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Incentivi auto - Aumentano i comuni ammessi ai contributi statali

4 Ruote - Ott 20,2025
Aumentano i comuni che rientrano nel nuovo perimetro delle Aree urbane funzionali, le cosiddette Fua, diffuso oggi dall'Istat sulla base del censimento del 2021 (clicca qui per scaricare l'elenco). Rispetto all'elenco precedente, che ai fini dell'incentivo mantiene comunque la sua validità, sono stati aggiunti 368 nuovi enti locali. In totale più di 2 mila comuniComplessivamente le aree urbane che il dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin ha individuato quale criterio di accesso agli incentivi sono 83 per un totale di oltre 2.200 comuni. Si tratta di porzioni di territorio caratterizzata da una city, non necessariamente capoluogo di provincia, e dai comuni limitrofi caratterizzati da elevati flussi di pendolarismo con la city di riferimento. Salva anche la vecchia listaCome detto, e come già chiarito dal dicastero di via Cristoforo Colombo, i cittadini e le imprese che risultavano residenti o con sede legale nei comuni ricompresi nelle aree urbane funzionali vigenti alla data di pubblicazione del decreto ministeriale dell'8 agosto scorso conservano in ogni caso il diritto di richiedere il contributo, anche nel caso in cui tali comuni non risultino più inclusi nell'aggiornamento pubblicato oggi. Insomma, valgono entrambi gli elenchi. Il ministero, si legge in una nota del Mase, vuole così assicurare la continuità dei diritti già riconosciuti, evitando ogni potenziale penalizzazione derivante da variazioni sopravvenute, nonché garantire l'estensione della platea degli aventi diritto, valorizzando l'aggiornamento Istat quale strumento di maggiore equità e inclusività nell'accesso alla misura.  Come verificare se si risiede nel comune ammessoIn definitiva, per verificare se si rientra nel territorio che accede il contributo è possibile utilizzare il form di ricerca messo a punto dal ministero dell'Ambiente disponibile cliccando qui.
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Stellantis - Filosa: A Mirafiori 400 assunzioni per la 500 ibrida

4 Ruote - Ott 20,2025
Antonio Filosa ha incontrato per la prima volta i rappresentanti sindacali italiani. Diversi sono stati gli argomenti trattati, ma tra i tanti spicca una gradita notizia per Mirafiori, lo storico complesso produttivo di Torino ormai da anni in forte crisi. "Oggi ho anche il piacere di comunicarvi un'importante novità: faremo 400 assunzioni per lo stabilimento di Mirafiori per sostenere lo sviluppo produttivo della nuova Fiat 500 ibrida con l'avvio del secondo turno a partire dal mese di febbraio del prossimo anno", ha affermato Filosa, sottolineando come le assunzioni in programma si aggiungano a quelle già fatte nei mesi scorsi nell'ingegneria di Mirafiori e ad Atessa. Non è abbastanza, ma quello che posso dirvi è che è tutto quello che potevamo fare considerato il contesto". per questo che dobbiamo risolvere insieme il problema della regolamentazione", ha aggiunto il manager di origini napoletane.  L'Ue riveda i regolamentiA tal proposito, Filosa ha esordito, rimarcando la necessità di un cambio di rotta nelle politiche della Ue visto quanto gli obiettivi di Bruxelles siano ormai divergenti rispetto alla situazione reale del mercato e dell'industria: "Serve rivedere la regolamentazione europea, che non tiene in debito conto della realtà del mercato e del contesto industriale. Questo obiettivo è collettivo: stiamo lavorando intensamente con l'Acea e direttamente con la Commissione Europea, ma per fare tutto questo abbiamo bisogno del supporto di tutti gli stakeholder, e in particolare delle organizzazioni sindacali di tutte le aree in cui operiamo, a partire da voi qui in Italia dove abbiamo un grande piano che si chiama Piano Italia. "Aver imposto obiettivi così stringenti in un così breve lasso di tempo - ha aggiunto - ha spiazzato sia la domanda che l'offerta. Dobbiamo cambiare le regole per riuscire a offrire ai nostri clienti l'intera gamma di veicoli che desiderano e che possono acquistare: solo così sarà possibile rilanciare la produzione. Per raggiungere questo obiettivo, serve aprire al concetto di neutralità tecnologica, servono misure che incoraggino il rinnovo del parco auto, serve sostenere il segmento delle piccole auto, serve rivedere i target imposti sui veicoli commerciali, che non sono raggiungibili".  Italia centrale nelle nostre strategie"Filosa ha quindi ribadito il ruolo centrale dell'apparato produttivo italiano nelle strategie di Stellantis. "Oggi con voi voglio ribadire con fermezza il nostro impegno nei confronti dell'Italia, un Paese al centro della nostra visione strategica. Il Piano Italia è solido e confermato", ha detto il manager. "Stiamo rispettando le tempistiche annunciate: lo dimostrano i prossimi lanci della Fiat 500 ibrida, la cui produzione inizierà a novembre a Mirafiori, e della nuova Jeep Compass che inizieremo a produrre nelle prossime settimane a Melfi". L'ad ha citato anche altri impianti particolarmente esposti all'attuale situazione di crisi dell'auto europea. il caso di Cassino, da mesi oggetto di continui stop&go produttivi. "Abbiamo sempre uno sguardo rivolto alla realtà del mercato. Se guardiamo per esempio a Cassino, come già sapete abbiamo deciso di riprogrammare il lancio delle nuove Stelvio e Giulia, basate sulla piattaforma Stla Large. Questo progetto prevedeva una offerta esclusivamente elettrica, mentre stiamo lavorando per avere un'offerta multi-energia. E lo stiamo facendo proprio per assicurare un futuro stabile all'impianto", ha affermato Filosa. Tra i dossier caldi c'è anche Termoli, in attesa da mesi di una decisione sulla realizzazione di una fabbrica di batterie. "Per la Gigafactory ha spiegato Filosa , Acc sta ancora valutando i suoi piani di investimento per l'Italia con l'obiettivo di prendere una decisione entro la fine di quest'anno. Abbiamo un progetto in corso per le trasmissioni, l'obiettivo è sempre quello di proteggere i nostri dipendenti" Le reazioni dei sindacatiAll'incontro, il primo del genere in tutta Europa, hanno partecipato anche il nuovo capo delle attività europee, Emanuele Cappellano (durante l'incontro ha evidenziato la disponibilità a un dialogo aperto e costante e ha chiesto di lavorare insieme"). Lo ha detto Emanuele Cappellano, i responsabili delle Risorse Umane mondiale Xavier Chereau e per l'Italia Giuseppe Manca. Le sigle sindacali erano rappresentate, tra gli altri, da Michele de Palma (Fiom), Ferdinando Uliano (Fim-Cisl), Rocco Palombella (Uilm), Roberto Di Maulo (Fismic Confsal), Antonio Spera (Ugl metalmeccanici) e Giovanni Serra (Associazione Quadri Fiat). In generale i sindacalisti hanno accolto con un tono positivo le rassicurazioni di Filosa, ma chiesto qualcosa in più per rilanciare le produzioni italiane. Per Uliano, per esempio, le assunzioni a Mirafiori sono un segnale positivo, ma l'attuale caduta dei volumi (non più di 310.000 veicoli le stime per il 2025) rende indispensabile un'accelerazione degli impegni" e "un rafforzamento strategico del nuovo piano Italia, con maggiori investimenti e nuovi modelli produttivi" per Mirafiori, Cassino (accogliamo positivamente la smentita delle voci sulla chiusura dello stabilimento) o Melfi, dove serve ibridizzare la DS N8 (Filosa ha confermato l'arrivo della DS N7 e della Lancia Gamma) e aggiungere un altro modello. Dello stesso avviso, Palombella e il suo collega della Uilm, Gianluca Ficco, secondo i quali Filosa ha dato le prime importanti risposte su Mirafiori e Cassino, che però dovranno essere seguite da strategie per gli altri stabilimenti e soprattutto da azioni concrete". L'incontro ha inoltre fatto emergere ancora una volta quanto il tema delle politiche Ue stia avendo un impatto sulle strategie delle Case europee. Per i due sindacalisti della Uilm, il piano industriale per l'Europa e per l'Italia sarà completato anche sulla base delle scelte che la Ue assumerà. Anzi, hanno puntualizzato che gli imponenti investimenti negli Usa sono facilitati proprio da una regolamentazione orientata al sostegno all'industria e non fossilizzata esclusivamente sull'elettrico". Anche Di Maulo parla di "spiragli di ripresa importanti" per esempio per Mirafiori, ma "senza un cambio di rotta da parte della Commissione Europea, il rischio è che anche i segnali più incoraggianti vengano vanificati da regole ambientali eccessivamente rigide che penalizzano la produzione e gli investimenti". Più tranchant il commento della Fiom. Per De Palma e Samuele Lodi, il quadro della situazione necessita di un vero e proprio testa coda per invertire la direzione degli ultimi anni che oggi non c'è stato. 
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