Pirelli - I P Zero per la McLaren W1
La Pirelli ha sviluppato una gamma di pneumatici specifici per la McLaren W1: la hypercar inglese ibrida da 1.275 CV sarà equipaggiata con tre diverse varianti del P Zero con mescole e disegno specifici per questa applicazione: R, Trofeo RS e Winter 2. Sviluppati con McLarenTutte le tre le varianti dei pneumatici sono realizzate con oltre il 50% di materiali naturali e riciclati. Lo sviluppo è iniziato in ambiente virtuale ed è proseguito sui prototipi della W1 fin dalle prime fasi di test, così da assecondare le esigenze dei tecnici McLaren e i target prestazionali imposti. I prototipi hanno percorsi migliaia di chilometri in tutte le condizioni climatiche, sia su strada che in pista, per trovare il miglior equilibrio tra prestazioni e affidabilità considerando le caratteristiche della W1: 12,7 secondi per toccare i 300 km/h da fermo, 350 km/h di punta massima e 1.000 kg di downforce.R, Trofeo RS e Winter 2 su misuraCon il P Zero R e lo Winter 2 i clienti potranno affrontare le strade aperte al traffico in tutte le condizioni climatiche, mentre il Trofeo RS, pur essendo omologato per la normale circolazione, è stato pensato per ottenere le massime prestazioni in pista con costanza.
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Auto elettriche - Renault 5 con bonus auto elettrica 2025: quanto costa, pregi e difetti
Tra i modelli che accedono agli incentivi statali c'è anche la piccola Renault 5: se siete riusciti a ottenere un voucher, non lo avete ancora riscattato e dovete dunque decidere quale modello acquistare, sappiate che la francese è la vincitrice del premio Auto dell'anno 2025, e che interpreta in chiave moderna le linee dell'utilitaria degli anni Settanta. Alla nuova tornata di ecobonus accede tutta la gamma, che parte da 24.900 euro: con il massimo del contributo (stabilito in base al proprio indicatore Isee) il prezzo può scendere fino a 13.900 euro. Per le versioni più potenti c'è una promo extra della Casa di 1.000 euro, disponibile anche per chi non ha diritto agli incentivi. Com'è fattaCostruita sulla piattaforma AmpR Small della Renault, la R5 è lunga 3,92 metri: i ridotti sbalzi del corpo vettura hanno permesso di ottenere un passo di 2,54 m: buono lo spazio per quattro persone (l'auto è omologata per cinque), anche se il pavimento è un po' rialzato per via della batteria. Il bagagliaio ha una capacità di 239 litri, misurati dal Centro prove, con un pozzetto sotto il pavimento per i cavi di ricarica. Manca il frunk anteriore. Le versioni d'accesso sono meno curate (plastiche dure, ancorché gradevoli alla vista, cruscotto da 7 anziché da 10,3 e plancia più spoglia), mentre l'infotainment, sempre con schermo da 10, è privo di navigatore. Motore e autonomiaLa Renault 5 E-Tech Electric è disponibile con tre motorizzazioni, da 95, 120 e 150 CV, abbinati a batterie da 40 e 52 kWh: quest'ultima, nei test del Centro prove ha garantito una percorrenza media di 344 km, che diventano 462 in città. La francese è reattiva e piacevole su strada, persino nella versione da 95 CV. Ovviamente la Iconic Cinq, forte dei suoi 150 CV, ha più sprint (8,3 secondi per lo 0-100, contro 11,2), ma fra le curve il comportamento è identico. Molto buono anche il confort acustico ed efficaci le frenate, addirittura più brevi con la Five (37,4 metri per fermarsi da 100 km/h, anziché 38,1). Pregi e difettiSalvo che negli allestimenti meno cari, un indicatore a forma di 5 sul cofano accende in sequenza una serie di Led in base alla carica della batteria: effetto wow garantitoSoltanto la Five è priva della funzione V2L per alimentare utenze esterne (per esempio, caricare una e-bike)La base Five non può avere neppure la ricarica in corrente continua: un'assenza pesante Quanto costa (con e senza incentivi)Tutta la gamma della Renault 5 E-Tech Electric accede agli incentivi statali, il cui contributo può essere di 11.000 euro per chi ha un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, e di 9.000 euro per chi ha un Isee compreso tra 30 e 40 mila euro. Esclusa la versione base Five da 95 CV, la Casa francese aggiunge un contributo extra di 1.000 euro, valido anche per chi non può beneficiare del bonus statale. Quanto costa fare 100 kmCon un consumo rilevato dal Centro prove di 16,9 kWh/100 km, ecco quanto costa ricaricare 100 km di autonomia sulla Renault 5 E-Tech Electric, considerando la media dei prezzi di mercato:Ricarica domestica a 0,23 euro/kWh: 3,89 euroRicarica AC (lenta) a 0,68 euro/kWh: 11,49 euroRicarica CC (rapida) a 0,84 euro/kWh: 14,2 euroRicarica HPC (ultra-rapida) a 0,93 euro/kWh: 15,72 euroNota: con gli abbonamenti offerti dai diversi gestori (che si attivano a fronte di un canone mensile, variabile da operatore a operatore), la tariffa può scendere anche del 30% rispetto a quella senza abbonamento. Le altre Bev con gli incentiviQuesta guida fa parte di uno speciale dedicato ad alcuni modelli di auto elettriche, tra i più convenienti, cercati e accessibili con gli incentivi statali e le promo extra messe a disposizione delle Case automobilistiche. Finora, abbiamo pubblicato anche:BYD Dolphin SurfCitroën eC3Dacia SpringLeapmotor T03Fiat 500eFiat Grande PandaTesla Model Y Standard
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WEC - Bahrain: Ferrari a caccia, Porsche allultima scena
Sakhir, ultimo atto. Sipario che si apre su otto ore di luci artificiali e sabbia sospesa. Non è solo una gara: è una scena finale, con un personaggio che saluta e un altro che difende la propria parte da protagonista. Porsche, qui per l'ultima volta nel WEC in veste ufficiale, entra sapendo che questo palcoscenico non lo rivedrà più. Annuncio noto da tempo, decisione metabolizzata. E proprio per questo forse l'idea è una: lasciare una traccia, non un addio. Un'impronta, non un inchino. Tensione a MaranelloFerrari, invece, arriva con passo sicuro, voce bassa e quella calma che appartiene a chi ha recitato bene per lunghi tratti. Prima parte di stagione lucida, impeccabile; poi qualche sfumatura meno brillante, mai per veri demeriti interni ma per quelle correnti sottili che attraversano i campionati veri. La sostanza non si è mossa: squadra solida, idee chiare, precisione nei momenti da stringere. Pier Guidi-Calado-Giovinazzi davanti nella classifica equipaggi. Nessuno lo dice, nessuno lo mostra. Si lavora, si osserva, ci si muove quasi silenti nonostante ci si trovi al centro della scena. Nel paddock c'è concentrazione, non frenesia. I cornetti da Napoli sono già stati consegnati: sorriso rapido, rito discreto. Le cifre in garaPoi i numeri, che qui valgono quasi quanto l'intuizione.Porsche 963: 9 kW sotto i 250 km/h (481 totali), energia per stint a 901 MJ (3 MJ) e peso importanteFerrari 499P: +3 kW (483), 893 MJ invariati, qualche chilo in meno rispetto al FujiToyota con finiture sottili, Cadillac più pesante e meno pronta, Alpine e Peugeot chiamate più a cogliere che a comandare. Il test della HyperpoleE prima ancora della lunga notte, c'è un primo banco di prova: la Hyperpole. Un punto in palio, certo, ma soprattutto un segnale. Pochi minuti per capire chi è già dentro la gara e chi sta ancora cercando la chiave giusta. A Sakhir la qualifica non è mai solo velocità: è temperatura, luce che cambia, tensione che si taglia. E se qualcuno vuole nascondere qualcosa o mostrarla è lì che lo farà. Gli attori in scenaSulla carta è una questione a due. Rosso contro argento. Due interpretazioni opposte della stessa scena: chi vuole chiudere un ciclo senza lasciare vuoti e chi vuole difendere il proprio ruolo con sobrietà feroce. Dopo il tramonto cambia tutto: temperatura, fondi, traiettorie, ritmo. Le GT diventano incastri, i doppiaggi spartiti ritmici, la gara un pezzo costruito a strati. Non si impone: si accompagna.Ferrari cammina bassa. Porsche porta un'intensità diversa: chi lascia un palcoscenico così, se può, vuole farlo con una nota piena. Sperando solo da parte nostra che nell'orgoglio non si nasconda un colpo di scena indigesto. Dietro, Toyota resta quella presenza discreta che non devi mai dare per scomparsa. Cadillac dovrà immaginare una serata oltre i numeri. Peugeot e Alpine studieranno le crepe, aspettando il momento in cui la notte offre un varco. Uno spettacolo lungo otto oreRitmo, misura, freddezza. Il Bahrain non si conquista: si interpreta. La pista parlerà e solo allora si potrà respirare. Per ora si resta bassi, quasi invisibili, passo giusto. Qui non si annuncia nulla. Si esegue. Si porta in fondo. Poi si guarda il tabellone e, se tutto avrà avuto senso, arriverà quel sorriso trattenuto da troppo tempo. Composto. Come quando non si vuole disturbare la fortuna. Adesso basta parole: si va in scena.
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Test a Le Mans - Alpine A110 R Ultime: la più esclusiva, la più esaltante
A giugno 2026 l'Alpine A110, almeno per come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi, cesserà di essere prodotta: le normative sempre più stringenti sulle emissioni hanno fatto un'altra vittima e la prossima generazione sarà soltanto elettrica (almeno secondo i piani attuali della Casa). Fino ad allora la fabbrica di Dieppe produrrà circa 1.700 unità della coupé francese, incluse quelle della versione Ultime: 110 esemplari dall'anima corsaiola e con prestazioni mozzafiato almeno quanto il prezzo (265.000 euro, ovvero più del doppio di un'A110 R normale).In pista a Le MansUna volta a bordo, sulla pit lane del circuito Bugatti di Le Mans, mi è bastato premere il tasto di avviamento per rendermi conto della diversa anima rispetto alla A110 R, con la quale avevo appena percorso qualche giro. Se quest'ultima è una sportiva, la Ultime un'auto da gara in abiti borghesi: lo rivela subito il timbro del suo 1.8, rivisitato a fondo, e lo confermano le cambiate rapide e decise. Se non bastasse, alla prima staccata i freni AP racing mostrano tutto il loro vigore, mentre lo sterzo ha una risposta più affilata, dovuta alle differenti misure dei pneumatici (di un centimetro più larghi, davanti come dietro) e alle sospensioni specifiche. Ma andiamo con ordine, e scopriamone tutti i dettagli. Tante modifiche per andare forteRispetto all'A110 R, il 1.8 passa da 300 a 345 CV (se alimentato con benzina Ron102, altrimenti ci si ferma a 325): cambiano sia la turbina sia il compressore, che può dare una sovrapressione di 2,9 bar. Nuovi pure i pistoni forgiati e le bielle, oltre ovviamente alla mappatura. I radiatori che lo raffreddano sono stati inclinati, per aumentare la downforce in velocità: 124 kg in più all'anteriore rispetto al modello d'origine (in parte dovuti anche ai canard in carbonio ai lati dei paraurti). Dietro, invece, grazie a un'ampia ala regolabile nell'inclinazione si guadagnano 25 kg, sempre alla punta di 280 km/h. In totale la deportanza è di 100 kg, mentre nella R alla stessa velocità il carico verticale è negativo. Nuovo anche il cambio, un doppia frizione a sei marce (anziché a 7) ripreso dalla Mégane R.S.. Ai box i tecnici mi confessano che per farlo dialogare col quattro cilindri hanno dovuto installare una nuova centralina, che mi mostrano: è nascosta nel baule. La lista dei componenti rubati dalle corse prosegue con freni maggiorati da 330 mm all'anteriore, ammortizzatori hlins a due vie regolabili, barre antirollio più rigide e un differenziale autobloccante. Insomma, il prezzo dell'A110 R Ultime comincia a trovare una giustificazione ai miei occhi. Parola d'ordine: personalizzazioneA bordo, poi, è il trionfo di carbonio e Alcantara: li si ritrova nella plancia, come negli avvolgenti sedili Sabelt con cinture a quattro punti. Sotto il tunnel la targhetta col numero dell'esemplare. E c'è da scommettere che dei 110 esemplari previsti non ce ne sarà uno uguale all'altro, visto l'elevato tasso di personalizzazione messo a punto dall'Atelier Alpine: 9 tinte per l'Alcantara, 10 per le pelli e poi ci sono quelle a scelta per le cinture di sicurezza e i sedili. Il tutto fa il paio con le scelte che riguardano gli esterni, con sette colorazioni per le pinze freno, tre per i cerchi forgiati (a proposito, quelli posteriori hanno un diametro di 19 pollici anziché di 18) e 27 tinte per la carrozzeria. Quest'ultima può anche essere bicolore, come nella versione La Bleue (330.000 euro), con il frontale blu Alpine che grazie a una lavorazione artigianale - sfuma verso il posteriore blu Abysse. Nel programma di personalizzazioni che i designer ci mostrano poi si può avere praticamente di tutto, per avere un'auto unica. Come le sensazioni che regala alla guida.
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Mercato italiano - Le 50 auto più vendute dItalia a ottobre
Dopo la parentesi di settembre, il mercato italiano dell'auto torna in negativo, anche se di pochissimo: secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, le nuove immatricolazioni di ottobre sono state 125.826 (-0,6% rispetto a ottobre 2024). Nel complesso, continua il trend in rosso del 2025: nei primi dieci mesi dell'anno le nuove targhe si fermano a 1.293.366 (-2,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso). Ecco la classifica delle auto più vendute, a partire dalle prime dieci. 1. Fiat PandinaLa due volumi prodotta a Pomigliano d'Arco, che da qualche settimana si chiama solamente Pandina (per non confonderla con la Grande Panda) è sempre la regina del mercato: sono 7.486 gli esemplari immatricolati a ottobre. 2. Toyota Yaris CrossLa Suv giapponese balza in seconda posizione (era quarta a settembre). Realizzata sulla stessa piattaforma della Yaris, la Cross può contare su 4.189 immatricolazioni mensili. 3. Jeep AvengerLa B-Suv della Casa americana (disponibile da poco anche con trazione integrale 4xe) è una delle auto più amate dagli automobilisti italiani: con 4.046 immatricolazioni mantiene il terzo gradino del podio. 4. Dacia SanderoScende invece dal podio una delle vetture storicamente più gettonate tra gli italiani (e gli europei): con 4.029 targhe, la Sandero si piazza al quarto posto. In arrivo il restyling, presentato nelle scorse settimane. 5. Citroën C3Altro scatto in avanti, questa volta per la best seller del Double Chevron, disponibile con motorizzazioni benzina, mild hybrid e full electric: 3.028 le nuove targhe, che la fanno passare dal nono posto del mese scorso alla quinta posizione. 6. Toyota YarisLa compatta tuttofare si conferma tra le auto più popolari in Italia: lo scorso mese la Toyota Yaris si è piazzata al sesto posto, con 2.927 registrazioni. 7. Volkswagen T-RocCon 2.733 immatricolazioni, al settimo posto si piazza la Suv compatta di Wolfsburg, che a fine agosto è stata rinnovata nelle linee e negli interni. 8. Dacia DusterOttava posizione per la Suv di Mioveni: a settembre ne sono stati immatricolati 2.555 esemplari. In questi giorni è stato presentato il Model Year 2026 con le nuove motorizzazioni mild hybrid 140 e full hybrid 155. 9. Renault ClioLa sesta generazione della compatta francese si prepara ad arrivare sulle strade italiane, ma nel frattempo il modello uscente conquista posizioni: con 2.540 immatricolazioni si colloca al nono posto in classifica. Nella foto la quinta serie, cui si riferiscono i dati di vendita. 10. MG ZSDisponibile con motorizzazioni benzina e full hybrid, la Suv della Casa anglo-cinese conquista la decima posizione, forte di 2.327 nuove targhe. 11. Renault Captur - 2.25812. BMW X1 - 2.24413. Toyota Aygo X - 2.24114. Ford Puma - 2.10015. Volkswagen T-Cross - 2.04416. Fiat Grande Panda - 1.91217. Volkswagen Tiguan - 1.88118. Peugeot 208 - 1.76919. Kia Sportage - 1.63220. Fiat 600 - 1.62321. Peugeot 3008 - 1.39622. Audi A3 - 1.34123. Hyundai Tucson - 1.31324. Mercedes GLA - 1.30625. Byd Seal U - 1.27626. Hyundai i10 - 1.26227. Peugeot 2008 - 1.25928. Volkswagen Golf - 1.25629. Opel Corsa - 1.24930. Alfa Romeo Junior - 1.12831. Kia Picanto - 1.12532. Skoda Kamiq - 1.12233. Suzuki Swift - 1.10834. Opel Frontera - 1.08635. Skoda Fabia - 1.05936. MG MG3 - 98537. Nissan Juke - 97038. Cupra Formentor - 96439. Lancia Ypsilon - 93640. Nissan Qashqai - 92041. Mini Countryman - 86342. Suzuki Vitara - 86143. BMW Serie 1 - 84244. Volvo XC40 - 84245. Alfa Romeo Tonale - 83746. Opel Mokka - 82647. Audi Q5 - 81948. Mercedes GLC - 78049. Toyota C-HR - 77550. Audi A1 - 770
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Dacia - Due nuovi motori per la Duster 2026
La Dacia ha aperto gli ordini della Duster Model Year 2026, che porta in dote due nuove motorizzazioni: la mild hybrid 140 (che sostituisce la precedente ibrida leggera da 130 CV) e la full hybrid 155, che prende il posto dell'ibrida da 140 CV. Il listino pressoché invariato, con l'unica eccezione degli allestimenti Journey ed Extreme, che aumentano di 50 euro. I nuovi motori della DusterIl motore della mild hybrid 140 è un benzina turbo a 3 cilindri di 1.2 litri a ciclo Miller con cambio manuale a 6 rapporti e sistema mild hybrid 48V, che supporta l'unità termica nelle fasi di avviamento e accelerazione. La batteria ha una capacità di 0,8 kWh. La Duster hybrid 155 monta la stessa unità già disponibile sulla Bigster, composta da un motore benzina a 4 cilindri da 109 CV, due propulsori elettrici (un motore da 50 CV e uno starter/generatore ad alta tensione), una batteria da 1,4 kWh e un cambio automatico elettrificato a quattro rapporti per l'unità termica e due per quella elettrica. Il consumo dichiarato di questa motorizzazione è di 4,6 l/100 km (l'8% in meno rispetto alla precedente hybrid 140). Dotazione in crescitaCon l'arrivo del Model Year 2026 e delle nuove motorizzazioni, la versione top di gamma Journey si arricchisce della regolazione lombare del sedile conducente e del cruise control adattivo per le motorizzazioni ibride, disponibile su richiesta sull'allestimento Extreme. Il listino della Dacia Duster MY26Duster essential Eco-G 100: 19.900 euroDuster expression Eco-G 100: 21.850 euroDuster expression mild hybrid 140: 23.150 euroDuster expression mild hybrid 130 4x4: 26.650 euroDuster expression hybrid 155: 26.650 euroDuster journey Eco-G 100: 23.400 euroDuster journey mild hybrid 140: 24.700 euroDuster journey hybrid 155: 28.200 euroDuster extreme Eco-G 100: 23.400 euroDuster extreme mild hybrid 140: 24.700 euroDuster extreme mild hybrid 130 4x4: 28.200 euroDuster extreme hybrid 155: 28.200 euro
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Alfa Romeo - Arriva la Junior Milano Cortina 2026: prezzi e versioni
L'Alfa Romeo ha aperto gli ordini della Junior Milano Cortina 2026, serie speciale che celebra i giochi olimpici e paralimpici che si terranno il prossimo anno. Disponibile nelle motorizzazioni mild hybrid, ibrida Q4 a trazione integrale e full electric, il listino di questo allestimento parte da 35.250 euro. Dotazione esclusivaLa Alfa Romeo Junior Milano Cortina 2026 si distingue per il bodykit nero lucido, con inserti argentati su minigonne e paraurti, cerchi di lega da 18 diamantati, vetri posteriori oscurati e il badge Sport Speciale sul parafango. Sul montante centrale sono presenti anche i loghi delle Olimpiadi (lato guidatore) e delle Paralimpiadi (lato passeggero). All'interno le sedute (anteriori riscaldabili con regolazioni elettriche), la plancia, il tunnel e i pannelli porta sono rivestiti in Alcantara traforata, materiale usato anche per il volante, in combinazione con elementi in pelle e cuciture a contrasto. Ancora, pedaliera e battitacco in alluminio, logo Sport Speciale sulla plancia e illuminazione ambientale. La guida di livello 2 su richiestaLa dotazione della Junior Milano Cortina 2026 può essere arricchita dal pacchetto Techno, che aggiunge la guida assistita di Livello 2, i fari a matrice di Led, la telecamera posteriore a 180 e i sensori di parcheggio perimetrali, il portellone elettrico, gli specchietti ripiegabili elettricamente e l'impianto audio a sei altoparlanti. Su richiesta anche il tetto panoramico apribile elettricamente. Il listino della Milano Cortina 2026Ecco quanto costa l'Alfa Romeo Junior nell'allestimento speciale Milano Cortina 2026:Junior 1.2 145 CV Hybrid eDCT6: 35.250 euroJunior 1.2 145 CV Hybrid eDCT6 Q4: 38.250 euroJunior BEV 156 CV: 43.700 euro Le promozioni di lancioFino al 26 novembre, la Alfa Romeo Junior Milano Cortina 2026 1.2 145 CV Hybrid eDCT6 può essere acquistata con un finanziamento triennale di Stellantis Financial Services (Tan 5,49%, Taeg 6,96%) così strutturato: anticipo di 8.103 euro, 35 canoni mensili da 199 euro e maxirata finale (pari al valore garantito futuro) di 23.362 euro. In alternativa, è possibile optare per il noleggio con Leasys, della durata di 36 mesi (45.000 km totali) con un canone di 399 euro/mese a fronte di un anticipo (IVA esclusa) di 6.999 euro.
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Green Deal - Perché i costruttori tedeschi chiedono 'l'obbligo di ricarica' per le ibride plug-in
In vista dei colloqui di Bruxelles sullo stop alla vendita di auto termiche nel 2035, Hildegard Müller (presidente dell'associazione dei costruttori tedeschi Vda) lancia quella che per ora è una boutade: In futuro, le ibride plug-in potrebbero essere progettate in modo tale che la ricarica regolare sia obbligatoria. Stando alla generica proposta, entro una distanza definita il guidatore dovrà fare il pieno di elettroni: viceversa, se insisterà nel viaggiare a benzina, la potenza erogata verrà "tagliata". Cosa c'è dietro l'idea abbozzata dalla Vda? L'obiettivo parrebbe quello di avvantaggiare i produttori domestici.Le plug-in della discordiaL'obbligo di ricarica sarebbe una risposta a chi è contrario alle Phev. La critica principale, cavalcata dalle associazioni ambientaliste, è infatti che i conducenti facciano un utilizzo sbagliato - e poco responsabile, stando almeno agli oltranzisti - delle ibride plug-in, viaggiando solo (o quasi) col motore a benzina e senza curarsi di ricaricare la batterie: in queste condizioni, le plug-in non diventerebbero altro che vetture termiche con l'aggravio della componente elettrica aggiuntiva, finendo col negare i vantaggi della propulsione in termini di consumi e di emissioni. Qui approfondiamo ogni aspetto della questione, anche col supporto dei dati del nostro Centro Prove. Detto questo, la Vda non si è avventurata a specificare la percorrenza chilometrica oltre la quale la potenza verrebbe ridotta, e di quanto: si tratta, per ora, di una proposta che lascia il tempo che trova. Ma che al tempo stesso ha delle ragioni precise. Perché proprio la GermaniaLa prescrizione della Vda sull'obbligo di viaggiare con la batteria sempre carica o quasi punta a disinnescare le obiezioni e le polemiche, spingendo le plug-in come una soluzione percorribile anche dopo il famigerato 2035. Ma perché questo attivismo? La Germania di oggi è molto diversa da quella che nel 2019 appoggiò il bando termico proposto dalla Commissione Europea, schiacciata dalla crisi energetica, dalla concorrenza cinese (in Europa come a Pechino e dintorni) e da un mercato elettrico più lento del previsto. Meglio, dunque, puntare sugli e-fuel (i carburanti sintetici) e sulle stesse plug-in, per cercare una via di mezzo tra il "tutto elettrico" sognato da Bruxelles e la necessità di tutelare la competitività della propria industria.
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Toyota - La nuova generazione del pick-up Hilux è in arrivo
La Toyota ha diffuso il teaser di un nuovo modello - destinato anche al mercato europeo - che sarà presentato il prossimo 10 novembre. Per il momento non esistono informazioni in merito all'identità del prodotto e il comunicato non indica nient'altro che la data del reveal. L'immagine mostra il frontale in penombra e fornisce comunque alcuni indizi: la mascherina con il lettering Toyota è infatti un elemento che nella gamma attuale appartiene soltanto alla Land Cruiser. Le proporzioni, infine, fanno pensare a una Suv o comunque a un modello a ruote alte. In realtà è il nuovo HiluxLa soluzione al mistero viene dalla sede tailandese della Toyota, che ha diffuso un video teaser esteso dello stesso veicolo, confermando così che si tratta del nuovo Hilux. Il pick-up è uno dei modelli cardine del mercato asiatico, ma in generale anche uno dei best seller assoluti della Casa giapponese. La generazione attuale è sul mercato da quasi 10 anni ed è quindi chiamata a un totale rinnovamento. Piattaforma e motori evolutiUno degli elementi più evidenti del nuovo Hilux è il taglio dei gruppi ottici a Led, che cambia completamente lo stile del pick-up. Secondo le indiscrezioni raccolte, per l'Hilux la Toyota ha scelto la strada della continuità a livello tecnologico: al di là dell'introduzione di un infotainment aggiornato, questo modello dovrebbe sfruttare piattaforma e motori diesel derivati dalla serie uscente, con varianti mild hybrid declinate in base al mercato di destinazione.
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Bombe in divisa - Le auto dei Carabinieri più veloci di sempre
Dagli anni 60 a oggi, l'Arma dei Carabinieri cerca sempre auto veloci e affidabili: strumenti di lavoro, certo, ma anche ambasciatrici di stile e tecnologia tricolore (eccezion fatta per alcuni casi). Dall'Alfa Romeo Giulia TI alla Maserati MCPura, più di 60 anni di evoluzione e di velocità al servizio della collettività. Cambiano i tempi ma restano passione, efficienza e quell'orgoglio che ogni Carabiniere prova quando gira la chiave - o preme il tasto Start - della propria auto. Berlina o supercar che sia. La Maserati MCPura, recentemente consegnata all'Arma dei Carabinieri per missioni sanitarie d'emergenza, supera i 320 km/h grazie al suo V6 Nettuno da 630 cavalli. la più potente auto mai entrata in servizio, destinata a trasportare organi e sangue in quelle situazioni dove ogni secondo può fare la differenza tra la vita o la morte. Prima di lei in classifica, dal 2016, troviamo l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, affidata ai Nuclei Radiomobili di Roma e Milano. Il 2.9 V6 biturbo da 510 cavalli le consente di superare i 300 km/h. Anche lei impiegata per missioni sanitarie, unisce prestazioni da supercar al valore simbolico di un connubio indissolubile, quello tra Biscione e Carabinieri. Nel 2011 la Lotus Evora S portò un tocco british d'Oltremanica: 350 cavalli, 277 km/h, trazione posteriore e agilità da track day. Utilizzata soprattutto per servizi di rappresentanza e trasporto urgente di organi, dimostrò che anche una sportiva d'élite poteva servire la collettività. Più terrena ma comunque brillante, la Peugeot 308 GTi del 2017: 272 cavalli e 250 km/h, destinata a pattugliamento, controllo del territorio e missioni d'emergenza. Un equilibrio tra efficienza e prestazioni, adatto alle esigenze operative moderne. Accanto alle supercar del Biscione targate Quadrifoglio, in servizio c'è anche una Giulia più sobria, efficiente e forse anche efficace: la 2.0 Turbo da 200 cavalli per 230 km/h di velocità massima. Entrata nei ranghi nel 2017, è la berlina ideale per pattugliare, sorvegliare e, all'occorrenza, andare veloce. Comoda e inconfondibile nella livrea blu. Negli anni Duemila spiccava l'Alfa Romeo 159 2.4 JTDm, turbodiesel da 200 cavalli e 225 km/h, robusta e instancabile sulle autostrade italiane. Prima di lei, la 156 2.0 Twin Spark 155 CV, 215 km/h aveva inaugurato l'era moderna del design Alfa in divisa, unendo eleganza e affidabilità. Negli anni Novanta, invece, le Alfa Romeo 155 1.8 Twin Spark - in versione 8 o 16 valvole, da 126 a 140 cavalli - servivano tanto come auto di pattuglia quanto come civette per tutte le operazioni speciali. Più recenti ma con spirito analogo, le Giulietta 1.6 JTDm - 120 CV, 195 km/h - garantiscono consumi contenuti e buone doti dinamiche per il controllo del territorio. Stesso compito che negli anni Ottanta spettava alla Alfa Romeo 75 1.8 i.e., 120 cavalli per circa 200 all'ora, simbolo di un'epoca in cui anche le auto di servizio sapevano emozionare. Infine, non potevamo certo omettere lei, la Giulia TI del 1963, con 92 cavalli e circa 175 km/h di punta massima, la madre di tutte le pattuglie moderne.
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Test drive - Prova la Dacia Bigster mild hybrid-G 140 con 'Quattroruote c'è'
Dopo quella con la Renault, prende il via l'iniziativa "Quattroruote c'è" insieme alla Dacia. L'appuntamento è fissato per sabato 8 novembre, con una serie di test drive organizzati in diverse città italiane, per avere la possibilità di conoscere più da vicino la Bigster mild hybrid-G 140 con la sua motorizzazione ibrida bifuel a Gpl. Insieme ai nostri Expert Driver sarà possibile scoprire l'auto da vicino e farsi spiegare - in modo chiaro e semplice - le soluzioni che rendono questa nuova motorizzazione così efficiente e versatile. Appuntamento in concessionariaOrganizzati da Quattroruote e Dacia, i test drive della Bigster mild hybrid-G 140 si svolgeranno sabato 8 novembre. Per sapere quali sono le concessionarie che prendono parte all'iniziativa potete consultare la nostra pagina dedicata. I test drive possono essere prenotati anche tramite il sito ufficiale della Dacia. Dacia Bigster mild hybrid-G 140Lunga 457 cm da un paraurti all'altro, la Bigster è la sorella maggiore della Duster, con cui condivide la piattaforma, ma rispetto alla quale guadagna 23 centimetri di lunghezza. L'altezza da terra di 22 cm, gli archi passaruota e le protezioni della carrozzeria in plastica le consentono qualche escursione nel fuoristrada leggero. All'interno la Bigster tiene fede ai capisaldi del marchio: finiture essenziali, abbinate a una buona attenzione per assemblaggi e robustezza. L'infotainment da 10 ha una grafica moderna e offre la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto.Tanto lo spazio per i passeggeri e le valigie: il bagagliaio ha una capacità complessiva, misurata dal Centro Prove, di 378 litri. A muovere la Bigster c'è un tre cilindri di 1.2 litri turbocompresso, con alimentazione bifuel e impianto mild hybrid a 48V, che assiste l'unità termica nelle fasi di avviamento e di accelerazione. Con i due serbatoi (da 50 litri ciascuno), la Bigster G-140 offre fino a 1.450 km di autonomia dichiarata. Quanto costa la Bigster mild hybrid-G 140La Suv della Dacia con la motorizzazione mild hybrid bifuel a Gpl parte da 24.800 euro per l'allestimento Essential con cui apre il listino. La versione intermedia Expression costa 25.800 euro, mentre le più accessoriate Journey ed Extreme costano 27.800 euro. Questa versione, come tutta la gamma della Bigster, può essere guidata dai neopatentati.
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