Porsche - Annunciati i successori di Meschke e von Platen
La Porsche ha nominato gli eredi di due figure apicali costrette poche settimane fa ad avviare dei colloqui per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro: il direttore finanziario Lutz Meschke e il direttore commerciale Detlev von Platen. Il primo sarà sostituito da Jochen Breckner e il secondo da Matthias Becker.
Le carriere professionali. Breckner, nato 54 anni fa a Stoccarda e laureato in economia aziendale, è entrato alla Porsche già nel 2000 come stagista e nel 2008 è diventato assistente dell'amministratore delegato. Dal 2010 ha assunto vari ruoli nel campo della pianificazione e del controllo, mentre nel 2018 è diventato responsabile della segreteria generale e dello sviluppo aziendale, incarico quest'ultimo che l'ha portato a gestire anche la quotazione in Borsa del costruttore tedesco. Becker, invece, lavora in Porsche dal 2015. Dopo aver ricoperto diverse posizioni dirigenziali all'interno del gruppo Volkswagen, comprese mansioni all'estero per l'Audi, è passato a Zuffenhausen per assumere l'incarico di responsabile della regione operativa Overseas and emerging markets.
Li Auto - i8, la prima Suv elettrica del marchio
La giovane Casa cinese Li Auto ha colpito nel segno con la presentazione della nuova i8 (al centro nella foto sopra): l'annuncio della prima Suv elettrica del marchio, infatti, ha permesso di far crescere le azioni in borsa in doppia cifra, dando fiducia agli investitori. Oltre a questa nuova sport utility, il marchio asiatico propone anche altri modelli, due dei quali affiancano la i8 nelle immagini ufficiali: la Suv ibrida plug-in L9 (a sinistra) e la futuristica monovolume Mega Mpv (a destra).
Stile originale. Il design è totalmente diverso da quanto visto fino a ora: l'elemento orizzontale Led diurno è spostato alla base del parabrezza, mentre i gruppi ottici principali sono nascosti negli elementi scuri verticali ai lati del paraurti anteriore totalmente chiuso. La linea di cintura è piatta, mentre il tetto è discendente verso la coda in nero lucido per contrastare con la carrozzeria. Sul tetto è visibile inoltre lo spazio per il Lidar della guida assistita, mentre non sono stati resi noti i dati tecnici.
Prima la rete e poi le auto. Con oltre mezzo milione di vetture vendute in Cina nel 2024, la Li Auto è già diventata un caso. La i8 a sei posti, insieme alla già nota Mega Mpv, permetterà di aggredire il segmento delle Bev e in parallelo è stato compiuto un importante investimento sulla rete proprietaria di ricarica sul territorio cinese, dove sono presenti oggi quasi 10 mila stalli. L'avvio delle vendite della Mega Mpv non ha ottenuto tuttavia i risultati sperati ed è stato quindi posticipato il lancio della i8 per ricalibrare strategia e scelte di mercato.
Emissioni - Centro Studi Ecco: Solo il 9% investito nellambiente
Dove finiscono i proventi delle aste dei permessi sulle emissioni di CO2 in Italia? Parliamo degli Eu Ets, Emissions trading system, meccanismo europeo per lo scambio di quote di emissione di gas serra che coinvolge 10 mila installazioni fisse nel Vecchio Continente, di cui 1.000 nei nostri confini. Stando al Centro studi Ecco, think tank italiano per il clima, solo il 9% dei ricavi generati dal sistema sarebbero stati spesi in misure di contrasto ai cambiamenti climatici: il dato emerge dopo l'analisi delle rendicontazioni pubbliche presentate dal Belpaese alla Commissione europea tra il 2014 e il 2024 (15,6 miliardi di euro), ben al di sotto del minimo del 50%. Ci sarebbero opacità nell'utilizzo di queste risorse, con significative carenze nella tracciabilità dei fondi utilizzati. Dubbi inoltre sull'efficacia della destinazione dei 3,6 miliardi utilizzati tra il 2021 e il 2022 per ridurre i costi delle bollette.
Come dovrebbe funzionare. In teoria, il sistema Ets avrebbe l'effetto di una redistribuzione di risorse finanziarie, stabilendo un prezzo alle emissioni di CO2 mediante l'attribuzione di permessi a emettere che diminuiscono nel tempo. Il costo pagato dalle imprese per comprare questi permessi per emettere CO2 costituisce la base per il finanziamento delle politiche di transizione, potendo essere impiegato per lo sviluppo delle rinnovabili, per l'efficienza energetica e per la transizione dei settori industriali.
Alpine A110 - Debuttano le nuove versioni GTS e R 70
Per festeggiare i suoi 70 anni di storia, il marchio Alpine presenta due allestimenti inediti della A110 e rivede tutta la gamma del 2025. Le nuove versioni sono la A110 GTS e la R 70, che saranno offerte rispettivamente a 79.500 e 122.500 euro ed equipaggiate con il motore da 300 CV. Rimane a listino anche il modello base A110 da 252 CV, offerto a partire da 65.000 euro.
770 esemplari per chiudere la serie R. La Alpine A110 R 70 deriva dalla top di gamma R e sarà prodotta in soli 770 esemplari con elementi esterni e cerchi in carbonio. Questo nuovo modello segna la fine della carriera della serie R e viene proposto con 10 diversi colori esterni da combinare con quattro varianti interne e sette colorazioni per le pinze freno. Sono ancora più rare le tre tinte esterne che riprendono la bandiera francese: saranno prodotte in totale 70 unità in Blue Caddy, 70 in Blanc Glacier e 70 in Rouge Sismique, tutte abbinate al logo dei 70 anni sul tetto in carbonio a vista.
Al posto di S e GT arriva la GTS. La A110 GTS è invece un nuovo allestimento standard della gamma e sostituisce le precedenti S e GT. Il suo motore eroga 300 CV e 340 Nm e l'assetto deriva da quello della S. A richiesta, su questa nuova versione, è disponibile l'Aero kit derivato dalla R e i cerchi da 18" GT con pneumatici MIchelin Pilot Sport Cup 2. Il modello è ordinabile in cinque colori esclusivi: i classici Bleu Paon e Orange Acropolis del catalogo Heritage e le varianti inedite Orange Solaire, Bleu Eclipse e Gris Acier. La dotazione di serie include l'impianto audio Focal e i rivestimenti in pelle o Alcantara.
Aston Martin - In programma il taglio di 170 dipendenti
L'Aston Martin sembra lontanissima dal replicare i risultati record delle dirette rivali Ferrari e Lamborghini: la Casa britannica ha, infatti, annunciato un nuovo piano di riorganizzazione della forza lavoro. "Stiamo avviando un processo per apportare modifiche organizzative e garantire che l'azienda sia adeguatamente dotata di risorse per i suoi piani futuri. Ciò comporterà in ultima analisi la partenza di circa 170 colleghi, che rappresentano circa il 5% della nostra forza lavoro globale", ha spiegato l'azienda nel comunicato sui conti del 2024, parlando di un'iniziativa "difficile, ma necessaria" che costerà 10 milioni di sterline e consentirà risparmi per circa 25 milioni, per il 50% già quest'anno.
Conti negativi. I tagli, come detto, sono stati annunciati all'interno del comunicato sui risultati finanziari del 2024. L'Aston Martin ha chiuso l'anno con un calo generalizzato dei principali parametri: i ricavi sono scesi del 3% a 1,58 miliardi anche per colpa di un calo delle consegne del 9% a 6.030 unità, mentre il margine operativo lordo è diminuito dell'11% a 271 milioni e la perdita operativa è aumentata da 79,7 milioni a 82,8 milioni. Migliora, invece, il rosso del conto economico: è passto da 111,2 milioni a 99,5 milioni. Sale l'indebitamento netto, da 814,3 milioni a oltre 1,16 miliardi, e peggiora la generazione di cassa, con deflussi della cassa saliti 360 milioni a 392 milioni. Per il 2025, il management guidato da Adrian Hallmark conta, grazie al piano di ristrutturazione e al contributo del lancio di nuovi prodotti (tra cui la Valhalla nel secondo semestre), di riscontrare un "miglioramento sostanziale della performance finanziarie" con dati positivi sia per il risultato operativo, che per i flussi di cassa.
Lynk & Co 08 - Arriva la Suv (plug-in) da 200 km d'autonomia in elettrico
Ora che le plug-in contano più che mai, viste le difficoltà ad attecchire dell'elettrico puro, Lynk & Co lancia anche in Europa la 08. A un paio d'anni dal debutto in Cina, da giugno la Suv sbarcherà sul nostro mercato in due allestimenti, Core e More, con prezzi a partire da 52.995 euro per l'acquisto (al momento non ci sono invece indicazioni sulle formule di abbonamento). E mette sul piatto un ingrediente chiave per chi vuole abbracciare la mobilità a batteria ma esita ancora di affidarsi a una Bev pura: un ibrido ricaricabile da 200 km d'autonomia in solo elettrico, che permette di fare tanta strada senza consumare una goccia di benzina, salvo però poter contare sul motore endotermico e un serbatoio di carburante sulle lunghe distanze, grazie al quale il range complessivo sale a 1.100 km.
Tech-chic. Lunga circa 4,8 metri, la Lynk & Co 08 ha uno stile più vicino a quello della 02 o di una Zeekr - brand di Geely che da qualche mese ha preso il controllo di Lynk & Co - piuttosto che a quello della 01, modello d'esordio del marchio cinese in Europa, ed è caratterizzato da una firma luminosa anteriore definita da tre segmenti di Led. Gli interni, minimalisti, mettono in risalto i due display di strumentazione e infotainment, con quello al centro dalle dimensioni apparentemente generose.
Quasi 40 kWh per gli accumulatori. Il segreto di tanta autonomia quando si viaggia a corrente sta ovviamente in una batteria (di tipo Nmc) di grandi dimensioni e capacità: da quasi 40 kWh (39,6). Quest'ultima serve ad alimentare la componente elettrica che, insieme con 1.5 litri turbobenzina, fa parte del powertrain della 08. Stando alle specifiche cinesi, il sistema dovrebbe produrre la bellezza di 544 CV e 900 Nm di coppia. Tuttavia, le specifiche del modello europeo non sono ancora state comunicate nel dettaglio. Chi è interessato potrà comunque registrarsi a breve sul sito della Lynk & Co per prenotare un test-drive.
Stellantis - Crollano gli utili nel 2024: bruciata cassa per 6 miliardi
Stellantis ha chiuso il 2024 con risultati finanziari ampiamente negativi: i ricavi e gli utili hanno subito un calo a doppi cifra e le attività industriali hanno perfino "bruciato cassa" per 6 miliardi di euro. Il gruppo ha comunque sottolineato di aver registrato risultati "coerenti" con le stime fornite lo scorso autunno, in concomitanza con il lancio di un profit warning, e si aspetta un ritorno a una "crescita profittevole e a una generazione di cassa positiva nel 2025".
Le performance annuali. In particolare, i ricavi annuali, pari a 156,9 miliardi, sono scesi del 17% rispetto al 2023 a causa di un declino delle consegne del 12% legato anche a "gap temporanei nella gamma prodotti" e ad "azioni di riduzione delle scorte" (a fine anno sono scese del 18% a 268 mila unità). Sulla redditività hanno influito anche altri fattori come l'aumento delle spese promozionali, un peggioramento del mix di prodotto e maggiori costi di garanzia. Di conseguenza, l'utile operativo, depurato dalle voci straordinarie, è crollato del 64% a 8,65 miliardi, per un margine sul fatturato più che dimezzato rispetto al 2023: è passato dal 12,8% al 5,5%. I profitti, poi, sono diminuiti del 70% a 5,52 miliardi. Male alcuni parametri del rendiconto finanziario: i flussi di cassa delle attività operative sono scesi da 22,5 miliardi a 4 miliardi, mentre quelli delle attività industriali sono negativi per oltre 6 miliardi di euro, a fronte del dato positivo per 12,86 miliardi registrato un anno fa. Inoltre, la liquidità disponibile industriale si è attestata a fine anno a 49,5 miliardi di euro (61,1 miliardi di euro a fine 2023), con una posizione finanziaria netta industriale di 15,1 miliardi di euro (29,49 miliardi). Alla luce dei dati, sarà proposto all'assemblea degli azionisti del 15 aprile prossimo il via libera al pagamento di un dividendo di 0,68 per azione, oltre il 56% in meno rispetto agli 1,55 distribuiti l'anno scorso.
Il peso del Nord America. Tra le varie regioni operative spicca l'andamento fortemente negativo dell'area nordamericana, fino a poco tempo fa la gallina dalle uova d'oro prima per Fiat Chrysler e poi per il gruppo Stellantis. La regione, anche per le iniziative di riduzione della produzione legata alla necessità di tagliare le scorte negli Stati Uniti, ha subito un calo delle consegne del 25% a 1,43 milioni di unità, dei ricavi del 27% a 63,45 miliardi e dell'utile operativo dell'80% a 2,66 miliardi, per un margine crollato dal 15,4% al 4,2%. Anche l'area Enlarged Europe ha visto un peggioramento, ma a tassi di declino inferiori: -8% le consegne (2,6 milioni), -11% i ricavi (59 miliardi) e -63% l'utile operativo (2,42 miliardi e un margine contrattosi dal 9,8% al 4,1%). Relativamente migliori le performance del Sud America, dove a fronte di consegne in crescita del 4% a 912 mila unità, i ricavi sono scesi di solo l'1% a 15,86 miliardi più che altro per l'impatto dei cambi, mentre il risultato operativo è peggiorato di appena il 4% a 2,27 miliardi (margine dal 14,8% al 14,3%). Male anche Medio Oriente & Africa e la regione composta da Cina, India e Asia-Pacifico, ma il loro peso è di molto inferiore alle altre regioni. Infine, si conferma la crisi della Maserati con consegne in calo da 26.600 a 11.300, ricavi in flessione da 2,33 miliardi a 1,04 miliardi e una perdita operativa di 260 milioni (utile di 141 milioni nel 2023).
Le prospettive. Come detto, per il 2025 gli attuali vertici guidati dal presidente John Elkann (il processo di nomina dell'erede di Carlos Tavares è in corso e si concluderà entro la prima metà del 2025) contano di rimettere in carreggiata i conti del gruppo. "Nonostante il 2024 sia stato un anno di forti contrasti per l'Azienda, con risultati al di sotto del nostro potenziale, abbiamo raggiunto importanti traguardi strategici. In particolare, abbiamo lanciato nuove piattaforme e modelli multi-energy, novità che proseguiranno nel 2025; abbiamo avviato la produzione di batterie per veicoli elettrici attraverso le nostre joint venture e abbiamo reso operativa la partnership con Leapmotor International", ha affermato il presidente John Elkann. "Siamo fermamente intenzionati a guadagnare quote di mercato e a migliorare le performance finanziarie nel corso del 2025". Stellantis, che nel corso del 2024 ha avviato il passaggio generazionale del portafoglio prodotti con il lancio dei primi modelli sulle piattaforme Stla Medium e Stla Large e il debutto della Citroën C3 su base Smart Car, ha intenzione di lanciare dieci novità di prodotto durante i prossimi mesi. Sul fronte delle prospettive finanziarie, si punta a una crescita "positiva" dei ricavi netti, a un margine operativo "mid-single digit", ossia intorno al 5%, e a un flusso di cassa industriale "positivo".
Hyundai e Samsung - La tecnologia Private 5G RedCap per la produzione smart
La Hyundai ha portato a termine con successo il progetto pilota per lo sviluppo della tecnologia Private 5G (P-5G) RedCap (Reduced Capability), realizzato con la collaborazione della Samsung. Il sistema verrà presentato ufficialmente al MWC25 di Barcellona, la fiera dell'elettronica che si terrà nella città spagnola dal 3 al 6 marzo.
Cos'è il P-5G. Il Private 5G è un sistema di comunicazione che sfrutta dispositivi installati direttamente nella zona operativa: utilizza una banda privata per non avere interferenze esterne e poter trasmettere dati senza interruzioni, in modo da massimizzare l'efficienza dei robot industriali e degli altri dispositivi connessi. La partnership tra Hyundai e Samsung ha permesso di sviluppare un sistema più compatto e semplice nella configurazione, con un utilizzo ridotto della banda, a vantaggio di prestazioni e costi rispetto a una rete wifi tradizionale. Il protocollo RedCap consente comunicazioni wireless ad alta velocità per le apparecchiature di ispezione dei veicoli, telecamere e tablet.
I piani di realizzazione. La Hyundai sta implementando la tecnologia P-5G RedCap nei suoi stabilimenti, a cominciare dal nuovo impianto Metaplant America in Georgia, negli Stati Uniti, dove sono già attivi 200 robot mobili autonomi. Nel corso dell'anno il sistema verrà integrato anche nella fabbrica di Ulsan, in Corea, per la quale sono in corso lavori di espansione con la realizzazione di una parte dedicata ai veicoli elettrici: la sua apertura è prevista per il 2026.
Volkswagen - La piccola elettrica si chiamerà ID.Every1
La Volkswagen presenterà il prossimo 5 marzo la ID.Every1, anticipazione di una nuova citycar elettrica che dovrebbe poi debuttare sul mercato entro il 2027. La vettura, della quale sono già stati pubblicati alcuni bozzetti, viene ora mostrata durante la realizzazione del modello d'argilla in scala 1:1.
Entry Level della gamma Bev. La ID.1 avrà un ruolo chiave: portare sotto i 20 mila euro il punto d'accesso alla gamma elettrica della Volkswagen. Per farlo utilizzerà la piattaforma Meb Entry con forme compatte (senza rinunciare alle cinque porte) e proporrà molto probabilmente batterie di piccola capienza per l'uso urbano. La stessa piattaforma arriverà sul mercato a fine anno sulla ID.2X che vedremo all'IAA di Monaco.
Stile di rottura rispetto alle altre ID. Il video non aggiunge nulla sul fronte del design della vettura: i bozzetti e i teaser precedenti hanno già mostrato chiaramente come la Volkswagen abbiamo scelto di prendere una strada diversa da quella delle altre ID, tornando ai fari più grandi all'anteriore e riducendo ai minimi termini gli sbalzi per contenere le dimensioni senza sacrificare troppo lo spazio interno.
Bentley - Bentayga Atelier Edition, di speciale c'è il colore
La Bentley presenta la Bentayga Atelier Edition, una serie limitata creata in collaborazione con il reparto Mulliner che sarà disponibile per le versioni V8, Hybrid ed Extended Wheelbase.
Sei colori speciali. Il tema centrale è quello dei colori speciali e per questo sono state studiate sei diverse combinazioni cromatiche. Dal catalogo Mulliner sono state selezionate le cinque tinte Light Onyx, Rubino, Porcelain, Quartzite e Light Emerald. A queste si aggiunge l'inedita variante Obsidian Crystal, creata per l'occasione. L'esterno, inoltre, si distingue per la finitura Hallmark Satin dei fascioni, per i loghi Atelier Edition nelle prese d'aria, per i cerchi da 22" e per l'esclusiva finitura della griglia frontale cromata a elementi verticali, nonché per una seconda griglia a nido d'ape.
Tinte coordinate per un ambiente unico. L'abitacolo è stato personalizzato grazie ai battitacco Atelier Edition, ai ricami sui poggiatesta, alle cuciture Harmony Diamond in colore a contrasto ed alla specifica sequenza luminosa di benvenuto. I colori interni sono coordinati con la tinta esterna, ma sono previste anche speciali varianti bicolore e sei diverse varianti per i legni della plancia.
Gli accessori Mulliner. La dotazione di serie include alcuni accessori normalmente offerti in opzione, come gli stemmi coprimozzo autolivellanti, il tappo del serbatoio Jewel, l'illuminazione interna Bentley Diamond, l'allestimento cinque posti Comfort e il Dynamic Ride con asse posteriore sterzante (per V8 ed EWB).
BMW - M235 xDrive Gran Coupé, piacere da 300 cavalli
In Italia non è di certo il mercato trainante, ma quello delle berline tre volumi (compatte) ha ancora il suo perché. Soprattutto se le tre Case premium tedesche per eccellenza ne hanno a listino un modello a testa. L'ultima ad aggiornarsi è stata la BMW con la sua Serie 2 Gran Coupé, che ha guadagnato in tecnologia, finiture ma soprattutto sportività: quella di questa versione M235 xDrive da 300 cavalli tondi.
Si avvicina alla 3. Basata sull'ultima generazione della Serie 1 (da pochissimo rinfrescata), la Serie 2 Gran Coupé guadagna qualche centimetro in lunghezza (siamo a 4,54 metri) che l'avvicina sempre di più alla Serie 3. La piattaforma è la conosciuta Far - dedicata ai motori trasversali - e quindi alla trazione anteriore o integrale, in base alle motorizzazioni.
Sguardo più cattivo. Dal punto di vista estetico, la Serie 2 Gran Coupé mutua il frontale dalla nuova Serie 1, con la griglia più larga e piatta di prima (per la prima volta illuminata di notte), fari più sottili e con una presa d'aria inferiore decisamente ampia. Il profilo mostra cambiamenti lievi ma significativi, a partire dalla variazione del caratteristico ''gomito di Hofmeister'' nel montante posteriore, che ora porta un ''2'' in bella vista. Anche le minigonne laterali sono state ridisegnate, mentre dietro si fanno notare dei nuovi gruppi ottici che riportano alla mente quelli visti sull'ultima X2.
Freni da Emme. Interessanti i contenti sportivi di questa versione M235 xDrive, che sfoggia dei cerchi dedicati e alleggeriti (-10 kg sul totale), un impianto frenante preso dalla "vecchia" M2 (ma solo per l'asse anteriore) e un assetto dedicato che, per la prima volta, può contare su sospensioni a comando elettronico.
Pochi tasti, tanti schermi. Se è vero che le sue dirette rivali non stanno certo a guardare la nuovissima Mercedes Cla sarà svelata a giorni è vero anche che la Casa dell'Elica si presenta con interni decisamente hi-tech. L'abitacolo si rinnova nelle finiture e nei dettagli, ma soprattutto nell'impostazione della plancia. Viene infatti eliminata la leva del cambio automatico, sostituita dal comando a bilanciere integrato nella nuova console centrale. Il Curved Display è ora dotato del BMW Operating System 9 che include la funzione QuickSelect e gli aggiornamenti in remoto. Sono nuovi anche i sedili anteriori, qui in versione M Sport e con funzione massaggio.
Che coppia! La seduta è avvolgente e piuttosto bassa (ma si può sistemare come si vuole con le tante regolazioni elettriche). Fin dai primi metri, noto quanto sia bel calibrato il comando dello sterzo, preciso e svelto, capace di regalarti un sorriso anche nel tragitto casa ufficio. E poi, c'è il vero protagonista di questa prova, il 2.0 litri turbo da 300 cavalli che spara 400 Nm di coppia su entrambi gli assi (in base alle esigenze di tenuta), grazie alla trazione integrale xDrive di serie. Le prestazioni non sono niente male, con uno 0-100 in 4,9 secondi. Al di là del puro scatto, quello che apprezzo di questo 4 in linea è la sua enorme rotondità di funzionamento. L'accordatura con il doppia-frizione a 7 rapporti è esemplare e la ripresa piena e gustosa da qualunque regime.
Se solo avessi visto la pista. Le basi per divertirsi sembra proprio che non manchino, se non fosse che sono in strada, tra l'altro molto trafficata, e tutto questo ben di dio non posso proprio sfruttarlo come vorrei. Mi devo accontentare delle note basse dello scarico a quattro uscite, che in rilascio mi delizia di una sequenza di borbottii udibili pure a finestrini chiusi. La strada aperta al traffico mi aiuta a capire il lato meno estremo di questa BMW, fatto sempre di un gran confort anche sulle asperità cittadine. A livello di abitabilità, invece, la linea da coupé complica la vita: chi supera il metro e 80 tocca con la testa. In più, chi ha una famiglia sappia che le portiere posteriori si aprono poco e bisogna chinarsi parecchio per installare un eventuale seggiolino. Se la cava meglio il baule, con una cubatura che varia da 360 litri a 430 in base alle motorizzazioni.
C'è anche il diesel. A proposito di propulsori, c'è l'imbarazzo della scelta. Alla base della gamma della Serie 2 Gran Coupé troviamo il 3 cilindri 216 benzina da 122 cavalli, per poi passare alla 220 con il quattro da 170 cavalli. A Monaco non si sono dimenticati del gasolio con le 218d e 220d: la prima da 150 CV, la seconda da 163 CV e sistema mild hybrid. I prezzi? La gamma Serie 2 Gran Coupé attacca a 36.000 euro, fino ad accarezzare i 60 mila per la M235 in prova.
Smart - Gen Z: "Sì alle EV, ma con prezzi accessibili"
Una recente indagine condotta da Smart rivela che la Generazione Z è pronta ad abbracciare la mobilità elettrica, ma pone precise condizioni economiche. Lo studio, che ha coinvolto 1.500 giovani italiani nati tra il 1995 e il 2010, fotografa un quadro chiaro: l'interesse c'è, ma il prezzo rimane l'ostacolo principale.
Pronti per le Ev quando costeranno come una termica. Il 70% degli intervistati non è disposto a pagare di più per un'auto elettrica rispetto a un modello con motore a combustione. Tre fattori guidano le preferenze dei giovani: impatto ambientale, disponibilità di stazioni di ricarica e, appunto, costo d'acquisto. La ricerca smentisce l'idea che manchi interesse verso la mobilità sostenibile: la Gen Z riconosce il valore ambientale dell'elettrico, ma richiede un sistema che renda queste vetture economicamente accessibili. Lo studio evidenzia la necessità di un impegno congiunto tra case automobilistiche e istituzioni per ridurre i prezzi e rafforzare gli incentivi, rendendo così la transizione verso l'elettrico più concreta per le nuove generazioni.
Stellantis - Nuovi richiami in Francia per gli airbag Takata e perdite d'olio
Stellantis ha avviato due nuove campagne di richiamo in Francia: una riguarda un difetto al sistema di raffredamento dell'olio motore, un'altra i famigerati airbag della Takata.
Rischio di incendio. Il gruppo ha riscontrato un "difetto all'ugello di raffreddamento del getto d'olio" dei motori 1.2 PureTech da 82 cavalli montati su circa 68 mila veicoli prodotti tra il 2022 e il 2024 e tutti venduti sul mercato francese. L'iniziativa riguarda, in particolare, 57.000 Citroën C3, 2.500 Peugeot 208 e 8.700 Opel Corsa, caratterizzate da un problema che potrebbe anche causare principi di incendio: infatti, in caso di spegnimento del motore, il componente difettoso potrebbe rompersi e determinare una fuoriuscita di olio sul sistema di scarico. "Non si tratta di un problema di concezione del motore, ma di fornitura, che ha impattato sulla qualità di fabbricazione degli iniettori", ha precisato Stellantis, confermando alcune ricostruzioni della stampa transalpina. "Stiamo facendo un richiamo perché riteniamo che la sicurezza sia una priorità: è un principio di precauzione", ha aggiunto il gruppo. Gli automobilisti saranno informati via mail e potranno recarsi presso il proprio concessionario per beneficiare di una riparazione gratuita di mezz'ora, che consisterà anche nella sostituzione dell'olio e del filtro.
Ancora problemi con gli airbag. Il secondo richiamo è stato avviato il 24 febbraio: circa 236.900 proprietari di Citroën C3 e DS 3, vendute nel nord della Francia e immatricolate tra il 2008 e il 2013, sono stati invitati a non utilizzare la propria vettura in attesa che venga sostituito l'airbag del lato conducente. In questo caso, il problema è sempre lo stesso: si tratta dei dispositivi di sicurezza della giapponese Takata che possono esplodere a causa del deterioramento del liquido propellente. Già l'anno scorso, Stellantis era stata costretta a procedere con un'identico richiamo per centinaia di migliaia di vetture, commercializzate soprattutto tra il Sud della Francia, l'Italia e l'area del Maghreb.
AlixPartners - Contesto sempre più difficile, ma sale l'ottimismo tra le imprese
Il contesto macroeconomico e geopolitico dovrebbe alimentare un generalizzato aumento del pessimismo tra le imprese. Al contrario, stando alla sesta edizione del Disruption Index della società di consulenza AlixPartners, i leader delle grandi aziende sono molto più ottimisti del passato recente. Anche nelle realtà dell'automotive. L'indice, elaborato intervistando 3.200 dirigenti di alto livello di 10 settori economici in 11 Paesi, compresa l'Italia, analizza l'entità, la complessità e l'impatto di tutto ciò che può sconvolgere (le cosiddette "disruption", in inglese) le organizzazioni, i mercati o i modelli operativi: cambiamenti economici, sociali, ambientali, politici, normativi o tecnologici. Ebbene, otre l'80% dei business leader delle grandi aziende a livello globale si aspetta ricavi in aumento nei prossimi 12 mesi, il 76% prevede una crescita della propria economia nazionale e il 68% uno sviluppo positivo dell'economia globale.
L'indice per settore. Tutto questo malgrado l'indice 2025 sia risultato in crescita per la prima volta negli ultimi due anni, attestandosi su 73 punti, uno in più rispetto ai 72 del 2024 e 3 rispetto ai 76 del 2023. Inoltre, l'automotive è il settore più sconvolto dai cambiamenti, con 76,7 punti (+5). Seguono, per citarne alcuni, Media&Entertainment con 76,1 (+6), telecomunicazioni con 74,9 (+2), prodotti di consumo con 74,4 (+4), energia con 73,9 (invariato) e aerospazio con 73,1 (+1). Diverse sono le cause alla base dell'elevato punteggio raggiunto del settore automobilistico. Le ha riassunti Dario Duse, Country leader di AlixPartners, durante una conferenza stampa: stagnazione del mercato, pressioni normative (regolamenti Cafe e Cbam su tutti in Europa), sfide tecnologiche, intensificazione della concorrenza, elettrificazione, ristrutturazione dei fornitori e ascesa dei costruttori cinesi. Peraltro, per questi ultimi si stima un raddoppio al 12% della penetrazione europea entro il 2030, nonostante i dazi e una mobilità elettrica, loro attuale cavallo di battaglia, che "cresce a tassi più bassi della curva di adozione" necessaria per raggiungere gli obiettivi comunitari.
Ottimismo nonostante tutto. Eppure, cresce la fiducia e ci sono meno preoccupazioni perché, secondo Duse, "le organizzazioni si stanno adattando più rapidamente e con maggior flessibilità" agli sviluppi settoriali, tecnologici o macroeconomici. "Nonostante aumentino l'incertezza e la volatilità, anche per i possibili impatti sul business delle attuali tensioni politiche internazionali, due terzi degli amministratori delegati dichiara un livello di preoccupazione stabile: ci stiamo abituando alle disruption, ma solo il 7% delle aziende riesce a far parte del gruppo dei leader della propria industry che hanno anche visto i profitti crescere più del 20%", afferma l'esperto. "Quasi il 90% dei Ceo ha visto la produttività dei collaboratori salire. I capi azienda sono estremamente ottimisti riguardo all'impatto dell'intelligenza artificiale e dell'automazione sulla loro organizzazione e stanno applicando queste innovazioni anche per aumentare i ricavi, oltre che ridurre i costi: c'è una generale attesa e focalizzazione sulla spinta alla produttività".
L'Italia. Del resto, la maggioranza degli intervistati ha espresso un sentimento di ottimismo sulla crescita dell'economia nei prossimi 12 mesi, sul progresso tecnologico, l'automazione dei processi produttivi, l'intelligenza artificiale e il digitale. In tale contesto, spicca il miglioramento dell'Italia con un indice in controtendenza: 69 punti, -2 sul 2024. Per i dirigenti italiani le maggiori sfide per il 2025 sono rappresentate da tassi di interesse (per il 57%), da normative e tasse (50%) e inflazione (47%). Tuttavia, le aziende del nostro Paese stanno investendo di più in tecnologia e digitale (67% contro un media globale del 60%) e sono più ottimiste sull'impatto dell'IA (85% contro 80%), ma si attendono maggiore complessità con riferimento alle catene di fornitura. (51% contro 45%).
Alfa Romeo Junior - Al volante dell'elettrica... Intensa - VIDEO
La versione Intensa rappresenta il top di gamma per tutti i modelli Alfa Romeo, dalla Tonale alla Giulia passando per Stelvio e Junior. Ed è proprio quest'ultima la protagonista del nostro test, il quale ci offre anche l'occasione per ritornare su una novità che riguarda la versione Q4: il modello a trazione integrale, in arrivo sul mercato nelle prossime settimane, passa infatti dai 136 CV inizialmente previsti ai 145 annunciati di recente. Un incremento di potenza dovuto alla necessità di distinguere la versione in modo più evidente dalla sorella a trazione anteriore. Ma di lei avremo modo di parlare molto presto, perché oggi la protagonista è l'elettrica da 156 CV a trazione anteriore, proprio in allestimento Intensa.
Il design esterno della Junior Intensa si caratterizza per i cerchi di lega diamantati da 18 pollici a due tonalità e per dettagli in oro chiaro, oltre per per il kit carrozzeria in nero lucido, arricchito anch'esso da inserti dorati. Io ho scelto la colorazione Rosso Brera, ma volendo è disponibile anche il Nero Tortona. All'interno non ci sono differenze sostanziali: l'abitacolo si distingue per l'utilizzo del color cuoio, il logo Alfa Romeo è ricamato sui poggiatesta anteriori, mentre delle cuciture in tinta impreziosiscono pannelli porta, volante e bracciolo centrale, dove spicca la firma "Intensa" ricamata. Sul fronte tecnologico, la Junior Intensa è equipaggiata con il Techno Pack mentre per quanto riguarda le motorizzazioni, è disponibile in versione ibrida da 136 CV, la già citata ibrida Q4 da 145 CV e elettrica da 156 CV, offrendo così diverse opzioni in termini di prestazioni ed efficienza. Volete sapere di più sulla Junior Intensa elettrica? Guardate il video qui sopra.
Tesla - Musk compra una parte del fornitore tedesco Manz
La Tesla acquisirà alcuni asset della Manz AG, un produttore di componentistica high-tech tedesco recentemente entrato in stato d'insolvenza. Lo ha comunicato lo stesso fornitore, in una nota stampa in cui viene specificato che la Casa americana si farà carico anche di 300 dei suoi attuali dipendenti nella fabbrica di Reutlingen, a sud di Stoccarda.
Accordo all'indomani delle elezioni. L'annuncio dell'accordo, che segna un incremento importante per le attività manifatturiere del marchio nel Paese (Musk gestisce dal 2022 Giga Berlin, la fabbrica di assemblaggio a sud-est della capitale tedesca), arriva all'indomani delle elezioni tedesche, nelle quali il fondatore della Casa ha apertamente sostenuto il partito di estrema destra AfD: una vicinanza che secondo molti osservatori è la causa principale delle forti flessioni nelle vendite in Europa, a partire proprio da quelle accusate sul mercato tedesco (-59,5% a gennaio).
Da chiarire l'importo dell'operazione. L'intesa, firmata tra l'amministratore fallimentare della Manz e la controllata tedesca di Musk (Tesla Automation GmbH, specializzata nella costruzione di macchinari industriali), non è ancora definita in tutti i suoi dettagli: resta da chiarire l'importo dell'operazione. Le parti, inoltre, sono in attesa dell'approvazione delle autorità competenti di Berlino.
Cento dipendenti non saranno riassorbiti. stato invece già ufficializzato che Tesla Automation assorbirà oltre 300 dipendenti della Manz, oltre alla fabbrica di Reutlingen e ad altri beni materiali mobili. Altri cento dipendenti all'incirca andranno invece incontro al licenziamento.
IAA Mobility 2025 - Da BYD a Opel, le prime conferme per il Salone di Monaco
Rispettando l'ormai consolidata alternanza con il Salone di Parigi, l'edizione 2025 dell'IAA Mobility di Monaco si terrà nella città tedesca dal 9 al 14 settembre prossimi, e l'elenco degli espositori comincia a farsi interessante. Un elenco che nei prossimi mesi è destinato ad allungarsi: Abbiamo già il 20% in più di iscrizioni rispetto al 2023, ha spiegato Jan Heckmann, project manager dell'IAA 2025.
Chi ha già confermato. Tra gli espositori dell'edizione 2025 c'è la BYD, che aveva già partecipato nel 2023 (e debuttato in Europa a Parigi, l'anno prima). Insieme alla Casa cinese hanno già confermato la loro presenza quasi tutti i costruttori tedeschi: la BMW, che ha sede proprio a Monaco di Baviera, la Mercedes-Benz, la Porsche e la Volkswagen. Tra gli espositori di spicco ci sono anche Bosch, ZF, Google e Continental. La Opel, presente da sempre alla fiera tedesca, con ogni probabilità presenterà una inedita concept: Siamo stati la prima casa automobilistica europea a presentare una concept car esattamente 60 anni fa, quindi rimanete sintonizzati", ha dichiarato il ceo della Casa del Blitz Florian Huettl.
Cambio di passo. Lo slogan dell'edizione di quest'anno è It's All About Mobility, la mobilità al centro di tutto, a sottolineare la trasformazione dell'IAA da un tradizionale salone dell'auto a una fiera che tratta temi molto trasversali, dalle novità in ambito automotive all'infrastruttura, dallo sviluppo di software alle nuove tendenze nel mondo dei trasporti.
Audi - La prima foto della nuova A6 Avant
L'Audi ha pubblicato il primo teaser della nuova A6 Avant che sarà svelata il prossimo 4 marzo: dopo il "passaggio" dall'A4 all'A5, la Casa tedesca ha deciso di tornare all'antico e di continuare il rinnovamento della gamma proprio con l'A6.
Scopriamo il posteriore. Per il momento, l'Audi si limita a dire che la A6, nota fino a poco tempo fa come A7, offrirà un mix ideale tra sportività e lusso, con un abito ancora più efficiente a livello aerodinamico. Non ci sono ancora dati tecnici e la foto mostra solo il posteriore, mettendo in risalto il design dei Led a tutta larghezza.
Solo ibrida per affiancare la BEV. Sul mercato sono già state lanciate le A6 e-tron berlina e Avant a propulsione elettrica con piattaforma PPE: la A6 endotermica non sarà quindi una semplice conversione della e-tron, ma un modello separato con powertrain ibridi 48 volt e plug-in hybrid e, soprattutto, con una differente piattaforma: si tratterà della PPC portata al debutto dalla A5.
Toyota - In arrivo una nuova crossover elettrica
Una silhouette affiora appena dal buio, quanto basta per far intravedere un profilo vagamente familiare. Con quest'immagine la Toyota annuncia l'imminente presentazione di una nuova elettrica, che in una sintetica nota per la stampa descrive come un modello dal design coupé combinato a confort, spazio e versatilità sorprendenti. Appuntamento al 12 marzo, quando verranno svelati tutti i dettagli.
Segmento C. Seguendo la linea tracciata dalla fiancata e scrutando i pochi dettagli che emergono dai teaser, qualcuno avrà probabilmente riconosciuto i tratti della BZ Compact Suv, concept con cui la Casa delle Tre Ellissi ha prefigurato tempo fa l'arrivo di una sorta di omologa a corrente della C-HR. Parliamo di una vettura più corta della BZ4X (lunga 4,69 metri), caratterizzata da una carrozzeria filante, sbalzi corti e un andamento rastremato del padiglione. Tutto lascia pensare che la diretta emanazione di serie, in mostra a giorni, sia stata plasmata attenendosi fedelmente al prototipo di riferimento, almeno per qual che riguarda il design. In vendita verso la fine dell'anno (forse anche oltre), sarà la terza Bev di Toyota dopo la già citata bZ4X e la Urban Cruiser.
Auto aziendali - La ricarica delle Bev non è fringe benefit, va tassata
Il rimborso al dipendente per la ricarica delle auto elettriche è soggetto a tassazione. A precisarlo, secondo quanto riportato da Italia Oggi, è stata l'Agenzia delle Entrate durante un incontro con la stampa specializzata, rispondendo una domanda sulle modifiche apportate dalla legge di bilancio 2025 ai criteri di tassazione dei fringe benefit legate alle auto aziendali.
Interpretazione retrittiva. Dunque, l'Agenzia ha "confermato integralmente l'interpretazione fornita in passato nella risposta all'interpello n.421/2023: i rimborsi erogati dal datore di lavoro per le spese di energia elettrica destinate alla ricarica di autoveicoli elettrici e ibridi assegnati in uso promiscuo costituiscono reddito di lavoro dipendente soggetto a tassazione". L'ente ribadisce anche le motivazioni: innanzitutto, "l'ammontare del fringe benefit tassabile in caso di assegnazione di autovetture ai dipendenti è forfettario, e non ha rilevanza se il dipendente sostenga a proprio carico tutti o alcuni degli elementi che compongonola base di calcolod del costo di percorrenza fissato dall'Aci". Inoltre, "le somme corrisposte dal datore di lavoro al lavoratore a titolo di rimborso spese costituiscono reddito di lavoro dipendente, a eccezione delle spese rimborsate nell'esclusivo interesse del datore di lavoro e anticipate dal dipendente per motivi di efficienza operativa". Dunque, secondo la testata, l'Agenzia "non ha dubbi sul fatto che il rimborso del costo della ricarica elettrica delle autovetture, effettuato presso la propria abitazione o presso terzi, debba essere tassato in capo al dipendente".
Cosa non convince. Tuttavia, restano dei dubbi. "Infatti, proprio sulla base dei principi ancora oggi confermati dall'Agenzia delle Entrate, risalenti alla circolare n. 326/1997, sembra più coerente concludere per la non tassabilità dei rimborsi", spiega Italia Oggi. "In particolare, nel costo chilometrico delle autovetture, come determinato nelle Tabelle Aci, sono inclusi alcuni costi, tra cui quello del carburante. Pertanto, il rimborso di quest'ultimo dovrebbe essere considerato un elemento già incluso nella determinazione forfettaria del fringe benefit tassabile e quindi non tassabile nuovamente. Non ci sono dubbi che per il carburante questa interpretazione sia corretta. Le auto elettriche, tuttavia, non richiedono carburante, ma devono essere ricaricate con energia elettrica. Di conseguenza, la ricarica elettrica per queste autovetture dovrebbe essere considerata equivalente al carburante per le autovetture a motore endotermico. Per coerenza, quindi, l'energia elettrica dovrebbe essere trattata come il carburante, e il rimborso del relativo costo non dovrebbe contribuire a formare reddito per i dipendenti. Ciò anche nell'ipotesi in cui la ricarica venga effettuata presso l'abitazione del dipendente". Un ragionamento che sembra non convincere l'Agenzia delle Entrate.