Cina - Pioggia di fake news sul settore auto: interviene il governo
Dopo anni di monitoraggio, la Cina passa all'azione contro gli influencer automotive che diffondono fake news e contenuti fuorvianti sui social. L'obiettivo è contrastare pratiche commerciali illegali, pubblicità ingannevoli e diffamazione.Questi personaggi digitali, seguiti da milioni di follower, influenzano le masse con video brevi e frasi ad effetto, sfruttando tecniche persuasive avanzate. Le informazioni errate traggono in inganno soprattutto i consumatori meno esperti, più vulnerabili alle trappole dei contenuti virali. Il fronte caldo: Douyin, la TikTok cineseLa battaglia si concentra su Douyin, la versione cinese di TikTok. Qui proliferano influencer che esaltano alcuni marchi screditandone altri, mentre startup minori tra i 129 brand cinesi si attaccano a vicenda.Un esempio? Un influencer con 5,4 milioni di follower ha pubblicato un video che ridicolizzava i conducenti di una startup di veicoli elettrici, causando danni economici significativi.Anche i grandi marchi non sono immuni: Li Auto ha diffuso un video che mostrava una collisione tra una sua SUV e un camion Dongfeng Liuzhou Motor, con il veicolo rivale distrutto. La protesta è stata immediata e Li Auto ha dovuto scusarsi. Fino a 650mila euro per chi segnalaIl giro di vite governativo è affiancato da iniziative dei produttori, tra cui colossi come BYD e SAIC, che collaborano con le autorità. Alcune aziende offrono ricompense fino a 5 milioni di yuan (circa 650mila euro) a chi segnala account che diffondono contenuti diffamatori.Queste misure arrivano in un momento cruciale: il mercato cinese è nel pieno di una guerra dei prezzi tra case automobilistiche, dove la reputazione è un'arma decisiva.
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Vecchi e nuovi raggiri - Truffe agli automobilisti: le 10 più comuni e come evitarle
Non conosce confini la fantasia di chi tenta di estorcere denaro agli automobilisti: agli otto inganni tradizionali come la frode dello specchietto e il finto tamponamento si sommano due raggiri architettati grazie a nuovi strumenti tecnologici. Lo raccontano le cronache quotidiane, e non le statistiche ufficiali, in quanto scarseggiano le denunce effettuate alle forze dell'ordine dai cittadini, convinti che difficilmente la segnalazione abbia conseguenze pratiche come il recupero dei soldi o la cattura del malvivente. In funzione preventiva, ecco le otto truffe classiche al volante più insidiose, più le due maggiormente evolute. Le otto truffe classiche1) Specchietto.Il truffatore guida un'auto ferma in attesa al semaforo rosso, accanto alla nostra: ci studia, valutando quanto siamo vulnerabili e fin dove potrà spingersi. Al verde, accelera per qualche decina di metri e si ferma davanti a noi a destra nel primo spazio libero a bordo marciapiede. Appena la nostra auto passa accanto alla sua, ci lancia sulla fiancata un qualsiasi oggetto che simuli il rumore di un contatto tra carrozzerie: di solito un sasso o una pila. Dopodiché, ci insegue, con vari alert costituiti da colpi di abbaglianti e di clacson. Allora accostiamo, scendiamo e il malvivente mostra il presunto danno che col nostro specchietto destro avremmo causato al suo specchietto sinistro. Per risolvere al volo la questione, la richiesta di solito è attorno ai 100 euro, evitando la denuncia assicurativa che ci costerebbe un malus: un peggioramento della classe di merito con pesante rincaro della polizza RCA al rinnovo.2) Tamponamento.In luoghi come parcheggi, incroci o strade trafficate, il truffatore seleziona la vittima adatta, spesso un utente vulnerabile: una donna o un anziano. Simula un impatto, lanciando un sasso o un altro oggetto contro la propria auto, oppure produce un rumore secco e forte che sembra un tamponamento. Spesso, la vettura ha danni preesistenti sul retro della carrozzeria. Il malfattore ci ferma e, con fare concitato, ci accusa di aver causato l'incidente, mostrando l'ammaccatura. Per evitare di coinvolgere le assicurazioni, propone una soluzione amichevole, sempre attorno a 100 euro. 3) Parcheggio.Qualcosa di analogo per l'avviso di cortesia, col logo comunale ufficiale, che evidenzia: Chi paga entro cinque giorni beneficia della riduzione del 30%. Mediante lo smartphone, utilizzando l'app del mobile banking, si punta una carta conto ricaricabile e si versa il dovuto. Peccato che il destinatario sia un truffatore.4) Gomma.Un pedone sulle strisce che attraversa di fronte a noi ci fa segno di stopparci: qualcosa si sarebbe infilato sotto la nostra auto, dalle parti della ruota anteriore sinistra. Il malcapitato scende e, nella migliore delle ipotesi, subisce il furto di qualche oggetto nell'abitacolo; altrimenti, i ladri entrano in macchina e scappano.5) Ruota a terra.Qualche santo protettore si affianca alla nostra auto e ci dice che lo pneumatico posteriore destro è sgonfio: scendiamo dalla vettura e come prima addio a qualcosa di nostro nella macchina o al veicolo stesso. 6) Carrello.Idem nel parcheggio di un supermercato, dove un carrello vuoto impedisce la nostra retromarcia: scendiamo senza chiudere le porte a chiave, raggiungiamo l'ostacolo per spostarlo e riporlo nel vano dedicato ed ecco che il ladro si infila nel nostro mezzo per fuggire.7) Il debole.Innumerevoli i falsi incidenti causati ai danni di pedoni, ciclisti e monopattinisti, ossia degli utenti deboli della strada. Che toccano la nostra auto per poi rotolarsi per terra doloranti. Pur di non subire un aumento RCA e magari dietro la minaccia della revoca a vita della patente (Hai provocato gravi lesioni fisiche), il raggirato sborsa le classiche 100 euro e via.8) Il sofferente.In lontananza, un soggetto sbraccia chiedendoci aiuto e un passaggio verso un pronto soccorso e di potersi sdraiare sul divano. Una volta dietro, o sgraffigna quanto può o ci rapina a mano armata. Le due truffe tecnologiche1) QR Code.Immaginate di recarvi in un parcheggio a pagamento e di voler pagare tramite QR Code, visibile sulla torretta per versare la tariffa di sosta. Come noto a chiunque, la fotocamera dello smartphone inquadra il codice a barre bidimensionale, che reindirizza l'utente a un contenuto specifico. Se tutto è in regola, si atterra sul sito web ufficiale per pagare con carta di credito. Ma le cose cambiano qualora un malfattore abbia incollato sulla torretta un QR Code maligno, sovrapponendolo a quello vero: scansionando il codice, si piomba su un sito fraudolento che ruba i dati della carta di credito. I criminali utilizzeranno quelle informazioni per effettuare acquisti online a spese della vittima. Problema identico per i proprietari di auto elettriche o ibride ricaricabili che intendano fare rifornimento a una colonnina, tramite scansione del QR Code.2) Alert.I truffatori inviano messaggi SMS o WhatsApp che paiono provenire da un'entità legittima, come un servizio di soccorso stradale. Parole studiate per creare un senso di urgenza e per provocare paura in chi guida. L'alert di un guasto imminente spinge la vittima ad agire d'impulso e a effettuare un pagamento anticipato, col saldo da effettuare quando il carro attrezzi verrà in aiuto sull'itinerario in cui si trova l'automobilista. Che avrà perso il denaro, regalato a una banda di malviventi. Inoltre, esiste la possibilità del furto dei dati della carta di credito che la vittima fornisce o inserisce in un sito web falso. Si rammenti che il pagamento avviene solo dopo l'intervento e tramite il proprio fornitore di servizi. Come difendersi?A seconda dei casi, contattare le Forze dell'ordine (Polizia o Carabinieri), attivare il blocco portiere, non abbandonare il posto guida, non consegnare denaro per chiudere la questione.Se inseguiti o incalzati, contattare Polizia o Carabinieri e utilizzare il Modulo Blu della constatazione amichevole per la denuncia di sinistro.Non cedere mai al panico né al senso di colpa. L'aspetto psicologico è di notevole rilevanza, sebbene non sia così facile per taluni non lasciarsi prendere dall'emozione in certi contesti.In caso di dubbi, immortalare la scena con lo smartphone.In quanto al QR Code, prima di inserire dati personali o di pagamento, verificare che l'indirizzo web (URL) sia quello ufficiale, col lucchetto di sicurezza nella barra del browser (HTTPS).
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Hyundai Santa Fe - Arriva un nuovo full hybrid da 239 CV
La Hyundai introduce in Italia la Santa Fe Model Year 2026. A parità di listini, con prezzi a partire da 50.100 euro, i clienti possono ora contare su equipaggiamenti aggiornati e, soprattutto, sul powertrain fulll hybrid aggiornato e ancora più efficiente. 239 CV per 142 g/km. Sono confermate la presenza di serie del cambio automatico e la scelta fra varianti a due e quattro ruote motrici, ma la potenza di sistema cresce da 215 a 239 CV senza penalizzare l'efficienza. La Casa dichiara una media Wltp compresa tra 6,2 e 7,2 l/100 km in base all'allestimento e al tipo di trazione con emissioni comprese tra 142 e 163 g/km di CO2. Non c'è traccia nei listini della PHEV, che dovrebbe arrivare in un secondo momento. Due allestimenti e un nuovo pacchetto opzionale. La struttura della gamma rimane invariata ed è confermata anche la disponibilità di allestimenti a 5 e 7 posti. La scelta degli allestimenti è limitata a Business ed XClass e quest'ultima introduce il nuovo optional da 4.400 euro denominato Calligraphy Pack che include i cerchi da 20" specifici, la Digital Key 2.0 integrata nello smartphone e nello smartwatch e condivisa, l'impianto audio Bose, l'head-up display, la doppia piastra di ricarica wireless, il cassetto con sistema UV-C, e i sedili Premium Relaxation in pelle nappa con nuove combinazioni di colori Pecan Brown e Forest Green. I prezzi.Hyundai Santa Fe 1.6 T-GDI HEV 2WD AT BUSINESS: 50.100 euroHyundai Santa Fe 7 posti 1.6 T-GDI HEV 2WD AT BUSINESS: 51.300 euroHyundai Santa Fe 1.6 T-GDI HEV 2WD AT XCLASS: 54.850 euroHyundai Santa Fe 7 posti 1.6 T-GDI HEV 2WD AT XCLASS: 56.050 euroHyundai Santa Fe 1.6 T-GDI HEV 4WD AT BUSINESS: 52.100 euroHyundai Santa Fe 7 posti 1.6 T-GDI HEV 4WD AT BUSINESS: 53.300 euroHyundai Santa Fe 1.6 T-GDI HEV 4WD AT XCLASS: 56.850 euroHyundai Santa Fe 7 posti 1.6 T-GDI HEV 4WD AT XCLASS: 58.050 euro
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Jaguar Land Rover - Produzione ferma, indotto in crisi: così un attacco hacker ha bloccato tutto
Tre settimane dopo l'attacco informatico che ha colpito Jaguar Land Rover, l'effetto valanga si fa sentire sempre di più. Tutto nasce il 31 agosto 2025, quando un gruppo di hacker penetra nei sistemi della Casa britannica, costringendo l'azienda a sospendere temporaneamente le reti IT per evitare ulteriori danni. Con le linee di assemblaggio automatizzate, la mossa difensiva ferma la produzione globale, che prima era di circa 1.000 auto al giorno. Restano pertanto fermi sia i siti britannici di Halewood e Solihull, sia la fabbrica di motori di Wolverhampton, oltre agli impianti internazionali in Slovacchia, Cina e India. Molti dei 33.000 dipendenti è stata invitata a restare a casa. Indotto sotto pressione. Il gruppo non spedisce ricambi, mentre i venditori sono costretti a ricorrere a procedure manuali, in assenza delle consuete operazioni informatiche. Di riflesso, nel Regno Unito si fermano i fornitori di JLR, privi di ordinativi e fortemente dipendenti dalla Casa automobilistica: l'interruzione si prolunga così tanto che aumentano le preoccupazioni per possibili chiusure tra le aziende dell'indotto. Alcune riducono la manodopera, sperando che la burrasca passi in fretta. I fornitori Evtec, WHS Plastics, SurTec e OPmobility hanno temporaneamente licenziato o sospeso 6.000 dipendenti. In Parlamento. Il sindacato Unite esorta i lavoratori della catena di approvvigionamento a chiedere al governo l'Universal Credit (sussidio statale per tamponare la crisi fino alla ripresa). La questione arriva in Parlamento, dove il deputato laburista Liam Byrne (presidente della Commissione per il commercio e gli affari della Camera dei Comuni) auspica un intervento dell'esecutivo, perché potrebbero essere coinvolti fino a 200.000 posti di lavoro in UK, tra dipendenti diretti e indotto. Reazione immediata. Significativi gli sforzi del gruppo per il ritorno alla normalità: collabora con specialisti esterni per ripristinare i sistemi, mentre il governo britannico offre supporto tecnico tramite l'agenzia di intelligence GCHQ. Un portavoce di JLR ha dichiarato: Il 16 settembre, colleghi, fornitori e partner sono stati informati che abbiamo esteso l'attuale pausa nella nostra produzione fino a mercoledì 24 settembre 2025. Decisione assunta poiché la nostra indagine forense sull'incidente informatico continua, mentre valutiamo le diverse fasi del riavvio controllato delle nostre operazioni globali, che richiederà tempo. Ci scusiamo molto per i continui disagi che l'attacco sta causando e continueremo a fornire aggiornamenti man mano che l'indagine procede. Quanto alle voci secondo cui il costruttore avrebbe perso traccia di 40.000 auto destinate alle concessionarie, JLR smentisce: Abbiamo piena visibilità e controllo dei veicoli grazie ai processi di tracciamento dalla fabbrica al mercato. Perdite economiche. Come detto, l'azienda stima che la ripresa potrebbe avvenire per il 24 settembre. Ma fonti della BBC ritengono che l'interruzione potrebbe durare fino a fine ottobre. Secondo Autonews, il blocco avrebbe provocato un calo di ricavi di un miliardo di sterline (1,15 miliardi di euro), con un impatto sui profitti stimato in 70 milioni di sterline (80,7 milioni di euro), pari a circa 4,25 milioni di euro di perdite al giorno. Due conti. Per David Bailey, professore di economia aziendale presso la Birmingham Business School, considerando il valore delle auto solitamente prodotte negli stabilimenti, circa 1,7 miliardi di sterline (1,99 miliardi di euro) di veicoli non saranno stati prodotti, con una ripercussione iniziale di 120 milioni di sterline (140,5 milioni di euro) sui profitti. Siccome JLR ha ottenuto un utile di 2,5 miliardi di sterline (2,92 miliardi di euro) per l'anno fiscale terminato il 31 marzo 2025, dovrebbe riuscire ad assorbire il colpo. Chi e perché? L'attacco hacker è rivendicato dagli Scattered Lapsus$ Hunters (fusione fra i tre gruppi Scattered Spider, Lapsus$ e ShinyHunters) per motivi ancora non chiariti. Nelle ultime ore pare più probabile che l'autore sia Scattered Spider. La causa potrebbe essere un ransomware, un tipo di software dannoso (malware) che blocca l'accesso ai dati o ai dispositivi: i pirati esigono un riscatto (ransom) per ripristinare le funzioni del sistema. Ma JLR non conferma eventuali richieste dei criminali: intanto è in corso un'indagine penale, trattandosi di reato grave. Secondo alcuni forum britannici, i malviventi potrebbero aver sfruttato una vulnerabilità in un software di terze parti chiamato SAP Netweaver. Un momento sfortunato. L'incursione hacker si verifica in un periodo delicato per il gruppo JLR (controllato dall'indiana Tata Motors), che a luglio 2025 aveva rinviato il lancio di Bev per via della domanda giudicata debole. In più, l'impatto dei dazi Usa si fa sentire sui conti del trimestre estivo, che evidenziano un calo dell'11% delle vendite globali e una forte riduzione degli utili. A ciò si aggiungono le scarse richieste in Cina e la sospensione delle immatricolazioni dei modelli Jaguar, nell'ambito di un riposizionamento strategico del brand. L'azienda ha già rivisto al ribasso i margini attesi per l'anno fiscale 2026 (dal 10% a una forchetta tra il 5% e il 7%), annunciando 500 tagli tra il personale manageriale. Non è un caso isolato. In ordine cronologico, l'attacco informatico a JLR è il più recente subìto da una grande azienda britannica. Casi analoghi si segnalano per Marks & Spencer, il gruppo cooperativo Co-op e Harrods: intrusioni che mettono a repentaglio sia le imprese sia la sicurezza dei dati dei consumatori. Lo stesso settore auto si dimostra vulnerabile agli attacchi informatici, rendendo indispensabili investimenti massicci in cybersecurity.
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F.1, GP Azerbaijan - Ferrari in testa nelle Libere 2 di Baku
La Ferrari è la più veloce a Baku. Nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio dell'Azerbaijan, Lewis Hamilton e Charles Leclerc hanno messo in riga tutti, firmando una doppietta che potrebbe lasciar ben sperare per il resto del weekend. L'inglese ha stampato un 1.41:293, nuovo record assoluto del tracciato cittadino, precedendo il compagno di squadra di appena 74 millesimi. Una prestazione che restituisce fiducia al box di Maranello dopo una FP1 più interlocutoria e che lascia intendere quanto le SF-25 si trovino già a loro agio tra i muretti della capitale azera. Dietro, la prima delle altre è stata la Mercedes di George Russell, terzo a 4 decimi da Hamilton e autore di un giro molto promettente prima di toccare il muro (senza danni gravi). Quarto Andrea Kimi Antonelli, staccato di soli 9 millesimi: segno che anche le W16, nonostante qualche sbavatura, potrebbero inserirsi nella lotta per la pole.McLaren smarrite: Norris sbatte, Piastri opaco. Se a Monza sembrava filare tutto liscio, nelle libere 2 di Baku in casa McLaren è andato storto praticamente tutto. Dopo aver guidato la classifica nella prima sessione, Lando Norris ha compromesso la sua FP2 andando a muro all'uscita di curva 4, danneggiando la sospensione posteriore sinistra e restando fermo ai box fino alla bandiera a scacchi. Solo decimo per lui, ma soprattutto una botta psicologica pesante in un weekend in cui è in piena bagarre mondiale con il compagno di squadra Oscar Piastri. Nemmeno l'australiano ha brillato: dopo un lungo stop nelle FP1 per un problema alla power unit, ha finalmente girato con continuità, ma senza mai trovare il ritmo. Ha anche sfiorato il muro con la posteriore destra, rovinando solo il coprimozzo, e ha chiuso in dodicesima posizione con un passo gara piuttosto grigio.Il resto del gruppo. Sorridono invece alla Haas: Oliver Bearman ha chiuso con un brillante quinto tempo ottenuto con gomma Medium (qui la C5), davanti a un Max Verstappen apparso invece piuttosto in difficoltà con l'assetto della sua Red Bull. Dopo il dominio di Monza, a Baku il quattro volte campione del mondo ha faticato a trovare il bilanciamento e per ora resta a metà classifica. Bene ancora la Racing Bulls con Liam Lawson settimo. Positiva anche la prova di Esteban Ocon, ottavo, davanti ad Alexander Albon e allo stesso Norris. Più indietro le due Aston Martin, incapaci di esprimere velocità di punta: Lance Stroll 17 e Fernando Alonso addirittura penultimo. Anche le Sauber hanno convinto poco, con Gabriel Bortoleto 15 e Nico Hulkenberg 18. In risalita Pierre Gasly (16), mentre Franco Colapinto ha chiuso ultimo a oltre due secondi dalla vetta con la seconda Alpine.Verso le qualifiche. La Ferrari, dunque, sembra aver messo subito le carte in tavola, mostrando ritmo e bilanciamento su un tracciato che non perdona. La Mercedes si candida come prima rivale, mentre in casa McLaren sarà cruciale ricostruire fiducia e velocità dopo un venerdì da dimenticare. Sabato si farà sul serio: e a giudicare da queste Libere 2, a Baku lo spettacolo è solo all'inizio.La classifica completa delle Libere 2 a Baku >>
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Salone Auto Torino - Il programma, gli eventi e le novità
Dal 26 al 28 settembre 2025, Torino torna a essere la capitale dell'automotive con il Salone Auto Torino 2025: un evento a libero accesso, gratuito e che richiama appassionati, collezionisti e professionisti del settore da tutta Italia e dall'estero. Oltre cinquanta i brand confermati, che porteranno nel capoluogo piemontese nuovi modelli e anteprime esclusive, test drive e occasioni per parlare del futuro della mobilità: ecco tutto quello che c'è da sapere. Quando e dove si svolge il Salone Auto Torino 2025 L'evento si terrà nel cuore di Torino, tra Piazza Castello, Piazzetta Reale e i Giardini dei Musei Reali, con esposizioni statiche e i test drive organizzate dalle Case, dalle 9:00 alle 19:00 per tre giorni consecutivi. Il via ufficiale sarà dato il 23 settembre con la conferenza stampa alle OGR Torino, mentre il taglio del nastro è previsto il 26 settembre alle ore 10:00 in Via Roma, alla presenza di Andrea Levy e della madrina della manifestazione, la giornalista sportiva Federica Masolin. Marchi presenti e anteprimeTra i protagonisti figurano Ferrari, Lamborghini, Maserati, Alfa Romeo, BMW, Mercedes-Benz, Tesla, Hyundai, Jeep, KIA, Polestar, BYD, Leapmotor, Omoda & Jaecoo. Non mancheranno i centri stile come Italdesign e Pininfarina. Tra le novità più attese c'è il debutto della nuova Fiat 500 Hybrid, ma anche il reveal della Concept Three di Hyundai, l'anteprima italiana della Hyundai Ioniq 9 e della berlina elettrica Mazda 6e. Eventi e attività da non perdereTest Drive: tutti i giorni in Piazza Castello, lato Prefettura, con modelli BYD, Tesla, Polestar, Hyundai, Mazda e altri.TADA Forum Going Glocal (26 settembre, ore 14:00, Palazzo Madama): focus sul dialogo tra Europa e Cina per il futuro della mobilità.Premiazione TADA Torino Automotive Design Award (26 settembre, ore 15:00): il primo premio europeo dedicato al design automobilistico cinese.Supercar Meeting (27 settembre, ore 14:30): partenza da Venaria Reale e arrivo in centro Torino con car display in Piazza Vittorio e Piazza San Giovanni.Selenia & Fiat 500 Tour (27 settembre, ore 16:00): 113 iconiche 500 in parata fino a Corso Cairoli.Festival Car Concorso d'Eleganza (28 settembre, Revigliasco, dalle 11:30): oltre 80 auto storiche in mostra.
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MG - Tutti i modelli venduti in Italia
Continua a crescere la popolarità del marchio MG: da gennaio ad agosto 2025, il brand del gruppo Saic ha venduto in Italia 35.295 vetture, per un incremento del 32,65% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In otto mesi, MG ha venduto più auto di tutto il 2024 e la sua quota di mercato cresce di pari passo, arrivando al 3,39%. A trainare i numeri sono soprattutto la compatta MG3 e la B-Suv ZS, due modelli arrivati lo scorso anno e stabili nella classifica dei più venduti nel loro segmento. Le offerte della Casa sono peraltro molto varie, sia in termini di motorizzazioni (benzina, full hybrid, plug-in ed elettriche) che di carrozzerie: in gamma c'è anche la spider Cyberster full electric, con potenze fino a 510 CV e scenografiche portiere ad apertura verticale. Per scoprire la gamma MG sfogliate la schede qui sopra: buona lettura!
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Peugeot 308 - Il restyling arriva sul mercato: motori, versioni e prezzi
La Peugeot ha aperto gli ordini della nuova 308, oggetto di un restyling di metà carriera che ha coinvolto principalmente il frontale, con nuovi fari sdoppiati, una firma luminosa più moderna e il logo centrale illuminato. Invariati gli interni, dove si conferma il buon livello di qualità percepita, con l'unico aggiornamento riservato alla grafica della strumentazione digitale. Disponibile con carrozzeria berlina e station wagon, la nuova Peugeot 308 è disponibile con motori elettrici, mild hybrid, plug-in e turbodiesel, in cinque allestimenti: il listino parte da 33.140 euro per la Hybrid 48V 145 CV. Per la familiare servono 1.000 euro in più. Dotazione di serie. La gamma della nuova Peugeot 308 apre con l'allestimento Style, che di serie prevede fari full led, cerchi di lega da 16, sensori luce/pioggia e di parcheggio posteriori, climatizzatore automatico bizona, sedile posteriore frazionato, specchietti ripiegabili elettricamente, vetri posteriori oscurati, strumentazione digitale i-Cockpit, infotainment da 10 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, due prese USB-C anteriori. Le versioni con batteria (plug-in ed elettrica) hanno cerchi più grandi e aggiungono il cavo di ricarica e il precondizionamento della batteria tramite app o schermo centrale; la Bev ha anche la funzione Vehicle-to-Load, con adattatore disponibile post-vendita. In questa versione la dotazione di Adas prevede quelli obbligatori per legge e il cruise control adattivo con funzione Stop&Go. Gli altri allestimenti. Pensata per i professionisti e le flotte e disponibile solo per la motorizzazione mild hybrid, la versione Business aggiunge dettagli neri sulla carrozzeria, la telecamera posteriore, navigatore connesso e due prese USB-C nella console posteriore. La Allure si arricchisce dei cerchi di lega da 17, rivestimenti in tessuto/Tep e le bocchette del clima nella seconda fila. La GT, dalla caratterizzazione più sportiva, prevede cerchi da 18, paraurti e minigonne specifici per questa versione, fari a matrice di led, sensori di parcheggio anteriori, pacchetto guida sportiva (non per la Bev), luce ambientale, volante, pedaliera e sedili sportivi. La gamma si completa con la GT Exclusive, che prevede l'i-Cockpit 3D, la guida assistita di livello 2 con monitoraggio dell'angolo cieco, rivestimenti in Alcantara, sedile conducente AGR con memoria, sedute anteriori riscaldate e con massaggio. Sulla wagon la dotazione comprende il portellone ad apertura elettrica, mentre sulla Bev c'è la pompa di calore. Optional e pacchetti. Il nuovo colore Blu Laguna è offerto senza sovrapprezzo, così come il Blu Obsession. Su richiesta (900 euro) il Nero Perla, il Grigio Artense, il Grigio Selenio e il Bianco Okenite. La vernice speciale Rosso Elisir costa 1.000 euro. Il pacchetto con gli Adas di livello 2 è disponibile solo per la GT (840 euro per la berlina e 1.230 euro per la station). Il Sensation Pack (1.770 euro, solo per GT e GT Exclusive) comprende il tetto panoramico apribile, la ricarica wireless per lo smartphone e l'impianto stereo Focal. Per la Allure è disponibile il Pavigation & Access Pack (880 euro) con navitagore connesso, prese USB aggiuntive, avviamento e accesso senza chiave e ricarica wireless per gli smartphone. Il listino completo. Ecco quanto costa la nuova Peugeot 308 in Italia. La versione station wagon costa 1.000 euro in più. La garanzia è di 8 anni o 160.000 chilometri. La versione turbodiesel rimane in gamma, ma è il modello precedente. 308 Bev 156 CV 58 kWh Allure: 40.980 euro308 Bev 156 CV 58 kWh GT: 43.680 euro308 Phev 195 CV e-DCS7 Style: 42.245 euro308 Phev 195 CV e-DCS7 Allure: 43.445 euro308 Phev 195 CV e-DCS7 GT: 46.345 euro308 Hybrid 145 CV e-DCS6 Style: 34.140 euro308 Hybrid 145 CV e-DCS6 Business: 35.040 euro308 Hybrid 145 CV e-DCS6 Allure: 36.540 euro308 Hybrid 145 CV e-DCS6 GT: 39.240 euro308 Hybrid 145 CV e-DCS6 GT Exclusive: 40.940 euro308 BlueHDi 130 EAT8 Style: 34.620 euro308 BlueHDi 130 EAT8 Allure: 37.020 euro308 BlueHDi 130 EAT8 GT: 39.720 euro
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Stellantis - Cosa sono le batterie IBIS e perché promettono bene
Stellantis ha avviato i test su strada del primo sistema integrato di batterie intelligenti. Annunciata nel 2022, questa tecnologia innovativa sviluppata nell'ambito del progetto IBIS (Intelligent Battery Integrated System) è stata installata per la prima volta su un prototipo basato sulla Peugeot e-3008. Si tratta di un passo cruciale verso la produzione di serie, prevista entro la fine del decennio.Il progetto nasce da una collaborazione tra Stellantis, Saft (sussidiaria di TotalEnergies), E2-CAD, Sherpa Engineering e istituti di ricerca come CNRS e Université Paris-Saclay. Dopo anni di test in laboratorio, IBIS entra ora nella fase di sperimentazione in condizioni reali. Come funziona IBISLa vera rivoluzione delle batterie IBIS sta nell'architettura modulare intelligente, progettata per garantire efficienza, sostenibilità e riduzione dei costi. Il sistema ottimizza l'uso dei materiali, semplifica il riciclo e il riutilizzo in applicazioni di seconda vita, riducendo l'impatto ambientale.La batteria sperimentale, montata sulla e-3008, ha una capacità di 65 kWh (contro i 73 kWh della versione standard) ed è composta da 24 moduli, ognuno con 12 celle e una propria elettronica di potenza. In pratica, ogni modulo è un'unità autonoma che gestisce l'erogazione energetica. Inverter e caricatore sono integrati nei moduli, eliminando componenti separati e predisponendo il sistema per future chimiche più avanzate. Questo significa che la conversione della corrente e la gestione della ricarica avvengono direttamente all'interno della batteria. Più potenza, meno peso, maggiore efficienzaGrazie alla gestione intelligente, i moduli lavorano in parallelo fornendo energia in base alle necessità:+10% di efficienza nel ciclo WLTC+15% di potenza massima (172 kW contro 150 kW)40 kg in meno di peso+17 litri di volume utileSe un modulo si guasta, viene escluso senza compromettere il funzionamento complessivo, aumentando l'affidabilità. Inoltre, i moduli possono essere sostituiti singolarmente, prolungando la vita della batteria e semplificando la manutenzione. Anche la ricarica migliora: -15% di tempo in AC a 7 kW e -10% di consumo energetico. Una tecnologia ambiziosaLo sviluppo di IBIS è destinato a trasformare il modo in cui vengono progettate e utilizzate le batterie nelle auto elettriche e non solo, spiega Anne Laliron, Senior Vice President e Head of Tech Research di Stellantis. Ci saranno ulteriori miglioramenti, ma questa tecnologia rappresenta un passo avanti decisivo per ripensare l'architettura dei sistemi di accumulo energetico.
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Alfa Romeo Junior - Tutte le novità (e i prezzi) del Model Year 2026
Alfa Romeo ha presentato il Model Year 2026 della Junior, che dal debutto ha già registrato oltre 50 mila ordini. A listino entrano le versioni Sprint e Ti e si aggiungono i pacchetti Sport e Techno; rimane invariata la gamma motori, con la mild hybrid da 145 CV (anche nella versione Q4 a trazione integrale) e l'elettrica da 156 e 282 CV. Già ordinabile, la Junior MY2026 parte da 30.750 euro. Gli allestimenti Sprint e Ti. La nuova versione Sprint si caratterizza per i dettagli in nero lucido sulla carrozzeria, i vetri oscurati, l'illuminazione ambientale con gamma colori Rgb e il navigatore connesso con riconoscimento della segnaletica stradale. La più ricca Ti aggiunge sedili sportivi riscaldati e regolabili elettricamente, volante rivestito di pelle, piano di carico regolabile su due livelli, pedaliera e battitacco in alluminio. Due nuovi pacchetti. Il Pack Sport offre i sedili Sabelt rivestiti di Alcantara, volante e inserti rivestiti di Alcantara rosso, pedaliera e battitacco di alluminio e - sulle versioni ibride - le palette del cambio al volante. Il Pack Techno, disponibile su tutti gli allestimenti, prevede i fari a matrice di Led, la guida assistita di Livello 2 con monitoraggio dell'angolo cieco, l'accesso senza chiave, il portellone ad apertura elettrica, la telecamera posteriore a 180 e i sensori perimetrali, il caricatore wireless per smartphone, gli specchietti richiudibili elettricamente, l'impianto audio a sei altoparlanti e nuove prese Usb per i passeggeri posteriori. Le offerte di lancio. Con l'arrivo del MY26, Alfa Romeo Junior è in promozione con finanziamento Stellantis Financial Services: per la versione base, anticipo di 6.120 euro, 35 canoni mensili da 199 euro e maxirata finale da 20.501 euro (Tan 5,49%, Taeg 7,11%). Sulle vetture in pronta consegna è previsto un ulteriore bonus di 1.000 euro.
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Cina - La spirale negativa della corsa al ribasso
Nella sua corsa sfrenata a diventare una superpotenza mondiale dell'auto, la Cina incontra anche qualche inciampo. L'origine della spirale negativa che affligge il Dragone sta nell'obiettivo fissato dal governo: Pechino mira ad aumentare di continuo la produzione di vetture, andando ben oltre il limite della domanda del mercato locale. L'industria, che beneficia di corposi sussidi governativi, risponde sfornando a getto continuo elettriche e ibride plug-in sempre più evolute sotto il profilo tecnologico. Una volta che l'esercito di veicoli è nelle concessionarie, inizia la guerra dei prezzi, che ha preso avvio a fine 2022: i 129 marchi cinesi vendono il nuovo con notevoli tagli rispetto al listino. E qui perfino l'inarrestabile Celeste Impero fa un po' tilt, perché le Case arrivano a proporre macchine così scontate da ridurre o annullare i margini di profitto sul singolo prodotto, trascurando redditività e concorrenza sostenibile. In più, con la direttiva che arriva dall'alto, ogni governatore provinciale vuole una fabbrica di auto per compiacere il partito. Selezione darwiniana. La politica di ribassi continui comporta il pericolo che per il 2030 sopravvivano solo 29 costruttori, ossia il 22% del totale di oggi, come emerge dal Global Automotive Outlook 2025 di AlixPartners. A uscire vincenti dalla selezione darwiniana, saranno solo i giganti finanziariamente sostenibili che reggono la concorrenza sfrenata. Non il massimo della trasparenza. Nel circolo vizioso della battaglia per restare in vita, coi mezzi che si accumulano in giacenza, si manifesta una reazione a catena di eventi, a discapito della trasparenza verso i consumatori cinesi. Il primo escamotage dei marchi è far targare alle concessionarie una marea di vetture per centrare i target di immatricolazione, per poi venderle con prezzi fortemente inferiori rispetto al nuovo. Si tratta di km zero, tecnicamente un usato, aspetto non sempre evidenziato col massimo della chiarezza dai marchi, tanto che il governo ha a più riprese auspicato maggiore correttezza. Macchine proposte su mille canali, inclusi social analoghi a TikTok. Una seconda strategia consiste nell'utilizzo di termini fuorvianti nelle pubblicità, specie in merito alle tecnologie: è improprio, ha evidenziato Pechino, fare riferimento alla guida autonoma quando si tratta di sistemi di assistenza al conducente. A caccia di spazio esterno. In parallelo prosegue l'esportazione di Bev e Phev dalla Paese della Grande Muraglia nel resto del mondo, coi gruppi che utilizzano gigantesche navi cargo ad hoc per trasporti veloci. Nel 2024 si è saliti a 5,859 milioni di unità, a +19,3% sul 2023. Una valvola ostacolata però anche dagli extra dazi Ue anti elettriche Made in China e dai rapporti che si vanno deteriorando fra Pechino e Washington. Il numero chiave. Resta quindi imprevedibile l'esito della guerra dei prezzi, giunta quasi al terzo anno, con le Case cinesi che nel 2025 hanno una capacità di produzione di fabbrica pari al doppio dei 27,5 milioni di auto del 2024, secondo la Gasgoo Automotive Research Institute. Senza tuttavia dimenticare che, per i gruppi del resto del mondo, potrebbero crescere le difficoltà per competere contro i 30 marchi del Dragone sopravvissuti, colossi più in salute ed efficienti che mai.
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Unione Europea - Obiettivi climatici: non cè accordo
un flop il risultato della riunione di ieri a Bruxelles fra i ministri dell'Ambiente Ue, che non hanno raggiunto l'accordo sui target delle emissioni 2035 e 2040. Anzitutto, l'Unione Europea non rispetterà la scadenza del 30 settembre 2025, data entro cui avrebbe dovuto trasmettere all'Onu gli Ndc (Nationally Determined Contributions), i contributi determinati a livello nazionale: impegni che ogni Paese assume per contribuire al raggiungimento dei target di Parigi sul clima. a rischio la leadership internazionale Ue in tema di lotta surriscaldamento globale, in vista della Cop 30 del Brasile (10-21 novembre 2025). In più, nessuna intesa neppure per il target climatico interno Ue del 2040. Se ne riparlerà. La discussione è stata posticipata al Consiglio dei leader europei del 23 e 24 ottobre, anche per la situazione delicata della Francia, alle prese col superdebito, e per le pressioni della Germania. Il tutto non depone certo a favore del Green Deal 2019.
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AlixPartners - I marchi cinesi sono in sorpasso, ma saranno sempre di meno
Dopo i riflettori dei lanci spettacolari, l'IAA Mobility offre una fotografia realistica del settore automotive: una transizione complessa, segnata da innovazione tecnologica, concorrenza globale e incertezze normative. E dal ruolo della Cina, sempre più arrembante in Europa, ma anche alle prese con una guerra dei prezzi che dovrebbe portare a una drastica riduzione dei marchi attivi, dai circa 130 di oggi a 20 nel giro di pochi anni. quanto emerge dal Global Automotive Outlook di AlixPartners, aggiornato dopo il Salone di Monaco, che analizza i nuovi equilibri internazionali, l'evoluzione dell'elettrificazione e il ruolo crescente dell'intelligenza artificiale.Elettrificazione: crescita lenta e nuove soluzioniIl focus sull'auto elettrica resta centrale, ma il percorso è tutt'altro che lineare. Nel primo semestre 2025, la quota di auto elettriche (BEV) in Europa è salita al 15% (+3% rispetto al 2024), un progresso ancora insufficiente per centrare gli obiettivi del Green Deal europeo.A trainare il mercato sono soprattutto le flotte aziendali, spinte da incentivi e normative, mentre i privati restano più cauti.Al Salone è emerso un rinnovato interesse per:Ibride e idrogenoRange Extender (REEV), che offrono maggiore autonomia e costi più contenutiSecondo AlixPartners, le REEV cresceranno a doppia cifra fino al 2030 grazie a nuovi motori compatti multifuel. Tuttavia, un dato preoccupa: dal 2017 a metà 2025 le emissioni di CO delle auto nuove in Italia sono rimaste quasi invariate, nonostante il crollo del diesel e il cambio nel mix di motorizzazioni.Marchi cinesi in sorpasso, ma saranno sempre di menoNei primi otto mesi del 2025, i brand con la crescita più forte in Italia sono Chery, SAIC e BYD, mentre Stellantis ha perso oltre 38.800 unità rispetto al 2024.Come detto, in Cina è in corso una guerra dei prezzi che porterà a un consolidamento drastico: dai circa 130 marchi attuali a meno di 20 nei prossimi anni.In Europa la situazione non è migliore: la produzione 2025 è stimata al 76% dei livelli 2017, con l'Italia in calo del 54%. I margini EBIT medi dei costruttori sono scesi dal 7,8% (Q2 2023) al 4,5% (Q2 2025), un crollo del 40%, mentre la filiera dei fornitori sembra reggere meglio.Intelligenza artificiale: la leva per vendite e marketingL'AI è già presente in produzione e sviluppo prodotto, ma il vero potenziale è nelle vendite e nel marketing.Secondo AlixPartners, strumenti come:Campagne personalizzateChatbot intelligentiCRM ottimizzati con AIpossono ridurre il costo di acquisizione cliente del 30%, aprendo nuove opportunità per le case auto. Elettrificazione tortuosa. Il focus sull'elettrico resta centrale nonostante tutto, ma con molte sfumature. Nel primo semestre 2025, la quota BEV in Europa è salita al 15% (+3% rispetto al 2024), ma il ritmo è ancora insufficiente per arrivare alla neutralità climatica prevista dal Green Deal europeo nei tempi previsti. Un ruolo determinante è giocato dalle flotte aziendali, più rapide ad adottare le BEV rispetto ai privati più per spinta legislativa più che per convinzione. Al Salone si è registrato anche un rinnovato interesse per auto ibride, a idrogeno e soprattutto con range extender (REEV), più vicine alle esigenze dei consumatori in termini di autonomia e costi. Proprio le REEV secondo AlixPartners sono destinate a crescere a doppia cifra fino al 2030 grazie a nuovi motori compatti multifuel. Un dato però, tra quelli della società di consulenza, fa riflettere: dal 2017 a metà 2015 le emissioni in atmosfera di CO2 in Italia delle autovetture nuove sono rimaste pressoché invariate nonostante i cambi significativi nel mix di motorizzazioni (e il crollo del diesel). Cinesi in corsia di sorpasso. Nei primi otto mesi del 2025, i tre gruppi con la maggiore crescita in Italia sono Chery, SAIC e BYD, mentre la sola Stellantis ha perso oltre 38.800 unità rispetto allo stesso periodo del 2024. I player cinesi si trovano però a combattere una durissima guerra dei prezzi nel mercato domestico che porterà, nei prossimi anni, a un consolidamento radicale dai circa 130 marchi attivi oggi a non più di 20. In parallelo, la produzione europea resta debole: nel 2025 è stimata al 76% dei livelli 2017 e in Italia è calata nello stesso periodo del 54%. E se i volumi scendono i conti delle case auto ne risentono. I margini EBIT medi dei produttori sono crollati dal 7,8% del secondo trimestre 2023 al 4,5% nello stesso periodo del 2025. Un calo di oltre il 40%, che per il momento sembra invece risparmiare la catena di fornitura. AI per le vendite. In questo quadro difficile, l'intelligenza artificiale si conferma un importante fattore di cambiamento. Ma mentre finora l'applicazione si è concentrata soprattutto sulla produzione e lo sviluppo prodotto, per AlixPartners il vero potenziale risiede nelle aree vendite e marketing, oggi meno attenzionate: campagne costruite sul singolo cliente, chatbot intelligenti e gestione ottimizzata dei contatti con la clientela possono ridurre il costo di acquisizione cliente del 30%.
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Fiat - In Brasile una novità all'anno fino al 2030
La Fiat avvia le celebrazioni per i 50 anni di presenza in Brasile, annunciando un fitto programma di lanci di prodotto. Il marchio torinese, sbarcato nel Paese sudamericano nel 1976 con l'inaugurazione del suo primo impianto a Betim, nello Stato del Minas Gerais, ha in pogramma di introdurre un modello inedito all'anno fino al 2030. Le strategie di Stellantis. Per la Fiat, il Brasile è uno dei maggiori mercati al mondo: il nuovo piano prodotti è funzionale a rinnovare la gamma e a porre le basi per mantenere una leadership ormai consolidata. "Siamo molto orgogliosi della storia di Fiat do Brasil", spiega Federico Battaglia, vicepresidente dei marchi Fiat e Abarth per il Sud America. "La nostra eredità è innegabile e nei prossimi anni assisteremo a una trasformazione con l'offerta di nuove tecnologie. Con la nostra gamma e l'annuncio di nuovi modelli, guardiamo al futuro del nostro mercato per continuare ad essere il marchio più amato dai brasiliani e con un elevato volume di prodotti con tecnologie accessibili a tutti". Le novità della Fiat rientrano in un più ampio programma di lanci già annunciato da Stellantis per il Sud America: il gruppo intende investire fino a 32 miliardi di reais (più di 5,1 miliardi di euro al cambio attuale) per lanciare 40 modelli nuovi o aggiornati per tutti i suli marchi entro la fine del decennio.
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Storia dellauto - Quando la Skoda non era solo "Simply Clever"
Qualche settimana fa la Skoda ha presentato una re-interpretazione in chiave moderna (ed elettrica, ovviamente) dell'originale - e ingegnoso - pick-up Felicia Fun, costruito sulla base dell'omonima utilitaria prodotta alla fine degli anni Novanta, quando già la Casa boema era entrata a far parte del gruppo Volkswagen. Ma la Felicia Fun non è stata l'unica creazione insolita della sua lunga storia, che ha visto anche mezzi agricolo/militari, dune buggy e antesignane moto a tre ruote, quando ancora si chiamava Laurin & Klement.
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Toyota - "L'idrogeno soppianterà il diesel entro il 2035"
La Toyota crede nell'idrogeno e immagina ancora un futuro - piuttosto vicino - in cui questa tecnologia soppianterà completamente il gasolio: l'ultima conferma arriva da un dirigente del brand giapponese, Sean Hanley, responsabile delle vendite e del marketing in Australia, secondo cui l'idrogeno si sostiuirà al gasolio "entro il 2035". In Australia il diesel va ancora alla grande, ma... Parlando con Carexpert, Haley ha spiegato che il diesel avrà "circa 10 anni di carriera e sarà poi completamente superato dalle varianti a idrogeno, una volta creata la rete di distribuzione". Va detto che queste considerazioni arrivano dall'Australia, mercato certamente remoto e molto diverso dal nostro, dove le Suv e i pick-up a gasolio sono richiestissimi e vanno ancora a gonfie vele: nei primi nove mesi del 2025, per dire, il diesel ha costituito il 48,4% delle vendite nel Paese. Tuttavia qualcosa sta cambiando, se è vero che nel solo 2024 Toyota ha introdotto nove modelli ibridi, eliminando il gasolio persino dalla gamma della sua best seller, la RAV4. Il pick-up Hilux FCEV esiste già. Secondo il dirigente Toyota, le vendite di mezzi a idrogeno diventeranno significative dal 2030 in poi e - soprattutto - dopo il 2035, offrendo l'autonomia e la rapidità di rifornimento di un veicolo endotermico a costi ragionevoli. Sul fronte dei pick-up, la Toyota ha già creato una flotta sperimentale di Hilux FCEV per dimostrare la reale fattibilità del progetto, mantenendo quella neutralità tecnologica che da sempre ha contraddistinto la Casa rispetto alle strategie di molti concorrenti.
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Omoda 5 SHS-H - Tutti i prezzi della "super ibrida" full
La Omoda ha aperto gli ordini della 5 SHS-H, variante full del Super Hybrid System coniato dalla Casa cinese. Abbiamo già provato la SHS-H in madrepatria: ora, il costruttore ha comunicato che la full hybrid arriverà nelle concessionarie italiane entro la fine del mese con due allestimenti e prezzi da 28.500 euro. Omoda 5 SHS-H Pure. La gamma apre con la versione Pure, che di serie offre i cerchi di alluminio da 17, i fari anteriori e posteriori a Led, specchietti a regolazione elettrica, sensori luce e pioggia, interni in tessuto, sedili sportivi con regolazioni manuali, volante rivestito in pelle, climatizzatore bizona, strumentazione digitale e infotainment da 12,3 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, impianto stereo a sei altoparlanti, e tutti gli aiuti alla guida previsti dalla Casa cinese: Adas di livello 2, monitoraggio dell'angolo cieco, frenata automatica anche in retromarcia e nelle scolte, avviso apertura porte. Omoda 5 SHS-H Premium. L'allestimento superiore completa la dotazione con cerchi d'alluminio da 18, mancorrenti sul tetto, specchietti ripiegabili elettricamente, sedili rivestiti di ecopelle (anteriori riscaldati, ventilati e con regolazioni elettriche), luce ambientale, vetri posteriori oscurati, tetto apribile, impianto stereo Sony a 8 altoparlanti, ricarica wireless per gli smartphone, telecamera a 540 (con effetto auto trasparente) e portellone con apertura elettrica. Su richiesta solo la vernice. La lista degli optional si limita alla scelta della colorazione della carrozzeria, che di serie è bianca: su richiesta i colori Carbon Crystal Black, Aviation Silver e Phantom Grey, a 600 euro. Il tetto nero a contrasto (solo per bianco e silver, e solo per l'allestimento Premium) costa 800 euro. I prezzi. Ecco quanto costa la Omoda 5 sul mercato italiano:Omoda 5 SHS Pure: 28.500 euroOmoda 5 SHS Premium: 31.500 euroOmoda 5 1.6 TGDI 147CV Pure: 26.900 euroOmoda 5 1.6 TGDI 147CV Anniversary Pure: 26.900 euroOmoda 5 1.6 TGDI 147CV Comfort: 27.900 euro Omoda 5 1.6 TGDI 147CV Premium: 29.900 euroOmoda 5 1.6 TGDI 147CV Anniversary Premium: 29.900 euroOmoda 5 EV Comfort 61,1 kWh: 36.490 euroOmoda 5 EV Premium 61,1 kWh: 38.490 euro
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Jaecoo e Omoda - Il Super Hybrid è anche full
Non solo ibrido alla spina:Jaecoo e Omoda ampliano la tecnologia e la gamma motori del noto sistema SHS (Super Hybrid System) prevedendo una versione con powertrain full hybrid (la SHS-H). Affiancherà la variante plug-in,che abbiamo provato sulla Jaecoo 7, e debutterà sulle compatte del marchio: Omoda 5 e Jaecoo 5. Già disponibile in Italia. Abbiamo provato la Omoda 5 full hybrid meno di un mese fa, sulle strade cinesi: entro fine mese, la Suv arriverà nelle nostre concessionarie, spinta da un sistema ibrido serie-parallelo composto da un 1.5 turbobenzina da 143 CV abbinato a due unità elettriche. La prima fa solo da generatore (60 kW), mentre la seconda, da 204 CV, fornisce trazione alle ruote. Il risultato è un'auto che marcia prevalentemente sfruttando il motore elettrico anche se il termico è spesso in funzione per ricaricare le batterie da 1,9 kWh, ovvero l'ibrido in serie e che sfrutta entrambi i propulsori per la trazione (ibrido in parallelo) solo in alcuni frangenti, come quando viene richiesta la potenza massima di 224 CV. I consumi dichiarati dalla Casa sono pari a 5,3 l/100 km WLTP, con oltre 900 km di autonomia. Due gli allestimenti in gamma: Pure (da 28.500 ) e Premium (da 31.500 ); di serie entrambe le versioni includono doppio display digitale da 123, connettività wireless Apple CarPlay & Android Auto. Anche su Jaecoo 5. La Jaecoo 5 è già in vendita in Italia: la variante full hybrid sarà commercializzata entro la fine del 2025. Come la sorella Omoda 5, la Suv sarà spinta dallo stesso sistema, sempre basato sul quattro cilindri benzina da 143 cavalli accoppiato a due unità elettriche alimentate da batteria da 1,8 kWh, per una potenza complessiva di 224 CV. Il listino per l'Italia è ancora da confermare e amplierà la gamma della Jaecoo 5, ora composta dalla Bev e dalla versione a benzina. Altre novità nel 2026. Insieme alla nuova motorizzazione SHS-H, Jaecoo e Omoda confermano l'arrivo in Italia delle Jaecoo 8 e Omoda 7, previste nel 2026. La prima è l'ammiraglia a sette posti del marchio votato all'off-road con dimensioni generose: 482 cm di lunghezza, 193 di larghezza e 171 di altezza (2.820 mm il passo), più un bagaglio fino a 2.021 litri. Sicuramente basata sull'1.5 TGDi da 143 cavalli, la Jaecoo 8 potrà contare sulla stessa configurazione plug-in AWD adottata dalla Omoda 9 (il 4 cilindri abbinato a tre motori elettrici - due davanti e uno dietro). Ancora da confermare la potenza di sistema, mentre è nota la coppia trasmessa alle ruote posteriori: 1.800 Nm. Gestita dal sistema di trazione integrale intelligente di proprietà della Casa cinese Ardis. Non mancano poi sospensioni attive CDC, regolabili in tempo reale tramite 15 sensori, una struttura con oltre l'85% di acciaio ad alta resistenza, 10 airbag e 19 sistemi Adas di ultima generazione. La Omoda 7, che abbiamo già guidato in Cina, è una Suv di taglia media che trova i suoi punti di forza nell'autonomia extralarge (basata sullo stesso powertrain della Jaecoo 7) e nell'avveniristico sistema di infotainment, basato su uno schermo da 15,6" capace di traslare dal centro della plancia al lato del passeggero (e viceversa) con un semplice swipe.
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Le nostre iniziative - Fleet&Business Day, 30 anni di flotte aziendali
Pochi giorni ci separano dall'edizione 2025 del Fleet&Business Day, l'iniziativa dedicata ai fleet manager ricca di spazi di approfondimento, informazioni sulle auto e sui servizi riservati alle flotte aziendali, occasioni di incontro con l'industria del settore e con i colleghi professionisti della gestione della mobilità nelle imprese. Un fitto programma di aggiornamento ed espositivo, frutto anche dell'esperienza trentennale del Sistema Quattroruote nell'analisi del mercato dei veicoli al servizio delle società e dei loro dipendenti. Era infatti il 1995 e, sul fascicolo di settembre, usciva un inserto, Quattroruote Flotte Aziendali, nato sull'onda di un fenomeno che, già allora, riguardava quasi 700 mila veicoli circolanti, ma di cui si conosceva poco. Il noleggio a lungo termine doveva ancora svilupparsi: solo l'8% del parco complessivo era in locazione, e il 90% delle company car di società con più di dieci veicoli era acquistato. L'auto di riferimento fra le figure di inquadramento medio-alto nelle imprese era una berlina o una station, con un prezzo Iva esclusa di poco più di 27 milioni di lire (attualizzati, circa 21 mila euro) e un canone mensile equivalente a poco più di 1.100 euro. Di come il settore si è trasformato, soprattutto a livello legislativo, fiscale e di mercato, discuteremo nello spazio di approfondimento Reload, che aprirà il programma di questo Fleet&Business Day, il 24 settembre alle Cantine Bellavista di Erbusco (BS) in Franciacorta.
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Jaecoo e Omoda - Il Super Hybrid è anche full
Non solo ibrido alla spina:Jaecoo e Omoda ampliano la tecnologia e la gamma motori del noto sistema SHS (Super Hybrid System) prevedendo una versione con powertrain full hybrid (la SHS-H). Affiancherà la variante plug-in,che abbiamo provato sulla Jaecoo 7, e debutterà sulle compatte del marchio: Omoda 5 e Jaecoo 5. Già disponibile in Italia. Abbiamo provato la Omoda 5 full hybrid meno di un mese fa, sulle strade cinesi: entro fine mese, la Suv arriverà nelle nostre concessionarie, spinta da un sistema ibrido serie-parallelo composto da un 1.5 turbobenzina da 143 CV abbinato a due unità elettriche. La prima fa solo da generatore (60 kW), mentre la seconda, da 204 CV, fornisce trazione alle ruote. Il risultato è un'auto che marcia prevalentemente sfruttando il motore elettrico anche se il termico è spesso in funzione per ricaricare le batterie da 1,9 kWh, ovvero l'ibrido in serie e che sfrutta entrambi i propulsori per la trazione (ibrido in parallelo) solo in alcuni frangenti, come quando viene richiesta la potenza massima di 224 CV. I consumi dichiarati dalla Casa sono pari a 5,3 l/100 km WLTP, con oltre 900 km di autonomia. Due gli allestimenti in gamma: Pure (da 28.500 ) e Premium (da 31.500 ); di serie entrambe le versioni includono doppio display digitale da 123, connettività wireless Apple CarPlay & Android Auto. Anche su Jaecoo 5. La Jaecoo 5 è già in vendita in Italia: la variante full hybrid sarà commercializzata entro la fine del 2025. Come la sorella Omoda 5, la Suv sarà spinta dallo stesso sistema, sempre basato sul quattro cilindri benzina da 143 cavalli accoppiato a due unità elettriche alimentate da batteria da 1,8 kWh, per una potenza complessiva di 224 CV. Il listino per l'Italia è ancora da confermare e amplierà la gamma della Jaecoo 5, ora composta dalla Bev e dalla versione a benzina. Altre novità nel 2026. Insieme alla nuova motorizzazione SHS-H, Jaecoo e Omoda confermano l'arrivo in Italia delle Jaecoo 8 e Omoda 7, previste nel 2026. La prima è l'ammiraglia a sette posti del marchio votato all'off-road con dimensioni generose: 482 cm di lunghezza, 193 di larghezza e 171 di altezza (2.820 mm il passo), più un bagaglio fino a 2.021 litri. Sicuramente basata sull'1.5 TGDi da 143 cavalli, la Jaecoo 8 potrà contare sulla stessa configurazione plug-in AWD adottata dalla Omoda 9 (il 4 cilindri abbinato a tre motori elettrici - due davanti e uno dietro). Ancora da confermare la potenza di sistema, mentre è nota la coppia trasmessa alle ruote posteriori: 1.800 Nm. Gestita dal sistema di trazione integrale intelligente di proprietà della Casa cinese Ardis. Non mancano poi sospensioni attive CDC, regolabili in tempo reale tramite 15 sensori, una struttura con oltre l'85% di acciaio ad alta resistenza, 10 airbag e 19 sistemi Adas di ultima generazione. La Omoda 7, che abbiamo già guidato in Cina, è una Suv di taglia media che trova i suoi punti di forza nell'autonomia extralarge (basata sullo stesso powertrain della Jaecoo 7) e nell'avveniristico sistema di infotainment, basato su uno schermo da 15,6" capace di traslare dal centro della plancia al lato del passeggero (e viceversa) con un semplice swipe.
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