Monterey Car Week - Tutte le novità portate da Brabus

4 Ruote - Ago 16,2025
La tedesca Brabus ha invaso la Monterey Car Week con una serie di novità: nel suo enorme stand sul campo da golf di Pebble Beach ha infatti esposto yacht, Range Rover rese ancora più lussuose, Rolls-Royce personalizzate e vari modelli Mercedes. Tra le novità spiccano la Brabus Rocket GTC Deep Red su base Mercedes-AMG SL e la Brabus 700 basata sulla Rolls-Royce Cullinan Series II.  1.000 CV open top. La Brabus Rocket GTC Deep Red ha una carrozzeria interamente di fibra di carbonio a vista rossa, che si abbina a un sistema ibrido da 1.000 CV e 1.620 Nm di coppia (limitata). Il propulsore a benzina è un V8 biturbo di 4.5 litri, ribattezzato Rocket 1000, mentre l'aerodinamica ottimizzata include dei passaruota allargati, uno splitter anteriore, nuovi paraurti e un cofano specifico. L'auto sfiora così i 2 metri di larghezza (specchi esclusi) e sfoggia cerchi specifici da 21 pollici all'anteriore e 22 al posteriore. L'abitacolo è rivestito di pregiata pelle rossa coordinata. Anche Rolls. La Brabus 700, basata sulla Rolls-Royce Cullinan Series II è riconoscibile per la carrozzeria allargata e i dettagli di carbonio. Il widebody Brabus Widestar si abbina alla verniciatura Cascade Gray, mentre il motore V12 biturbo è stato aggiornato per erogare 700 CV e 950 Nm. Questa Suv accelera 0-100 km/h in 5.0 secondi e tocca una velocità massima 250 km/h (limitata). L'assetto è ribassato di 25 mm e presenta un modulo elettronico SportXtra tarato ad hoc, mentre l'interno è rifinito con pelle Verdant Shadow e trapuntature Shell.
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Hennessey Venom F5 - 2.031 CV (con cambio manuale) per la Revolution LF

4 Ruote - Ago 16,2025
Non una semplice hypercar, ma una one-off commissionata per stupire: la Hennessey Venom F5 Revolution LF appena presentata alla Monterey Car Week è l'auto più complessa mai realizzata dal costruttore texano. Frutto della neonata divisione 'Maverick', è pensata per il collezionista Louis Florey, che desiderava un veicolo che esprimesse al massimo la connessione tra macchina e guidatore, elevando l'esperienza analogica oltre quota 2 mila cavalli. Da gestire con un cambio manuale. Ancor più curata. La carrozzeria, di fibra di carbonnio a vista color Cocoa Brown, è impreziosita da una vernice River Sand Metallic, con una striscia tono su tono. L'aerodinamica mutua elementi dalla Venom F5 Evolution, ma si aggiorna con un nuovo splitter anteriore, alette ridefinite, feritoie sui parafanghi e un'ala posteriore più alta (290 mm). L'abitacolo è stato reinventato, con forte enfasi sulla connessione analogica. La monoscocca di carbonio XCell_2 migliora ergonomia e geometria della pedaliera rispetto alle altre F5 e ogni comando è stato riprogettato con dettagli derivati dall'alta orologeria. Una nuova console centrale mostra la griglia ad H del cambio, d'alluminio fresato dal pieno, così come i pedali e il comando del freno di stazionamento pensato per avere un feeling meccanico. 2 mila cavalli col manuale. La Venom F5 Revolution LF è spinta da un V8 biturbo di 6.6 litri: battezzato Fury, è in grado di erogare 2.031 CV grazie a un sistema di sovralimentazione biturbo a doppio stadio.. La novità tecnica, come detto, è l'introduzione di una trasmissione manuale a sei marce, pensata per rendere la Venom F5 ancora più coinvolgente da guidare. Il pacchetto 'Evolution', incluso, apporta miglioramenti a sospensioni adattive e confort, garantendo un'elevatastabilità ad alta velocità su strada e in pista.
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Gordon Murray - Un V12 da 12 mila giri per la Le Mans GTR

4 Ruote - Ago 16,2025
Il nome di Gordon Murray è sinonimo di ingegneria automobilistica raffinata e di una visione purista delle prestazioni. E la Le Mans GTR appena svelata alla Monterey Car Week è lì a dimostrarlo. Questo progetto racchiude la passione di Murray per le longtail da endurance, reinterpretandone il fascino con soluzioni contemporanee e un'esclusività senza pari. Non una semplice evoluzione, ma una dichiarazione d'intenti che fonde l'eleganza aerodinamica con un'esperienza di guida profondamente connessa alla pista. Ispirata da vere icone. La GMSV Le Mans GTR si distingue immediatamente per la sua forma affusolata, un chiaro richiamo alle longtail da competizione degli anni 70, 80 e 90, con dettagli ispirati alle Matra-Simca MS660, Porsche 917 e Alfa Romeo Tipo 33/3. La carrozzeria è stata progettata per l'ottimizzazione aerodinamica, con uno splitter anteriore, profonde minigonne laterali e un diffusore posteriore a doppio canale che contribuiscono a generare il massimo dell'effetto suolo. Un'ala posteriore completa il pacchetto, assicurando un equilibrio ottimale tra deportanza e resistenza aerodinamica. Si notano anche prese d'aria maggiorate all'anteriore e nuove prese laterali a ridosso delle ruote posteriori, dedicate al raffreddamento del motore e del cambio. All'interno, nonostante l'impostazione da pista, è stata mantenuta la ricercatezza dei materiali già vista sulla GMA T.50, con plancia, interruttori, quadranti, imbottiture dei sedili e pedaliere completamente ridisegnati e focalizzati sul pilota. I clienti hanno la possibilità di specificare materiali e colori per omaggiare le leggendarie vetture da corsa del passato o creare un abitacolo moderno e altamente personalizzato. Ne faranno solo 24. Per una vettura del genere, Murray non poteva che scegliere un V12 ad altissimo regime di rotazione, con cambio manuale a sei marce. Rispetto alla T.50, quasi ogni elemento tecnico è stato modificato. Il propulsore promette un'esperienza sonora profonda e bilanciata grazie al doppio scarico che emerge dal diffusore, e permette di spingersi fino a 12.100 giri: una presa d'aria dinamica montata sul tetto amplifica ulteriormente la il suono di questo dodici cilindri all'interno dell'abitacolo. Per l'utilizzo in pista, la vettura adotta sospensioni più rigide e leggere, una carreggiata più ampia e pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 di dimensioni maggiori. Prodotta in una serie limitatissima di soli 24 esemplari, uno per ogni ora della celebre gara di Le Mans, ogni vettura è già stata allocata al suo futuro proprietario: le prime consegne previste per il 2026, ma i prezzi non sono stati divulgati.
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Ford - Ultima chance per comprare una GT (da pista)

4 Ruote - Ago 16,2025
Negli stessi giorni della Monterey Car Week, la Ford ha annunciato l'avvio della fase conclusiva della produzione della GT. Dopo aver pensionato la stradale, infatti, l'Ovale Blu ha continuato ad assemblare una versione da pista della sportiva, ma ora siamo agli sgoccioli: per acquistare quello che diventerà un pezzo di storia c'è tempo fino al 15 ottobre. Dei 67 esemplari totali, la maggior parte è già stata venduta con prezzi attorno al milione e mezzo di euroTutta aerodinamica. Dopo quasi un decennio di assemblaggio a mano, la produzione della Ford GT giunge così al termine. La Ford Performance ha infatti avviato l'onda produttiva finale della versione nata per la pista in collaborazione con Multimatic Motorsports. La Ford GT Mk IV da track day ha una carrozzeria completamente nuova e un telaio interamente in fibra di carbonio. Il design è puramente funzionale: grazie a specifiche migliorie aerodinamiche, genera più di una tonnellata di deportanza a 240 km/h.820 CV. Dietro all'abitacolo, la Mk IV monta un EcoBoost V6 biturbo da 3.8 litri da oltre 820 cavalli, per uno 0-100 in 3 secondi. La potenza è gestita da una frizione racing abbinata a un cambio sequenziale a sei rapporti, mentre le sospensioni sfruttano ammortizzatori Multimatic Adaptive Spool Valve regolabili dal pilota. Le prestazioni in pista sono notevoli: la Ford GT può toccare i 3g d'accelerazione laterale e ha dimostrato di essere più veloce della Ford GTLM da corsa.
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Bentley - Ombre by Mulliner, il fascino delle sfumature

4 Ruote - Ago 16,2025
Per la Bentley, non c'è limite alla personalizzazione. Soprattutto a livello di finiture. Alla Monterey Car Week, il costruttore britannico ha svelato un esemplare unico della Continental GT Speed, caratterizzato dalla nuova finitura Ombre by Mulliner. Una complessa verniciatura artigianale frutto di 56 ore di lavorazione che sarà presto disponibile per tutti i clienti del marchio. Graduale. Il processo sviluppato dalla Bentley permette una transizione graduale tra due colori, come dimostrato dall'esemplare di Monterey, che sfuma dalla tinta Topaz all'anteriore al Windsor Blue al posteriore. Anche i cerchi da 22 pollici riprendono questa finitura bicolore, abbinando il Topaz all'anteriore e il Windsor Blue al posteriore. La cura artigianale assicura che ogni applicazione sia unica, pur mantenendo una transizione impeccabile. L'armonia cromatica si estende all'abitacolo, dove lo studio Bespoke di Mulliner ha replicato l'approccio sfumato degli esterni. La parte anteriore della cabina è rivestita in pelle Topaz sui sedili, volante e pannello strumenti, fondendosi poi con la console centrale. Verso il posteriore, il tono scurisce in Beluga, creando un contrasto sofisticato. Dettagli come le impunture e le bordature dei sedili e delle portiere sono accentuate dal colore Dragonfly. Per completare l'esperienza tattile e visiva, superfici come la console centrale e il pannello strumenti presentano impiallacciature verniciate in Satin Beluga. A bordo, spiccano il Bentley Rotating Display e il sistema audio Naim for Bentley, oltre alle finiture Dark Chrome. Nessuna modifica è stata invece apportata al powertrain ibrido plug-in di questa coupé da 782 CV e 1.000 Nm.
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Aston Martin - Octavia, la DBS reinventata da Ringbrothers

4 Ruote - Ago 16,2025
Ringbrothers, un preparatore del Wisconsin, ha svelato al The Quail la Octavia, una reinterpretazione moderna dell'Aston Martin DBS del 1971. Frutto di oltre 12.000 ore di lavoro, tra ingegnerizzazione e produzione, questa sportiva è il primo restomod su base Aston Martin del marchio, nonché la sua creazione più avanzata. Pensata per essere un punto di svolta, questa coupé è pensata per unire figurativamente i muscoli americani con la raffinatezza britannica. Tanto più larga. La carrozzeria di fibra di carbonio, opera del designer Gary Ragle, riprende la silhouette originale, ma con curve più cesellate. La vettura presenta una carreggiata allargata di 20 cm all'anteriore e 25 al posteriore, con un passo esteso di 7,6 cm. Internamente troviamo un mix di pelle color caramello, finiture di fibra di carbonio e accenti d'acciaio inossidabile stampato in 3D. Tra i dettagli spiccano le maniglie d'ottone lavorato e le visiere auto-oscuranti Gentex, una novità per un'auto stradale. Oltre 800 CV. Dentro il cofano, un 5.0 V8 Ford Performance con compressore Harrop da 2.65 litri, per una potenza massima di 805 cavalli, gestiti da un cambio manuale a sei marce. Alla base del progetto c'è un telaio personalizzato Roadster Shop Fast Track con sospensioni coilover Fox RS SV. I freni Brembo da 356 mm con pinze a sei pistoncini anteriori e quattro posteriori si abbinano a ruote scomponibiliche rendono omaggio alla DBS originale. Una roll cage integrata assicura la massima rigidità e una maneggevolezza notevolmente migliorata rispetto al modello degli anni Settanta.
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Porsche 911 GT3 - A Monterey un tributo ai 50 anni della Andial

4 Ruote - Ago 16,2025
Al The Quail, la Porsche ha svelato una 911 GT3 992.2 caratterizzata da uno speciale allestimento nato per celebrare i 50 anni della Andial, storico preparatore americano e colonna del motorsport d'oltreoceano per Zuffenhausen. Per chi non la conoscesse, la Andial è stata fondata nel 1975 come preparatore Porsche per le competizioni: negli anni ha vinto svariate competizioni in Nord America passando poi alle gare di durata, come la 24 Ore di Daytona, per approdare infine anche all'elaborazione di auto stradali. Ispirata alla 935. L'estetica è caratterizzata da un wrapping parziale, applicato a mano da Porsche Exclusive Manufaktur, che richiama la livrea della Andial 935-L degli anni Ottanta. Questo pacchetto sarà offerto a tutti i clienti Porsche al prezzo di 7.680 dollari e include decalcomanie Andial, numero di gara e nome pilota personalizzato, insieme alla bandiera del suo stato d'origine. Dettagli interni come chiave, tappetini e battitacco con logo Andial completano questo allestimento esclusivo. 
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Gunther Werks F-26 - 1.000 CV per la Slantnose del nuovo millennio

4 Ruote - Ago 16,2025
Giocando in casa, la californiana Gunther Werks ha voluto esagerare, portando alla Monterey Car Week la F-26 un'audace reinterpretazione della Porsche 911 Slantnose, della serie 930 degli anni Ottanta. La potenza? Mille cavalli. A tutto carbonio. La F-26 prende spunto sia dalle versioni stradali soa da quelle da corsa delle Porsche 930 e 935. Il frontale, fedele al design Slantnose, integra sottili fari incastonati all'interno della carrozzeria di fibra di carbonio. L'esterno esibisce una verniciatura metallizzata personalizzata, un'ala posteriore di fibra di carbonio ad alta deportanza, nuovi pannelli posteriori con aggressive prese d'aria laterali e passaruota squadrati. La carrozzeria è realizzata con pannelli e porte di materiale composito, mentre l'abitacolo sfoggia fibra di carbonio a vista, rivestimenti di pelle e Alcantara. Il volante si ispira al profilo alare di un jet, mentre il pomello del cambio di legno omaggia l'eredità Porsche. Il cruscotto include anche una radio Porsche Classic con Apple CarPlay. Base 993. Il telaio, d'acciaio derivato da una Porsche 993 e debitamente rinforzato per aumentare la rigidità del 200%, vanta una nuova sospensione anteriore a doppio braccio oscillante con anti-dive regolabile, sospensioni posteriori multilink, ammortizzatori adattivi JRZ e servosterzo idraulico. I freni sono carboceramici CCMR da 381 mm (anteriori a sei pistoncini) e 355 mm (posteriori a quattro pistoncini), con Abs da corsa. Il passo è stato allungato di 30 millimetri per migliorare l'equilibrio della vettura e renderla meno nervosa.  1,25 chili per cavallo. Dietro l'abitacolo, immancabilmente a sbalzo, è presente un flat-six biturbo di 4.0 litri raffreddato ad aria. Co-sviluppato con Rothsport Racing, eroga 1.000 cavalli a 7.600 giri al minuto e 750 Nm di coppia a 5.600 giri. La trasmissione è una manuale a sei marce con differenziale a slittamento limitato e trazione posteriore. Di serie sono previsti un intercooler acqua-aria con ventilatore piatto da competizione per un raffreddamento uniforme e lubrificazione a carter secco. Un sistema di scarico stile 935 con valvole wastegate esterne conferisce un sound distintivo. Grazie all'esteso uso della fibra di carbonio, dischi freno carboceramici e cerchi monoblocco di magnesio da 18", il peso a vuoto è di soli 1.247 kg, per un rapporto peso/potenza pazzesco: 1,25 kg/CV.
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Chevrolet - CX e CX.R, la Corvette del futuro è servita

4 Ruote - Ago 16,2025
La Chevrolet ha alzato i veli dal suo design del futuro. Durante il The Quail, infatti, ha presentato due concept Vision Gran Turismo, le Corvette CX e la CX.R. Creazioni avveniristiche, pur non destinate alla produzione, concepite per ispirare e definire il linguaggio stilistico delle Corvette che verranno, proiettando oltre settant'anni di innovazione nel domani.    Sguardo al futuro. La Corvette CX, nata nello studio Chevrolet Performance di Warren, Michigan, esibisce un design che è inequivocabilmente Corvette, pur sfoggiando linee aggressive e futuristiche. Si riconoscono elementi distintivi come il muso proteso in avanti, la netta linea orizzontale che delinea la carrozzeria e doppi fanali posteriori. Le sue proporzioni sono dinamiche ma eleganti, con un'altezza appena superiore al metro. L'abitacolo è ispirato a quello di un jet da combattimento, con un tettuccio a "canopy" che si apre automaticamente in avanti. Gli interni sono rifiniti con un tessuto balistico Inferno Red per i sedili, completato da dettagli di pelle siliconica di alta qualità, alluminio fresato e fibra di carbonio forgiata a bassa lucentezza, creando un ambiente incentrato sul guidatore. Il parabrezza funge da display digitale immersivo, mostrando dati in tempo reale, mentre tutti i comandi principali sono elegantemente integrati nel volante, mantenendo l'attenzione del pilota sulla strada.    2.000 cavalli elettrici. Sotto la carrozzeria, la CX si configura come una supercar elettrica a trazione integrale. equipaggiata con quattro motori, uno per ogni ruota, capaci di generare una potenza combinata superiore a 2.000 cavalli. La batteria agli ioni di litio da 90 kWh è strategicamente posizionata nel telaio per un baricentro basso e una distribuzione ottimale del peso. Un sistema innovativo, il Vacuum Fan System, utilizza ventole integrate per aspirare aria attraverso la carrozzeria a canale aperto, generando una notevole deportanza. Inoltre, i diffusori anteriori e l'ala posteriore sono attivi, regolandosi automaticamente in base agli input del guidatore per garantire la massima aderenza. Per la pista col V8 da 15 mila giri. Accanto alla Corvette CX, la Chevrolet ha presentato anche la Corvette CX.R Vision Gran Turismo, una variante progettata esclusivamente per la pista e ispirata al glorioso passato del marchio nelle competizioni. Caratterizzata dalla distintiva livrea gialla e nera, la CX.R VGT vanta caratteristiche aerodinamiche attive più pronunciate, un'altezza da terra ulteriormente ridotta e un contenimento del peso complessivo per massimizzare le prestazioni in pista. A differenza della sorella, monta tre motori elettrici abbinati a un V8 biturbo di 2.0 litri, capace di erogare 900 cavalli a ben 15.000 giri/min, per una potenza totale di sistema di 2.000 cavalli. Entrambe le concept saranno presto disponibili per la guida virtuale nel videogioco Gran Turismo 7.
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Stati Uniti - Cos'è "La Bestia", l'auto blindata su cui Trump ha parlato con Putin

4 Ruote - Ago 16,2025
un'immagine rara: due leader di superpotenze, Donald Trump e Vladimir Putin, insieme sulla stessa automobile. Ad Anchorage, la limousine presidenziale Usa la Cadillac One, meglio nota come The Beast, La Bestia  ha ospitato un breve prequel dell'incontro ufficiale organizzato tra i due capi di stato, che nessuno si aspettava. Un gesto fuori protocollo, letto come un segnale di distensione, con dieci minuti di conversazione privata, senza interpreti. Un momento che ha messo al centro dei riflettori questo veicolo.Porte da aereo di linea. Definirla auto è riduttivo: The Beast è un bunker semovente. Prodotta da Cadillac con telaio derivato da un pick-up Chevrolet, è blindata per resistere a bombe, attacchi chimici, assalti, fuoco e mine. Pesa circa 9 tonnellate, il che, tra le altre cose, impedisce il ribaltamento anche in caso di speronamento. I vetri, spessi 15 cm, sono antiproiettile e le portiere sono simili a quelle di un Boeing 757, con maniglie elettrificate per ulteriore sicurezza. L'abitacolo è isolato con acciaio, alluminio, titanio e ceramica, progettato per resistere a colpi d'arma da fuoco. Mezzo chilometro al litro. Non è dato sapere cosa ci sia dentro al cofano, ma il motore è probabilmente un turbodiesel 6.6 litri V8 o un sei cilindri, anche se le specifiche sono segrete. A causa del peso colossale, la velocità massima stimata si aggira sui 100 chilometri orari, con un consumo pazzesco: un litro di gasolio ogni 500 metri. I pneumatici, rinforzati con kevlar, permettono di proseguire anche se esplosi o tagliati. Il serbatoio è rivestito di schiuma antincendio per prevenire esplosioni. A bordo, sono presenti serbatoi d'ossigeno, scorte di sangue compatibili con il presidente e forniture mediche. Sistemi di comunicazione criptati garantiscono linee dirette sempre aperte con il Vice-Presidente e il Pentagono. La guida è affidata a un agente dei Servizi Segreti, sottoposto a test estremi di manovrabilità. Perché la sicurezza non è mai troppa. Soprattutto se in mezzo ci sono le sorti di milioni di persone coinvolte in una guerra.
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Totem GT Super SP - 740 CV per la nuova Sport Prototipo

4 Ruote - Ago 16,2025
L'italiana Totem Automobili ha presentato al The Quail l'evoluzione del suo progetto GT. La Totem GT Super SP evolve i concetti introdotti dalla coupé turbobenzina portando le prestazioni su un piano ancor più elevato. E aggiornando lo stile di questa sportiva ispirata all'Alfa Romeo Giulia GTA degli anni Sessanta. 740 CV. Per il momento la Totem non ha pubblicato comunicati stampa o schede tecniche per il lancio della sua nuova sportiva, limitandosi a mostrarla su Instagram accompagnata da alcuni dettagli. Il primo, e forse più importante, è la presenza di un nuovo motore, un 3.2 benzina biturbo da 740 cavalli di potenza massima con cambio manuale a sei marce. Sul volante è presente anche un pulsante, "Bang", probabilmente destinato ad amplificare lo scoppiettio in rilascio emesso dai nuovi scarichi laterali: al suo fianco c'è un selettore per la regolazione dell'assetto. Proprio l'assetto, così come tanti altri dettagli tecnici, è stato aggiornato. Le carreggiate sono state allargate, così come il corpo vettura, e ora sono presenti dei cerchi di carbonio abbinati a un impianto frenante carboceramico.
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Gordon Murray - S1 LM, la McLaren F1 è risorta

4 Ruote - Ago 16,2025
Gordon Murray ne ha fatta un'altra delle sue. Alla Monterey Car Week, il reparto Special Vehicles del marchio che porta il nome del leggendario progettista ha svelato la GMSV S1 LM, una sorta di rivisitazione moderna della McLaren F1 degli anni Novanta. Nata dalla passione di un cliente per i progetti di Murray, celebra la vittoria a Le Mans del 1995 innalzando al massimo l'arte ingegneristica del marchio britannico.  Tutta nuova. Il design della S1 LM tributa la bellezza della McLaren F1 vincitrice della 24 Ore di Le Mans. La carrozzeria, completamente nuova, presenta una linea del tetto ribassata con pannelli di fibra di carbonio ultraleggeri. L'aerodinamica include uno splitter anteriore, un diffusore e un'ala posteriore a doppio elemento, garantendo un elevato carico aerodinamico. La F1 GTR viene richiamata dalla presa d'aria sul tetto e dallo scarico quadruplo centrale. L'abitacolo, ispirato alle corse, ha una posizione di guida centrale e un ambiente minimalista. Materiali pregiati e artigianalità elevano l'interno, riflettendo il pedigree di questa vettura. Oltre quota 12 mila giri. Cuore della S1 LM è un V12 (strutturale) di 4.3 litri aspirato da oltre 700 CV. Ma il dettaglio più importante è il suo regime di rotazione: questo dodici cilindri, infatti, può toccare i 12.100 giri/min. Lo scarico di Inconel, con schermatura in lamina d'oro a 18 carati, produce una sinfonia unica dai quattro terminali centrali. Il cambio manuale a sei marce, derivato dalla T.50, è ottimizzato per avere innesti ancor più ravvicinati. Le sospensioni hanno una geometria specifica per garantire il massimo piacere di guida e ammortizzatori creati ad hoc. GMSV costruirà solo cinque S1 LM, omologate per la strada, con consegne previste a partire dal prossimo anno.
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The Quail - La Ferrari che non corse mai conquista Monterey

4 Ruote - Ago 16,2025
Sono le 8.30 quando i primi fortunati mettono piede sul green del Quail Lodge. Davanti a loro, oltre duecento vetture preparate la sera prima e protette da teli leggeri contro l'umidità della notte. Un'ora di silenzio e privilegio per addetti ai lavori e pochi giornalisti, prima che alle 9.30 arrivi il pubblico, selezionato dalla lotteria e disposto a pagare 2.500 dollari per vivere una giornata che non ha eguali. Diversa la sorte di chi entra grazie agli sponsor: nessuna estrazione, nessuna spesa, solo un invito che apre la porta al salotto più esclusivo della Monterey Car Week.Il prato del Quail si presenta come un salone espositivo a cielo aperto. Gli stand dei costruttori e degli sponsor, allestiti con cura maniacale, fanno da cornice a un mosaico che attraversa epoche e linguaggi. Da un lato le carrozzerie d'epoca, dall'altro le hypercar appena nate, in mezzo restomod raffinati e prototipi futuristici.Il pubblico diventa parte integrante della scenografia. Signore in abiti estivi e cappelli larghi, uomini che osservano dettagli e curvature come se fossero sculture. Intorno, calici di Champagne e il profumo dei sigari cubani, mentre le colline della Carmel Valley restano a fare da cornice silenziosa. Non mancano le world premiere, ormai un appuntamento fisso. Lamborghini ha presentato la Fenomeno, svelata da Stephan Winkelmann come manifesto di potenza e design. Aston Martin ha portato le nuove linee curate da Marek Reichman, Bugatti e McLaren hanno ribadito la loro ossessione per le prestazioni assolute, mentre Pagani ha ricordato a tutti che l'artigianalità può essere spettacolo quanto la potenza.The Quail resta così l'evento che più di ogni altro sintetizza lo spirito della Monterey Car Week: un luogo in cui passato e futuro dialogano senza soluzione di continuità. Una Maserati anni Cinquanta accanto a un prototipo elettrico, una Bentley di sessant'anni fa che sembra rispecchiarsi in una hypercar appena nata. Un racconto di tecnica e cultura, condensato in poche ore di un'unica giornata. Anche i momenti conviviali contribuiscono al fascino: i brunch gourmet, i brindisi, la possibilità per appassionati e collezionisti di incrociarsi senza filtri in un'atmosfera che mescola business e piacere, motori e mondanità.Poi arriva il momento più atteso: la proclamazione del Best of Show. Quest'anno la giuria ha premiato la Ferrari F50 GT1 del 1996, unica al mondo. Un prototipo nato per correre nella categoria GT1, con un V12 portato a 750 cavalli e un'aerodinamica esasperata. Doveva sfidare McLaren e Porsche, ma il progetto si fermò prima del debutto. Rimase soltanto questo esemplare, chassis numero 001. Proprio quella storia incompiuta ha alimentato il mito. A Carmel Valley la F50 GT1 ha trovato la sua rivincita: incoronata Best of Show, è entrata nel Rolex Circle of Champions. Il proprietario, Art Zafiropoulo, ha ricevuto il Datejust 36 inciso per l'occasione, simbolo di un riconoscimento che lega eccellenza e tempo. Così si è chiusa l'edizione 2025 di The Quail: con una Ferrari che non ha mai corso, ma che in California ha vinto la sua gara più importante.
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Lexus Sport - L'erede (elettrica) della LFA

4 Ruote - Ago 15,2025
Presto l'iconica Lexus LFA potrebbe avere un'erede, elettrica. Al The Quail, uno degli eventi più importanti della Monterey Car Week, la Casa giapponese ha presentato in anteprima mondiale la Sport Concept, una coupé dalle linee decise con una chiara visione futuristica. Un chiaro segno della direzione che il brand intende prendere per le sue vetture ad alte prestazioni: da lei, infatti, potrebbe nascere il capitolo successivo della leggendaria saga della LFA. Proporzioni da termica, ma senza scarichi. Carrozzeria due porte ampia e dal profilo ribassato, per fondere elementi dinamici ed emozionali in proporzioni che riecheggiano un passato fatto di un dieci cilindri a V che urlava come mai prima di allora nessuna Lexus aveva fatto. Rispetto alle precedenti concept, questo prototipo appare già molto vicino a un modello di produzione, con uno stile aggressivo da gran turismo. All'anteriore, spiccano i fari Led a forma di L integrati nelle prese d'aria e un paraurti scolpito che ridefinisce la calandra. Le fiancate presentano sfoghi d'aria dietro le ruote anteriori e un design del montante C che evoca la LFA. Il posteriore è dominato da una striscia luminosa a Led che attraversa tutta la vettura e un ampio diffusore con un terzo stop in stile Formula 1. Nonostante l'interno non sia stato svelato, si intravedono un quadro strumenti digitale e un volante a cloche, suggerendo il potenziale impiego di un sistema drive-by-wire, già visto su altri modelli del costruttore. Banco di prova. Sul fronte tecnico, sebbene le specifiche dettagliate non siano ancora state rilasciate, l'assenza di terminali di scarico suggerisce chiaramente la presenza di un propulsore completamente elettrico. Questo allineamento con le precedenti indiscrezioni preannuncia il possibile arrivo di una sportiva elettrica già nel 2026, destinata forse a sostituire l'attuale LC. Il ceo della Lexus, Koji Sato, ha inoltre accennato alla possibilità di impiegare una trasmissione manuale simulata per migliorare il coinvolgimento durante la guida di un'auto elettrica. Questa concept, infatti, promette di essere un modello "halo" per Lexus, un banco di prova per tecnologie all'avanguardia che in futuro potrebbero diffondersi sull'intera gamma.
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Honda - Acura RSX, la sportiva cambia volto

4 Ruote - Ago 15,2025
La Honda ha cancellato la sua grande Suv elettrica per gli Stati Uniti (che avevamo guidato, sotto forma di prototipo, lo scorso anno in Giappone), ma i progetti per questa vettura potrebbero essere evoluti in un altro modello, con marchio Acura, che arriverà sul mercato nel 2026 riportando in vita un nome storico per il brand: RSX. Quella che a inizio anni 2000 era una coupé dal piglio sportivo, diventerà una grande Suv dalle forme dinamiche: ad annunciarlo è stata la stessa Casa di proprietà della Honda, che ha svelato alla Monterey Car Week una concept che anticipa le forme della nuova sport utilty. Bimotore, con dettagli italiani. La RSX sarà il primo modello del marchio ingegnerizzato sulla piattaforma EV globale della Honda, nonché la prima elettrica prodotta nell'Honda EV Hub in Ohio, sulla stessa linea dell'Acura Integra (gemella americana della "nostra" Honda Integra). Il suo design presenta una silhouette da coupé con proporzioni potenti, cerchi da 21 pollici e un frontale audace con fari estremamente sottili. Sul fronte prestazioni, il prototipo vanta trazione integrale dual-motor, sospensioni sportive e freni Brembo di serie, promettendo guida dinamica. Tra le varie funzionalità che questa piattaforma garantirà, ci sarà anche la ricarica bidirezionale, per alimentare dispositivi o fungere da backup domestico.Arriva Asimo OS. Con la RSX debutterà anche Asimo OS, un nuovo sistema operativo globale sviluppato da Honda in grado di gestire Adas e infotainment, offrendo un'esperienza personalizzata grazie a un sistema di apprendimento delle preferenze del guidatore. Ovviamente disporrà anche di aggiornamenti over-the-air e di tantissime funzionalità avanzate e connesse. 
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Meyers - Manx LFG Tuthill, il buggy che riscrive le regole dell'off-road

4 Ruote - Ago 15,2025
Il concetto di automobile è molto vario. Si spazia dall'utilitaria, nata come dice il suo nome proprio per essere utile, a vetture ricreative, modelli creati con un solo scopo: far divertire. Niente pretese di fare da un punto A a un punto B, ma solo puro semplice divertimento al volante. E la Monterey Car Week è un florido ecosistema di modelli di questo tipo, tra supercar, sportive col coltello tra i denti e vetture pensate per correre anche dove una strada non c'è, come la nuova Meyers Manx LFG. Creata insieme alla britannica Tuthill, già famosa per alcune elaborazioni Porsche, sarà prodotta in soli 100 esemplari, con i relativi proprietari che non acquisteranno solo l'auto, ma una vera e propria esperienza. Già, perché nel prezzo del biglietto ci sono anche sei anni di avventure organizzate in tutto il mondo: vacanze di corsa, immersi nella natura. Col clima o en plein air, basta un attimo. Il progetto, nato da un'idea di Phillip Sarofim e Richard Tuthill con il contributo di Freeman Thomas, evolve la Manx "tradizionale" in un modello dal look molto più moderno, avventuroso e giocoso. La carrozzeria è di fibra di carbonio e integra una struttura denominata Rops (Roll Over Protection Structure) per garantire la massima sicurezza. Un tratto distintivo della LFG è la sua capacità di trasformarsi: il cockpit chiuso e climatizzato, adatto anche a lunghi viaggi, può essere rimosso in pochi minuti, facendo diventare la vettura un buggy a cielo aperto, permettendo a guidatore e passeggeri di immergersi completamente nell'ambiente circostante. 11 mila giri. Sotto le linee scolpite, la LFG vanta caratteristiche tecniche di primordine. I clienti potranno infatti scegliere diversi motori ad alte prestazioni firmati Tuthill, compreso il "K", un flat six di 3.1 litri a corsa corta con quattro valvole per cilindro con linea rossa a 11 mila giri al minuto. Di serie sono previsti un cambio sequenziale a sei marce e un sistema di trazione integrale con tre differenziali (anteriore, centrale e posteriore) a slittamento limitato. Per affrontare qualsiasi terreno, la vettura dispone di doppi ammortizzatori regolabili a cinque vie con finecorsa idraulici e pneumatici BF Goodrich All-Terrain. Completano la dotazione un terminale di scarico di Inconel, un sistema di navigazione e un serbatoio carburante maggiorata, per renderla pronta per spedizioni molto lontane dai sentieri battuti.
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Lucid - Gravity X, verso nuove avventure (elettriche)

4 Ruote - Ago 15,2025
Alla Monterey Car Week, la Lucid ha svela la Gravity X, una concept di Suv pensata per spingere i confini dell'esplorazione, fondendo lusso e capacità fuoristradistiche avanzate. Questo prototipo promette di ridefinire il conetto di Suv dall'animo off-road, mostrando le potenzialità della piattaforma Lucid Gravity. Tra lusso e avventura. Dal punto di vista estetico, la Lucid Gravity X propone quella che la Casa definisce come "robustezza raffinata". Esternamente, sfoggia paraurti modellati per avere angoli d'attacco e uscita adatti all'off-road, carreggiate allargate e un assetto rialzato, con pneumatici all-terrain. Protezioni sottoscocca e ganci di traino ne esaltano la funzionalità fuoristradistiche, pur mantenendo un'aerodinamica molto curata. La carrozzeria è impreziosita da una finitura satinata Astral Drift con audaci accenti arancioni e dettagli di metallo spazzolato. Sul cofano sono incise mappe topografiche di Big Sur e Death Valley, mentre sul tetto è presente un sistema modulare con barre trasversali e luci Led pensato per le escursioni notturne. L'abitacolo presenta rivestimenti di pelle traforata con inserti di tessili tecnico vivacizzati da cuciture e profili arancioni. Il volante di microsuede e i tappetini con logo Gravity di metallo spazzolato completano l'ambiente che unisce lusso e attitudine all'avventura.a configurazione interna offre massima flessibilità con tre file di sedili, capaci di ospitare fino a sette passeggeri e il loro equipaggiamento, grazie anche alla terza fila riponibile e alla possibilità di abbattere completamente i sedili. Oltre 700 km di range. La concept deriva dalla Lucid Gravity Grand Touring e mette sul piatto un powertrain bimotore da 828 cavalli e un'accelerazione da 0 a 96 km/h (0-60 mph) in 3.4 secondi. L'autonomia stimata nel ciclo americano è di 724 chilometri, risultando quindi adatta anche per le esplorazioni più lunghe. 
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BMW - M850i Edition M Heritage, onore al passato

4 Ruote - Ago 15,2025
Nella cornice della Monterey Car Week, la BMW ha svelato la M850i Edition M Heritage, un'edizione speciale, limitata a sole 500 unità a livello globale, che celebra la Serie 8 originale, la E31, reinterpretandone il fascino con l'eleganza di una coupé a quattro porte contemporanea.  Tinte d'epoca. Sul fronte estetico, la M850i Edition M Heritage si distingue per la disponibilità di cinque tinte storiche BMW Individual, riprese proprio dalla E31 degli anni Novanta, tra cui il Mauritius Blue metallic e l'Oxford Green metallic. Il tetto di carbonio sfoggia esclusive strisce con il tricolore tipico del marchio M, mentre i cerchi bicolore Orbit Grey da 20 pollici sottolineano il carattere dinamico di questa vettura. Il pacchetto M Sport Professional, che include freni M Sport con pinze nere, completa l'aggiornamento estetico. All'interno, spiccano i sedili M Sport di pelle Merino nera BMW Individual e Alcantara con un caratteristico motivo a diamante. L'Alcantara si estende anche a cielo, plancia e pannelli porta, mentre le finiture M tricolore arricchiscono le impunture dei sedili e cinture di sicurezza. La console centrale è rifinita di fibra di carbonio opaca, mentre la leva del cambio di cristallo aggiunge un tocco di lusso in più agli interni. Dettagli come le targhette "M850i Edition M Heritage" e "1/500" sui portabicchieri e battitacco rimarcano invece l'esclusività di questo modello. Oltre 500 CV. Dentro il cofano, la M850i Edition M Heritage è equipaggiata con un V8 TwinPower Turbo di 4.4 litri, che negli Stati Uniti eroga, per via delle differenti norme omologative, 523 cavalli e 750 Nm di coppia (da noi arriva a 530 CV). Nessuna modifica nemmeno a livello di trasmissione, con il cambio Steptronic a otto rapporti abbinato al sistema di trazione integrale xDrive. Per lo 0-60 mph (0-96 km/h) bastano 3,9 secondi, mentre la velocità massima è limitata a 250 chilometri orari. La BMW M850i Edition M Heritage sarà disponibile in un'unica configurazione full optional, che include accessori come l'impianto audio Bowers & Wilkins Diamond Surround e il pacchetto di Adas Driving Assistance Professional. L'avvio della produzione è fissato per il mese di novembre, con le prime consegne previste per il primo trimestre del 2026, ma questa serie speciale si può già ordinare, con un prezzo di listino di 130.400 dollari, equivalenti a circa 111.500 euro.
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Touring Superleggera - Veloce12 Barchetta, senza filtri

4 Ruote - Ago 15,2025
Con la nuova Veloce12 Barchetta, svelata al The Quail durante la Monterey Car Week, la Touring Superleggera punta a restituire agli appassionati un'esperienza di guida senza filtri. Questa "open-tourer" incarna una filosofia che fonde arte e innovazione con la classicità della "dolce vita". L'obiettivo del progetto era quello di offrire un dialogo onesto e viscerale tra il guidatore e la macchina, celebrando l'era delle gran turismo aperte, con la sinfonia dei dodici cilindri aspirati da godere in purezza. Omaggio all'eleganza. La Veloce12 Barchetta è una scultura in movimento, pensata per non passare inosservata. La sua silhouette dinamica cattura l'essenza della dinamicità anche da ferma, con ogni linea che rende omaggio alla storica tradizione di eleganza di Touring Superleggera. La carrozzeria è realizzata a mano, con l'ausilio di modellazione digitale avanzata per garantire tolleranze di soli 2mm, e offre ampie possibilità di personalizzazione, dalle finiture di vernice ai tetti su misura. Gli interni, a loro volta, sono un inno all'artigianato più raffinato, dove il lusso non è ostentazione ma risultato di cura e intento. Ogni elemento è pensato per essere vissuto, con pelle pregiata a grana piena e Alcantara che rivestono le superfici, creando un'atmosfera senza tempo. Il feeling aptico, a detta della Casa, è curatissimo, dalla resistenza degli interruttori alla zigrinatura di un quadrante. In purezza. Il cuore pulsante della Veloce12 Barchetta è un motore V12 di 5.5 litri aspirato con architettura a 65 gradi, posizionato anteriormente, in posizione longitudinale, e con trazione posteriore. Questo propulsore deriva da quello del modello su cui è basata la vettura, la Ferrari 550, ed è stato ottimizzato con un sistema di raffreddamento PWR e uno scarico Supersprint per erogare fino a 25 CV in più rispetto alla sua configurazione originale, per 503 cavalli totali. L'esperienza di guida è gestita da un cambio manuale a sei marce e le prestazioni sono notevoli: accelera da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi e raggiunge una velocità massima prossima ai 320 km/h. La Veloce12 Barchetta nasce dalla conversione di una coupé di origine, con il telaio rinforzato con fibra di carbonio per aumentare significativamente la rigidità torsionale, garantendo stabilità e precisione moderne. Le sospensioni sono state sviluppate con TracTive e presentano ammortizzatori adattivi configurabili. L'impianto frenante è fornito da Brembo, con pinze a sei pistoncini all'anteriore e a quattro per il retrotreno, con entrambi gli assi dotati di dischi da 380 mm. A esso si abbinano cerchi specifici pensati per ridurre le masse non sospese. Le prime consegne della Veloce12 Barchetta sono previste per l'autunno 2026: non ancora comunicati i prezzi.
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Monterey Car Week - Supercar Owners Circle: un raduno da sogno sulla West Coast

4 Ruote - Ago 15,2025
Alla Monterey Car Week, quest'anno, è arrivata anche la carovana del Supercar Owners Circle. Basta il nome per evocare un corteo di capolavori su ruote, un club che parla la lingua dell'eccellenza e della rarità. Per la prima volta sulla West Coast, il SOC ha messo in scena un evento che è già entrato nella leggenda californiana: una trentina di auto tra le più straordinarie al mondo, alcune alla loro prima uscita su strada, insieme per una giornata che ha unito passione, scenografia e mondanità.Appuntamento in tarda mattinata, in una strada residenziale poco fuori Carmel, con l'oceano a pochi metri. La villa era quella di Touring Superleggera, dove il ceo e lo staff hanno accolto i soci del Circle con un'ospitalità impeccabile per un evento rigorosamente a porte chiuse. Un privilegio riservato a chi vive il collezionismo automobilistico al livello più alto. Fuori, l'aria umida e densa profumava di resina dei pini marittimi frustati dal vento dell'oceano e di vapori caldi di benzina 100 ottani. Il pubblico iniziava ad assieparsi lungo il percorso, mentre il tam tam correva veloce sui social. Dal fascino puro della Pagani Zonda S alla potenza scolpita della Koenigsegg Regera, dalle Ferrari Monza SP2 e Daytona SP3 alle immortali F40 e F50, fino alla perfezione artigianale di Singer Vehicle Design e alle linee avveniristiche della Czinger C21. C'erano rarità per intenditori puri: Gunther Werks, Hennessey Venom, De Tomaso P72.Poi il rombo. La carovana è scesa verso la Carmel Valley, ha valicato le montagne e raggiunto i cancelli di Laguna Seca, simbolo mondiale del motorsport. Da lì ha proseguito per Monterey, dove, tra l'entusiasmo della folla, ha sfilato lungo Main Street, quindi Pacific Grove. Un passaggio lento, quasi teatrale, prima di infilarsi nella 17-Mile Drive. In una piazzola, lo stop per rifocillarsi: motori spenti, conversazioni vivaci, flash ovunque. Qui l'apoteosi dei curiosi: la strada è rimasta completamente bloccata, ma nessuno sembrava infastidito. Anzi, tutti increduli nell'ammirare, una accanto all'altra, vetture che altrove avrebbero visto solo sulle pagine patinate delle riviste di settore. Il convoglio è poi transitato davanti a The Lodge, cuore pulsante di Pebble Beach, e si è inoltrato nella foresta del comprensorio, tra luci filtrate e ombre verdi. Persino i piccoli cervi della comunità locale si sono fermati, masticando incuriositi. Infine, il gran finale: Motorlux, al Monterey Jet Center. Le vetture del SOC sono state schierate in un'area riservata, pronte a condividere la scena con jet privati e fusoliere lucenti. Un tableau vivente di potenza e lusso, tra brindisi e racconti di viaggi.Il Supercar Owners Circle non ha solo portato in California un raduno irripetibile: ha dimostrato come il mondo dell'auto possa fondersi con il lifestyle più esclusivo, trasformando la passione per le quattro ruote in un'esperienza totale. E, a giudicare dall'entusiasmo di chi c'era e dall'eco globale che ne è seguita questo debutto californiano ha tutte le carte in regola per diventare un appuntamento fisso della Monterey Car Week.
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