AUtovelox - Parte il primo censimento nazionale
Al via il primo censimento nazionale degli autovelox. Lo ha avviato il ministero dell'Interno, su richiesta del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con una circolare inviata ieri a tutti i prefetti. L'iniziativa si inserisce nell'ambito dei lavori propedeutici allo stesura del nuovo schema di decreto sui requisiti di omologazione dei dispositivi per il controllo della velocità, un provvedimento che nelle settimane scorse era già stato predisposto dallo stesso Mit ma che poi era stato precipitosamente ritirato dopo poche ore. Esclusi Polstrada e Carabinieri. Nella circolare, il Viminale parla di ricognizione dei dispositivi di controllo da remoto della velocità attualmente in uso sul territorio da parte degli enti proprietari al fine di accertare sia il numero dei dispositivi effettivamente utilizzati, sia il relativo regime di approvazione. L'invito è rivolto a tutte le forze di Polizia municipale, locale e provinciale esclusi i corpi statali, ossia Polizia Stradale e Carabinieri, i cui dati dovrebbero essere perfettamente noti al ministero dell'Interno. Risposte entro il 31 maggio. In pratica, ogni comando dovrà comunicare alla prefettura di riferimento il numero di apparecchi in suo possesso, specificare quanti sono di proprietà e quanti, invece, in locazione, e specificare quanti di questi sono omologati e quanti, invece, sono approvati. Una richiesta, quest'ultima, piuttosto curiosa visto che, non esistendo norme e procedure tecniche di omologazione, nessuno degli apparecchi attualmente in uso alle forze di polizia è omologato pur essendo stati tutti approvati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le risposte dovranno essere inviate al Viminale entro il prossimo 31 maggio. Il censimento Anci. Il censimento del ministero dell'Interno fa seguito a una analoga iniziativa avviata online il 10 aprile scorso dall'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani, anch'essa su richiesta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Era stato lo stesso ministro Matteo Salvini, il 26 marzo scorso ad anticipare l'operazione: Con la collaborazione del ministero dell'Interno e dell'Anci intendo eseguire una operazione trasparenza, una ricognizione di tutti i dispositivi di controllo delle velocità attualmente in uso. Occorre accertare che i dispositivi effettivamente utilizzati rispettino i regimi di approvazione. Solo alla luce di tali dati potremo capire l'impatto effettivo delle regole di omologazione e le esigenze di utilizzo di tali dispositivi per finalità di sicurezza stradale.
Categorie: 4 Ruote
Lynk & Co - Il ceo: "Apriamo nuovi canali e puntiamo alle flotte"
Lynk&Co non è un marchio come gli altri e, per rendersene conto, basta entrare nella sua casa. Che non è il classico concessionario ma un un vero e proprio locale, dove guardare le auto diventa un di cui: l'ennesimo tassello di un approccio all'automotive anticonvenzionale, balzato alle cronache per l'unicità di offrire le vetture in abbonamento in stile Neflix o Spotify (puoi entrare e uscire dalla sottoscrizione con la massima flessibilità) in alternativa alla vendita (diretta, attraverso il web). Tuttavia, i tempi cambiano e per il brand più progressista del gruppo Geely, passato nel frattempo sotto il controllo della Zeekr, scatta l'esame di maturità: Dobbiamo aprire nuovi canali, e perciò ci appoggeremo ai retailer. Anche per avvicinarci a un mercato che, nei segmenti da noi presidiati, è ancora guidato dalle grandi flotte ha detto il ceo Nicolas Lopez Appelgren, che abbiamo incontrato nel Club di Milano in un evento per la stampa. Si punta soprattutto sul plug-in. La gamma di Lynk&Co marchio cinese, ma piuttosto indipendente nelle sue attività europee, coordinate nel polo scandinavo di Geely, a Göteborg, vicino alla Volvo conta oggi tre modelli. Quello d'esordio, la 01, è una Suv ibrida di segmento C da poco aggiornata con un importante restyling; poi c'è la 02, prima elettrica del brand: una suvcoupé leggermente più compatta, lanciata sul finire dell'anno scorso; in estate andrà ad aggiungersi la 08, sport utility di 4,8 metri mossa da un powertrain plug-in, ma capace di percorrere fino a 200 km a corrente. Soprattutto la prima e la terza potrebbero fare gola al mercato flotte, spalleggiate da un'adeguata strategia: Con le prime generazioni di prodotto abbiamo avuto delle difficoltà nel controllare il valore residuo spiega Lopez Appelgren , oltre che qualche intoppo nei trasporti che ha dilungato i tempi di consegna. Il primo aspetto adesso è migliorato; il secondo lo risolviamo entrando nel sistema di distribuzione della Volvo. L'accordo con Volvo. L'obiettivo è di passare da 9 a 20 dealer in Italia entro la fine dell'anno, sviluppando la presenza nel centro-nord per poi andare anche verso sud. Il contratto con Volvo (esclusivo, ndr) è una soluzione vantaggiosa per entrambi i marchi, continua l'amministratore delegato. Per Volvo è un giusto complemento, dal momento che porteremo nelle loro concessionarie clienti mediamente più giovani. A noi permette invece di appoggiarci, per la logistica e l'assistenza, a una struttura consolidata. I due brand, poi, hanno una base tecnologica per molti aspetti comune. La vendita, invece, avverrà in locali dedicati della medesima struttura, probabilmente anche con accessi separati. La durata media di un abbonamento? 18 mesi. Malgrado la specialità della casa sia l'abbonamento flessibile, che ha permesso alla Casa di farsi conoscere dai clienti, nei suoi primi quattro anni d'attività la Lynk&Co ha registrato, in Italia, contratti di una lunghezza media di 18 mesi: una durata che permette di guardare con fiducia al canale b2b, per il quale la Casa offre soluzioni ad hoc basate sul captive leasing. Stiamo organizzando molti test drive con i fleet manager perché il problema, spesso, è solo farsi conoscere. Poi il gioco è fatto. Anche grazie alla possibilità di offrire mezzi in stock, con allestimenti (due, Core e More) completi e "chiusi" nelle dotazioni (gli optional tendono allo zero). Che facilitano le pratiche di ordine e consegna alle aziende.
Categorie: 4 Ruote
F.1, GP Arabia Saudita - Jeddah, il cittadino più veloce al mondo
Il circus della Formula 1 approda a Jeddah per il quinto appuntamento del Mondiale 2025, con una situazione più aperta che mai. Dopo il Gran Premio del Bahrain, vinto dalla McLaren di Oscar Piastri, la classifica piloti vede Lando Norris al comando con 77 punti, appena tre lunghezze di vantaggio sul compagno di squadra Oscar Piastri (74) e otto sul campione in carica Max Verstappen (69). George Russell segue in quarta posizione a quota 63 punti, consolidando l'avvio positivo per la Mercedes, mentre più staccati troviamo Charles Leclerc a 32 punti e il rookie Andrea Kimi Antonelli a 30. La McLaren sta confermando le attese dominando la scena iniziale: oltre alla leadership piloti, guida la classifica costruttori con 151 punti, davanti alla Mercedes (93) e alla Red Bull (71).Rumors dal Medio Oriente. L'Arabia Saudita sogna in grande. Nelle ultime settimane si sono intensificati le indiscrezioni sulle ambizioni dell'Arabia Saudita nel mondo della Formula 1. In occasione del weekend di Jeddah, il principe Khalid bin Sultan Al-Abdullah Al-Faisal, presidente della Federazione Motoristica Saudita, ha confermato l'interesse del Paese a entrare nel Circus con una scuderia nazionale. L'Arabia Saudita potrebbe acquistare una squadra di Formula 1 ha dichiarato il principe, spiegando che l'idea di un team Saudita sostenuto dal fondo sovrano PIF lo affascina molto. Negli ultimi anni Riad ha già investito nel motorsport - basti pensare alla sponsorizzazione Aramco con Aston Martin e alla partnership in Formula E - e ora guarda alla F1. Non mi sorprenderebbe vedere, in futuro, una scuderia saudita. Personalmente lo auspico ha aggiunto il principe Khalid, pur riconoscendo la complessità di un progetto del genere. Parallelamente, e più realisticamente, l'Arabia Saudita punta ad avere un ruolo di primo piano nel calendario di Formula 1. Attualmente il GP di Gedda è collocato a inizio primavera, ma in futuro mira a diventare la gara inaugurale della stagione. Sappiamo che spesso si parte in Bahrain per via dei test precampionato, ma per noi l'inizio di stagione sarebbe ideale anche per motivi climatici. L'idea sarebbe alternarsi proprio con il Bahrain come tappa di apertura, sfruttando la maggiore attenzione mediatica che accompagna il primo Gran Premio dell'anno. Dopo aver costruito uno dei circuiti cittadini più veloci al mondo e in attesa del futuristico impianto di Qiddiya, attualmente in costruzione, l'Arabia Saudita dimostra dunque di voler consolidare il proprio ruolo di protagonista nel Circus. Si agita anche il mercato piloti. A tenere banco sono principalmente due grandi nomi del paddock. In casa Mercedes, si sta lavorando per blindare George Russell con un nuovo contratto pluriennale. L'inglese è in scadenza a fine 2025, ma a Brackley sarebbero pronti a offrire un ricco rinnovo fino al 2027, con opzione per il 2028, a circa 30 milioni di euro a stagione. Toto Wolff ha espresso pubblicamente la volontà di chiudere la trattativa al più presto, pienamente soddisfatto del rendimento di George come nuovo leader del team dopo l'addio di Hamilton. D'altronde i numeri gli danno ragione: nelle prime quattro gare ha centrato tre podi (due terzi posti e un secondo posto) e in qualifica non è mai andato oltre la quinta piazza. A 27 anni, Russell rappresenta il presente e il futuro della Mercedes, che vuole costruire attorno a lui e al giovane Antonelli la rincorsa al titolo mondiale. Se a Brackley regna l'ottimismo, in casa Red Bull serpeggia una certa preoccupazione attorno al destino di Max Verstappen. Il consigliere Helmut Marko non ha nascosto i timori riguardo al quattro volte iridato olandese, soprattutto dopo il difficile avvio di stagione della squadra. La preoccupazione è grande ha ammesso Marko riferendosi alla capacità del team di tenersi stretto Verstappen. La Red Bull RB21 finora ha conquistato una sola vittoria in quattro gare, contro le tre messe a segno dal duo McLaren: un netto ridimensionamento rispetto al dominio tecnico degli anni passati. Verstappen, legato al team fino al 2028, avrebbe nel contratto clausole di rendimento che gli consentirebbero di liberarsi anticipatamente se la monoposto non dovesse essere all'altezza. Ecco perché, nonostante la stagione sia ancora lunga, si è già iniziato a vociferare di un possibile malcontento di Max e di un suo clamoroso addio a Milton Keynes, qualora la Red Bull non riuscisse a invertire la rotta. E qualcuno getta già benzina sul fuoco: e se la Mercedes stesse già facendo un pensierino su Max? Riflettori sulla pista. Dal punto di vista tecnico, il tracciato di Jeddah Corniche rappresenta una sfida unica nel calendario di Formula 1. Si tratta del circuito cittadino più veloce al mondo, con una media sul giro che sfiora i 250 km/h in qualifica. Le sue 27 curve molte delle quali da affrontare ben oltre i 200 km/h ricordano per caratteristiche una sorta di Silverstone cittadino, dove viene esaltata l'efficienza aerodinamica delle monoposto. In queste pieghe velocissime i piloti sperimentano accelerazioni laterali prossime ai 5 g, mettendo a dura prova il carico aerodinamico e la stabilità della vettura. L'assetto ideale richiede alto carico aerodinamico per massimizzare l'aderenza nei curvoni veloci, ma allo stesso tempo serve garantire una buona velocità di punta sui rettilinei e stabilità in frenata: un equilibrio non facile da ottenere. L'asfalto di Jeddah è molto liscio e privo di avvallamenti significativi: questo consente alle squadre di tenere le vetture più basse da terra e sfruttare al meglio l'aerodinamica di fondo e ridurre il rischio di porpoising, a differenza di piste sconnesse come Suzuka. Non mancano comunque alcune curve a bassa velocità (la chicane iniziale e l'ultimo tornante) che richiedono una buona trazione meccanica in uscita e che impongono ai tecnici di curare anche il bilanciamento alle basse andature.Focus sugli pneumatici. Un capitolo fondamentale sarà, come sempre, quello delle gomme. Per l'edizione 2025, la Pirelli ha scelto le mescole C3, C4 e C5, le più morbide della gamma, in netta controtendenza rispetto ai compound più duri utilizzati una settimana fa in Bahrain. Questa scelta, addirittura uno step più morbida rispetto a quella vista qui a Jeddah nel 2024, introduce alcune incognite sul degrado in gara e in particolare sul fenomeno del graining, che si manifesta soprattutto con asfalti lisci e curve veloci. Jeddah è notoriamente una pista front-limited, cioè critica per gli pneumatici anteriori, che nelle rapide sequenze di curve (come quelle dalla 5 alla 13) sono sottoposti a forte stress laterale. Ciò significa che i team dovranno stare attenti a non eccedere con setup sbilanciati sull'avantreno, pena ritrovarsi con gomme anteriori sofferenti e sottosterzo crescente durante i long run. Per mitigare i rischi, la Pirelli ha deciso di alzare leggermente le pressioni di gonfiaggio rispetto al passato (25.5 psi all'anteriore, +1.5 psi rispetto al 2024), nel tentativo di preservare la struttura della gomma nelle sollecitazioni più estreme. Resta da capire come reagiranno le vetture: la McLaren, ad esempio, si è dimostrata particolarmente sensibile al graining e dovrà gestire con cura questa variabile, mentre la Ferrari e la Mercedes potrebbero trovare nell'asfalto liscio un alleato per tenere sotto controllo le temperature di esercizio. Le strategie. Sul piano strategico, ci si attende una gara da una sosta, ma con un certo grado di gestione degli pneumatici. L'anno scorso una Safety Car anticipata spinse quasi tutti ai box già all'ottavo giro montando la gomma più dura fino al traguardo; quest'anno, con mescole più soffici, sarà difficile ripetere uno stint così lungo senza degrado e i team dovranno valutare attentamente se azzardare comunque la strategia one-stop o optare per due pit stop, qualora il drop-off dei tempi dovesse farsi importante. Molto dipenderà anche dalle temperature della serata saudita e dall'evoluzione della pista, che man mano si gommerà, offrendo più grip. La qualifica sarà cruciale, perché Jeddah pur offrendo 3 zone DRS - resta un circuito dove superare è difficile.Come seguire il GP d'Arabia Saudita in TV. Sarà una Pasqua diversa per gli appassionati di Formula 1 che, al netto dei festeggiamenti, potranno dedicare la loro serata a un Gran Premio che potrebbe riservare tante sorprese. Ecco il programma del fine settimana di Jeddah, già convertiti al fuso orario italiano.Venerdì 18 aprileProve Libere 1 - dalle 15.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Prove Libere 2 - dalle 19.00 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sabato 19 aprileProve Libere 3 - dalle 15.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Qualifiche - dalle 19.00 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 21.30Domenica 20 aprileGara - dalle 19 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 21.30
Categorie: 4 Ruote
Nissan - Jean-Dominique Senard lascia il Cda
L'alleanza tra Renault e Nissan continua a lanciare segnali di rapporti sempre meno stretti. Lo dimostra l'ormai imminente uscita di Jean-Dominique Senard, attuale presidente del gruppo transalpino, dal consiglio di amministrazione della Casa di Yokohama. Senard, infatti, non è stato inserito nella lista dei candidati per il rinnovo del massimo organo amministrativo della Nissan, che sarà sottoposta al voto dell'assemblea degli azionisti in programma a giugno. Le altre uscite. Oltre al manager francese non è stato candidato anche un altro rappresentante della Losanga, Pierre Fleuriot. In totale sono quattro le uscite. Lasceranno il Cda pure Hideyuki Sakamoto e, come ormani noto da diverse settimane, l'ex amministratore delegato Makoto Uchida. Il suo posto verrà preso da Ivan Espinosa, mentre gli altri tre saranno sostituiti Eiichi Akashi, attuale Chief Technology Officer della stessa Nissan, da Valerie Landon, già consigliere indipendente del componentista francese Forvia, e da Timothy Ryan, ex numero uno della società del risparmio gestito Natixis. Landon e Ryan sono stati comunque indicati dalla Renault, ma rispetto a Senard e Fleuriot non hanno legami diretti con la Losanga, né tantomeno incarichi dirigenziali. Per i restanti otto posti in Cda è stata proposta la conferma di Yasushi Kimura, Bernard Delmas, Keiko Ihara, Motoo Nagai, Andrew House, Brenda Harvey, Teruo Asada e Mariko Tokuno.
Categorie: 4 Ruote
Salone di New York - Tanta Asia, poca America: tutte le novità al tempo dei dazi
In un periodo turbolento come quello che sta attraversando l'automobile in questi mesi, il Salone di New York (che potete seguire anche nelle nostre stories su Instagram) è la prima cartina al tornasole degli effetti delle nuove politiche protezionistiche dell'amministrazione Trump. A cominciare dall'altalena dei dazi che ha stravolto l'intera economia mondiale. Diversamente da quanto - forse - si augurava il tycoon, sono i costruttori asiatici ad attirare lo sguardo di visitatori e fotografi e a occupare gran parte delle superfici (invero non molto grandi) dello Javits Center, almeno per quanto riguarda le novità assolute. Se non stupisce troppo l'assenza delle Case cinesi, colpisce quella della Tesla di Elon Musk. Alla vigilia dell'apertura del Salone sono stati assegnati i World Car Awards, con la Kia EV3 che ha vinto il premio di World Car of the Year. Chrysler. La Casa americana non presenta novità assolute ma merita una menzione, perché a New York avvia i festeggiamenti per il suo centenario. E lo fa con una mostra dedicata: protagonisti la concept Halcyon (che anticipa il linguaggio stilistico dei suoi prossimi modelli) e il MY2025 della monovolume Pacifica. Dodge Charger Daytona. Tra le novità (almeno per il pubblico) del Salone di NY c'è anche la muscle car americana, la prima con powertrain elettrico da 670 CV (la più potente di sempre). Nel corso dell'anno arriverà anche la versione con il 6 cilindri turbo da 550 CV. Genesis X Gran Equator. Il brand di lusso della Hyundai presenta una concept che esplora l'evoluzione del concetto di lusso a ruote alte, con uno stile molto diverso rispetto agli attuali modelli in gamma. Non confermata la sua produzione di serie. Hyundai Palisade. La Casa coreana porta la sua grande Suv a sette posti, anche nella versione XRT Pro specifica per il fuoristrada. Design che cattura lo sguardo e tanta la tecnologia a bordo, tra cui la chiave digitale e le prese Usb da 100 watt. La gamma motori si arricchisce di un 2.5 turbo ibrido con 329 CV. Jeep. La Casa americana presenta al Salone di NY la Wagoneer Overland Special Edition (vista anche all'Easter Jeep Safari di Moab), una serie speciale prodotta in duemila esemplari, con motore Hurricane 6 cilindri biturbo benzina da 420 CV e prezzi a partire da 72.740 dollari. Kia EV4. La prima novità della Casa coreana è la berlina elettrica EV4, caratterizzata dallo stile Opposites United dei suoi ultimi modelli e destinata al mercato globale. La commercializzazione negli Stati Uniti inizierà nel 2026: motore da 150 kW (204 CV) e due tagli di batteria, da 58,3 kWh (per circa 380 km di autonomia) e da 81,4 kWh (530 km). Kia K4. Accanto alla berlina elettrica arriva una hatchback più tradizionale e spaziosa (628 litri dichiarati per il bagagliaio). Nel cofano troveranno posto il 2.0 già visto sulla berlina K4, con 147 CV e 180 Nm di coppia, a cui si aggiunge un 1.6 turbo da 190 CV e 264 Nm, abbinato a una trasmissione automatica a otto rapporti. Solo su questo modello, negli allestimenti GT-Line, le sospensioni con assetto sportivo. L'arrivo nelle concessionarie americane è previsto per la fine dell'anno. Kia EV9 Nightfall Edition. La grande Suv elettrica, già World Car 2024, arriva in una serie limitata con finiture in nero lucido (anche per i cerchi di lega da 20) e interni esclusivi. Migliorie anche al powertrain, con una coppia aumentata a 700 Nm, per uno 0-60 miglia orarie (96 km/h) in 4,5 secondi. La nuova EV9 destinata al mercato Usa sarà costruita nello stabilimento di West Point, in Georgia, così da non incorrere nei dazi e rientrare negli incentivi federali. Nissan Kicks. La Casa giapponese, che nelle scorse settimane ha svelato una ricca serie di novità per i prossimi anni, porta al Salone di New York il MY25 della crossover compatta Kicks (non venduta in Italia), per la prima volta disponibile con trazione integrale e modalità di guida specifiche per neve e fondi difficili. Subaru Trailseeker. La novità principale della Casa delle Pleiadi è il debutto della sua seconda Suv elettrica, che è di fatto la versione allungata della Solterra (è lunga 4,83 metri). Trazione integrale, motore da 375 CV e batteria da 74,7 kWh per circa 415 km di autonomia. Arriverà nelle concessionarie solo nel 2026. Subaru Solterra. Il restyling riprende quanto già visto sulla Toyota bZ4x. Questo modello monterà la stessa batteria da 74,7 kWh della Trailseeker, per un'autonomia di oltre 450 km, il 25% in più rispetto al modello precedente. Nelle concessionarie dopo l'estate. Subaru Outback. La settima serie della Outback diventa una Suv a tutti gli effetti, con un allestimento dedicato al fuoristrada, chiamato Wilderness. Su tutta la gamma il boxer 2.5 aspirato da 180 CV abbinato alla trazione integrale o, in alternativa, un 2.4 turbo da 260 CV. Toyota GR86 Yuzu Special Edition. Debutta in pubblico la GR86 Yuzu Edition, serie limitata a 860 esemplari per il mercato americano. A caratterizzarla la carrozzeria in giallo acceso, le ruote da 18 in nero opaco e il Performance Package di serie. Il quattro cilindri 2.4, abbinato al cambio manuale o automatico, eroga 228 CV e una coppia massima di 249 Nm. Toyota GR Supra MkV Final Edition. Già vista al Grand Prix di Long Beach, questa serie limitata celebra la sportiva giapponese, che cesserà la produzione nella primavera del prossimo anno. La Final Edition ha assetto e sospensioni modificate, presenta interventi all'aerodinamica e dettagli estetici esclusivi, mentre nel cofano continua a battere il sei cilindri turbo da 382 CV e 50 Nm di coppia massima. Volkswagen Tiguan Sel R-Line Turbo. La Casa tedesca amplia la gamma della Suv media con la motorizzazione 2.0 turbo da 265 CV e 350 Nm di coppia massima (in Italia è commercializzata come TSI R-Line), disponibile solo per questo allestimento. Le altre Stellantis. Il gruppo Stellantis porta anche gli aggiornamenti dei pickup Ram 1500, l'Alfa Romeo Tonale ibrida e la Fiat 500e, disponibile anche nella versione limitata Giorgio Armani Collector's Edition.
Categorie: 4 Ruote
Mazzanti - Al via il quarto tentativo di vendita
C'è ancora una speranza per la Mazzanti Automobili, l'azienda di Pontedera diventata famosa per la produzione artigianale di supercar, ma da tempo finita in liquidazione giudiziale a causa di pesanti problemi finanziari. La curatela fallimentare, affidata dal Tribunale di Pisa al commercialista Roberto Dell'Omodarme, ha pubblicato il quarto e ultimo avviso di vendita dell'intero compendio aziendale: quest'ultimo comprende non solo immobili, attrezzature e perfino alcune hypercar, ma anche beni intangibili legati a tecnologie, marchi, domini e pagine social. Ultima speranza. Dopo tre tentativi andati a vuoto e nonostante l'interesse manifestato da diversi soggetti, il curatore conta ora di chiudere con successo la nuova asta, facendo leva su un prezzo minimo decisamente più basso rispetto rispetto all'iniziale valore della perizia redatta da professore Enrico Gonnella dell'Universita degli Studi di Pisa: l'avviso, indica una base di 852.800 euro, anzichè di 1,61 milioni. Si tratta l'ultima speranza per vendere la Mazzanti nella sua interezza. Infatti, stando a quanto appreso da Quattroruote, l'eventuale assenza di offerte economiche determinerebbe l'ulteriore fallimento della procedura della messa all'incanto, spingendo la curatela a procedere "obtorto collo, con la vendita in forma atomistica" dei beni materiali e immateriali. In tal caso, i vari cespiti saranno ceduti in più lotti, di cui uno solo per quelli intangibili (tecnologie, marchi, domini e altro ancora), e senza alcun ribasso per i prezzi base d'asta (la somma dei valori minimi di tutti i singoli lotti non sarà inferiore a quello base dell'intero complesso aziendale). L'interesse c'è. Paradosso vuole che, finora, non sia scemato l'interesse per la Mazzanti. Nonostante le tre aste si siano chiuse senza la presentazione di offerte economiche, la curatela fallimentare è stata contattata da ulteriori soggetti rispetto a quelli che hanno chiesto informazioni sin dall'inizio della procedura. Per questo Dell'Omodarme ha preso la decisione di procedere con un ulteriore esperimento di vendita. A tal proposito, si sarebbe di recente palesato "un nuovo gruppo straniero del settore automotive", che "ha manifestato un forte interesse all'acquisto della Mazzanti, esprimendo un giudizio positivo sulla stessa. Il nuovo soggetto, dall'indentità per ora ignota, sarebbe stato colpito dalla "straordinaria artigianalità", dal "pedigree ingegneristico" e dalla "narrativa del marchio che Mazzanti rappresenta" e avrebbe sottolineato il "convincente allineamento strategico" tra le sue ambizioni e la tradizione" dell'azienda toscana: "Il nostro interesse è rivolto all'acquisizione completa di Mazzanti Automobili, inclusi tutti i relativi diritti di proprietà intellettuale, gli asset produttivi, le capacità di progettazione e ingegneria e i diritti di branding. Immaginiamo un'integrazione perfetta che preservi lo spirito e i valori del marchio, dotandolo al contempo di una dimensione globale e di un'innovazione basata sugli investimenti". Ora bisogna attendere l'esito della nuova asta: quest'ultima inizierà alle 10 del 21 aprile per concludersi alle 16 del 16 maggio, ma è proprio il caso di dire che la speranza è l'ultima a morire.
Categorie: 4 Ruote
Maturo Competition Cars - La Delta Stradale è sold out
Avevamo già dato notizia di un nuovo restomod su base Lancia Delta Integrale, dopo la celeberrima Futurista di Automobili Amos: era il mese di settembre del 2022 e la Maturo Competition Cars, workshop di stanza in Olanda, aveva diramato uno dei suoi primi comunicati stampa. Da allora, se non fosse per il loro profilo Instagram e per qualche post d'ordinanza che avete visto sul nostro account - tipo questo, ad esempio, che ritrae l'esemplare numero tre da poco ultimato - della Delta Stradale by Maturo s'è parlato poco. Sold out. La base è quella della Delta Integrale 16V, alla quale viene applicato un rollbar appositamente confezionato, con un telaio che vanta oltre 250 punti di saldatura per aumentare la rigidità strutturale e un quattro cilindri rivisto con specifiche Gruppo A in grado di erogare 420 CV di potenza e 540 Nm di coppia. Dieci erano gli esemplari previsti per questo restomod in serie super limitata e anche l'ultimo slot disponibile è stato assegnato al futuro, fortunato e facoltoso proprietario. Siamo molto grati per tutto l'entusiasmo e il supporto dimostrati fino a qui, è stato incredibile vedere così tanto interesse per la nostra Stradale", spiega il team. "A coloro che si sono assicurati uno slot: benvenuti nella famiglia Maturo. Per chi invece non è riuscito nell'intento, siamo sempre aperti per discutere nuovi progetti su base Delta realizzati ad hoc". Nuova sede. Il primo maggio, la Maturo Competiton Cars si trasferirà in una nuova sede, a Uden nel Brabante Settentrionale: un passaggio significativo nel percorso dell'azienda, che guadagnerà più spazio e al contempo ulteriori stimoli per continuare nella sua opera di valorizzazione di altre leggende italiane dei rally. A proposito: curiosando nel sito, si nota una 308 ai posteri l'ardua sentenza.
Categorie: 4 Ruote
Genesis - X Gran Equator Concept, off-road nel deserto
Al Salone di New York, la Genesis presenta la X Gran Equator Concept: ispirata nel nome ai forti e agili cavalli arabi, questa Suv esplora una possibile evoluzione del concetto del lusso a ruote alte incorporando gli attuali stilemi "Atletic Elegance" del marchio e scegliendo una strada alternativa rispetto ai modelli di serie come la GV70. La Casa dichiara di non prevedere una produzione in serie per questo progetto, ma è certo che alcune delle soluzioni stilistiche troveranno spazio sui modelli del futuro. Mondo off-road. Il team guidato da Luc Donckerwolke ha unito l'eleganza del brand Genesis con gli elementi tipici del fuoristrada, mantenendo però dettagli che non appartengono al mondo dei Suv come il cofano particolarmente lungo, le luci a Led allungate sulle fiancate e gli elementi a filo carrozzeria. I cerchi da 24" con sistema beadlock tradiscono le reali dimensioni del veicolo, ancora non note così come il powertrain. In coda, c'è un'ulteriore novità per il marchio: il portellone sdoppiato con la spondina ribaltabile. Schermi travestiti da strumenti. Gli interni della X Gran Equator sono altrettanto innovativi e presentano dettagli totalmente scollegati dal mondo a cui Genesis ha abituato i propri clienti: nella concept troviamo quattro tetti in vetro singoli sul tetto e, soprattutto, la plancia fortemente scavata con elementi circolari e numerosi comandi fisici di grandi dimensioni, utilizzabili anche sui percorsi più dissestati. Grandi assenti i touchscreen, sostituiti proprio dagli schermi circolari che simulano i classici strumenti analogici.
Categorie: 4 Ruote
Subaru - Solterra restyling, Trailseeker, nuova Outback: i modelli a New York
La Subaru presenta tre novità in anteprima mondiale al Salone di New York. Si tratta dell'aggiornamento della Suv elettrica Solterra, della sorella Bev Trailseeker e della settima generazione della Outback, giunta ai 30 anni di carriera. Il restyling della Solterra. La Subaru Solterra è stata aggiornata seguendo gli interventi recentemente introdotti sulla cugina Toyota bZ4x. La Model Year 2026, che sarà commercializzata nella seconda parte dell'anno, garantisce il 25% in più di autonomia (oltre 450 km) e tempi di ricarica 10-80% ridotti a meno di 35 minuti a 150 kW grazie alla nuova batteria da 74,7 kWh, oltre alla compatibilità con lo standard NACS. Le varianti disponibili, tutte a trazione integrale con X-Mode, erogano 233 CV nella versione base e 338 CV nella variante XT. All'interno troviamo il nuovo schermo dell'infotainment da 14" e il doppio caricabatterie wireless da 15 watt per smartphone nella console centrale, mentre all'esterno il restyling è riconoscibile per i gruppi ottici e i paraurti ridisegnati. La Trailseeker è la nuova Bev. La Subaru Trailseeker è la seconda Suv a batteria del marchio e di fatto rappresenta una versione allungata della Solterra. Con 4,83 metri, infatti, la Trailseeker offre un bagagliaio molto più capiente e alto, dotato anche di presa a 120 volt per alimentare dispositivi esterni. Proposta solo con trazione integrale con sistema X-Mode, la Trailseeker dichiara una potenza totale di circa 375 CV con la stessa batteria da 74,7 kWh della sorella per circa 415 km di autonomia. Il lancio commerciale è previsto nel 2026: solo allora conosceremo i dati tecnici definitivi omologati e sapremo se il modello raggiungerà anche l'Europa. La settima incarnazione della Outback. Per la nuova generazione di un modello iconico come la Outback, la Subaru ha deciso di fare il salto definitivo da wagon a Suv: declinato in sei allestimenti, che comprendono anche lo specialistico Wilderness dedicato all'off-road, il nuovo modello ha un aspetto ancora più massiccio, grazie a un frontale e a una coda più verticali e al tetto più alto di 5 centimetri rispetto al modello uscente. Tutte le versioni offrono la trazione Symmetrical All-Wheel Drive con X-Mode abbinata al boxer 2.5 aspirato da 180 CV con cambio Lineartronic Cvt (con simulazione di otto rapporti). Per le versioni XT e Wilderness è possibile optare per il più potente 2.4 turbo da 260 CV. L'abitacolo è caratterizzato dal doppio display da 12,3" per la strumentazione e 12,1" per l'infotainment e dal nuovo design degli arredi. Fondamentale infine l'evoluzione degli Adas del pacchetto EyeSight, che offre ora la possibilità di togliere le mani dal volante fino a 135 km/h in specifiche condizioni di guida e introduce per la prima volta in casa Subaru l'Emergency Stop Assist in caso di malore del conducente.
Categorie: 4 Ruote
Mercedes-Benz - Classe G Edition Stronger than the 1980s, ritorno alle origini
La Mercedes-Benz presenta una serie speciale della Classe G che rende omaggio alle origini dell'iconico fuoristrada. La Classe G Edition Stronger than the 1980s è infatti una serie limitata di appena 460 esemplari, ispirata nei colori e negli allestimenti alla prima generazione della G con la tecnologia di oggi: è già ordinabile in Germania a partire da 160.055 euro, mentre non è ancora confermato il suo arrivo in Italia. Tre colori pastello. Basata sulla rinnovata Classe G, presentata l'anno scorso, l'edizione vintage si ispira in molti dettagli alla 280 GE della serie W460 ed è disponibile nelle versioni G 450 d a gasolio e G 500 a benzina. Uno dei contenuti principali è la verniciatura: i clienti possono scegliere tra le speciali tinte pastello ispirate alla cartella originale degli anni 80: Manufaktur Agave Green, Manufaktur Cream e Manufaktur Colorado Beige. Nero lucido per l'effetto vintage. Per aggiungere ulteriore effetto nostalgia sono previste le frecce arancioni e la verniciatura Night Black Magno di griglie, paraurti, parafanghi e calotte degli specchietti. Persino i cerchi di lega e lo stemma frontale sono stati rivisti per ricordare il modello originale, mentre la copertura della ruota di scorta esterna è specifica. Dal catalogo accessori Professional derivano invece alcuni elementi come i paraspruzzi, le griglie per i gruppi ottici, i fari posteriori oscurati ed i pneumatici all-terrain, mentre rimane opzionale il portapacchi sul tetto. Il tessuto a quadri cambia tutto. All'interno basta un elemento per tornare negli anni 80: il rivestimento in tessuto Dove Grey a quadri abbinato alla pelle nera dei sedili. Sulla maniglia del passeggero è riportata la scritta Stronger than the 1980s, mentre sui battitacco anteriori è presente la mappa del monte Schöck nei pressi di Graz, la storica pista di prova delle "G". Di serie, questa versione speciale include anche il tetto apribile in vetro, il volante rivestito di pelle Nappa e l'impianto audio Burmester 3D.
Categorie: 4 Ruote
Cina - Standard più severi per guida autonoma e batterie
La Cina stringe le maglie dei suoi regolamenti sulla guida autonoma e sulle batterie. In particolare, il ministero dell'Industria e dell'Information Technology ha introdotto standard più severi sullo sviluppo e la commercializzazione delle auto con sistemi evoluti di assistenza alla guida e specifici requisiti per la gestione delle cosiddette fughe termiche all'interno degli accumulatori.La guida autonoma. Il provvedimento sulla guida autonoma, redatto dopo alcuni incidenti particolarmente gravi, vieta, per esempio, la prassi del settore di utilizzare programmi beta riservati a "utenti pionieri" e stabilisce che i test pubblici passino "attraverso i canali di approvazione ufficiali". In sostanza, il settore dovrà abbandonare un approccio ispirato al mondo dell'informatica e dell'elettronica di consumo. I costruttori dovranno anche evitare di pubblicizzare le loro tecnologie con termini come "guida automatica", "guida autonoma", "guida intelligente" o "guida intelligente avanzata": si dovrà usare esclusivamente la dicitura "guida assistita L" dove la L indica il numero stabilito dalla classificazione dei livelli di automazione. Pechino, al fine di aumentare la sicurezza, ha anche vietato funzioni attivabili senza la supervisione del conducente e ha imposto che i sistemi di monitoraggio non possano essere disabilitati: da ora in poi, se si rileva per oltre 60 secondi l'assenza delle mani sul volante, il sistema di bordo dovrà implementare strategie di mitigazione del rischio come il rallentamento della velocità, l'attivazione delle luci di emergenza o l'accostamento a bordo strada. Il ministero cinese ha anche criticato i frequenti aggiornamenti over-the-air e stabilito procedure d'approvazione più stringenti: saranno regolamentati come le campagne di richiamo e dovranno essere autorizzati dall'amministrazione statale per la regolamentazione del mercato. Le batterie. Anche i nuovi standard per le battierie rientrano in una strategia di miglioramento della sicurezza. Il primo luglio 2026 entreranno in vigore requisiti per prevenire incendi ed esplosioni dopo una fuga termica. Finora, i regolamenti stabilivano solo l'obbligo di un segnale di avvertimento cinque minuti prima dell'incendio o dell'esplosione: le nuove norme, invece, impongono espressamente che le batterie non debbano prendere fuoco o esplodere anche durante gli eventi di fuga termica. Inoltre, il fumo non deve entrare nell'abitacolo e creare problemi ai passeggeri. A tal fine, sono stati introdotti nuovi test, tra cui uno per valutare le capacità di protezione della batteria in caso di collisione nella parte inferiore del veicolo e un altro per verificare che gli accumulatori resistano a 300 cicli di ricarica rapida senza incendi o esplosioni prima di essere sottoposti alle prove di cortocircuito.
Categorie: 4 Ruote
World Car of The Year - La Kia vince (ancora) con lelettrica EV3
Per il secondo anno di fila è una Kia a fregiarsi del riconoscimento di World Car of the Year, assegnato come da tradizione alla vigilia del Salone di New York: dopo la vittoria della EV9 lo scorso anno, per il 2025 a vincere il prestigioso premio è stata infatti la Suv elettrica EV3, che ha battuto la concorrenza della BMW X3 e della Hyundai Inster, premiata però come World Electric Vehicle. La giuria era composta da 96 giornalisti automotive, provenienti da 30 diverse nazioni. La vincitrice. La crossover coreana sfoggia uno stile muscoloso e personale, in linea con quello degli ultimi modelli della Kia. All'interno troviamo un abitacolo minimalista, con plastiche morbide e un doppio display per strumentazione e infotainment. Il bagagliaio mette a disposizione 385 litri, rilevati dal Centro prove, a cui si affianca un piccolo frunk anteriore. La EV3 è disponibile con un motore da 150 kW (204 CV) abbinato a una batteria da 58,3 kWh oppure, nelle versioni Long Range, da 81,4 kWh: in questo l'autonomia reale è di 442 km, che diventano 566 km in città. Di serie su tutta la gamma la guida assistita di Livello 2. Prezzi da 35.950 euro per la standard, da 39.950 euro per la long range. Gli altri premi. Come detto, a vincere il titolo di World Electric Vehicle è stata la piccola Hyundai Inster, che si contendeva il premio con la stessa Kia EV3 e la Porsche Macan Electric. Sempre la Macan, insieme alla Panamera, hanno gareggiato per il premio di World Luxury Car, vinto invece dalla Volvo EX90. La Casa di Stoccarda si è però rifatta con un riconoscimento più aderente al suo Dna, ossia quello di World Performance Car con la Porsche 911 Carrera GTS, battendo la BMW M5 e la Porsche Taycan Turbo GT. Per la categoria World Urban Car, a vincere su Inster e Mini Cooper Electric è stata la BYD Seagull. Per finire, il premio World Car Design è stato assegnato al Volkswagen ID. Buzz, che ha superato la Kia EV3 e la Toyota Land Cruiser 250.
Categorie: 4 Ruote
Colonnine - Furti di rame, scattano i primi arresti
Motus-E, l'associazione di categoria che rappresenta la mobilità elettrica in Italia, segnala i primi risultati contro i furti dei cavi di rame presso le stazioni di ricarica elettrica: solo nel Lazio, negli ultimi mesi sono stati registrati oltre 200 casi. La Polizia di Stato ha avviato operazioni che hanno portato a diversi arresti, grazie anche alla collaborazione degli operatori del settore. Fino a dieci anni di carcere. Motus-E ha inoltre istituito una task force tecnica per monitorare il fenomeno e diffondere misure preventive, come l'installazione e l'utilizzo a tappeto di telecamere dotate di lettura targhe. Per pochi euro di rame si causano danni rilevanti alle infrastrutture, spiega il segretario generale Francesco Naso, ricordando che le pene possono arrivare fino a dieci anni di reclusione, in presenza di aggravanti legate al danneggiamento di infrastrutture per l'erogazione di energia.
Categorie: 4 Ruote
Audi A6 Avant - Col turbodiesel (elettrificato) è sempre un bel viaggiare
Nelle turbolenze della transizione ci si aggrappa alle certezze. Una di queste è l'Audi A6 Avant, da generazioni un riferimento per chi senza vincoli di spesa resiste alla moda delle Suv e sceglie di mettere i soldi (tanti, sempre di più) in qualcosa di meravigliosamente classico: una station wagon. Lussuosa, tecnologica - il salto con la serie precedente, la quinta, si apprezza non appena si apre la portiera e ancora mossa da un motore diesel, per quanto elettrificato. Volendo, però, c'è anche benzina (V6) e prossimamente anche plug-in, mentre l'elettrico resta un mondo a parte, appannaggio della A6 Avant e-tron. Stesso nome, due anime. All'insegna della flessibilità tecnologica. Una mild che fa la full. La nuova A6 termica nasce sulla piattaforma Ppc (Premium Platform Combustion) dell'Audi, ovvero il pianale destinato ad accompagnare i modelli con motore longitudinale della Casa fino al 2035, quando in Europa dovrebbe scattare il phase-out delle endotermiche. Si tratta di una base tecnica per l'ibrido, al momento solo leggero, a 48 volt: il sistema prevede l'integrazione di un motore elettrico in uscita dal cambio a doppia frizione, capace di erogare 24 cavalli e 230 Nm per supportare il termico. Non solo: quest'unità, infatti, è dotata di una frizione che la accoppia o la disaccoppia alla trasmissione, facendo sì che la A6 possa marciare, per esempio nelle partenze dolci e a velocità costanti, solo in elettrico, seppure per brevi tratti. Malgrado la Casa lo definisca mild hybrid, quindi, tecnicamente quest'ibrido si comporta come un full. Come ho potuto constatare nella prima parte del mio test, immerso nel traffico della Design Week di Milano. Bella atmosfera. Il Mhev+ è la principale novità portata in dote dalla piattaforma Ppc, che ha pure allungato l'A6 Avant di altri 6 cm, portandola a sfiorare i cinque metri di lunghezza. Una lievitazione naturale, necessaria anche per mantenere una certa distanza dalla A5 Avant (cioè, l'erede della A4), lunga più di 4,8 metri. Parenti strette, A5 e A6 condividono un abitacolo confezionato con la qualità dei materiali e la cura dei dettagli cui il marchio ci ha abituato da tempo. E dove fa bella mostra di sé il pannello Oled ricurvo: scenografico e anche funzionale. La visualizzazione delle informazioni sul quadro strumenti digitale è infatti chiara e immediata, mentre nel touch centrale i menù sono ben disegnati e facili da utilizzare. Risulta abbastanza fluida anche l'interazione l'assistente vocale evoluto. Ho trovato invece meno piacevole la plancetta con comandi a sfioramento (regolazione specchi, memorie sedili, ecc.) sul bracciolo della portiera. Confort a tutto tondo. L'abitacolo fa anche l'effetto di una camera acustica. Colpisce, sebbene non sia una novità per la A6, la silenziosità di marcia, specie a velocità autostradali. E se fruscii aerodinamici sono quasi del tutto schermati, lo stesso si può dire dei colpi bassi inferti da buche, pavé e tutto ciò che si può incontrare dove il fondo stradale non è perfetto: l'assorbimento della A6 è sempre efficace, anche col settaggio più sportivo delle sospensioni. Con l'assetto dell'esemplare del nostro test, dotato di molle ad aria, il confort è poi ancora più apprezzabile. anche attraverso gadget come le sospensioni pneumatiche adattive - o come le quattro ruote sterzanti, preziose per gestire la mole della A6 nelle manovre in spazi ristretti (con le ruote dietro che girano in controfase), ma anche utili a migliorare l'inserimento e la stabilità in curva a velocità sostenute - che la A6 si eleva rispetto alla A5. Come ovvio, il tutto si paga profumatamente, e a parte: almeno 4.100 euro extra, partendo da una A6 TDI quattro in allestimento S Line (80.250 euro di listino). Duemila diesel. Il motore 2.0 TDI del Gruppo Volkswagen lo conosciamo da tempo. In questa veste ibrida da 204 CV e 400 Nm (disponibili tra i 1.750 e 3.250 giri), grazie all'aiutino dell'unità elettrica, la sua spinta si fa più consistente: sicuramente quanto basta per affrontare nell'agio i lunghi viaggi in autostrada quanto le escursioni sui pendii montani, nel mio caso della Panoramica Zegna. Tuttavia, vista anche la massa in gioco (quasi 21 quintali a vuoto per la A6 TDI integrale) e il prezzo dell'auto, qualcuno potrebbe chiedere un po' più di muscoli, soprattutto ai bassi regimi, per godersela di più. Rimanendo sul fronte a gasolio, a fine anno arriverà una seconda proposta: un 3.0 litri V6 dalla potenza non ancora dichiarata. E i consumi? Tiro le somme dopo 130 km circa: nei primi 90, percorsi tra città e autostrada a una media di 70 km/h, il computer di bordo ha indicato 7,6 litri 100 km. Valore che è salito un po' successivamente, affrontando un tratto di misto, a 8,9. Come sempre, nell'ambito di un primo contatto, sono numeri che fanno testo fino a un certo punto. Approfondiremo il discorso a Vairano, quando la A6 verrà passata al setaccio dal nostro Centro Prove.
Categorie: 4 Ruote
Mercedes-Benz - Diesel plug-in, il Tco ringrazia
Sembravano destinati a restare delle esclusive mosche bianche per intenditori di elettromeccanica nel già non troppo ampio panorama delle ibride a ricarica esterna. Il caso nelle sembianze della legge di Bilancio 2025, che ha attribuito un vantaggio in termini di tassazione sui fringe benefit alle auto aziendali plug-in rispetto alle altre ibride o alle termiche ha voluto mettere i modelli Mercedes-Benz 300 de in una posizione di ulteriore vantaggio sul mercato delle vetture premium per le flotte. La sigla alfanumerica che identifica berline, station e Suv con motore diesel 4 cilindri 2 litri plug-in, abbinamento unico nell'industria, è riconosciuta come sinonimo di efficienza sia della componente termica sia di quella elettrica, sia dell'interazione fra le due, come hanno certificato anche le nostre prov. E dall'inizio dell'anno, come tutte le Phev, godono di un coefficiente di calcolo della tassazione per i dipendenti sulle auto concesse dalle rispettive imprese del 20%, decisamente più basso del 50% relativo alle auto solo benzina, esclusivamente diesel, mild e full hybrid. Stiamo parlando di quella metà o quasi della gamma Mercedes che propone, oltre al Phev benzina, anche il Phev diesel, ovviamente concentrata nella fascia alta per ovvie ragioni di costi e complessità tecnologica: Classe C, Classe E (compresa la 300 de All-Terrain), più le Suv GLC e GLE e le rispettive coupé. Quota in crescita. Come hanno reagito i fleet manager a questa nuova opportunità? Inizialmente con prudenza, come forse prevedibile normale per una Casa che ha ancora il 70% di vendite diesel. Ma, secondo Christian Catini, responsabile flotte di Mercedes-Benz, Italia, la situazione sta rapidamente evolvendo, perché, se già nel 2024, a fronte di una quota del 3,3% delle Phev sul totale del mercato, Mercedes arrivava già al 13,3%, equivalente a un 18% considerando il solo noleggio a lungo termine (contro un 7,7 delle immatricolazioni totali), il primo trimestre 2025 ha visto aumentare le plug-in al 9% del Nlt in generale e al 23% per Mercedes. Risultati che fanno stimare un traguardo del 30/35% a fine 2025 sempre ler la Stella. E in questo quadro, aggiunge Catini, ormai quattro su cinque dei nostri clienti di plug-in scelgono il diesel. La Casa ha voluto rimarcare la somma di vantaggi (fiscale, di consumo e di flessibilità) del suo 300 de mettendo a punto anche una proposta di noleggio a lungo termine firmata dalla propria captive, Mercedes-Benz Lease Italia. A fronte di un prezzo di listino delle diesel phev superiore sia rispetto al diesel mild 220 d sia al benzina phev come il 300 e, le 300 de presentano un vantaggio sul piano fiscale, sostiene Valentina Pedrazzoli, ceo della società di soluzioni finanziarie e di noleggio, e riescono a spuntare, secondo i nostri calcoli, un costo totale d'esercizio (Tco) in assoluto più basso. Per effetto di un valore residuo superiore, su cui Mercedes continua a scommettere, gli stessi canoni di noleggio delle 300 de proposti dalla captive risultano più bassi rispetto alle corrispondenti 220 d e 300 e, con valori mensili Iva esclusa (si veda la foto per i dettagli dell'esempio di contratto), riferiti alle GLC, rispettivamente di 1.199, 1.493 e 1.281 euro.
Categorie: 4 Ruote
Strade e autostrade - Pasqua e ponti di primavera: traffico e previsioni
Con le festività pasquali e i ponti di primavera 2025 in arrivo, l'Anas (società del Gruppo Fs Italiane) ha messo a punto un piano per ridurre al minimo i disagi dovuti al traffico intenso sui percorsi di propria competenza, ossia strade statali, e autostrade non a pagamento. Per le festività pasquali sono attesi oltre sei milioni di viaggiatori, mentre la stima delle partenze per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio si aggira attorno a 4,5 milioni di persone. Da oggi, il traffico salirà dell'8% rispetto a un mercoledì primaverile qualunque, poi si stima un +11% sia domani sia il 18 aprile. Se sabato e a Pasqua il numero di veicoli cala, nel Lunedì dell'Angelo gli spostamenti di breve percorrenza per le gite fuori porta verso le località turistiche di mare saliranno del 10% al Sud e nelle isole, e del 15% al Centro. Dopo Pasquetta. Il 22 e 23 aprile, saranno messi a dura prova l'Autostrada A2 del Mediterraneo, in Sicilia l'Autostrada A19, la Statale SS1 Aurelia, il Grande Raccordo Anulare nel Lazio, la Statale SS309 Romea e la Statale SS16 Adriatica. Si avrà un nuovo picco del traffico il 24, il giorno prima della Festa della Liberazione, e il 30 aprile, idem nei rientri tra venerdì 2 e domenica 4 maggio con picchi del 12%. Via i cantieri. Per garantire una migliore percorribilità, l'Anas rimuove 1.045 cantieri fino al 5 maggio, ossia l'80% del totale, mentre sui restanti 278 cantieri inamovibili ha messo a punto un piano di ottimizzazione nei giorni di maggior traffico con percorsi alternativi per le tratte più critiche. Previsto il monitoraggio costante della rete col ministero delle Infrastrutture e le Forze dell'ordine per la sicurezza stradale: prevenzione, vigilanza in caso di pericolo, soccorsi più tempestivi per incidenti ed emergenze. La circolazione dei mezzi pesanti sarà sospesa venerdì 18 aprile dalle 14 alle 22, sabato 19 dalle 9 alle 16, così come domenica 20, lunedì 21, venerdì 25, domenica 27 aprile, giovedì 1 maggio e domenica 4 maggio dalle 9 alle 22. In vista del controesodo, martedì 22 aprile, blocco dalle 9 alle 14. Circa 2.050 fra personale tecnico e di esercizio, più 230 unità delle Sale operative territoriali e della Sala situazione nazionale per il monitoraggio h 24. Per informarsi in tempo reale, sono disponibili gratuitamente l'app Vai di Anas e il servizio clienti al numero verde 800841148.
Categorie: 4 Ruote
Audi - Doppio debutto a Shanghai
Il Gruppo Volkswagen gioca una doppia carta al Salone di Shanghai: oltre ad alcuni modelli Audi a passo lungo riservati al mercato cinese, il costruttore presenterà anche AUDI, ovvero il marchio di Ingolstadt specifico per il continente. Nonché il suo primo modello di serie: la E5 Sportback. Le varianti a passo lungo. Per quanto riguarda le Audi che già conosciamo, il Salone sarà l'occasione per svelare le nuove generazioni di A5, A6 e Q5 nella declinazione asiatica a passo lungo, che prendono la denominazione A6L e-tron, Audi A5L, Audi A5L Sportback e Audi Q5L. Per il momento non sono stati forniti ulteriori dettagli sulle caratteristiche tecniche. La prima AUDI di serie riservata alla Cina. Per quanto riguarda il nuovo marchio di modelli elettrici AUDI, Shanghai ospiterà il lancio ufficiale del primo modello di serie: la E5 Sportback, anticipata per il momento da un teaser di un prototipo ancora camuffato. La vettura deriva dalla AUDI E Concept presentata alla fine del 2024 e basata sulla nuova Advanced Digitized Platform. La E5 Sportback sarà commercializzata in Cina alla fine dell'estate.
Categorie: 4 Ruote
Lexus ES - Un "assaggio" prima di Shanghai
La Lexus presenterà al Salone di Shanghai la nuova generazione della berlina ES: per il momento la Casa giapponese ha diffuso soltanto alcuni teaser, confermando che la vettura adotterà nuovi powertrain elettrificati. La ES sarà offerta sui principali mercati internazionali, inclusa l'Europa. Addio al terzo volume. L'immagine più chiara è quella della fiancata, che mette in risalto la ricerca aerodinamica: il design discendente della coda è un taglio netto con il passato e trasforma la ES da berlina a fastback, anche se probabilmente non sarà dotata del portellone. sparito infatti l'accenno di terzo volume ancora presente sul modello uscente; inoltre, una sottile linea a Led orizzontale attraversa l'intera coda. Anche nel frontale si nota una netta evoluzione dello stile, con le luci diurne posizionate in alto e dal taglio minimalista e i gruppi ottici principali posizionati al livello inferiore. Non è possibile ancora vedere l'intero frontale, quindi non sappiamo come sia stata evoluta la mascherina a clessidra tipica della Lexus.
Categorie: 4 Ruote
Mazda 6e - Premium, elettrica, accessibile
La Mazda ha presentato a Roma la 6e, una berlina elettrica in vendita con prezzi a partire da 43.850 euro e ordinabile fino al 30 giugno con un welcome pack che prevede 6.000 euro di vantaggi, tra cui una carta prepagata del valore di 3.000 euro, pari a tre anni di ricariche gratuite. Abbiamo studiato per questa vettura un listino accessibile, competitivo per la categoria, ha detto durante l'evento di presentazione l'AD di Mazda Italia, Roberto Pietrantonio. Destinata a sfidare vetture come la Tesla Model 3 e la Volkswagen ID.7, la new entry di Hiroshima riporta in scena uno dei modelli più iconici della Casa giapponese con un reboot elettrico che punta dritto al futuro. Raccoglie l'eredità della storica Mazda 6, uscita di produzione in Europa nel 2022, reinterpretandola in chiave moderna nei panni di una berlina a cinque porte dalla vocazione polivalente. Sorride quando si carica. Lunga 4,92 metri, la 6e ha una silhouette affilata, scolpita da linee tese che le conferiscono un'eleganza dinamica. Le carreggiate generose e l'assetto ribassato promettono stabilità e piacere di guida, mentre dettagli come il frontale, dominato da un'inedita firma luminosa sospesa che cambia colore e sembra sorridere in base allo stato di carica, oppure lo spoiler posteriore a scomparsa, sottolineano il carattere avveniristico del modello. All'interno, materiali di pregio come pelle Nappa, legno e metallo satinato si uniscono al design minimalista dell'abitacolo e regalano al salotto di bordo un tono lussuoso e moderno. Grazie al passo di quasi 2,90 metri, la 6e offre inoltre spazio a sufficienza per ospitare comodamente cinque persone e mette a disposizione un bagagliaio da 337 litri e un vano anteriore da 72 litri. Parla 9 lingue. Il tetto panoramico amplifica la luminosità interna e il sistema di illuminazione ambientale permette di scegliere tra ben 64 combinazioni cromatiche. A bordo, la tecnologia è protagonista: head-up display da 50 con realtà aumentata, quadro strumenti digitale da 10,2", display centrale da 14,6 e uno schermo dedicato per i passeggeri posteriori, sono solo alcuni dei plus che la vettura mette a disposizione, rispondendo a comandi vocali in nove lingue e permettendo anche di controllarla in molte funzioni con semplici gesti. Fino a 552 km di autonomia. Sviluppata con il partner cinese Changan, con cui Mazda collabora da oltre vent'anni, sul fronte della meccanica la 6e è stata progettata per garantire, a detta dei progettisti, un mix perfetto tra confort, sicurezza e piacere di guida, contando per farlo su un'ottimale distribuzione dei pesi tra avantreno e retrotreno (50:50), oltre a dotazioni come le sospensioni multilink e un pacchetto Adas completo (i-Activsense). La gamma prevede due versioni, entrambe a trazione posteriore: quella e-Skyactiv EV da 190 kW (258 CV), con batteria da 68,8 kWh per un'autonomia fino a 479 km Wltp e ricarica rapida dal 30 all'80% in soli 15 minuti (165 kW DC); e la Long Range da 180 kW (244 CV), dotata di una batteria da 80 kWh, che arriva a 552 km e può fare il pieno di energia all'80% in 47 minuti (90 kW DC).
Categorie: 4 Ruote
Jeep - Wagoneer Overland Special Edition, un Hurricane in serie limitata
Jeep presenta la Wagoneer Overland Special Edition, in mostra sia al Salone di New York, sia all'Easter Jeep Safari di Moab. Si tratta di un allestimento che sarà offerto negli Stati Uniti in soli 2.000 esemplari, con motore Hurricane 6 cilindri biturbo benzina da 420 CV e prezzi a partire da 72.740 dollari. Quel che serve per l'off-road. La Wagoneer Overland Special Edition è basata sull'allestimento Series II e offre di serie i cerchi da 20" con pneumatici all-terrain da 32", la trazione integrale Quadra-Drive II con riduttore, le sospensioni pneumatiche Quadra-Lift, le protezioni in metallo per il sottoscocca, i ganci di traino esterno, le telecamere a 360 gradi, il Selec-Speed Control per la guida in discesa e l'Heavy Duty Trailer Tow Package. L'allestimento prevede la verniciatura nera a contrasto del tetto, del passaruota e delle badge, le barre sul tetto, gli interni rivestiti di pelle Nappa, il tetto panoramico, l'infotainment UConnect 5 da 10,1" e il pacchetto esteso di Adas. Le mappe di navigazione per il fuoristrada. Per tutte le Wagoneer debutta inoltre nel 2025 il pacchetto Jeep-Road Pages+ con Adventure Guides: il sistema di navigazione di bordo include un database di oltre 200 percorsi di off-road mappati e descritti nel dettaglio, inclusi quelli che hanno ricevuto la Jeep Badge of Honor. Come opzione è possibile accedere anche a una iscrizione All Access che include anche 10.000 punti di interesse in tutto il Nord America relativi a percorsi in fuoristrada.
Categorie: 4 Ruote