Fiat - Grande Panda Kartell: laboratorio creativo
Alla Milano Design Week debutta la Grande Panda Kartell, definita dalla Casa torinese un laboratorio creativo nato dalla collaborazione tra la Fiat e l'azienda di design italiana. Un sodalizio le cui origini risalgono agli anni Cinquanta, quando la Kartell progettò il portasci per la prima generazione della Fiat 500, e che è proseguito fino al 2020, con l'arrivo della Fiat 500e Kartell. Questa partnership ha l'obiettivo di esplorare le reazioni di un pubblico nuovo in un contesto diverso da quello automobilistico, spiega Olivier Francois, ceo della Fiat. Dove, se non al Salone, svelare un progetto su cui Kartell sta lavorando da due anni e che è ormai in dirittura di arrivo?, conclude Claudio Luti, presidente della Kartell. Colori vivaci e dettagli unici. Esposta per tutta la settimana nello stand della Kartell al Salone del Mobile di Milano, questo modello si caratterizza per la livrea in rosso acceso, colore che torna anche negli elementi centrali dei cerchi di lega esclusivi e in alcuni dettagli dell'abitacolo. Il logo dell'azienda è presente anche sul terzo montante, al posto di quello della Fiat. All'interno i sedili sono color Tasmania Blue, con il monogramma termo-goffrato KK sulle sedute, ripreso poi nel tessuto della plancia. Sul cluster della strumentazione, al posto della sagoma della prima Panda, è presente la celeberrima lampada della Kartell. Un futuro insieme? Se il destino della one-off presentata al Salone del Mobile ancora non è chiaro, di sicuro alcuni dei processi che hanno portato alla sua realizzazione potrebbero trovare uno sbocco anche nella produzione in grande serie. Alcuni elementi degli interni sono in Policarbonato 2.0, polimero di seconda generazione derivato da fonti rinnovabili, trasparente, leggero e robusto. Il processo tex to tex prevede di utilizzare i ritagli di tessuto utilizzati per la poltrona Foliage di Kartell per ridurli a fibre di scarto, successivamente tessuti in un filato di poliestere riciclato al 100% da utilizzare per i rivestimenti dei sedili.
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Dazi - L'Acea a Bruxelles: "Urgente avviare un dialogo con Washington"
L'associazione europea dei costruttori di automobili prende posizione sull'argomento più caldo e controverso del momento: le politiche protezionistiche dell'Amministrazione Trump con i relativi dazi all'importazione di beni prodotti nella Ue, a partire dalla tariffa del 25% sulle automobili. In un comunicato dai toni decisamente negativi, l'Acea si rivolge alle istituzioni di Bruxelles per sollecitare l'avvio di un dialogo con Washington per "ricercare una soluzione costruttiva e negoziata" che risolva il problema delle nuove tariffe doganali ed eviti "reazioni dannose che rischiano di danneggiare la competitività europea". L'allarme sull'impatto dei dazi. Il comunicato è stato diffuso successivamente a un vertice che dimostra, se ce ne fosse bisogno, quanto la situazione sia sempre più delicata e, al contempo, drammatica. I rappresentati del settore automobilistico, tra cui i dirigenti di BMW, Daimler Trucks, Iveco, Mercedes-Benz, Scania, Stellantis e Volkswagen, hanno incontrato il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per discutere "dell'impatto di vasta portata dei recenti dazi statunitensi sulle esportazioni europee di automobili, acciaio e alluminio". "Considerando che le esportazioni dell'industria automobilistica dell'Ue interessate ammontano a circa 67 miliardi di euro e che i costi totali stimati derivanti dai dazi reciproci e dalle tariffe sulle auto sono pari a 80 miliardi di euro, l'Acea ha sottolineato l'urgente necessità di una cooperazione transatlantica per evitare un'ulteriore escalation e danni a lungo termine per entrambe le economie", afferma l'associazione. "L'attuale volatilità dei mercati globali non fa che aumentare le barriere commerciali e i costi per le aziende. Le tariffe non fanno altro che aumentare i prezzi per i consumatori in Europa, negli Stati Uniti e nel resto del mondo", aggiunge il direttore generale Sigrid de Vries. "Non solo è essenziale che i leader europei e americani trovino urgentemente una soluzione al conflitto commerciale in corso, ma è imperativo che le istituzioni europee implementino attivamente l'Automotive Action Plan, per migliorare la competitività, ridurre i costi, alleviare gli oneri normativi e rafforzare la produzione europea".
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Milano Design Week - Lo spirito del design Kia in "Eclipse of perceptions"
Per la Milano Design Week 2025 la Kia ha presentato al Museo della Permanente un'esposizione intitolata "Opposites United: Eclipse of Perceptions", frutto della collaborazione con due artisti di fama internazionale. La Casa coreana partecipa per il terzo anno alla kermesse diffusa milanese, consolidando l'impegno nel promuovere il dialogo culturale e nell'esplorare nuove forme di espressione creativa. Ancora una volta cercando di dare corpo seppur partendo da rappresentazioni astratte a idee, filosofie ed espressioni che caratterizzano la creatività contemporanea e il lavoro del proprio Design Center. Suggestioni luminose. Sono tre le installazioni della mostra. La prima, che accoglie i visitatori all'ingresso, è "Marquee" dell'artista francese Philippe Parreno: reinterpreta le classiche insegne luminose di cinema e teatri usandone i giochi di luce in un contesto di arte contemporanea. L'opera trascende la funzione originale delle insegne cercando di utilizzare l'alternanza acceso-spento per dare dinamismo e lasciare spazio all'immaginazione del visitatore senza che le parole si mettano in mezzo. Luci e ombre che vogliono significare avanguardia culturale, uno dei cardini della filosofia del capo designer di Kia Karim Habib e dei suoi collaboratori. Sperimentazioni meccaniche. Le altre due installazioni di Eclipse of Perfection sono invece frutto del duo creativo A.A. Murakami, il cui lavoro artistico ha trovato spazio in contesti come la Biennale di Venezia e le collezioni permanenti del MOMA di New York, del Centro Pompidou di Parigi, del Vitra Design Museum in Germania e del M+ di Hong Kong. "The Cave" combina elementi primordiali e tecnologici per celebrare l'impulso creativo umano: arti robotici impugnano copie di antichi strumenti di età arcaica, in un ambiente monocromatico e suggestivo. L'opera vuole stimolare riflessioni sulla creatività e sul significato stesso dell'esistenza. Infine "Beyond the Horizon", sempre di A.A. Murakami, presenta gigantesche bolle amorfe create da oggetti meccanici sospesi, che si trasformano in nuvole effimere ed imprevedibili. La MDW come fonte di ispirazione. L'inaugurazione della mostra è stata l'occasione per uno scambio di battute con il responsabile dei Design Center Kia Karim Habib riguardo al ruolo di una manifestazione come la Milano Design Week per chi deve immaginare le automobili di domani. Fondamentale, a detta sua: il designer riconosce infatti alla kermesse milanese il merito di dar voce al flusso di coscienza dei creativi e a quello che c'è dietro la filosofia di un prodotto che sia concreto come un arredo o qualcosa di più astratto anziché lasciar parlare soltanto le forme. Utile per ispirare il lavoro creativo, pratico e quotidiano, dei designer della Casa coreana. La mostra sarà visitabile presso il Museo della Permanente fino al 13 aprile.
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Omoda 9 - L'ammiraglia sbarca in Italia
Il marchio Omoda ha una nuova ammiraglia: si chiama 9 ed è una Suv di segmento D che fa poco per nascondere le sue ambizioni. Il modello, presentato in prima nazionale alla Design Week di Milano, è pronto per le consegne, che partiranno dal mese di maggio. Ancora da stabilire i prezzi, ma la forbice su cui ragiona la dirigenza italiana è quella dei 52-53 mila euro.Maxi-batteria, maxi-autonomia. La Omoda 9 andrà a completare l'offerta del brand - concepito dal gruppo Chery esclusivamente per l'Europa, come il gemello Jaecoo - ponendosi al di sopra della sorella 7. Come confermano i contenuti: già commercializzata in Cina con il marchio di prestigio Exeed, la 9 è una ibrida plug-in a trazione integrale equipaggiata con una batteria da 34,5 kWh, che le garantisce un'autonomia combinata di oltre 1.300 chilometri.500 CV. Il suo powertrain fa capo alla famiglia dei motori Super Hybrid del gruppo e come altri sistemi omologhi sfrutta un'unità motrice principale all'anteriore, costituita da un 1.5 turbobenzina abbinato a un motore elettrico e a una seconda unità alimentata a batteria, sistemata sull'asse posteriore. La potenza e gli altri valori principali per il modello con le specifiche europee non sono stati ancora omologati, ma il valore complessivo del sistema dovrebbe attestarsi al di sopra dei 500 cavalli.Le rivali. Lunga 4,77 metri, la Omoda 9 si presenta alle porte del nostro mercato con l'ambizione di infastidire anche rivali del segmento premium: "Nel mirino ci sono Kia e Hyundai", spiega Andrea Manglaviti, responsabile prodotto del marchio per l'Italia, "ma abbiamo le credenziali per infastidire anche modelli premium come la Volvo XC60".A prima vista. naturalmente presto per esprimere giudizi circostanziati, ma l'esemplare mostrato al Fuorisalone ha confermato le buone impressioni ricavate dagli altri modelli Omoda e Jaecoo con cui abbiamo avuto a che fare nei mesi scorsi. Buone le finiture, convincenti i materiali, più che all'altezza l'infotainment, con i suoi due schermi curvi da 12,3" raggruppati in un unico "case" dal profilo curvilineo. Se la scommessa di fare il primo passo nei segmenti superiori del mercato venisse premiata, il brand del gruppo Chery acquisirebbe una credibilità fino a pochi mesi fa semplicemente inattesa.
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La Canniccia Motor Club - Inaugurata la nuova struttura in Versilia
Si è svolta lo scorso 5 aprile l'inaugurazione del nuovo spazio dedicato alla passione per i motori in Versilia, La Canniccia Motor Club: la struttura della famiglia Bindi offre ben quattro aree, circuito compreso. Quattro aree per le auto. Su un' area riqualificata di 32.000 metri è stata creata una realtà unica nel suo genere, divisa in quattro zone: il Giardino, il Ristorante, il Paddock e il Circuito. Per realizzare questo ambiente esclusivo sono serviti quasi quattro anni e un investimento di ben 26 milioni di euro: l'attenzione per l'integrazione con l'ambiente è stato uno dei temi portanti del progetto dello Studio Ramo, che ha coordinato i lavori. Pista da 700 metri. Al Canniccia Motor Club si svolgeranno eventi legati al mondo esclusivo delle auto e delle moto: presentazioni stampa, open days, lanci di prodotto, cene di gala, party privati e meeting. Il ristorante può accogliere 190 persone sedute e 300 a buffet, mentre la pista illuminata di 700 metri offre un rettilineo di 300 metri e un prato centrale adatto anche a concerti e show.
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Milano Design Week - Denza, debutto europeo per il brand premium della BYD
La BYD ha scelto Milano per il lancio europeo del suo brand premium, Denza. Durante un evento della Design Week, il costruttore di Shenzhen ha presentato il furgone D9 e, soprattutto, la shooting-brake Z9 GT. con questo modello che il marchio cinese punta a farsi conoscere in Europa e ancor di più a far concorrenza al premium tedesco grazie a tecnologie all'avanguardia e a uno stile più vicino ai gusti occidentali. Del resto, la nuova vettura porta la firma di Wolfgang Egger: oggi è il responsabile del designe della BYD, ma in passato ha lavorato all'Alfa Romeo (suoi alcuni modelli come la 8C Competizione o la 147), alla Lancia, alla Seat e alla Lamborghini. Un manifesto su quattro ruote. "Abbiamo scelto non solo l'Italia, ma la Design Week di Milano perché crediamo che il connotato fondamentale di Denza sia proprio l'eleganza, l'eleganza sia estetica che nelle sue prestazioni, e se c'è un posto dove l'eleganza viene sublimata è proprio la Design Week di Milano", ha spiegato Alfredo Altavilla, Special Advisor per l'Europa di BYD, aggiungendo che il nuovo marchio "vuole essere il manifesto tecnologico del gruppo: le tecnologie che vedrete introdotte nel tempo su Denza anticipano quello che poi arriverà anche sul marchio BYD. Alcune di queste sono assolutamente uniche al mondo, abbiamo una combinazione di motori plug-in hybrid da 1.000 CV che non vogliono spingere una Formula 1, ma semplicemente assicurare la migliore esperienza di guida possibile ai clienti. Tutta la tecnologia che c'è all'interno dei prodotti Denza è sviluppata 'on purpose', serve per agevolare la vita del cliente a bordo". In vendita entro fine anno. La Z9 GT è ancora in attesa dell'omologazione europea (prevista dopo l'estate), ma si sa che debutterà sul mercato entro la fine dell'anno. Al lancio sarà disponibile la versione elettrica con tre motori, batteria da 101 kWh in grado di garantire un'autonomia di 550-600 km e di ricaricarsi fino a 540 kW grazie all'architettura a 800 volt. All'inizio del 2026 arriverà la variante plug-in della famiglia DM-i (già presente in Italia sulla Suv Seal U) con batteria da 38,5 kWh e un'autonomia in solo elettrico di circa 160 km. In futuro, la gamma sarà ampliata con altri modelli, di cui due fuoristrada per ora non meglio precisati. "Denza vuole essere un brand premium con un'offerta completa", ha spiegato ancora Altavilla. "Puntiamo non solo a clienti premium, ma anche a giovani attirati dalla tecnologia". Per ora non si hanno dettagli sui prezzi anche se non è da escludere un listino al di sopra dei quasi 73 mila euro della BYD Tang. Per la vendita sarà organizzata una rete di concessionari dedicati e indipendenti rispetto a quelli della casa madre cinese. I piani per l'Europa. "BYD ama l'Italia, BYD ama l'Europa, se andate a visitare il centro di R&D di Shenzhen troverete ingegneri che vengono da tutta l'Europa e da tutto il mondo, credo che l'apertura culturale di BYD alla cultura automotive mondiale sia uno degli aspetti differenzianti rispetto agli altri gruppi cinesi", ha continuato Altavilla, confermando il cronoprogramma delle attività produttive nel Vecchio continente. "I nostri piani di localizzazione vanno avanti, nel quarto trimestre inizieremo a produrre le automobili in Ungheria, quindi questa è la migliore risposta che possiamo dare ai dazi, anche perché come abbiamo già detto nelle scorse settimane la strategia non è soltanto quella di cominciare a produrre le automobili in Ungheria, ma anche di fare ricorso il più possibile ai componentisti europei. Principalmente i dazi impattano sui consumatori perché finiscono col pagare di più le automobili, dopodiché noi negli Stati Uniti avevamo già dei dazi al 100% che erano stati introdotti dalla precedente amministrazione". Per Altavilla, però, i dazi "non impattano sul posizionamento dei modelli premium": il pricing della Desla sarà "il più competitivo possibile", ma il posizionamento del brand resterà comunque elevato.
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Zenvo Mjlner - Il V12 da 1.250 CV per la Aurora e i futuri modelli
La Zenvo Automotive ha fornito nuove informazioni in merito al powertrain ibrido Mjlner sviluppato in collaborazione con gli specialisti inglesi della MAHLE. Dietro questo nome, che trae origine dalla tradizione nordica, si nasconde un pacchetto composto da un endotermico V12 e dalla componente elettrica. La hypercar Aurora annunciata nel 2023 sarà la prima ad adottare il powertrain e sarà prodotta in 50 esemplari, ma in futuro il progetto modulare potrà essere applicato anche ad altri ambiti. Il V12 da solo eroga 1.250 CV. Con il preciso scopo di realizzare un prodotto adatto alla circolazione su strada e alle omologazioni più restrittive, pur offrendo prestazioni di valore assoluto, la Zenvo ha creato dal foglio bianco un powertrain unico nel suo genere. La base di partenza è quella di un V12 modulare di 6.6 litri con quattro turbine, che da solo eroga una potenza record di 1.250 CV e può toccare i 9.800 giri rispettando tutti i requisiti di omologazione. A questa unità sono abbinati il cambio automatico sette marce e la parte elettrificata, che varia in base alla configurazione: un motore posteriore elettrico da 200 CV sulla Agil, oppure due motori anteriori aggiuntivi per 1.850 CV totali sulla Tour a trazione integrale.
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Milano Design Week - Maserati Fuoriserie, Giorgetti veste una Grecale Folgore
Alla Milano Design Week 2025 due eccellenze del Made in Italy Maserati e Giorgetti si uniscono per presentare una versione one-off della Maserati Grecale Folgore, realizzata dalle Officine Fuoriserie con il supporto della storica maison di arredamento. L'auto, presentata in anteprima presso lo showroom di Rossocorsa dedicato al Tridente, mira a raggiungere l'equilibrio tra performance elettrica, eleganza sartoriale e artigianalità. Anche se a catturare l'attenzione al primo sguardo è la raffinata verniciatura Gleaming Dusk, al centro del progetto è l'abitacolo, trasformato in un ambiente che richiama l'atmosfera sofisticata di un salotto contemporaneo grazie all'impiego di legni, tessuti e pelli in colorazione Denim provenienti direttamente dalla collezione Giorgetti e reinterpretati in chiave automobilistica. I sedili in tessuto a quattro fili, l'imperiale e il pavimento della vettura sono rivestiti con materiali esclusivi caratterizzati da texture tridimensionali, tonalità naturali e una lavorazione minuziosa. Artigianalità maniacale che tocca l'apice con i dettagli in legno un signature touch di Giorgetti che nella Grecale trovano collocazione nei pannelli porta e nei tridenti applicati ai poggiatesta. Mentalità Fuoriserie. La collaborazione con Giorgetti che dà luce anche a una collezione di interior design mostra ancora una volta quanto i designer del Tridente possano spingersi oltre le convenzioni attraverso il programma Fuoriserie: forte di una linea dedicata anche di verniciatura il team opera nello stabilimento di via Ciro Menotti a Modena e può assecondare i desideri dei clienti più esigenti mettendo al loro servizio "le competenze artigianali più rare".
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Milano Design Week - Range Rover, viaggio senza tempo
Range Rover debutta alla Milano Design Week con un'installazione dal titolo "Futurespective: Connected Worlds": l'iniziativa è nata dalla collaborazione con NUOVA, studio di design con sede in California focalizzato sul mondo del lusso e specializzato nella creazione installazioni artistiche per marchi premium. L'esperienza alla Design Week del marchio britannico si basa tutta sul concetto del viaggio nel tempo, trasportando i visitatori in una esplorazione tra passato e futuro con al centro lo stile (questo sì, senza tempo) della Suv Range Rover. Icona in mostra. Insieme al team creativo interno di Range Rover, NUOVA ha ideato una narrazione visiva che ripercorre la storia del design del marchio e la sua costante influenza sull'evoluzione del concetto di lusso moderno, raccontato attraverso un breve percorso che catapulta i visitatori in due epoche distinte: il 1970 anno di nascita della prima Range Rover e il 2025, proiezione verso il futuro prossimo del brand. L'esperienza è concepita come un evento multisensoriale in cui Piazza Belgioioso, gioiello architettonico del lontano passato meneghino, viene occupata da un monolite diviso in due stanze. La prima è la ricreazione accurata di un concessionario Range Rover degli albori, dove fa bella mostra la "YVB 151H", il primissimo esemplare di pre-produzione del marchio, realizzato in Olive Green prima del lancio ufficiale del modello nel 1970 e preservato dalla divisione JLR Classic. Attorno, ambientazioni sonore period correct e fragranze personalizzate di Aeir, il marchio di profumi di lusso carbon-negative di NUOVA oltre che alcuni arredi anch'essi ispirati agli anni Settanta e disegnati da dall'atelier californiano. Futuro prossimo. La seconda "capsula del tempo" rappresenta la visione contemporanea di Range Rover, una location da Odissea Nello Spazio caratterizzata da un interno a prisma luminoso rivestito da pilastri a specchio verticali, che simboleggiano i fili del tempo. Al centro di questo spazio, inondata di luce, è esposta l'ultima generazione della Range Rover Autobiography, emblema del viaggio di lusso dei giorni nostri, accompagnata da suoni ambientali particolari e dalla fragranza "Wet Stone" sempre di NUOVA. La finitura esterna metallizzata verde bespoke della vettura è un omaggio alla Classic esposta poco più in là, un dialogo platonico tra due auto e due spazi diversi che simboleggiano l'evoluzione e l'identità del marchio. L'installazione, presso il Palazzo Belgioioso, è aperta al pubblico dall'8 all'11 aprile 2025
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Opel - Prorogato di tre anni il contratto dell'ad Florian Huettl
Florian Huettl manterrà l'incarico di amministratore delegato di Opel/Vauxhall fino al 2028: il consiglio di sorveglianza di Opel Automobile GmbH ha prorogato il contratto del manager tedesco per altri tre anni. Gli incarichi. Huettl è al timone dei due marchi automobilistici dal mese di giugno di 2022, ma è anche il responsabile delle attività di Stellantis in Germania dal dicembre del 2024.
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Noleggio - A marzo la quota di mercato supera il 33%
Il primo trimestre dell'anno mostra segnali positivi per il canale del noleggio. Infatti, secondo la consueta analisi di Aniasa e Datafore, e immatricolazioni di auto e veicoli commerciali leggeri, pari a 162.708 unità, risultano in crescita del 3,43%, per una quota d mercato del 33,05%. Bene la componente del lungo termine, in crescita del 5,71% (121.330 targhe) e con il +12,74% delle vetture ad annullare il -27,22% dei mezzi da lavoro. Al contrario, il beve termine perde il 2,72% per effetto di un crollo dei commerciali (-29,54%) e di un declinodecisamente meno marcato per le auto (-1,13%). Il peso delle captive. Dunque, il canale, dopo alumi mesi in rosso, sembra aver imboccato un percordo positivo. Tuttavia, l'analisi sottolinea come la ripartenza del lungo termine sia da attribuire "esclusivamente alle società captive, che nel primo trimestre hanno compiuto un balzo in avanti delle immatricolazioni (+69%), seguendo le strategie commerciali dei brand automobilistici di appartenenza, che appaiono molto orientati verso questo canale. Per gli altri operatori del mercato del lungo termine il risultato del primo trimestre è in forte ritardo rispetto all'anno scorso (-28%). Il commento di Viano. "I dati del primo trimestre dell'anno - afferma il presidente dell'Aniasa, Alberto Viano - confermano i timori espressi dall'Associazione nei mesi scorsi, con il settore del noleggio che, escludendo il trend delle società legate a brand automotive, perde oltre 1 immatricolazione su 4. Calo peraltro registrato anche dalle società di noleggio a breve termine. Resta la situazione di forte incertezza determinata dalla normativa sulle auto aziendali in fringe benefit, che oggi vede gran parte delle aziende rinviare il rinnovo del proprio parco veicoli per non incorrere nella nuova disciplina fiscale, più penalizzante per driver e aziende che scelgono non solo auto con motore termico, ma anche tutte le alimentazioni ibride senza spina". "Le conseguenze quindi sono minori immatricolazioni, rallentamento nel ricambio del circolante e minori entrate fiscali per lo Stato. Esattamente quanto previsto da tutti gli attori dell'automotive all'atto dell'incauta adozione dei nuovi parametri fiscali. Dopo i tentativi falliti nei DL Milleproroghe e Bollette, si conferma la necessità di un immediato intervento legislativo, che eviti per i mesi a seguire ulteriori aggravamenti della situazione di mercato", conclude Viano.Le più noleggiate. Nella classifica delle più noleggiate del trimestre, la Fiat Panda si conferma in vetta con oltre 10.000 immatricolazioni (+50%). Nel lungo termine, la Panda precede Volkswagen Tiguan (+89%), Citroen C3 (+120%), Opel Corsa (+510%) e Toyota C-HR (+182%). Tra i veicoli commerciali leggeri, il più noleggiato è il Fiat Doblò (+80%), seguido da Fiat Ducato (-21%), Ford Transit (-39%), Ford Transit Custom (-35%) e Ford Transit Courier (+297%). Nel breve termine la Top 5 vede al primo posto MG 3 e al secondo la Panda (+4%), seguita da Nissan Qashqai (+251%), MG ZS (+162%) e Peugeot 208 (+312%). Tra i commerciali, Iveco Daily (-25%) mantiene il primato, a seguire Toyota Proace City, Mercedes Sprinter, Ford Transit e Isuzu N-Series. Le alimentazioni. Nel noleggio a lungo termine di auto l'alimentazione più diffusa è quella a benzina (comprese le mild hybrid) con una quota del 48%. Nel primo trimestre le benzina hanno fatto un balzo in avanti nelle immatricolazioni del 32%, a fronte di un calo del 16% delle diesel (anche in questo caso comprese le mild.hybrid), che hanno ridotto il loro peso al 27% (l'anno scorso costituivano invece l'alimentazione più diffusa). Le "ibride vere", ossia full e plug-in, hanno sfiorato il 18% del mercato del long rent. Tuttavia, mentre le full hybrid sono stabili, le plug-in hybrid sono in forte crescita (+27%). Le elettriche hanno invertito la tendenza e sono quest'anno quelle che crescono di più nei volumi: +88% e una quota vicina all8%. Le auto a gas sono in calo (-4%) e comunque si attestano su volumi e quote di mercato trascurabili (meno dell'1%), contrariamente a quanto avviene nel mercato dei privati. Nei commerciali leggeri, il diesel supera l'87%, mentre gli Lcv a benzina sono scesi al 6%, dimezzando il numero di nuove targhe quest'anno. Gli "ibridi veri" valgono poco meno del 2% e gli elettrici hanno attenuato il rallentamento, ma il risultato è negativo: -22% e una quota sotto il 4%. Gli operatori. Dataforce fornisce anche un quadro dei principali operatori. Leasys si piazza in vetta alla graduatoria dei noleggiatori del lungo termine nelle auto, con una quota di mercato del 26%, ben oltre 15 punti in più del 2024, e targhe salite da 9 mila a quasi 27 mila. Arval ha il 18%, Ayvens poco meno del 17%, Volkswagen Leasing il 15%. Nelle posizioni di rincalzo, bene Kinto Italia, la captive di Toyota-Lexus, che si piazza quinta assoluta nella graduatoria di NLT Passenger Cars e raddoppia l'immatricolato sfiorando le 5.000 nuove targhe. A seguire, gli altri operatori che superano le 1.000 immatricolazioni nel trimestre sono Alphabet, UnipolRental, ES Mobility, Stellantis Renting, Drivalia e l'insieme dei piccoli operatori della distribuzione locale. Nel breve termine delle auto, Europcar precede Avis Budget Italia, Hertz, l'agglomerato dei Piccoli Noleggiatori e Locauto Rent.Le prospettive. Quest'anno il noleggio dovrebbe raggiungere un volume di 453.000 immatricolazioni (307.500 auto e 50.000 veicoli commerciali leggeri), ossia circa 3.000 in meno del 2024. Per il noleggio a lungo termine la previsione è di una crescita del 2,4%, composta da una ripresa del 7,6% per le vetture (circa 21.000 unità in più) e una flessione piuttosto per i commerciali del 20,9% (oltre 13.000 unità in meno). Il noleggio a breve termine dovrebbe cumulare 95.000 immatricolazioni (86.500 autovetture e 9.000 Lcv), con entrambi i comparti in rosso: -11,6% per le prime e - 4,6% per i mezzi da lavoro. Questa contrazione si dovrebbe tradurre in oltre 11.000 vetture in meno e poco più di 400 veicoli mancanti.
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Transport & Environment - Pressing sul governo Meloni: "Senza elettrico la produzione auto verrà dimezzata"
Senza la conversione all'elettrico, nel 2030 la produzione automotive italiana si ritroverà dimezzata. Lo sostengono l'associazione ambientalista Transport & Environment e il think tank Ecco sulla base di uno studio commissionato a economisti della Scuola Superiore S.Anna di Pisa e del Centro Ricerche Enrico Fermi di Roma: una ricerca nata per valutare l'impatto economico, industriale e sociale del declino della produzione nazionale di auto e stimare il "costo dell'inazione", cioè del "non fare". In chiave elettrica, ovviamente. Gli scenari. Chiedendo nuovamente al governo Meloni l'attivazione di politiche e stimoli economici per favorire la transizione della nostra industria alla mobilità elettrica, T&E delinea due scenari potenziali: il primo, più prudenziale, ipotizza una maggiore capacità dell'economia di riassorbire i lavoratori in esubero, quindi un minore intervento dello Stato, indicando una perdita di valore della produzione di 6,6 miliardi di euro, una riduzione delle vendite per 4 miliardi (-56% sul 2020), oltre 66 mila posti di lavoro in meno (37% diretti e 63% indiretti) e oneri aggiuntivi per cassa integrazione pari a 465 milioni. Il secondo scenario prevede, invece un calo della produzione per 6,83 miliardi (-58%) e delle vendite per 4,25 miliardi, perdite di posti per 30 mila impiegati diretti (-77,6% rispetto al 2020) e oltre 64 mila indiretti, nonché un costo della cassa integrazione pari a 1,8 miliardi. Flotte Bev, social leasing, incentivi. Detto questo, lo studio delinea proposte di rilancio del settore "coerenti con la transizione all'elettrico e gli obiettivi climatici". Dunque, servirebbe un sostegno alla domanda con "incentivi stabili e mirati esclusivamente alle tecnologie a zero emissioni", accompagnate da meccanismi di premialità sul modello dell'Ecoscore per favorire la produzione nazionale. Si propone poi di sperimentare il social leasing, di "accelerare l'elettrificazione delle flotte aziendali" (un punto su cui T&E ha insistito molto - ascoltato -anche a Bruxelles), e di sviluppare le reti di ricarica anche grazie a una revisione della fiscalità dell'energia e a un riconoscimento di crediti per la componente rinnovabile dell'elettricità. Anche la produzione dovrebbe essere sostenuta con "leve fiscali e incentivi" incentrati sulle tecnologie e sulle componenti strategiche dell'elettrico come le batterie. Inoltre, lo studio affronta il tema dell'energia e chiede di "integrare misure emergenziali con una strategia strutturale di decoupling tra i prezzi di gas e rinnovabili". Infine, non manca la richiesta di "combinare politiche di sostegno e promozione, per esempio attraverso la leva fiscale per ricerca e sviluppo, con misure che promuovano la collaborazione tra imprese e istituzioni" e, al contempo, l'industrializzazione di prodotto. Le critiche al governo. Infine, il pressing sull'esecutivo Meloni, da sempre freddo sul Green Deal: "Ecco e T&E ritengono che gli obiettivi europei per la riduzione delle emissioni di CO2 dal settore trasporti siano la politica più efficace per attrarre investimenti nella mobilità elettrica e pianificare la transizione. L'Italia dovrebbe sostenere tali obiettivi, garantendo così stabilità normativa e certezza degli investimenti all'industria, accantonando richieste (come per l'inserimento dei biofuel nel regolamento) che rischiano di indebolire o rallentare la transizione".
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Kia - Il PV5 si fa sistema
L'arrivo sul mercato deI PV5 e della famiglia dei PBV va ben oltre la notizia dell'ingresso della Casa coreana sulla scena europea dei veicoli commerciali, che già ha destato parecchia curiosità nel settore. Si tratta dell'applicazione di quel concetto di mobilità personalizzata, trasversale al trasporto delle persone e delle merci, che per il costruttore coreano è diventato una missione. Un impegno che si ritrova nella presenza, fra le versioni di fabbrica del PV5, del furgone a tetto alto con le tipiche soluzioni di carico e scarico per le operazioni logistiche ad alta densità di consegne e ritiri di pacchi, del pulmino Wav a cinque posti con rampa per carrozzelle ed equipaggiamento per la mobilità di persone con disabilità e di un autotelaio cabinato con cassone o furgonatura a capacità maggiorata: configurazioni abituali nel segmento dei commerciali grandi (specie la prima: un inedito assoluto per la taglia è la possibilità di camminare in piedi nel vano di carico), che qui vediamo invece applicate a un modello nativo elettrico in versioni da 4,5 o 4,7 metri di lunghezza (cambia solo lo sbalzo posteriore). L'ambizione della Kia è di associare gli ingombri di un veicolo compatto come il Renault Kangoo a una capacità di carico simile a quella di un medio come il Fiat Scudo, e a portate di 7-800 kg, sempre a metà strada fra le due classi. Debutto in casa. Il Mobility Show 2025 di Seul è il primo dove vengono esposte alcune varianti di produzione del PV5, che entrerà in listino a maggio, con inizio della produzione degli esemplari per l'Europa ad agosto nello stabilimento coreano di Hwaseong e un obiettivo a regime di 100 mila unità all'anno. L'indicazione sui prezzi arriva da fonte autorevole: Song Ho-Sung, ceo della Kia, anticipa un valore di 35 mila euro Iva inclusa, effettivamente concorrenziale rispetto a quelli dei modelli elettrici (e non solo) di classe compatta già sul mercato. I meno di 29 mila euro Iva esclusa che ne derivano sono riferiti alla versione furgone corto con la batteria più piccola, al lito-ferro-fosfato, da 43,3 kWh di capacità, che arriverà nel 2026; da subito ci saranno quelle con accumulatori al nichel-cobalto-manganese da 51,5 e 71,2 KWh, a parità di motore da 100 kW-136 cavalli. Al Salone della capitale coreana sono esposti i PV5 furgone e Passenger 5 posti a passo lungo e tetto normale (che per il trasporto persone sarà la sola taglia disponibile), compresi il Crew - con paratia mobile per passare dalla configurazione a due posti a quella a cinque - e il Wav. L'articolazione della gamma sarà associata a una infrastruttura di servizi, in parte frutto di collaborazioni con fornitori, alcune delle quali già note , come quelle con Samsung Telematics e Geotab. In occasione del Salone di Seul s'è aggiunto un memorandum d'intesa con LG, nella veste di partner per apparecchiature supportate dall'intelligenza artificiale e dedicate sia al tempo libero (una delle aree del PV5 Passenger e di future varianti per il camping) e alla produttività. La sintesi del programma di collaborazione, come spesso avviene, è stata affidata a un concept, anzi due, battezzati PV5 Spielraum: lo Studio Concept assiste i professionisti in viaggio con elettrodomestici LG e un apparato IA in grado di monitorare il programma di lavoro dell'utente, calcolare il tempo di viaggio rimanente alla destinazione e consigliare di conseguenza le impostazioni degli elettrodomestici; il Glow Cabin concept è un vero e proprio camper light, più ricco di elettrodomestici a supporto delle attività outdoor. La collaborazione con LG è aperta a sviluppi nella gestione dei servizi di ricarica e van sharing. I fratelli in arrivo. Se già per il PV5 si annunciano ulteriori sviluppi a livello di hardware, come il Passenger fino a otto posti e il furgone con tre posti in cabina, ancora più ambizioso è il piano di crescita generale della famiglia elettrica e software defined della Kia, che fra due anni si allargherà al PV7, anche in questo caso un modello di confine, ma fra i medi tipo Volkswagen Transporter e i grandi come il Fiat Ducato. Fra quattro anni sarà invece la volta del PV9, modello che affronterà ancor più direttamente la concorrenza di quest'ultima fascia, cioè dei modelli da 3,5-4,25 tonnellate di peso totale, e al cui sviluppo è stata data la precedenza rispetto a quella di un più compatto PV3.
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Pneumatici - Cosa serve per curarli
A prima vista possono sembrare tutti uguali: neri, tondi, al massimo con intagli di varia foggia, più o meno grandi. E troppo spesso ci si dimentica di loro. Scordando che, invece, i pneumatici sono tra i componenti più importanti di un'auto: a loro è affidata la nostra sicurezza e, in ultima analisi, la nostra vita. Del resto, attraverso la loro piccola area di contatto con la strada, detta impronta a terra, si scambiano tutte le forze che consentono di accelerare, frenare, curvare, sull'asciutto come sul bagnato come pure sui fondi a scarsissima aderenza, neve, ghiaccio, fango o sabbia che siano. A loro spettano compiti come sopportare il peso della vettura e assorbire le asperità della strada, ma anche permettere a dispositivi elettronici ormai essenziali, come l'Abs e l'Esp, di mettere in atto i loro preziosi interventi. Ancora: ai pneumatici è chiesto pure di dissipare la minore quantità di energia possibile, per limitare il consumo di combustibile, dando così il proprio contributo alla lotta per la decarbonizzazione dei trasporti. Compiti gravosi, insomma, a fronte dei quali spesso le gomme non ottengono una nostra adeguata attenzione.Sono fatti così. La letteratura tecnica suddivide tradizionalmente il pneumatico in quattro parti fondamentali. La prima è costituita dalla copertura, ovvero la gomma vera e propria; le altre sono il cerchio, la valvola o la camera d'aria e l'aria in pressione. Sono tutte parti essenziali, di nessuna delle quali si può pensare di fare a meno. La copertura è formata da componenti tessili e metallici e da elastomeri, mescole di gomma naturale e sintetica con altri ingredienti, come vulcanizzanti, rinforzanti e plastificanti: la loro miscelazione dà al pneumatico le caratteristiche di comportamento volute, che possono variare sensibilmente. La parte strutturale più importante è, invece, la carcassa, costituita da un tessuto di raion, nailon o poliestere, impregnato di gomma. Nei pneumatici radiali, adottati di norma ormai da decenni sulle auto, le cordicelle della carcassa sono disposte nella direzione dei raggi che escono dal centro della ruota (il nome deriva proprio da questa caratteristica). Per garantire la stabilità del battistrada, si impiegano due anelli di tessuto metallico sovrapposti, con cordicelle dalla direzione incrociata ad angoli di 20 o 30 gradi, dette cinture. Alla base dei fianchi si trova poi un'anima, costituita da fili di acciaio affiancati e sovrapposti (il cerchietto), sopra la quale un inserto di gomma molto rigida - il tallone - irrobustisce la parte inferiore del fianco. La parte esterna dei fianchi, invece, è formata da uno strato di gomma resistente all'abrasione. Infine, il battistrada: è la parte che garantisce il contatto con il suolo ed è costituito da mescole di gomma studiate per offrire ottime caratteristiche di aderenza, sull'asciutto e sul bagnato, e di resistenza all'usura. Gli incavi e gli intagli, ricavati nella gomma, servono a evacuare l'acqua così da evitare che il pneumatico galleggi sul fondo bagnato (il cosiddetto aquaplaning), garantire precisione di guida e ridurre la rumorosità. Ci sono poi gomme con disegni specifici, pensati per usi come la guida invernale o l'off-road.Prendetevene cura. Forse sarete sorpresi da tanta complessità, di cui difficilmente ci si accorge nell'uso quotidiano. Eppure, non prendersi cura delle gomme della propria auto può significare molto: rischiare un incidente, anche grave se la copertura è danneggiata; consumare di più o di meno, a seconda che la pressione di gonfiaggio sia o no corretta; aumentarne o ridurne l'usura, sempre in base alla pressione o alla rotazione sugli assi; muoversi con maggiore o minore sicurezza, quando sono prescritte le gomme invernali; incappare in eventuali sanzioni, se non si rispetta la normativa in vigore. In questa sezione del sito trovate tutte le regole, le prescrizioni e i consigli per viaggiare in sicurezza.
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Pneumatici - Pneumatici: ogni stagione ha quelli giusti
Le temperature iniziano a salire, l'estate si avvicina e come ogni anno è arrivato il momento di sostituire i pneumatici invernali con quelli estivi. Una scadenza che non vale per tutti gli automobilisti. Sempre più persone hanno infatti deciso di montare sulla propria auto le gomme All Season (che, oltre alla sigla M+S, dovrebbero riportare il simbolo Snowflake), omologate per l'uso durante tutti i mesi dell'anno, in ogni condizione climatica.Temperature e sicurezza. Va però ricordato che la soluzione ottimale è quella del doppio treno di gomme. Questo perché i pneumatici stagionali sono pensati per garantire la massima sicurezza nelle varie condizioni d'utilizzo, e per sopportare senza problemi le elevate temperature estive o i rigidi climi invernali. Le All Season sono invece un compromesso tra le diverse esigenze stagionali, e che può variare in base alle scelte tecniche e tecnologiche dei vari produttori.Le differenze. I pneumatici estivi hanno caratteristiche molto diverse da quelli invernali. Hanno meno scanalature, utilizzate per far defluire all'esterno l'acqua e migliorare la tenuta di strada su fondi bagnati, ma hanno una mescola pensata per funzionare alle temperature più elevate e per garantire spazi di frenata molto contenuti. Caratteristiche riprese anche dalle gomme invernali, che hanno però speciali mescole pensate per non indurirsi alle temperature più basse e mantenere le proprie prestazioni anche sottozero. In più, le coperture destinate ai mesi freddi hanno moltissime lamelle sul battistrada, così da massimizzare l'aderenza in caso di neve. Nel caso delle All Season, invece, molti costruttori partono da uno pneumatico invernale semplificandone il disegno (riducendo quindi il numero di lamelle) e modificandone la mescola, che di fatto è una via di mezzo studiata per rimanere elastica e aderente fino a qualche grado sottozero, senza però arrivare alle temperature estreme di una copertura specialistica.La parola al Centro prove. I collaudi che abbiamo svolto hanno dimostrato come i pneumatici All Season si comportino generalmente bene in accelerazione e in frenata sulla neve, pur essendo meno efficaci nel guidato rispetto alle vere invernali. Uno dei loro punti deboli sono i fondi bagnati con temperature alte, situazione in cui offrono prestazioni inferiori sia rispetto alle estive sia alle winter.
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Pneumatici invernali - il momento del cambio gomme
Come ogni anno, arriva puntuale il momento di sostituire le gomme estive con quelle invernali, obbligatorie a partire dal 15 novembre. Tuttavia, come da indicazioni del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, i pneumatici più adatti al periodo freddo possono già essere montati a partire dal 15 ottobre. Le caratteristiche delle "invernali". Ovviamente, non è obbligatorio utilizzare le gomme invernali se si opta per la soluzione delle catene (o delle calze da neve omologate secondo la norma tecnica internazionale UNI EN 16662-1), a condizione, però, che queste siano disponibili e quindi presenti a bordo del veicolo, oppure se si sceglie l'alternativa dei pneumatici All Season. A ogni modo, le normative prevedono la circolazione con gomme conformi: i pneumatici da neve o invernali sono quelli contraddistinti dalla marcatura M+S (Mud+Snow, ovvero fango e neve). Tutte le gomme "termiche" riportano questa sigla sui fianchi, ma dato che le Case possono decidere di adottare tale marcatura senza alcun vincolo (non sono richieste prove che certifichino il livello di prestazioni del pneumatico), essa si trova pure su coperture "tuttofare" come quelle montate in primo equipaggiamento su molte Suv. Tali pneumatici, però, non offrono le migliori prestazioni sulla neve e quindi, pur consentendo di adempiere agli obblighi di legge, non sono la soluzione ideale per l'inverno. La presenza del "fiocco di neve" o "snowflake" (o, più correttamente, 3PMSF - Three Peak Mountain Snow Flake), ovvero il simbolo di un fiocco di neve racchiuso nel profilo di una montagna, certifica invece che il pneumatico ha superato specifici test invernali a confronto con un riferimento secondo uno standard canadese e può essere posto sia sulle gomme invernali, sia sulle "quattro stagioni" di buon livello. Tutti i pneumatici invernali recenti ne sono dotati, mentre i modelli più anziani ne possono esser privi. Le vere gomme "termiche", comunque, si possono riconoscere per il nome che rimanda alla neve, al ghiaccio o all'inverno (snow, ice, winter). Le multe. Dal 15 novembre, se si percorrono tratti stradali dove vige appositamente ed esplicitamente l'obbligo delle dotazioni invernali, si rischiano dunque le sanzioni previste dal Codice della Strada: la multa è di 87 euro (60,90 euro in caso di pagamento entro cinque giorni dalla contestazione) per chi circola senza dotazioni invernali fuori dai centri abitati e di 42 euro (29,40 con lo sconto) all'interno di essi. Inoltre, il conducente può ripartire solo dopo aver cambiato le gomme o montato le catene.
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Pneumatici - Invernali o quattro stagioni?
Con l'arrivo della stagione fredda arriva anche il momento del cambio dei pneumatici per la propria auto, e come ogni anno arriva anche il dilemma sul da farsi: meglio le gomme invernali o le All Season, anche in considerazione della sempre più ridotta frequenza di nevicate? La scelta dipende da diversi fattori. Occhio all'etichetta. La prima cosa da verificare è che la presenza delle marcature sul fianco del pneumatico: la sigla M+S indica che si tratta di un prodotto pensato per fondi difficili, mentre quella 3PMSF (Three Peak Mountain Snow Flake, il simbolo di un fiocco di neve racchiuso nel profilo di una montagna a tre cime) specifica che la gomma ha superato tutti i test di omologazione alle basse temperature. I pneumatici invernali hanno mescole specifiche capaci di offrire un'aderenza ottimale e un'elevata trazione su fondi asciutti e bagnati a basse temperature, che riducono il rischio di aquaplaning. Gomme diverse per esigenze diverse. In generale occorre tener conto dell'uso che si fa dell'auto: chi percorre tanti chilometri (più di 25.000 all'anno), guida modelli potenti o di grandi dimensioni, e frequenta spesso zone montane, dovrebbe rivolgersi a un prodotto specifico per il freddo. I nuovi Pirelli P Zero Winter 2, per esempio, sono in classe A nei test di omologazione dell'etichetta europea per quanto riguarda aderenza sul bagnato e frenata sulla neve. Se invece ci si muove perlopiù in ambiti urbani e con auto compatte, si può adottare in sicurezza un pneumatico valido per tutto l'anno come il Pirelli Cinturato All Season SF3: la marcatura 3PMSF ne garantisce l'utilizzo sicuro anche su fondi ghiacciati o innevati. I consigli per la guida in inverno. L'azienda milanese ricorda anche che in condizioni di bassa aderenza, per esempio su fondi bagnati o innevati, occorre adottare uno stile di guida risparmioso, che eviti brusche accelerate in partenza (che rischiano di far pattinare le ruote) e riduca al minimo l'uso dei freni, sfruttando invece il freno motore. Più che mai cruciale il rispetto della distanza di sicurezza adeguata. Nel caso di un'auto elettrica, sappiamo che l'autonomia tende a diminuire, ed è quindi opportuno pensare a pneumatici con bassa resistenza al rotolamento, che garantisce percorrenze maggiori. In questo ambito la Pirelli ha una gamma specifica, con la tecnologia Elect. Paese che vai, regole che trovi. In Italia, come sappiamo, dal 15 novembre al 15 aprile si possono usare le gomme invernali, oppure le catene (o calze da neve omologate secondo la norma tecnica internazionale UNI EN 16662-1), a condizione, però, che queste siano disponibili e quindi presenti a bordo del veicolo, oppure se si sceglie l'alternativa dei pneumatici All Season. Se ci si muove fuori dai confini nazionali, invece, ci sono regole diverse in base al Paese in cui ci si reca: Francia e Germania, in particolare, hanno recentemente rivisto la normativa a riguardo. In Francia, dall'1 novembre e fino al 31 marzo, nelle regioni alpine e su alcuni tratti indicati da specifica segnaletica, sono obbligatori i pneumatici invernali con entrambe le marcature M+S e 3PMSF. In Germania, l'uso delle gomme invernali è obbligatorio nel caso lo impongano le condizioni stradali e meteorologiche. In Svezia, i pneumatici invernali M+S e 3PMSF con battistrada di 3 mm devono essere montati dall'1 dicembre al 31 marzo. In Austria, le gomme invernali (con 4 mm di battistrada) sono obbligatorie dal 1 novembre al 15 aprile; analoga normativa anche in Croazia, ma a partire dal 15 novembre. In Grecia sono obbligatorie le gomme invernali dal 15 ottobre al 15 marzo, ma solo in presenza di segnaletica, neve o specifica comunicazione.
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Pneumatici - Gomme, quali scegliere?
Si fa presto a dire pneumatico In realtà, oggi ne esistono diverse tipologie, alcune delle quali pensate per usi specifici, in generale caratterizzate da differenze anche sostanziali. Vediamole insieme, per cercare di capire se alcune di loro possono fare al caso nostro.Il primo equipaggiamento. Non è ovviamente una tipologia a sé stante, ma è semplicemente la terminologia che indica le coperture scelte dal costruttore automobilistico per dotarne le auto che produce e che, attraverso la propria rete di vendita, consegnerà ai clienti. A monte, quindi, un produttore di pneumatici deve sviluppare il proprio prodotto già sapendo se il suo cliente sarà una Casa automobilistica o un consumatore, che l'acquisterà al momento della sostituzione delle gomme utilizzate fino a quel momento. Nel primo caso, il produttore ha a che fare con tecnici molto esigenti, che redigono capitolati stringenti per forniture di volumi importanti: questo perché dalle caratteristiche dei pneumatici dipendono molte delle doti di un'auto, dal comportamento su strada al consumo, fino alla rumorosità. A definire queste caratteristiche si dedicano i reparti ricerca e sviluppo dei produttori, con prove di laboratorio e test su strada a opera di abili collaudatori. In aiuto, oggi, vengono molto le simulazioni computerizzate e l'analisi dei dati, ma si dice ancora spesso che il fondoschiena di un driver esperto sia il giudice migliore del comportamento di una gomma. Oggi, poi, è diventato indispensabile sviluppare coperture ad hoc per le auto elettriche o elettrificate che hanno esigenze diverse, legate al loro peso maggiore e all'esigenza di ridurre la resistenza all'avanzamento (per garantire maggiore autonomia) e la rumorosità (più evidente in assenza del propulsore termico). Una volta stabilite le specifiche definitive, il costruttore ottiene l'omologazione tecnica della gomma, necessaria alla sottoscrizione dei contratti di fornitura per il primo equipaggiamento.Il ricambio. Il più delle volte, l'automobilista sceglie un treno di gomme destinato a sostituire quelle usurate badando soprattutto al prezzo, alla durata e, in un minor numero di casi, al suo comportamento sulla strada. Non avendo la competenza tecnica necessaria, si affida spesso ai consigli del gommista; se decide di fare da solo, cerca sul web la soluzione meno dispendiosa. Non sempre, quindi, opta per le stesse gomme montate dalla Casa automobilistica in origine. Ciò non significa, naturalmente, che le gomme di sostituzione siano di qualità inferiore: è, però, l'offerta ad allargarsi, con i costruttori che affiancano ai loro prodotti premium anche modelli meno costosi, talvolta utilizzando allo scopo marchi diversi.I runflat e gli autosigillanti. Da qualche tempo, i costruttori di pneumatici hanno risolto il vecchio problema delle forature proponendo i pneumatici runflat, in grado di funzionare, con delle limitazioni, per almeno 80 chilometri anche da sgonfi. Un grande vantaggio per l'automobilista, che non deve faticare in condizioni disagiate per cambiare la gomma bucata, ma può proseguire fino a un'officina dei dintorni. I pneumatici runflat, però, avendo fianchi più robusti, sono più rigidi, quindi penalizzano il confort; inoltre, quasi sempre non sono riparabili, quindi vanno sostituiti. Inoltre, costano un po' di più (circa il 20%) e devono essere montati su cerchi specifici (EH o EH+), che scongiurano il rischio di detallonamento in curva. Un'altra soluzione, più semplice, è quella delle gomme autosigillanti, in cui uno strato di lattice, posto sotto il battistrada, sigilla automaticamente fori fino a 4 mm di diametro.Le gomme ricostruite. Fin dagli anni 20 del secolo scorso, le gomme usurate, invece di essere riciclate come oggi avviene in larga misura (e per questa pratica si paga un contributo, detto Pfu, per ogni pneumatico acquistato), vengono riportate a nuova vita da aziende specializzate. Se non ci sono difetti strutturali importanti (per esempio, nella carcassa), il battistrada consumato viene asportato e sostituito con uno nuovo, vulcanizzato a sua volta. Per garantirsi condizioni di sicurezza adeguate, ci si deve orientare sulle gomme ricostruite secondo il regolamento europeo ECE R108, che stabilisce le procedure di una corretta ricostruzione. Il risparmio rispetto alle gomme nuove è garantito, ma la qualità delle prestazioni è inevitabilmente inferiore.Le gomme termiche. Negli ultimi anni, i penumatici invernali, prima patrimonio soprattutto dei Paesi nordici, si sono affermati anche alle nostre latitudini, complici le normative che ne hanno imposto, per motivi di sicurezza e di viabilità, l'adozione come alternativa alle tradizionali catene da neve. La corretta dicitura di gomme termiche è dovuta al fatto che le loro caratteristiche garantiscono un funzionamento ottimale alle basse temperature anche sui fondi asciutti e non necessariamente innevati o ghiacciati. Ciò è stato reso possibile dai miglioramenti ottenuti nel disegno del battistrada, che è comunque lamellato, e nella tipologia delle mescole utilizzate.Per tutte le stagioni. Un'alternativa al doppio treno di gomme invernali-estive e alla loro sostituzione periodica è data dai cosiddetti pneumatici all season, che costituiscono un compromesso accettabile: in genere, hanno un comportamento soddisfacente sui fondi innevati e cedono un po' rispetto alle gomme specializzate sul bagnato, garantendo comunque prestazioni adeguate. Una soluzione adatta, per esempio, a chi non prevede di dover affrontare condizioni stradali estreme (viaggia spesso in montagna o su autostrade che raggiungono quote elevate). Le gomme quattro stagioni disponibili sul mercato hanno caratteristiche diverse a seconda del target a cui mirano: quelle dette invernali depotenziate sono preferibili, per il loro comportamento. Si riconoscono per la presenza, oltre che della sigla M+S (sufficiente per definire, a termini di legge, una gomma invernale), dello snowflake, il simbolo del fiocco di neve.
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Audi A6 Sedan - Tutto pronto per il debutto
Audi ha diffuso il teaser della A6 Sedan, annunciando il debutto per il 15 aprile. Si tratta del modello endotermico che affianca l'Avant già in vendita, con la quale condividerà le principali caratteristiche. Per ora si vedono solo i fari. Dall'unica immagine che Audi ha mostrato si nota il nuovo design dei gruppi ottici e il motivo a Led orizzontale che attraversa la coda. Come accaduto per l'Avant, anche la berlina prende spunto dal lavoro sviluppato per la cugina BEV A6 e-tron, pur adottando stilemi e piattaforma totalmente diversi. Per ora benzina e diesel mild hybrid. Con ogni probabilità, l'A6 Sedan avrà le medesime caratteristiche tecniche dell'Avant, che è giè ordinabile nelle versioni 3.0 TFSI quattro S tronic mHEV+ da 367 CV e 2.0 TDI S tronic mHEV+ da 204 CV con trazione anteriore o integrale quattro. In futuro dovrebbero aggiungersi altri powertrain per completare la gamma, incluse le possibili varianti sportive RS e le Phev.
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Dazi - Aumenta il dissenso per le politiche di Trump
I dazi di Donald Trump stanno scatenando il panico nei mercati finanziari, sollevando le critiche di economisti, manager, finanzieri, banchieri e perfino di una parte consistente dei consumatori americani. Sono soprattutto i costruttori di auto a dover affrontare, non senza difficoltà, una questione che sta generando un vero e proprio caos organizzativo. "I dazi sono una medicina". "A volte bisogna prendere delle medicine per risolvere qualcosa", insiste il presidente statunitense all'indomani di un weekend "golfistico" in Florida. I partner commerciali "si stanno sedendo al tavolo" e "vogliono parlare", aggiunge Trump, secondo il quale i dazi sono ''una medicina necessaria" che sta funzionando. A tal proposito, Kevin Hassett, direttore del National Economic Council, ha parlato di "50 Paesi che stanno infiammando le linee della Casa Bianca" per chiedere l'avvio di appositi negoziati. Chi siano questi Paesi non si sa: si parla di un Vietnam disposto a singlare un accordo ad ampio spettro per evitare la mazzata del 50%, mentre Taiwan ha già escluso l'introduzione di ritorsioni. Inoltre, Trump ha sostenuto di aver parlato con molti europei, asiatici, in tutto il mondo: tanno morendo dalla voglia di fare accordi".Segnali di dissenso. Intanto, Elon Musk, numero uno della Tesla e responsabile del dipartimento Doge, ha lanciato un messaggio distensivo agli europei: "Spero che gli Usa e l'Europa riescano a realizzare una partnership molto stretta, c'è già un'alleanza ma spero sia più stretta e forte", ha detto il miliardario. "E riguardo ai dazi ci sposteremo in una situazione di zero dazi nel futuro, verso una zona di libero scambio la mia speranza". I tempi, però, non solo per nulla maturi visto quanto affermato dal segretario al Commercio, Howard Lutnick: "I dazi rimarranno sicuramente in vigore per giorni e settimane. Il presidente deve resettare il commercio globale". Detto questo, non tutti alla Casa Bianca condividono le nuove politiche protezionistiche. Lo dimostrano le voci sulle imminenti dimissioni di una figura apicale per l'amministrazione come il segretario al Tesoro, Scott Bessent. Inoltre, girano voci sempre più insistenti di incontri tra lo stesso Trump e i suo maggiori finanziatori. Grandi manager avrebbero avuto degli incontri con lo stesso Trump per "riportarlo alla ragione" e convincerlo a un dietrofront su un guerra commerciale globale che rischia di causare perdite mai viste prima. E poi stanno iniziando a svegliarsi anche gli stessi americani, come dimostrato dalle migliaia di persone scese in strada in numerose città per protestare contro le politiche della Casa Bianca. In breve, i dazi stanno creando uno "tsunami" anche all'interno degli Usa. Le reazioni delle Case auto. In un contesto sempre più caotico, le Case automobilistiche si trovano tra l'incudine e il martello e con la necessità di approntare delle risposte ai crescenti timori di una profonda recessione. Dopo la Ford, anche Stellantis ha deciso di estendere ai clienti (fino al 30 aprile) i programmi promozionali riservati ai suoi dipendenti su buona parte dei veicoli model year 2024 offerti negli Usa. L'obiettivo è smaltire le scorte in vista di un rincaro dei prezzi che potrebbe accrescere l'inventario e causare problemi ai bilanci nel bel mezzo di una fase recessiva per l'economia americana. Non solo. Stellantis e Ford sembrano stiano cercando di sfruttare una crescente propensione degli statunitensi ad anticipapre i propri acquisti: lo dimostrano i reportage su file chilometriche ai negozi di consumatori impauriti di non poter più acquistare a prezzi bassi abbigliamento, calzature o altri beni di conforto. In ogni caso, il segnale lanciato dai due costruttori non è positivo: secondo alcuni osservatori, l'iniziativa ricorda una campagna promozionale lanciata dalla General Motors subito dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 per sostenere le vendite, nel bel mezzo di un'economia in fase di forte contrazione. Un'altra mossa di Stellantis dice molto sul caos generato da Trump: il gruppo, infatti, ha fermato temporaneamente alcune produzioni in Canada e Messico. Non è il solo. Anche la Nissan ha deciso per uno stop agli ordini per modelli assemblati in una sua fabbrica messicana, mentre la Jaguar Land Rover ha sospeso tutte le esportazioni verso gli Stati Uniti.Timori per i prezzi. A preoccupare di più sono i possibili aumenti dei listini. Secondo la maggior parte degli analisti, i prezzi sono destinati ad aumentare dai 5 mila ai 10 mila dollari a veicolo. A tal proposito, la Volkswagen ha già avvisato i suoi concessionari statunitensi dell'intenzione di introdurre una sorta di sovrapprezzo sui veicoli importati negli Stati Uniti dal Messico o dall'Europa. La Ineos, invece ha già annunciato un aumento del 4,9% sul Grenadier e dell'11% sul pick-up Quartermaster. Hyundai e Genesis hanno confermato le attuali tabelle, anche se il responsabile del Nord America, Randy Parker, non ha escluso un loro aumento. Kia non ha ancora preso una decisione, ma ha sottolineato la sua "flessibilità e rapidità" nell'adeguarsi a un contesto operativo in rapida evoluzione. La filiale nordamericana di Toyota, invece, intende aiutare i produttori locali di componentistica per coprire l'aumento dei costi causato dalle nuove tariffe doganali.
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