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Aggiornato: 1 ora 6 min fa

BMW XM - La nuova gamma con due plug-in hybrid

Giu 16,2025
La BMW modifica la gamma della XM riducendo a due gli allestimenti: in Italia saranno quindi disponibili la XM 50e (da 137.500 euro) e la XM Label (da 185.600 euro), con due diversi powertrain elettrificati ad alte prestazioni. Esce di scena la versione meno potente del V8 Phev, mentre diventa standard quella precedentemente riservata alla Label Red. Debuttano, inoltre, nuove personalizzazioni: la tinta BMW Individual Frozen Tanzanite Blue metallic, i nuovi design dei cerchi di lega e ke inedite combinazioni di colori per i pellami interni. 476 o 748 CV per le due varianti PHEV. La XM Label adotta il pacchetto M Hybrid con il V8 biturbo da 585 CV e quello elettrico da 197 CV integrato nel cambio automatico Steptronic a otto marce. La potenza massima è di 748 CV, la coppia 1.000 Nm e lo scatto da 0 a 100 km/h viene archiviato in 3,8 secondi. Questa versione dichiara una media di 2,3 l/100 km, 53 g/km di CO2 e 76 km di percorrenza in elettrico con la batteria da 25,7 kWh, mentre la velocità massima di 250 km/h può essere portata a 290 km/h con l'M Driver's Package opzionale. Rispetto alla versione precedente è stato inoltre aggiornato il caricabatterie di bordo, ora a 11 kW. La XM 50e è invariata: dichiara 1,6 l/100 km, 37 g/km di CO2 e percorre fino a 86 km con una carica della batteria. In questo caso, il motore endotermico è il sei cilindri di 3.0 litri, mentre la potenza di sistema è pari a 476 CV.
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Kia Tasman - Il pick-up che non deve chiedere mai

Giu 16,2025
Lungo 5.410 mm, largo 1.930 e alto fino a 1.920 mm, il Kia Tasman ha un passo di 3.270 mm e una cabina doppia lunga 2.214 mm: la seconda fila di sedili può scorrere in avanti, reclinando così gli schienali e permettendo a chi siede dietro di viaggiare in posizione semi-distesa. Il cassone è lungo 1.573 mm, largo 1.600 (1.194 tra i due passaruota) e alto 543 mm: la capacità massima è di 1.212 litri e ci si possono caricare pallet standard, con una portata fino a 1.151 chilogrammi. La capacità di traino è di tre tonnellate e mezza. In base ai mercati in cui verrà commercializzato, il Kia Tasman è disponibile con due powertrain termici puri. Il primo motore è un 2.5 turbobenzina da 281 CV e 421 Nm di coppia, abbinato al cambio automatico a otto rapporti, capace di accelerare da fermo a 100 km/h in 8,5 secondi e raggiungere la velocità massima di 185 km/h. La percorrenza media dichiarata per la versione 4WD è di 8 km con un litro di benzina. C'è poi il 2.2 turbodiesel da 210 CV e 441 Nm, con cambio manuale a sei rapporti o automatico a otto velocità, zerocento in 10,4 e 185 km/h di velocità massima. Questo modello percorre, secondo la Casa, 13,2 km con un litro di gasolio. La versione a due ruote motrici ha un'altezza da terra di 231 mm, che scende a 224 nella versione 4x4. Angoli di attacco, uscita e dosso sono rispettivamente di 32,2, 26,2 e 25,8. La versione X-Pro, progettata espressamente per l'off-road, ha invece una luce di 252 mm. Il Tasman può attraversare guadi fino a 800 mm, muovendosi al massimo a 7 km/h. I modelli a trazione integrale dispongono del differenziale autobloccante elettronico, delle ridotte, della modalità di guida specifica Rock (che si aggiunge a quelle più tradizionali per sabbia, neve e fango) e della funzione X-Trek per muoversi a velocità costante nei tratti lenti, sotto i 10 km/h. I modelli destinati a Medio Oriente e Africa hanno anche la funzione Desert per gestire meglio la trazione sulle dune. L'imponente plancia ospita un triplo display: quello per la strumentazione digitale da 12,3, un piccolo schermo da 5 per i comandi del climatizzatore e uno per l'infotainment, sempre da 12,3 (con le telecamere che mostrano le immagini sotto l'auto). Tanti i comandi fisici, sulla console centrale e sul volante: oltre a quelli sulle razze ce ne sono due sotto il clacson per la selezione della modalità di guida e del terreno. Nel tunnel centrale, oltre alla doppia piastra wireless per la ricarica degli smartphone si trovano i comandi per la selezione della trazione: 2H (posteriore), 4H (integrale), 4L (integrale con marce ridotte) e 4A (trazione integrale automatica). Di serie lo stereo Harman Kardon e numerosi scomparti portaoggetti, compreso uno nella fiancata da 6,3 litri. Per il confort dei passeggeri, oltre all'uso di materiali fonoassorbenti, parabrezza e finestrini sono in vetro acustico laminato.
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Honda - Una "quasi kei car" al Goodwood Festival of Speed

Giu 16,2025
Honda ha confermato la partecipazione all'edizione 2025 del Goodwood Festival of Speed. La Casa giapponese presenterà la Civic Type R Ultimate Edition, che sarà affiancata da tutte le generazioni precedenti delle Civic sportive e da una serie di modelli e prototipi proiettati verso il futuro: la 0 Suv svelata al CES, mai vista prima in Europa, e la Prelude e:HEV Hybrid che debutterà dinamicamente. Honda sarà inoltre presente con il motore RA166E, adottato dalla Williams FW11 del 1986: la vettura percorrerà la salita della tenuta di Lord March con Nigel Mansell alla guida. Anteprima mondiale per la Super EV Concept. A Goodwood ci sarà infine spazio per una anteprima mondiale. Si tratta della Super EV Concept, una citycar elettrica di segmento A che segue le logiche delle keicar, con 5 porte e carrozzeria molto compatta, unite ad elementi di design sportivi. La vettura, caratterizzata da una scenografica livrea viola e da una messa a punto che privilegia la dinamica di guida, sarà protagonista di una serie di test su strada a livello globale nei prossimi mesi.
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Renault - Austral, Captur, Rafale, Symbioz: quattro prove per quattro modelli - VIDEO

Giu 16,2025
Quattro prove per quattro modelli: dai dispositivi di assistenza al conducente all'abitabilità, vi raccontiamo come si sono comportati quattro modelli Renault nel corso dei nostri test al Centro Prove di Vairano. Ce n'è per tutti i gusti: Austral, Captur, Rafale e Symbioz. Austral: Adas. La Suv media punta sulla guida assistita di Livello 2, con una dotazione completa che comprende anche il monitoraggio posteriore con frenata automatica. Nei test con i pedoni il sistema ha sempre evitato l'adulto con passeggino, ma ha mancato l'arresto nel caso del bambino. Qualche incertezza è emersa nel riconoscimento dei ciclisti e dei conducenti di monopattini, con un funzionamento altalenante dei sensori; nelle manovre in retromarcia poi, pur con un avviso corretto, non è stato possibile evitare un lieve urto. Più netta la difficoltà nella prova di ripartenza, dove la vettura ha colpito l'Ufo che la precedeva, mentre nelle prove in ambito extraurbano la vettura si è comportata in maniera impeccabile.  Captur: consumo. La Captur E-Tech da 145 CV conferma la sua vocazione pragmatica in ogni contesto. In città si viaggia con meno di 4 litri ogni 100 km, con un'efficienza che porta a percorrenze reali di 25,4 km/l. Merito della gestione intelligente della trazione, che permette alla vettura di muoversi in elettrico per circa l'80% del tempo trascorso nel traffico. Anche nei percorsi extraurbani e combinati i risultati sono sempre competitivi; solo in autostrada i consumi salgono oltre i 7 l/100 km. La batteria da 1,2 kWh e la trasmissione a innesti frontali senza frizione lavorano in sinergia per offrire fluidità e risparmio, a conferma di una ricetta ben calibrata. Rafale: prestazioni e dinamica. La Rafale E-Tech hybrid promette prestazioni vivaci e consumi contenuti. Il classico 0-100 è coperto in 8,9 secondi, ma è nelle riprese che l'assistenza elettrica (e la sovralimentazione) fanno la differenza: da 70 a 120 km/h in 7,3 secondi. Nei nostri test, l'efficienza urbana si attesta oltre i 22 km/l, mentre la dinamica di guida beneficia delle quattro ruote sterzanti: inserimento rapido in curva, buona stabilità nelle manovre di emergenza e uno sterzo preciso, anche se a volte manca un po' di feedback. Symbioz: abitabilità. La nuova Symbioz è la risposta di Renault a chi cerca una Suv compatta, ma al tempo stesso capace di offrire un'abitabilità sorprendente. Lunga 4,41 metri, con una larghezza contenuta in 1,79 metri, la Symbioz si distingue per l'intelligente gestione dello spazio. Merito, soprattutto, della panchetta posteriore scorrevole (fino a 16 cm), che consente di modulare il vano bagagli fino a un massimo di 428 litri rilevati (Renault ne dichiara 624), oppure di privilegiare l'agio per le gambe dei passeggeri posteriori. Con uno spazio utile posteriore che può arrivare a 42 cm e una distanza schienale-pedaliera di 825 mm a disposizione del conducente, anche gli adulti trovano una sistemazione confortevole. Il tetto panoramico opacizzante Solarbay e i vani portaoggetti da 24,7 litri completano un abitacolo funzionale.
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1000 Miglia - "1000 Forme", lo stile in movimento - DIRETTA DALLE 17

Giu 16,2025
Prenderà il via domani, 17 giugno, la 43esima edizione della 1000 Miglia, che si snoderà per oltre 1.900 chilometri lungo il percorso Brescia-Roma e ritorno, in un itinerario ispirato alle prime edizioni della Freccia Rossa. Alla vigilia della partenza, presso il Teatro Grande di Brescia, oggi pomeriggio si terrà la tavola rotonda 1000 Forme - Disegnate per vincere, che potete seguire qui sotto, dalle ore 17 di oggi pomeriggio. Il programma. La tavola rotonda racconta l'aerodinamica ai tempi della velocità, immaginando un viaggio attraverso l'evoluzione stilistica delle regine della corsa più bella del mondo , come la definiva Enzo Ferrari. Dopo i saluti istituzionali di Aldo Bonomi, presidente dell'ACI di Brescia, e di Beatrice Saottini, presidente di 1000 Miglia Srl, ci saranno contributi di: Luciano D'Ambrosio, ex Designer Ford, ItalDesign e Bertone, ceo di LDA DesignMario Vernacchia, ex Designer e responsabile aerodinamico Pininfarina, ceo di Vernacchia Design GroupAndrea Zagato, ceo della ZagatoPietro Camardella, ex Pininfarina, designer di Ferrari storiche come la F40 e la F50Paolo Mazzetti, presidente del comitato di gestione Registro 1000 MigliaLa tavola rotonda sarà moderata da Marco Pascali, vicedirettore di Quattroruote, e da Laura Confalonieri, vicedirettore di Ruoteclassiche. Di particolare interesse sarà la testimonianza di Alfredo Coppellotti, pilota alla 1000 Miglia storica del 1953, 1954 e 1955. Le conclusioni del talk saranno a cura di Fulvio D'Alvia, ceo di 1000 Miglia Srl.
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Iniziative - Mobility for energy transition, lopinione dei fleet manager

Giu 16,2025
Come si comporta il mercato delle flotte aziendali a seguito delle modifiche fiscali introdotte nel 2025 e nella prospettiva degli interventi annunciati dalla Commissione Europea per rivedere, entro fine anno, l'apparato normativo relativo alla decarbonizzazione dei parchi di veicoli di servizio? Quali insegnamenti arrivano dalle esperienze precedenti di regolazione del mercato dell'auto in funzione dell'alimentazione? Che tipo di strategie mettono in campo aziende con grandi flotte? Per ottenere risposte a questi e altri interrogativi, decine di professionisti della mobilità aziendale hanno partecipato giovedì 12 giugno alla terza edizione di Mobility for energy transition, iniziativa nata dalla collaborazione fra Q8 Italia e Quattroruote Fleet&Business e ospitata al Porsche Experience Center Franciacorta. Intitolata Opzione Zero, la sessione di approfondimento è stata moderata da Gian Luca Pellegrini, direttore di Quattroruote e Fleet&Business, e ha visto discutere sul palco Vincenzo Maniaci, direttore Cards & Digital payments di Q8 Italia, Dario Duse, country Leader di AlixParrtners, PierLuigi del Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet & Mobility e Matteo Viani, amministratore delegato di BPA Italia. Cosa pensano i professionisti. Nel corso dei lavori è stato condotto anche un sondaggio in diretta sull'eventualità per i professionisti della mobilità aziendale di inserire  nella car policy l'opzione, per gli assegnatari, di sostituire l'auto aziendale con un rimborso chilometrico sull'utilizzo della vettura di proprietà. Il 62,8% ha definito questa eventualità poco probabile, il 26,9% probabile e il 10,3% molto probabile. L'evento si è concuso con test ed esperienze di guida sul circuito della struttura della Porsche inaugurata nel 2021.
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1000 Miglia - La GranCabrio viaggia da sola, ma... in buona compagnia

Giu 16,2025
Per il terzo anno consecutivo, il progetto Aida (Artificial Intelligence Driving Autonomous ) del Politecnico di Milano prende parte alla 1000 Miglia. Alla partenza della 43esima edizione della Freccia Rossa, che scatterà il 17 giugno da Brescia, il team di ricercatori lombardi schiera l'ultima versione della Maserati GranCabrio Folgore a guida autonoma, che affronterà da sola il tracciato della 1000 Miglia Green per le auto elettriche. Viaggia in compagnia. Per la prima volta la Maserati GranCabrio Folgore sarà affiancata da tre Fiat 500e sperimentali, equipaggiate con la stessa tecnologia che abbiamo già visto all'opera nei mesi scorsi lungo un tratto della A7. Un affiancamento che si rivela anche un passaggio di testimone, dalla sperimentazione su auto di lusso a realtà di guida autonoma sempre più concrete e vicine alle persone. Per il nostro progetto si tratta di un momento di transizione cruciale, spiega il professor Sergio Savaresi, direttore del Dipartimento di Elettronica, Informatica e Bioingegneria del Politecnico di Milano e responsabile scientifico del progetto, l'inizio della nuova fase di Aida, che si concentrerà sull'introduzione della guida autonoma per l'ottimizzazione del trasporto urbano. Le tre 500e. La prima Fiat 500e è destinata al progetto Autonomous Urban Transport Optimization, con l'obiettivo di avviare un servizio di car sharing a guida autonoma per la mobilità urbana nelle città di medie dimensioni. La seconda vettura è invece dedicata al progetto Serravalle Future Drive, per la sperimentazione di una navetta a guida autonoma destinata a collegare hub periferici a nodi strategici della rete ferroviaria. La terza citycar elettrica è destinata al progetto Sharing for Caring, che prenderà il via nei prossimi mesi, pensato per la mobilità delle persone fragili nei piccoli centri privi di un servizio di trasporto pubblico efficiente.
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Guerra Israele-Iran - La benzina inizia a correre

Giu 16,2025
La crisi fra Israele e Iran, con l'attacco a Teheran del 13 giugno mirato a colpire il programma nucleare della Repubblica islamica, fa subito sentire i suoi effetti: il Brent si è apprezzato del 10%, stabilizzandosi intorno ai 75 dollari a barile di petrolio, sui livelli di inizio aprile 2025 (stesso destino per i prodotti raffinati del Mediterraneo); di conseguenza, in Italia il prezzo medio del litro di benzina modalità self è oggi di 1,706, in crescita rispetto ai 1,704 del giorno precedente, mentre il diesel sale di tre centesimi a 1,604. Cuore della produzione. LIran produce il 4% circa del petrolio mondiale, detenendo attorno al 9% delle riserve mondiali. E le tensioni interessano altri Paesi dellarea mediorientale che sono fra i più grandi esportatori di petrolio e gas (Iraq, Kuwait, Arabia Saudita, Emirati, Qatar): qui si genera un terzo dell'oro nero planetario. Le previsioni. Preoccupano le possibili interruzioni nelle rotte di approvvigionamento, in particolare attraverso lo Stretto di Hormuz, punto nevralgico per il trasporto marittimo di greggio (da qui transitano 20 milioni di barili al giorno). Se il timore divenisse realtà, le previsioni più prudenti da parte degli analisti di ING parlano del petrolio che rischia di innalzarsi a 80 dollari al barile, ma J.P. Morgan vede un'esplosione a 120 dollari. Infine, il ministro degli Esteri iracheno, Fuad Hussein, si spinge molto oltre, riferendosi a un range compreso tra i 200 e i 300 dollari.
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Corsi di guida - Patenti moto, lIva non è dovuta

Giu 16,2025
Le lezioni per il conseguimento delle patenti A (moto), AM (ciclomotori) e nautiche non sono soggette a Iva. Lo ha stabilito la corte di giustizia tributaria di La Spezia stabilendo che l'imposta è dovuta, come ribadito più volte dal Parlamento, anche con la recente legge di bilancio 2025, esclusivamente sui corsi per le patenti di categoria B e C1. La norma del 2020 e la pretesa dell'Agenzia delle entrate. Tutto nasce nel 2020, quando per adeguarsi a una sentenza della Corte di Giustizia europea, il parlamento italiano modificò la norma sull'esenzione Iva delle prestazioni didattiche stabilendo di non riconoscerla più sull'insegnamento delle autoscuole per il conseguimento delle patenti di categoria B e C1. L'Agenzia delle Entrate, però, nonostante il parlamento avesse circoscritto l'applicazione dell'imposta alle sole patenti B e C1, ha in più occasioni preteso il pagamento - che avrebbe gravato esclusivamente su famiglie e ragazzi - su tutte le categorie di patenti. La Corte tributaria di La Spezia dice no. La scorsa settimana, pronunciandosi sul ricorso presentato da una scuola nautica di La Spezia a cui l'Agenzia aveva contestato di non aver applicato e versato l'imposta sulle lezioni,la Corte tributaria ha affermato che l'azienda si era correttamente attenuta alla norma di legge, che esplicitamente limita l'imponibilità alle sole patenti B e C1. Boenzi (Unasca): adesso basta contestazioni. La Corte di La Spezia, ha commentato Alfredo Boenzi, segretario nazionale autoscuole dell'Unasca, la principale associazione di categoria, ha confermato ciò che Unasca ha sempre sostenuto e suggerito ai propri associati: applicare l'Iva solo ai corsi individuati dal legislatore. Auspichiamo che l'amministrazione finanziaria faccia tesoro del pronunciamento della Corte cessando le molteplici contestazioni in atto sulla materia. Il legislatore, gli ha fatto eco il vicesegretario Andrea Onori, è sempre stato chiaro in tutti i suoi pronunciamenti, disponendo l'applicazione dell'Iva sulle patenti B e C1, ma non ha mai inteso estendere ulteriormentela penalizzazione che avrebbe colpito il consumatore finale.
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Modellini - Brumm Fiat Panda 4x4 1986 scala 1:43

Giu 16,2025
La Fiat Panda 4x4 è uns delle auto più amate dai collezionisti di casa nostra. Si trovava spesso nei rifugi alpini, o guidata da un medico sugli Appennini: un simbolo popolare, duro e puro, ora prodotto nella perfetta semplicità che lo caratterizzava dall'italiana Brumm in scala 1:43. Il rosso, applicato in maniera perfetta, si alterna con il nero dei paraurti e dei fascioni laterali, decorati con il logo 4X4 in un insieme di dimensioni proporzionate, linee e assetto corretti. I cerchi, riprodotti simulando quelli in ferro originali con il coprimozzo nero, coincidono perfettamente con i pneumatici: il tutto è poi protetto dalle minigonne paraschizzi. Considerando la minutezza delle parti offerte dalla scala 1:43, il modellino si presenta completo e dettagliato,con la mascherina a linee orizzontali che ospita sia le cinque righe diagonali (all'epoca simbolo della casa torinese), sia il logo a fondo blu. Osservando questa Panda da vicino, si notano dettagli deliziosi come entrambi gli specchietti, la presa d'aria e il tergicristallo singolo all'anteriore. La coda è riprodotta seguendo le linee dell'auto reale con i suoi noti gruppi ottici sviluppati verticalmente, non trasparenti ma decorati con precisione. A completare i dettagli troviamo lo scarico (sul lato sinistro) e le linee dello sbrinatore sul lunotto. Internamente c'è del rigore nella riproduzione dei dettagli: la Panda 4x4 non era di certo un salotto ma sedili, plancia, cruscotto e volante sono visibili e realizzati con cura per la fascia di prezzo (circa 50 euro). Che ne abbiate avuta o meno una vera è un modello da non perdere, un piacevole ricordo per chi ha vissuto l'Italia al volante negli anni 80.
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24 Ore di Le Mans - Lassù dove vola il dirigibile Goodyear

Giu 16,2025
C'erano giorni, da bambino, in cui bastava guardare il cielo per vedere quella enorme scritta sospesa: Goodyear. Passava piano, silenziosa, quasi irreale. Un miraggio sospeso tra le nuvole. Campeggiava su un dirigibile. Lo vedevo da lontano, e pensavo: un giorno ci salirò. Il Blimp, come lo hanno chiamato gli uomini di Goodyear, è lì davanti a me. Maestoso, elegante, lungo più di 75 metri, gonfio d'elio e memoria. Uno dei soli cinque esemplari al mondo. E l'unico, oggi, ad aver sorvolato il cielo di Le Mans, dove Goodyear celebra non solo la sua presenza nella 24 Ore più famosa del mondo, ma anche i 100 anni di storia della sua leggenda volante. Salire a bordo è come entrare in una macchina del tempo. Il decollo è dolce, quasi impercettibile. Poi la vista si apre. Campi, strade, foreste. E all'improvviso, tra il verde della campagna francese, si staglia il Circuit de la Sarthe. Da quassù 380 metri di poesia sospesa le auto sembrano giocattoli, le curve miniature. Ma il rombo, quello sì, sale fin qui. In fondo è la 24 Ore di Le Mans: la gara delle gare. E l'aquila è tornata a vegliare su di essa. Già, l'aquila. Perché il nome Eagle non è solo un simbolo, ma un ponte tra cielo e asfalto. Goodyear lo usa per firmare i suoi pneumatici più iconici. Gli stessi che si sono guadagnati un posto nella leggenda: dalla Formula 1 alla NASCAR, passando per Indycar, fino a Le Mans. E gli stessi che oggi troviamo sulle auto stradali ad alte prestazioni. Un solo nome, due anime: Eagle. Nel 1965, proprio a Le Mans, Goodyear fece il suo debutto europeo nel motorsport. E lo fece nel modo più spettacolare: vincendo con la Ferrari 250 LM del team North American Racing. Era l'inizio di una lunga storia d'amore tra l'azienda americana e il Vecchio continente. Oggi quella storia si arricchisce. Sulla griglia 2025, Goodyear equipaggia tutte le 24 vetture LMGT3 e le 17 LMP2. Pneumatici pensati per durare: fino a cinque stint consecutivi con un solo treno di slick. Significa percorrere oltre 600 km il doppio di un GP di Formula 1 senza cambiare gomme. Una sfida che unisce scienza e passione. E che richiede una squadra di oltre 100 tecnici e più di 8000 pneumatici in circuito ogni week end. Le Mans è un banco di prova per la tecnologia che domani ritroveremo sulle nostre auto. lo spartiacque tra resistenza e innovazione. E mentre il Blimp disegna curve morbide nel cielo, penso a quanto sia straordinario vedere da lassù la stessa pista dove Goodyear ha vinto con Ferrari sessant'anni fa. Dove ogni giro vale memoria. Dove le aquile, a volte, non hanno bisogno di artigli. Basta che volino.
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Ferrari 296 Speciale - La versione "Piloti Ferrari" per i clienti del Cavallino

Giu 16,2025
Nella cornice di una Le Mans che l'ha vista vincere di nuovo, la Ferrari ha svelato la sua 296 Speciale in allestimento Piloti Ferrari, ultima espressione del programma Tailor made. Una versione ancora più spinta della Speciale, con livrea esclusiva, dettagli specifici all'interno e un richiamo stretto al mondo endurance. Celebra le vittorie nel Wec. Questa versione, nata per celebrare il mondo delle gare di durata e le vittorie del Cavallino nel Wec, e per rendere omaggio ai piloti-clienti coinvolti nelle attività sportive ufficiali della Casa di Maranello, sarà disponibile per le prime consegne all'inizio del 2026, solo coupé, omologata stradale ma ideale per la pista. Livrea 499P. Sulla carrozzeria spicca la livrea che si ispira a quella dell'hypercar 499P che si è aggiudicata le 24 Ore di Le Mans del 2023, del 2024 e di quest'anno. Si potrà avere con il numero 51 (quello del vernissage, lo stesso del prototipo che ha vinto in Francia nel 2023), il 50, oppure quello scelto dal pilota-cliente. La sportiva è offerta in quattro tinte: Rosso Scuderia, Blu Tour de France, Nero Daytona e Argento Nürburgring. La livrea esterna, in Giallo Modena, presenta sulle fiancate il logo Wec dipinto a mano e la bandiera italiana sul paraurti anteriore. Interni dedicati. Nell'abitacolo spiccano i sedili racing, rivestiti di Alcantara nera con inserti realizzati nello stesso materiale ignifugo utilizzato nelle tute dei piloti ufficiali, e possono essere forniti con cinture di sicurezza a tre o quattro punti. Completano il pacchetto il sottoplancia di fibra di carbonio, la targhetta identificativa e il battitacco, sempre dello stesso materiale, con dedica personalizzabile e altri dettagli. Performance. Ed ecco i numeri: la 296 Speciale Piloti Ferrari ha 50 CV in più (per un totale di 880 CV, di cui 37 guadagnati dal 3.0 V6 e 13 dalla parte ibrida-elettrica), 60 chili in meno (1.410 in totale, di cui ben 9 risparmiati dal motore, 20 chili dall'interno, il resto dalla carrozzeria) e il 20% in più di carico verticale, con 435 kg a 250 km/h. Uno step consistente, che porta le prestazioni (velocità massima oltre 330 km/h, 0-100 in 2,8 secondi e 0-200 in 7) e il piacere di guida di questa esclusiva 296 Speciale a vette notevolissime, per piloti e habitué della pista.
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24 Ore di Le Mans - Le Mans, la notte dei sensi

Giu 16,2025
Sono le 22 quando il sole si tuffa dietro l'orizzonte, lasciando una scia d'oro liquido sopra la Sarthe. Ma la trasformazione è cominciata prima, quando i Kool & the Gang hanno intonatoCelebratione il circuito ha cambiato volto. Negli hospitality si brinda ancora, tra piatti a metà e conversazioni interrotte dal rombo dei motori al passaggio. Sulla corsia dei paddock scorre una corrente continua di passi, selfie, sorrisi tesi. Perché la notte sta arrivando. E a Le Mans, la notte pesa. Otto ore di buio. Otto gironi tra sogno e paura. Non lunghe come a Daytona, ma più crude, più vere, più profonde. Nel village la festa continua: panini, birra, musica, luci. L'oggetto più ambito? Anche quest'anno il modellino della Ferrari 499P, regina del 2024, firmato Lockmarck. Alle 23 sale in consolle The Avener. La folla si lascia andare, mani in alto, occhi chiusi. Nei box, invece, il ritmo è scandito dai cric, dalle radio, dai battiti sotto le tute. A mezzanotte, il rituale: fuochi d'artificio, droni, laser. Per venti minuti il cielo si incendia. Tutti con il naso all'insù. Tutti bambini. Intanto, ai varchi, si rafforzano i controlli. Non succede mai nulla, ma prevenire è meglio che curare. Poi torna il buio vero. I gentleman driver lasciano il volante. I pro prendono posto. I tecnici cercano un po' di riposo tra uno stint e l'altro. Anche chi si crede un robot è pur sempre umano: bisogna risparmiare le energie, siamo solo a metà gara: ancora 12 ore! Alle 2:30, dal motorhome Kessel, escono piatti fumanti di spaghetti aglio, olio e peperoncino. Un gesto semplice, un regalo del team manager a un amico. E per un attimo, l'hospitality profuma d'Italia. Cammino. Senza meta, ma con gli occhi pieni. Accanto al ponte Dunlop, tra i cespugli, qualcuno dorme, vinto dall'alcol. I più previdenti sono nelle tende, nei sacchi a pelo. Qualche meccanico trova pace su una brandina, un altro su una sedia da campeggio. Qualche pilota si chiude in se stesso, cercando di domare i pensieri. Ma nessuno dorme davvero. Il volante è una preghiera. La visiera, un filtro tra fede e paura. Ogni curva è una confessione. Ogni rettilineo, un respiro trattenuto. Le luci delle Hypercar tagliano l'oscurità come lame. La BMW #20 ha un brivido, un'escursione, poi riparte. E nella mia testa risuonano le parole di un tecnico: Le Mans non mette alla prova i motori. Mette alla prova gli uomini. Ha ragione. Alle 5:59 il sole torna. Il cielo si tinge di rosa, poi di luce. I corvi lasciano spazio  qualche gabbiano. La nebbia si dissolve come le paure di chi sta al muretto o dentro un abitacolo. La notte è finita. Mi abbandono su un divano. Due ore, forse tre. Non bastano. Ma per questa volta, sì. La Ferrari è ancora in testa. E da italiano spero che questo sogno continui anche al risveglio. E duri fino alle 16. Perché Le Mans non è solo una corsa. una vita vissuta in un giorno. un patto silenzioso tra chi resta sveglio insieme, tra chi condivide il freddo, il buio, l'attesa, lo stupore. un'emozione che ti entra dentro e lì resta. Non per qualche ora. Per sempre.
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24 Ore di Le Mans - Brembo, dove la corsa si ferma in tempo

Giu 16,2025
Alla 24 Ore di Le Mans, il cronometro corre. Ma chi frena meglio, spesso vince. Lo sanno bene in Brembo, che quest'anno festeggia 50 anni di corse, di vittorie e soprattutto di tecnologia che dai box dell'endurance e della Formula 1 finisce sulle nostre strade. Una storia di precisione italiana diventata punto di riferimento globale: nell'edizione 2025 della classica della Sarthe, almeno un componente Brembo equipaggia tutte le 62 vetture iscritte, dalle Hypercar alle LMP2 fino alle nuove LMGT3. Non è solo una questione di dischi e pinze. una questione di fiducia. Alla 24 Ore, per esempio, nessun team sostituisce l'impianto frenante in gara dal 1999: vuol dire percorrere oltre 5000 km con dischi e pastiglie sotto stress termici continui, tra le curve di Mulsanne e gli allunghi a oltre 300 all'ora. Per le hypercar, l'azienda italiana fornisce impianti in carbonio con dischi da 380 mm e un peso di soli 3 kg, capaci di lavorare tra i 250 e gli 850C. Le pinze sono in alluminio, lavorate dal pieno, a sei pistoni. LMP2? Stesse temperature, stessi dischi in carbonio, ma più sottili, massimo 32 mm. Per la nuova categoria GT3, invece, si torna alla ghisa: più pesanti circa 11 kg a disco ma con performance che garantiscono l'intera distanza di gara. Un piccolo miracolo d'ingegneria, testato su pista e poi adattato alla vita di tutti i giorni. E qui entra in gioco Brembo: trasformare la pressione di un pilota in sensazione, modulazione, sicurezza. Su strada come in Formula 1, dove il 100% dei team monta pinze del gruppo, il 50% anche dischi e pastiglie. Dischi in carbonio con oltre 1.100 microfori per il raffreddamento, pinze monoblocco in alluminio, e spessori da 32 mm per pesi complessivi poco superiori ai 4 kg per corner. Oggi non vince chi va più forte, ma chi frena meglio, dicono i piloti. una filosofia che non si misura solo in decimi, ma in centimetri, in sensibilità, in costanza. Ed è una lezione che dalle curve cieche del Canada alle staccate in discesa del Mugello dove si corre tra una settimana vale per tutti. Così, ogni volta che premiamo il pedale del freno in una rotonda di città o lungo una discesa di montagna, magari non lo sappiamo, ma stiamo usando un frammento di 24 Ore di Le Mans. Un pezzo di Formula 1. E un'eredità meccanica che parla italiano.
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Renault - Nissan è pronta a vendere il 5% delle azioni

Giu 16,2025
A poche ore dalle inattese dimissioni di Luca de Meo dal vertice della Renault, arriva un'altra notizia negativa per la Losanga, anche se ormai attesa da mesi. L'amministratore delegato della Nissan, Ivan Espinosa, ha confermato l'intenzione di ridurre la partecipazione nel capitale della società francese, vendendo un 5% di azioni e dando così seguito a quanto stabilito pochi mesi fa: le due aziende hanno concordato di "aumentare la flessibilità" nella gestione delle partecipazioni incrociate, consentendo a entrambe di scendere al di sotto del 15% del capitale reciprocamente detenuto e quindi fino al 10%. Legami comunque forti. La vendita, che deve essere coordinata con la controparte ed è soggetta a un diritto di prelazione, non ha alcun riflesso sui progetti e le collaborazioni industriali. Espinosa ha assicurato che i legami "restano solidi" e che la dismissione ha un fine ben preciso: "Stiamo riducendo le nostre partecipazioni incrociate per investire sulla gamma prodotto". Del resto, se la vendita avvenisse agli attuali prezzi delle azioni Renault, la Nissan potrebbe incassare quasi 100 miliardi di yen, l'equivalente di circa 600 milioni di euro. Per ora, però, non si sa la tempistica precisa dell'operazione e da Yokohama hanno garantito che "al momento non sono state prese decisioni definitive".   
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1000 Miglia Green - Quattroruote in gara con Abarth e Polestar

Giu 16,2025
tutto pronto: martedì 17 giugno scatterà la 1000 Miglia 2025. E con lei anche la 1000 Miglia Green, la competizione di regolarità dedicata alle automobili elettriche. Quattroruote parteciperà con due equipaggi, seguendo tutto il tracciato della Freccia Rossa da Brescia a Roma e ritorno. In più il nostro direttore, Gian Luca Pellegrini, prenderà parte alla carovana su una Maserati GranCabrio, mentre la vicedirettrice di Ruoteclassiche, Laura Confalonieri, correrà la 1000 Miglia Storica a bordo di una Fiat 600 di Stellantis Heritage.Gli equipaggi. La 1000 Miglia Green, che ogni giorno partirà prima rispetto alle storiche, aprendo il percorso insieme al Tributo Ferrari, vede iscritti quest'anno equipaggi provenienti da molto lontano, compresi dei team tedeschi, americani e una new entry cinese, la Denza con la sua Z9 GT. A difendere i colori di Quattroruote ci saranno  gli equipaggi formati da Mirco Magni e Federico Giavardi, sulla Polestar 4 numero 706 e quello composto da Antonio Aimar e Andrea Cartapani, sulla Abarth 600e Scorpionissima numero 707. Ci potrete seguire direttamente sul profilo Instagram di Quattroruote, dove pubblicheremo storie e moltissimi contenuti sulla 1000 Miglia 2025. Il percorso. La 1000 Miglia 2025 è in programma dal 17 al 21 giugno: in queste cinque giornate gli equipaggi attraverseranno mezza italia su un tracciato di oltre 1.900 chilometri, che a differenza di quello degli scorsi anni sarà a "otto". La partenza è fissata per martedì 17 giugno da Brescia, dove le auto storiche cominceranno a sfilare da viale Venezia a partire dalle 12:30 (noi della Green passeremo un po' prima). In serata, la carovana raggiungerà San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna. Il giorno seguente, mercoledì 18, la corsa ripartirà di buon mattino, attraversando i suggestivi Passi della Raticosa e della Futa, per poi scendere verso la Toscana, passando da Prato e Siena, fino a Roma, con arrivo previsto a Villa Borghese nel tardo pomeriggio. Giovedì 19 giugno segna l'inizio della terza tappa: le auto lasceranno Roma all'alba e si dirigeranno verso la costa adriatica, attraversando paesaggi marini e borghi dell'Italia centrale, per concludere la giornata a Cervia, in piazza Andrea Costa. Venerdì 20 sarà la volta della lunga risalita verso nord: da Cervia, le vetture punteranno su Ferrara, Mantova e infine Parma, dove l'arrivo è previsto in serata presso il Palazzo della Pilotta. Infine, sabato 21 giugno, l'ultima tappa riporterà nuovamente i concorrenti a Brescia, con arrivo previsto intorno a mezzogiorno per la passerella finale.
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F.1, GP Canada - Vince Russell, Antonelli sul podio

Giu 15,2025
George Russell ha riportato la Mercedes sul gradino più alto del podio. Lo ha fatto nel modo più netto e spettacolare possibile, trionfando al Gran Premio del Canada con una prestazione solida e senza sbavature, nel giorno in cui tutto ha funzionato perfettamente per il team di Brackley.Domenica da incorniciare. L'inglese ha saputo tenere a bada Max Verstappen, secondo al traguardo, grazie a una condotta di gara intelligente, soprattutto nella gestione delle gomme. La W16 sembra finalmente aver trovato una finestra tecnica ideale. incredibile essere di nuovo sul gradino più alto, ha commentato un soddisfatto George. L'anno scorso avevo la sensazione di aver perso una vittoria qui; quindi, ottenere questo risultato oggi e vedere anche Kimi sul podio rende la giornata davvero speciale per tutta la squadra. Credo che il nostro punto di forza sia nelle condizioni più fresche, vedremo nelle prossime gare... ma per ora ce la godiamo! davvero una bella giornata.Verstappen rosicchia punti. Seconda posizione che vale un bel po' di punti in ottica campionato, soprattutto con le due McLaren in difficoltà. Max Verstappen ha confermato che quando non può vincere, sa accontentarsi del massimo possibile: stata una buona gara, anche se nei primi due stint abbiamo faticato parecchio con le gomme. Nell'ultima parte, con meno carburante, il comportamento era decisamente migliore. Abbiamo ottenuto il massimo oggi. Il campionato? No, affrontiamo le cose gara per gara, poi si vedrà.L'Italia sul podio. Gli occhi del pubblico erano tutti per Andrea Kimi Antonelli, che a soli 18 anni conquista il primo podio in carriera e riporta un italiano sul podio in una gara di Formula 1, evento che non accadeva da quasi sedici anni. Partito in maniera fulminea, Kimi ha saputo contenere le McLaren nel finale, nonostante un degrado anteriore che lo ha messo in difficoltà nei giri conclusivi. stato stressante! Ma sono felicissimo, ha raccontato il pilota bolognese al microfono di Nico Rosberg. Sono partito bene, ho preso subito la terza posizione e sono riuscito a mantenerla. Nell'ultimo stint ho spinto un po' troppo e ho distrutto l'anteriore sinistra; quindi, alla fine ero solo contento di riuscire a portare a casa questo podio. Alla prima curva ho cercato di restare il più possibile affiancato ed è andata bene!.McLaren, il botto è arrivato. Per mesi ci siamo chiesti se e quando sarebbe arrivato il primo contatto tra Oscar Piastri e Lando Norris e la risposta l'abbiamo avuta nel finale di questa gara. Il team di Woking ha vissuto una corsa più complicata del previsto e Oscar e Lando si sono ritrovati sul finale a lottare per la quarta e quinta posizione. A tre giri dalla fini, l'inglese ha tentato un attacco inspiegabile sul compagno di squadra che ha portato a un inevitabile contatto: Norris ha tamponato il compagno di squadra e ha concluso la sua corsa contro le barriere. Piastri è riuscito a proseguire e a chiudere quarto, portando a casa punti preziosi per il Mondiale. Ma il clima nel box di Woking sarà da ricostruire.Il resto della Top 10. Weekend da dimenticare per la Ferrari. Charles Leclerc ha lottato con grinta, ma è stato tradito da una strategia discutibile impostata sulle gomme hard, vanificando così un buon primo stint di gara. Nessuna delle due Rosse è mai realmente entrata in partita. Lewis Hamilton ha visto la sua gara compromessa in modo curioso e sfortunato, dopo aver colpito una marmotta che attraversava la pista. L'impatto ha danneggiato il fondo della sua Ferrari, causando una perdita stimata di 20 punti di carico aerodinamico. La corsa del Cavallino è terminata con un quinto e sesto posto. A punti Fernando Alonso, settimo con una gara regolare e concreta, e soprattutto Nico Hulkenberg, ottavo con una Sauber finalmente competitiva grazie agli aggiornamenti portati a Barcellona. Un piazzamento che, in casa Hinwil, vale quanto una vittoria. Punti anche per la Haas, grazie al nono posto conquistato da Esteban Ocon, mentre chiude la top 10 lo spagnolo della Williams, Carlos Sainz.La classifica completa del GP a Montreal >>
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Luca de Meo - Un addio che è un messaggio per chi ha affossato l'auto europea

Giu 15,2025
Le dimissioni di Luca de Meo non sono un addio. Sono un messaggio. Luca de Meo lascia Renault, ma soprattutto lascia l'automobile. E forse, proprio per questo, il coup de thétre rivela qualcosa che nessun altro ha il coraggio di dire. Perché proprio ora, dopo aver ricostruito uno dei gruppi più logorati del continente, con un piano strategico applaudito dalla critica e confermato dai numeri, De Meo se ne va per approdare a un universo più morbido come quello di Kering (così dice Reuters)? Che bisogno c'era? Che fretta?Forse il sospetto più fondato è anche il più inquietante: che De Meo si sia convinto che il sistema automobilistico europeo non si rialzerà più. Che l'automobile, come fenomeno sociale e industriale, sia stata esautorata dalle élite, umiliata dalla politica, sterilizzata dalla burocrazia. E che tutto questo si sia riflesso in un'irreversibile crisi esistenziale dell'intero sistema che ha come punto di partenza la delegittimazione dell'auto come simbolo. E senza simboli non c'è industria che tenga. In questo senso, il passaggio al mondo del lusso non sarebbe un tradimento, bensì un ritorno alla cultura. Perché la moda, il design, la bellezza a differenza dell'auto sono ancora autorizzati a parlare di sé senza colpa. L'auto no: deve giustificarsi, spiegarsi, scusarsi.Ciò che ha spezzato il patto tra industria e società è stata la politica. Non la crisi climatica, ma la sua gestione punitiva e moralista. Non l'innovazione, ma l'obbligo univoco di accettarne solo una forma. E chi, come De Meo, ha provato a trattare da dentro il sistema si è accorto che il dialogo era chiuso. Che ogni richiesta di pragmatismo veniva letta come resistenza. E allora, meglio uscire in piedi che proseguire una guerra persa in partenza. l'intelligenza di chi intuisce l'inizio della stagnazione, il rischio di diventare custode di un castello già costruito, mentre altrove si aprono nuovi spazi di influenza.De Meo lascia una Renault rifondata. Ma resta una domanda che pesa su tutto il settore: se uno come lui se ne va, chi resta a crederci davvero? 
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Renault - Luca de Meo si è dimesso: per lui un futuro lontano dall'auto

Giu 15,2025
Un vero e proprio fulmine a ciel sereno si abbatte sulla Renault: Luca de Meo ha deciso di lasciare l'incarico di amministratore delegato della Losanga. La decisione è stata annunciata dalla società di Boulogne-Billancourt senza fornire spiegazioni su un'uscita del tutto inattesa e sorprendente, ancor più se si considera che il futuro professionale del top manager italiano sarà "al di fuori del settore automobilistico". A tal proposito, secondo Le Figaro, de Meo diventerà il nuovo amministratore delegato di una grande realtà del lusso francese: si tratta di Kering, la holding dell'imprenditore Franois-Henri Pinault che in Italia possiede marchi prestigiosi come Gucci, Bottega Veneta e Brioni.  Il comunicato. "Dopo cinque anni alla guida del Gruppo Renault, Luca de Meo ha annunciato la decisione di dimettersi per affrontare nuove sfide al di fuori del settore automobilistico", recita, come detto, il comunicato della Losanga. "Il Consiglio di Amministrazione, riunito dal oresidente Jean-Dominique Senard, ha ringraziato Luca de Meo per il risanamento e la trasformazione del Gruppo Renault e ha accettato che la sua partenza abbia effetto a partire dal 15 luglio 2025. Luca de Meo continuerà a esercitare le sue funzioni fino a tale data". Il consiglio ha già avviato "il processo di nomina del nuovo amministratore delegato sulla base del piano di successione già definito" e ha espresso la sua fiducia sull'attuale squadra dirigenziale "per proseguire e accelerare la strategia di trasformazione del Gruppo Renault in questa nuova fase".
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24h Le Mans - Tris Ferrari, vince di nuovo a Le Mans

Giu 15,2025
La Ferrari 499P, per il terzo anno consecutivo, è sul gradino più alto del podio a Le Mans. A vincere la 93 edizione della maratona francese è la #83 di AF Corse, vettura privata gestita dalla AF Corse e affidata a Robert Kubica, Yifei Ye e Philip Hanson. La Giallo Modena si prende i riflettori in un finale al cardiopalma, difendendosi dal ritmo indiavolato della Porsche #6 ufficiale. la terza affermazione consecutiva per la Hypercar del Cavallino, ma la prima per un team non ufficiale. Dopo i successi del 2023 e del 2024, la Ferrari completa la sua personale tripletta con tre 499P diverse, a dimostrazione della bontà del progetto nato a Maranello.Hypercar: il Cavallino non si ferma. La gara è stata una sfida strategica, più che di pura velocità pura. Dopo una notte in controllo, è stata la penalità inflitta alla #51 di Calado, Pier Guidi e Giovinazzi a spalancare le porte alla #83, brava a gestire il vantaggio costruito nella parte centrale della gara. Un errore costato caro e che ha vanificato la corsa della #51 che, alla fine, è comunque salita sul podio alle spalle della Porsche. Quarta la #50 di Fuoco-Nielsen-Molina, che si conferma solida anche se mai realmente in lizza per la vittoria. Grande amarezza in casa Porsche: la #6 di Estre, Campbell e Vanthoor è stata l'unica vera minaccia per la Ferrari, ma ha dovuto cedere nel finale, rimandando ancora il sogno della 20 vittoria a Le Mans. Toyota chiude con un sesto posto con la #7, mentre l'altra GR010 Hybrid #8 è crollata domenica mattina per un problema tecnico. Cadillac piazza una sola vettura nella Top5, la #12 di Stevens-Lynn-Nato. Deludono invece le Peugeot, ancora troppo lontane dalla vetta. Buona la prima per le Aston Martin Valkyrie: al debutto, chiudono in fondo, ma hanno portato a termine la gara senza problemi.LMP2: Inter Europol vince all'ultimo respiro. La battaglia nella categoria LMP2 si è decisa nei minuti finali. La Oreca #43 di Inter Europol Competition, condotta da Yelloly-Dillmann-Smiecchowski, si è ripresa la leadership con un sorpasso capolavoro nelle curve Porsche, dopo una penalità che sembrava averla estromessa dalla lotta. La VDS Panis Racing (#48) ha accarezzato il sogno fino a 16' dalla fine. Sul podio anche la AO by TF #199, protagonista di una gara di rimonta tra errori e penalità, ma prima nella sottoclasse PRO/AM. Top5 completata dalla Iron Lynx-Proton #9 e dalla TDS Racing #29, che si prende la piazza d'onore PRO/AM davanti alla Proton #11 e alla United Autosports #22. Buona la gara anche della AF Corse #183, chiusa all'undicesimo posto assoluto.LMGT3. Qui è la Porsche #92 di Manthey Racing - con Riccardo Pera, Ryan Hardwick e Richard Lietz - a trionfare dopo una notte perfetta, in cui la Safety Car ha permesso loro di guadagnare terreno sugli avversari. Per il pilota toscano è una vittoria pesantissima, che conferma il valore del progetto Porsche anche nella nuova era GT3 del WEC. Seconda una straordinaria Ferrari #21 di Vista AF Corse con Rovera-Mann-Heriau, mentre il terzo gradino va alla Corvette #81 preparata da TF Sport. Solo quarti i poleman di Aston Martin (#27), calati nel finale. Chiudono la Top10 la Lexus #87, la Porsche #90, la Corvette #33, la Ferrari-Kessel #57, la Ford-Proton #77 e la Corvette-AWA #13. Delusione per Valentino Rossi e le BMW-WRT: il Dottore è ancora una volta tradito da problemi tecnici, mentre McLaren, Mercedes e Iron Dames restano lontane dalla zona podio. 
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