Volvo - La XC60 sarà prodotta anche negli USA
La Volvo ha deciso di aggiungere la XC60 alle produzioni dello stabilimento di Ridgeville, nella Carolina del Sud. La fabbrica statunitense, che attualmente sforna la EX90 e la Polestar 3, inizierà ad assemblare la Suv media della Casa svedese verso la fine del 2026. I motivi. La Volvo ha motivato la decisione di portare la XC60 a Ridgeville con la necessità di dare seguito a una strategia di regionalizzazione delle produzioni, senza fare menzione dei dazi statunitensi alle importazioni di veicoli prodotti all'estero. Attualmente, la Suv esce dagli impianti di Torslanda (Svezia) e Chengdu (Cina). Del resto, la XC60 non è solo l'auto più venduta nella storia della Volvo (di recente ha superato la 240 con oltre 2,7 milioni di esemplari in circolazione in tutto il il mondo), ma è anche il modello della Casa più popolare tra gli statunitensi: le sue vendite, aumentate di quasi il 23% nei primi sei mesi del 2025, hanno superato il 33% dei volumi totali. Gran parte del successo si deve anche alla decisione di offrire diverse tipologie di alimentazione. Non a caso, il 25% degli esemplari commercializzati è ibrido plug-in. Conti in perdita. La Volvo ha anche comunicato i risultati finanziari del secondo trimestre. Il fatturato è sceso dell'8% a 93,5 miliardi di corone svedesi per colpa anche di un calo delle vendite del 12% a 181.600 unità, mentre il risultato operativo è passato da un utile di 8 miliardi a una perdita di 10 miliardi (circa 900 milioni di euro al cambio attuale) a causa di una serie di fattori negativi tra cui oneri per 1,4 miliardi legati al piano per il taglio di 3 mila dipendenti e svalutazioni per 11,4 miliardi connesse al peggioramento delle dinamiche di mercato, all'impatto dei dazi su ES90 ed EX90 e ai ritardi della EX90. Al netto di tali fattori, la Volvo avrebbe chiuso il trimestre con un utile operativo di 2,9 miliardi, pari a un margine del 3,1%.
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IAA Mobility 2025 - Date, biglietti, come arrivarci: tutto sul Salone di Monaco
Dal 9 al 14 settembre 2025 Monaco di Baviera tornerà a essere la capitale mondiale della mobilità del futuro. L'IAA Mobility (dove IAA sta per Internationale Automobil-Ausstellung, Salone Internazionale dell'Auto), già trasformato nel 2021 da evento classico a piattaforma ibrida tra esposizione, esperienza urbana e innovazione, lasciando la storica sede a Francoforte, si prepara a una nuova, ricchissima edizione. In fiera, al Messe München, si daranno appuntamento dalle grandi case automobilistiche, come Bmw, Mercedes-Benz, Volkswagen, Audi e BYD, ai giganti del tech tra come Google, Amazon e Qualcomm, fino a circa 100 startup internazionali, impegnate nella mobilità. Esposizione all'aperto. Parallelamente, il centro storico della città tedesca si trasformerà in un Open Space futuristico a cielo aperto, dove cittadini e visitatori potranno vivere gratuitamente installazioni interattive, provare veicoli e assistere a eventi e spettacoli. Nel 2023 l'IAA Mobility ha totalizzato più di 750 espositori da 38 Paesi, oltre 500.000 visitatori e circa 3.700 giornalisti accreditati. Per il 2025 gli organizzatori si aspettano di andare oltre, confermandone la portata globale. Quando e dove andare. L'IAA MOBILITY 2025 si dividerà in due percorsi paralleli. Da un lato il Summit, in programma dal 9 al 12 settembre all'interno del polo fieristico, dedicato principalmente ai professionisti del settore, con workshop, conferenze e networking tra aziende, start-up e investitori. Dall'altro l'Open Space, dal 9 al 14 settembre lungo le piazze e le vie più suggestive del centro di Monaco, pensato per coinvolgere il grande pubblico. La fiera sarà aperta dalle 9:00 alle 18:00, mentre l'Open Space accoglierà i visitatori dalle 11:00 alle 21:00 con eventi serali fino alle 23 e chiusura anticipata (alle 17) solo la domenica. Come arrivare. Raggiungendo Monaco in aereo sarà possibile scegliere tra due opzioni per raggiungere il Messe München, sede del Summit. La prima prevede l'utilizzo delle linee S-Bahn S1 o S8 che collegano l'Aeroporto Internazionale di Monaco (MUC) alla stazione centrale Hauptbahnhof in circa 40 minuti. Da lì si potrà poi proseguire con la metropolitana U2 che conduce direttamente alla fermata Messestadt West, situata all'interno del polo fieristico. In alternativa, durante i giorni dell'evento, è previsto un servizio navetta gratuito che collegherà l'aeroporto direttamente al Messe München ogni 20 minuti con un tempo di percorrenza di circa 45 minuti. Chi arriverà in treno potrà invece scendere alla stazione centrale di Monaco Hauptbahnhof, dalla quale anche il centro città e le piazze dell'Open Space saranno facilmente accessibili a piedi o con poche fermate di metro o tram. Per chi viaggerà in auto sono infine previste soluzioni pratiche: il garage Ovest del Messe München offre un'ampia disponibilità di spazi per il parcheggio, inclusi oltre 80 punti di ricarica per veicoli elettrici. In alternativa, si consiglia l'utilizzo delle aree Park & Ride, distribuite nella periferia cittadina e collegate efficientemente al trasporto pubblico, ideali per evitare il traffico urbano. importante sottolineare che i biglietti d'ingresso al Summit non includono il trasporto pubblico. Per spostarsi tra le varie zone della città e le sedi dell'evento bisognerà quindi acquistare un ticket giornaliero MVV o MVG, valido su metropolitana, autobus e tram. Info e costi per accedere. L'ingresso all'Open Space è gratuito: tutti potranno passeggiare liberamente tra Marienplatz, Odeonsplatz, Königsplatz e Wittelsbacherplatz per scoprire le novità della mobilità, salire a bordo di una e-bike o assistere a show e talk dal vivo. Per accedere al Summit occorrerà invece acquistare un pass GoGreen, pensato per ridurre l'impatto ambientale dell'evento. I ticket partono da 180 euro per il biglietto giornaliero online e arrivano fino a 225 euro se acquistato in loco. Sono disponibili pacchetti da due giorni (350405 euro) e abbonamenti per l'intero Summit (500605 euro), oltre a ridotti per studenti, tirocinanti e persone con disabilità a partire da 64 euro.
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Salone di Monaco 2025 - Le novità in arrivo allIAA Mobility
Si svolgerà dal 9 al 14 settembre l'edizione 2025 dell'IAA Mobility, quello che una volta si chiamava semplicemente Salone di Monaco. Tanti gli espositori che hanno già confermato la loro presenza, tantissimi i partecipanti attesi: gli organizzatori si aspettano di accogliere più di due milioni e mezzo di persone. Quest'anno sono attese moltissime novità di prodotto, e non solo dai costruttori europei: cominciamo dunque a dare una prima occhiata a quello che ci aspetta a Monaco il prossimo settembre. E se avete in programma di andarci, ecco un po' di informazioni utili su orari, biglietti e location dell'evento. L'esercito delle piccole Bev. Il Salone di Monaco 2025 sarà probabilmente ricordato come quello delle piccole Bev accessibili. Sono tanti i nuovi modelli attesi, a cominciare da quelli che presenterà il gruppo Volkswagen per tutti i brand Code, ossia VW, Cupra, Seat e Skoda. Accanto a questi dovrebbe vedere la luce la versione di serie della piccola Twingo, revival della citycar degli anni Novanta, ma in versione full electric; da ultime, potrebbero essere svelate due piccole Suv elettriche del gruppo Hyundai, attese per il prossimo anno, la Kia EV2 e la cugina firmata Hyundai. Le novità dall'Europa. Monaco di Baviera vuol dire prima di tutto BMW, che presenterà la attesa iX3, primo modello di serie basato sulla piattaforma Neue Klasse. La Mercedes porterà la nuova GLC elettrica, che si affiancherà a quella termica già in gamma, e la concept sportiva AMG GT XX, che anticipa il futuro elettrico di Affalterbach. L'IAA Mobility 2025 terrà a battesimo un'altra Suv elettrica molto attesa, la Porsche Cayenne, già protagonista (con le camuffature del caso) del primo debutto dinamico al Goodwood Festival of Speed. La Opel presenterà una nuova concept, oltre alle novità della rinnovata gamma GSe ad alte prestazioni. Un salone nel segno della Cina. Tante le novità anche da oriente: secondo gli organizzatori, sono in aumento del 37% gli espositori provenienti dalla Cina rispetto all'edizione di due anni fa. Tra i padiglioni dell'IAA Mobility si potrà vedere la nuova Leapmotor B10, il terzo modello per l'Europa della joint venture con il gruppo Stellantis, e forse una nuova berlina elettrica. Mancano ancora i dettagli precisi sulle singole novità presenti in fiera, ma hanno già confermato la loro presenza la Byd, il gruppo Dongfeng (con i suoi sub-brand, tra cui Forthing), Aito, Xpeng, Gac e Changan.
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Ponte sullo Stretto - Firmato l'accordo di programma
stato firmato oggi, presso la sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'accordo di programma per interventi propedeutici e funzionali in relazione al Ponte sullo Stretto di Messina. Il documento, spiega in un comunicato il dicastero, "definisce gli impegni tecnici e finanziari dei soggetti coinvolti nella realizzazione e gestione del ponte e delle opere connesse". I firmatari. L'intesa è stata sottoscritta dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dal ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, dai presidenti della Regione Sicilia e Regione Calabria, Renato Schifani e Roberto Occhiuto, dalll'amministratore delegato della Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, dall'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Aldo Isi, e dal numero uno dell'Anas, Claudio Gemme. Presente alla firma anche il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alessandro Morelli.
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Ncc - Sky Road 236 disponibile anche a Roma
Le soluzioni di noleggio con conducente coprono spesso fasce orarie o aree non presidiate da altre forme di trasporto, a cominciare dai servizi pubblici di linea, e possono integrare i taxi in periodi di particolare domanda, specie nelle città a forte presenza turistica. Sky Road 236, azienda di gestione di servizi Ncc, con oltre 60 mila corse mensili, debutta a Roma, aggiungendo la Capitale alle altre piazze italiane dove è presente con 250 dipendenti, come Milano, Firenze, Napoli e Salerno, e con una flotta che rinnova ogni due anni. Dal 2019, Sky Road 236 ha stretto una collaborazione con Uber, integrandosi nel suo sistema di prenotazione e puntando sempre a un modello imprenditoriale più strutturato rispetto al tradizionale tessuto delle imprese Ncc, cooperative o a conduzione familiare. Dopo l'introduzione di veicoli ibridi, l'azienda sta valutando le soluzioni elettriche, anche se, come afferma in un suo comunicato, fra i principali criteri di scelta delle motorizzazioni ci sono prestazioni e autonomia.
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Mercedes-Benz CLA - Una Stella elettrizzante
La nuova Mercedes-Benz CLA è la prima vettura della Stella a funzionare con il sistema operativo proprietario MB.OS, un'architettura chip-to-cloud che centralizza infotainment, assistenza alla guida, gestione della carrozzeria e ricarica. E se questi aspetti vi sembrano appena secondari quando si parla di auto, sappiate che non lo sono per niente, specie quando si parla di elettrico. Oltre al fatto che al suo interno batte la quarta generazione dell'Mbux, l'interfaccia infotelematica della Stella, l'esperienza digitale è stata potenziata grazie all'intelligenza artificiale di Microsoft e Google. quindi possibile dialogare con l'auto rendendo il tutto più sicuro, grazie ad assistenti vocali LLM - large language model - che consentono uno scambio di battute più naturale. E poi c'è la guida assistita, la vera affamata di dati e potenza di calcolo su un'automobile. Ne fa di strada. Sotto il nome MB.DRIVE, Mercedes introduce una suite di sistemi avanzati di assistenza alla guida che contano su otto telecamere, cinque sensori radar, dodici sensori a ultrasuoni e un supercomputer raffreddato ad acqua per gestire le fasi critiche della guida raggiungendo il livello di assistenza alla guida SAE 2++ (dove possibile dalle normative, in particolare nei mercati cinesi e americani). Tutte queste funzioni e necessità operative potranno essere modificate, anche in profondità, grazie al completo controllo di Mercedes sull'asset digitale MB.OS, adeguando nel tempo l'auto attraverso aggiornamenti software, che miglioreranno l'esperienza d'uso ma anche il comportamento del powertrain elettrico. A proposito, i primi chilometri percorsi a bordo della versione elettrica - più avanti arriverà l'ibrida - nei pressi di Copenaghen hanno mostrato un'ottima efficienza di base: in attesa dei dati certificati del Centro Prove di Quattroruote, sappiate che il computer di bordo della versione 250+ della mia prova ha fatto registrare consumi di appena 12,3 kWh per 100 km: considerata la batteria da 85 kWh, parliamo di circa 690 km in condizioni reali. Notevole. 325 km in 10 minuti. Mercedes ha utilizzato un approccio radicale nel progettare la vettura, unendo le necessità digitali a quelle meccaniche, compattando le componenti del powertrain (tanto che all'anteriore ci sono ben 100 litri di frunk, che si sommano agli oltre 400 del baule). Il Cx è di appena 0,21, ottenuto modellando il disegno della carrozzeria ma anche, e soprattutto, carenando completamente il fondo. Quando poi sarà l'ora di ricaricare, gli 800 volt della nuova CLA consentono di recuperare ben 325 km in appena 10 minuti di ricarica, raggiungendo un picco di potenza di 320 kW. Infine, il sistema di navigazione pianifica percorsi ottimizzati e permette, dove disponibile, la prenotazione delle colonnine di ricarica tramite MB.CHARGE.
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Peugeot e-3008 - Ordini aperti per la 325 Dual Motor: prezzo e dotazioni
Si aprono in Italia gli ordini per la Peugeot e-3008 325 Dual Motor, che abbiamo già guidato in anteprima. La Bev è disponibile soltanto nel ricco allestimento GT a partire da 55.280 euro. La dotazione di serie include la verniciatura bicolore, i cerchi da 20", i gruppi ottici Pixel Led, gli interni rivestiti di Alcantara, il pacchetto di Adas 360 Vision & Drive Assist Plus, il tetto panoramico, l'impianto audio Focal e la wallbox domestica. 490 km di autonomia e 30 minuti per la ricarica. La 325 Dual Motor si pone all'apice della gamma della e-3008, variante elettrica della Suv francese. Con due motori e 325 CV affianca le versioni a motore anteriore 210 e 230 Long Range. La Dual Motor affianca al propulsore anteriore da 213 CV uno posteriore da 112 CV per 509 Nm di coppia totale. La Suv tocca così i 100 km/h da ferma in 6 secondi netti, mentre la batteria da 73 kWh netti garantisce 490 km di autonomia nel ciclo Wltp. La ricarica rapida permette di passare dal 20 all'80% in 30 minuti. Normal, Eco, Sport e 4WD. Il guidatore può selezionare quattro diverse modalità di guida: Normal (potenza limitata a 313 CV e ripartizione automatica della coppia), 4WD (ripartizione fissa 50/50 e settaggi specifici del controllo di stabilità), Eco (il motore posteriore si attiva solo con il kick-down) e Sport (325 CV, massime prestazioni e ripartizione del 60% della coppia all'anteriore).
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Hyundai - Una piccola Suv elettrica per il Salone di Monaco?
Al prossimo Salone di Monaco la Hyundai potrebbe presentare una piccola Suv elettrica, collocata tra la Inster e la Bayon, destinata ad ampliare la gamma di Bev a basso prezzo della Casa coreana. Stando a quanto riporta Autonews, quella esposta all'IAA Mobility 2025 sarà solo una concept che anticipa le linee definitive dell'auto, che dovrebbe essere costruita in Turchia e debuttare sul mercato nella seconda metà del 2026. Al momento la Hyundai non ha confermato la notizia. Anche un nuovo infotainment. Con ogni probabilità, la concept che debutterà a Monaco sarà strettamente imparentata con la Kia EV2 presentata lo scorso febbraio. Questo modello porterà al debutto anche il nuovo infotainment Pleos Connect, la nuova piattaforma software della Hyundai, sviluppata su Android Automotive OS.
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ACEA - Nasce lAutomotive Hub dellEuropa centrale e orientale
Fare più squadra per giocare meglio le partite in corso nel Vecchio Continente su competitività e transizione elettrica: con questa ambizione nasce l'Acea Automotive Hub dell'Europa centrale e orientale. L'Associazione europea dei costruttori di auto rinforza i legami interni coinvolgendo maggiormente Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia, così da garantire che la voce del comparto sia rappresentata al meglio nelle discussioni politiche in atto a Bruxelles. Numeri pesanti. Come ricorda Sigrid de Vries, direttore generale Acea, l'Europa centrale e orientale ospita grosso modo un terzo della produzione di veicoli Ue, impiegando circa due milioni di persone lungo tutta la catena del valore. Stiamo compiendo un passo importante verso una più stretta cooperazione grazie all'Hub. Che verrà coordinato a livello locale dall'Associazione dell'industria automobilistica ceca (AutoSap).
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Formula 1 - La FIA propone un futuro con V8 ibridi
Il regolamento 2026 della Formula 1 non è ancora entrato in vigore, ma è già oggetto di discussione. Tra dubbi tecnici e investimenti miliardari, il dibattito si sposta verso il futuro più lontano, al 2030. A innescare la miccia è stato Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA, che tra un'intervista e una dichiarazione pubblica continua a promuovere un ritorno a motori V8 aspirati, semplificati e standardizzati. L'obiettivo? Ridurre i costi e alleggerire le vetture. Ma per ora i team restano scettici.Una proposta radicale figlia del buon senso. Almeno, è questo il pensiero dell'attuale presidente della Federazione, che di recente ha dichiarato: Serve un motore nuovo, più semplice, più leggero, più economico. buon senso. Ben Sulayem vede nella standardizzazione la chiave per il futuro della Formula 1. Il piano prevede l'introduzione di componenti comuni per ibrido, carburante e trasmissione, oltre al ritorno a un V8 termico che pesi meno sulle bilance e sui bilanci. Un'idea che, secondo il presidente, porterebbe i costi delle power unit a un quarto degli attuali e che oggi sono stimati tra 1,8 e 2,1 milioni di dollari ciascuna.I costruttori esitano, troppi soldi in ballo. Il problema più grosso è che i progetti 2026 sono già in fase avanzata e gli investimenti sono stati fatti con la promessa della continuità. L'Audi ha costruito il proprio ingresso in F1 attorno a queste nuove regole, così come la Honda ha deciso di restare grazie all'accordo con Aston Martin. La stessa General Motors che farà il suo debutto nel 2029 con un proprio motore ha già un piano d'appoggio con Ferrari fino al 2028 per correre dal prossimo anno col marchio Cadillac. Cambiare rotta ora significherebbe azzerare anni di ricerca, sviluppo e investimenti. In Bahrain, durante una riunione tra i motoristi, la proposta della FIA è stata ascoltata, ma nessuno ha dato segnali di apertura. Inizialmente, Ben Sulayem aveva parlato addirittura di un ritorno ai V10, evocando la golden era della F1. Ma lo scenario si è subito rivelato irrealistico: oggi nessun team dispone delle infrastrutture necessarie per supportare quel tipo di architettura. Così la proposta si è spostata sui V8, con cui Ferrari e Mercedes hanno maggiore familiarità. Un passo indietro? Forse. Ma secondo la FIA sarebbe una scelta più accessibile per vecchi e nuovi costruttori.Il vero nodo: l'identità tecnica della F.1. Il dibattito tocca questo nervo scoperto. Da sempre il circus è considerato laboratorio d'innovazione, la categoria regina del motorsport ha costruito la propria reputazione sull'innovazione tecnica e sulla competizione tra progetti differenti, seppur nell'ambito di regolamenti più o meno stringenti. L'idea di una F1 con cambio, carburante e sistema ibrido standardizzato solleva più di un dubbio. Non tanto per l'efficacia, quanto per il rischio di snaturare la serie. Ma queste dichiarazioni di Ben Sulayem arrivano anche in un momento particolare, dunque vanno prese con le pinze. Il presidente della FIA è in piena campagna elettorale per la sua riconferma, sfidato da Tim Mayer. Che l'uscita sui V8 sia anche un messaggio politico? Probabile. Ma il tema non è destinato a sparire. Se il regolamento 2026 dovesse rivelarsi un flop, come già temono alcuni, l'idea di una revisione anticipata potrebbe tornare d'attualità. Per ora, tutto sembra stagnante. Se i team non accetteranno, almeno ci avrò provato, ha detto Sulayem. La FIA, infatti, potrà imporre nuove regole solo a partire dal 2031, al termine del ciclo regolamentare. Fino ad allora servirà una maggioranza tra i motoristi. Missione difficile, ma non impossibile.
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Tesla - L'Hollywood Diner è pronto per l'apertura
A sette anni dal primo annuncio, la Tesla è riuscita a completare il progetto di un ristorante con postazioni Supercharger integrate a Los Angeles: a Hollywood, la Casa di Elon Musk ha costruito il diner con uno stile rétro-futuristico, caratterizzato da un ristorante con terrazza al primo piano, drive-in con maxi schermi e da 30 colonnine di ricarica V4 su un'area totale di 2.500 metri quadrati. Apertura da definire. Musk ha subito dichiarato sui social di aver mangiato nel locale, ma per il momento la data d'apertura al pubblico del ristorante non è nota. Nelle immagini raccolte dagli utenti sono visibili anche dei robot Optimus Prime, segno che probabilmente saranno utilizzati per gestire le ordinazioni e le consegne e per offrire il servizio 24 ore di 24.
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Colonnine in Italia - Aumentano i punti di ricarica (soprattutto quelli attivi)
Migliorano tutti i numeri che riguardano i punti di ricarica pubblici in Italia: stando al report Unrae (Case estere) aggiornato al 30 giugno 2025, le prese ammontano a 57.915, in aumento del 5% rispetto al 31 marzo. Lo si evince da una fonte istituzionale, ossia dai dati ufficiali del censimento condotto dal ministero dell'Ambiente. La seconda buona notizia è che crescono del 9% i connettori attivi, toccando quota 51.005: come dire che l'88% della rete è funzionante. Resta il problema del divario tra installazione e operatività, visto che sono 6.910 gli inattivi per ragioni burocratiche di varia natura. La potenza di quelli attivi. Dei 51.005 punti funzionanti distribuiti su circa 25.500 colonnine, il 6,5% è slow, ossia fino a 7 kW. Contro il 43,5% di Quick (7,122 kW) e il 36,2% di Fast (22,150 kW) che costituiscono il grosso delle prese. A seguire, Ultra Fast (50,1150 kW) e High-power charging oltre 150 kW, rispettivamente al 10,4% e 3,4%, con un incremento (altra novità positiva) del 17% e del 25%. Distribuiti male. I punti attivi sono per lo più al Nord-Ovest (36,2%) e Nord-Est (24,5%). Percorrendo lo Stivale verso il Meridione, le cose peggiorano parecchio, visto che il Centro è 19,1%, con il Sud al 12,7%. Le Isole? Solo al 7,4%. Quanti gestori. Il 76,8% dei punti di ricarica attivi è controllato dai primi cinque operatori, mentre l'86,7% dai primi 10, a conferma che c'è una notevole concentrazione del mercato.
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Comau - Allestita la prima "stanza a secco" per le batterie di nuova generazione
La Comau, azienda torinese specializzata nell'automazione industriale e nella robotica avanzata, ha costruito all'interno del suo stabilimento di Grugliasco (TO) una dry room, stanza a secco dove sviluppare soluzioni tecnologiche per le batterie di nuova generazione. Questo laboratorio, che ci consente di sperimentare nuovi formati e materiali in un ambiente controllato e privo di umidità, riflette il nostro impegno costante nel promuovere l'innovazione industriale, rafforzando al contempo la nostra presenza e i nostri investimenti in Italia, spiega Pietro Gorlier, ceo di Comau. Un laboratorio aperto a tutti. Frutto di un investimento di circa un milione di euro, il nuovo impianto della Comau ha una dimensione di circa 500 metri quadrati e mette a disposizione tre postazioni di lavoro ad alta tecnologia, per lavorare alla produzione di elettrodi, all'assemblaggio e alla formazione delle celle, anche con materiali sensibili all'umidità. L'obiettivo è sviluppare soluzioni produttive per batterie allo stato solido di nuova generazione, ma anche ottimizzare quelle già esistenti agli ioni di litio. Oltre che ai ricercatori della Comau, il laboratorio è accessibile a clienti esterni, università e associazioni.
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Kia Sportage - Nuovi motori, più stile e contenuti - VIDEO
Non ci sono rivoluzioni, ed è giusto così. La Kia Sportage MY 2025 si aggiorna dove serve, si fa più moderna nell'immagine e nei contenuti, ma resta fedele a una filosofia concreta e pragmatica che in Europa continua a dare risultati. Tra i suoi punti di forza, una gamma motori ricchissima e un abitacolo a prova di famiglia. Frontale più tagliente. Breve riassunto delle novità estetiche, tra le quali il frontale è il cambiamento più evidente: ci sono nuovi fari a sviluppo verticale, una firma luminosa ancora più marcata e un paraurti ridisegnato che accentua lo stile "a muso affilato" della Sportage. Insomma, lo stile abbraccia quello che di fatto è il nuovo corso stilistico della Kia, già visto, per esempio, sulla piccola Picanto o sulla grande Suv Sorento. Il resto lo fanno dettagli in nero lucido su fascioni e passaruota e fanali posteriori con una nuova firma luminosa a Led. Via il piano black. Dentro cambiano i materiali, migliorano le finiture in alcuni punti strategici e debutta un sistema multimediale più veloce e reattivo, sempre basato sul doppio schermo curvo già visto sulle ultime Kia. Nuovo pure il volante che abbraccia il design a due razze, ma solo l'occhio attento coglierà la nuova posizione delle bocchette d'aria centrali. Occupano la fascia sotto agli schermi, dando l'impressione di svilupparsi per tutta la larghezza dell'abitacolo. Furba, poi, l'idea di sostituire il piano black per il rivestimento del tunnel centrale, con un materiale più resistente ai graffi e alla polvere. Ora anche YouTube. Riconfermato il doppio schermo curvo, scenografico da vedere ma facile da consultare, dove per la prima volta su Sportage vengono introdotti i Kia Upgrades, che consentono agli utenti di aggiungere videogame, YouTube e altri servizi di streaming video tramite WebOS, nonché nuovi sfondi di visualizzazione del sistema di infotainment. Al volante. L'abbiamo guidata in anteprima per le strada di Francoforte - dove ha sede il quartier generale di Kia Europe - e le sensazioni sono chiare: la Sportage continua a puntare sulla facilità di guida, sul confort e sulla versatilità. Ho scelto la full hybrid per la prova, molto gettonata da noi: 239 cavalli, 280 Nm di coppia, e la possibilità di averla a trazione anteriore o integrale, rendono questa versione adatta a tutti gli scenari. Le doti della generazione precedente (2021) sono confermate, bene il silenzio a bordo a velocità autostradale, positivo anche l'assorbimento delle sospensioni quando si superano dossi e buche. Cinque motori da scegliere. Se la Sportage la facessero anche elettrica, saremmo al completo, ma anche così l'offerta di powertrain è decisamente ampia. Si attacca con il benzina "liscio" da 150 CV, seguito dal diesel mild hybrid da 136 CV, dal full hybrid dalla prova, dal plug-in hybrid da 288 cavalli (sia 2WD che 4WD) e, tra qualche mese, pure il "tri-fuel" a Gpl, basato sul powertrain full hybrid. Quando esce e quanto costa. La nuova Sportage verrà ancora prodotta nello stabilimento slovacco di ilina con prezzi che per il mercato italiano saranno comunicati a ridosso della commercializzazione (settembre 2025). A detta della Kia, però, non dovrebbero esserci rincari sui listini attuali, che partono da 33.500 euro.
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Assistenza stradale - LoJack con Charlie24
Accordo fra LoJack e Charlie24 nell'ambito dei servizi digitalizzati di assistenza stradale. La filiale italiana della società specializzata in applicazioni telematice del gruppo CalAmp e la delegazione nazionale della piattaforma che fornisce in diversi Paesi europei servizi di supporto tecnico a privati, flotte, case automobilistiche, compagnie assicurative e broker hanno siglato un'intesa a favore dei clienti di LoJack. Questi ultimi, in caso di avaria al proprio veicolo, potranno accedere al servizio tramite app su qualsiasi dispositivo o chiamare un numero verde. Inserito il numero di targa come procedura di riconoscimento, l'automobilista potrà selezionare il tipo di assistenza necessaria, fornire la propria posizione tramite geolocalizzazione e, in attesa dell'intervento, monitorare in tempo reale su una mappa interattiva il percorso di avvicinamento e i tempi d'arrivo del mezzo soccorritore. Il servizio prevede i casi di batteria scarica, gomma a terra, problema meccanico, incidente, serbatoio a secco, porte bloccate o altre situazioni che compromettano la possibilità di muoversi in autonomia e sicurezza e contempla il ripristino del veicolo sul posto o il trasporto all'officina più vicina. Già disponibile per i clienti privati che vogliano abbinarlo al servizio LoJack, dai prossimi mesi sarà accessibile anche per le flotte aziendali e i concessionari.
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Honda N-ONE e - La prima immagine della citycar elettrica
In Giappone, la Honda Super EV Concept mostrata in anteprima al Goodwood Festival of Speed si è già trasformata in un modello di serie: la Casa ha infatti diffuso la prima immagine ufficiale della citycar elettrica, ora denominata N-ONE e. BEV globale. Il debutto sul mercato giapponese è previsto per la fine del 2025, ma la sua presenza all'evento inglese conferma che in futuro arriverà anche nel Vecchio continente. Le dimensioni non sono state rese note, ma le proporzioni sono quelle tipiche delle kei car con carrozzeria sviluppata soprattutto in altezza e carreggiate piuttosto contenute. Due sportellini nel frontale. La fascia scura anteriore integra i fari Led circolari e due sportelli simmetrici per la ricarica: non ci sono dettagli in merito, ma non è escluso che Honda abbia deciso di offrire il doppio standard per colonnine rapide e wallbox. Non ci sono per ora indicazioni sul powertrain, ma è piuttosto logico immaginare che troveremo un motore singolo e una batteria di capacità relativamente piccola per trovare un equilibrio tra autonomia, ingombri e costi.
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Kia XCeed - Arriva il mild hybrid
La Kia presenta il Model Year 2026 della XCeed, ordinabile già da questo mese nelle concessionarie con prezzi a partire da 26.100 euro. Il design della carrozzeria rimane immutato e le novità di concentrano sulle dotazioni e sui powertrain, ora conformi alla normativa Euro 6e-bis. Arriva il mild hybrid. Il nuovo motore benzina 1.6 T-GDi è offerto nelle varianti da 150 e 180 CV ed è affiancato dal 1.0 T-GDi portato da 100 a 115 CV, ora disponibile anche in versione mild hybrid con cambio automatico DCT sette marce (guidabile dai neopatentati). Debutta la Special Edition. Nella gamma viene introdotta per la prima volta la Special Edition, che si inserisce tra la Business e la GT-line abbinando gli stessi elementi di design di quest'ultima con altri contenuti esclusivi. La Special Edition è infatti l'unica a proporre la tinta esterna Wolf Grey con elementi Glossy Black e gli interni Yuka Steel Gray. Per la sola GT-Line 180 CV è infine previsto un nuovo PLus Pack, che include il tetto panoramico apribile, gli interni in Kia Tex Delight, i sedili riscaldabili anteriori e posteriori e l'impianto audio Premium. I prezzi. Kia XCeed MY2026 1.0 T-GDI 115 CV Business 26.100 euro 1.0 MHEV T-GDI DCT 115 CV Business 29.100 euro 1.0 MHEV T-GDI DCT 115 CV Special Edition. 31.350 euro 1.6 T-GDI DCT 150 CV Special Edition. 32.350 euro 1.6 T-GDI DCT 150 CV GT-Line. 34.100 euro 1.6 T-GDI DCT 180 CV GT-Line. 34.800 euro
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Gruppo Renault - Cambia il vertice e arriva il profit warning
Il gruppo Renault è stato tra i pochi costruttori, se non l'unico, a non lanciare un allarme sugli utili annuali. Cambiato il vertice aziendale, con l'uscita di Luca de Meo e l'incarico di amministratore delegato affidato temporaneamente al direttore finanziario Duncan Minto, la Losanga ha deciso di tagliare le prospettive finanziarie per il 2025 per tener conto di un peggioramento del mercato, in particolare durante il mese di giugno. Nuova rotta. Nello specifico, il costruttore transalpino, alla luce di un "deterioramento della dinamica del mercato automobilistico" per effetto di una "maggiore pressione commerciale esercitata dai concorrenti" e della stima di "un ulteriore calo del canale retail", prevede di chiudere l'anno con un margine operativo di circa 6,5% e non più di almeno il 7% e con flussi di cassa tra 1 e 1,5 miliardi di euro, contro la precedente previsione su un dato pari o superiore ai 2 miliardi. Taglio dei costi. Di conseguenza, il gruppo ha deciso di prendere le prime misure per reagire al peggioramento delle prospettive. La Régie continuerà a portare avanti una "rigorosa" politica commerciale incentrata sul valore più che sui volumi per "proteggere i lanci di nuovi veicoli", ma, al contempo, amplierà "il piano di riduzione dei costi a breve termine" e imprimerà un colpo di acceleratore alle "iniziative, poggiando su leve più strutturanti". In particolare, la Renault punterà a "tagliare le spese generali e amministrative e i costi di produzione e di ricerca e sviluppo". Per affrontare un mercato sempre più competitivo, il gruppo conta comunque di sfruttare una serie di fattori: un modello operativo "flessibile per rispondere alle esigenze del mercato dei veicoli termici, ibridi ed elettrici, indipendentemente dal ritmo della transizione energetica"; il continuo lancio di novità di prodotto in Europa e all'estero (nel 2025 sono previsti sette nuovi veicoli e due restyling, che si aggiungono ai dieci lanci e ai due restyling del 2024); il focus sul canale più redditizio dei privati; un "approccio rigoroso ai valori residui, da quattro a 13 punti in più rispetto ai concorrenti europei"; un "solido portafoglio ordini in Europa, per un totale di circa due mesi di vendite: una "rigorosa gestione degli stock" e un "elevato tasso di utilizzo degli stabilimenti (media del 90%)". Maggiori dettagli saranno resi noti in occasione della presentazione dei risultati semestrali, il 31 luglio prossimo.I dati preliminari. A tal proposito, sono stato comunicati dati preliminari che mostrano ricavi totali per 27,6 miliardi (+2,5% sul pari periodo del 2024) e un margine operativo del 6%. Renault ha spiegato che i risultati sono stati "influenzati da una performance inferiore a quanto previsto nel mese di giugno con "volumi leggermente al di sotto delle aspettative, maggiore pressione commerciale dovuta al continuo declino del mercato retail e sottoperformance dell'attività Veicoli Commerciali Leggeri su un mercato in forte calo in Europa, livello dei crediti impattato dallo sfasamento temporale della fatturazione negli ultimi giorni del mese". Il semestre si è chiuso con flussi di cassa per appena 47 milioni a causa, tra l'altro, di una "significativa variazione negativa del capitale circolante stimata in circa 900 milioni di euro, escluso l'effetto fiscale". Tale variazione è imputabile a due fattori: un calo della produzione e un aumento degli stock interni, rispetto al 2024, per colpa dei volumi inferiori alle aspettative nel mese di giugno. Tuttavia, il gruppo ha precisato che l'inventario complessivo (costruttore e concessionari indipendenti) si attesta a 530.000 veicoli a fine giugno, in calo rispetto ai 560 mila del 31 marzo scorso.
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Stellantis - Stop ai piani per l'idrogeno: "Non ha prospettive"
Stellantis deciso di interrompere il programma di sviluppo della tecnologia a celle a combustibile di idrogeno. La decisione è legata a diversi fattori, tra cui limitata disponibilità di infrastrutture per il rifornimento, elevati requisiti di capitale e necessità di maggiori incentivi all'acquisto per i consumatori. Alla luce di tali problematiche, il gruppo "non prevede l'adozione di veicoli commerciali leggeri alimentati a idrogeno prima della fine del decennio" e di conseguenza ha deciso cancellare anche alcuni modelli: "Quest'anno non lanceremo più la nuova gamma di veicoli Pro One alimentati a idrogeno. La produzione in serie avrebbe dovuto iniziare quest'estate a Hordain, in Francia (furgoni di medie dimensioni), e a Gliwice, in Polonia (furgoni di grandi dimensioni)", spiega Stellantis. "Mercato di nicchia e senza prospettive". Secondo Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer per l'Europa allargata, il mercato dell'idrogeno "rimane un segmento di nicchia, senza prospettive di sostenibilità economica a medio termine. Dobbiamo fare scelte chiare e responsabili per garantire la nostra competitività e soddisfare le aspettative dei nostri clienti con la nostra offensiva di veicoli elettrici e ibridi per passeggeri e veicoli commerciali leggeri". Lo stop a tutti i programmi non avrà comunque "alcun impatto sul personale" dei siti produttivi di Stellantis, mentre "le attività di ricerca e sviluppo legate alla tecnologia dell'idrogeno saranno reindirizzate verso altri progetti". Tuttavia, la decisione ha dei riflessi su Symbio, la joint venture con Forvia e Michelin specializzata nella produzione di celle a combustibile di idrogeno. "In questo contesto, Stellantis ha avviato dei dialoghi con gli azionisti di Symbio per valutare le attuali conseguenze di mercato e preservare al meglio gli interessi dell'azienda, nel rispetto dei rispettivi obblighi", ha spiegato il gruppo automobilistico.
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Gruppo Renault - Il nuovo ceo ad interim è Duncan Minto
Dopo le dimissioni improvvise di Luca de Meo dello scorso giugno, il gruppo Renault ha nominato oggi come ceo ad interim l'attuale direttore finanziario del gruppo, Duncan Minto: a lui spetta il ruolo di traghettatore verso la nomina del prossimo amministratore delegato. Un processo, spiegano da Boulogne-Billancourt, ben avviato e portato avanti con la supervisione del comitato di governance del cda. A metà del mese scorso Luca de Meo ha abbandonato il settore dell'auto per diventare amministratore delegato del gruppo internazionale del lusso Kering (che possiede tra gli altri i marchi Gucci, Saint Laurent, Alexander McQueen e Balenciaga). Incarico a termine. Duncan Minto sarà responsabile della gestione quotidiana dell'azienda, affiancato da Jean-Dominique Senard, che in questo periodo svolgerà l'incarico di presidente della Renault. Classe 1975, Minto si è laureato all'Università di St. Andrews, in Scozia, per entrare nel gruppo Renault nel Regno Unito nel 1997. Nel 2001 entra nella direzione finanziaria in Francia, a capo delle relazioni con gli investitori; negli anni riveste ruoli di sempre maggior rilievo fino al primo marzo 2025, quando viene nominato direttore finanziario del gruppo Renault ed entra a far parte del Leadership Team.
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