Rolls-Royce - Spectre Black Badge, picco di potenza
La Rolls-Royce ha creato la variante Black Badge della Spectre: è la prima volta che l'allestimento sportivo viene associato alla propulsione elettrica e il risultato è la Rolls più potente mai offerta sul mercato.
Tarata sui clienti. Per definire questo modello la Rolls-Royce è partita dai dati raccolti in forma anonima da tutti i clienti dei modelli Black Badge esistenti: ne è scaturito un concetto che è stato poi applicato a una flotta sperimentale di Spectre affidate ai clienti più vicini al marchio, che hanno permesso di affinare il prodotto fino al risultato finale. La Rolls ha inoltre studiato il comportamento degli attuali clienti della Spectre, arrivando a due dati fondamentali: per la maggior parte di loro l'elettrica è la seconda Rolls di famiglia, con cui percorrere mediamente 6.500 km all'anno. In Europa, la Spectre è diventata immediatamente la Rolls più venduta della gamma e il secondo modello a livello globale, superando le aspettative della Casa.
670 CV a batteria. Il powertrain della Spectre Black Badge è stato modificato per ottenere valori record di coppia e potenza (1.075 Nm e 670 CV) rispetto a quelli del modello standard (900 Nm e 548 CV) ed una erogazione particolarmente pronta nelle accelerazioni brevi, come indicato chiaramente dallo stile di guida dei clienti. A proposito, le nuove modalità sono due: l'Infinity Mode, attivabile dal volante per ottenere la massima potenza indipendentemente dalla condizione d'uso precedente, e lo Spirited Mode. Quest'ultima si avvia premendo acceleratore e freno in contemporanea, ad auto ferma, ed è di fatto un launch control che permette alla Spectre Black Badge di scattare da 0 a 60 miglia orarie in 4,1 secondi. L'assetto è stato rivisto modificando la taratura di ammortizzatori, barre attive e servosterzo, mentre l'autonomia non si scosta dal modello meno potente: nel ciclo Wltp il dato dichiarato è compreso tra 493 e 530 km, pari a 22,2-23,8 kWh/100 km.
Nero lucido, ma le possibilità sono infinite. La caratterizzazione estetica è un altro degli elementi chiave della Spectre Black Badge. Per lei, oltre alle finiture esterne scure, è stato sviluppato il nuovo colore Vapour Violet abbinato al cofano Iced Black, ma il programma Bespoke consente di ottenere qualunque combinazione desideri il cliente. Sono previsti inoltre nuovi cerchi forgiati da 23" con diverse opzioni di finitura e l'illuminazione specifica della griglia frontale, abbinabile con quella interna. Nell'abitacolo le finiture sono completamente personalizzabili e realizzate al massimo della qualità, con la fascia Piano Black illuminata da 5.500 punti luce, i pannelli decorativi in metallo e carbonio, i pellami specifici e la strumentazione virtuale personalizzabile.
Mario Draghi - "Sbagliato fermare l'endotermico senza reti di ricarica"
L'intervento di Mario Draghi al Parlamento europeo per la Settimana parlamentare 2025 ha riservato diverse critiche alle istituzioni comunitarie. Una, in particolare, ha riguardato il settore automobilistico e il divieto alla vendita di nuove auto a combustione interna nel 2035: "Per accelerare la decarbonizzazione bisogna allineare strumenti e obiettivi", ha avvertito Draghi. "Non si può forzare lo stop ai motori a combustione, dicendo a un intero settore produttivo che deve interrompere una grande linea di produzione, e allo stesso tempo non imporre, con la stessa forza, l'installazione di sistemi di ricarica, senza creare le interconnessioni per farlo".
No alle ideologie. In sostanza, Draghi ha ribadito quanto affermato nel suo rapporto sulla competitività della Ue, in cui l'industria dell'auto è stata descritta come "un esempio chiave della mancanza di pianificazione dell'Unione e dell'applicazione di una politica climatica senza quella industriale". A tal proposito, anche oggi è arrivato l'invito a un maggior pragmatismo: Draghi suggerisce di "abbandonare l'ideologia e adottare un approccio neutrale basato sui fatti". Un altro aspetto cruciale del discorso riguarda l'attenzione a settori tradizionali: l'economia europea va sì "modernizzata", ma è indispensabile "gestire la transizione per le nostre industrie tradizionali", perché in un "mondo in cui le relazioni geopolitiche si stanno evolvendo e il protezionismo è in aumento, mantenere industrie come l'acciaio e i prodotti chimici che forniscono input all'intera economia e sono fondamentali per la difesa è diventato strategico. Il supporto alle industrie tradizionali è spesso rappresentato come una scelta binaria", argomenta Draghi. "Possiamo scegliere di lasciarle andare e consentire alle risorse di spostarsi verso nuovi settori, oppure possiamo sacrificare lo sviluppo di nuove tecnologie e infine rassegnarci a una crescita permanentemente bassa. Ma la scelta non deve essere così netta. Se realizziamo le riforme per rendere l'Europa più innovativa, allenteremo molti dei compromessi tra questi obiettivi".
Svolta rapida. Dunque, per Draghi l'Europa deve agire e deve farlo rapidamente, per esempio intervenendo sull'energia ("è diventato imperativo abbassare i prezzi"), ma in tal senso è fondamentale che ci sia "la volontà di cambiare", anche per "difendere i valori essenziali" del continente: "Non si può dire no al debito pubblico comune, no al mercato unico, no alla creazione dell'Unione del mercato dei capitali", ha detto l'ex banchiere. "Non possiamo dire di no a tutto, altrimenti bisogna essere coerenti e ammettere di non essere in grado di mantenere i valori fondamentali per cui questa Unione europea è stata creata". Per Draghi, l'Europa deve quindi "agire sempre di più come se fosse un unico Stato", con risposte "rapide": e questo vale soprattutto nel campo delle nuove tecnologie, per le quali è ormai impellente "abbattere le barriere interne, standardizzare, armonizzare e semplificare le normative nazionali e spingere per un mercato dei capitali più basato sul capitale azionario. In questo senso, spesso siamo noi stessi i nostri peggiori nemici. "Abbiamo un mercato interno di dimensioni simili a quello degli Stati Uniti. Abbiamo il potenziale per agire su larga scala, ma il Fondo monetario internazionale stima che le nostre barriere interne equivalgano a una tariffa di circa il 45% per la produzione e del 110% per i servizi. E abbiamo scelto un approccio normativo che ha dato priorità alla precauzione rispetto all'innovazione, soprattutto nel settore digitale".
Huawei e Saic - In arrivo un nuovo marchio di elettriche low cost
Un nuovo marchio sta per aggiungersi al già lunghissimo elenco di brand attivi sul mercato cinese delle auto elettriche: secondo diverse ricostruzioni della stampa locale, Saic Motor e Huawei Technologies sarebbero infatti al lavoro per sviluppare il marchio Shangjie.
Auto low cost. Shangjie sarà il quinto brand di veicoli elettrici a utilizzare il sistema operativo Harmony sviluppato da Huawei. Soprattutto, sarà il più conveniente del parterre di marchi legati alla Harmony Intelligent Mobility Alliance, una sorta di consorzio automobilistico lanciato dalla stessa Huawei nel novembre 2023 in collaborazione con diversi altri costuttori. Al momento, l'alleanza ha fatto debuttare quattro brand: Aito con Seres, Luxeed con Chery, Stelato con Baic e Maextro con Jac. Tutti i veicoli costano tra 230 mila e 1 milione di yuan (tra 30.200 e 131.300 euro al cambio attuale). Il primo modello Shangjie sarà gemello di una vettura della gamma Roewe (una delle Case controllate da Saic): avrà due varianti elettriche, utilizzerà le architetture software di Huawei e sarà lanciato nel quarto trimestre con un listino tra 150.000 e 250.000 yuan (19.695 e 32.825 euro). Tuttavia, un secondo modello sarebbe già in piena fase di sviluppo.
Anniversari - 18 febbraio, il compleanno di Enzo Ferrari
Oggi sarebbe stato il compleanno di Enzo Ferrari. Forse l'uomo che, più d'ogni altro, ha lasciato un segno indelebile e tangibile nel mondo delle auto sportive e delle competizioni. Nato il 18 febbraio 1898 a Modena (ma per cause non certe, l'evento venne registrato solo due giorni dopo), il Drake è stato un personaggio incredibile e poliedrico: collaudatore, pilota, visionario, uomo straordinariamente capace di leggere, attraverso i suoi occhiali scuri, persone e situazioni e dall'eguale talento nella gestione di piloti, tecnici, Case e fornitori. Enzo Ferrari è chi, per prima cosa, ha sognato di diventare Enzo Ferrari.
Cavallino ascendente. E in effetti, a 78 anni dalla fondazione della Casa di Maranello, il capolavoro del Commendatore, oggi più brillante che mai e seguito con passione in ogni angolo del globo, è proprio il suo lascito, il suo marchio, la sua Casa, la Ferrari, che reca il suo nome, frutto di un instancabile lavoro e di una dedizione più che assoluta. Un'azienda unica al mondo, che ha saputo cambiare così tanto dopo la scomparsa del suo fondatore (il 14 agosto 1988), adeguandosi ai tempi e tornando a vincere: pensiamo alla F.1 e al Mondiale Endurance, in cui il Cavallino, al ritorno dopo 50 anni nella classe regina, si è aggiudicato le due ultime 24 Ore di Le Mans, continuando a far presa su un pubblico sempre mutevole, oggi forse ancora di più dei cosiddetti anni d'oro, dai 60 agli 80 e poi ai primi Duemila, che si ritenevano irripetibili.
Lascito globale. Ovunque si corra, pure agli antipodi del nostro mondo, dovunque si veda passare una Ferrari su strada, c'è seguito, passione, ammirazione. Un marchio che non conosce limiti di sorta e che sa trasmettere emozioni come nessun altro. Quindi, nel compleanno di Enzo Ferrari, celebriamo il risultato del suo lavoro e della sua idea, il mito tutto italiano che con immensa volontà e tanta dedizione è riuscito a realizzare. E chi lo ha nel cuore, lo sa bene.
Volvo XC60 - La best seller si rinnova
Con un milione e mezzo di modelli venduti dal suo debutto, nel lontano 2017, la Volvo XC60 è una delle best seller della Casa svedese (qui trovate la gamma in vendita in Italia): oggi, la Suv dai grandi numeri ai aggiorna al Model Year 2026, con piccoli dettagli estetici e nuove dotazioni tecnologiche. In Italia gli ordini apriranno a marzo, con la consegna dei primi esemplari a cavallo tra maggio e giugno.
Le novità visibili. All'esterno, la novità più rilevante della nuova Volvo XC60 riguarda l'introduzione della nuova presa d'aria anteriore, che riprende il design recentemente introdotto sulla più grande XC90. Le luci posteriori sono più scure e in gamma si aggiungono le nuove colorazioni Forest Lake e Aurora Silver per la carrozzeria, oltre all'inedita Mulberry Red. Nell'abitacolo troviamo nuovi materiali pregiati, come il Quilted Nordico e il Navy Herringbone Weave, e un caricatore wireless per gli smartphone di maggiore potenza.
Infotainment più grande. L'altra importante novità della nuova XC60 riguarda l'infotainment, che integra i servizi dell'ecosistema di Google: lo schermo centrale cresce nelle dimensioni, arrivando a 11,2 pollici di diagonale, e nella risoluzione, con una densità di pixel aumentata del 21%. Nuova anche la piattaforma hardware, mossa dallo Snapdragon Cockpit di Qualcomm, che garantisce una velocità più che doppia rispetto al sistema precedente. La nuova interfaccia utente che debutta sulla XC60 verrà resa disponibile sui modelli Volvo prodotti dal 2020 con un aggiornamento over-the-air che sarà pubblicato nei prossimi mesi. Su richiesta l'impianto audio Bowers & Wilkins High Fidelity, con un nuovo disegno della griglia delle casse.
Motorizzazioni invariate. La Volvo non ha fornito indicazioni sui motori della nuova XC60, che con ogni probabilità rimarranno quelle attualmente in gamma. Oggi, la Suv svedese è disponibile con il powertrain B5 mild hybrid da 250 CV, oppure con quelli plug-in T6 e T8, con potenze rispettivamente di 350 e 455 CV. Per queste due versioni, la batteria da 18,8 kWh consente un'autonomia in modalità elettrica di circa 70 km. La trazione è integrale per tutti i modelli.
Pannelli solari - Un nuovo metodo per riciclare quelli alla perovskite
I pannelli solari alla perovskite sono ancora lontani dalle apprlicazioni commerciali, ma rappresentano un'opportunità per superare i limiti del silicio in termini di flessibilità, economia di scala, efficienza e sostenibilità. La prospettiva è talmente promettente che c'è già chi si è proposto di studiare lo smaltimento di questi pannelli del futuro: sono i ricercatori dell'Università di Linköping, in Svezia, i quali hanno sviluppato un sistema per riciclare proprio le celle solari alla perovskite.
Il processo. I ricercatori prevedono due fasi, il riscaldamento delle celle a 150C per separare gli strati protettivi e la loro immersione in una soluzione acquosa contenente acetato di sodio, ioduro di sodio e acido ipofosforoso. Questo trattamento permette di recuperare il 99% dei materiali, inclusi i preziosi cristalli di perovskite, e di neutralizzare gli ioni di piombo tossici presenti nelle celle. Le celle riciclate hanno un'efficienza media del 21%, con picchi del 23,4%: sebbene questi valori siano leggermente inferiori allo standard industriale del 25%, i ricercatori considerano i risultati incoraggianti, considerando che i materiali sono stati quasi interamente riutilizzati.
Il futuro. Anche qui, il prossimo passo prevede l'applicazione del processo su scala industriale. La ricerca si inserisce nel contesto più ampio del problema dei rifiuti fotovoltaici: solo in Australia, si prevede che entro il 2030 si accumuleranno 680.000 tonnellate di pannelli solari da smaltire.
Renault - Il brevetto Fireman Access sarà aperto a tutti
La Renault ha deciso di mettere a disposizione di tutto il settoreil brevetto del "Fireman Access", un'innovativa soluzione che consente ai vigili del fuoco di spegnere l'eventuale incendio di un veicolo elettrico in pochi minuti e, quindi, nello stesso tempo impiegato per un'auto termica.
Come funziona. Da un punto di vista tecnico, il Fireman Access consiste nel posizionamento di un disco adesivo e sigillante su un'apertura nell'involucro del pacco batteria. Se il veicolo prende fuoco e le fiamme si propagano alla batteria, il getto della manichetta antincendio sposta il disco e inonda le celle di acqua, fermando così la cosiddetta fuga termica (la reazione chimica incontrollata che può avvenire all'interno delle batterie) e consentendo ai vigili di spegnere l'incendio in pochi minuti. La soluzione, per la quale sono stati depositati nel complesso sette brevetti, è già disponibile su tutti i veicoli elettrici e ibridi plug-in venduti da Renault, Dacia, Alpine e Mobilize in tutto il mondo.
Licenza gratuita. Il brevetto del Fireman Access sarà "liberamente" accessibile ad altri costruttori o produttori di componentistica: possono ottenere la licenza gratuita tramite un'apposita piattaforma "collaborativa aperta", raggiungibile tramite un apposito sito (http://Renault.co.uk/universalpatent). In cambio i licenziatari accettano, a loro volta, di rendere disponibili gratuitamente e liberamente tutti gli aggiornamenti. "Siamo particolarmente orgogliosi della partnership sviluppata con i vigili del fuoco negli ultimi anni", ha detto l'amministratore delegato del gruppo transalpino, Luca de Meo. "Fireman Access è una dimostrazione pratica di ciò che si può ottenere combinando la nostra competenza di produttori con quella degli uomini e delle donne che ci mantengono al sicuro ogni giorno. Oggi sono lieto di rendere questa innovazione liberamente disponibile, perché quando si tratta di un argomento come la sicurezza, dobbiamo abbattere tutte le barriere". L'iniziativa va di pari passo con il lavoro di Renault a fianco dell'inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale, Jean Todt, per sensibilizzare sulla sicurezza stradale in tutto il mondo e implementare innovazioni tecnologiche per salvare vite sulle strade.
Honda-Nissan - I negoziati potrebbero riprendere, ma solo con l'uscita di Uchida
Non si arrestano le indiscrezioni di stampa sulla fusione tra la Honda e la Nissan, nonostante la recente rottura del tavolo negoziale. Le ultime indiscrezioni sono del Financial Times, secondo cui la Casa di Tokyo sarebbe anche disposta a riprendere le trattative, ma solo a una condizione: le dimissioni di Makoto Uchida dal ruolo di amministratore delegato della società di Yokohama.
Gli attriti. In fin dei conti, le voci sono l'ennesima conferma dei dissidi tra i manager al tavolo dei negoziati. Uchida era uno dei grandi fautori della fusione, ma i suoi rapporti con il suo omologo alla Honda, Toshihiro Mibe, si sono deteriorati in seguito all'irritazione di quest'ultimo per la lentezza nei progressi del piano di ristrutturazione della Nissan e il peggioramento della situazione finanziaria. Inoltre, il tavolo è stato rotto dopo la decisione della stessa Nissan di non accettare la possibilità di diventare una controllata della Honda. La società di Tokyo sarebbe quindi disposta a riprendere i contatti solo con un sostituto di Uchida che sia in grado di affrontare e gestire l'opposizione interna. A tal proposito, non vanno trascurate le dichiarazioni proprio di Uchida, che ha dato la sua disponibilità a farsi da parte una volta rimessa in carreggiata l'azienda ed eventualmente in caso di un'apposita richiesta da parte del Cda.
Le ragioni del naufragio. Negli ultimi giorni, sono state tante le ricostruzioni della stampa sulla mancata fusione. Per esempio, il Nikkei ha sottolineato il persistente interesse della Honda per la Nissan e in particolare per i legami azionari con la Mitsubishi e il conseguente accesso ad alcuni punti di forza della Casa dei tre diamanti, come le tecnologie nei motori ibridi plug-in e la presenza nel sud-est asiatico. Inoltre, alla finestra non ci sarebbe solo la Foxconn, che ha confermato il suo interesse a una collaborazione con Yokohama nonostante l'ostilità delle istituzioni giapponesi per i legami con la Cina: di recente, infatti, è spuntato anche il nome della Kkr, che dalla stessa Nissan ha rilevato il controllo della Calsonic Kansei e l'ha poi fusa con la Magneti Marelli. Il fondo di private equity e altre realtà sarebbero state sollecitate a valutare un'investimento. In più, sta circolando tra i consulenti l'idea di proporre il coinvolgimento delle Case statunitensi, mentre Mizuho Financial Group, la banca principale di Nissan e uno dei creditori che più hanno spinto per la fusione (i suoi rappresentanti nel Cda sarebbero stati gi unici a esprimersi a favore di un'acquisizione da parte della Honda), sta cercando di trovare dei modi per iniettare liquidità nel gruppo, valutando anche soluzioni di finanziamento che coinvolgano realtà di private equity. In questo quadro, non va trascurata neanche la posizione della Renault, che ha ribadito il suo impegno nei suoi confronti dell'alleato nipponico, ma ha anche intenzione di ridurre i suoi legami azionari e sta valutando tutte le opzioni del caso, a partire dalla possibilità di riattivare colloqui con la stessa Foxconn.
Dialogo Strategico - L'allarme della filiera auto: in Europa c'è troppa burocrazia
Le principali componenti della filiera automobilistica europea continuano a lanciare chiare sollecitazioni alle istituzioni continentali nel quadro del Dialogo Strategico espressamente voluto dal presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Le associazioni di rappresentanza dei costruttori (Acea) e dei fornitori Clepa hanno diffuso un comunicato congiunto per chiedere al massimo organo esecutivo del blocco comunitario di "abbattere gli ostacoli amministrativi e ridurre gli eccessivi requisiti di conformità per liberare il potenziale innovativo" di un settore che per oltre un secolo è stato un "pioniere tecnologico", ma oggi ha perso terreno rispetto ai rivali globali a causa di "una burocrazia onerosa".
"Basta ostacoli". La richiesta, arrivata dopo un tavolo tematico con Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alle tecnologie digitali e di frontiera, è rafforzata dalle dichiarazioni e dagli allarmi di Sigrid de Vries, direttore generale dell'Acea, e di Benjamin Krieger, segretario generale della Clepa. "Abbiamo bisogno che l'Ue incentivi, non ostacoli, il nostro vantaggio comparato. Abbiamo bisogno di condizioni che favoriscano la creazione di una solida base industriale digitale", afferma de Vries, sottolineando come sia "sconcertante che, in un momento in cui la Commissione sta intavolando un dialogo strategico con il settore, stia effettivamente ritirando la proposta sugli standard essenziali per i brevetti, cruciali per la competitività e la leadership automobilistica dell'Ue nella guida semi autonoma e autonoma, senza alcuna consultazione o discussione preliminare con l'industria".
Serve una risposta. "Gli Stati Uniti e altri Paesi stanno investendo massicciamente in tecnologie chiave come l'intelligenza artificiale, il cloud computing e sono all'avanguardia quando si tratta di mercati digitali. L'Europa deve rispondere con un approccio coraggioso per garantire un mercato fiorente per i servizi di mobilità digitale e per garantire investimenti sufficienti in modo che la prossima generazione di veicoli connessi e automatizzati sia sviluppata nel continente", aggiunge Krieger. "L'Ue deve rafforzare il suo ecosistema di semiconduttori ed elettronica per l'auto, far progredire la ricerca e lo sviluppo e promuovere partenariati globali e un mercato unificato per i veicoli autonomi. Per promuovere la mobilità sostenibile e la digitalizzazione, è essenziale un finanziamento equilibrato nell'ambito dell'FP10 (il programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico) e un forte sostegno da parte dell'industria".
Batterie - Stato solido, arriva la "turbo ricarica"
I laboratori della LG e dell'Università di Chicago hanno sviluppato una nuova tecnologia che permette alle batterie allo stato solido di ricaricarsi dieci volte più velocemente rispetto a oggi: il "segreto" è in un sottilissimo strato di silicio che migliora il comportamento del litio all'interno della batteria, permettendo di eliminare alcune parti della struttura tradizionale e rendendo quest'ultima più leggera e compatta. I benefici, però, sono soprattutto nella ricarica: da ore, a minuti.
Lo studio promette di risolvere anche un altro dei talloni d'Achille delle batterie allo stato solido, ovvero la tendenza a degradarsi rapidamente. Difficile dire, però, quando la tecnologia potrà avere delle applicazioni commerciali: i due enti stanno ancora studiando come implementare la soluzione tramite i processi produttivi odierni.
Renault - Accordo con Geely per il Brasile
La Renault amplia ulteriormente i suoi legami con la Geely, confermando la sottoscrizione di un accordo di natura industriale e commerciale per uno dei mercati più importanti dell'America Latina, il Brasile. Si tratta, in particolare, di un'intesa ad ampio spettro che replica alcuni dei cardini delle attuali collaborazioni tra i due costruttori, tra cui la joint venture per i motori termici e ibridi Horse e le produzioni congiunte presso l'impianto coreano di Busan.
Produzione e vendite. La nuova cooperazione, definita strategica, si basa su un accordo quadro (soggetto alle firma dei contratti definitivi e al via libera delle autorità competenti) che prevede la produzione e la vendita in Brasile di veicoli a zero e basse emissioni. A tal fine, Geely Holding investirà in Renault do Brasil, diventando azionista di minoranza e ottenendo così l'accesso ad attività produttive, commerciali e di servizio. Infatti, la collaborazione prevede che i due stabilimenti del Complesso Ayrton Senna del Gruppo Renault a So José dos Pinhais, nello Stato di Paraná, vengano messi a disposizione per aggiungere alle attuali produzioni della Losanga nuovi modelli sia per Geely Holding che per Renault. Inoltre, Renault do Brasil distribuirà veicoli a zero e basse emissioni del costruttore cinese.
Vantaggi reciproci. L'accordo consente ai francesi di aumentare la capacità e il tasso di utilizzo del loro impianto e al tempo stesso aiuterà i cinesi a rafforzare le loro strategie di internazionalizzazione. Geely, infatti, beneficerà dei punti di forza e dall'esperienza commerciale di Renault, accelerando l'espansione delle sue attività sul principale mercato automobilistico del Sud America (il Brasile rappresenta il 44% delle vendite di auto in tutta l'America Latina). "Renault Group e Geely hanno già percorso una bella strada insieme", ha detto l'ad del gruppo transalpino, Luca de Meo. "Abbiamo lanciato con successo una joint venture in Corea e, con Horse, abbiamo progettato un leader mondiale nella tecnologia dei gruppi propulsori. Insieme, abbiamo costruito un rapporto di fiducia e di lavoro efficace. Si tratta di grandi risorse che vogliamo sfruttare oggi con questa nuova cooperazione in Brasile, ci consentirà di consolidare la nostra impronta industriale nello stato del Paraná e di rafforzare ulteriormente la posizione del marchio Renault in un mercato chiave".
Un futuro insieme. Per Eric Li, presidente della holding cinese, "dalla Corea del Sud ai gruppi propulsori globali, e ora al Brasile, il rapporto di Geely con Renault è andato avanti: lavorando insieme, beneficiamo reciprocamente di sinergie condivise e di migliori efficienze per creare maggior valore per i nostri utenti a livello globale". Anche Daniel Li, ceo di Geely Holding Group, ragiona in grande: "Nell'attuale era di trasformazione dell'industria automobilistica globale, ha senso percorrere la strada verso il futuro con amici e partner. Per ottenere una crescita quantitativa e qualitativa, non possiamo accontentarci di stare comodi in un posto, dobbiamo andare nel mondo, abbracciare uno sviluppo di lungo termine e impegnarci a essere aperti e collaborativi".
Stati Uniti - Tesla blindate, il governo annulla la commessa
La commessa da 400 milioni di dollari che il Dipartimento di Stato americano intendeva affidare alla Tesla per l'acquisto di veicoli elettrici blindati è stata annullata. L'ordine, inserito nel documento di approvvigionamento per il 2025, era disponibile online e ha alzato un polverone per il possibile conflitto di interessi con Elon Musk, a capo del dipartimento per l'efficientamento della macchina burocratica americana su incarico di Donald Trump.
Una prima rettifica. In seguito al clamore suscitato dalla notizia, il Dipartimento di Stato ha inizialmente rettificato il documento, togliendo ogni esplicito riferimento alla Tesla e lasciando una più generica richiesta di veicoli elettrici blindati (senza che questo escludesse comunque la possibilità di assegnare il contratto alla Casa americana).
L'ordine non c'è più. Nell'ultima versione del documento pubblicato sul sito del Dipartimento di Stato, l'ordine di 400 milioni di dollari per l'acquisto di veicoli elettrici blindati non c'è più: la commessa è stata quindi cancellata dagli approvvigionamenti previsti per il 2025. Nel nuovo documento sono anche stati corretti gli errori di attribuzione relativi alle berline blindate e alle BMW X5/X7 blindate, assegnate alle spese di produzione di acqua in bottiglia e produzione di ghiaccio.
Fringe benefit - Aniasa: un danno per tutti
L'Aniasa, l'associazione che riunisce le società di noleggio e nuova mobilità operanti in Italia, ha diffuso una nota nella quale reagisce alla cancellazione dal decreto Milleproroghe degli emendamenti che prevedevano il rinvio dell'entrata in vigore della norma che cambia il criterio di tassazione delle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti, inserita nell'ultima Legge di Bilancio, e la salvaguardia per le vetture immatricolate fino al 31 dicembre. Una scelta immotivata che finisce per danneggiare la mobilità delle nostre imprese (già penalizzate dal punto di vista fiscale rispetto ai competitor europei), l'industria automotive per la conseguente riduzione di nuove immatricolazioni, il rinnovo del parco circolante e l'Erario (che incasserà oltre 125 milioni in meno solo per quest'anno), è il commento dell'organizzazione sulla scelta della commissione Affari Costituzionali del Senato di respingere o far ritirare gli emendamenti che intendevano rivedere l'impatto della stretta sulle auto aziendali in fringe benefit.
Un rischio in più. L'Aniasa sottolinea in particolare l'immotivato respingimento dell'emendamento che prevedeva una clausola di salvaguardia per le vetture immatricolate prima del 1 gennaio 2025, e di quello che proponeva un saggio slittamento della norma al prossimo luglio. L'organizzazione evoca inoltre il rischio che la precedente regolamentazione, sostituita da quella entrata in vigore l'1 gennaio di quest'anno, non sia più applicabile alle auto assegnate e immatricolate fino al 31 dicembre 2024. Il motivo, come spiegato dal nostro articolo di giovedì 13 febbraio, è che l'intervento sul Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi) senza prevedere una specifica clausola di salvaguardia del pregresso, possa nel 2025 far perdere alle vetture consegnate fino al 31 dicembre 2024 la determinazione forfettaria del valore del fringe benefit basata sulle tabelle Aci. Un passo indietro al regime analitico del 1997, sostiene ancora il comunicato dell'Aniasa, e un significativo aumento degli imponibili fiscali e, di conseguenza, della tassazione per questi soggetti, nonostante si tratti degli stessi veicoli già concessi in uso dall'azienda. Per questo, sostiene l'associazione, il governo deve intervenire per mantenere invariata la disciplina fiscale per le assegnazioni effettuate prima del 2025, come si desume indirettamente dalla relazione tecnica alla Legge di Bilancio 2025. Alberto Viano, presidente dell'Aniasa, rivela infine che gran parte delle aziende, già in questo primo scorcio dell'anno, segnalano come le società clienti stiano privilegiando la scelta di prolungare i contratti in essere anziché rinnovarli, per provare a sfuggire ai notevoli aumenti previsti dalla nuova norma, a causa della mancata considerazione, da parte del governo, per le buste paga di 1 milione di contribuenti, per la transizione ecologica del nostro parco circolante e per l'industria automotive, già in forte sofferenza.
BMW - Heart of Joy, il cuore della Neue Klasse
La nuova famiglia di veicoli elettrici della BMW Neue Klasse debutterà entro la fine del 2025, quando partirà in Ungheria, nello stabilimento di Debrecen, la produzione del modello di maggiori dimensioni. Tutti i veicoli di questa famiglia utilizzeranno un sistema di gestione del powertrain e del telaio che incorpora all'interno di una sola unità di controllo le centraline e i sensori usati fino a questo momento. La Casa di Monaco chiama questa unità Heart of Joy e la presenterà al pubblico nel corso del Salone di Shanghai 2025 che si terrà a fine aprile.
Efficienza e piacere di guida. Il sistema Heart of Joy lavora in sinergia con il BMW Dynamic Performance Control e gestisce powertrain, freni, ricarica, recupero dell'energia in frenata e sterzo: l'integrazione di tutte queste funzioni all'interno di una sola unità ha permesso di sviluppare un sistema che processa le informazioni dieci volte più rapidamente rispetto a quanto accade oggi, a beneficio della precisione e della rapidità di risposta durante la guida. Questa tecnologia migliora anche l'efficienza e l'autonomia dell'auto: stando ai dati della BMW, il 98% dei guidatori non avrà bisogno di ricorrere ai freni convenzionali, usati solo per le situazioni di emergenza, e ciò consentirà un aumento dell'efficienza fino al 25%.
Uno dei quattro calcolatori di bordo. L'Heart of Joy è solo uno dei quattro computer ad alte prestazioni presenti all'interno dei nuovi modelli della BMW: gli altri tre si occuperanno di guida assistita, infotainment e gestione dei sistemi di climatizzazione, accesso al veicolo e illuminazione (interna ed esterna).
Il prototipo. Il Vision Vehicle utilizzato per i test della BMW è una berlina a tre volumi particolarmente aggressiva nelle linee, con grandi prese d'aria all'anteriore e un enorme diffusore al posteriore, sotto una coda molto pronunciata. Un modello che anticipa alcune delle soluzioni stilistiche delle prossime elettriche della BMW ma che, precisa la Casa tedesca, non è destinato alla produzione in serie. Su questo prototipo i cerchi mostrano visivamente il funzionamento dell'Heart of Joy, cambiando colore in tempo reale: verde nelle fasi di accelerazione, blu durante il recupero di energia in frenata, arancione quando si agisce sul pedale del freno.
Stellantis - Termoli produrrà cambi eDct dal 2026
Stellantis ha deciso di ampliare la sua rete di fabbriche dedicate alle trasmissioni per auto ibride. Il gruppo, infatti, ha assegnato anche all'impianto di Termoli la produzione dei cambi eDCT (Electrified Dual Clutch Transmission).
Il progetto. Il sito molisano produrrà le trasmissioni dall'anno prossimo, con un obiettivo a regime di trecentomila unità all'anno, e si aggiungerà così agli stabilimenti di Mirafiori e Metz. Diventano quindi tre le fabbriche dedicate alla produzione di una tecnologia di ibridazione che integra un motore elettrico da 21 kW in una trasmissione a doppia frizione ed equipaggia tutta la gamma di veicoli mild hybrid e la nuova generazione degli ibridi plug-in (Phev). La decisione di Stellantis, che segue la recente acquisizione del pieno controllo dell'apposita joint venture creata nel 2018 con la belga Punch Powertrain, avrà delle conseguenze anche su altri stabilimenti, oggi dedicati alla produzione di componenti chiave per gli stessi cambi: infatti, verranno incrementati i livelli produttivi della componentistica di Sint Truden e della stessa Metz, dove verrà impiantata anche una nuova linea di assemblaggio.
L'impegno per l'Italia. Stellantis ha voluto sottolineare come la decisione di portare a Termoli cambi eDCT "ribadisca sia il proprio impegno nelle fabbriche italiane, in linea con il piano industriale presentato lo scorso dicembre presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, sia i piani di sviluppo per gli stabilimenti francesi, oggetto di tre miliardi di euro di investimento negli ultimi cinque anni, volti a consolidare la competenza di Stellantis nella produzione di propulsori e componenti per veicoli elettrici a batteria e ibridi". Infine, il costruttore sottolinea che "la scelta di incrementare la produzione dei cambi eDCT è altresì in linea col piano strategico", che "prevede l'ampliamento e il rinnovamento della gamma ibrida".
Sindacati: "Bene, ma non basta". La nuova assegnazione produttiva per Termoli è stata subito commentata dai sindacati, già scettici sulla carenza di risposte in merito alla sorte della gigafactory di Automotive Cells Company (il progetto è stato sospeso temporaneamente per valutare i progressi tecnologici nel campo delle batterie egli sviluppi del mercato). Per Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr, la decisione di portare i cambi eDct in Molise "rappresenta un segnale importante per lo stabilimento, poiché l'assegnazione di questa nuova produzione impiegherà circa 300 lavoratori; tuttavia non saranno nuove assunzioni, perché verrà compensata in parte la perdita occupazionale dovuta alla chiusura della produzione del motore Fire. Questo segnale conferma l'attenzione su Termoli, ma attendiamo una risposta sulla gigafactory e, più in generale, sulle produzioni che possono garantire un futuro allo stabilimento",.
Patente - La bufala del limite dei 75 anni
Non è vero che dopo il compimento dei 75 anni di età non si potrà più guidare. E non è vero nemmeno che dopo 75 anni di patente, come ha scritto fantasiosamente qualche sito internet, sarà vietato mettersi al volante. Queste due notizie, che da qualche tempo circolano in rete, sono due bufale. Di fatto, la legge non pone limiti di età alla guida, demandando la verifica del possesso dei requisiti di idoneità ai medici incaricati della conferma di validità.
Nessuna indicazione nella delega Tra l'altro, una revisione della durata delle patenti non è prevista nemmeno nella delega che il parlamento ha dato al governo per la revisione della disciplina della circolazione nell'ambito dell'ultima riforma del Codice della strada, in cui si parla genericamente di razionalizzazione della disciplina dei titoli abilitativi alla guida dei veicoli, con semplificazione delle procedure e coordinamento delle competenze dei vari soggetti intervenienti.
e nemmeno nella bozza di direttiva europea. Va detto, per completezza del quadro normativo, che nel testo base che dovrebbe condurre nel giro di qualche mese all'emanazione della prossima direttiva europea sulle patenti, era stata introdotta la possibilità, per gli Stati membri, di ridurre la durata della validità della patente per i titolari con almeno 70 anni al fine di incrementare la frequenza dei controlli medici. Un passaggio generico che, pur non prevedendo rigidità, è già stato già stato eliminato in sede di discussione parlamentare. Ciò detto, la bufala è un buon pretesto per riepilogare, patente per patente, le durate della validità attualmente in vigore in base all'età del titolare.
Le scadenze
1. AM,A1,A2,A,B1,B,BE, ordinarie e speciali:
- chi non ha superato i 50 anni: 10 anni;
- chi ha superato i 50 anni fino a 70 anni: 5 anni;
- chi ha superato i 70 anni fino a 80 anni: 3 anni;
- chi ha superato gli 80 anni: 2 anni.
L'unica differenza tra patenti ordinarie e speciali riguarda chi non ha ancora 50 anni e ha mutilazioni o minorazioni fisiche non stabilizzate. In questa situazione la durata scende da 10 a 5 anni.
2. C1,C1E,C,CE,sia ordinarie sia speciali:
- chi non ha superato i 65 anni: 5 anni;
- chi ha superato i 65 anni (previo accertamento biennale dei requisiti fisici e psichici presso la Commissione medica locale): 2 anni.
Al compimento dei 65 anni le categorie C, CE, C1 speciale,C1E speciale,C speciale,CE speciale abilitano alla guida solo di autotreni e autoarticolati per trasporto di cose di massa complessiva a pieno carico fino a 20 tonnellate.
3. D1,D1E,D,DE,ordinarie e speciali:
chi non ha superato i 70 anni: 5 anni;
chi ha superato i 70 anni: 3 anni;
chi ha superato gli 80 anni: 2 anni.
Attenzione, al compimento dei 60 anni le categorie D1, D1E, D, DE, anche speciali, abilitano alla guida solo di veicoli per i quali è richiesto rispettivamente il possesso delle patenti di categoria B o BE, anche speciali.
Conducenti professionali.
Per i conducenti professionali sono previste alcune limitazioni:
1. CE,anche speciale
- chi hasuperato 65 anni e fino a 68 anni: attestato di idoneità alla guidadi autotreni e autoarticolati per trasporto di cose di massa complessiva a pieno carico superiore a 20 tonnellate rilasciato annualmentedallaCommissione medica locale.
2. D1,D1E,D,DE,anche speciale
- chi hasuperato 60 anni e fino a 68 anni: attestato di idoneità per la guidadi autobus, autocarri, autotreni, autoarticolati, autosnodati per trasporto persone rilasciato annualmente dalla Commissione medica locale.
Volkswagen - La crossover ID.2X debutterà all'IAA di Monaco
Il Ceo della Volkswagen, Thomas Schäfer, ha confermato attraverso i social l'arrivo della ID.2X: si tratta di un doppio annuncio perchè conferma sia il nome definitivo del modello, sia la data di debutto, prevista a settembre all'IAA di Monaco.
A Monaco senza veli. La ID.2X avrà le caratteristiche di una crossover compatta: il teaser risale al 2023, quando fu presentata anche la Concept ID.2all. La Bev tedesca è attesa nelle concessionarie nel corso del 2026, quindi il modello che vedremo al Salone potrebbe essere una sorta di concept vicinissima alla vettura definitiva. La base meccanica è quella della MEB Entry, la variante più piccola delle piattaforma modulare della Volkswagen che sarà utilizzata anche sulla ID.1 annunciata nei giorni scorsi.
Motore anteriore. In attesa di scoprire il modello definitivo riprendiamo i dati tecnici annunciati nel 2023: 4 metri di lunghezza, bagagliaio da 490 litri grazie allo spostamento del powetrain sull'asse anteriore, motore elettrico singolo da 226 CV e 450 km di autonomia omologata. Uno degli elementi che aveva colpito sulla concept era stato il ritorno ai comandi fisici all'interno, mentre gli schermi da 10,9" e 12,9" con head-up display sono probabilmente già superati considerando l'evoluzione del settore.
Tesla vs Hyundai - Model 3 Performance e Ioniq 5 N, sfida al decimo di secondo - VIDEO
America contro Corea, Tesla Model 3 Performance contro Hyundai Ioniq 5 N: due elettriche ad alto contenuto prestazionale sono pronte sulla linea di partenza della nostra pista di Vairano, in attesa del semaforo verde. Due auto, due filosofie diverse: la creatura di Elon Musk, un osso duro per tante concorrenti, non solo elettriche; e la coreana, con la sua vagonata di settaggi di guida, marce simulate, così come il rombo del motore.
Ai due angoli. La Ioniq 5 Nè alimentata da due motori che sprigionano 650 CV di potenza massima e 770 Nm di coppia, grazie all'aiuto del boost. Il tutto su 2.275 kg di peso. L'energia arriva al suolo col supporto di quattro ruote motrici per agevolare il grip. Anche la Model 3 Performance gode della spinta di due unità elettriche, ma i dati di potenza e coppia sono decisamente più bassi: 460 CV e 741 Nm. L'americana deve spostare una messa più contenuta: 1.851 kg. Anche qui c'è la trazione integrale e anche qui, come per la coreana, attraverso sofisticati programmi, si può gestire la coppia da sparare ai due assi.
Piccole (grandi) differenze. Ancora qualche numero? Lo 0-100: 3,27 per la Model 3 Performance, contro i 3,46 della Ioniq 5 N. Insomma, un battito di ciglia le separa. Ma chi avrà spuntato il miglior tempo in pista? Se volete sapere come è andata a finire, guardate il video qui sopra.
Aci - Via Sticchi Damiani, arriva un commissario
Il governo ha dichiarato decaduto dal ruolo di presidente dell'Automobile Club d'Italia Angelo Sticchi Damiani, eletto lo scorso ottobre per il suo quarto mandato. La nomina del nuovo presidente dell'Aci è stata fissata per il prossimo mese di luglio. Nell'attesa verrà nominato un commissario straordinario che si occuperà della gestione corrente.
Limite di tre mandati. Con il Decreto Emergenze pubblicato lo scorso 13 febbraio, contenente misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il governo ha ribadito che per gli enti pubblici, di cui fa parte anche l'Aci, i presidenti non possono rimanere in carica per più di tre mandati: Agli enti pubblici che hanno anche natura di federazione sportiva continua ad applicarsi la disposizione per cui la persona in carica in qualità di presidente o vicepresidente di istituti e di enti pubblici, anche economici, non può essere confermata per più di due volte. Entro 45 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame tali enti pubblici adottano ogni atto necessario all'indizione di nuove elezioni in conformità alle disposizioni sopraindicate. Decorso tale termine viene prevista la nomina di un commissario straordinario per l'indizione di nuove elezioni. Nelle prossime ore, secondo indiscrezioni, dovrebbe arrivare la conferma dell'incarico di commissario a Tullio Del Sette, ex comandante generale dell'Arma dei Carabinieri.
Si apre il totonomi. Il successore di Sticchi Damiani, alla guida dell'Aci dal 2011, verrà scelto il prossimo 9 luglio, ma i candidati saranno presentati già alla fine del mese di marzo. Al momento due sono i nomi che circolano con maggior insistenza: quello di Geronimo La Russa, già presidente di Aci Milano e figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e quello di Giuseppina Fusco, attuale direttrice di Aci Roma.
Ztl e sosta - Bologna e Genova, stretta contro le auto ibride
Auto ibride nel mirino a Bologna e Genova, dove le rispettive amministrazioni preparano una stretta a livello di Ztl, della sosta o di entrambe.
Bologna. Dal 1 gennaio 2026 le ibride (cioè le auto che hanno il libretto con la scritta alla voce P.3: "ibrido") dei non residenti non potranno più entrare nella Zona a traffico limitato. Quelle dei residenti avranno ancora diritto di accesso, ma pagando la sosta negli stalli blu (tranne nella zona in cui abitano): i contrassegni rilasciati dopo il 1 maggio 2025 avranno durata di un anno. Obiettivo, decongestionare il traffico. Da 1 maggio 2025, inoltre, niente più sconto del 50% sul parcheggio per i mezzi alimentati a metano o Gpl dei residenti nel capoluogo e nella Regione Emilia-Romagna: gli attuali permessi saranno validi fino a scadenza naturale. Infine, sempre da quella data, i ticket subiranno rincari: da euro 1,20 a 1,80 l'ora nella Corona semiperiferica, da euro 1,50 a 2,20 in quella semicentrale, da euro 1,80 a 2,90 nel centro storico e da euro 2,40 a 3,90 nella Cerchia dei Mille. Le risorse confluiranno nel Fondo per la riparazione e l'adattamento climatico.
Genova. Anche qui, da metà febbraio, sono previste novità per i proprietari di auto ibride: solo i residenti avranno il diritto di sostare gratuitamente negli stalli blu. Il pass che consente di non pagare andrà a scadenza. Nelle intenzioni dell'amministrazione, ciò consentirà di migliorare la circolazione e tutelare gli abitanti che hanno crescenti difficoltà nel trovare parcheggio.
Prima sì, poi no. Non è la prima volta che i possessori di ibride fanno i conti, a livello locale, con cambiamenti improvvisi delle regole. In particolare, dal 1 ottobre 2023, nell'Area C di Milano, l'ingresso è gratuito per quella tipologia di vetture, ma solo con emissioni di CO2 fino a 100 g/km.