Formula 1 - In Ungheria prima della pausa estiva

4 Ruote - Lug 31,2025
L'Hungaroring si prepara ad accogliere la Formula 1 per la quarantesima edizione del Gran Premio di Ungheria, forte di un rinnovamento strutturale imponente. L'impianto alle porte di Budapest è stato completamente ammodernato: nuovi box su tre livelli, un paddock ampliato e servizi moderni spingono il circuito nel futuro. I lavori, iniziati subito dopo il GP 2024, sono stati completati in tempo record, garantendo all'Hungaroring un posto in calendario fino al 2032. Un investimento massiccio che assicura alla gara magiara un lungo avvenire in Formula 1.Tante novità. Il restyling non si è limitato alle infrastrutture: la pista stessa ha subito alcune modifiche mirate a migliorare sicurezza e spettacolo. Il rettilineo principale e la corsia box sono stati completamente riasfaltati, utilizzando un nuovo manto progettato per resistere meglio al caldo estivo. All'uscita della curva 5 ora c'è una via di fuga in ghiaia al posto dell'erba, così da penalizzare maggiormente eventuali escursioni oltre il cordolo. Inoltre, sul lato sinistro della curva 14 l'ultima prima del traguardo sono stati installati nuove protezioni, in sostituzione del vecchio guardrail, per aumentare la sicurezza. Questi interventi, insieme a un inedito tunnel sotto la tribuna centrale (che ha eliminato lo storico ponte sopra la pit lane), segnano la più grande trasformazione del circuito magiaro dalla sua apertura e testimoniano la volontà di mantenere l'Ungheria nel giro del Mondiale ancora a lungo. Tutti in cerca del massimo carico. Dal punto di vista tecnico, l'Hungaroring resta un circuito unico e impegnativo. un tracciato stretto e molto tortuoso, lungo poco più di 4,3 km, con una sequenza serrata di 14 curve prevalentemente lente e di media velocità. Il layout ricorda quasi un kartodromo per la sua sinuosità, obbligando le monoposto a girare con carico aerodinamico elevatissimo, paragonabile a quello richiesto a Monaco. L'assetto deve privilegiare la deportanza e la trazione meccanica nelle numerose curve, dove vetture ben bilanciate possono fare la differenza in termini di tempo sul giro. Le ultime due curve mettono a dura prova le monoposto e soprattutto gli pneumatici: in questa doppia piega si generano infatti forti carichi laterali e longitudinali sulle gomme, rendendola una sequenza particolarmente stressante per la spalla destra degli pneumatici. Un'altra peculiarità del circuito magiaro è l'asfalto relativamente liscio e poco abrasivo, anche grazie alle recenti riasfaltature. Ciò significa meno usura meccanica sulle gomme, ma non facilita comunque la vita ai piloti: il tracciato resta estremamente tecnico da interpretare, con pochissime occasioni per rifiatare durante il giro. Il caldo estivo di Budapest, poi, può trasformare questa pista sinuosa in un vero banco di prova per le vetture: l'asfalto scuro accumula calore e le temperature del manto stradale possono raggiungere picchi impressionanti (nel 2024 si è arrivati a sfiorare i 60 C in pista). Questo fattore incide sia sul rendimento delle monoposto sia sul comportamento delle coperture nel corso del weekend.Sorpassi difficili, strategie decisive. Per sua natura, l'Hungaroring non offre grandi opportunità di sorpasso. La carreggiata è stretta e il layout molto guidato rende difficile affiancare e sopravanzare un avversario: i tratti rettilinei sono brevi e le curve si susseguono rapide, impedendo ai piloti di sfruttare appieno la potenza per attaccare. Il punto più favorevole ai sorpassi resta la staccata di Curva 1, al termine del rettilineo dei box, aiutata anche dalla presenza della zona DRS principale. Un'altra zona DRS è posizionata appena dopo, nel breve allungo verso Curva 2, ma da lì in poi il circuito si richiude in una sequenza tortuosa che tende a congelare le posizioni. Di conseguenza, qualifiche e strategie diventano determinanti: guadagnare una buona posizione in griglia sabato è spesso l'unico modo per cercare un risultato importante la domenica. Con così poche possibilità di sorpasso in pista, la strategia ai box assume un ruolo ancor più cruciale del solito. I team dovranno essere abili a sfruttare le soste ai box per guadagnare posizioni, magari tentando l'undercut (anticipare il pit stop per guadagnare terreno con gomme fresche) su rivali bloccati nel traffico. Allo stesso tempo, sarà fondamentale gestire al meglio gli pneumatici per allungare gli stint e avere gomme più performanti nei momenti chiave. La maggior parte dei piloti, negli ultimi anni, ha optato per due soste in gara su questo circuito, privilegiando le mescole più dure nei run più lunghi. Un'unica sosta è risultata spesso troppo al limite con il caldo di Budapest, anche se tutto può dipendere dall'andamento della corsa. Da tenere presente, infine, il possibile intervento della safety car: un incidente o un'uscita di pista potrebbe chiamare in causa la vettura di sicurezza e rimescolare le carte, vanificando strategie già impostate. Anche questo elemento imprevedibile sarà nei calcoli di ingegneri e strateghi al muretto. Le scelte della Pirelli. Per il Gran Premio d'Ungheria 2025, la Pirelli ha deciso di andare sul morbido in termini di mescole. Saranno infatti disponibili le tre più soffici della gamma: C3, C4 e C5, rispettivamente Hard, Medium e Soft per questo weekend. la stessa scelta dello scorso anno, una motivata dalle caratteristiche dell'asfalto e del tracciato. L'Hungaroring, pur richiedendo alto carico aerodinamico, non è particolarmente severo sugli pneumatici in termini di abrasione pura: il manto stradale rinnovato offre un grip migliorato ma non mangia le gomme come altri circuiti più ruvidi. I carichi su di esse sono di entità media e distribuiti: le lunghe curve lente generano stress laterale significativo, mentre le numerose ripartenze da bassa velocità sollecitano le gomme anche in trazione. Gestire le gomme sarà comunque un equilibrio delicato, visto il gran caldo del weekend.Si riparte da qui. Dal punto di vista sportivo, il GP d'Ungheria 2025 si prospetta come un ulteriore capitolo del dominio McLaren in questa stagione. Appena una settimana fa, in Belgio, i due compagni di squadra hanno centrato un'altra doppietta, con Piastri abile a beffare Norris in gara a Spa. Il talentuoso australiano guida ora il mondiale Piloti con 266 punti, 16 più del britannico. Alle loro spalle il vuoto: il primo degli inseguitori è Max Verstappen a quota 185, distanziato di ben 81 lunghezze dalla vetta.  In classifica Costruttori, intanto, la McLaren resta salda al comando con 516 punti più del doppio di quelli accumulati dalla Ferrari (248) e ha di fatto ipotecato il titolo a squadre. La Scuderia italiana, dal canto suo, ha allungato a 28 punti il margine di vantaggio sulla Mercedes (220) nella lotta per il secondo posto mondiale. La Red Bull, penalizzata dall'assenza di un secondo pilota competitivo, segue solamente quarta a quota 192, insidiando comunque da vicino il team di Brackley.Come vedere la gara in tv. Il caldo weekend della Formula 1 all'Hungaroring sarà trasmesso in diretta su Sky (e in streaming su Now), con qualifiche e gara disponibili in chiaro per tutti su TV8. Ecco il programma con gli appuntamenti del fine settimana.Venerdì 1 agostoProve Libere 1 dalle 13:30 in diretta esclusiva su SkySport F1Prove Libere 2 dalle 17:00 in diretta esclusiva su SkySport F1Sabato 2 agostoProve Libere 3 dalle 12:30 in diretta esclusiva su SkySport F1Qualifiche dalle 16:00 in diretta su SkySport F1, differita TV8 alle 18.30Domenica 3 agostoGara, partenza alle 15:00 in diretta su SkySport F1, differita TV8 alle 18.00
Categorie: 4 Ruote

Servizi online - Piattaforma e funzionalità nuove per LoJack

4 Ruote - Lug 31,2025
LoJack fa evolvere la propria infrastruttura digitale applicata ai serivzi telematici di localizzazione e recupero dei veicoli, attraverso i quali ha raggiunto la quota di un milione di clienti in Europa, i 12,8 milioni di dispositivi installati su mezzi in oltre 25 Paesi in tutto il mondo e un valore dei veicoli recuperati pari a 1,8 miliardi di euro. Attività alle quali la società del gruppo CalAmp abbina servizi di gestione di flotte e veicoli a noleggio, di supporto ai dealer, oltre a soluzioni assicurative e logistiche, di protezione dei beni nei cantieri e dedicati alle case automobilistiche. Attorno al nucleo delle competenze, che riguardano il recupero dei veicoli su base internazionale grazie alla combinazione delle tecnologie VHF (Very high frequency), Gps e Gsm (che abilitano fra l'altro la raccolta e l'integrazione dei dati con quelli dei costruttori all'interno della piattaforma LoJack Connect dedicata a fleet manager e conducenti), si sta sviluppando un ecosistema digitale, come la piattaforma MyLojack. Questa permette ai driver di accedere alle informazioni sul proprio abbonamento - dalla documentazione contrattuale, al certificato di collaudo del sistema, all'informativa sulla privacy -, dà la possibilità di gestire il rinnovo del servizio con diverse soluzioni di pagamento, fornisce l'accesso diretto ai contatti utili della centrale operativa e del servizio clienti, alle Faq aggiornate e alle offerte riservate ai clienti e consente di integrare il pacchetto di servizi e funzionalità sottoscritto.
Categorie: 4 Ruote

Ferrari - Vigna: "Testo l'elettrica di notte, mai parlato di un secondo modello"

4 Ruote - Lug 31,2025
Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari, ha colto l'occasione della conference call sui risultati trimestrali per sgombrare il campo dalle indiscrezioni sui presunti ritardi della prima elettrica di Maranello e, soprattutto, su un presunto secondo modello a batteria. "Sull'elettrico non c'è alcun ritardo, procediamo secondo i piani, stiamo facendo quello che avevamo promesso", ha detto Vigna, sottolineando di non aver "mai parlato di una seconda elettrica". "Testiamo l'elettrica di notte". "Ci saranno tre momenti importanti nei prossimi mesi che vedranno la Ferrari svelare il nuovo modello", ha proseguito Vigna. "A ottobre, a Maranello faremo vedere il cuore ingegneristico della macchina, poi all'inizio del 2026 mostreremo l'abitacolo e in primavera tutta la vettura. Stiamo procedendo come da programma. Sta venendo bene, certo il giudizio spetterà al mercato, ma noi siamo molto soddisfatti di come stiamo procedendo. Ci sono persone che ci dicono che diventeranno ferrariste quando arriverà l'elettrico. Ci sono europei e no, a 60 anni o 35, che non vedono l'ora di provare anche l'elettrica. Le elettriche faranno parte del loro parco vetture, sanno che Ferrari farà qualcosa di unico, come sempre. Io e Antonio (il Cfo Picca Piccon, ndr) abbiamo provato la macchina, ci tocca spesso provarla di notte, in posti pieni di zanzare nel vercellese, a Balocco. Va provata di notte perché deve essere provata senza camouflage", ha proseguito Vigna. Il piano prodotti. Secondo Vigna, il secondo trimestre si è chiuso "in crescita su tutte le metriche, nonostante le incertezze dei mercati, grazie sicuramente ai clienti ma anche a fattori interni come qualità e innovazione". Quanto ai prodotti, la Ferrari "sta tenendo il passo con le presentazioni: abbiamo già presentato tre auto quest'anno e ne sveleremo altre tre entro la fine dell'anno. Questo si riflette in parte sul portafoglio ordini: siamo gli unici a mantenere il passo dell'innovazione e a tenere fede alle nostre promesse". Il piano industriale include 15 novità: "Ne abbiamo presentate cinque il primo anno, tre il secondo e altri tre modelli saranno presentati entro la fine dell'anno (che si aggiungeranno a quelli già svelati). Ne manca ancora uno e a ottobre daremo il piano fino alla fine del decennio".Le prospettive. Dunque, il piano prodotti non sta subendo ritardi nonostante un contesto di mercato non privo di problematiche. A tal proposito, Vigna ha ribadito il suo ottimismo: "Rimaniamo fiduciosi e ben preparati ad affrontare potenziali minacce macro, tra cui tensioni commerciali, fluttuazioni valutarie e volatilità dei mercati finanziari, che richiedono un maggiore livello di cautela. E, anche se non possiamo dire di essere completamente immuni agli eventi globali che potremmo incontrare, la nostra capacità di adattamento è stata notevole. Nonostante un contesto macroeconomico incerto, le continue tensioni geopolitiche e la volatilità dei mercati, in Ferrari continuiamo a portare avanti il nostro piano aziendale con concentrazione, disciplina e fiducia. Basiamo tale fiducia sulla solidità e unicità del nostro modello di business, sul notevole livello di visibilità di cui godiamo e sulla fedeltà della nostra community. Abbiamo un libro ordini che ci porta fino a inizio 2027. Il 2026 è completo, ci piace che le nostre ultime vetture abbiano avuto una grande ricezione di mercato". Inoltre, il portafoglio delle auto di gamma, come Roma Spider e 296, "è quasi tutto sold out", ha aggiunto Vigna, spiegando che l'andamento degli ordini non è omogeneo a livello geografico: "La Cina è un po' in calo, Taiwan tira, l'Asia, esclusa la Cina, va molto bene, con livelli record di ordini. In Europa alcuni Stati 'tirano' molto bene. In America dipende dagli Stati". E a proposito del mercato americano, l'ad è tornato sulla questione dei dazi: "Restiamo alla nostra politica commerciale del 27 marzo. Nel terzo trimestre stiamo vendendo auto con tariffe al 27,5%, mentre la stragrande maggioranza delle auto che abbiamo fatturato nel secondo trimestre erano arrivate prima del 2 aprile. Quando i dazi cambieranno, se saranno confermati al 15%, ci adatteremo e i prezzi saranno riallineati".
Categorie: 4 Ruote

Ferrari - La corsa continua e i dazi non fanno paura

4 Ruote - Lug 31,2025
La Ferrari continua a registrare risultati finanziari in crescita nonostante le turbolenze globali. La Casa di Maranello, per quanto abbia riscontrato un lieve rallentamento tra il primo e il secondo trimestre dell'anno, si conferma dunque una "macchina da soldi" senza pari nel panorama automobilistico.Consegne e ricavi. Vediamo dunque i dati, partendo dai numeri dei tre mesi tra aprile e giugno, un periodo caratterizzato da una crescente incertezza economica a causa dei dazi americani sulle importazioni europee. Le consegne sono risultate in lieve crescita, da 3.484 a 3.494 unità: al calo dell'area Emea (-9 vetture) e della regione composta da Cina, Hong Kong e Taiwan (-4) ha fatto da contraltare la crescita delle Americhe (+12) e dell'Asia-Pacifico (+11). Sul fronte prodotto, a trainare le performance commerciali sono state la 296 GTS, la Purosangue e la Roma Spider, ma nel trimestre sono accelerate le consegne delle famiglie 12Cilindri e ha aumentato il suo contributo la gamma SF90 XX, mentre sono diminuite quelle della 296 GTB e della Daytona SP3, prossima alla fine del suo programma (entro fine settembre). La SF90 Spider, invece, è ormai sempre più vicina a concludere il suo ciclo vita. Il fatturato ha quindi beneficiato della tenuta dei volumi, nonché di fattori come il miglior mix di prezzo, prodotto e mercati e il crescente contributo delle personalizzazioni: il fatturato è così cresciuto del 4,4% a 1,787 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi da Automobili e parti di ricambio (+2,3%) e 205 milioni da sponsorizzazioni e altri proventi (+21,9%). La redditività. Di conseguenza, il margine operativo lordo (Ebitda) è salito del 5,9% a 709 milioni, per un'incidenza sui ricavi in miglioramento dal 39,1% al 39,7%, mentre l'utile operativo si è attestato a 552 milioni, in aumento dell'8,1% e pari a un margine del 30,9% (l'anno scorso era al 29,9%). La crescita della redditività operativa ha compensato l'aumento dei costi e ha sostenuto l'ultima riga del conto economico: l'utile netto è cresciuto del 3% a 425 milioni. Indicazioni positive arrivano anche dal rendicomento finanziario con le attività industriali che hanno generato flussi di cassa per 232 milioni, quasi il doppio rispetto ai 121 milioni del secondo trimestre del 2024 nonostante 232 milioni di euro di investimenti. Al 30 giugno, l'indebitamento industriale netto risultava pari a 338 milioni, in aumento rispetto ai 49 milioni di fine marzo anche per la distribuzione di dividenti per ben 536 milioni. Nessun impatto dai dazi. Detto questo, passiamo al consuntivo semestrale, caratterizzato da migliori tassi di crescita, a dimostrazione di come tra il primo e il secondo trimestre ci sia stato comunque un rallentamento della corsa. A fronte di consegne in aumento dell'1% a 7.087 unità, il fatturato è salito del 9% a 3,578 miliardi, l'Ebitda del 10% a 1,4 miliardi (incidenza dal 38,7% al 39,2%), l'utile operativo del 15% a 1,09 miliardi (margine dal 28,9% al 30,6%) e i profitti del 9% a 837 milioni. Tra l'altro, la Ferrari ha escluso di aver subito conseguenze dai dazi americani: secondo il management, non c'è stato "alcun impatto significativo". Non solo. L'azienda ha deciso di rimuovere dalle sue prospettive annuali il relativo "rischio di una riduzione dei margini percentuali di 50 punti base" in seguito al recente accordo tra Stati Uniti e Ue e in previsione di "costi industriali nella seconda parte dell'anno inferiori alle attese inziali". Di conseguenza, i vertici nutrono "ulteriore fiducia" sul raggiungimento degli obiettivi e confermano le stime su ricavi oltre i 7 miliardi, Ebitda ad almeno 2,68 miliardi, utile operativo pari o superiore a 2,03 miliardi e flussi di cassa per 1,2 miliardi. 
Categorie: 4 Ruote

Scuderia Ferrari - Rinnovo pluriennale per Fred Vasseur

4 Ruote - Lug 31,2025
Frédéric Vasseur continuerà a essere il team principal della Scuderia Ferrari. Dopo mesi di speculazioni e qualche voce di corridoio, oggi è arrivata l'ufficialità del rinnovo. Il team di Maranello ha annunciato un accordo pluriennale che consolida il legame tra il manager francese e il Cavallino Rampante, almeno fino all'inizio della nuova era tecnica della Formula 1 nel 2026. L'annuncio chiude il cerchio su un percorso iniziato nel gennaio 2023, quando Vasseur ha raccolto il testimone di Mattia Binotto. In poco più di un anno e mezzo, l'ex uomo Alfa Romeo ha costruito un ambiente più solido e coeso, puntando sulla stabilità, sulla cultura del lavoro e su una visione chiara per riportare la Rossa ai vertici. Questo rinnovo non è solo una conferma, ma una sfida a continuare a progredire, ha dichiarato Vasseur dopo la firma. Negli ultimi 30 mesi abbiamo gettato basi solide, ora dobbiamo costruire con costanza e determinazione. Sappiamo cosa ci si aspetta da noi.Il commento del ceo Vigna. Parole che non suonano come semplice diplomazia. In un paddock in continuo movimento, dove la pressione mediatica e sportiva è parte integrante del gioco, la Ferrari ha scelto di blindare la figura apicale del muretto. Una scelta di continuità, che sembra voler proteggere un progetto ancora in fase di sviluppo. E che soprattutto arriva in vista di un 2026 rivoluzionario: nuove power unit, telaio rivisto, equilibrio da ridefinire. Un'occasione troppo importante per rischiare altri stravolgimenti al vertice. Lo conferma anche Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari, che ha accompagnato il comunicato ufficiale con parole cariche di fiducia: Vogliamo riconoscere ciò che è stato costruito e impegnarci per ciò che ancora deve essere realizzato. La leadership di Fred si basa su ambizioni condivise, aspettative reciproche e chiare responsabilità.Difficile fare bilanci netti. I risultati in pista raccontano solo una parte della trasformazione. L'impressione, però, è che il team sia ancora alla ricerca della giusta direzione che porterebbe con sé anche un po' di serenità. Con Vasseur confermato, il 2025 diventa un anno chiave: l'ultima stagione dell'attuale regolamento tecnico sarà anche un banco di prova per il lavoro che si sta facendo tra le mura di Maranello in vista del 2026. In quella che sarà una vera e propria ripartenza per tutto il Circus, la Ferrari vuole farsi trovare pronta.
Categorie: 4 Ruote

Audi Q3 - Aperti gli ordini per l'ibrida plug-in: ecco quanto costa

4 Ruote - Lug 31,2025
Audi ha aperto le prevendite della Q3 e-hybrid, variante plug-in della terza generazione della Suv media di Ingolstadt da poco presentata e proposta con prezzi a partire da 49.800 euro. Grazie a un powertrain da 272 cavalli e 400 Nm di coppia, basato sull'1.5 TFSI Evo2 del gruppo Volkswagen, la Q3 con la spina copre lo 0-100 km/h i  6,8 secondi. Ma il dato più significativo riguarda la batteria che, con i suoi 25,7 kWh (19,7 kWh effettivi) di capacità, promette un'autonomia in solo elettrico di 119 km, rubando però un po' di spazio al bagagliaio (375 litri). Nella ricarica in corrente continua dalle colonnine, l'auto accetta fino 50 kW di potenza, consentendo di portare il livello d'energia nell'accumulatore dal 10% all'80% in circa mezz'ora. Listino a tre gradini. La Q3 e-hybrid è declinata su tre livelli di allestimento: Business (da 49.800 euro), Business Advanced (da 53.000) e S line edition (da 55.200). Sin dalla versione d'accesso, tra le dotazioni figurano il portellone elettrico, il clima regolabile da remoto attraverso il sistema multimediale o l'app myAudi, il digital stage (strumentazione e infotainment digitali) con navigatore incluso, la ricarica wireless per lo smartphone, l'impianto stereo da 260 watt e i servizi Audi connect Navigazione & Infotainment Plus.
Categorie: 4 Ruote

Gruppo Renault - Provost: "Inizia una nuova era, ma in continuità col passato"

4 Ruote - Lug 31,2025
Franois Provost ha assunto da poche ore l'incarico di amministratore delegato del gruppo Renault: una nomina che per la Régie rappresenta "una nuova era", ma che al tempo stesso non stravolgerà la rotta tracciata da Luca de Meo. Lo dimostrano le dichiarazioni rese dallo stesso Provost nel corso di una tavola rotonda con la stampa internazionale, alla quale ha partecipato anche il nostro direttore, Gian Luca Pellegrini. Più prodotti e valore, meno volumi. "Vorrei condividere con voi tre convinzioni", ha esordito Provost. "La prima è che il prodotto è e rimarrà al centro della nostra strategia: continueremo a dare priorità agli investimenti nei nuovi prodotti, sia per l'Europa che a livello internazionale. Confermo, inoltre, che continueremo a dare priorità al valore rispetto ai volumi. La seconda convinzione è che dobbiamo continuare e accelerare la nostra trasformazione. Sappiamo cosa dobbiamo fare, soprattutto rispetto ai nostri migliori concorrenti asiatici. Iniziamo a essere in grado di farlo: per esempio, abbiamo sviluppato la Twingo in 21 mesi. Ora, la nostra sfida è essere in grado, ovunque, in ogni momento, in ogni progetto, soprattutto in Europa, di raggiungere questo livello di competitività in termini di costi, velocità e innovazione. La terza convinzione è che la risorsa più importante di Renault è il suo straordinario capitale umano. Mi riferisco naturalmente ai 100.000 dipendenti, ma anche ai nostri principali partner, concessionari, fornitori e azionisti". Insomma, il piano Renaulution, varato da de Meo, è il punto di partenza, con i suoi "asset solidi, un posizionamento chiaro dei marchi, una buona gamma e anche un modello di business e un'organizzazione innovativi, grazie ad esempio ad Ampere e a Horse (rispettivamente, la divisione per le elettriche e i software e la joint venture con Geely per la produzione di motori termici, ndr). Quindi, oggi inizia una sorta di nuova era, ma ciò che è importante è che si tratterà di continuità strategica, con un'accelerazione della trasformazione".Problemi di mercato, non di gamma. E giù i costi. Provost ha poi escluso una revisione dell'attuale gamma: " buona e sta andando bene, ma il problema è il mercato, non al livello atteso, con una forte pressione commerciale, soprattutto in termini di quote. Quindi, dobbiamo essere cauti o persino cinici riguardo ai fattori esterni, incerti e dirompenti, e concentrarci su ciò che possiamo controllare. Per sostenere i volumi, soprattutto in Europa, dobbiamo ridurre notevolmente i costi. Questa è la nostra strategia. L'obiettivo è un -40%", ha aggiunto il nuovo ad, ribadendo un concetto già espresso dal suo predecessore: "Una parte significativa dei maggiori costi per i clienti europei è dovuta alla regolamentazione. Abbiamo visibilità su più di 100 normative automobilistiche fino al 2030. Questo non è sostenibile".  Dacia e Sud America. Provost ha parlato anche della Dacia: " un punto di forza fondamentale per noi. Stiamo lavorando per elettrificare la piattaforma CMF, ma dobbiamo anche farla crescere fuori dall'Europa, in particolare in India e Sud America". Proprio quest'ultima area è uno dei cardini delle strategie di internazionalizzazione del gruppo Renault, e al tempo stesso una regione dove si stanno rafforzando i legami con i cinesi di Geely. "Credo che il nostro accordo con loro sia un buon esempio del nostro modo di interagire con i partner e della nostra cosiddetta strategia di scalabilità intelligente". Il fronte caldo della Nissan. Non poteva mancare una domanda sulla Nissan e sul suo piano di ristrutturazione. La prima risposta è arrivata dal presidente della Renault, Jean-Dominique Senard: "Nissan è un partner di lunga data per Renault, ma ora sta attraversando un importante periodo di ristrutturazione. un momento difficile per loro e il miglior augurio che possiamo fare è che questo programma venga eseguito correttamente", ha argomentato Senard. "Faremo tutto il possibile per aiutare la Nissan: insieme a Mitsubishi, è per noi un partner importante e quindi siamo estremanente interessati a mantenere vivo il nostro rapporto". Per Provost, il piano elaborato dal Ceo Ivan Espinosa è "appropriato e assolutamente necessario per la sostenibilità della Nissan: siamo fiduciosi che Ivan e il team Nissan siano in grado di realizzarlo ed è anche per questo che, come partner e come soci di riferimento, intendiamo dedicare loro tempo e supporto". La transizione energetica. Anche in questo caso, nessuna discontinuità con de Meo: "Abbiamo un'elevata incertezza in termini di tecnologie", ha detto Provost. "Anche per quel che riguarda i veicoli a batteria, la nostra strategia è e continuerà a essere quella di essere in grado di posizionarci meglio rispetto ai concorrenti: è una questione di costi nell'intera catena del valore e di innovazione nel campo dei software. Allo stesso tempo, però, si tratta anche di mantenere una posizione di forza in tutto ciò che riguarda le tecnologie ibride efficienti e questo argomento riguarda Horse: è davvero una risorsa molto importante per Renault perché disponiamo direttamente di tutte le tecnologie possibili. Dunque, Renault può accedere non solo all'ibrido, ma anche all'ibrido plug-in, al range extender e a tutti i tipi di carburante: è una buona strategia e intendo continuare a utilizzare tutte le soluzioni". 
Categorie: 4 Ruote

Gruppo BMW - Trimestrale in forte calo: pesano cambi e Cina

4 Ruote - Lug 31,2025
Il gruppo BMW ha chiuso il secondo trimestre con un calo generalizzato dei principali parametri economici, a dimostrazione - l'ennesima, dopo Porsche e Mercedes - di come l'attuale peggioramento del contesto operativo stia producendo un impatto negativo anche sui leader del segmento premium. Nonostante consegne in aumento dello 0,4% a 621.477 vetture, il fatturato dell'Elica consolidato è peggiorato dell'8,2% a 33,93 miliard, con la componente Automotive in flessione di un'identica percentuale a 29,44 miliardi. Gli utili, invece, sono scesi tutti di oltre il 30%. Redditività in sofferenza. L'utile operativo, infatti, è calatodel 31,4% a 2,66 miliardi, di cui 1,6 miliardi per l'auto (-40,3%), mentre l'utile pre-tasse è peggiorato del 32,3% a 2,6 miliardi e i profitti del 31,9% a 1,84 miliardi. A penalizzare il conto economico sono stati diversi fattori: i vertici aziendali citano lo sfavorevole contesto valutario, un calo della domanda in Cina e l'impatto dei dazi (sia quelli europei sulle elettriche prodotte nel Paese del dragone, sia quelli statunitensi). Se si amplia lo sguardo all'intero primo semestre, la situazione non cambia di molto anche se non il calo delle principali voci non è della stessa ampiezza: a fronte di consegne in aumento dello 0,5% a 1,2 milioni di veicoli, i ricavi sono scesi dell'8% a 67,7 miliardi (-6,9% a 58,65 miliardi per l'Auto), mentre l'utile operativo ha subito una flessione del 26,8% a 5,8 miliardi, l'utile pre-tasse del 28,6% a 5,73 miliardi e il risultato netto del 29% a 4 miliardi.Non cambiano le previsioni. Inoltre, il margine operativo del business automobilistico si è attestato al 6,2%, in calo rispetto all'8,6% di un anno fa, ma comunque nella parte alta dell'intervallo previsionale annuale tra il 5% e il 7%, mentre i flussi di cassa sono in aumento da 2,29 a 2,34 miliardi. "Ancora una volta la nostra performance nella prima metà del 2025 sottolinea la solidità del nostro modello di business", ha detto l'amministratore delegato di BMW, Oliver Zipse, mentre il direttore finanziario Walter Mertl ha sottolineato la convizione dell'intero management che il gruppo sia "saldamente sulla buona strada" per raggiungere i target per il 2023, tra cui una leggera crescita delle vendite, con un "lieve aumento" della quota di veicoli elettrici, e un margine operativo, per l'appunto, tra il 5% e il 7%. 
Categorie: 4 Ruote

Chery - A Barcellona nascerà un nuovo centro di ricerca e sviluppo

4 Ruote - Lug 31,2025
Prosegue l'invasione del Dragone in Europa: la Chery (da poco sbarcata in Italia coi brand Omoda e Jaecoo) aprirà un centro di ricerca e sviluppo a Cornellà de Llobregat, in provincia di Barcellona. Lo ha annunciato il governatore catalano Salvador Illa Roca al termine di un incontro col presidente del colosso orientale, Yin Tongyue, nella cinese Wuhun. La nuova divisione spagnola, che dovrebbe essere attivata in autunno, darà supporto al gruppo per lo l'adattamento dei veicoli agli standard di qualità europei", ha scritto lo stesso Illa su X. Il secondo. Sempre a Barcellona, la Chery ha già avviato, con marca iberica Ebro, un centro di produzione di auto in una fabbrica precedentemente usata dalla Nissan, in virtù di un'alleanza siglata nel 2024. Pechino vede infatti di buon occhio gli investimenti delle Case cinesi (come la SAIC) in Spagna, che ha votato no ai dazi Ue sulle auto elettriche importate dal Celeste Impero.
Categorie: 4 Ruote

Con 4R di agosto - QNovità Estate, l'allegato gratuito con tutti i modelli in arrivo

4 Ruote - Lug 31,2025
Dopo il classico appuntamento con QNovità, a gennaio, torniamo a fare il punto della situazione su tutte le nuove auto in arrivo con l'allegato gratuito QNovità Estate. Settantadue pagine di modelli che verranno lanciati da qui a fine anno, più alcune vetture che "sforeranno" ai primi mesi del 2026, come presentazione o arrivo nelle concessionarie. Tantissime novità. Dalla A alla Z, abbiamo raccolto tutti i modelli nel nostro classico tabellone delle novità in arrivo. Raggruppandoli in tre categorie inedite: le piccole, con tutte le auto nell'orbita dei quattro metri (o meno); le medie, con le vetture attorno ai quattro metri e mezzo, ma anche modelli di segmento D, che pian piano sta diventando sempre più popolato, anche grazie ai prodotti in arrivo dall'Oriente; e infine le grandi, con vetture con lunghezze (o prezzi) importanti. In più, troverete un approfondimento sulla BYD Dolphin Surf e focus su alcuni dei temi caldi dell'automotive, dalla rinascita delle compatte alla diffusione dei range extender e delle elettriche che si trasformano in ibride plug-in.
Categorie: 4 Ruote

Nuovo Quattroruote - Scopri il numero di agosto

4 Ruote - Lug 31,2025
Il nuovo numero di Quattroruote, già disponibile in Digital Edition e in edicola dal 1 agosto, dedica la copertina alla Mazda 6e: l'elettrica di Hiroshima debutta nel territorio delle berline a batteria e, con un prezzo allettante, entra a gamba tesa nel segmento D. La Tesla è nel mirino. L'Attualità si occupa delle "turbobici" dei rider, truccate nella quasi totalità dei casi, ma pure dei sistemi fai da te per hackerare gli infotainment e guardare film e video mentre si guida: una follia che può costare cara, anche sul fronte della propria sicurezza digitale. Infine, le Anteprime ricostruiscono per voi la Lancia Gamma, attesa nel 2026, e vi propongono anche l'edizione estiva di QNovità, l'allegato gratuito di 72 pagine con tutti i modelli in arrivo nei prossimi mesi: la lettura ideale per le vacanze sotto l'ombrellone.  Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un'email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).
Categorie: 4 Ruote

Leapmotor B10 - Aperti gli ordini della Suv media: ecco prezzi e versioni

4 Ruote - Lug 31,2025
Stellantis ha scelto l'Italia come primo mercato europeo per l'apertura degli ordini della Leapmotor B10. Per l'occasione, il nuovo modello viene proposto al prezzo di lancio di 26.900 euro. Le versioni. La B10 è caratterizzata da specifiche tipiche di una una Suv di segmento C: 4.515 mm di lunghezza, 1.885 mm di larghezza, 1.655 mm di altezza e passo di 2.735 mm. Nel suo complesso, l'offerta è estremanente semplice. La B10 è dotata di una sola tipologia di motore elettrico da 218 CV e 240 Nm di coppia, mentre il pacco batteria è disponibile in due configurazioni: una da 56,2 kWh e autonomia massima da 361 km (ciclo Wltp) e una da 67,1 kWh, che garantisce percorrenze fino a 434 km. Entrambe supportano la ricarica in corrente alternata da 11 kW e continua fino a 168 kW, consentendo, in quest'ultimo caso, di passare dal 30 all'80% della carica in soli 20 minuti. Due anche gli allestimenti, Life e Design, essenzialmente "bloccati" dal punto di vista degli optional. Il primo comprende il tetto panoramico da 1,8 metri quadrati, i cerchi di lega da 18'', la telecamera di parcheggio a 360 gradi e un pacchetto completo di Adas (17 funzioni). L'allestimento Design aggiunge i sedili anteriori riscaldabili, ventilati e regolabili elettricamente, il portellone posteriore elettrico, i vetri oscurati e il sistema hi-fi premium con 12 altoparlanti. I prezzi. Offerta di lancio a parte, il listino della Leapmotor C10 parte da 29.900 euro per la versione Life con batteria da 56,2 kWh e arriva a 33.400 per la variante Design con accumulatore da 67,1 kWh.
Categorie: 4 Ruote

Gruppo Renault - Conti in rosso per le partecipazioni nella Nissan

4 Ruote - Lug 31,2025
La recente decisione del gruppo Renault di rivedere il trattamento contabile della partecipazioni detenute nella Nissan impatta pesantemente sul conto economico della Régie: il primo semestre si è chiuso con una perdita di 11,185 miliardi di euro, a fronte dell'utile di 1,293 miliardi del pari periodo dell'anno scorso. Come detto, il rosso è di natura esclusivamente contabile perché dal 30 giugno scorso le azioni Nissan sono valutate sulla base delle quotazioni di Borsa e non più con il metodo del patrimonio netto. il che ha determinato la necessità di registrare una perdita non monetaria di ben 9,3 miliardi. Senza questo impatto negativo, il conto economico mostra un utile di 461 milioni di euro, comunque in calo rispetto a un anno fa, quando era stato registrato un avanzo, sempre al netto della Nissan, di 1,469 miliardi. Segnali di resilienza. Detto questo, secondo i vertici aziendali, gli altri principali parametri economici lanciano segnali di "resilienza" per l'intero gruppo. Il fatturato è cresciuto del 2,5% a 27,64 miliardi (+3,6% a cambio costanti), con il Ramo Auto in miglioramento dello 0,5% a 24,49 miliardi (+1,6% al netto degli effetti valutari). Il gruppo, che ha beneficiato della crescita dei volumi e del miglior mix di prodotto per annullare le conseguenze di un contesto di prezzi e mercati sfavorevoli, ha però visto il margine operativo lordo scendere da 2,175 miliardi a 1,653 miliardi, per un'incidenza sui ricavi in calo dall'8,1% al 6%. Nelle sole attività automobilistiche, il dato è peggiorato da 1,6 miliardi a 989 milioni (dal 6,6% al 4% in percentuale sul fatturato) anche per colpa di un mix di prodotto negativo legato al minor peso dei veicoli commerciali e alla crescita delle elettriche. Alla luce delle voci straordinarie, come l'impatto della Nissan, il risultato operativo è passato da un utile di 1,9 miliardi a una perdita di 8,4 miliardi. Male il rendiconto finanziario, con flussi di cassa per appena 47 milioni di euro, contro gli 1,3 miliardi di un anno fa.  Le prime parole di Provost. Per i prossimi mesi, il gruppo si aspetta un "deterioramento della dinamica del mercato automobilistico con una maggiore pressione commerciale esercitata dai competitor e un ulteriore calo del canale retail". Tuttavia, il nuovo amministratore delegato, Franois Provost, è convinto che il costruttore abbia tutte le carte in mano per affrontare i prossimi mesi. "Disponiamo di tutte le basi per avere successo", ha detto il top manager. "Team impegnati, un piano prodotto solido, un posizionamento chiaro dei brand e un'organizzazione innovativa". Detto questo, "in un contesto di mercato difficile, i risultati del primo semestre non sono stati in linea con le ambizioni iniziali", ma la Renault "ha già lanciato una serie di misure per raggiungere gli obiettivi. La reddittività di Renault Group si riconferma un punto di riferimento del settore e siamo determinati a mantenere questo standard", ha continuato Provost. "La roadmap è chiara: garantire la continuità della nostra strategia accelerando al tempo stesso la trasformazione. In questo contesto di forte rottura, ci concentriamo su ciò che sappiamo fare bene: gestire i team, dare priorità agli investimenti sui prodotti, fornire le migliori performance del settore e fare affidamento su un'esclusiva rete di partner. Sono convinto che Renault Group sia in buona posizione per creare valore, ai massimi livelli e in modo continuativo, per gli anni a venire", ha concluso il successore di Luca de Meo. 
Categorie: 4 Ruote

Dazi - Trump si accorda con la Corea del Sud

4 Ruote - Lug 31,2025
Donald Trump continua ad annunciare accordi commerciali con i principali partner economici degli Stati Uniti. L'ultimo riguarda la Corea del Sud e prevede l'applicazione di tariffe doganali del 15%, la stessa aliquota al centro delle intese, ancora tutte da definire nei dettagli, con il Giappone e l'Unione Europea.Si scende al 15%. L'accordo con Seul, che Trump ha descritto come "pieno e completo" ed è stato raggiunto alla vigilia della scadenza del primo agosto imposta dalla Casa Bianca, replica in parte quanto già convenuto con Tokyo e Bruxelles. Il dazio del 15%, inferiore al 25% minacciato dallo stesso Trump, riguarda sia le auto che i semiconduttori, due dei principali beni esportati dai coreani verso gli Stati Uniti. L'intesa non comprende l'acciaio e l'alluminio, che continueranno a subire un dazio del 50%. Inoltre, è previsto che Seul sostenga progetti di investimento sul territorio statunitense per 350 miliardi di dollari, di cui 150 miliardi nel comparto della cantieristica navale, uno dei fiori all'occhiello dell'industria nazionale. Si tratta comunque di una conferma degli impegni già presi dalla Corea del Sud con la precedente amministrazione Biden, quindi da questo punto di vista non cambia nulla. Inoltre, al contrario di altri Paesi, i coreani sono riusciti nel loro intento di mantenere chiuse le sue dogane all'importazioni di riso o carne bovina dagli Stati Uniti e di ottenere nuove rassicurazioni sull'impegno militare di Washington. A ogni modo, l'accordo deve ancora essere definito nei dettagli e non sono escluse sorprese: i negoziati proseguiranno nei prossimi giorni, in modo da concordare un testo condiviso da sottoporre tra due settimane alla firma di Trump e del presidente coreano Lee Jae Myung durante un bilaterale alla Casa Bianca.
Categorie: 4 Ruote

Dieselgate - Una corte olandese accusa l'ex PSA: "Software illegali dal 2009"

4 Ruote - Lug 31,2025
Il dieselgate riserva continui sviluppi giudiziari. Un tribunale olandese, secondo un articolo della Reuters, ha accusato quattro marchi oggi di proprietà di Stellantis e in passato sotto il controllo di General Motors e PSA di aver venduto nei Paesi Bassi vetture diesel dotate degli ormai famosi software per la manipolazione dei test sulle emissioni inquinanti. La causa, promossa a tre organizzazioni non profit, riguarda i brand Peugeot, Citroën, DS e Opel (appartenente al gruppo americano fino al 2017). La difesa di Stellantis. La corte ritiene che le auto della Opel fossero chiaramente dotate di dispositivi illegali sin dal 2009, mentre per gli altri tre brand si limita a indicare una "sospetta" presenza di software per la manipolazione delle emissioni. Inoltre, nel loro parere, i giudici si dicono del tutto convinti che dal 2014 siano state commercializzate vetture diesel non conformi alle disposizioni di legge. Immediata la reazione di Stellantis, che in un comunicato ha respinto al mittente le accuse e ha anticipato l'intenzione di compiere "i passi appropriati" per difendere i propri interessi. "Stellantis crede fermamente che i veicoli siano conformi a tutte le normative applicabili in materia di emissioni e che il tribunale abbia fatto considerazioni errate", ha aggiunto il gruppo. 
Categorie: 4 Ruote

Iveco - Accordo per la cessione del gruppo a Tata Motors

4 Ruote - Lug 30,2025
Dopo mesi di indiscrezioni, si concretizza un'operazione che ha già generato non poche preoccupazioni tra le organizzazioni sindacali italiane. Infatti, Iveco è destinata a passare sotto il controllo degli indiani di Tata Motors, che acquisiranno l'intero gruppo grazie a un'offerta di 3,8 miliardi. Tuttavia, una parte importante delle attività industriali di Iveco, ossia il business della Difesa, rimarrà in Italia: a rilevarla sarà la maggior società italiana del comparto, la Leonardo (l'ex Finmeccanica). L'operazione con Tata. In particolare, la società indiana ha lancerà un'offerta pubblica d'acquisto, tramite un veicolo di diritto olandese, sull'intero capitale di Iveco: per ogni azione verrà pagato un corrispettivo di 14,1 euro. Tale prezzo, unitamente al dividendo straordinario che sarà distribuito agli azionisti per la vendita del business della Difesa (stimato in 5,5/6euro per azione), incorpora un premio di almeno il 22% rispetto alla quotazione media nei tre mesi precedenti le indiscrezioni di stampa sulla possibile operazione. Il consiglio di amministrazione di Iveco sostiene l'Offerta e raccomanda ai soci di aderirvi. A tal proposito, la holding Exor, maggior azionista con oltre il 27% del capitale, ha già assunto l'impegno irrevocabile a portare in adesione all'offerta la propria partecipazione azionaria.Gli impegni degli indiani. La Tata ha concordato, a sua volta, una serie di impegni, tra cui il sostegno all'attuale strategia di Iveco e la garanzia degli "interessi di lungo termine di tutti gli stakeholder, inclusi dipendenti, fornitori e clienti. L'operazione, che porterà all'addio dell'azienda torinese aBorsa Italina, è accompagnata anche da una serie di accordi di natura non finanziaria e di durata biennale. Tra gli altri. è previsto che le attività di Iveco rimangano "sostanzialmente intatte". Inoltre, Tata si impegna a "rispettare e mantenere l'identità aziendale, l'integrità, i valori fondamentali e la cultura di Iveco Group, nonché i principali marchi, i trade-marks e i loghi", e a non procedere con "alcuna ristrutturazione significativa" e la chiusura di qualsivoglia impianto. In ogni caso, gli indiani non prevedono "alcuna riduzione della forza lavoro" e impatti sui siti di produzione, sui contratti con i clienti e sui livelli occupazionali.  Nasce un colosso del settore. Con l'operazione nasce uno dei principali attori del mercato dei veicoli commerciali: l'Offerta unisce "due aziende con portafogli di prodotti e capacità altamente complementari, sostanzialmente prive di sovrapposizioni nella struttura industriale e presenza geografica", e crea "un'entità più forte e diversificata con una presenza globale significativa" e vendite di più di circa 540.000 unità all'anno. Iveco e il business dei veicoli commerciali di Tata Motors avranno ricavi combinati di circa 22 miliardi di euro, suddivisi tra Europa (circa 50%), India (circa 35%) e Americhe (circa 15%). Il sostegno all'attuale strategia rappresenta anche un segnale positivo dopo due anni di grande dinamismo per l'azienda. Iveco è reduce da un biennio di accordi con diversi altri gruppi industriali e non solo. Nel 2024 ha ceduto la divisione Magirus dedicata ai veicoli per i vigli del fuoco e la protezione civile al fondo Mutares e firmato con la cinese Foton un memorandum d'intesa per esplorare possibili collaborazioni nel settore dei veicoli commerciali e industriali elettrici e ulteriori possibilità di sviluppo di progetti congiunti per l'Europa e il Sudamerica. Sempre l'anno scorso era stato annunciato l'ampliamento di una collaborazione già esistente con Hyundai per la creazione di veicoli leggeri e camion pesanti elettrici e a fuel cell, i cui principali effetti sono stati la realizzazione dell'Iveco eMoovy, chassis elettrico derivato dallo Hyundai ST1, e dell'autobus urbano E-Way H2 a celle a combustibile. Inoltre, la lettera d'intenti con Ford Trucks, marchio della joint venture Ford Otosan fra il gruppo statunitense e il turco (Otosan appunto), finalizzato allo sviluppo congiunto di una struttura di cabina in grado di ottemperare alle norme di sicurezza che entreranno in vigore dal 2028. Il mese scorso, infine, la firma di un'intesa con Stellantis Pro One per l'ingresso nella gamma leggera, accanto al Daily, dei furgoni eJolly ed eSupeerJolly, derivati rispettivamente dai Fiat E-Scudo ed E-Ducato.L'addio alla Difesa. In tale quadro, non va trascurata la cessione del business della Difesa a Leonardo. L'operazione, da tempo oggetto di indiscrezioni di stampa, crea un campione nazionale del comparto, riguarda IDV e Astra e tutte le attività connesse (6 siti produttivi, 9 uffici commerciali a livello globale e ricavi per 1,1 miliardi nel 2024) ed è previsto venga completata entro il 31 marzo 2026. A valle dell'efficacia della vendita, Iveco Group intende distribuire mediante dividendo straordinario ai propri soci i proventi netti dell'operazione, soggetti ad aggiustamenti di chiusura.
Categorie: 4 Ruote

Ecobonus - Il governo: auto elettriche, incentivi a settembre

4 Ruote - Lug 30,2025
Ecobonus per auto elettriche in arrivo a settembre: lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, rispondendo a un'interrogazione parlamentare. Gli incentivi consentiranno di immatricolare 39 mila veicoli a corrente fra vetture e furgoni. Tra i soggetti beneficiari le persone fisiche residenti in aree urbane funzionali, ossia le città insieme alle relative aree di pendolarismo, per l'acquisto di veicoli privati a batteria della categoria M1; e le microimprese per i veicoli commerciali a corrente N1 e N2. A quanto ammontano. Per i privati, il bonus massimo sarà di 11 mila euro per i privati con Isee inferiore o pari a 30 mila euro, e di massimo di 9 mila euro per Isee tra i 30 e i 40 mila euro. Per le microimprese, c'è la copertura fino al 30% del prezzo di acquisto, con un massimale di 20 mila euro. In quanto al fondo, si tratta di 597 milioni entro giugno 2026: risorse del Pnrr avanzate, non impiegate per installare 20 mila colonnine. In attesa di dettagli. Da capire se in tutto ciò ci sarà l'obbligo di rottamazione di un veicolo, un tetto di listino per la Bev e quale sarà il requisito della residenza nelle aree funzionali, individuate per particolari caratteristiche (zone con più inquinamento o con maggiore necessità di macchine a inferiore impatto ambientale). Prossimi passi. Per procedere con l'ecobonus serve il decreto ministeriale che definirà criteri e modalità di concessione degli incentivi, rendendo possibile l'avvio della misura a settembre. Inoltre, occorrerà una piattaforma informatica per le concessionarie.
Categorie: 4 Ruote

Monterey Car Week - Il Pininfarina Trophy al Concorso d'eleganza di Pebble Beach

4 Ruote - Lug 30,2025
La Pininfarina celebra 95 anni di storia con un evento speciale alla Monterey Car Week. In occasione del Pebble Beach Concours d'Elegance, la vettura che più incarnerà lo spirito della firma italiana sarà infatti premiata con il Pininfarina Trophy. La vincitrice verrà scelta da una commissione designata dagli organizzatori del Concorso, mentre il trofeo, disegnato e realizzato dalla stessa Pininfarina, sarà consegnato dall'amministratore delegato Silvio Angori.  A Monterey anche la Battista Novantacinque. La Pininfarina sarà presente sul prato di Bebble Beach anche con la sua ultima creazione: la hypercar elettrica Battista Novantacinque in livrea Exposed Signature Carbon Rosso Gloss, nata come esemplare unico e presentata nel giugno scorso al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino. Si tratta anche dell'ultima delle 150 Battista costruite.
Categorie: 4 Ruote

Gruppo Renault - Franois Provost è il nuovo Ceo della Losanga

4 Ruote - Lug 30,2025
Franois Provost è il nuovo Ceo del Gruppo Renault. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione, riunitosi oggi sotto la presidenza di Jean-Dominique Senard, su raccomandazione del comitato governance e retribuzioni. Alto profilo. Classe 1968, il top manager francese - che ha precedentemente ricoperto il ruolo di direttore acquisti, partnership e public affairs - entra in carica praticamente da subito, vale a dire dal 31 luglio. A meno di scossoni, resterà in sella per quattro anni. Laureato presso l'cole polytechnique e l'cole des Mines a Parigi, Provost ha iniziato la sua carriera al ministero dell'Economia e a quello della Difesa. L'ex braccio destro di Luca de Meo (l'italiano, non più capo dell'azienda da metà luglio, è passato al gigante del lusso Kering), ha ricoperto numerosi ruoli nel marchio della Losanga dal 2002: fra l'altro, è stato direttore della divisione commerciale, della Renault Samsung Motors, delle operazioni del gruppo in Cina, poi dello sviluppo internazionale, quindi della direzione affari pubblici.In casa. Per il dopo de Meo, il Cda ha così privilegiato un candidato interno, preferendolo a Maxime Picat (disponibile dopo l'uscita da Stellantis) e Denis Le Vot (responsabile Dacia). Numerose le sfide per Provost: il nuovo Ceo potrebbe eseguire il piano strategico Futurama, che de Meo aveva presentato in consiglio di amministrazione prima di annunciare la sua uscita a sorpresa. D'altronde, come in passato ha detto un portavoce della Régie, il nuovo Ceo è comunque la pietra angolare dell'implementazione del piano Renaulution, in particolare la creazione delle due filiali Ampere e Horse, relative a rispettivamente a elettriche e ibride. Ed è stato lui a negoziare le partnership con la cinese Geely, co-azionista Renault nella divisione dedicata ai motori a combustione e partner del gruppo in Corea del Sud e Brasile. Inoltre, Provost ha lavorato per portare il gigante petrolifero saudita Aramco nel capitale del colosso francese, svolgendo un ruolo chiave nello scioglimento dei legami con Nissan.Le prime parole. Il mio pensiero va in particolare ai team che mi hanno affiancato in questi 23 anni, ha detto Provost. Metterò tutta la mia energia e passione per contribuire, insieme ai nostri 100.000 dipendenti nonché ai concessionari, fornitori e partner, allo sviluppo del gruppo, fiore all'occhiello dell'industria francese da 127 anni.
Categorie: 4 Ruote

Aston Martin - Allarme utili per i dazi e il mercato cinese

4 Ruote - Lug 30,2025
Le vendite in calo in Cina e i dazi Usa per il Regno Unito pesano sui conti dell'Aston Martin, che ha appena emesso un profit warning:  l'allarme, con le azioni della società britannica scese fino al 7%, si traduce in un utile operativo rettificato in pareggio nel 2025. Inoltre, andranno messi a bilancio gli investimenti in software e una sterlina più forte, riferisce la Reuters. Patto particolare. Firmato a giugno, l'accordo commerciale fra Gran Bretagna e Washington si basa su quote per le auto britanniche che gli States importano: 25.000 vetture prodotte nel Regno Unito ogni trimestre beneficiano di un dazio del 10%, mentre le unità in più che entrano negli Usa sono soggette a un'imposta del 27,5%. Insomma, chi prima arriva in terra statunitense, meno viene tassato. Più intricato. Stando all'Aston Martin, questo meccanismo complica la pianificazione finanziaria per il 2025 e forse anche per il 2026. Tant'è vero che il Ceo Adrian Hallmark esorta il governo britannico a trovare una soluzione diversa, che garantisca un accesso equo per l'intera industria automobilistica del Regno Unito: il 10% su base continuativa. Dopo lo stop per liquidare le scorte, il costruttore di Gaydon ha ripreso le spedizioni di auto negli Stati Uniti a giugno. Ko in Cina. Resta bassa la domanda nella regione Asia-Pacifico, che rappresenta un quarto dei ricavi: l'Aston Martin parla di vendite in un mercato cinese molto stagnante, con un'economia in rallentamento.
Categorie: 4 Ruote