16 aprile al Salone di New York. Sono previsti sei diversi premi e per ogni categoria la giuria di 96 professionisti del settore ha scelto tre finaliste. Ben sette le auto elettriche inserite in questi elenchi, un dato che riflette l'evoluzione del prodotto disponibile sul mercato. Le finaliste dei sei premi. Per il titolo World Car of the Year le finaliste sono BMW X3, Hyundai Inster e Kia EV3. Le due coreane sono anche state selezionate, insieme alla Porsche Macan EV, per il World Electric Vehicle. Il titolo di World Luxury Car sarà invece assegnato a una tra Porsche Macan, Porsche Panamera e Volvo EX90, mentre la World Performance Car vede in lizza BMW M5, Porsche 911 Carrera GTS T-Hybrid e Porsche Taycan Turbo GT. Il premio World Urban Car è conteso da BYD Seagull, Hyundai Inster e Mini Cooper Electric. L'ultimo premio è il World Car Design, per il quale si sfideranno Kia EV3, Toyota Land Cruiser e Volkswagen ID.Buzz.
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BYD - Le nuove Han L e Tang L con ricarica a un megawatt
In concomitanza con la presentazione della tecnologia Super E-Platform per la ricarica da 1 megawatt, la BYD ha presentato in Cina i primi due modelli che potranno contare su questa soluzione: la Han L e la Tang L, che in futuro saranno declinate anche nelle versioni ibride DM-p. Sotto i 50.000 euro in Cina. La berlina e la Suv si posizionano al top della gamma della BYD e ne evolvono i temi stilistici senza rivoluzioni, puntando tutto sulla tecnologia e sul rapporto tra prestazioni, dotazioni e prezzo. I due modelli sono offerti infatti in prevendita a prezzi compresi tra 270.000 e 360.000 yuan, ovvero 34.000-46.000 euro al cambio attuale. La Han L da 305 km/h. La berlina BYD Han L misura 5,05 metri con 2,97 metri di passo e offre l'ormai classica impostazione interna con schermo centrale da 15,6 pollici e un secondo display riservato al guidatore. A bordo è prevista una batteria LFP da 83,2 kWh con velocità massima di ricarica di 1.000 kW per recuperare fino a 400 km di autonomia in 5 minuti. Le due varianti di powertrain offrono rispettivamente 670 CV (motore singolo) e 1.101 CV (bimotore 4WD): la versione più potente tocca i 100 km/h da ferma in 2,7 secondi e raggiunge i 305 km/h. Importanti anche i valori di autonomia nel ciclo di omologazione cinese: 601 e 701 km. La Tang L da 7 posti da 670 km di autonomia. La Tang L è di fatto la variante Suv dello stesso progetto e ne condivide l'impostazione interna e lo stile: la vettura misura 5,04 metri e offre fino a 7 posti. La batteria in questo caso ha una capacità di 100,5 kWh e l'autonomia oscilla tra 560 e 670 km in base al livello di potenza e all'allestimento. La bimotore tocca i 100 km/h da ferma in 3,6 secondi e raggiunge i 287 km/h.
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Byd - Arriva la ricarica a un megawatt
La BYD ha presentato una nuova tecnologia di ricarica basata sull'architettura Super-e Platform a 1.000 volt, in grado di accettare potenze fino a un megawatt (1.000 kW): con questo sistema, la Casa cinese punta ad accumulare fino a 400 km di autonomia in cinque minuti di sosta alla colonnina, avvicinandosi in maniera sostanziale ai tempi di rifornimento di una tradizionale auto con il serbatoio per il carburante. Nuove tecnologie. Con questa architettura, la BYD introduce sul mercato la Flash Charging Battery, che permette il passaggio di correnti fino a 1.000 ampere e una classificazione C di 10 per i tempi di carica e scarica degli accumulatori. Per reggere questi valori, la Casa cinese ha sviluppato una nuova serie di processori in carburo di silicio con voltaggi operativi di 1.500 V, il valore più alto per componenti di questo genere prodotti su larga scala. Ci sono già i primi modelli. La nostra soluzione spazza via l'ultima nota dolente per gli utilizzatori di auto elettriche, ha spiegato Wang Chuanfu, presidente del gruppo BYD, nel corso dell'evento di presentazione della piattaforma Super-e. Sul palco sono stati mostrati i primi modelli che sfrutteranno questa tecnologia, la berlina Han L e la Suv Tang L, attualmente vendute solo in Cina. Non sappiamo ancora quando la nuova architettura debutterà in Europa. Colonnine super veloci. Insieme alla Super-e Platform e ai primi due modelli che la utilizzano, la BYD ha anche presentato una nuova colonnina capace di una potenza massima di ben 1.360 kW, raffreddata a liquido: può funzionare a regimi molto elevati (anche 600 kW) fino al 90% del livello di carica della batteria, superando quindi la soglia dell'80% dove tipicamente le prestazioni delle colonnine ad alta potenza calano sensibilmente. Nei prossimi mesi, la BYD installerà in Cina le prime 4.000 stazioni di ricarica dotate di questa tecnologia.
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Salone di Bangkok 2025 - Da Zeekr a Huawei: i nuovi player (cinesi) si prendono la scena
Dal 26 marzo al 6 aprile 2025, l'IMPACT Challenger Hall di Muang Thong Thani ospiterà la 46 edizione del Bangkok International Motor Show, uno degli eventi più importanti per il mercato automotive del Sud-Est asiatico. Organizzato da Grand Prix International Public Company Limited, il salone vedrà la partecipazione di oltre 54 marchi tra case automobilistiche e motociclistiche, con un'attenzione particolare alle nuove tecnologie e ai veicoli elettrici. Dal gruppo Geely a Huawei. L'industria automobilistica sta attraversando una trasformazione epocale, e il motor show thailandese riflette questa evoluzione con l'introduzione di un'area dedicata ai componenti per veicoli elettrici e a combustione interna, frutto di un'inedita collaborazione con produttori cinesi: un'aggiunta che sottolinea il ruolo sempre più rilevante di Pechino nel mercato globale dell'automotive. Tra le novità più attese dell'edizione 2025 spicca l'arrivo di nuovi brand cinesi nel panorama thailandese: Zeekr, Omoda & Jaecoo, Chery, Kinggen, Juneyao, Riddara e Geely presenteranno modelli inediti e soluzioni tecnologiche avanzate. Huawei, colosso dell'elettronica di consumo, farà il suo debutto nel settore dell'automotive con nuovi sistemi di navigazione integrata. Nelle due ruote, invece, Yadea presenterà per la prima volta in Thailandia le sue motociclette elettriche, ampliando l'offerta di mobilità sostenibile. Spiritualità e concorsi a premi. Il salone di Bangkok non sarà solo una vetrina per le ultime novità dell'industria, ma anche un punto di incontro per gli operatori del settore. Grazie alla collaborazione con Nanjing Chuangji Exhibition, verrà allestita una zona espositiva di 3.800 metri quadrati interamente dedicata a ricambi per veicoli elettrici e tradizionali, pensata per favorire incontri tra imprenditori e fornitori. Ma questo motor show sarà anche un evento pensato per attrarre il pubblico, con un mix di esperienze che vanno dal mondo dell'intrattenimento all'universo spirituale thailandese. Tra gli appuntamenti inediti, Mu-Niverse esplorerà le tradizioni esoteriche locali legate alla fortuna, che si riflette sulla scelta di numeri e anche delle targhe. Non mancheranno eventi legati allo sport e alla tecnologia. Infine, il Bangkok International Motor Show 2025 offrirà ai visitatori l'opportunità di accedere a promozioni e premi: ci sono in palio automobili e motociclette per chi acquisterà i biglietti o effettuerà prenotazioni durante l'evento.Tra i premi, c'è anche una Jaecoo 6 EV.
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Atelier Alpine Lounge - A Milano apre la boutique di Dieppe
Merchandising, design, ristorazione e innovazione. Tutti questi elementi vengono raccolti all'interno dell'Atelier Alpine Lounge, un nuovo modello di showroom che accoglie appassionati e clienti del marchio. Un luogo che oltre a dare visibilità alle sportive francesi (al momento alle A110 e A290) diventa a tutti gli effetti uno spazio esperienziale per gustarsi le gare di Formula 1, configurare i modelli oppure acquistare le collezioni di abbigliamento e sneakers del brand. E dopo Barcellona, Parigi e Londra, ora anche Milano accoglie il suo primo hub di Dieppe. Ambizione globale. Il nuovo spazio Alpine di Milano fa parte di un progetto che ambisce alla globalizzazione del marchio. Come ha spiegato Antonino Labate (responsabile Vendite, Marketing & Customer experience), gli Atelier Alpine Lounge diventeranno presto 12, suddivisi tra Europa, Asia e Nord America. Gli spazi, però, non si fermano al mondo dell'auto: in aprile, la boutique francese sarà una dei protagonisti della Design Week e ospiterà diversi eventi che faranno da cornice alle installazioni del Fuorisalone. Insomma, il Dream Garage Alpine ha ora una boutique dedicata.
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Bentley - Nuovo rinvio per la prima elettrica
La Bentley si aggiunge al sempre più lungo elenco di costruttori del premium o del lusso che hanno deciso di rinviare il lancio della loro prima elettrica. La Casa di Crewe, che l'anno scorso ha posticipato dal 2030 al 2035 l'obiettivo del full electric, ha infatti rinviato nuovamente il lancio del suo primo modello a batteria. Così, la "Luxury Urban Suv", annunciata inizialmente per il 2025, non arriverà neanche nel 2026: per vederla, bisognerà attendere il 2027.I lavori a Crewe. La decisione della Bentley, analoga a quella della consociata Lamborghini per la sua Lanzador, è stata rivelata in concomitanza con la pubblicazione dei risultati di bilancio del 2024 e le contestuali indicazioni sui lavori in corso nella fabbrica di Crewe per avviare proprio la produzione della prima elettrica della B alata. In particolare, la Bentley ha già avviato il progetto di trasformazione dell'edificio più vecchio del sito, l'A1, per approntare un'apposita catena di montaggio. La nuova linea si affianca ad altre opere già realizzate per ammodernare il complesso: tra le altre cose, sono stati già inaugurati un centro per la qualità e un reparto verniciatura. La trasformazione dell'impianto, aperto ormai 85 anni fa, rientra nella strategia di lungo termine Beyond100+, che, dal punto di vista del prodotto prevede il lancio di un nuovo modello elettrificato ogni anno per il prossimo decennio. I risultati. A tal proposito, il 2024 ha già portato a un primo risultato con il debutto di un inedito propulsore ibrido V8 ad alte prestazioni per gli allestimenti Speed e Mulliner della quarta generazione della Continental GT e della berlina Flying Spur (quest'anno il nuovo motore sarà disponibile anche per altre derivate). Gli investimenti per l'elettrificazione, insieme ad altri fattori negativi, hanno comunque avuto un peso sui risultati finanziari. Il fatturato, pari a 2,648 miliardi, ha subito un calo del 10% a causa della flessione delle consegne del 21,5% a 10.643 unità. La Bentley ha in parte compensato le performance commerciali negative con il contributo delle personalizzazioni: il 70% dei clienti ha scelto un'opzione su misura dell'offerta Mulliner, determinando una crescita dei ricavi unitari del 10%. L'utile operativo è, invece, sceso del 37% a 373 milioni, per un margine in contrazione dal 20,1% al 14,1%, per colpa non solo degli investimenti, ma anche delle spese necessarie per rinnovare una gamma ormai obsoleta: tre delle quattro linee di prodotto sono ormai arrivate alla fine del ciclo di vita.Le prospettive. Quanto al 2025, il presidente e amministratore delegato Frank-Steffen Walliser ha espresso "grande ottimismo" nonostante le persistenti condizioni di di difficoltà del mercato globale e l'incertezza politica ed economica. La fiducia del manager si basa soprattutto sulla possibilità di che le nuove varianti ibride plug-in di Continental GT e Flying Spur abbiano "un impatto significativo e positivo sul portafoglio ordini e sulle vendite nel corso dell'anno".
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Canada - Tesla esclusa dal Salone dellauto di Vancouver
L'organizzazione del Vancouver International Auto Show, che si terrà dal 19 al 23 marzo, ha escluso la Tesla dall'elenco degli espositori dell'edizione 2025. Le motivazioni di questa scelta sono legate a ragioni di sicurezza, spiega Eric Nicholl, direttore esecutivo dell'evento. Il timore è che proteste e atti di vandalismo, sempre più frequenti, possano arrivare anche nei padiglioni della fiera di Vancouver, e mettere a rischio l'incolumità di visitatori, espositori e staff. La Tesla non ha voluto ritirarsi. La New Car Dealers Association of BC (British Columbia), che organizza il Salone di Vancouver, ha precisato in una nota che alla Tesla sono state fornite numerose occasioni per ritirarsi spontaneamente dall'evento, prima di dover prendere la decisione di escludere forzosamente la Casa americana. Niente politica, siamo canadesi. Nicholl ha escluso motivazioni più profonde: I battibecchi politici non hanno avuto alcun peso nella nostra decisione, che è stata difficile e sofferta. Nelle ultime settimane, però, le tensioni tra Stati Uniti e Canada sono aumentate, a partire dall'introduzione dei dazi del 25% da parte di Donald Trump sulle importazioni dal Canada e le ritorsioni commerciali che ne sono seguite, tra cui la recente decisione di tagliare fuori le Tesla dal programma di incentivi della British Columbia. Le proteste continuano. Nel frattempo non si arrestano le proteste nei confronti della Tesla: l'ultima, in ordine di tempo, ha coinvolto uno store di Las Vegas, dove nella notte è stato dato fuoco a due veicoli, su cui erano stati esplosi in precedenza alcuni colpi d'arma da fuoco. Sui muri del concessionario è stato scritto Resist con una bomboletta spray. Presso un altro store della Tesla a Kansas City è stato incendiato un Cybertruck. Su questi incidenti stanno indagando Fbi e Atf. Il procuratore generale degli Stati Uniti Pam Bondi ha definito questi come atti di terrorismo interno.
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General Motors - Accordo con Nvidia per l'intelligenza artificiale
La General Motors ha stretto una partnership strategica con il colosso dell'informatica Nvidia per portare la sua tecnologia di intelligenza artificiale all'interno dei processi produttivi e nei sistemi di guida autonoma della Casa americana. A presentare la collaborazione tra le due aziende è stato Jensen Huang, fondatore e ceo di Nvidia, nel discorso d'apertura della GTC Conference di San Jose, l'evento focalizzato sull'IA organizzato dall'azienda americana: Il tempo dei veicoli a guida autonoma è arrivato, ha sentenziato il top manager. La guida autonoma alla (ex) Cruise. Tra le tecnologie che la GM utilizzerà ci sono Nvidia Omniverse e il sistema Cosmos: entrambi saranno impiegati per tutti i processi di simulazione e costruzione di gemelli digitali degli stabilimenti e delle linee produttive, nonché per testare ogni singolo processo dalla gestione dei componenti alle saldature di precisione. La Casa americana utilizzerà inoltre il sistema Nvidia Drive AGX come piattaforma hardware per gli Adas di nuova generazione. Lo sviluppo della guida autonoma dei prossimi modelli della GM verrà portato avanti dalla Cruise, che fino a poco tempo fa si occupava di robotaxi.
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Museo Nicolis - Unesposizione per i 70 anni della Fiat 600
Si è svolta nei giorni del 17 e 18 marzo a Milano la decima edizione di #ForumAutoMotive, durante la quale sono stati trattati temi come il futuro del mercato automotive, i rischi legati al calo produttivo in Italia, il Green Deal e il Piano d'Azione dell'Unione Europea. Un'auto che ha fatto storia. Nel corso della manifestazione il Museo Nicolis ha esposto la Fiat 600 D Coupé Viotti del 1965. La Fiat 600 (ricordata anche da noi), progettata da Dante Giacosa e prodotta in quasi cinque milioni di esemplari, era mossa da un motore posteriore raffreddato ad acqua e offriva spazio per quattro persone. Insieme alla Balilla, alla Topolino e alla 500 ha contribuito alla motorizzazione di massa dell'Italia. La versione esposta all'evento di Milano monta un motore da 767 (introdotto nel 1960) e sfoggia il tetto in tela firmato dal carrozziere Vittorino Viotti. un privilegio poter testimoniare la storia del nostro Paese attraverso automobili iconiche: sono oggetti che parlano della nostra industria e delle abilità italiane, che ancora oggi ispirano designer e giovani generazioni alla scoperta della bellezza del made in Italy, ha spiegato Silvia Nicolis, presidente del Museo Nicolis.
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Mazda - Il nuovo Skyactiv-Z ibrido arriverà nel 2027
Nel corso dell'appuntamento Multi-Solution Briefing, tenutosi a Tokyo, la Mazda ha delineato la strategia sui powertrain per i prossimi anni, confermando "l'approccio multisoluzione" che permetterà alla Casa giapponese di affrontare in modo flessibile l'era dell'elettrificazione fino al 2030. Questa strategia non punta al paradigma dell'auto elettrica a tutti i costi, ma a offrire ai clienti le opzioni più adatte in base alle loro esigenze e alle richieste del mercato, che si tratti di motori termici tradizionali, ibridi o a batteria. I nuovi powertrain ibridi. Nel 2027 debutterà il nuovo motore ibrido Skyactiv-Z, che rappresenterà il fulcro della gamma Mazda per i prodotti di piccole dimensioni: caratterizzato da un numero ridotto di componenti e centraline di controllo, offrirà bassi consumi, prestazioni elevate e rispetto degli standard Euro 7. Il primo modello a montare questo nuovo motore sarà la prossima generazione della Mazda CX-5. Una nuova piattaforma per le Bev. Sviluppata interamente dalla Mazda, la nuova architettura per auto elettriche si potrà adattare a diversi tagli di batteria e tipologia di carrozzeria. Il primo modello a sfruttare la nuova piattaforma arriverà nel 2027, dopo la Mazda 6e presentata a gennaio: sarà prodotto in Giappone e commercializzato a livello globale, con batterie sviluppate insieme alla Panasonic. Nello stesso periodo arriverà anche una nuova Suv elettrica, di cui non sono stati forniti ulteriori dettagli. Flessibilità produttiva. Le strategie della Mazda per i prossimi anni prevedono anche uno snellimento dei processi produttivi, in particolare sulle linee a flusso misto: l'obiettivo è continuare a utilizzare gli stessi impianti per produrre tutti i modelli della Casa, compresi quelli elettrici, con soluzioni che abbattono fino all'80% i tempi di allestimento e dell'85% gli investimenti iniziali di capitale. In questo modo sarà possibile una maggiore flessibilità in risposta alle variazioni delle richieste del mercato. La Casa giapponese punterà inoltre a rafforzare le partnership attuali (come quelle con Changan Automobile, Toyota e Denso) e cercarne di nuove, per mantenere gli standard qualitativi, massimizzare le competenze e al tempo stesso ridurre i costi e gli investimenti previsti per i prossimi anni, da 2.000 a 1.500 miliardi di yen.
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BYD - Altavilla: Contratti con Pirelli, Brembo e Prima Industrie
La BYD fa firmato contratti con Pirelli, Brembo e Prima Industrie per i suoi stabilimenti in Ungheria: l'annuncio arriva da Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa del gruppo orientale, a margine del FORUMAutoMotive in corso a Milano, come riporta la Reuters. Nelle scorse settimane abbiamo approfondito la conoscenza dei fornitori di componentistica italiana", ha spiegato il manager. "La proprietà cinese ne ha apprezzato il livello di competenza. Non imporremo loro di delocalizzare le proprie attività, collocandosi nell'immediata prossimità dei nostri impianti. Quindi le aziende del Belpaese continueranno a operare da qui, senza dover per forza aprire siti all'estero. Terza fabbrica da noi? La BYD, ha aggiunto Altavilla, intende localizzare in Europa nuovi impianti. Il processo di selezione del terzo stabilimento è cominciato e terminerà per la fine dell'anno. L'Italia è ancora in corsa, ma difficilmente andremo in un Paese poco amico delle auto cinesi. Certo, tutto può ancora cambiare: è auspicabile trovare modi di collaborazione tra player cinesi ed europei. Infatti, Ungheria (la città di Szeged) e Turchia si apprestano a ospitare le prime due fabbriche europee del costruttore di Shenzhen, siti strategici che (fra l'altro) consentiranno al costruttore di evitare i dazi imposti dalla Commissione Europea alle auto elettriche made in China. Indiscrezioni di stampa vorrebbero altre nazioni avvantaggiate sull'Italia, in particolare la Germania, perché Berlino si è schierata contro le tariffe anti Dragone, mentre Roma ha votato a favore. Se raggiungessimo i nostri obiettivi nel Vecchio Continente, qualche costruttore europeo potrebbe sparire, l'aggiunta poco rassicurante. Colonnine super veloci. Infine, la chiosa sulle infrastrutture: in Cina, la BYD ha pianificato la costruzione di un network di ricarica proprietario", ha concluso Altavilla. "Valuteremo se fare lo stesso anche in Europa. Il riferimento è a nuove stazioni che promettono un rabbocco di elettroni a una velocità doppia rispetto ai già velocissimi Supercharger Tesla, così da rendere l'esperienza del rifornimento di un'auto elettrica analoga a quella di un pieno di una vettura a benzina o diesel.
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