F.1, GP Brasile - Verso Interlagos, la Ferrari in cerca del tris
La Formula 1 si è spostata dal Messico al Brasile e, questo weekend, andrà in scena il Gran Premio di San Paolo sul circuito di Interlagos. Dopo le vittorie ad Austin e Città del Messico, la Ferrari ha scalato la classifica costruttori fino al secondo posto e crede che tentare l'impresa del titolo sia possibile. Le vittorie di Austin e Città del Messico hanno alzato il morale e tutti a Maranello stanno dando il massimo per questa ultima - decisiva - parte di stagione.
La Ferrari ci crede. Anche la gara di Interlagos si svolge in altitudine, sebbene a una quota inferiore rispetto a Città del Messico: dai 2.240 metri del circuito Hermanos Rodriguez si scende ai 700 metri di Interlagos, dove la rarefazione dell'aria è del 17%, rispetto al 30% registrato nell'evento precedente. Le squadre restano comunque vigili sotto il profilo dell'affidabilità e, in tal senso, in casa Red Bull Racing è già scattato l'allarme. Sulla vettura di Max Verstappen si dovrà fare ricorso al quinto motore e questo porterà a un arretramento in griglia dell'olandese di cinque posizioni rispetto alla qualifica. La Ferrari vuole approfittarne per continuare la sua striscia positiva di risultati, su una pista che tecnicamente dovrebbe però essere più favorevole alla filosofia costruttiva della McLaren. Tuttavia, a Maranello sembrano ottimisti, dopo aver lavorato bene al simulatore: la preparazione sarà cruciale, perché a disposizione di tecnici e piloti ci sarà una sola ora di prove libere, perché quello di Interlagos è un weekend Sprint.
Circuito completamente riasfaltato. Per affrontare le sfide del nuovo asfalto di Interlagos, Pirelli ha scelto le mescole più morbide della propria gamma. La riasfaltatura, completata di recente, rappresenta già di per sé un'incognita significativa per le squadre, a cui si aggiunge la decisione di Pirelli di optare per una selezione di mescole ancora più morbide rispetto al passato. L'unione di questi due fattori potrebbe comportare una riduzione dei tempi sul giro e un aumento delle sollecitazioni sugli pneumatici, ampliando le opzioni strategiche in gara e offrendo maggiori opportunità di spettacolo.
Verstappen osservato speciale. Uno dei temi caldi di questo finale di stagione riguarda Max Verstappen e il suo modo piuttosto aggressivo di difendere la posizione in pista. Dopo le polemiche di Austin, la FIA ha annunciato che rivedrà le regole d'ingaggio nei sorpassi e a Città del Messico abbiamo visto un'anteprima del nuovo metro di giudizio. Verstappen ha ricevuto due penalità di 10 secondi ciascuna, compromettendo la sua gara, ma secondo l'ex pilota Johnny Herbert - uno dei commissari di pista - questo non influenzerà il modo di guidare del tre volte campione del mondo. Herbert ha spiegato: "In Messico, con quella manovra, Max voleva favorire la doppietta della Ferrari. Capisco perché l'ha fatto, ma non sono d'accordo. Sono sicuro che continuerà a essere duro con Norris, perché il suo unico obiettivo è impedirgli di ridurre lo svantaggio nella classifica piloti. Direi che, potenzialmente, ci attendono ancora molte gare interessanti. Max deve dimostrare di saper vincere nel modo più pulito possibile".
Red Bull mette gli occhi su Colapinto. Dopo l'ennesima prestazione deludente di Perez, la Red Bull sembra davvero essere intenzionata a interrompere i rapporti con il messicano alla fine della stagione. Sul tavolo però non c'è solo la questione performance, ma anche quella degli sponsor: dal title sponsor Oracle in giù, si parla davvero di tanti, tanti soldi. Far scendere Sergio dalla Red Bull in qualità di titolare significherebbe avere un contraccolpo economico importante. La soluzione ideale, a oggi? Il ventunenne argentino Franco Colapinto: fresco, scanzonato e maledettamente veloce. Franco si è rapidamente accalappiato la simpatia dei tifosi di mezzo mondo, oltre al tifo sfrenato sudamericano. L'unico ostacolo? Colapinto è un pilota della academy della Williams e da Grove pare abbiano chiesto una cifra superiore ai 20 milioni di dollari per liberarlo. Horner ha semplicemente commentato dicendo: "Il ragazzo non avrà un sedile per il prossimo anno e sarei un pessimo manager se non parlassi anche con lui".
Come vedere il GP del Brasile in tv. Ci attende il terzo appuntamento di fila oltreoceano, ma gli orari di questo fine settimana vi terranno impegnati nel pomeriggio anziché la sera, come nelle due gare passate. Ecco gli orari - già convertiti al fuso orario italiano - per seguire l'evento in tv.
Venerdì 1 novembre
Prove Libere 1 dalle ore 15.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1
Sprint Qualifying dalle ore 19.30 in diretta su Sky Sport F1
Sabato 2 novembre
Sprint Race alle ore 15 in diretta su Sky Sport F1
Qualifiche alle ore 19 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 21.30
Domenica 3 novembre
Gara, partenza alle ore 18 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 21
Incentivi auto 2024 - Esaurito l'ecobonus per la fascia 61-135 g/km di CO2
S'è svuotato il fondo ecobonus 2024 di 402 milioni di euro per le auto nuove della terza fascia con prezzo fino a 35 mila euro + Iva (42.700 Iva compresa), ossia con emissioni di CO2 comprese fra 61 e 135 g/km: per vetture a benzina, diesel, Gpl e ibride. Ora delle risorse messe a disposizione dal 3 giugno 2024, restano solo quelle per la seconda fascia, cioè da 21 a 60 g/km fino a 45 mila euro + Iva (54.900 Iva compresa), in cui solitamente rientrano le ibride plug-in: 80.891.908 euro il residuo dai 140 milioni di partenza. Di contro, gli sconti statali per la prima fascia 0-20 g/km fino a 35 mila euro + Iva (42.700 Iva compresa), conosciuto come fondo per le elettriche da 210 milioni, sono stati bruciati in nove ore il giorno dell'apertura della piattaforma.
Futuro incerto. Impossibile fare previsioni su eventuali incentivi 2025. Il 28 ottobre, la filiera dell'auto ha espresso sconcerto per la decisione del governo di sottrarre 4,6 miliardi di euro (dei 5,8 residui relativi al periodo 2025-30) dal Fondo Automotive: lo prevede il disegno legge Bilancio 2025, nota come manovra. Sarà il Parlamento a decidere se confermare la sforbiciata, ridurla o eliminarla. Nei primi due casi, verrebbero contraddette le dichiarazioni del ministro delle Imprese Adolfo Urso al Tavolo Automotive del 7 agosto, che parlò di piano pluriennale.
Hyundai - Initium FCEV Concept, l'evoluzione dell'idrogeno
La Hyundai sbarcherà al Salone di Los Angeles con la Initium FCEV Concept, veicolo che anticipa i contenuti del modello di serie previsto per la prima metà del 2025. Con questo progetto, che sarà poi mostrato anche al Salone di Guangzhou, la Casa coreana conferma il proprio impegno nello sviluppo della tecnologia fuel cell a idrogeno.
Stile ad hoc. La Suv ha un doppio ruolo: oltre allo sviluppo del powertrain FCEV di ultima generazione, la Initium è infatti chiamata a introdurre al grande pubblico la nuova filosofia stilistica Art of Steel, che caratterizzerà i modelli a idrogeno. L'aspetto è quello di una vettura piuttosto muscolosa, con la particolarità della terza luce laterale triangolare e del portellone fortemente inclinato. I cerchi aerodinamici da 21" e il grande portapacchi sul tetto completano il fronte visivo. Per il momento, la Casa non ha fornito i dati tecnici relativi a dimensioni e peso.
Il Route Planner per le stazioni di idrogeno. Gli interni, dei quali non esistono ancora immagini, offrono cinque posti e un certo spazio nella seconda fila, che può contare su una ampia regolazione dell'inclinazione degli schienali. L'infotainment è stato sviluppato per agevolare l'utilizzo della vettura grazie al Route Planner per individuare le stazioni di rifornimento di idrogeno.
650 km di autonomia. La Initium FCEV è dotata di un motore elettrico singolo da 204 CV alimentato dalla cella a idrogeno. L'autonomia prevista è pari a 650 km, ma non è stato fornito il dato relativo alla capacità dei serbatoi: l'elemento chiave, qui, è quello della rapidità di rifornimento, paragonabile a quella di una vettura endotermica. La Initium, infine, è dotata di tecnologia V2L per alimentare attrezzature esterne con prese a 220 volt.
Stellantis - Giù i ricavi nel terzo trimestre: -27%
Ancora un trimestre negativo per il gruppo Stellantis: i dati relativi al Q3 del 2024 vedono un calo dei ricavi in doppia cifra (-27%), a 33 miliardi di euro per il consuntivo di periodo. Una tendenza che rispecchia la flessione delle vendite, il mix sfavorevole e l'impatto dei prezzi e dei cambi: le consegne a livello globale si sono fermate a 1,148 milioni di unità, il 20% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (quando il totale era stato di 1,429 milioni), anche per via della cessata produzione di diversi modelli, l'aggiornamento della gamma e le difficoltà sul mercato europeo.
La guidance resta quella del 30 settembre. Il costruttore, annunciando gli ultimi risultati finanziari, ha specificato che "manterrà la guidance per l'anno corrente": un'affermazione che però va letta in prospettiva con il recente taglio delle stime, risalente allo scorso 30 settembre, quando aveva rivisto la forbice dei margini al 5,5-7%. Buone indicazioni, sottolinea il gruppo, arrivano in ogni caso dai lanci del periodo: 10 mila gli ordini raccolti per la nuova Alfa Romeo Junior, 50 mila quelli per la nuova Citroën C3 (di cui 25 mila per l'elettrica), 75 mila per la nuova Peugeot 3008 (un quarto del totale rappresentato dall'elettrico).
La riduzione dell'invenduto in Nordamerica. In un contesto che rimane comunque complessivamente negativo, indicazioni incoraggianti arrivano anche dal piano di riduzione degli stock presso la rete di vendita in Nordamerica: al 30 settembre di quest'anno il totale ammontava a 1,33 milioni di unità, per una riduzione pari a 129 mila pezzi nel corso dei primi nove mesi del 2024. Di questi, 80 mila sono stati tagliati sulla sola rete statunitense dal 30 giugno a oggi: un valore che fa ben sperare per l'obiettivo delle 100 mila unità entro il 30 novembre.
Europa, prospettive migliori per il 2025. Anche le aspettative per l'Europa sono meno fosche per l'anno venturo: "I nostri requisiti di qualità hanno ritardato l'avvio di alcuni modelli dagli alti volumi, ma beneficeremo presto dell'espansione che i prodotti di nuova generazione porteranno nel 2025 e oltre", ha dichiarato il cfo Doug Osterman. Un trend cui non sarà estranea la crescita di Leapmotor, che ha avviato le consegne nel nostro continente proprio nell'ultimo trimestre, supportata da una rete di vendita di 200 concessionarie.
Volvo XC90 bilndata - In una botte di ferro
Auto blindate: per una volta c'è da esser felici che l'Italia non sia uno dei mercati principali di queste automobili. Tirano tantissimo, invece, Messico e Brasile, con le tutt'altro che rallegranti statistiche che vedono il primo con una media di circa 70 omicidi al giorno e il secondo quale Paese dove si vende il maggior numero di auto "bullet proof" al mondo.
Blindata con la spina. Di questo stiamo parlando, infatti, e l'occasione arriva dalla Volvo Italia che ci ha mostrato, dal vivo, uno dei suoi ultimi prodotti in materia: la XC90 plug-in hybrid che si affianca alle XC90 e XC60 mild hybrid blindate. Come altri costruttori premium, anche la Casa svedese ha una lunga tradizione di soccorso e, appunto, auto blindate, realizzate attraverso il reparto Special vehicles.
Mercato (purtroppo) in crescita. Partendo dal presupposto che se hai la necessità di viaggiare con una macchina a prova di proiettile non vivi una vita serena, pare che il settore sia in crescita (22 miliardi di dollari entro il 2026 al livello globale) e interessi sempre più individui. Non soltanto figure di spicco a livello governativo o Vip, ma anche privati, giocoforza facoltosi, che temono per la propria incolumità, a maggior ragione se residenti in Paesi a rischio dove i cosiddetti "street crime" sono all'ordine del giorno.
Certificata VR3/4. Entrando nel dettaglio, la XC90 Phev che ho visto dal vivo rappresenta un perfetto esempio di blindata discreta: già di suo questa Volvo è una vettura poco appariscente, ma in più nulla del suo aspetto esteriore tradisce il fatto di essere a prova di proiettile (certificazione balistica americana ed europea, livello VR3/4), nemmeno l'assetto che rimane ad altezza standard perché rinforzato in funzione dei circa trecento chili in più dovuti alla blindatura. Te ne accorgi, semmai, aprendo la portiera lato guida: pesantissima per via dei cristalli specifici (otto strati) e dei pannelli di kevlar all'interno delle porte; senza contare tutti i rinforzi di acciaio che interessano l'intera scocca, in particolare i montanti che sono le aree più delicate in quanto il proiettile può infiltrarsi fra le intercapedini.
Vulnerabili solo Adas e gomme. All'atto pratico, la certificazione balistica (Nij-IIIA e Vpam BR 2009) prevede che vengano scaricati sulla vettura 300 proiettili (70% calibro 44 e 30% calibro 9) a cinque metri di distanza e da diverse angolazioni nell'arco di due minuti e 40 secondi. Le uniche componenti a rischio sono due: gli Adas, perché schermare radar, telecamere e sensori significherebbe non farli funzionare (ma dietro sono comunque bilndati, per non far passare i colpi) e i pneumatici, che sono standard. La scelta nasce dalla volontà di preservare una dinamica di marcia adeguata, che nel caso di gomme piene o a camere stratificate non avverrebbe.
Dalla Svezia al Brasile e ritorno. Se mai doveste aver bisogno di una vettura del genere, sappiate che l'esborso non è eccessivo, considerata la protezione offerta: "solo" 30-40 mila euro in più rispetto al modello standard (a seconda delle personalizzazioni del cliente) e sei mesi di attesa, il tempo necessario per ricevere l'ordine, produrre la vettura standard, spedirla in Brasile alla Carbon Blindados (il più grande specialista al mondo in materia), riportarla in Svezia per i controlli qualità e consegnarla poi al cliente.
Mazda CX-30 - il momento del 2.5 - VIDEO
A vederla da fuori non ci sarebbe nulla da segnalare, se non la ricca palette di colori per la carrozzeria, ben dieci tinte. Per il 2025, però, la Mazda CX-30 si concede un nuovo restyling (l'ultimo era targato 2024), per affinare un prodotto che ha raggiunto il suo apice di sviluppo. Ma allora, cosa bolle in pentola? Un nuovo propulsore, l'assistente vocale Alexa e un sistema di navigazione con aggiornamenti over-the-air.
Nuovo cuore. Partiamo, allora, dalla novità più succulenta. Mandando in pensione il benzina 2.0 aspirato e-Skyactive G, offerto nelle potenze di 122 o 150 cavalli, la Mazda CX-30 mette tutto nelle mani di un più moderno 2.5 litri, sempre aspirato, da 140 CV. L'aumento di cilindrata, dice la Casa, è stato fondamentale non solo per diminuire la CO2 e i consumi, ma anche per aumentare il valore di coppia a beneficio di una guida più piacevole.
Nessuno come lui. Senza il turbo, presenza fissa sui piccoli (e diffusissimi) tre cilindri, c'era bisogno di regalare maggior verve al quattro in linea made in Hamamatsu. Obiettivo centrato? Di sicuro, sotto il piede destro si percepisce un po' più di schiena ai bassi regimi. La spinta sembra più corposa con una sensazione, più in generale, di maggiore brillantezza. A voler dare qualche numero, la coppia passa da 213 a 238 Nm, 200 dei quali già disponibili poco oltre i 1.500 giri. chiaro che l'assenza del turbocompressore, volente o nolente, impatta sul valore di coppia e sulla ripresa dalle marce alte, che non è proprio rapidissima. La soluzione? Si scalano un paio di rapporti per godersi un sound e un allungo e che arriva ben oltre i 7.000 giri/min.
Va a due cilindri. La trasmissione manuale dell'esemplare in prova (scelta voluta) ha dimostrato doti di maneggevolezza e precisione ormai quasi dimenticate, contribuendo ad accrescere il piacere di guida di una della Suv più intriganti del suo segmento. La ciliegina sulla torta? Il nuovo contralbero di equilibratura che elimina del tutto le vibrazioni al volante, già impercettibili. E i consumi? La prova in extraurbano non mi ha permesso di avere un'idea chiara su come stiano le cose, ma i 6,2 litri per 100 km da strumento sono comunque un dato incoraggiante. Anche perché, da questo punto di vista, danno man forte il sistema di disattivazione dei cilindri ai bassi carichi e l'aiutino elettrico del mild hybrid a 24 volt.
Chiedi e ti sarà dato. L'edizione 2025 della CX-30 introduce anche qualche novità di contorno. il caso del nuovo assistente vocale Alexa (già introdotto sulla sorellona CX-80) al quale si può chiedere, in linguaggio naturale, di effettuare chiamate in vivavoce, controllare il meteo, seguire la navigazione o gestire i dispositivi domestici. Quanto al comparto Adas, già arricchito con il precedente restyling con l'Intelligent Speed Assist (silenziabile) e il monitoraggio dell'attenzione del conducente, ora c'è anche un navigatore che lavora con mappe che si aggiornano over-the-air in modo più rapido ed efficiente.
Anche integrale. La Mazda CX-30 2025 è disponibile con la trazione anteriore o l'integrale AWD, con cambio automatico o manuale. Tanti gli allestimenti a listino, con un prezzo d'attacco fissato a 27.950 euro:per chi se lo stesse domandando, il 2.0 e-Skyactive X da 186 cavalli resta in vendita, ma del diesel nessuna traccia.
Volkswagen - Taglio agli stipendi per salvare le fabbriche
Prosegue il braccio di ferro tra la Volkswagen e i suoi lavoratori, nel tentativo di trovare un accordo tra le parti che eviti la chiusura degli stabilimenti e al tempo stesso possa risollevare le sorti della Casa tedesca (proprio ieri sono stati pubblicati i risultati trimestrali, i peggiori degli ultimi anni). Arne Meiswinkel, il responsabile dei negoziati della Volkswagen, ha spiegato che i piani prevedono un taglio del 10% degli stipendi, e una revisione del sistema di bonus e premi di produzione: "Siamo aperti a qualsiasi ipotesi pur di raggiungere i nostri obiettivi finanziari", ha spiegato Meiswinkel alla stampa, aggiungendo che gli stipendi della Volkswagen rimarrebbero comunque "molto attrattivi" anche dopo i tagli.
"Giù il costo del lavoro". "L'unico modo per uscire da questa situazione è trovare soluzioni insieme", aggiunge Meiswinkel. "La stabilità finanziaria è essenziale per garantire i posti di lavoro, ed è questo il nostro obiettivo. Una delle cose che dobbiamo fare è ridurre il costo del lavoro". In altri termini: l'accordo sugli stipendi è la condizione essenziale per riaprire le trattative su stabilimenti e licenziamenti.
Modifiche a bonus e incentivi. La Volkswagen ha anche annunciato di voler rivedere il meccanismo dei premi di produzione per i dipendenti assunti con il contratto Tariff Plus, allineandoli a quelli del resto dei lavoratori. Si tratta di dirigenti, quadri e specialisti con salari annui più alti, settimana lavorativa di 40 ore invece che 35, e straordinari inclusi. L'azienda intende inoltre eliminare i premi annuali e i 170 euro di bonus mensili concordati con i sindacati.
"Un piccolo passo avanti". La presidente del consiglio di fabbrica Volkswagen, Daniela Cavallo, ha definito l'ultima proposta della Casa tedesca "un primo, piccolo segnale positivo", ricordando però che la chiusura delle fabbriche non è ancora scongiurata (si parla di almeno tre impianti in bilico) e che i lavoratori continuano a essere preoccupati. "L'azienda ha dichiarato oggi per la prima volta l'intenzione di iniziare un dialogo con noi", aggiunge Thorsten Groeger, responsabile dei negoziati per i sindacati. I prossimi incontri ufficiali sono previsti per il 21 novembre. I rappresentanti dei lavoratori sono pronti a iniziare gli scioperi a partire dal primo dicembre.
Con 4R di novembre - Volt, l'allegato sulla sostenibilità racconta l'energia
L'energia è la protagonista di Volt, l'allegato sulla sostenibilità che trovate gratis con Quattroruote di novembre 2024. Accompagnati da un ricco apparato infografico, esploriamo le fonti energetiche per capire come generiamo l'energia in Italia e nel mondo, come la consumiamo e quali sono le alternative. Tra esse si cita spesso il nucleare e qui abbiamo messo a confronto due dei massimi esperti italiani, Nicola Armaroli e Stefano Monti, sul ritorno dell'atomo nel nostro Paese. Accompagnati dalla Dacia Spring, raccontiamo un giorno da pendolari in elettrico mentre per le nuove frontiere vedremo chi genera energia dal moto ondoso, il micronucleare "portatile" e le Cer, le comunità che condividono le rinnovabili. E se con il politologo Massimo Lombardini studiamo le implicazioni geopolitiche della transizione energetica, con il geologo Mario Tozzi facciamo il punto su Green Deal e riciclo: a livello di risorse, dopotutto, siamo dalla parte sbagliata del mondo. E sprecarle sarebbe un errore.
Jaecoo 7 - Oltre la strada bianca
Nell'agguerrito mercato delle Suv di segmento C ecco un'outsider (in puro senso geografico) che punta su un allestimento completo e sulla trazione integrale per fare breccia nel cuore degli italiani. Si tratta della Jaecoo 7: 4,50 metri di lunghezza, un design europeo e una folta lista di accessori compresi nel listino. Una sport utility che vanta, tra le sue carte, anche un prezzo di partenza interessante: 33.900 euro (37.900 per la variante a quattro ruote motrici).
Ambiziosa. Fuori un look muscoloso e sottopelle una meccanica efficace, la Jaecco 7 sfida le blasonate Suv europee con un 1.6 turbobenzina puro da 145 cavalli, abbinato a un cambio automatico sette marce a doppia frizione marchiato Getrag. Per quanto riguarda invece il reparto sospensioni troviamo sull'asse anteriore un sistema McPherson e al posteriore un multilink. Il pacchetto si completa con la possibilità di scegliere la trazione integrale, che insieme ad angoli caratteristici abbastanza favorevoli le consente di cimentarsi in qualche avventura fuori città: l'angolo d'attacco è di 21, quello d'uscita di 29, i centimetri di luce a terra sono 20 e la capacità di guado corrisponde a 60 centimetri. Questi sono i numeri che propone la scheda tecnica. Ma saranno adeguati per spingersi al di là delle strade bianche?
Non ha paura di sporcarsi. Per scoprirlo siamo andati al Crossdromo Ciglione della Malpensa, per capire un po' di più sulle qualità off-road di questa Suv. A darci il benvenuto un terreno fangoso, buche e dossi che non hanno impensierito la Jaecoo 7, anzi. Nonostante la vettura in prova montasse coperture estive, ha ben figurato grazie alla buona gestione di Esp ed erogazione del motore in modalità di guida Mud (disponibili soltanto per la variante 4x4 anche le opzioni Sand, Snowfield e Offroad). Certo, non abbiamo affrontato manovre da fuoristrada estremo, ma in contesti che possono creare qualche difficolta nella scampagnata domenicale la Suv cinese si trova a suo agio. Confortevole anche il passaggio sulle asperità: l'assetto morbido (apprezzabile in queste situazioni) e la buona insonorizzazione dell'abitacolo le consentono di digerire anche i passaggi sconnessi.
Chicche tech.A livello di dotazione, la scelta è chiara: nessun optional, tutto di serie. Fari full Led, mancorrenti sul tetto, interni in similpelle neri, sedute anteriori riscaldabili (quella del conducente è anche regolabile elettricamente), climatizzatore bizona, vetri posteriori oscurati con tendine, tetto panoramico apribile, strumentazione digitale da 10,3, display dell'infotainment da circa 14 con navigatore e connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. A questo equipaggiamento si aggiungono, per la versione a trazione integrale, volante e parabrezza riscaldabili, sedute anteriori ventilate e posteriori riscaldabili, filtro PM2.5 per l'abitacolo e un sistema di telecamere a 540, che grazie alla modalità vettura invisibile permette di vedere cosa si nasconde sotto la scocca (come rami o altri ostacoli): utile, per evitare danni al fondo e agli organi meccanici.
Gamma che cresce. Arrivata da pochi giorni in concessionaria, la Jaecoo 7 a benzina sarà presto affiancata da altre novità: la variante ibrida plug-in, che promette 1.300 km di autonomia, e la J5, la sorella più piccola già presentata in Cina e pronta al debutto in Europa nel 2025.
Renault - Dal reparto Ampere una citycar elettrica per la Nissan
Assumere una posizione dominante nel mercato europeo dei veicoli elettrici, facendo fronte alle necessità della transizione energetica: a circa un anno dall'apertura, la società Ampere (controllata della Renault dedita alla progettazione e produzione di mezzi a batteria intelligenti e connessi), ribadisce la sua mission principale, svela i risultati raggiunti fino a oggi e annuncia, tra i prossimi impegni, lo sviluppo di una piccola di segmento A commissionata dalla Nissan. Il modello andrà ad affiancare l'erede della Micra (già annunciata da tempo), rafforzando la divisione del colosso francese nel suo ruolo di piattaforma tecnologica per tutta l'Alleanza, "ma anche per eventuali costruttori esterni", come ribadito dal ceo Luca de Meo.
Tempi di sviluppo da record. Con Ampere abbiamo creato un ecosistema importante, rigenerando l'industria automotive in Europa, che è la risposta più sostanziale ai nuovi competitor provenienti da Cina e Stati Uniti, ha detto il manager, sottolineando l'importanza del Centro ElectriCity di Douai, dedicato all'elettrificazione, che fa capo alla società. Da lì, già oggi escono diverse vetture a zero emissioni (tra cui la nuova R5 e la Megane E-Tech Electric) e dal 2026 scaturirà anche l'attesa Twingo a batteria, sviluppata in meno di due anni. Un tempo da record, raggiunto anche grazie alla creazione di un apposito team in Cina, per una più stretta collaborazione con i partner locali.
Costi giù del 40%. Proprio la Terra del Dragone è infatti secondo De Meo il posto dove andare a scuola per trarre le competenze che servono a realizzare automobili elettriche sempre più competitive. Obiettivo, questo, in linea con la roadmap di Ampere, intenzionata a ridurre i costi del 40%, tra la prima e la seconda generazione di veicoli elettrici di segmento C entro il 2028, sfruttando anche soluzioni come la più conveniente chimica Lfp (litio-ferro-fosfato) per le batterie e l'installazione cell-to-pack entro il 2026.
Il primo "Software Defined Vehicle" europeo. L'altro obiettivo è quello di dare forma concreta al primo "Software Defined Vehicle" (SDV) europeo, un'auto in grado di ricevere aggiornamenti per tutto il suo ciclo vita, grazie a un'architettura centralizzata capace di integrare nuove applicazioni per migliorarne le funzioni. Un identikit che corrisponde a quello della futura hatchback di segmento C, derivata con molte probabilità dalla show car Emblème presentata allo scorso Salone di Parigi. Il prototipo, del resto, va ben oltre le anticipazioni sul futuro linguaggio stilistico del marchio, ma si pone come una sorta di manifesto di Ampere, sotto forma di un veicolo decarbonizzato dalla testa ai piedi, che emette nel suo intero ciclo vita il 90% in meno di gas serra rispetto alle vetture odierne equivalenti.
Renault Emblème - Primo sguardo agli interni della concept a idrogeno
Presentata dalla Renault allo scorso Salone di Parigi, la Emblème è una concept car nata per ridurre al minimo le emissioni di un'auto nel suo ciclo di vita completo, dalla produzione alla rottamazione/riciclo. Questo modello, secondo la Casa francese, produce il 90% in meno di CO2 equivalente rispetto alle auto attualmente in commercio.
A tutto schermo. Come anticipato dal ceo della Renault Luca de Meo, la concept avrà un futuro come auto di serie, collocata nel segmento C. Il colpo d'occhio degli interni, svelati per la prima volta, è notevole: la parte superiore della plancia è occupata da un enorme display che la attraversa da parte a parte. Dietro il volante si trovano le informazioni sulla guida, al centro un grande schermo con le informazioni sul climatizzatore e il riscaldamento dei sedili, mentre la parte destra è riservata al passeggero. Dietro il volante, sulla plancia, trova posto il selettore della modalità di guida, affiancato da una plancetta soft touch per le funzioni del climatizzatore.
Tutto digitale (o quasi). Sotto questi comandi a sfioramento si trova un ulteriore display per i contenuti multimediali e il navigatore. Sulla destra, dalla parte del passeggero, c'è una rotella fisica con display per regolare il volume e che cambia funzione quando viene premuta (analogamente a quanto accade con i comandi della nuova Skoda Superb). Nel tunnel centrale c'è spazio per una doppia piastra di ricarica a induzione per smartphone e un grande vano portaoggetti sottostante. I rivestimenti di plancia e portiere (senza maniglie fisiche) sono rivestiti di tessuto sostenibile, al pari di quello che ricopre i sedili. I comandi per la regolazione elettrica delle sedute sono nella parte bassa dei fianchetti, annegati nel tessuto.
Volante futuristico. Privo di scritte e icone è il volante, dalla forma quadrata e con la parte centrale foderata di tessuto. Sulle due razze si trovano altrettante levette fisiche e piastre touch per controllare l'infotainment e la suite di aiuti alla guida. Da ultimo, lo specchietto retrovisore ha una forma rettangolare ed è sostituito da uno schermo digitale (come sulla Polestar 4).
Non avrà due alimentazioni. La versione definitiva sarà meno estrema nelle linee, senza molte delle spettacolari soluzioni da showcar che vediamo negli interni (ma il display a tutta larghezza dovrebbe rimanere), e soprattutto non vanterà la soluzione bi-energy vista a Parigi, che prevede un'unità elettrica da 160 kW (218 CV) alimentata da una tradizionale batteria da 40 kWh o, in alternativa, da una cella a combustibile a idrogeno da 30 kW.
Nuovo Quattroruote - Scopri il numero di novembre - VIDEO
Il nuovo numero di Quattroruote, già disponibile in Digital Edition e in edicola dal 31 ottobre, dedica la copertina alla Prova su strada della Mazda CX-80: la Suv di Hiroshima si scosta dalle mode del momento e propone non solo sette posti e tanto spazio, ma pure un bel sei cilindri in linea a gasolio, perfetto per i veri macinatori di chilometri. L'Attualità si occupa delle cinture di sicurezza: pensate che il loro utilizzo sia un'abitudine radicata, soprattutto al Nord? Preparatevi a ricredervi con la nostra inchiesta sul campo condotta a Milano, Padova, Roma e Bari. Vi ricordate poi del nostro sondaggio sulle auto elettriche? Ebbene, vi hanno partecipato oltre 10 mila persone, fornendo uno spaccato esclusivo sulle motivazioni per l'acquisto - o, viceversa, il mancato acquisto - di un'auto a corrente. Vi illustriamo tutti i risultati dell'iniziativa, in alcuni casi inaspettati, che svelano ciò che pensa davvero la gente sulle Bev. Infine, in edicola trovate anche l'allegato gratuito Volt, da sempre dedicato alla sostenibilità: questa volta, approfondiamo la generazione dell'energia in Italia e nel mondo, come questa viene consumata e... quali sono le alternative.
Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un'email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).
Lancia Ypsilon - Il ritorno nel mondo dei rally firmato Sparco
La Lancia ha confermato la collaborazione con lo storico partner tecnico Sparco, che si occuperà di fornire tutto l'equipaggiamento tecnico e di sicurezza per la Ypsilon Rally4 HF, oltre a quello per i piloti, tra cui tute, sottotute, guanti e scarpe.
Il Trofeo Lancia 2025. La Lancia Ypsilon Rally4 HF, presentata ufficialmente nei giorni scorsi sulla pista di Balocco, è una vettura preparata da corsa, mossa dal 1.2 PureTech portato a 212 CV di potenza massima, abbinato al cambio a cinque marce Sadev e a un differenziale autobloccante. Allo sviluppo e alla messa a punto dell'auto ha contribuito anche Miki Biasion, il leggendario pilota di rally due volte campione del mondo con la Lancia Delta. La compatta torinese debutterà nel campionato italiano del 2025 con il primo Trofeo Lancia, mentre nel 2026 prenderà parte con il team ufficiale Lancia Corse HF al campionato europeo.
Equipaggiamento al top. La Sparco metterà a disposizione di pilota e copilota un kit completo di abbigliamento da gara che comprende tute, sotto-tute, guanti e scarpe, sviluppati per assicurare i più elevati standard di sicurezza, confort e prestazioni. All'interno della Ypsilon fornirà invece i supporti tecnici di sicurezza: tra questi le cinture di sicurezza, il volante, i pedali di guida e i nuovi sedili Matrix 8855-2021 in vetroresina.
Mazda - Arriva il Model Year 2025 per la 3 e la CX-30
La Mazda aggiorna con il Model Year 2025 la gamma dei modelli 3 e CX-30. Si tratta come da tradizione di una serie di aggiornamenti che non rivoluzionano l'aspetto delle vetture, ma ne arricchiscono la dotazione e ne aggiornano la meccanica. La Mazda 3 è subito ordinabile con prezzi a partire da 27.350 euro, cifra che sale a 27.950 euro per la CX-30: la gamma è articolata per entrambe in quattro allestimenti denominati Prime Line, Centre Line, Exclusive Line e Takumi, ai quali si aggiungono le serie limitate Homura e Nagisa.
Il nuovo motore benzina da 140 CV. La novità principale a livello di powertrain è l'introduzione della nuova motorizzazione e-Skyactiv G 140 M-Hybrid con omologazione Euro 6E: si tratta del 2.5 quattro cilindri aspirato da 140 CV e 238 Nm a 3.300 giri dotato di contralberi di equilibratura. Questa unità eroga il 16% di coppia in più e dall'1,65 al 7,1% in meno di consumo rispetto alla precedente versione a listino da 122 CV.
Alexa a bordo per tutte. L'infotainment, inoltre, è stato arricchito grazie all'integrazione dell'assistente virtuale Alexa e di un nuovo sistema di navigazione connesso. Una novità importante riguarda anche gli Adas, con un'ulteriore evoluzione delle funzionalità del pacchetto i-Activesense di serie che include la frenata automatica, l'Intelligent Speed Assist, il Cruise Control adattivo, il mantenimento della carreggiata, il controllo dell'angolo morto, il riconoscimento della segnaletica stradale e l'allerta distrazione del conducente.
Suzuki e Toyota - Una nuova Suv elettrica per il mercato globale
Prosegue la collaborazione tra Suzuki e Toyota: le due Case giapponesi, che lavorano fianco a fianco su diversi progetti sin dal 2016, hanno all'attivo anche un accordo per dar vita a un nuovo modello 100% elettrico. Come già ampiamente anticipato nei mesi scorsi, il prossimo progetto congiunto sarà quello di una Suv sviluppata dalla Suzuki, fornita alla Toyota e destinata alla commercializzazione in tutto il mondo. L'auto verrà prodotta presso lo stabilimento Suzuki Motor Gujarat in India a partire dalla primavera del 2025.
Piattaforma comune. L'unità elettrica e la piattaforma di questo nuovo modello, che ancora non ha un nome, sono state sviluppate in maniera congiunta dalla Suzuki, dalla Toyota e dalla Daihatsu, sfruttando le competenze specifiche di ciascuna azienda. Progettata come auto esclusivamente elettrica, senza varianti ibride o termiche, la nuova Suv sarà agile, con caratteristiche di guida tipiche di un'elettrica, dotata di una generosa autonomia e di un abitacolo confortevole. Arriverà anche in versione integrale, per affrontare percorsi più accidentanti ma anche per offrire maggiori prestazioni.
Una soluzione per tutti. Pur continuando a essere competitor, rafforzeremo la nostra collaborazione per affrontare le sfide sociali, compreso l'obiettivo di realizzare una società a emissioni zero di carbonio attraverso un approccio multi-tecnologico, ha commentato Toshihiro Suzuki, presidente della Casa giapponese. Vogliamo imparare dai reciproci punti di forza, competere e intensificare gli sforzi congiunti basati su questo approccio multi-tecnologico, gli fa eco Koji Sato, presidente della Toyota. Una strategia sottolineata anche ieri da Yoshihiro Nakata, presidente e ceo di Toyota Europe, intervistato ieri dal direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini nel corso dell'evento Quattroruote Next.
Volkswagen - Giù gli utili nellultimo trimestre. Il cfo Antlitz: "Urgente ridurre i costi"
La Volkswagen ha pubblicato i risultati del terzo trimestre del 2024, che segnano un calo dello 0,5% nei ricavi (78,5 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e un utile che passa da 4,35 miliardi dello stesso periodo del 2023 a 1,58 miliardi: un calo del 63,7% (che porta il consuntivo da inizio anno al -30,7%). I risultati dei primi nove mesi riflettono un contesto di mercato difficile e sottolineano l'importanza di implementare i programmi di performance in tutto il Gruppo, spiega Arno Antlitz, cfo del gruppo. Dopo nove mesi il brand Volkswagen ha registrato un margine operativo di appena il 2%: ciò evidenzia l'urgente necessità di ridurre significativamente i costi e incrementare l'efficienza, conclude Antlitz.
I risultati finanziari. Il risultato operativo è di 12,9 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024, il 21% in meno rispetto al 2023 (16,2 miliardi di euro); nell'ultimo trimestre il margine operativo è passato dal 6,2 al 3,6% (dal 6,9 al 5,4 da gennaio). Un risultato, spiega la Casa tedesca, impattato dalla performance del gruppo di brand core e da significative spese di ristrutturazione (2,2 miliardi di euro, ndr), nonché da maggiori costi fissi e da spese per l'introduzione di nuovi prodotti. Cresce leggermente il fatturato complessivo, che passa dai 235,1 miliardi di euro dei primi nove mesi del 2023 ai 237,3 miliardi del 2024, con un incremento dello 0,9%, dovuto principalmente ai maggiori volumi nel business dei servizi finanziari. Il fatturato automotive ha invece registrato una contrazione dell'1% rispetto all'anno precedente per via dei minori volumi di vendita (6,5 milioni di auto consegnate, con un calo del 4,4% rispetto al 2023; -8,3% nell'ultimo trimestre). Crescono intanto gli ordini in Europa: +9% nei primi nove mesi del 2024 rispetto all'anno precedente (+27% nell'ultimo trimestre).
"Aperto il vaso di Pandora". Nel frattempo, a Wolfsburg le tensioni tra i sindacati e l'azienda non accennano a diminuire. Di fronte alla possibilità sempre più concreta che tre stabilimenti vengano chiusi definitivamente (oltre al taglio degli stipendi e le altre misure di contenimento dei costi), i lavoratori hanno minacciato uno sciopero generale. Lo dico molto chiaramente, la Volkswagen ha aperto il vaso di Pandora quando ha cancellato gli accordi sindacali degli anni precedenti, ha messo a repentaglio la fiducia dei suoi dipendenti, e adesso deve lavorare per recuperarla, ha dichiarato il sindacalista di IG Metall Thorsten Groeger. Se così non dovesse essere, non vedo alternative a un'escalation nelle trattative. Alla situazione poco tranquilla in Germania si aggiunge anche l'ulteriore tensione provocata dalla decisione dell'Unione Europea di approvare i dazi per le auto elettriche prodotte in Cina, e che entreranno in vigore già dal 31 ottobre.
Novo Energy - La Volvo intende acquisire le quote di Northvolt
La Volvo si prepara a rilevare le quote di Northvolt nella joint venture Novo Energy nata nel 2021. La crisi dell'azienda svedese nata per la produzione delle batterie ha creato un problema concreto al progetto, che si trova ora senza i fondi necessari concordati tra gli azionisti. La Novo Energy, secondo gli accordi, aveva in programma di produrre gli accumulatori per i modelli Volvo e Polestar a partire dal 2026 e aveva avviato i lavori di costruzione di un impianto per le necessità produttive.
La crisi di Northvolt. Secondo alcune informazioni pubblicate da Bloomberg, la Northvolt è impegnata a stabilizzare la propria situazione con un investimento d'emergenza di 300 milioni di dollari, che servirà anche a riorganizzare le attività in Europa e in Nord America. La fabbrica, vicina al Circolo polare artico, sta lavorando a ritmi notevolmente inferiori rispetto alle aspettative, mentre negli Stati Uniti è sempre più in bilico il progetto di costruire uno stabilimento dedicato: tutto è legato alla flessione della domanda di Bev e alla mancanza di chiarezza sulle future politiche riguardo la transizione energetica.
Modelli... storici - A volte ritornano - FOTO GALLERY
Negli ultimi anni sono tante le Case che hanno riesumato nomi di modelli che hanno fatto la storia, e che - per un motivo o per l'altro - sono rimasti nel cuore degli automobilisti. La più popolare, almeno in Italia, è la Fiat 500, protagonista della motorizzazione di massa degli anni Sessanta e delle nostre città nel 21esimo secolo. In molti casi, come per la Renault, interpretando in chiave moderna anche lo stile e la filosofia delle auto originali; in altri, come per la Ford, cambiando completamente genere. In questa galleria fotografica andiamo a scoprire quali modelli sono tornati sul mercato dopo un periodo di pausa (ammesso che se ne siano mai andati per davvero).
Skoda Kodiaq RS - A volte ritornano (più potenti)
A volte ritornano, e sono pure più potenti. il caso della Skoda Kodiaq RS, riproposta anche nella seconda generazione e ora mossa da un 2.0 litri TSI da 265 cavalli, 20 in più rispetto al vecchio modello, e ben 400 Nm di coppia. Il nerboruto turbobenzina è abbinato a un cambio Dsg a 7 rapporti, alla trazione integrale e prevede il Dynamic Sound Boost, che amplifica il sound nell'abitacolo. Le prestazioni? Da 0 a 100 km in 6,3 secondi e una punta di velocità massima di 231 km/h.
Dal Dcc Plus ai freni ad hoc. Trattandosi della versione di punta della gamma della grande Suv boema, i contenuti sono piuttosto ricchi, a partire da quelli tecnici. Nelle dotazioni sono infatti previsti sia il Dcc Plus (che offre 15 possibilità di regolazione per gli ammortizzatori) sia lo sterzo progressivo. I cerchi da 20'' di serie, poi, nascondono un impianto frenante con dischi freni ventilati e la versione a 7 posti ha pinze (tinte di rosso) a due pistoncini all'anteriore. L'equipaggiamento comprende, tra le altre cose, fari a matrice di Led, indicatori di direzione dinamici e impianto stereo Canton. Quanto allo stile, finiture in nero lucido per alcuni dettagli (a partire dalla griglia), terminali di scarico a vista e paraurti dalle linee più tormentate rendono immediatamente riconoscibile questa versione ad alte prestazioni.
Toni scuri per gli interni. Non è da meno l'abitacolo, che si differenzia da quello delle altre Kodiaq per gli accenti sportivi. I sedili sono rivestiti di pelle nera con cuciture rosse (di diversa foggia a seconda della configurazione scelta), hanno il poggiatesta integrato, regolazioni elettriche e funzione memoria. Dello stesso materiale sono foderati anche la parte centrale della plancia e i pannelli porta. La Kodiaq RS ha anche un volante multifunzione ad hoc, con disegno a tre razze, cuciture rosse e logo RS. Le coperture dei pedali sono di acciaio inossidabile e sulle soglie delle porte anteriori è presente la scritta Kodiaq. Per quanto riguarda invece la dotazione digitale, sono presenti Virtual Cockpit da 10 pollici e uno schermo per l'infotainment da 13 pollici con grafica di benvenuto dedicata.
Byd - Preso un altro ex manager Stellantis: è Maria Grazia Davino
La BYD ha assunto Maria Grazia Davino, ex responsabile del gruppo Stellantis nel Regno Unito, per occuparsi dell'espansione del marchio sui principali territori europei: dal primo dicembre assumerà infatti la carica di regional managing director per Germania, Svizzera, Polonia, Austria e Repubblica Ceca. Siamo entusiasti di accogliere Maria Grazia nel nostro team, ha dichiarato Stella Li, vicepresidente di BYD. La sua vasta esperienza e la sua leadership visionaria saranno fondamentali per la nostra continua crescita e innovazione nel panorama automobilistico europeo.
Una carriera nell'automotive. Prima di rivestire il ruolo di group managing director per Stellantis nel Regno Unito, Maria Grazia Davino (che ha iniziato la sua carriera in Lamborghini) è stata senior vice president vendite e marketing per Stellantis nella regione Enlarged Europe, nonché ceo e managing director in Austria, Svizzera e Germania. Laureata in filosofia ed economia, la manager italiana ha una grande esperienza nella gestione commerciale, finanziaria, delle vendite e delle strategie di marketing a livello internazionale.
La quarta negli ultimi mesi. Prima di lei altre figure di primo piano del management di Stellantis avevano lasciato le loro posizioni all'interno del gruppo: Alfredo Altavilla (intervistato ieri all'evento Quattroruote Next), ex braccio destro di Sergio Marchionne e attualmente special advisor della BYD; Alessandro Grosso, ex vicepresidente vendite in Italia, attualmente country manager della Casa cinese; Alberto De Aza, recentemente nominato ceo di Peugeot, si è dimesso dall'incarico per assumere il ruolo di amministratore delegato della Byd in Spagna e Portogallo.