Xiaomi - Una class action per il cofano della SU7 Ultra
Sono oltre quattrocento i proprietari della Xiaomi SU7 Ultra, il modello ad alte prestazioni della berlina elettrica, che si sono organizzati per far causa alla Casa cinese. Il motivo è legato al cofano in fibra di carbonio di questa versione, venduto come accessorio al prezzo di 42mila yuan (corrispondenti a circa 5.250 euro). Prese d'aria estetiche? Secondo quanto dichiarato dalla Xiaomi, il cofano dispone di due vistose prese d'aria con funzioni aerodinamiche e per il raffreddamento del powertrain. Tuttavia, alcuni test condotti in proprio da diversi possessori della SU7 Ultra col cofano optional avrebbero dimostrato che non si tratta di un pezzo molto diverso da quello di serie: non ci sono differenze strutturali, dai condotti non passerebbe aria e il guadagno termico sarebbe di fatto nullo. Le scuse e le sanzioni. La Xiaomi si è già scusata pubblicamente, riconoscendo che la descrizione del prodotto è ambigua, offrendo agli acquirenti 20.000 punti fedeltà e la possibilità di tornare al normale cofano in alluminio. Molti hanno rifiutato l'offerta, definendola inadeguata: Abbiamo comprato questo accessorio, pubblicizzato per migliorare le performance dell'auto, scrive un utente sul gruppo WeChat di chi sta organizzando la causa. Xiaomi deve dimostrare che i condotti funzionano, e se così non fosse assumersi le proprie responsabilità. Secondo alcuni esperti di legislazione cinese, se venisse accertato formalmente che i condotti dell'aria non funzionano, la Xiaomi potrebbe incorrere in sanzioni per pubblicità ingannevole.
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Nissan - Conti in profondo rosso: Yokohama corre ai ripari
La Nissan ha annunciato un nuovo programma di efficientamento, segnato da ampi e profondi tagli al perimetro operativo: infatti, la Casa di Yokohama non ha solo confermato il taglio di 20 mila dipendenti (11 mila in più rispetto ai 9 mila comunicati lo scorso autunno), ma ha anche svelato nuove iniziative per ridurre drasticamente il numero delle fabbriche e i centri di Ricerca & Sviluppo, nonché per rivedere le strategie di prodotto e la presenza sui mercati globali. L'obiettivo ultimo del piano di rilancio, che la stessa Nissan ha definito ambizioso, è tentare di rimettere in carreggiata un bilancio in profondo rosso.La scure sui costi. Le varie iniziative, descritte come "decisive e coraggiose" e inserite nel piano denominato "Re:Nissan", sono destinate a creare un modello operativo "più snello", adeguato alla rapida evoluzione del mercato e, soprattutto, più efficiente e redditizio: i nuovi vertici aziendali, guidati dall'amministratore delegato Ivan Espinosa, puntano a ottenere risparmi per 500 miliardi di yen (oltre 3 miliardi di euro al cambio attuale) entro due anni, tagliando i costi sia fissi che variabili. In tal senso, ben 3 mila dipendenti dovranno dedicarsi in via prioritaria su iniziative di riduzione delle spese variabili e grande attenzione sarà rivolta alla catena degli approvvigionamenti. La Nissan punta a rivedere la sua base dei fornitori, con l'obiettivo esplicito di ottenere "più volumi da un minor numero di aziende". Sul piano dei costi fissi, la Casa ha annunciato una ristrutturazione della base produttiva, tramite un "consolidamento" dei suoi impianti di assemblaggio da 17 a 10 entro l'esercizio fiscale 2027, una razionalizzazione delle fabbriche di motori e una revisione di processi e turni di lavoro. Inoltre, è stato cancellato il progetto per un impianto di batterie al litio-ferro-fosfato a Kyushu. Il taglio agli organici, che come detto è salito a un totale di 20 mila persone sempre entro il 2027, riguarderà "ruoli diretti e indiretti", operai, ricercatori e amministrativi. Il piano prevede anche una revisione dei processi di sviluppo incentrata su una riduzione dei costi di progettazione, della complessità dei progetti e dei tempi di lavoro: le varie iniziative, unite alla "razionalizzazione delle strutture globali di ricerca e sviluppo e all'allocazione del lavoro in luoghi competitivi", mirano a ridurre del 20% il costo orario medio della forza lavoro. Prodotti e mercati. Nel mirino del management sono finiti anche la gamma prodotto e i mercati. L'obiettivo è ridurre del 70% la "complessità delle componenti" e da 13 a 7 il numero delle piattaforme. Inoltre, la Casa intende tagliare i tempi di sviluppo complessivi di diverse novità (tra cui la nuova Nissan Skyline, un'inedita C-Suv e una prossima Suv compatta per il marchio Infiniti), che dovranno scendere prima a 37 mesi e quindi a 30. La strategia di prodotto sarà poi ridefinita per privilegiare l'identità dei marchi, dare priorità ai modelli più popolari e adeguare maggiormente l'offerta alle esigenze dei consumatori locali. A tal proposito, i mercati chiave saranno Stati Uniti (si punterà sulle ibride e sul rilancio di Infiniti), Giappone (sarà ampliata la coperture dei segmenti di mercato), Cina (il focus sarà sui veicoli elettrici e ibridi), Europa (l'attenzione sarà rivolta ai Suv di segmento B e C e sulle collaborazioni con Renault e i partner cinesi), Medio Oriente e Messico. Il rosso di bilancio. Dal punto di vista prettamente finanziario, l'obiettivo del riassetto è riportare il conto economico a una "redditività operativa positiva" e il business automobilistico a generare di nuovo cassa entro la fine dell'esercizio al 31 marzo 2027. Nel mentre, i numeri aziendali mostrano una situazione di profondo rosso come già anticipato dalla stessa Nissan pochi giorni fa. In particolare, il conto economico mostra ricavi per 12.633 miliardi di yen (-0,4%), un utile operativo di appena 69,8 miliardi (-88%), un margine dello 0,6% (4,5% nell'esercizio precedente) e un risultato netto passato da un utile di 426,6 miliardi a una perdita di 670,9 miliardi, l'equivalente di oltre 4 miliardi di euro. Quanto all'esercizio corrente, a Yokohama si sono limitati a indicare solo la stima dei ricavi (12.500 miliardi), mentre le previsioni sugli utili non state ancora determinate a causa dell'incertezza legata all'impatto dei dazi statunitensi. Inoltre, la Nissan prevede che le sue attività continueranno a subire gli effetti negativi dell'intensificazione della concorrenza, delle pressioni inflazionistiche e della volatilità dei cambi.
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Renault - Prova tutte le ibride e le elettriche con "Quattroruote c'è"
Prosegue con successo l'iniziativa Quattroruote c'è, che insieme alla Renault organizza una serie di test drive in diverse città italiane per offrirvi la possibilità di conoscere più da vicino la gamma E-Tech della Casa francese: quest'ultima comprende modelli full hybrid e 100% elettrici, testabili in compagnia dei nostri Expert Driver. Gli specialisti saranno a vostra disposizione per spiegarvi con grande chiarezza tutti i dettagli e le informazioni delle auto in prova, o per capire come affrontare al meglio un eventuale passaggio a un'auto elettrica. Test in tutta Italia. L'appuntamento con le Renault E-Tech è fissato per sabato 24 maggio: per scoprire dove si svolgono i test drive organizzati da Quattroruote e Renault potete consultare la pagina dedicata all'iniziativa. Le auto del test. Presso tutte le concessionarie che aderiscono a Quattroruote c'è sarà possibile conoscere più da vicino e provare le elettriche della Losanga, ossia la nuova Renault 5, la Scénic e la Mégane, oltre alle versioni full hybrid di Clio, Symbioz, Captur, Austral, Rafale ed Espace. Renault 5. Nome e linee riprendono la storica utilitaria degli anni Settanta, rivisitata in chiave moderna. Eletta Car of the Year 2025, la R5 è un'auto ben fatta, con un abitacolo spazioso in rapporto alle dimensioni (è lunga 392 cm) e con un bagagliaio da 239 litri reali. L'elettrica francese è disponibile con due motorizzazioni: da 120 e da 150 CV, abbinate rispettivamente a batterie da 40 e 52 kWh. Ottimi i consumi: nei rilevamenti del Centro prove l'autonomia rilevata (per la versione con batteria da 52 kWh) è di 344 km, 462 in città. Renault Scénic. Eletta Car of the Year nel 2024, è una Suv moderna lunga quasi quattro metri e mezzo, con un abitacolo ricercato, spazioso - in particolare per chi siede dietro - e ricco di tecnologia, a cominciare dall'infotainment basato su Android Automotive. Realizzata sulla stessa piattaforma della Mégane E-Tech, la Scénic è disponibile con motorizzazioni da 170 o 218 CV, con batterie da 60 e 87 kWh e autonomie dichiarate di 420 e 620 km. Renault Mégane. Dopo quasi trent'anni da berlina, la francese indossa l'abito da crossover elettrica, con linee muscolose che la fanno sembrare più grande di quanto non sia in realtà (è lunga 420 cm, 15 più della Clio). L'abitacolo ha un design moderno, finiture ricercate ed è ricco di tecnologia, con il doppio display che integra la strumentazione digitale e l'infotainment a sviluppo verticale, con connettività Apple CarPlay e Android Auto. Sono 348 i litri reali messi a disposizione dal bagagliaio (rilevati dal Centro prove). Il powertrain ha una potenza di 218 CV ed è abbinato a una batteria da 60 kWh, per un'autonomia reale di 366 km, che in città diventano 449 km. Renault Clio. La compatta francese, oggetto di un recente restyling, offre un look personale, ma anche un sistema multimediale da 9,3 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. I consumi rilevati dal nostro Centro Prove sono sempre bassi, specialmente in città, dove la Clio percorre 30 km con un litro di benzina. Lunga 405 cm, ha un bagagliaio da 225 litri reali. Renault Captur. Lunga 424 cm, questa Suv compatta mette a disposizione un abitacolo comodo per quattro e un bagagliaio da 290 litri reali. Con la motorizzazione full hybrid E-Tech può viaggiare fino all'80% in modalità elettrica in città: il nostro Centro prove ha rilevato una media di 18,5 km/l, che diventano 25,5 nei tratti urbani. Renault Symbioz. Realizzata sulla base della Captur, guadagna 17 cm in più in lunghezza (441 cm in totale), a tutto vantaggio dello spazio per i bagagli, che possono contare su circa 60 litri in più rispetto alla cugina B-Suv, grazie anche al piano di carico regolabile su due livelli. La Symbioz full hybrid percorre 18 km/l di media, che diventano 21,7 in città. Renault Austral. Questa elegante Suv di segmento C (è lunga 451 cm, con un generoso bagagliaio da 406 litri reali) monta un 1.2 full hybrid E-Tech da 199 CV, piacevole da guidare e capace di una percorrenza media di 16 km/l (17,7 in città). Con i 55 litri del serbatoio si può viaggiare per oltre 700 chilometri in autostrada. Renault Rafale. La Suv-coupé francese prende il nome da un aereo degli anni 30, ed è mossa dal powertrain full hybrid da 200 CV: il nostro Centro Prove ha rilevato una percorrenza media di 16,8 km/l (22,1 km/l in città). Lunga 471 cm, ha un passo di 274 cm che permette a chi sta dietro di viaggiare molto comodo. Il bagagliaio ha una capacità reale di 406 litri, che diventano 537 facendo avanzare il pratico divano scorrevole. Renault Espace. Abbandonate le forme da monovolume, la Espace è la versione a sette posti della Austral, con la quale condivide il propulsore E-Tech da 200 CV: il nostro Centro Prove ha rilevato una percorrenza media di 17,1 km/l, che diventano ben 19,4 in città, dove l'unità elettrica lavora fino all'80% del tempo. A seconda della configurazione, il bagagliaio mette a disposizione tra i 371 e i 508 litri.
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Alleanza strategica - Mobilize e Autostrade insieme per la ricarica elettrica
Mobilize, marchio dellla Renault e padre della nuova Duo, ha finalizzato l'acquisizione di una quota significativa di Free To X, società di Autostrade per l'Italia (Aspi) specializzata in stazioni di ricarica ad alta potenza. L'operazione, annunciata a gennaio e ora completata dopo le approvazioni regolatorie, punta a sviluppare infrastrutture di ricarica in tutta Italia, oltre la rete autostradale. Fino a 400 kW. Free To X dispone attualmente di 110 stazioni, alimentate da energia rinnovabile, con potenze fino a 400 kW. Secondo l'accordo, Mobilize si occuperà di espandere la rete di ricarica fuori dalle autostrade, mentre Aspi manterrà il controllo delle infrastrutture lungo la propria rete, dove le stazioni sono già posizionate a circa 50 km l'una dall'altra.
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Blocchi del traffico - Auto diesel Euro 5, ecco cosa succederà a ottobre (e dove)
Il 1 ottobre 2025 sarà una data decisiva per le auto diesel Euro 5 del Bacino Padano, destinate a restare in garage nei mesi invernali: lo prevede un decreto del governo del 2023 che riguarda le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, le quali hanno sottoscritto con l'esecutivo il protocollo sulle misure permanenti per migliorare la qualità dell'aria. In base all'accordo, dal 1 ottobre 2025 al 15 aprile 2026 (e, successivamente, dal 15 settembre di ogni anno al 15 aprile di quello successivo), le vetture a gasolio Euro 5 saranno bandite nei Comuni con oltre 30 mila abitanti nei giorni feriali, dalle 8.30 alle 18.30. Una stangata per tanti automobilisti. Il Piemonte ha giocato d'anticipo. Con un provvedimento speciale, per via della presenza eccessiva di polveri sottili, nel 2023 la Regione Piemonte aveva cercato di anticipare al 2024 lo stop alle diesel Euro 5. Salvo essere fermata da un decreto del governo, che ha posticipato il blocco al 1 ottobre 2025 in accordo con l'ente locale: il calo delle emissioni che sarebbe derivato dall'alt alle macchine a gasolio è stato recuperato grazie a numerose altre provvedimenti (dai cappotti termici ai bus elettrici). Cosa può succedere. Da una parte il governo e dall'altra le quattro Regioni potrebbero discutere il da farsi per tutelare i residenti che, avendo solo quel veicolo, verrebbero pesantemente penalizzati dal blocco delle diesel Euro 5. Fra le soluzioni possibili, accorgimenti tesi a ridurre le emissioni nella stessa misura in cui scenderebbero con lo stop alle diesel Euro 5. In caso contrario, a ottobre scenderà la scure.
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Toyota RAV4 - Le prime foto della sesta generazione
La Toyota ha diffuso le prime foto della sesta generazione della RAV4, confermando per il 21 maggio il debutto online. La Suv giapponese avrà dimensioni superiori alle attuali e potrebbe espandere ulteriormente la gamma dei powertrain affiancando una variante elettrica alle ibride e ibride plug-in già previste. Il design esterno può aspettare. Curiosamente le anticipazioni non riguardano gruppi ottici o il profilo della fiancata, ma gli interni: la Toyota ha infatti svelato essenzialmente la plancia, lasciando trapelare l'intera vettura soltanto in immagini lontane che non permettono di cogliere le novità stilistiche. Nuovi interni. L'abitacolo propone una impostazione molto diversa rispetto al modello uscente: la console centrale abbandona la leva del cambio tradizionale in favore di un comando digitale compatto, lasciando spazio a un doppio portabicchieri, mentre sulla plancia sono visibili due schermi separati per strumentazione e infotainment, ai quali si affianca un head-up display di grandi dimensioni.
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Riddara RD6 - Il pick-up elettrico della Geely potrebbe arrivare in Europa
La Geely ha intenzione di introdurre il marchio Riddara in un numero sempre maggiore di mercati internazionali. Nato per esportare al di fuori della Cina i modelli del brand Radar, la Riddara è già presente in Thailandia, ha iniziato a creare punti di vendita anche in Sud America e negli Emirati Arabi e sta ora lavorando sulla possibile strategia per il mercato europeo. Ed è qui che potrebbe trovare spazio il pick-up RD6. Fino a 632 km di autonomia. Il marchio Radar è nato nel 2022 proprio per sviluppare l'R6, un pickup elettrico ribattezzato nel 2024 Riddara RD6 per l'esportazione e venduto a partire da circa 25.000 euro. Basato sulla stessa piattaforma SEA che Geely ha utilizzato per alcuni modelli Volvo, Polestar, Zeekr e Smart, l'RD6 propone varianti a trazione posteriore e integrale con batterie da 63 kWh, 86 kWh e 100 kWh che garantiscono fino a 632 km di autonomia nel ciclo cinese CLTC. Tra le caratteristiche salienti spiccano il traino di 3.000 kg per la variante 4WD, la possibilità di affrontare guadi di 815 mm e il sistema V2L per alimentare dispositivi esterni fino a 6 kW. In Cina ha già debuttato un secondo modello. In Cina l'RD6 ha già un fratello minore, il Radar King Kong, proposto a partire dall'equivalente di 15.000 euro, che potrebbe giungere in un secondo tempo se le condizioni di mercato lo renderanno interessante.
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Audi e-tron GT - Arriva la versione "entry level" da 585 CV
Audi amplia la gamma della sua sportiva elettrica con l'introduzione del modello e-tron GT quattro. Prodotta nello stabilimento di Neckarsulm, la nuova versione può già essere ordinata: l'auto arriverà nelle concessionarie italiane il prossimo autunno con prezzi a partire da 112.900 euro. Va più lontano delle altre. La nuova Audi e-tron GT quattro, che si affianca ai modelli S, RS e RS performance già a listino, prevede una configurazione dual motor con una potenza di 370 kW (503 CV) e 625 Nm di coppia. La funzione Launch Control mette a disposizione per un breve lasso di tempo una potenza di 430 kW (585 CV), che permette uno scatto da 0 a 100 km/h in quattro secondi. Un risultato a cui contribuisce anche l'alleggerimento di circa 30 kg rispetto alla versione S. La batteria da 105 kWh lordi (97 kWh netti) è la stessa delle altre motorizzazioni. La minore potenza dell'auto garantisce anche la massima autonomia: il dato dichiarato dalla Casa tedesca è di 622 km. Ricarica ultra-veloce. Grazie alla sua architettura a 800 volt, la nuova e-tron GT quattro offre una capacità di ricarica in corrente continua di 320 kW, per accumulare circa 285 km in dieci minuti. Grazie al pianificatore di percorso integrato nel navigatore, quando si inserisce una colonnina ad alta potenza come destinazione il software di bordo pre-riscalda la batteria per assicurare le migliori condizioni di ricarica. Di serie, come sul resto della gamma, anche lo sterzo integrale e le sospensioni attive.
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Mole Urbana - A Fabriano si parla di creatività, mobilità e... microcar
Il prossimo 15 maggio, in piazza del Comune a Fabriano (Ancona), si terrà l'evento La creatività come base del cambiamento, organizzato dalla startup MU Fabriano, che produce le microcar elettriche Mole Urbana. Nell'ambito di questa manifestazione verrà anche allestita una mostra che ripercorre l'evoluzione della mobilità urbana, dalle prime carrozze fino alla microcar progettata dal designer Umberto Palermo. Giornata ricca di ospiti e personalità. Nel corso della giornata si svolgerà una tavola rotonda, moderata dal direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini, in cui personalità degli ambiti accademici, politici e giornalistici affronteranno il rapporto tra creatività, territorio e sostenibilità, in particolare per il ruolo che le microcar elettriche possono avere nel rispondere alla crisi dell'automobile tradizionale di fronte alla sfide della mobilità urbana. Interverranno, tra gli altri:Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in ItalyFrancesco Acquaroli, presidente della regione MarcheAgostino Scornajenchi, ad di Cdp Venture CapitalUmberto Palermo, presidente esecutivo MU Fabriano
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Ford - Lavoratori tedeschi in sciopero
Sono sempre più tesi i rapporti tra la Ford e i suoi dipendenti tedeschi: il consiglio di fabbrica, infatti, ha annunciato per mercoledì 14 maggio uno sciopero dei lavoratori dei due impianti a Colonia. Trattative in stallo. L'iniziativa sindacale è sostenuta dagli stessi lavoratori. La scorsa settimana si è tenuto un referendum per votare o meno la proclamazione dello sciopero: il 95,7% degli iscritti al sindacato IG Metall ha partecipato al voto e il 93,5% si è espresso a favore, inviando così un chiaro messaggio ai vertici aziendali. A scatenare le proteste è lo stallo delle trattative sul piano di ristrutturazione annunciato lo scorso autunno. L'azienda americana ha in programma di tagliare il 14% circa della sua forza lavoro europea (circa 4 mila dipendenti), per lo più in Germania e Regno Unito, a causa delle conseguenze del rallentamento delle vendite di auto elettriche. Tuttavia, a distanza di circa sei mesi dall'apertura del tavolo negoziale, non è stato ancora raggiunto un accordo e ora i lavoratori tedeschi sono pronti a incrociare le braccia per spingere i vertici aziendali a presentare in tempi brevi una proposta "socialmente responsabile", ossia comprensiva di misure alternative ai licenziamenti.
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Nissan - I tagli al personale salgono a 20 mila
La Nissan rafforza il piano di ristrutturazione. Attualmente sono già previsti 9 mila esuberi, ma dal Giappone arrivano indiscrezioni sulla possibilità che tale numero venga più che raddoppiato. Diversi organi di stampa, infatti, scrivono che domani, 13 maggio, in concomitanza con la pubblicazione dei conti dell'esercizio fiscale al 31 marzo 2025, la Casa di Yokohama annuncerà altri 11 mila tagli al suo organico globale.Crisi sempre più forte. Dunque, si passa da 9 mila a 20 mila esuberi, a conferma di una crisi più forte del previsto. A gestirla un nuovo vertice, Ivan Espinosa, che ha sostituito Makoto Uchida. stato il nuovo ad a confermare l'allarme sugli utili lanciato a fine aprile: i maggiori oneri legati al piano di ristrutturazione e altri fattori negativi hanno spinto il nuovo management a prevedere un bilancio annuale in rosso per 700/750 miliardi di yen (4,3/4,6 miliardi di euro) e non più per gli 80 miliardi (490 milioni di euro) indicati a febbraio.
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Italdesign - Mille lavoratori in assemblea: mercoledì l'incontro con Audi
Il futuro dell'Italdesign resta incerto dopo le indiscrezioni sulla possibile cessione da parte del gruppo Volkswagen. Oggi, 12 maggio, si è tenuta l'assemblea dei lavoratori convocata dai sindacati Fim e Fiom, ma non sono emersi dettagli in grado di fugare i timori dei mille dipendenti intervenuti (sui 1.300 totali). Qualcosa di più si dovrebbe sapere già nei prossimi giorni: mercoledì 14 maggio è previsto un vertice tra "un rappresentante tedesco dell'Audi", controllante diretta dell'azienda torinese, e i delegati sindacali, mentre per lunedì 19 maggio è in calendario un "incontro formale" tra l'amministratore delegato Antonio Casu, i sindacalisti di Fim e Fiom e alcuni esponenti dell'Unione Industriali di Torino. Commenti e indiscrezioni. Intanto, della vicenda e delle possibili conseguenze per gli assunti si stanno interessando anche alcuni politici e, soprattutto, le testate locali. La Stampa affronta il tema della possibile cessione a un soggetto esterno al mondo dell'automotive, parlando di "una multinazionale tedesca attiva nell'ingegneria, potenzialmente interessata a una partnership con l'attuale proprietà, e una cordata italiana legata al mondo della finanza. Più remote, al momento, sembrano le possibilità che l'azienda con sede possa entrare nel mirino dei costruttori di Pechino", aggiunge il quotidiano. "Se è vero che un costruttore cinese potrebbe acquisirla per prestigio e per costruirsi una presenza autorevole in Europa, è altrettanto vero che una simile operazione avrebbe senso solo in un'ottica di valorizzazione dell'immagine sfruttando l'acquisizione di un marchio simbolo dell'industria automobilistica. Sul piano del design e dell'ingegneria, i due principali ambiti in cui opera Italdesign, l'industria cinese ha infatti acquisito un ampio portafoglio di competenze, ormai non troppo distante da quello delle principali aziende occidentali di riferimento". La Stampa riporta anche un commento di Giorgio Marsiaj, numero uno di Sabelt ed ex presidente dell'Unione Industriali di Torino: "Chiunque la acquisti deve essere in grado di gestirla e valorizzarla", osserva il manager. " un'impresa che offre servizi di altissimo livello, lavora su progetti complessi e possiede un know-how unico. Non possiamo permetterci di perdere questa ricchezza di competenze. L'azienda è solida, sanissima. Chiude i bilanci con risultati straordinari. L'importante è che ci sia un impegno preciso: mantenere l'occupazione e il radicamento sul territorio".
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Concessionari - Autotorino festeggia i 60 anni ampliando la sede di Cosio Valtellino
Sulla scia del boom economico italiano, nel 1965, Arrigo Vanini crea Autotorino a Morbegno (Sondrio), vendendo 50 vetture in dodici mesi: quella piccola realtà valtellinese che oggi, a distanza di 60 anni, è leader italiano nel settore e nella Top 30 dei dealer europei, festeggia il compleanno ampliando la sede centrale di Cosio Valtellino sino a 4.000 metri quadrati. Prima di soffiare sulle candeline, il gruppo ha archiviato il primo trimestre 2025 a 640 milioni di euro di fatturato grazie a 19.800 vetture consegnate (entrambi +5% rispetto allo stesso trimestre 2024), mentre i servizi di post-vendita hanno generato un fatturato di 55 milioni (+7%), coi passaggi di officina cresciuti del 6%. Gli investimenti. Dal 2015, abbiamo assistito a cambiamenti epocali che hanno avuto conseguenze profonde, col numero dei dealer più che dimezzato, ci dice Plinio Vanini, presidente di Autotorino e figlio del fondatore. Nello stesso tempo, il concessionario è cresciuto da 12 a 70 sedi e da 300 a 3.000 collaboratori: oggi la società opera attraverso una rete di circa 1.000 concessionarie ufficiali che si articola su 24 Province in sei Regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Lazio) più una in Polonia, a Varsavia. Per i prossimi tre anni, sono previsti investimenti di 75 milioni di euro, di cui 50 in interventi di efficientamento delle strutture e 25 in piattaforme e tecnologie per ottimizzare la relazione col cliente.
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Milano - Atlante inaugura la stazione di ricarica ultra fast al Mercato Alimentare
Atlante ha appena inaugurato la sua nuova stazione di ricarica ultraveloce nel Mercato Alimentare di Milano. Con dieci punti di ricarica da 300 kW, la struttura serve veicoli commerciali e privati sfruttando la posizione strategica vicina a Linate e alla tangenziale. Ricarica completa. Dotata di pensilina protettiva e parcheggi ottimizzati per van, la stazione si integra nel progetto "Foody 2025" per la riqualificazione sostenibile del mercato. Le nuove colonnine si aggiungano a qualle già esistenti da 60 kW (quattro) e 22 kW (due).
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Toyota - Al Giro d'Italia con C-HR, Mirai e bZ4X
La Toyota partecipa per il settimo anno consecutivo al Giro d'Italia con una flotta di 60 veicoli ibridi, plug-in, elettrici e a idrogeno. La 108esima edizione della corsa, partita pochi giorni fa da Tirana, vede protagoniste la C-HR plug-in (qui la nostra prova) e la Mirai a idrogeno, mentre per il Giro-E, evento parallelo dedicato alle e-bike, la Suv elettrica bZ4X. C'è anche in Kinto. Nei villaggi di tappa, il costruttore e Kinto, il marchio di mobilità del gruppo nipponico, hanno allestito aree espositive e attività interattive per il pubblico. Dopo l'Albania, la manifestazione sta proseguendo su territorio italiano.
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Fiat - Mirafiori ha prodotto le prime ibride
La Nuova Fiat 500 ibrida è in dirittura d'arrivo: dallo stabilimento torinese di Mirafiori sono appena usciti i primi esemplari di preserie. Inizialmente, la variante mild avrebbe dovuto debuttare sul mercato il prossimo anno, ma visti i tempi che corrono con l'elettrico che cresce molto più lentamente del previsto il costruttore ha deciso di bruciare le tappe e di lanciare la versione ibrida della 500e entro la fine di quest'anno.Nel cofano il mille tre cilindri. Il nuovo modello, che dovrebbe prendere il nome di Fiat 500 Torino (come precedentemente comunicato dalla Casa), abbinerà il pacchetto estetico e tecnico della Fiat 500e (con lievi aggiornamenti al frontale, dove si vedono le camuffature, principalmente per questioni di raffreddamento), andando però a sostituire il powertrain elettrico con l'ibrido della Panda. Nel cofano della nuova Fiat 500 ibrida trovrà posto un 1.0 tre cilindri mild hybrid da 70 CV e 92 Nm con trazione anteriore e cambio manuale a sei rapporti. Ciò comporterà sostanziali modifiche agli interni, con la parte bassa della plancia che sarà riprogettata per alloggiare la leva del cambio manuale (come si può vedere dalle immagini).Il nodo del nome. "La 500 Hybrid offre un'elettrificazione accessibile e uno stile iconico, dimostrando che la rilevanza sociale è al centro della missione del marchio", è il commento di Olivier Franois. "Con la 500 Hybrid, stiamo rafforzando la produzione a Mirafiori per garantire la produttività dell'impianto e soddisfare la domanda. Le nostre radici sono in Italia e non è un caso che la Panda sia prodotta a Pomigliano e la 500 a Mirafiori. Nel comunicato appena diffuso dalla Fiat, il ceo del marchio chiama il nuovo modello "500 Hybrid" e non Torino: non è dunque chiaro se il nome della vettura sarà effettivamente quello della città piemontese dove nasce o se verrà cambiato in un più semplice Hybrid. L'annuncio del nome Torino era arrivato un paio di mesi dopo il cambio di rotta dell'Alfa Romeo sulla Milano, ribattezzata Junior in seguito a polemiche sul cosiddetto "Italian sounding": un modello prodotto in Polonia non può portare un nome che richiami all'Italia.
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Mansory - Pugnator Tricolore, esageratamente Purosangue
Mansory non smette di stupire e presenta un'elaborazione che farà sicuramente discutere. Si tratta della Mansory Pugnator Tricolore, una serie di appena tre esemplari derivati dalla Pugnator, a sua volta personalissima interpretazione della Ferrari Purosangue. Ancora più spinta. La Tricolore non è solo caratterizzata dalla vistosissima livrea che riprende la bandiera italiana, ma è ancora più estrema rispetto alla Pugnator grazie alla presenza di ulteriori appendici aerodinamiche. Troviamo una seconda ala sul portellone e un diffusore ridisegnato che integra i quattro terminali di scarico. Anche all'interno, dominato dai colori chiari, ci sono accenti asimmetrici rossi e verdi su plancia, sedili e pannelli porta. 765 CV per il V12 modificato. I cerchi di lega da 22 e 23 pollici sono inseriti in passaruota in carbonio allargati e rimodellati e non manca un'elaborazione dedicata al motore V12: grazie allo scarico e alla nuova calibrazione elettronica, il propulsore raggiunge quota 765 CV e 780 Nm.
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Dazi - Primo accordo tra Usa e Cina
Gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un primo accordo per alleviare le tensioni commerciali degli ultimi mesi: i rappresentanti dei due governi, dopo intense trattative, hanno concordato di ridurre drasticamente i dazi reciproci sulle importazioni per un periodo di 90 giorni.L'accordo. L'intesa, valida a partire dal 14 maggio e raggiunta in territorio neutrale (a Ginevra), riguarda le tariffe doganali che il presidente statunitense Donald Trump aveva portato fino al 145%; e, di contro, i dazi che Pechino aveva spinto fino al 125%. Le due aliquote, arrivate a un livello tale da bloccare totalmente l'interscambio tra i due Paesi e da produrre un sostanziale embargo commerciale tra le due sponde del Pacifico, sono state ridotte, rispettivamente, al 30% e al 10%. In pratica, i dazi reciproci scendono ora al 10%, ma Washington continuerà a imporre la tariffa aggiuntiva del 20% introdotta pochi giorni dopo l'insediamento di Trump nel tentativo di bloccare il traffico di fentanyl. La sospensione per 90 giorni è propedeutica a proseguire i negoziati e, quindi, a raggiungere un accordo onnicomprensivo che vada a risolvere l'attuale squilibrio commerciale tra i due Paesi e ulteriori ostacoli, tra cui i limiti all'accesso delle aziende statunitensi al mercato cinese. Le trattative, potranno anche svolgersi "alternativamente in Cina e negli Stati Uniti" o, previo consenso, in un Paese terzo e saranno sempre condotte, per Pechino, dal vicepremier He Lifeng, e per Washington, dal segretario al Tesoro, Scott Bessent, nonché dal Rappresentante per il Commercio Jamieson Greer.
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Milano - Ztl Quadrilatero al via: chi sbaglia paga
Al via la Ztl Quadrilatero della moda di Milano: da oggi, 12 maggio, il quartiere dello shopping di lusso nel centro storico è una Zona a traffico limitato in vigore tutti i giorni 24 ore su 24, negli isolati definiti dalle vie Manzoni, Senato, San Damiano, Cino del Duca e corso Monforte. Col divieto valido anche per le auto elettriche. Per due mesi, saranno gli agenti della Polizia Locale ad appioppare multe di 83 euro ai trasgressori. Nel frattempo, il Comune testerà le telecamere per verificare che il sistema di rilevazione delle infrazioni da remoto funzioni: terminato il periodo di prova, verbali di 95 euro in automatico inviato a casa dei proprietari delle auto, come per la grande Ztl Area B e la Ztl centrale Area C (articolo 7 del Codice della strada). Le deroghe. Detto che il bando vale pure per le full electric, numerose le eccezioni (previa registrazione): fra l'altro, per residenti e domiciliati muniti di autorizzazione, proprietari di box o posti auto nella Ztl, chi è diretto alle autorimesse nell'area, mezzi di servizio per imprese che si occupano di manutenzioni (a esempio impianti idrici e gas), ma anche artigiani e impiantisti che prestano occasionalmente servizio (50 ingressi l'anno), mezzi di enti che offrono prestazioni gratuite di pronto soccorso e di assistenza sociosanitaria. Sino all'11 maggio 2026, moto e ciclomotori potranno accedere. Il sito del Comune. Dopo le pagine web di Area B e Area C, il Comune ne ha creata una anche per la Ztl Quadrilatero. Con centinaia di regole dettagliate. Anzitutto, è più volte detto che alcuni veicoli possono richiedere una deroga per accedere, ma solo con registrazione della targa, perché i mezzi non sono riconoscibili dai sistemi di rilevazione automatica. Chi non lo fa ed entra comunque, subisce la multa a distanza di massimo 90 giorni dall'infrazione: occhio ai verbali seriali dovuti a fraintendimenti delle regole. Viceversa, altri veicoli sono derogati senza registrazione targa: guai a confondersi. I cavilli, anche per i disabili. Ci sono segnali che indicano l'inizio della Ztl, tuttavia è bene non avvicinarsi troppo se non si può accedere: allontanarsi dall'area potrebbe essere problematico. Vietati sia l'attraversamento sia la sosta dei veicoli senza permesso valido; inoltre, il permesso di sosta libera per un veicolo elettrico non consente l'accesso o la sosta nella Zona. E ancora: un mezzo per trasporto disabili deve essere registrato tramite Modulo 08, a meno che la targa sia già in lista bianca. Come si comunica la targa associata al contrassegno disabili? Se rilasciato da Milano, lo si fa al momento dell'assegnazione del pass. Se rilasciato da altro Comune, usare il Modulo 15 o 17, con massimo tre giorni di validità.
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MG - La S5 EV arriverà in Europa
MG ha confermato l'arrivo nel mercato dell'Unione Europea della S5 EV, che nel frattempo è stata lanciata in Inghilterra. Lo stile, evoluto rispetto agli altri modelli del marchio, abbina linee tondeggianti ed elementi aerodinamici più squadrati, mentre in abitacolo troviamo un numero molto limitato di comandi fisici e due schermi da 10,25 e 12,8 pollici per strumentazione e infotainment. Lo sbarco nel continente è atteso per settembre. Due tagli di batteria e fino a 465 km di autonomia. La S5 EV è lunga 4,47 metri (passo 2,73 metri), larga 1,84 e alta 1,62 metri con un bagagliaio da 453 litri. Viene offerta con motore singolo posteriore in due varianti di potenza e batteria: 170 CV e 49 kW oppure 231 CV e 64 kWh, con autonomia variabile da 340 a 480 CV. La ricarica dal 10 all'80% richiede meno di 30 minuti con colonnine a 150 kW.
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