Bosch Italia - Ricavi in calo nel 2024, ma c'è ottimismo per il futuro
Bosch Italia, una delle maggiori realtà del settore della componentistica del nostro Paese (20 società, tre centri di ricerca e oltre 5.400 collaboratori), ha chiuso il 2024 con un fatturato in calo; tuttavia, nonostante il rallentamento delle attività, c'è fiducia per l'anno in corso, in cui è prevista "un'inversione di tendenza". Attività e prospettive. Nel 2024, la filiale italiana del gruppo tedesco ha registrato un fatturato di 2,4 miliardi, il 9,6% in meno rispetto al 2023. Bosch Mobility, la divisione principale, è andata incontro a un rallentamento, mentre segnali positivi sono arrivati da Mobility Aftermarket, che ha beneficiato della crescita del mercato dei ricambi in scia anche all'aumento dell'età media del parco circolante italiano. In calo anche il fatturato della business unit Industrial Technology, ma sono attesi segnali di ripresa nella seconda metà del 2025. Stabile la divisione Consumer Goods, mentre Elettrodomestici BSH Italia ha chiuso il 2024 con un nuovo record di fatturato, Energy and Building Technology ha registrato una contrazione e Bosch Home Comfort si è mossa in linea con il mercato. "In un contesto di instabilità globale, contrassegnato da numerose sfide macroeconomiche e geopolitiche, Bosch non è rimasta immune all'indebolimento dell'economia e dalla congiuntura di alcuni mercati in cui opera, che ne hanno diminuito la crescita", commenta il direttore generale Renato Lastaria. "Affrontiamo il futuro con fiducia, nonostante il rallentamento del business: nel 2025 ci attendiamo una moderata inversione di tendenza nei nostri principali settori".Il gruppo. A livello consolidato, nel 2024 l'azienda tedesca ha raggiunto un fatturato di 90,3 miliardi di euro, l'1,4% in meno sul 2023 (-0,5% al netto degli effetti di cambio) e un margine operativo del 3,5%. La Bosch, che ha già riscontrato segnali di ripresa nel primo trimestre (ricavi in salita del 4%), punta a una crescita media annua tra il 6% e l'8% fino al 2030 e conferma l'obiettivo di un margine del 7% nel 2026. Si tratta di una "vera e propria sfida", ma l'amministratore delegato Stefan Hartung è ottimista: "Nell'esercizio 2024 abbiamo realizzato progressi importanti in termini di costi, strutture e portafoglio, spiega il top manager, sottolineando l'intenzione di continuare a lavorare sui costi e sulle strutture e a concentrarsi sulle aree di business redditizie.
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BMW - Nel 2026 torna il range extender
Secondo le informazioni raccolte da Automobilewoche, la BMW potrebbe tornare a proporre la tecnologia range extender per le sue elettriche, già a partire dal 2026. Abbandonata dopo il debutto sulla i3, questa soluzione potrebbe offrire ai clienti dei modelli Bev un'autonomia complessiva nell'ordine del 1.000 km aggiungendo a bordo un motore endotermico utilizzato esclusivamente per ricaricare le batterie. Il ritorno sulla iX5. Secondo le informazioni raccolte la BMW sarebbe già molto avanti nello sviluppo: la fonte indica infatti per il 2026 il lancio a listino di quella che per il momento è nota come iX5 Rex, che potrebbe derivare a sua volta dalla nuova generazione della X5 attesa proprio tra circa un anno. Torna di moda anche in Cina. L'arrivo di un modello del genere sembra pensato espressamente per i clienti europei, che non possono sempre contare su infrastrutture di ricarica capillari e veloci, ma in realtà anche sul mercato cinese le range extender stanno prendendo piede: si tratta quindi di un modello potenzialmente globale.
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AlixPartners - "All'industria dell'auto serve un nuovo modello operativo"
AlixPartners ha pubblicato l'edizione 2025 del suo Global Automotive Outlook e il messaggio all'industria automobilistica, occidentale in primis, è chiaro: se si vuole affrontare e superare lo scoglio di un mercato stagnante, iper-competitivo e soggetto a un'accelerazione dei fenomeni di "disruption" (termine inglese che sta per cambiamenti repentini, radicali e profondi), allora bisogna cambiare il modello operativo, privilegiando l'agilità, la rapidità decisionale e l'attenzione sui costi e i tempi di sviluppo. In pratica, bisogna fare come i nuovi leader globali del settore, i costruttori cinesi. La situazione del mercato. In particolare, secondo l'analisi annuale della società di consulenza, le vendite globali di veicoli leggeri (auto e veicoli commerciali) aumenteranno solo dell'1% nel 2025 fino a 89,7 milioni di unità e del 2% all'anno fino al 2030 (98,5 milioni) con il calo di Europa e Stati Uniti (-1%), compensato dalla crescita della Cina (+3%). In tale quadro i veicoli elettrificati (elettriche, ibride plug-in e Reev-range-extender) arriveranno al 30% del mercato globale entro il 2030 (la quota prevista indicativamente da un certo Akio Toyoda negli anni in cui maggiori erano le critiche alle strategie di elettrificazione della Toyota). In Europa la quota è attesa al 48% al 2030, grazie alla spinta della normativa europea e all'ampliamento dell'offerta, soprattutto di Reev e Phev (salirà dal 5% del 2025 all'8%). "L'Europa, seppur spinta solo dalla normativa, marcia comunque verso l'elettrico a velocità doppia rispetto agli Stati Uniti, con il 40% di Bev previsto al 2030", ha spiegato Emanuele Cordone della practice Automotive di AlixPartners. L'età dell'oro è finita. Proprio le Phev e le Reev sono oggi uno dei punti di forza dei cinesi, destinati a raddoppiare la loro penetrazione sul mercato europeo al 10% nel 2030. Oltre all'offerta, i costruttori del Dragone saranno sostenuti da una progressiva localizzazione produttiva: si prevede un'aumento della produzione annua in Europa di 800.000 veicoli entro fine decennio, a parziale discapito dei costruttori europei che potrebbero ridurla di 400.000. "Continua la spinta verso l'export da parte dei player cinesi - primi esportatori al mondo e in ulteriore crescita - che comunque dovranno consolidarsi e sono alle prese con un mercato iper-competitivo, con capacità di controllare parti della supply chain che sono vitali per tutti i costruttori, come ad esempio i minerali critici per la produzione. Ciò sta portando alla creazione nel settore di un polo cinese e uno protezionistico americano, con l'Europa 'terra di conquista'", ha aggiunto Cordone. Tra l'altro, tali dinamiche avverranno in un contesto ormai critico per la filiera continentale, alle prese con un calo strutturale del tasso di utilizzo delle sue fabbriche: se nel 2017 la saturazione degli impianti era al 75%, poco sopra la soglia necessaria per il break-even operativo (il pareggio di bilancio), nel 2025 è prevista al 55%. Solo in Italia, è previsto un crollo dal 75% al 35%, ben al di sotto dei livelli di sopravvivenza. "Il calo della produzione in Europa ha comportato una riduzione dei livelli di saturazione pari a circa 20 punti percentuali tra il 2017 e il 2025. Stessa dinamica in Italia: -40 punti. Questo sta portando molte aziende verso problemi o riflessioni sulla sostenibilità e strategicità del business", ha argomentato il consulente Fabrizio Mercurio. Tra l'altro, "l'età dell'oro" per la redditività dei costruttori è ormai finita visto che l'anno scorso i loro margini, per quattro anni sostenuti dai rincari dei listini legati anche alle numerose interruzioni della catena delle forniture, sono tornati al di sotto dei quella dei fornitori. L'industria, inoltre, registra un generale abbassamento della capacità di generare flussi di cassa e di far fronte agli impegni finanziari, con una conseguente riduzione del livello di copertura degli interessi.I ritardi italiani. E che l'intera filiera europea sia in uno stato deficitario lo dimostra un altro dato che spinge AlixPartners a parlare di "Europa in vendita": americani e asiatici hanno totalizzato acquisizioni per 15 miliardi di dollari tra il 2022 e il 2024, contro i soli 2 miliardi investiti da aziende europee fuori dal Vecchio continente. "Tra operazioni chiuse e annunciate, la supply chain europea è sempre più "in vendita", ha avvertito Mercurio. Ancor più preoccupanti sono le prospettive per l'Italia. I volumi rimarranno "strutturalmente" inferiori ai 2,1 milioni di unità dei livelli pre-Covid, ossia intorno agli 1,8 milioni di veicoli. Parte della colpa è da attribuire all'aumento dei prezzi delle auto, con un 40/70% per i modelli più venduti dal 2019 al 2024, contro un aumento medio degli stipendi del 12%, che ha spinto Cordone a parlare di veicoli "sempre più lontani dalle tasche degli acquirenti". Il calo più forte ha riguardato i segmenti A e B - ridotti di 300 mila veicoli mentre le Suv sono diventati la tipologia più venduta. E se si parla di elettrico, i ritardi italiani, rispetto agli altri mercati europei, sono ancor più evidenti: al 2030 le elettriche sono viste al 25%, contro il 40% continentale. Le conclusioni. Serve dunque come il pane un cambiamento del modello operativo dell'intera industria. "Il settore automotive europeo vive una fase di forte tensione per via delle numerose sfide contemporanee da affrontare: volumi stagnanti, rallentata crescita dell'elettrificazione, tensioni geopolitiche, sovracapacità produttiva, e un sempre maggiore gap nel modello operativo, che stenta a recuperare il divario di tempi, costi e innovazioni tecnologiche dei nuovi operatori Nev", ha sintetizzato Dario Duse, Emea Automotive Practice Leader e Italian Country Head di AlixPartners. "Il tutto è oggi aggravato anche dall'incertezza e dai rischi legati ai dazi. I costruttori occidentali hanno resistito alle sfide recenti anche operando un'attenta gestione dei prezzi, in forte rialzo a partire dal Covid. Ma la situazione di mercato attuale impone una virata decisa e un approccio che miri all'agilità per mantenere redditività (scesa di nuovo sotto al 10% per i costruttori) e competitività, anche attraverso l'innovazione di prodotto, lo snellimento dei processi di sviluppo e l'utilizzo delle opportunità offerte dall'intelligenza artificiale. Un'attenta selezione e adozione di strumenti basati sull'intelligenza artificiale, e uno snellimento dei processi e dei tempi di sviluppo e di innovazione, sono fondamentali per recuperare l'agilità necessaria a navigare le sfide del settore, che sta vivendo disruption sempre più frequenti. Il divario rispetto alle case automobilistiche cinesi può essere ridotto adottando soluzioni legate all'AI nelle fasi di progettazione e test, per erodere i vantaggi di costo dei nuovi player cinesi, oggi al 30% rispetto ai competitor occidentali", ha concluso Duse.
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F1 - Il Film - In pista con Brad Pitt
Arriva al cinema il prossimo 25 giugno F1 - Il Film, diretto dal regista di Top Gun: Maverick Joseph Kosinski e interpretato da Brad Pitt. Nel cast anche Damson Idris, Kerry Condon, Javier Bardem, Kim Bodnia e Tobias Menzies. Prodotto dalla Apple Original Films, dietro la pellicola c'è la mano di Jerry Bruckheimer, una vita passata a produrre blockbuster (dal primo Top Gun a Beverly Hills Cop, Armageddon, Black Hawk Down, I pirati dei Caraibi solo per citarne alcuni), ma anche nomi di peso della Formula 1: Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, Toto Wolff, team principal della scuderia Mercedes e Stefano Domenicali, ceo del Formula One Group. La storia. Il film racconta la parabola di Sonny Hayes (Brad Pitt), talento della F1 degli anni Novanta la cui carriera è stata stroncata da un bruttissimo incidente, che torna a correre nella serie regina del motorsport per aiutare Ruben Cervantes (Javier Bardem), suo ex compagno di squadra e proprietario del team Apex GP, prossimo al fallimento. Accanto a Sonny corre il rookie Joshua Pearce (Damson Idris), talento esordiente con il quale non mancheranno screzi e scontri, dentro e fuori la pista. Girato durante lo scorso campionato. Chi segue la Formula 1 si ricorderà della presenza della troupe e del cast nei weekend di gara dello scorso anno: il film è ambientato durante il campionato 2024, e anche se gli esiti delle gare sono diversi da quelli reali, tracciati e piloti sono autentici. Ed è proprio in pista che il film dà il meglio di sé, confermando Kosinski come uno uno dei migliori talenti del cinema d'azione: le scene a bordo della monoposto di Sonny Hayes (guidata spesso dallo stesso Brad Pitt) sono impressionanti per ritmo e adrenalina, più di qualsiasi regia di gara. Da vedere. Al netto di tante, prevedibili esagerazioni da yankee, F1 è un film godibilissimo per tutti gli appassionati delle corse, e non solo: funziona il ritmo parossistico delle sequenze di gara, funziona lo scontro generazionale tra il vecchio leone Hayes e il giovane Pearce (non senza un paio di richiami a classici dello sport come Rocky IV, che i coetanei di Pitt ricordano senz'altro). Funziona il racconto di quanto succede in pista, con strategie e tattiche di gara: seppur esasperato in alcuni momenti, si vede la mano di gente che di motori ne capisce. Fin dall'inizio l'obiettivo era assicurarci che fosse il film sulle corse più autentico di sempre, ricorda Lewis Hamilton. Funzionerà? Sì. Considerato il battage pubblicitario di questi mesi (e il nome di Brad Pitt, una delle ultime vere star di Hollywood), il film è destinato a diventare uno dei successi dell'estate 2025. Al di là del botteghino, però, l'operazione è lungimirante innanzitutto per la Formula 1, che prosegue la sua lenta, ma inesorabile operazione di ampliamento dell'audience globale (si vedano in tal senso la serie Drive to Survive, le operazioni con la Lego, Hot Wheels e Disney). Piaccia o non piaccia, la F1 sarà seguita da sempre più persone, e sarà sempre meno uno sport di nicchia.
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Polizze - Prezzi RC Auto, batosta continua
L'RC Auto è un pozzo senza fondo: come emerso dal report Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, nel 2024 il prezzo medio della polizza obbligatoria è volato a 419 euro (+7,2% sul 2023). La causa, dice l'authority, è l'inflazione sul costo degli incidenti che riguarda il parco circolante di 33,5 milioni di vetture: 1,8 milioni di sinistri, con un risarcimento medio di 4.962 euro. In più ci sono 161 mila rimborsi da 7.000 euro ognuno dovuti a 4,6 milioni di ciclomotori e motocicli (tariffa 289 euro, +8,5%). C'è differenza. Parliamo di tutti gli incidenti registrati dalle compagnie, con e senza feriti, con e senza intervento delle Forze dell'ordine. Invece, l'Istat elabora solo quelli con lesioni fisiche in base alle segnalazioni di Polizie e Carabinieri: 166.525 nel 2023. Miraggio risparmio. Si conferma quindi la tendenza al rialzo della RCA iniziata nel 2021, quando si girava attorno a quota 350 euro, punto più basso dai 480 euro del 2014. Difficile arginare la batosta. Sempre meno gli italiani che scelgono la scatola nera con sconto eventuale liberamente scelto dalle compagnie: nel 2015 il 15% dei contratti includeva la black box, contro il 22% del 2018 e il 17,8% del 2024. Quanto a Preventivass, che ha elaborato 80 milioni di tariffe in un anno, c'è ancora una limitata integrazione di clausole aggiuntive e di sconti. Unica, magra consolazione: nel primo trimestre 2025, i prezzi RCA si sono ridotti dell'1,7% sul trimestre precedente. Capitolo furbetti. Su 37 mila incidenti per i quali le imprese hanno individuato tentativi di truffa (sinistri inesistenti), sono stati 216 milioni di euro i risparmi grazie ai raggiri sventati dall'agenzia anti-frode dell'authority. Incassi. Infine, la raccolta premi totale delle 89 imprese vigilate è di 151,4 miliardi di euro (13 miliardi dalla RCA, +6,5%), mentre l'utile complessivo si è impennato a 10,5 miliardi, contro gli otto del 2023.
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Defender 110 Trophy Edition - Voglia di raid
La Defender ha voglia di raid e si presenta nella versione speciale Trophy Edition, nata per celebrare i successi e le imprese del Camel Trophy. Proprio così: parliamo della competizione di culto che si è svolta dal 1980 al 2000, alla quale sono seguite alcune edizioni del G4 Challenge. Richiami al passato. La Defender Trophy Edition si caratterizza per le colorazioni della carrozzeria, il Keswick Green e il Deep Sandglow Yellow che richiama proprio la tinta color sabbia delle Range Rover del Camel Trophy. Di serie dettagli color nero lucido su cofano e parti basse della carrozzeria, protezioni specifiche per il sottoscocca, passaruota maggiorati e cerchi da 20 su cui sono montati pneumatici all-terrain. All'interno le novità si limitano a quanto introdotto con il recente restyling, a cominciare dal nuovo infotainment con lo schermo di maggiori dimensioni (ora da 13,1), collocato sopra la nuova plancia che ospita la leva del cambio e i comandi del climatizzatore. Prezzi e accessori. La Defender Trophy Edition è disponibile solo con le motorizzazioni P400e plug-in e D350 con il sei cilindri in linea turbodiesel. Il listino, per il mercato inglese, parte da 82.900 sterline (circa 97 mila euro) per la versione P400e. Per 5 mila sterline è possibile acquistare un pacchetto di accessori che comprende un portapacchi, una scaletta, supporti per bagagli da montare all'esterno, paraspruzzi e snorkel per guadi. Una nuova sfida all'orizzonte. Nel 2026 verrà lanciata anche un evento ad hoc, la Defender Trophy, che si rifà alle sfide in 4x4 del passato: organizzato con l'associazione Tusk (che lavora per la protezione della natura e della biodiversità) e con la Croce Rossa, l'evento prevede fasi di qualificazione a livello nazionale prima delle tre tappe conclusive, con la finalissima che si terrà in Africa a ottobre.
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Life is Pandastic - La Fiat Grande Panda parte da... Pandino
Inizia dal raduno Panda a Pandino il roadshow che la Fiat organizza nel periodo estivo per presentare al pubblico la nuova grande Panda e la Topolino. 10 date in Italia. Il debutto è fissato per domani 20 giugno; poi, il tour chiamato Life is Pandastic si sposterà all'evento Napoli Pizza Village, dall'1 al 6 luglio. Seguiranno altre otto tappe che saranno annunciate entro breve tempo e che saranno legate ad eventi in località turistiche nel corso dell'estate. In premio una Panda per sei mesi. La Fiat ha creato questa iniziativa in collaborazione con i concessionari e metterà a disposizione del pubblico un'area ricca di giochi, musica e Test drive. Le persone che parteciperanno all'iniziative potranno vincere dei gadget e partecipare a un concorso che mette in palio una grande Panda Hybrid in comodato d'uso gratuito per sei mesi.
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Porsche - Due special per i 40 anni della filiale italiana
Non riuscivo a trovare l'auto sportiva dei miei sogni, così l'ho costruita da solo: ispirandosi alla celebre frase del fondatore, la Porsche celebra i 40 anni della sua filiale italiana, fondata nel 1985, con due modelli esclusivi destinati unicamente al nostro mercato e sviluppati in collaborazione con Ferragamo. Protagoniste dell'operazione sono la 911 Carrera 4 GTS Coupé (284.226 euro) e la Taycan 4S (196.730 euro), prodotte rispettivamente in 40 e 12 esemplari, reinterpretati esteticamente dal reparto Exclusive Manufaktur di Zuffenhausen insieme al team creativo della maison fiorentina. Filo conduttore delle special è il colore Blusogno, ispirato al blu notte di una recente collezione Ferragamo: una tinta profonda, elegante e raffinata, capace di avvolgere la carrozzeria come un abito sartoriale, assumendo sfumature diverse a seconda della luce. A enfatizzare il carattere esclusivo delle tedesche ci sono poi sottili linee bianche a contrasto, applicate a mano su cofano e spoiler, oltre ai cerchi bordati di bianco e al coprimozzo con stemma Porsche in rosso (omaggio cromatico a Ferragamo), che esaltano la cura maniacale per il dettaglio. Sui montanti centrali, la targhetta 40 Anni Porsche Italia, con date e logo in rilievo, sigla l'unicità del progetto che si riflette anche all'interno delle vetture, dove domina la stessa tonalità della carrozzeria. Sedili e altre componenti volante e la leva del cambio sono rivestiti in pelle Blusogno realizzata appositamente. Inserti in legno paldao blu (una prima assoluta per Porsche) impreziosiscono cruscotto e pannelli. E a fare la differenza con i modelli di serie ci sono dettagli in alluminio sulla 911 e superfici bicromatiche nella Taycan. L'omaggio all'Italia è ribadito infine dall'orologio Sport Chrono, con lancetta dei secondi in rosso e anelli tricolore sul quadrante; dai sottoporta con il logo Ferragamo illuminato e dalla possibilità di richiedere le lamelle posteriori della 911 verniciate in verde, bianco e rosso. Unica opzione di personalizzazione disponibile, assieme al rivestimento rosso per vano portaoggetti e bagagliaio anteriore. La dotazione di serie include invece per entrambe chiavi e telo di copertura personalizzati. Volevamo creare qualcosa di veramente unico che rappresentasse davvero il nostro Dna, spiega Pietro Innocenti, ad di Porsche Italia. Per questo, abbiamo scelto Ferragamo come partner: un brand al quale ci legano valori quali l'eccellenza artigianale, un'eleganza intramontabile e una cura maniacale per i dettagli.
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Giorni di Tuono - Il sequel con Tom Cruise si farà
Tom Cruise potrebbe tornare a vestire i panni del pilota Cole Trickle per il sequel di Giorni di Tuono, film del 1990 sul campionato Nascar. L'indiscrezione, che circola da tempo nel settore, è stata confermata dal produttore Jerry Bruckheimer in una intervista raccolta alla premiere mondiale del film F1 con Brad Pitt. Tom Cruise e Jeff Gordon coinvolti nel film. Secondo Bruckheimer non ci sono dubbi sulla realizzazione del nuovo film, soprattutto grazie al contributo di Tom Cruise, ma sono ancora in discussione elementi come la trama e le tecnologie scelte per gli effetti speciali, oltre alla scelta del regista. Secondo altre indiscrezioni, nella creazione della pellicola potrebbe essere coinvolto anche il pilota Nascar Jeff Gordon, amico di vecchia data di Cruise e vincitore di quattro titoli della Sprint Cup.
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Renault Symbioz - Più fluida e reattiva col nuovo 1.8 E-Tech
Non è un mistero che la Renault Symbioz condivida gran parte della base con la Captur. Le due auto sono identiche fino al montante posteriore e poggiano sulla stessa piattaforma CMF-B. Cambia però la coda, allungata per ricavare un bagagliaio da ben 624 litri, che rappresenta uno dei plus più concreti di questo modello. A circa un anno dal lancio è tempo di aggiornamenti per la crossover francese, ma dove l'occhio non arriva, cioè dentro al cofano: a listino il nuovo 1.8 full hybrid da 160 CV manda in pensione il precedente 1.6 da 145. Più grinta. Per chi ancora non la conoscesse bene, la Renault Symbioz è una delle ultime proposte in fatto di Suv compatti della Casa della Losanga. lunga 4,41 metri (più compatta di una quindicina di centimetri rispetto alla concorrenza di segmento C) ma, come detto, con un bagagliaio tra i più capienti della categoria con i cinque posti in uso. Come detto, da oggi la Symbioz si potrà avere anche con il nuovo 1.8 full hybrid da 160 CV, evoluzione del già noto sistema E-Tech: un aggiornamento che migliora soprattutto la brillantezza in ripresa, sempre tenendo a bada sia i consumi, sia le emissioni. Già ordinabile in quattro allestimenti, la "nuova" Symbioz parte da 32.450 euro, che possono salire fino a 37.000 per la più ricca Iconic. Spinta dove serve. L'adozione del powertrain full hybrid da 160 cavalli cambia il carattere dell'auto. Lo spunto è un po' più deciso, la risposta dell'elettrico più pronta, e l'abbinamento con il motore termico come detto un 1.8 aspirato quattro cilindri a ciclo Atkinson avviene in modo più fluido. Il merito va anche alla nuova trasmissione Mutimode, che in quest'ultima versione guadagna un attuatore in più che velocizza i passaggi di marcia. All'atto pratico non c'è un cambiamento profondo, ma un affinamento che ha in parte ridotto l'effetto di trascinamento tipico di questo tipo di trasmissione, soprattutto quando si affonda il piede con decisione. Consuma poco. Il sistema ibrido resta quello che abbiamo già conosciuto su tanti modelli del marchio, di tipo serie-parallelo ma che ora sfrutta una batteria da 1,4 kWh in luogo dei precedenti 1.2, con prevalenza dell'elettrico in città. Proprio in ambito urbano l'erogazione è silenziosa e scorrevole, mentre in extraurbano si apprezza un allungo un po' più vivace. Lo 0-100 scende sotto a 9,1 secondi (contro i 10,6 del motore precedente) e i consumi reali sono sempre contenuti: si viaggia facilmente oltre i 20 km/l, con punte di 23 in città. Il tasto Save permette anche di preservare la carica della batteria, per usarla successivamente. C'è anche la mild. All'1.8 full hybrid si affianca il nuovo mild hybrid 1.3 quattro cilindri turbo da 140 CV disponibile, per il momento, solo con la trasmissione manuale (da settembre anche automatica). Un motore interessante che abbassa di circa 4.000 euro il prezzo d'attacco della Symbioz.
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Suzuki Jimny - La 55th Anniversary saluta il mercato francese
La Suzuki Jimny sta gradualmente uscendo dal mercato europeo. Dopo l'addio alla Germania nel 2024 ora è la volta della Francia, dove debutta una serie speciale di appena 55 esemplari: la Jimny 55th Anniversary. Le consegne sono previste alla fine di giugno e per i clienti è previsto anche un corso di guida in fuoristrada. Stile vintage. Il modello celebra la carriera della piccola fuoristrada giapponese e propone grafiche vintage per la carrozzeria. Anche la copertura della ruota di scorta con i rinoceronti stilizzati è una citazione degli anni 80, inoltre sono previsti di serie i tappetini personalizzati, i paraspruzzi con loghi rossi e il portachiavi dedicato. Nella console centrale è prevista la placca con il numero progressivo dell'esemplare e la dotazione include tutti gli accessori disponibili a listino. I clienti, infine, potranno scegliere fra quattro tinte esterne: White, Jungle Green, Bluish Black e Medium Gray.
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Xpeng - L'offensiva in Italia inizia con G6 e G9
Dopo lo sbarco alla Milano Design Week, Xpeng arriva nelle concessionarie italiane con le prime vetture, distribuite in Italia da Atflow: la Suv-coupé G6 e la proposta premium G9. Identità distinte. Il debutto italiano avviene con due modelli accomunati da una piattaforma tecnologica avanzata con un rapporto qualità/prezzo invitante e precise caratteristiche in termini di comfort e prestazioni. La G6 è una D-Suv dallo stile filante che offre un abitacolo spazioso, dove gli abbinamenti di materiali cercano di incontrare il gusto europeo. A questo si aggiunge un pacchetto tecnologico che massimizza il confort nei lunghi viaggi e nel commuting urbano. Due le configurazioni disponibili, a trazione posteriore o integrale (entrambe con architettura della batteria a 800V) e con autonomia fino a 570 km. La G9 è l'ammiraglia della gamma, una SUV premium che condivide le soluzioni tecnologiche e di sicurezza della più piccola G6 (tra cui la possibilità di ricaricare dal 10% all'80% in 20 minuti) riproponendole con dimensioni più generose. Anche la G9 ha la trazione posteriore (per gli allestimenti Standard o Long Range) oppure l'integrale del pacchetto AWD Performance, dove i 405 kW (551 CV) di potenza complessiva permettono uno scatto 0-100 km/h in 3,9 secondi. Al centro di tutto, l'innovazione. Durante il lancio italiano abbiamo avuto modo di parlare con Brian Gu, vicepresidente di Xpeng, secondo cui la carta vincente del brand è la tecnologia avanzata, già pienamente integrata con l'intelligenza artificiale. A bordo di G6 e G9, il sistema di infotainment Xmart OS beneficia del processore Snapdragon 8155, studiato per i sistemi di bordo di nuova generazione e la gestione degli Adas del sistema Xpilot. Secondo Gu, in un futuro troppo remoto (nel giro di 5-10 anni) anche l'Europa potrà beneficiare delle auto volanti e dei robot umanoidi che il marchio ha già mostrato al lancio ufficiale a Milano. Anche secondo il direttore generale di Atflow, Gian Leonardo Fea, il contenuto tecnologico delle Xpeng sarà la leva fondamentale per convincere concessionari e clientela della bontà del prodotto. Prezzi invitanti. Entrambe le Suv arrivano a listino con prezzi chiavi in mano competitivi, che partono da 43.670 euro (in promozione lancio a 39.700 euro messa su strada e IPT escluse) per la G6 e da 61.170 euro per la G9 (che scendono a 55.790 per il lancio), crescenti in funzione delle differenti configurazioni di batteria, trazione e autonomia.
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Francia - Un altro passo verso lo stop alle Zone a basse emissioni
Il Parlamento francese compie un nuovo passo avanti verso l'abrogazione delle zone a basse emissioni nelle aree urbane. L'Assemblea nazionale (la nostra Camera dei deputati) ha adottato il disegno di legge "Simplification", che include il provvedimento già approvato per cancellare le cosiddette Zfe. Un iter ancora lungo. Per ora, non si tratta di uno stop definitivo e immediatamente operativo per le zone a traffico limitato varate da diversi enti locali francesi (sono state introdotte nel 2019 in quindici città e quest'anno sono state estese a tutte le aree urbane con oltre 150 mila abitanti). Infatti, l'iter legislativo è ancora lungo e complesso. Il disegno di legge, che ha ottenuto 275 voti favorevoli e 252 contrari, dovrà ora passare al vaglio di un commissione bicamerale: composta da sette deputati e sette senatori, avrà il compito di allinerare i due testi approvati dai singoli rami del Parlamento e quindi concordare un testo condiviso. In tal caso, il disegno di legge dovrà essere nuovamente sottoposto al voto prima dell'Assemblea Nazionale e poi del Senato. Infine, dovrà pronunciarsi anche il Consiglio costituzionale e non è esclusa l'ipotesi di una contestazione che potrebbe allungare ulteriormente i tempi di attuazione del provvedimento. Fino ad allora, le attuali Zfe rimarranno pienamente funzionanti.
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Unrae - BYD entra nell'associazione delle Case estere
L'Unrae ha un nuovo associato: si tratta di BYD Industria Italia Srl, la filiale italiana dell'omonimo costruttore cinese. Per il Country Manager Alessandro Grosso, l'adesione dell'azienda all'associazione delle Case estere presenti nel nostro Paese "segna un momento significativo: in qualità di attore e leader globale nel campo della mobilità, riteniamo fondamentale partecipare attivamente al dialogo con le istituzioni e con l'intero comparto automotive per contribuire allo sviluppo di politiche condivise e sostenibili". Grosso, inoltre, ha sottolineato la condivisione con l'Unrae di "valori, obiettivi e visione sul futuro della mobilità". Il commento dell'Unrae. Secondo il neo presidente dell'associazione, Roberto Pietrantonio, l'adesione della BYD "rappresenta un momento di grande soddisfazione" per l'Unrae. Accogliere uno dei leader cinesi della mobilità sostenibile conferma la capacità attrattiva dei servizi offerti dall'associazione e la nostra rappresentatività sempre più rilevante nel panorama automotive italiano. BYD porta con sé un bagaglio di innovazione tecnologica e una visione del futuro della mobilità che arricchisce il tessuto associativo. La scelta di associarsi a noi conclude Pietrantonio testimonia il riconoscimento del ruolo centrale che Unrae svolge nel supportare le Case automobilistiche nella loro crescita sul mercato italiano, offrendo servizi qualificati e rappresentanza istituzionale di alto livello". Con l'ingresso di BYD e con le ultime adesioni ratificate nel corso dell'assemblea del 6 giugno scorso, l'Unrae è arrivata a rappresentare il 67,9% del comparto autovetture in Italia.
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Hyundai Inster - I nuovi accessori per stile, tempo libero e interni
La Hyundai rende ancora più versatile la nuova Inster con l'introduzione di accessori originali che consentono di personalizzare il proprio esemplare. La citycar elettrica coreana è disponibile nelle versioni Inster e Inster Cross con powertrain da 97 e 115 CV e batterie da 42 e 49 kWh. Gli accessori per gli interni. Vengono introdotti a listini un tavolino pieghevole con aggancio magnetico per il sedile posteriore, gli inserti nero o beige per le portiere, i battitacco in acciaio, il portaombrello, l'appendiabiti, i tappetini all weather, il tappeto reversibile e la vaschetta pieghevole per il bagagliaio, nonché il telo di protezione idrorepellente per il divano posteriore. Stile e tempo libero. Sono inoltre stati sviluppati sistemi di trasporto dedicati: il portabici posteriore con gancio, il portabici sul tetto, il portasci e il box da tetto da 330 litri e 75 kg di portata. Chiudono l'elenco le grafiche adesive in tinta twilight o frost grey, i profili laterali nero lucido o alluminio spazzolato, le pellicole esterne di protezione, le luci led per il bagagliaio e il parasole personalizzato.
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Audi - Lo sviluppo dei motori termici continuerà anche dopo il 2033
La sempre più complessa e difficile situazione dell'industria automobilistica ha convinto l'Audi a cambiare i piani per lo stop alla vendita di motori termici, inizialmente previsto nel 2033, anno in cui la gamma avrebbe dovuto essere solo elettrica. Per la cronaca, i progetti di conversione totale alle Bev a partire dal 2026 erano già stati abbandonati. La parola d'ordine è flessibilità. Anticipata lo scorso febbraio, ora l'ipotesi diventa realtà: in un'intervista al magazine Autocar, il ceo Gernot Döllner conferma di aver deciso di estendere la produzione [di motori termici] oltre le date comunicate in passato". Il responsabile della Casa tedesca si smarca in maniera netta dalla gestione precedente, precisando che lo sviluppo di diesel e benzina andrà avanti ancora per un bel pezzo: In questi anni Audi ha presentato una nuova lineup di motori a combustione interna e ibridi plug-in, e questo ci assicura una flessibilità assoluta per almeno altri sette, otto o forse dieci anni. A quel punto, vedremo come si sono sviluppati i nostri mercati. La scelta riguarderà anche le versioni ad alte prestazioni RS. Gamma ridotta. Nel corso dei prossimi anni Audi ridurrà la propria gamma, come già anticipato: la A1 e la Q2 non avranno eredi e ad aprire i listini ci saranno la A3 e la Q3, di cui è appena stata presentata la terza serie. Al momento non ci sono piani per una versione dei Quattro anelli di un'elettrica compatta imparentata con le cugine del gruppo, ossia Volkswagen ID.2, Skoda Epiq e Cupra Raval.
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Dacia Bigster - 6.000 km tra Europa e Asia, alla scoperta della Cappadocia
Fai della Paganella, chilometro zero. Il motore della nuova Dacia Bigster ronza impaziente: destinazione Cappadocia, cuore pulsante dell'Anatolia. Inizia così un viaggio epico di oltre 6.000 km, un'avventura su quattro ruote tra vallate scolpite dal vento, formazioni rocciose surreali e panorami che sembrano usciti da un sogno. Nel cuore dell'Europa. La Bigster che stiamo guidando è la 1.2 TCe mild hybrid da 131 CV, dotata di trazione integrale. Con il selettore di guida impostato sulla modalità Eco, la Suv procede fluida sulle autostrade che ci portano verso Oriente. Prima tappa: Slovenia, poi Croazia, Serbia e una notte a Belgrado. In Bulgaria, ci accoglie il massiccio del Musala (2.925 m), la vetta più alta dei Balcani. Il Monastero di Rila, con i suoi affreschi e la sua architettura monumentale, è una sosta obbligata. Da lì, un trekking ci porta in cima al Musala: neve a maggio, cielo terso e un panorama che toglie il fiato. Si comincia a fare sul serio. Superato il confine turco pratiche rapide e un doganiere incuriosito dal bagagliaio colmo entriamo in un mondo sospeso tra storia e leggenda. Istanbul ci saluta con il suo ponte sul Bosforo: alle spalle l'Europa, davanti a noi l'Asia. Sulla Bigster viaggiamo comodi, su sedili ampi e ben rifiniti, con il climatizzatore impostato su 20 gradi. Attraversiamo Ankara e puntiamo dritti verso il Tuz Gölü, il grande lago salato che annuncia l'ingresso in Cappadocia. Qui la natura dà spettacolo: torri, guglie e pinnacoli modellati da millenni di eruzioni vulcaniche e agenti atmosferici. L'uomo ha fatto il resto, scavando abitazioni e intere città sotterranee nella roccia. Un paesaggio che pare uscito da un racconto mitologico. Con la trazione 4x4 inserita, la Bigster affronta senza esitazioni i sentieri innevati che si arrampicano sui fianchi dei vulcani Erciyes Dagi e Hasan Dagi. I 130 CV del TCe ben gestiti da un cambio a 6 marce con prima corta, bastano per superare con disinvoltura pendenze anche importanti. Dall'alto, lo spettacolo è totale: Göreme, rgüp, Avanos e decine di mongolfiere colorate che ogni mattina solcano il cielo. Tra gli dei, prima del ritorno. La Cappadocia è un incanto: camini delle fate, chiese rupestri, città sotterranee. Un luogo dove natura e ingegno umano si fondono in un capolavoro senza tempo. Ma il viaggio non finisce qui. La Bigster ci porta in Grecia, ai piedi del Monte Olimpo. Da Olimpia si sale fino a 1.800 metri per un trekking tra le nuvole, in compagnia idealmente di Zeus. Poi il Canyon di Vikos, con le sue gole vertiginose, e infine Meteora: torri di roccia che sfidano il cielo, sormontate da monasteri sospesi nel vuoto. Un fuori programma imperdibile. La discesa verso il porto di Igoumenitsa è dolce, accompagnata dal silenzio dell'ibrido e da un tramonto infuocato. Il traghetto ci riporta ad Ancona, e da lì gli ultimi 500 km chiudono il cerchio di un viaggio che è stato molto più di una prova su strada. Robusta, spaziosa, parca nei consumi, confortevole anche su strade difficili, la Bigster ha affrontato con sicurezza autostrade, passi montani, sterrati innevati e canyon tortuosi, confermandosi una compagna d'avventura solida e affidabile.
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Volkswagen Polo GTI - Tre letterine magiche- VIDEO
La GTI è la variante più potente e veloce della Polo, pensata per chi cerca una compatta a trazione anteriore capace di correre senza rinunciare al confort, tutti i giorni. Questa potrebbe essere, a grandi linee, una descrizione sommaria della Polo GTI al suo debutto (era il 1988 e si chiamava G40), che ancora oggi non ha perso la sua anima da tuttofare. Con l'ultimo aggiornamento estetico, la piccola tedesca ha guadagnato un look più aggressivo, soprattutto al frontale, dove spiccano i fari a matrice di Led uniti da una firma luminosa continua. Non mancano dettagli specifici come la classica linea rossa nella calandra e cerchi sportivi fino a 18 pollici. Centrale nell'offerta della Polo GTI è ciò che batte dentro il cofano. Il 2.0 TSI da 207 cavalli, abbinato di serie al cambio automatico DSG a doppia frizione e a un assetto ribassato e irrigidito, permette alla vettura di coprire lo 0-100 km/h in 6,5 secondi, mentre la velocità massima tocca i 240 orari. Veloce e facile, la Polo GTI è un'hot hatch matura, comoda, spaziosa e tecnologica, l'esempio forse più equilibrato di una categoria ormai in via d'estinzione. La guida è precisa e coinvolgente, anche per merito del differenziale autobloccante elettronico sull'assale anteriore e dell'assetto adattivo DCC (un optional quasi obbligatorio). Gli interni della Polo GTI sono curati e moderni, con sedili sportivi, volante dedicato e il sistema infotainment da 8 pollici connesso. Rispetto alle rivali, la tedesca si fa apprezzare per la qualità costruttiva e l'equilibrio tra prestazioni e usabilità. Certo, il prezzo supera i 33.000 euro, ma per chi cerca una sportiva compatta da tutti i giorni, le opzioni sono ormai ridotte all'osso. Volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
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Unione europea - L'idea di Bruxelles: più tasse sulla benzina
Una tassa su benzina e riscaldamento domestico dal 2027: sarebbe questa l'idea della Commissione europea, tale da generare entrate di 705 miliardi di euro entro il 2035 per colmare i deficit di bilancio. L'indiscrezione, riportata dal Financial Times, riguarda una carbon tax sulle emissioni di CO2 prodotte da auto, combustibili per caldaie domestiche, piccoli impianti industriali, da incassare un anno prima del nuovo bilancio pluriennale europeo. La proposta starebbe incontrando una forte opposizione all'interno dell'organo esecutivo e degli Stati membri: si teme che l'imposta alimenti il risentimento anti Bruxelles. Serve ossigeno. La Commissione cercherebbe il modo di far fronte a un deficit annuo di 30 miliardi di euro nel suo fabbisogno di bilancio per i sette anni dal 2028 al 2034, dovuto al rimborso del debito Ue post pandemia. Ma anche, attenzione, all'aumento delle uscite per una recente priorità: il riarmo. Facciamo due conti. La tassa funzionerebbe come un sistema di scambio di quote di emissione, coi prezzi della CO2 che saliranno a 149 euro a tonnellata nel 2030, e previsioni di rincaro delle bollette fino al 41%: i fornitori di carburante acquisterebbero i permessi e poi ne scaricherebbero i costi su automobilisti e consumatori. Si tratta dell'Ets 2 (Emission Trading System 2), il Sistema per lo scambio di quote di emissioni per i settori degli edifici e del trasporto stradale. A spanne, considerando che la combustione di un litro di benzina produce 2,3 kg di CO2, la benzina salirebbe di 0,34 euro al litro. Chiaramente, se i prezzi della CO2 si impennassero, la tassa crescerebbe in parallelo.
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Pirelli - Il primo P Zero torna in edizione limitata per la Lancia Delta S4 Stradale
Pirelli riporta sul mercato la prima versione del P Zero, riproposto a 40 anni dal debutto: il pneumatico 205/55 16" è stato infatti riporodotto in edizione limitata, sviluppato espressamente per la Lancia Delta S4 Stradale, l'auto nata nel 1985 per omologare la variante Gruppo B da competizione. La Linea Collezione. La Pirelli offre ai clienti del settore delle auto storiche numerosi prodotti dedicati a modelli costruiti tra il 1930 e il 2000 all'interno della linea Pirelli Collezione. Il P Zero della Delta S4 segue la stessa filosofia: propone misure e design conformi all'originale ma è realizzato con tecnologie e materiali di oggi per offrire maggiore sicurezza e prestazioni superiori. Il battistrada presenta tre diversi disegni con spalla interna intagliata, spalla esterna quasi slick e parte centrale con un intaglio intermedio.
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