Leapmotor - In Europa 450 concessionari e 1.500 consegne
La Leapmotor è presente in Europa dallo scorso mese di settembre, grazie alla partnership con il gruppo Stellantis. Ma quali sono i risultati finora raggiunti dalle strategie di espansione del marchio cinese? La risposta è in un comunicato diffuso dalla filiale tedesca della joint venture Leapmotor International, capace di ampliare rapidamente le sue attività nel Vecchio Continente: per esempio, i punti vendita sono già 450 in 14 Paesi, poco meno dell'obiettivo originario fissato per il 2025 di 500 concessionari. Per questo, l'asticella è stata alzata e quest'anno si punta a superare la soglia dei 600.
Le vendite. La joint venture parla di uno "sviluppo positivo" per il portafoglio ordini e sottolinea di aver consegnato, a partire proprio dallo scorso settembre, oltre 1.500 veicoli ai clienti europei. A sostenere le vendite è soprattutto la Germania, dove le immatricolazioni sono state 155 solo a gennaio; un livello non lontano dalle 180 dell'intero quarto trimestre del 2024. Sempre in Germania, la quota della Leapmotor nel segmento delle Bev è raddoppiata rispetto a dicembre, arrivando allo 0,4%. "Siamo sulla strada giusta", ha detto l'amministratore delegato Tianshu Xin. "Nel complesso, la nostra attività sta accelerando. Vogliamo aumentare significativamente la nostra crescita nel corso dell'anno e ci aspettiamo un ulteriore slancio dalla C10". Tra l'altro, la D-Suv sarà disponibile a breve anche nella variante con il range extender.
Cupra Tavascan - La sfida dei consumi
Dopo il nostro viaggio da Martorell a Milano per una fotografia sullo stato dell'infrastruttura di ricarica dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, siamo tornati a bordo della Cupra Tavascan per metterne a prova l'efficienza in una eco-rally challenge. Lasciata la più prestazionale VZ in garage, è arrivato quindi il momento di darvi qualche numero (da computer di bordo) raccolto nel test della versione Endurance.
La Endurance. Prima di presentavi le regole del gioco di questa sfida, ecco un breve ripasso sul modello: la Tavascan è basata sulla nota piattaforma MEB del gruppo Volkswagen, con sistemi McPherson all'anteriore e multilink al posteriore. Lo scheletro elettrico è lo stesso condiviso con Audi Q4 E-tron, Skoda Enyaq e Volkswagen ID.4, cui si aggiunge una taratura delle sospensioni e dello sterzo confezionata dai tecnici Cupra. Ultimi numeri: 286 cavalli e 545 Nm espressi da un motore singolo posteriore accoppiato a una batteria da 77 kWh. Consumi nel ciclo Wltp: 16 kWh/100 Km, un dato di partenza sicuramente interessante.
La sfida. 16 kWh/100 Km è la media consumi dichiarata dal costruttore che, come è noto, si discosta quasi sempre da ciò che possiamo ottenere dalla normale guida di tutti i giorni o dai rilevamenti effettuati dal nostro Centro Prove. Tuttavia, con la Tavascan vogliamo provare ad avvicinarci al dato di omologazione in un percorso di 125 chilometri tra i saliscendi, le autostrade e le statali alla corte di Madrid. Quindi bocchettoni del rifornimento sigillati, roadbook alla mano, 94% di batteria incamerati (con 500 km di autonomia dichiarati dalla vettura) e si parte dal primo controllo orario.
Il regen aiuta. Con i primi saliscendi, i consumi salgono vertiginosamente, ma la rigenerazione dà una mano alla batteria: la Tavascan, infatti, prevede tre livelli di frenata rigenerativa, fino alla guida one-pedal in cui, di fatto, i freni si usano poco o per nulla. Il risultato? Dopo 2 ore e 10 minuti (tempo prestabilito dal controllo orario) e 125 chilometri percorsi con uno stile di guida attento, il nostro computer di bordo ha registrato una media di 14,2 kWh/100km, fermando l'indicatore della batteria al 70% e quello dell'autonomia residua a 386 km. Un risultato interessante, che vi invitiamo a contestualizzare: qui trovate i consumi di alcune delle elettriche più efficienti provate recentemente da Quattroruote).
Idrogeno - La Toyota presenta il fuel cell di terza generazione
La Toyota ha ultimato lo sviluppo della terza generazione del suo powertrain fuel cell a idrogeno, che verrà presentato la prossima settimana al H2 & FC Expo di Tokyo. Il debutto commerciale è previsto non prima del 2026 in Giappone, Europa, Nord America e Cina.
Pensato soprattutto per i trasporti. Il nuovo powertrain nasce per venire incontro alle esigenze del settore commerciale e troverà applicazione su mezzi pesanti, treni e navi: secondo la Casa giapponese è due volte più robusto del precedente, il che lo renderebbe - da questo punto di vista - paragonabile a un motore a gasolio. Il nuovo motore a idrogeno della Toyota migliora anche l'efficienza complessiva, aumentando di circa il 20% l'autonomia di marcia.
Nuovi modelli in arrivo? Per quanto riguarda le automobili, la maggior compattezza di questo sistema lo rende facilmente installabile su un maggior numero di modelli. Attualmente la Toyota ha una sola fuel cell in gamma: la Mirai, presentata nel 2014 e arrivata alla seconda generazione. All'attivo, la Mirai ha 28 mila unità vendute in trenta Paesi.
Kyosho - Ferrari F40 1987 Scala 1:18
Nel mercato modellistico, la Ferrari F40 è una delle auto più rappresentate e non c'è collezionista, degno di questo titolo, che non ne abbia almeno una "schierata" nella propria scuderia. Proposta negli anni da decine di brand in ogni scala e grado di dettaglio, continua ad essere presente sul mercato, a conferma dell'intramontabilità del soggetto.
Questa volta è Kyosho, noto marchio nipponico del settore, a proporla in scala 1:18 completamente apribile, in metallo e con un livello di finiture capaci di soddisfare gli occhi più esigenti. Vediamola insieme: il profilo appare equilibrato e proporzionato, cromaticamente il tono di rosso è corretto, buona l'altezza dell'assetto, il tutto su cerchi e pneumatici di qualità. Frontalmente si apprezza l'ottimo lavoro fatto sui gruppi ottici, specialmente su quelli a scomparsa, che grazie a un movimento preciso di apertura offrono la possibilità di variare l'aspetto espositivo non soltanto attraverso l'apertura di porte e cofani.
Il sollevamento della parte anteriore è semplice: quest'ultima, una volta aperta, mantiene perfettamente la posizione. All'interno del vano sono presenti vari dettagli ed accessori, dalle vaschette dei liquidi alla borsa degli attrezzi per le piccole manutenzioni. Osservando la coda è possibile apprezzare la griglia "passante" con gli iconici gruppi ottici incastonati con una perfetta divisione cromatica all'interno. Alzando il cofano posteriore troviamo il V8 da 478 cavalli, riprodotto anch'esso con un buon grado di precisione. L'interno è accurato: la plancia e il cruscotto erano essenziali nella realtà e lo sono anche in scala 1:18, mentre i sedili sportivi completano l'abitacolo. Essendo apribile, la F40 è ispezionabile a fondo, fino alla strumentazione graficamente appagante.
Il costo della F40 di Kyosho si aggira attorno ai 350 euro: parliamo di un modello che si colloca in fascia medio-alta, con un rapporto qualità prezzo equilibrato per ciò che offre, destinato a collezionisti di "buona caratura" o a scrivanie importanti. Disponibile in rosso, nero o nella più rara versione "Minty Forty" (nella foto qui sopra), si trova già nei negozi.
Mini Cooper Cabrio - Col 2.0 turbo e il vento tra i capelli - VIDEO
Durante la stagione fredda, la mente sogna spesso il tepore estivo: le vacanze sono ancora lontane, eppure, certe volte, basta poco per sentire il profumo di spiaggia anche a febbraio. Metti una capote in tela, il clima più mite di Barcellona e il gioco è (quasi) fatto.
Capote o tettuccio? Per una dose extra di vitamina B, il soft top della nuova Mini Cooper Cabrio - che è automatico - si apre in 18 secondi e in due modi: può essere completamente retratto dietro i sedili, oppure può scorrere di 40 centimetri, come fosse una sorta di tettuccio apribile. Il tutto anche in marcia, non oltre i 30 all'ora. E per essere super trendy c'è anche la capote con il disegno dello Union Jack (di serie è tutta nera). A fine giornata, poi, puoi andare a spulciare sul display rotondo, il tempo di viaggio percorso con il vento tra i capelli.
Bella guida. E se poi dovesse piovere ahimè, è capitato anche questo durante il test drive bastano appena 15 secondi per evitare di tornare a casa fradici. Capricci del meteo a parte, sulla Mini Cabrio si respira sempre un bel clima. divertente da guidare, è precisa e svelta in curva e tiene molto bene la strada. La seduta bassa (non il massimo per i non più giovani) ti fa sentire a contatto con l'asfalto e il volante piccolo ma paffuto enfatizza quel feeling da go-kart che è sempre un piacere riassaporare.
Basta anche la base. Se ci si lascia prendere, il suono del quattro in linea turbo, quando stuzzicato a dovere, riempie l'abitacolo con una deliziosa colonna sonora. Non che abbia intenti da sportiva pura, ma è decisamente piacevole per i timpani. Peccato solo che manchino i paddle dietro al volante (di serie sull'allestimento JCW), perché tra le curve viene proprio voglia di scegliere i rapporti. Peccato! Il 2.0 da 204 cavalli è molto vivace e ben si sposa con l'indole Mini (0-100 in 6.9), ma per le passeggiate in dolce compagnia lungo la promenade bastano - e avanzano - anche i 163 dalla versione d'accesso.
Occhio al dettaglio. Quale che sia la vostra scelta, le proporzioni della Mini Cooper Cabrio saranno quelle di sempre (3,88 metri di lunghezza) con l'intramontabile silhouette, gli sbalzi corti e gli immancabili fari rotondi. Risicato, come sempre, il bagagliaio: appena 160 litri con la capote aperta, 215 se si viaggia a tetto chiuso. Del resto, lo spazio non è mai stato il suo forte, al contrario della cura per il dettaglio: sfiziosissimi gli interni, ci si perde ad osservare i particolari e le finiture in tessuto per sedili, plancia e volante.
Qui prezzi. Anche il nuovo display Oled cattura gli sguardi. Da qui passano, infatti, tutte le funzioni di bordo. abbastanza intuitivo, ma nonostante uninterfaccia molto ben realizzata richiede un certo periodo di apprendistato per essere sfruttato al primo colpo di polpastrello. Dodici i colori per la carrozzeria, tre gli allestimenti per un prezzo d'attacco di 32.900 euro per la 163 cavalli.
Porsche - Piano di tagli per altri 1.900 posti di lavoro
Non basta il primo programma di riduzione dell'organico, già in atto: la Porsche prevede di tagliare altri 1.900 posti di lavoro entro il 2029 in tutte le aree, dallo sviluppo alla produzione, fino all'amministrazione. Come riferito da un portavoce dell'azienda alla Reuters, il costruttore tedesco mira a ridurre del 15% le posizioni nei suoi principali siti nella Germania sud-occidentale, ossia Stoccarda-Zuffenhausen e Weissach, per far fronte al previsto calo degli utili. Non saranno licenziamenti forzati, vietati dall'accordo di salvaguardia valido fino al 2030. Nel 2024, non sono stati rinnovati i contratti di 1.500 dipendenti a tempo determinato, mentre altri 500 stanno per terminare: la Casa, che impiega circa 30.000 persone, sta riducendo la forza lavoro tramite pensionamenti parziali e, in singoli casi, risoluzioni con indennità di buonuscita.
I numeri. Dopo un calo delle vendite, la società prevede che il fatturato ristagni a 39-40 miliardi di euro nel 2025, mentre il ritorno operativo sulle consegne scenderà al 10-12%, contro il 18% del 2023. Secondo calcoli preliminari, il margine dello scorso anno era inferiore all'obiettivo del 14%, già ridotto in estate. Questo si traduce in un risultato operativo di 5,5-5,6 miliardi di euro per il 2024: un quarto in meno sui dodici mesi prima.
Kia EV Day - Tutto pronto per EV4, PV5 ed EV2 Concept
La Kia ha diffuso alcune informazioni e i primi teaser dei modelli che saranno svelati all'atteso EV Day del 27 febbraio. All'evento, che si terrà in Spagna, il marchio coreano presenterà la nuova EV4, il veicolo commerciale PV5 e la EV2 Concept.
La EV4 definitiva. La Kia EV4 debutta in Spagna in veste definitiva, dopo essere stata mostrata come concept all'EV Day del 2024. I teaser confermano l'estrema somiglianza con il prototipo: la EV4 è una berlina con assetto rialzato che farà del design originale uno dei suoi punti di forza.
Il commerciale PV5. Il PV5 è il primo modello derivato dal progetto PBV (Platform Beyond Vehicle) svelato al CES 2024. Si tratta di approccio inedito al settore che prevede uno skateboard modulare estremamente flessibile che permetterà di abbassare i costi di produzione e di realizzare un numero elevato di varianti. Durante l'evento Kia fornirà tutti i dettagli sulla gamma di modelli e sulla strategia commerciale prevista.
La EV2 Concept. invece completamente inedita la Kia EV2 Concept, che anticipa la futura B-Suv a batteria che amplierà l'offerta europea Kia. Dai teaser emergono alcuni dettagli come gli sbalzi praticamente azzerati ed il taglio delle lamiere e dei gruppi ottici coerente con la filosofia Opposites United della Casa coreana. Secondo precedenti informazioni ufficiali, la EV2 potrebbe raggiungere il mercato nel 2026 con prezzi a partire da circa 30.000 euro.
Stati Uniti - Trump vara "tariffe reciproche" e mette nel mirino l'auto
Donald Trump alza di nuovo l'asticella sul fronte delle barriere commerciali. Il presidente degli Stati Uniti, dando seguito a una delle sue promesse elettorali, ha firmato un ordine esecutivo per imporre "dazi reciproci Paese per Paese", in particolare ai partner commerciali che beneficiano di un grande surplus con gli Stati Uniti. "Sul commercio, ho deciso che farò pagare una tariffa reciproca", ha detto Trump. "In altre parole, chi ci fa pagare una tassa o una tariffa pagherà a noi la stessa identica tassa o tariffa. Molto semplice. In quasi tutti i casi, i partner ci fanno pagare più di quanto noi facciamo pagare a loro, ma quei giorni sono finiti. un sistema molto ingiusto nei nostri confronti, tutti hanno approfittato degli Stati Uniti". Il piano dei dazi reciproci sarà approntato entro il mese di aprile.
Iva e auto. Trump è anche tornato all'attacco degli europei, sostenendo che gli alleati degli Stati Uniti sono "spesso peggio dei nostri nemici" sul piano commerciale: ha messo all'indice anche l'Iva, destinata a essere trattata alla stregua dei dazi, e parlato di nuovo della possibilità di colpire le importazioni di auto. Anche qui sono attese nuove tariffe doganali, che si andranno ad aggiungere a quelle reciproche. Di più: in un'intervista a Fox News, il presidente Usa è arrivato a ipotizzare tariffe fino al 100% sui veicoli prodotti in Canada. Nel mirino ci sono perfino i Paesi Brics, pronti a essere colpiti con dazi al 100% se dovessero dare seguito al loro proposito di abbandonare il dollaro per le transazioni internazionali. Insomma, Trump non intende fermarsi. Del resto, nella sua agenda economica le politiche protezionistiche sono essenziali come arma politica e per ridurre il deficit commerciale (considerato una "minaccia per la sicurezza economica e nazionale"), ma anche per finanziare, tramite gli introiti doganali, un'altra, grande promessa elettorale: il taglio delle tasse.
Auto aziendali - Fringe benefit, sfuma lipotesi del rinvio
La delusione, tra imprese, dipendenti e addetti ai lavori, è grande. Al contrario di quanto ipotizzato - e sperato - un paio di settimane fa, non vi sarà alcun rinvio della riforma del fringe benefit, entrata in vigore l'1 gennaio scorso e, quindi, da un mese e mezzo pienamente operativa. Il Senato ha infatti detto no a tutte le proposte di modifica, sia a quelle che avrebbero voluto posporre l'applicazione della novità all'1 luglio, bocciate mercoledì scorso in commissione Affari Costituzionali nell'ambito della discussione del cosiddetto decreto Milleprororghe, sia all'emendamento su cui imprese e contribuenti confidavano di più, quello sulla cosiddetta clausola di salvaguardia, finalizzato a fare salva la vecchia disciplina almeno per le auto targate nel 2025 ma ordinate nel 2024, ritirato sempre in commissione e non ripresentato in aula dopo la richiesta del governo di un voto di fiducia senza ulteriori modifiche.
Busta paga più leggera per la maggior parte dei driver. Dunque nonostante il provvedimento passi adesso all'esame della Camera dei deputati, che però per motivi di tempo (il decreto dev'essere convertito in legge entro il 25 febbraio) si limiterà a ratificarlo nella formulazione approvata dal Senato - tutto resta com'è, pare per ferma determinazione del ministero dell'Economia, irremovibile rispetto alle pressioni provenienti dal mondo delle imprese. Ciò significa che sia per le nuove assegnazioni sia per quelle sottoscritte nel 2024 ma relative a vetture che sono state o saranno immatricolate nel 2025 si continuerà ad applicare, come ora, la nuova disciplina, basata non più sulle emissioni di anidride carbonica bensì sul tipo di alimentazione. Una disciplina che, rispetto al passato, privilegia le auto elettriche e plug-in e penalizza quelle con motore termico, ossia la maggior parte delle vetture aziendali concesse in uso promiscuo. E che, dunque, facendo aumentare il valore del fringe benefit, determina per la stragrande maggioranza dei dipendenti un aggravio fiscale sul compenso in natura e, di conseguenza, un maggior onere contributivo per le imprese.
Rischio mannaia anche sui vecchi contratti
Non solo. Non è affatto scontato che la possibile contromisura del prolungamento dei contratti attualmente in vigore risulti sempre e automaticamente conveniente. Secondo alcuni esperti, infatti, la vecchia disciplina, completamente cancellata da quella entrata in vigore l'1 gennaio, non dovrebbe più essere applicata alle auto aziendali assegnate e immatricolate fino al 31 dicembre 2024. Ciò in quanto la riforma è intervenuta sul Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi) senza prevedere una specifica clausola di salvaguardia del pregresso. In effetti, conferma a Quattroruote Stefano Sirocchi, commercialista ed esperto di fiscalità automotive, a rigor di norma, le assegnazioni effettuate fino al 31 dicembre 2024 non potrebbero più beneficiare nel 2025 della determinazione forfettaria del valore del fringe benefit basata sulle tabelle Aci. Ciò comporterebbe, in molti casi, un significativo aumento degli imponibili fiscali e, di conseguenza, della tassazione per questi soggetti, nonostante si tratti degli stessi veicoli già concessi in uso dall'azienda. Tuttavia, sottolinea l'esperto, poiché non v'è ombra di dubbio sulla volontà del legislatore di mantenere invariata la disciplina fiscale per le assegnazioni effettuate prima del 1 gennaio 2025, come si può desumere - indirettamente - dalla relazione tecnica allegata al ddl Bilancio 2025, si auspica una conferma esplicita da parte del legislatore, in tempi rapidi e possibilmente attraverso il primo veicolo normativo disponibile.
L'intervista - Lembo (Renault): fleet manager più consapevoli su emissioni e consumi
Paolo Lembo è, dalla fine del 2024, Fleet, used cars & network strategy director di Renault Italia, all'interno della quale ha maturato una carriera trentennale nell'ambito di differenti incarichi. Abbiamo sollecitato le sue considerazioni sui temi delle preferenze dei fleet manager aziendali e sul ruolo della Casa francese nel contesto di mercato del noleggio e nei rapporti con la rete. A gennaio, delle immatricolazioni complessive di auto del marchio della Losanga, il 59% è andato a clienti privati, il 3% ad aziende che hanno acquistato direttamente o preso in leasing le vetture, il 18% al noleggio a lungo termine, quasi il 9,5% al noleggio a breve termine e poco più del 10% alle autoimmatricolazioni.
Riscontrate incertezze fra i fleet manager riguardo alle scelte di segmento, alimentazione e durata dei contratti?
Oggi i fleet manager non mostrano incertezze in merito al segmento di vetture di cui necessitano; le idee sono senza dubbio molto chiare, ma viene richiesta una necessaria collaborazione con i costruttori al fine di individuare modello, versione e motorizzazione più idonei alle loro esigenze di mobilità. Resta ancora importante, all'interno del segmento C, la presenza del motore diesel, ma via via cresce la scelta del full hybrid. La sensibilità alla riduzione delle emissioni e dei consumi sembra oramai essere sedimentata all'interno delle scelte dei fleet manager.
Qual è la strategia vincente per fronteggiare l'aumento di presenza e visibilità delle società di noleggio multimarca e del mondo bancario nella locazione a lungo termine? Collaborazione, partnership, difesa dell'offerta captive della Casa?
La moltitudine di operatori di settore all'interno del mondo automotive richiede necessariamente una collaborazione a 360 gradi. La necessità di trovare un buon equilibrio tra noleggiatori, captive e clienti finali è sempre più pressante per navigare insieme in un contesto complesso e ancora sufficientemente turbolento. Per questo abbiamo, già da tempo, attivato una forte collaborazione con i nostri clienti finali che vede il test drive come momento principale di formazione sui prodotti dei brand del gruppo: Renault, Dacia e Alpine. Crediamo fortemente che il fleet manager, per poter scegliere, debba essere formato e informato, al fine di potersi orientare con consapevolezza. Test drive personalizzati e giornate di formazione dedicate a ogni singolo cliente/noleggiatore rappresentano il core dell'attività quotidiana del personale Flotte del gruppo Renault.
Il mondo della distribuzione vede diversificarsi l'offerta di marchi e modelli e affermarsi grandi catene di dealer: con quali strumenti sottolineate i valori dei vostri brand?
La risposta del gruppo a un sistema distributivo in profonda evoluzione è stata molto chiara e decisa. stata, infatti, realizzata negli ultimi due anni una strategia di concentrazione della rete, finalizzata alla crescita della cifra affari dei dealer che abbiamo scelto, chiamati ad investire nello sviluppo del nostro business model e nel passaggio al ruolo di veri e propri investor. Il tutto confermando il modello contrattuale basato sul contratto di concessione, per ribadire il ruolo centrale e strategico della nostra rete. A ciò va aggiunta una strutturale evoluzione della customer experience, sia in fase di acquisto che di postvendita, unita al totale rinnovamento dell'identità visuale di tutti i nostri punti di presenza sul territorio. Azioni che stanno avendo come risultato l'esaltazione dei valori differenzianti dei brand del gruppo e la presentazione dei nuovi modelli della gamma, per sottolineare la differenziazione rispetto alla concorrenza, con particolare riferimento ai brand cinesi.
Baidu - "I nostri robotaxi dieci volte più sicuri degli umani"
Il sistema di guida autonoma della Baidu è dieci volte più sicuro dei conducenti umani: lo ha dichiarato Robin Li, Ceo del colosso cinese, al World Government Summit di Dubai, dove si è discusso del futuro delle auto robot e del cloud computing. Il gigante orientale della ricerca su Internet e dell'IA intende infatti proporre a Dubai il suo servizio di robotaxi Apollo Go, che è già operativo in undici città della Cina continentale, tra cui Wuhan, dove si muove una flotta di oltre 400 robotaxi (otto milioni di corse nel Celeste Impero a novembre 2024).
Cina in prima linea. La Baidu sarebbe solo il più recente competitor del Regno di Mezzo che si avventura in Medio Oriente coi robotaxi. In particolare la cinese WeRide, startup di guida autonoma con sede a Guangzhou, ha stretto una partnership con Uber per offrire macchine senza conducente ad Abu Dhabi. Al di là dell'automotive, le orientali Tencent Cloud, Huawei Technologies e Alibaba Group Holding hanno costruito una fortissima presenza nella regione per servizi legati all'IA: un Dragone affamato.
Volkswagen e Audi - La fine dei motori termici può attendere
I piani industriali di Volkswagen e Audi prevedono che a partire dal 2033 le due Case presentino solo modelli elettrici. La situazione attuale del mercato, con la domanda di Bev che cresce meno del previsto (cosa che ha spinto i costruttori a chiedere incentivi anche in sede europea), potrebbe tuttavia prolungare il ciclo di vita di alcuni modelli con motore termico, per i quali ora si ipotizzano facelift e aggiornamenti non previsti inizialmente.
I modelli interessati. Secondo quanto riferisce il quotidiano tedesco Handelsblatt, la decisione formale di prolungare l'offerta di motori a combustione interna potrebbe arrivare già a marzo, con la presentazione del nuovo piano di investimento del gruppo Volkswagen. Per quanto riguarda la Casa di Wolfsburg, i modelli interessati da questa scelta potrebbero essere la Golf, la T-Roc e la Tiguan, con un possibile facelift nel 2030. A Ingolstadt, invece, si pensa all'A3 e alla Q2.
E nel 2035? Questi modelli potrebbero quindi essere tenuti a listino almeno fino al 2035, ovvero l'anno in cui l'Europa prevede di bandire le vendite di nuove auto termiche. Una data che attualmente non appare più così sicura.
Formula 1 - Debutto a Silverstone per la McLaren MCL39
La McLaren ha fatto debuttare in pista la MCL39, la monoposto con cui tenterà di difendere il titolo costruttori conquistato nel 2024 e rilanciare la sfida per la corona piloti per l'ormai imminente Mondiale 2025. Lo shakedown di Silverstone segna il primo passo ufficiale della squadra per questa nuova stagione.
Livrea temporanea. La nuova creatura di Woking si è presentata con una colorazione camouflage, soluzione temporanea in attesa della presentazione ufficiale della livrea definitiva, che sarà svelata in occasione del F1 75 Live all'O2 Arena di Londra il prossimo martedì, insieme a tutti gli altri team. Se la colorazione può trarre in inganno, sotto il camouflage emerge chiaramente il DNA della McLaren. Il team ha utilizzato il classico arancione papaya, storico marchio di fabbrica, rielaborato in un pattern geometrico che gioca con degli inserti neri. Un espediente che potrebbe aiutare il team a nascondere da occhi indiscreti anche qualche dettaglio aerodinamico, in attesa dei primi test in Bahrain, previsti per la fine di febbraio.
Primi passi. Lando Norris e Oscar Piastri sono scesi in pista per prendere confidenza con la nuova vettura in una sessione di riprese sul tracciato britannico. L'obiettivo? Macinare i primi chilometri e raccogliere dati fondamentali prima di spedire la vettura verso il Medio Oriente. Zak Brown, CEO di McLaren Racing, ha parlato di "un momento importante nel nostro percorso per la difesa del titolo 2025", sottolineando come la squadra abbia fatto passi avanti rispetto alla precedente MCL38, la vettura con cui si è laureata campione nel 2024: "Dobbiamo essere realistici: ogni team ha lavorato sodo durante l'inverno e non sapremo il nostro vero potenziale finché non arriveremo alle qualifiche in Australia". Andrea Stella, team principal del team di Woking, ha ribadito la necessità di rimanere concentrati: "Il 2024 ha dimostrato quanto la competizione sia serrata. Quest'anno non sarà diverso: dovremo spingere al massimo sin dall'inizio". Parole che sottolineano quanto la McLaren voglia confermarsi al vertice in uno dei campionati più combattuti degli ultimi anni.
Si punta in grande. Dopo aver riportato il titolo costruttori a Woking dopo 26 anni, la McLaren vuole interrompere un altro digiuno che dura dal 2008: quello del titolo piloti. L'anno scorso Norris ci è andato vicino, ma ha dovuto arrendersi a Max Verstappen, che a fine stagione ha potuto celebrare il suo quarto titolo iridato consecutivo. Nel 2025, però, la lotta potrebbe essere ancora più aperta, con Ferrari e Mercedes pronte a inserirsi nella battaglia. In un panorama così incerto, la MCL39 dovrà dimostrare subito di avere le carte in regola per puntare a una storica doppietta mondiale, un'impresa che manca proprio dal 1998, quando Mika Hakkinen e David Coulthard portarono alla McLaren i titoli piloti e costruttori.
Volkswagen - Nuovi bozzetti per l'elettrica da 20 mila euro
La Volkswagen ha pubblicato sui social altri bozzetti della nuova, piccola elettrica che sarà svelata il 5 marzo e debutterà sul mercato nel 2027 a circa 20 mila euro. La vettura viene identificata come IDEVERY1 e potrebbe quindi seguire la nomenclatura attuale con il nome di ID.1: d'altronde, adotta la stessa variante ridotta della piattaforma MEB che troveremo nel 2026 sulla ID.2all.
Piccola e muscolosa. Il frontale della cinque porte, il primo elemento svelato, presenta concetti inediti rispetto a tutte le Volkswagen endotermiche ed elettriche attuali. Si apre quindi un nuovo ciclo stilistico, che prevede il ritorno a una mascherina più semplice e priva di Led orizzontali a tutta larghezza. I gruppi ottici principali sono più grandi e sono apparse delle barre luminose verticali nel paraurti. I nuovi bozzetti svelano il tre quarti anteriore e posteriore e sottolineano ulteriori elementi fondamentali: la linea di cintura alta, le carreggiate larghe, gli sbalzi ridottissimi e il posteriore con il lunotto che funge anche da portellone.
Stati Uniti - Tesla blindate per il Dipartimento di Stato? Sì, anzi no
Ombre di conflitto di interessi negli Usa a trazione Musk-Trump. Stando a un documento di approvvigionamento per il 2025, pubblicato lo scorso dicembre e recuperato dalla testata Drop Site, il Dipartimento di stato americano puntava ad acquistare un lotto di Tesla blindate per un valore di 400 milioni di dollari. Una commessa quinquennale, con le prime consegne previste già entro la fine di quest'anno.
Documento corretto (ma non del tutto). Alla luce di possibili problemi per il sempre più rilevante ruolo di Elon Musk, ceo della Tesla, all'interno dell'amministrazione Trump, nei giorni scorsi il documento è stato modificato eliminando i riferimenti diretti alla Casa americana, sostituiti da un più generico veicoli elettrici blindati. Il documento originale, tra le altre cose, attribuiva erroneamente il contratto per le Tesla alla voce produzione alimentare, corretta in servizi per auto blindate. Nel testo, attualmente pubblicato sul sito del Dipartimento guidato da Marco Rubio, restano comunque alcuni errori: voci relative a berlina blindata, BMW X5/X7 blindate e EV blindato (non berlina) sono ancora attribuite ai codici di produzione bevande, produzione di acqua in bottiglia e produzione di ghiaccio.
La Tesla non è out. La correzione apportata non esclude che il contratto per i mezzi blindati venga effettivamente assegnato alla Tesla. Il Dipartimento di stato e la Casa americana non hanno commentato la notizia. Musk, attualmente impegnato a smantellare l'amministrazione americana tramite il suo Department of Government Efficiency (DOGE), ha dichiarato durante una conferenza stampa dallo Studio Ovale che la fiducia si costruisce con la trasparenza, chiedendo ai giornalisti: Sto facendo qualcosa che porta vantaggi alle mie aziende o no? Mi aspetto di essere controllato.
Stati Uniti - Allo studio una doppia stretta anti elettrico
Mercoledì nero per l'auto elettrica negli Usa. Come riporta la Reuters, ieri i repubblicani al Senato hanno presentato una proposta di legge per eliminare i crediti d'imposta a favore delle Bev: 7.000 dollari per le nuove e 4.000 per le usate. Al contempo, addio al tax credit federale per gli investimenti nelle colonnine di ricarica e per le vetture a batteria in leasing. L'idea arriva da John Barrasso più altri 14 senatori tra cui il leader della maggioranza John Thune, in linea con quanto annunciato da Trump in campagna elettorale a novembre 2024 per cancellare il mandato sulle elettriche del predecessore Biden.
Questa è inedita. Una seconda proposta mira a introdurre una tassa di 1.000 dollari una tantum a carico dei proprietari dei veicoli a corrente, con le risorse da destinare a un fondo per la manutenzione stradale. La senatrice Deb Fischer, sponsor principale della misura assieme a Pete Ricketts e Cynthia Lummis, sostiene che quell'importo equivarrebbe grosso modo a quanto i titolari di auto termiche pagano in tasse federali sui carburanti in 10 anni per le riparazioni delle strade: I veicoli elettrici possono pesare fino a tre volte di più di quelli a benzina, causando maggiore usura su asfalto e ponti. Ma potrebbe non finire qui: a gennaio, il segretario ai Trasporti Sean Duffy ha affermato che, a livello federale, intende imporre una tariffa a carico dei proprietari delle elettriche per l'uso delle strade.
Dialogo Strategico - I costruttori all'Europa: "Stop alle multe e sì agli incentivi"
Il 12 febbraio si è tenuto il primo dei tavoli tematici tra la Commissione Europea e i rappresentanti dell'industria automobilistica nel quadro del Dialogo Strategico voluto da Ursula von der Leyen, con l'obiettivo di stendere un piano d'azione con misure e iniziative che aiutino a superare la crisi del settore. Un tavolo dedicato principalmente al mercato e alle infrastrutture, in cui costruttori e fornitori hanno evidenziato "preoccupazioni condivise" e proposto "azioni da mettere in atto immediatamente" per porre rimedio alla domanda di auto elettriche più bassa del previsto. Un incontro che Wopke Hoekstra, commissario per il clima, ha definito "costruttivo".
Servono gli incentivi. Quasi il 60% delle colonnine di ricarica si trova in soli tre Paesi, e questo è solo uno dei problemi evidenziati al tavolo, spiega l'Acea in una nota stampa a commento del primo "round". Riprendendo la proposta di Scholz al forum di Davos, l'associazione dei costruttori chiede inoltre l'introduzione di incentivi all'acquisto e sgravi fiscali a livello nazionale ed europeo per spingere la domanda di auto elettriche.
Stop alle multe. Se intende superare l'attuale crisi di competitività dell'industria automobilistica europea, e che la domanda di veicoli elettrici aumenti, l'Unione deve mettere in campo politiche guidate dal mercato, non dalle multe, ribadisce ancora una volta Sigrid de Vries, direttore generale dell'Acea. Abbiamo chiesto nuovamente l'immediata sospensione delle sanzioni per la CO2 e la revisione del quadro normativo per le infrastrutture per i carburanti alternativi, ancora molto carente. Abbiamo anche appoggiato l'introduzione di uno schema di incentivi a livello europeo.
Neutralità tecnologica. L'ultimo punto toccato dal primo incontro del Dialogo riguarda la neutralità tecnologica, con l'obiettivo di accogliere in egual misura ogni soluzione (dunque non solo l'elettrico) che possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali. Infrastrutture e incentivi sono importanti, ma non possiamo discriminare alcuna tecnologia, spiega Benjamin Krieger, segretario generale della Clepa, l'associazione euroepa dei fornitori. La decarbonizzazione dei trasporti richiede il miglior utilizzo possibile della leadership europea nell'ingegneria e nell'innovazione.
Renault - Eni torna in Formula 1 con la scuderia Alpine
La Renault ha sottoscritto con Eni un accordo ad ampio spettro che prevede tutta una serie di attività congiunte, a partire dal ritorno in Formula Uno della multinazionale energetica controllata dal nostro governo dopo oltre 25 anni di assenza.
Elettrico e car sharing. Innanzitutto, le due aziende hanno intenzione di "individuare e sviluppare future opportunità di collaborazione per la decarbonizzazione del settore dei trasporti". La collaborazione è incentrata su "percorsi di sviluppo congiunti in vari ambiti, tra cui infrastrutture per la mobilità elettrica, servizi di mobilità smart e soluzioni di fornitura energetica a supporto del processo di transizione". A tal proposito, Eni e Renault annunciano "un primo risultato concreto"dell'accordo, ossia l'acquisto di veicoli del gruppo transalpino da parte di Enjoy, il servizio di car sharing di Enilive.
La Formula Uno. Come detto, l'azienda italiana fa anche il suo ritorno nel campionato di Formula Uno (l'ultima partnership, con la Benetton, risale al 2000), diventando "Official Energy and Fuel Partner" con un contratto pluriennale copn la scuderia BWT Alpine Formula One Team. Sono previste specifiche collaborazioni per promuovere il brand Enilive in alcune delle 24 gare della stagione. Inoltre, il marchio Eni sarà visibile sulla monoposto e sulle tute di gara e sui caschi dei piloti. La presenza della multinazionale si estenderà anche al team del pit-stop e all'intero ecosistema e ambiente di gara di BWT Alpine Formula One Team.
I biocarburanti. Infine, non è esclua una "futura collaborazione per valutare e analizzare innovazioni" sulle "tecnologie dei carburanti" e sullo "sviluppo di biobenzina per le gare ai massimi livelli del motorsport". "Oggi firmiamo un accordo importante poiché consente a Eni e Renault Group di mettere insieme la rilevanza industriale e l'avanguardia tecnologica che le due aziende rappresentano nei rispettivi settori di riferimento, al fine di aprire nuovi percorsi di sviluppo in ambiti fondamentali per la sostenibilità del trasporto. Rilevante è anche l'introduzione con Alpine della sperimentazione della bio-benzina nell'ambito della F1, competizione sportiva che rappresenta la continua ricerca dell'eccellenza tecnologica assoluta nell'ambito dei motori e delle relative performance", spiega Claudio Descalzi, amministratore delegato dell'Eni, mentre il suo omologo alla Renault Luca de Meo, sottolinea che "il bello del settore automotive è che è uno sport di squadra: è più vero che mai in questo momento in cui dobbiamo reinventare la mobilità". "Per sviluppare soluzioni innovative, niente batte l'unione delle competenze e talenti di grandi aziende. Ecco perché sono entusiasta di questa partnership che stiamo stringendo con Eni, in Formula 1, ma anche per approfondire le nuove opportunità di una mobilità condivisa ed efficiente. Insieme abbiamo il potenziale per spingere i limiti oltre", conclude de Meo.
Aznom - Smart fortwo, da citycar a... microcar
L'italiana Aznom presenta la Smart 4Teen Bespoke Edition. Si tratta di una operazione di restomod della prima generazione della Smart fortwo dedicata ai minorenni, che potranno così creare la propria microcar personalizzata e guidarla a partire da 14 anni. La vettura, sviluppata in collaborazione con Newtron, è proposta a partire da 24.339 euro.
Da citycar a microcar. La prima generazione della Smart, nota agli appassionati come W450 e prodotta dal 1997 al 2007, non ha mai avuto in gamma una versione ufficiale elettrica. A questo ha pensato la Newtron, che al posto del 3 cilindri originale installa un motore elettrico da 20 CV e una batteria al litio-ferro-fosfato da 11,4 kWh: se l'auto viene omologata come L6e (quadriciclo leggero) per guidare a 14 anni la velocità è limitata a 45 km/h e l'autonomia è di circa 140 km, mentre nella versione L7e (quadriciclo pesante) da guidare a 16 anni la velocità sale a 90 km/h e l'autonomia scende a 90 km. Il vantaggio di sviluppare una microcar partendo da una vettura è quello di poter contare su tutti i dispositivi di sicurezza principali: Airbag, ABS, pretensionatori delle cinture di sicurezza ed ESP.
Esemplari unici su ordinazione. Aznom punta alla massima personalizzazione e offre ai clienti una gamma praticamente infinita di opzioni: il punto di partenza è quello del restauro di una fortwo, quindi la verniciatura e i materiali interni possono essere realizzati su misura. La lista degli optional include inoltre interni bicolore, cinture di sicurezza colorate, cerchi di lega, finiture in carbon-look e persino le opzioni di colore su campione per tutte le superfici.
Mazda - Niente incentivi? C'è il Super Bonus per tutta la gamma
Al momento, il governo non intende rinnovare gli incentivi all'acquisto di automobili, preferendo destinare le risorse per il comparto automotive alla filiera e al sostegno nelle aree di crisi. Per venire incontro ai suoi clienti, la Mazda ha lanciato allora un Super bonus, valido su tutta la gamma e attivo per tutto il primo trimestre dell'anno, accessibile tramite soluzioni di finanziamento: il risparmio sul prezzo finale dell'auto arriva fino a 8.500 euro.
Contributo extra in caso di rottamazione. Per i modelli più piccoli della gamma, dalla compatta Mazda2 alla Suv CX-30, oltre al Super Bonus è stato attivato un contributo extra di 750 euro nel caso di rottamazione di un veicolo fino a Euro 4. Di seguito trovate gli sconti applicati per tutti i veicoli attualmente commercializzati in Italia:
- Mazda2: 3.750 euro (3.000 euro di Super Bonus + 750 euro per eventuale rottamazione)
- Mazda2 Hybrid: 6.500 euro (5.750 euro di Super Bonus + 750 euro per eventuale rottamazione)
- Mazda3: 3.300 euro (2.550 euro di Super Bonus + 750 euro per eventuale rottamazione)
- CX-30: 3.900 euro (3.150 euro di Super Bonus + 750 euro per eventuale rottamazione)
- CX-5: 8.500 euro
- CX-60: 3.500 euro
- CX-80: 7.250 euro
- MX-30: 4.770 euro
- MX-5: 1.900 euro