Bridgestone - Ecco i nuovi pneumatici per i rover lunari
Al 40 Space Symposium di Colorado Springs la Bridgestone ha presentato la seconda generazione di pneumatici destinati all'esplorazione lunare: sviluppati in collaborazione con la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), hanno una struttura composta da sottili raggi metallici, progettata specificamente per ridurre il peso e adattarsi a rover di piccole e medie dimensioni. Il design consente poi una deformazione controllata mantenendo la robustezza necessaria per affrontare le condizioni estreme della superficie della Luna, caratterizzata dalla presenza di regolite (sabbia finissima) e soggetta a vuoto, forti escursioni termiche e radiazioni cosmiche. Dalla Terra allo spazio. I pneumatici sono concepiti per assorbire efficacemente gli urti causati da rocce e ostacoli senza compromettere la mobilità del rover. Questa innovazione ha già ottenuto il premio "Tire Concept of the Year" ai Tire Technology International Awards 2025 ma, oltre alla Luna ha un secondo obiettivo, trasferire le tecnologie sviluppate per l'ambiente spaziale alle applicazioni terrestri, generando innovazioni anche per la mobilità quotidiana.
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F.1, GP Bahrain - La sfida si sposta nel deserto
Il circus della Formula 1 saluta il Giappone e si dirige in Medio Oriente, dove si terranno le prossime due gare in back-to-back. Si comincia questo fine settimana al Sakhir, per il Gran Premio del Bahrain, quarto round del Mondiale 2025.Tutti vicini. Lo scenario dopo appena tre gare ci regala una classifica cortissima al vertice. Dopo Suzuka, Lando Norris comanda la classifica piloti con 62 punti, appena uno in più del campione in carica Max Verstappen. In terza posizione Oscar Piastri a quota 49, a testimonianza di un avvio di stagione eccellente per la scuderia di Woking. McLaren, infatti, guida anche la classifica costruttori con 111 punti, davanti alla Mercedes (75) e alla Red Bull (61). In classifica, la Ferrari è lontana: Leclerc è sesto con 20 punti, Hamilton ottavo con 15. Nel Costruttori la Rossa occupa la quarta piazza con soli 35 punti. Ferrari, la dura realtà. Questo avvio di stagione è stato un po' uno schiaffo alle ambizioni iridate dei ferraristi. I test precampionato in Bahrain avevano già evidenziato che la nuova SF-25 non era al livello della McLaren e le prime gare lo hanno confermato. Non sono mancati momenti incoraggianti su tutti la vittoria di Hamilton nella Sprint del GP di Cina. Archiviato quell'episodio, la squadra di Maranello è ripartita cercando di capire quale sia il suo reale potenziale: a Suzuka Leclerc e Hamilton hanno raccolto poco, evidenziando i punti deboli di una monoposto che necessita di aggiornamenti per crescere. Il team principal Frédéric Vasseur guarda al Bahrain come a un banco di prova importante per misurare i passi avanti compiuti: Il fatto che la quarta gara della stagione si disputi in Bahrain ci offre la possibilità di misurare i progressi che abbiamo fatto nella gestione della SF-25 rispetto ai test di un mese e mezzo fa ha dichiarato il francese, consapevole che al momento la Ferrari non può illudersi di sfidare la McLaren. Sappiamo che ci manca ancora della prestazione per essere in grado di lottare con loro ha ammesso, aggiungendo che tutto il team sta lavorando soprattutto sull'ottimizzazione del bilanciamento della vettura. L'obiettivo è sfruttare ogni margine: Anche solo un decimo di guadagno può significare stare davanti ad alcuni dei nostri rivali tanto al sabato in qualifica che la domenica in gara ha sottolineato Vasseur, a indicare che la battaglia si giocherà, come al solito, sui dettagli. In quest'ottica, la Ferrari dovrebbe portare a breve i primi aggiornamenti in particolare un fondo rivisto anche se Vasseur non fa anticipazioni sulle novità attese sotto il profilo tecnico. Cruciale sarà massimizzare ogni fase del weekend, dalla messa a punto nelle prove all'esecuzione in gara, per colmare gradualmente il gap da McLaren, Red Bull e anche Mercedes. Il Bahrain dirà se la Rossa è cresciuta e pronta a invertire la tendenza, in un momento in cui Hamilton cerca ancora il primo podio con la Ferrari e Leclerc vuole tornare a lottare stabilmente al vertice. l circuito di Sakhir. Situato nel cuore del deserto del Sakhir, il Bahrain International Circuit è una pista tecnica che non perdona. 5.412 km di asfalto che si snoda per 15 curve, con lunghi rettilinei seguiti da staccate violente e sequenze di curve lente. Questa configurazione mette a dura prova i freni e la trazione, ma soprattutto esige un'attenta gestione degli pneumatici. Il vento può soffiare sabbia in pista riducendo drasticamente il grip, mentre l'asfalto abrasivo uno dei più aggressivi di tutto il calendario provoca un degrado gomme tra i più elevati del mondiale. Non a caso Pirelli ha selezionato per questo evento le mescole più dure della gamma 2025, ovvero C1 (Hard), C2 (Medium) e C3 (Soft). Proprio l'asfalto del Bahrain ha spinto Pirelli ad alzare le pressioni minime degli pneumatici rispetto al solito. Per questo GP sono prescritti 23 psi all'anteriore e 21 psi al posteriore, valori aumentati di +1 psi davanti e +2 psi dietro rispetto alla gara 2024 e di +0,5 psi rispetto ai test invernali. La scelta si è resa necessaria dopo l'analisi dei dati raccolti a febbraio, dove è emerso che le sollecitazioni sugli pneumatici erano maggiori di quanto previsto. Va detto che quei test si disputarono in condizioni anomale con pioggia e temperature insolitamente basse quindi i team dispongono sì di una buona base di dati, ma dovranno riadattare il setup al clima ben più caldo trovato ora in gara. Per il weekend bahreinita si attendono temperature massime di 30 C, con sessioni pomeridiane molto calde e gara in notturna più fresca. Sarà fondamentale trovare il giusto compromesso di assetto che preservi le gomme senza sacrificare il passo: il bilanciamento ideale tra ritmo e durata delle coperture sarà la chiave su questo tracciato. Dal punto di vista tecnico, rispetto a Suzuka qui conta di più un posteriore stabile in trazione che non un anteriore chirurgico: le tante ripartenze da bassa velocità di Sakhir richiedono una monoposto ben piantata dietro, per evitare pattinamenti che surriscaldino le gomme. In compenso, i tre lunghi rettifili offriranno tre zone DRS favorevoli (si spera) ai sorpassi.Strategie e meteo. Quello del Bahrain è tradizionalmente un Gran Premio dove la gestione delle gomme incide pesantemente sulle scelte ai box. Considerando l'alto degrado atteso, è probabile che in gara vedremo due pit stop per la maggior parte dei piloti. Nelle ultime edizioni la strategia vincente ha spesso previsto due soste, ma tutto dipenderà dall'evoluzione della pista e da eventuali Safety Car. La partenza avrà un ruolo cruciale a Sakhir la prima curva è teatro di staccate al limite e sorpassi, ma offre anche l'ultima opportunità di guadagnare posizioni facili prima che il degrado gomma stabilizzi i distacchi. Chi scatta bene potrà poi giocare in difesa sfruttando le tre zone DRS per tenere dietro gli avversari. Un'altra variabile sarà il calare della notte: qui si parte al tramonto e le condizioni della pista cambiano rapidamente. L'aria e l'asfalto caldi del tardo pomeriggio andranno rinfrescandosi, influenzando grip e prestazioni. Dal punto di vista meteorologico non dovrebbero esserci sorprese: ci si aspetta un weekend asciutto e caldo. Occhio però al vento, spesso protagonista in Bahrain: raffiche improvvise possono portare sabbia in traiettoria e mettere in crisi il bilanciamento delle vetture. Rookie in pista. La tappa del Sakhir vedrà un'inedita invasione di volti nuovi nella prima sessione di prove libere del venerdì. Saranno ben sei i giovani piloti a scendere in pista, complice un cambio regolamentare che da questa stagione raddoppia le sessioni obbligatorie da dedicare agli esordienti. La FIA ha infatti portato da due a quattro i turni di prove del venerdì mattina in cui ogni squadra deve far girare un pilota che non abbia mai disputato un GP (o al massimo due). Questo ha costretto i team a pianificare con anticipo i weekend giusti in cui far riposare uno dei titolari. Fuori discussione i fine settimana con format Sprint, perché lì c'è una sola sessione di libere, e quelli sui circuiti cittadini più insidiosi, dove privare il pilota titolare dell'unica sessione di prove sarebbe troppo penalizzante. Restano dunque pochi appuntamenti ideali e non sorprende che molte scuderie abbiano scelto proprio il Bahrain. Avendo già svolto qui i test precampionato, tutti i piloti titolari hanno accumulato molti giri e il lavoro di messa a punto parte da una base più concreta del solito. In Ferrari farà il suo debutto assoluto Dino Beganovic, talentuoso svedese campione Formula Regional nel 2022 che guiderà la SF-25 di Leclerc in FP1. La Red Bull avrà il giovane giapponese Ayumu Iwasa, mentre in Mercedes toccherà al danese Frederik Vesti vicecampione F2 lo scorso anno prendere il posto di Russell per la prima sessione. Aston Martin, dal canto suo, metterà in macchina il collaudatore brasiliano Felipe Drugovich al posto di Alonso. Caso particolare per Haas che avrà al volante Ryo Hirakawa, che ha girato la scorsa settimana a Suzuka con l'Alpine. Hirakawa, classe 1994, è un pilota endurance sostenuto dalla Honda e sta accumulando esperienza in F1 come rookie di lusso. Infine, in Williams vedremo all'opera il britannico Luke Browning.Come vedere la gara in tv. Il fuso orario resta ancora protagonista, ma la cosa positiva è che non servirà un'altra levataccia per seguire l'evento in tv. Ecco gli orari del weekend, già convertiti al fuso orario italiano.Venerdì 11 aprileProve Libere 1 - dalle 13.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Prove Libere 2 - dalle 17.00 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sabato 12 aprileProve Libere 3 - dalle 14.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Qualifiche - dalle 18 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 21.00Domenica 13 aprileGara, dalle 17 in diretta su SKy Sport F1. Differita TV8 alle 21.00
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Segmento premium - La Cina è un problema anche per BMW e Mercedes
Arrivano nuove conferme sul ridimensionamento del peso della Cina nelle vendite dei grandi costruttori tedeschi. Oltre a Volkswagen, anche il gruppo BMW e la Mercedes-Benz registrano difficoltà commerciali sul maggior mercato automobilistico al mondo.I risultati di Monaco. Nel primo trimestre 2024, i bavaresi hanno visto calare le vendite dell'1,4% a 586.149 unità (il dato comprende i marchi BMW, Mini e Rolls-Royce) e il motivo è legato sostanzialmente alla Cina: il calo del 17,2% ha completamente annullato la crescita del 5,9% messa a segno su tutti gli altri mercati. A sostenere le performance sono state soprattutto l'Europa, dove è stato messo a segno un +6,2% (241.867 vendite) nonostante un calo dell'1,3% in Germania, e le Americhe, dove spicca il +4,1% degli Stati Uniti (94.591). Tra i singoli brand, BMW ha riscontrato una contrazione del 2% (520.142 unità), Mini è cresciuta del 4,1% (64.626) e Rolls-Royce è calata del 9,4% (1.381). In spolvero le elettrificate, con un +28,5% e 157.495 vendite, di cui 109.516 Bev; le auto a batteria sono migliorate del 32,4% grazie soprattutto al +64,2% dell'Europa. Con questi numeri e nonostante il deficit cinese, la BMW si è confermata al vertice del segmento Premium sia come gruppo, sia come brand.Le performance di Stoccarda. Dal canto suo, la Mercedes-Benz ha chiuso il trimestre con 529.200 auto e furgoni, il 7% in meno rispetto al pari periodo del 2024. Le sole autovetture sono 446.300. In tal caso, la flessione è stata del 4% ed è da attruibuire non solo alla Cina, ma anche all'Europa. Infatti, la Stella a tre punte ha registrato un calo del 10% sul mercato del Dragone (152.800 vendite) e del 7% su quello europeo (148.700), dove è scesa del 10% nella sola Germania. Al contrario, il Nord America è cresciuto del 4% (76.900), con gli Usa a +1% (67.400) e il resto del mondo del 16% (20.900). I dati confermano anche le difficoltà delle elettriche di Stoccarda: la Mercedes ha visto le vendite scendere del 14% (40.700). Di contro, le ibride plug-in sono crescute dell'8%.
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Gruppo Volkswagen - Cariad, dazi e multe europee: duro colpo ai conti trimestrali
I bilanci del gruppo Volkswagen devono affrontare lo scoglio delle multe europee per la CO2 e il protezionismo americano. Lo dimostrano i dati preliminari del primo trimestre pubblicati da Wolfsburg, per cui il conto economico è stato appesantito da "componenti straordinarie per circa 1,1 miliardi di euro". Di questi, ben 600 milioni sono "accantonamenti relativi alla normativa sulle emissioni di CO2 in Europa". In sostanza, il gruppo ha messo da parte tale cifra in previsione dello sforamento dei limiti e della contestuale necessità di pagare le multe, e questo nonostante la recente decisione di Bruxelles di introdurre un meccanismo di compliance pluriennale. Gli altri "effetti". Ulteriori voci una-tantum hanno prodotto conseguenze negative sui conti trimestrali. Il gruppo tedesco, infatti, ha deciso di contabilizzare costi per circa 200 milioni legati al piano di ristrutturazione della divisione informatica Cariad. Altri 300 milioni sono connessi alla decisione di "adeguare" gli accantonamenti per il dieselgate e, soprattutto, alla rivalutazione dei "veicoli in transito" lungo la catena logistica e soggetti ai dazi del 25% introdotti dall'amministrazione Trump all'inizio di aprile ed esclusi dalla "pausa di 90 giorni" annunciata a sorpresa dal tycoon. Di conseguenza, l'insieme delle componenti straordinarie ha prodotto ripercussioni sul conto economico e pure sul rendiconto finanziario. Nonostante un fatturato in miglioramento del 3% circa a 78 miliardi di euro, l'utile operativo è sceso di oltre il 39%, passando dai 4,6 miliardi dei primi tre mesi del 2024 a 2,8 miliardi, per un margine quasi dimezzato dal 6% al 3,6%. Volkswagen, che ha chiuso il trimeste con un calo della liquidità netta per le attività automotive (esclusi quindi i servizi finanziari che per loro natura hanno un'elevata esposizione finanziaria) dai 34,4 miliardi di fine 2024 a 33 miliardi, ha quindi avvertito come utile e margine operativo si "discostino in modo significativo dalle aspettative medie di mercato", pari, rispettivamente, a 4 miliardi di euro e al 5%. Le prospettive. Ora bisognerà verificare i prossimi trimestri per ulteriori conferme sull'impatto dei regolamenti europei e dei dazi. Un miglioramento della situazione non è da escludere, ma non lo è neanche un peggioramento. Non sorprende dunque la cautela espressa dal gruppo Volkswagen in merito alle prospettive finanziarie per l'intero esercizio. Per ora sono confermate le stime su un fatturato in crescita del 5% e un margine operativo tra il 5,5 e il 6,5% e, per le sole attività automobilistiche, su flussi di cassa tra 2 e 5 miliardi e una liquidità netta tra 34 e 37 miliardi. Tuttavia, i vertici avvertono che "i possibili effetti su fatturato, utili e flussi di cassa annuali derivanti dall'annunciato aumento dei dazi all'importazione, in particolare negli Stati Uniti d'America, non sono ancora inclusi nelle previsioni", poiché l'impatto non può essere "al momento valutato in modo inequivocabile".
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Milano Design Week - Lamborghini e Ducati, insieme per la terza volta
Cos'hanno in comune una moto e un'automobile? Apparentemente poco, ma Lamborghini e Ducati dimostrano il contrario. Due simboli del motorsport Made in Italy, entrambi figli della Motor Valley, si riuniscono per una serie speciale della Ducati Panigale V4S, ispirata alla Lamborghini Revuelto. Le prime due collaborazioni risalgono al 2020 e al 2022, con la Diavel 1260 nata dalla Sián FKP 37 e alla Streetfighter V4 ispirata alla Huracán STO. Quale migliore occasione della Milano Design Week per svelare i dettagli di questa esclusiva partnership? Due ruote su misura. Saranno prodotti 630 esemplari della Ducati Panigale V4S, pensati per i clienti più affezionati della casa di Borgo Panigale. La moto sfoggerà una livrea esclusiva, caratterizzata dall'accostamento di giallo fluo e grigio, ispirata a un esemplare speciale della Revuelto. Questa edizione limitata si inserisce nel solco dei programmi di personalizzazione che la Lamborghini propone da anni ai suoi clienti più esigenti. Materiali pregiati e finiture curate definiscono l'identità di entrambe i veicoli esposti, dove la fibra di carbonio gioca un ruolo chiave nella riduzione del peso e nell'esaltazione della sportività. A livello tecnico, la Panigale V4S eroga 218,5 CV su un peso di 185 kg, raggiungendo un rapporto peso-potenza di 1,18 kg/CV. La Revuelto, dal canto suo, risponde con un V12 plug-in hybrid da 1.015 CV, un concentrato di prestazioni ed efficienza. Ancora più esclusiva. Per chi desidera ancora più esclusività, Lamborghini e Ducati hanno previsto una serie di soli 63 esemplari, un chiaro omaggio all'anno di fondazione della casa di Sant'Agata Bolognese. I selezionatissimi clienti potranno abbinare perfettamente la loro Panigale V4S alla propria Lamborghini, creando un binomio unico tra due e quattro ruote all'insegna dell'eccellenza italiana.
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Hyundai - La Suv elettrica per la Cina inizia a mostrarsi
La Hyundai ha diffuso il teaser di una nuova Suv elettrica destinata al mercato cinese. La vettura, ancora totalmente camuffata e nota per il momento con la sigla interna OE, potrebbe debuttare all'imminente Salone di Shanghai. Non è lo stile Ioniq. Il frontale molto chiuso, con una presa d'aria inferiore e una barra orizzontale led a dominare la scena, fa pensare a un powertrain elettrico. I passaruota sono muscolosi e anche i cerchi presentano coperture aerodinamiche integrali, mentre sulla fiancata spicca il cristallo fisso posteriore triangolare. In coda troviamo nuovamente una unica striscia led orizzontale ed è visibile il logo Hyundai sul lunotto. Non ci sono, in sostanza, richiami a temi come i fari Pixel Led dei modelli Ioniq e l'auto sembra seguire una sua strada stilistica. Confort e sicurezza. La vettura è stata sviluppata dal nuovo R&D che Hyundai ha aperto in Cina e dovrebbe essere quindi un prodotto riservato al mercato interno. Nel video ufficiale di presentazione tutta l'attenzione è rivolta ai test di guida sulla neve: l'intenzione della Casa è infatti quella di puntare l'attenzione sul confort, sulla sicurezza e sulla stabilità della vettura rispetto ad altri temi ricorrenti come l'infotainment, l'autonomia e la presenza di optional qualificanti. Non sono tuttavia stati forniti dettagli sul powertrain, né dal punto di vista della potenza, né per quanto riguarda la batteria.
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Caterham - Accordo con Horse per i motori della Seven Academy Race Package
La Caterham ha stretto un accordo con Horse, di proprietà di Renault e Geely, per utilizzare i motori endotermici di ultima generazione nelle competizioni, aprendo ad una alternativa rispetto ai classici motori Ford. Si comincia dalle corse. La notizia non riguarda - per ora - i modelli di serie, ma gli esemplari destinati all'Academy Race Package della Seven che rappresenta l'ingresso nel mondo del motorsport. A partire dal 2026, al posto del precedente motore Ford Sigma, saranno utilizzati i motori Horse HR13 turbo di 1.3 litri con una specifica messa a punto da 130 CV e 176 Nm di coppia massima e con cambio sei marce manuale. Horse affianca Ford e Suzuki come fornitore. Questa notizia potrebbe anticipare futuri accordi di Caterham per i motori delle stradali: attualmente l'offerta è articolata sulla piccola Seven 170 con motore Suzuki da 660 centimetri cubi e 85 CV e sulle varie declinazioni del motore Ford Duratec 2.0 litri, ma le normative sulle emissioni e sulle omologazioni potrebbero portare a un cambio di rotta per continuare ad offrire sul mercato vetture così esclusive.
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Europ Assistance - Italiani meno dipendenti dallauto personale
La terza edizione del Mobility Barometer Ipsos-Europ Assistance su intenzioni e abitudini di mobilità dei cittadini è stata condotta tra il dicembre 2024 e il gennaio 2025 su un campione di 9.000 persone in nove Paesi europei (oltre all'Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna e Svizzera). Le domande hanno spaziato dalle modalità di spostamento quotidiane, alla propensione ad acquistare veicoli elettrici, all'utilizzo di coperture assicurative per i propri mezzi di micromobilità e in generale, fino al rapporto con la proprietà o l'utilizzo degli stessi veicoli. Per quanto riguarda il nostro Paese, è emerso che l'auto rimane il mezzo preferito il 96% la utilizza per gli spostamenti quotidiani e nel 97% dei casi, il dato più alto d'Europa, si tratta di una vettura di proprietà -, ma il 19% degli italiani dichiara di volerne diminuire l'utilizzo nei prossimi 12 mesi. Inoltre, il 37% considera l'ipotesi di non possederne una in futuro. Peraltro, a fronte di un aumento dell'impiego delle biciclette, è in diminuzione il ricorso ai taxi e ai mezzi in condivisione. Il 67% del campione è risultato interessato alla sottoscrizione di polizze per le biciclette, e il 27% sarebbe disposto a destinarvi oltre cento euro.
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Dazi - La Cina "chiama" l'Europa: rafforziamo le nostre relazioni, anche sulle auto
Nel caos creato da Donald Trump con la sua posizione sui dazi, una cosa è certa: gli equilibri commerciali a livello globale vanno verso una ricomposizione che rischia di limitare il ruolo degli Stati Uniti e rendere centrale i rapporti tra altre aree del globo. il caso della Cina, sempre più attiva nel cercare di ridurre l'impatto delle nuove tariffe doganali statunitensi e sempre più propensa a dare una scossa alle sue relazioni con il resto del mondo, a partire dall'Europa: lo dimostra quanto avvenuto nelle ultime ore. Il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, ha chiamato la sua controparte europea Maros Sefcovic alcune ore prima della decisione di Trump di sospendere i dazi reciproci per 90 giorni e alzare le tariffe sui beni prodotti in Cina fino al 125%. Il risultato della telefonata? Le parti, secondo quanto comunicato dal dicastero di Pechino, hanno avuto uno "scambio di opinioni approfondito e franco su questioni quali il rafforzamento della cooperazione economica e commerciale Cina-Ue e la risposta alle cosiddette 'tariffe reciproche' imposte dagli Stati Uniti".Dialogo immediato. L'iniziativa diplomatica di Pechino, che nei giorni scorsi ha riguardato soprattutto le grandi multinazionali, non si è limitata al contatto tra Wang e Sefcovic perché un'analoga telefonata è intercorsa trea il premier Li Qiang e il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il messaggio è chiaro: "La Cina è pronta a collaborare con l'Ue nella stessa direzione, ad attuare congiuntamente l'importante consenso raggiunto dai leader della Cina e dell'Ue, a rafforzare la comunicazione e gli scambi e ad approfondire il commercio, gli investimenti e la cooperazione industriale". A tal fine, Wang e Sefcovic "hanno concordato di avviare consultazioni tempestive per discutere questioni relative all'accesso al mercato, per creare un ambiente imprenditoriale più favorevole per le imprese e per avviare immediatamente negoziati sugli impegni sui prezzi dei veicoli elettrici, nonché discutere la cooperazione in materia di investimenti nell'industria automobilistica". In poche parole, Pechino e Bruxelles, di fronte alle intemerate di Trump hanno deciso di rompere gli indugi e di "sostenere una ripresa del meccanismo di dialogo sulle misure di difesa commerciale Cina-Ue" al fine di "gestire adeguatamente gli attriti commerciali". Un aspetto importante è che tutto avverrà sotto l'ombrello dell'Organizzazione mondiale del commercio, in modo da salvaguardare "il sistema commerciale multilaterale" incentrato sui regolamenti della stessa Omc. La spinta di Trump. Insomma, il neo-protezionismo trumpiano sta spingendo Pechino e Bruxelles a rafforzare i propri legami e ad accantonare gli attriti degli ultimi mesi. D'altro canto, Wang, che ha avuto un analogo scambio di opinioni "franco e approfondito" con Zafrul Aziz, ministro del Commercio malese Zafru e presidente di turno dell'Asean (l'assocazione dei Paesi del sud-est asiatico), ha ribadito che i dazi reciproci statunitensi "violano gravemente gli interessi legittimi di tutti i Paesi e i regolamenti dell'OMC, danneggiano seriamente il sistema commerciale multilaterale basato sulle regole e hanno un grave impatto sulla stabilità dell'ordine economico globale. "Non ci sono vincitori nelle guerre commerciali e non c'è via d'uscita per il protezionismo. La Cina è disposta a risolvere le sue divergenze attraverso la consultazione e il negoziato, ma se gli Stati Uniti insistono ad andare per la loro strada, la Cina difenderà sè stessa fino alla fine", ha agigunto il ministro cinese, sottolineando che "nella situazione attuale", Pechino e Bruxelles devono "sostenere congiuntamente il sistema commerciale multilaterale basato su regole" e impegnarsi a facilitare gli scambi commerciali per garantire maggior stabilità e certezze all'economia mondiale. Dal canto suo, Sefcovic non ha fatto mistero delle sue critiche a Washington evidenziando il "grave impatto" dei dazi sul commercio internazionale e sulle economie dei diversi Paesi globali e ribadendo l'impegno della Ue "a lavorare con gli altri membri dell'Omc, compresa la Cina, per garantire il normale funzionamento del commercio globale". Inoltre, Bruxelles "attribuisce grande importanza alle relazioni economiche e commerciali Ue-Cina ed è disposta a rafforzare il dialogo e la comunicazione con la Cina per promuovere l'espansione dell'accesso bidirezionale al mercato, degli investimenti e della cooperazione industriale". Un messaggio chiaramente rivolto a Trump.La reazione alla "pausa". Intanto, von der Leyen ha accolto con favore l'annuncio della "pausa di 90 giorni" annunciata dallo stesso Trump, giudicandola "un passo importante verso la stabilizzazione dell'economia globale. Condizioni chiare e prevedibili sono essenziali per il funzionamento del commercio e delle catene di approvvigionamento. Le tariffe sono tasse che danneggiano solo le imprese e i consumatori. Ecco perché ho sempre sostenuto un accordo tariffario zero per zero tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti", ha aggiunto il presidente della Commissione, ribandendo l'impegno del blocco comunitario a "condurre negoziati costruttivi con gli Stati Uniti, con l'obiettivo di realizzare scambi commerciali senza attriti e reciprocamente vantaggiosi". Von der Leyen, però, non manca di lanciare un chiaro segnale a Washington, rimarcando il focus della diplomazia europea "sulla diversificazione dei partenariati commerciali" tramite trattative con Paesi che "rappresentano l'87% del commercio globale e condividendo il nostro impegno a favore di uno scambio libero e aperto di beni, servizi e idee. Infine, stiamo intensificando il nostro lavoro per eliminare le barriere nel nostro mercato unico. Questa crisi ha chiarito una cosa: in tempi di incertezza, il mercato unico è la nostra ancora di stabilità e resilienza. Io e il mio team continueremo a lavorare giorno e notte per proteggere i consumatori, i lavoratori e le imprese europee".
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Nissan ProPilot - La prossima generazione arriva nel 2027
La Nissan porterà sul mercato la nuova generazione della suite ProPilot a partire dall'anno fiscale 2027 (che per la Casa giapponese inizia il primo di aprile). I nuovi Adas per la guida assistita debutteranno sui modelli di serie prodotti dopo quella data e sfrutteranno la tecnologia Nissan Ground Truth Perception per l'analisi della strada e del traffico, utilizzando lidar e il software Wayve AI Driver. Startup promettente. Wayve AI Driver si basa sui modelli di intelligenza artificiale della startup inglese Wayve, che sviluppa soluzioni per la guida autonoma utilizzando l'hardware già presente sulle auto (chip di bordo, telecamere, sensori e quant'altro) senza richiedere sensori aggiuntivi o mappe in alta definizione. Una soluzione particolarmente appetibile per i costruttori: la Wayve ha raccolto oltre 1,3 miliardi di dollari da investitori quali Nvidia, Microsoft, SoftBank e Uber. Quello con la Nissan è il primo accordo stretto dall'azienda inglese con una Casa automobilistica.
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Stati Uniti - Dietrofront di Trump: dazi sospesi per 90 giorni
Nuovo colpo di scena nella crisi dei dazi: Donald Trump ha deciso di soddisfare (in parte) le pressanti richieste dell'establishment americano, annunciando una sospensione di 90 giorni per le tariffe reciproche introdotte la scorsa settimana. La decisione riguarda solo "alcuni Paesi": non si sa ancora quali, ma il presidente statunitense ha citato espressamente quei 75 governi che hanno manifestato l'intenzione di aprire un negoziato con Washington. L'unica eccezione è rappresentata dalla Cina, che sarà sottoposta a dazi ancora più alti del 104% annunciato nelle ultime ore. Nuovo colpo al Dragone. Trump ha comunicato le sue decisioni tramite un post sul social network Truth. "Alla luce della mancanza di rispetto che la Cina ha mostrato nei confronti dei mercati mondiali, con la presente aumento i dazi applicati dagli Stati Uniti d'America al 125%, con effetto immediato", ha scritto l'inquilino della Casa Bianca. "A un certo punto, si spera nel prossimo futuro, la Cina si renderà conto che i tempi in cui si derubavano gli Stati Uniti e altri Paesi non sono più sostenibili né accettabili". Dunque, tra Pechino e Washington è ormai scoppiata una guerra commerciale senza esclusione di colpi. Al contrario degli altri partner. La pausa. Trump, come detto, non ha precisato quali Paesi beneficeranno della sospensione di 90 giorni, ma ha citato "oltre 75" istituzioni desiderose di intavolare delle trattative e tra queste figura anche l'Unione Europea: i vertici di Bruxelles hanno più volte parlato del proposito di aprire un canale negoziale anche se proprio oggi, 9 aprile, gli Stati membri hanno approvato la proposta della Commissione Ue di introdurre tra pochi giorni dazi su diverse tipologie di beni statunitensi. "Sulla base del fatto che oltre 75 Paesi hanno convocato i rappresentanti degli Stati Uniti, inclusi i Dipartimenti del Commercio, del Tesoro e dell'Ustr (acronimo di United States Trade Representative, il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d'America, ndr), per negoziare una soluzione alle questioni in discussione relative a commercio, barriere commerciali, dazi, manipolazione valutaria e tariffe non monetarie, e che questi Paesi, su mio forte suggerimento, non hanno esercitato ritorsioni in alcun modo o forma contro gli Stati Uniti, ho autorizzato una pausa di 90 giorni", ha spiegato Trump, aggiungendo di aver autorizzato l'imposizione di un dazio reciproco "sostanzialmente ridotto, ossia del 10%, durante questo periodo, anch'esso con effetto immediato". Euforica la reazione di Wall Street.
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Fleet&Business - Scopri il numero di marzo-aprile 2025
Fresco di stampa, il fascicolo di marzo-aprile 2025 di Quattroruote Fleet&Business sta raggiungendo i fleet manager e tutti i professionisti delle flotte aziendali, del noleggio, delle altre forme di mobilità e delle reti di vendita e assistenza dei veicoli. Il bimestrale dell'Editoriale Domus, arrivato al numero 38, è disponibile anche in edizione digitale per chi si registra nell'area dedicata di questo stesso sito. In copertina, la protagonista della prova su strada, la Volkswagen Tayron plug-in, come sempre esaminata dal punto di vista della clientela business. Questa Suv, sorella maggiore della Tiguan, si colloca in una fascia di mercato cui guardano con interesse diversi costruttori, proponendosi come viaggiatrice instancabile e spaziosa nei trasferimenti da soli, coi colleghi o con la famiglia. Un'altra sport utility ibrida a ricarica esterna che sottoponiamo a test in questo stesso numero, ma appartenente al segmento C standard è la MG HS. L'attualità è, fino a prova contraria, dominata dall'interminabile telenovela dei fringe benefit, fra continui tentativi di emendamento delle parti più punitive per dipendenti e aziende, senza che la parola definitiva sia stata ancora pronunciata.Più preparati a scegliere. Dato che le aziende hanno finora temporeggiato sui nuovi contratti, vista anche l'incertezza sulla convenienza delle varie alimentazioni, abbiamo realizzato confronto dei costi di esercizio (benefit compresi) fra due versioni diesel e plug-in di uno stesso modello. Queste e altre contingenze richiedono competenze sempre più allargate ai fleet manager e alle altre figure responsabili della mobilità aziendale. Anche per questo, è pronto il passaggio da prassi a norma della disposizione Uni che ne stabilisce attribuzioni, formazione e ruoli. Il mercato europeo delle flotte vede ampi spostamenti delle immatricolazioni fra i vari gruppi dell'auto. In Italia, l'andamento del remarketing delle vetture aziendali reduci da contratti delle grandi società di noleggio fa segnare dinamiche diverse rispetto al resto del mercato. L'evoluzione del mondo della distribuzione e il coinvolgimento di attori consolidati come i concessionari nelle forme più moderne di pay-per-use dell'auto è al centro dell'intervista a Luca Cantoni di Horizon Automotive. Come sempre, il fascicolo è completo di aggiornamenti sui nuovi modelli di auto per l'impiego professionale e di anteprime dal mondo dei veicoli commerciali.Come ricevere Fleet&Business. Puoi ricevere gratuitamente la rivista e la newsletter settimanale registrandoti nella homepage.
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Kia - Ho Sung Song: "Fronteggeremo i dazi grazie alla flessibilità"
I dazi porteranno costi aggiuntivi, ma è presto per parlare delle conseguenze sull'industria dell'automotive. Quel che è certo è che Kia è flessibile e imposterà una strategia chiara per far fronte a questa nuova sfida. Ho Sung Song è il ceo del costruttore coreano: l'abbiamo incontrato fra il Mobility Show di Seul e l'Investor day della Casa. Il top manager non entra nei dettagli delle misure allo studio all'interno della Casa coreana per prepararsi all'impatto delle nuove tariffe decise dall'amministrazione Trump. Tuttavia, probabilmente confortato anche dalle tempestive azioni di sostegno al tessuto produttivo locale varate dal governo di Seul, l'ad confida nella flessibilità del sistema industriale del marchio. Un apparato che si appresta ad accogliere nuovi modelli, dalla EV4 (la berlina fastback, assemblata in Corea, ha come principale riferimento il Nordamerica, e la hatchback prodotta in Slovacchia per l'Europa) al veicolo commerciale polivalente PV5, anch'essi elettrici. Di quest'ultimo, in particolare, il capo della Kia afferma che potranno essere prodotte fino a 12 varianti con allestimenti specializzati, all'interno del complesso industriale dove si assemblano crossover e sport utility come Niro e Sorento, berline come la K5 e la K8, prevalentemente dedicate al mercato locale, più l'elettrica EV6 e il pick-up Tasman; e a partire da una piattaforma anch'essa saldamente integrata nell'apparato tecnologico del gruppo Hyundai: la E-Gmp, che qui acquisisce il suffisso S come service. La concorrenza multienergia. Il target geografico del PV5, oltre a quello domestico, è il mercato europeo dei furgoni e multispazio compatti. Un ambiente particolarmente competitivo nel quale, ricordiamo al ceo della Kia, l'industria locale lavora su volumi elevati per singoli progetti condivisi fra più marchi, o addirittura fra gruppi concorrenti, per garantirsi margini adeguati. Come pensa il costruttore coreano di raggiungere la necessaria redditività giocando da solo, se nemmeno condivide l'architettura PBV con la consorella Hyundai? Con la nostra piattaforma dedicata, afferma Song, saremo in grado, nel 2030, di raggiungere il nostro obiettivo di 250 mila unità prodotte dell'intera famiglia PBV (di cui faranno parte, oltre al PV5, i futuri PV7 e PV9, ndr) con risorse adeguate a un progetto che costituisce uno dei pilastri della nostra produzione, senza perdere soldi e garantendo ai clienti una rete di vendita dedicata, servizi finanziari e assicurativi, soluzioni telematiche e di gestione delle flotte. L'amministratore delegato della società di Seul si dice convinto che la Casa saprà alimentare la domanda malgrado il processo di elettrificazione dei veicoli commerciali stia procedendo più lentamente del previsto, e risultare competitiva con le architetture multienergia degli altri costruttori. Il pick-up per gli Usa. Una delle chiavi di questa competitività, secondo Song, è l'aver immaginato un veicolo che supera i tradizionali vincoli di progettazione e applicazione ai vari scenari di trasporto di passeggeri e merci. Al Seoul Mobility Show 2025, la Kia espone anche il Tasman, destinato, oltre che al mercato locale, all'intera area Asia-Pacifico, all'Africa e al Medio Oriente. Ho Sung Song non nasconde l'interesse della sua società per mercato globale dei pick-up, compreso quello degli Stati Uniti, ma in quel caso si tratterà di un modello specifico e full electric. Eventuali prossime mosse per l'esportazione e la produzione di auto e veicoli commerciali negli Usa saranno però valutate alla luce dell'evoluzione dei dazi.
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Gruppo Volkswagen - Boom di elettriche, ma non in Cina
Il gruppo Volkswagen ha chiuso il primo trimestre dell'anno con risultati brillanti nella vendita di auto elettriche. Peccato che si confermi il solito problema: in Cina la partita è sempre più difficile e anche i tedeschi hanno difficoltà a intercettare - almeno in parte - una domanda che è ormai appannaggio della concorrenza locale. Il costruttore di Wolfsburg, che non ha a caso ha annunciato la presentazione di tre concept a batteria al prossimo Salone di Shanghai, ha venduto nei primi tre mesi dell'anno 216.800 Bev, il 58,9% in più rispetto all'anno scorso. soprattutto l'Europa a brillare con 158.100 veicoli e un +112,6%; gli Stati Uniti hanno contributo con 19.900 vendite e un +51%; il resto del mondo con 12.800 e un +63,7%. La Cina, di contro, mostra un -36,8% e 25.900 veicoli commercializzati. Se si guarda ai singoli marchi, è la Volkswagen a rappresentare il grosso delle vendite (95.200 unità e +39,6%), ma le migliori performance sono della Porsche: +326,4% e 18.400 Bev vendute. Bene anche Seat/Cupra (+167,4% e 18.600 vendite), Skoda (+93,3%, 27 mila Bev) e Audi (+30,1%, 46.400). Il fatturato totale. Il problema cinese non riguarda solo le elettriche, ma anche tutte le altre motorizzazioni. Nel trimestre, il gruppo Volkswagen ha venduto 2.133.600 veicoli in tutto il mondo (il dato comprende anche i veicoli commerciali e pesanti), registrando una crescita dell'1,4% grazie al contributo positivo di tutte le aree, con la sola eccezione, per l'appunto, della Cina, dove le 644.100 vendite implicano un calo del 7,1%. Al contrario, l'Europa occidentale mostra una crescita del 3% (814 mila), l'Europa centrale e orientale del 7,9% (125.800), il Nord America del 4,4% (237.200) e il Sud America del 16,6% (138.200). Salgono anche l'area Medio Oriente-Africa (+12,3%) e il resto dell'Asia-Pacifico (+7,2%). Anche in questo caso, è interessante la suddivisione delle performance commerciali dei singoli marchi automobilistici: il cluster dei brand Core mette a segno un +3,7% e 1,6 milioni di vendite, in virtù del +5,1% di Volkswagen (1,134 milioni), del +8,2% di Skoda (238.600) e del +5,9% di Seat/Cupra (146.700). Invece, l'insieme dei marchi Progressive flette del 3,3% (388.800), con l'Audi in flessione del 3,4% (383.400), la Bentley in contrazione del 4,7% (2.400) e la Lamborghini in crescita del 12,8% (3.000). Giù anche Porsche, con un -7,9% e 71.500 vendite legato per lo più al solito problema cinese. A Pechino, infatti, Zuffenhausen ha perso il 42%. proprio il caso di dirlo: il maggior mercato automobilistico al mondo, senza nessuna differenza di motorizzazioni, non è più un Eldorado.
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Euro NCAP - Cinque stelle per Audi A6, Cupra Terramar, BYD Sealion 7, Jaecoo 7 e Polestar 3
L'Euro NCAP ha pubblicato i risultati dei suoi ultimi test di sicurezza relativi a diversi nuovi modelli appena arrivati sul mercato, tutti premiati con il massimo dei voti: in ordine alfabetico, l'ente europeo per la sicurezza ha assegnato cinque stelle alla Audi A6 (testata sulla versione Variant, dopo la prova della A6 e-tron dello scorso marzo), alla Suv elettrica BYD Sealion 7, alla Cupra Terramar, alla Geely EX5, alla Hongqi E-HS9, alla Jaecoo 7 Phev e alla Polestar 3. Quest'ultima e la Sealion 7 hanno ottenuto il punteggio più alto mai registrato nella protezione dei bambini, 93%, diventando di fatto il nuovo standard di riferimento. Audi A6. L'unica berlina di questa tornata di test ha ottenuto il massimo dei punteggi (ottenuti anche combinando quelli della A5, provata lo scorso anno). Il modello provato è quello con motore 2.0 TDI e carrozzeria station wagon Avant. Buona la protezione dei bambini, anche se il sistema di rilevamento della loro presenza sui sedili posteriori è di tipo indiretto.Protezione degli adulti: 87%Protezione dei bambini: 88%Utenti vulnerabili della strada: 78%Aiuti alla guida: 77% BYD Sealion 7. Come la Polestar 3, la Suv elettrica della Casa cinese ha registrato il punteggio più alto nella protezione dei bambini, sia negli urti che quando si esce dall'auto, con un cicalino dedicato proprio al rilevamento della loro presenza sulla panca posteriore. Buona la protezione offerta dai colpi di frusta, superati i test di immersione.Protezione degli adulti: 87%Protezione dei bambini: 93%Utenti vulnerabili della strada: 76%Aiuti alla guida: 79% Cupra Terramar. La Suv sportiva spagnola è disponibile con motorizzazioni termiche, mild hybrid e plug-in: i test di Euro NCAP hanno riguardato quest'ultimo modello, che ha ottenuto punteggio pieno e risultati più che adeguati in tutte le prove, anche di impatto tra passeggeri in caso di urto laterale, attutito dall'airbag centrale. Ok le prove di allagamento: portiere e finestrini rimangono operativi anche dopo due minuti che l'acqua è entrata nel veicolo.Protezione degli adulti: 89%Protezione dei bambini: 87%Utenti vulnerabili della strada: 82%Aiuti alla guida: 76% Geely EX5. Questa Suv cinese, non ancora importata in Italia, ottiene ottimi punteggi in particolare nella protezione degli utenti deboli della strada e negli aiuti alla guida, mentre presenta margini di miglioramento per la protezione dei bambini (non ha superato il test di rilevamento di un bambino a bordo) e per quella degli adulti, per via del distacco di un montante anteriore durante i crash test. In ogni caso, il punteggio totale è di cinque stelle.Protezione degli adulti: 86%Protezione dei bambini: 87%Utenti vulnerabili della strada: 83%Aiuti alla guida: 83% Hongqi E-HS9. Ottiene punteggio pieno un'altra Suv proveniente dalla Cina e non commercializzata in Italia. L'Euro NCAP segnala che ispezioni successive ai crash test hanno mostrato un piccolo strappo nell'airbag del conducente, che ha portato a una penalizzazione del punteggio nella protezione degli adulti: la Casa cinese ha comunicato di aver migliorato il controllo di qualità in fabbrica e presso il fornitore.Protezione degli adulti: 82%Protezione dei bambini: 87%Utenti vulnerabili della strada: 73%Aiuti alla guida: 82% Jaecoo 7 Phev. Cinque stelle anche per la versione plug-in di questa grande Suv cinese, che è stata penalizzata nel punteggio dei test di impatto frontale, con l'airbag posteriore rimasto intrappolato nel montante C, causandone l'apertura solo parziale. L'indagine della Jaecoo ha rivelato un errato montaggio dei fermi dell'airbag in fase di produzione, che è stato rettificato.Protezione degli adulti: 81%Protezione dei bambini: 80%Utenti vulnerabili della strada: 80%Aiuti alla guida: 80% Polestar 3. La Suv elettrica svedese conquista il punteggio pieno, ma è nella protezione dei più piccoli che spicca come la migliore mai provata fino a questo momento. In particolare, sottolinea il rapporto di Euro Ncap, l'auto si è comportata bene nella protezione dei manichini di 6 e 10 anni e ha un efficace sistema che impedisce la chiusura dell'auto se un bambino rimane sui sedili posteriori. Finestrini e portiere funzionano anche in caso di allagamento.Protezione degli adulti: 90%Protezione dei bambini: 93%Utenti vulnerabili della strada: 79%Aiuti alla guida: 83%
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Dazi - McKinsey valuterà l'impatto su Alfa Romeo e Maserati
"Stellantis ha incaricato la società McKinsey & Co. di fornire un servizio di consulenza strategica su Maserati e Alfa Romeo, in seguito all'aumento delle pressioni dovuto all'escalation della guerra commerciale di Donald Trump". L'indiscrezione è stata lanciata dall'agenzia Bloomberg, ma è stata confermata da un portavoce: "A McKinsey è stato chiesto di fornire le sue considerazioni in merito ai dazi statunitensi recentemente annunciati per Alfa Romeo e Maserati". Le opzioni. L'agenzia scrive anche altro. Tra le altre cose, il presidente John Elkann avrebbe chiesto alla società di consulenza di valutare le opzioni per i marchi, tra cui partnership con altre aziende per accedere a nuove tecnologie. Inoltre, gli scenari di lungo termine potrebbero includere pure lo scorporo della Maserati dal gruppo Stellantis. A ogni modo, tutte le possibili valutazioni sono in una fase iniziale, nonostante l'interesse di altri gruppi per il Tridente, in particolare asiatici. Una cosa è certa per le fonti citate da Bloomberg: Elkann non ha alcuna intenzione di vendere marchi del gruppo Stellantis a un concorrente cinese. Vale sia per l'Alfa Romeo, sia per Maserati. Del resto, il problema impellente è un altro: i dazi del 25% imposti da Washington sulle importazioni di auto prodotte all'estero. Si tratta di un duro colpo alle speranze di rilancio dell'Alfa Romeo e della stessa Maserati. Basta un numero fornito di recente dal responsabile Santo Ficili: il 35/40% dei clienti del Tridente risiede proprio negli Stati Uniti.
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Noleggio a lungo termine - Contratti in aumento del 6,5% nel primo trimestre
Il noleggio auto a lungo termine di durata superiore a 30 giorni si conferma protagonista nel mercato italiano, con 254.328 contratti stipulati nel primo trimestre 2025, in aumento del 6,5% sullo stesso periodo del 2024: lo evidenzia l'Unrae. Prevalgono le aziende a quota 215.458, specie quelle che poi destinano le vetture ai dipendenti, contro 38.870 dei privati (in crescita del 13,1%) che scelgono questa formula in alternativa alla proprietà della macchina. La durata media dei contratti complessivi scende a 20 mesi, rispetto ai 25 mesi precedenti.
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Dazi - La Corea del Sud vara misure emergenziali per l'industria dell'auto
Il governo della Corea del Sud è il primo al mondo a varare misure di tipo emergenziale per aiutare la propria industria automobilistica ad affrontare le conseguenze dei dazi introdotti dall'amministrazione Trump. Seul ha stanziato un pacchetto di iniziative, tra cui un sostegno finanziario diretto, sgravi fiscali e incentivi per sostenere la domanda interna, e ha promesso uno specifico impegno per avviare dei negoziati con Washington. "Dato che auto e componenti sono i principali beni esportati dalla Corea del Sud verso gli Stati Uniti, la decisione di imporre un dazio del 25% è davvero un duro colpo alla nostra industria automobilistica", ha spiegato il governo dopo un ciclo di incontri con i rappresentanti di un comparto industriale. Quest'ultimo, solo l'anno, scorso ha esportato negli Usa prodotti automotive per quasi 43 miliardi di dollari (solo le vetture hanno sfiorato i 35 miliardi). Le misure. Il pacchetto coreano include "una serie di misure di sicurezza industriale incentrate sulle richieste più urgenti": per esempio, per prevenire eventuali problemi di liquidità, il governo aumenterà il sostegno finanziario da 13 mila miliardi di won a 15 mila miliardi. Inoltre, sono state ridotte le tasse sull'acquisto di automobili dal 5% al 3,5% (il taglio rimarrà in vigore fino a giugno dell'anno prossimo) e sono stati aumentati gli incentivi per le elettriche: oggi i sussidi coprono dal 20 al 40% degli sconti concessi dai costruttori sul prezzo di listino, ma la percentuale passerà al 30-80% fino alla fine di quest'anno. Il governo si è inoltre impegnato ad "adottare misure flessibili a seconda del livello di danni al settore in futuro" e a sostenere attivamente le strategie di espansione delle Casa coreane nei paesi meno sviluppati dell'Africa, dell'America Latina e dell'Asia. Infine, sui negoziati con Washington, Seul ha assicurato l'intenzione di "fare del suo meglio per garantire che gli Stati Uniti non trattino la Corea del Sud in modo svantaggioso rispetto ad altri alleati, attraverso negoziati e rafforzando la cooperazione bilaterale". Lo scontro tra Trump e Pechino. Intanto, sono sempre più tesi i rapporti tra la Casa Bianca e la Cina, ancor più dopo la decisione del presidente Donald Trump di introdurre dazi al 104% sulle importazioni di beni del Dragone: si tratta della somma del 20% annunicato a inizio anno, del 34% rilevato la scorsa settimana e di un ulteriore 50% deciso dopo le recenti ritorsioni varate da Pechino. Il governo cinese ha ovviamente reagito alla nuova stangata americana, promettendo misure "ferme e incisive" proteggere i propri interessi e rivendicando "il legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo". "La sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina sono assolutamente inviolabili e "inalienabili", hanno aggiunto da Pechino, senza però chiudere la porta a un dialogo ormai sempre più necessario per risolvere le attuali controversie commerciali. In questo quadro, Trump continua imperterrito sulla sua strada, fatta anche di espressioni più che colorite. Durante la cena del National Republican Congressional Committee a Washington, il tycoon ha garantito che i Paesi colpiti dai dazi "muoiono dalla voglia" di trovare un accordo. "Questi Paesi ci stanno chiamando per baciarmi il c**o", ha aggiunto.
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Tecnologie - LIA di Lojack per la sicurezza delle flotte
LojJack annuncia la disponibilità di Crashboxx AI, destinato ad aziende, dealer e fleet manager. Il dispositivo provvede non solo alla rilevazione di incidenti e alla notifica via e-mail, ma anche a una stima predittiva della gravità del sinistro, compresi la ricostruzione del sinistro e un report con la valutazione preliminare dei danni alla vettura, che l'azienda di telematica del gruppo CalAmp sottolinea essere più accurati in quanto basati su un numero di parametri maggiore rispetto ad altre applicazioni, integrando per esempio i dati dell'accelerometro con le informazioni sul modello dell'auto, sul suo peso e sulla comparazione con altri eventi. L'impiego dell'intelligenza artificiale in questa fase permette di velocizzare le fasi successive. L'IA supporta anche una funzione del portale LoJack Connect dedicata alla prevenzione dei furti. L'AI-Power risk detection analizza infatti i comportamenti a rischio degli utilizzatori del veicolo, comunicando al fleet manager e alla società di noleggio situazioni di potenziale pericolo come transito in prossimità di confini nazionali, infrastrutture portuali o su tragitti insoliti, e, nel caso, avviando la procedura di ricerca e recupero.
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Foxconn - Il gigante high-tech conferma l'interesse a collaborare con Nissan
La Foxconn torna a rimarcare il suo interesse ad avviare una collaborazione industriale con la Nissan e altri costruttori giapponesi. Jun Seki, responsabile delle strategie per i veicoli elettrici del produttore taiwanese, ha concesso un'intervista alla testata Nikkei per evidenziare non solo l'interesse per Yokohama, ma anche, se non soprattutto, il vero proposito del gigante high-tech: formare una solida allenza tra il Giappone e Taiwan. "Quando si fa qualcosa insieme, la compatibilità è la cosa più importante. Dal nostro punto di vista, la compatibilità con le case automobilistiche giapponesi, in particolare Nissan, diventerà per noi un punto di forza", ha detto Seki, secondo il quale i rapporti commerciali tra le due isole asiatiche "sarà importante" da una prospettiva geopolitica. I prossimi passi. L'intervista è stata concessa poco prima di un evento a Tokyo che il colosso dell'elettronica ha organizzato per illustrare alle aziende locali i suoi piani nel campo della mobilità alla spina. A tal proposito, il manager nipponico, con una lunga carriera nel mondo dell'auto e 30 anni di lavoro proprio alla Nissan, ha confermato un imminente passo avanti in Giappone: infatti, la Foxconn sta definendo un accordo con la Mitsubishi Motors per la fornitura di veicoli elettrici. L'intesa, la prima dell'azienda taiwanese con una dei nomi più noti dell'industria dell'auto globale, dovrebbe portare al lancio di un modello a batteria già il prossimo anno. Inoltre, i taiwnaesi sono pronti anche a produrre autobus elettrici per il mercato giapponese, ma Seki non ha fornito indicazioni su quale sia il partner industriale. Le strategie. La Foxconn è nota per la produzione di prodotti di consumo per conto di grandi aziende come Apple, Amazon, Microsoft, Sony e Nintendo, ma negli ultimi anni ha deciso di fare il suo ingresso nella mobilità elettrica, sviluppando un'apposita piattaforma sulla base della sua esperienza nell'integrazione di tecnologie informatiche ed elettroniche. L'azienda non punta a fare concorrenza ai costruttori, ma intende proporsi come produttore conto terzi. "Operiamo nel mercato B2B. Non intendiamo competere con le case automobilistiche attuali. Naturalmente, vogliamo che le case automobilistiche che utilizzano i nostri veicoli gestiscano bene la loro attività", ha spiegato Seki. "Siamo interessati a collaborare con tutte le case automobilistiche. Penso che sia un'ottima idea per noi entrare a far parte dell'alleanza a tre aziende composta da Honda, Nissan e Mitsubishi". In merito a possibili colloqui con Yokohama, il manager non si è comunque voluto sbilanciare: "Sto aspettando il momento giusto per fare una proposta". Di certo, sarà d'aiuto la recente nomina al vertice della Nissan di Ivan Espinosa visto che hanno lavorato insieme in passato: " una persona molto affidabile. positivo che Nissan stia affrontando nuove sfide con lui. Se potessimo contribuire anche solo un po', sarebbe fantastico".
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